Donatella Porzi Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/donatella-porzi/ Settimanale di informazione regionale Fri, 26 Mar 2021 14:51:19 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Donatella Porzi Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/donatella-porzi/ 32 32 L’Umbria “invisibile” delle tv di comunità https://www.lavoce.it/lumbria-invisibile-delle-tv-di-comunita/ Thu, 01 Oct 2015 13:05:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43660 Don Riccardo Pascolini
Don Riccardo Pascolini

La “tv di comunità” ha contribuito a raccontare sullo schermo quell’“Umbria invisibile” dei tanti giovani che donano il loro tempo agli anziani, alle mense della Caritas, nelle diverse realtà del volontariato, e che reagiscono alle difficoltà di trovarsi un lavoro inventandolo.

Una rappresentazione ben diversa da quella che arriva ogni giorno dagli schermi di televisione, pc, tablet e dalle pagine dei giornali che raccontano di una gioventù rassegnata, rinchiusa nel recinto dei social network, con poca voglia di lavorare e di studiare; giovani “fatti” di alcol e droga, aguzzini e vittime delle violenze del bullismo.

La Voce ne ha parlato con don Riccardo Pascolini, giovane anche lui (34 anni), che dal 2008 è direttore dell’ufficio per la Pastorale giovanile della diocesi di Perugia. Coordinatore degli Oratori perugini e di quelli dell’intera Umbria, dal novembre scorso ha assunto anche l’importante incarico di presidente del Forum dei 7.000 oratori italiani.

“Purtroppo – osserva don Riccardo – esiste un forte disagio giovanile, allarmante in molti suoi aspetti, in una società che, per tante e troppe cause, ha confini generazionali assolutamente precari, difficoltà educative e in cui i ragazzi fanno fatica a trovare certezze su cui crescere e responsabilizzarsi. Un nostro tentativo di risposta a queste problematiche è l’associazione di volontariato ‘Perugia per i giovani’, nata nel 2009. L’intento è quello di promuovere la crescita umana dei giovani, realizzando progetti ed eventi, sostenendoli e accompagnandoli in percorsi di carattere educativo, formativo, aggregativo, ludico, sportivo, caritativo, socio-assistenziale, artistico e culturale.

In questa esperienza, come nella realtà oratoriale, quotidianamente abbiamo modo di vedere che i ragazzi spendono tempo e energie gratuitamente, nelle parrocchie, negli oratori, nelle associazioni, nell’educazione dei ragazzi, nel servizio ai malati, agli anziani e ai poveri, nell’impegno nelle missioni. I giovani, se ben motivati, sostenuti e sollecitati, possono veramente credere nelle proprie capacità, investire su se stessi ed essere protagonisti del proprio futuro”.

Esperienze come la tv di comunità possono servire a far conoscere una realtà del mondo giovanile più positiva; e soprattutto, sono utili a questi giovani abituati a relazionarsi sui social media ?

“Abbiamo provato a mettere sotto gli occhi della città il buono del nostro territorio, mostrando soprattutto come basti dare la possibilità ai giovani di mettersi in gioco con impegno, perseveranza e un po’ di creatività per realizzare progetti concreti, che mostrano il loro potenziale e vanno incontro alle esigenze dei loro coetanei. Basti citare il progetto dello skate-park all’oratorio ‘C’Entro’ di Ponte San Giovanni, del quale si parla in un documentario, pensato, disegnato e pianificato dai ragazzi. Altro importante esempio di partecipazione è l’impegno concreto del Forum regionale dei giovani umbri, esempio di collaborazione e integrazione fra tutte le anime ed espressioni del mondo giovanile umbro”.

Quale è il vostro rapporto con le istituzioni locali?

“I rapporti con le istituzioni sono fondamentali per il mondo oratoriale, ma anche per tutto il panorama del mondo delle associazioni, in quanto il servizio che viene svolto in oratorio non si può scindere dagli altri servizi che il territorio offre o di cui ha bisogno. Regione, Comune e Provincia, Ufficio scolastico regionale, prefettura insieme al Tribunale dei minori e alla scuola, in Umbria, collaborano attivamente con l’oratorio, secondo il principio di sussidiarietà proprio a ciascuno, a favore dei giovani e della cittadinanza tutta. Il contributo regionale per gli oratori (dovuto alla legge regionale n. 28 del 2004) è stato un atto importante, di riconoscimento formale e sostanziale della funzione sociale svolta. Esso permette di programmare, progettare e raggiungere obiettivi altrimenti difficilmente attuabili per i nostri oratori”.

Più del 40% di disoccupati tra i giovani, con un 27% circa di under 30 che non studiano, non hanno un lavoro e hanno anche rinunciato a cercarlo. Il documentario invece racconta di giovani che si sono inventati o stanno cercando di inventarsi un’occasione di lavoro. C’è qualche esperienza di questo tipo maturata grazie alla vita di oratorio?

“Nella vita d’oratorio crediamo che si possano maturare relazioni positive di crescita e condivisione, si possa avere un sostegno e un supporto nel percorso di studi, nell’orientamento alle scelte. Crediamo anche che nello scambio generazionale si possano trasmettere saperi, avere incontri e fornire opportunità, talvolta anche lavorative. Nella formazione di tutti i giovani animatori ed educatori abbiamo visto nel tempo che non si formano solo tecnici specializzati, ma si accompagna la crescita di una persona, a livello integrale, che potrà poi trovare il suo posto nella vita e spendersi al meglio per se stessa e per gli altri anche nell’ambiente lavorativo”.

 

Come funziona

Il progetto “Tv di comunità” era stato avviato alla fine del 2012 con la collaborazione dell’Ordine dei giornalisti e dei Cesvol (Centri servizio volontariato) per cercare di fare conoscere e valorizzare questa realtà spesso sconosciuta, della quale però in Umbria fanno parte migliaia di persone. Questo, mediante la produzione di filmati da diffondere in programmi tv e in occasione di manifestazioni, convegni e dibattiti. Sono stati 48 i video realizzati da una rete di soggetti no profit nell’ambito di quattro progetti: FairTv (che ha visto come capofila Monimbò e associazione Pettirosso), KmZero-Videolab (cooperativa Fioreverde), EverGreen2 (associazione Perugia per i giovani) e Domino – Reazione a catena (Cesvol di Terni e Perugia). Lorenzo Grighi, ex allievo della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia che ha collaborato alla iniziativa, ne ha tratto i due interessanti documentari presentati al Postmodernissimo.

Al Perugia Social Film Festival, appena concluso, sono stati presentati due documentari prodotti dal Corecom Umbria per il progetto “Tv di comunità” ( vedi sopra ) che – come sottolineato dalla presidente del Corecom Gabriella Mecucci – raccontano “un’Umbria diversa. Una realtà troppo spesso invisibile, fatta di persone che si aiutano e che non si dimenticano di chi è in difficoltà. Una realtà composta anche da tanti giovani che non si rassegnano, e che investono su se stessi e sul proprio futuro”.

Tante le storie e le situazioni in quelli che la presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi ha definito “piccoli prodigi quotidiani”. Prodigi che – ha detto Antonio Socci, direttore della Scuola di giornalismo radiotelevisivo – “nella narrazione giornalistica sono lasciati colpevolmente in ombra”.

Nel primo documentario presentato al Festival si comincia da Perugia, con il doposcuola organizzato all’oratorio di San Sisto e la pista di pattinaggio all’oratorio “C’Entro” di Ponte San Giovanni, un progetto interamente costruito dai ragazzi che lo hanno pensato, disegnato e pianificato. E ancora l’esperienza dell’Emporio della Caritas e dell’assistenza fornita a studenti disabili dell’Università perugina.

Belle le storie di questa “Umbria invisibile” anche in provincia di Terni. Come quelle dell’associazione Aladino, che assiste ragazzi con difficoltà psichiche aiutandoli a vivere le esperienze quotidiane di tanti loro coetanei in città; e del Centro diurno “Marco Polo” che assiste quelli che per tanta gente sono ancora “i matti”. Sono tante le storie di “questa Umbria – come si afferma nel documentario – pronta ad aiutare”, l’ultima delle quali porta lo spettatore nel clima sereno e perfino allegro della “Casa dei girasoli” di San Giustino, dove gli anziani ospiti e i giovani volontari cantano e suonano la chitarra come in una festa familiare con nonni e nipoti.

Del secondo documentario sono protagonisti giovani che con talento e creatività hanno superato la paura di “non farcela”. Ad esempio, gli studenti che in un anno e mezzo di intenso lavoro hanno scritto, girato e interpretato a Perugia il cortometraggio Alla luce dei tuoi occhi, accumulando competenze che per alcuni di loro potrebbero tradursi in occasioni lavorative. Un viaggio per dare spazio a questi giovani “con tanta voglia di provarci” che tocca varie località e esperienze, come a Foligno con il progetto degli orti solidali, Corciano con l’innovativa esperienza di collaborazione nel laboratorio Hub Corciano e nella provincia di Terni con i progetti del “Mercato brado” e “Mettiamoci in gioco”.

 

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Obiettivo sanità https://www.lavoce.it/obiettivo-sanita/ Thu, 03 Sep 2015 11:30:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43033 L'Ospedale di Castiglione del lago
L’Ospedale di Castiglione del lago

La Regione Umbria ha ripreso la sua attività istituzionale post-pausa estiva con la riunione di Giunta, il 31 agosto, e con la convocazione dell’Assemblea legislativa il 3 settembre.

Entrambe dedicate ad argomenti tutt’altro che secondari per lo sviluppo della società regionale.

All’assemblea di palazzo Cesaroni, presieduta da Donatella Porzi, è approdato il “Rendiconto generale dell’amministrazione della Regione per l’esercizio finanziario 2014”, che ha avuto come relatore unico il presidente della I Commissione Andrea Smacchi.

La Giunta, presieduta da Catiuscia Marini, ha approvato le delibere che hanno permesso all’Umbria di concludere l’iter per la procedura di attuazione dell’“Accordo di programma per il settore degli investimenti sanitari” di oltre 65 milioni di euro, sottoscritto nel 2013 da Regione Umbria e ministero della Salute, di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze.

Con il varo di quattro delibere, commenta l’assessore alla Salute Luca Barberini, sono state date “le risposte che i territori attendevano secondo gli impegni presi sia dalla Regione che dalle Aziende sanitarie”. Entrando nel merito dei provvedimenti, l’assessore ha precisato che “gli atti approvati riguardano gli interventi programmati per il nuovo ospedale di Narni-Amelia, la riqualificazione degli ospedali di Castiglione del Lago e Città della Pieve, e l’acquisto di tecnologie ed arredi per l’assistenza ospedaliera del lago Trasimeno. Queste nostre proposte saranno trasmesse entro il 4 settembre al ministero della Salute per l’ammissione degli interventi al finanziamento nazionale”.

La Giunta, con il varo delle suddette delibere, ha previsto una serie di interventi, in primis la realizzazione dell’ospedale di Narni-Amelia quale struttura orientata prevalentemente alla riabilitazione sia di base che di media e alta specializzazione, con 140 posti letto, oltre a 4 posti dedicati all’osservazione breve intensiva del pronto soccorso e 14 alla dialisi ambulatoriale, per un importo complessivo di 54.980.340,77 euro. Altro provvedimento rilevante è la riqualificazione degli ospedali di Castiglione del Lago e Città della Pieve.

Il primo dovrà garantire la funzione ospedaliera con una dotazione di 61 posti letto (46 con degenza ordinaria e 15 diurna), 4 posti dedicati all’osservazione breve, 10 posti per le attività di dialisi, oltre a 6 poltrone per i pazienti che necessitano di trattamenti oncologici, per un importo complessivo di 4.542.822,42 euro. Il secondo dovrà garantire una funzione marcatamente territoriale, con riconversione delle attività di degenza per acuti a favore della Medicina del territorio, per un importo complessivo di 2.600.000 euro.

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Il mondo della politica ricorda mons. Elio Bromuri: perdiamo un uomo di enorme spessore umano, culturale, cristiano https://www.lavoce.it/il-mondo-della-politica-ricorda-mons-elio-bromuri-perdiamo-un-uomo-di-enorme-spessore-umano-culturale-cristiano/ Mon, 17 Aug 2015 16:44:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=42544 Incontro-Amici-Voce-27-giugno-2015-(foto-Andrea-Coli)29
Giampiero Bocci con mons. Bromuri all’incontro della Associazione Amici de La Voce del 27 giugno scorso

Tutto il mondo politico umbro esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di mons. Elio Bromuri, avvenuta il 17 agosto dopo una lunga malattia. Univoco il ricordo dello spessore culturale e giornalistico del direttore de La Voce, ma anche la profondità umana e spirituale.

Il sottosegretario Bocci: “sacerdote integerrimo, di un intellettuale raffinato e di un giornalista moderno”. “Don Elio Bromuri – afferma in una nota il sottosegretario agli Interni, l’on.Giampiero Bocci – è stato per tutti noi, che a vario livello ci confrontiamo per operare nel mondo cattolico, la personificazione della generosità e dell’altruismo. E, di più, egli ci ha fatto comprendere, sempre, quanto impegnativo fosse trasformare la spontaneità del farsi fratelli in azione concretamente spesa nella società”.

“Quando, specialmente oggi, dobbiamo confrontarci con resistenze ed egoismi d’ogni tipo verso l’accoglienza – prosegue Bocci – la lezione di don Elio diventa un punto di riferimento immediato e attuale, insostituibile e progettuale: ho avuto il privilegio – io che mi sono formato sul suo insegnamento – di essere stato fra gli ultimi a incontrarlo e di avere ricevuto da lui, pur nelle condizioni estreme della sua vita, l’ulteriore spinta a far valere nelle istituzioni il senso semplice, ma immensamente appagante e proficuo per la società, della disponibilità, costi quel che costi, e della conseguente articolazione organizzativa nel rapporto fra Stato e Chiesa.

Il senso del dialogo con le altre religioni, l’ospitalità data da sempre come un aiuto a chi passa vicino alla nostra comunità e ha bisogno di un atto d’amore e di un minimo di essenziale ristoro: sono questi gli elementi di una civiltà senza aggettivi, nè appartenenze culturali che renderanno ancora più efficaci, domani, le parole e gli esempi di un uomo sobrio, di un sacerdote integerrimo, di un intellettuale raffinato e di un giornalista moderno come è stato, per tutti noi, don Elio Bromuri”.

La presidente Marini: “La comunità regionale perde anche un’importante figura di riferimento per l’impegno che ha profuso in campo umanitario”. “La scomparsa di don Elio – afferma la presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ne ricorda la vita – priva la comunità umbra di un apprezzato esponente della Chiesa perugina che, fin da giovanissimo, ha svolto la sua azione pastorale nella nostra terra con dedizione e intelligenza. Si è poi impegnato soprattutto nel dialogo interreligioso attraverso il Centro ecumenico e universitario San Martino da lui diretto. Docente di Storia della Chiesa all’Università per Stranieri di Perugia, è stato poi un rispettoso ed equilibrato giornalista, dirigendo La Voce, il settimanale di informazione religiosa della Conferenza episcopale umbra. La sua attività pastorale e culturale – aggiunge – è stata sempre orientata a valorizzare le acquisizioni del Concilio Vaticano II verso una continua opera di rinnovamento teologico e religioso per rafforzare la presenza della Chiesa nella comunità cristiana e nella società”.

“La comunità regionale – dice ancora la presidente – perde anche un’importante figura di riferimento per l’impegno che ha profuso in campo umanitario, fondando a Perugia il primo Centro internazionale di accoglienza, l’ostello in cui da mezzo secolo trovano ospitalità e attenzione persone in difficoltà, senza distinzioni di religione o luoghi di provenienza. In questi anni, durante i quali ho avuto modo in varie occasioni di incontrarlo oltre che di leggere i suoi editoriali – prosegue la presidente – ho potuto conoscere e apprezzare il suo modo di operare, volto al bene della società umbra, il suo forte impegno e la ricerca del dialogo non solo fra le diverse professioni religiose ma anche con le istituzioni, non facendo mancare la sua voce, né il suo apporto concreto”.

Il presidente Mismetti: “monsignor Bromuri lascia una grande eredità morale e spirituale”.  Il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, ha definito monsignor Elio Bromuri “grande uomo di fede e figura di primo piano nel panorama culturale e sociale dell’Umbria. Giornalista raffinato – ricorda Mismetti – storico direttore del settimanale La Voce, attento testimone di una società in continua evoluzione, monsignor Bromuri lascia una grande eredità morale e spirituale. Esprimo a nome mio personale, del consiglio e dei dipendenti della Provincia le più sentite condoglianze al cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, all’intera archidiocesi perugino-pievese, ai familiari, ai collaboratori e alle tante persone che hanno avuto l”onore di essergli amiche'”.

Il sindaco Romizi: “don Elio Bromuri lascia a tutti noi il suo pensiero e il suo insegnamento, come beni preziosi da custodire”. “La nostra comunità perde un uomo di enorme spessore umano, culturale, cristiano. Il suo impegno è stato costante nell’arco della sua vita come uomo di Chiesa, come giornalista, come intellettuale. Mancherà a questa città la sua propensione all’accoglienza, l’aiuto a chi ne aveva bisogno, la sua capacità di saper far dialogare anche mondi apparentemente diversi e lontani tra loro”.

A dirlo è il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, commentando la scomparsa di don Elio Bromuri. “Così come accade con le più alte menti – prosegue Romizi in una nota del Comune – don Elio Bromuri lascia a tutti noi il suo pensiero e il suo insegnamento, come beni preziosi da custodire. Lo voglio ricordare con uno dei suoi insegnamenti: ‘Comunicare la Carità – diceva – è necessario perché oggi vige il mondo dell’individualismo, del nichilismo, dell’arroganza del più forte. Oggi è necessario riportare al centro la Carità, ma non nel senso dell’elemosina data al poveretto, ma nel senso di una comunione tra le persone nel rispetto, nella dignità e nella libertà in un progetto comune di sviluppo della comunità umana'”.

La presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi: “ha saputo interpretare e raccontare le ansie e i bisogni, le luci e le ombre della nostra complessa e ricca regione”. Donatella Porzi, “profondamente colpita dalla morte di Don Elio Bromuri, si unisce al dolore della Chiesa perugina ed umbra, che perde una delle figure di maggior rilievo nel dialogo interreligioso. Sicura di interpretare il sentimento di tutti i consiglieri regionali umbri esprimo al cardinale Gualtiero Bassetti i sensi del nostro più profondo cordoglio”.

“Uomo di fede profonda, raffinato intellettuale e giornalista di razza – dice Porzi, in una nota della Regione – don Elio, nella sua prolifica attività di saggista e giornalista, ci ha offerto in tutti questi anni innumerevoli e mai banali spunti di riflessione e di analisi sociale e politica sulla realtà umbra e nazionale. Tutte qualità che nei miei precedenti incarichi amministrativi ho avuto il privilegio di apprezzare attraverso la conoscenza personale con lui e la condivisione di alcune significative esperienze. Come direttore de La Voce, Don Elio ha saputo interpretare e raccontare le ansie e i bisogni, le luci e le ombre della nostra complessa e ricca regione, formando tanti giovani giornalisti e regalandoci i suoi acuti e profondi editoriali settimanali che, da oggi, tanto ci mancheranno”.

Claudio Ricci ricorda la sua “capacità, oggi rara, di ascoltare per meglio mettersi al servizio degli altri”. “La raffinata cultura di Elio Bromuri si univa alla mitezza per le persone. Era proteso, sempre, verso la misericordia concreta nei piccoli gesti della umana quotidianità”: è il ricordo del consigliere regionale Claudio Ricci. “Impegnato nel dialogo fra popoli, religioni e identità culturali attraverso lo strumento del vivere insieme un cammino di esperienze – aggiunge Ricci, in una nota della Regione – Elio Bromuri, carismatico insegnante all’istituto teologico di Assisi, ha dedicato alla comunicazione, attraverso il settimanale La Voce, un ampio impegno nella convinzione, pionieristica, che il saper comunicare è una missione capace di aggiungere valore ai fatti rappresentati soprattutto quando sono storie e testimonianze utili al cammino dell’umanità”. Ricci ricorda infine “il suo stile al tempo stesso colto, mite e attento, che partiva sempre dalla capacità, oggi rara, di ascoltare per meglio mettersi al servizio degli altri”.

Maurizio Ronconi: “Prediligendo sempre le ultime file, con umiltà ha offerto mattoni importanti nella costruzione e per la diffusione delle idee e degli impegni sociali dei cattolici”. Don Elio Bromuri “ha scritto da protagonista una pagina importante della storia dei cattolici umbri. Prediligendo sempre le ultime file, con umiltà ha offerto mattoni importanti nella costruzione e per la diffusione delle idee e degli impegni sociali dei cattolici”: lo afferma l’ex senatore Udc Maurizio Ronconi, in una nota sulla morte del sacerdote perugino.  “Ha permesso – prosegue Ronconi – che anche nei momenti più difficili delle diaspore e delle incomprensioni, i suoi scritti, le sue sollecitazioni, rappresentassero sempre sintesi condivise. La sua presenza è stata sempre rassicurante, fonte di serenità e di volontà costruttive. Mancherà da oggi questo sua discreta ma forte presenza; da oggi dovremo fare da soli con l’aiuto che ci continuerà a offrire da lassù”.

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Regione. Abbronzatura o politica? https://www.lavoce.it/abbronzatura-o-politica/ Thu, 23 Jul 2015 09:21:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=39926 L’insediamento della seconda commissione
L’insediamento della seconda commissione

Il Consiglio regionale è ormai definito nelle sue varie articolazioni. Dopo l’elezione di Donatella Porzi (Pd) alla guida del Consiglio regionale e dell’ufficio di Presidenza, si sono insediate le Commissioni consiliari permanenti: non c’è stata nessuna sorpresa.

Andrea Smacchi (Pd), presidente della prima Commissione (Affari istituzionali e comunitari); Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale) della seconda (Attività economiche e governo del territorio) e Attilio Solinas (Pd) della terza (Sanità e servizi sociali), Raffaele Nevi (FI) presidente del comitato di monitoraggio e vigilanza.

Il Movimento 5 stelle si è tirato fuori dalle nomine per il Comitato a causa dell’“inefficacia storica” di questo organismo, ma anche dalle altre, perché sarebbero stati individuati – secondo i grillini – “protagonisti della logica ‘consociativo-spartitoria’ che ha connotato la politica umbra negli ultimi anni”.

C’era stata qualche polemica sulla composizione delle varie commissioni, sul numero dei membri e sul rapporto tra consiglieri di maggioranza e di opposizione. Alla fine è stato trovato un accordo unanime sulla proposta fatta da Andrea Liberati (M5s) per mantenere, in almeno uno dei tre organismi, un solo consigliere di differenza tra maggioranza e opposizione.

In attesa di ascoltare le linee programmatiche da parte della presidente Catiuscia Marini, previste nei prossimi giorni, i consiglieri regionali del centrodestra e delle liste civiche hanno sottolineato, attraverso i loro capigruppo, la loro disponibilità a essere presenti per attività istituzionali e legislative, “anche nel mese di agosto, concordando le date per normali motivi di programmazione e agenda”.

Lo ha annunciato Claudio Ricci, portavoce del centrodestra e delle liste civiche. “Eviteremo accuratamente – spiega Ricci – polemiche su dettagli procedurali cercando, invece, di svolgere un’opposizione chiara e forte sulla sostanza, come già abbiamo fatto con circa 20 mozioni e atti legislativi. Vogliamo puntare su punti concreti e circostanziati, privilegiando proposte alternative all’attuale Giunta regionale, proprio per dimostrare che siamo in grado di governare l’Umbria molto meglio di quanto sta avvenendo”. Basterà attendere qualche giorno per osservare la capacità di proposta di agosto: mese dedicato, generalmente, all’abbronzatura.

 

Le commissioni consiliari

Prima – “Affari istituzionali e comunitari”: Andrea Smacchi (Pd) eletto presidente con 5 voti; Raffaele Nevi (Forza Italia) eletto vice presidente con 2 voti; Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale); Maria Grazia Carbonari (M5s); Gianfranco Chiacchieroni, Marco Vinicio Guasticchi, Giacomo Leonelli (Pd); Valerio Mancini (Lega nord).

Seconda – “Attività economiche e governo del territorio”: Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale) eletto presidente con 5 voti; Emanuele Fiorini (Lega nord) eletto vice presidente con 2 voti; Marco Vinicio Guasticchi, Giacomo Leonelli e Andrea Smacchi (Pd); Claudio Ricci (Rp); Andrea Liberati (M5s); Silvano Rometti (Socialisti riformisti).

Terza – “Sanità e servizi sociali”: Attilio Solinas (Pd) eletto presidente con 4 voti; Sergio De Vincenzi (Ricci presidente) eletto vice presidente con 2 voti; Eros Brega, Gianfranco Chiacchieroni (Pd), Maria Grazia Carbonari (M5s), Silvano Rometti (Sr), Marco Squarta (FdI).

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Due donne al comando https://www.lavoce.it/due-donne-al-comando/ Thu, 16 Jul 2015 10:01:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=39130 L’aula del consiglio regionale
L’aula del consiglio regionale

Non era mai successo nella storia politica dell’Umbria che due donne guidassero la Regione: Catiuscia Marini è stata riconfermata presidente per altri cinque anni e condurrà l’istituzione regionale in uno dei periodi più difficili dal punto di vista economico e sociale, Donatella Porzi è il nuovo presidente dell’assemblea regionale umbra, il 18° della storia regionale, ed è la prima donna a ricoprire questo incarico.

Questo primato di donne nella politica umbra vuol dire qualcosa? La nuova legge elettorale, con l’indicazione della parità di genere, anche nel voto, intendeva dare più spazio alle donne, anche da un punto di vista numerico.

È vero che la Porzi è stata la più votata della lista Pd, ma è anche vero che ha potuto godere di un vasto appoggio di riferimento (l’area Bocci, attraverso i suoi vari candidati “maschietti”, ha consentito di farle ottenere il titolo di Lady Preferenze).

Ma basta scorrere l’elenco dei consiglieri eletti a palazzo Cesaroni per osservare l’elezione di sole 4 donne, di cui 3 ai vertici, cioè la Marini, la Porzi e l’assessore Fernanda Cecchini, con il suo mega-assessorato, e l’unica rappresentante dell’opposizione che è Maria Grazia Carbonari del Movimento 5 stelle.

Probabilmente in Umbria ci sono donne che hanno le caratteristiche giuste per esercitare il mandato degli elettori. Va registrato il fatto che dal 2000 in poi una donna (prima Maria Rita Lorenzetti per dieci anni, ora la Marini che raggiungerà anch’essa questo traguardo) ha guidato l’esecutivo di palazzo Donini, una eccezione prettamente umbra.

Per la cronaca, la Porzi è stata eletta con i 13 sì della maggioranza grazie a un accordo interno nel Pd, e le 8 schede bianche delle opposizioni. Il centrodestra non ha proposto nessuno. Non c’è stata alcuna sorpresa anche per quanto riguarda i due vice presidenti, che sono per la maggioranza Marco Vinicio Guasticchi (indicato dal Pd) e Valerio Mancini per l’opposizione (il leghista è stato candidato da tutto il centrodestra).

Il primo è stato eletto con 12 voti, il secondo con 6. Nel suo discorso dopo l’elezione, la Porzi ha parlato della “necessità di un processo di avvicinamento dei cittadini alla politica e, quindi, alle istituzioni. Questa nostra Regione può e deve rivendicare di aver creato a partire dagli anni Settanta una identità regionale che si è tradotta in crescita e in direzione anche della qualità dei servizi”.

La Porzi ha invitato Giunta e consiglieri a “esprimersi con coraggio, a non aver paura delle innovazioni, ad alzare l’asticella con determinazione, pronti a dominare i processi, capaci a indirizzarli, consapevoli delle nostre potenzialità”. Visto che il “potere umbro è rosa”, perché non caratterizzarsi per qualche iniziativa particolare? Il consigliere Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale) ha proposto un taglio alle indennità dei consiglieri regionali, peraltro meno sostanziose rispetto a tante altre regioni. Quale migliore inizio, per la coppia di donne al comando, che rendere concreta questa iniziativa?

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Si vota per la presidenza del Consiglio regionale: chi guiderà i 21? https://www.lavoce.it/si-vota-per-la-presidenza-del-consiglio-regionale-chi-guidera-i-21/ Wed, 08 Jul 2015 13:11:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=37986 Palazzo Cesaroni sede del Consiglio regionale dell’Umbria
Palazzo Cesaroni sede del Consiglio regionale dell’Umbria

Al via la decima legislatura della Regione dell’Umbria, e per la fine di questa settimana dovrebbe esserci anche la guida a palazzo Cesaroni. La seduta di insediamento (giovedì 9 luglio ndr) sarà curata dal “consigliere anziano”, il socialista Silvano Rometti; si dovranno eleggere il nuovo presidente dell’assemblea e l’ufficio di presidenza. Al momento la strada sembra spianata per Donatella Porzi (Pd), la “signora delle preferenze”, che diventerebbe la prima donna presidente del nostro Consiglio regionale.

Probabilmente verrà eletta al quarto scrutinio, previsto per venerdì 10 nel pomeriggio, quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. Per centrare il risultato nei primi tre scrutini occorrerà una maggioranza dei quattro quinti, quindi almeno 16 voti, mentre nella quarta, il quorum si abbassa: per l’elezione del presidente, basterà la maggioranza assoluta. Basta ricordare che i voti, complessivamente, sono 21, di cui 10 democratici (11 con la Marini). I membri dell’ufficio di presidenza rimarranno in carica 30 mesi e saranno rieleggibili.

L’indicazione del segretario regionale Pd, Giacomo Leonelli, capogruppo annunciato del gruppo consiliare, è per la Porzi, “una proposta di qualità – ha osservato. – E con due donne nei ruoli apicali della Regione Umbria, si dà un segnale importante di attenzione alle tematiche della parità, oltre che di apertura alla società”.

Si parla di vicepresidenza per Marco Vinicio Guasticchi (Pd), che avrebbe aspirato alla presidenza, mentre per la minoranza pare certa la nomina del leghista Valerio Mancini: sarebbe una novità storica, con la Lega per la prima volta nell’ufficio di presidenza di palazzo Cesaroni.

Per la presidenza di alcune commissioni si fanno i nomi di Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale), e di Marco Squarta (Fratelli d’Italia) o Raffaele Nevi (FI) per la commissione Controllo e garanzia, in genere appannaggio della minoranza. Questo è il quadro, a poche ore dall’inizio degli scrutini.

Però in questi giorni le polemiche ci sono state, soprattutto nel Pd, e molto accentuate tra le sue varie componenti. Quasi contemporaneamente la minoranza del Pd umbro, rappresentata in Consiglio solo da Attilio Solinas, ha promosso un coordinamento, firmato da 90 esponenti, allo scopo di creare “una rete capillare in grado di ridare forza e voce alla Sinistra nella società regionale, attraverso un’azione politica condivisa anche con le forze sociali e con tutti i soggetti che intenderanno unirsi a essa”.

L’obiettivo è quello di sviluppare politiche di sinistra, nel centrosinistra, per far tornare a votare Pd alcuni di quelli che vengono visti come gli “azionisti di riferimento” del partito, presenti “nel mondo del lavoro, della scuola e, in generale, i più colpiti dalla crisi”. Vi partecipano, tra gli altri, l’ex sindaco di Perugia, Renato Locchi, l’ex segretario regionale Lamberto Bottini, Piero Mignini, Mario Bravi, lo stesso Solinas, Vincenzo Riommi.

E con tutto questo intrecciarsi di movimenti e di posizioni, sarà così tranquillo lo scrutinio per la guida di palazzo Cesaroni?

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“Il nostro obiettivo sarà la crescita” https://www.lavoce.it/il-nostro-obiettivo-sara-la-crescita/ Thu, 25 Jun 2015 08:44:24 +0000 https://www.lavoce.it/?p=36585 La nuova giunta regionale
La nuova giunta regionale

È stata definita la nuova Giunta regionale, tra qualche volto nuovo (l’assessore esterno, in quota Psi, Giuseppe Chianella, e l’altro esterno, il prof. Antonio Bartolini, indicato dalla presidente Marini) e altri visi, targati Pd, molto conosciuti.

Si va dall’assessore confermata, con superdeleghe, Fernanda Cecchini a un altro uscente, il ternano Fabio Paparelli, fino a Luca Barberini, già consigliere regionale nella scorsa legislatura ed esponente di primo piano della cosiddetta area che fa riferimento al sottosegretario Gianpiero Bocci.

“Ho nominato la nuova Giunta regionale – ha detto la Marini – affidando ai cinque membri delle deleghe coerenti con la strategia programmatica e le priorità che avremo di fronte a noi in questa legislatura, il cui obiettivo principale è quello della crescita e dell’innovazione della nostra regione”.

Ha quindi ricordato che “il principio che mi ha ispirato nella scelta dei nuovi assessori è stato quello che richiede alla politica di riassumere su di sé le funzioni di scelta e di coordinamento delle azioni di governo.

Questo esecutivo segna anche il superamento di una modalità di concertazione con il resto delle autorità locali di governo, le forze sociali ed economiche. Vorremmo infatti avviare una modalità innovativa e originale nel confronto con il corpo della società regionale, seguendo modalità che siano più coerenti con la necessità di assumersi la responsabilità delle scelte delle azioni programmatiche, e anche della verifica del raggiungimento degli obiettivi”.

Gli assessori eletti – Cecchini, Paparelli e Barberini – hanno tenuto a precisare che non lasceranno il posto di consiglieri. In questo modo non daranno modo ai primi non-eletti di entrare in Consiglio percependo l’indennità; insomma, grazie a questa scelta non si peserà sulle casse regionali. È vero, ma, se non fossero stati scelti due assessori “esterni”, l’erario regionale ne avrebbe beneficiato ancora di più…

Per la composizione della Giunta non tutto è filato liscio. In particolare, all’interno del Psi. Nel momento in cui Silvano Rometti , pur eletto, si è reso conto che non avrebbe fatto parte dell’Esecutivo, è stato scelto, sostanzialmente con le stesse deleghe, un uomo di sua fiducia: il sindaco di Avigliano Umbro, Giuseppe Chianella , preferito, alla fine, a Claudia Bastianelli.

Ma le polemiche più dure sono arrivate dall’interno del Pd: a Terni per la scelta di Paparelli, ma, in generale, dalla sinistra Pd che non ha digerito l’esclusione dall’Esecutivo. “Escludere la sinistra – è detto in una nota – sia quella interna al partito sia quella esterna, rappresenta la scelta sbagliata, incoerente con il lavoro svolto da tutto il Pd prima del 31 maggio, che va nel senso opposto all’esito elettorale”.

La Giunta è nominata; restano da scegliere le presidenze delle Commissioni e soprattutto il presidente del Consiglio. Sembrano in lizza “lady-preferenze”, la bocciana Donatella Porzi, e l’ex presidente della Provincia di Perugia, Guasticchi. Ma non si escludono colpi di scena.

 

La Giunta e le deleghe

Il nuovo Esecutivo regionale, con l’applicazione della riforma, è composto dalla riconfermata presidente Catiuscia Marini (Pd) e da cinque assessori (non più otto). La Marini, alla seconda legislatura da presidente, in passato è stata sindaco di Todi, dal 1998 al 2007, ed è stata anche parlamentare a Strasburgo. La Presidente terrà per sé le deleghe che riguardano la programmazione, la gestione dei Fondi europei, la protezione civile, le politiche di parità, la promozione, l’internazionalizzazione dell’Umbria e – novità da mettere in rilievo – il bilancio.

Vice presidente è il ternano, in quota renziana, Fabio Paparelli (Pd), uno dei confermati della precedente Giunta. Ha iniziato il percorso politico nel Psdi come consigliere della Circoscrizione Tacito. Successivamente è stato consigliere comunale di Montecastrilli e assessore alla Provincia di Terni. Dal giugno 2013 è stato assessore regionale “esterno”. Al primo mandato come consigliere regionale, è risultato il primo degli eletti nella provincia di Terni. È docente in discipline giuridiche ed economiche. A lui vanno le deleghe a lavoro, formazione, competitività delle imprese e innovazione del sistema produttivo, infrastrutture digitali e rapporti con Sviluppumbria e Gepafin.

Altra riconfermata Fernanda Cecchini (Pd), con um mega-assessorato, dato che si occuperà di agricoltura, ambiente, caccia e pesca, ma anche di cultura, spettacolo e grandi manifestazioni. Tifernate, è stata sindaco della città dal 2001 al 2010, quando è stata eletta in Regione.

Luca Barberini (Pd di area “bocciana”) è il nuovo assessore alla sanità e al welfare. Il folignate sarà anche il “ministro per i rapporti col Parlamento”, ovvero la figura di raccordo con il Consiglio regionale. Di professione commercialista, ha guidato la Valle Umbra servizi spa, società di servizi pubblici nel territorio dell’area vasta Foligno-Spoleto-Valnerina. Nel 2010 è stato eletto nel Consiglio regionale dell’Umbria nella lista del Pd.

C’è pure un sindaco di un piccolo Comune del Ternano, Avigliano Umbro, tra i nuovi volti: è il socialista Giuseppe Chianella , nominato assessore alle infrastrutture, trasporti, riqualificazione urbana e centri storici.

Nella compagine governativa compare un esterno, un docente universitario di Diritto amministrativo all’Università di Perugia, Antonio Bartolini. A lui sono state conferite le seguenti deleghe: riforme, risorse umane e patrimoniali, agenda digitale, scuola ed edilizia scolastica.

 

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Regione. Chi comporrà l’ambita cinquina? https://www.lavoce.it/chi-comporra-lambita-cinquina/ Thu, 11 Jun 2015 10:04:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=35388 L’aula del consiglio regionale dell’Umbria
L’aula del consiglio regionale dell’Umbria

Dopo il voto che ha confermato il centrosinistra e Catiuscia Marini alla guida dell’Umbria, oltre alla consueta analisi dei flussi elettorali, la composizione del nuovo esecutivo dovrebbe essere definito nei prossimi giorni.

Le norme riducono il numero degli assessori, che ora saranno cinque. La Presidente ha assicurato di voler mantenere autonomia nelle scelte, ma è chiaro che bisognerà considerare le “esigenze” dei partiti della coalizione (Pd, Psi e Sel) e, nella scelta tra i componenti del Partito democratico, inserire esponenti che possano coprire l’ambito territoriale e le varie “correnti”.

Nella riduzione del numero degli assessorati ci sarà spazio per nuovo blocco delle deleghe. Partiamo dai nomi in circolazione.

Donatella Porzi, già assessore alla Cultura della Provincia di Perugia, è stata la più votata in assoluto in Umbria, ma non sembra in corsa per un posto in Giunta.

Paiono più accreditati Fernanda Cecchini, Luca Barberini (area Bocci) e Fabio Paparelli (per coprire l’area di Terni). Rimangono a disposizione due posti, di cui uno dovrebbe andare ai socialisti, con Silvano Rometti in predicato di ulteriore conferma, anche se si fa il nome di Claudia Bastianelli.

Ma la questione è aperta perché, anche dal segretario regionale Pd, Giacomo Leonelli, ora entrato a palazzo Cesaroni, è stata lanciata la proposta di una squadra totalmente nuova. Al punto che la Segreteria regionale del Psi ha fatto presente di non voler accettare imposizioni che “provengono da esponenti di altre forze politiche”, sottolineando “la propria autonomia sull’indicazione di eventuali figure per ricoprire il ruolo di assessore, partendo dal consenso ricevuto dagli elettori e considerando che, con la riduzione a 5 unità della Giunta, chi ricoprirà questo ruolo dovrà possedere determinati requisiti per affrontare al meglio i problemi che la regione ha davanti”.

La presidente Marini vorrebbe un “tecnico” – si fa il nome del prof. Luca Ferrucci – per ricoprire l’incarico con le deleghe all’economia. Nell’accorpamento dei settori, per la riduzione del numero degli assessori, si sta pensando a mettere insieme sanità e welfare, poi agricoltura insieme a turismo e cultura, urbanistica con l’ambiente, lavori pubblici e trasporti e un’area che comprenda bilancio e sviluppo economico. La Marini, che ha tenuto a lungo la delega alla sanità nella legislatura passata, dovrebbe tenere per sé tutta l’area che comprende la programmazione legata ai Fondi europei.

 

I grillini (e non solo) fanno ricorso

Da più parti si è levata un’accusa di incostituzionalità contro la legge elettorale regionale

La proclamazione degli eletti da parte dell’ufficio centrale regionale – alla corte d’Appello – ha di fatto avviato la decima legislatura regionale, e così la presidente Catiuscia Marini e i 20 consiglieri sono entrati in carica.

Ma c’è una prima novità nel Movimento 5 stelle: eletta Maria Grazia Carbonari (1.085 voti) con 4 voti in più rispetto a Claudio Fiorelli (1.081). Gli stessi grillini hanno annunciato un ricorso al Tar contro la legge elettorale.

I deputati Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini hanno spiegato che “per la difesa dei principi di democrazia e di rappresentanza territoriale, presenteremo subito dopo la proclamazione degli eletti, come prevede la legge, un nuovo ricorso, questa volta al Tar, contro l’Umbricellum. Ricorso presentabile sia dai candidati che dagli elettori. Siamo convinti che il Movimento 5 stelle e i suoi sostenitori siano stati penalizzati dalla nuova legge elettorale dell’Umbria, che prevede meccanismi manifestamente incostituzionali”.

“La nuova legge elettorale – ha sottolineato Gallinella -, votata a febbraio da palazzo Cesaroni, è stata tagliata e cucita su misura per il Pd per frenare l’emorragia di consensi, a garanzia dello status quo. Una legge ostile al pluralismo politico e sorda alla domanda di cambiamento urlata il 31 maggio scorso dagli elettori. Una legge ‘salva poltrone’, lesiva della rappresentanza territoriale”.

Va ricordato che diverse formazioni politiche hanno presentato ricorso contro la legge elettorale, considerata incostituzionale.

Intanto, con la proclamazione degli eletti sarà possibile costituire i gruppi consiliari ed entro il prossimo 30 luglio – cioè a 60 giorni dalla data di svolgimento delle elezioni – sarà convocata la seduta di insediamento del nuova Assemblea da parte del consigliere regionale più anziano di età. Contestualmente verrà eletto l’Ufficio di presidenza, che è composto dal presidente dell’Assemblea legislativa e da due vice presidenti. Per eleggere il Presidente nelle prime tre votazioni è necessaria la maggioranza di 4/5, cioè 17 consiglieri. Dalla quarta votazione in poi sarà sufficiente la maggioranza assoluta, quindi 11 consiglieri.

Una volta eletto il Presidente, si voteranno i due vice presidenti con la procedura del voto limitato: una modalità che consente alle opposizioni di essere rappresentate perché ogni consigliere può esprimere una sola preferenza. Nella prima seduta successiva, la presidente Catiuscia Marini esporrà il programma di governo e presenterà i componenti della Giunta regionale.

 

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Nuova Giunta, nuova opposizione https://www.lavoce.it/nuova-giunta-nuova-opposizione/ Thu, 04 Jun 2015 10:22:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=34662 Catiuscia-Marini-presidenteCatiuscia Marini si è confermata in sella all’Umbria.

Lo sfidante Claudio Ricci ha provato a disarcionarla, ma non ci è riuscito per poco (appena 12 mila voti di differenza).

È la prima volta che il centrosinistra, che governa da sempre la Regione, è stato avvicinato dagli avversari.

L’astensionismo (il 10 per cento) e il calo di voti del Pd, rispetto a cinque anni fa, hanno inciso; ma altri fattori, come un centrodestra unito, hanno portato Ricci a sfiorare lo storico ribaltone.

È indubbio che ora l’opposizione sarà poco moderata perché composta anche da esponenti di Lega Nord e Movimento 5 stelle. Ma questo potrebbe essere uno stimolo importante per la maggioranza.

Resta la vittoria della Marini, che ora già si trova fare i conti con l’organizzazione di una Giunta regionale dove i posti sono diminuiti (da 8 a 5), così come il numero dei consiglieri regionali (passati da 30 a 20, e con molte facce nuove).

“Terrò conto del consenso – ha osservato la presidente – e ci confronteremo con gli eletti. Userò fino in fondo le mie prerogative presidenziali”. Può sembrare la dichiarazione di maniera che viene espressa dopo ogni votazione.

Poi, al momento dell’assegnazione delle deleghe, non sarà così semplice, considerando che la giunta dovrà essere articolata tra uomini e donne e bisognerà tenere conto dei campioni delle preferenze (Donatella Porzi e Luca Barberini) ma anche delle provenienze territoriali, oltre che dell’equilibrio della coalizione (Socialisti e Sel).

Fin dalle prime dichiarazioni, la Marini ha sottolineato il risultato della Lega nord – i consensi in Umbria in 5 anni sono triplicati – là dove i “temi della sicurezza e dell’immigrazione sono stati decisivi per il loro risultato; il Pd deve farsi carico di questi problemi.

Sono grandi questioni nazionali, come quella della riforma della scuola, sui quali si dovrà alzare il livello di rappresentanza politica della comunità regionale.

Da oggi inizia una legislatura in cui avrò un’attenzione ancora maggiore rispetto a problemi sentiti anche da quelli che non mi hanno votato. E centrali poi saranno i temi del lavoro e delle imprese”.

Nell’analisi del voto occorre guardare alla Lega nord e valutare se abbia o meno aiutato il successo di Ricci. Alcuni moderati – tra cui Gianfranco Sebastiani e Maurizio Ronconi – avevano preso le distanze dal candidato del centrodestra, Ricci, proprio perché sostenuto dalla Lega nord.

La loro lista di appoggio alla Marini – con altri candidati di diversa estrazione – non ha avuto successo, ma è certo che molti moderati non hanno apprezzato le posizioni di Matteo Salvini.

Se la Marini già immagina un’opposizione che “non avrà più, rispetto al passato, i caratteri della moderazione”, Ricci ha parlato invece di “un’opposizione seria, attenta ma costruttiva per il bene dell’Umbria”. Lo sconfitto lascerà, intanto, la poltrona di sindaco di Assisi per trasferirsi a palazzo Cesaroni.

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La fiaccola in cammino alla volta della Croazia https://www.lavoce.it/la-fiaccola-in-cammino-alla-volta-della-croazia/ Thu, 06 Mar 2014 13:33:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=23254 L’accensione della fiaccola benedettina
L’accensione della fiaccola benedettina

Domenica 2 marzo a Norcia, con una grande festa, hanno preso il via le Celebrazioni benedettine. La cerimonia inaugurale dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono d’Europa ha visto riunite le tre comunità benedettine di Norcia, Cassino e Subiaco, ciascuna con i loro rappresentanti istituzionali e i loro cortei storici. Il sindaco Gian Paolo Stefanelli ha accolto i suoi colleghi di Subiaco e Cassino, rispettivamente Francesco Pelliccia e Giuseppe Golini Petrarcone, l’assessore alla cultura della Regione Umbria Fabrizio Bracco, l’assessore al turismo della Provincia di Perugia Donatella Porzi e l’ambasciatore della Croazia presso la Santa Sede Filip Vucan, giunti per l’occasione a Norcia insieme a tante altre autorità religiose e civili. Si sono ritrovati tutti in piazza San Benedetto, dove è stato possibile assistere alla sfilata e all’esibizione dei figuranti in costume, tra danze medievali e performance di tamburini. Una vera e propria festa di colori e musica che ha preceduto quella più intima e spirituale che si è celebrata poco dopo in basilica dove, al termine della solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’abate ordinario di Subiaco Mauro Meacci, è stata accesa la fiaccola benedettina “Pro Pace et Europa Una”. “La Fiaccola – ha annunciato l’abate Meacci durante l’omelia – quest’anno partirà alla volta della Croazia, vicino a quei Paesi dove oggi spirano venti di terrore. Come ogni anno, la sua missione sarà quella di portare il messaggio illuminante ed evangelizzante di San Benedetto, un grande maestro in grado di offrire ai popoli e agli uomini di tutto il mondo gli strumenti dell’arte santa: la lettura della Sacra Scrittura, la preghiera e la vita di comunità”. Nel suo lungo ed impegnativo viaggio, che si concluderà a Norcia la sera del 20 marzo, la sacra fiammella sarà scortata da giovani tedofori delle tre città benedettine. La prima destinazione sarà Zagabria, dove sarà accolta presso l’ambasciata italiana dall’ambasciatrice Emanuela D’Alessandro, dal sindaco di Zagabria Milan Bandic, dall’arcivescovo, il cardinae Josip Bozanic, e dallo stesso presidente della Repubblica di Croazia Ivo Josipovic. “La Fiaccola benedettina – aggiunge il sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli – sarà a Zagabria anche per salutare ed illuminare simbolicamente il recente ingresso della Repubblica di Croazia nell’Unione Europea (avvenuto lo scorso 1 luglio 2013). Sarà ambasciatrice dell’opera meravigliosa svolta da San Benedetto attraverso la sua Regola per la formazione della civiltà e della cultura europea, in questo momento più che mai bisognosa di un rinnovamento etico e spirituale che attinga alle radici cristiane del Continente”. Quest’anno verrà celebrato anche il 50° anniversario della proclamazione di San Benedetto a “Patrono principale d’Europa” da parte del Papa Paolo VI.

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Il ministro Kyenge all’Università per Stranieri https://www.lavoce.it/il-ministro-kyenge-alluniversita-per-stranieri/ Thu, 26 Sep 2013 13:04:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=19321 kyenge-5Nella prestigiosa Aula Magna dell’Università per stranieri di Perugia dove troneggiano i mezzi busti di Leonardo e Dante ai lati di un grande affresco di Dottori, mercoledì 25 settembre, si è svolta una intensa serata che aveva per scopo fare memoria della schiavitù africana. È la settima Giornata della Memoria e contro la schiavitù che intende far prender coscienza degli orrori, delle sofferenze e delle umiliazioni che sono state inflitte alle popolazione del Continente africano, ricchissimo e alienato come è stato ricordato da Généviève Makaping, antropologa e giornalista africana.

Non si è trattato di una semplice manifestazione, ma di un convegno di studio che ha visto la presenza di studiosi come Laura Balbo, sociologa e di Federica Guazzini, africanista dell’Università per stranieri. Quest’ultima ha parlato del ruolo delle donne per lo sviluppo dell’Africa.

Sono poi intervenuti altri personaggi italiani e africani che hanno portato i loro saluti ed hanno anche trattato l’argomento centrale da vari punti di vista a cominciare dal rettore Giovanni Paciullo che ha moderato i lavori. Sono state descritte le radici storiche della schiavitù che è durata tre secoli ed è stata ufficialmente abolita dalla Società delle Nazioni solo nel 1926.

Di ciò ha fatto cenno l’assessore regionale Bracco e l’assessore provinciale Donatella Porzi ha svolto una elaborata relazione sulle vecchie e nuove schiavitù. L’iniziativa è stata organizzata dall’Università, dall’Associazione Umbria – Africa, con la collaborazione di Paul Dongmeza, presidente dell’Associazione e coordinatore della Casa delle Culture africane.

I lavori s

ono stati conclusi da Cécile Kyenge Kashetu, Ministro per l’Integrazione della Repubblica italiana, accolta con fragorosi applausi da una grande folla di italiani e africani che ricolmavano l’aula e i corridoi adiacenti. La ministra ha svolto un discorso sui diritti delle persone facendo riferimento non solo alla storia africana, ma alle nuove forme di esclusione, sfruttamento, emarginazione considerando la persona come detentrice di diritti in quanto persone e chiamando in causa tutti coloro che a fronte dei diritti devono assumersi le loro responsabilità e i loro doveri. Ha citato anche papa Francesco quando si è recato a Lampedusa ed ha voluto visitare la porta d’ingresso di moltissimi profughi ed emigrati che devono essere accoti con umanità e solidarietà. Ha ricordato che gli schiavi africani sono stati 15 milioni e di ciò si deve avere sempre viva la memoria.

Al convegno erano presenti Malugeta Gessese, della presidenza dell’Unione africana e anche Kamara Dakamo Mamadou, ambasciatore della Repubblica del Congo e decano del Corpo diplomatico africano presso il Quirinale, che ha ammonito di non perdere la memoria – chi non ha memoria non ha futuro – ed ha ringraziato Perugia e l’Università perché favorisce nel mondo il dialogo tra le culture.

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L’educazione alla pace insegna agli studenti a “volare” https://www.lavoce.it/leducazione-alla-pace-insegna-agli-studenti-a-volare/ Thu, 15 Sep 2011 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=9631 L’educazione alla pace negli anni si è progressivamente affermata nelle scuole di ogni ordine e grado, e non è lasciata soltanto all’iniziativa dei singoli. Lo dimostra il seminario promosso dall’Ufficio scolastico regionale, rappresentato nella sala conferenze della Fondazione Sant’Anna di Perugia dalla nuova dirigente Maria Letizia Melina e dal funzionario Ada Girolamini, che si è tenuto nella mattinata dell’8 settembre. Il seminario era riservato ai dirigenti scolastici che hanno partecipato, in numero elevato, dalle varie città dell’Umbria. Le loro relazioni hanno mostrato una variegata serie di iniziative e soprattutto di metodologie seguite nello sviluppare percorsi formativi adeguati ai vari livelli di scuola. Nelle relazioni dei dirigenti sono emerse anche indicazioni di metodo che sono alla base di una moderna pedagogia secondo la quale “la scuola insegna a volare, ma a volare sono loro”, gli alunni. Ciò va trasmesso attraverso l’impegno e il coinvolgimento diretto dei bambini e degli adolescenti, chiamati a realizzare iniziative con la popolazione, a pulire i parchi e i giardini, a fare teatro, impegnarsi in qualche servizio di volontariato. Da queste relazioni è venuto un quadro diverso da quello che spesso emerge nei media, di una scuola lontana, fredda e neutrale mentre, anche dal tono delle relazioni, si è notato interesse e passione educativa. Una visione di sintesi di tali problemi, in chiave propositiva, è venuta dalla relazione della dirigente Melina, che ha svolto una sintesi dei temi cardine delle metodologie d’insegnamento. Un insegnamento che non deve essere astratto e cattedratico, ma fare leva sul vissuto quotidiano e tenere conto di vari aspetti della personalità e dell’ambiente di vita dell’alunno. Pertanto comporta un percorso personalizzato di crescita integrale, tutt’altro che una trasmissione di nozioni astratte. Al seminario, che è durato un’intera mattinata, oltre ai saluti del vice Sindaco di Perugia, dell’assessore provinciale alla Pace e diritti umani Donatella Porzi, del preside Alunni della Fondazione Sant’Anna, vi sono state due relazioni piuttosto impegnative di mons. Elio Bromuri e Flavio Lotti, che hanno dato molti spunti di riflessione ai dirigenti scolastici presenti, i quali hanno poi dimostrato apprezzamento per quanto detto. Nei due interventi si è parlato del significato della pace, che spesso – ha detto Lotti – è una parola abusata e perfino confusa con iniziative di guerra che nulla hanno a che fare con la pace. Il discorso di Lotti è stato molto critico anche in relazione alla commemorazione – fatta dai media e dai governi occidentali – dell’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001, che ha provocato tremila morti, degni di essere ricordati, evidentemente, ma senza dimenticare tutti gli altri morti (250 mila), vittime anch’essi dell’11 settembre a causa delle guerre che si sono scatenate come rivalsa americana. Ha poi affermato che la pace si realizza non attraverso la guerra ma la convivenza attiva, costruendo un mondo in cui siano garantiti a tutti i diritti umani. Don Bromuri si è invece soffermato sul tema della pace sviscerato attraverso anche i testi classici, quale la profezia di Isaia, il trattato di un antico vescovo di Assisi chiamato Magister Rufinus il quale scrisse uno splendido trattato sul bene della pace (De bono pacis), l’esempio di san Francesco e l’attuale insegnamento della Chiesa che ha proposto il movimento ecumenico, il dialogo interreligioso, con iniziative che hanno lasciato un segno indelebile quale l’incontro dei rappresentanti delle religioni ad Assisi convocati da Giovanni Paolo II 25 anni fa (27 ottobre 1986) e quest’anno da Benedetto XVI nello stesso giorno, 27 ottobre. Il titolo della relazione di don Bromuri era “Da palcoscenico a protagonisti. Una città per il dialogo”, nel senso che l’Umbria spesso si limita a fare da scenario ad iniziative che vengono da fuori, mentre dovrebbe essere anche attiva e protagonista nel promuovere valori essenziali ed attuali quale la pace, la solidarietà e i diritti di tutti gli uomini in un abbraccio di fraternità universale. A conclusione Carla Casciari, vice presidente della Giunta regionale, ha espresso la volontà della massima istituzione regionale di considerare l’educazione, e in particolare l’educazione alla pace, una risorsa culturale e sociale di primaria importanza per una regione quale l’Umbria che della pace ha fatto il suo emblema, anche e non solo per la Marcia Perugia-Assisi che è divenuta un punto di riferimento per il pacifismo internazionale.

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Viva lo sport senza frontiere https://www.lavoce.it/viva-lo-sport-senza-frontiere/ Thu, 19 May 2011 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=9375 “Sport per tutti” è lo slogan che ha fatto da cornice agli eventi della Festa in amicizia 2011 (13-15 maggio) promossa dall’Istituto Serafico di Assisi. Il messaggio è chiaro: fare sport non deve essere prerogativa dei “ più fortunati”; oggi tutti possono cimentarsi in varie discipline, le più congeniali alle proprie caratteristiche fisico-psichiche, grazie anche agli ausili che la moderna tecnologia mette a disposizione. Questi i temi affrontati nel convegno del 13 maggio dal titolo “Sport e disabilità: educazione, riabilitazione, integrazione”. Nel saluto di apertura mons. Sorrentino, vescovo di Assisi, ha voluto affermare l’importanza del tema quale proposta per lo sviluppo integrale della persona. Due le sessioni del convegno, moderate con competenza da Giampiero Spirito, responsabile Sport di Tv2000. Nella prima sono stati affrontati argomenti inerenti la medicina dello sport, le attività sportive adattate, le tecnologie e gli ausili a servizio dello sportivo disabile; nella seconda si è articolato un confronto-dibattito tra i rappresentanti nazionali delle più importanti associazioni italiane che si occupano di sport per disabili (Cip, Fisdir, Special Olympics, Csi) esprimendone le realtà e le prospettive. Emozionante è stata la testimonianza di Enzo Masiello, campione paralimpico, efficace esempio del grande valore dello sport quale veicolo di integrazione. È nella giornata di sabato 14 che i giovani atleti hanno dimostrato la loro “performance” partecipando, presso lo stadio comunale di Bastia Umbra, gentilmente concesso dall’Amministrazione comunale, a Giochi sportivi unificati – costituiti da squadre in cui sono presenti atleti normodotati e disabili – ed alle selezioni regionali di atletica Special Olympics per i Giochi nazionali estivi che si terranno in giugno a La Spezia. Vive parole di apprezzamento sono state rivolte agli atleti da Alessandro Palazzotti, vice presidente nazionale Special Olympics durante la premiazione effettuata insieme a Donatella Porzi, assessore provinciale alla Cultura: “I risultati di oggi dimostrano che attraverso lo sport anche per i ragazzi con disabilità intellettiva e pluriminorazione possono essere messe in luce abilità nascoste che promuovono la loro autostima e favoriscono l’accettazione e la socializzazione”. Sia il sindaco di Bastia, Stefano Ansideri, che l’assessore allo Sport, Fabrizio Masci, entusiasti della partecipazione ai giochi unificati di tanti alunni delle scuole del territorio, hanno auspicato la promozione di un appuntamento annuale in tal senso a favore dello sviluppo individuale della persona e dell’integrazione sociale. Significativa, nella mattinata del 15 maggio, la riflessione spirituale condotta da fra Alfredo Avallone dal titolo “Francesco atleta di Dio”. Francesco è stato un atleta della spiritualità cristiana, diffondendo, attraverso il suo esempio di vita piena, a tanti altri atleti – seguaci e pellegrini – il desiderio di avvicinarsi alla gloria celeste di Dio.

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Galli della Loggia: libro molto coraggioso e anticonformista https://www.lavoce.it/galli-della-loggia-libro-molto-coraggioso-e-anticonformista/ Thu, 03 Mar 2011 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=9167 Sala dei Notari più che piena lunedì pomeriggio, ed in prima fila i “big” della politica (regionale), al completo. Soprattutto quelli del centrosinistra. Dalla presidente della Regione Catiuscia Marini ai parlamentari Gianpiero Bocci e Marina Sereni, dal sindaco di Perugia Wladimiro Boccali all’assessore provinciale Donatella Porzi. E poi anche esponenti del centrodestra, come il consigliere regionale Maria Rosi e tanti altri seduti in sala accanto a semplici cittadini, imprenditori, liberi professionisti, docenti universitari, cattolici ma non solo. Tutti interessati alla riflessione sul futuro dell’Umbria, tutti interessati a capire se ci sarà e come si arriverà al rinnovamento e al rilancio della nostra regione. La presentazione del libro “Poliarchia e bene comune – Chiesa, economia e politica per la crescita dell’Umbria”,(editrice Il Mulino) è stato la prosecuzione del confronto avviato dalla Commissione per la pastorale sociale e il lavoro della Conferenza episcopale umbra il 19 dicembre 2009 nel Salone papale del Sacro convento di Assisi. Le relazioni che si tennero in quell’occasione sono pubblicate nel volume, ma non vi sono gli interventi, numerosi, che le seguirono. Discorso avviato, dunque. Già allora si sottolineò l’importanza di un “luogo” aperto e lontano dalle contingenze politiche, dove poter aprire un discorso che avesse il respiro lungo del futuro e per orizzonte il bene di tutta la comunità regionale. Già allora la parte politica che ha sempre avuto in mano le redini del comando aveva trovato in parte ingenerose certe analisi presentate dai relatori ed ora pubblicate nel libro. Discorso aperto, voglia di confronto. O di “contraddittorio”, come ha chiesto la presidente Marini, dal suo posto in platea, mentre Ernesto Galli della Loggia svolgeva il suo intervento a più riprese contestato da una parte e applaudito fortemente da un’altra. “Un libro così complesso sulla realtà umbra, anche dei cattolici, non l’avevo ancora letto. È un libro molto coraggioso ed è significativo che solo la Chiesa abbia potuto fare un testo che rompe la coltre del conformismo” ha detto Galli della Loggia, docente universitario che per diversi anni ha insegnato all’Università di Perugia frequentando la nostra regione e intervenendo nel dibattito politico e culturale regionale. “Giuliano Amato ha fatto un alto discorso sull’etica pubblica. Io parlerò dell’etica pubblica dell’Umbria”, ha aggiunto. Ed ha quindi iniziato, tracciando un “quadro non allegro” della situazione fino a dire, a conclusione del suo intervento, “mi pare molto difficile che la situazione possa cambiare”. Attingendo alle analisi esposte nel libro Galli della Loggia ha fatto il ritratto di una regione in cui gli unici dati positivi sono “l’istruzione, che non manca, e la gestione del territorio, che fa dire che in Umbria si vive bene” ma dove i due terzi dell’economia vede la presenza del pubblico, dove il quadropolitico istituzionale “è caratterizzato da apatia democratica con un “governo nominale di centrosinistra” e una “opposizione addormentata”; con una società ed un sistema politico “divisi e tesi a perpetuare se stessi”, “antinnovativi e autarchici” tenuti in piedi da “scelte politiche che mantengono li equilibri politici”. Ed ha fatto degli esempi, contestati presenti del centrosinistra, sulla gestione del denaro pubblico “a pioggia” per “accontentare tutti” a scapito di scelte strategiche; sul “dirigismo” nascosto nello Statuto regionale laddove “istituzionalizza la concertazione … a discrezione del presidente”; o anche sul “virtuale spossesamento dei poteri dei comuni” con la istituzione degli Ati. “Tutto questo – ha commentato – costituisce un regime in cui di poliarchia c’è molto poco”. Sarebbe interessante, ha aggiunto, fare un centinaio di biografie di politici per vedere come girano gli incarichi. Galli della Loggia non è stato tenero neppure con i cattolici che “si sono adattati a questo sistema in un ‘devozionismo protetto’ in cambio della disponbiltà all’adatamento”. “Il cattolicesimo umbro si muove in un ambiente sociale culturale che a dir poco è ostile” ha detto, citando le conclusioni del libro, nel quale, però, ha osservato Galli della Loggia, “non si parla mai di massoneria che pure, chi vive in Umbria, sa che nutre sincera antipatia per il mondo cattolico”.

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Accesa la Fiaccola di san Benedetto https://www.lavoce.it/accesa-la-fiaccola-di-san-benedetto/ Thu, 03 Mar 2011 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=9184 La Fiaccola benedettina è stata accesa mercoledì scorso nell’abbazia di Westminster a Londra, nel corso di una celebrazione ecumenica tra Chiesa anglicana e Chiesa cattolica, presieduta dall’abate ospitante, rev. John Hall, dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, e dall’abate di Montecassino, mons. Pietro Pittorelli. Un incontro che ha visto la presenza dei gonfaloni di Norcia e Cassino. Dalla cittadina umbra sono intervenuti l’arciprete mons. Mario Curini e il priore della basilica padre Cassian Folsom. Tra le presenze istituzionali, poi: l’assessore alla Cultura della Regione Umbria, Fabrizio Bracco, e quello della Provincia di Perugia, Donatella Porzi, nonché il sindaco di Norcia, Giampaolo Stefanelli, e il commissario prefettizio del comune di Cassino, Angela Pagliuca. Mercoledì mattina, prima della celebrazione, nell’abbazia di Westminster ha sfilato il corteo storico di Cassino. L’arci- vescovo Boccardo ha voluto così esprimersi su questo importante incontro tra la Chiesa cattolica e quella anglicana, nel segno di san Benedetto: “Siamo qui nell’abbazia di Westminster sulla scia della recente visita del Papa. Nello stesso luogo visitato dal Pontefice, siamo venuti a sottolineare e a raccogliere i frutti del gesto compiuto da Benedetto XVI. Insieme con Cassino, vogliamo riaffermare i valori benedettini di unità, pace e ricostruzione sui quali si fonda la civiltà europea. Noi, che ne custodiamo il luogo della nascita (Norcia) e della morte (Cassino), dobbiamo tenere viva la preziosa eredità di san Benedetto soprattutto in una società distratta come quella attuale. Il Patrono d’Europa ci dice che questo non può essere fatto solo con gesti esteriori ma è necessario farlo nell’ordinarietà della vita di tutti i giorni”. “Sono molto contento – ha sottolineato il sindaco Stefanelli – di aver ripreso i contatti con Cassino, interrotti alcuni anni fa. Questo è stato possibile grazie al nostro arcivescovo Boccardo e all’abate Pittorelli, legati da lunga amicizia. Mi auguro che si tratti dell’inizio di un lungo cammino insieme. Norcia e Cassino non possono non camminare insieme, non possono non proporre le stesse iniziative per celebrare san Benedetto”. In occasione dell’accensione della fiaccola, è giunto a Westminster il messaggio del card. Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. L’arcivescovo anglicano di Canterbury, Rowan Williams, nella missiva che ha fatto giungere, ha definito la celebrazione una festa per tutta Londra, che riveste un grande significato per la Chiesa anglicana e per la nazione. “Chiedo particolari benedizioni a Dio per questo particolare momento – si legge – e che questa luce di san Benedetto, accesa a Londra, illumini molti luoghi del nostro continente europeo e del nostro mondo”.

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