don simone sorbaioli Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/don-simone-sorbaioli/ Settimanale di informazione regionale Thu, 16 Nov 2023 11:05:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg don simone sorbaioli Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/don-simone-sorbaioli/ 32 32 Formazione per 800 catechisti della diocesi impegnati con fanciulli e adolescenti https://www.lavoce.it/formazione-per-800-catechisti-della-diocesi-impegnati-con-fanciulli-e-adolescenti/ https://www.lavoce.it/formazione-per-800-catechisti-della-diocesi-impegnati-con-fanciulli-e-adolescenti/#respond Thu, 16 Nov 2023 11:05:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74004 formazione catechisti

"Quello dei catechisti è un servizio alla Chiesa particolare nella sua opera evangelizzatrice, ma anche alla società, a partire dalle comunità locali che dovrebbero assurgere a rivestire sempre più un ruolo socio-educativo non secondario, insieme alla famiglia e alla scuola, per le giovani generazioni, soprattutto fanciulli e adolescenti. Per questo ai catechisti è chiesta continua formazione in questo cambiamento d’epoca in cui il Signore li chiama ad essere suoi attenti e motivati collaboratori nell’annuncio della sua Parola ai più piccoli e non solo".

Un servizio alla Chiesa e alla società

Lo evidenzia don Calogero Di Leo, direttore dell’Ufficio diocesano catechistico di Perugia-Città della Pieve, nel presentare il programma dell’imminente ciclo di incontri di formazione per gli ottocento catechisti impegnati con i bambini di prima comunione e cresima e con gli adolescenti nelle oltre centotrenta comunità parrocchiali perugino-pievesi, in calendario da novembre 2023 ad aprile 2024.

Formazione in presenza e in streaming

 Ciclo formativo che inizierà domenica 19 novembre (alle ore 16), presso il salone parrocchiale di Ponte San Giovanni di Perugia (III Zona pastorale), che verrà seguito in diretta streaming presso saloni e oratori parrocchiali delle altre sei Zone pastorali dell’Archidiocesi: Madonna Alta (I Zp); San Sisto (II Zp), Piccione (IV Zp), Marsciano (V Zp), Magione (VI Zp) e Moiano (VII Zp).

Relatori e attività

Al primo incontro relazioneranno Ida Casciani e Barbara Baffetti, autrici di una nuova collana dal titolo Ti racconto il catechismo, in quattro volumi (Guide e Sussidi), che copre l’intero percorso della Iniziazione Cristiana. I loro interventi saranno preceduti dai saluti introduttivi di don Calogero Di Leo, del vicario generale don Simone Sorbaioli e dalla proiezione di un video. L’incontro verterà anche sulle attività laboratoriali e da un confronto con le relatrici prima delle conclusioni.

Per svolgere al meglio la vocazione-missione

"È importante per la formazione e il servizio di ciascuno -sottolinea il direttore dell’Ufficio catechistico- non dimenticare quanto ricorda Papa Francesco: il grande dono ricevuto dal Signore della chiamata ad una vocazione-missione tutta tesa nel generare e nel far crescere nuovi figli di Dio alla fede, nella relazione con Gesù e con la Chiesa.

Certamente -aggiunge don Calogero Di Leo- siamo consapevoli che per svolgere al meglio la missione, oltre alla esperienza personale di fede e di vita ecclesiale, occorre anche una buona preparazione». Per per questo, invitiamo i catechisti a partecipare ai corsi di formazione organizzati dal nostro Ufficio e ringrazio quanti si stanno adoperando per la loro riuscita a livello di Zona pastorale".

I prossimi appuntamenti e iniziative di formazione

 Il ciclo di formazione proseguirà nei primi quattro mesi del 2024 e dopo le festività natalizie saranno comunicate le date e le sedi di altre iniziative in cantiere: il Convegno regionale dei catechisti, il Pellegrinaggio a Roma e due giornate residenziali per la formazione biblica sul Vangelo di Luca. Intanto sono in calendario gli incontri, che si terranno sempre con la duplice modalità del primo (in presenza e in streaming nelle Zone pastorali), con il professor Andrea Grillo, del 7 febbraio (alle ore 21), La Prospettiva Catecumenale nei Sacramenti della Iniziazione Cristiana. Dal Concilio Vaticano II un nuovo paradigma pastorale, del 6 marzo (ore 21), La Porta dei Sacramenti e la Casa dei Sacramenti. Battesimo/Cresima per l’Eucarestia nell’esperienza dell’iniziazione dei bambini, e del 17 aprile (ore 21), Iniziazione e Mistagogia: una Relazione e una Sfida Pastorale.

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formazione catechisti

"Quello dei catechisti è un servizio alla Chiesa particolare nella sua opera evangelizzatrice, ma anche alla società, a partire dalle comunità locali che dovrebbero assurgere a rivestire sempre più un ruolo socio-educativo non secondario, insieme alla famiglia e alla scuola, per le giovani generazioni, soprattutto fanciulli e adolescenti. Per questo ai catechisti è chiesta continua formazione in questo cambiamento d’epoca in cui il Signore li chiama ad essere suoi attenti e motivati collaboratori nell’annuncio della sua Parola ai più piccoli e non solo".

Un servizio alla Chiesa e alla società

Lo evidenzia don Calogero Di Leo, direttore dell’Ufficio diocesano catechistico di Perugia-Città della Pieve, nel presentare il programma dell’imminente ciclo di incontri di formazione per gli ottocento catechisti impegnati con i bambini di prima comunione e cresima e con gli adolescenti nelle oltre centotrenta comunità parrocchiali perugino-pievesi, in calendario da novembre 2023 ad aprile 2024.

Formazione in presenza e in streaming

 Ciclo formativo che inizierà domenica 19 novembre (alle ore 16), presso il salone parrocchiale di Ponte San Giovanni di Perugia (III Zona pastorale), che verrà seguito in diretta streaming presso saloni e oratori parrocchiali delle altre sei Zone pastorali dell’Archidiocesi: Madonna Alta (I Zp); San Sisto (II Zp), Piccione (IV Zp), Marsciano (V Zp), Magione (VI Zp) e Moiano (VII Zp).

Relatori e attività

Al primo incontro relazioneranno Ida Casciani e Barbara Baffetti, autrici di una nuova collana dal titolo Ti racconto il catechismo, in quattro volumi (Guide e Sussidi), che copre l’intero percorso della Iniziazione Cristiana. I loro interventi saranno preceduti dai saluti introduttivi di don Calogero Di Leo, del vicario generale don Simone Sorbaioli e dalla proiezione di un video. L’incontro verterà anche sulle attività laboratoriali e da un confronto con le relatrici prima delle conclusioni.

Per svolgere al meglio la vocazione-missione

"È importante per la formazione e il servizio di ciascuno -sottolinea il direttore dell’Ufficio catechistico- non dimenticare quanto ricorda Papa Francesco: il grande dono ricevuto dal Signore della chiamata ad una vocazione-missione tutta tesa nel generare e nel far crescere nuovi figli di Dio alla fede, nella relazione con Gesù e con la Chiesa.

Certamente -aggiunge don Calogero Di Leo- siamo consapevoli che per svolgere al meglio la missione, oltre alla esperienza personale di fede e di vita ecclesiale, occorre anche una buona preparazione». Per per questo, invitiamo i catechisti a partecipare ai corsi di formazione organizzati dal nostro Ufficio e ringrazio quanti si stanno adoperando per la loro riuscita a livello di Zona pastorale".

I prossimi appuntamenti e iniziative di formazione

 Il ciclo di formazione proseguirà nei primi quattro mesi del 2024 e dopo le festività natalizie saranno comunicate le date e le sedi di altre iniziative in cantiere: il Convegno regionale dei catechisti, il Pellegrinaggio a Roma e due giornate residenziali per la formazione biblica sul Vangelo di Luca. Intanto sono in calendario gli incontri, che si terranno sempre con la duplice modalità del primo (in presenza e in streaming nelle Zone pastorali), con il professor Andrea Grillo, del 7 febbraio (alle ore 21), La Prospettiva Catecumenale nei Sacramenti della Iniziazione Cristiana. Dal Concilio Vaticano II un nuovo paradigma pastorale, del 6 marzo (ore 21), La Porta dei Sacramenti e la Casa dei Sacramenti. Battesimo/Cresima per l’Eucarestia nell’esperienza dell’iniziazione dei bambini, e del 17 aprile (ore 21), Iniziazione e Mistagogia: una Relazione e una Sfida Pastorale.

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Assemblea ecclesiale della Chiesa perugino-pievese dal 26 al 27 maggio, dal titolo ‘Profezia di una presenza’ https://www.lavoce.it/assemblea-ecclesiale-della-chiesa-perugino-pievese-dal-26-al-27-maggio-dal-titolo-profezia-di-una-presenza/ https://www.lavoce.it/assemblea-ecclesiale-della-chiesa-perugino-pievese-dal-26-al-27-maggio-dal-titolo-profezia-di-una-presenza/#comments Wed, 24 May 2023 11:42:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71666 assemblea ecclesiale diocesana 26-27 maggio

Profezia di una presenza: è il titolo dell'assemblea ecclesiale della Chiesa perugino-pievese in programma dal 26 al 27 maggio, presso l’Istituto Don Guanella di Perugia. "Forte è il desiderio di ritornare a vivere in comunione, come comunità cristiana, dopo la pandemia ma non solo, la nostra fede, il nostro impegno di sacerdoti, di consacrati e consacrate, di laici e laiche ad annunciare e a testimoniare nel quotidiano il Vangelo del Risorto per essere nella Chiesa e nella società Profezia di una presenza". A sottolinearlo è il vicario generale, don Simone Sorbaioli, nel presentare il primo significativo e molto partecipato evento di comunione-discernimento con il suo nuovo Pastore, monsignor Ivan Maffeis.

Folta partecipazione, anche di giovani

 Il desiderio di rincontrarsi, come ha evidenziato il vicario generale, è testimoniato anche dall’elevato numero di partecipanti alla due-giorni assembleare, al punto che sono state chiuse in anticipo le iscrizioni, ben duecentosessanta di cui centosettantadue di laici e laiche (il settanta per cento) e cinquanta con un’età al di sotto dei 40 anni.

"Dato anch’esso rilevante -commenta don Simone Sorbaioli- perché l’auspicio dell’arcivescovo Ivan, quello di avere una presenza significativa di giovani, è stato fatto proprio da diversi di loro. Del resto non poteva essere altrimenti, dato il loro impegno anche come catechisti ed animatori nelle parrocchie e negli oratori".

Nel solco del Cammino sinodale

"Non era così scontata l’elevata partecipazione -riflette il vicario generale- di adulti e di giovani ad un evento ecclesiale, perché da anni non si teneva un’assemblea diocesana (l’ultima risale al 2017) e prima ancora gli incontri assembleari erano stati assorbiti dal Sinodo diocesano (2006-2008). Il Cammino sinodale indetto da Papa Francesco, nel 2021, ci ha stimolato e invogliato a fare comunione e i laici distanti si sono lasciati coinvolgere.

Addirittura, nella nostra comunità diocesana, hanno partecipato alla prima fase del Cammino sinodale, quella dell’ascolto, anche alcuni consigli comunali, realtà laiche pubbliche e private, fino a coinvolgere alcuni quartieri e condomini.

La nostra Assemblea non può non inserirsi anche nel solco del Cammino del Sinodo, cogliendo le sue provocazioni inerenti la fede e come si concretizza nelle unità pastorali e comunità parrocchiali incidendo nella crescita dell’intero tessuto sociale.

Per fare questo occorre una nuova evangelizzazione che, auspichiamo, venga indicata dalla stessa assise del 26-27 maggio". 

Punto di partenza, non di arrivo

"Quest’Assemblea -precisa ancora don Simone Sorbaioli-  non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché all’inizio del nuovo Anno pastorale, in autunno, si terrà una sua seconda fase per dare una lettura profetica alla nostra Chiesa, quella Profezia di una presenza  indicata fin dal titolo dell’assemblea ecclesiale.

Soprattutto essere messi nella condizione, come Chiesa e come popolo di Dio, di interpretare in che modo la vita cristiana si concretizza nella nostra comunità ed essere pronti -conclude il vicario generale- ad affrontare e rimuovere le pesantezze che rischiano di essere zavorre al nostro cammino-missione di evangelizzazione che troverà il suo momento rigenerativo in quest’evento ecclesiale". 

Condividere le esperienze buone, sane e sante

 Anche il vicario episcopale per la Pastorale, don Simone Pascarosa, coordinatore dell’equipe organizzatrice dell’Assemblea diocesana, nel vivere i partecipati incontri di preparazione in ciascuna delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi, ha colto il desiderio dei laici di potersi esprimere sulla nostra Chiesa di cui piacevolmente accolgono la chiamata a condividerne le esperienze buone, sane e sante.

"Hanno molto desiderio -sottolinea- di partecipare ai lavori assembleari dai quali emergeranno le priorità della nostra Chiesa per i prossimi cinque anni, visto la risposta arrivata dalle iscrizioni andate oltre le più rosee aspettative.

Sacerdoti e laici si confronteranno e faranno discernimento insieme sulle esperienze di Chiesa che lo Spirito ha già suscitato nella nostra comunità diocesana per metterci in ascolto e sceglierle come priorità.

Il fulcro dell’Assemblea -precisa- non sarà l’ascolto delle relazioni, ma dalla provocazione delle stesse il lavoro dei ventisei gruppi assembleari dal cui frutto scaturirà anche una lettera delle trentadue Unità pastorali dell’Archidiocesi al nostro Pastore Ivan. E non è un caso che quest’Assemblea si tenga alla vigilia della Festa di Pentecoste, tant’è vero che culminerà nella celebrazione della Veglia diocesana, in cattedrale, sabato 27 maggio, alle ore 21, presieduta dall’arcivescovo Maffeis insieme al suo presbiterio e al popolo di Dio, un’invocazione corale dello Spirito sulla nostra comunità cristiana".

L’Istituto Don Guanella

"Anche il luogo scelto -commenta il vicario per la Pastorale- per lo svolgimento di questa due-giorni di discernimento per la Chiesa del futuro non è affatto casuale; un luogo, l’Istituto Don Guanella, pregno di misericordia e segno di accoglienza e cura di tanti fratelli fragili nei cui volti più di altri si incarna il volto di Cristo.

Un invito per la nostra Chiesa a proseguire il suo cammino avendo sempre come riferimento gli ultimi e gli scarti della società”.

Gli osservatori

 Don Simone conclude senza trascurare una presenza significativa di ospiti, che definisce osservatori benvenuti. Si tratta della partecipazione ai lavori assembleari di una delegazione delle Diocesi di Città di Castello e di Gubbio, guidata dal loro vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini, con l’intento di fare proficua esperienza per il discernimento e il cammino da avviare nelle loro rispettive comunità diocesane.

Programma, relatori e partecipanti all'assemblea ecclesiale diocesana

Tra questi ultimi ci sono anche i componenti dei Consigli Pastorale e Presbiterale diocesani, della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali e due delegati per ciascuna delle trentadue Unità pastorali. Si ritroveranno all’Istituto Don Guanella, venerdì 26 maggio, alle 15, per la preghiera iniziale e la lectio divina di don Alessio Fifi, parroco perugino e docente di teologia presso l’ITA e l’ISSRA di Assisi. Seguiranno, alle 15.30, l’introduzione dell’arcivescovo Ivan Maffeis e, alle 15.45, la relazione di apertura del discernimento a cura di Paola Bignardi, già presidente nazionale dell’Azione cattolica, pedagogista e studiosa di temi legati alla condizione dei laici cristiani nella società e nella Chiesa. Alle 16.30 ascolteranno alcune esperienze-testimonianze catecumenali e, alle 17, saranno impegnati nei gruppi di lavoro operativi fino alle 18, quando il vicario generale don Simone Sorbaioli traccerà le conclusioni della prima giornata. Sabato 27 maggio, alle 9, si ritroveranno per la preghiera delle Lodi e la lectio divina di don Alessio Fifi. Alle 9.30 ascolteranno la relazione di don Giovanni Zampa, teologo e biblista, vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Foligno e coordinatore della Segreteria pastorale regionale della Ceu, e dalle 10.30 alle 12 saranno impegnati nei gruppi di lavoro al cui termine condivideranno le sintesi di questi gruppi.]]>
assemblea ecclesiale diocesana 26-27 maggio

Profezia di una presenza: è il titolo dell'assemblea ecclesiale della Chiesa perugino-pievese in programma dal 26 al 27 maggio, presso l’Istituto Don Guanella di Perugia. "Forte è il desiderio di ritornare a vivere in comunione, come comunità cristiana, dopo la pandemia ma non solo, la nostra fede, il nostro impegno di sacerdoti, di consacrati e consacrate, di laici e laiche ad annunciare e a testimoniare nel quotidiano il Vangelo del Risorto per essere nella Chiesa e nella società Profezia di una presenza". A sottolinearlo è il vicario generale, don Simone Sorbaioli, nel presentare il primo significativo e molto partecipato evento di comunione-discernimento con il suo nuovo Pastore, monsignor Ivan Maffeis.

Folta partecipazione, anche di giovani

 Il desiderio di rincontrarsi, come ha evidenziato il vicario generale, è testimoniato anche dall’elevato numero di partecipanti alla due-giorni assembleare, al punto che sono state chiuse in anticipo le iscrizioni, ben duecentosessanta di cui centosettantadue di laici e laiche (il settanta per cento) e cinquanta con un’età al di sotto dei 40 anni.

"Dato anch’esso rilevante -commenta don Simone Sorbaioli- perché l’auspicio dell’arcivescovo Ivan, quello di avere una presenza significativa di giovani, è stato fatto proprio da diversi di loro. Del resto non poteva essere altrimenti, dato il loro impegno anche come catechisti ed animatori nelle parrocchie e negli oratori".

Nel solco del Cammino sinodale

"Non era così scontata l’elevata partecipazione -riflette il vicario generale- di adulti e di giovani ad un evento ecclesiale, perché da anni non si teneva un’assemblea diocesana (l’ultima risale al 2017) e prima ancora gli incontri assembleari erano stati assorbiti dal Sinodo diocesano (2006-2008). Il Cammino sinodale indetto da Papa Francesco, nel 2021, ci ha stimolato e invogliato a fare comunione e i laici distanti si sono lasciati coinvolgere.

Addirittura, nella nostra comunità diocesana, hanno partecipato alla prima fase del Cammino sinodale, quella dell’ascolto, anche alcuni consigli comunali, realtà laiche pubbliche e private, fino a coinvolgere alcuni quartieri e condomini.

La nostra Assemblea non può non inserirsi anche nel solco del Cammino del Sinodo, cogliendo le sue provocazioni inerenti la fede e come si concretizza nelle unità pastorali e comunità parrocchiali incidendo nella crescita dell’intero tessuto sociale.

Per fare questo occorre una nuova evangelizzazione che, auspichiamo, venga indicata dalla stessa assise del 26-27 maggio". 

Punto di partenza, non di arrivo

"Quest’Assemblea -precisa ancora don Simone Sorbaioli-  non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché all’inizio del nuovo Anno pastorale, in autunno, si terrà una sua seconda fase per dare una lettura profetica alla nostra Chiesa, quella Profezia di una presenza  indicata fin dal titolo dell’assemblea ecclesiale.

Soprattutto essere messi nella condizione, come Chiesa e come popolo di Dio, di interpretare in che modo la vita cristiana si concretizza nella nostra comunità ed essere pronti -conclude il vicario generale- ad affrontare e rimuovere le pesantezze che rischiano di essere zavorre al nostro cammino-missione di evangelizzazione che troverà il suo momento rigenerativo in quest’evento ecclesiale". 

Condividere le esperienze buone, sane e sante

 Anche il vicario episcopale per la Pastorale, don Simone Pascarosa, coordinatore dell’equipe organizzatrice dell’Assemblea diocesana, nel vivere i partecipati incontri di preparazione in ciascuna delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi, ha colto il desiderio dei laici di potersi esprimere sulla nostra Chiesa di cui piacevolmente accolgono la chiamata a condividerne le esperienze buone, sane e sante.

"Hanno molto desiderio -sottolinea- di partecipare ai lavori assembleari dai quali emergeranno le priorità della nostra Chiesa per i prossimi cinque anni, visto la risposta arrivata dalle iscrizioni andate oltre le più rosee aspettative.

Sacerdoti e laici si confronteranno e faranno discernimento insieme sulle esperienze di Chiesa che lo Spirito ha già suscitato nella nostra comunità diocesana per metterci in ascolto e sceglierle come priorità.

Il fulcro dell’Assemblea -precisa- non sarà l’ascolto delle relazioni, ma dalla provocazione delle stesse il lavoro dei ventisei gruppi assembleari dal cui frutto scaturirà anche una lettera delle trentadue Unità pastorali dell’Archidiocesi al nostro Pastore Ivan. E non è un caso che quest’Assemblea si tenga alla vigilia della Festa di Pentecoste, tant’è vero che culminerà nella celebrazione della Veglia diocesana, in cattedrale, sabato 27 maggio, alle ore 21, presieduta dall’arcivescovo Maffeis insieme al suo presbiterio e al popolo di Dio, un’invocazione corale dello Spirito sulla nostra comunità cristiana".

L’Istituto Don Guanella

"Anche il luogo scelto -commenta il vicario per la Pastorale- per lo svolgimento di questa due-giorni di discernimento per la Chiesa del futuro non è affatto casuale; un luogo, l’Istituto Don Guanella, pregno di misericordia e segno di accoglienza e cura di tanti fratelli fragili nei cui volti più di altri si incarna il volto di Cristo.

Un invito per la nostra Chiesa a proseguire il suo cammino avendo sempre come riferimento gli ultimi e gli scarti della società”.

Gli osservatori

 Don Simone conclude senza trascurare una presenza significativa di ospiti, che definisce osservatori benvenuti. Si tratta della partecipazione ai lavori assembleari di una delegazione delle Diocesi di Città di Castello e di Gubbio, guidata dal loro vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini, con l’intento di fare proficua esperienza per il discernimento e il cammino da avviare nelle loro rispettive comunità diocesane.

Programma, relatori e partecipanti all'assemblea ecclesiale diocesana

Tra questi ultimi ci sono anche i componenti dei Consigli Pastorale e Presbiterale diocesani, della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali e due delegati per ciascuna delle trentadue Unità pastorali. Si ritroveranno all’Istituto Don Guanella, venerdì 26 maggio, alle 15, per la preghiera iniziale e la lectio divina di don Alessio Fifi, parroco perugino e docente di teologia presso l’ITA e l’ISSRA di Assisi. Seguiranno, alle 15.30, l’introduzione dell’arcivescovo Ivan Maffeis e, alle 15.45, la relazione di apertura del discernimento a cura di Paola Bignardi, già presidente nazionale dell’Azione cattolica, pedagogista e studiosa di temi legati alla condizione dei laici cristiani nella società e nella Chiesa. Alle 16.30 ascolteranno alcune esperienze-testimonianze catecumenali e, alle 17, saranno impegnati nei gruppi di lavoro operativi fino alle 18, quando il vicario generale don Simone Sorbaioli traccerà le conclusioni della prima giornata. Sabato 27 maggio, alle 9, si ritroveranno per la preghiera delle Lodi e la lectio divina di don Alessio Fifi. Alle 9.30 ascolteranno la relazione di don Giovanni Zampa, teologo e biblista, vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Foligno e coordinatore della Segreteria pastorale regionale della Ceu, e dalle 10.30 alle 12 saranno impegnati nei gruppi di lavoro al cui termine condivideranno le sintesi di questi gruppi.]]>
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Giornate culturalmente e spiritualmente intense all’insegna del Perugino a cinque secoli dalla morte https://www.lavoce.it/giornate-culturalmente-e-spiritualmente-intense-allinsegna-del-perugino-a-cinque-secoli-dalla-morte/ Mon, 06 Mar 2023 10:52:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70756 centenario perugino

Sono giornate particolarmente intense quelle vissute dalla città di Perugia in questo primo fine settimana della mostra, alla Galleria Nazionale dell’Umbria (4 marzo - 11 giugno 2023), dedicata al grande maestro Pietro Vannucci, detto il Perugino, e al suo contesto artistico, a cinque secoli dalla morte (1523-2023).

È un evento che coinvolge la Cattedrale di San Lorenzo e il suo patrimonio storico-artistico, come spiega il vicario generale e custode della Confraternita del Sant’Anello, don Simone Sorbaioli, in occasione dell’esposizione straordinaria in duomo del Sant’Anello avvenuta il 4 marzo e dal giorno successivo, fino al prossimo 11 giugno, il prezioso cinquecentesco reliquiario che lo racchiude può essere ammirato nel Museo della Cattedrale.

https://youtu.be/l90nVvRBiOU

Un momento importante per la Città

"La Città di Perugia, in questi giorni -commenta il vicario generale- sta vivendo un momento importante, potremmo dire un momento storico.

Il 3 marzo eravamo in tanti all’inaugurazione della mostra che vede tra le numerose opere raccolte lo Sposalizio della Vergine dipinto dal Perugino per la cappella della nostra cattedrale dove ancora oggi viene custodito il prezioso Sant’Anello.

La splendida opera dello Sposalizio della Vergine fu trafugata in epoca napoleonica e da quel tempo, dopo più di duecento anni, è nuovamente a Perugia. Il suo ritorno in città è stato salutato con una partecipazione corale di tutte le Istituzioni. È stato bello vedere Perugia rappresentata ed unita in quest’occasione. In cattedrale abbiamo voluto promuovere un’esposizione straordinaria del Sant’Anello che per noi è un segno, un cimelio prezioso, che ci rimanda all’importanza del sacramento del matrimonio fin dall’inizio della Storia della Salvezza, perché si ricorda il matrimonio tra Maria e Giuseppe in seno al quale Gesù è potuto venire al mondo ed iniziare la sua vicenda umana".

Giornate culturalmente e spiritualmente intense

Nel concludere la sua riflessione su queste giornate culturalmente e spiritualmente intense all’insegna del Perugino, don Simone Sorbaioli auspica che questo periodo sia ricco certamente di eventi culturali, ma che non sia tralasciato quello che per noi credenti è importante, cioè la spiritualità legata a questi segni sia nell’arte.

"Soprattutto -sottolinea- dell’arte del Perugino nell’anno a lui dedicato, sia a quelle manifestazioni popolari e tradizionali che portano in se un significato profondo di fede e di speranza che per noi è imprescindibile".

L’esposizione in una delle sale del Museo della Cattedrale del reliquiario del Sant’Anello in occasione dell’anno del Perugino, è stata presentata il 5 marzo dall’architetto Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiali, e curatore del recente nuovo allestimento di questo importante museo.

Due opere identitarie

"Esistono opere d’arte -ha precisato Polidori nel ricordare il forte legame tra lo stesso Sant’Anello, il suo reliquiario e lo Sposalizio della Vergine del Perugino- che hanno, più di altre, un ruolo significativo e identitario nelle città per le quali sono realizzate: il reliquiario del Sant’Anello è una di queste. Insieme all’originario altare della cappella di San Giuseppe e del Sant’Anello, progettato da Benedetto Buglioni, e allo Sposalizio della Vergine di Pietro Vannucci, il reliquiario completava una sorta di scenografia in cui il valore sacramentale del matrimonio trovavano una perfetta corrispondenza".

L’importanza della temporanea esposizione nel Museo della Cattedrale (5 marzo - 11 giugno 2023) del reliquiario (opera di oreficeria rinascimentale in rame ed argento dorato realizzata dalla bottega dei migliori orafi perugini dell’epoca, i fratelli Federico e Cesarino del Roscetto), è quella, evidenzia Polidori, di permettere a fedeli e visitatori di osservare da vicino la sua raffinata esecuzione, gli splendidi dettagli e la ricchezza dei materiali.

Un'esposizione straordinaria in occasione della mostra alla Galleria Nazionale dell'Umbria dedicata a Perugino

"Il prezioso manufatto che contiene il Sant’Anello -ha aggiunto l'architetto Polidori- è visibile da grande distanza e solo in due giorni all’anno, il 29 luglio e il 12 settembre, perché è custodito in una grande cassa lignea posta al di sopra dell’altare della cappella di San Giuseppe. Per questo, si consiglia a quanti sono interessati ad ammirarlo da vicino, di non lasciarsi sfuggire quest’opportunità che avranno, fino al prossimo 11 giugno".

Inoltre, per tutto il 2023, saranno organizzate visite tematiche alla scoperta della storia del Sant’Anello e il legame che esso ha avuto con il Perugino. La visita attraverserà la Cattedrale, il Museo e la Sala del Dottorato allestita per le celebrazioni peruginesche dove si alterneranno iniziative. Da subito, l'esposizione e il restauro dal vivo della Pala Martinelli in collaborazione con la Galleria Nazionale dell'Umbria e la proiezione del video emozionale dedicato alle vicende dell'arrivo del Sant’Anello a Perugia (1473) e la realizzazione dello Sposalizio della Vergine (1504). Per info e prenotazioni alle visite: isolasanlorenzo.it / 075.5724853 – 075.8241011 / isolasanlorenzo@genesiagency.it .

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centenario perugino

Sono giornate particolarmente intense quelle vissute dalla città di Perugia in questo primo fine settimana della mostra, alla Galleria Nazionale dell’Umbria (4 marzo - 11 giugno 2023), dedicata al grande maestro Pietro Vannucci, detto il Perugino, e al suo contesto artistico, a cinque secoli dalla morte (1523-2023).

È un evento che coinvolge la Cattedrale di San Lorenzo e il suo patrimonio storico-artistico, come spiega il vicario generale e custode della Confraternita del Sant’Anello, don Simone Sorbaioli, in occasione dell’esposizione straordinaria in duomo del Sant’Anello avvenuta il 4 marzo e dal giorno successivo, fino al prossimo 11 giugno, il prezioso cinquecentesco reliquiario che lo racchiude può essere ammirato nel Museo della Cattedrale.

https://youtu.be/l90nVvRBiOU

Un momento importante per la Città

"La Città di Perugia, in questi giorni -commenta il vicario generale- sta vivendo un momento importante, potremmo dire un momento storico.

Il 3 marzo eravamo in tanti all’inaugurazione della mostra che vede tra le numerose opere raccolte lo Sposalizio della Vergine dipinto dal Perugino per la cappella della nostra cattedrale dove ancora oggi viene custodito il prezioso Sant’Anello.

La splendida opera dello Sposalizio della Vergine fu trafugata in epoca napoleonica e da quel tempo, dopo più di duecento anni, è nuovamente a Perugia. Il suo ritorno in città è stato salutato con una partecipazione corale di tutte le Istituzioni. È stato bello vedere Perugia rappresentata ed unita in quest’occasione. In cattedrale abbiamo voluto promuovere un’esposizione straordinaria del Sant’Anello che per noi è un segno, un cimelio prezioso, che ci rimanda all’importanza del sacramento del matrimonio fin dall’inizio della Storia della Salvezza, perché si ricorda il matrimonio tra Maria e Giuseppe in seno al quale Gesù è potuto venire al mondo ed iniziare la sua vicenda umana".

Giornate culturalmente e spiritualmente intense

Nel concludere la sua riflessione su queste giornate culturalmente e spiritualmente intense all’insegna del Perugino, don Simone Sorbaioli auspica che questo periodo sia ricco certamente di eventi culturali, ma che non sia tralasciato quello che per noi credenti è importante, cioè la spiritualità legata a questi segni sia nell’arte.

"Soprattutto -sottolinea- dell’arte del Perugino nell’anno a lui dedicato, sia a quelle manifestazioni popolari e tradizionali che portano in se un significato profondo di fede e di speranza che per noi è imprescindibile".

L’esposizione in una delle sale del Museo della Cattedrale del reliquiario del Sant’Anello in occasione dell’anno del Perugino, è stata presentata il 5 marzo dall’architetto Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiali, e curatore del recente nuovo allestimento di questo importante museo.

Due opere identitarie

"Esistono opere d’arte -ha precisato Polidori nel ricordare il forte legame tra lo stesso Sant’Anello, il suo reliquiario e lo Sposalizio della Vergine del Perugino- che hanno, più di altre, un ruolo significativo e identitario nelle città per le quali sono realizzate: il reliquiario del Sant’Anello è una di queste. Insieme all’originario altare della cappella di San Giuseppe e del Sant’Anello, progettato da Benedetto Buglioni, e allo Sposalizio della Vergine di Pietro Vannucci, il reliquiario completava una sorta di scenografia in cui il valore sacramentale del matrimonio trovavano una perfetta corrispondenza".

L’importanza della temporanea esposizione nel Museo della Cattedrale (5 marzo - 11 giugno 2023) del reliquiario (opera di oreficeria rinascimentale in rame ed argento dorato realizzata dalla bottega dei migliori orafi perugini dell’epoca, i fratelli Federico e Cesarino del Roscetto), è quella, evidenzia Polidori, di permettere a fedeli e visitatori di osservare da vicino la sua raffinata esecuzione, gli splendidi dettagli e la ricchezza dei materiali.

Un'esposizione straordinaria in occasione della mostra alla Galleria Nazionale dell'Umbria dedicata a Perugino

"Il prezioso manufatto che contiene il Sant’Anello -ha aggiunto l'architetto Polidori- è visibile da grande distanza e solo in due giorni all’anno, il 29 luglio e il 12 settembre, perché è custodito in una grande cassa lignea posta al di sopra dell’altare della cappella di San Giuseppe. Per questo, si consiglia a quanti sono interessati ad ammirarlo da vicino, di non lasciarsi sfuggire quest’opportunità che avranno, fino al prossimo 11 giugno".

Inoltre, per tutto il 2023, saranno organizzate visite tematiche alla scoperta della storia del Sant’Anello e il legame che esso ha avuto con il Perugino. La visita attraverserà la Cattedrale, il Museo e la Sala del Dottorato allestita per le celebrazioni peruginesche dove si alterneranno iniziative. Da subito, l'esposizione e il restauro dal vivo della Pala Martinelli in collaborazione con la Galleria Nazionale dell'Umbria e la proiezione del video emozionale dedicato alle vicende dell'arrivo del Sant’Anello a Perugia (1473) e la realizzazione dello Sposalizio della Vergine (1504). Per info e prenotazioni alle visite: isolasanlorenzo.it / 075.5724853 – 075.8241011 / isolasanlorenzo@genesiagency.it .

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Iniziate con il triduo le celebrazioni in onore del Santo patrono Costanzo https://www.lavoce.it/iniziate-con-il-triduo-le-celebrazioni-in-onore-del-santo-patrono-costanzo/ Thu, 26 Jan 2023 13:45:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70176 avvio celebrazioni a perugia del patrono costanzo

È iniziato nel pomeriggio del 25 gennaio, nella chiesa basilica minore intitolata a San Costanzo, patrono della città di Perugia e dell’Archidiocesi, il triduo di preparazione a questa importante ricorrenza religiosa ed anche civile del capoluogo umbro; triduo presieduto dal vicario generale don Simone Sorbaioli insieme al parroco don Pietro Ortica, che proseguirà nei pomeriggi del 26 e 27 gennaio (ore 17-18) con l’adorazione eucaristica meditata.

Centro ideale della fede perugina

A margine della celebrazione del 25 gennaio, il vicario generale, intervistato dal settimanale La Voce, si è soffermato sull’importanza della chiesa basilica minore di San Costanzo al cui interno si trova il sarcofago restaurato che ha custodito il corpo decapitato del martire Costanzo, narrano le cronache, martire della seconda metà del II secolo. "Soprattutto, questo luogo di culto -evidenzia don Simone Sorbaioli- è un luogo centrale della spiritualità perugino-pievese, perché custodisce le spoglie mortali del nostro Santo patrono. Una chiesa che è stata rinnovata prima sotto il pontificato di Leone XIII, già vescovo di Perugia, e di recente con le importanti opere di restauro realizzate grazie allo zelo del parroco don Pietro Ortica. Opere che hanno permesso una rinnovata attenzione dei fedeli verso questo luogo, centro ideale della nostra fede, perché ci ricorda il sangue versato dal vescovo Costanzo. Centro ideale anche di una preghiera unanime del popolo cristiano nei giorni in cui celebriamo la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), oltre a diventare il luogo della ritrovata unità della Chiesa perugino-pievese attorno al segno del martirio del suo Patrono. Con queste intenzioni iniziamo oggi il triduo di preparazione alla festa di san Costanzo sapendo che anche quest’anno siamo chiamati ad una rinnovata testimonianza nella fede, nell’amore e nell’unità della nostra Chiesa particolare".

Il successore del vescovo Costanzo

"Quest’anno la festa del nostro Santo patrono, vescovo e martire -sottolinea il vicario generale- è caratterizzata dalla presenza del nuovo arcivescovo, Ivan Maffeis, perché, non dimentichiamo, il vescovo Ivan è il successore di San Costanzo. Monsignor Maffeis, avendo iniziato il suo ministero episcopale da qualche mese nella nostra Chiesa particolare, per noi celebrare la festa del Patrono, del vescovo Costanzo, è anche segno di speranza in una Chiesa che va avanti, che si rinnova e che tramite la successione dei suoi pastori rende sempre bella e giovane la volontà di Dio".

Il programma delle celebrazioni

La festa in onore di San Costanzo culminerà il 28 e il 29 gennaio con la rievocazione della trecentesca processione della luminaria del 28 gennaio (ore 17), dal palazzo comunale dei Priori alla basilica di San Costanzo, lungo la via sacra, accompagnata dall’arcivescovo Ivan Maffeis e dal sindaco Andrea Romizi con il corteo storico dei figuranti dei cinque rioni medioevali della città, coordinata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello. A seguire, in San Costanzo, si terranno i Primi Vespri (ore 18), presieduti dall’arcivescovo, con il rito dell’omaggio votivo al Santo patrono del cero e della corona d’alloro dell’Amministrazione comunale e di altri doni-simbolo della fede, della cultura e della tradizione perugina. Il 29 gennaio, nella Cattedrale di Perugia (ore 17), si terrà la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme all’arcivescovo emerito, il cardinale Gualtiero Bassetti, e ai sacerdoti diocesani, alla presenza delle autorità civili del capoluogo umbro. Durante la celebrazione riceverà l’ordinazione sacerdotale del seminarista Claudio Faina.

Le dirette YouTube

Le celebrazioni dei Primi Vespri in San Costanzo, di sabato 28, e la solenne in cattedrale, di domenica 29, saranno trasmesse in diretta sul canale YouTube del settimanale La Voce. Riccardo Liguori]]>
avvio celebrazioni a perugia del patrono costanzo

È iniziato nel pomeriggio del 25 gennaio, nella chiesa basilica minore intitolata a San Costanzo, patrono della città di Perugia e dell’Archidiocesi, il triduo di preparazione a questa importante ricorrenza religiosa ed anche civile del capoluogo umbro; triduo presieduto dal vicario generale don Simone Sorbaioli insieme al parroco don Pietro Ortica, che proseguirà nei pomeriggi del 26 e 27 gennaio (ore 17-18) con l’adorazione eucaristica meditata.

Centro ideale della fede perugina

A margine della celebrazione del 25 gennaio, il vicario generale, intervistato dal settimanale La Voce, si è soffermato sull’importanza della chiesa basilica minore di San Costanzo al cui interno si trova il sarcofago restaurato che ha custodito il corpo decapitato del martire Costanzo, narrano le cronache, martire della seconda metà del II secolo. "Soprattutto, questo luogo di culto -evidenzia don Simone Sorbaioli- è un luogo centrale della spiritualità perugino-pievese, perché custodisce le spoglie mortali del nostro Santo patrono. Una chiesa che è stata rinnovata prima sotto il pontificato di Leone XIII, già vescovo di Perugia, e di recente con le importanti opere di restauro realizzate grazie allo zelo del parroco don Pietro Ortica. Opere che hanno permesso una rinnovata attenzione dei fedeli verso questo luogo, centro ideale della nostra fede, perché ci ricorda il sangue versato dal vescovo Costanzo. Centro ideale anche di una preghiera unanime del popolo cristiano nei giorni in cui celebriamo la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), oltre a diventare il luogo della ritrovata unità della Chiesa perugino-pievese attorno al segno del martirio del suo Patrono. Con queste intenzioni iniziamo oggi il triduo di preparazione alla festa di san Costanzo sapendo che anche quest’anno siamo chiamati ad una rinnovata testimonianza nella fede, nell’amore e nell’unità della nostra Chiesa particolare".

Il successore del vescovo Costanzo

"Quest’anno la festa del nostro Santo patrono, vescovo e martire -sottolinea il vicario generale- è caratterizzata dalla presenza del nuovo arcivescovo, Ivan Maffeis, perché, non dimentichiamo, il vescovo Ivan è il successore di San Costanzo. Monsignor Maffeis, avendo iniziato il suo ministero episcopale da qualche mese nella nostra Chiesa particolare, per noi celebrare la festa del Patrono, del vescovo Costanzo, è anche segno di speranza in una Chiesa che va avanti, che si rinnova e che tramite la successione dei suoi pastori rende sempre bella e giovane la volontà di Dio".

Il programma delle celebrazioni

La festa in onore di San Costanzo culminerà il 28 e il 29 gennaio con la rievocazione della trecentesca processione della luminaria del 28 gennaio (ore 17), dal palazzo comunale dei Priori alla basilica di San Costanzo, lungo la via sacra, accompagnata dall’arcivescovo Ivan Maffeis e dal sindaco Andrea Romizi con il corteo storico dei figuranti dei cinque rioni medioevali della città, coordinata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello. A seguire, in San Costanzo, si terranno i Primi Vespri (ore 18), presieduti dall’arcivescovo, con il rito dell’omaggio votivo al Santo patrono del cero e della corona d’alloro dell’Amministrazione comunale e di altri doni-simbolo della fede, della cultura e della tradizione perugina. Il 29 gennaio, nella Cattedrale di Perugia (ore 17), si terrà la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme all’arcivescovo emerito, il cardinale Gualtiero Bassetti, e ai sacerdoti diocesani, alla presenza delle autorità civili del capoluogo umbro. Durante la celebrazione riceverà l’ordinazione sacerdotale del seminarista Claudio Faina.

Le dirette YouTube

Le celebrazioni dei Primi Vespri in San Costanzo, di sabato 28, e la solenne in cattedrale, di domenica 29, saranno trasmesse in diretta sul canale YouTube del settimanale La Voce. Riccardo Liguori]]>