elezioni amministrative 2019 Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/elezioni-amministrative-2019/ Settimanale di informazione regionale Thu, 11 Nov 2021 14:22:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg elezioni amministrative 2019 Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/elezioni-amministrative-2019/ 32 32 Ballottaggi. Il voto nei cinque Comuni il 9 giugno inciderà sulle elezioni regionali https://www.lavoce.it/ballottaggi-cinque-comuni-regionali/ Fri, 07 Jun 2019 10:01:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54655 cattolici

I ballottaggi di domenica 9 giugno incideranno profondamente sulla politica umbra dei prossimi mesi. Dalla vittoria o meno della maggioranza leghista, prevalente ora in Umbria secondo i dati delle elezioni europee, si decideranno esiti e mosse in vista delle prossime elezioni regionali.

La Lega ha già annunciato di voler puntare su un proprio candidato; il Pd cerca intanto di ricompattarsi e rilanciarsi, dopo le ultimi vicissitudini giudiziarie che hanno portato a uno sfaldamento interno. Ecco perché assumono particolare rilievo le cinque sfide a Foligno, Orvieto, Bastia Umbra, Gubbio e Marsciano.

L'"apparentamento" di Orvieto

Nonostante le differenze in percentuale tra i vari schieramenti, solo a Orvieto si è registrato un “apparentamento”, quello tra il candidato Giuseppe Germani (centrosinistra) e Tiziano Rosati (Bella Orvieto), ex capogruppo di Sinistra italiana in una città dove è netto il vantaggio del centrodestra, con Roberta Tardani.

L’apparentamento – che comporta da parte degli schieramenti che hanno perso l’appoggio a un altro candidato, con l’aggiunta della lista sotto il suo nome – non è molto praticato, per un motivo semplice: porta a ridurre, in caso di vittoria, l’elezione di consiglieri dello schieramento proposto al primo turno. Quindi magari si preferisce un accordo non ufficiale.

Gubbio

A Gubbio il commissario del Pd, Walter Verini, ha dato l’indicazione di votare Filippo Maria Stirati (che sfiderà il candidato del centrodestra Marzio Presciutti Cinti). In altre città ci sono stati incontri, più o meno alla luce del sole, che però non hanno portato ad alcun risultato.

Si è scelto, da parte dei raggruppamenti sconfitti, di dare ampia libertà di voto o, magari, di non esprimersi. Anche perché le indicazioni, se ci fossero state, non sarebbero state seguite fino in fondo. Si riparte da un’urna vuota e da una domenica che si annuncia calda e soleggiata, che potrebbe indurre molti a preferire la spiaggia al seggio.

In questo contesto probabilmente si inseriscono gli ultimi appelli al voto dei leader nazionali, con Matteo Salvini atteso a Foligno, e Paolo Gentiloni, anch’egli nella città della Quintana.

Foligno

Nella terza città dell’Umbria, ultimo baluardo del centrosinistra di una certa rilevanza, c’è l’attesa maggiore anche a livello regionale. Si sfidano Stefano Zuccarini (centrodestra) e Luciano Pizzoni (centrosinistra), con il primo in vantaggio di 6 punti percentuali dopo il primo turno. Molto dipenderà dall’elettorato del Movimento 5 stelle.

Bastia Umbra

A Bastia Umbra, Paola Lungarotti (centrodestra) sfida Lucio Raspa (centrosinistra) con i voti della candidata della Lega, Catia Degli Esposti, sconfitta per 50 voti; mossa che dovrebbe spostare gli equilibri.

Marsciano

Molto consistente il vantaggio, a Marsciano, di Francesca Mele (centrodestra) contro Stefano Massoli (centrosinistra).

Emilio Querini

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cattolici

I ballottaggi di domenica 9 giugno incideranno profondamente sulla politica umbra dei prossimi mesi. Dalla vittoria o meno della maggioranza leghista, prevalente ora in Umbria secondo i dati delle elezioni europee, si decideranno esiti e mosse in vista delle prossime elezioni regionali.

La Lega ha già annunciato di voler puntare su un proprio candidato; il Pd cerca intanto di ricompattarsi e rilanciarsi, dopo le ultimi vicissitudini giudiziarie che hanno portato a uno sfaldamento interno. Ecco perché assumono particolare rilievo le cinque sfide a Foligno, Orvieto, Bastia Umbra, Gubbio e Marsciano.

L'"apparentamento" di Orvieto

Nonostante le differenze in percentuale tra i vari schieramenti, solo a Orvieto si è registrato un “apparentamento”, quello tra il candidato Giuseppe Germani (centrosinistra) e Tiziano Rosati (Bella Orvieto), ex capogruppo di Sinistra italiana in una città dove è netto il vantaggio del centrodestra, con Roberta Tardani.

L’apparentamento – che comporta da parte degli schieramenti che hanno perso l’appoggio a un altro candidato, con l’aggiunta della lista sotto il suo nome – non è molto praticato, per un motivo semplice: porta a ridurre, in caso di vittoria, l’elezione di consiglieri dello schieramento proposto al primo turno. Quindi magari si preferisce un accordo non ufficiale.

Gubbio

A Gubbio il commissario del Pd, Walter Verini, ha dato l’indicazione di votare Filippo Maria Stirati (che sfiderà il candidato del centrodestra Marzio Presciutti Cinti). In altre città ci sono stati incontri, più o meno alla luce del sole, che però non hanno portato ad alcun risultato.

Si è scelto, da parte dei raggruppamenti sconfitti, di dare ampia libertà di voto o, magari, di non esprimersi. Anche perché le indicazioni, se ci fossero state, non sarebbero state seguite fino in fondo. Si riparte da un’urna vuota e da una domenica che si annuncia calda e soleggiata, che potrebbe indurre molti a preferire la spiaggia al seggio.

In questo contesto probabilmente si inseriscono gli ultimi appelli al voto dei leader nazionali, con Matteo Salvini atteso a Foligno, e Paolo Gentiloni, anch’egli nella città della Quintana.

Foligno

Nella terza città dell’Umbria, ultimo baluardo del centrosinistra di una certa rilevanza, c’è l’attesa maggiore anche a livello regionale. Si sfidano Stefano Zuccarini (centrodestra) e Luciano Pizzoni (centrosinistra), con il primo in vantaggio di 6 punti percentuali dopo il primo turno. Molto dipenderà dall’elettorato del Movimento 5 stelle.

Bastia Umbra

A Bastia Umbra, Paola Lungarotti (centrodestra) sfida Lucio Raspa (centrosinistra) con i voti della candidata della Lega, Catia Degli Esposti, sconfitta per 50 voti; mossa che dovrebbe spostare gli equilibri.

Marsciano

Molto consistente il vantaggio, a Marsciano, di Francesca Mele (centrodestra) contro Stefano Massoli (centrosinistra).

Emilio Querini

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Gli assenti dalle elezioni Ue: i programmi https://www.lavoce.it/assenti-elezioni-ue-programmi/ Thu, 30 May 2019 11:19:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54622 colline e sole, logo rubrica oltre i confini

di Tonio Dell’Olio

Il grande assente della campagna elettorale per eleggere il Parlamento europeo non è stato questo o quel partito, questo o quel tema, quanto il programma. Ovviamente ci si riferisce a un programma che fosse degno di questo nome, e che dicesse con chiarezza e senza fraintendimenti quali finalità si proponevano i candidati una volta eventualmente eletti. Invece il dibattito è stato tutto infarcito di questioni locali, delle consuete tempeste nel bicchiere dell’acqua nostrana. Europa è un’altra cosa. Una visione del mondo, una gestione ampia e armonizzata della vita dei suoi abitanti,

una capacità di essere presenti nel mondo con la straordinaria forza che proviene dai valori della tradizione dei Paesi che la compongono. Quale impegno e quale contributo dal Parlamento europeo per il raggiungimento degli obiettivi del millennio fissati dalle Nazioni Unite? Quale contributo alla pace nel mondo?

Queste domande, anche all’indomani dell’esito elettorale, restano senza risposte. E non solo perché i candidati non le hanno fornite, ma anche perché gli elettori non le hanno sapute porre.

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di Tonio Dell’Olio

Il grande assente della campagna elettorale per eleggere il Parlamento europeo non è stato questo o quel partito, questo o quel tema, quanto il programma. Ovviamente ci si riferisce a un programma che fosse degno di questo nome, e che dicesse con chiarezza e senza fraintendimenti quali finalità si proponevano i candidati una volta eventualmente eletti. Invece il dibattito è stato tutto infarcito di questioni locali, delle consuete tempeste nel bicchiere dell’acqua nostrana. Europa è un’altra cosa. Una visione del mondo, una gestione ampia e armonizzata della vita dei suoi abitanti,

una capacità di essere presenti nel mondo con la straordinaria forza che proviene dai valori della tradizione dei Paesi che la compongono. Quale impegno e quale contributo dal Parlamento europeo per il raggiungimento degli obiettivi del millennio fissati dalle Nazioni Unite? Quale contributo alla pace nel mondo?

Queste domande, anche all’indomani dell’esito elettorale, restano senza risposte. E non solo perché i candidati non le hanno fornite, ma anche perché gli elettori non le hanno sapute porre.

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No, dottor Giubilei, non è colpa del M5s https://www.lavoce.it/giubilei-non-colpa-m5s/ Thu, 30 May 2019 11:13:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54620 lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Troppo vicino e ancora troppo ‘caldo’, il voto per il Comune di Perugia, per non dedicargli un "De Gustibus". Romizi riconfermato con largo consenso non è la notizia principale.

La riconferma su cui riflettere è quella dell’inconsistenza di un Pd che, da quando ha perso cinque anni fa la guida del capoluogo umbro, non ha saputo ritrovare quel minimo di consistenza politica necessaria a risalire la china.

Assottigliato il legame con il territorio, esasperate le divisioni interne tra i vertici di turno, traslato l’impegno sui social piuttosto che tra la gente, del partito erede del vecchio Pci è restato poco o nulla.

Per questo appare sommaria e poco fondata l’interpretazione della sconfitta del candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Giubilei, con il peso mediatico dell’inchiesta sulla presunta malagestione della sanità a Perugia. Il Pd era in crisi da prima, da molto prima di Sanitopoli. Sui motivi di quella crisi, avrebbe dovuto ragionare per tempo una dirigenza responsabile e motivata. E dopo il voto, anche Giubilei ci ha messo del suo, prendendosela con i cinquestelle che avrebbero ‘dato sangue’ a Romizi. Prima di tutto, guardare in casa propria: questa è una delle regole non scritte della politica.

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di Daris Giancarlini

Troppo vicino e ancora troppo ‘caldo’, il voto per il Comune di Perugia, per non dedicargli un "De Gustibus". Romizi riconfermato con largo consenso non è la notizia principale.

La riconferma su cui riflettere è quella dell’inconsistenza di un Pd che, da quando ha perso cinque anni fa la guida del capoluogo umbro, non ha saputo ritrovare quel minimo di consistenza politica necessaria a risalire la china.

Assottigliato il legame con il territorio, esasperate le divisioni interne tra i vertici di turno, traslato l’impegno sui social piuttosto che tra la gente, del partito erede del vecchio Pci è restato poco o nulla.

Per questo appare sommaria e poco fondata l’interpretazione della sconfitta del candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Giubilei, con il peso mediatico dell’inchiesta sulla presunta malagestione della sanità a Perugia. Il Pd era in crisi da prima, da molto prima di Sanitopoli. Sui motivi di quella crisi, avrebbe dovuto ragionare per tempo una dirigenza responsabile e motivata. E dopo il voto, anche Giubilei ci ha messo del suo, prendendosela con i cinquestelle che avrebbero ‘dato sangue’ a Romizi. Prima di tutto, guardare in casa propria: questa è una delle regole non scritte della politica.

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Elezioni. Dopo il voto, il nuovo scenario umbro https://www.lavoce.it/elezioni-dopo-voto/ Wed, 29 May 2019 17:05:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54613 elezioni

Il voto per il Parlamento europeo ha visto l’emergere di forze politiche definite a vario titolo “populiste” e/o “anti-europeiste”, anche se la maggioranza all’Emiciclo di Bruxelles rimane composta da partiti favorevoli al progetto Ue.

Il risultato umbro della Lega

Per quanto riguarda invece le amministrative, si può dire che ora l’Umbria è il cuore ‘verde’ d’Italia anche politicamente. La Lega nella (fu) Umbria ‘rossa’ è diventata alle consultazioni europee il primo partito della regione, con il 38,18% (171.458 voti). Solo cinque anni fa era appena al 2,51% (11.673 voti).

Il risultato umbro della Lega è superiore anche al 34,3% nazionale e al 20,1% delle politiche dello scorso anno; e l’Umbria è stata la regione italiana con l’affluenza al voto più alta d’Italia. Se si guarda al confronto tra le europee del 2014, il Partito democratico crolla dal 49,15% di cinque anni fa al 23,98% di domenica 26 maggio; ma, considerato il cataclisma giudiziario, ha complessivamente tenuto. In calo anche il Movimento 5 stelle, che ha ottenuto il 14,63%.

Verso le elezioni regionali

Sono dati che potranno dare qualche indicazioni alle elezioni regionali anticipate previste per l’autunno, dopo lo scioglimento del Consiglio regionale per le dimissioni della presidente Catiuscia Marini (Pd) in seguito all’indagine sui concorsi all’ospedale di Perugia. I risultati delle elezioni europee ed amministrative si sono mescolate alla fine della decima legislatura con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale. La data delle elezioni anticipate - le prime nella storia umbra - non è stata ancora fissata.

La Lega ha trionfato alle europee e si aspetta molto dai ballottaggi. Il segretario Virginio Caparvi ha commentato parlando di “Umbria che volta pagina. Con la tornata elettorale appena conclusa, i cittadini hanno voluto mandare un messaggio ben preciso a quella che era la classe amministrativa in Umbria, bocciandola sonoramente prima con le elezioni europee, dove la Lega è primo partito in assoluto, e poi in molti Comuni umbri, dove sono state confermate le buone Amministrazioni sostenute dalla Lega e conquistato il ballottaggio in roccaforti della sinistra come Foligno, Gubbio, Marsciano o Orvieto, segnale evidente di come la proposta della Lega sia stata ben recepita dalla popolazione e le Amministrazioni di Terni e Umbertide rappresentino un esempio”.

Perugia

Ma grande è stato il successo a Perugia per Andrea Romizi, che ha stravinto al primo turno.

“Ora tutti in campo per accelerare sui progetti strategici che abbiamo già avviato” ha detto Romizi. Il pensiero del Sindaco è ai progetti sui quali il Comune intende accelerare: “Penso a Fontivegge, al nuovo piano per la mobilità, al recupero di importanti contenitori del centro storico e a interventi di qualificazione in varie aree della città.

Su questo c’è un impegno a proseguire con grande convinzione quanto già messo in campo. Ci sono poi alcune questioni interne, come continuare a lavorare sul nostro bilancio per proseguire l’impegno di risanamento che tanti buoni risultati ha fin qui prodotto”.

Nell’analisi del voto occorre però sempre tenere presente che ci sono differenze di rilievo tra le elezioni europee, dove il voto è prettamente politico, e le amministrative, dove la conoscenza dei candidati coinvolge molto di più gli elettori. Basti citare l’esempio di Perugia, dove la Lega alle europee ha preso il 32% e alle comunali il 15%. Qui ha inciso il fattore Romizi, anche con le sue liste civiche.

Gualdo Tadino

Successo, non scontato al primo turno, a Gualdo Tadino, del centrosinistra con Massimiliano Presciutti, che probabilmente ha beneficato della divisione nel centrodestra. 

Bastia Umbra

A Bastia Umbra, la stessa divisione nel centrodestra ha portato al ballottaggio Paola Lungarotti (centrodestra)con Lucio Raspa (centrosinistra) che, per una cinquantina di voti, ha sconfitto la candidata della Lega, Catia degli Esposti, già assessore con il centrodestra e poi uscita dalla giunta Ansideri.

Foligno

Grande battaglia a Foligno, l’unica città umbra di rilievo ancora governata dal centrosinistra. Stefano Zuccarini (centrodestra) è in vantaggio su Luciano Pizzoni (centrosinistra).

Altri Comuni e ballottaggi

Il centrodestra ha vinto a Tuoro e Città della Pieve, Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria. Il centrosinistra ha stravinto a Castiglione del Lago. Un vero bilancio delle amministrative però potrà essere fatto solo fra due settimane, quando si terranno i ballottaggi anche a Gubbio (Filippo Maria Stirati contro Marzio Presciutti Cinti), a Marsciano (boom di Francesca Mele del centrodestra contro Stefano Massoli del centrosinistra) e a Orvieto, con Roberta Tardani che ha un vantaggio consistente sul sindaco uscente Giuseppe Germani.

Emilio Querini

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elezioni

Il voto per il Parlamento europeo ha visto l’emergere di forze politiche definite a vario titolo “populiste” e/o “anti-europeiste”, anche se la maggioranza all’Emiciclo di Bruxelles rimane composta da partiti favorevoli al progetto Ue.

Il risultato umbro della Lega

Per quanto riguarda invece le amministrative, si può dire che ora l’Umbria è il cuore ‘verde’ d’Italia anche politicamente. La Lega nella (fu) Umbria ‘rossa’ è diventata alle consultazioni europee il primo partito della regione, con il 38,18% (171.458 voti). Solo cinque anni fa era appena al 2,51% (11.673 voti).

Il risultato umbro della Lega è superiore anche al 34,3% nazionale e al 20,1% delle politiche dello scorso anno; e l’Umbria è stata la regione italiana con l’affluenza al voto più alta d’Italia. Se si guarda al confronto tra le europee del 2014, il Partito democratico crolla dal 49,15% di cinque anni fa al 23,98% di domenica 26 maggio; ma, considerato il cataclisma giudiziario, ha complessivamente tenuto. In calo anche il Movimento 5 stelle, che ha ottenuto il 14,63%.

Verso le elezioni regionali

Sono dati che potranno dare qualche indicazioni alle elezioni regionali anticipate previste per l’autunno, dopo lo scioglimento del Consiglio regionale per le dimissioni della presidente Catiuscia Marini (Pd) in seguito all’indagine sui concorsi all’ospedale di Perugia. I risultati delle elezioni europee ed amministrative si sono mescolate alla fine della decima legislatura con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale. La data delle elezioni anticipate - le prime nella storia umbra - non è stata ancora fissata.

La Lega ha trionfato alle europee e si aspetta molto dai ballottaggi. Il segretario Virginio Caparvi ha commentato parlando di “Umbria che volta pagina. Con la tornata elettorale appena conclusa, i cittadini hanno voluto mandare un messaggio ben preciso a quella che era la classe amministrativa in Umbria, bocciandola sonoramente prima con le elezioni europee, dove la Lega è primo partito in assoluto, e poi in molti Comuni umbri, dove sono state confermate le buone Amministrazioni sostenute dalla Lega e conquistato il ballottaggio in roccaforti della sinistra come Foligno, Gubbio, Marsciano o Orvieto, segnale evidente di come la proposta della Lega sia stata ben recepita dalla popolazione e le Amministrazioni di Terni e Umbertide rappresentino un esempio”.

Perugia

Ma grande è stato il successo a Perugia per Andrea Romizi, che ha stravinto al primo turno.

“Ora tutti in campo per accelerare sui progetti strategici che abbiamo già avviato” ha detto Romizi. Il pensiero del Sindaco è ai progetti sui quali il Comune intende accelerare: “Penso a Fontivegge, al nuovo piano per la mobilità, al recupero di importanti contenitori del centro storico e a interventi di qualificazione in varie aree della città.

Su questo c’è un impegno a proseguire con grande convinzione quanto già messo in campo. Ci sono poi alcune questioni interne, come continuare a lavorare sul nostro bilancio per proseguire l’impegno di risanamento che tanti buoni risultati ha fin qui prodotto”.

Nell’analisi del voto occorre però sempre tenere presente che ci sono differenze di rilievo tra le elezioni europee, dove il voto è prettamente politico, e le amministrative, dove la conoscenza dei candidati coinvolge molto di più gli elettori. Basti citare l’esempio di Perugia, dove la Lega alle europee ha preso il 32% e alle comunali il 15%. Qui ha inciso il fattore Romizi, anche con le sue liste civiche.

Gualdo Tadino

Successo, non scontato al primo turno, a Gualdo Tadino, del centrosinistra con Massimiliano Presciutti, che probabilmente ha beneficato della divisione nel centrodestra. 

Bastia Umbra

A Bastia Umbra, la stessa divisione nel centrodestra ha portato al ballottaggio Paola Lungarotti (centrodestra)con Lucio Raspa (centrosinistra) che, per una cinquantina di voti, ha sconfitto la candidata della Lega, Catia degli Esposti, già assessore con il centrodestra e poi uscita dalla giunta Ansideri.

Foligno

Grande battaglia a Foligno, l’unica città umbra di rilievo ancora governata dal centrosinistra. Stefano Zuccarini (centrodestra) è in vantaggio su Luciano Pizzoni (centrosinistra).

Altri Comuni e ballottaggi

Il centrodestra ha vinto a Tuoro e Città della Pieve, Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria. Il centrosinistra ha stravinto a Castiglione del Lago. Un vero bilancio delle amministrative però potrà essere fatto solo fra due settimane, quando si terranno i ballottaggi anche a Gubbio (Filippo Maria Stirati contro Marzio Presciutti Cinti), a Marsciano (boom di Francesca Mele del centrodestra contro Stefano Massoli del centrosinistra) e a Orvieto, con Roberta Tardani che ha un vantaggio consistente sul sindaco uscente Giuseppe Germani.

Emilio Querini

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E ora ai sindaci auguriamo buon lavoro https://www.lavoce.it/sindaci-buon-lavoro/ Wed, 29 May 2019 16:02:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54609

Finita la campagna elettorale inizia ora il tempo dell’impegno per i 58 sindaci umbri già eletti. Nei cinque comuni che vanno al ballottaggio ci sono ancora 15 giorni di campagna elettorale, ma poi anche per loro sarà il tempo dell’impegno. E allora, per prima cosa credo che dobbiamo tutti noi, chi li ha eletti e chi no, augurare ai primi cittadini e ai consiglieri comunali un buon lavoro.

Se non altro perché loro sono lì per occuparsi del bene comune, non degli interessi di una parte contro l’altra, ma di ciò che è bene per tutta la comunità. Non è un “lavoro” facile. I sindaci, e le maggioranze, confermati dalle urne hanno un vantaggio perché riprendono un cammino già iniziato che i loro elettori hanno deciso debba essere proseguito. 

I sindaci, e le maggioranze, che sono eletti per la prima volta avranno bisogno di un po’ di tempo per organizzarsi, e per tradurre in scelte concrete le promesse elettorali, confrontandosi con leggi, regolamenti, finanziamenti – che spesso non ci sono-, rapporti istituzionali con gli altri comuni, la Provincia, la Regione, progetti e bandi europei per finanziare quanto possibile, cittadini che chiedono aiuti molto concreti … e tanto altro.

A tutti i sindaci auguriamo anche di poter trovare in chi li ha eletti dei veri sostenitori, capaci di pungolare e criticare ma anche di indicare, proporre, progettare. E di trovare in chi siede nei banchi dell’opposizione persone altrettanto attente e propositive.

Auguriamo ai sindaci dei piccoli e grandi comuni di non essere lasciati soli ad affrontare le scelte che ogni giorno gli si pongono davanti, e che ai simboli dei partiti che li hanno sostenuti sulla scheda elettorale corrispondano persone concrete che già da oggi tornano a riunirsi per fare politica non più a caccia di consenso ma alla ricerca di soluzioni e proposte per una buona amministrazione, soluzioni e proposte da portare al confronto cittadino e nelle sedi istituzionali perché possano anche essere migliorate.

Non è scontato che sia così né nei partiti storici, né nelle formazioni politiche più recenti, né nelle liste civiche che sono diventate le vere protagoniste delle competizioni elettorali comunali degli ultimi anni. Una crescita che va in parte a compensare la crisi della tradizionale forma di partito.

A volte esistono solo per il tempo della campagna elettorale, spesso sotto l’impulso del politico di turno che fa la “sua” lista, altre volte la lista civica è espressione di persone che si incontrano e ragionano di politica prima e anche dopo le elezioni. Di queste esperienze si conosce poco al di fuori del comune in cui si realizzano, ma sono significative perché dicono di un interesse e di una passione per la politica che è ancora viva nelle nostre città e nei nostri paesi e che sperimenta nuove forme per esprimersi.

La lista “Progetto Perugia” è una di queste esperienze di base, nata e cresciuta in questi anni grazie all’impegno di persone che ci spendono il loro tempo, e che è emersa con forza sulla scena politica umbra perché voto dopo voto ha conteso il primo posto nella coalizione Romizi ad un partito nazionale come la Lega che ogni giorno è in tv e sui social. Il buon risultato che anche altre liste civiche hanno riportato, dove più e dove meno e non solo a Perugia, suggerisce l’idea che laddove l’offerta politica si fa più ampia rendendo visibile l’opzione moderata e di centro, gli elettori la premiano. Un’ipotesi, certo, ma vale la pena ragionarci su.

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Elezioni amministrative e europee 2019. Come si vota https://www.lavoce.it/elezioni-2019-come-si-vota/ Sat, 25 May 2019 12:20:17 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54598 elezioni

Domenica 26 maggio , dalle ore 7 alle 23 si vota per eleggere i membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia e per eleggere Sindaco e Consiglio comunale in 63 Comuni umbri. Di questi 63, 8 superano i 15.000 abitanti, mentre 55 sono sono quelli al di sotto.

Le diocesi di Assisi, Orvieto, Gubbio, Terni, Perugia, Città di castello e Spoleto sono tutte interessate alle Comunali.

In Umbria inoltre ci sono alcuni casi di Comuni che vanno alle elezioni con un unico candidato a sindaco e un’unica lista collegata. Per questi Comuni sono eletti tutti i candidati compresi nella lista ed il candidato a sindaco collegato, purche’ essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti ed il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune.

Qualora non si siano raggiunte tali percentuali, l’elezione è nulla.

ELEZIONI COMUNALI

Come si vota

Nei Comuni fino a 15.000 abitanti l’elettore può:

- mettere un segno sul nome del candidato sindaco;

- mettere un segno sul simbolo di una lista.

In entrambi i casi il voto si estende sia al candidato sindaco che alla lista di candidati consiglieri.

Nei Comuni con più di 15.000 abitanti, l’elettore può:

- mettere un segno sul nome del candidato sindaco (e il voto viene attribuito solo a lui);

- mettere un segno sul simbolo della lista (e in tal caso il voto si estende anche al candidato sindaco collegato a quella lista);

- mettere un segno sul nome del candidato sindaco e su una lista a lui collegata;

- mettere un segno sul nome del candidato sindaco e un altro segno sul simbolo di una lista a lui non collegata (voto disgiunto).

I fac-simile delle schede sono disponibili sul sito della prefettura del proprio territorio.

ELEZIONI EUROPEE

L’Italia andrà alle urne per eleggere 73 + 3 membri del Parlamento europeo con un sistema proporzionale. I tre deputati in più saranno assegnati all’Italia quando il Regno Unito uscirà dall’Unione europea. Ai fini delle votazioni, l’Italia è divisa in cinque circoscrizioni elettorali. L’Umbria fa parte della circoscrizione centrale (circ. III) e agli elettori sarà consegnata una scheda di colore fucsia con i simboli delle 15 liste che si presentano.

Come si vota

Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. È possibile (non obbligatorio) esprimere da uno a tre voti di preferenza per candidati compresi nella lista votata. Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza.

Vedi nel dettaglio il fac-simile della scheda per le elezioni europee qui sotto: fac_simile_-_scheda_elettorale_iii_circoscriz._italia_centrale-2    ]]>
elezioni

Domenica 26 maggio , dalle ore 7 alle 23 si vota per eleggere i membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia e per eleggere Sindaco e Consiglio comunale in 63 Comuni umbri. Di questi 63, 8 superano i 15.000 abitanti, mentre 55 sono sono quelli al di sotto.

Le diocesi di Assisi, Orvieto, Gubbio, Terni, Perugia, Città di castello e Spoleto sono tutte interessate alle Comunali.

In Umbria inoltre ci sono alcuni casi di Comuni che vanno alle elezioni con un unico candidato a sindaco e un’unica lista collegata. Per questi Comuni sono eletti tutti i candidati compresi nella lista ed il candidato a sindaco collegato, purche’ essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti ed il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune.

Qualora non si siano raggiunte tali percentuali, l’elezione è nulla.

ELEZIONI COMUNALI

Come si vota

Nei Comuni fino a 15.000 abitanti l’elettore può:

- mettere un segno sul nome del candidato sindaco;

- mettere un segno sul simbolo di una lista.

In entrambi i casi il voto si estende sia al candidato sindaco che alla lista di candidati consiglieri.

Nei Comuni con più di 15.000 abitanti, l’elettore può:

- mettere un segno sul nome del candidato sindaco (e il voto viene attribuito solo a lui);

- mettere un segno sul simbolo della lista (e in tal caso il voto si estende anche al candidato sindaco collegato a quella lista);

- mettere un segno sul nome del candidato sindaco e su una lista a lui collegata;

- mettere un segno sul nome del candidato sindaco e un altro segno sul simbolo di una lista a lui non collegata (voto disgiunto).

I fac-simile delle schede sono disponibili sul sito della prefettura del proprio territorio.

ELEZIONI EUROPEE

L’Italia andrà alle urne per eleggere 73 + 3 membri del Parlamento europeo con un sistema proporzionale. I tre deputati in più saranno assegnati all’Italia quando il Regno Unito uscirà dall’Unione europea. Ai fini delle votazioni, l’Italia è divisa in cinque circoscrizioni elettorali. L’Umbria fa parte della circoscrizione centrale (circ. III) e agli elettori sarà consegnata una scheda di colore fucsia con i simboli delle 15 liste che si presentano.

Come si vota

Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. È possibile (non obbligatorio) esprimere da uno a tre voti di preferenza per candidati compresi nella lista votata. Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza.

Vedi nel dettaglio il fac-simile della scheda per le elezioni europee qui sotto: fac_simile_-_scheda_elettorale_iii_circoscriz._italia_centrale-2    ]]>
I “misteri” di Matteo Salvini https://www.lavoce.it/misteri-matteo-salvini/ Fri, 24 May 2019 11:08:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54584 Logo rubrica Il punto

di Pier Giorgio Lignani

Ve lo immaginate un Aldo Moro che nel bel mezzo di un comizio elettorale, per riaffermare l’ispirazione cristiana della sua politica, ricorda a tutti che lui è uno che va a messa tutte le mattine? Non gli sarebbe neanche venuto in mente. E non per riservatezza: ci andava alla luce del sole, e chiunque voleva saperlo lo sapeva. Lo sapevano anche le Brigate rosse, che infatti quella tragica mattina lo attesero al varco.

Ma perché, proprio in quanto profondamente religioso, gli sarebbe sembrato di gettare un’ombra sulla sincerità della sua devozione, se ne avesse fatto uno strumento di propaganda elettorale. E perché credeva che gli elettori devono giudicare gli uomini di governo sulla base della loro azione politica, non su quanto spesso vadano in chiesa.

Così facevano e così pensavano tanti altri grandi cattolici in politica, come Alcide De Gasperi e Giuseppe Lazzati. La fede ispirava ogni loro scelta, e non prendevano decisioni senza avere pregato, ma non ne facevano merce di propaganda.

Che dire invece del nostro contemporaneo Salvini, che quando fa comizi nelle piazze ostenta di avere con sé la corona del rosario? Quanta coerenza c’è fra quella corona e la sua azione politica quotidiana, per non parlare del suo stile di vita? Ma non vogliamo giudicare la buona fede delle persone.

Ci sarebbe però un modo semplicissimo e anche divertente per metterlo alla prova. Basterebbe chiedergli, a tradimento, davanti a una telecamera: “Scusi, quanti sono i misteri del rosario? Me li sa dire, possibilmente in fila? E quali sono quelli da recitare oggi?”.

Chissà perché, ho in mente che non saprebbe rispondere. Quello che fa impressione, però, non è tanto che Salvini prenda la gente per il naso con la sua fantomatica devozione mariana. È il fatto che tutto quello che fa e che dice è frutto di accurati sondaggi, dai quali lui ricava che quello è il modo per aumentare i consensi e i voti. In altre parole, il problema non sono le frottole che racconta, ma la gente che se le beve.

Vigilate, gente, vigilate.

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di Pier Giorgio Lignani

Ve lo immaginate un Aldo Moro che nel bel mezzo di un comizio elettorale, per riaffermare l’ispirazione cristiana della sua politica, ricorda a tutti che lui è uno che va a messa tutte le mattine? Non gli sarebbe neanche venuto in mente. E non per riservatezza: ci andava alla luce del sole, e chiunque voleva saperlo lo sapeva. Lo sapevano anche le Brigate rosse, che infatti quella tragica mattina lo attesero al varco.

Ma perché, proprio in quanto profondamente religioso, gli sarebbe sembrato di gettare un’ombra sulla sincerità della sua devozione, se ne avesse fatto uno strumento di propaganda elettorale. E perché credeva che gli elettori devono giudicare gli uomini di governo sulla base della loro azione politica, non su quanto spesso vadano in chiesa.

Così facevano e così pensavano tanti altri grandi cattolici in politica, come Alcide De Gasperi e Giuseppe Lazzati. La fede ispirava ogni loro scelta, e non prendevano decisioni senza avere pregato, ma non ne facevano merce di propaganda.

Che dire invece del nostro contemporaneo Salvini, che quando fa comizi nelle piazze ostenta di avere con sé la corona del rosario? Quanta coerenza c’è fra quella corona e la sua azione politica quotidiana, per non parlare del suo stile di vita? Ma non vogliamo giudicare la buona fede delle persone.

Ci sarebbe però un modo semplicissimo e anche divertente per metterlo alla prova. Basterebbe chiedergli, a tradimento, davanti a una telecamera: “Scusi, quanti sono i misteri del rosario? Me li sa dire, possibilmente in fila? E quali sono quelli da recitare oggi?”.

Chissà perché, ho in mente che non saprebbe rispondere. Quello che fa impressione, però, non è tanto che Salvini prenda la gente per il naso con la sua fantomatica devozione mariana. È il fatto che tutto quello che fa e che dice è frutto di accurati sondaggi, dai quali lui ricava che quello è il modo per aumentare i consensi e i voti. In altre parole, il problema non sono le frottole che racconta, ma la gente che se le beve.

Vigilate, gente, vigilate.

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Elezioni. Partecipare è già una scelta https://www.lavoce.it/elezioni-partecipare-scelta/ Wed, 22 May 2019 16:16:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54569

Domenica si celebra il grande rito della democrazia: le elezioni. A noi cittadini è dato il compito di fare una scelta attraverso il voto. Un gesto semplice che ha un grande valore perché decidiamo a chi affidare il nostro futuro e, in questa elezione, il nostro futuro nell’Europa.

Sullo sfondo c’è la grande incognita dell’astensionismo, cioé di coloro che non trovano motivi sufficienti per andare a votare. Delusione e sfiducia nei politici, nei partiti e nelle istituzioni, e anche il non sentirsi rappresentati da nessuno, tengono lontani dalle urne. In Italia nel 1948 votarono il 92% degli italiani, nel 2018 il 73%. Nel 1979 alla prime elezioni europee partecipò l’85% degli elettori italiani (il 62% degli europei) e nel 2014 il 57% (43% degli europei).

Di fronte a questo trend c’è una sorta di rassegnazione, come fosse un male inevitabile e incurabile. Ma dipende da noi, da ciascuno di noi. L’Unione europea in questi mesi ha promosso una campagna di comunicazione per invitare al voto tutti e soprattutto i più giovani, quelli che hanno conosciuto solo l’euro e non hanno mai dovuto presentare il passaporto per varcare i confini. Sia per l’Europa che per l’elezione dei nostri sindaci l’invito è ad andare a votare per riaffermare il valore della democrazia (nei comuni in cui vi è una sola lista la partecipazione è necessaria perché la consultazione sia valida) e, non ultimo, riaffermare i valori nella democrazia: la vita, la solidarietà, la pace, la libertà, l’onestà, la buona amministrazione… A ciascuno di completare e aggiungere. E scegliere.

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Perugia. Il prossimo Sindaco è fra questi dieci nomi https://www.lavoce.it/perugia-prossimo-sindaco/ Tue, 21 May 2019 08:06:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54554 sindaco

Il prossimo 26 maggio a Perugia si vota per rinnovare Sindaco e Consiglio comunale. Dieci i candidati a Primo cittadino, tra volti noti e meno. Il sindaco uscente Andrea Romizi si è ricandidato, sostenuto da un’ampia coalizione di centro-destra.

Per il centro-sinistra c’è invece il giornalista Giuliano Giubilei. Si presentano da soli Coscienza Verde, Casapound, il Popolo della famiglia e il Movimento 5 stelle. Quest’ultimo è reduce della “scissione” di Cristina Rosetti, consigliere comunale capogruppo dei pentastellati, che alle comunali del 26 maggio arriva con la lista Noi cittadini. Le note biografiche dei candidati sindaco sono disponibili sull'edizione digitale de La Voce.

Katia Bellillo

Sostenuta dalla lista Perugia città in comune.

   

Carmine Camicia

Sostenuto dalle liste: Perugia con il cuore; Nazione e futuro.

     

Giuliano Giubilei

Sostenuto da quattro liste: Partito democratico; Giubilei sindaco; Rete civica – Perugia in Europa con Giubilei; Socialisti – Articolo 1 – Civici popolari.

 

Salvatore Iacobelli

Sostenuto dal Popolo della famiglia.

   

Marco Mandarini

Sostenuto dalle liste: Perugia partecipata; Alternativa riformista.

   

Antonio Ribecco

Sostenuto da Casapound.

   

Andrea Romizi

Sostenuto da 8 liste: Forza Italia; Lega; Fratelli d’Italia; Progetto Perugia; Perugia Capitale VerdeGiovane Perugia; Perugia CivicaBlu (Bella, libera Umbria).

 

Cristina Rosetti

Sostenuta dalla lista Noi cittadini.

   

Giordano Stella

Sostenuto da Coscienza verde.

   

Francesca Tizi

Sostenuta dal Movimento 5 stelle.

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sindaco

Il prossimo 26 maggio a Perugia si vota per rinnovare Sindaco e Consiglio comunale. Dieci i candidati a Primo cittadino, tra volti noti e meno. Il sindaco uscente Andrea Romizi si è ricandidato, sostenuto da un’ampia coalizione di centro-destra.

Per il centro-sinistra c’è invece il giornalista Giuliano Giubilei. Si presentano da soli Coscienza Verde, Casapound, il Popolo della famiglia e il Movimento 5 stelle. Quest’ultimo è reduce della “scissione” di Cristina Rosetti, consigliere comunale capogruppo dei pentastellati, che alle comunali del 26 maggio arriva con la lista Noi cittadini. Le note biografiche dei candidati sindaco sono disponibili sull'edizione digitale de La Voce.

Katia Bellillo

Sostenuta dalla lista Perugia città in comune.

   

Carmine Camicia

Sostenuto dalle liste: Perugia con il cuore; Nazione e futuro.

     

Giuliano Giubilei

Sostenuto da quattro liste: Partito democratico; Giubilei sindaco; Rete civica – Perugia in Europa con Giubilei; Socialisti – Articolo 1 – Civici popolari.

 

Salvatore Iacobelli

Sostenuto dal Popolo della famiglia.

   

Marco Mandarini

Sostenuto dalle liste: Perugia partecipata; Alternativa riformista.

   

Antonio Ribecco

Sostenuto da Casapound.

   

Andrea Romizi

Sostenuto da 8 liste: Forza Italia; Lega; Fratelli d’Italia; Progetto Perugia; Perugia Capitale VerdeGiovane Perugia; Perugia CivicaBlu (Bella, libera Umbria).

 

Cristina Rosetti

Sostenuta dalla lista Noi cittadini.

   

Giordano Stella

Sostenuto da Coscienza verde.

   

Francesca Tizi

Sostenuta dal Movimento 5 stelle.

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Elezioni a Perugia: assente il Pd https://www.lavoce.it/elezioni-perugia-assente-pd/ Fri, 17 May 2019 11:32:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54534 lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Bisognerebbe scomodare Chi l’ha visto? per sapere che fine ha fatto il Pd a Perugia. Si vota per il sindaco e il Consiglio comunale il 26 di maggio, ma, almeno stando ai manifesti elettorali, non si fatica a vaticinare la vittoria del primo cittadino uscente e della coalizione di centrodestra che lo sostiene.

Perché il Pd semplicemente non c’è, è scomparso dai radar. Qualche raro faccione del candidato sindaco ed ex conduttore del Tg3 Giuliano Giubilei non basta a farlo ritenere un competitore credibile ed efficace di Romizi.

D’altronde, Giubilei si trova a correre per la guida di Perugia avendo sul groppone il fardello mediatico della maxi-inchiesta sulla gestione della sanità in Umbria. Lui, che per decenni ha vissuto lontano da Perugia per ragioni televisive, ha molte buone ragioni per guardare con distacco a queste vicende giudiziarie; è però altrettanto certo che la crisi del principale partito che lo sostiene, il Pd, non è nata con lo scoppiare di Sanitopoli.

E di questo, Giubilei si poteva - e si doveva - rendere conto prima. Ma ormai è tardi, anche per attaccare manifesti.

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lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Bisognerebbe scomodare Chi l’ha visto? per sapere che fine ha fatto il Pd a Perugia. Si vota per il sindaco e il Consiglio comunale il 26 di maggio, ma, almeno stando ai manifesti elettorali, non si fatica a vaticinare la vittoria del primo cittadino uscente e della coalizione di centrodestra che lo sostiene.

Perché il Pd semplicemente non c’è, è scomparso dai radar. Qualche raro faccione del candidato sindaco ed ex conduttore del Tg3 Giuliano Giubilei non basta a farlo ritenere un competitore credibile ed efficace di Romizi.

D’altronde, Giubilei si trova a correre per la guida di Perugia avendo sul groppone il fardello mediatico della maxi-inchiesta sulla gestione della sanità in Umbria. Lui, che per decenni ha vissuto lontano da Perugia per ragioni televisive, ha molte buone ragioni per guardare con distacco a queste vicende giudiziarie; è però altrettanto certo che la crisi del principale partito che lo sostiene, il Pd, non è nata con lo scoppiare di Sanitopoli.

E di questo, Giubilei si poteva - e si doveva - rendere conto prima. Ma ormai è tardi, anche per attaccare manifesti.

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ELEZIONI. Banco di prova a destra e sinistra https://www.lavoce.it/elezioni-prova-destra-sinistra/ Fri, 03 May 2019 11:06:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54453 destra

Il voto del 26 maggio sarà un test molto importante per l’Umbria in previsione delle elezioni regionali (che dovrebbero essere anticipate in autunno, dopo le dimissioni della presidente Catiuscia Marini), siccome quasi il 70 per cento degli elettori umbri andrà alle urne per scegliere sindaco e Consigli comunali.

La posta in palio è alta. Per il centrosinistra - dopo il terremoto giudiziario che ha travolto il Pd e la giunta regionale - si tratta di non perdere ulteriore terreno dopo aver ceduto progressivamente molte piazze al centrodestra (Perugia, Terni, Umbertide), un tempo dominio ‘rosso’. Per il centrodestra è il momento di fare l’ulteriore salto in avanti per puntare decisamente alla conquista della Regione, mai avvenuta dalla sua fondazione.

Perugia

Per la carica di sindaco di Perugia si sfideranno dieci candidati, sostenuti complessivamente da 22 liste. In lizza il sindaco uscente Andrea Romizi, esponente di Forza Italia per il centro destra (appoggiato da 8 liste fra cui FI, Lega e FdI); Giuliano Giubilei per centro sinistra (con 4 liste a sostegno: Pd, Socialisti, Giubilei sindaco e Perugia in Europa), e Francesca Tizi, per il Movimento 5 stelle, anche se l’area dei ‘grillini’ vede in campo con una sua lista anche Cristina Rosetti, già consigliere comunale uscente del M5s. Tra gli aspiranti sindaco del capoluogo umbro pure Katia Belillo, ex ministro e già esponente di primo piano di Rifondazione comunista, con le forze politiche della sinistra riunite nella lista “Perugia in Comune”.

Gli altri candidati sono Antonio Ribecco (CasaPound), Salvatore Iacobelli (Popolo della famiglia), Giordano Stella (Coscienza verde), Carmine Camicia (con le liste “Perugia con il cuore” e “Nazione e futuro”) e Marco Mandarini (con le liste Alternativa riformista e Perugia partecipata).

Foligno

Nella terza città dell’Umbria, a Foligno, ultima roccaforte del centrosinistra, sono sei i candidati a sindaco: David Fantauzzi (Movimento 5 stelle), Cristiano Giustozzi (CasaPound, appoggiato da due liste), Luciano Pizzoni (centrosinistra, appoggiato da cinque liste), Stefano Stefanucci (Impegno civile), Lorella Trombettoni (Progetto Foligno), Stefano Zuccarini (centrodestra, appoggiato da 4 liste). Il Comune di Foligno è stato guidato, finora, da Nando Mismetti (Pd), al termine del suo secondo mandato.

Orvieto

Nel Movimento 5 stelle umbro, dopo il ‘caso’ Perugia si è aperto quello di Orvieto, dove la lista della capogruppo in Consiglio comunale, Lucia Vergaglia, non ha ottenuto il via libera a livello centrale. E quindi il Movimento 5 stelle non sarà presente (neanche a Castiglione del Lago, anche se per motivi diversi). A Orvieto dunque si giocheranno la poltrona di sindaco Giuseppe Germani (Pd, Civica e riformista, Siamo Orvieto), Roberta Tardani (Progetto Orvieto, Lega, FI, FdI), Francesco Raimondo Barbarella (Orvieto 19to24, Prima gli orvietani), Tiziano Rosati (Bella Orvieto) e Matteo Panzetta (Casa-Pound).

Bastia Umbra

A Bastia Umbra, il centrodestra, che ha guidato la città con Stefano Ansideri per 10 anni, si presenta diviso. Si candidano a sindaco Catia degli Esposti, sostenuta da “Catia degli Esposti sindaco”, “Insieme per Bastia” e Lega; Paola Lungarotti da Bastia popolare, Forza Italia, FdI e “Lungarotti sindaco”; Lucio Raspa da Alleanza civica, “Bastia per te”, Pd e “Impresa e sviluppo per Bastia”; e Laura Servi per il Movimento 5 stelle.

Gubbio

A Gubbio sono sei i candidati, con 13 liste presentate. C’è la particolarità del Pd che si presenta con un proprio candidato, Marco Cardile, dopo che è venuta meno l’alleanza con il sindaco uscente Filippo Maria Stirati (Scelgo Gubbio, Liberi e democratici, Socialisti). Il centrodestra, mai vincente a Gubbio, schiera Marzio Presciutti Cinti (appoggiato dalla civica “Gubbio rinasce, rilancia, riparte”, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia). Per il M5s c’è Rodolfo Rughi; Filippo Farneti è sostenuto dalle civiche “Gubbio in comune” e “Farneti per Gubbio”; si ricandida anche l’ex sindaco Orfeo Goracci (“Gubbio rinasce libera” e “Giovani, territorio, ambiente”).

Norcia

A Norcia saranno in lizza il sindaco uscente Nicola Alemanno per il centrodestra, e Gianpietro Angelini, centrosinistra, già sindaco qualche anno fa.

Montefalco

Sono due i candidati a Montefalco , il Comune attualmente guidato dalla senatrice Donatella Tesei indicata dal leader della Lega Matteo Salvini per la presidenza della Regione. Si tratta di Luigi Titta per il centrodestra, vice sindaco uscente, e Vincenzo Riommi, per il centrosinistra, più volte vice sindaco di Foligno e già assessore regionale.

Emilio Querini

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destra

Il voto del 26 maggio sarà un test molto importante per l’Umbria in previsione delle elezioni regionali (che dovrebbero essere anticipate in autunno, dopo le dimissioni della presidente Catiuscia Marini), siccome quasi il 70 per cento degli elettori umbri andrà alle urne per scegliere sindaco e Consigli comunali.

La posta in palio è alta. Per il centrosinistra - dopo il terremoto giudiziario che ha travolto il Pd e la giunta regionale - si tratta di non perdere ulteriore terreno dopo aver ceduto progressivamente molte piazze al centrodestra (Perugia, Terni, Umbertide), un tempo dominio ‘rosso’. Per il centrodestra è il momento di fare l’ulteriore salto in avanti per puntare decisamente alla conquista della Regione, mai avvenuta dalla sua fondazione.

Perugia

Per la carica di sindaco di Perugia si sfideranno dieci candidati, sostenuti complessivamente da 22 liste. In lizza il sindaco uscente Andrea Romizi, esponente di Forza Italia per il centro destra (appoggiato da 8 liste fra cui FI, Lega e FdI); Giuliano Giubilei per centro sinistra (con 4 liste a sostegno: Pd, Socialisti, Giubilei sindaco e Perugia in Europa), e Francesca Tizi, per il Movimento 5 stelle, anche se l’area dei ‘grillini’ vede in campo con una sua lista anche Cristina Rosetti, già consigliere comunale uscente del M5s. Tra gli aspiranti sindaco del capoluogo umbro pure Katia Belillo, ex ministro e già esponente di primo piano di Rifondazione comunista, con le forze politiche della sinistra riunite nella lista “Perugia in Comune”.

Gli altri candidati sono Antonio Ribecco (CasaPound), Salvatore Iacobelli (Popolo della famiglia), Giordano Stella (Coscienza verde), Carmine Camicia (con le liste “Perugia con il cuore” e “Nazione e futuro”) e Marco Mandarini (con le liste Alternativa riformista e Perugia partecipata).

Foligno

Nella terza città dell’Umbria, a Foligno, ultima roccaforte del centrosinistra, sono sei i candidati a sindaco: David Fantauzzi (Movimento 5 stelle), Cristiano Giustozzi (CasaPound, appoggiato da due liste), Luciano Pizzoni (centrosinistra, appoggiato da cinque liste), Stefano Stefanucci (Impegno civile), Lorella Trombettoni (Progetto Foligno), Stefano Zuccarini (centrodestra, appoggiato da 4 liste). Il Comune di Foligno è stato guidato, finora, da Nando Mismetti (Pd), al termine del suo secondo mandato.

Orvieto

Nel Movimento 5 stelle umbro, dopo il ‘caso’ Perugia si è aperto quello di Orvieto, dove la lista della capogruppo in Consiglio comunale, Lucia Vergaglia, non ha ottenuto il via libera a livello centrale. E quindi il Movimento 5 stelle non sarà presente (neanche a Castiglione del Lago, anche se per motivi diversi). A Orvieto dunque si giocheranno la poltrona di sindaco Giuseppe Germani (Pd, Civica e riformista, Siamo Orvieto), Roberta Tardani (Progetto Orvieto, Lega, FI, FdI), Francesco Raimondo Barbarella (Orvieto 19to24, Prima gli orvietani), Tiziano Rosati (Bella Orvieto) e Matteo Panzetta (Casa-Pound).

Bastia Umbra

A Bastia Umbra, il centrodestra, che ha guidato la città con Stefano Ansideri per 10 anni, si presenta diviso. Si candidano a sindaco Catia degli Esposti, sostenuta da “Catia degli Esposti sindaco”, “Insieme per Bastia” e Lega; Paola Lungarotti da Bastia popolare, Forza Italia, FdI e “Lungarotti sindaco”; Lucio Raspa da Alleanza civica, “Bastia per te”, Pd e “Impresa e sviluppo per Bastia”; e Laura Servi per il Movimento 5 stelle.

Gubbio

A Gubbio sono sei i candidati, con 13 liste presentate. C’è la particolarità del Pd che si presenta con un proprio candidato, Marco Cardile, dopo che è venuta meno l’alleanza con il sindaco uscente Filippo Maria Stirati (Scelgo Gubbio, Liberi e democratici, Socialisti). Il centrodestra, mai vincente a Gubbio, schiera Marzio Presciutti Cinti (appoggiato dalla civica “Gubbio rinasce, rilancia, riparte”, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia). Per il M5s c’è Rodolfo Rughi; Filippo Farneti è sostenuto dalle civiche “Gubbio in comune” e “Farneti per Gubbio”; si ricandida anche l’ex sindaco Orfeo Goracci (“Gubbio rinasce libera” e “Giovani, territorio, ambiente”).

Norcia

A Norcia saranno in lizza il sindaco uscente Nicola Alemanno per il centrodestra, e Gianpietro Angelini, centrosinistra, già sindaco qualche anno fa.

Montefalco

Sono due i candidati a Montefalco , il Comune attualmente guidato dalla senatrice Donatella Tesei indicata dal leader della Lega Matteo Salvini per la presidenza della Regione. Si tratta di Luigi Titta per il centrodestra, vice sindaco uscente, e Vincenzo Riommi, per il centrosinistra, più volte vice sindaco di Foligno e già assessore regionale.

Emilio Querini

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