Deruta Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/deruta/ Settimanale di informazione regionale Fri, 23 Jun 2023 15:04:15 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Deruta Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/deruta/ 32 32 È tornato alla Casa del Padre don Mario Bellaveglia, parroco emerito di Deruta https://www.lavoce.it/e-tornato-alla-casa-del-padre-don-mario-bellaveglia-parroco-emerito-di-deruta/ https://www.lavoce.it/e-tornato-alla-casa-del-padre-don-mario-bellaveglia-parroco-emerito-di-deruta/#respond Mon, 05 Jun 2023 14:32:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71893 don mario bellaveglia

Domenica 4 giugno, presso la struttura di accoglienza per sacerdoti anziani dei Figli dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, è tornato alla Casa del Padre don Mario Bellaveglia, parroco emerito di Deruta, cittadina umbra molto nota per la produzione di ceramica e per la sua scuola d’arte decorativa. Le esequie, presiedute dall’arcivescovo di Perugia Ivan Maffeis, si terranno mercoledì 7 giugno, alle ore 16, nella chiesa parrocchiale di Passignano sul Trasimeno, cittadina lacustre dove era nato il 19 luglio 1937.

Don Mario Bellaveglia fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1963, ritardando di un anno e mezzo l’ordinazione perché durante gli studi in Seminario aveva chiesto ed ottenuto di svolgere il servizio militare. Fu prima parroco a Lisciano Niccone e poi a Deruta dove svolse il ministero sacerdotale ininterrottamente fino 2012, al compimento del 75simo anno di età. Dal carattere riservato, don Mario, pur ritiratosi a vita privata, continuò a coltivare il bel rapporto intessuto con la comunità parrocchiale che aveva guidato pastoralmente per quarantadue anni.

A seguito dell’avanzare dell’età, decise di dimorare tra le mura pregne di Misericordia del complesso del Santuario della beata Madre Speranza di Collevalenza. Quella Misericordia che è stata la sua bussola nel testimoniare il suo essere umile e convinto servitore della vigna del Signore, sensibile al prossimo in difficolta. Ancora oggi, a Deruta, è ricordato per la sua particolare attenzione a quanti incontrava ed ascoltava, non limitandosi ad una parola di conforto ma annunciando, insegnando e concretizzando, pur con tutti i suoi limiti, le Sette Opere di Misericordia.

"Ha incarnato lo spirito della povertà facendo esperienza del Movimento dei Focolari, dell’Ama il prossimo tuo come te stesso; soprattutto don Mario si è fatto prossimo non solo verso la povertà economica di tanti fratelli, ma è stato ben disposto nei confronti dei lontani di sensibilità religiosa".

Così lo ricorda il suo successore, don Nazzareno Fiorucci, attuale parroco di Deruta.

"Don Mario -aggiunge- è stato un fedele servitore del Signore con la vocazione per la povertà, gli ultimi e i lontani. Accolse con entusiasmo la notizia dell’elezione al Soglio pontificio di Papa Francesco, il Papa di una Chiesa povera per i poveri, in uscita, vivendo su sé stesso l’autentica povertà francescana, benché è stato parroco di una comunità parrocchiale, questa di Deruta, molto ricca negli anni del boom della ceramica, dove tanti erano i benefattori delle sue opere, ma mai ne ha approfittato per sé stesso".

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don mario bellaveglia

Domenica 4 giugno, presso la struttura di accoglienza per sacerdoti anziani dei Figli dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, è tornato alla Casa del Padre don Mario Bellaveglia, parroco emerito di Deruta, cittadina umbra molto nota per la produzione di ceramica e per la sua scuola d’arte decorativa. Le esequie, presiedute dall’arcivescovo di Perugia Ivan Maffeis, si terranno mercoledì 7 giugno, alle ore 16, nella chiesa parrocchiale di Passignano sul Trasimeno, cittadina lacustre dove era nato il 19 luglio 1937.

Don Mario Bellaveglia fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1963, ritardando di un anno e mezzo l’ordinazione perché durante gli studi in Seminario aveva chiesto ed ottenuto di svolgere il servizio militare. Fu prima parroco a Lisciano Niccone e poi a Deruta dove svolse il ministero sacerdotale ininterrottamente fino 2012, al compimento del 75simo anno di età. Dal carattere riservato, don Mario, pur ritiratosi a vita privata, continuò a coltivare il bel rapporto intessuto con la comunità parrocchiale che aveva guidato pastoralmente per quarantadue anni.

A seguito dell’avanzare dell’età, decise di dimorare tra le mura pregne di Misericordia del complesso del Santuario della beata Madre Speranza di Collevalenza. Quella Misericordia che è stata la sua bussola nel testimoniare il suo essere umile e convinto servitore della vigna del Signore, sensibile al prossimo in difficolta. Ancora oggi, a Deruta, è ricordato per la sua particolare attenzione a quanti incontrava ed ascoltava, non limitandosi ad una parola di conforto ma annunciando, insegnando e concretizzando, pur con tutti i suoi limiti, le Sette Opere di Misericordia.

"Ha incarnato lo spirito della povertà facendo esperienza del Movimento dei Focolari, dell’Ama il prossimo tuo come te stesso; soprattutto don Mario si è fatto prossimo non solo verso la povertà economica di tanti fratelli, ma è stato ben disposto nei confronti dei lontani di sensibilità religiosa".

Così lo ricorda il suo successore, don Nazzareno Fiorucci, attuale parroco di Deruta.

"Don Mario -aggiunge- è stato un fedele servitore del Signore con la vocazione per la povertà, gli ultimi e i lontani. Accolse con entusiasmo la notizia dell’elezione al Soglio pontificio di Papa Francesco, il Papa di una Chiesa povera per i poveri, in uscita, vivendo su sé stesso l’autentica povertà francescana, benché è stato parroco di una comunità parrocchiale, questa di Deruta, molto ricca negli anni del boom della ceramica, dove tanti erano i benefattori delle sue opere, ma mai ne ha approfittato per sé stesso".

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A Deruta inaugurata la panchina rossa e nuove panchine per arredo urbano https://www.lavoce.it/deruta-inaugurata-panchina-rossa-panchine-arredo-urbano/ Fri, 26 Nov 2021 16:28:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63351

Una panchina monumentale dipinta di rosso con sopra una bambina senza volto, di nome Caterina (in onore alla città) che guarda le sue scarpette rosse e di cui una è caduta a terra per dire “stop alla violenza”. E' l'opera realizzata dalla scultrice Margherita Grasselli e presentata il 25 novembre a Deruta in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e delle celebrazioni per santa Caterina d’Alessandria, patrona della città. 

L'opera d'arte in pietra vulcanica e realizzata in ceramica maiolicata si può ammirare ai giardini pubblici “affinché – sono le parole dell'assessora comunale alle politiche sociali - coloro che si recheranno in questo luogo potranno riflettere, vivere un momento di emozionalità tale per comprendere quanto è importante cambiare il concetto di cultura, carità, uguaglianza e di non violenza”. All'inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il sindaco della città, la presidente del Cpo (Centro Pari Opportunità della Regione) Caterina Grechi e l’ambasciatore dell’Uzbekistan a Roma.

L'esposizione delle scarpette rosse in ceramica e le nuove panchine in piazza dei Consoli

La panchina rossa ha vinto il concorso artistico bandito dal Comune per l’ideazione e realizzazione di questa opera d’arte. Per l’intera giornata sono rimaste esposte, nell'atrio del Comune di Deruta, le famose scarpette rosse in ceramica realizzate dai maestri ceramisti. Ma la giornata di ieri ha conosciuto un altro momento significativo per l’immagine della città: l’inaugurazione delle nuove panchine di arredo urbano, sei in tutto, di arredo urbano ammirabili in Piazza dei Consoli.

Queste sedute rappresentano per noi l’antica arte ceramica in linea però con la contemporaneità e con il design – ha detto l’assessore comunale con delega all’arredo urbano -. Sono state realizzate grazie alla collaborazione con i ceramisti di Deruta, frutto di un lavoro artistico e artigianale, fra tradizione e innovazione a testimonianza della nostra identità territoriale e della nostra cultura. La realizzazione in pietra con tonalità che riprendono le pareti storiche del municipio, della Chiesa e la pavimentazione stessa della piazza, è frutto di uno studio appropriato e condiviso anche con la Soprintendenza per la qualità architettonica. Le formelle dipinte dagli artisti ceramisti del territorio narranti la storia e la tradizione del nostro paese, sono il fiore all'occhiello delle nuove panchine. Delle vere e proprie opere d’arte, a rappresentare il legame che c’è fra la comunità e il territorio, tra storia, arte, tradizione e innovazione. Vorrei ringrziare il designer Buschi Soloneroinktattoo Daniele, l'architetto Fabrizio Bertolini per la creazione e progettazione, l'Azienda Rochi Marmi per la lavorazione della pietra e l'assemblaggio delle formelle e tutto il Comitato Artigiani”.

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Una panchina monumentale dipinta di rosso con sopra una bambina senza volto, di nome Caterina (in onore alla città) che guarda le sue scarpette rosse e di cui una è caduta a terra per dire “stop alla violenza”. E' l'opera realizzata dalla scultrice Margherita Grasselli e presentata il 25 novembre a Deruta in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e delle celebrazioni per santa Caterina d’Alessandria, patrona della città. 

L'opera d'arte in pietra vulcanica e realizzata in ceramica maiolicata si può ammirare ai giardini pubblici “affinché – sono le parole dell'assessora comunale alle politiche sociali - coloro che si recheranno in questo luogo potranno riflettere, vivere un momento di emozionalità tale per comprendere quanto è importante cambiare il concetto di cultura, carità, uguaglianza e di non violenza”. All'inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il sindaco della città, la presidente del Cpo (Centro Pari Opportunità della Regione) Caterina Grechi e l’ambasciatore dell’Uzbekistan a Roma.

L'esposizione delle scarpette rosse in ceramica e le nuove panchine in piazza dei Consoli

La panchina rossa ha vinto il concorso artistico bandito dal Comune per l’ideazione e realizzazione di questa opera d’arte. Per l’intera giornata sono rimaste esposte, nell'atrio del Comune di Deruta, le famose scarpette rosse in ceramica realizzate dai maestri ceramisti. Ma la giornata di ieri ha conosciuto un altro momento significativo per l’immagine della città: l’inaugurazione delle nuove panchine di arredo urbano, sei in tutto, di arredo urbano ammirabili in Piazza dei Consoli.

Queste sedute rappresentano per noi l’antica arte ceramica in linea però con la contemporaneità e con il design – ha detto l’assessore comunale con delega all’arredo urbano -. Sono state realizzate grazie alla collaborazione con i ceramisti di Deruta, frutto di un lavoro artistico e artigianale, fra tradizione e innovazione a testimonianza della nostra identità territoriale e della nostra cultura. La realizzazione in pietra con tonalità che riprendono le pareti storiche del municipio, della Chiesa e la pavimentazione stessa della piazza, è frutto di uno studio appropriato e condiviso anche con la Soprintendenza per la qualità architettonica. Le formelle dipinte dagli artisti ceramisti del territorio narranti la storia e la tradizione del nostro paese, sono il fiore all'occhiello delle nuove panchine. Delle vere e proprie opere d’arte, a rappresentare il legame che c’è fra la comunità e il territorio, tra storia, arte, tradizione e innovazione. Vorrei ringrziare il designer Buschi Soloneroinktattoo Daniele, l'architetto Fabrizio Bertolini per la creazione e progettazione, l'Azienda Rochi Marmi per la lavorazione della pietra e l'assemblaggio delle formelle e tutto il Comitato Artigiani”.

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