diocesi di Foligno Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/diocesi-di-foligno/ Settimanale di informazione regionale Thu, 29 Feb 2024 15:23:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg diocesi di Foligno Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/diocesi-di-foligno/ 32 32 Mauro Masciotti si candida a sindaco di Foligno https://www.lavoce.it/mauro-masciotti-si-candida-a-sindaco-di-foligno/ https://www.lavoce.it/mauro-masciotti-si-candida-a-sindaco-di-foligno/#comments Wed, 28 Feb 2024 10:24:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=75014 Mauro Masciotti a mezzo busto, con capelli grigi, gli occhiali, un giacchetto scuro e camichia celeste sullo sfondo un chiostro

È stata una decisione meditata a lungo e anche molto sofferta, quella che ha portato il folignate Mauro Masciotti a scegliere la candidatura a sindaco della sua città. Gli ultimi giorni prima dell’ufficialità della notizia li ha trascorsi in una sorta di “deserto” e di silenzio, utili a favorire il discernimento sulla strada da prendere. Poi, una volta messa a fuoco la scelta, ci sono voluti un paio di giorni per scrivere nero su bianco le sue dimissioni dagli incarichi ecclesiali diocesani e regionali e dal lavoro di ferroviere.

Mauro Masciotti si è dimesso da tutti gli incarichi diocesani e regionali in Caritas

Cinquantasei anni, diacono e padre di quattro figli, capostazione delle Ferrovie dello Stato Italiane, Masciotti è direttore della Caritas diocesana di Foligno dal 2010 e delegato regionale dell’organismo pastorale dal settembre 2023.  O meglio, lo è stato fino a martedì scorso, quando l’arcivescovo Domenico Sorrentino ha ricevuto e accettato le sue dimissioni da tutte le responsabilità diocesane e regionali, in considerazione proprio della candidatura alle prossime elezioni amministrative. A ciò, il Vescovo della diocesi folignate aggiunge anche la sospensione dal ministero diaconale. Tutti passaggi - specifica lo stesso Masciotti - che sono stati concordati con le gerarchie ecclesiastiche ai vari livelli, a cominciare proprio da mons. Sorrentino. Anche mons. Renato Boccardo , come presidente dei vescovi umbri, ha accolto le sue dimissioni da delegato regionale Caritas.

Vescovo Sorrentino: “La Chiesa non ha un suo partito"

Il Vescovo delle diocesi di Foligno e di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino tiene a precisare che “la Chiesa non ha un suo partito” e che “quando dei cattolici formano partiti, essi non sono mai espressione ufficiale della Chiesa e si qualificano in base alle scelte di quanti vi aderiscono in coerenza con la loro ispirazione cristiana: il che permette anche una pluralità di espressioni e di presenze politiche dei cattolici, ma sempre assicurando, nei programmi e nei rapporti con le formazioni partitiche di appartenenza, senza cedimenti e a voce alta, la loro coerenza con i valori evangelici e il magistero della Chiesa”.

La politica è un'altra forma di carità

L’attenzione di mons. Sorrentino per l’impegno dei cattolici in politica è piuttosto chiara e da molto tempo, frutto anche dei suoi scritti e dell’attività di postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di Giuseppe Toniolo, studioso ed economista che ha saputo coniugare il profilo contemplativo a quello di laico appassionato del contesto sociale. “La politica è un’alta forma di carità”, ha ribadito il vescovo Domenico anche in questa occasione, dopo che nel 2016 aveva usato gli stessi toni per commentare la candidatura a sindaca di Assisi di Stefania Proietti, già direttore dell’ufficio diocesano per i Problemi sociali e il lavoro. “La Chiesa di Foligno - scrive stavolta il Vescovo - invita i suoi figli, uomini e donne, soprattutto i giovani a rispondere a questa speciale vocazione e, come per tutte le missioni, le sostiene ‘irrorando la comune carità solo con il silenzio orante’”.

La Lettera pastorale del vescovo Sorrentino “Carità politica per una Chiesa radicata nel territorio e nella storia"

Proprio nel 2023, mons. Sorrentino ha scritto la lettera pastorale Carità politica per una Chiesa radicata nel territorio e nella storia. “La politica e l’impegno pubblico e sociale per il bene comune - sottolinea Sorrentino - è una nobile vocazione e una preziosa missione che la Chiesa raccomanda e promuove tra i suoi fedeli. In tal senso la Chiesa, madre di tutti e di ciascuno, da sempre ha posto delle opportune condizioni e delle sagge limitazioni per coloro che, investiti di un mandato ecclesiale, ricoprono ruoli di responsabilità o esercitano dei servizi comunitari, laico o chierico. Chiunque nel popolo di Dio ha un ufficio, una funzione e un incarico istituito e abbia desiderio di spendere le proprie energie e competenze in questa missione è dunque invitato a sospendere il proprio servizio secondo il proprio stato e la propria condizione rendendo chiara e pubblica la propria decisione”

Per Masciotti è un allontanamento pro tempore dal mondo della carità

Una necessità e una condizione che Mauro Masciotti ha fatto sua nello scegliere la candidatura a sindaco, anche se - ci ha detto - questo lo allontana pro tempore dal mondo della carità nel quale opera da anni.

Come è nata la scelta di candidarsi

È stata la coalizione di centrosinistra a proporre a Masciotti la candidatura a sindaco di Foligno per le prossime elezioni comunali dell’8 e 9 giugno prossimi. Nei giorni scorsi, l’ex direttore della Caritas folignate ha incontrato i rappresentanti di Partito democratico, Movimento 5 stelle, Foligno in Comune, Foligno 2030 e Patto x Foligno. Sono le forze politiche dello schieramento progressista che hanno ipotizzato “un progetto unitario e innovativo”. La prima uscita pubblica del candidato a Sindaco e dell’intera coalizione è prevista per venerdì 1 marzo - alle ore 11 - in piazza San Domenico a Foligno.  
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Mauro Masciotti a mezzo busto, con capelli grigi, gli occhiali, un giacchetto scuro e camichia celeste sullo sfondo un chiostro

È stata una decisione meditata a lungo e anche molto sofferta, quella che ha portato il folignate Mauro Masciotti a scegliere la candidatura a sindaco della sua città. Gli ultimi giorni prima dell’ufficialità della notizia li ha trascorsi in una sorta di “deserto” e di silenzio, utili a favorire il discernimento sulla strada da prendere. Poi, una volta messa a fuoco la scelta, ci sono voluti un paio di giorni per scrivere nero su bianco le sue dimissioni dagli incarichi ecclesiali diocesani e regionali e dal lavoro di ferroviere.

Mauro Masciotti si è dimesso da tutti gli incarichi diocesani e regionali in Caritas

Cinquantasei anni, diacono e padre di quattro figli, capostazione delle Ferrovie dello Stato Italiane, Masciotti è direttore della Caritas diocesana di Foligno dal 2010 e delegato regionale dell’organismo pastorale dal settembre 2023.  O meglio, lo è stato fino a martedì scorso, quando l’arcivescovo Domenico Sorrentino ha ricevuto e accettato le sue dimissioni da tutte le responsabilità diocesane e regionali, in considerazione proprio della candidatura alle prossime elezioni amministrative. A ciò, il Vescovo della diocesi folignate aggiunge anche la sospensione dal ministero diaconale. Tutti passaggi - specifica lo stesso Masciotti - che sono stati concordati con le gerarchie ecclesiastiche ai vari livelli, a cominciare proprio da mons. Sorrentino. Anche mons. Renato Boccardo , come presidente dei vescovi umbri, ha accolto le sue dimissioni da delegato regionale Caritas.

Vescovo Sorrentino: “La Chiesa non ha un suo partito"

Il Vescovo delle diocesi di Foligno e di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino tiene a precisare che “la Chiesa non ha un suo partito” e che “quando dei cattolici formano partiti, essi non sono mai espressione ufficiale della Chiesa e si qualificano in base alle scelte di quanti vi aderiscono in coerenza con la loro ispirazione cristiana: il che permette anche una pluralità di espressioni e di presenze politiche dei cattolici, ma sempre assicurando, nei programmi e nei rapporti con le formazioni partitiche di appartenenza, senza cedimenti e a voce alta, la loro coerenza con i valori evangelici e il magistero della Chiesa”.

La politica è un'altra forma di carità

L’attenzione di mons. Sorrentino per l’impegno dei cattolici in politica è piuttosto chiara e da molto tempo, frutto anche dei suoi scritti e dell’attività di postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di Giuseppe Toniolo, studioso ed economista che ha saputo coniugare il profilo contemplativo a quello di laico appassionato del contesto sociale. “La politica è un’alta forma di carità”, ha ribadito il vescovo Domenico anche in questa occasione, dopo che nel 2016 aveva usato gli stessi toni per commentare la candidatura a sindaca di Assisi di Stefania Proietti, già direttore dell’ufficio diocesano per i Problemi sociali e il lavoro. “La Chiesa di Foligno - scrive stavolta il Vescovo - invita i suoi figli, uomini e donne, soprattutto i giovani a rispondere a questa speciale vocazione e, come per tutte le missioni, le sostiene ‘irrorando la comune carità solo con il silenzio orante’”.

La Lettera pastorale del vescovo Sorrentino “Carità politica per una Chiesa radicata nel territorio e nella storia"

Proprio nel 2023, mons. Sorrentino ha scritto la lettera pastorale Carità politica per una Chiesa radicata nel territorio e nella storia. “La politica e l’impegno pubblico e sociale per il bene comune - sottolinea Sorrentino - è una nobile vocazione e una preziosa missione che la Chiesa raccomanda e promuove tra i suoi fedeli. In tal senso la Chiesa, madre di tutti e di ciascuno, da sempre ha posto delle opportune condizioni e delle sagge limitazioni per coloro che, investiti di un mandato ecclesiale, ricoprono ruoli di responsabilità o esercitano dei servizi comunitari, laico o chierico. Chiunque nel popolo di Dio ha un ufficio, una funzione e un incarico istituito e abbia desiderio di spendere le proprie energie e competenze in questa missione è dunque invitato a sospendere il proprio servizio secondo il proprio stato e la propria condizione rendendo chiara e pubblica la propria decisione”

Per Masciotti è un allontanamento pro tempore dal mondo della carità

Una necessità e una condizione che Mauro Masciotti ha fatto sua nello scegliere la candidatura a sindaco, anche se - ci ha detto - questo lo allontana pro tempore dal mondo della carità nel quale opera da anni.

Come è nata la scelta di candidarsi

È stata la coalizione di centrosinistra a proporre a Masciotti la candidatura a sindaco di Foligno per le prossime elezioni comunali dell’8 e 9 giugno prossimi. Nei giorni scorsi, l’ex direttore della Caritas folignate ha incontrato i rappresentanti di Partito democratico, Movimento 5 stelle, Foligno in Comune, Foligno 2030 e Patto x Foligno. Sono le forze politiche dello schieramento progressista che hanno ipotizzato “un progetto unitario e innovativo”. La prima uscita pubblica del candidato a Sindaco e dell’intera coalizione è prevista per venerdì 1 marzo - alle ore 11 - in piazza San Domenico a Foligno.  
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L’ex testimone di giustizia Luca Arena al Cammino dietro la Croce https://www.lavoce.it/lex-testimone-giustizia-luca-arena-cammino-dietro-la-croce/ https://www.lavoce.it/lex-testimone-giustizia-luca-arena-cammino-dietro-la-croce/#respond Thu, 30 Mar 2023 14:15:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71013 Luca Arena in primo piano, sullo sfondo l'immagine su un palazzo ritrae Falcone e Borsellino

Denunciare richiede coraggio. Continuare a vivere, dopo la denuncia, ne chiede ancora di più, lo stesso che Luca Arena ha avuto quando, poco più che ventenne, ha denunciato il malavitoso giro di affari delle così dette “ambulanze della morte”. Oggi, il giovane di Biancavilla (Ct), è un ex testimone di giustizia e il prossimo 31 marzo racconterà la sua testimonianza a Foligno (Pg) durante il Cammino dietro la Croce, il momento penitenziale che il servizio di Pastorale giovanile della diocesi, ogni anno, propone nel venerdì che precede la Settimana santa. Il Cammino, che sarà presieduto dal vescovo, mons. Domenico Sorrentino, è stato organizzato grazie alla fattiva collaborazione delle sezioni cittadine del Masci e dell’Agesci, dell’ufficio diocesano Educazione-scuola-università, Cittadini del Mondo e dell’associazione Libera e interesserà, questa volta, l’area più periferica della città: partirà alle ore 21 dalla scuola Primaria di San Giovanni Profiamma e arriverà alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Belfiore dove le Sacre rappresentazioni di Fiamenga rappresenteranno una scena evangelica. Visto il tema scelto della legalità, sono quindi state coinvolte le diverse Forze dell’Ordine grazie alla preziosa collaborazione del vicequestore del commissariato di Foligno, dott. Adriano Felici. Parteciperanno, così, con una loro delegazione, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e l’Esercito. Luca Arena concluderà la sua esperienza nella città umbra incontrando personalmente anche alcune classi dei diversi istituti superiori di secondo grado di Foligno grazie alla fattiva collaborazione dei diversi Dirigenti scolastici e dei docenti coinvolti nel progetto. “È bello”, commenta Michele Tufo, il responsabile della Pastorale giovanile, “poterci preparare alla Pasqua soffermandoci a riflettere su tematiche che ci chiamano all’impegno e alla responsabilità nei confronti non solo delle nostre vite, ma anche degli altri”.
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Luca Arena in primo piano, sullo sfondo l'immagine su un palazzo ritrae Falcone e Borsellino

Denunciare richiede coraggio. Continuare a vivere, dopo la denuncia, ne chiede ancora di più, lo stesso che Luca Arena ha avuto quando, poco più che ventenne, ha denunciato il malavitoso giro di affari delle così dette “ambulanze della morte”. Oggi, il giovane di Biancavilla (Ct), è un ex testimone di giustizia e il prossimo 31 marzo racconterà la sua testimonianza a Foligno (Pg) durante il Cammino dietro la Croce, il momento penitenziale che il servizio di Pastorale giovanile della diocesi, ogni anno, propone nel venerdì che precede la Settimana santa. Il Cammino, che sarà presieduto dal vescovo, mons. Domenico Sorrentino, è stato organizzato grazie alla fattiva collaborazione delle sezioni cittadine del Masci e dell’Agesci, dell’ufficio diocesano Educazione-scuola-università, Cittadini del Mondo e dell’associazione Libera e interesserà, questa volta, l’area più periferica della città: partirà alle ore 21 dalla scuola Primaria di San Giovanni Profiamma e arriverà alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Belfiore dove le Sacre rappresentazioni di Fiamenga rappresenteranno una scena evangelica. Visto il tema scelto della legalità, sono quindi state coinvolte le diverse Forze dell’Ordine grazie alla preziosa collaborazione del vicequestore del commissariato di Foligno, dott. Adriano Felici. Parteciperanno, così, con una loro delegazione, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e l’Esercito. Luca Arena concluderà la sua esperienza nella città umbra incontrando personalmente anche alcune classi dei diversi istituti superiori di secondo grado di Foligno grazie alla fattiva collaborazione dei diversi Dirigenti scolastici e dei docenti coinvolti nel progetto. “È bello”, commenta Michele Tufo, il responsabile della Pastorale giovanile, “poterci preparare alla Pasqua soffermandoci a riflettere su tematiche che ci chiamano all’impegno e alla responsabilità nei confronti non solo delle nostre vite, ma anche degli altri”.
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Tante iniziative dalla Caritas di Foligno in vista del Natale https://www.lavoce.it/tante-iniziative-dalla-caritas-di-foligno-in-vista-del-natale/ Fri, 09 Dec 2022 15:33:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69518 iniziative natale caritas natale

In vista delle ormai imminente Natale, la Caritas diocesana di Foligno diretta da Mauro Masciotti ha messo a punto tutta una serie di iniziative, in collaborazione con la Diocesi e l’associazione Arca del Mediterraneo ETS, che accompagneranno l’intero mese. Si parte venerdì 9 dicembre, alle ore 15, con il primo dei quattro appuntamenti dedicati a Il viaggio della natività per le vie della pace, ciclo di incontri tra preghiera e riflessione, attraverso luoghi simbolo, con l’obiettivo di incontrare volti e famiglie del territorio. Da piazza della Repubblica ci si metterà a in cammino fino alla chiesa di San Paolo Apostolo per un incontro dal titolo Accoglienza e dialogo tra generazioni - La figura di San Francesco come portatore di pace. Giovedì 15 dicembre, sempre alle 15, si terrà un secondo itinerario: questa volta si andrà dalla sede della UmbraGroup, in via Baldaccini, 1, fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello. Una volta giunti a destinazione, si terrà un incontro che avrà per titolo La sicurezza del lavoro e la forza della fede. Il terzo appuntamento è per mercoledì 21 dicembre. Punto di ritrovo sarà, alle 15, il Santuario di San Damiano ad Assisi. Da lì si partirà verso un altro santuario, quello della Spogliazione, che ospiterà l’incontro Educazione e istruzione. Infine, domenica primo gennaio, in occasione della Giornata mondiale della pace, ci si ritroverà, alle 17.30, al Centro pastorale Fratelli tutti per un cammino che condurrà i fedeli al Santuario della Madonna del Pianto dove, alle 18.30, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, presiederà la solenne celebrazione. Sul solco della solidarietà, invece, le altre due iniziative in vista del Natale. La prima è in programma per sabato 17 dicembre e prevede una raccolta di beni di prima necessità (prodotti a lunga conservazione, per l’igiene personale e infanzia) nei supermercati del territorio, a sostegno delle famiglie che la Caritas accoglie quotidianamente. Domenica 18 dicembre, invece, tornerà l’evento Babbo Natale…in treno per la solidarietà, pensato per i più piccoli. L’iniziativa si terrà a partire dalle 15 negli spazi della stazione ferroviaria di Foligno. In quell’occasione verrà promossa una raccolta di doni per i bambini bisognosi del territorio, ai quali sarà possibile regalare giocattoli, materiale scolastico e prodotti per l’infanzia. Ad allietare il pomeriggio, sarà il coro della parrocchia di San Giovanni Profiamma. L’evento, si avvale del patrocinio del Comune di Foligno e vedrà la collaborazione della Fondazione Fs, della Polizia ferroviaria e dell’associazione Turno C.
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iniziative natale caritas natale

In vista delle ormai imminente Natale, la Caritas diocesana di Foligno diretta da Mauro Masciotti ha messo a punto tutta una serie di iniziative, in collaborazione con la Diocesi e l’associazione Arca del Mediterraneo ETS, che accompagneranno l’intero mese. Si parte venerdì 9 dicembre, alle ore 15, con il primo dei quattro appuntamenti dedicati a Il viaggio della natività per le vie della pace, ciclo di incontri tra preghiera e riflessione, attraverso luoghi simbolo, con l’obiettivo di incontrare volti e famiglie del territorio. Da piazza della Repubblica ci si metterà a in cammino fino alla chiesa di San Paolo Apostolo per un incontro dal titolo Accoglienza e dialogo tra generazioni - La figura di San Francesco come portatore di pace. Giovedì 15 dicembre, sempre alle 15, si terrà un secondo itinerario: questa volta si andrà dalla sede della UmbraGroup, in via Baldaccini, 1, fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello. Una volta giunti a destinazione, si terrà un incontro che avrà per titolo La sicurezza del lavoro e la forza della fede. Il terzo appuntamento è per mercoledì 21 dicembre. Punto di ritrovo sarà, alle 15, il Santuario di San Damiano ad Assisi. Da lì si partirà verso un altro santuario, quello della Spogliazione, che ospiterà l’incontro Educazione e istruzione. Infine, domenica primo gennaio, in occasione della Giornata mondiale della pace, ci si ritroverà, alle 17.30, al Centro pastorale Fratelli tutti per un cammino che condurrà i fedeli al Santuario della Madonna del Pianto dove, alle 18.30, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, presiederà la solenne celebrazione. Sul solco della solidarietà, invece, le altre due iniziative in vista del Natale. La prima è in programma per sabato 17 dicembre e prevede una raccolta di beni di prima necessità (prodotti a lunga conservazione, per l’igiene personale e infanzia) nei supermercati del territorio, a sostegno delle famiglie che la Caritas accoglie quotidianamente. Domenica 18 dicembre, invece, tornerà l’evento Babbo Natale…in treno per la solidarietà, pensato per i più piccoli. L’iniziativa si terrà a partire dalle 15 negli spazi della stazione ferroviaria di Foligno. In quell’occasione verrà promossa una raccolta di doni per i bambini bisognosi del territorio, ai quali sarà possibile regalare giocattoli, materiale scolastico e prodotti per l’infanzia. Ad allietare il pomeriggio, sarà il coro della parrocchia di San Giovanni Profiamma. L’evento, si avvale del patrocinio del Comune di Foligno e vedrà la collaborazione della Fondazione Fs, della Polizia ferroviaria e dell’associazione Turno C.
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Progetto Cittadini del Mondo: al via un ciclo d’incontri dedicati all’educazione https://www.lavoce.it/progetto-cittadini-del-mondo-al-via-un-ciclo-dincontri-dedicati-alleducazione/ Wed, 07 Dec 2022 14:49:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69477 Progetto Cittadini del Mondo

Al via nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo promosso dalla Diocesi di Foligno, un ciclo di conferenze di formazione sul grande argomento dell’educazione. L'appuntamento, è previsto a partire da giovedì 15 dicembre, dalle ore 16 alle 19 presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico Leonardo Da Vinci di Foligno. La crisi che stiamo vivendo, crisi ambientale, crisi sociale che fa esplodere le disuguaglianze e le povertà, crisi antropologica e psicologica innescata dalla pandemia del Covid e dallo scoppio della guerra in Ucraina, è in realtà una crisi che ha radici più profonde: è una crisi del pensiero. Per questo, oggi più che mai, la figura dell’insegnante, del genitore, dell’educatore, è centrale. Senza maestri, senza interlocutori qualificati capaci di instaurare un dialogo significativo e costruttivo i ragazzi sono abbandonati a sé stessi, nella loro immaturità, accompagnati nel loro processo di crescita dalla costante presenza dei social. Fare, essere, da guida, oggi, è diventato un mestiere terribile e necessario, un mestiere difficile ma di vitale importanza come in nessuna altra epoca storica. L’Equipe di formazione coordinata dal professor Carlo Felice, accompagnata dal tutor la Dirigente scolastica dell’ITT dottoressa Simona Lazzari, ha come obiettivo quello di realizzare un laboratorio formativo per ragionare sul ruolo positivo delle relazioni tra docenti-studenti, genitori-figli, educatori-giovani, dove sperimentare le proprie competenze e sviluppare la propria identità, in un continuo scambio con i pari e le guide, nel quale i processi emotivi e relazionali assumono un ruolo centrale. Destinatari delle conferenze, organizzate nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo, sono i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, genitori, assistenti sociali, amministratori pubblici, educatori di oratorio e gruppi giovanili parrocchiali, operatori pastorali. Alla fine del percorso viene rilasciato un attestato di partecipazione. Gli incontri, dopo il primo appuntamento del 15 dicembre, proseguiranno, sempre di giovedì il 12 e 19 gennaio e il  02 febbraio prossimi. Per informazioni ed iscrizioni: sociale@diocesidifoligno.it]]>
Progetto Cittadini del Mondo

Al via nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo promosso dalla Diocesi di Foligno, un ciclo di conferenze di formazione sul grande argomento dell’educazione. L'appuntamento, è previsto a partire da giovedì 15 dicembre, dalle ore 16 alle 19 presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico Leonardo Da Vinci di Foligno. La crisi che stiamo vivendo, crisi ambientale, crisi sociale che fa esplodere le disuguaglianze e le povertà, crisi antropologica e psicologica innescata dalla pandemia del Covid e dallo scoppio della guerra in Ucraina, è in realtà una crisi che ha radici più profonde: è una crisi del pensiero. Per questo, oggi più che mai, la figura dell’insegnante, del genitore, dell’educatore, è centrale. Senza maestri, senza interlocutori qualificati capaci di instaurare un dialogo significativo e costruttivo i ragazzi sono abbandonati a sé stessi, nella loro immaturità, accompagnati nel loro processo di crescita dalla costante presenza dei social. Fare, essere, da guida, oggi, è diventato un mestiere terribile e necessario, un mestiere difficile ma di vitale importanza come in nessuna altra epoca storica. L’Equipe di formazione coordinata dal professor Carlo Felice, accompagnata dal tutor la Dirigente scolastica dell’ITT dottoressa Simona Lazzari, ha come obiettivo quello di realizzare un laboratorio formativo per ragionare sul ruolo positivo delle relazioni tra docenti-studenti, genitori-figli, educatori-giovani, dove sperimentare le proprie competenze e sviluppare la propria identità, in un continuo scambio con i pari e le guide, nel quale i processi emotivi e relazionali assumono un ruolo centrale. Destinatari delle conferenze, organizzate nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo, sono i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, genitori, assistenti sociali, amministratori pubblici, educatori di oratorio e gruppi giovanili parrocchiali, operatori pastorali. Alla fine del percorso viene rilasciato un attestato di partecipazione. Gli incontri, dopo il primo appuntamento del 15 dicembre, proseguiranno, sempre di giovedì il 12 e 19 gennaio e il  02 febbraio prossimi. Per informazioni ed iscrizioni: sociale@diocesidifoligno.it]]>
“Spirito di Assisi”: il programma delle iniziative https://www.lavoce.it/spirito-assisi-programma-iniziative/ Fri, 21 Oct 2022 15:07:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69039

Il 27 ottobre ricorre il 36esimo anniversario dello Spirito di Assisi che si fa eco dello storico incontro interreligioso di preghiera per la pace del 1986, convocato da San Giovanni Paolo II

Il programma ad Assisi

Una ricorrenza che anche quest’anno è caratterizzata da diversi momenti che prenderanno il via mercoledì 26 ottobre con la presenza di Marco Ramigni, di Operazione Colomba (Associazione Papa Giovanni XXIII) presente in Ucraina dall’inizio del conflitto che incontrerà alcuni studenti delle scuole secondarie di secondo grado della città di Assisi. Nel pomeriggio alle ore 17.30 nella sala della Spogliazione si terrà la tavola rotonda dal titolo “Da Assisi a Nur Sultan per costruire la pace”. Dopo il saluto e l’introduzione di mons. Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno e del sindaco di Assisi, Stefania Proietti, interverranno Azza Karam, segretaria generale di Religions for Peace e Silvina Perez, giornalista dell’Osservatore Romano che hanno partecipato al VII Congresso dei leader delle Religioni mondiali e tradizionali in Kazakhstan e Marco Ramigni di Operazione Colomba. Giovedì 27 ottobre in mattinata ci sarà un altro incontro con alcune classi degli istituti cittadini. Nel pomeriggio alle ore 17 nel Refettorietto della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli ci sarà la Preghiera interreligiosa per la pace con i rappresentanti di alcune religioni presenti in Umbria. Domenica 30 ottobre alle ore 12 nella Basilica superiore di San Francesco avrà luogo la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.

L'incontro in Kazakhstan

“L’incontro dei leader delle religioni in Kazakhstan – dichiara don Tonio Dell’Olio, presidente della Commissione Spirito di Assisi - è sicuramente un passo in avanti decisivo e per nulla scontato verso una maggiore concordia tra le religioni e per il contributo di queste alla pace nel mondo. A nessuno sfugge che tanto la posizione geografica che quella politica del luogo che ha ospitato il congresso è quanto mai significativo per il conflitto in corso in Ucraina. La partecipazione di Papa Francesco ha reso ancora più denso quel momento. Tutto questo ci conferma che 36 anni fa ad Assisi si è compiuta una profezia che fino a quel momento non si poteva immaginare e che il congresso a Nur-Sultan è figlio di quella gestazione”. La commissione Spirito di Assisi promuove ormai da diversi anni la diffusione mensile della preghiera per la pace, dedicata ogni 27 del mese a un territorio martoriato, a una popolazione oppressa o una situazione di non-pace. Nel mese di ottobre le comunità delle diverse religioni saranno invitate a pregare affinchè si allontani la minaccia della guerra atomica.]]>

Il 27 ottobre ricorre il 36esimo anniversario dello Spirito di Assisi che si fa eco dello storico incontro interreligioso di preghiera per la pace del 1986, convocato da San Giovanni Paolo II

Il programma ad Assisi

Una ricorrenza che anche quest’anno è caratterizzata da diversi momenti che prenderanno il via mercoledì 26 ottobre con la presenza di Marco Ramigni, di Operazione Colomba (Associazione Papa Giovanni XXIII) presente in Ucraina dall’inizio del conflitto che incontrerà alcuni studenti delle scuole secondarie di secondo grado della città di Assisi. Nel pomeriggio alle ore 17.30 nella sala della Spogliazione si terrà la tavola rotonda dal titolo “Da Assisi a Nur Sultan per costruire la pace”. Dopo il saluto e l’introduzione di mons. Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno e del sindaco di Assisi, Stefania Proietti, interverranno Azza Karam, segretaria generale di Religions for Peace e Silvina Perez, giornalista dell’Osservatore Romano che hanno partecipato al VII Congresso dei leader delle Religioni mondiali e tradizionali in Kazakhstan e Marco Ramigni di Operazione Colomba. Giovedì 27 ottobre in mattinata ci sarà un altro incontro con alcune classi degli istituti cittadini. Nel pomeriggio alle ore 17 nel Refettorietto della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli ci sarà la Preghiera interreligiosa per la pace con i rappresentanti di alcune religioni presenti in Umbria. Domenica 30 ottobre alle ore 12 nella Basilica superiore di San Francesco avrà luogo la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.

L'incontro in Kazakhstan

“L’incontro dei leader delle religioni in Kazakhstan – dichiara don Tonio Dell’Olio, presidente della Commissione Spirito di Assisi - è sicuramente un passo in avanti decisivo e per nulla scontato verso una maggiore concordia tra le religioni e per il contributo di queste alla pace nel mondo. A nessuno sfugge che tanto la posizione geografica che quella politica del luogo che ha ospitato il congresso è quanto mai significativo per il conflitto in corso in Ucraina. La partecipazione di Papa Francesco ha reso ancora più denso quel momento. Tutto questo ci conferma che 36 anni fa ad Assisi si è compiuta una profezia che fino a quel momento non si poteva immaginare e che il congresso a Nur-Sultan è figlio di quella gestazione”. La commissione Spirito di Assisi promuove ormai da diversi anni la diffusione mensile della preghiera per la pace, dedicata ogni 27 del mese a un territorio martoriato, a una popolazione oppressa o una situazione di non-pace. Nel mese di ottobre le comunità delle diverse religioni saranno invitate a pregare affinchè si allontani la minaccia della guerra atomica.]]>
Profughi afgani : Caritas di Foligno, Comune di Spello e Prefettura di Perugia insieme per l’accoglienza https://www.lavoce.it/profughi-afgani-caritas-di-foligno-comune-di-spello-e-prefettura-di-perugia-insieme-per-laccoglienza/ Tue, 31 Aug 2021 14:04:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61999 profughi afgani

Sono arrivati nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 agosto i primi profughi afgani accolti dalla Caritas diocesana di Foligno, attraverso l’articolato e complesso lavoro portato avanti dalla Prefettura di Perugia nella gestione di questa nuova emergenza. Si tratta di una famiglia composta da otto persone, quattro adulti ed altrettanti bambini, ospitati in una delle strutture messe a disposizione dall’Ufficio pastorale della Diocesi nel territorio di Spello. "Ci siamo sentiti subito in dovere di rispondere a questa chiamata -ha dichiarato il direttore della Caritas folignate, Mauro Masciotti- e speriamo che queste famiglie possano sentirsi veramente accolte da tutta la comunità". Un lavoro sinergico, quello portato avanti in queste ore, che ha visto operare fianco a fianco gli uffici della Prefettura coordinati dal prefetto Armando Gradone, l’area immigrazione della Caritas con la responsabile Giacomina Tartaglia e il Comune di Spello guidato dal sindaco. "Siamo stati subito avvisati dal prefetto dell’arrivo di questa famiglia -commenta il primo cittadino di Spello- abbiamo collaborato con la Caritas per avviare un percorso d’accompagnamento e vicinanza a queste persone, costrette a scappare dal loro Paese e riteniamo importante informare tempestivamente l’intera comunità”. Ma la famiglia di profughi afgani arrivata nelle scorse ore, non sarà l’unica di cui la Caritas di Foligno si prenderà cura attraverso il suo braccio operativo, la Fondazione Arca del Mediterraneo. Numeri alla mano, sono all’incirca una cinquantina i posti messi a disposizione per fronteggiare questa emergenza grazie a varie strutture presenti in altri Comuni del territorio.  ]]>
profughi afgani

Sono arrivati nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 agosto i primi profughi afgani accolti dalla Caritas diocesana di Foligno, attraverso l’articolato e complesso lavoro portato avanti dalla Prefettura di Perugia nella gestione di questa nuova emergenza. Si tratta di una famiglia composta da otto persone, quattro adulti ed altrettanti bambini, ospitati in una delle strutture messe a disposizione dall’Ufficio pastorale della Diocesi nel territorio di Spello. "Ci siamo sentiti subito in dovere di rispondere a questa chiamata -ha dichiarato il direttore della Caritas folignate, Mauro Masciotti- e speriamo che queste famiglie possano sentirsi veramente accolte da tutta la comunità". Un lavoro sinergico, quello portato avanti in queste ore, che ha visto operare fianco a fianco gli uffici della Prefettura coordinati dal prefetto Armando Gradone, l’area immigrazione della Caritas con la responsabile Giacomina Tartaglia e il Comune di Spello guidato dal sindaco. "Siamo stati subito avvisati dal prefetto dell’arrivo di questa famiglia -commenta il primo cittadino di Spello- abbiamo collaborato con la Caritas per avviare un percorso d’accompagnamento e vicinanza a queste persone, costrette a scappare dal loro Paese e riteniamo importante informare tempestivamente l’intera comunità”. Ma la famiglia di profughi afgani arrivata nelle scorse ore, non sarà l’unica di cui la Caritas di Foligno si prenderà cura attraverso il suo braccio operativo, la Fondazione Arca del Mediterraneo. Numeri alla mano, sono all’incirca una cinquantina i posti messi a disposizione per fronteggiare questa emergenza grazie a varie strutture presenti in altri Comuni del territorio.  ]]>
Foligno. L’ingresso in diocesi del vescovo Domenico Sorrentino, la celebrazione nella chiesa di San Giacomo https://www.lavoce.it/ingresso-nella-diocesi-di-foligno-del-vescovo-domenico-sorrentino-la-celebrazione-nella-chiesa-di-san-giacomo/ Thu, 26 Aug 2021 13:11:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61835

Il 28 agosto, alle ore 18, nella chiesa di San Giacomo di Foligno si terrà la celebrazione eucaristica per l'inizio del ministero episcopale nella diocesi folignate di mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. La diocesi di Foligno rimarrà a sé stante, ma sarà unita a quella di Assisi "in persona Episcopi" come stabilito da papa Francesco. Inizialmente la celebrazione era prevista in piazza della Repubblica, ma in considerazione delle previsioni meteo, che per la giornata di sabato prevedono instabilità con la possibilità di rovesci e grandine, sentito il Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, la diocesi di Foligno, anche se a malincuore, ha deciso per la chiesa di San Giacomo, al fine di prevenire difficoltà organizzative e rischi per la pubblica incolumità. Tutti i possessori di invito troveranno posto nella chiesa, nei bracci coperti del chiostro e in sale dedicate e dotate di maxischermi, in base ai posti precedentemente assegnati e nel rispetto delle norme per il contrasto del Covid-19. L’ingresso sarà possibile a partire dalle ore 17.

Il programma

Il vescovo Domenico Sorrentino, alle ore 16.20, verrà accolto nella chiesa di Santa Lucia in Capitan Loreto di Spello, ai confini della diocesi, dal delegato ad omnia mons. Giovanni Nizzi, dal cancelliere Fabio Cioccoloni, dal parroco don Diego Casini e dal sindaco di Spello Moreno Landrini. L’accesso è libero, nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio. Alle ore 16.50, visita di un luogo simbolo della carità, Casa “Germoglio Meraviglioso”, via dei Cappuccini, voluta e gestita sotto l’egida della Caritas regionale dell’Umbria. La visita è privata, non è quindi possibile ammettere la stampa. Alle ore 17.30 – Piazza della Repubblica – il vescovo eletto riceve il saluto delle autorità e si incontra brevemente con il sindaco, Stefano Zuccarini, e la giunta all’ingresso del Palazzo comunale. L’incontro avviene in luogo pubblico ed è accessibile a tutti. Alle ore 17.45 – Cattedrale di San Feliciano – visita la cripta della cattedrale di San Feliciano. Accolto dal priore del capitolo della cattedrale mons. Giuseppe Bertini, venera le reliquie di san Feliciano e visita le tombe dei vescovi di Foligno lì sepolti. A causa del poco spazio, la visita è strettamente privata. Alle ore 18, inizio della celebrazione nella chiesa di San Giacomo. L’amministratore apostolico mons. Gualtiero Sigismondi porge il saluto al vescovo eletto mons. Domenico Sorrentino e chiede che sia data lettura della lettera apostolica con cui il Santo Padre Francesco lo nomina vescovo di Foligno, quindi annuncia all’assemblea il suo insediamento come vescovo di Foligno, gli porge il pastorale e lo invita a sedere sulla cattedra, dove riceve l’omaggio di una rappresentanza di fedeli.]]>

Il 28 agosto, alle ore 18, nella chiesa di San Giacomo di Foligno si terrà la celebrazione eucaristica per l'inizio del ministero episcopale nella diocesi folignate di mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. La diocesi di Foligno rimarrà a sé stante, ma sarà unita a quella di Assisi "in persona Episcopi" come stabilito da papa Francesco. Inizialmente la celebrazione era prevista in piazza della Repubblica, ma in considerazione delle previsioni meteo, che per la giornata di sabato prevedono instabilità con la possibilità di rovesci e grandine, sentito il Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, la diocesi di Foligno, anche se a malincuore, ha deciso per la chiesa di San Giacomo, al fine di prevenire difficoltà organizzative e rischi per la pubblica incolumità. Tutti i possessori di invito troveranno posto nella chiesa, nei bracci coperti del chiostro e in sale dedicate e dotate di maxischermi, in base ai posti precedentemente assegnati e nel rispetto delle norme per il contrasto del Covid-19. L’ingresso sarà possibile a partire dalle ore 17.

Il programma

Il vescovo Domenico Sorrentino, alle ore 16.20, verrà accolto nella chiesa di Santa Lucia in Capitan Loreto di Spello, ai confini della diocesi, dal delegato ad omnia mons. Giovanni Nizzi, dal cancelliere Fabio Cioccoloni, dal parroco don Diego Casini e dal sindaco di Spello Moreno Landrini. L’accesso è libero, nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio. Alle ore 16.50, visita di un luogo simbolo della carità, Casa “Germoglio Meraviglioso”, via dei Cappuccini, voluta e gestita sotto l’egida della Caritas regionale dell’Umbria. La visita è privata, non è quindi possibile ammettere la stampa. Alle ore 17.30 – Piazza della Repubblica – il vescovo eletto riceve il saluto delle autorità e si incontra brevemente con il sindaco, Stefano Zuccarini, e la giunta all’ingresso del Palazzo comunale. L’incontro avviene in luogo pubblico ed è accessibile a tutti. Alle ore 17.45 – Cattedrale di San Feliciano – visita la cripta della cattedrale di San Feliciano. Accolto dal priore del capitolo della cattedrale mons. Giuseppe Bertini, venera le reliquie di san Feliciano e visita le tombe dei vescovi di Foligno lì sepolti. A causa del poco spazio, la visita è strettamente privata. Alle ore 18, inizio della celebrazione nella chiesa di San Giacomo. L’amministratore apostolico mons. Gualtiero Sigismondi porge il saluto al vescovo eletto mons. Domenico Sorrentino e chiede che sia data lettura della lettera apostolica con cui il Santo Padre Francesco lo nomina vescovo di Foligno, quindi annuncia all’assemblea il suo insediamento come vescovo di Foligno, gli porge il pastorale e lo invita a sedere sulla cattedra, dove riceve l’omaggio di una rappresentanza di fedeli.]]>
In questo numero: Ddl Zan, migranti, sinodalità, vescovi e diocesi, arte https://www.lavoce.it/in-questo-numero-ddl-zan-migranti-sinodalita-vescovi-e-diocesi-arte/ Thu, 01 Jul 2021 15:50:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61257

l’editoriale:  Ddl Zan, diritti da bilanciare

di Francesco Bonini Ha fatto molto discutere. Tuttavia alla fine è emerso con chiarezza il senso della nota verbale recapitata dalla Santa Sede al governo italiano a proposito del disegno di legge Zan: un contributo al dialogo. Per arrivare ad una soluzione legislativa rispettosa della libertà. In particolare di quelle libertà tutelate dalla Costituzione e sottolineate anche dagli accordi concordatari, la libertà di espressione e quella di educazione, oltre ovviamente la libertà di religione. Nel merito dunque evidente sintonia, lo ha ricordato anche il cardinale Parolin, con quanto la Cei aveva già affermato da ultimo in termini molto chiari lo scorso 28 aprile in una Nota della Presidenza. Ma… Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

Sinodalità: cuore, non ingranaggio

di Diana Papa Siamo alla vigilia di un percorso voluto da Papa Francesco: scoprire e vivere la sinodalità nel popolo di Dio. Ognuno, al di là del proprio stato di vita, è stato pensato, voluto, creato, chiamato e inviato dal Signore per edificare il suo popolo santo e custodire il bene comune. Dio affida ad ognuno (…)

Bracciante morto per colpa di chi?

di Pier Giorgio Lignani Un immigrato irregolare è morto di fatica - letteralmente - mentre lavorava come bracciante agricolo, pagato una miseria, naturalmente in nero. Episodi simili si ripetono (…)

Nel giornale

Chiese unite dal Vescovo

Mons. Domenico Sorrentino è stato nominato da Papa Francesco vescovo della Chiesa di Foligno. Ma allo stesso tempo conserva il proprio incarico presso la diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. Si definisce “unione in persona episcopi”, nella persona del vescovo. Nel senso che le due diocesi rimangono formalmente distinte, ed è “solo” l’identicità del Pastore a collegarle. Tuttavia è una strategia che Papa Francesco sta seguendo in modo sempre più sistematico. Ed è evidente che lo scopo ultimo non sta semplicemente nel facilitare le sostituzioni nelle sedi episcopali vacanti, bensì nel ridisegnare la geografia delle Chiese. “In uscita” verso le pressanti esigenze pastorali del futuro.

CHIESA E DDL ZAN

Approfondiamo ulteriormente la questione, in cui vengono messi in causa diritti di tipo diverso garantiti dalla Costituzione italiana. A scanso di equivoci e (voluti) fraintendimenti, esaminiamo anzitutto con più attenzione le perplessità manifestate dal Vaticano e dalla Cei

50 ANNI DI CARITAS

Il mezzo secolo di esistenza di Caritas italiana cade in un periodo ancora fortemente segnato dalla pandemia e dalle sue conseguenze sulla società. Un motivo in più per celebrare l’evento guardando in avanti anziché al passato. E non solo facendo “assistenza”

SANITÀ

Anche in Umbria, man mano che arrivano i pensionamenti, si profila il rischio che scarseggino medici di famiglia e pediatri. E non perché mancano i laureati, ma perché...

ARTE

L’arte barocca amava i giochi di specchi, e adesso a Perugia si sdoppia e si riunisce. Grazie a una mostra che mette insieme le collezioni della Galleria nazionale e della Fondazione Crp]]>

l’editoriale:  Ddl Zan, diritti da bilanciare

di Francesco Bonini Ha fatto molto discutere. Tuttavia alla fine è emerso con chiarezza il senso della nota verbale recapitata dalla Santa Sede al governo italiano a proposito del disegno di legge Zan: un contributo al dialogo. Per arrivare ad una soluzione legislativa rispettosa della libertà. In particolare di quelle libertà tutelate dalla Costituzione e sottolineate anche dagli accordi concordatari, la libertà di espressione e quella di educazione, oltre ovviamente la libertà di religione. Nel merito dunque evidente sintonia, lo ha ricordato anche il cardinale Parolin, con quanto la Cei aveva già affermato da ultimo in termini molto chiari lo scorso 28 aprile in una Nota della Presidenza. Ma… Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

Sinodalità: cuore, non ingranaggio

di Diana Papa Siamo alla vigilia di un percorso voluto da Papa Francesco: scoprire e vivere la sinodalità nel popolo di Dio. Ognuno, al di là del proprio stato di vita, è stato pensato, voluto, creato, chiamato e inviato dal Signore per edificare il suo popolo santo e custodire il bene comune. Dio affida ad ognuno (…)

Bracciante morto per colpa di chi?

di Pier Giorgio Lignani Un immigrato irregolare è morto di fatica - letteralmente - mentre lavorava come bracciante agricolo, pagato una miseria, naturalmente in nero. Episodi simili si ripetono (…)

Nel giornale

Chiese unite dal Vescovo

Mons. Domenico Sorrentino è stato nominato da Papa Francesco vescovo della Chiesa di Foligno. Ma allo stesso tempo conserva il proprio incarico presso la diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. Si definisce “unione in persona episcopi”, nella persona del vescovo. Nel senso che le due diocesi rimangono formalmente distinte, ed è “solo” l’identicità del Pastore a collegarle. Tuttavia è una strategia che Papa Francesco sta seguendo in modo sempre più sistematico. Ed è evidente che lo scopo ultimo non sta semplicemente nel facilitare le sostituzioni nelle sedi episcopali vacanti, bensì nel ridisegnare la geografia delle Chiese. “In uscita” verso le pressanti esigenze pastorali del futuro.

CHIESA E DDL ZAN

Approfondiamo ulteriormente la questione, in cui vengono messi in causa diritti di tipo diverso garantiti dalla Costituzione italiana. A scanso di equivoci e (voluti) fraintendimenti, esaminiamo anzitutto con più attenzione le perplessità manifestate dal Vaticano e dalla Cei

50 ANNI DI CARITAS

Il mezzo secolo di esistenza di Caritas italiana cade in un periodo ancora fortemente segnato dalla pandemia e dalle sue conseguenze sulla società. Un motivo in più per celebrare l’evento guardando in avanti anziché al passato. E non solo facendo “assistenza”

SANITÀ

Anche in Umbria, man mano che arrivano i pensionamenti, si profila il rischio che scarseggino medici di famiglia e pediatri. E non perché mancano i laureati, ma perché...

ARTE

L’arte barocca amava i giochi di specchi, e adesso a Perugia si sdoppia e si riunisce. Grazie a una mostra che mette insieme le collezioni della Galleria nazionale e della Fondazione Crp]]>
Monsignor Domenico Sorrentino, nominato vescovo della diocesi di Foligno https://www.lavoce.it/monsignor-domenico-sorrentino-nominato-vescovo-della-diocesi-di-foligno/ Sat, 26 Jun 2021 10:56:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61191

Monsignor Domenico Sorrentino è stato nominato da Papa Francesco vescovo della diocesi di Foligno, che lo stesso Santo Padre ha così unito in persona episcopi con quella di Assisi - Gualdo Tadino - Nocera Umbra. Ufficialmente, insomma, rimarranno (almeno per il momento) due diocesi distinte, ma unite dalla figura del vescovo. La decisione, è stata presa qualche giorno fa dal Pontefice, e annunciata nella mattina di sabato 26 giugno da monsignor Sorrentino in diretta su Facebook e in contemporanea a Foligno nel corso dell’assemblea diocesana. Monsignor Domenico Sorrentino ha voluto ringraziare di cuore il Papa, annunciando il suo impegno a servizio della comunità diocesana folignate. Finora la Curia folignate è stata retta da monsignor Gualtiero Sigismondi (quale amministratore apostolico), già vescovo di Foligno e attualmente vescovo di Orvieto – Todi.

Le prime parole del vescovo Domenico

“Adesso la cosa più importante per me è concedermi subito al mio animo di Pastore perché mentre siete qui davanti a me e vi sento fratelli e figli di questa Chiesa, immediatamente per un annuncio del genere mi balza davanti a me tutto il popolo di Foligno, quindi in questo momento in questa sala è come se ci fosse l’altra metà, l’altra parte della Chiesa che mi viene affidata”. Lo ha detto il vescovo Domenico comunicando la nomina anche a pastore della diocesi di Foligno, sabato alle ore 12 in diretta social dalla sala della Spogliazione di Assisi, dando lettura della comunicazione ufficiale del nunzio apostolico Paul Emil Tscherrig.

Il saluto di mons. Gualtiero Sigismondi ai folignati

"La data odierna, scelta per una comunicazione così importante - ha commentato mons. Sigismondi nella nota per la diocesi di Foligno -, ravviva in me il ricordo della tarda serata del 26 giugno 2008 – esattamente 13 anni fa! – quando mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mi confidava quanto il Nunzio apostolico in Italia mi avrebbe annunciato ufficialmente l’indomani: l’elezione a vescovo di Foligno. Il Signore mi ha concesso di vivere in mezzo a voi un’intensa stagione pastorale, chiedendomi di fare, dopo il trasferimento a Orvieto-Todi, un altro 'miglio' come amministratore apostolico. Quest’ultimo tratto di strada, segnato dal flagello della pandemia, ha condotto all’apertura del cantiere della Cattedrale di San Feliciano".

La lettera scritta per i nuovi fedeli di Foligno

"Carissimi, da qualche giorno - scrive mons. Sorrentino nel saluto inviato a Foligno - Papa Francesco mi ha chiesto di dire un 'sì' che era tanto lontano da ogni mia aspettativa. Ha voluto che dilatassi il mio cuore di pastore a tutti voi, dandomi l’incarico – allo stesso titolo episcopale dell’amata Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino – anche della vostra: due Chiese unite in persona episcopi. Lo ringrazio di cuore per la fiducia.

Nel segreto che, su questo mandato, dovevo custodire, l’unica cosa che mi è stata possibile è stata la preghiera. Ho cominciato a pregare per tutti voi. Non vi potevo ancora incontrare, ma vi potevo amare. Mi è fiorito nel cuore un sentimento che ho appreso da un Padre della Chiesa che sta alle sorgenti della mia formazione, san Paolino di Nola, che, in una lettera a Sant’Agostino, scrive: «Né c’è da meravigliarsi se noi, pur lontani, siamo presenti l’uno all’altro e senza esserci conosciuti ci conosciamo, poiché siamo membra di un solo corpo, abbiamo un unico capo, siamo inondati da un’unica grazia, viviamo di un solo pane, camminiamo su un’unica strada, abitiamo nella medesima casa. Insomma, in tutto ciò che siamo, [...] tanto nello spirito quanto nel corpo del Signore siamo una cosa sola....» (Epist. 6,1).

Mi siete già tanto cari, fratelli e sorelle della Chiesa di Foligno! Mi presento a voi con la trepidazione di chi sa di non avere energie giovanili, come quelle che portai nel mio primo incarico episcopale, al servizio della Chiesa di Pompei dove ricevetti la carezza della Vergine del Santo Rosario, poi nel mio servizio nella Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e, infine, nel mio ministero assisano. Vi darò quello che potrò, assicurandovi tuttavia che non mi risparmierò in alcun modo.

Mi immergerò presto nella vostra lunga storia di fede. Nella mia mente e nel mio cuore familiarizzo già con il patrono san Feliciano. Ma come dimenticare che la Chiesa di Foligno e quella di Assisi sono legate da una via “francescana” di santità, che passa – per non citare che alcuni vertici – per le altezze mistiche di sant’Angela da Foligno e l’insigne storia di carità della beata Angelina? Soprattutto non dimentico che lo stesso Francesco, nel suo itinerario di conversione, pose a Foligno quel famoso gesto di vendita del suo cavallo e della sua merce ritornando ad Assisi con la voglia di farla finita con le ricchezze mondane, per vivere la piena libertà dei figli di Dio e la condivisione con i poveri. Di lì a poco, questo vescovado lo avrebbe visto 'spogliarsi' fino alla nudità. I due episodi intrecciano il filo che, nella Provvidenza di Dio, ormai legherà queste due Chiese così privilegiate per tanta storia e santità.

Una soluzione pastorale come quella che Papa Francesco ha scelto per voi comporta un’inevitabile sofferenza. Ma forse può aiutarci a comprendere i segni dei tempi. Dice che non possiamo più pensare con schemi che hanno fatto la grandezza del passato, ma rischiano di essere inadeguati ai tempi nuovi. C’è un mondo in movimento. La società si allontana dalle sue radici cristiane. Questo, lungi dal farci cadere in uno sterile lamento, ci offre un grande stimolo. Dobbiamo tornare all’entusiasmo delle origini, rimetterci in strada, per incontrare, tendere la mano, offrire amore; soprattutto per annunciare Cristo e il suo Vangelo. È quella che Papa Francesco chiama 'pastorale in uscita' e che il vostro amato pastore, monsignor Gualtiero Sigismondi, anche a me tanto caro, esprime con lo slogan: dalla pastorale delle campane a quella del campanello!

Cari fratelli e sorelle, la crisi che stiamo attraversando – che non è solo quella della pandemia – può diventare una grande opportunità: crisi come grazia! Dobbiamo camminare insieme. Occorre ritessere le nostre relazioni fino a dare alla Chiesa il volto di una famiglia. Conto per questo su tutti voi, sacerdoti e diaconi, persone di vita consacrata, laici.

Vi saluto tutti. Saluto in particolare quelli che stanno più soffrendo per l’asprezza della crisi pandemica e delle sue conseguenze sociali, e quanti vivono situazioni di disagio per i più diversi motivi. Saluto ogni persona che abita il territorio folignate, le autorità di ogni ordine e grado, tutti gli uomini e donne che si affaticano ogni giorno per rendere questo mondo più bello, più giusto, più solidale.

Vengo tra voi per dare il mio piccolo contributo a questo grande sogno. È il sogno di Dio. Sono certo di avere in questo, dalla mia parte, il naturale idealismo dei giovani. Spero di avere, per questo sogno comune, anche l’adesione di tanti adulti, professionisti, famiglie.

La Chiesa folignate ha sviluppato in questi anni il metodo della 'sinodalità' e dispone di energie sufficienti per il cammino che l’attende. La collaborazione tra le due Chiese affidate al mio ministero, senza nulla togliere alla specificità delle relative storie, farà tutto fiorire a vantaggio del bene comune.

A fine agosto conto di fare il mio ingresso nel ministero pastorale in mezzo a voi. La vita per me sarà 'raddoppiata', la mia agenda sarà ulteriormente appesantita. Ma spero in tante grazie che vi chiedo di ottenermi con una preghiera ardente, la stessa con la quale, da qualche giorno, vi porto tutti all’altare del Signore. Quando, a gennaio dello scorso anno, sono venuto tra voi per la toccante festa della Madonna del Pianto, non pensavo che la Madre stesse per darmi un nuovo appuntamento così importante nella vostra – ormai 'nostra' – Chiesa folignate. A Lei chiedo, come sempre nella mia vita, di tenermi per mano. A voi chiedo, con fiducia: fatemi spazio nel vostro cuore. Col desiderio di incontrarvi presto - conclude la lettera mons. Sorrentino -, vi abbraccio e benedico con grande affetto".

Il cammino di mons. Sorrentino nella Chiesa

Domenico Sorrentino è nato il 16 maggio 1948 a Boscoreale, in provincia di Napoli e Diocesi di Nola. Ha compiuto gli studi medi nel Seminario vescovile di Nola e nel Seminario regionale di Salerno, e quelli teologici a Roma, come alunno dell’Almo Collegio Capranica, presso la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo il dottorato. Si è laureato in Scienze politiche presso l'Università La Sapienza Università di Roma. È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Nola il 24 giugno 1972. È stato vicario parrocchiale di Maria SS. della Stella a Nola; parroco di S. Giorgio martire a Liveri; assistente del Movimento lavoratori dell’Azione Cattolica; insegnante di religione nel Liceo vescovile parificato di Nola. È stato inoltre direttore dell’Ufficio catechistico, vicario per l’Evangelizzazione e la Cultura, canonico teologo e membro del Consiglio presbiterale e del Collegio dei consultori. Ha promosso la costituzione del Centro di studi e documentazione su Paolino di Nola; è stato direttore dell’Istituto superiore di Scienze religiose Duns Scoto (Nola). Presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionalesezione S. Tommaso d’Aquino, ha insegnato Teologia spirituale, diverse discipline dell’area dogmatica e Dottrina sociale della Chiesa. Dal 1992 al 2001 ha prestato servizio presso la Prima Sezione della Segreteria di Stato. Il 17 febbraio 2001 è stato nominato arcivescovo-prelato di Pompei ed è stato consacrato il 19 marzo successivo. Dal 2003 al 2005 è stato segretario della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti. Il 19 novembre 2005 è stato nominato vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. È membro della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, nonché della Pontificia Accademia di Teologia. All’interno della Conferenza episcopale umbra è vicepresidente e delegato per i Laici, l’Educazione e la Scuola. Ha pubblicato numerosi volumi e articoli su diverse riviste.
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Monsignor Domenico Sorrentino è stato nominato da Papa Francesco vescovo della diocesi di Foligno, che lo stesso Santo Padre ha così unito in persona episcopi con quella di Assisi - Gualdo Tadino - Nocera Umbra. Ufficialmente, insomma, rimarranno (almeno per il momento) due diocesi distinte, ma unite dalla figura del vescovo. La decisione, è stata presa qualche giorno fa dal Pontefice, e annunciata nella mattina di sabato 26 giugno da monsignor Sorrentino in diretta su Facebook e in contemporanea a Foligno nel corso dell’assemblea diocesana. Monsignor Domenico Sorrentino ha voluto ringraziare di cuore il Papa, annunciando il suo impegno a servizio della comunità diocesana folignate. Finora la Curia folignate è stata retta da monsignor Gualtiero Sigismondi (quale amministratore apostolico), già vescovo di Foligno e attualmente vescovo di Orvieto – Todi.

Le prime parole del vescovo Domenico

“Adesso la cosa più importante per me è concedermi subito al mio animo di Pastore perché mentre siete qui davanti a me e vi sento fratelli e figli di questa Chiesa, immediatamente per un annuncio del genere mi balza davanti a me tutto il popolo di Foligno, quindi in questo momento in questa sala è come se ci fosse l’altra metà, l’altra parte della Chiesa che mi viene affidata”. Lo ha detto il vescovo Domenico comunicando la nomina anche a pastore della diocesi di Foligno, sabato alle ore 12 in diretta social dalla sala della Spogliazione di Assisi, dando lettura della comunicazione ufficiale del nunzio apostolico Paul Emil Tscherrig.

Il saluto di mons. Gualtiero Sigismondi ai folignati

"La data odierna, scelta per una comunicazione così importante - ha commentato mons. Sigismondi nella nota per la diocesi di Foligno -, ravviva in me il ricordo della tarda serata del 26 giugno 2008 – esattamente 13 anni fa! – quando mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mi confidava quanto il Nunzio apostolico in Italia mi avrebbe annunciato ufficialmente l’indomani: l’elezione a vescovo di Foligno. Il Signore mi ha concesso di vivere in mezzo a voi un’intensa stagione pastorale, chiedendomi di fare, dopo il trasferimento a Orvieto-Todi, un altro 'miglio' come amministratore apostolico. Quest’ultimo tratto di strada, segnato dal flagello della pandemia, ha condotto all’apertura del cantiere della Cattedrale di San Feliciano".

La lettera scritta per i nuovi fedeli di Foligno

"Carissimi, da qualche giorno - scrive mons. Sorrentino nel saluto inviato a Foligno - Papa Francesco mi ha chiesto di dire un 'sì' che era tanto lontano da ogni mia aspettativa. Ha voluto che dilatassi il mio cuore di pastore a tutti voi, dandomi l’incarico – allo stesso titolo episcopale dell’amata Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino – anche della vostra: due Chiese unite in persona episcopi. Lo ringrazio di cuore per la fiducia.

Nel segreto che, su questo mandato, dovevo custodire, l’unica cosa che mi è stata possibile è stata la preghiera. Ho cominciato a pregare per tutti voi. Non vi potevo ancora incontrare, ma vi potevo amare. Mi è fiorito nel cuore un sentimento che ho appreso da un Padre della Chiesa che sta alle sorgenti della mia formazione, san Paolino di Nola, che, in una lettera a Sant’Agostino, scrive: «Né c’è da meravigliarsi se noi, pur lontani, siamo presenti l’uno all’altro e senza esserci conosciuti ci conosciamo, poiché siamo membra di un solo corpo, abbiamo un unico capo, siamo inondati da un’unica grazia, viviamo di un solo pane, camminiamo su un’unica strada, abitiamo nella medesima casa. Insomma, in tutto ciò che siamo, [...] tanto nello spirito quanto nel corpo del Signore siamo una cosa sola....» (Epist. 6,1).

Mi siete già tanto cari, fratelli e sorelle della Chiesa di Foligno! Mi presento a voi con la trepidazione di chi sa di non avere energie giovanili, come quelle che portai nel mio primo incarico episcopale, al servizio della Chiesa di Pompei dove ricevetti la carezza della Vergine del Santo Rosario, poi nel mio servizio nella Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e, infine, nel mio ministero assisano. Vi darò quello che potrò, assicurandovi tuttavia che non mi risparmierò in alcun modo.

Mi immergerò presto nella vostra lunga storia di fede. Nella mia mente e nel mio cuore familiarizzo già con il patrono san Feliciano. Ma come dimenticare che la Chiesa di Foligno e quella di Assisi sono legate da una via “francescana” di santità, che passa – per non citare che alcuni vertici – per le altezze mistiche di sant’Angela da Foligno e l’insigne storia di carità della beata Angelina? Soprattutto non dimentico che lo stesso Francesco, nel suo itinerario di conversione, pose a Foligno quel famoso gesto di vendita del suo cavallo e della sua merce ritornando ad Assisi con la voglia di farla finita con le ricchezze mondane, per vivere la piena libertà dei figli di Dio e la condivisione con i poveri. Di lì a poco, questo vescovado lo avrebbe visto 'spogliarsi' fino alla nudità. I due episodi intrecciano il filo che, nella Provvidenza di Dio, ormai legherà queste due Chiese così privilegiate per tanta storia e santità.

Una soluzione pastorale come quella che Papa Francesco ha scelto per voi comporta un’inevitabile sofferenza. Ma forse può aiutarci a comprendere i segni dei tempi. Dice che non possiamo più pensare con schemi che hanno fatto la grandezza del passato, ma rischiano di essere inadeguati ai tempi nuovi. C’è un mondo in movimento. La società si allontana dalle sue radici cristiane. Questo, lungi dal farci cadere in uno sterile lamento, ci offre un grande stimolo. Dobbiamo tornare all’entusiasmo delle origini, rimetterci in strada, per incontrare, tendere la mano, offrire amore; soprattutto per annunciare Cristo e il suo Vangelo. È quella che Papa Francesco chiama 'pastorale in uscita' e che il vostro amato pastore, monsignor Gualtiero Sigismondi, anche a me tanto caro, esprime con lo slogan: dalla pastorale delle campane a quella del campanello!

Cari fratelli e sorelle, la crisi che stiamo attraversando – che non è solo quella della pandemia – può diventare una grande opportunità: crisi come grazia! Dobbiamo camminare insieme. Occorre ritessere le nostre relazioni fino a dare alla Chiesa il volto di una famiglia. Conto per questo su tutti voi, sacerdoti e diaconi, persone di vita consacrata, laici.

Vi saluto tutti. Saluto in particolare quelli che stanno più soffrendo per l’asprezza della crisi pandemica e delle sue conseguenze sociali, e quanti vivono situazioni di disagio per i più diversi motivi. Saluto ogni persona che abita il territorio folignate, le autorità di ogni ordine e grado, tutti gli uomini e donne che si affaticano ogni giorno per rendere questo mondo più bello, più giusto, più solidale.

Vengo tra voi per dare il mio piccolo contributo a questo grande sogno. È il sogno di Dio. Sono certo di avere in questo, dalla mia parte, il naturale idealismo dei giovani. Spero di avere, per questo sogno comune, anche l’adesione di tanti adulti, professionisti, famiglie.

La Chiesa folignate ha sviluppato in questi anni il metodo della 'sinodalità' e dispone di energie sufficienti per il cammino che l’attende. La collaborazione tra le due Chiese affidate al mio ministero, senza nulla togliere alla specificità delle relative storie, farà tutto fiorire a vantaggio del bene comune.

A fine agosto conto di fare il mio ingresso nel ministero pastorale in mezzo a voi. La vita per me sarà 'raddoppiata', la mia agenda sarà ulteriormente appesantita. Ma spero in tante grazie che vi chiedo di ottenermi con una preghiera ardente, la stessa con la quale, da qualche giorno, vi porto tutti all’altare del Signore. Quando, a gennaio dello scorso anno, sono venuto tra voi per la toccante festa della Madonna del Pianto, non pensavo che la Madre stesse per darmi un nuovo appuntamento così importante nella vostra – ormai 'nostra' – Chiesa folignate. A Lei chiedo, come sempre nella mia vita, di tenermi per mano. A voi chiedo, con fiducia: fatemi spazio nel vostro cuore. Col desiderio di incontrarvi presto - conclude la lettera mons. Sorrentino -, vi abbraccio e benedico con grande affetto".

Il cammino di mons. Sorrentino nella Chiesa

Domenico Sorrentino è nato il 16 maggio 1948 a Boscoreale, in provincia di Napoli e Diocesi di Nola. Ha compiuto gli studi medi nel Seminario vescovile di Nola e nel Seminario regionale di Salerno, e quelli teologici a Roma, come alunno dell’Almo Collegio Capranica, presso la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo il dottorato. Si è laureato in Scienze politiche presso l'Università La Sapienza Università di Roma. È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Nola il 24 giugno 1972. È stato vicario parrocchiale di Maria SS. della Stella a Nola; parroco di S. Giorgio martire a Liveri; assistente del Movimento lavoratori dell’Azione Cattolica; insegnante di religione nel Liceo vescovile parificato di Nola. È stato inoltre direttore dell’Ufficio catechistico, vicario per l’Evangelizzazione e la Cultura, canonico teologo e membro del Consiglio presbiterale e del Collegio dei consultori. Ha promosso la costituzione del Centro di studi e documentazione su Paolino di Nola; è stato direttore dell’Istituto superiore di Scienze religiose Duns Scoto (Nola). Presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionalesezione S. Tommaso d’Aquino, ha insegnato Teologia spirituale, diverse discipline dell’area dogmatica e Dottrina sociale della Chiesa. Dal 1992 al 2001 ha prestato servizio presso la Prima Sezione della Segreteria di Stato. Il 17 febbraio 2001 è stato nominato arcivescovo-prelato di Pompei ed è stato consacrato il 19 marzo successivo. Dal 2003 al 2005 è stato segretario della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti. Il 19 novembre 2005 è stato nominato vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. È membro della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, nonché della Pontificia Accademia di Teologia. All’interno della Conferenza episcopale umbra è vicepresidente e delegato per i Laici, l’Educazione e la Scuola. Ha pubblicato numerosi volumi e articoli su diverse riviste.
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Mons. Sigismondi entra in Diocesi il 28 giugno. Ha incontrato a Orvieto le autorità religiose e civili del territorio https://www.lavoce.it/mons-sigismondi-entra-in-diocesi-il-28-giugno-ha-incontrato-a-orvieto-le-autorita-religiose-e-civili-del-territorio/ Fri, 15 May 2020 13:42:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57160

Mons. Gualtiero Sigismondi s’insedierà ufficialmente nella diocesi di Orvieto-Todi il prossimo 28 giugno con una solenne messa in cattedrale alle ore 18. La notizia è stata data lunedì mattina nel corso di un incontro tra lo stesso Vescovo e una ristretta delegazione composta dall’amministratore apostolico Benedetto Tuzia, il vicario generale Stefano Puri, i consultori, alcuni componenti degli uffici di curia e i sindaci di Orvieto e Todi. In tempo di pandemia molte cose sono capovolte e così, in tale circostanza, la delegazione non si è recata a Foligno ma ha accolto mons. Gualtiero giunto in visita ad Orvieto. La prima parte dell’incontro ha avuto luogo nella sala Urbani dell’Opera del duomo. Dopo i saluti di mons. Tuzia, del presidente dell’Opsm Gianfelice Bellesini, che ha fatto gli onori di casa, e di don Puri, i presenti hanno ascoltato con attenzione le parole del nuovo Vescovo, che ha ringraziato subito per la calorosa accoglienza. “Non vi nascondo – ha poi detto - che in questo momento il turbamento è grande, per un ragione molto semplice: non solo perché arrivo in una realtà nuova ma perché devo lasciare una realtà che ho servito per 12 anni. Non lascio una scrivania, ma lascio un popolo”. E se da un lato il coronavirus ha allungato i tempi dell’ingresso, dall’altro mons. Gualtiero ha avuto la possibilità – come lui stesso ha riferito – di dedicarsi a letture per conoscere meglio la storia della diocesi che ora gli è affidata.

Le parole di Sigismondi

Nel prosieguo del discorso hanno poi risuonato parole ed espressioni che caratterizzano la sua persona, il suo stile e il suo agire: ‘in punta di piedi, semplicità, umiltà, libertà, obbedienza, gratitudine, sinodalità, grande devozione per la Vergine Maria, maternità della Chiesa…’. “Ecco, arrivo e voglio arrivare – ha ribadito - in punta di piedi, non perché me lo impone il coronavirus ma perché è un po’ il mio stile. L’ingresso avviene poi concretamente avvicinando i preti, le parrocchie. Così come in punta di piedi, ovviamente, lascio Foligno”. Un distacco non privo di inevitabile sofferenza ma vissuto nell’obbedienza e gratitudine al Papa, attraverso cui si manifesta la volontà di Dio. Il primo passo da fare, ovviamente in punta di piedi, per il Vescovo che ha sempre insegnato Ecclesiologia, sarà quello di inserirsi in un cammino, approfondendone la storia, con la consapevolezza di doverlo guidare ma con lo stile della sinodalità, da tradurre in atto. Da grande devoto poi di Maria santissima, non poteva non rimanere impressionato dal fatto che sia il duomo di Orvieto che quello di Todi siano ad essa intitolati, rispettivamente all’Assunta e all’Annunciata. Don Primo Mazzolari, prima di morire, scriveva nell’ultimo editoriale che ‘la Chiesa non ha confini da difendere o territori da occupare ma solo una maternità da allargare’: un pensiero questo che “mi ha sempre orientato, mi orienterà anche in questo cammino”. La comunità diocesana, che l’attende con gioia, ne è certa e le augura un fecondo cammino insieme!

Visita in Cattedrale

Terminato l’incontro, tutti i presenti si sono trasferiti in cattedrale. Lì, un momento di preghiera nella cappella del sacro Corporale, poi una visita alle meraviglie del duomo, con sosta particolare nella cappella di San Brizio. Proprio in questa cattedrale, domenica 28 giugno, vigilia della solennità dei santi Pietro e Paolo, avverrà la presa di possesso della diocesi. Una data non casuale. Sia mons. Tuzia che mons. Sigismondi, infatti, sono stati ordinati sacerdoti proprio il 29 giugno. “Beneficeremo insieme – ha detto mons. Benedetto – della liturgia che ci ha consacrato sacerdoti e pastori”. A queste parole hanno fatto eco quelle pronunciate poco dopo da mons. Gualtiero: “Ho visto che nelle letture del giorno dell’ingresso c’è l’espressione [di san Pietro, ndr] ‘non possiedo né argento né oro ma quello che ho…’ ve lo darò con semplicità, con umiltà e con grande libertà. Perché semplicità e umiltà rendono liberi, non c’è altro criterio per poter sperimentare la grazia della libertà”. Michela Massaro]]>

Mons. Gualtiero Sigismondi s’insedierà ufficialmente nella diocesi di Orvieto-Todi il prossimo 28 giugno con una solenne messa in cattedrale alle ore 18. La notizia è stata data lunedì mattina nel corso di un incontro tra lo stesso Vescovo e una ristretta delegazione composta dall’amministratore apostolico Benedetto Tuzia, il vicario generale Stefano Puri, i consultori, alcuni componenti degli uffici di curia e i sindaci di Orvieto e Todi. In tempo di pandemia molte cose sono capovolte e così, in tale circostanza, la delegazione non si è recata a Foligno ma ha accolto mons. Gualtiero giunto in visita ad Orvieto. La prima parte dell’incontro ha avuto luogo nella sala Urbani dell’Opera del duomo. Dopo i saluti di mons. Tuzia, del presidente dell’Opsm Gianfelice Bellesini, che ha fatto gli onori di casa, e di don Puri, i presenti hanno ascoltato con attenzione le parole del nuovo Vescovo, che ha ringraziato subito per la calorosa accoglienza. “Non vi nascondo – ha poi detto - che in questo momento il turbamento è grande, per un ragione molto semplice: non solo perché arrivo in una realtà nuova ma perché devo lasciare una realtà che ho servito per 12 anni. Non lascio una scrivania, ma lascio un popolo”. E se da un lato il coronavirus ha allungato i tempi dell’ingresso, dall’altro mons. Gualtiero ha avuto la possibilità – come lui stesso ha riferito – di dedicarsi a letture per conoscere meglio la storia della diocesi che ora gli è affidata.

Le parole di Sigismondi

Nel prosieguo del discorso hanno poi risuonato parole ed espressioni che caratterizzano la sua persona, il suo stile e il suo agire: ‘in punta di piedi, semplicità, umiltà, libertà, obbedienza, gratitudine, sinodalità, grande devozione per la Vergine Maria, maternità della Chiesa…’. “Ecco, arrivo e voglio arrivare – ha ribadito - in punta di piedi, non perché me lo impone il coronavirus ma perché è un po’ il mio stile. L’ingresso avviene poi concretamente avvicinando i preti, le parrocchie. Così come in punta di piedi, ovviamente, lascio Foligno”. Un distacco non privo di inevitabile sofferenza ma vissuto nell’obbedienza e gratitudine al Papa, attraverso cui si manifesta la volontà di Dio. Il primo passo da fare, ovviamente in punta di piedi, per il Vescovo che ha sempre insegnato Ecclesiologia, sarà quello di inserirsi in un cammino, approfondendone la storia, con la consapevolezza di doverlo guidare ma con lo stile della sinodalità, da tradurre in atto. Da grande devoto poi di Maria santissima, non poteva non rimanere impressionato dal fatto che sia il duomo di Orvieto che quello di Todi siano ad essa intitolati, rispettivamente all’Assunta e all’Annunciata. Don Primo Mazzolari, prima di morire, scriveva nell’ultimo editoriale che ‘la Chiesa non ha confini da difendere o territori da occupare ma solo una maternità da allargare’: un pensiero questo che “mi ha sempre orientato, mi orienterà anche in questo cammino”. La comunità diocesana, che l’attende con gioia, ne è certa e le augura un fecondo cammino insieme!

Visita in Cattedrale

Terminato l’incontro, tutti i presenti si sono trasferiti in cattedrale. Lì, un momento di preghiera nella cappella del sacro Corporale, poi una visita alle meraviglie del duomo, con sosta particolare nella cappella di San Brizio. Proprio in questa cattedrale, domenica 28 giugno, vigilia della solennità dei santi Pietro e Paolo, avverrà la presa di possesso della diocesi. Una data non casuale. Sia mons. Tuzia che mons. Sigismondi, infatti, sono stati ordinati sacerdoti proprio il 29 giugno. “Beneficeremo insieme – ha detto mons. Benedetto – della liturgia che ci ha consacrato sacerdoti e pastori”. A queste parole hanno fatto eco quelle pronunciate poco dopo da mons. Gualtiero: “Ho visto che nelle letture del giorno dell’ingresso c’è l’espressione [di san Pietro, ndr] ‘non possiedo né argento né oro ma quello che ho…’ ve lo darò con semplicità, con umiltà e con grande libertà. Perché semplicità e umiltà rendono liberi, non c’è altro criterio per poter sperimentare la grazia della libertà”. Michela Massaro]]>
Foligno. Premio della bontà ad Amedeo, Danilo e Chiara https://www.lavoce.it/foligno-premio-bonta/ Sat, 01 Feb 2020 13:58:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56194 bontà

Premio della Bontà. Anche quest’anno tantissima gente ha seguito l’evento svoltosi a Foligno e dedicato a chi si è prodigato nel compiere buone azioni.

“La bontà non si commenta, ma ha quattro note importanti: la carità perché riesce a fare vere opere d’arte, è generosa perché nasce dalla gratuità e dalla libertà, è sincera perché in ogni gesto c’è il cuore ed è senza limiti perché c’è il tempo che si dona”. Con queste parole il vescovo di Foligno mons. Gualtiero Sigismondi ha commentato la 56ma edizione del Premio della Bontà istituito dalla Gazzetta di Foligno e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

Nella Pro-cattedrale della Madonna del Pianto sono stati consegnati i riconoscimenti ad Amedeo Bianchini , novantenne, collaboratore della Casa del Ragazzo e poi segretario di tre vescovi (Giovanni Benedetti, Arduino Bertoldo e Gualtiero Sigismondi) e ai coniugi Danilo FeliciangeliChiara Bottazzi volontari dell’Arca del Mediterraneo e braccio operativo della Caritas diocesana in Grecia, Siria, Iraq e Palestina.

La cerimonia è stata aperta dal vicario diocesano, mons. Gianni Nizzi e dal direttore della Gazzetta di Foligno, il settimanale diocesano che quest’anno compie 135 anni, il quale ha ricordato, citando Papa Francesco che è importante respirare la verità delle cose buone.

Chiara Bottazzi e Danilo Feliciangeli hanno ringraziato tutti per il riconoscimento ottenuto. “La bontà - ha detto Chiara - è una scelta, è un cammino di liberazione, è libertà. Nel nostro lungo cammino che abbiamo fatto come coppia abbiamo stretto amicizie e abbiamo conosciuto tante persone”. “Siamo orgogliosi di questo premio - ha detto il marito Daniele - perché rafforza il nostro legame con Foligno, con l’Arca del Mediterraneo e con la Caritas diocesana”.

Una particolare sottolineatura l’ha fatta a fine cerimonia il presidente della Fondazione Carifol, Umberto Tonti.

“Quello che abbiamo visto oggi - ha detto - è emozionante. Mentre i predatori del consenso fanno apparire diversa la realtà per ottenerne altri, qui abbiamo visto degli esempi di grande generosità e bontà”. La giornata di festa si è conclusa con il concerto dei Libercantus Ensemble, diretti dal maestro Vladimiro Vagnetti che hanno interpretato brani religiosi di grande intensità.

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Premio della Bontà. Anche quest’anno tantissima gente ha seguito l’evento svoltosi a Foligno e dedicato a chi si è prodigato nel compiere buone azioni.

“La bontà non si commenta, ma ha quattro note importanti: la carità perché riesce a fare vere opere d’arte, è generosa perché nasce dalla gratuità e dalla libertà, è sincera perché in ogni gesto c’è il cuore ed è senza limiti perché c’è il tempo che si dona”. Con queste parole il vescovo di Foligno mons. Gualtiero Sigismondi ha commentato la 56ma edizione del Premio della Bontà istituito dalla Gazzetta di Foligno e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

Nella Pro-cattedrale della Madonna del Pianto sono stati consegnati i riconoscimenti ad Amedeo Bianchini , novantenne, collaboratore della Casa del Ragazzo e poi segretario di tre vescovi (Giovanni Benedetti, Arduino Bertoldo e Gualtiero Sigismondi) e ai coniugi Danilo FeliciangeliChiara Bottazzi volontari dell’Arca del Mediterraneo e braccio operativo della Caritas diocesana in Grecia, Siria, Iraq e Palestina.

La cerimonia è stata aperta dal vicario diocesano, mons. Gianni Nizzi e dal direttore della Gazzetta di Foligno, il settimanale diocesano che quest’anno compie 135 anni, il quale ha ricordato, citando Papa Francesco che è importante respirare la verità delle cose buone.

Chiara Bottazzi e Danilo Feliciangeli hanno ringraziato tutti per il riconoscimento ottenuto. “La bontà - ha detto Chiara - è una scelta, è un cammino di liberazione, è libertà. Nel nostro lungo cammino che abbiamo fatto come coppia abbiamo stretto amicizie e abbiamo conosciuto tante persone”. “Siamo orgogliosi di questo premio - ha detto il marito Daniele - perché rafforza il nostro legame con Foligno, con l’Arca del Mediterraneo e con la Caritas diocesana”.

Una particolare sottolineatura l’ha fatta a fine cerimonia il presidente della Fondazione Carifol, Umberto Tonti.

“Quello che abbiamo visto oggi - ha detto - è emozionante. Mentre i predatori del consenso fanno apparire diversa la realtà per ottenerne altri, qui abbiamo visto degli esempi di grande generosità e bontà”. La giornata di festa si è conclusa con il concerto dei Libercantus Ensemble, diretti dal maestro Vladimiro Vagnetti che hanno interpretato brani religiosi di grande intensità.

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La pedagogia di Lampedusa https://www.lavoce.it/la-pedagogia-di-lampedusa/ Fri, 09 Oct 2015 10:23:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43714 La delegazione folignate a Lampedusa davanti alla Porta d’Europa
La delegazione folignate a Lampedusa davanti alla Porta d’Europa

Dal 22 al 27 settembre una delegazione di studenti in rappresentanza delle scuole superiori di secondo grado di Foligno, nell’ambito del progetto Cittadini del mondo promosso dalla diocesi di Foligno e in accordo con la Fondazione Migrantes della Cei, si è recata a Lampedusa per riflettere sul fenomeno migratorio.

Vi hanno preso parte don Luigi Filippucci, responsabile del Progetto; Carlo Felice, docente accompagnatore Itt Foligno; Anacleto Antonini e Ivana Roscini Vitali, Progetto Cittadini del mondo; Anna La Micela, studentessa Liceo scientifico; Ichraf Moamed, Studentessa Ipsia; Stefano Peppoloni, studente Itt; Angelica Marino, studentessa Ite.

Questa la testimonianza di uno dei partecipanti.

Trovo molta difficoltà a parlare dell’esperienza fatta a Lampedusa, perché l’incontro con le persone e la loro storia ha creato ogni volta un evento che va molto al di là di ciò che è possibile esprimere con le parole.

Come descrivere la naturalezza di Costantino, un muratore, che con la sua piccola barca la notte del 3 ottobre 2013, ha salvato dodici persone, il mattino dopo è andato a cercarle all’ospedale, le ha invitate a casa sua aiutandole, dando loro cibo e vestiti per tutto il tempo della loro permanenza nell’isola? E come descrivere l’espressione della moglie Rosa che mostrandoci le foto dei ragazzi ci diceva che sono tutti figli suoi e che uno, che ora vive in Norvegia, verrà a celebrare il matrimonio a Lampedusa e vuole che sia lei ad accompagnarlo all’altare? Come descrivere l’amore che traspariva da Lillo, sposato con due figlie grandi che insieme con la sua famiglia si occupano dei minori non accompagnati ospitandoli in casa e che a un certo punto hanno sentito che dovevano fare di più, e hanno preso in affido un ragazzo che ora è diventato maggiorenne e, non avendo i documenti, dovrebbe essere espulso dall’Italia? “È mio figlio, non possono farlo!”, ripeteva Lillo.

Come descrivere la fede e il totale dono di sé di suor Maria e suor Paola che lavorano dentro il centro di accoglienza per cercare di aiutare i minori non accompagnati e lenire le ferite delle ragazzine stuprate dai trafficanti, chiamate spesso a portare in sé una vita frutto di tali violenze? Come descrivere l’incontro con Paola, donna biblica, donna della compassione, che cerca di dare un nome ai corpi dei migranti arrivati morti a Lampedusa e sepolti nel locale cimitero? Una lapide anonima è l’ultimo destino di chi non è stato riconosciuto come persona in vita. Paola cerca di ricostruire la storia di queste salme, ultimo gesto di pietà possibile. Tutte queste esperienze di persone che si trovano in prima linea di fronte ad una emergenza reale hanno un filo comune che io chiamo la pedagogia di Lampedusa: nessuno parla mai usando grandi categorie – i migranti, i tunisini, gli stranieri, …- ma tutti parlano sempre di esseri umani, di persone reali con una storia. A Lampedusa i migranti hanno sempre un “volto”.

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Quali “possibili” cambiamenti nella diocesi di Foligno nel prossimo futuro? https://www.lavoce.it/quali-possibili-cambiamenti-nella-diocesi-di-foligno-nel-prossimo-futuro/ Thu, 24 Sep 2015 08:48:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43450 Andrea Riccardi e mons. Gualtiero Sigismondi all'assemblea diocesana
Andrea Riccardi e mons. Gualtiero Sigismondi all’assemblea diocesana

Domenica 20 settembre, a poche ore dalla conclusione dei lavori dell’Assemblea diocesana in quella celebrazione che ne è il naturale completamento liturgico, la festa della Dedicazione della Cattedrale, il vescovo Gualtiero Sigismondi durante l’omelia ha voluto indicare con chiarezza che cosa attende la Chiesa di Foligno nell’imminente futuro.

Dopo aver ricordato che “la Chiesa è fatta non di mattoni ma di pietre vive” e che “il tempio materiale è segno evocativo della Chiesa viva e operante nella storia, cioè di quel tempio spirituale di cui Cristo è la pietra d’angolo”, un tempio il cui cantiere è sempre aperto e si chiama “evangelizzazione”, il vescovo ha indicato tre priorità di lavoro, riprendendo la metafora del ponte, slogan dell’Assemblea e immagine così cara a papa Francesco.

Innanzi tutto il ponte tra “liturgia e vita, tra preghiera e azione, tra gesti e parole” (Andrea Riccardi nella sua relazione aveva detto “tra diaconìa ed eucaristia”). Il vescovo ha chiarito che è un ponte già in piedi, ma che deve essere rinforzato. Non è difficile leggere in questa immagine una vena di preoccupazione per una struttura di servizio ai poveri e ai bisognosi sempre più ampia e attiva, sottoposta tuttavia al duplice rischio di sostituirsi ai servizi pubblici trasformandosi in assistenza sociale e di non riuscire a stimolare le comunità parrocchiali all’esercizio della carità, che appare in certi frangenti come tacitamente delegato agli “specialisti”.

Il vescovo ha poi sottolineato che “il ponte tra ministri ordinati e fedeli laici è interrotto o ridotto a un ponte levatoio”, precisando che l’opera di ricostruzione deve partire dalla semplificazione delle strutture pastorali e dalla “messa a sistema degli organismi di partecipazione”. Sempre pronti a critiche collettive più o meno motivate gli uni verso gli altri, laici e ministri ordinati sono chiamati a convergere al tavolo della corresponsabilità costituito da consigli pastorali e per gli affari economici, sia parrocchiali sia diocesani, superando diffidenze e timori che hanno prodotto un vero e proprio “letargo sinodale”. Ci si prova da anni, per ora con risultati deludenti.

Il terzo ponte, in questo caso in fase di progettazione, è quello della riconfigurazione territoriale della diocesi. Mons. Sigismondi ha lasciato intendere come le opzioni in campo per Foligno siano sostanzialmente due: un’unica diocesi con il territorio di Assisi, o una fusione con l’antica diocesi di Spoleto. Anche se le Chiese non si ritagliano sui dati dei censimenti, perché sono storia di popoli in cammino (lo ha ricordato Riccardi), è ormai chiaro come i tempi siano maturi per un passo verso la semplificazione.

Il vescovo ha voluto preparare la sua gente alla vigilia delle riunioni della Ceu e del Consiglio permanente della Cei che affronteranno questo argomento. In quali tempi accadrà? Prevarranno le considerazioni di “vicinanza” pastorale con la diocesi di Assisi con la quale da anni quella di Foligno collabora e realizza esperienze comuni come la scuola interdiocesana di teologia? E nel frattempo quali semplificazioni attendono gli uffici pastorali? Quali strumenti concreti verranno adottati per rilanciare gli organismi di partecipazione? E come si dovrà operare per rendere più stretto il rapporto tra liturgia e vita nella comunità diocesana?

Tutti i cambiamenti possono generare preoccupazione, ma quella che ci attende è una bella stagione, perché la Chiesa, lo ha ripetuto più volte il vescovo Gualtiero, conosce una sola stagione: la primavera.

 

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Riflessioni pre-assembleari https://www.lavoce.it/riflessioni-pre-assembleari/ Thu, 10 Sep 2015 08:21:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43142 La cattedrale di Foligno
La cattedrale di Foligno

Si è svolta nella serata di venerdì 4 settembre nella parrocchia del Ss. Nome di Gesù la pre-assemblea diocesana, durante la quale circa duecento persone, in massima parte operatori pastorali, hanno iniziato a riflettere sui temi della prossima assemblea diocesana, che si terrà nell’Auditorium S. Domenico il prossimo venerdì 18 settembre a partire dalle ore 17.30.

Dopo un breve momento di preghiera presieduto dal vescovo mons. Gualtiero Sigismondi, i partecipanti si sono divisi in otto gruppi sulla base delle “vie” scelte in preparazione del V Convegno ecclesiale nazionale di Firenze: “annunciare – iniziazione cristiana”, “annunciare – media e comunicazione della fede”, “abitare – dimensione sociale”, “abitare – fragilità”, “educare – famiglia”, “educare – scuola”, “trasfigurare – liturgia”, “trasfigurare – giorno del Signore”, tenendo sempre in considerazione la via dell’“uscire”, che deve ispirare l’intera attività pastorale.

Ogni gruppo si è lasciato interrogare da un brano della Scrittura e da un passaggio dell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco, individuando nel proprio ambito di azione quali sono i ponti da gettare e quali i muri da abbattere.

Le riflessioni nate all’interno dei gruppi saranno poi “girate” ai due relatori dell’assemblea, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e il fondatore della Comunità Sant’Egidio Andrea Riccardi, che aiuteranno la Chiesa di Foligno a comprendere in quale direzione “uscire”.

 

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Assemblea diocesana: Intervengono Tarquinio e Riccardi https://www.lavoce.it/assemblea-diocesana-intervengono-tarquinio-e-riccardi/ Thu, 03 Sep 2015 08:34:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=42985 “Costruire ponti, non alzare muri” è il tema della prossima Assemblea ecclesiale della diocesi di Foligno, in programma venerdì 18 settembre dalle 17.30 alle 22.30 all’auditorium San Domenico. La Chiesa di Foligno si interrogherà alla luce dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco con Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità Sant’Egidio, e il vescovo Sigismondi.

 

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Proposte per “stili di vita diversi” https://www.lavoce.it/proposte-per-stili-di-vita-diversi/ Wed, 15 Jul 2015 08:31:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=38890 giovani-naturaLa Rete interdiocesana dei nuovi stili di vita propone, da lunedì 17 fino a domenica 23 agosto, il campo estivo nazionale per giovani sui nuovi stili di vita a Cancelli di Foligno.

Il campo, rivolto ad una ventina di giovani dai 18 ai 35 anni, è realizzato con la collaborazione della Commissione diocesana dei nuovi stili di vita di Padova, l’Unità pastorale di S. Eraclio-Cancellara, la Pastorale sociale delle diocesi di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.

La Rete interdiocesana Nuovi stili di vita nasce nel 2007 da alcuni organismi diocesani che decidono di unire conoscenze ed esperienze per promuovere un movimento del popolo di Dio sui nuovi stili di vita nella Chiesa e nella società.

Al momento sono 78 le diocesi che fanno parte della Rete interdiocesana Nuovi stili di vita, suddivise in 4 aree: 29 dell’Area centro-nord, 23 dell’Area adriatica, 22 dell’Area tirrenica, 7 dell’Area siciliana.

L’obiettivo del campo, di fronte ad un modello economico e sociale che mette al centro la cultura del consumismo, è quello di far conoscere ai giovani la proposta della Chiesa sui nuovi stili di vita attraverso cinque nuovi rapporti: con Dio, con le persone, con la natura, con le cose, con la mondialità e sapere come impegnarsi per renderli concreti e possibili nella vita quotidiana e costruire alcuni percorsi per coinvolgere gli altri.

L’enciclica di Papa Francesco Laudato si’ sulla custodia del creato farà da sfondo in questo cammino di riflessione. Il campo estivo viene realizzato attraverso momenti di riflessione sui nuovi stili di vita proposti da padre Adriano Sella – missionario saveriano e responsabile della rete -, attività laboratoriali, momenti di preghiera, escursioni, serate animate e incontri con le comunità di Foligno e di Assisi, sulle orme di S. Francesco.

È importante sottolineare che, dopo il primo campo del 2013, in alcune diocesi italiane i giovani hanno fatto sorgere un gruppo sui nuovi stili di vita coinvolgendo altri coetanei e in altre hanno promosso la Commissione diocesana Nuovi stili di vita.

I giovani saranno ospiti della casa parrocchiale di Cancelli e per partecipare bisogna iscriversi entro giovedì 30 luglio 2015 inviando una e-mail a nuovistilidivitapadova@gmail.com, scrivendo i propri dati e contatti e attendendo una conferma.

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Dono, relazione, condivisione https://www.lavoce.it/dono-relazione-condivisione/ Wed, 24 Jun 2015 12:38:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=36480 conlusione-festa
Foto di gruppo a conclusione della Festa degli oratori a Foligno

Venerdì 19 giugno oltre 700 ragazzi e ragazze degli oratori parrocchiali della diocesi di Foligno hanno insieme cantato, ballato, pregato, giocato, animato e colorato le vie e le piazze della città, nell’ambito della 10a Giornata diocesana degli oratori parrocchiali dal titolo “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma anche di dono, relazione, condivisione”.

Il via alle ore 9 con l’accoglienza dei ragazzi al centro professionale della Casa del ragazzo (Cnos Fap), nel territorio del Comune di Foligno, da parte degli animatori del Csi, che hanno aiutato e guidato i giovani a cimentarsi in giochi e balli di gruppo.

“Lavoro” che non è passato inosservato ai responsabili degli oratori, i quali hanno chiesto una collaborazione fattiva del Csi nel formare i ragazzi più grandi degli oratori.

“Il Csi – dice Rossella Bibi , coordinatrice dell’équipe regionale del Csi – è sempre a disposizione e pronto a collaborare con la Madre Chiesa”, aggiungendo che “oggi il carico di lavoro è stato importante e faticoso, ma ne è valsa la pena. È incredibile come i bambini si siano divertiti in ogni tipo di attività, dai bans ai balli, fino ai giochi più semplici” .

Presente anche mons. Gualtiero Sigismondi vescovo di Foligno – e grande amico del Csi -, che ha chiesto ai ragazzi presenti di descrivere in maniera personale il significato delle parole “dono” e “regalo”. Ne è uscita una visione non del tutto scontata, anzi proprio non prevista, per i ragazzi di oggi al primo posto viene il dare e non, come si poteva pensare, il ricevere .

Dopo quest’inizio scoppiettante, i ragazzi, divisi per età, sono stati spostati nei vari punti di Foligno, quali orti Orfini, piazzetta Pier Marini e piazza Garibaldi, per iniziare il percorso del “magico mondo di Oz”. Alle 11.45 i ragazzi si sono riuniti in cattedrale per la spiegazione della presentazione dei lavori. Verso le 12.15 hanno partecipato al ritrovo finale svolto con una grande festa al parco Canapè, terminando con un pranzo, offerto dalla diocesi di Foligno.

Un grande grazie agli animatori e parroci, al vescovo mons. Gualtiero, a don Giorgio Colaiacomo della comunità salesiana di Perugia, al vice sindaco Rita Barbetti, all’assessore ai servizi Sociali, Maura Franquilo.

La giornata, patrocinata dalla Regione Umbria, dalla Provincia di Perugia, dal Comune di Foligno, è stata organizzata dal Coordinamento degli oratori della diocesi di Foligno in collaborazione con il Servizio diocesano di pastorale giovanile, il Centro sportivo italiano di Foligno, il Cnos Fap “Casa del ragazzo” di Foligno, il progetto “Cittadini del mondo”.

 

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Caritas Foligno: quattro storie per quattro fedi alla biblioteca “Mandela” https://www.lavoce.it/caritas-foligno-quattro-storie-per-quattro-fedi-alla-biblioteca-mandela/ Wed, 24 Jun 2015 12:23:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=36470 La biblioteca Multiculturale Mandela
Una sala della biblioteca “Mandela”

I loro nomi sono Albert, Kazan, Khaled e Zeid e sono i nomi dei quattro giovani protagonisti dell’incontro che si terrà sabato 27 giugno alle ore 16 tra gli scaffali della Biblioteca Multiculturale Mandela in piazza San Giacomo 11.

Quattro voci per quattro storie e fedi differenti che si intrecceranno con l’arte e con la storia di una terra senza Pace per un rendez-vous che vuole guardare in prima battuta ai giovani del territorio.

Un appuntamento – promosso dall’Ufficio Esu della diocesi di Foligno con la collaborazione della Caritas Diocesana – che vuole approfondire, attraverso il filtro degli occhi, della voce e della musica di quattro giovani palestinesi studenti a Perugia, le possibilità di dialogo interreligioso nella loro terra, il livello di istruzione in Palestina ma soprattutto l’unicità della loro esperienza umana.

L’appuntamento, che vedrà tracciare possibili scenari di cooperazione nell’ambito dell’Arca del Mediterraneo – il nuovo braccio operativo diocesano in tema di mondialità – verrà intermezzato dalla lettura di poesie palestinesi in arabo e in italiano nonché dall’esecuzione di brani ispirati alla Palestina composti ed eseguiti dal vivo al pianoforte dal giovane Khaled.

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“Notte di luce” a Sant’Andrea di Spello per la festa del Corpus Domini https://www.lavoce.it/notte-di-luce-a-santandrea-di-spello-per-la-festa-del-corpus-domini/ Tue, 09 Jun 2015 15:00:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=35156 La celebrazione in chiesa
La celebrazione in chiesa

Una cittadina in fiore, attraversata fino alle tarde ore della notte, in occasione di una tradizione che ogni anno si ripete per le mani di artisti-artigiani: l’infiorata di Spello; una chiesa aperta per la via, addobbata a festa, quella di S. Andrea; Gesù presente e vivo nella Ss. Eucaristia; e canti, riflessioni, incontri, lacrime, preghiere, comunione…

Questi sono stati gli ingredienti che hanno segnato la Luce nella Notte che, il 6 giugno scorso, ha visto impegnata la Pastorale giovanile della diocesi di Foligno, insieme, quest’anno, a quella di Spoleto e di Salerno, in un momento di comunione con il vescovo Gualtiero Sigismondi e con tutta la Chiesa locale presente attraverso i diversi movimenti che animano la spiritualità della diocesi, in occasione della solennità del Corpus Domini.

I giovani della diocesi impegnati nel Servizio di Pastorale giovanile, dopo un momento di preghiera insieme al Vescovo, si sono mescolati tra la folla che ha animato le vie della bella Spello per tutta la notte, facendosi annunciatori di una gioia più grande e profonda che nasce da un incontro, quello di Gesù Eucaristia.

Così, oltre 700 persone hanno accolto l’invito a entrare nella meravigliosa chiesa di Sant’Andrea per accostarsi, in preghiera, all’Adorazione eucaristica.

E molti sono coloro che sono stati toccati nel profondo da questa esperienza, accompagnata dalla possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione, grazie alla presenza di diversi presbiteri della diocesi.

La nottata è stata animata con canti e preghiere grazie all’alternarsi di diversi gruppi ecclesiali, quali la Pastorale giovanile di Foligno, le Adoratrici di Cristo in Spirito e Verità, le suore di San Giuseppe di Chambéry, il movimento dei Focolarini, gli amici di Taizé, la Caritas diocesana di Foligno, la Comunità Magnificat, i giovani del Cammino Neocatecumenale, Comunione e Liberazione e l’Unitalsi.

Toccanti sono state le parole del vescovo Sigismondi che ha paragonato l’Eucaristia ai fiori che hanno riempito le vie della cittadina di Spello per l’infiorata, guardando alla Sua delicatezza e forza e al Suo profumare di Dio, in Essa vivo e presente, nella specie del pane, in mezzo a noi.

Come ha ricordato il direttore del Servizio diocesano di Pastorale giovanile di Foligno, Michele Tufo, questo bel momento di comunione ecclesiale in occasione del Corpus Domini, che la bellezza delle infiorate di Spello ha reso più suggestivo, ci racconta come nella tradizione possiamo ritrovare il senso profondo della nostra fede. E ricorda a tutta la comunità ecclesiale che il Corpo di Cristo, la Chiesa, solo facendo comunione può essere annunciatrice della gioia del Risorto.

 

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Festa diocesana della Custodia del creato e dei Nuovi stili di vita https://www.lavoce.it/festa-diocesana-della-custodia-del-creato-e-dei-nuovi-stili-di-vita/ Wed, 13 May 2015 11:21:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=33298 manifesti-cittadini-del-mondoDal 15 al 17 maggio a Cancelli di Foligno si svolgerà la quinta edizione della Festa diocesana della Custodia del creato e dei Nuovi stili di vita nell’ambito del “Progetto Cittadini del Mondo” promosso dalla diocesi di Foligno con il patrocinio della Regione Umbria, la Provincia di Perugia, il Comune di Foligno e l’Ufficio scolastico regionale.

Questa manifestazione vedrà protagonisti gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Foligno che hanno lavorato nell’anno scolastico in corso sul tema dell’educazione alla custodia del creato con l’obiettivo di evidenziare progettualità per la salute dei nostri paesi e delle nostre città.

Il percorso didattico ha permesso anche di affrontare con gli studenti il tema dell’Expo di Milano “Nutrire il pianeta, energia per la vita” per riflettere sul consumo della nostra madre Terra per i nostri bisogni alimentari, sul tema della sicurezza alimentare e del diritto al cibo, visto che ancora oggi questo non è ancora assicurato a un miliardo di persone della nostra famiglia umana.

Il luogo delle giornate della Custodia del Creato, la zona montana ed il sacrario di Cancelli, farà da sfondo per celebrare con gli studenti il 70° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo dove tanti giovani sono morti per battersi per un mondo migliore e più giusto. Il Sacrario di Cancelli è stato ideato e voluto da Don Pietro Arcangeli. Una lastra ricorda l’opera svolta in favore della libertà dal primo nucleo della V Brigata partigiana Garibaldi, una seconda i Caduti tra il 1944 e il 1945 e una terza, con riferimento alle medesime date, menziona i deportati e reduci dal conflitto. La festa, domenica 17 maggio, sarà caratterizzata dalla quarta edizione della “Camminata dell’Ascensione” dei podisti in montagna da Sant’Eraclio a Cancelli, organizzata in collaborazione con “Uisp – Orme – Camminare Liberi” ed il Centro Sportivo Italiano di Foligno.

PROGRAMMA

Venerdì 15 maggio , ore 9.15  Arrivo degli studenti nei luoghi 1° itinerario Roviglieto – Santuario Madonna del Riparo. Introduzione a cura dell’associazione culturale “Le vie dell’arte” ed escursione degli studenti presso il santuario 2° itinerario Santuario di Cancelli – Sacrario della memoria – Civitella. Introduzione a cura di Manlio Marini, Maria Pizzoni, Stefano Emili, Maura Franquillo, nell’ambito del 70° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo in collaborazione con l’ANPI e l’ANED

Sabato 16 maggio Ore 9.15  Arrivo degli studenti nei luoghi 1° itinerario Roviglieto – Santuario Madonna del Riparo. Introduzione a cura dell’associazione culturale “Le vie dell’arte” ed escursione degli studenti presso il santuario 2° itinerario Santuario di Cancelli – Sacrario della memoria – Civitella. Introduzione a cura di Manlio Marini, Maria Pizzoni, Stefano Emili, Maura Franquillo, nell’ambito del 70° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo in collaborazione con l’Anpi e l’Aned pomeriggio Ore 15.30 Letture delle fiabe nel bosco sul tema del viaggio con Sabina Antonelli e Maria Luisa Morici Ore 17.00 Merenda insieme

Domenica 17 maggio Festa dell’Ascensione  Ore 7.30 ritrovo podisti in montagna presso la piazza di Sant’Eraclio vicino alla fontana Ore 8.00 escursione Sant’Eraclio – Cancelli Ore 11.30 Messa al Santuario di Cancelli.

 

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