Forum famiglie Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/forum-famiglie/ Settimanale di informazione regionale Sat, 18 Sep 2021 11:07:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Forum famiglie Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/forum-famiglie/ 32 32 L’esperienza da “manager” in famiglia “vale” anche nel lavoro? – il video https://www.lavoce.it/lesperienza-da-manager-in-famiglia-vale-anche-nel-lavoro/ Sat, 18 Sep 2021 11:07:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62339

I genitori sono "manager" in famiglia? Un incontro interessante e "nuovo" quello tenutosi ieri pomeriggio nell'ambito del  Festival della famiglia che si svolge a Perugia dal 17 al 19 settembre. Un pomeriggio su famiglia, lavoro e welfare 2.0, sule tema “Strategie e vantaggi per le aziende nella armonizzazione dei tempi di vita familiare con i tempi di lavoro”.

La sociologa dei processi economici e del lavoro Rosita Garzi (Università di Perugia) ha tenuto una relazione sul tema  “Scienze sociali e vita quotidiana: la famiglia come potenziatore di competenze manageriali”.

Guarda il video dell'incontro trasmesso in diretta sul nostro canale You Tube https://youtu.be/F8BQji5qDb0  

Il convegno , promosso dall’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn) e Acli  si è tenuto presso la sala Sant’Anna, e sono intervenuti l’assessore comunale alle Politiche sociali e famiglia, Edi Cicchi, i coordinatori Umbria di Anfn, Vincenzo e Sarah Aquino; Alessandro Moretti, presidente delle Acli provinciali Perugia, Ernesto Rossi, presidente dell’associazione Respect,  Alfredo Caltabiano, consigliere nazionale Anfn, Claudio Tinarelli, ceo di Infolog Perugia, Claudia Franceschelli, coordinatrice del Gruppo imprenditoriale femminile Confapi Perugia; Andrea Cruciani, team manager dell’azienda Teamdev, e Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria e di Confcommercio Umbria, seguito da Dionigi Gianola, strategic selling director di Gi Group spa. È atteso anche un intervento di Paola Fioroni, vice presidente dell’Assemblea legislativa regione dell’Umbria.

Il festival prosegue oggi e domani (leggi qui il programma dell'iniziativa).
]]>

I genitori sono "manager" in famiglia? Un incontro interessante e "nuovo" quello tenutosi ieri pomeriggio nell'ambito del  Festival della famiglia che si svolge a Perugia dal 17 al 19 settembre. Un pomeriggio su famiglia, lavoro e welfare 2.0, sule tema “Strategie e vantaggi per le aziende nella armonizzazione dei tempi di vita familiare con i tempi di lavoro”.

La sociologa dei processi economici e del lavoro Rosita Garzi (Università di Perugia) ha tenuto una relazione sul tema  “Scienze sociali e vita quotidiana: la famiglia come potenziatore di competenze manageriali”.

Guarda il video dell'incontro trasmesso in diretta sul nostro canale You Tube https://youtu.be/F8BQji5qDb0  

Il convegno , promosso dall’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn) e Acli  si è tenuto presso la sala Sant’Anna, e sono intervenuti l’assessore comunale alle Politiche sociali e famiglia, Edi Cicchi, i coordinatori Umbria di Anfn, Vincenzo e Sarah Aquino; Alessandro Moretti, presidente delle Acli provinciali Perugia, Ernesto Rossi, presidente dell’associazione Respect,  Alfredo Caltabiano, consigliere nazionale Anfn, Claudio Tinarelli, ceo di Infolog Perugia, Claudia Franceschelli, coordinatrice del Gruppo imprenditoriale femminile Confapi Perugia; Andrea Cruciani, team manager dell’azienda Teamdev, e Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria e di Confcommercio Umbria, seguito da Dionigi Gianola, strategic selling director di Gi Group spa. È atteso anche un intervento di Paola Fioroni, vice presidente dell’Assemblea legislativa regione dell’Umbria.

Il festival prosegue oggi e domani (leggi qui il programma dell'iniziativa).
]]>
Natalità. Morresi: per un’Agenda che non sia un tweet https://www.lavoce.it/natalita-morresi-per-unagenda-che-non-sia-un-tweet/ Thu, 20 May 2021 17:14:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60729

La ricerca di un consenso immediato, a breve termine, che aumenti i like nei social e gonfi i sondaggi: troppo spesso è diventato questo l’obiettivo della politica negli ultimi anni, a livello nazionale e locale.

Crisi della politica

Con risultati pessimi: la radicalizzazione delle posizioni in gioco, innanzitutto, perché è la dinamica più semplice per guadagnarsi la scena mediatica. Una radicalizzazione che implica la ipersemplificazione delle tematiche trattate, perché così è più facile ridurle a slogan i quali, rispetto a un ragionamento, sono molto più adatti ai tempi veloci televisivi e al breve spazio di un tweet o di un microvideo da far circolare su Whatsapp.

Schieramenti contro a colpi di social

E la ipersemplificazione per antonomasia è quella di sventolare bandiere, dare segnali immediatamente riconoscibili ai propri elettori, e quindi agli avversari: ius soli o controllo dell’immigrazione, Ddl Zan o famiglie tradizionali, “aperturisti” o “chiusuristi” (e chiediamo scusa al vocabolario della lingua italiana, ma è per capirsi), e via dicendo. Allo sventolìo di bandiere gli schieramenti si compattano e si va allo scontro, duro e scontato nelle modalità, nel linguaggio e nei risultati, e soprattutto, infruttuoso. Abbiamo sintetizzato solo alcuni dei segni più eclatanti della crisi che la politica sta attraversando, una crisi che ha radici lontane, nell’anomalia di “Mani pulite” e nelle campagne di discredito orchestrate contro la politica stessa. Ricordate il libro La Casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili, firmato da due giornalisti del Corriere della Sera? Fu pubblicato nel maggio del 2007, e l’8 settembre dello stesso anno Beppe Grillo organizzò il V-day (Vaffa-day). La scelta della data non era certo casuale, richiamando l’armistizio di Badoglio del 1943. La “V” iniziale è entrata a far parte del logo del moVimento 5 stelle, ed è restata.

Ripartire dai territori

Una crisi sulla quale ci sarebbe tanto da dire e che urge affrontare: abbiamo disperatamente bisogno di una buona politica, per un buon governo del Paese. E possiamo farlo a partire dai territori, localmente.

Lavorare insieme per la natalità in Umbria?

Invece di attaccarsi a destra e a sinistra per singoli episodi che assumono dimensioni eccessive rispetto al loro peso reale, perché non proviamo a entrare dentro i contenuti tenendo presente il nostro bene comune, in Umbria? Da tempo parliamo della terribile crisi demografica italiana e della grave denatalità. Draghi è il primo presidente del Consiglio che, finalmente, ha posto la questione con forza, in occasione degli Stati generali della natalità convocati dal Forum delle famiglie. Vogliamo mettere davvero questo problema al primo posto nell’agenda politica della nostra Regione?]]>

La ricerca di un consenso immediato, a breve termine, che aumenti i like nei social e gonfi i sondaggi: troppo spesso è diventato questo l’obiettivo della politica negli ultimi anni, a livello nazionale e locale.

Crisi della politica

Con risultati pessimi: la radicalizzazione delle posizioni in gioco, innanzitutto, perché è la dinamica più semplice per guadagnarsi la scena mediatica. Una radicalizzazione che implica la ipersemplificazione delle tematiche trattate, perché così è più facile ridurle a slogan i quali, rispetto a un ragionamento, sono molto più adatti ai tempi veloci televisivi e al breve spazio di un tweet o di un microvideo da far circolare su Whatsapp.

Schieramenti contro a colpi di social

E la ipersemplificazione per antonomasia è quella di sventolare bandiere, dare segnali immediatamente riconoscibili ai propri elettori, e quindi agli avversari: ius soli o controllo dell’immigrazione, Ddl Zan o famiglie tradizionali, “aperturisti” o “chiusuristi” (e chiediamo scusa al vocabolario della lingua italiana, ma è per capirsi), e via dicendo. Allo sventolìo di bandiere gli schieramenti si compattano e si va allo scontro, duro e scontato nelle modalità, nel linguaggio e nei risultati, e soprattutto, infruttuoso. Abbiamo sintetizzato solo alcuni dei segni più eclatanti della crisi che la politica sta attraversando, una crisi che ha radici lontane, nell’anomalia di “Mani pulite” e nelle campagne di discredito orchestrate contro la politica stessa. Ricordate il libro La Casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili, firmato da due giornalisti del Corriere della Sera? Fu pubblicato nel maggio del 2007, e l’8 settembre dello stesso anno Beppe Grillo organizzò il V-day (Vaffa-day). La scelta della data non era certo casuale, richiamando l’armistizio di Badoglio del 1943. La “V” iniziale è entrata a far parte del logo del moVimento 5 stelle, ed è restata.

Ripartire dai territori

Una crisi sulla quale ci sarebbe tanto da dire e che urge affrontare: abbiamo disperatamente bisogno di una buona politica, per un buon governo del Paese. E possiamo farlo a partire dai territori, localmente.

Lavorare insieme per la natalità in Umbria?

Invece di attaccarsi a destra e a sinistra per singoli episodi che assumono dimensioni eccessive rispetto al loro peso reale, perché non proviamo a entrare dentro i contenuti tenendo presente il nostro bene comune, in Umbria? Da tempo parliamo della terribile crisi demografica italiana e della grave denatalità. Draghi è il primo presidente del Consiglio che, finalmente, ha posto la questione con forza, in occasione degli Stati generali della natalità convocati dal Forum delle famiglie. Vogliamo mettere davvero questo problema al primo posto nell’agenda politica della nostra Regione?]]>
Tra pensieri e “campetti” https://www.lavoce.it/tra-pensieri-e-campetti/ Thu, 30 Jul 2020 10:47:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57578 Tirare su figlioli, al giorno d’oggi, è una delle attività più complesse e difficili che si possano immaginare. Lo sanno bene mamme e papà – ma soprattutto le prime – che in epoca di pandemia da coronavirus hanno dato fondo a tutte le energie disponibili, improvvisandosi motivatori, psicologi, esperti informatici, tutor d’aula (virtuale), baby sitter (più del solito), animatori di ogni sorta di gioco domestico e molto altro ancora. Spesso facendo il triplo salto carpiato per conciliare il tutto con i tempi e i ritmi di un lavoro, anch’esso stravolto.

Usciti dalle “sabbie mobili” del lockdown da emergenza sanitaria, sono tre le questioni che molte mamme e papà hanno in testa in queste settimane. Il primo pensiero, fisso e incalzante, è quello sulla ripresa della scuola, a metà settembre. Come ripartire? Con quali aule e banchi? E la sicurezza, il distanziamento, le prescrizioni igieniche? Il personale docente e non docente sarà regolarmente al suo posto? Con quale stato d’animo i nostri figli potranno varcare di nuovo la soglia della loro scuola?

Ci conforta – e siamo alla seconda questione – che in Parlamento stia andando avanti il cammino del disegno di legge-delega con il quale il Governo potrà istituire l’assegno unico universale per i figli e altre misure per natalità, genitorialità e occupazione femminile. La Camera lo ha approvato e ora tocca al Senato. Il Forum famiglie spera che il contributo possa partire già a inizio 2021.

Meno male ci sono i grest!

Per fortuna che in questa estate così strana e insolita, dove anche le vacanze per molti restano un “sogno proibito”, una certezza c’è. E ha sfidato tutti i punti interrogativi che attanagliavano le famiglie anche soltanto un mese fa: Grest e centri estivi nelle nostre comunità parrocchiali sono tornati alla grande, per la gioia di grandi e piccini! E chi se ne importa se ci vogliono più firme del solito per entrare e uscire, se vanno indossate le mascherine, se bisogna usare gel igienizzanti fino alla dermatite.

L’importante è stare insieme, crescere e tornare a giocare sui soliti “campetti”. Un modello educativo sul quale Regione, Comuni e Chiesa umbra – insieme – hanno deciso di investire ancora una volta.

]]>
Chiesa e Covid. Aggregazioni laicali: scommettiamo insieme sul futuro https://www.lavoce.it/chiesa-e-covid-aggregazioni-laicali-scommettiamo-insieme-sul-futuro/ Thu, 23 Jul 2020 15:19:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57547 commenti

Si è tenuto il 18 luglio l’incontro “Le realtà ecclesiali, segno di speranza”, organizzato in streaming dalla Consulta delle aggregazioni laicali (Cnal). Ai lavori online ha partecipato anche mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei. L’appuntamento è stato l’occasione per il laicato cattolico di interrogarsi, in una prospettiva di futuro, sul modo di essere Chiesa in tempo di pandemia. Nella consapevolezza che solo attraverso una sinodalità concretamente vissuta i diversi movimenti, associazioni e terzo settore potranno essere al servizio della società, offrendo il proprio contributo per affrontare i problemi economici, sanitari ed educativi.

Interventi dei partecipanti

Nell’incontro, i rappresentanti del laicato cattolico hanno sottolineato la prospettiva con cui guardare al futuro. Un futuro che - come hanno ribadito Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili nazionali del movimento dei Focolari - ha come obiettivo quello di “scommettere sulla capacità degli esseri umani di tirare fuori il meglio di sé”, di trasformare la ferita che ha portato la pandemia, in un’opportunità per leggere in maniera ancora più profonda i segni dei tempi. Giuseppe Notarstefano, vice presidente Adulti di Azione cattolica, nell’evidenziare come il ruolo delle aggregazioni laicali si riveli fondamentale nell’ottica di una Chiesa missionaria, ha aggiunto che “la sfida più grande è quella della mediazione culturale: con la capacità del mondo cattolico di elaborare una visione dell’ecologia integrale, a partire da proposte concrete con un modello di crescita attento alla vita delle persone”. Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento dello Spirito, si è invece soffermato su come spesso i cattolici siano considerati “come una sorta di pronto soccorso sui problemi”. E a proposito del terzo settore: “Non può essere la cenerentola della vita sociale, dove tutto diventa o capitalismo o statalismo. Il terzo settore fatto di associazioni, volontariato e progetti sociali, deve trovare alleanze che non siano solo unità ecclesiali ma parlino anche a quella parte di società civile, che sebbene fuori dall’esperienza cattolica, agisce per il bene comune e la dignità della persona”. Sull’utilizzo massivo della Rete e dei social nei mesi di lockdown, ha fatto notare che “possono essere una grande occasione di crescita, ma anche di imbarbarimento, sia sul piano sociale che della fede. Dobbiamo sfruttarne il bene. Ma il virtuale non può sostituirsi al reale, di cui c’è bisogno”. Al dibattito sono intervenuti anche alcuni rappresentanti del Forum associazioni familiari, Retinopera, Scout d’Europa, Fuci, Incontro matrimoniale, Meic e Ucid. A concludere, Maddalena Pievaioli, segretaria generale della Cnal (oltre che Segretaria della Consulta della diocesi di Perugia-Città della Pieve), e mons. Vito Angiuli, presidente della Commissione episcopale per il laicato, il quale ha ribadito come l’incontro abbia segnato “l’inizio di una nuova fase per le aggregazioni laicali, speranza della nostra società”.

Mons. Russo: ci è chiesta “testimonianza credibile”

Mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nella sua riflessione al video-incontro della Consulta ha indicato nell’appartenenza e nella testimonianza gli elementi caratteristici di un cammino di Chiesa “che porta alla speranza cristiana”. Dove appartenenza “non significa esclusione o privilegio né tanto meno privazione o rinuncia, ma ricchezza. I nostri ambiti di vita quotidiana – ha proseguito – sono infatti molto sensibili a una testimonianza che sia credibile. Guardando Gesù si può cogliere come egli abbia sempre detto ciò che ha pensato e fatto ciò che ha detto”. Da questo punto di vista, ha concluso mons. Russo, “un segno di speranza arriva dalla vostra presenza e volontà di ‘esserci insieme’ con la coscienza dell’appartenenza all’unica Chiesa e con la forza di chi sa che, tanto più in questo tempo particolare, il segno forte è quello di una testimonianza che ci vede impegnati ad essere costruttori di comunione”.

Pievaioli: “Sognare insieme la Chiesa del terzo millennio”

La Consulta - ha riepilogato Maddalena Pievaioli - “ha organizzato un incontro per dialogare, riflettere e rispondere insieme, come laicato impegnato, alle urgenze del momento presente. In particolare alla necessità di leggere insieme le urgenze che la situazione attuale ci pone, o meglio la chiamata che il Signore ci rivolge attraverso di questa, per rispondere ai diversi gridi che si levano oggi dalla storia. Desiderio di trovare qualche segno, qualche gesto, qualche iniziativa da portare avanti insieme, ognuno secondo il proprio carisma, ma superando i propri ‘confini’, in quella comunione profonda che è la Chiesa, per rispondere a quanto intravisto. Speranza di iniziare un cammino di maggiore fraternità e collaborazione tra le diverse associazioni e movimenti, per essere insieme Chiesa in uscita al servizio della società e capace di dialogare con il mondo contemporaneo. Sognare insieme la Chiesa del terzo millennio, quella Chiesa popolo di Dio che il Concilio ha delineato, e che Papa Francesco continuamente ci addita: una Chiesa comunione, profezia, servizio e impegnarci a realizzarla, sia a livello personale che associativo. L’incontro online ha visto la partecipazione di oltre 300 persone dell’intero territorio nazionale, anche in rappresentanza delle diverse Consulte territoriali. Speriamo ora di poter continuare il cammino iniziato, per essere sempre più sale e luce in questo momento che ne ha tanto bisogno”. D. A. - D. R.]]>
commenti

Si è tenuto il 18 luglio l’incontro “Le realtà ecclesiali, segno di speranza”, organizzato in streaming dalla Consulta delle aggregazioni laicali (Cnal). Ai lavori online ha partecipato anche mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei. L’appuntamento è stato l’occasione per il laicato cattolico di interrogarsi, in una prospettiva di futuro, sul modo di essere Chiesa in tempo di pandemia. Nella consapevolezza che solo attraverso una sinodalità concretamente vissuta i diversi movimenti, associazioni e terzo settore potranno essere al servizio della società, offrendo il proprio contributo per affrontare i problemi economici, sanitari ed educativi.

Interventi dei partecipanti

Nell’incontro, i rappresentanti del laicato cattolico hanno sottolineato la prospettiva con cui guardare al futuro. Un futuro che - come hanno ribadito Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili nazionali del movimento dei Focolari - ha come obiettivo quello di “scommettere sulla capacità degli esseri umani di tirare fuori il meglio di sé”, di trasformare la ferita che ha portato la pandemia, in un’opportunità per leggere in maniera ancora più profonda i segni dei tempi. Giuseppe Notarstefano, vice presidente Adulti di Azione cattolica, nell’evidenziare come il ruolo delle aggregazioni laicali si riveli fondamentale nell’ottica di una Chiesa missionaria, ha aggiunto che “la sfida più grande è quella della mediazione culturale: con la capacità del mondo cattolico di elaborare una visione dell’ecologia integrale, a partire da proposte concrete con un modello di crescita attento alla vita delle persone”. Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento dello Spirito, si è invece soffermato su come spesso i cattolici siano considerati “come una sorta di pronto soccorso sui problemi”. E a proposito del terzo settore: “Non può essere la cenerentola della vita sociale, dove tutto diventa o capitalismo o statalismo. Il terzo settore fatto di associazioni, volontariato e progetti sociali, deve trovare alleanze che non siano solo unità ecclesiali ma parlino anche a quella parte di società civile, che sebbene fuori dall’esperienza cattolica, agisce per il bene comune e la dignità della persona”. Sull’utilizzo massivo della Rete e dei social nei mesi di lockdown, ha fatto notare che “possono essere una grande occasione di crescita, ma anche di imbarbarimento, sia sul piano sociale che della fede. Dobbiamo sfruttarne il bene. Ma il virtuale non può sostituirsi al reale, di cui c’è bisogno”. Al dibattito sono intervenuti anche alcuni rappresentanti del Forum associazioni familiari, Retinopera, Scout d’Europa, Fuci, Incontro matrimoniale, Meic e Ucid. A concludere, Maddalena Pievaioli, segretaria generale della Cnal (oltre che Segretaria della Consulta della diocesi di Perugia-Città della Pieve), e mons. Vito Angiuli, presidente della Commissione episcopale per il laicato, il quale ha ribadito come l’incontro abbia segnato “l’inizio di una nuova fase per le aggregazioni laicali, speranza della nostra società”.

Mons. Russo: ci è chiesta “testimonianza credibile”

Mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nella sua riflessione al video-incontro della Consulta ha indicato nell’appartenenza e nella testimonianza gli elementi caratteristici di un cammino di Chiesa “che porta alla speranza cristiana”. Dove appartenenza “non significa esclusione o privilegio né tanto meno privazione o rinuncia, ma ricchezza. I nostri ambiti di vita quotidiana – ha proseguito – sono infatti molto sensibili a una testimonianza che sia credibile. Guardando Gesù si può cogliere come egli abbia sempre detto ciò che ha pensato e fatto ciò che ha detto”. Da questo punto di vista, ha concluso mons. Russo, “un segno di speranza arriva dalla vostra presenza e volontà di ‘esserci insieme’ con la coscienza dell’appartenenza all’unica Chiesa e con la forza di chi sa che, tanto più in questo tempo particolare, il segno forte è quello di una testimonianza che ci vede impegnati ad essere costruttori di comunione”.

Pievaioli: “Sognare insieme la Chiesa del terzo millennio”

La Consulta - ha riepilogato Maddalena Pievaioli - “ha organizzato un incontro per dialogare, riflettere e rispondere insieme, come laicato impegnato, alle urgenze del momento presente. In particolare alla necessità di leggere insieme le urgenze che la situazione attuale ci pone, o meglio la chiamata che il Signore ci rivolge attraverso di questa, per rispondere ai diversi gridi che si levano oggi dalla storia. Desiderio di trovare qualche segno, qualche gesto, qualche iniziativa da portare avanti insieme, ognuno secondo il proprio carisma, ma superando i propri ‘confini’, in quella comunione profonda che è la Chiesa, per rispondere a quanto intravisto. Speranza di iniziare un cammino di maggiore fraternità e collaborazione tra le diverse associazioni e movimenti, per essere insieme Chiesa in uscita al servizio della società e capace di dialogare con il mondo contemporaneo. Sognare insieme la Chiesa del terzo millennio, quella Chiesa popolo di Dio che il Concilio ha delineato, e che Papa Francesco continuamente ci addita: una Chiesa comunione, profezia, servizio e impegnarci a realizzarla, sia a livello personale che associativo. L’incontro online ha visto la partecipazione di oltre 300 persone dell’intero territorio nazionale, anche in rappresentanza delle diverse Consulte territoriali. Speriamo ora di poter continuare il cammino iniziato, per essere sempre più sale e luce in questo momento che ne ha tanto bisogno”. D. A. - D. R.]]>
Fase 2: domenica 3 maggio alle 18 il flash mob #graziefamiglie https://www.lavoce.it/fase-2-domenica-3-maggio-alle-18-il-flash-mob-graziefamiglie/ Fri, 01 May 2020 18:18:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57015

L'invito a partecipare al  flash mob #graziefamiglie corre anche in Umbria con il passa parola delle associazioni familiari umbre e di tanti semplici mamme e papà.
Partecipare è semplice: basta affacciarsi domenica 3 maggio, alle ore 18 ed applaudire e ringraziare, ciascuno a suo modo e con il proprio stile, per dire grazie a genitori, bambini e nonni che non uscendo di casa hanno dato un contributo decisivo alla lotta contro il Coronavirus.
“Tenere i figli a tempo pieno, diventare insegnanti e assistenti informatici, nel frattempo lavorare in smart-working. Fare la spesa anche per genitori e anziani, o la riabilitazione per un parente disabile non più assistito dai centri chiusi per l'emergenza. Per questo, le famiglie meritano di essere ringraziate” spiega il presidente nazionale del Forum Famiglie, Gigi De Palo.
“Domenica ci faremo un bell’applauso e ci diremo un grande ‘grazie’ per sottolineare e onorare l’atteggiamento positivo. Il contributo di bene comune che le famiglie hanno dato e stanno dando al Paese”.
Il flash mob #graziefamiglie, aggiunge De Palo, è anche occasione per “lanciare un segnale al Paese. Nella ‘fase 2’ bambini, mamme, papà, nonni meritano a pieno titolo di essere protagonisti della narrazione e delle misure economiche e sociali”.
 “Abbiamo giustamente ringraziato medici, infermieri e sanitari, ma non le famiglie che hanno risposto con responsabilità in questi mesi, trovando soluzioni e imparando al volo a fare mille mestieri in contemporanea”,
]]>

L'invito a partecipare al  flash mob #graziefamiglie corre anche in Umbria con il passa parola delle associazioni familiari umbre e di tanti semplici mamme e papà.
Partecipare è semplice: basta affacciarsi domenica 3 maggio, alle ore 18 ed applaudire e ringraziare, ciascuno a suo modo e con il proprio stile, per dire grazie a genitori, bambini e nonni che non uscendo di casa hanno dato un contributo decisivo alla lotta contro il Coronavirus.
“Tenere i figli a tempo pieno, diventare insegnanti e assistenti informatici, nel frattempo lavorare in smart-working. Fare la spesa anche per genitori e anziani, o la riabilitazione per un parente disabile non più assistito dai centri chiusi per l'emergenza. Per questo, le famiglie meritano di essere ringraziate” spiega il presidente nazionale del Forum Famiglie, Gigi De Palo.
“Domenica ci faremo un bell’applauso e ci diremo un grande ‘grazie’ per sottolineare e onorare l’atteggiamento positivo. Il contributo di bene comune che le famiglie hanno dato e stanno dando al Paese”.
Il flash mob #graziefamiglie, aggiunge De Palo, è anche occasione per “lanciare un segnale al Paese. Nella ‘fase 2’ bambini, mamme, papà, nonni meritano a pieno titolo di essere protagonisti della narrazione e delle misure economiche e sociali”.
 “Abbiamo giustamente ringraziato medici, infermieri e sanitari, ma non le famiglie che hanno risposto con responsabilità in questi mesi, trovando soluzioni e imparando al volo a fare mille mestieri in contemporanea”,
]]>