elezioni amministrative 2018 Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/elezioni-amministrative-2018/ Settimanale di informazione regionale Wed, 31 Aug 2022 01:35:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg elezioni amministrative 2018 Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/elezioni-amministrative-2018/ 32 32 Alle elezioni comunali di Terni hanno vinto i cattolici… ma si tratta degli “altri” cattolici https://www.lavoce.it/alle-elezioni-comunali-terni-vinto-cattolici-si-tratta-degli-altri-cattolici/ Sat, 14 Jul 2018 12:00:24 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52380 elezioni

Non è la prima volta che Terni ha un sindaco cattolico, ma è la prima volta che Terni ha un sindaco che brandisce la propria religione. A un osservatore intermittente delle cose ternane, questa vittoria potrebbe apparire una conseguenza prevedibile. A differenza di quanto era avvenuto per decenni, dalla fine degli anni ’80 alcune istituzioni ecclesiali avevano conquistato uno spazio importante nel dibattito pubblico cittadino: l’Azione cattolica e la Fuci, l’Istess, lo stesso Consiglio pastorale diocesano, infine la Chiesa locale nel suo insieme. Con il convegno del 2008 sul “futuro della città”, poi, questa presenza si era trasformata in una vera e propria leadership culturale.

Così, il nostro osservatore intermittente potrebbe immaginare che da un protagonismo culturale sia maturato un successo politico.

Però sbaglierebbe di grosso. Il cattolicesimo portato a palazzo Spada dalla maggioranza a controllo leghista è l’“altro” cattolicesimo ternano (o uno degli “altri”).

Politicamente non è di alcun interesse chiarire quale dei due sia quello “vero” o quello migliore. Si tratta invece di riconoscere che il crescente ruolo socio-culturale di una parte del cattolicesimo ternano è stato politicamente sterile, mentre un cattolicesimo senza Concilio, senza riunioni, senza programmi (nel senso proprio del termine), un cattolicesimo tutto umori e nostalgie ha avuto un ruolo politico importante e trovato spazio nella coalizione vincente. Questo cattolicesimo “altro” ha offerto una batteria di riferimenti simbolici e qualche slogan al disegno politico di Salvini (il rosario lo aveva già) e da Salvini questo cattolicesimo “altro” si è fatto scegliere come partner affidabile. Sotto questo profilo, le vittorie del centro-destra nelle due principali città umbre, quella di Romizi a Perugia e quella di Latini a Terni, non sono neppure lontane parenti. (E resterebbero tali anche se domani Romizi si accodasse a Salvini).

Cosa possiamo imparare da questa vicenda? (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce)

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Non è la prima volta che Terni ha un sindaco cattolico, ma è la prima volta che Terni ha un sindaco che brandisce la propria religione. A un osservatore intermittente delle cose ternane, questa vittoria potrebbe apparire una conseguenza prevedibile. A differenza di quanto era avvenuto per decenni, dalla fine degli anni ’80 alcune istituzioni ecclesiali avevano conquistato uno spazio importante nel dibattito pubblico cittadino: l’Azione cattolica e la Fuci, l’Istess, lo stesso Consiglio pastorale diocesano, infine la Chiesa locale nel suo insieme. Con il convegno del 2008 sul “futuro della città”, poi, questa presenza si era trasformata in una vera e propria leadership culturale.

Così, il nostro osservatore intermittente potrebbe immaginare che da un protagonismo culturale sia maturato un successo politico.

Però sbaglierebbe di grosso. Il cattolicesimo portato a palazzo Spada dalla maggioranza a controllo leghista è l’“altro” cattolicesimo ternano (o uno degli “altri”).

Politicamente non è di alcun interesse chiarire quale dei due sia quello “vero” o quello migliore. Si tratta invece di riconoscere che il crescente ruolo socio-culturale di una parte del cattolicesimo ternano è stato politicamente sterile, mentre un cattolicesimo senza Concilio, senza riunioni, senza programmi (nel senso proprio del termine), un cattolicesimo tutto umori e nostalgie ha avuto un ruolo politico importante e trovato spazio nella coalizione vincente. Questo cattolicesimo “altro” ha offerto una batteria di riferimenti simbolici e qualche slogan al disegno politico di Salvini (il rosario lo aveva già) e da Salvini questo cattolicesimo “altro” si è fatto scegliere come partner affidabile. Sotto questo profilo, le vittorie del centro-destra nelle due principali città umbre, quella di Romizi a Perugia e quella di Latini a Terni, non sono neppure lontane parenti. (E resterebbero tali anche se domani Romizi si accodasse a Salvini).

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Dopo le elezioni l’Umbria non è più una regione “rossa” https://www.lavoce.it/le-elezioni-lumbria-non-piu-regione-rossa/ Wed, 27 Jun 2018 11:20:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52192 elezioni

di Daris Giancarlini Ora che anche Terni si è ufficialmente aggiunta ai 30 capoluoghi di provincia che il Partito democratico ha perso in Italia dal 2015 a oggi (Perugia compresa), è lecito chiedersi quali siano le aspettative dei tanti umbri che hanno fatto diventare la regione ‘rossa’ quel “ricordo storico” di cui parla il prof. Bruno Bracalente a commento delle sue analisi statistiche sui flussi elettorali negli ultimi cinque anni. Una definizione, quella del docente perugino, che ha tanto il sapore di una irreversibilità, perlomeno a breve, di quanto successo prima alle politiche del 4 marzo, con il tracollo del Pd, e poi con il voto amministrativo, con Terni diventata città leghista e il centrodestra che sfila al centrosinistra il governo di Umbertide e Spoleto. Mi affido ancora a Bracalente nel tentare di spiegare il perché del successo leghista in Umbria con la “forte volontà di cambiamento” di una parte rilevante di cittadini dell’ex regione rossa. Cambiamento rispetto a cosa? Di sicuro, nel voto alla Lega si può intravedere l’auspicio che possano arrivare da una forza politica nuova (rispetto al panorama tradizionale) quelle risposte a una crisi economica che, nell’ultimo decennio soprattutto, ha provocato anche in una realtà piccola e coesa come quella umbra - chiusure aziendali a catena e squilibri sociali consistenti. In aree come, appunto, Terni e la sua provincia, ma anche nella fascia appenninica da Gualdo Tadino e Nocera Umbra fino a Spoleto, cui si sono aggiunte le zone terremotate. Il voto alla Lega, quindi, più che un consenso alle ricette su temi ‘tradizionali’ quali sicurezza e immigrazione, reclama soluzioni mirate per disegnare prospettive di futuro, con risorse adeguate per attuarle. Se il centrodestra a trazione leghista vorrà mirare al ‘bersaglio grosso’ delle prossime regionali del 2020, si dovrà impegnare sul terreno della concretezza. In tutto questo, il Pd che fine ha fatto? Dalla batosta di marzo al dopoballottaggi si contano sulle dita di una mano gli interventi di suoi dirigenti, locali e nazionali, per provare a spiegare una serie di sconfitte per le quali non si riesce a individuare la fine (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).  ]]>
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di Daris Giancarlini Ora che anche Terni si è ufficialmente aggiunta ai 30 capoluoghi di provincia che il Partito democratico ha perso in Italia dal 2015 a oggi (Perugia compresa), è lecito chiedersi quali siano le aspettative dei tanti umbri che hanno fatto diventare la regione ‘rossa’ quel “ricordo storico” di cui parla il prof. Bruno Bracalente a commento delle sue analisi statistiche sui flussi elettorali negli ultimi cinque anni. Una definizione, quella del docente perugino, che ha tanto il sapore di una irreversibilità, perlomeno a breve, di quanto successo prima alle politiche del 4 marzo, con il tracollo del Pd, e poi con il voto amministrativo, con Terni diventata città leghista e il centrodestra che sfila al centrosinistra il governo di Umbertide e Spoleto. Mi affido ancora a Bracalente nel tentare di spiegare il perché del successo leghista in Umbria con la “forte volontà di cambiamento” di una parte rilevante di cittadini dell’ex regione rossa. Cambiamento rispetto a cosa? Di sicuro, nel voto alla Lega si può intravedere l’auspicio che possano arrivare da una forza politica nuova (rispetto al panorama tradizionale) quelle risposte a una crisi economica che, nell’ultimo decennio soprattutto, ha provocato anche in una realtà piccola e coesa come quella umbra - chiusure aziendali a catena e squilibri sociali consistenti. In aree come, appunto, Terni e la sua provincia, ma anche nella fascia appenninica da Gualdo Tadino e Nocera Umbra fino a Spoleto, cui si sono aggiunte le zone terremotate. Il voto alla Lega, quindi, più che un consenso alle ricette su temi ‘tradizionali’ quali sicurezza e immigrazione, reclama soluzioni mirate per disegnare prospettive di futuro, con risorse adeguate per attuarle. Se il centrodestra a trazione leghista vorrà mirare al ‘bersaglio grosso’ delle prossime regionali del 2020, si dovrà impegnare sul terreno della concretezza. In tutto questo, il Pd che fine ha fatto? Dalla batosta di marzo al dopoballottaggi si contano sulle dita di una mano gli interventi di suoi dirigenti, locali e nazionali, per provare a spiegare una serie di sconfitte per le quali non si riesce a individuare la fine (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).  ]]>
Elezioni. I risultati delle amministrative nei Comuni umbri https://www.lavoce.it/elezioni-risultati-delle-amministrative-nei-comuni-umbri/ Mon, 25 Jun 2018 15:20:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52166

Con i ballottaggi di domenica 24 giugno si sono concluse le elezioni amministrative 2018 per gli otto Comuni umbri chiamati a rinnovare sindaci e consigli comunali. Cinque Comuni su otto hanno eletto il sindaco al primo turno, i restanti tre sono tornati alle urne una seconda volta. Di seguito tutti i risultati.

Comuni con più di 15.000 abitanti:

  1. Terni - Sindaco Leonardo Latini (Lega) eletto al ballottaggio con il 63,42% delle preferenze, 26.185 voti
  2. Corciano - Sindaco Cristian Betti (Pd) eletto al primo turno con il 55,53% delle preferenze, 5.116 voti
  3. Spoleto - Sindaco Umberto De Augustinis (Lega) eletto al ballottaggio con il 50,27% delle preferenze, 7.987 voti
  4. Umbertide - Sindaco Luca Carizia (Lega) eletto al ballottaggio con il 62,51% delle preferenze, 4.939 voti

Comuni con meno di 15.000 abitanti:

  1. Passignano sul Trasimeno - Sindaco Sandro Pasquali (Lista civica - Per Passignano) eletto con il 67,55% delle preferenze, 1.905 voti
  2. Cannara - Sindaco Fabrizio Gareggia (Lista civica - Cannaresi Liberi) eletto con il 41,54% delle preferenze, 1.005 voti
  3. Monte Santa Maria Tiberina - Sindaco Letizia Michelini (Lista civica - Un impegno comune) eletta con il 71,29% delle preferenze, 519 voti
  4. Trevi - Sindaco Bernardino Sperandio (Lista civica - Si amo Trevi) eletto con il 45,51% delle preferenze, 1933 voti.
Commenti e valutazioni del voto su La Voce di questa settimana.
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Con i ballottaggi di domenica 24 giugno si sono concluse le elezioni amministrative 2018 per gli otto Comuni umbri chiamati a rinnovare sindaci e consigli comunali. Cinque Comuni su otto hanno eletto il sindaco al primo turno, i restanti tre sono tornati alle urne una seconda volta. Di seguito tutti i risultati.

Comuni con più di 15.000 abitanti:

  1. Terni - Sindaco Leonardo Latini (Lega) eletto al ballottaggio con il 63,42% delle preferenze, 26.185 voti
  2. Corciano - Sindaco Cristian Betti (Pd) eletto al primo turno con il 55,53% delle preferenze, 5.116 voti
  3. Spoleto - Sindaco Umberto De Augustinis (Lega) eletto al ballottaggio con il 50,27% delle preferenze, 7.987 voti
  4. Umbertide - Sindaco Luca Carizia (Lega) eletto al ballottaggio con il 62,51% delle preferenze, 4.939 voti

Comuni con meno di 15.000 abitanti:

  1. Passignano sul Trasimeno - Sindaco Sandro Pasquali (Lista civica - Per Passignano) eletto con il 67,55% delle preferenze, 1.905 voti
  2. Cannara - Sindaco Fabrizio Gareggia (Lista civica - Cannaresi Liberi) eletto con il 41,54% delle preferenze, 1.005 voti
  3. Monte Santa Maria Tiberina - Sindaco Letizia Michelini (Lista civica - Un impegno comune) eletta con il 71,29% delle preferenze, 519 voti
  4. Trevi - Sindaco Bernardino Sperandio (Lista civica - Si amo Trevi) eletto con il 45,51% delle preferenze, 1933 voti.
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ELEZIONI. Parola ai candidati al ballottaggio https://www.lavoce.it/elezioni-parola-ai-candidati-al-ballottaggio/ Fri, 22 Jun 2018 11:00:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52149

Dei tre Comuni umbri chiamati al ballottaggio, il più importante è certamente Terni. La città arriva al voto anticipato a causa del commissariamento seguito al dissesto finanziario. A pagarne le conseguenze è stato il Partito democratico, crollato al 12% dopo i guai (anche giudizari) della Giunta guidata dall’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo. Il leghista Leonardo Latini, forte del 49% della prima tornata, sfiderà il candidato del Movimento 5 stelle Thomas De Luca, che ha ottenuto il 25% dei voti. Alla vigilia del voto, il candidato pentastellato si esprime così: “I nostri tre pilastri sono salute, lavoro e giustizia sociale. Il nostro programma è chiaro: chiediamo a tutti di esprimere un cambiamento vero attraverso un voto consapevole. Siamo di fronte a un bivio che per molti anni potrebbe diventare un rimpianto. Per recuperare puntiamo a tutti gli elettori, soprattutto a quelli che sono rimasti a casa. C’è la necessità di dare un futuro a noi e ai nostri figli: ogni cittadino ternano deve prendersi carico di questa responsabilità”. Una necessità di cambiamento espressa anche dal candidato del centrodestra, Leonardo Latini: “Parleremo con associazioni e organizzazioni per ottenere la fiducia necessaria. Gli elettori sono perfettamente in grado di capire le differenze che ci sono tra noi e gli altri, così come sanno benissimo di chi sono le responsabilità dell’attuale situazione della città, e già ce lo hanno dimostrato al primo turno: siamo la vera e concreta al-ternativa, basata su capacità e professionalità, a quello che è stato il sistema di potere che fino ad oggi ha oppresso la città”. Diversa la situazione a Spoleto, dove la morte improvvisa, lo scorso dicembre, del sindaco Fabrizio Cardarelli ha portato il Comune al voto anticipato. Dopo il primo turno arrivano al ballottaggio la candidata del Partito democratico Camilla Laureti, già assessore alla Cultura della giunta Cardarelli, e Umberto De Augustinis, candidato del centrodestra. La candidata dem potrà contare sull’appoggio di Maria Elena Bececco, l’ex vice sindaco rimasta esclusa dal secondo turno (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).]]>

Dei tre Comuni umbri chiamati al ballottaggio, il più importante è certamente Terni. La città arriva al voto anticipato a causa del commissariamento seguito al dissesto finanziario. A pagarne le conseguenze è stato il Partito democratico, crollato al 12% dopo i guai (anche giudizari) della Giunta guidata dall’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo. Il leghista Leonardo Latini, forte del 49% della prima tornata, sfiderà il candidato del Movimento 5 stelle Thomas De Luca, che ha ottenuto il 25% dei voti. Alla vigilia del voto, il candidato pentastellato si esprime così: “I nostri tre pilastri sono salute, lavoro e giustizia sociale. Il nostro programma è chiaro: chiediamo a tutti di esprimere un cambiamento vero attraverso un voto consapevole. Siamo di fronte a un bivio che per molti anni potrebbe diventare un rimpianto. Per recuperare puntiamo a tutti gli elettori, soprattutto a quelli che sono rimasti a casa. C’è la necessità di dare un futuro a noi e ai nostri figli: ogni cittadino ternano deve prendersi carico di questa responsabilità”. Una necessità di cambiamento espressa anche dal candidato del centrodestra, Leonardo Latini: “Parleremo con associazioni e organizzazioni per ottenere la fiducia necessaria. Gli elettori sono perfettamente in grado di capire le differenze che ci sono tra noi e gli altri, così come sanno benissimo di chi sono le responsabilità dell’attuale situazione della città, e già ce lo hanno dimostrato al primo turno: siamo la vera e concreta al-ternativa, basata su capacità e professionalità, a quello che è stato il sistema di potere che fino ad oggi ha oppresso la città”. Diversa la situazione a Spoleto, dove la morte improvvisa, lo scorso dicembre, del sindaco Fabrizio Cardarelli ha portato il Comune al voto anticipato. Dopo il primo turno arrivano al ballottaggio la candidata del Partito democratico Camilla Laureti, già assessore alla Cultura della giunta Cardarelli, e Umberto De Augustinis, candidato del centrodestra. La candidata dem potrà contare sull’appoggio di Maria Elena Bececco, l’ex vice sindaco rimasta esclusa dal secondo turno (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).]]>
Elezioni. Il pensiero della politologa Chiara Moroni https://www.lavoce.it/elezioni-pensiero-della-politologa-chiara-moroni/ Thu, 14 Jun 2018 15:20:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52108 elezioni

In una regione per certi versi restia al cambiamento, resiste ancora la dialettica centrodestra- centrosinistra. Questo, in sintesi, il pensiero della prof.ssa Chiara Moroni, docente di Comunicazione politica all’Università della Tuscia di Viterbo e ospite frequente della rassegna stampa in onda tutte le mattine su Umbria Radio. “È lo specchio di quello che è successo anche il 4 marzo: il M5s qui non sfonda come in altre regioni”, dice. Il riferimento è ai ballottaggi di Spoleto e Umbertide, che vedranno protagonisti il 24 giugno esponenti di centrosinistra e centrodestra. Diverso invece il caso di Terni: “A Terni i grillini hanno avuto più successo (anche se con molta distanza dal leghista Latini) perché Terni è una città dove la protesta ormai è diventata l’unico modo per farsi sentire, e quindi lì il Movimento ha più presa. Resta il fatto che quando l’Umbria viene chiamata al cambiamento, si sposta sempre tra destra e sinistra”. Un voto, quello amministrativo, che identifica la Lega anche come traino del nuovo Governo, mentre il M5s sembra in affanno: “Si capiva già dalle dinamiche con cui si è formato il Governo. Di Maio non ha fatto una grande figura nel- le trattative, sempre alla ricerca di un ‘Governo a tutti i costi’. Invece Salvini è riuscito ad avere un ruolo più riconoscibile per gli elettori della Lega, e per questo viene premiato. Continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce.]]>
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In una regione per certi versi restia al cambiamento, resiste ancora la dialettica centrodestra- centrosinistra. Questo, in sintesi, il pensiero della prof.ssa Chiara Moroni, docente di Comunicazione politica all’Università della Tuscia di Viterbo e ospite frequente della rassegna stampa in onda tutte le mattine su Umbria Radio. “È lo specchio di quello che è successo anche il 4 marzo: il M5s qui non sfonda come in altre regioni”, dice. Il riferimento è ai ballottaggi di Spoleto e Umbertide, che vedranno protagonisti il 24 giugno esponenti di centrosinistra e centrodestra. Diverso invece il caso di Terni: “A Terni i grillini hanno avuto più successo (anche se con molta distanza dal leghista Latini) perché Terni è una città dove la protesta ormai è diventata l’unico modo per farsi sentire, e quindi lì il Movimento ha più presa. Resta il fatto che quando l’Umbria viene chiamata al cambiamento, si sposta sempre tra destra e sinistra”. Un voto, quello amministrativo, che identifica la Lega anche come traino del nuovo Governo, mentre il M5s sembra in affanno: “Si capiva già dalle dinamiche con cui si è formato il Governo. Di Maio non ha fatto una grande figura nel- le trattative, sempre alla ricerca di un ‘Governo a tutti i costi’. Invece Salvini è riuscito ad avere un ruolo più riconoscibile per gli elettori della Lega, e per questo viene premiato. Continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce.]]>
ELEZIONI. Riflettori puntati su Terni https://www.lavoce.it/elezioni-riflettori-puntati-terni/ Thu, 14 Jun 2018 15:03:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52106 Elezioni 2022

di Daris Giancarlini Il cane che morde l’uomo non fa notizia. Come il Pd che perde il Comune a Terni, diventata città a maggioranza leghista. La ‘ruspa’ salviniana si è fermata a mezzo metro dal traguardo dell’elezione al primo turno del proprio candidato sindaco: ‘proprio’ nel senso che lo ha imposto Salvini al resto di una coalizione mugugnante quanto politicamente non decisiva. Ora sarà ballottaggio ‘fratricida’ (vista la maggioranza nazionale di Governo) con il candidato pentastellato: una situazione, quella ternana, dal forte valore politologico. Perché hai voglia a ribadire che il voto locale segue logiche del tutto diverse da quello nazionale: per Terni, l’esito delle urne del primo turno comunale sembra una fotocopia quasi perfetta di quanto successo il 4 marzo scorso per le politiche. Con una Lega trionfante e trainante dentro il centrodestra, i cinquestelle che consolidano le proprie percentuali e un Pd ormai terza forza, ben sotto il 20 per cento. E se gli elettori, bocciando il Pd di Renzi e Gentiloni alle politiche, hanno dimostrato di non gradire il modo in cui il centrosinistra aveva governato il Paese, i ternani hanno di pari passo espresso un giudizio pesantemente negativo sulla Giunta di centrosinistra che ha amministrato la città negli ultimi anni. Segnati, questi anni, da inchieste giudiziarie che hanno coinvolto sindaco e assessori (e il cui esito si saprà tra qualche anno), ma soprattutto da lotte e faide interne a un Pd dove, a giudicare dal risultato delle amministrative, non pare azzardato paventare che più di un dirigente abbia remato contro il proprio stesso partito, pur di prendersi qualche rivincita personale su altri colleghi. Sul perché a Terni abbia stravinto la Lega, le analisi si stanno sprecando. Di certo, il successo leghista non è arrivato parlando di flat tax (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).]]>
Elezioni 2022

di Daris Giancarlini Il cane che morde l’uomo non fa notizia. Come il Pd che perde il Comune a Terni, diventata città a maggioranza leghista. La ‘ruspa’ salviniana si è fermata a mezzo metro dal traguardo dell’elezione al primo turno del proprio candidato sindaco: ‘proprio’ nel senso che lo ha imposto Salvini al resto di una coalizione mugugnante quanto politicamente non decisiva. Ora sarà ballottaggio ‘fratricida’ (vista la maggioranza nazionale di Governo) con il candidato pentastellato: una situazione, quella ternana, dal forte valore politologico. Perché hai voglia a ribadire che il voto locale segue logiche del tutto diverse da quello nazionale: per Terni, l’esito delle urne del primo turno comunale sembra una fotocopia quasi perfetta di quanto successo il 4 marzo scorso per le politiche. Con una Lega trionfante e trainante dentro il centrodestra, i cinquestelle che consolidano le proprie percentuali e un Pd ormai terza forza, ben sotto il 20 per cento. E se gli elettori, bocciando il Pd di Renzi e Gentiloni alle politiche, hanno dimostrato di non gradire il modo in cui il centrosinistra aveva governato il Paese, i ternani hanno di pari passo espresso un giudizio pesantemente negativo sulla Giunta di centrosinistra che ha amministrato la città negli ultimi anni. Segnati, questi anni, da inchieste giudiziarie che hanno coinvolto sindaco e assessori (e il cui esito si saprà tra qualche anno), ma soprattutto da lotte e faide interne a un Pd dove, a giudicare dal risultato delle amministrative, non pare azzardato paventare che più di un dirigente abbia remato contro il proprio stesso partito, pur di prendersi qualche rivincita personale su altri colleghi. Sul perché a Terni abbia stravinto la Lega, le analisi si stanno sprecando. Di certo, il successo leghista non è arrivato parlando di flat tax (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).]]>
ELEZIONI. 155 mila umbri vanno al voto https://www.lavoce.it/elezioni-155-mila-umbri-vanno-al-voto/ Fri, 08 Jun 2018 11:30:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52058

La campagna elettorale è arrivata al capolinea: domenica 10 giugno si voterà per 8 Comuni umbri e andranno alle urne oltre 155 mila cittadini. I Comuni in ballo sono Passignano sul Trasimeno, Corciano, Cannara, Monte Santa Maria Tiberina, Trevi, Umbertide, Spoleto e a Terni. I candidati alla fascia tricolore sono 32. Il turno di ballottaggio è previsto per i soli Comuni con più di 15 mila abitanti il 24 giugno e interesserebbe solo Umbertide, Corciano, Terni e Spoleto. È un momento importante per la politica umbra, per osservare se la rivoluzione delle politiche del 4 marzo scorso, che ha portato qualche giorno fa al Governo l’accoppiata M5s-Lega, avrà una ricaduta anche in sede locale. I confronti sono difficili, c’è sempre molta differenza tra voto amministrativo e quello politico, ma in molte città il malcontento è palpabile, per motivazioni diverse. Alcuni Comuni vanno al voto perché le maggioranze si sono sgretolate: Umbertide per l’implosione del Pd, a Terni per gli effetti delle varie inchieste della magistratura e per il bilancio comunale in sofferenza, a Cannara per le divisioni nella maggioranza. A Spoleto si vota invece con un anno di anticipo, a seguito della morte improv- visa del sindaco Fabrizio Cardarelli, scomparso il 10 dicembre scorso. Il grande interesse politico è dato, in particolare, dall’esito del voto a Terni, dimostrato dall’arrivo dei leader nazionali, da Salvini a Martina. Nella città dell’acciaio sono 8 i candidati a sindaco, cinque dei quali a sinistra: Mariano De Persio (Partito comunista), Emiliano Camuzzi (Potere al popolo con Rifondazione), Alessandro Gentiletti (Senso civico), Paolo Angeletti (un indipendente per il Pd), Andrea Rosati (Prima Terni). Il Movimento 5 stelle punta su Thomas De Luca. Il centrodestra, compatto, presenta Leonardo Latini. C’è pure Casapound con Piergiorgio Bonomi. A Spoleto ci saranno quattro candidati sindaco. In corsa per la fascia tricolore il vice sindaco Maria Elena Bececco, appoggiata da due liste civiche; Umberto De Augustinis per il centrodestra con cinque liste in appoggio; l’assessore alla Cultura, Camilla Laureti, in corsa con tre liste; e infine Maura Coltorti, con “Sinistra per Spoleto”. Assente, intenzionalmente, il Movimento 5 stelle. A Umbertide, dopo che il Pd si è dilaniato per questioni interne con le dimissioni del sindaco Marco Locchi, sono sei i candidati. Oltre a Locchi, ci sono Paola Avorio per il Pd (sostenuta anche da Psi e dalla civica Progetto Umbertide), Mauro Alunni per Leu, Gianni Codovini per “Umbertide cambia”, Giampaolo Conti per il M5s e Luca Carizia, leghista, per il fronte del centrodestra. A Corciano si ricandida l’uscente Christian Betti (Pd), sostenuto da cinque liste. Franco Testi è stato scelto dal centrodestra. Corrono anche Chiara Fioroni (Movimento 5 stelle) e Daniele Vento (Rifondazione). A Passignano la sfida sarà tra Sandro Pasquali, consigliere comunale, e l’assessore uscente Alessandro Moio, entrambi sostenuti da liste civiche. Tre i candidati a Trevi: il sindaco uscente di centrosinistra Bernardino Sperandio, Franco Todini (centrodestra), ex segretario generale del Consiglio regionale, Antonella Meniconi (Movimento 5 stelle). A Cannara, altro Comune commissariato, con incredibili giravolte di appoggi ai vari candidati da movimenti rispetto alla precedente campagna elettorale, l’ex sindaco Fabrizio Gareggia si confronterà con Biagio Properzi e Fabiano Ortolani. A Monte Santa Maria Tiberina, Letizia Michielini sfiderà Dario Maestri. Scopri qui i dettagli sulle modalità di voto.  ]]>

La campagna elettorale è arrivata al capolinea: domenica 10 giugno si voterà per 8 Comuni umbri e andranno alle urne oltre 155 mila cittadini. I Comuni in ballo sono Passignano sul Trasimeno, Corciano, Cannara, Monte Santa Maria Tiberina, Trevi, Umbertide, Spoleto e a Terni. I candidati alla fascia tricolore sono 32. Il turno di ballottaggio è previsto per i soli Comuni con più di 15 mila abitanti il 24 giugno e interesserebbe solo Umbertide, Corciano, Terni e Spoleto. È un momento importante per la politica umbra, per osservare se la rivoluzione delle politiche del 4 marzo scorso, che ha portato qualche giorno fa al Governo l’accoppiata M5s-Lega, avrà una ricaduta anche in sede locale. I confronti sono difficili, c’è sempre molta differenza tra voto amministrativo e quello politico, ma in molte città il malcontento è palpabile, per motivazioni diverse. Alcuni Comuni vanno al voto perché le maggioranze si sono sgretolate: Umbertide per l’implosione del Pd, a Terni per gli effetti delle varie inchieste della magistratura e per il bilancio comunale in sofferenza, a Cannara per le divisioni nella maggioranza. A Spoleto si vota invece con un anno di anticipo, a seguito della morte improv- visa del sindaco Fabrizio Cardarelli, scomparso il 10 dicembre scorso. Il grande interesse politico è dato, in particolare, dall’esito del voto a Terni, dimostrato dall’arrivo dei leader nazionali, da Salvini a Martina. Nella città dell’acciaio sono 8 i candidati a sindaco, cinque dei quali a sinistra: Mariano De Persio (Partito comunista), Emiliano Camuzzi (Potere al popolo con Rifondazione), Alessandro Gentiletti (Senso civico), Paolo Angeletti (un indipendente per il Pd), Andrea Rosati (Prima Terni). Il Movimento 5 stelle punta su Thomas De Luca. Il centrodestra, compatto, presenta Leonardo Latini. C’è pure Casapound con Piergiorgio Bonomi. A Spoleto ci saranno quattro candidati sindaco. In corsa per la fascia tricolore il vice sindaco Maria Elena Bececco, appoggiata da due liste civiche; Umberto De Augustinis per il centrodestra con cinque liste in appoggio; l’assessore alla Cultura, Camilla Laureti, in corsa con tre liste; e infine Maura Coltorti, con “Sinistra per Spoleto”. Assente, intenzionalmente, il Movimento 5 stelle. A Umbertide, dopo che il Pd si è dilaniato per questioni interne con le dimissioni del sindaco Marco Locchi, sono sei i candidati. Oltre a Locchi, ci sono Paola Avorio per il Pd (sostenuta anche da Psi e dalla civica Progetto Umbertide), Mauro Alunni per Leu, Gianni Codovini per “Umbertide cambia”, Giampaolo Conti per il M5s e Luca Carizia, leghista, per il fronte del centrodestra. A Corciano si ricandida l’uscente Christian Betti (Pd), sostenuto da cinque liste. Franco Testi è stato scelto dal centrodestra. Corrono anche Chiara Fioroni (Movimento 5 stelle) e Daniele Vento (Rifondazione). A Passignano la sfida sarà tra Sandro Pasquali, consigliere comunale, e l’assessore uscente Alessandro Moio, entrambi sostenuti da liste civiche. Tre i candidati a Trevi: il sindaco uscente di centrosinistra Bernardino Sperandio, Franco Todini (centrodestra), ex segretario generale del Consiglio regionale, Antonella Meniconi (Movimento 5 stelle). A Cannara, altro Comune commissariato, con incredibili giravolte di appoggi ai vari candidati da movimenti rispetto alla precedente campagna elettorale, l’ex sindaco Fabrizio Gareggia si confronterà con Biagio Properzi e Fabiano Ortolani. A Monte Santa Maria Tiberina, Letizia Michielini sfiderà Dario Maestri. Scopri qui i dettagli sulle modalità di voto.  ]]>