festa del perdono Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/festa-del-perdono/ Settimanale di informazione regionale Fri, 01 Dec 2023 18:21:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg festa del perdono Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/festa-del-perdono/ 32 32 Festa del Perdono a Isola Maggiore del Lago Trasimeno https://www.lavoce.it/festa-del-perdono-a-isola-maggiore-del-lago-trasimeno/ https://www.lavoce.it/festa-del-perdono-a-isola-maggiore-del-lago-trasimeno/#respond Mon, 31 Jul 2023 15:39:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=72864 perdono festa sbarco

Delle 18 solennità, tra fisse e mobili, che nel tempo passato (e non poi così remoto!) scandivano la vita religiosa di Isola Maggiore è rimasta solo questa: la festa del Perdono. Il ridottissimo numero di abitanti; l’abolizione della parrocchia nel 1982 e l’accorpamento a Vernazzano, non consente più di poter vivere pienamente la vita cristiana a questo piccolo spicchio di terra che emerge dalle acque del Trasimeno e che nel 1211 san Francesco elesse a suo romitorio quaresimale. Divenuta immediatamente luogo francescano per eccellenza, si poté gloriare della presenza dei Frati che dal 1250 al 1865 vissero nel Convento minorita a lui dedicato (poi trasformato nell’oramai abbandonato Castello Guglielmi). Non possediamo grandi notizie di come venisse vissuta nel passato questa “indulgenza” voluta dal “tutto serafico in ardore” e concessa da papa Onorio III il 2 agosto 1216. Ciò che è certo è che sin da quella data anche ad Isola Maggiore si celebrò con fede e devozione questa festa della riconciliazione e del perdono, in forme molto simili a quelle che G.F. Overbek di Lubecca, tra il 1829 ed il 1830, affrescherà sulla facciata della chiesa della Porziuncola, nella quale è raffigurato appunto l’istituzione del Perdono di Assisi. Abbiamo solo qualche notizia sulla presenza di numerosi pellegrini ad Isola Maggiore per “pjar l’indulgenzia del serafico Patre nostro” durante i 17 anni (1444/1461) in cui fu Guardiano del convento padre Pietro Fratangioli, colto e pio al tempo stesso; che venne insediato Guardiano del Convento di Isola Maggiore il primo maggio 1444 niente meno che da san Bernardino da Siena in persona; morto in concetto di santità ed oggi Beat. Originario di Trequanda vicino Siena, p. Fratangioli fu contemporaneo e conterraneo tra gli altri del pittore Sano di Pietro; e non è da escludersi che possa essere proprio sua la committenza del polittico della Vergine con Bambino tra i santi Giovanni Battista, Michele Arcangelo, Pietro e Paolo, dipinta dal senese nel1450 per la pieve di san Michele Arcangelo, e del quale oggi sopravvivono (musealizzati) solo la pala centrale ed i medaglioni con gli Apostoli. Con l’unità d’Italia e la chiusura del convento con conseguente trasformazione in villa patrizia (castello) non abbiamo più notizie di celebrazioni del Perdono, ma solo di quelle in onore di san Francesco il 4 ottobre. Si dovranno attendere gli anni ’70 del ’900 quando il parroco don Giancarlo Giamboni deciderà in accordo col suo popolo di rinnovare questo antico privilegio indulgenziale lucrabile in tutti i luoghi francescani, istituendo la tradizionale celebrazione della Messa sul luogo comunemente detto “dello sbarco”, dove sorge una delle due cappelle dedicate al santo. Più tardi negli anni a venire, il luogo è stato ampliato creando il grande piazzale dove nel 1982, in occasione delle celebrazioni per l’VIII centenario della nascita del santo, i Frati Minori Conventuali e dell’Ordine Francescano Secolare della Basilica di santa Croce di Firenze fecero porre una statua di bronzo opera dello scultore Sisto Zanetti. In questo stesso piazzale, a distanza di 50 anni dalla prima volta, ci ritroveremo martedì e mercoledì prossimi (1° e 2 agosto) in due appuntamenti diversi, tanto al mattino che al pomeriggio, per pregare san Francesco affinché ci ottenga dalla misericordia di Dio la tanto sospirata indulgenza. Umberto Benini

PROGRAMMA 2023

Festa del Perdono a Isola Maggiore del Lago Trasimeno

1 AGOSTO (per giovani e famiglie) Ore 17.30 - Partenza per il pellegrinaggio dalla chiesa di Passignano fino al molo di Tuoro per il traghetto - cena al sacco - veglia e riflessione su san Francesco Ore 6.30 - S. Messa allo sbarco di San Francesco - colazione al sacco 2 AGOSTO (per i malati) Ore 9.30 - Confessioni Ore 10.30 - S. Messa (con Unzione dei malati) Ore 16.30 – Processione (partenza dalla piazza fino allo sbarco di San Francesco) e confessioni Ore 17.30 – S. Messa allo sbarco di San Francesco - al termine benedizione delle barche]]>
perdono festa sbarco

Delle 18 solennità, tra fisse e mobili, che nel tempo passato (e non poi così remoto!) scandivano la vita religiosa di Isola Maggiore è rimasta solo questa: la festa del Perdono. Il ridottissimo numero di abitanti; l’abolizione della parrocchia nel 1982 e l’accorpamento a Vernazzano, non consente più di poter vivere pienamente la vita cristiana a questo piccolo spicchio di terra che emerge dalle acque del Trasimeno e che nel 1211 san Francesco elesse a suo romitorio quaresimale. Divenuta immediatamente luogo francescano per eccellenza, si poté gloriare della presenza dei Frati che dal 1250 al 1865 vissero nel Convento minorita a lui dedicato (poi trasformato nell’oramai abbandonato Castello Guglielmi). Non possediamo grandi notizie di come venisse vissuta nel passato questa “indulgenza” voluta dal “tutto serafico in ardore” e concessa da papa Onorio III il 2 agosto 1216. Ciò che è certo è che sin da quella data anche ad Isola Maggiore si celebrò con fede e devozione questa festa della riconciliazione e del perdono, in forme molto simili a quelle che G.F. Overbek di Lubecca, tra il 1829 ed il 1830, affrescherà sulla facciata della chiesa della Porziuncola, nella quale è raffigurato appunto l’istituzione del Perdono di Assisi. Abbiamo solo qualche notizia sulla presenza di numerosi pellegrini ad Isola Maggiore per “pjar l’indulgenzia del serafico Patre nostro” durante i 17 anni (1444/1461) in cui fu Guardiano del convento padre Pietro Fratangioli, colto e pio al tempo stesso; che venne insediato Guardiano del Convento di Isola Maggiore il primo maggio 1444 niente meno che da san Bernardino da Siena in persona; morto in concetto di santità ed oggi Beat. Originario di Trequanda vicino Siena, p. Fratangioli fu contemporaneo e conterraneo tra gli altri del pittore Sano di Pietro; e non è da escludersi che possa essere proprio sua la committenza del polittico della Vergine con Bambino tra i santi Giovanni Battista, Michele Arcangelo, Pietro e Paolo, dipinta dal senese nel1450 per la pieve di san Michele Arcangelo, e del quale oggi sopravvivono (musealizzati) solo la pala centrale ed i medaglioni con gli Apostoli. Con l’unità d’Italia e la chiusura del convento con conseguente trasformazione in villa patrizia (castello) non abbiamo più notizie di celebrazioni del Perdono, ma solo di quelle in onore di san Francesco il 4 ottobre. Si dovranno attendere gli anni ’70 del ’900 quando il parroco don Giancarlo Giamboni deciderà in accordo col suo popolo di rinnovare questo antico privilegio indulgenziale lucrabile in tutti i luoghi francescani, istituendo la tradizionale celebrazione della Messa sul luogo comunemente detto “dello sbarco”, dove sorge una delle due cappelle dedicate al santo. Più tardi negli anni a venire, il luogo è stato ampliato creando il grande piazzale dove nel 1982, in occasione delle celebrazioni per l’VIII centenario della nascita del santo, i Frati Minori Conventuali e dell’Ordine Francescano Secolare della Basilica di santa Croce di Firenze fecero porre una statua di bronzo opera dello scultore Sisto Zanetti. In questo stesso piazzale, a distanza di 50 anni dalla prima volta, ci ritroveremo martedì e mercoledì prossimi (1° e 2 agosto) in due appuntamenti diversi, tanto al mattino che al pomeriggio, per pregare san Francesco affinché ci ottenga dalla misericordia di Dio la tanto sospirata indulgenza. Umberto Benini

PROGRAMMA 2023

Festa del Perdono a Isola Maggiore del Lago Trasimeno

1 AGOSTO (per giovani e famiglie) Ore 17.30 - Partenza per il pellegrinaggio dalla chiesa di Passignano fino al molo di Tuoro per il traghetto - cena al sacco - veglia e riflessione su san Francesco Ore 6.30 - S. Messa allo sbarco di San Francesco - colazione al sacco 2 AGOSTO (per i malati) Ore 9.30 - Confessioni Ore 10.30 - S. Messa (con Unzione dei malati) Ore 16.30 – Processione (partenza dalla piazza fino allo sbarco di San Francesco) e confessioni Ore 17.30 – S. Messa allo sbarco di San Francesco - al termine benedizione delle barche]]>
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FESTA DEL PERDONO. L’intervista al nuovo custode della Porziuncola, fra Massimo Travascio https://www.lavoce.it/festa-del-perdono-lintervista-al-nuovo-custode-della-porziuncola-fra-massimo-travascio/ Fri, 30 Jul 2021 12:49:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61554

È una delle feste francescane più sentite e vissute dai fedeli, in particolare dai giovani e dalle famiglie. Per il secondo anno consecutivo, il Perdono di Assisi fa i conti con le restrizioni imposte dalla pandemia, ma sarà lo stesso una grande festa di popolo. Da otto secoli, i fedeli sono ancora richiamati dalle parole sferzanti e gioiose di san Francesco. “Voglio portare tutti in paradiso” fu l’imperativo che il Santo si affrettò a comunicare al popolo dei fedeli riuniti intorno alla Porziuncola, insieme ai vescovi umbri di allora. Qualche giorno prima, Francesco aveva raggiunto a Perugia papa Onorio III, mettendo bene in chiaro che la sua “contabilità” non si riferiva agli anni dell’indulgenza plenaria che stava chiedendo, ma alle anime che voleva salvare dal peccato.

Parla il nuovo Custode della Porziuncola

Con lo spirito e l’entusiasmo francescano di allora, fra Massimo Travascio si prepara a celebrare il suo primo Perdono, da quando è stato nominato custode della Porziuncola, nel settembre 2020. [caption id="attachment_61556" align="alignnone" width="400"] Fra Massimo Travascio, Custode della Porziuncola - Assisi[/caption] “Sono molto contento - ci dice fra Massimo lungo il chiostro del grande convento dei frati minori a Santa Maria degli Angeli - perché è una grande opportunità per la mia vita, un grande onore e anche un grande onere. Sento una grande responsabilità, soprattutto in questo tempo particolare della pandemia”. Quella del 2 agosto è la “festa” della misericordia di Dio, con l’autentico e profondo desiderio di Francesco di riconciliazione verso il Signore e verso i fratelli… “Chi guarda Francesco, guarda alla sua intuizione originaria, quindi a questo desiderio di piccolezza, di minorità, di prossimità. Aver compreso che dalle cose piccole e dall’umiltà si possono fare nuove tutte le cose. Come dice anche il vangelo. L’importante è ripartire da questa piccolezza che è nel desiderio di ogni uomo, sapendo che questa piccolezza contiene in sé grandi opportunità. In questo ripartire dal ‘piccolo’ c’è un desiderio di cose grandi”.

L'attualità di san Francesco

La grandezza e l’attualità di san Francesco forse stanno proprio in questo: saper coniugare l’universalità del suo messaggio con le ‘piccole cose’ della nostra quotidianità di allora e di oggi. Che ne dici, fra Massimo? “Questo è possibile farlo proprio attraverso uno sguardo rinnovato e tu hai un rinnovato sguardo sulle cose, sulle situazioni, sulle persone e sulle difficoltà che vivi, solo nella misura in cui fai esperienza di un amore più grande, che ti precede, in cui tu sei ricompreso. Questo è l’amore di Dio. Il messaggio del Perdono è proprio questo: permettere a ogni persona che varca la soglia della Porziuncola di comprendere quanto siamo amati, anche nella nostra fragilità e nel nostro limite, che non diventa più uno sbarramento per la nostra vita, ma è invece un’occasione per ripartire”. Non è affatto facile ripartire in un momento come quello che stiamo vivendo e dalla quale stiamo cercando di uscire. Epoca di conflitto e di scontro a tanti livelli, con noi stessi e con gli altri. Riusciremo a ‘perdonarci’ e a perdonare? “Anche se il tuo cuore ti rimprovera qualcosa, tu ricorda che il Signore è più grande del tuo cuore. Questa non è parola mia, ma è parola di Dio. Dobbiamo avere questa consapevolezza nel cuore. Ecco perché è importante conservare nel nostro cuore proprio la parola di Dio, che dà senso alla nostra vita, a tutte le situazioni, alle relazioni, alle difficoltà che viviamo. Nel 2016, in occasione dell’ottavo centenario del Perdono di Assisi, Papa Francesco disse che qui alla Porziuncola tutto parla di perdono e proprio dall’esperienza del perdono, dal comprendere l’amore di Dio, da quanto siamo amati che può ripartire qualcosa”.

Anno centenario

Sono anni di ‘ottocentenari’ francescani, quelli che viviamo ormai da qualche tempo. Ce n’è uno importante anche quest’anno... “Sì, infatti, ed è quello della regola non bollata. Un anno importante anche questo e il Vescovo di Assisi riprenderà un’antica tradizione legata proprio alla città di Assisi. La tradizione del pellegrinaggio degli assisani a piedi dal centro della città verso la Porziuncola, la mattina presto. Proprio per essere i primi a ricevere questo dono dell’indulgenza del Perdono di Assisi. Ciò darà una sottolineatura e una connotazione particolare a questa ricorrenza. Francesco volle riunire tutti i suoi frati, quando questi ormai erano già in numero considerevole per dare loro la prima regola non bollata. Questa del 1221, rispetto a quella del 1223 che è quella più riconosciuta, contiene veramente il ‘fuoco’ di Francesco: è un insieme continuo di riferimenti al vangelo, proprio a dire come la vita e la regola dei frati minori è proprio vivere il vangelo. E si vede come Francesco abbia compreso e desiderato che la vita di ogni frate e di ogni uomo potesse confrontarsi con la parola di vita del vangelo”.

Indulgenza in tutto il mondo

Ormai siete pronti ad accogliere qui in Porziuncola pellegrini e fedeli, nel rispetto delle indicazioni contro la pandemia. Ma va ricordato che quella del Perdono di Assisi - in un certo senso - è forse l’indulgenza più condivisa e diffusa nel mondo. Giusto? “Sì, all’inizio questo privilegio era concesso alla Porziuncola da mezzogiorno del primo agosto fino alle ore 24 del 2. Poi questo privilegio è stato esteso a tutti i giorni dell’anno per la Porziuncola e si è voluto che in tutte le chiese francescane e in tutte le parrocchie del mondo ci fosse l’indulgenza per i propri peccati dalle 12 del primo alla mezzanotte del 2 agosto. Le condizioni sono le stesse per tutti e ovunque: la confessione sacramentale, l’accostarsi all’eucarestia, la preghiera per il Papa, la recita del Credo per rinnovare la propria fede, la preghiera del Padre Nostro per rinnovare la propria figliolanza a Dio. Questo dice come il desiderio della Chiesa da sempre sia di rimettere al centro il messaggio della misericordia e del perdono di Dio”.

Le celebrazioni principali a Santa Maria degli Angeli

Dal 29 al 31 luglio, alle ore 21.15: triduo di preparazione celebrato da mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e vice presidente della Cei. Domenica primo agosto: celebrazioni eucaristiche alle ore 7, 8.30, 11, 16.30 e 18. Quella solenne delle ore 11 è presieduta dal nuovo ministro generale dei Frati minori, fra Massimo Fusarelli, e si chiude con la processione di apertura del Perdono. Alle ore 19: primi vespri della solennità celebrati dall’arcivescovo mons. Domenico Sorrentino. Lunedì 2 agosto: celebrazioni eucaristiche alle ore 7, 8.30, 10, 11.30, 16.30 e 18. Quella solenne delle ore 11.30 è presieduta dal card. Mauro Piacenza, penitenziere maggiore presso la penitenzieria apostolica. Alle ore 19: secondi vespri presieduti da fra Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna. Per informazioni e dettagli: tel. 075.8051430 - www.porziuncola.org.]]>

È una delle feste francescane più sentite e vissute dai fedeli, in particolare dai giovani e dalle famiglie. Per il secondo anno consecutivo, il Perdono di Assisi fa i conti con le restrizioni imposte dalla pandemia, ma sarà lo stesso una grande festa di popolo. Da otto secoli, i fedeli sono ancora richiamati dalle parole sferzanti e gioiose di san Francesco. “Voglio portare tutti in paradiso” fu l’imperativo che il Santo si affrettò a comunicare al popolo dei fedeli riuniti intorno alla Porziuncola, insieme ai vescovi umbri di allora. Qualche giorno prima, Francesco aveva raggiunto a Perugia papa Onorio III, mettendo bene in chiaro che la sua “contabilità” non si riferiva agli anni dell’indulgenza plenaria che stava chiedendo, ma alle anime che voleva salvare dal peccato.

Parla il nuovo Custode della Porziuncola

Con lo spirito e l’entusiasmo francescano di allora, fra Massimo Travascio si prepara a celebrare il suo primo Perdono, da quando è stato nominato custode della Porziuncola, nel settembre 2020. [caption id="attachment_61556" align="alignnone" width="400"] Fra Massimo Travascio, Custode della Porziuncola - Assisi[/caption] “Sono molto contento - ci dice fra Massimo lungo il chiostro del grande convento dei frati minori a Santa Maria degli Angeli - perché è una grande opportunità per la mia vita, un grande onore e anche un grande onere. Sento una grande responsabilità, soprattutto in questo tempo particolare della pandemia”. Quella del 2 agosto è la “festa” della misericordia di Dio, con l’autentico e profondo desiderio di Francesco di riconciliazione verso il Signore e verso i fratelli… “Chi guarda Francesco, guarda alla sua intuizione originaria, quindi a questo desiderio di piccolezza, di minorità, di prossimità. Aver compreso che dalle cose piccole e dall’umiltà si possono fare nuove tutte le cose. Come dice anche il vangelo. L’importante è ripartire da questa piccolezza che è nel desiderio di ogni uomo, sapendo che questa piccolezza contiene in sé grandi opportunità. In questo ripartire dal ‘piccolo’ c’è un desiderio di cose grandi”.

L'attualità di san Francesco

La grandezza e l’attualità di san Francesco forse stanno proprio in questo: saper coniugare l’universalità del suo messaggio con le ‘piccole cose’ della nostra quotidianità di allora e di oggi. Che ne dici, fra Massimo? “Questo è possibile farlo proprio attraverso uno sguardo rinnovato e tu hai un rinnovato sguardo sulle cose, sulle situazioni, sulle persone e sulle difficoltà che vivi, solo nella misura in cui fai esperienza di un amore più grande, che ti precede, in cui tu sei ricompreso. Questo è l’amore di Dio. Il messaggio del Perdono è proprio questo: permettere a ogni persona che varca la soglia della Porziuncola di comprendere quanto siamo amati, anche nella nostra fragilità e nel nostro limite, che non diventa più uno sbarramento per la nostra vita, ma è invece un’occasione per ripartire”. Non è affatto facile ripartire in un momento come quello che stiamo vivendo e dalla quale stiamo cercando di uscire. Epoca di conflitto e di scontro a tanti livelli, con noi stessi e con gli altri. Riusciremo a ‘perdonarci’ e a perdonare? “Anche se il tuo cuore ti rimprovera qualcosa, tu ricorda che il Signore è più grande del tuo cuore. Questa non è parola mia, ma è parola di Dio. Dobbiamo avere questa consapevolezza nel cuore. Ecco perché è importante conservare nel nostro cuore proprio la parola di Dio, che dà senso alla nostra vita, a tutte le situazioni, alle relazioni, alle difficoltà che viviamo. Nel 2016, in occasione dell’ottavo centenario del Perdono di Assisi, Papa Francesco disse che qui alla Porziuncola tutto parla di perdono e proprio dall’esperienza del perdono, dal comprendere l’amore di Dio, da quanto siamo amati che può ripartire qualcosa”.

Anno centenario

Sono anni di ‘ottocentenari’ francescani, quelli che viviamo ormai da qualche tempo. Ce n’è uno importante anche quest’anno... “Sì, infatti, ed è quello della regola non bollata. Un anno importante anche questo e il Vescovo di Assisi riprenderà un’antica tradizione legata proprio alla città di Assisi. La tradizione del pellegrinaggio degli assisani a piedi dal centro della città verso la Porziuncola, la mattina presto. Proprio per essere i primi a ricevere questo dono dell’indulgenza del Perdono di Assisi. Ciò darà una sottolineatura e una connotazione particolare a questa ricorrenza. Francesco volle riunire tutti i suoi frati, quando questi ormai erano già in numero considerevole per dare loro la prima regola non bollata. Questa del 1221, rispetto a quella del 1223 che è quella più riconosciuta, contiene veramente il ‘fuoco’ di Francesco: è un insieme continuo di riferimenti al vangelo, proprio a dire come la vita e la regola dei frati minori è proprio vivere il vangelo. E si vede come Francesco abbia compreso e desiderato che la vita di ogni frate e di ogni uomo potesse confrontarsi con la parola di vita del vangelo”.

Indulgenza in tutto il mondo

Ormai siete pronti ad accogliere qui in Porziuncola pellegrini e fedeli, nel rispetto delle indicazioni contro la pandemia. Ma va ricordato che quella del Perdono di Assisi - in un certo senso - è forse l’indulgenza più condivisa e diffusa nel mondo. Giusto? “Sì, all’inizio questo privilegio era concesso alla Porziuncola da mezzogiorno del primo agosto fino alle ore 24 del 2. Poi questo privilegio è stato esteso a tutti i giorni dell’anno per la Porziuncola e si è voluto che in tutte le chiese francescane e in tutte le parrocchie del mondo ci fosse l’indulgenza per i propri peccati dalle 12 del primo alla mezzanotte del 2 agosto. Le condizioni sono le stesse per tutti e ovunque: la confessione sacramentale, l’accostarsi all’eucarestia, la preghiera per il Papa, la recita del Credo per rinnovare la propria fede, la preghiera del Padre Nostro per rinnovare la propria figliolanza a Dio. Questo dice come il desiderio della Chiesa da sempre sia di rimettere al centro il messaggio della misericordia e del perdono di Dio”.

Le celebrazioni principali a Santa Maria degli Angeli

Dal 29 al 31 luglio, alle ore 21.15: triduo di preparazione celebrato da mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e vice presidente della Cei. Domenica primo agosto: celebrazioni eucaristiche alle ore 7, 8.30, 11, 16.30 e 18. Quella solenne delle ore 11 è presieduta dal nuovo ministro generale dei Frati minori, fra Massimo Fusarelli, e si chiude con la processione di apertura del Perdono. Alle ore 19: primi vespri della solennità celebrati dall’arcivescovo mons. Domenico Sorrentino. Lunedì 2 agosto: celebrazioni eucaristiche alle ore 7, 8.30, 10, 11.30, 16.30 e 18. Quella solenne delle ore 11.30 è presieduta dal card. Mauro Piacenza, penitenziere maggiore presso la penitenzieria apostolica. Alle ore 19: secondi vespri presieduti da fra Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna. Per informazioni e dettagli: tel. 075.8051430 - www.porziuncola.org.]]>
Festa del Perdono a Isola Maggiore https://www.lavoce.it/festa-del-perdono-a-isola-maggiore/ Fri, 30 Jul 2021 12:31:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61543 perdono festa sbarco

Delle 18 solennità, tra fisse e mobili, che nel tempo passato (non poi così remoto!) scandivano la vita religiosa di Isola Maggiore è rimasta solo questa: la festa del Perdono. Il ridottissimo numero di abitanti; l’abolizione della parrocchia fatta nel 1982 accorpandola a Vernazzano, non consente più di poter vivere pienamente la vita cristiana a questo piccolo spicchio di terra che emerge dalle acque del Trasimeno e che nel 1211 san Francesco elesse a suo romitorio quaresimale.

L'isola in cui Francesco si ritirò in preghiera

Divenuta immediatamente luogo francescano per eccellenza, si poté gloriare della presenza dei Frati che dal 1250 al 1865 vissero nel Convento minorita a lui dedicato (poi trasformato nell’oramai abbandonato Castello Guglielmi). Non possediamo grandi notizie di come venisse vissuta nel passato questa “Indulgenza” voluta dal “Tutto serafico in ardore” e concessa da papa Onorio III il 2 agosto 1216. Ciò che è certo è che sin da quella data anche ad Isola Maggiore si celebrò con fede e devozione questa festa della riconciliazione e del perdono, in forme molto simili a quelle che G.F. Overbek di Lubecca, tra il 1829 ed il 1830, affrescherà sulla facciata della chiesa della Porziuncola, nella quale è raffigurato appunto l’istituzione del Perdono di Assisi.

I frati a Isola Maggiore

Abbiamo solo qualche notizia sulla presenza di numerosi pellegrini ad Isola Maggiore per “piar l’indulgenza del serafico Patre nostro” durante i 17 anni (1444/1461) in cui fu Guardiano del Convento padre Pietro Fratangioli. Originario di Trequanda vicino Siena, padre Fratangeli, tanto esemplare figlio di san Francesco quanto dotto uomo di lettere e di studio, fu contemporaneo e conterraneo tra gli altri del pittore Sano di Pietro; e non è da escludersi che possa essere proprio sua la committenza del polittico della Vergine con Bambino tra i santi Giovanni Battista, Michele Arcangelo, Pietro e Paolo, dipinta dal senese nel 1450 per la pieve di san Michele Arcangelo, e del quale oggi sopravvivono (musealizzati) solo la pala centrale ed i medaglioni con gli Apostoli. Dell’importanza storica di quest’uomo, colto e pio al tempo stesso; che venne insediato Guardiano del Convento di Isola Maggiore il primo maggio 1444 niente meno che da san Bernardino da Siena in persona; morto in concetto di santità ed oggi Beato, è certo che dovrò tornare presto a scrivere! Con l’unità d’Italia e la chiusura del convento con conseguente trasformazione in villa patrizia (castello) non abbiamo più notizie di celebrazioni del Perdono, ma solo di quelle in onore di san Francesco il 4 ottobre.

La celebrazione nel luogo “dello sbarco”

Si dovranno attendere gli anni ’70 del’900 quando il parroco don Giancarlo Giamboni deciderà in accordo col suo popolo di rinnovare questo antico privilegio indulgenziale lucrabile in tutti i luoghi francescani, istituendo la tradizionale celebrazione della Messa sul luogo comunemente detto “dello sbarco”, dove sorge una delle due cappelle dedicate al santo. Più tardi negli anni a venire, il luogo è stato ampliato creando il grande piazzale dove nel 1982, in occasione delle celebrazioni per l’VIII centenario della nascita del santo, i Frati Minori Conventuali e dell’Ordine Francescano Secolare della Basilica di santa Croce di Firenze fecero porre una statua di bronzo opera dello scultore Sisto Zanetti. [caption id="attachment_61551" align="alignnone" width="282"] Il programma della festa a Isola Maggiore[/caption] In questo stesso piazzale, a distanza di 50 anni dalla prima volta, ci ritroveremo domenica e lunedì prossimi (1e 2 agosto) in due appuntamenti diversi, tanto al mattino che al pomeriggio, per pregare san Francesco affinché ci ottenga dalla misericordia di Dio la tanto sospirata Indulgenza. Umberto Benini]]>
perdono festa sbarco

Delle 18 solennità, tra fisse e mobili, che nel tempo passato (non poi così remoto!) scandivano la vita religiosa di Isola Maggiore è rimasta solo questa: la festa del Perdono. Il ridottissimo numero di abitanti; l’abolizione della parrocchia fatta nel 1982 accorpandola a Vernazzano, non consente più di poter vivere pienamente la vita cristiana a questo piccolo spicchio di terra che emerge dalle acque del Trasimeno e che nel 1211 san Francesco elesse a suo romitorio quaresimale.

L'isola in cui Francesco si ritirò in preghiera

Divenuta immediatamente luogo francescano per eccellenza, si poté gloriare della presenza dei Frati che dal 1250 al 1865 vissero nel Convento minorita a lui dedicato (poi trasformato nell’oramai abbandonato Castello Guglielmi). Non possediamo grandi notizie di come venisse vissuta nel passato questa “Indulgenza” voluta dal “Tutto serafico in ardore” e concessa da papa Onorio III il 2 agosto 1216. Ciò che è certo è che sin da quella data anche ad Isola Maggiore si celebrò con fede e devozione questa festa della riconciliazione e del perdono, in forme molto simili a quelle che G.F. Overbek di Lubecca, tra il 1829 ed il 1830, affrescherà sulla facciata della chiesa della Porziuncola, nella quale è raffigurato appunto l’istituzione del Perdono di Assisi.

I frati a Isola Maggiore

Abbiamo solo qualche notizia sulla presenza di numerosi pellegrini ad Isola Maggiore per “piar l’indulgenza del serafico Patre nostro” durante i 17 anni (1444/1461) in cui fu Guardiano del Convento padre Pietro Fratangioli. Originario di Trequanda vicino Siena, padre Fratangeli, tanto esemplare figlio di san Francesco quanto dotto uomo di lettere e di studio, fu contemporaneo e conterraneo tra gli altri del pittore Sano di Pietro; e non è da escludersi che possa essere proprio sua la committenza del polittico della Vergine con Bambino tra i santi Giovanni Battista, Michele Arcangelo, Pietro e Paolo, dipinta dal senese nel 1450 per la pieve di san Michele Arcangelo, e del quale oggi sopravvivono (musealizzati) solo la pala centrale ed i medaglioni con gli Apostoli. Dell’importanza storica di quest’uomo, colto e pio al tempo stesso; che venne insediato Guardiano del Convento di Isola Maggiore il primo maggio 1444 niente meno che da san Bernardino da Siena in persona; morto in concetto di santità ed oggi Beato, è certo che dovrò tornare presto a scrivere! Con l’unità d’Italia e la chiusura del convento con conseguente trasformazione in villa patrizia (castello) non abbiamo più notizie di celebrazioni del Perdono, ma solo di quelle in onore di san Francesco il 4 ottobre.

La celebrazione nel luogo “dello sbarco”

Si dovranno attendere gli anni ’70 del’900 quando il parroco don Giancarlo Giamboni deciderà in accordo col suo popolo di rinnovare questo antico privilegio indulgenziale lucrabile in tutti i luoghi francescani, istituendo la tradizionale celebrazione della Messa sul luogo comunemente detto “dello sbarco”, dove sorge una delle due cappelle dedicate al santo. Più tardi negli anni a venire, il luogo è stato ampliato creando il grande piazzale dove nel 1982, in occasione delle celebrazioni per l’VIII centenario della nascita del santo, i Frati Minori Conventuali e dell’Ordine Francescano Secolare della Basilica di santa Croce di Firenze fecero porre una statua di bronzo opera dello scultore Sisto Zanetti. [caption id="attachment_61551" align="alignnone" width="282"] Il programma della festa a Isola Maggiore[/caption] In questo stesso piazzale, a distanza di 50 anni dalla prima volta, ci ritroveremo domenica e lunedì prossimi (1e 2 agosto) in due appuntamenti diversi, tanto al mattino che al pomeriggio, per pregare san Francesco affinché ci ottenga dalla misericordia di Dio la tanto sospirata Indulgenza. Umberto Benini]]>
Festa del Perdono. Che cosa significa e perchè fa mettere in cammino 250 giovani umbri https://www.lavoce.it/perdono-250-giovani-umbri/ Thu, 01 Aug 2019 10:13:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55033 perdono

È ormai prossima la solennità del Perdono di Assisi, con tante iniziative liturgiche che aiuteranno a entrare e vivere in pienezza questo tempo di grazia che segna, per tanti fedeli, l’inizio di una vita nuova. La festa è iniziata questa mattina, 1° agosto, e si conclude la sera del 2. In questi giorni l’indulgenza della Porziuncola, qui concessa per tutti i giorni dell’anno, si estende alle chiese parrocchiali e francescane di tutto il mondo.

Consulta il programma della festa del perdono

Sul significato e il valore di questa solennità, il custode della Porziuncola, padre Giuseppe Renda, afferma che “il Perdono della Porziuncola è un grande dono che Dio ha fatto a tutti noi, volendo esaudire frate Francesco che umilmente glielo chiedeva in quella notte dell’anno 1216, apparendogli con la Vergine Maria nella Porziuncola. ‘Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe’.

A queste parole di Francesco – rievoca padre Giuseppe - , il Signore, guardando alla sincerità del suo cuore, glielo concedeva. Alla base di questa richiesta c’era l’esperienza liberante di essersi sentito amato e perdonato di tutti i suoi peccati. Era come un rinascere a vita nuova, ritornare a guardare con lo sguardo di Dio, cioè con amore. Un perdono senza misura che voleva che tutti sperimentassero e gustare così l’amore misericordioso di Dio che si offre ai suoi figli”.

Il perdono fa vivere da riconciliati e permette al Signore di farsi strada nel nostro cuore, abitarvi e farvi fiorire la pace. “Ci dà la giusta misura di quello che siamo, persone in cammino con tante fragilità, che spesso sbagliano, ma che sono chiamate a prendere coscienza dei propri errori, pentirsene, rialzarsi per realizzare la santità che è pienezza d’amore. Il perdono, generando la pace interiore, apre alla pace sociale perché porta ad agire per il bene comune rafforzando la fratellanza tra i popoli.

A nome di san Francesco e dei suoi frati – conclude il custode - vi invitiamo qui alla Porziuncola per la solennità del Perdono, il 2 di agosto, ad accogliere questo dono di Dio riconciliato con l’umanità”.

Antonella Porzi

La Marcia francescana

[gallery ids="55035,55036,55037,55038,55039,55040"]

Anche quest'anno tanti giovani si sono messi in cammino vero il Perdono di Assisi. Si intitola “Al posto tuo” la Marcia francescana 2019, partita il 25 luglio e in corso fino al 4 agosto. Il tema di quest’anno “vuole ricordare ai tanti giovani che vivono disorientati e ‘fuori posto’ nella vita che Dio ha preparato un posto per ciascuno di noi” sottolinea p. Francesco Piloniresponsabile del Sog, il Servizio orientamento giovani dei Frati Minori di Assisi che organizza la Marcia.

Sono più di 250 i giovani tra i 18 e i 33 anni del gruppo umbro che in questi giorni sono in cammino verso Santa Maria degli Angeli. L’arrivo è previsto per il 2 agosto, in occasione della festa del Perdono, poi i marciatori si fermeranno fino al 4 agosto mattina, quando ci sarà la celebrazione conclusiva presieduta da mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti.

L'ARRIVO IN DIRETTA Per vedere in diretta l'arrivo dei giovani marciatori in Porziuncola segui l’evento dalla WebTV del sito Porziuncola.org o dall’app gratuita Frati Assisi (disponibile su AppStore e PlayStore) o ancora, sui Social, dai Canali ufficiali Facebook e YouTube: Frati Assisi.

L’Umbria, che condivide l’itinerario con la Sardegna, è partita da Orvieto per poi toccare le seguenti tappe: Montecchio, Spagliagrano, San Terenziano, Bevagna, Spello, Santa Maria degli Angeli.

Raggiungiamo al telefono alcuni giovani marciatori durante la terza tappa, mentre stanno percorrendo un tratto in salita che li condurrà verso San Terenziano. Loro non sanno quali sono le tappe, “i frati non ce lo dicono, vogliono che sia una sorpresa e che ci godiamo il viaggio”.

Fa molto caldo e anche se si alzano tutti i giorni alle 5 del mattino per cominciare a marciare alle 6, il sole picchia già a metà mattinata. Nonostante la fatica e le voci spezza- te dal fiatone, ci raccontano entusiasti i giorni che hanno appena vissuto (continua a leggere le testimonianze dei giovani in Marcia sull'edizione digitale de La Voce).

Valentina Russo

 

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perdono

È ormai prossima la solennità del Perdono di Assisi, con tante iniziative liturgiche che aiuteranno a entrare e vivere in pienezza questo tempo di grazia che segna, per tanti fedeli, l’inizio di una vita nuova. La festa è iniziata questa mattina, 1° agosto, e si conclude la sera del 2. In questi giorni l’indulgenza della Porziuncola, qui concessa per tutti i giorni dell’anno, si estende alle chiese parrocchiali e francescane di tutto il mondo.

Consulta il programma della festa del perdono

Sul significato e il valore di questa solennità, il custode della Porziuncola, padre Giuseppe Renda, afferma che “il Perdono della Porziuncola è un grande dono che Dio ha fatto a tutti noi, volendo esaudire frate Francesco che umilmente glielo chiedeva in quella notte dell’anno 1216, apparendogli con la Vergine Maria nella Porziuncola. ‘Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe’.

A queste parole di Francesco – rievoca padre Giuseppe - , il Signore, guardando alla sincerità del suo cuore, glielo concedeva. Alla base di questa richiesta c’era l’esperienza liberante di essersi sentito amato e perdonato di tutti i suoi peccati. Era come un rinascere a vita nuova, ritornare a guardare con lo sguardo di Dio, cioè con amore. Un perdono senza misura che voleva che tutti sperimentassero e gustare così l’amore misericordioso di Dio che si offre ai suoi figli”.

Il perdono fa vivere da riconciliati e permette al Signore di farsi strada nel nostro cuore, abitarvi e farvi fiorire la pace. “Ci dà la giusta misura di quello che siamo, persone in cammino con tante fragilità, che spesso sbagliano, ma che sono chiamate a prendere coscienza dei propri errori, pentirsene, rialzarsi per realizzare la santità che è pienezza d’amore. Il perdono, generando la pace interiore, apre alla pace sociale perché porta ad agire per il bene comune rafforzando la fratellanza tra i popoli.

A nome di san Francesco e dei suoi frati – conclude il custode - vi invitiamo qui alla Porziuncola per la solennità del Perdono, il 2 di agosto, ad accogliere questo dono di Dio riconciliato con l’umanità”.

Antonella Porzi

La Marcia francescana

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Anche quest'anno tanti giovani si sono messi in cammino vero il Perdono di Assisi. Si intitola “Al posto tuo” la Marcia francescana 2019, partita il 25 luglio e in corso fino al 4 agosto. Il tema di quest’anno “vuole ricordare ai tanti giovani che vivono disorientati e ‘fuori posto’ nella vita che Dio ha preparato un posto per ciascuno di noi” sottolinea p. Francesco Piloniresponsabile del Sog, il Servizio orientamento giovani dei Frati Minori di Assisi che organizza la Marcia.

Sono più di 250 i giovani tra i 18 e i 33 anni del gruppo umbro che in questi giorni sono in cammino verso Santa Maria degli Angeli. L’arrivo è previsto per il 2 agosto, in occasione della festa del Perdono, poi i marciatori si fermeranno fino al 4 agosto mattina, quando ci sarà la celebrazione conclusiva presieduta da mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti.

L'ARRIVO IN DIRETTA Per vedere in diretta l'arrivo dei giovani marciatori in Porziuncola segui l’evento dalla WebTV del sito Porziuncola.org o dall’app gratuita Frati Assisi (disponibile su AppStore e PlayStore) o ancora, sui Social, dai Canali ufficiali Facebook e YouTube: Frati Assisi.

L’Umbria, che condivide l’itinerario con la Sardegna, è partita da Orvieto per poi toccare le seguenti tappe: Montecchio, Spagliagrano, San Terenziano, Bevagna, Spello, Santa Maria degli Angeli.

Raggiungiamo al telefono alcuni giovani marciatori durante la terza tappa, mentre stanno percorrendo un tratto in salita che li condurrà verso San Terenziano. Loro non sanno quali sono le tappe, “i frati non ce lo dicono, vogliono che sia una sorpresa e che ci godiamo il viaggio”.

Fa molto caldo e anche se si alzano tutti i giorni alle 5 del mattino per cominciare a marciare alle 6, il sole picchia già a metà mattinata. Nonostante la fatica e le voci spezza- te dal fiatone, ci raccontano entusiasti i giorni che hanno appena vissuto (continua a leggere le testimonianze dei giovani in Marcia sull'edizione digitale de La Voce).

Valentina Russo

 

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Solo dal perdono può fiorire la pace https://www.lavoce.it/perdono-fiorire-pace/ Wed, 31 Jul 2019 16:57:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55029

La festa del Perdono di Assisi non può e non deve essere costretta entro il confine perimetrale della sola giornata. Fu così per Francesco, ed è così ancora oggi. Tant’è che l’indulgenza si può lucrare tutti i giorni dell’anno visitando la Porziuncola. La particolarità del 2 agosto sta nell’estensione di questo privilegio a tutte le parrocchie e le chiese francescane del mondo.

La seconda dimensione che supera il confine della data annuale, e forse ci rende anche più fedeli al messaggio che il Santo di Assisi ha inteso consegnare al mondo, è che sperimentare il perdono di Dio deve renderci più attenti e disponibili a spezzare il pane del perdono con i nostri fratelli e le nostre sorelle.

Non dobbiamo dimenticare che la richiesta di Francesco matura nel tempo della cosiddetta “guerra santa” delle crociate. A tal punto era considerata santa quella guerra che, con la partecipazione a quella carneficina, si ottenevano le indulgenze. La sensibilità di oggi e una maggiore fedeltà al Vangelo considera tutto questo un paradosso e si ribella a una mentalità di quel tipo.

D’altra parte, è il senso del passaggio della preghiera del Maestro che ci fa chiedere al Padre di rimetterci “i debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. È chiaro che non si tratta di indicare la misura con la quale chiediamo al Padre di perdonarci, perché sappiamo che la sua misericordia non conosce misura; quanto piuttosto di lasciarci contagiare da quella capacità di perdono, affinché anche noi possiamo fare altrettanto verso gli altri.

Ma come dimenticare la pubblica confessione di san Giovanni Paolo II nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2002? “La convinzione, a cui sono giunto ragionando e confrontandomi con la Rivelazione biblica – scriveva – , è che non si ristabilisce appieno l’ordine infranto, se non coniugando fra loro giustizia e perdono. I pilastri della vera pace sono la giustizia e quella particolare forma dell’amore che è il perdono. Ma come parlare, nelle circostanze attuali, di giustizia e insieme di perdono quali fonti e condizioni della pace?

La mia risposta è che si può e si deve parlarne, nonostante la difficoltà che questo discorso comporta, anche perché si tende a pensare alla giustizia e al perdono in termini alternativi”. E invece no. Non solo non sono alternativi, né tantomeno antagonisti, ma piuttosto complementari.

La pace si raggiunge quando la giustizia ristabilisce la verità dei fatti e chiede la riparazione dello strappo provocato nella vita del fratello o della comunità, ma nello stesso tempo chiede un perdono del cuore per non trasformare la giustizia e la tua relazione in rancore o vendetta.

Non possiamo negare peraltro che la pace come perdono è un significativo, fondamentale e specifico apporto che i cristiani offrono alla riflessione e alla prassi per la costruzione della pace; e pertanto, se dovessimo rinunciare all’annuncio del perdono, la stessa pace sarebbe come monca. Il perdono conferisce una qualità superiore a ciò che normalmente chiamiamo pace.

Il perdono di Dio è misericordia in grado di dimenticare e non sedimenta alcun risentimento, il che ci sembra improbabile, se non umanamente irraggiungibile. Eppure è ciò verso cui dobbiamo tendere.

Se riuscissimo a introdurre un perdono da osare sul piano dei conflitti tra i popoli, nelle contese, nelle controversie, nelle storie tragiche di negazione di diritti, di oppressione… allora avremmo un’umanità riconciliata che vive in pienezza l’immagine e la somiglianza con il Creatore.

Ce lo ricordava Papa Francesco lo scorso anno nella ricorrenza della solennità di santo Stefano: “Siamo chiamati a imparare a perdonare, perdonare sempre, e non è facile farlo – riconosce – tutti lo sappiamo: il perdono allarga il cuore, genera condivisione, dona serenità e pace”.

Lasciamoci pertanto toccare dalla festa del Perdono non solo come destinatari della misericordia, ma anche come protagonisti attivi della costruzione di un mondo nuovo con la forza del “per-dono”, che indica gratuità, ovvero assenza di interessi e tornaconto, di compromessi e mezze misure.

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Perdono di Assisi. Così lo presentava Paolo VI… https://www.lavoce.it/perdono-assisi-paolo-vi/ Sun, 29 Jul 2018 11:07:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52631 Perdono Assisi

Si avvicina la grande festa del dono universale dell’amore di Dio ai peccatori. Festa voluta da san Francesco, e che il 2 agosto coinvolgerà non solo la Porziuncola ma tutte le chiese francescane e tutte le parrocchie. Per l’occasione recuperiamo un testo “d’autore” del 1966: il significato del Perdono esposto da papa Montini. Si tratta della “Epistola di sua santità Paolo VI al reverendo padre Costantino Koser, vicario generale dell’Ordine dei Frati minori, nel volgere del 750° anno dalla indulgenza della Porziuncola, concessa a san Francesco da papa Onorio III”. Per andare al cuore autentico e profondo di questa celebrazione.

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La sacrosanta chiesa della Porziuncola, che il beato Francesco di Assisi “amò al di sopra di ogni altro luogo del mondo”, diviene famosa di giorno in giorno in tutto il mondo, soprattutto perché ivi il Serafico Padre disse e fece mirabilmente molte cose, e particolarmente perché in verità essa è stata arricchita da una speciale indulgenza, la quale per questa ragione è detta “indulgenza della Porziuncola”, concessa a coloro che devotamente, da moltissimi secoli, visitano tale chiesa. Ci è gradito in questi giorni, nei quali si celebra il 750° anno dalla concessione della medesima indulgenza, concessa, come si tramanda, da Onorio III allo stesso san Francesco, e che molti nostri Predecessori confermarono nel corso dei secoli, esortare i fedeli che come fecero anche i loro antenati, si dirigono verso la Porziuncola, splendente di singolare vetustà, affinché ivi essi si riconcilino con Dio più prontamente e in maniera più perfetta, onde “chi avrà pregato con cuore devoto, quello che avrà chiesto lo otterrà”.
Il programma Mercoledì 1° agosto apertura della solennità del Perdono. Ore 11.00: padre Michael Perry, ministro generale dell’Ordine dei Frati minori, presiede la solenne celebrazione eucaristica che termina con la processione di “apertura del Perdono”: così detta perché da quel momento, cioè dalle 12.00 del 1° agosto, fino alle ore 24 del 2 agosto l’indulgenza plenaria concessa alla Porziuncola quotidianamente si estende a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo, e anche a tutte le chiese francescane. (Tutti gli eventi su www.porziuncola.org) Dunque ripetiamo quelle parole che recentemente abbiamo pronunciato con sollicitudine in un atto pastorale: “Ci è lecito accedere al regno di Cristo soltanto per metànoia, cioè il cambiamento profondo di tutto l’essere, per mezzo della quale l’essere umano stesso pensa, giudica e inizia a mettere in ordine la propria vita colpito da quella santità e da quella carità di Dio che sono state manifestate in maniera miracolosa nel Figlio e sono state pienamente offerte a noi”. (...)L’indulgenza non è dunque una via più facile con la quale possiamo evitare la necessaria penitenza dei peccati, ma essa è piuttosto un sostegno che i singoli fedeli, con umiltà, per nulla inconsapevoli della propria debolezza, trovano nel mistico Corpo di Cristo, che tutto si affatica per la loro conversione con la carità, con l’esempio, e con le preghiere. (...)
Quella meravigliosa carità, per la quale [san Francesco] fu spinto a chiedere l’indulgenza della Porziuncola per tutti i fedeli [è] nata dal desiderio di condividere con altri la dolcezza d’animo, di cui egli stesso aveva fatto esperienza dopo aver chiesto perdono a Dio dei peccati commessi. (...) Accusandoci dunque dei nostri misfatti davanti alla Chiesa, alla quale Gesù Cristo ha consegnato le chiavi del regno dei cieli, riceviamo la remissione della colpa e la pena; tuttavia non deve essere ritardato a ragione di ciò il percorso con cui ritorniamo a Dio. Dobbiamo prendere il giogo di Cristo e portare la sua croce o cercarla per mezzo del castigo volontario; con le buone opere e soprattutto con i frutti della fraterna carità, è opportuno che dimostriamo di essere sinceramente convertiti nella casa del Padre e che siamo più fermamente e con una certa nuova condizione inseriti nel Corpo di Cristo, che è la Chiesa.

Il fedele penitente, che ha compiuto questo rinnovamento di animo, non lo fa singolarmente, infatti è per così dire purificato con alcune opere di tutto il popolo, è lavato con le lacrime della moltitudine, colui che è redento dal peccato con le preghiere e le lacrime della moltitudine, ed è purificato nell’uomo interiore. (...) L’indulgenza, che è elargita dalla Chiesa ai penitenti, è la manifestazione di quella mirabile comunione dei santi, che nell’unico vincolo della carità di Cristo unisce la beatissima Vergine Maria e l’insieme dei fedeli trionfanti nei cieli o in attesa nel purgatorio o in cammino sulla terra. E infatti con l’indulgenza, che viene data per autorità della Chiesa, viene diminuita o certamente abolita la pena, a causa della quale l’uomo viene in certo modo ostacolato nell’ottenere una più stretta congiunzione con Dio; per la qual cosa il fedele oggi penitente trova aiuto in questa speciale forma di carità, per spogliarsi dell’uomo vecchio e rivestirsi del nuovo, “che viene rinnovato nel riconoscimento secondo l’immagine di Colui che lo ha creato”.

Paolo VI

(14 Luglio 1966)

(Leggi il Messaggio integrale sul sito www.porziuncola.org).

 

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Perdono Assisi

Si avvicina la grande festa del dono universale dell’amore di Dio ai peccatori. Festa voluta da san Francesco, e che il 2 agosto coinvolgerà non solo la Porziuncola ma tutte le chiese francescane e tutte le parrocchie. Per l’occasione recuperiamo un testo “d’autore” del 1966: il significato del Perdono esposto da papa Montini. Si tratta della “Epistola di sua santità Paolo VI al reverendo padre Costantino Koser, vicario generale dell’Ordine dei Frati minori, nel volgere del 750° anno dalla indulgenza della Porziuncola, concessa a san Francesco da papa Onorio III”. Per andare al cuore autentico e profondo di questa celebrazione.

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La sacrosanta chiesa della Porziuncola, che il beato Francesco di Assisi “amò al di sopra di ogni altro luogo del mondo”, diviene famosa di giorno in giorno in tutto il mondo, soprattutto perché ivi il Serafico Padre disse e fece mirabilmente molte cose, e particolarmente perché in verità essa è stata arricchita da una speciale indulgenza, la quale per questa ragione è detta “indulgenza della Porziuncola”, concessa a coloro che devotamente, da moltissimi secoli, visitano tale chiesa. Ci è gradito in questi giorni, nei quali si celebra il 750° anno dalla concessione della medesima indulgenza, concessa, come si tramanda, da Onorio III allo stesso san Francesco, e che molti nostri Predecessori confermarono nel corso dei secoli, esortare i fedeli che come fecero anche i loro antenati, si dirigono verso la Porziuncola, splendente di singolare vetustà, affinché ivi essi si riconcilino con Dio più prontamente e in maniera più perfetta, onde “chi avrà pregato con cuore devoto, quello che avrà chiesto lo otterrà”.
Il programma Mercoledì 1° agosto apertura della solennità del Perdono. Ore 11.00: padre Michael Perry, ministro generale dell’Ordine dei Frati minori, presiede la solenne celebrazione eucaristica che termina con la processione di “apertura del Perdono”: così detta perché da quel momento, cioè dalle 12.00 del 1° agosto, fino alle ore 24 del 2 agosto l’indulgenza plenaria concessa alla Porziuncola quotidianamente si estende a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo, e anche a tutte le chiese francescane. (Tutti gli eventi su www.porziuncola.org) Dunque ripetiamo quelle parole che recentemente abbiamo pronunciato con sollicitudine in un atto pastorale: “Ci è lecito accedere al regno di Cristo soltanto per metànoia, cioè il cambiamento profondo di tutto l’essere, per mezzo della quale l’essere umano stesso pensa, giudica e inizia a mettere in ordine la propria vita colpito da quella santità e da quella carità di Dio che sono state manifestate in maniera miracolosa nel Figlio e sono state pienamente offerte a noi”. (...)L’indulgenza non è dunque una via più facile con la quale possiamo evitare la necessaria penitenza dei peccati, ma essa è piuttosto un sostegno che i singoli fedeli, con umiltà, per nulla inconsapevoli della propria debolezza, trovano nel mistico Corpo di Cristo, che tutto si affatica per la loro conversione con la carità, con l’esempio, e con le preghiere. (...)
Quella meravigliosa carità, per la quale [san Francesco] fu spinto a chiedere l’indulgenza della Porziuncola per tutti i fedeli [è] nata dal desiderio di condividere con altri la dolcezza d’animo, di cui egli stesso aveva fatto esperienza dopo aver chiesto perdono a Dio dei peccati commessi. (...) Accusandoci dunque dei nostri misfatti davanti alla Chiesa, alla quale Gesù Cristo ha consegnato le chiavi del regno dei cieli, riceviamo la remissione della colpa e la pena; tuttavia non deve essere ritardato a ragione di ciò il percorso con cui ritorniamo a Dio. Dobbiamo prendere il giogo di Cristo e portare la sua croce o cercarla per mezzo del castigo volontario; con le buone opere e soprattutto con i frutti della fraterna carità, è opportuno che dimostriamo di essere sinceramente convertiti nella casa del Padre e che siamo più fermamente e con una certa nuova condizione inseriti nel Corpo di Cristo, che è la Chiesa.

Il fedele penitente, che ha compiuto questo rinnovamento di animo, non lo fa singolarmente, infatti è per così dire purificato con alcune opere di tutto il popolo, è lavato con le lacrime della moltitudine, colui che è redento dal peccato con le preghiere e le lacrime della moltitudine, ed è purificato nell’uomo interiore. (...) L’indulgenza, che è elargita dalla Chiesa ai penitenti, è la manifestazione di quella mirabile comunione dei santi, che nell’unico vincolo della carità di Cristo unisce la beatissima Vergine Maria e l’insieme dei fedeli trionfanti nei cieli o in attesa nel purgatorio o in cammino sulla terra. E infatti con l’indulgenza, che viene data per autorità della Chiesa, viene diminuita o certamente abolita la pena, a causa della quale l’uomo viene in certo modo ostacolato nell’ottenere una più stretta congiunzione con Dio; per la qual cosa il fedele oggi penitente trova aiuto in questa speciale forma di carità, per spogliarsi dell’uomo vecchio e rivestirsi del nuovo, “che viene rinnovato nel riconoscimento secondo l’immagine di Colui che lo ha creato”.

Paolo VI

(14 Luglio 1966)

(Leggi il Messaggio integrale sul sito www.porziuncola.org).

 

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Perdono di Assisi, il cardinal Bassetti: gli uomini di ogni religione mostrino il vero volto di Dio, misericordioso e padre di tutti https://www.lavoce.it/perdono-di-assisi-il-cardinal-bassetti-gli-uomini-di-ogni-religione-mostrino-il-vero-volto-di-dio-misericordioso-e-padre-di-tutti/ Tue, 02 Aug 2016 10:28:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=47129 perdono-assisi-porziuncola-2007

La solennità del Perdono di Assisi è giunta quest’anno a festeggiare l’VIII centenario dalla sua fondazione. Fu, infatti, in una notte del 1216 che san Francesco, in preghiera nella Porziuncola, chiese a Cristo e alla Madonna di concedere la completa remissione di tutti i peccati a “coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa”. Ottenuta l’approvazione di papa Onorio III, il 02 agosto 1216 San Francesco può così annunciare al popolo convenuto alla Porziuncola, insieme ai vescovi dell’Umbria: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.

In occasione dell’apertura del Centenario, martedì 02 agosto l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica.

Riportiamo di seguito il testo integrale dell’omelia pronunciata dal cardinale.

“Eminenza Carissima, caro fratello Vescovo Domenico, cari fratelli nell’episcopato, reverendo Padre generale dei Frati Minori, cari sacerdoti, religiosi e religiose, autorità, fratelli e sorelle carissimi qui giunti da ogni parte dell’Umbria e d’Italia: “Pace e bene!”. In questo giorno e in questo luogo santo, il mio augurio è che possiate vivere un’autentica esperienza dell’amore di Dio, per intercessione di Maria Santissima, regina degli Angeli.

La celebrazione eucaristica, in questa insigne basilica, assume oggi un significato particolare: ricordiamo infatti l’VIII centenario dell’indulgenza della Porziuncola, concessa da papa Onorio III a san Francesco, nel 1216. Tale avvenimento, che ha segnato per secoli la storia della piccola chiesa, la storia di Assisi e anche della nostra regione, cade nel tempo del Giubileo straordinario della misericordia, un richiamo agli uomini e alle donne di oggi perché riscoprano la gioia del perdono e della riconciliazione con Dio e tra di loro. “La misericordia – ci ha detto il Papa – è l’atto ultimo e supremo con il quale il Signore ci viene incontro; è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”.

Come non immaginare, con il pensiero, le folle di pellegrini che lungo otto secoli sono qui venuti, in povertà, con la pena nel cuore e con tanto sacrificio, ma pieni di fede e speranza nell’ottenere da Dio perdono e misericordia, per loro e per i loro defunti. La Porziuncola – ha scritto il vescovo mons. Sorrentino, nella lettera pastorale alla diocesi – è divenuta così “una porta del cielo. Aperta soprattutto per i semplici e i poveri”. In essa “la presenza di Dio si percepisce come una carezza e le pietre hanno il calore di un grembo materno. Tutto vi dice semplicità, non disturbata, anzi evidenziata, dall’arte che la decora, specialmente nell’Annunciazione in cui la Vergine è tutta ascolto, plasmata dallo Spirito, pronta per l’incarnazione del Verbo di Dio”. Proprio sul mistero dell’Incarnazione ci invitano a riflettere le Letture della liturgia odierna.

L’Eterno, l’Inaccessibile, il Volto della Sapienza che ha creato il mondo si è fatto visibile, ha voluto essere uno di noi, nel seno della Vergine Maria, “la madre del bell’amore”, di Colui nel quale risiede la ricchezza di ogni grazia. Dice san Paolo: “Nella pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”. Una realtà nuova, che cambia il misero destino dell’uomo, un tempo sottoposto alla potestà del peccato e della morte. Con l’avvento del Figlio, tutti gli uomini hanno la possibilità di entrare nella grande famiglia divina, non come schiavi, ma come veri figli.

In Gesù, Dio stesso ci è venuto incontro, è entrato nella storia dell’uomo, di ogni uomo, per liberarlo dal peccato e dalla morte e invitarlo alla festa eterna. Con amore di Padre si prende cura dei figli e va a cercarli, “come se non potesse essere felice senza di loro”, diceva la beata Madre Speranza.

È l’umanità perduta nel non senso e nella disperazione della morte che il Signore viene a cercare, solo per il desiderio di amare e salvare. Ci ricordano le Sacre Scritture che Egli “non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia; come dista l’oriente dall’occidente, così allontana da noi le nostre colpe. Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono” (Sal 103).

Avvolto da questo amore smisurato, il cristiano sa di potersi rifugiare in colui che tutto può perdonare, ma avverte anche la necessità di liberarsi dalle scorie del peccato, che deturpano la sua anima. In tale contesto si può comprendere la prassi e il valore dell’indulgenza, come una grazia speciale che ci consente di realizzare fino in fondo la totale guarigione del cuore. Essa si fonda su una grande verità di fede: i meriti di Cristo Signore, della Beata Vergine Maria e di tutti i Santi a cui si uniscono le preghiere e le sofferenze dei giusti di ogni tempo.

La Chiesa, come madre premurosa, lungo i secoli ha attinto a questo tesoro in favore dei vivi e dei defunti. L’indulgenza infatti ha un valore che trascende le barriere del tempo, si apre sul destino eterno dell’uomo, lo rende capace di trasfigurarsi su questa terra, di liberarsi dal peso della purificazione dopo la morte e di comparire dinanzi al Redentore, con la veste candida degli invitati alle nozze eterne.

Si rimane estasiati al disegno mirabile della Divina Provvidenza che, attraverso l’umile frate Francesco, ha voluto riversare su questa piccola chiesa i tesori e la ricchezza della sua misericordia. La Porziuncola, culla del francescanesimo, è diventata nel tempo centro di un vasto movimento di pietà popolare e parte della storia della Chiesa universale, sempre unita da vincoli di carità al Vescovo di Assisi e al Papa di Roma. “Vi voglio mandare tutti in Paradiso”, gridò Francesco al popolo qui convenuto, quando il Papa gli accordò l’indulgenza, “senza obolo”, cioè senza offerta in denaro, quindi accessibile anche a coloro che non potevano permettersi donazioni o lunghi pellegrinaggi. Il legame con Roma non si è mai interrotto e ancor oggi è particolarmente intenso, e lo dimostra la venuta dopodomani di Papa Francesco, pellegrino tra i pellegrini, desideroso anch’Egli di aprire il suo cuore alla Vergine degli Angeli perché ottenga da suo figlio Gesù pace e concordia per il mondo intero.

Quest’anno ricorderemo anche un altro importante anniversario: il trentesimo della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace, voluta da san Giovanni Paolo II, il 27 ottobre 1986. L’incontro iniziò proprio qui, dinanzi alla Porziuncola, con i leader di tutte le religioni del mondo che si abbracciarono in segno di rispetto, di pace e di riconciliazione. L’evento terminò al tramonto presso la basilica di San Francesco. Ciò che incuteva paura all’epoca era il confronto atomico tra le due superpotenze militari: gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. A distanza di trent’anni, il mondo, purtroppo, non si è ancora pacificato. Oggi a sconvolgere è la follia terroristica che in diversi luoghi è esplosa con gesti di efferata violenza. Uno scontro di civiltà, che da più parti si paventa, sconvolgerebbe l’umanità in maniera imprevedibile e drammatica. Ma non è lo scontro che bisogna rincorrere; quello che bisogna adoperarsi a costruire è la civiltà dell’amore, l’unica – come diceva il beato Paolo VI – capace di garantire a ciascuno i suoi diritti, rispettare ogni credo religioso, favorire una vita degna per tutti.

Sono appena tornato da Cracovia, dove ho partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù. Ho ancora negli occhi i volti di centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze, con la gioia nel cuore e la volontà di costruire un mondo nuovo. È stato come ammirare un grande prato ricolmo di fiori appena sbocciati che protendono i loro petali verso la luce del cielo. Davanti a questo bellissimo spettacolo umano non possiamo, non dobbiamo, aver paura del futuro. Papa Francesco ha detto ai giovani: “Non lasciatevi rubare la speranza, perché senza speranza non c’è futuro”. Come il giovane Francesco, dopo aver incontrato il lebbroso, i “giovani di Cracovia” hanno capito che non bisogna aver paura della putredine umana, dell’uomo corrotto e degradato dalla vita e dalla violenza: è lui “il prossimo”, a cui curare le piaghe. Sotto ogni uomo ferito si nasconde il volto del Signore, che può risplendere solo grazie al nostro amore. Se voi giovani (che vedo numerosi anche qui) avrete coraggio di “sognare” – come ha detto il Papa a Cracovia – cambierete il mondo come ha fatto Francesco, che con la misericordia e la fede ha favorito la comunione tra tutti gli uomini di buona volontà, contrapponendo alle trincee della paura i varchi della speranza, della comprensione, dell’amicizia e della fraternità.

Fratelli e Sorelle, salga oggi di nuovo, da questa piccola chiesa della Porziuncola, da questa sacra città di Assisi, un’accorata invocazione perché gli uomini di ogni convinzione religiosa sappiano mostrare al mondo il vero volto di Dio: misericordioso, compassionevole, creatore e padre di tutti gli uomini. “Il risultato della preghiera – come disse san Giovanni Paolo II quella mattina del 27 ottobre 1986 – pur nella diversità di religioni, esprime una relazione con un potere supremo che sorpassa le nostre capacità umane da sole”. Ed essa può ottenere da Dio più di quanto osiamo chiedere! Amen!”

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Perdono di Assisi, la diocesi in pellegrinaggio verso la porziuncola. Mons. Sorrentino: “un’occasione per rinnovarci” https://www.lavoce.it/perdono-di-assisi-la-diocesi-in-pellegrinaggio-verso-la-porziuncola-mons-sorrentino-unoccasione-per-rinnovarci/ Tue, 02 Aug 2016 10:09:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=47119 IMG-20160802-WA0025

Sulla scia del messaggio lanciato da Papa Francesco alla vigilia del Giubileo straordinario della Misericordia (“Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni cattedrale o nelle chiese stabilite dal vescovo diocesano, e nelle quattro basiliche papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione”) e in occasione della solennità del Perdono, la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ha compiuto nel pomeriggio di lunedì 1 agosto un pellegrinaggio penitenziale.

Il pellegrinaggio. Una processione orante costituita da molti religiosi, partita dalla basilica di San Francesco e guidata dal vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino, ha raggiunto il seminario regionale. Ad attenderla un gruppo di fedeli e rappresentanti delle varie confraternite che si sono uniti in preghiera per dirigersi verso la basilica di Santa Maria degli Angeli. “Il Perdono di Assisi – è stato sottolineato durante il cammino – è una grande opportunità spirituale e pastorale. Mettiamoci in cammino verso la Porziuncola, riflettiamo sulla lettera pastorale che il nostro vescovo ha scritto a tutti noi fedeli e pellegrini perché ci guidi al rinnovamento interiore e incoraggi il nostro cammino pastorale”. Nei pressi della basilica si sono unite al corteo molte autorità religiose e civili tra cui i sindaci delle città diocesane.

La Porta Santa. Dopo aver recitato il rosario meditato e intervallato da alcuni canti, i pellegrini in preghiera hanno varcato dapprima la porta della basilica per poi oltrepassare la porta santa della Porziuncola. I primi vespri della solennità sono stati presieduti da monsignor Sorrentino. Il vescovo all’inizio dell’omelia ha esclamato che: “E’ proprio con grande gioia che ho vissuto il pellegrinaggio, finalmente degno di questo nome, un pellegrinaggio così che aspettavo da dieci anni. Spero che ogni anno ci sia questa santa circostanza che è l’occasione per rinnovarci. L’indulgenza – ha aggiunto – è una luce dal cielo che squarcia le tenebre e ci porta gioia e speranza. E’ il cuore del Padre che si apre sui suoi figli e dice ‘Vi voglio gioiosi’. Proviamo a mettere in questi termini l’espressione di Francesco ‘Vi voglio mandare tutti in Paradiso’. E’ come se avesse voluto dire ‘Vi voglio tutti con il sorriso’. Perché il sorriso sia tale – ha proseguito – c’è bisogno che si esprima sulle labbra, che sorridano gli occhi e soprattutto il cuore. Questo sorride quando si sente avvolto, toccato dall’amore e non ha più paura perché si sente nelle braccia dell’amato. Credo che Francesco abbia sentito questo. Francesco in questa chiesina si sentiva dentro il mistero della Trinità. Francesco parlava del sorriso profondo quello del cuore che sa germogliare persino sulla croce perché è l’espressione della paternità di Dio. L’indulgenza ci viene data perché è la chiesa che prega. Il libro del Sinodo è incentrato sulla gioia, l’indulgenza viene perché questo titolo diventi il programma della vita. A Papa Francesco – ha concluso – vorremmo dimostrare la nostra vicinanza, vogliamo imparare da lui il segreto del sorriso”. Al termine dell’omelia il sindaco di Assisi Stefania Proietti ha offerto un cofanetto di incenso che verrà utilizzato per le celebrazioni del Tempio.

 

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Al cuore del vangelo https://www.lavoce.it/al-cuore-del-vangelo/ Thu, 06 Aug 2015 10:05:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=42068 porziuncola
La Porziuncola

“Il Giubileo straordinario della Misericordia ci porta al cuore del Vangelo”. Inizia con queste parole il messaggio dei Vescovi umbri pubblicato – in vista dell’Anno santo – con la data del 2 agosto, festa del Perdono di Assisi.

In vista dell’inizio del Giubileo indetto da papa Francesco, che inizierà il prossimo 8 dicembre e terminerà il 20 novembre 2016, i Vescovi delineano la “geografia” della Misericordia in Umbria, evidenziando in particolare due grandi poli: la Porziuncola e il santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza.

Il messaggio rimanda spesso alla bolla di indizione dell’Anno santo, Misericordiae vultus, “ricca di preziose indicazioni”.

Tra le altre, il fatto che giustizia e misericordia “non sono due aspetti in contrasto tra di loro, ma due dimensioni di un’unica realtà che si sviluppa progressivamente fino a raggiungere il suo apice nella pienezza dell’amore” (MV 20).

E ancora: “La misericordia possiede una valenza che va oltre i confini della Chiesa” (MV 41). “Il Papa – commentano i Vescovi umbri – ci porta, con questa affermazione, al grande spazio del dialogo interreligioso, che diventa oggi sempre più necessario, di fronte alle sfide della globalizzazione, della multi-culturalità e della pace. Il dialogo con Israele, con l’islam, con le altre grandi religioni dell’umanità può trovare nel concetto di misericordia un punto di incontro”.

Lineamenti

Il documento traccia quindi alcuni “lineamenti” spirituali del tema. Il primo è che “la misericordia è il cuore stesso del messaggio cristiano e ha il suo ‘volto’ in Gesù. Egli è la rivelazione piena del Dio-Amore”. Un Dio che si rivela pienamente in Cristo ma “si esprime fin dai primordi della creazione, facendo belle tutte le cose e ponendo la Sua immagine nell’uomo, del quale si prende cura anche quando il peccato ne imbratta e sfigura il volto.

È Dio di misericordia quello che si china con viscere materne sul popolo eletto, raccogliendone il gemito nell’oppressione e non rifiutando mai il perdono ai cuori pentiti. La stessa correzione [i ‘castighi’ descritti nell’Antico Testamento, ndr] è usata come pedagogia di misericordia. Ben lo esprimono i Salmi”.

Ma è soprattutto “nei gesti e nelle parole di Gesù, in particolare nella parabola del Padre misericordioso [o del figliol prodigo, ndr], che si coglie la grandezza di questo amore, che sulla croce ha la sua misura piena. Dobbiamo lasciarci avvolgere dalla tenerezza del Padre che getta le braccia al collo del figlio traviato e ‘ritrovato’”.

Sul piano pastorale – proseguono i Vescovi – Papa Francesco “ci invita a far crescere la misericordia non soltanto come perdono offerto e ricevuto nel sacramento della riconciliazione, ma anche come ‘stile’ che caratterizza ogni azione e percorso ecclesiale. È qui il segreto della nuova evangelizzazione”.

 

Collevalenza
Il santuario dell’ Amore Misericordioso di Collevalenza

Linee operative

A seguire, alcune linee operative comuni per le diocesi della regione. “Il Papa – si rammenta – ha proposto un giubileo che, pur prevedendo i tradizionali appuntamenti romani, avrà il suo svolgimento ordinario nelle Chiese locali”.

Ciò varrà anche per le cattedrali umbre. Ma, al di là di aprire le Porte sante, tanto è il lavoro trasversale che si può svolgere. Ad esempio, per approfondire il concetto biblico e teologico di misericordia “si impegnino in modo speciale i due istituti che sono particolarmente qualificati nella formazione teologica della nostra regione: l’Istituto teologico assisano e l’Istituto superiore di scienze religiose di Assisi”.

Occorrerà inoltre “riscoprire su larga scala il sacramento della riconciliazione. In particolare, incoraggiamo iniziative di formazione e di approfondimento per i confessori”.

In terzo luogo, si intende “favorire nuova sensibilità per le opere Caritas diffuse sul territorio regionale”.

Inoltre, “si potrà verificare la possibilità di un pellegrinaggio regionale a Roma, ad Assisi o a Collevalenza”. E infine, si farà in modo di valorizzare al meglio, nel corso del 2016, la felicissima coincidenza con il 30° anniversario dello “spirito di Assisi” del 1986.

La “geografia” della Misericordia

Alla Porziuncola san Francesco plasmò la sua prima comunità sotto lo sguardo materno della Vergine degli angeli. Per questo luogo a lui tanto caro volle ottenere da papa Onorio III il privilegio noto come “perdono di Assisi”, che tra l’1 e il 2 di agosto di ogni anno attira folle di pellegrini desiderosi di abbandonarsi all’amore perdonante di Dio.

A spingere il Santo a questa richiesta fu il desiderio di rendere partecipi tanti fratelli e sorelle della gioia che solo una vita riconciliata e sanata può sperimentare. “Voglio mandarvi tutti in paradiso”, fu la caratteristica espressione con cui ne diede l’annuncio. Di quel dono speciale ricorre il prossimo anno l’ottavo centenario (1216-2016), in una felice coincidenza con l’Anno giubilare della Misericordia. Come non gioire di tale circostanza, vedendola come un’occasione di grazia per tutta la nostra regione?

Il santuario dell’ Amore Misericordioso di Collevalenza, poi, è dono di Dio alla nostra regione attraverso il cuore tenero di Madre Speranza recentemente beatificata. Anche da questo santuario il messaggio e l’esperienza della Misericordia si diffondono nel mondo, ed è bello che le nostre Chiese umbre ne sentano per prime i benefici.

 

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Il perdono ridà dignità all’uomo https://www.lavoce.it/il-perdono-rida-dignita-alluomo/ Thu, 07 Aug 2014 13:05:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27486 Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, durante il suo intervento alla Domus Pacis
Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, durante il suo intervento alla Domus Pacis

Il perdono è l’unica esperienza di salvezza che noi uomini, creature fragili e imperfette, possiamo sperimentare sulla Terra”. Così Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, ha descritto questo “grande mistero cristiano” al nutritissimo pubblico venuto ad ascoltarlo venerdì al teatro delle Stuoie della Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, in occasione della Festa del Perdono di Assisi. Inserendosi tra due uomini che non portano solo lo stesso nome, ma anche lo stesso messaggio evangelico di carità – Francesco d’Assisi che volle questa solennità e l’attuale Pontefice – Enzo Bianchi ha ribadito con forza che l’unica cosa di cui l’uomo ha bisogno è la misericordia e che un uomo resta prima di tutto un uomo, nonostante il male commesso e a prescindere dal male commesso. “Nessun uomo è il Male – ha sottolineato -, ma è una creatura di Dio che ha inferto del male a sé o agli altri in un determinato momento della sua vita. Proprio per questo Dio ci ama gratuitamente, senza bisogno di meriti, in una scandalosa simultaneità per cui ci ha già perdonati quando ancora noi siamo peccatori e non abbiamo chiesto l’assoluzione”.

Un’esperienza esclusivamente divina, quindi, e umanamente irraggiungibile quella del perdono? Tutt’altro. Enzo Bianchi ribadisce più di una volta la necessità di passare da un perdono “vissuto solo a livello personale ad una virtù richiesta ad un’intera comunità, così da sviluppare un’etica e una cultura del perdono” che, fattivamente, si trasformino “in una politica in ambito sociale e giuridico”. “La giustizia umana – spiega Enzo Bianchi – è necessaria per regolare il vivere sociale, ma solo il perdono sa ridare ad un uomo la sua dignità e sa farlo ricominciare come creatura nuova”.

Ma Bianchi risponde anche alla domanda delle domande con estrema semplicità e chiarezza: perché l’uomo è portato a fare del male? “Nel profondo del nostro essere, nelle nostre vene e nelle nostre cellule – dichiara il priore – siamo degli animali e, come tali, quando subiamo un torto, reagiamo secondo il nostro istinto di conservazione che vuole farci vivere ad ogni costo; per questo, siamo portati a difenderci e a rispondere con la vendetta. Ma il Male è come un virus che ci infetta e, alimentato dall’ ‘occhio per occhio, dente per dente’, diventa una malattia e poi un’epidemia. L’unico interruttore, l’unico antidoto capace di interrompere questa spirale di violenza e dolore è il perdono”. Come farlo? Senza dimenticare il torto o forzare il dolore, ma “imponendosi un iniziale e forzoso atto di rinuncia alla rabbia e alla vendetta, coadiuvato dalla lucida analisi dell’altro, che è sempre più grande del peccato che ha commesso. Poi affidandosi a Dio per chiedere con tutta la forza necessaria il vero e completo perdono, che solo da Lui può arrivare”.

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La festa del Perdono – galleria fotografica https://www.lavoce.it/la-festa-del-perdono-galleria-fotografica/ Sun, 03 Aug 2014 20:56:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27420 03/08/2014 – Foto Andrea Coli

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La festa del Perdono: da Assisi a tutte le chiese del mondo https://www.lavoce.it/la-festa-del-perdono-da-assisi-a-tutte-le-chiese-del-mondo/ Thu, 31 Jul 2014 17:16:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27318 Stendardo-perdono
Galleria fotografica

Nel mese di agosto, com’è tradizione ormai plurisecolare, si ripetono i pellegrinaggi in massa di fedeli verso la Porziuncola per il “Perdono di Assisi” che si celebra il 2 agosto. Frate Francesco, povero e umile, l’ottenne come grazia da papa Onorio III nel 1216 per tutti coloro che, pentiti di cuore, avessero fatto visita a quella chiesina dispersa tra i campi e la boscaglia che Francesco aveva restaurato a lode della beatissima Vergine Maria regina degli angeli.

Conosciamo la diffidenza del mondo protestante verso le “indulgenze” dei cattolici, non ritenendole autorizzabili dalla Chiesa. È un contenzioso plurisecolare, che i Papi anche recenti (Paolo VI, Giovanni Paolo II e anche Benedetto XVI), hanno affrontato più volte, per esaltare quella purificazione interiore dei cuori che proviene dalla forza della fede, cioè dall’incontro con la misericordia di Gesù. Per vincere il male, ha ripetuto di recente Papa Benedetto nel discorso alla Curia romana del dicembre 2012, soprattutto in rapporto alla pace personale e sociale, è necessario favorire un’autentica conversione dalle “strutture di peccato”. La ripetuta condanna del peccato è un percorso obbligatorio, che porta a rinnovarsi nella conversione a Dio, confermando in tal modo continuamente la pace, e quindi l’opera della giustizia e l’ordine della tranquillità tra gli uomini, dentro la Chiesa e dovunque nella società.

Per stimolare gli umbri a ridare vita a tale pratica religiosa, si possono ricordare le circostanze storiche di questo evento, così come sono state tramandate in un “diploma” del 1310 dal vescovo di Assisi, Teobaldo, che fu presente alla richiesta di frate Francesco al papa Onorio III che si trovava allora a Perugia. Il Papa dapprima si mostrò un po’ restio, e chiese a Francesco per quanti anni dovesse durare questa concessione piuttosto insolita: “Piaccia a vostra Santità di concedermi non anni, ma anime”, disse Francesco che richiedeva tale indulgenza su mandato del Signore Gesù. Papa Onorio ruppe ogni ulteriore indugio e disse tre volte: “Ordino che tu l’abbia!”. E mentre Francesco, fatta la debita riverenza, si allontanava, il Papa lo richiamò dicendogli: “O semplicione, dove vai? Quale prova tu porti di tale indulgenza?”. E il beato Francesco rispose: “Per me è sufficiente la vostra parola. Se è opera di Dio, tocca a Lui renderla manifesta. Di tale indulgenza non voglio altro istrumento, ma solo che la Vergine Maria sia la carta, Cristo sia il notaio, e gli angeli siano i testimoni!”.

Da quel giorno partì verso la Porziuncola di Assisi una lunga teoria di pellegrini d’ogni parte del mondo, che non si è ancora fermata! È l’impellente bisogno di pace e di riconciliazione con Dio e tra gli umani che sta facendo ancora più lunga e più pressante tale processione di pacieri. E Dio sa quanto c’è bisogno di pace in questa nostro mondo travagliato da guerre e da ingiustizie.

 

IL PROGRAMMA ALLA PORZIUNCOLA

In occasione della festa del Perdono di Assisi e nella prospettiva più ampia del Giubileo del perdono 2016 (nell’ottavo centenario dell’istituzione dell’indulgenza per la Porziuncola richiesta da san Francesco a papa Onorio III), sarà Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose e di recente nominato consultore del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, a “dare il tono” all’evento. Il suo intervento sul tema “Vivere il perdono” è previsto per venerdì 1° agosto alle ore 17 presso il teatro delle Stuoie.

A seguire, gli altri eventi in calendario.

Il 1° agosto, ore 11 – celebrazione eucaristica presieduta dal ministro generale dei Frati minori, Michael Perry;
ore 14.30 – liturgia penitenziale;
ore 19 – pellegrinaggio guidato dal vescovo Sorrentino e offerta dell’incenso da parte del Sindaco;
ore 21.30 – veglia di preghiera e processione con le candele.
Alle ore 16.45, “Ora di spiritualità” trasmessa da Radio Maria dal santuario.

Il 2 agosto, ore 11 – solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo:
ore 15 – arrivo della Marcia francescana; ore 21.15 – rosario e processione con le candele.

Domenica 10 agosto, alle ore 21.30 in piazza della Porziuncola, “Concerto del Perdono” eseguito dall’Orchestra giovanile di Roma.

 

 

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Per-dono di San Francesco: la festa del Perdono di Assisi, in attesa di Papa Francesco https://www.lavoce.it/per-dono-di-san-francesco-la-festa-del-perdono-di-assisi-in-attesa-di-papa-francesco/ Thu, 01 Aug 2013 09:53:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18591 perdono-assisi-porziuncola-2007Il Perdono di Assisi: una festa che si rinnova ogni anno, dal 1216, per manifestare l’amore misericordioso di Dio. Presso il santuario della Porziuncola quest’anno l’evento sarà caratterizzato da iniziative religiose e momenti culturali. Il 2 agosto, alle ore 11, ci sarà la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal card. Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, e la supplica alla Madonna degli Angeli. Alle ore 15, l’arrivo della 33a Marcia francescana, che quest’anno aveva per tema “Chi crede cammina”, e alle 18 la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Domenico Sorrentino. La marcia è un cammino di dieci giorni, sostanzialmente “a piedi”, con delle tappe lungo il territorio italiano, per giovani dai 18 ai 32 anni che provengono da tutta Italia e dall’Europa. Elementi portanti del cammino sono lo spirito di fraternità e di sobrietà, la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, la condivisione. Nei giorni della festa, presso il Museo della Porziuncola sarà possibile visitare la mostra “Dalla Parola, l’Immagine. L’arte che legge la Bibbia”.

Verso il 4 ottobre. Intanto, in preparazione alle celebrazioni francescane del 4 ottobre che vedranno ad Assisi la presenza del Papa e l’omaggio al Patrono d’Italia dell’olio per la lampada votiva, che sarà offerto dalla Regione Umbria, la Conferenza episcopale umbra (Ceu) ha organizzato quattro momenti d’incontro e di preghiera sulle orme di san Francesco. Il primo si è già tenuto ad Assisi, il 1° agosto, sul tema “Famiglia: il perdono è la tenerezza di Dio”.

La storia. All’origine del Perdono di Assisi vi è un episodio della vita di san Francesco. Una notte del 1216, raccolto in preghiera nella chiesetta della Porziuncola, il Poverello ebbe una visione di Gesù e della Madonna circondati da una schiera di angeli, che gli chiedevano quale grazia desiderasse. Francesco chiese che fosse concesso il perdono a tutti, perché tutti potessero essere salvati.

La richiesta, con l’intercessione della Madonna, fu esaudita a patto che egli si rivolgesse al Papa. Il giorno seguente Francesco si recò a Perugia per incontrare Onorio III. Francesco espose la richiesta di un’indulgenza senza l’obbligo del pagamento di un obolo: “Voglio anime, non soldi”. Le argomentazioni di Francesco ebbero la meglio sui dubbi e le perplessità dei cardinali.

Il Papa accolse la richiesta di san Francesco concedendo che l’indulgenza della Porziuncola liberasse “dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno e all’ora dell’entrata in questa chiesa”. Così, con queste parole, san Francesco annunciava l’istituzione del Perdono di Assisi: “Io vi voglio mandare tutti in paradiso e vi annunzio una indulgenza che ho ottenuto dalla bocca del sommo Pontefice. Tutti voi che siete venuti oggi e tutti coloro che ogni anno verranno in questo giorno con buona disposizione di cuore e pentiti, abbiano l’indulgenza di tutti i loro peccati”.

L’indulgenza. Attualmente alla Porziuncola – e solo in questo giorno, il 2 agosto in tutte le chiese anche parrocchiali – è possibile, secondo le note condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica, recita del Credo, del Padre nostro e di una preghiera secondo l’intenzione del Papa), ricevere l’indulgenza plenaria per sé o per i propri defunti. In particolare questa possibilità è estesa, dal mezzogiorno del 1° agosto a tutta la giornata del 2 agosto, a tutte le chiese francescane e a tutte le parrocchie sparse per il mondo.

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La Festa del Perdono di Assisi Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli ad Assisi https://www.lavoce.it/la-festa-del-perdono-di-assisi-basilica-papale-di-santa-maria-degli-angeli-ad-assisi/ Wed, 31 Jul 2013 10:23:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18490 santa-maria-angeli-assisi-piazzale-fronte-facciataNel 1216, Francesco d’Assisi chiese ed ottenne dal suo Signore per la piccola cappella della Porziuncola di Assisi – la chiesa che più amava e che era stata la cornice degli eventi più significativi della sua vita spirituale – il più grande dei doni: il suo Perdono. Non solo per sé ma per tutti quanti ne avessero fatta richiesta con cuore contrito. L’approvazione della Madre Chiesa, nella persona del suo supremo pastore il Pontefice Onorio III, suggellò e riconobbe la verità della concessione divina, permettendo a Francesco di darne gioioso annuncio a tutti i fedeli convenuti, come è illustrato nella pala di Prete Ilario all’interno della stessa Porziuncola, con le parole «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!».

Nacque, così, il «Perdono di Assisi» che vide convergere verso la chiesetta un fiume di pellegrini sempre maggiore, al punto di suggerire la costruzione di una basilica adatta ad accoglierli: quella che oggi è la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli che custodisce al suo interno, come uno scrigno, la piccola Porziuncola. Grazie al Poverello d’Assisi, la Porziuncola, la piccola chiesetta dedicata a S. Maria degli Angeli, da circa otto secoli rappresenta per ciascun fedele in Cristo una «porta» per la vita eterna.

Attualmente alla Porziuncola è possibile, secondo le note condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica, recita del Credo, del Padre Nostro e di una preghiera secondo l’intenzione del Santo Padre), ricevere quotidianamente l’indulgenza plenaria per sé o per i propri defunti. In particolare questa possibilità è estesa, dal mezzogiorno del 1 agosto a tutta la giornata del 2 agosto, a tutte le chiese francescane e a tutte le parrocchie sparse per il mondo. E questo perché potesse realizzarsi il sogno di Francesco d’Assisi di dare proprio a tutti la possibilità di varcare la soglia del Paradiso. Presso il Santuario della Porziuncola quest’anno la festa sarà come al solito caratterizzata sia da eventi religiosi e celebrativi, sia da momenti più culturali e popolari. Ne diamo un breve elenco.

Alcuni momenti celebrativi:

1 Agosto:

– Ore 11.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal M.R.P. Michael Perry OFM, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori, e Processione di “Apertura del Perdono”.
– Ore 19.00 Pellegrinaggio della Diocesi di Assisi e Primi Vespri della Solennità presieduta da S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. Offerta dell’incenso da parte del Sindaco di Assisi, dott. Claudio Ricci
– Ore 21.30 Veglia di Preghiera per la famiglia. Presiede Mons. Mario Ceccobelli, Vescovo di Gubbio.

2 agosto:

– Ore 11.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E.R. Card. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna e Supplica alla Madonna degli Angeli.
– Ore 15.00 Arrivo della XXXIII Marcia Francescana
– Ore 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino

Alcuni momenti ricreativi e culturali:

– Presso la Piazza della Porziuncola, 1 agosto 2013, alle ore 18.00, il “Ristoro del Pellegrino”, un momento gratuito e libero di convivialità e ristoro in collaborazione con la Pro Loco di Santa Maria degli Angeli.
– Presso la Piazza della Porziuncola,  2 agosto , alle ore 21.30, il tradizionale Concerto del Perdono con l’esibizione della “Cayo Central Asian Youth Orchestra” , diretta dal M° Gerardo Colella.
– In vista del Giubileo del Perdono del 2016, in via eccezionale, lunedì 1 agosto, alle ore 17.00, presso il Teatro delle Stuoie della Domus Pacis (di fronte alla Basilica), sarà possibile ascoltare un pensatore contemporaneo che rifletterà su Francesco d’Assisi e il suo perdono. Si tratta di Massimo Cacciari, noto filosofo.
Umbria Radio trasmetterà la veglia del 1 agosto per le famiglie e la Celebrazione eucaristica del 2 agosto delle 11.00 (frequenze: 92 e 97.2 Mhz). Trasmissioni indiretta anche sulla webtv della Porziuncola (www.porziuncola.org).

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Perdono, la forza capace di salvare il nostro matrimonio https://www.lavoce.it/perdono-la-forza-capace-di-salvare-il-nostro-matrimonio/ Thu, 25 Jul 2013 13:29:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18408 Coppia-che-si-abbraccia1-perdonoIn concomitanza con la festa del Perdono di Assisi, ma anche come momento di preparazione alla festa di san Francesco del 4 ottobre, la sera del 1° agosto (ore 21.30) nella basilica di Santa Maria degli Angeli si terrà l’incontro regionale “Famiglia: il perdono è la tenerezza di Dio”. In quell’occasione, oltre al rinnovo delle promesse nuziali, alcune famiglie presenteranno l’esperienza concreta di perdono che hanno vissuto all’interno del proprio nucleo. Proponiamo qui di seguito alcuni passaggi delle testimonianze.

Giulia e Simone
Quando ci siamo sposati, eravamo certi della forza del nostro legame e del nostro sentimento reciproco… La crisi poi è arrivata realmente, ed è cresciuta a dismisura, tanto che non siamo più riusciti a contenerla, e la nostra vita insieme non era certo quella che avevamo immaginato. Abbiamo toccato la sofferenza che il matrimonio non va da sé, non si basa sui forti sentimenti e sulle grandi emozioni. Abbiamo sperimentato un dolore continuo e opprimente, come se non ci fosse possibilità di riprendere il respiro, perché ogni giorno si aggiungeva una ferita in più che ci rendeva sempre più estranei, fino a diventare nemici… Lasciarsi sarebbe stata quindi la scelta “giustificata” dal pensiero comune di quasi tutti intorno a noi. Diciamo “quasi” perché in tutto questo la nostra comunità parrocchiale ha sempre fatto il tifo per noi, ha pregato, ci ha sostenuto e ha permesso alla speranza di farsi largo tra le macerie della nostra storia. Oggi possiamo dire che è stato sicuramente il primo dono della grazia del sacramento affidata a noi il giorno delle nozze. È grazie al sostegno della comunità che abbiamo avuto la forza di accogliere il programma di Retrouvaille come occasione per riprendere in mano il nostro matrimonio.

Renata
Durante la sua grave malattia, mio marito mi chiedeva sempre di aiutarlo a guarire, prima, e a morire, poi. Una mattina mi dice: “Perché non mi aiuti a guarire? Non te ne importa niente di me, e hai ragione. Ho tanto sbagliato; quando non ci sarò più, potrai vivere in pace, cosa che non hai potuto fare con me in vita”. Gli ho risposto: “Io voglio vivere in pace con te in vita, perché io ti ho perdonato tutto il passato. E sono contenta che tu viva, non che muoia”. La parola “perdonato tutto” ha suscitato in lui una reazione. Mi è venuto vicino, mi ha preso la mano e mi ha invitato a pregare insieme, iniziando a recitare il Padre nostro. Abbiamo continuato con altre preghiere spontanee, ringraziando il Signore per tutti i doni ricevuti e chiedendo perdono per tutte le nostre mancanze… Mentre la fine si avvicinava, lui disse: “Ti auguro di avere sempre dei buoni rapporti con i figli e i nipoti. Dammi la mano e stammi vicino. Qual è la data stabilita?”. “Di che data parli?”. “Quella in cui vado da Dio”. “Non la conosco, ma promettimi che, quando vedrai Gesù, gli porterai i miei saluti”.

Carmen e Michele
Le nostre famiglie facevano pressioni perché non ci sposassimo, perfino qualche giorno prima delle nozze! Dopo il matrimonio, venivamo invitati a non avere figli per non “rovinare” le nostre situazioni lavorative. I piani di Dio erano diversi: l’arrivo di Francesco in un momento di precarietà non è stato accolto bene. Ma abbiamo avuto il coraggio di fidarci di Dio, che pensa a tutto: il giorno dopo, è arrivato tutto quello che serviva per Francesco! Abbiamo continuato a intessere e recuperare rapporti con le nostre famiglie, fondando tutto sul dialogo, anche se spesso unilaterale. Sentivamo che qualcosa stava cambiando, e che l’arrivo di nostro figlio avrebbe sconvolto, travolto tutti, facendoci rinascere a vita nuova.

 

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Il perdono in famiglia

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Il perdono in famiglia https://www.lavoce.it/il-perdono-in-famiglia/ Thu, 25 Jul 2013 13:27:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18404 santa-maria-angeli-assisi-piazzale-fronte-facciataL’itinerario di preparazione alla festa del 4 ottobre, quando l’Umbria tutta porterà l’olio per la lampada sulla tomba di san Francesco, inizia con un incontro dedicato alle famiglie. La data scelta dai vescovi umbri è quella della festa del Perdono che san Francesco chiese al Papa per permettere anche ai poveri, a coloro che non potevano andare nei santuari di Terra Santa o di Santiago e neppure di Roma, di ricevere il dono della Misericordia di Dio. Una festa, dunque, perchè il perdono, quello ricevuto da Dio ma anche quello donato dagli uomini, è sempre un atto che porta la vita e lo testimonieranno le persone invitate a portare la loro esprienza di perdono in famiglia, storie che vi anticipiamo in questa pagina.

Giovedì 1 agosto, alle 21, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, si terrà la veglia penitenziale pensata per le famiglie, in particolare per gli sposi che saranno invitati a rinnovare le promesse matrimoniali.

“Sarà una bella opportunità per invocare il perdono del Signore sulla nostra vita, sulla nostra famiglia, sulla nostra comunità, e se il cuore e gli occhi della fede saranno aperti potremo anche sperimentare la gioia del perdono, esperienza di cui nei secoli hanno vissuto la ricchezza uomini e donne senza numero” ha scritto il delegato Ceu per la pastorale familiare mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio, nella lettera inviata per invitare gli sposi a partecipare, in particolare le coppie che hanno un impegno di pastorale familiare e quelle che hanno partecipato alle giornate regionali di formazione che si sono succedute dopo il Convegno regionale di pastorale familiare del 2008 coinvolgendo decine di coppie delle otto diocesi umbre.

La veglia del 1 agosto è l’ultimo evento curato dall’équipe guidata dai coniugi Elio e Letizia Giannetti assistiti da padre Luciano Temperilli cp della Madonna della Stella. La nomina dei nuovi coordinatori della Commissione, infatti, è giunta poche settimane fa quando la preparazione era già iniziata.

Sono stati anni proficui per la pastorale familiare regionale seguita fin dall’inizio con attenzione e interesse dal corrispondente Ufficio pastorale Cei. I contenuti affrontati sono stati sempre presentati da relatori di alto livello ma si è data sempre attenzione agli aspetti “operativi”. Quest’anno, per esempio, il tema del come raccontare la fede ai bambini, agli adolescenti e nella società è stato affrontato anche nei “laboratori” tenuti da Maria Filomia sui “linguaggi” dei giovani ovvero Facebook e quant’altro offre il web. Il percorso fatto in questi anni, sottolinea padre Temperilli, ha permesso agli operatori di pastorale familiare delle diverse diocesi di “fare esperienza di Chiesa, di conoscersi e confrontarsi” e allo stesso tempo “testimoniare Cristo nella e per la famiglia”. Si è preso coscienza – aggiunge p. Temperilli – dell’importanza della famiglia nell’annuncio di Cristo nella società di oggi, poichè la famiglia è quella che può dare forza all’annuncio cristiano con il suo modo di vivere, così come avveniva nelle prime comunità cristiane”.

Ora il testimone passa ai nuovi coordinatori della Commissione regionale di pastorale familiare Stefano e Barbara Rossi con l’assistente don Fabrizio Crocioni.

Così le diocesi umbre si preparano al 4 ottobre

“Il 4 ottobre 2013 l’Umbria sarà di turno alla basilica di San Francesco in Assisi, per accendere la lampada votiva con cui l’intera nazione, rappresentata ogni anno da una regione, rende omaggio al Santo Patrono d’Italia”. Lo ricordano i Vescovi umbri nella Lettera pastorale del 1 gennaio 2013 “I passi della fede sulle orme di San Francesco”, nella quale invitavano i fedeli a “coniugare la Grazia dell’Anno della fede” con le “provvidenziali circostanze” del Giubileo eucaristico della diocesi di Orvieto-Todi e, appunto, della festa di san Francesco. In preparazione all’appuntamento che vede protagonisti i fedeli delle diocesi umbre di comune accordo con le Famiglie francescane sono stati preparati degli eventi comuni.

Giovedì 1 agosto
“Famiglia: il perdono è la tenerezza di Dio” incontro regionale delle famiglie per la Festa del Perdono. Basilica di Santa Maria degli Angeli giovedì 1 agosto, ore 21.30

Sabato 31 agosto – domenica 1 settembre
VIII Giornata per la custodia del creato
Si celebra ad Assisi la 8a Giornata nazionale per la custodia del creato con il convegno nazionale sul tema “La famiglia educa alla custodia del creato” in programma il 31 agosto e con, il 1° settembre, l’inizio della quinta edizione del pellegrinaggio a piedi “Il Sentiero di Francesco” da Assisi a Gubbio e la XXXIV edizione della Cavalcata di Satriano.

Sabato 21 settembre
“Fede, perdono, riconciliazione” evento regionale di evangelizzazione: otto incontri nelle piazze delle città umbre, richiamandosi alla predicazione francescana itinerante.

Sabato 28 settembre
Presentazione del volume L’Umbria e il francescanesimo realizzato al fine di mostrare come l’eredità di fede, cultura e arte lasciata da Francesco d’Assisi operi ancora nella società attuale.

 

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Perdono, la forza capace di salvare il nostro matrimonio

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Perdono: grazia che ridona la salute spirituale https://www.lavoce.it/perdono-grazia-che-ridona-la-salute-spirituale/ Thu, 26 Jul 2012 11:05:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12306
Pellegrini nella piazza della basilica di Santa Maria degli Angeli

Gruppi di pellegrini e singole persone sostano in preghiera e in meditazione fino a tarda sera e oltre nella basilica di Santa Maria degli Angeli sta per iniziare il triduo di preparazione alla solennità del Perdono. Il diploma emanato dal vescovo di Assisi Teobaldo il 10 agosto 1310 descrive le origini dell’Indulgenza concessa nel 1216 da Onorio III a frate Francesco. Si sarebbe consolidata nel tempo la festività del Perdono che attirava masse di fedeli. Rammentava Guido Discepoli, “memoria storica angelana” e poeta in vernacolo, che ancora prima della metà del ’900 giungevano per l’occasione migliaia di pellegrini soprattutto dal Lazio e dall’Abruzzo, comunemente appellati “ciociari”, stipati su carri trainati da buoi o muli. Dormivano all’aperto, mangiavano frugalmente, eseguivano talvolta pratiche fortemente penitenziali. Ancora oggi arrivano pellegrini, ma in pullman, auto, furgoni. Ciò che accomuna gli antichi pellegrini e quelli di oggi è il desiderio di ottenere il perdono e la certezza di averlo ricevuto con una pratica penitenziale, la preghiera, la visita alla Porziuncola e la testimonianza di Francesco e della sua ansia di volere tutti gli uomini salvi per la grazia della divina misericordia. C’è poi anche il particolare dell’indulgenza plenaria, che Francesco riuscì a rendere più facile da ottenere senza dover intraprendere una crociata. Tale Indulgenza si ottiene a precise condizioni: confessione e comunione, visita alla Porziuncola con recita del Credo, del Padre nostro, di una preghiera secondo le intenzioni del Papa e di una preghiera per il Papa. Come spiegare comunque in questa prima tormentata fase del XXI secolo il significato dell’indulgenza? “La risposta non è semplice” dichiara mons. Vittorio Peri, vicario episcopale per la cultura, che inoltre aggiunge: “Si può in breve dire che ogni nostro peccato, anche se perdonato con il sacramento della confessione, lascia sempre una pena, una traccia di fragilità: un po’ come accade dopo ogni malattia fisica. La confessione comporta il perdono della colpa, ma la debolezza resta. Ecco allora: l’Indulgenza è una speciale grazia che cancella, direi, la debolezza e restituisce la perfetta salute spirituale. È vero che tutto è grazia, ma non esiste grazia a buon mercato”. Agosto mese tradizionalmente feriale anche per chi non va in vacanza, risulta impegnativo per la Chiesa di Assisi che il 1° e il 2 agosto celebra la festa del Perdono. La domenica successiva, promosso dal vicariato di Assisi diretto da don Cesare Provenzi, si svolgerà con la partecipazione del vescovo Sorrentino e del sindaco Ricci, un pellegrinaggio in occasione dei 150 anni della morte di san Gabriele dell’Addolorata, presso il santuario di Isola del Gran Sasso che ne conserva le spoglie mortali. Sono in corso i preparativi per la solennità di Santa Chiara (11 agosto) e per la solennità di San Rufino patrono della città (12 agosto), ricorrenze cui prossimamente daremo la nostra attenzione.

Programma

Mercoledì 1° agosto: ore 11 celebrazione presieduta da P. J. R. Carballo ministro generale dell’ordine dei frati Minori; ore 14.30- rosario e liturgia dei pellegrini d’Abruzzo, presiede Padre C. Ranieri, ministro provinciale dei frati Minori cappuccini d’Abruzzo; ore 15.30 celebrazione eucaristica, presiede Padre C. Serri, ministro provinciale dei frati Minori d’Abruzzo; ore 19 pellegrinaggio della diocesi di Assisi e primi vespri, presiede il vescovo diocesano Sorrentino; ore 21.30 veglia di preghiera e processione. Giovedì 2 agosto: ore 11 celebrazione presieduta dall’arcivescovo di Perugia- Città della Pieve Bassetti; ore 15 arrivo della XXXII marcia francescana; ore 18 celebrazione presieduta dal vescovo diocesano Sorrentino; ore 19.30 secondi vespri presiede Padre B. Ottavi ministro provinciale dei frati Minori dell’Umbria. Musica sacra eseguita dalla corale Porziuncola diretta dal maestro padre A. Giannoni. In ambito civile: esibizione del gruppo folkloristico “Buie del Friuli” e concerto del Perdono diretto dal maestro spagnolo F. Lara.

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Il dono esigente della Misericordia https://www.lavoce.it/il-dono-esigente-della-misericordia/ Fri, 30 Jul 2010 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=8641 Torna la grande festa del Perdono di Assisi, che il Poverello in persona chiese a Dio come grazia per chiunque andasse, in spirito di penitenza, alla Porziuncola.

Abbiamo affrontato insieme al vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, il tema del significato che questo evento può avere per l’oggi.

La festa del Perdono è ancora valida per il mondo attuale, che non ha il senso del peccato?

“Direi è valida a doppio titolo. Ricorda appunto che il peccato c’è, e ha bisogno di essere perdonato dal Signore e contrastato nella nostra vita quotidiana. Certamente, la crisi del senso del peccato obbliga a parlarne in modo non superficiale, entrando in dialogo con le domande e le sfide della cultura contemporanea.

Si tratta di spiegare, prima ancora del peccato, il senso della trascendenza e della coscienza, il senso di Dio e il valore dell’uomo, il senso della responsabilità personale e comunitaria. Il perdono sta dentro questo orizzonte valoriale, e non si comprende al di fuori di queste coordinate”.

Nella vita della Chiesa non c’è sempre disponibilità al perdono? Che cosa aggiunge questa festa?

“La Chiesa vive di Vangelo, e il perdono è centrale nella logica evangelica. Certo, in quanto fatta di uomini, la Chiesa risente delle tendenze del tempo in cui vive. In alcuni periodi storici può prevalere una tendenza alla severità, alla condanna senza appello, al castigo rigoroso. In altri periodi prevale un senso, magari eccessivo, di comprensione, fino a relativizzare anche gravi peccati. Nel nostro tempo si registrano tendenze contraddittorie: severità fino al giustizialismo, su alcuni punti, lassismo su altri.

La festa del Perdono di Assisi, ottenuta dal grande cuore di Francesco di Assisi, non è un cedimento al lassismo, non è un perdono di comodo. Da un lato è annuncio e offerta di misericordia, implica la gioia di un rinnovato rapporto con Dio, che ci accoglie con le braccia di un Padre; dall’altro suppone il senso della responsabilità morale e l’impegno a cambiare la propria vita. Bisogna poi ricordare che l’esperienza del perdono di Dio è anche un invito al perdono reciproco.

È ciò che continuamente ci viene ricordato dal Padre nostro: chiediamo la remissione dei nostri ‘debiti’ impegnandoci insieme a rimettere quelli dei nostri debitori”.

La ricorrenza coinvolge solo i Francescani della Porziuncola o anche la diocesi di Assisi?

“Ovviamente il mondo francescano è particolarmente sensibile, e dunque è impegnato a titolo speciale. Ma tutta la diocesi si sente coinvolta. Faremo, come ogni anno, un pellegrinaggio diocesano, ed io stesso celebrerò alla Porziuncola l’eucaristia. Mi auguro che la comunità diocesana senta sempre di più questa festa. Ma la folla che in questa circostanza si riversa nella basilica di Santa Maria degli Angeli giunge da tante diocesi, e la prevedo, al solito, straripante e festosa.

Si avverte che il desiderio di Francesco, di ottenere per tutti misericordia e assicurare a tutti la gioia del paradiso, conserva una grande forza. Ci si sente amati e salvati”.

È ancora valido il discorso dell’indulgenza plenaria? E cosa significa?

“L’indulgenza va compresa. È un capitolo della teologia non facile da spiegare, e storicamente ha suscitato anche un vivace dibattito con i nostri fratelli protestanti, ma esprime una verità profonda. In sostanza, è il dono di una grazia speciale, che la Chiesa chiede per i fedeli facendo leva sulla sovrabbondante efficacia della redenzione di Cristo, nella logica della ‘comunione dei santi’, ossia dell’unità profonda che lega, nello Spirito santo, tutti i discepoli di Cristo. È una grazia che va oltre l’assoluzione dei peccati, che si ottiene attraverso la confessione sacramentale.

La possiamo comprendere come un’energia di rinnovamento che offre la possibilità di una conversione piena, per superare non solo il peccato, ma anche le conseguenze che esso lascia nella nostra vita, come ferite non del tutto rimarginate. Conseguenze ‘penose’ (nel linguaggio tradizionale si parla di ‘pene temporali’), che devono essere superate in un percorso di purificazione che va fatto in questa vita o nell’altra (è qui il senso del ‘purgatorio’). L’indulgenza plenaria aiuta a superare appunto queste conseguenze Ma nessun automatismo. Nessun condono a buon mercato. L’indulgenza è misericordia, ma si ottiene a precise condizioni. Soprattutto, suppone e stimola la volontà di convertirsi, ed anzi il desiderio di diventare santi”.

MARCIA francescana

In concomitanza con il Perdono di Assisi, dal 25 luglio al 4 agosto si tiene la 30a edizione della Marcia francescana, iniziativa rivolta ai “giovani” tra i 18 e i 35 anni. Da ogni regione, si partirà in pellegrinaggio verso Assisi, compiendo parte del tragitto con i mezzi di trasporto e parte a piedi, in particolare nella fase iniziale e terminale del pellegrinaggio.

Il tema portante di quest’anno è “Alle sorgenti della vita”, ricollegando il tema emergente della risorsa “acqua” sulla Terra alla consapevolezza del significato del proprio battesimo.

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“Vi voglio tutti in paradiso” https://www.lavoce.it/vi-voglio-tutti-in-paradiso/ Thu, 30 Jul 2009 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=7749 La festa del Perdono di Assisi ha origine, come tutti ben sanno, dalla richiesta rivolta da san Francesco al Papa Onorio III, che in quei giorni risiedeva a Perugia, di concedere ‘un ampio e generoso perdono con una completa remissione di tutte le colpe’ a tutti coloro che avessero visitato la chiesetta della Porziuncola. La data del pellegrinaggio stabilito per vivere questa stupenda avventura di amore e misericordia è il 2 agosto 1216, che da sempre fino ai nostri giorni ispira migliaia di pellegrini, provenienti soprattutto dalla città e dalle parrocchie della diocesi di Assisi e da tante parti d’Italia, oltre che dell’Umbria, a dirigersi verso questo luogo santo. Vale la pena ricordare quanto sia stata amata ed esaltata la chiesetta da S. Francesco, che lì amava pregare perché sentiva aleggiare una presenza angelica. Anche nei nostri tempi è percepita una particolare sacralità del luogo, che non si visita senza emozione. Ci torna in mente il racconto di Simone Weil (+1943): nel suo diario del viaggio in Umbria annota che per la prima volta visitando la Porziuncola ha sentito l’interiore impulso ad inginocchiarsi. Successivamente la concessione si è estesa a tutti i santuari francescani e poi alle chiese parrocchiali, sempre con le condizioni che il pellegrino si sia riconciliato con il sacramento della confessione e abbia ricevuto la santa comunione eucaristica (cfr. Cei, Catechismo degli adulti, n. 710). L’indulgenza così viene a costituire una grande occasione di grazia e di misericordia diffusa a tutti quelli che, pur rimanendo nei luoghi dove abitano, si rivolgono a Dio per chiedere il perdono dei peccati commessi. San Francesco quando annunciò ai vescovi dell’Umbria, e ai numerosi fedeli radunatisi nella piana di Assisi, il privilegio ottenuto, si espresse con una frase carica di entusiasmo: ‘Fratelli, voglio mandarvi tutti in paradiso!’. Questa eredità lasciata alla Chiesa è stata raccolta dai frati francescani, i quali da secoli accolgono ogni giorno i pellegrini di tutto il mondo, per ascoltare le confessioni e donare loro la misericordia del Padre celeste. Quest’anno a Santa Maria degli Angeli si avranno tre momenti di preghiera: saranno guidati da fr. Giuseppe Gazzaneo, della Provincia salernitano-lucana dei Frati minori. Sarà infatti la Basilicata a celebrare il santo Patrono d’Italia il prossimo ottobre. Nei giorni 1’e 2 agosto, dalle 6.30 alle 19.30 (senza interruzione) tanti sacerdoti saranno disponibili in basilica per ascoltare le confessioni in diverse lingue. Lo spirito della festa non si limita alla sfera intima e personale, ma, come è proprio del dinamismo cristiano dell’Incarnazione, attiene anche alla dimensione civile e sociale. Sappiamo che san Francesco aveva scelto il saluto di pace e bene, che al suo tempo suonava strano, ed aveva a cuore la riconciliazione e il perdono tra i diversi ceti sociali e tra le città. Nel Medioevo anche altri santi e sante, come santa Caterina, sentiranno come compito cristiano ed ecclesiale proprio la pacificazione tra le città. Non ci si deve perciò meravigliare se il perdono diventa una festa anche cittadina, con pellegrinaggio del Sindaco con fascia tricolore e gonfalone. Rappresenta un valore fondamentale per la vita della società e, in un’ottica più ampia, una condisione per la pace universale. Il messaggio per la Giornata della pace del 2002 di Papa Giovanni Paolo II portava il titolo ‘Non c’è pace senza perdono’. L’idea di trasformare o meglio di aggiungere al perdono il tema della pace sta nella logica delle cose.

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Perdono, santa Chiara, san Rufino https://www.lavoce.it/perdono-santa-chiara-san-rufino/ Thu, 03 Aug 2006 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5337 Dopo le meditazioni del triduo curate da padre Vittorio Viola, la festività del Perdono ha raggiunto il suo apice martedì 1’agosto e mercoledì 2 agosto. Le varie celebrazioni sono state presiedute dal ministro generale ofm p. José Rodriguez Carballo, dal vescovo diocesano mons. Sorrentino, dal legato pontificio della basilica della Porziuncola card. Attilio Nicora, dal ministro provinciale ofm dell’Umbria padre Massimo Reschiglian, dagli accompagnatori dei pellegrini abruzzesi padre Domenico Del Signore e padre Virgilio Di Virgilio. L’offerta dell’incenso da parte del sindaco di Assisi Claudio Ricci e altre manifestazioni come la 26a Marcia francescana hanno reso spiritualmente più intensa la festività anche grazie all’apporto della corale Porziuncola (direttore padre Antonio Giannone, organista padre Alberto Cerroni). La festività di santa Chiara, dopo la novena animata dal coro delle Clarisse e i vespri presenziati dal vescovo mons. Sorrentino (10 agosto, ore 17.30), culminerà venerdì 11 agosto con la celebrazione presieduta (ore 11) nella basilica dedicata alla Santa dal segretario generale della Cei Giuseppe Betori (presente il coro dei Cantori di Assisi) e con i vespri guidati (17.30) dal citato padre Reschiglian. Le Clarisse del protomonastero hanno già predisposto un delicato e significativo messaggio: ‘Vi siamo vicine con il nostro augurio e la nostra preghiera’.Alle 21 dello stesso giorno prenderà avvio in cattedrale la festività di san Rufino, la cui prima fase risulta curata dall’omonima parrocchia: un momento di preghiera presieduto dal vescovo mons. Sorrentino e successivamente, per la prima volta, una processione per le vie della città con esposizione della reliquia del Santo. Il 12 agosto si terrà alle ore 11 una concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo diocesano, animata dal coro della Cappella musicale di San Rufino. La festività si protrarrà nel pomeriggio ed oltre con i vespri (ore 17.30) e successivamente con una messa (ore 18) officiata dal parroco della cattedrale don Cesare Provenzi. Per le ore 21 è programmato il tradizionale concerto di musica sacra eseguito dalla Cappella musicale di San Rufino e da Assisincanto Chorus (maestri don Giuseppe Biselli e Lucio Sambuco, organista Carlo Abbati). Seguirà, a conclusione, uno spettacolo pirotecnico organizzato dalla parrocchia. Un particolare omaggio a san Rufino è stato comunque suggellato dalla recente apertura del nuovo Museo diocesano, autentico gioiello storico-artistico-monumentale la cui inaugurazione è forse prevista per il prossimo settembre.

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