giiustizia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/giiustizia/ Settimanale di informazione regionale Wed, 18 Sep 2024 10:09:05 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg giiustizia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/giiustizia/ 32 32 Il voto è condizione per la democrazia ma non l’unica https://www.lavoce.it/il-voto-e-condizione-per-la-democrazia-ma-non-lunica/ https://www.lavoce.it/il-voto-e-condizione-per-la-democrazia-ma-non-lunica/#respond Thu, 19 Sep 2024 10:08:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77608

La riforma della giustizia è un refrain che fa da colonna sonora non solo alla nostra vita politica ma a quella di tanti paesi del mondo. Certo, difficilmente in Italia si arriverebbe a proporre una legge come quella che è stata approvata qualche giorno fa in Messico su proposta del partito di maggioranza e del presidente uscente Andres Manuel Lopez Obrador (Amlo). La riforma del Potere giudiziario in Messico è passata con 86 voti favorevoli e 41 contrari e prevede che dal primo gennaio, oltre settemila giudici – dalla Corte Suprema ai tribunali locali – saranno votati dagli elettori e non più designati mediante nomina e concorso. La nuova legge ha provocato un’ondata diffusa e potente di proteste in tutto il Paese culminate con l’occupazione dell’aula del Senato. La ragione della riforma è di garantire, tramite l’elezione dei magistrati, una maggiore indipendenza degli stessi dal potere politico ma è altrettanto vero che in un Paese molto condizionato dall’attività dei partiti e da un controllo asfissiante della criminalità organizzata di parte del territorio, è tutt’altro che certo che il nuovo sistema serva a sconfiggere e non a rafforzare la corruzione. La storia dovrebbe aver insegnato ampiamente che il voto è una delle condizioni indispensabili della democrazia ma non l’unica.]]>

La riforma della giustizia è un refrain che fa da colonna sonora non solo alla nostra vita politica ma a quella di tanti paesi del mondo. Certo, difficilmente in Italia si arriverebbe a proporre una legge come quella che è stata approvata qualche giorno fa in Messico su proposta del partito di maggioranza e del presidente uscente Andres Manuel Lopez Obrador (Amlo). La riforma del Potere giudiziario in Messico è passata con 86 voti favorevoli e 41 contrari e prevede che dal primo gennaio, oltre settemila giudici – dalla Corte Suprema ai tribunali locali – saranno votati dagli elettori e non più designati mediante nomina e concorso. La nuova legge ha provocato un’ondata diffusa e potente di proteste in tutto il Paese culminate con l’occupazione dell’aula del Senato. La ragione della riforma è di garantire, tramite l’elezione dei magistrati, una maggiore indipendenza degli stessi dal potere politico ma è altrettanto vero che in un Paese molto condizionato dall’attività dei partiti e da un controllo asfissiante della criminalità organizzata di parte del territorio, è tutt’altro che certo che il nuovo sistema serva a sconfiggere e non a rafforzare la corruzione. La storia dovrebbe aver insegnato ampiamente che il voto è una delle condizioni indispensabili della democrazia ma non l’unica.]]>
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