Eurochocolate Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/eurochocolate/ Settimanale di informazione regionale Fri, 20 Sep 2024 11:15:29 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Eurochocolate Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/eurochocolate/ 32 32 Eurochocolate 2019 è all’insegna dei…bottoni! https://www.lavoce.it/eurochocolate-2019-bottoni/ Thu, 17 Oct 2019 14:22:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55480 bottoni

Eurochocolate dedica la 26esima edizione a un oggetto di uso comune che ci accompagna in ogni momento della vita: il bottone. #attaccabottone è infatti il motto con cui il Festival internazionale del cioccolato si appresta ad accogliere a Perugia il pubblico. bottoni

Laboratori e novità a tema "bottone"

Durante Eurochocolate, Piazza Matteotti si trasformerà in una sorprendente Piazza dei Bottoni. Tutti i giorni del Festival, con orario continuato dalle ore 10 alle 20 e il Sabato fino alle 22, i visitatori potranno entrare in questo laboratorio e realizzare con le proprie mani tanti bottoni di cioccolato da portare a casa insieme allo stampo in silicone. Altra novità di quest'edizione, la Tavoletta da 100 gr. "Nata con la Camicia", impreziosita sia dalla presenza dei bottoni che da un packaging con, in primo piano, il classico colletto di camicia previsto anche nella versione jeans. Tutti i giorni presso le storiche Logge di Braccio, dalle 10 alle 20 e sabato fino alle 22, si potrà regalare o  regalarsi una tavoletta di cioccolato personalizzata al momento con il proprio nome o la propria foto preferita. Per indagare lo stupefacente mondo dei bottoni, sia sul fronte storico-archeologico che contemporaneo, verranno allestite presso l’ex Chiesa della Misericordia – trasformata per l’occasione ne "La stanza dei bottoni" – due imperdibili esposizioni. Buttons è l’originale mostra realizzata in collaborazione con il Museo del bottone di Santarcangelo di Romagna, aperto nel 2008 dal collezionista Giorgio Gallavotti e con al suo attivo oltre trecentomila visitatori, tra i quali moltissimi stranieri, incantati di fronte ai ben dodicimila esemplari che vanno dal 1600 ai giorni d’oggi. Il viaggio nel tempo proseguirà, nella sua dimensione contemporanea, con Bottonarte che proporrà un originale percorso creativo in cui i bottoni si trasformano da comune accessorio quotidiano in oggetto artistico. In mostra circa 600 bottoni realizzati in gres-porcellanato, dipinti a mano e in stampa digitale con motivi diversi e unici.

Sculture di cioccolato

Imperdibile poi, come ogni anno, il tradizionale appuntamento con le sculture di cioccolato firmate Callebaut. In programma domenica 20 Ottobre, l' esibizione live di veri e propri scultori, trasformerà i maxi blocchi di cioccolato di circa un metro cubo ciascuno in altrettante opere d’arte rigorosamente a tema. I blocchi sono realizzati con cioccolato Barry Callebaut “Dolphin” prodotto nello stabilimento di San Sisto, a pochi chilometri dal Centro Storico di Perugia. Tutti coloro che assisteranno alla creazione artistica delle Sculture saranno omaggiati con le scaglie di cioccolato che si staccheranno direttamente dai blocchi.

Pan di stelle in piazza IV Novembre

Anche Pan di Stelle torna a Eurochocolate con la nuova Crema Pan di Stelle. Il palco centrale di Piazza IV Novembre, ospiterà il pubblico in un percorso fra le stelle dove sarà possibile farsi immortalare all’interno di un vasetto di Crema Pan di Stelle ed entrare nella Stanza dei Sogni fra luci, suoni e installazioni. Durante il cammino ci sarà la possibilità di un assaggio di Crema Pan di Stelle: nocciole 100% Italiane, cacao e la granella di biscotto Pan di Stelle.

ChocoCard

Anche quest'anno ci sarà la possibilità di acquistare la ChocoCard, la carta servizi di Eurochocolate che dà diritto ad alcuni omaggi e sconti durante l’evento, sia sull’acquisto di prodotti negli stand del Chocolate Show, sia presso alberghi, ristoranti, negozi, musei e altre strutture convenzionate. La ChocoCard, al costo di 6 euro, può essere acquistata online, oppure presso i ChocoCard Point in Piazza Italia, Piazza Matteotti e Piazza della Repubblica, presso gli stand del Chocolate Show o all’interno dei punti vendita convenzionati ChocoCard. Per info, programma completo e prenotazioni: https://www.eurochocolate.com  ]]>
bottoni

Eurochocolate dedica la 26esima edizione a un oggetto di uso comune che ci accompagna in ogni momento della vita: il bottone. #attaccabottone è infatti il motto con cui il Festival internazionale del cioccolato si appresta ad accogliere a Perugia il pubblico. bottoni

Laboratori e novità a tema "bottone"

Durante Eurochocolate, Piazza Matteotti si trasformerà in una sorprendente Piazza dei Bottoni. Tutti i giorni del Festival, con orario continuato dalle ore 10 alle 20 e il Sabato fino alle 22, i visitatori potranno entrare in questo laboratorio e realizzare con le proprie mani tanti bottoni di cioccolato da portare a casa insieme allo stampo in silicone. Altra novità di quest'edizione, la Tavoletta da 100 gr. "Nata con la Camicia", impreziosita sia dalla presenza dei bottoni che da un packaging con, in primo piano, il classico colletto di camicia previsto anche nella versione jeans. Tutti i giorni presso le storiche Logge di Braccio, dalle 10 alle 20 e sabato fino alle 22, si potrà regalare o  regalarsi una tavoletta di cioccolato personalizzata al momento con il proprio nome o la propria foto preferita. Per indagare lo stupefacente mondo dei bottoni, sia sul fronte storico-archeologico che contemporaneo, verranno allestite presso l’ex Chiesa della Misericordia – trasformata per l’occasione ne "La stanza dei bottoni" – due imperdibili esposizioni. Buttons è l’originale mostra realizzata in collaborazione con il Museo del bottone di Santarcangelo di Romagna, aperto nel 2008 dal collezionista Giorgio Gallavotti e con al suo attivo oltre trecentomila visitatori, tra i quali moltissimi stranieri, incantati di fronte ai ben dodicimila esemplari che vanno dal 1600 ai giorni d’oggi. Il viaggio nel tempo proseguirà, nella sua dimensione contemporanea, con Bottonarte che proporrà un originale percorso creativo in cui i bottoni si trasformano da comune accessorio quotidiano in oggetto artistico. In mostra circa 600 bottoni realizzati in gres-porcellanato, dipinti a mano e in stampa digitale con motivi diversi e unici.

Sculture di cioccolato

Imperdibile poi, come ogni anno, il tradizionale appuntamento con le sculture di cioccolato firmate Callebaut. In programma domenica 20 Ottobre, l' esibizione live di veri e propri scultori, trasformerà i maxi blocchi di cioccolato di circa un metro cubo ciascuno in altrettante opere d’arte rigorosamente a tema. I blocchi sono realizzati con cioccolato Barry Callebaut “Dolphin” prodotto nello stabilimento di San Sisto, a pochi chilometri dal Centro Storico di Perugia. Tutti coloro che assisteranno alla creazione artistica delle Sculture saranno omaggiati con le scaglie di cioccolato che si staccheranno direttamente dai blocchi.

Pan di stelle in piazza IV Novembre

Anche Pan di Stelle torna a Eurochocolate con la nuova Crema Pan di Stelle. Il palco centrale di Piazza IV Novembre, ospiterà il pubblico in un percorso fra le stelle dove sarà possibile farsi immortalare all’interno di un vasetto di Crema Pan di Stelle ed entrare nella Stanza dei Sogni fra luci, suoni e installazioni. Durante il cammino ci sarà la possibilità di un assaggio di Crema Pan di Stelle: nocciole 100% Italiane, cacao e la granella di biscotto Pan di Stelle.

ChocoCard

Anche quest'anno ci sarà la possibilità di acquistare la ChocoCard, la carta servizi di Eurochocolate che dà diritto ad alcuni omaggi e sconti durante l’evento, sia sull’acquisto di prodotti negli stand del Chocolate Show, sia presso alberghi, ristoranti, negozi, musei e altre strutture convenzionate. La ChocoCard, al costo di 6 euro, può essere acquistata online, oppure presso i ChocoCard Point in Piazza Italia, Piazza Matteotti e Piazza della Repubblica, presso gli stand del Chocolate Show o all’interno dei punti vendita convenzionati ChocoCard. Per info, programma completo e prenotazioni: https://www.eurochocolate.com  ]]>
Cioccolata apotropaica https://www.lavoce.it/cioccolata-apotropaica/ Thu, 25 Oct 2018 08:00:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53215 lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Pare che la cioccolata sia un potente antidepressivo. Sarà anche per questo che le vie di Perugia in questi dieci giorni, nonostante l’autunno incombente, sono piene di gente. Eurochocolate compie 25 anni, e aggiunge alle sue proprietà e funzioni anche quella di rito apotropaico di massa contro le paventate sfortune economicofinanziarie a seguito del conflitto Italia / Resto dell’Unione europea. Juncker ci bacchetta? E io mi mangio un gianduiotto. La Commissione Ue boccia la manovra? Una bella stecca di fondente, e non ci penso più.

Lo spread sale e i mutui vanno alle stelle? Bevo una bella tazzona di cioccolata bollente. Dice: ma Eurochocolate dura dieci giorni, e dopo? Ci penseremo dopo. Con i like sui social, le fotine dei gatti o, peggio, dei bambini, le chat di insulti e via sfogandosi. Ma un bel libro? Una visita a un museo? Un concerto di musica classica? È chiedere troppo, all’epoca del rancore. Non c’è più spazio per crescere culturalmente, leggere e studiare per farsi un’opinione, coltivare valori come l’obiettività, la pazienza, l’imparzialità. E allora, meglio mangiarsi un bon-bon.

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lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Pare che la cioccolata sia un potente antidepressivo. Sarà anche per questo che le vie di Perugia in questi dieci giorni, nonostante l’autunno incombente, sono piene di gente. Eurochocolate compie 25 anni, e aggiunge alle sue proprietà e funzioni anche quella di rito apotropaico di massa contro le paventate sfortune economicofinanziarie a seguito del conflitto Italia / Resto dell’Unione europea. Juncker ci bacchetta? E io mi mangio un gianduiotto. La Commissione Ue boccia la manovra? Una bella stecca di fondente, e non ci penso più.

Lo spread sale e i mutui vanno alle stelle? Bevo una bella tazzona di cioccolata bollente. Dice: ma Eurochocolate dura dieci giorni, e dopo? Ci penseremo dopo. Con i like sui social, le fotine dei gatti o, peggio, dei bambini, le chat di insulti e via sfogandosi. Ma un bel libro? Una visita a un museo? Un concerto di musica classica? È chiedere troppo, all’epoca del rancore. Non c’è più spazio per crescere culturalmente, leggere e studiare per farsi un’opinione, coltivare valori come l’obiettività, la pazienza, l’imparzialità. E allora, meglio mangiarsi un bon-bon.

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Un’Eurochocolate “da baffi!” https://www.lavoce.it/uneurochocolate-da-baffi/ Thu, 15 Oct 2015 14:18:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43904 Stand del centro di Perugia affollati durante una passata edizione di Eurochocolate
Stand del centro di Perugia affollati durante una passata edizione di Eurochocolate

Dal 16 al 25 ottobre Perugia torna ad essere crocevia di chocoturisti e irriducibili golosi, pronti a raccogliere l’invito del Festival del Cioccolato più importante d’Europa che, all’insegna del claim “#Mustacho”, quest’anno promette un’edizione da “leccarsi i baffi!”. Uno degli eventi di punta della dolce kermesse è infatti il “baffo da guinnes”: in piazza IV Novembre il maestro Andrea Gaspari trasformerà 3.000 Kg di cioccolato fondente in una gigantesca scultura di cioccolato a forma di baffi. Corso Vannucci e vie limitrofe tornano come sempre ad ospitare, tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 20 e il sabato dalle ore 9 alle ore 23, il Chocolate Show con più di 6.000 referenze diverse di prodotti presentati da circa 100 aziende artigianali e imprese dolciarie, espressione dell’eccellenza nazionale e internazionale. Fra grandi classici e golose e irresistibili novità, anche quest’anno il pubblico potrà inoltre scegliere fra un ampio ventaglio di iniziative: dalle intramontabili sculture di cioccolato, alla Choco Farm, dal ricchissimo Chocolate show, agli appuntamenti internazionali di Eurochocolate World e al summit “In the Heart of chocolate”, che affronterà il tema Cacao e cioccolato come leva di turismo motivazionale e sostenibile (mercoledì 21 ottobre alle ore 9.30, salone D’Onore di Palazzo Donini). Immancabile “Cioccolata con l’Autore”, la rassegna letteraria con scrittori italiani e stranieri che racconteranno dal vivo le loro fatiche letterarie. Tornano le attività dedicate agli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie con “A lezione di cioccolato”, nella Loggia dei Lanari e altre presso la Rocca Paolina. Domenica 18 ottobre, dalle ore 10 alle ore 18, spazio alle sculture di cioccolato by Perugina. Alla casa del cioccolato Perugina, presso lo Stabilimento Nestlé Perugina di San Sisto, tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 17.30 sarà possibile partecipare ad un viaggio unico all’insegna del cioccolato tra storia, creatività e curiosità visitando il Museo storico Perugina e la Fabbrica dei Baci Perugina. Ad ampliare ulteriormente l’offerta, quest’anno in Piazza Matteotti, farà la sua comparsa l’area Vegan Chocolate che affiancherà l’immancabile spazio Gluten Free, con tanti prodotti al cioccolato senza glutine ma ugualmente ricchi di dolcezza. Sempre in Piazza Matteotti, torna Equochocolate l’area dedicata al cioccolato del mercato equo per un’acquisto consapevole all’insegna del cioccolato buono. Durante la manifestazione verrà allestita “Mi fai un baffo?”, una barberia o, per meglio dire, una bafferia live con veri e propri esperti dello stile per chi volesse rinnovare il proprio aspetto.in modo completamente gratuito. Sabato 24 ottobre, alle ore 16, in collaborazione con il Festival italiano dei baffi, uomini baffuti si contenderanno il consenso di una giuria d’eccezione tutta al femminile per conquistare il titolo di miglior Baffo bianco, latte e fondente.

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Alla cultura serve un “forte braccio” https://www.lavoce.it/alla-cultura-serve-un-forte-braccio/ Fri, 27 Mar 2015 13:20:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31091 Teresa_Severini“Voglio portare Perugia nel mondo, e il mondo a Perugia”, questo lo slogan di Teresa Severini, assessore comunale alla Cultura, turismo e università. “Tre deleghe insieme – rileva – importanti, impegnative, che devono essere solidali tra loro, perché è l’arte che attrae il turismo, il turismo fa conoscere la città, e così si richiamano gli studenti”. Infatti, per liberare Perugia da un’immagine legata a un famigerato fatto di cronaca e alla droga, “è necessario aumentare la conoscenza della città fuori dai confini regionali e nazionali su livelli di qualità, di arte, con eventi che ne esaltino le bellezze dalle caratteristiche internazionali. Fino ad oggi non è stata fatta nessuna promozione turistica sulla città”.

“Perugia – aggiunge -, al di là di eventi come Eurochocolate e Umbria jazz, non ha una festa, una rievocazione storica che la identifichi per ciò che è: una città medievale meravigliosa, un museo a cielo aperto, con stratificazioni appartenenti a diverse epoche, che noi vorremmo valorizzare; con una Galleria nazionale, una piazza con una fontana bellissima, e la Rocca Paolina unica nel suo genere. Bisogna far parlare di Perugia e di un ‘bacino d’arte’ meraviglioso”.

A questo scopo sta lavorando un team di esperti di vari ambiti per valorizzare la storia di Perugia dal tardo Medioevo al Rinascimento, in particolare il periodo legato alla figura di Braccio Fortebraccio. Verrà fatto uno studio di ricerca su ogni Rione, partendo dal centro fino a tutto il contado, con la partecipazione dei rioni stessi, degli abitanti, gli artigiani, le scuole, coinvolgendo l’Accademia di Belle arti, il Conservatorio, l’università. Dovrà nascere un evento per i cittadini e i turisti che durerà tre giorni e che sfocerà l’anno prossimo, a maggio, in una grande festa in costume”. In cantiere anche una collaborazione con la Curia di Perugia, già avviata con la luminaria di san Costanzo, per valorizzare gli scavi sotto la cattedrale: “Sarebbe bello – dice ancora Severini – creare sotto le logge di Braccio un punto informativo sul Museo e sulla Perugia sotterranea”.

Intanto è in programma entro l’estate la mostra di arte contemporanea di Pansa di Biumo, una delle collezioni di arte contemporanea più importanti al mondo, il cui nucleo principale si trova nella villa omonima a Verona. “Mi piace l’idea di mettere insieme Medioevo e contemporaneo – aggiunge – portando a Perugia opere contemporanee che attirino turisti, e mostrare una città che sa investire nel futuro. È un modo per dare maggiore appeal alla città. Non saranno opere già viste, come quelle esposte a Gubbio, come hanno scritto i quotidiani locali; le opere che porteremo a Perugia fanno parte di una collezione conservata in Svizzera, mai esposte. Purtroppo, per gli alti costi e il budget limitato, la mostra ridotta si farà solo a palazzo Penna e alla sala Podiani. L’idea iniziale era di distribuirla su sei contenitori museali e farla partire il 26 aprile, ma per pubblicizzare una mostra di questo tipo dovevo iniziare sei mesi prima una campagna mediatica oltreoceano, per attirare turisti americani; la maggior parte delle opere sono infatti di artisti americani”.

perugia-piazza-IV-novembreAntico e contemporaneo è insomma il binomio su cui l’assessore intende puntare per portare avanti la sua politica culturale. Per questo – spiega – “proseguono gli appuntamenti a palazzo Penna, che non si sta desertificando come sostenuto da qualcuno. Stiamo portando avanti incontri d’arte contemporanea, mostre di fotografia, prosegue il Circolo dei lettori con la presentazione dei libri. Stiamo anche pensando come sistemare la collezione di Dottori e Martinelli”. Invita inoltre i cittadini a inviare foto e documenti sulla Prima guerra mondiale per arricchire l’Archivio della memoria condivisa a Palazzo Penna.

Tutte iniziative che sono il proseguimento di quanto già avviato da chi l’ha preceduta, ma ora lo si intende fare in modo più ‘colloquiale’, “per avvicinare di più le persone all’arte contemporanea, e nello stesso tempo aiutare a far parlare i giovani, coinvolgerli e appassionarli attraverso i vari incontri che facciamo”. “Stiamo lavorando anche alla rivisitazione del portale turistico web di Perugia: è vecchio, è solo in italiano, non è navigabile… Le risorse non ci sono, ma ci stiamo impegnando. Vorremmo inoltre realizzare una segnaletica turistica per indicare con più precisione i luoghi dell’arte della città”.

Biografia in breve

Teresa Maria Severini, nata a Perugia nel 1954, è sposata con l’avv. Corrado Zaganelli e ha tre figli. Laureata in Enologia all’Agraria di Perugia, si è specializzata a Bordeaux. Conduce da tempo l’azienda di famiglia (cantine Lungarotti). È stata presidente regionale dell’Associazione imprenditrici (Aidda), presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile presso Unioncamere Umbria. È membro della Commissione cultura di Confindustria nazionale, nonché membro della Camera di commercio di Perugia e del Comitato per l’imprenditoria femminile. È inoltre presidente della Fondazione Post.

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Eurochocolate alla menta https://www.lavoce.it/eurocholate-alla-menta/ Thu, 17 Oct 2013 11:19:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=20139 I gadget per la 20a edizione di  Eurochocolate
I gadget per la 20a edizione di Eurochocolate

Eurochocolate quest’anno è in versione Green. In occasione della 20a edizione, che si svolgerà nel centro storico di Perugia dal 18 al 27 ottobre, la manifestazione amplia infatti i suoi orizzonti e dedica il suo impegno alla sostenibilità e all’ambiente.

È infatti “Evergreen – la sostenibile dolcezza dell’essere” il tema ufficiale della dolce kermesse che viene affiancato dall’immagine di una piantina di menta travasata in una golosa tazza per cioccolata. Un’immagine che sotto forma di Tazza Evergreen rappresenta il gadget ufficiale di questa edizione che sarà disponibile presso i punti Chocogadget disposti nel centro storico di Perugia e presso il goloso Chocostore di Piazza IV Novembre.

Tra le iniziative green proposte nel corso della manifestazione la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico presso i magazzini Eurochocolate di Ponte Valleceppi, la presenza della postazione della Gest (laboratorio ecologico mobile) in centro che darà informazioni per una corretta raccolta differenziata e la collaborazione con Ecocongress finalizzata all’ottenimento della certificazione Ebi – Evento a basso impatto – tramite l’analisi di categorie di impatto che caratterizzano gli eventi con l’obiettivo di evitare sprechi. È stato inoltre stipulato un accordo con Fsc Italia e Pefc Italia per promuovere la gestione corretta e sostenibile delle foreste e quella con Bulkysoft, brand del Gruppo Carrara, che mette a disposizione su tutti i banconi degli stand un nuovo dispenser con tovaglioli realizzati con carta certificata Pefc riducendo così i consumi del 30%.

Particolare attenzione viene data alla raccolta differenziata con la collaborazione della Gesenu per tutto l’evento. Verranno proposte anche iniziative rivolte ad un utilizzo ecosostenibile e attento dei mezzi di trasporto: con ChocoGreen Express, un servizio di pony express con biciclette a pedalata assistita, sarà possibile farsi consegnare a casa i prodotti acquistati all’interno della manifestazione.

Ma il protagonista indiscusso della kermesse è come sempre il cioccolato declinato in tutte le sue specialità e che troverà spazio nel Chocolate show: oltre 5000 referenze diverse di prodotti presentati da circa 100 aziende. Al suo interno anche l’area Gluten free. Spazio inoltre alle degustazioni guidate gratuite e ad originali percorsi di assaggio dedicati al cioccolato, cooking show e laboratori presso il centro servizi camerali “G. Alessi”, alle sculture di cioccolato nel centro storico con quattro enormi blocchi di Nero Perugina lavorati come sempre in diretta.

E poi lezioni di cioccolatini grazie alla collaborazione con l’Università dei sapori di Perugia, iniziative speciali alla Casa del cioccolato della Perugina, presso la Nestlé di San Sisto. Grifo Latte sarà il fornitore ufficiale per latte e panna. Non resta che provare, le golosità vi aspettano!

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Eurochocolate è anche dibattito culturale https://www.lavoce.it/eurocholate-e-anche-dibattito-culturale/ Fri, 22 Oct 2010 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=8826 La gola è uno dei sette vizi capitali per la Chiesa, in quanto atto moralmente illecito e cattivo esempio di condotta di vita; non è solo un desiderio d’appagamento immediato del corpo attraverso qualche cosa di materiale che provoca compiacimento, ma è l’incapacità di moderarsi, l’abbandono ai piaceri della tavola o, più in generale, all’oralità (alcoolisti e fumatori accaniti). Ma la “follia del ventre” (così era chiamato nel medioevo questo vizio) è ancora un peccato, o meglio, è ancora percepito dagli uomini d’oggi come tale? Questo, l’interrogativo di fondo posto al centro della tavola rotonda su “Il peccato di gola” organizzata da Eurochocolate, la manifestazione che si presenta al pubblico come un inno al piacere della cioccolata e dunque della gola.

Quattro donne, quattro docenti dell’Università di Perugia, hanno offerto approcci diversi al tema. La storica della Chiesa, Maria Duranti ha presentato in brevissima sintesi, la storia del peccato di gola da quando il mangiare rispondeva solamente ad un bisogno naturale da soddisfare tra difficoltà e pericoli, dovendo l’uomo impegnarsi per trovare il cibo guardandosi dal non divenire cibo per altri, alle situazioni in cui alla crescita socio-economica della società corrispose un nuovo approccio con il cibo tale da richiedere l’introduzione di regole e divieti subito sconfinati sul terreno religioso. “Ma il cibo è anche fattore di disuguaglianza”, ha afferma la giornalista de La Voce, moderatrice dell’incontro, Maria Rita Valli, portando all’attenzione la parabola di Lazzaro e del ricco Epulone. In effetti, un bilione di persone nel mondo oggi muore di fame, poveri soprattutto.

A loro non resta che l’immaginazione di luoghi fantastici quali il “paese della cuccagna” o la creazione di proverbi dal sapore popolare in cui vince la moderazione più che l’eccesso, sembra trapelare dalle parole di Cristina Papa. L’antropologa ha sottolineato la differenza tra “gusto” e “piacere”, e i limiti del piacere, nei secoli in cui la povertà era diffusa e la tavola un piacere solo per i ricchi, fino ai nostri tempi in cui il peccato di gola è sempre meno riconosciuto come tale mentre eccessi e difetti nel rapporto con il cibo sono vere e proprie malattie da curare che si chiamano bulimia e anoressia. Il perverso fascino del peccato e del vizio, è stato narrato in letteratura e rappresentato nel teatro e nel cinema.

Francesca Montesperelli ha proposto un viaggio nella letteratura, quattro romanzi divenuti film che trattano del peccato di gola e del rapporto fra cibo e eros, da Chocolat di Harris Joanne, a La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl fino a Il pranzo di Babette di Karen Blixen.

Ha concluso la mattinata suor Roberta Vinerba, docente di teologia morale all’Istituto teologico di Assisi, nonché apprezzata autrice di libri e conduttrice di corsi per giovani e meno giovani sui grandi temi dell’amore e dell’innamoramento. Chiarito che l’oggetto del peccato, il mangiare, è una necessità vitale dell’uomo, suor Vinerba ha condotto la riflessione a partire dalla parola ebraica “nefesh” che significa contemporaneamente “gola” e “anima”, a indicare un “entrare dentro” che è sì il cibo ma anche la vita. “L’uomo – ha detto suor Roberta – non può darsi la vita da sé, ma aspira al bene più grande, la vita e l’amore”, e ogni tentativo di “riempirsi” di altro porta al peccato, ovvero porta a mancare l’obiettivo. Più che un precetto morale, allora, ha concluso suor Roberta, il peccato è un fallimento rispetto alla realizzazione del desiderio profondo e infinito di vita e di bene che si realizza nella relazione con gli altri e con Dio. Non è il mangiare un male in sé, anzi “la Bibbia mostra un Dio che ama stare a tavola con i sui amici”.

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Il cioccolato, una medicina… amara? https://www.lavoce.it/il-cioccolato-una-medicina-amara/ Thu, 21 Oct 2010 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=8833 Eurochocolate è una medicina un po’ amara, che può provocare maldipancia ma che fa bene alla salute di Perugia. Tutti possono prenderla, perché non ha bisogno di prescrizione medica. Da quando nel 1994 Eugenio Guarducci, uno stregone e genio del marketing, cominciò a somministrarla gratis, aveva il sapore gradevole dei bicchieri di cacao fumanti distribuiti in piazza del Bacio. C’era divertimento: le statue di cioccolato scolpite a colpi di scalpello, con i frammenti del dolce materiale buttato tra la gente. C’era anche un po’ di trasgressione: il bagno di belle ragazze in vasche di cioccolato al Pavone… niente in confronto ai reality trasmessi oggi in prima serata dalla tv.

Per promuovere la sua creatura quel “gran genio” del Guarducci si inventò anche un muro di cioccolata abbattuto a Berlino a colpi di piccone davanti alle televisioni di tutto il mondo. Perugia, che era già la “città dei baci Perugina”, diventò anche la “terra di Eurochocolate”. L’inarrestabile Eugenio ne ha inventate di tutti i colori per promuovere quella che lui stesso ha definito “economia del rossetto”, delle “piccole cose che danno piacere e rendono più facili i momenti difficili”. E così ecco i “cioccogiochi”, i “biscopazzi”, le “chocostreet” e la Rocca paolina che diventa Rocca pralina, la “chocolaterevolution’’ e perfino la “chocolage”.

Guarducci è un moderno che inventa il futuro. “Modernità” – non è un giudizio, solo una constatazione – sono i 30.000 cappellini con le corna della mucca Milka venduti l’anno scorso, i 35 mila visitatori che hanno fatto la fila per farsi fotografare con la mascotte Yeti, le mille “chocoball” per cani acquistate nel Dogstand. Perché dunque indignarsi per Eurochocolate e non per i palinsesti della nostra Rai Tv, servizio pubblico pagato con il canone dei cittadini, specchio e “cattiva maestra” di questa “modernità”? Ma a parte le proteste di quella minoranza che denuncia l’occupazione del centro storico con una manifestazione all’insegna della “cultura di plastica”, c’è il maldipancia vero di chi per dieci giorni si sente “sequestrato”.

Le cifre ufficiali del 2009 (per quelle di quest’ anno bisogna ancora aspettare) parlano di un milione di visitatori e 462.000 scontrini fiscali per gli acquisti di 205 tonnellate di cioccolatini. “Qualche piccolo sacrificio – ammette il sindaco Wladimiro Boccali su Il Corriere dell’Umbria – i perugini lo debbono fare, e ci adopereremo per alleviarlo, ma non credo che si possa rinunciare ad una manifestazione che tutti ci invidiano”.

E infatti Guarducci e il suo staff nel corso degli anni sono stati chiamati ad organizzare eventi analoghi anche a Varese, Torino, Rimini, Pisa, Napoli, Modica, Forlì, e persino in Svizzera, a Lugano. A Perugia in questi giorni funziona addirittura uno speciale collegamento aereo con Milano; i siti internet sono pieni di agenzie turistiche che offrono “pacchetti” per Eurochocolate, viaggi in pullman perfino dalla Calabria, e albergi ed agriturismi non solo di Perugia ma anche dell’Alto Lazio e della Toscana. Lo staff di Guarducci ormai è una piccola azienda che in tempi di crisi impiega per tutto l’anno una trentina di persone, e che nei giorni di Eurochocolate paga più di 800 persone, in gran parte giovani, per lavorare negli stand e nei vari servizi.

Un’ultima considerazione che potrebbe aiutarci a vincere il maldipancia: con i “tiramigiu”, i “chocombrelli” e i “choco money exchange” Guarducci si è inventato anche qualche occasione di beneficenza, come quelle per la Fondazione per la ricerca contro la fibrosi cistica, l’Andos (che assiste le donne operate al seno), per un progetto di recupero dei detenuti, per lo sminamento in aree di guerra, per la promozione e vendita del ciocolato “equo e solidale” e la produzione “sostenibile” del cacao. E che dire della Giornata DiverGente, con percorsi guidati tra i 600 stand per i “diversamente abili”?

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Ciock’è sempre più bello https://www.lavoce.it/ciocke-sempre-piu-bello/ Fri, 15 Oct 2010 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=8804 Eurochocolate quest’anno si “decentra” proponendo, agli appasionati del cioccolato che si riverseranno in città, cinque percorsi per scoprire Perugia e le sue bellezze. È la novità di questa diciasettesima edizione con la quale l’inventore di Eurochocolate Eugenio Guarducci, con i suoi 36 collaboratori che lavorano con lui tutto l’anno, tenta di dare una risposta alle ripetute richieste di distribuire i visitatori oltre l’asse di corso Vannucci.

Altra novità di quest’anno è lo stand dedicato ai prodotti per celiaci e lo stand “Unica Umbria” della Camera di commercio, che quest’anno ha scelto di cogliere l’occasione della rassegna per mettere in vetrina i prodotti tipici umbri aderndo al progetto “Ciok’è bello Ciok’è buono”. “Ci sono 120 aziende che operano nel cioccolato – ha detto il presidente della Cia Giorgio Mencaroni – che si sono riunite in coordinamento per portare il cioccolato di Perugia come prodotto tipico umbro, come lo sono l’olio e il vino”. Anche la Banca popolare di Spoleto ha scelto di fare leva sul cioccolato per promuovere i suoi servizi grazie al concorso “Dentro la banca il cioccolato incanta” per cui chi entra in una delle filiali Bps potrà cercare di indovinare quante sono le monete di cioccolata contenute nel forziere.

Con lo slogan “ZigZag in Perugia” (acronimo Zip, come il claim della manifestazione), dal 15 al 24 ottobre sono proposti cinque percorsi in altrettante aree del centro storico, animate per l’occasione dai mercatini Ciock’è Tipico, realizzati in collaborazione con Terra Mia e Umbria a Tavola e dalle curiose Spalm Beach, vere e proprie spiagge cittadine dove prendersi una dolce pausa con pane e cioccolato, comodamente seduti sulle sdraio, sotto gli ombrelloni. Grazie all’iniziativa “Caccia alla zip” i visitatori saranno stimolati a visitare le vie limitrofe al cuore pulsante della manifestazione, costituito da piazza Italia – corso Vannucci – piazza IV Novembre, dirigendosi presso i negozi e le altre attività che si trovano lungo i percorsi indicati. Per ogni acquisto o visita effettuata, riceveranno un tagliando a forma di zip che potranno convertire in cioccolatino presso l’info point di piazza Italia. Tra le molte iniziative ci sono quelle proposte da “Eurochocolate World” con il patrocinio della Icco – International Cocoa Organization e di Fair Trade Italia.

Paese ospite di questa edizione è il Messico; Perugia ospiterà, per tutta la durata della manifestazione, un’interessante panoramica sulla lavorazione del cacao di oggi e di ieri dello stato del Chiapas. Mercoledì 20 ottobre, l’incontro “In the Hearth of Chocolate: where cocoa meets chocolate”, finalizzato a sensibilizzare ad una ristrutturazione in senso sostenibile della filiera produttiva del cacao, con la partecipazione congiunta di produttori e consumatori intorno a quattro tematiche principali legate ai temi dell’ambiente (Earth), dell’etica (Heart), dell’arte (Art) e della Musica (Hear). Il tema della zip, scelto per questa edizione 2010, è proposto anche nella mostra “Lampo di genio” che nelle storiche sale del Cerp della Rocca paolina ripercorre la storia della chiusura lampo e espone opere di artisti e creativi, stilisti, designer che vi si sono ispiati.

In collaborazione con il Perugia Science Festival la mostra ospita anche curiosi laboratori ludico-didattici e incontri sul tema della cerniera lampo. Durante la kermesse perugina si terranno attività ed incontri istituzionali tra la città che ha dato i natali ad Eurochocolate e Lugano e Cortina d’Ampezzo, due che la ospiteranno nel prossimo futuro, mentre a L’Aquila migliaia di visitatori hanno visitato gli stand in piazza Duomo il 9 e 10 otobre. Venerdì l’inaugurazione della kermesse alla quale “lavorano un migliaio di persone per gli stand, il facchinaggio, la sicurezza notturna ecc.” ha concluso Guraducci. E questo è il “ritorno” economico della manifestazione, oltre alle presenze negli alberghi e nei punti di ristoro della città. Un risultato che gli organizzatori fanno presente a chi sottolinea invece limiti e disagi cui sono sottoposti gli abitanti del centro e chi vi si reca per lavoro.

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Cioccolato al sapore di giustizia sociale https://www.lavoce.it/cioccolato-al-sapore-di-giustizia-sociale/ Thu, 15 Oct 2009 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=7926 Dal 16 al 18 ottobre, a Gubbio ritorna Altrocioccolato, la manifestazione che promuove i prodotti e le ragioni del commercio equo e solidale, in particolate il cioccolato. Ideata in alternativa a Eurochocolate, della quale contesta in particolare la presenza delle multinazionali, non compensata dallo spazio che la manifestazione del patron Guarducci concede al Fair Trade, una delle reti del commercio equosolidale.

La rassegna eugubina si è presentata anche quest’anno come “alternativa” ad Eurocholate non tanto nei numeri quanto nella filosofia che la anima. Ne abbiamo parlato con Marco Casodi, responsabile della manifestazione Altrocioccolato. Altrocioccolato ed Eurochocolate sono due manifestazioni sul tema del cioccolato, quali sono le differenze principali tra le due e le idee che stanno dietro Altrocioccolato? “Le differenze principali consistono soprattutto nel cioccolato che si vende. Nel senso che, da una parte, ad Altrocioccolato si vende il cioccolato equo e solidale; mentre ad Eurochocolate gli attori pricipali che mettono in vendita il loro cioccolato sono multinazionali. Tra queste, purtroppo, c’è Nestlè, che è una multinazionale sotto boicottaggio internazionale da oltre trent’anni. Quindi da un parte c’è un manifestazione prettamente commerciale che non si fa alcun tipo di remora a far partecipare soggetti in qualche modo moralmente discutibili; dall’altra parte, ad Altrocioccolato gli attori principali sono soprattutto i produttori di cioccolato equo e solidale”.

Che cos’è il commercio equo e solidale e come si concretizza? “Il commercio equo e solidale, lo dice la parola, intanto è un commercio, è un tentativo di intervenire sulle disparità esistenti nel mondo, tra Paesi ricchi e Paesi poveri, utilizzando un mezzo tradizionale appunto qual è il commercio. Ma il motivo fondamentale del mio impegno, da anni, sta nel fatto che non si fa elemosina, ma c’è un disegno ben preciso: c’è un’attività vera e propria che deve reggersi; altrimenti, se non si trova il modo di farla funzionare, decade. Infatti a volte ci sono progetti che vengono abbandonati perché non hanno appigli sul pubblico, o comunque non riescono a rispettare le regole proprie del commercio. Dall’altra parte però, è un commercio equo e solidale, appunto: il discorso di fondo è che ai produttori viene ricosciuto il giusto prezzo per il loro lavoro, e per il prodotto che producono. C’è una differenza notevole rispetto al commercio tradizionale, differenze di riconoscimenti economici veramente alti: a fronte di un 5 per cento che mediamente viene pagato dalle multinazionali ai produttori del Sud del mondo, il commercio equo e solidale riconosce al produttore circa un terzo di quello che è poi il prezzo finale del prodotto che viene venduto al pubblico. Questo chiaramente comporta che gli introiti sono molto più bassi e che il commercio equo e solidale sia sempre un po’ lievemente in sofferenza. Inoltre c’è sempre bisogno del lavoro dei volontari, oltre a quello delle poche persone professionali e pagate. In definitiva i guadagni sono bassi e sicuramente non ci si arricchisce”.

Che cosa si può dire sulle centrali d’importazione? “Mentre le botteghe sono dei punti vendita, le centrali sono dei soggetti più grandi che vanno nel Sud del mondo, creano le condizoni, oppure favoriscono il rafforzamento di situazioni già esistenti affinché si arrivi alla produzione di qualche bene, poi lo importano e commercializzano in Italia. Questa commercializzazione avviene attraverso vari canali; da un po’ di tempo le centrali d’importazione si sono collegate anche alla grande distribuzione organizzata. È possibile trovare prodotti equo e solidali anche alla Coop, al Conad o all’Esselunga. Le botteghe sono il mezzo storico, tradizionale di vendita dei prodotti del commercio equo e solidale; in Italia ce ne sono circa 500, di cui 350 collegate a Ctm – Altromercato che è di gran lunga la più grande centrale d’importazione esistente in Italia, ma anche una delle più importanti nel mondo. Questa rete di botteghe è anche l’aspetto più peculiare del commercio equo e solidale in Italia; se vai all’estero, troverai prodotti del commercio equo e solidale soprattutto nella grande distribuzione, non esiste una rete di botteghe. Questo da un lato è un punto di forza, una particolarità che riesce a mantenere vivo il carattere ideale del commercio equo e solidale; dall’altro lato è un po’ un punto a sfavore, nel senso che la rete di botteghe del commercio equo e solidale fa sempre fatica a sostenersi, poiché i punti di vendita sono dedicati esclusivamente a questo tipo di bene”.

Quali sono le reti del commercio equo e solidale a cui fanno capo le botteghe umbre? “Tutte le botteghe prendono i prodotti del commercio equo solidale da tutte le centrali, poi chiaramente ogni bottega sceglie un partner ottimale. Per noi di Perugia, per esempio, l’essere collegati a Ctm – Altromercato rappresenta una scelta di campo, fatta anche da un punto di vista ideale, nel senso che Ctm è un consorzio vero e proprio: ci sono incontri annuali dove i soci hanno voce in capitolo, tutti i piani economici di sviluppo vengono discussi per mesi e c’è una forte partecipazione. Le altre centrali d’importazione non hanno queste caratteristiche, un po’ per le dimensioni, perché sono notevolmente più piccole. Parliamo di differenze di fatturato consistenti: Ctm – Altromercato fattura circa 35 milioni di euro l’anno, mentre le altre non raggiungono il milione. Siamo ad altri livelli, e quindi non hanno neanche, forse, la possibilità di tessere una rete, e costruire un processo decisionale di questo genere. Il Ctm è un consorzio che, pur inglobando nuovi soci, dà sempre molto peso ai soci storici”.

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“Il nostro è tutto un altro cioccolato” https://www.lavoce.it/il-nostro-e-tutto-un-altro-cioccolato/ Thu, 18 Oct 2007 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=6192 Sono due i cioccolati dell’Umbria. Quello di Eurochocolate, a Perugia, manifestazione quest’anno un po’ in calo. Poi c’è quello promosso da Altrocioccolato, manifestazione in programma a Gubbio fino a domenica 21 ottobre, organizzata dal Comune di Gubbio e dall’associazione Umbria equosolidale.

L’apertura dell’evento eugubino si è svolta giovedì scorso, in piazza Quaranta Martiri. Oltre 100 gli espositori, fra le principali centrali di importazione del commercio equo e solidale, i piccoli produttori artigianali di cioccolato, gli istituti della finanza etica (Banca etica), dei prodotti biologici (fondazione Slow food, Aiab, Gubbiologico) e dell’associazionismo (Cesvol di Perugia). L’edizione 2007 di Altrocioccolato ha già raggiunto un risultato importante: sono oltre 800 gli allievi delle scuole, dalle materne alle superiori, che stanno visitando la mostra sulla filiera del cacao, che descrive la sua coltivazione, la sua lavorazione e le differenze economiche e sociali fra quello venduto sul mercato tradizionale e su quello equosolidale.

Però, perché in Umbria ci sono due diverse manifestazioni, entrambe sulla cioccolata? “Noi di Altrocioccolato – nota il presidente di Umbria equosolidale, Michele Stella, 37 anni – abbiamo sempre segnalato la grande contraddizione di Eurochocolate, oltre al suo stile consumistico. Noi che crediamo nel commercio equo e solidale non possiamo essere in corso Vannucci accanto ad una multinazionale del cacao come la Nestlé. La Nestlé, nel Sud del mondo, fa un milione e mezzo di morti fra i bambini con il suo latte artificiale. E non siamo noi a dirlo, lo sostengono da tempo l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unicef. Non è un caso se il boicottaggio dei prodotti Nestlé va ormai avanti da trent’anni”.

D’accordo, ma dallo scorso anno anche all’interno di Eurochocolate c’è uno spazio per il commercio equo e solidale. “Di questo siamo contenti, anche se mi sembra più un’operazione di immagine, di fair washing, come si dice… E poi le informazioni che il personale di Eurochocolate forniscono agli stand sono fuorvianti. Di commercio equo e solidale non ne sanno molto, non sanno nemmeno spiegare la filiera del cioccolato equo e solidale, quello dal cui commercio si avvantaggiano i produttori locali, i piccoli agricoltori. Noi promuoviamo proprio un’altra economia del cioccolato, quella centrata sulla giustizia sociale, sul rispetto dei diritti delle persone e dell’ambiente in cui tutti noi viviamo”.

Sì, però anche Fairtrade Transfair Italia, l’ente certificatore dei prodotti equo e solidali è a Perugia ad Eurochocolate. “Infatti, dal mio punto di vista, è un errore. Quelli di Transfair Italia sarebbero dovuti essere con noi ad Altrocioccolato, a Gubbio. La presenza di Transfair Italia a Perugia davvero non è utile, anzi serve solo a far apparire le multinazionali più buone… Cosa che non è”.

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Gli angoli nascosti di Eurochocolate https://www.lavoce.it/gli-angoli-nascosti-di-eurochocolate/ Thu, 12 Oct 2006 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5441 La signora che ogni giorno al mattino deve recarsi al centro di Perugia da Montelaguardia o altra periferia, vive e interpreta la grande fiera del cioccolato denominata Eurochocolate (dal 14 al 22 ottobre) come un disagio, data la difficoltà di traffico e parcheggi, la paralisi della città presa in ostaggio da ditte commerciali, le principali incassatrici di guadagno. Chi invece in tutte le parti d’Italia è a conoscenza di questa manifestazione, sorride da lontano, e se può viene ad assaggiare da vicino. Sono alcune centinaia di migliaia i visitatori della nove-giorni del cioccolato. Le strutture ricettive devono rifiutare prenotazioni come mai accade durante l’anno. Intere famiglie e gruppi di amici si muovono, soprattutto nei due weekend. Si può dire che sembra una festa nazionale attorno ad un oggetto, un frutto della terra, il cacao, che ha un sapore e un colore definito, ma non ha partito o ideologia ed appartiene in qualche modo a tutti, dai bambini ai vecchi. Organizzata a livello industriale come una grande sagra paesana, ne svolge la stessa funzione e per forza di cose evoca il famoso detto di sant’Agostino: ‘Ognuno è attratto dal suo desiderio’ (Sua quemque trahit voluptas). Visto il successo della manifestazione, si può dire che c’è molta gente che non disdegna di confessare l’attrazione al cioccolato, che viene soddisfatta in allegra compagnia. Nella babele della manifestazione, tra le montagne di tavolette e barrette e i mille effluvi di cacao, tra stand, corsi, giochi e quant’altro, potrebbero sfuggire iniziative con un valore che va al di là dell’aspetto puramente commerciale. Nell’edizione di quest’anno, per esempio, entrano anche i monaci: quelli della ‘Comunità di Siloe’ a Poggi del Sasso (Grosseto). Sono loro infatti a fornire un tipo speciale di peperoncino usato per produrre il cioccolato De Bondt con cui sarà realizzata la ‘cazzuola d’autore’, e parte del ricavato andrà a beneficio dei lavori di completamento del monastero stesso; lo stand si trova in piazza Matteotti. Altra iniziativa da segnalare è lo spazio ‘Equochocolate’, al Cerp, interamente dedicato all’esposizione e vendita di prodotti equosolidali; l’idea nasce dal consorzio Fairtrade. All’economia etica saranno inoltre dedicate tre conferenze: ‘Qualità nelle produzioni di cacao’ (20 ottobre, ore 11.30, palazzo Donini); ‘Presentazione dell’accordo tra IILA e Eurochocolate’ (20 ottobre, ore 16, hotel Brufani); e ‘Responsabilità sociale nella filiera di produzione del cacao’ (21 ottobre, ore 11.30, palazzo Donini). Si è citato l’Iila, vale a dire Istituto italo-latino americano. Tale istituzione è tra quelle che promuovono il primo Summit internazionale dei piccoli Paesi produttori di cacao (tra cui Cuba, Papua Guinea, Venezuela, Vietnam), che si terrà il 19 ottobre, ore 10, nell’aula magna della facoltà di Agraria. Mostre sulla storia e la geografia del cacao si trovano inoltre alla Rocca paolina. Per il futuro, è in progetto l’idea di trasformare Eurochocolate in una manifestazione itinerante per il mondo, tra i Paesi produttori di cacao; la prima tappa, il prossimo anno, potrebbe essere l’Ecuador. Già al presente, la kermesse del cioccocolato incentiva l’occupazione locale, offrendo lavoro in quei giorni a 1.000 persone. Per non ‘perdersi’, il visitatore può informarsi in anticipo sul sito www.eurochocolate.com, e munirsi di dépliant al suo arrivo sul posto.

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L’Umbria piace ai turisti attratti da natura, arte e fede https://www.lavoce.it/lumbria-piace-ai-turisti-attratti-da-natura-arte-e-fede/ Thu, 13 Jul 2006 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5283 Noi ci siamo abituati, non ci facciamo caso e quasi non riusciamo a capire la forza attrattiva di questa nostra “Umbria, terra di santi”. Solo parlando con chi viene da fuori regione, magari dal Nord piuttosto che dal Sud, e solo andando nelle altre regioni si comprende il fascino che esercita la nostra campagna, con i suoi campanili e conventi e paesini arroccati sui cocuzzoli delle montagne. E se poi vai all’estero e devi spiegare di dove vieni riesci a farti capire solo se dici che vieni da “vicino Assisi” anche se abiti nel capoluogo.

Questo per dire che l’indagine Doxa presentata a Perugia dal presidente Ennio Salamon nella riunione del Tavolo del Patto per lo sviluppo dedicato al turismo, al fondo ha confermato alcune cose che già si sapevano e cioè che il turismo religioso costituisce il punto forte del turismo in Umbria e che, di conseguenza, l’immagine della regione è trainata dalla città simbolo che è Assisi. Traino, ma non l’unico motivo, come conferma l’indagine che ha rilevato un grande interesse verso l’Umbria tra i turisti italiani, attratti da natura, qualità della vita, spiritualità religiosa e gastronomia, grazie ad un “passaparola” che insieme ad internet contribuisce a farla conoscere; Perugia e Assisi sono le due città più conosciute e chi visita l’Umbria ne ricava un buon giudizio e, in genere, ritorna e contribuisce a promuoverne l’immagine. Sono questi alcuni degli aspetti che emergono dall’indagine commissionata all’Istituto Doxa dalla Regione Umbria con l’obiettivo di valutare il posizionamento della regione nel mercato turistico nazionale, e che è stata svolta nel novembre del 2005, su un campione di mille soggetti di età superiore ai 15 anni rappresentativo della popolazione italiana.

“L’Umbria – ha detto Salamon – gode di un’immagine positiva ma può e deve sviluppare le sue grandi potenzialità con una comunicazione più efficace e con una rete infrastrutturale sempre più efficiente e integrata”. Insieme alla Toscana è una delle regioni dell’Italia centrale e centro meridionale che riscuote il favore del 44 per cento degli intervistati che si dichiara “molto interessato” a passarvi qualche giorno di vacanza. Il livello di interesse per una vacanza in Umbria è maggiore tra coloro che l’hanno già visitata e che hanno un’istruzione superiore.

Per quanto riguarda l’immagine e la conoscenza dell’Umbria, dalle prime risposte spontanee degli intervistati si rileva che sono determinati da questi elementi e associazioni: natura 21 per cento; Assisi (15 per cento); Perugia (8 per cento); altri luoghi (Spoleto, Gubbio, Orvieto, lago Trasimeno ecc) 2 per cento; arte (5 per cento); cucina (6%) e prodotti locali (4%); qualità della vita (2%); altri aspetti (ricettività, svago, manifestazioni, clima) 2 per cento.

Oltre i tre quarti degli intervistati hanno dato un giudizio completamente positivo sull’esperienza umbra mostrando di apprezzare in particolare “natura e paesaggi”, patrimonio artistico e storico, cucina, ordine e pulizia, sicurezza per i turisti e a qualità e varietà dei prodotti offerti nei negozi. Su alberghi e possibilità di alloggio i turisti non sono proprio soddisfatti e lo sono un po’ meno (valutazione 7,2) per il livello dei servizi turistici e le informazioni e per le possibilità di svago, e ancor meno per i prezzi. Le manifestazioni gastronomiche e quelle dirette a promuovere la conoscenza dei prodotti tipici agroalimentari, sono segnalate dal 30 per cento degli intervistati, di cui il 18 per cento ha citato Eurochocolate, e il 10 per cento le mostre dei tartufi.

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Il consumismo non è affatto dolce https://www.lavoce.it/il-consumismo-non-e-affatto-dolce/ Fri, 14 Oct 2005 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=4743 Non si tratta più di una novità. La manifestazione “Altro cioccolato” è ormai alla sua quinta edizione e si prevede anche per quest’anno una nuova grande affluenza e un ulteriore interesse per l’evento. Gubbio sarà ancora lo sfondo che ospiterà questa kermesse dal 20 al 23 ottobre e tutti gli eugubini ben ricordano il boom di presenze dello scorso anno, ben 50.000, che fecero letteralmente raddoppiare la città. Un’esperienza significativa quella di “Altro cioccolato”, che pur nascendo per un profondo senso di biasimo per la più opulenta Eurochocolate, nel corso delle quattro edizioni ha saputo acquisire una connotazione autonoma ed assolutamente originale.

Uno dei responsabili dell’evento, Gianluca De Gennaro, ci spiega come è nata la manifestazione e con quale spirito si è sviluppata: “La proposta di ‘Altro cioccolato’ nasce dall’esigenza di dar voce ad un sentimento di disagio nei confronti dello spirito consumistico di Eurochocolate, che era quello di alcuni cittadini di Perugia, dei soci delle botteghe del Mercato equo e solidale, e in seguito di molti umbri. Così è nata questa manifestazione, che vuole appunto cercare di andare contro la connotazione consumistica che è stata data anche al mondo del cioccolato. Oltre a proporre un consumo equo e solidale dei prodotti a base di cacao, noi vorremmo un ruolo da protagonisti per i piccoli artigiani del cioccolato. Occorre poi dire con chiarezza che l’indirizzo della manifestazione nei primi anni era effettivamente troppo passivo, i toni erano troppo accesi e l’unica parola d’ordine era ‘boicottaggio’. Ora la situazione è cambiata, abbiamo dato un indirizzo propositivo all’evento, basti pensare che anche quest’anno avremo 12 seminari pubblici con personalità di tutte le connotazioni sociali e politiche”.

Insomma “Altro cioccolato” sembra essere andata al di là di una connotazione ideologica con la quale nei primi anni era stata etichettata; in merito chiarisce De Gennaro: “La nostra unica ideologia è quella di camminare con persone che fanno vedere come ci siano tanti individui che nel mondo muoiono di fame. Solo questo. A livello politico noi facciamo solo una proposta di una finanza etica”. Tra i tanti appuntamenti, tutti consultabili sul sito ufficiale www.altrocioccolato.org, da ricordare di sicuro c’è quello del seminario “La fraternità come progettare politico e umano” con la presenza di fratel Arturo Paoli dei Piccoli Fratelli del Vangelo, in cui si parlerà del messaggio di due personaggi distanti nel tempo, ma vicini nello spirito, come san Francesco e Charles de Foucault.

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“Corsa dei Baci”, Gubbio non ci sta https://www.lavoce.it/corsa-dei-baci-gubbio-non-ci-sta/ Fri, 15 Oct 2004 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=4081 L’Amministrazione comunale nelle sue varie articolazioni (Sindaco e Consiglio), l’Università dei Muratori Scalpellini ed arti congeneri, la stessa “governatrice” dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti sono scesi in campo per denunciare l’uso improprio dell’immagine della Festa dei Ceri da parte di Eurochocolate.

Gli organizzatori ed ideatori del grande evento perugino hanno evocato la manifestazione folkloristico tradizionale eugubina per lanciare la “Corsa dei baci” con dei grandi tubi di “Baci Perugina” al posto dei “Ceri”. Una proposta che ha provocato reazioni immediate anche perché si inserisce in quello stato di certa tensione esistente con “Altrocioccolato”di Gubbio (21-24 ottobre), nata quattro anni fa per sensibilizzare il grande pubblico sulle tematiche inerenti la produzione, la commercializzazione, la trasformazione e il consumo dei beni di largo uso.

“Altrocioccolato” parte dal cacao per proporre una riflessione, sulle proprie scelte di consumo, in base al principio secondo il quale la mobilitazione dei “consumatori attenti” è oggi il mezzo più efficace per influenzare le scelte politico-imprenditoriali del mondo produttivo, dalle multinazionali ai piccoli produttori-trasformatori artigiani. Quel richiamo ai “Ceri di Gubbio”, tra l’altro stemma della Regione dell’Umbria non è andato giù. “L’intraprendenza di Eurochocolate non ci sorprende più ormai, la grande festa del cioccolato ha assunto una notorietà internazionale, con grande visibilità mediatica e straordinari flussi di visitatori e visitatrici ” affermano in un comunicato congiunto il Comune di Gubbio e l’Univesità dei Muratori intervenendo sulla vicenda “Altroccioccolato” e “Eurochocolate”.

“Quando diventa oltraggio allora è per noi necessario, anzi d’obbligo, fare alcune precisazioni. Probabilmente gli organizzatori di Eurochocolate utilizzando l’immagine della Festa dei Ceri per farla diventare, mediante l’uso di tubi di cartone, materialmente, una ‘corsa di baci’, pensavano di fare alla città di Gubbio un grande favore. Dal nostro punto di vista, e lo esprimiamo con nettezza, una delle Feste più importanti e significative al mondo non può assolutamente essere ridotta a “caricatura”. Siamo spiacenti di dire che l’uso dell’immagine della Festa dei Ceri è di cattivo gusto perché irridente nei confronti delle migliori tradizioni storico-culturali della nostra città, e quel che è peggio non autorizzata.

Nessuno al mondo ha il diritto di appropriarsi e di ‘sfruttare’ valori e tradizioni di un popolo per attirare più gente e vendere di più. L’Amministrazione comunale e l’Università dei Muratori di Gubbio, depositaria della nostra tradizionale Festa, esprimono il proprio disappunto e la propria contrarietà a tale uso sconsiderato, e chiedono all’organizzatore Guarducci, di frenare la sua intraprendenza quando questa va a scapito della storia e della cultura di una città e di ‘ripensare’ le modalità di incrementare il successo di Eurochocolate”.

Stessi i toni usati dal Consiglio comunale in un ordine del giorno unitario proposto dal consigliere Stefano Pascolini. Le distanze sono state prese anche dalla presidente della Regione dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti presente ad una manifestazione dell’Università dei Muratori. Una reazione così compatta ed immediata suggerisce di adottare misure che in futuro evitino simili spregiudicate “incursioni”.

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Con Eurochocolate dal comunismo al consumismo https://www.lavoce.it/con-eurochocolate-dal-comunismo-al-consumismo/ Thu, 26 Oct 2000 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1036 A Perugia una volta si mangiavano i cioccolatini, la settimana scorsa i cioccolatini si sono quasi mangiati Perugia. Eurochocolate per tanti, tra ingorghi di traffico, cartacce e maree umane, è diventata “neuro”-chocolate, mentre un sesquipedale gianduiotto ha oscurato la gloria dei Pisano: con i principali palazzi storici del centro cittadino “incartati” causa terremoto, ombreggiare la Fontana con un finto cioccolatone ha ulteriormente ridotto l’offerta visiva di bellezze artistiche da sempre assicurata al turista. Che c’entra la cioccolata con i palazzi del potere? C’entra. Fu per decisione politica che una manifestazione come Umbria Jazz nacque in un certo modo, facendo invadere le piazze cittadine da orde di musicomani (e non. Più non) e registrando annessi e connessi come i cosiddetti “espropri proletari” dei negozi. Ma è stato sempre per decisione politica che negli anni Umbria Jazz ha cambiato volto, attuando una selezione feroce del pubblico tramite concerti in spazi chiusi e a pagamento (e che pagamento …) anche per evitare traumi alla vita cittadina. Invece la stessa politica (in qualche caso, gli stessi politici) chiude uno o tutt’e due gli occhi sulla città paralizzata, sul centro storico assediato, sul gianduiottone sponsorizzato o sulla muccona trinariciuta posta dirimpetto ai palazzi istituzionali. Che fossimo passati – senza essercene accorti – tutto d’un balzo dal comunismo al consumismo?

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