Corpus Domini Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/corpus-domini/ Settimanale di informazione regionale Fri, 31 May 2024 15:08:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Corpus Domini Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/corpus-domini/ 32 32 Celebrato a Terni il Corpus Domini https://www.lavoce.it/celebrato-a-terni-il-corpus-domini/ https://www.lavoce.it/celebrato-a-terni-il-corpus-domini/#respond Fri, 31 May 2024 15:08:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76477 Il vescovo Soddu con l'ostensoriotra le mani con altri due sacerdoti

Tantissimi fedeli hanno partecipato giovedì 30 maggio alla celebrazione diocesana della solennità del Corpus Domini, alla messa presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, concelebrata dal vicario generale mons. Salvatore Ferdinandi e dai sacerdoti della diocesi, ed alla processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie del centro cittadino, dalla chiesa di San Francesco alla cattedrale, in un lungo corteo di sacerdoti, confraternite delle varie zone della diocesi con i loro stendardi, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, gli scout, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta in questo anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie, animata dal coro della diocesi diretto da don Sergio Rossini e dalla banda “T.Langeli” di Cesi.

La solennità del Corpus Domini è un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della Chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi, nella preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.

Le parole dell'omelia del vescovo Soddu

«Il grande mistero del Corpus Domini è l’eucaristia, il corpo di Gesù, che ci viene data in cibo – ha detto il Vescovo -. Ci salva dai nostri peccati, ci riscatta da una vita spesso vuota o banale, ponendoci su orizzonti luminosi di speranza. La festa del Corpo e Sangue del Signore Gesù esorta tutti ad avere il coraggio di accedere alla salvezza che solo il Signore può dare, e anche avere il coraggio e la costanza nel permanere in questo stato salvifico di Grazia. La festa del Corpus Domini ci esorta ad avere una fiducia sconfinata in tutto questo, per il semplice fatto che il sangue versato da Gesù non è andato perduto, ma raccolto nel calice, in quel calice della cena, della Mensa eucaristica ed è oggi nella messa, nella Eucaristia, per la nostra salvezza. Se questo non avviene nella vita delle persone, se questo non avviene nella nostra vita è perché noi ci intestardiamo rifiutando la salvezza. Non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore, la nostra vita non avrebbe alcun senso senza l’Eucaristia. Come si fa a vivere senza questo dono? Perciò è vita vera quella che si conduce a prescindere da tutto ciò? Facciamo in modo di non barattare questo inestimabile tesoro e di tenerlo ben in vista, di tenerlo ben in alto mediante la nostra condotta».

La fede risvegli alla costruzione della vera pace

Il Vescovo ha anche fatto riferimento alla pace, alla speranza nel cammino della Chiesa verso il Giubileo del 2025, perché la fede: «Risvegli il torpore che spesso ci assale, ridesti in tutti il desiderio e la forza di contribuire personalmente alla costruzione della vera pace e della vita buona, perché dai raggi benefici di questo Sacramento, dal calice della salvezza, possiamo sempre attingere il segreto e il vigore per la crescita organica dei singoli, delle famiglie e della società.

Spesso al calice della salvezza si oppone un calice che non è tale, cioè un calice della non salvezza, che porta alla distruzione e morte, è presente in tutte le società, in tutte le culture e a tutti i livelli. Si alza questo mortifero calice ricolmo di male facendolo passare per qualcosa di bene, spesso anche corredandolo con i più sacri principi e diritti; spesso purtroppo sempre e solo a discapito e danno dei più poveri e indifesi. Perciò si potrebbe dire che si brinda alla violenza, si augura la brutalità e la discordia e, passando attraverso la falsità, si arriva infine alla guerra e quindi alla morte.

Al dialogo si preferisce lo scontro

Questo avviene un po’ dappertutto; anche nei nostri contesti intra-ecclesiali ogniqualvolta, prescindendo dalla fatica di tenere unita la comunità, si preferisce il comodo ed egoistico vagare per la propria strada; quando cioè non si costruiscono percorsi di comunione; quando al dialogo si preferisce lo scontro; quando alla pacatezza si oppone l’arroganza; quando la verità - pur sacrosanta - viene imposta e non proposta; quando il proprio pensiero o punto di vista non lascia spazio alla ricchezza di quanto l’altro ha da offrire. Di fronte a tutto questo, la parola di Dio ci offre la via per poter trasformare un tale disastro in salvezza, affidarsi a lui che desidera sia nostra questa salvezza e ci faccia ricollocare nella giusta strada del percorso pasquale, del percorso sinodale, del percorso giubilare di “pellegrini di speranza”».

La processione

La lunga processione silenziosa, interrotta solo da preghiere e canti, si è snodata lungo le vie del centro di Terni da piazza Tacito, passando per la chiesa di San Pietro e fino alla Cattedrale ove c'è stata la preghiera del presidente di Azione Cattolica Rita Pileri: “Oggi vieni adorato anche per le vie delle nostre città, Gesù che nutri la nostra sete di giustizia e verità con il tuo sangue, facci essere ogni giorno ed in ogni luogo testimoni del tuo amore per tutta l’umanità, tu ci sei necessario per liberare i nostri cuori dalla tentazione della disperazione, per imparare l’amore vero, per camminare nella gioia, per moltiplicare l’amore con la carità e orientare l’umanità verso la giustizia e la pace”. La processione si è conclusa con l’adorazione eucaristica e la benedizione solenne con il Santissimo Sacramento.

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Il vescovo Soddu con l'ostensoriotra le mani con altri due sacerdoti

Tantissimi fedeli hanno partecipato giovedì 30 maggio alla celebrazione diocesana della solennità del Corpus Domini, alla messa presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, concelebrata dal vicario generale mons. Salvatore Ferdinandi e dai sacerdoti della diocesi, ed alla processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie del centro cittadino, dalla chiesa di San Francesco alla cattedrale, in un lungo corteo di sacerdoti, confraternite delle varie zone della diocesi con i loro stendardi, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, gli scout, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta in questo anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie, animata dal coro della diocesi diretto da don Sergio Rossini e dalla banda “T.Langeli” di Cesi.

La solennità del Corpus Domini è un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della Chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi, nella preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.

Le parole dell'omelia del vescovo Soddu

«Il grande mistero del Corpus Domini è l’eucaristia, il corpo di Gesù, che ci viene data in cibo – ha detto il Vescovo -. Ci salva dai nostri peccati, ci riscatta da una vita spesso vuota o banale, ponendoci su orizzonti luminosi di speranza. La festa del Corpo e Sangue del Signore Gesù esorta tutti ad avere il coraggio di accedere alla salvezza che solo il Signore può dare, e anche avere il coraggio e la costanza nel permanere in questo stato salvifico di Grazia. La festa del Corpus Domini ci esorta ad avere una fiducia sconfinata in tutto questo, per il semplice fatto che il sangue versato da Gesù non è andato perduto, ma raccolto nel calice, in quel calice della cena, della Mensa eucaristica ed è oggi nella messa, nella Eucaristia, per la nostra salvezza. Se questo non avviene nella vita delle persone, se questo non avviene nella nostra vita è perché noi ci intestardiamo rifiutando la salvezza. Non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore, la nostra vita non avrebbe alcun senso senza l’Eucaristia. Come si fa a vivere senza questo dono? Perciò è vita vera quella che si conduce a prescindere da tutto ciò? Facciamo in modo di non barattare questo inestimabile tesoro e di tenerlo ben in vista, di tenerlo ben in alto mediante la nostra condotta».

La fede risvegli alla costruzione della vera pace

Il Vescovo ha anche fatto riferimento alla pace, alla speranza nel cammino della Chiesa verso il Giubileo del 2025, perché la fede: «Risvegli il torpore che spesso ci assale, ridesti in tutti il desiderio e la forza di contribuire personalmente alla costruzione della vera pace e della vita buona, perché dai raggi benefici di questo Sacramento, dal calice della salvezza, possiamo sempre attingere il segreto e il vigore per la crescita organica dei singoli, delle famiglie e della società.

Spesso al calice della salvezza si oppone un calice che non è tale, cioè un calice della non salvezza, che porta alla distruzione e morte, è presente in tutte le società, in tutte le culture e a tutti i livelli. Si alza questo mortifero calice ricolmo di male facendolo passare per qualcosa di bene, spesso anche corredandolo con i più sacri principi e diritti; spesso purtroppo sempre e solo a discapito e danno dei più poveri e indifesi. Perciò si potrebbe dire che si brinda alla violenza, si augura la brutalità e la discordia e, passando attraverso la falsità, si arriva infine alla guerra e quindi alla morte.

Al dialogo si preferisce lo scontro

Questo avviene un po’ dappertutto; anche nei nostri contesti intra-ecclesiali ogniqualvolta, prescindendo dalla fatica di tenere unita la comunità, si preferisce il comodo ed egoistico vagare per la propria strada; quando cioè non si costruiscono percorsi di comunione; quando al dialogo si preferisce lo scontro; quando alla pacatezza si oppone l’arroganza; quando la verità - pur sacrosanta - viene imposta e non proposta; quando il proprio pensiero o punto di vista non lascia spazio alla ricchezza di quanto l’altro ha da offrire. Di fronte a tutto questo, la parola di Dio ci offre la via per poter trasformare un tale disastro in salvezza, affidarsi a lui che desidera sia nostra questa salvezza e ci faccia ricollocare nella giusta strada del percorso pasquale, del percorso sinodale, del percorso giubilare di “pellegrini di speranza”».

La processione

La lunga processione silenziosa, interrotta solo da preghiere e canti, si è snodata lungo le vie del centro di Terni da piazza Tacito, passando per la chiesa di San Pietro e fino alla Cattedrale ove c'è stata la preghiera del presidente di Azione Cattolica Rita Pileri: “Oggi vieni adorato anche per le vie delle nostre città, Gesù che nutri la nostra sete di giustizia e verità con il tuo sangue, facci essere ogni giorno ed in ogni luogo testimoni del tuo amore per tutta l’umanità, tu ci sei necessario per liberare i nostri cuori dalla tentazione della disperazione, per imparare l’amore vero, per camminare nella gioia, per moltiplicare l’amore con la carità e orientare l’umanità verso la giustizia e la pace”. La processione si è conclusa con l’adorazione eucaristica e la benedizione solenne con il Santissimo Sacramento.

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Corpus Domini. L’arcivescovo Maffeis: “ci porta ad andare contro mano” https://www.lavoce.it/corpus-domini-larcivescovo-maffeis-ci-porta-ad-andare-contro-mano/ https://www.lavoce.it/corpus-domini-larcivescovo-maffeis-ci-porta-ad-andare-contro-mano/#respond Fri, 31 May 2024 09:22:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76453 La processione del Coprus Domini con l'arcivescovo in primo piano in piazza con le confraternite e intorno la gente

Domenica 2 giugno la Chiesa celebra la Solennità del Corpus Domini: a Perugia, alle ore 10, messa nella cattedrale di San Lorenzo, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis (che alle ore 17.30 celebrerà nella Concattedrale di Città della Pieve); a seguire, la processione risalente al secolo XIV, una delle più antiche, partecipate e sentite della città, dalla Cattedrale alla basilica di San Domenico, sostando in preghiera anche davanti alle sedi delle Istituzioni civili.

La processione

Si ha memoria storica di questa processione dal 1378, a seguito di un “provvedimento pubblico” delle autorità civili e religiose della città (cfr. Cronaca di P. Pellini) che stabilì anche il percorso. Oggi è animata da diverse Confraternite, tra cui quella del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello, oltre che da una rappresentanza dei Cavalieri degli Ordini di Malta e del Santo Sepolcro.

La solennità fu istituita da papa Urbano IV

La comunità cristiana perugina è da sempre molto legata a questa solennità, istituita da papa Urbano IV, morto nella vicina Deruta il 2 ottobre 1264 e sepolto nella cattedrale di San Lorenzo. Circa due mesi prima della morte, l’11 agosto 1264, Urbano IV istituì ufficialmente la solennità del Corpus Domini con la bolla Transiturus de hoc mundo, a seguito del “particolare miracolo eucaristico” avvenuto a Bolsena l’anno precedente. La popolarità di questa festa, che manifesta pubblicamente la fede del popolo cristiano nel Santissimo Sacramento, è cresciuta con il Concilio di Trento (1545-1563), quando si sono diffuse le processioni eucaristiche e il culto eucaristico al di fuori della messa.

La “cartolina" dell'arcivescovo Maffeis

L’Arcivescovo, nell’invitare i fedeli a questa solennità, dedica la “cartolina” dell’ultima Newsletter diocesana, scaricabile al link: Newsletter n.12 del 30/05/2024 (diocesi.perugia.it), alla festa del Corpus Domini che «ci porta – scrive – ad andare contromano. Siamo soliti, infatti, partire dalle nostre case per convergere in chiesa; la processione, che da secoli caratterizza questa giornata, va invece in senso inverso: dalla chiesa alle case. È proprio questa direzione – prosegue mons. Maffeis – quella che fa sì che il nostro venire a prendere parte all’Eucaristia non si risolva in un fatto puramente privato, ma raggiunga la sua piena efficacia nel ritorno. Chi si lascia plasmare dall’Eucaristia vince il pericolo di smarrirsi in quell’ateismo pratico, che spegne la vita nell’indifferenza. L’Eucaristia ci porta alla fedeltà al Vangelo, alla capacità di non perdere la speranza, alla fraternità che sa farsi carità; ci rende Chiesa che non gioca in difesa, ma fa il primo passo, va incontro, si fa prossima…». R. L.]]>
La processione del Coprus Domini con l'arcivescovo in primo piano in piazza con le confraternite e intorno la gente

Domenica 2 giugno la Chiesa celebra la Solennità del Corpus Domini: a Perugia, alle ore 10, messa nella cattedrale di San Lorenzo, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis (che alle ore 17.30 celebrerà nella Concattedrale di Città della Pieve); a seguire, la processione risalente al secolo XIV, una delle più antiche, partecipate e sentite della città, dalla Cattedrale alla basilica di San Domenico, sostando in preghiera anche davanti alle sedi delle Istituzioni civili.

La processione

Si ha memoria storica di questa processione dal 1378, a seguito di un “provvedimento pubblico” delle autorità civili e religiose della città (cfr. Cronaca di P. Pellini) che stabilì anche il percorso. Oggi è animata da diverse Confraternite, tra cui quella del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello, oltre che da una rappresentanza dei Cavalieri degli Ordini di Malta e del Santo Sepolcro.

La solennità fu istituita da papa Urbano IV

La comunità cristiana perugina è da sempre molto legata a questa solennità, istituita da papa Urbano IV, morto nella vicina Deruta il 2 ottobre 1264 e sepolto nella cattedrale di San Lorenzo. Circa due mesi prima della morte, l’11 agosto 1264, Urbano IV istituì ufficialmente la solennità del Corpus Domini con la bolla Transiturus de hoc mundo, a seguito del “particolare miracolo eucaristico” avvenuto a Bolsena l’anno precedente. La popolarità di questa festa, che manifesta pubblicamente la fede del popolo cristiano nel Santissimo Sacramento, è cresciuta con il Concilio di Trento (1545-1563), quando si sono diffuse le processioni eucaristiche e il culto eucaristico al di fuori della messa.

La “cartolina" dell'arcivescovo Maffeis

L’Arcivescovo, nell’invitare i fedeli a questa solennità, dedica la “cartolina” dell’ultima Newsletter diocesana, scaricabile al link: Newsletter n.12 del 30/05/2024 (diocesi.perugia.it), alla festa del Corpus Domini che «ci porta – scrive – ad andare contromano. Siamo soliti, infatti, partire dalle nostre case per convergere in chiesa; la processione, che da secoli caratterizza questa giornata, va invece in senso inverso: dalla chiesa alle case. È proprio questa direzione – prosegue mons. Maffeis – quella che fa sì che il nostro venire a prendere parte all’Eucaristia non si risolva in un fatto puramente privato, ma raggiunga la sua piena efficacia nel ritorno. Chi si lascia plasmare dall’Eucaristia vince il pericolo di smarrirsi in quell’ateismo pratico, che spegne la vita nell’indifferenza. L’Eucaristia ci porta alla fedeltà al Vangelo, alla capacità di non perdere la speranza, alla fraternità che sa farsi carità; ci rende Chiesa che non gioca in difesa, ma fa il primo passo, va incontro, si fa prossima…». R. L.]]>
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Spello è pronta per le Infiorate, presentata l’edizione 2024 https://www.lavoce.it/spello-pronta-infiorate-presentata-ledizione-2024/ https://www.lavoce.it/spello-pronta-infiorate-presentata-ledizione-2024/#respond Thu, 23 May 2024 08:00:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76264

Torneranno a regalare colore e emozioni le Infiorate del Corpus Domini di Spello, in programma nel weekend dell’1 e 2 giugno. Intanto il 24-25 maggio si anticipa con alcuni eventi di avvicinamento, con l'apertura del museo delle infiorate e la mostra fotografica storica. “E’ un evento tra i più noti e significativi della nostra regione, - ha commentato la governatrice Donatella Tesei in occasione della presentazione a palazzo Donini a Perugia - un’eccellenza che contribuisce alla promozione del nostro magnifico territorio".

Delegazione della Guardia di finanza realizzerà un'infiorata

Tra gli ospiti d'eccezione, nell'inedita veste di infioratori, quest'anno ci sarà una delegazione in forza al Comando regionale Umbria della Guardia di Finanza che, in occasione del 250° anniversario di fondazione del Corpo, nella notte dei fiori realizzerà un’infiorata fuori concorso raffigurante il loro stemma araldico. “La storia della Guardia di Finanza - ha detto il comandante regionale dell’Umbria Alberto Reda durante la presentazione - è una linea evolutiva che dal 1774, quando fu istituita per volontà del Re di Sardegna Vittorio Amedeo III con il nome di Legione Truppe Leggere, ha attraversato tutta la storia dell’Italia, arrivando alla moderna Polizia economico-finanziaria”.

Anche i turisti potranno fare gli infioratori

E a proposito di infioratori speciali, l’infiorata dei turisti si trasforma e diventa più emozionante e inclusiva. Ne ha parlato la vicepresidente dell’Associazione degli Infioratori, Carla Ballarani: “Ormai da alcuni anni, turisti e visitatori possono non soltanto guardare dalle tipiche strutture di protezione, ma anche partecipare attivamente alle infiorate, e da quest’anno in un modo ancora più inclusivo: infatti, chi vorrà vivere da protagonista la magia delle infiorate potrà contribuire a realizzare un vero tappeto o un quadro floreale all’interno degli stessi gruppi infioratori iscritti al 61esimo concorso”.

Non solo manifestazione artistica, ma espressione religiosa

Il presidente dell’Associazione degli infioratori Giuliano Torti ha ricordato le altre novità e gli appuntamenti tradizionali in programma. “Iniziative dedicate ai turisti e ai visitatori che durante il pomeriggio, la serata e la notte si troveranno a Spello per ammirare gli Infioratori al lavoro – ha detto – e che fanno da cornice alle infiorate di Spello. Una manifestazione che è non soltanto una forma artistica, ma espressione religiosa che nel tempo ha mantenuto la sua centralità per noi infioratori e che crea un momento di condivisione che lega la tradizione all’innovazione, le vecchie e le nuove generazioni”.

Le novità di questa edizione

Tra le novità dell’edizione 2024 Torti si è soffermato sugli spettacoli itineranti con artisti di strada e anche sull’atteso ritorno dei fiori da gustare oltre che da ammirare. “Sabato 1° giugno arrivano due corsi di cucina floreale condotti dallo chef Roberto Sebastianelli, che guiderà i partecipanti nel preparare prelibati piatti con i fiori edibili”. I corsi si svolgeranno presso il Centro di Piazzale Sant’Andrea in due edizioni che scandiranno la giornata e che si concluderanno con una golosa degustazione finale: “Aperitivi e antipasti con i fiori” dalle 10.30 alle 12.30 e “Primi piatti con i fiori” dalle 17.00 alle 20.00 (Info e prenotazioni al 3475891806 anche via whatsapp).

Il coinvolgimento delle scuole

“Le Infiorate sono la manifestazione ufficiale di Spello, - ha detto l’assessore ai grandi eventi del Comune di Spello Guglielmo Sorci - elemento identitario che ha fatto conoscere la nostra città a livello internazionale.  Ringrazio i tanti giovani, giovanissimi e meno giovani infioratori che partecipano ogni anno alla realizzazione dell’evento. E mi piace sottolineare il coinvolgimento della scuola, a tutti i livelli, fino a comprendere il piccolo gruppo dell’Accademia dei Boccioli, costituito dai bambini della scuola dell’infanzia dell’I.C. Ferraris di Spello. Un ringraziamento naturalmente alla parrocchia, alla diocesi e alla Pro-loco che gestisce il concorso ‘Finestre, balconi e vicoli fioriti’ che abbellisce la città creando uno sfondo perfetto per le nostre infiorate”.

Il weekend delle infiorate

Come sempre, i momenti più emozionanti della manifestazione si concentreranno nella lunga e vivace “notte dei fiori”, la veglia notturna tra il sabato e la domenica (1-2 giugno) per la realizzazione dei tappeti floreali che coinvolge attivamente circa 2mila persone di tutte le età, compresi quasi 500 bambini.

La processione del Corpus Domini

Già all’alba della domenica, queste meravigliose opere floreali ricopriranno di profumi e colori un percorso di quasi due chilometri che attraversa tutto il borgo, dalla Porta Consolare fino al belvedere. Entro le ore 8, come sempre, le opere saranno completate e, dopo le valutazioni della giuria, la processione del Corpus Domini guidata dal Vescovo le calpesterà, ricordando il senso effimero della loro bellezza e chiudendo un’esperienza di altissimo valore umano, artistico e religioso.

Prenotazione on line dei parcheggi

Dal sito web e dalla pagina Facebook delle Infiorate di Spello è possibile prenotare i parcheggi nelle vicinanze del centro storico. In vista delle decine di migliaia di presenze, la prenotazione è consigliata per chi arriva in auto, moto, autobus il sabato e la domenica. Aggiornamenti e programma completo dell’evento su www.infioratespello.it M. A. https://vimeo.com/905767668]]>

Torneranno a regalare colore e emozioni le Infiorate del Corpus Domini di Spello, in programma nel weekend dell’1 e 2 giugno. Intanto il 24-25 maggio si anticipa con alcuni eventi di avvicinamento, con l'apertura del museo delle infiorate e la mostra fotografica storica. “E’ un evento tra i più noti e significativi della nostra regione, - ha commentato la governatrice Donatella Tesei in occasione della presentazione a palazzo Donini a Perugia - un’eccellenza che contribuisce alla promozione del nostro magnifico territorio".

Delegazione della Guardia di finanza realizzerà un'infiorata

Tra gli ospiti d'eccezione, nell'inedita veste di infioratori, quest'anno ci sarà una delegazione in forza al Comando regionale Umbria della Guardia di Finanza che, in occasione del 250° anniversario di fondazione del Corpo, nella notte dei fiori realizzerà un’infiorata fuori concorso raffigurante il loro stemma araldico. “La storia della Guardia di Finanza - ha detto il comandante regionale dell’Umbria Alberto Reda durante la presentazione - è una linea evolutiva che dal 1774, quando fu istituita per volontà del Re di Sardegna Vittorio Amedeo III con il nome di Legione Truppe Leggere, ha attraversato tutta la storia dell’Italia, arrivando alla moderna Polizia economico-finanziaria”.

Anche i turisti potranno fare gli infioratori

E a proposito di infioratori speciali, l’infiorata dei turisti si trasforma e diventa più emozionante e inclusiva. Ne ha parlato la vicepresidente dell’Associazione degli Infioratori, Carla Ballarani: “Ormai da alcuni anni, turisti e visitatori possono non soltanto guardare dalle tipiche strutture di protezione, ma anche partecipare attivamente alle infiorate, e da quest’anno in un modo ancora più inclusivo: infatti, chi vorrà vivere da protagonista la magia delle infiorate potrà contribuire a realizzare un vero tappeto o un quadro floreale all’interno degli stessi gruppi infioratori iscritti al 61esimo concorso”.

Non solo manifestazione artistica, ma espressione religiosa

Il presidente dell’Associazione degli infioratori Giuliano Torti ha ricordato le altre novità e gli appuntamenti tradizionali in programma. “Iniziative dedicate ai turisti e ai visitatori che durante il pomeriggio, la serata e la notte si troveranno a Spello per ammirare gli Infioratori al lavoro – ha detto – e che fanno da cornice alle infiorate di Spello. Una manifestazione che è non soltanto una forma artistica, ma espressione religiosa che nel tempo ha mantenuto la sua centralità per noi infioratori e che crea un momento di condivisione che lega la tradizione all’innovazione, le vecchie e le nuove generazioni”.

Le novità di questa edizione

Tra le novità dell’edizione 2024 Torti si è soffermato sugli spettacoli itineranti con artisti di strada e anche sull’atteso ritorno dei fiori da gustare oltre che da ammirare. “Sabato 1° giugno arrivano due corsi di cucina floreale condotti dallo chef Roberto Sebastianelli, che guiderà i partecipanti nel preparare prelibati piatti con i fiori edibili”. I corsi si svolgeranno presso il Centro di Piazzale Sant’Andrea in due edizioni che scandiranno la giornata e che si concluderanno con una golosa degustazione finale: “Aperitivi e antipasti con i fiori” dalle 10.30 alle 12.30 e “Primi piatti con i fiori” dalle 17.00 alle 20.00 (Info e prenotazioni al 3475891806 anche via whatsapp).

Il coinvolgimento delle scuole

“Le Infiorate sono la manifestazione ufficiale di Spello, - ha detto l’assessore ai grandi eventi del Comune di Spello Guglielmo Sorci - elemento identitario che ha fatto conoscere la nostra città a livello internazionale.  Ringrazio i tanti giovani, giovanissimi e meno giovani infioratori che partecipano ogni anno alla realizzazione dell’evento. E mi piace sottolineare il coinvolgimento della scuola, a tutti i livelli, fino a comprendere il piccolo gruppo dell’Accademia dei Boccioli, costituito dai bambini della scuola dell’infanzia dell’I.C. Ferraris di Spello. Un ringraziamento naturalmente alla parrocchia, alla diocesi e alla Pro-loco che gestisce il concorso ‘Finestre, balconi e vicoli fioriti’ che abbellisce la città creando uno sfondo perfetto per le nostre infiorate”.

Il weekend delle infiorate

Come sempre, i momenti più emozionanti della manifestazione si concentreranno nella lunga e vivace “notte dei fiori”, la veglia notturna tra il sabato e la domenica (1-2 giugno) per la realizzazione dei tappeti floreali che coinvolge attivamente circa 2mila persone di tutte le età, compresi quasi 500 bambini.

La processione del Corpus Domini

Già all’alba della domenica, queste meravigliose opere floreali ricopriranno di profumi e colori un percorso di quasi due chilometri che attraversa tutto il borgo, dalla Porta Consolare fino al belvedere. Entro le ore 8, come sempre, le opere saranno completate e, dopo le valutazioni della giuria, la processione del Corpus Domini guidata dal Vescovo le calpesterà, ricordando il senso effimero della loro bellezza e chiudendo un’esperienza di altissimo valore umano, artistico e religioso.

Prenotazione on line dei parcheggi

Dal sito web e dalla pagina Facebook delle Infiorate di Spello è possibile prenotare i parcheggi nelle vicinanze del centro storico. In vista delle decine di migliaia di presenze, la prenotazione è consigliata per chi arriva in auto, moto, autobus il sabato e la domenica. Aggiornamenti e programma completo dell’evento su www.infioratespello.it M. A. https://vimeo.com/905767668]]>
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Corpus Domini, ritorna la secolare processione per le piazze e le vie del centro https://www.lavoce.it/corpus-domini-ritorna-lultrasecolare-processione-per-le-piazze-e-le-vie-del-centro/ https://www.lavoce.it/corpus-domini-ritorna-lultrasecolare-processione-per-le-piazze-e-le-vie-del-centro/#respond Fri, 09 Jun 2023 11:05:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71986 processione corpus domini 2022

Domenica 11 giugno, alle ore 10, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si terrà la solenne celebrazione eucaristica del Corpus Domini, da sempre molto sentita nel capoluogo umbro. Per la prima volta la presiederà l’arcivescovo, Ivan Maffeis, insieme ai canonici e ai sacerdoti della città.

In processione con il Santissimo

 Al termine della celebrazione il Santissimo verrà portato dall’arcivescovo in processione. Percorrerà le piazze e le vie principali del centro storico, lungo il suo percorso ultrasecolare: dalla Cattedrale di San Lorenzo alla Basilica di San Domenico, attraversando piazza IV Novembre, corso Vannucci, piazza Italia, viale Indipendenza e corso Cavour. Nel 2020 e 2021, in piena pandemia, non si tenne e lo scorso anno fu in forma ridotta, da piazza IV Novembre a piazza Italia e viceversa, lungo via Fani, piazza Matteotti, via Baglioni.

Occasione comunitaria di preghiera per la città intera è questa processione, anche per tutti coloro che sono chiamati ad operare per il bene comune. L’arcivescovo e i fedeli si raccoglieranno in preghiera davanti alle sedi delle Istituzioni civili. Partecipavano prima della pandemia alcune migliaia di fedeli insieme ai membri degli ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro e di diverse confraternite.

Brevi cenni storici sulla solennità del Corpus Domini

 La comunità cristiana perugina è molto legata alla solennità del Corpus Domini, istituita da Papa Urbano IV, morto a Deruta il 2 ottobre 1264 e sepolto nella Cattedrale di San Lorenzo. Circa due mesi prima di morire, l’11 agosto 1264, Urbano IV istituì ufficialmente questa solennità con la bolla Transiturus de hoc mundo, a seguito del particolare miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena l’anno precedente di cui ricorre quest’anno il 760simo anniversario. La popolarità di questa festa, che manifesta pubblicamente la fede del popolo cristiano nel Santissimo Sacramento, è cresciuta con il Concilio di Trento (1545-1563), quando si sono diffuse le processioni eucaristiche e il culto al di fuori della Messa.

La Confraternita del Santissimo

A Perugia si ha memoria storica della processione con il Santissimo Sacramento dall’anno 1378, a seguito di un provvedimento pubblico delle autorità civili e religiose della città (come riporta la Cronaca di Pompeo Pellini) che stabilì anche il percorso. A partire dal XV secolo, in molte città sono sorte confraternite del Santissimo; quella perugina risale alla seconda metà del ‘400 ed è stata ricostituita nel 2016 come Venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello in Cattedrale; domenica 11 giugno ritornerà insieme ad altre ad animare la processione del Corpus Domini.

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processione corpus domini 2022

Domenica 11 giugno, alle ore 10, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si terrà la solenne celebrazione eucaristica del Corpus Domini, da sempre molto sentita nel capoluogo umbro. Per la prima volta la presiederà l’arcivescovo, Ivan Maffeis, insieme ai canonici e ai sacerdoti della città.

In processione con il Santissimo

 Al termine della celebrazione il Santissimo verrà portato dall’arcivescovo in processione. Percorrerà le piazze e le vie principali del centro storico, lungo il suo percorso ultrasecolare: dalla Cattedrale di San Lorenzo alla Basilica di San Domenico, attraversando piazza IV Novembre, corso Vannucci, piazza Italia, viale Indipendenza e corso Cavour. Nel 2020 e 2021, in piena pandemia, non si tenne e lo scorso anno fu in forma ridotta, da piazza IV Novembre a piazza Italia e viceversa, lungo via Fani, piazza Matteotti, via Baglioni.

Occasione comunitaria di preghiera per la città intera è questa processione, anche per tutti coloro che sono chiamati ad operare per il bene comune. L’arcivescovo e i fedeli si raccoglieranno in preghiera davanti alle sedi delle Istituzioni civili. Partecipavano prima della pandemia alcune migliaia di fedeli insieme ai membri degli ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro e di diverse confraternite.

Brevi cenni storici sulla solennità del Corpus Domini

 La comunità cristiana perugina è molto legata alla solennità del Corpus Domini, istituita da Papa Urbano IV, morto a Deruta il 2 ottobre 1264 e sepolto nella Cattedrale di San Lorenzo. Circa due mesi prima di morire, l’11 agosto 1264, Urbano IV istituì ufficialmente questa solennità con la bolla Transiturus de hoc mundo, a seguito del particolare miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena l’anno precedente di cui ricorre quest’anno il 760simo anniversario. La popolarità di questa festa, che manifesta pubblicamente la fede del popolo cristiano nel Santissimo Sacramento, è cresciuta con il Concilio di Trento (1545-1563), quando si sono diffuse le processioni eucaristiche e il culto al di fuori della Messa.

La Confraternita del Santissimo

A Perugia si ha memoria storica della processione con il Santissimo Sacramento dall’anno 1378, a seguito di un provvedimento pubblico delle autorità civili e religiose della città (come riporta la Cronaca di Pompeo Pellini) che stabilì anche il percorso. A partire dal XV secolo, in molte città sono sorte confraternite del Santissimo; quella perugina risale alla seconda metà del ‘400 ed è stata ricostituita nel 2016 come Venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello in Cattedrale; domenica 11 giugno ritornerà insieme ad altre ad animare la processione del Corpus Domini.

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Corpus Domini, processione presieduta dal vescovo Soddu giovedì 8 giugno https://www.lavoce.it/corpus-domini-processione-presieduta-dal-vescovo-soddu-giovedi-8-giugno/ https://www.lavoce.it/corpus-domini-processione-presieduta-dal-vescovo-soddu-giovedi-8-giugno/#respond Tue, 06 Jun 2023 11:12:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71903 corpus domini processione

Giovedì 8 giugno a Terni sarà celebrata la festività del Corpus Domini con inizio alle 20.30 nella chiesa di San Francesco, dove si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu e concelebrata con i sacerdoti della diocesi. A seguire, alle 21.15 circa, partirà la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le Confraternite, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta quest' anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie. La processione si snoderà dalla chiesa di San Francesco lungo via Nobilli, via Barberini, corso Tacito, piazza della Repubblica con la sosta davanti all’edicola della Madonna del Popolo e la meditazione del vescovo, per proseguire a piazza Europa, via Roma, via dell’Arringo, per concludersi nella Cattedrale di Terni con la benedizione del vescovo.

L’Eucaristia culmine e fonte per la vita sinodale della Chiesa, segna la riflessione della solennità del Corpus Domini che rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana, riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.

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corpus domini processione

Giovedì 8 giugno a Terni sarà celebrata la festività del Corpus Domini con inizio alle 20.30 nella chiesa di San Francesco, dove si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu e concelebrata con i sacerdoti della diocesi. A seguire, alle 21.15 circa, partirà la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le Confraternite, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta quest' anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie. La processione si snoderà dalla chiesa di San Francesco lungo via Nobilli, via Barberini, corso Tacito, piazza della Repubblica con la sosta davanti all’edicola della Madonna del Popolo e la meditazione del vescovo, per proseguire a piazza Europa, via Roma, via dell’Arringo, per concludersi nella Cattedrale di Terni con la benedizione del vescovo.

L’Eucaristia culmine e fonte per la vita sinodale della Chiesa, segna la riflessione della solennità del Corpus Domini che rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana, riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.

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Perugia. Corpus domini: la processione è tornata in strada https://www.lavoce.it/perugia-corpus-domini-la-processione-e-tornata-in-strada/ Sun, 19 Jun 2022 17:21:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67360

«Stamani è Gesù che ci parla e dice: “Io sono il pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”. Queste parole come si conciliano con quelle del Vangelo di oggi: “Signore non abbiamo che cinque pani e due pesci”. Se ci guardiamo attorno è facile constatare tutte le difficoltà non solo di ordine spirituale, ma anche materiale che emergono per cui verrebbe da dire siamo tanto poveri, non abbiamo che cinque pani e due pesci». Così ha esordito l’arcivescovo emerito il cardinale Gualtiero Bassetti nell’omelia pronunciata nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, domenica 19 giugno, solennità del Corpus Domini, vissuta nel capoluogo umbro con intensa partecipazione da un folto popolo di Dio. Celebrazione che è culminata con la processione del Santissimo Sacramento per le piazze e le vie principali del centro storico, sostando in preghiera davanti alle sedi delle Istituzioni civili.

Corpus Domini: l'omelia del card. Bassetti

«Purtroppo non ci mancano i problemi – ha proseguito il cardinale –, lo ricordano continuamente anche i mezzi di informazione… Siamo nel cuore di una guerra, che sembra non avere fine. Una recente statistica dell’ONU riporta che nel mondo ci sono ben 165 focolai di guerra e il Papa ha ragione quando parla di guerra mondiale con tanti focolai. Sono milioni le tonnellate di grano che per una ragione o per un’altra vengono sistematicamente distrutte. Si aggiunge poi un’insidiosa e preoccupante forma di siccità. E tutto questo significa andare incontro a tempi difficili. Anche coloro che fanno ogni giorno la spesa hanno forti preoccupazioni per l’aumento dei prezzi. E Gesù ci ripete: “voi stessi date loro da mangiare”. È un forte richiamo alle nostre responsabilità. Le parole di Gesù ci fanno capire che per diventare una comunità viva, come lui ci vuole, occorre puntare di più sulle piccole cose, intensificare i nostri rapporti di solidarietà».

La fame profonda del cuore

«“Cinque pani e due pesci”, è il poco che, purtroppo, noi abbiamo nella vita – ha ribadito l’arcivescovo emerito –, ma dalla parola di Gesù può essere moltiplicato. Ciò che è importante, ciò che conta è sapersi mettersi in gioco nelle nostre responsabilità, perché Gesù ci dice: “voi stessi date loro da mangiare”. Il Signore non ci risolve tutti i problemi, ma la sua Parola, la Fede in Lui, ci dà la forza e il coraggio per poterli affrontare. Occorre rimboccarci le maniche e saper mettere davvero a disposizione quel poco che abbiamo e Dio lo saprà moltiplicare al di là delle nostre stesse possibilità e in modo imprevedibile. Tutti noi siamo bisognosi del pane per poter vivere, ma, insieme al pane, abbiamo bisogno anche della grazia, perché la fame più grande che attanaglia ogni uomo e ogni donna è la fame del cuore, dell’amore e Dio con l’Eucaristia vuole nutrirci in pienezza e vuole soddisfare questa fame profonda che è dentro ciascuno di noi».

Guarire dalle forme di egoismo

«La nostra vera ricchezza a livello di famiglia, di società, di rapporti con gli altri – ha evidenziato il cardinale – non è tanto quello che abbiamo, quanto piuttosto l’amore che noi riusciamo a comunicarci gli uni e gli altri. Spesso noto, forse perché si è chiusi in sé stessi, tanta indifferenza, tanta solitudine e preoccupazione. L’Eucaristia è strada di dono e noi sappiamo che è l’unica strada della felicità: “Questo è il mio corpo dato per voi”. La nostra vita di credenti non poggia su un’idea, ma poggia su una persona e questa persona è viva, è Gesù presente nell’Eucaristia. Vivere radicati in Cristo significa immergere le radici della nostra esistenza nell’Amore, perché Gesù Cristo è un puro dono gratuito di Amore. Solo accogliendo la sua proposta di Amore, sarà possibile guarire il nostro cuore da tutte le forme di egoismo che, purtroppo, spesso ci tengono incatenati». [gallery td_gallery_title_input="La processione del Corpus Domini a Perugia - 19-06-2022" td_select_gallery_slide="slide" ids="67363,67364,67365,67366,67367,67368,67369,67370,67371,67372,67373,67374,67375,67376,67377"]]]>

«Stamani è Gesù che ci parla e dice: “Io sono il pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”. Queste parole come si conciliano con quelle del Vangelo di oggi: “Signore non abbiamo che cinque pani e due pesci”. Se ci guardiamo attorno è facile constatare tutte le difficoltà non solo di ordine spirituale, ma anche materiale che emergono per cui verrebbe da dire siamo tanto poveri, non abbiamo che cinque pani e due pesci». Così ha esordito l’arcivescovo emerito il cardinale Gualtiero Bassetti nell’omelia pronunciata nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, domenica 19 giugno, solennità del Corpus Domini, vissuta nel capoluogo umbro con intensa partecipazione da un folto popolo di Dio. Celebrazione che è culminata con la processione del Santissimo Sacramento per le piazze e le vie principali del centro storico, sostando in preghiera davanti alle sedi delle Istituzioni civili.

Corpus Domini: l'omelia del card. Bassetti

«Purtroppo non ci mancano i problemi – ha proseguito il cardinale –, lo ricordano continuamente anche i mezzi di informazione… Siamo nel cuore di una guerra, che sembra non avere fine. Una recente statistica dell’ONU riporta che nel mondo ci sono ben 165 focolai di guerra e il Papa ha ragione quando parla di guerra mondiale con tanti focolai. Sono milioni le tonnellate di grano che per una ragione o per un’altra vengono sistematicamente distrutte. Si aggiunge poi un’insidiosa e preoccupante forma di siccità. E tutto questo significa andare incontro a tempi difficili. Anche coloro che fanno ogni giorno la spesa hanno forti preoccupazioni per l’aumento dei prezzi. E Gesù ci ripete: “voi stessi date loro da mangiare”. È un forte richiamo alle nostre responsabilità. Le parole di Gesù ci fanno capire che per diventare una comunità viva, come lui ci vuole, occorre puntare di più sulle piccole cose, intensificare i nostri rapporti di solidarietà».

La fame profonda del cuore

«“Cinque pani e due pesci”, è il poco che, purtroppo, noi abbiamo nella vita – ha ribadito l’arcivescovo emerito –, ma dalla parola di Gesù può essere moltiplicato. Ciò che è importante, ciò che conta è sapersi mettersi in gioco nelle nostre responsabilità, perché Gesù ci dice: “voi stessi date loro da mangiare”. Il Signore non ci risolve tutti i problemi, ma la sua Parola, la Fede in Lui, ci dà la forza e il coraggio per poterli affrontare. Occorre rimboccarci le maniche e saper mettere davvero a disposizione quel poco che abbiamo e Dio lo saprà moltiplicare al di là delle nostre stesse possibilità e in modo imprevedibile. Tutti noi siamo bisognosi del pane per poter vivere, ma, insieme al pane, abbiamo bisogno anche della grazia, perché la fame più grande che attanaglia ogni uomo e ogni donna è la fame del cuore, dell’amore e Dio con l’Eucaristia vuole nutrirci in pienezza e vuole soddisfare questa fame profonda che è dentro ciascuno di noi».

Guarire dalle forme di egoismo

«La nostra vera ricchezza a livello di famiglia, di società, di rapporti con gli altri – ha evidenziato il cardinale – non è tanto quello che abbiamo, quanto piuttosto l’amore che noi riusciamo a comunicarci gli uni e gli altri. Spesso noto, forse perché si è chiusi in sé stessi, tanta indifferenza, tanta solitudine e preoccupazione. L’Eucaristia è strada di dono e noi sappiamo che è l’unica strada della felicità: “Questo è il mio corpo dato per voi”. La nostra vita di credenti non poggia su un’idea, ma poggia su una persona e questa persona è viva, è Gesù presente nell’Eucaristia. Vivere radicati in Cristo significa immergere le radici della nostra esistenza nell’Amore, perché Gesù Cristo è un puro dono gratuito di Amore. Solo accogliendo la sua proposta di Amore, sarà possibile guarire il nostro cuore da tutte le forme di egoismo che, purtroppo, spesso ci tengono incatenati». [gallery td_gallery_title_input="La processione del Corpus Domini a Perugia - 19-06-2022" td_select_gallery_slide="slide" ids="67363,67364,67365,67366,67367,67368,67369,67370,67371,67372,67373,67374,67375,67376,67377"]]]>
Celebrato il Corpus Domini a Città della Pieve https://www.lavoce.it/celebrato-il-corpus-domini-a-citta-della-pieve/ Sat, 18 Jun 2022 09:28:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67247

"Chi non ha mai sperimentato nella propria vita l’incombere della notte, l’incertezza della speranza posta sulle cose umane? È in questi momenti che Cristo si fa presente per darci come sostentamento il suo Corpo offerto in sacrificio. Grazie a questo sacrificio sappiamo che abbiamo già ottenuto la riconciliazione con il Padre". Così il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi nell’omelia della solennità del Corpus Domini celebrata la sera del 16 giugno nella concattedrale di Città della Pieve. A seguire si è tenuta la processione del Santissimo Sacramento per le vie del centro storico della cittadina umbra che ha dato i natali al grande maestro del Rinascimento italiano, Pietro Vannucci, il Perugino, del quale ricorre il prossimo anno il quinto centenario della morte (1523-2023). [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="67253,67254,67255,67256,67257"] I pievesi sono ritornati a vivere “in presenza”, dopo la pandemia, una delle processioni più sentite e partecipate, ha commentato a margine il parroco e arciprete della concattedrale don Simone Sorbaioli. Processione che è stata aperta dai tradizionali “Tronchi” delle confraternite, le grandi croci processionali recate in equilibrio dai confratelli per tutto il percorso. I fedeli hanno tenuto in mano le candele e i bambini e le bambine della Prima comunione hanno sparso a terra, in segno di riconoscenza al Signore, petali di fiori che emanavano un intenso profumo, simbolo della “fragranza” di Dio che avvolge e protegge tutti i suoi figli. Sul significato dell’appartenenza alla "famiglia di Dio", chiamata a concretizzare il messaggio di salvezza rivelato dal Corpo e dal Sangue di Cristo, si è soffermato mons. Salvi. "È questo l’alimento spirituale che ci sostiene nelle vicissitudini della vita, tra le ombre notturne che sembrano avvolgere il mondo intero. Mai come in questo momento (il riferimento è alla guerra in Ucraina, n.d.r.) sembra che le tenebre prendano il sopravvento su tutta la vita. Cristo Eucaristia si presenta come il grande amico, che sta sempre, incondizionatamente accanto a noi e ci offre continuamente il suo amore. L’Eucaristia è questo amore continuo che ci viene offerto a ciascuno di noi. L’esperienza, per quello che mi compete, dimostra che nel mezzo delle pene più grandi ciò che sostiene la fede di coloro che soffrono, è l’Eucaristia. È la possibilità di partecipare allo stesso sacrificio di Cristo e di alimentarsi con la stessa sua Comunione. Quando ero parroco, quante volte andando a trovare gli ammalati, l’Eucaristia diventava il sostegno della loro vita, un atto di ringraziamento continuo". L’Eucaristia richiama tre aspetti fondamentali della fede evidenziati da mons. Salvi nell’omelia. "Prima di tutto credere nella presenza reale di Cristo nell’ostia, che va gustata perché si offre di accompagnarci nel nostro pellegrinare terreno. Per questo dobbiamo continuamente ravvivare la nostra fede in questo grande mistero. Non possiamo dare per scontato la nostra partecipazione alla Messa, come se fosse l’abitudine di qualcosa che è distante da noi'. Secondo, "è affermare il carattere sacrificale della Messa, nel partecipare a quell’unico sacrificio di Cristo che si dona nella Croce offrendo la sua vita a tutti. Quando condividiamo l’Eucaristia, sapendo che è un autentico sacrificio, accettiamo tutta la sua grandezza e ne riceviamo i suoi frutti, venendoci donata l’opportunità di unire la nostra vita alla stessa vita di Cristo". Terzo, "la fede eucaristica ci porta alla pratica della Comunione frequente, il sostentamento che ogni giorno ci viene donato perché nella nostra vita si affermi sempre di più il bene. Il percorso della vita umana ha bisogno di questo alimento altrimenti perdiamo le forze del vivere. Non è più il tuo carattere, le tue pretese, le tue opinioni che vincono, ma è quella vita che ti viene donata e che diventa esperienza comune fra te e tuo fratello e tua sorella". Vivere l’Eucaristia, ha concluso mons. Salvi, "significa vivere quest’unità nella nostra Chiesa e che la festa del Corpus Domini rinnovi in ciascuno di noi la riscoperta e l’adesione di tutta la nostra vita all’Eucaristia".]]>

"Chi non ha mai sperimentato nella propria vita l’incombere della notte, l’incertezza della speranza posta sulle cose umane? È in questi momenti che Cristo si fa presente per darci come sostentamento il suo Corpo offerto in sacrificio. Grazie a questo sacrificio sappiamo che abbiamo già ottenuto la riconciliazione con il Padre". Così il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi nell’omelia della solennità del Corpus Domini celebrata la sera del 16 giugno nella concattedrale di Città della Pieve. A seguire si è tenuta la processione del Santissimo Sacramento per le vie del centro storico della cittadina umbra che ha dato i natali al grande maestro del Rinascimento italiano, Pietro Vannucci, il Perugino, del quale ricorre il prossimo anno il quinto centenario della morte (1523-2023). [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="67253,67254,67255,67256,67257"] I pievesi sono ritornati a vivere “in presenza”, dopo la pandemia, una delle processioni più sentite e partecipate, ha commentato a margine il parroco e arciprete della concattedrale don Simone Sorbaioli. Processione che è stata aperta dai tradizionali “Tronchi” delle confraternite, le grandi croci processionali recate in equilibrio dai confratelli per tutto il percorso. I fedeli hanno tenuto in mano le candele e i bambini e le bambine della Prima comunione hanno sparso a terra, in segno di riconoscenza al Signore, petali di fiori che emanavano un intenso profumo, simbolo della “fragranza” di Dio che avvolge e protegge tutti i suoi figli. Sul significato dell’appartenenza alla "famiglia di Dio", chiamata a concretizzare il messaggio di salvezza rivelato dal Corpo e dal Sangue di Cristo, si è soffermato mons. Salvi. "È questo l’alimento spirituale che ci sostiene nelle vicissitudini della vita, tra le ombre notturne che sembrano avvolgere il mondo intero. Mai come in questo momento (il riferimento è alla guerra in Ucraina, n.d.r.) sembra che le tenebre prendano il sopravvento su tutta la vita. Cristo Eucaristia si presenta come il grande amico, che sta sempre, incondizionatamente accanto a noi e ci offre continuamente il suo amore. L’Eucaristia è questo amore continuo che ci viene offerto a ciascuno di noi. L’esperienza, per quello che mi compete, dimostra che nel mezzo delle pene più grandi ciò che sostiene la fede di coloro che soffrono, è l’Eucaristia. È la possibilità di partecipare allo stesso sacrificio di Cristo e di alimentarsi con la stessa sua Comunione. Quando ero parroco, quante volte andando a trovare gli ammalati, l’Eucaristia diventava il sostegno della loro vita, un atto di ringraziamento continuo". L’Eucaristia richiama tre aspetti fondamentali della fede evidenziati da mons. Salvi nell’omelia. "Prima di tutto credere nella presenza reale di Cristo nell’ostia, che va gustata perché si offre di accompagnarci nel nostro pellegrinare terreno. Per questo dobbiamo continuamente ravvivare la nostra fede in questo grande mistero. Non possiamo dare per scontato la nostra partecipazione alla Messa, come se fosse l’abitudine di qualcosa che è distante da noi'. Secondo, "è affermare il carattere sacrificale della Messa, nel partecipare a quell’unico sacrificio di Cristo che si dona nella Croce offrendo la sua vita a tutti. Quando condividiamo l’Eucaristia, sapendo che è un autentico sacrificio, accettiamo tutta la sua grandezza e ne riceviamo i suoi frutti, venendoci donata l’opportunità di unire la nostra vita alla stessa vita di Cristo". Terzo, "la fede eucaristica ci porta alla pratica della Comunione frequente, il sostentamento che ogni giorno ci viene donato perché nella nostra vita si affermi sempre di più il bene. Il percorso della vita umana ha bisogno di questo alimento altrimenti perdiamo le forze del vivere. Non è più il tuo carattere, le tue pretese, le tue opinioni che vincono, ma è quella vita che ti viene donata e che diventa esperienza comune fra te e tuo fratello e tua sorella". Vivere l’Eucaristia, ha concluso mons. Salvi, "significa vivere quest’unità nella nostra Chiesa e che la festa del Corpus Domini rinnovi in ciascuno di noi la riscoperta e l’adesione di tutta la nostra vita all’Eucaristia".]]>
Celebrazione della Solennità del Corpus Domini nella Cattedrale di Terni https://www.lavoce.it/celebrazione-della-solennita-del-corpus-domini-nella-cattedrale-di-terni/ Thu, 16 Jun 2022 11:26:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67229 Corpus Domini

Solennità del Corpus Domini nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Terni, con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo monsignor Francesco Antonio Soddu e concelebrata con i sacerdoti della diocesi, giovedì 16 giugno con inizio alle 18. A seguire la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le confraternite, i Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i rappresentanti delle associazioni e movimenti ecclesiali e delle parrocchie.

La Solennità del Corpus Domini momento importante alla fine dell'anno pastorale

L’Eucaristia culmine e fonte per la vita sinodale della Chiesa, segna la riflessione della solennità del Corpus Domini che rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.]]>
Corpus Domini

Solennità del Corpus Domini nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Terni, con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo monsignor Francesco Antonio Soddu e concelebrata con i sacerdoti della diocesi, giovedì 16 giugno con inizio alle 18. A seguire la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le confraternite, i Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i rappresentanti delle associazioni e movimenti ecclesiali e delle parrocchie.

La Solennità del Corpus Domini momento importante alla fine dell'anno pastorale

L’Eucaristia culmine e fonte per la vita sinodale della Chiesa, segna la riflessione della solennità del Corpus Domini che rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.]]>
Corpus Domini. Bassetti: “Guai ad essere superficiali nei confronti dell’Eucaristia” https://www.lavoce.it/corpus-domini-bassetti/ Sun, 06 Jun 2021 15:07:43 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60943 Celebrazione Corpus Domini Perugia 2021

“L’Eucaristia non è soltanto un rito a cui si assiste, ma, soprattutto, è il sacrificio di Cristo che si rinnova e a cui si partecipa e nel quale tutti, tutti, siamo parte attiva”. Lo ha ricordato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti all’inizio dell’omelia della solennità del Corpus Domini, domenica 6 giugno, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, commentando il passo del Vangelo in cui “il Signore prepara con attenzione e cura la cena di Pasqua, ma rende partecipi gli Apostoli, coinvolgendoli”. Una celebrazione che non è culminata, per il secondo anno consecutivo, a seguito della pandemia, con la tradizionale e suggestiva processione del Santissimo Sacramento per le vie principali del centro storico del capoluogo umbro. Tutto si è svolto in San Lorenzo con l’adorazione e la benedizione eucaristica impartita dal cardinale ai fedeli. Fedeli presenti in numero esiguo, come ha notato lo stesso presule nel parlare di “fede inaridita” a causa della pandemia ma non solo.

Guai se si raffreddasse la fede

“Il primo luogo che dobbiamo preparare per questa festa non è qualche cosa di esteriore, ma è il nostro cuore – ha sottolineato Bassetti –. Ai tempi di san Francesco, dicono i biografi, la società umbra si era molto inaridita, ma oggi, purtroppo, anche per via della pandemia - dico anche - perché non le vanno date tutte le colpe, ci siamo un po’ inariditi tutti e lo vedo anche nella Chiesa italiana. Tante persone, che si sono abituate a partecipare alla Messa stando a casa, hanno difficoltà a tornare in chiesa… Vedo oggi la nostra cattedrale semi vuota… Spero che presto si possa tornare a quella partecipazione di popolo di Dio che gremiva le nostre chiese e guai a noi se ci arrendessimo e si raffreddasse il grande patrimonio della nostra fede che nasce dall’Eucaristia”.

Il nostro cuore come il Cenacolo

“Purtroppo stamani non possiamo portare Gesù Eucaristia per le vie della nostra città e per le nostre case – ha proseguito il cardinale –, ma il nostro cuore deve essere una grande sala, quella sala del Cenacolo che ha accolto Gesù e gli Apostoli. E’ il nostro cuore che si deve fare accoglienza, che deve essere inclusivo. Guai a noi se escludessimo qualcuno dalla nostra vita, il Signore finirebbe per escludere noi. Non c’è niente di inclusivo come la Comunione, ma non possiamo nemmeno avvicinarci, come purtroppo qualche volta capitata, all’Eucaristia con una certa superficialità”.

Gesù è il pane di vita

Il cardinale Bassetti, commentando le parole della scrittrice Susanna Tamaro lette in una recente intervista, ha evidenziato: “‘L’uomo mangia Dio, se ne ciba, entra con Lui in un rapporto di intimità diretta, e questo è il dramma che, purtroppo, spesso l’abitudine finisce per avere la meglio’, ma è Dio che entra nella nostra vita. Rischiamo di arrivare a comunicarci distrattamente o peggio, quasi per abitudine, come facciamo con il pane quotidiano che si arriva perfino a sprecarlo, finendo nei cassonetti. Il pane unico e speciale, che è il corpo di Cristo, con quanta attenzione, con quanta partecipazione, con quanta fede noi lo riceviamo? E’ giusto che noi ci poniamo queste domande. Gesù è il pane di vita e se è il pane di vita vuol dire che ci fa vivere, che dà la vita come avete sentino nel Vangelo. Le sue parole sono estremamente chiare: ‘prendete, mangiate e bevete, perché chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui’”.

Un pezzetto di Cielo

“Nel pane naturale di cui ci nutriamo c’è il sapore della vita, nell’Eucaristia c’è tutto il sapore di Cristo, tutto l’amore di Cristo che offre la vita per noi. Il Signore ha scelto la forma più povera, ma anche la più pura per potersi incontrare con la nostra vita. Guai ad essere superficiali nei confronti dell’Eucaristia”, perché, ha commentato il cardinale a conclusione dell’omelia, “anche questa nostra povera terra bagnata da tante lacrime, comprese le ingiustizie, le guerre e le sofferenze, con l’Eucaristia può diventare terra di Cielo. E noi cristiani abbiamo questo compito e questo grande impegno di testimoniare che anche la nostra povera terra può diventare un pezzetto di Cielo”.]]>
Celebrazione Corpus Domini Perugia 2021

“L’Eucaristia non è soltanto un rito a cui si assiste, ma, soprattutto, è il sacrificio di Cristo che si rinnova e a cui si partecipa e nel quale tutti, tutti, siamo parte attiva”. Lo ha ricordato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti all’inizio dell’omelia della solennità del Corpus Domini, domenica 6 giugno, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, commentando il passo del Vangelo in cui “il Signore prepara con attenzione e cura la cena di Pasqua, ma rende partecipi gli Apostoli, coinvolgendoli”. Una celebrazione che non è culminata, per il secondo anno consecutivo, a seguito della pandemia, con la tradizionale e suggestiva processione del Santissimo Sacramento per le vie principali del centro storico del capoluogo umbro. Tutto si è svolto in San Lorenzo con l’adorazione e la benedizione eucaristica impartita dal cardinale ai fedeli. Fedeli presenti in numero esiguo, come ha notato lo stesso presule nel parlare di “fede inaridita” a causa della pandemia ma non solo.

Guai se si raffreddasse la fede

“Il primo luogo che dobbiamo preparare per questa festa non è qualche cosa di esteriore, ma è il nostro cuore – ha sottolineato Bassetti –. Ai tempi di san Francesco, dicono i biografi, la società umbra si era molto inaridita, ma oggi, purtroppo, anche per via della pandemia - dico anche - perché non le vanno date tutte le colpe, ci siamo un po’ inariditi tutti e lo vedo anche nella Chiesa italiana. Tante persone, che si sono abituate a partecipare alla Messa stando a casa, hanno difficoltà a tornare in chiesa… Vedo oggi la nostra cattedrale semi vuota… Spero che presto si possa tornare a quella partecipazione di popolo di Dio che gremiva le nostre chiese e guai a noi se ci arrendessimo e si raffreddasse il grande patrimonio della nostra fede che nasce dall’Eucaristia”.

Il nostro cuore come il Cenacolo

“Purtroppo stamani non possiamo portare Gesù Eucaristia per le vie della nostra città e per le nostre case – ha proseguito il cardinale –, ma il nostro cuore deve essere una grande sala, quella sala del Cenacolo che ha accolto Gesù e gli Apostoli. E’ il nostro cuore che si deve fare accoglienza, che deve essere inclusivo. Guai a noi se escludessimo qualcuno dalla nostra vita, il Signore finirebbe per escludere noi. Non c’è niente di inclusivo come la Comunione, ma non possiamo nemmeno avvicinarci, come purtroppo qualche volta capitata, all’Eucaristia con una certa superficialità”.

Gesù è il pane di vita

Il cardinale Bassetti, commentando le parole della scrittrice Susanna Tamaro lette in una recente intervista, ha evidenziato: “‘L’uomo mangia Dio, se ne ciba, entra con Lui in un rapporto di intimità diretta, e questo è il dramma che, purtroppo, spesso l’abitudine finisce per avere la meglio’, ma è Dio che entra nella nostra vita. Rischiamo di arrivare a comunicarci distrattamente o peggio, quasi per abitudine, come facciamo con il pane quotidiano che si arriva perfino a sprecarlo, finendo nei cassonetti. Il pane unico e speciale, che è il corpo di Cristo, con quanta attenzione, con quanta partecipazione, con quanta fede noi lo riceviamo? E’ giusto che noi ci poniamo queste domande. Gesù è il pane di vita e se è il pane di vita vuol dire che ci fa vivere, che dà la vita come avete sentino nel Vangelo. Le sue parole sono estremamente chiare: ‘prendete, mangiate e bevete, perché chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui’”.

Un pezzetto di Cielo

“Nel pane naturale di cui ci nutriamo c’è il sapore della vita, nell’Eucaristia c’è tutto il sapore di Cristo, tutto l’amore di Cristo che offre la vita per noi. Il Signore ha scelto la forma più povera, ma anche la più pura per potersi incontrare con la nostra vita. Guai ad essere superficiali nei confronti dell’Eucaristia”, perché, ha commentato il cardinale a conclusione dell’omelia, “anche questa nostra povera terra bagnata da tante lacrime, comprese le ingiustizie, le guerre e le sofferenze, con l’Eucaristia può diventare terra di Cielo. E noi cristiani abbiamo questo compito e questo grande impegno di testimoniare che anche la nostra povera terra può diventare un pezzetto di Cielo”.]]>
Solennità del Corpus Domini presieduta dal cardinale Bassetti, per il secondo anno senza processione https://www.lavoce.it/solennita-del-corpus-domini-presieduta-dal-cardinale-bassetti-per-il-secondo-anno-senza-processione/ Fri, 04 Jun 2021 09:50:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60930 CORPUS DOMINI 2019 A PERUGIA adorazione eucaristica in cattedrale pg

Anche quest’anno, come il precedente, a seguito della pandemia, nel giorno della solennità del Corpus Domini, domenica 6 giugno, non si terrà la tradizionale e suggestiva processione con il Santissimo Sacramento nel centro storico di Perugia. Questa processione, tra le più antiche del capoluogo umbro insieme alle luminarie delle festività dei Santi patroni Costanzo ed Ercolano, era sempre molto partecipata e vedeva coinvolte anche le Istituzioni civili i cui rappresentanti attendevano il passaggio del Santissimo davanti alle loro sedi addobbate a festa con drappi colorati. I fedeli potranno partecipare, seppur in numero limitato per le vigenti norme sanitarie, alla solenne concelebrazione presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, domenica 6 giugno, alle ore 11, nella Cattedrale di San Lorenzo, che terminerà con l’adorazione e la benedizione eucaristica. Durante l’adorazione si pregherà per tutti i malati e i sofferenti, per le famiglie, per il mondo del lavoro, per le Istituzioni civili, per la Chiesa e per le vocazioni.

Saranno presenti le rappresentanze degli Ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro e della Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello.

Città della Pieve

 Sempre domenica 6 giugno, alle ore 17, il cardinale Bassetti si recherà a Città della Pieve dove nella Concattedrale dei Santi Gervasio e Protasio presiederà la Santa Messa della solennità del Corpus Domini. A conclusione della celebrazione i fedeli si disporranno distanziati nella piazza antistante la concattedrale fino a via Vittorio Veneto, mentre il cardinale sfilerà recando il Santissimo Sacramento.

Al termine del breve tragitto, il presule impartirà la benedizione eucaristica in piazza prima di far rientro in duomo. Per l’occasione sfileranno anche i tradizionali Tronchi delle confraternite pievesi. Si tratta di grandi croci processionali recate in equilibrio dai confratelli lungo il corteo; sarà la prima volta dall’inizio della pandemia.

"Il Santissimo Sacramento che viene portato all’esterno del luogo di culto -evidenzia l’arciprete e parroco don Simone Sorbaioli- ci ricorda che Dio non abbandona mai il suo popolo, neanche nei momenti che appaiono più difficili come quello che stiamo vivendo da un anno e mezzo".

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CORPUS DOMINI 2019 A PERUGIA adorazione eucaristica in cattedrale pg

Anche quest’anno, come il precedente, a seguito della pandemia, nel giorno della solennità del Corpus Domini, domenica 6 giugno, non si terrà la tradizionale e suggestiva processione con il Santissimo Sacramento nel centro storico di Perugia. Questa processione, tra le più antiche del capoluogo umbro insieme alle luminarie delle festività dei Santi patroni Costanzo ed Ercolano, era sempre molto partecipata e vedeva coinvolte anche le Istituzioni civili i cui rappresentanti attendevano il passaggio del Santissimo davanti alle loro sedi addobbate a festa con drappi colorati. I fedeli potranno partecipare, seppur in numero limitato per le vigenti norme sanitarie, alla solenne concelebrazione presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, domenica 6 giugno, alle ore 11, nella Cattedrale di San Lorenzo, che terminerà con l’adorazione e la benedizione eucaristica. Durante l’adorazione si pregherà per tutti i malati e i sofferenti, per le famiglie, per il mondo del lavoro, per le Istituzioni civili, per la Chiesa e per le vocazioni.

Saranno presenti le rappresentanze degli Ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro e della Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello.

Città della Pieve

 Sempre domenica 6 giugno, alle ore 17, il cardinale Bassetti si recherà a Città della Pieve dove nella Concattedrale dei Santi Gervasio e Protasio presiederà la Santa Messa della solennità del Corpus Domini. A conclusione della celebrazione i fedeli si disporranno distanziati nella piazza antistante la concattedrale fino a via Vittorio Veneto, mentre il cardinale sfilerà recando il Santissimo Sacramento.

Al termine del breve tragitto, il presule impartirà la benedizione eucaristica in piazza prima di far rientro in duomo. Per l’occasione sfileranno anche i tradizionali Tronchi delle confraternite pievesi. Si tratta di grandi croci processionali recate in equilibrio dai confratelli lungo il corteo; sarà la prima volta dall’inizio della pandemia.

"Il Santissimo Sacramento che viene portato all’esterno del luogo di culto -evidenzia l’arciprete e parroco don Simone Sorbaioli- ci ricorda che Dio non abbandona mai il suo popolo, neanche nei momenti che appaiono più difficili come quello che stiamo vivendo da un anno e mezzo".

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Corpus Domini. Il primo ostensorio siamo noi https://www.lavoce.it/corpus-domini-il-primo-ostensorio-siamo-noi/ Thu, 03 Jun 2021 17:26:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60924 Corpus Domini 2020 cattedrale Terni

L’anno liturgico presenta dopo il tempo pasquale, in successione, tre solennità del Signore: la santissima Trinità, il santissimo Corpo e Sangue di Cristo e il sacratissimo Cuore di Gesù. Questo percorso liturgico sembra essere un approfondimento del mistero di Dio: dalla sua complessità della identità trinitaria, resa possibile dalla relazione d’amore, alla semplicità della devozione popolare.

Percorso liturgico sul ‘mistero’ di Dio

Un percorso che narra la storia di Dio con l’umanità attraverso le grandi teofanie dell’Antico Testamento, fino alla familiarità della cena pasquale, che il Corpus Domini amplifica. Un corpo donato e un sangue versato, che è esplicitato nella crocifissione, fino all’apertura del costato di Cristo con la lancia, che fa diventare il cuore di Gesù sorgente della Chiesa e dei sacramenti. La devozione eucaristica e al Sacro Cuore consentono a tutti di rielaborare il mistero dell’amore trinitario, nella concretezza della vita donata di Gesù. La celebrazione del Corpus Domini, in stretta relazione con il Giovedì santo, è un vero e proprio approfondimento del mistero eucaristico - infatti, prima dello spostamento delle feste religiose alla domenica, veniva celebrato il giovedì.

Il riferimento al sangue

I testi biblici della liturgia di quest’anno “grondano sangue”, quale mezzo per suggellare un’alleanza tra Dio e Uomo che non avrà fine. A questo fine ultimo rimandano le preghiere della celebrazione, in particolare quella del post Communio: “Donaci, o Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue”. Nel testo dell’Esodo, prima lettura, Mosè incarica alcuni giovani di offrire olocausti attraverso il sacrificio di giovenchi. Il sangue verrà raccolto in catini e una prima metà sparso sull’altare. Il popolo si impegnerà attraverso un giuramento a osservare le parole del Signore, e a suggellare questo impegno sarà ancora il sangue: l’altra metà verrà aspersa sul popolo (Es 24,5-8).

La Pasqua dell'Agnello

Il testo evangelico narra la cena di Pasqua avvenuta il primo giorno degli azzimi, sottolinea l’evangelista Marco; il quale ci ricorda che è il giorno in cui gli ebrei immolavano la Pasqua, attraverso l’uccisione degli agnelli (14,12). Ma in questa cena pasquale il vero agnello immolato è il Signore Gesù: “Prendete, questo è il mio corpo. Poi prese un calice e disse loro: ‘Questo è il mio sangue dell’alleanza che è versato per molti’” (vv. 22-24). Il brano della seconda lettura sembra essere un vero commento teologico ai testi precedenti. L’autore della Lettera agli Ebrei identifica Cristo come il vero sommo sacerdote (9,11). L’alleanza che stipula attraverso il suo sangue, e non con quello di capri e vitelli (v. 14), è un’alleanza nuova (v. 15), non più soggetta al tempo. Il Cristo infatti - ci ricorda il testo - è sacerdote dei beni futuri.

Un tempio fatto di carne

Il tempio non è più quello fatto di pietre, il luogo del sacrificio non è più l’altare. Ora la figura di sacerdote, vittima e altare è attualizzata contestualmente in Cristo. Ce lo ricorda la preghiera liturgica di dedicazione di un nuovo altare: “Infine Cristo nel mistero della sua Pasqua compì tutti i segni antichi; salendo sull’albero della croce, sacerdote e vittima, si offrì a te, o Padre, in oblazione pura per distruggere i peccati del mondo e stabilire con te l’alleanza nuova ed eterna” (dalla liturgia di dedicazione). La forza di questo mistero è comunicata a quanti si accostano al corpo e sangue di Cristo. A questa “sorgente di grazia” si attinge la virtù del martirio, come ricorda il prefazio della liturgia della stessa dedicazione dell’altare: “Alle sorgenti di Cristo, pietra spirituale, attingiamo il dono del tuo Spirito per essere anche noi altare santo e offerta viva a te gradita”. Questa preghiera trova la sua realizzazione in quell’Ite, missa est con il quale il sacerdote congeda il popolo celebrante, perché il vero culto gradito a Dio si realizzi in una vita degna di ciò che abbiamo celebrato. La celebrazione è per la vita, come la Chiesa è per il mondo.

Eucarestia … per la vita del mondo

La processione eucaristica, che abitualmente segue alla messa del Corpus Domini, acquista il suo vero significato quando la nostra vita diviene un “ostensorio” del Vangelo e realizza il testo delle Beatitudini. Il cammino per le vie dei nostri paesi, anche quest’anno, non sarà possibile: a esso si sostituisca il pellegrinaggio interiore nell’adorazione eucaristica, dove le fatiche della nostra vita, portate davanti al Signore, ci “distraggano” però da quella “riposante contemplazione” in cui rischia di non trovare spazio il volto del fratello.]]>
Corpus Domini 2020 cattedrale Terni

L’anno liturgico presenta dopo il tempo pasquale, in successione, tre solennità del Signore: la santissima Trinità, il santissimo Corpo e Sangue di Cristo e il sacratissimo Cuore di Gesù. Questo percorso liturgico sembra essere un approfondimento del mistero di Dio: dalla sua complessità della identità trinitaria, resa possibile dalla relazione d’amore, alla semplicità della devozione popolare.

Percorso liturgico sul ‘mistero’ di Dio

Un percorso che narra la storia di Dio con l’umanità attraverso le grandi teofanie dell’Antico Testamento, fino alla familiarità della cena pasquale, che il Corpus Domini amplifica. Un corpo donato e un sangue versato, che è esplicitato nella crocifissione, fino all’apertura del costato di Cristo con la lancia, che fa diventare il cuore di Gesù sorgente della Chiesa e dei sacramenti. La devozione eucaristica e al Sacro Cuore consentono a tutti di rielaborare il mistero dell’amore trinitario, nella concretezza della vita donata di Gesù. La celebrazione del Corpus Domini, in stretta relazione con il Giovedì santo, è un vero e proprio approfondimento del mistero eucaristico - infatti, prima dello spostamento delle feste religiose alla domenica, veniva celebrato il giovedì.

Il riferimento al sangue

I testi biblici della liturgia di quest’anno “grondano sangue”, quale mezzo per suggellare un’alleanza tra Dio e Uomo che non avrà fine. A questo fine ultimo rimandano le preghiere della celebrazione, in particolare quella del post Communio: “Donaci, o Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue”. Nel testo dell’Esodo, prima lettura, Mosè incarica alcuni giovani di offrire olocausti attraverso il sacrificio di giovenchi. Il sangue verrà raccolto in catini e una prima metà sparso sull’altare. Il popolo si impegnerà attraverso un giuramento a osservare le parole del Signore, e a suggellare questo impegno sarà ancora il sangue: l’altra metà verrà aspersa sul popolo (Es 24,5-8).

La Pasqua dell'Agnello

Il testo evangelico narra la cena di Pasqua avvenuta il primo giorno degli azzimi, sottolinea l’evangelista Marco; il quale ci ricorda che è il giorno in cui gli ebrei immolavano la Pasqua, attraverso l’uccisione degli agnelli (14,12). Ma in questa cena pasquale il vero agnello immolato è il Signore Gesù: “Prendete, questo è il mio corpo. Poi prese un calice e disse loro: ‘Questo è il mio sangue dell’alleanza che è versato per molti’” (vv. 22-24). Il brano della seconda lettura sembra essere un vero commento teologico ai testi precedenti. L’autore della Lettera agli Ebrei identifica Cristo come il vero sommo sacerdote (9,11). L’alleanza che stipula attraverso il suo sangue, e non con quello di capri e vitelli (v. 14), è un’alleanza nuova (v. 15), non più soggetta al tempo. Il Cristo infatti - ci ricorda il testo - è sacerdote dei beni futuri.

Un tempio fatto di carne

Il tempio non è più quello fatto di pietre, il luogo del sacrificio non è più l’altare. Ora la figura di sacerdote, vittima e altare è attualizzata contestualmente in Cristo. Ce lo ricorda la preghiera liturgica di dedicazione di un nuovo altare: “Infine Cristo nel mistero della sua Pasqua compì tutti i segni antichi; salendo sull’albero della croce, sacerdote e vittima, si offrì a te, o Padre, in oblazione pura per distruggere i peccati del mondo e stabilire con te l’alleanza nuova ed eterna” (dalla liturgia di dedicazione). La forza di questo mistero è comunicata a quanti si accostano al corpo e sangue di Cristo. A questa “sorgente di grazia” si attinge la virtù del martirio, come ricorda il prefazio della liturgia della stessa dedicazione dell’altare: “Alle sorgenti di Cristo, pietra spirituale, attingiamo il dono del tuo Spirito per essere anche noi altare santo e offerta viva a te gradita”. Questa preghiera trova la sua realizzazione in quell’Ite, missa est con il quale il sacerdote congeda il popolo celebrante, perché il vero culto gradito a Dio si realizzi in una vita degna di ciò che abbiamo celebrato. La celebrazione è per la vita, come la Chiesa è per il mondo.

Eucarestia … per la vita del mondo

La processione eucaristica, che abitualmente segue alla messa del Corpus Domini, acquista il suo vero significato quando la nostra vita diviene un “ostensorio” del Vangelo e realizza il testo delle Beatitudini. Il cammino per le vie dei nostri paesi, anche quest’anno, non sarà possibile: a esso si sostituisca il pellegrinaggio interiore nell’adorazione eucaristica, dove le fatiche della nostra vita, portate davanti al Signore, ci “distraggano” però da quella “riposante contemplazione” in cui rischia di non trovare spazio il volto del fratello.]]>
Corpus Domini, adorazione eucaristica in contemporanea nelle parrocchie della diocesi https://www.lavoce.it/corpus-domini-adorazione-eucaristica-in-contemporanea-nelle-parrocchie-della-diocesi/ Thu, 03 Jun 2021 08:54:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60913 Corpus Domini 2020 cattedrale Terni

La solennità del Corpus Domini, nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia, sarà celebrata giovedì 3 maggio alle ore 21, con modalità particolari, secondo le disposizioni dell’emergenza Covid 19. Non ci sarà la processione eucaristica per le vie della città, ma tutti i fedeli potranno restare uniti, in preghiera, nelle rispettive chiese parrocchiali per l’adorazione eucaristica in contemporanea con la celebrazione presieduta dal vescovo Piemontese nella Cattedrale di Terni, che aprirà la liturgia con un messaggio trasmesso in streaming sulla pagina Facebook della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, sul canale Youtube della Diocesi e sul sito della Diocesi di Terni Narni Amelia. Successivamente la preghiera continuerà in ogni chiesa parrocchiale autonomamente, ma utilizzando lo stesso testo: Un solo corpo, un solo spirito, una sola fede predisposto dall’Ufficio liturgico.

La solennità del Corpus Domini è un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione.

"In questo anno particolare -ricorda il vescovo Piemontese- vogliamo cogliere l’essenziale, riscoprendo la bellezza delle piccole cose, il valore del creato, dell’ambiente, dell’amicizia, della nostra Chiesa. È l’impegno rinnovato a spezzare il pane, l’amore, il sapere, l’esperienza sociale, a superare le paure di questo difficile periodo, per trovare modalità nuove per crescere nella fede".

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Corpus Domini 2020 cattedrale Terni

La solennità del Corpus Domini, nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia, sarà celebrata giovedì 3 maggio alle ore 21, con modalità particolari, secondo le disposizioni dell’emergenza Covid 19. Non ci sarà la processione eucaristica per le vie della città, ma tutti i fedeli potranno restare uniti, in preghiera, nelle rispettive chiese parrocchiali per l’adorazione eucaristica in contemporanea con la celebrazione presieduta dal vescovo Piemontese nella Cattedrale di Terni, che aprirà la liturgia con un messaggio trasmesso in streaming sulla pagina Facebook della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, sul canale Youtube della Diocesi e sul sito della Diocesi di Terni Narni Amelia. Successivamente la preghiera continuerà in ogni chiesa parrocchiale autonomamente, ma utilizzando lo stesso testo: Un solo corpo, un solo spirito, una sola fede predisposto dall’Ufficio liturgico.

La solennità del Corpus Domini è un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione.

"In questo anno particolare -ricorda il vescovo Piemontese- vogliamo cogliere l’essenziale, riscoprendo la bellezza delle piccole cose, il valore del creato, dell’ambiente, dell’amicizia, della nostra Chiesa. È l’impegno rinnovato a spezzare il pane, l’amore, il sapere, l’esperienza sociale, a superare le paure di questo difficile periodo, per trovare modalità nuove per crescere nella fede".

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Spello. Le attività nell’unità pastorale di Santa Maria Maggiore, San Lorenzo Martire e Santa Lucia https://www.lavoce.it/spello-le-attivita-nellunita-pastorale-santa-maria-maggiore-san-lorenzo-martire-santa-lucia/ Sat, 02 Jun 2018 11:22:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52020

L’unità pastorale di Santa Maria Maggiore, San Lorenzo Martire e Santa Lucia in Spello copre gran parte del territorio del Comune di Spello. Ne fanno parte la Collegiata di Santa Maria Maggiore, al cui interno si trova la cappella Baglioni del Pinturicchio, detta anche “cappella bella” per il pregio storico-artistico che riveste; la chiesa di San Lorenzo Martire e la chiesa di San’Andrea, tutte all’interno del centro storico. Da qualche anno ne fa parte anche la chiesa di Santa Lucia, nel territorio della frazione di Capitan Loreto. Il don Diego Casini è prioreparroco dell’Unità pastorale da quasi nove anni ed è coadiuvato dal parroco “in solido” don Marcello Sorbelli e dai vicari parrocchiali padre Giorgios Roussos ofm e padre Pietro Campana ofm. Collaboratore parrocchiale il canonico Venanzo Peppoloni, e il diacono Giuseppe Casini.
Domenica 3 giugno Umbria Radio trasmetterà in diretta la messa delle ore 10 celebrata a Spello nella chiesa di San Lorenzo e, presieduta dal vescovo di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi. La trasmissione radiofonica sarà preceduta da approfondimenti sulla vita locale.
L’Unità pastorale, certamente complessa per il numero elevato di abitanti, si presenta come una realtà vivace e ricca di diversità. Sono presenti due confraternite che partecipano attivamente alla pratica del culto: quella del Santissimo Sacramento nata nel 1565 e quella del Santissimo Nome di Maria, di costituzione più recente. Ad animare la liturgia ci pensa il coro di Santa Maria Maggiore di cui fa parte un numero cospicuo di adulti e ragazzi. Dal 2005 è attivo l’oratorio San Filippo Neri, fondato con l’obiettivo di individuare un pun- to di riferimento cristiano in cui bambini e ragazzi possano trovarsi per crescere insieme, attraverso processi di aggregazione, per l’apprendimento dell’educazione religiosa e sociale, nonché il gioco, all’interno di un rapporto di collaborazione sinergica con l’attività di catechesi. Durante il periodo estivo il Grest è certamente una delle attività più importanti dell’animazione del tempo libero dell’oratorio. L’oratorio organizza anche, sempre con l’Unità pastorale, gite brevi, nonché momenti di incontro e di svago collettivo; in estate, mediante l’organizzazione di vacanze per famiglie. Altra importante realtà dell’Unità pastorale è La Squilla, il mensile d’informazione religiosa, culturale e sociale che è diventato, ormai da diverso tempo, l’unico organo d’informazione della città e che conta circa venti collaboratori. Patrono di Spello è san Felice, la cui ricorrenza viene celebrata il 18 maggio con una solenne celebrazione eucaristica e una processione con la reliquia del santo per le vie della città, la sera precedente. Il 31 maggio, a conclusione del mese mariano, si svolge una solenne processione in onore di Maria Incoronata, alla quale partecipano molti devoti. Forte è la tradizione legata alla festività del Corpus Domini (leggi qui com'è cominciata l'arte delle infiorate). “Ci prepariamo a vivere la festività del Corpus Domini - dice don Diego - che qui a Spello è particolarmente sentita e vissuta, a motivo delle infiorate che coinvolgono, in un modo o nell’altro, tutti noi, desiderosi di preparare al Signore Gesù Cristo, presente nel santissimo sacramento dell’eucarestia, una elegante e degna accoglienza”. Domenica, la processione eucaristica con il Santissimo attraverserà le vie del centro cittadino completamente addobbate con milioni di petali di fiori: un lungo corteo di sacerdoti, delle confraternite con i loro stendardi e della banda musicale della città, animato da preghiere e canti lungo il percorso.  ]]>

L’unità pastorale di Santa Maria Maggiore, San Lorenzo Martire e Santa Lucia in Spello copre gran parte del territorio del Comune di Spello. Ne fanno parte la Collegiata di Santa Maria Maggiore, al cui interno si trova la cappella Baglioni del Pinturicchio, detta anche “cappella bella” per il pregio storico-artistico che riveste; la chiesa di San Lorenzo Martire e la chiesa di San’Andrea, tutte all’interno del centro storico. Da qualche anno ne fa parte anche la chiesa di Santa Lucia, nel territorio della frazione di Capitan Loreto. Il don Diego Casini è prioreparroco dell’Unità pastorale da quasi nove anni ed è coadiuvato dal parroco “in solido” don Marcello Sorbelli e dai vicari parrocchiali padre Giorgios Roussos ofm e padre Pietro Campana ofm. Collaboratore parrocchiale il canonico Venanzo Peppoloni, e il diacono Giuseppe Casini.
Domenica 3 giugno Umbria Radio trasmetterà in diretta la messa delle ore 10 celebrata a Spello nella chiesa di San Lorenzo e, presieduta dal vescovo di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi. La trasmissione radiofonica sarà preceduta da approfondimenti sulla vita locale.
L’Unità pastorale, certamente complessa per il numero elevato di abitanti, si presenta come una realtà vivace e ricca di diversità. Sono presenti due confraternite che partecipano attivamente alla pratica del culto: quella del Santissimo Sacramento nata nel 1565 e quella del Santissimo Nome di Maria, di costituzione più recente. Ad animare la liturgia ci pensa il coro di Santa Maria Maggiore di cui fa parte un numero cospicuo di adulti e ragazzi. Dal 2005 è attivo l’oratorio San Filippo Neri, fondato con l’obiettivo di individuare un pun- to di riferimento cristiano in cui bambini e ragazzi possano trovarsi per crescere insieme, attraverso processi di aggregazione, per l’apprendimento dell’educazione religiosa e sociale, nonché il gioco, all’interno di un rapporto di collaborazione sinergica con l’attività di catechesi. Durante il periodo estivo il Grest è certamente una delle attività più importanti dell’animazione del tempo libero dell’oratorio. L’oratorio organizza anche, sempre con l’Unità pastorale, gite brevi, nonché momenti di incontro e di svago collettivo; in estate, mediante l’organizzazione di vacanze per famiglie. Altra importante realtà dell’Unità pastorale è La Squilla, il mensile d’informazione religiosa, culturale e sociale che è diventato, ormai da diverso tempo, l’unico organo d’informazione della città e che conta circa venti collaboratori. Patrono di Spello è san Felice, la cui ricorrenza viene celebrata il 18 maggio con una solenne celebrazione eucaristica e una processione con la reliquia del santo per le vie della città, la sera precedente. Il 31 maggio, a conclusione del mese mariano, si svolge una solenne processione in onore di Maria Incoronata, alla quale partecipano molti devoti. Forte è la tradizione legata alla festività del Corpus Domini (leggi qui com'è cominciata l'arte delle infiorate). “Ci prepariamo a vivere la festività del Corpus Domini - dice don Diego - che qui a Spello è particolarmente sentita e vissuta, a motivo delle infiorate che coinvolgono, in un modo o nell’altro, tutti noi, desiderosi di preparare al Signore Gesù Cristo, presente nel santissimo sacramento dell’eucarestia, una elegante e degna accoglienza”. Domenica, la processione eucaristica con il Santissimo attraverserà le vie del centro cittadino completamente addobbate con milioni di petali di fiori: un lungo corteo di sacerdoti, delle confraternite con i loro stendardi e della banda musicale della città, animato da preghiere e canti lungo il percorso.  ]]>
Misericordia, il vero architrave della fede https://www.lavoce.it/misericordia-il-vero-architrave-della-fede/ Tue, 15 Sep 2015 13:50:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43246 CONF_STAMPA-cmyk
Un momento della conferenza stampa

“Torniamo a varcare una Porta santa ridando peso e nobiltà a un concetto come la misericordia, considerato spesso debole da una cultura intrisa di atteggiamenti forti. In questo ultimo periodo, grazie anche a Papa Francesco, c’è stata una rivalutazione che ha portato a dire che la virtù della misericordia è l’architrave della fede, vita stessa della Chiesa”.

Ha esordito così mons. Benedetto Tuzia nel presentare, sabato 12 settembre presso il santuario di Collevalenza, il Giubileo straordinario della Misericordia, fortemente voluto dal Pontefice, che per la prima volta nella storia dei Giubilei offre la possibilità di aprire la Porta santa anche nelle singole diocesi.

E che, ancora una volta, trova in quella di Orvieto-Todi, un terreno fertile. Qui infatti è stato da poco salutato come “un tempo di grazia” il biennio giubilare concesso da Benedetto XVI in occasione del 750° anniversario del miracolo eucaristico e della promulgazione, l’anno successivo, della bolla Transiturus con cui Urbano IV istituì per la Chiesa universale la festa del Corpus Domini.

È proprio nel primo santuario al mondo dedicato all’Amore Misericordioso, voluto dalla beata Madre Speranza che ha speso la sua vita “nell’annuncio urgente dell’amore immenso di Dio per ogni creatura, anche la più peccatrice e perversa, e in opere concrete di misericordia verso i più bisognosi”, che il Vescovo aprirà domenica 13 dicembre alle 16 la Porta santa dell’anno giubilare per poi richiuderla domenica 13 novembre 2016.

“In questa diocesi – ha spiegato Tuzia – abbiamo il privilegio di avere un luogo così particolare che parla di misericordia, come il santuario che lo annuncia già nel nome. Un polmone spirituale per l’intero territorio dove si respira l’insegnamento di chi lo ha ispirato e di chi oggi ne prosegue la missione”.

Primo gesto di misericordia, dunque, l’apertura della Porta santa. Luogo privilegiato sarà il santuario, ma l’annuncio arriverà anche nelle parrocchie. Laici e religiosi andranno, infatti, di famiglia in famiglia a recapitare l’opuscolo (attualmente in stampa) contenente il Vangelo di Luca e alcuni spunti per il Giubileo, che sarà consegnato entro Natale. Attesi, poi, i pellegrinaggi vicariali al santuario e le celebrazioni dei giubilei delle Caritas parrocchiali e delle opere caritative, di ragazzi e bambini, quelli parrocchiali, della Regione ecclesiastica umbra e dei detenuti.

“Scoprire che l’amore misericordioso di Dio è la forza più grande – ha sottolineato padre Aurelio Pérez, superiore generale dei Figli dell’Amore Misericordioso – è un’intuizione che si fa annuncio esplicito, quello di una porta spalancata per tutti. Siamo lieti che il Giubileo venga aperto in questo santuario. È un doppio riconoscimento all’opera di Madre Speranza. Prevediamo moltissima gente; l’augurio è che non rimanga solo un grande evento ma che parli realmente al cuore delle persone”.

Le opere di misericordia non sono solo quelle spirituali ma si sostanziano attraverso testimonianze concrete, tra cui la visita ai carcerati, dar da mangiare agli affamati, consolare gli afflitti e visitare gli ammalati. Segni giubilari che interesseranno l’intera diocesi.

 

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A servizio di un “santuario eucaristico” https://www.lavoce.it/a-servizio-di-un-santuario-eucaristico/ Wed, 17 Jun 2015 08:12:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=36032 La basilica di Santa Cristina
La basilica di Santa Cristina

Dal 1987 il servizio alla basilica di S. Cristina e alla parrocchia dei Ss. Giorgio e Cristina in Bolsena è stato affidato a una comunità religiosa della congregazione del Ss. Sacramento, in Italia più nota con il nome di “padri Sacramentini”.

Un servizio richiesto e affidato dalla diocesi di Orvieto-Todi ai Sacramentini a causa del noto miracolo eucaristico che qui si verificò nel lontano 1263, collegato nel 1264 con l’istituzione della festa del Corpus Domini, estesa a tutta la Chiesa cattolica.

Ai numerosi pellegrini che giungono dall’Italia e dal mondo proponiamo una lettura dei segni e delle testimonianze che qui sono custoditi.

Innanzi tutto la tomba di santa Cristina, martire molto famosa dei primi secoli della Chiesa, cui, dalla sua origine, è dedicato il luogo sacro. Poi il celebre miracolo eucaristico.

Ci proponiamo soprattutto, mediante il nostro carisma, di sottolineare il valore e l’importanza dell’eucaristia e della messa nella vita della Chiesa e di ogni cristiano. Anche la pastorale che portiamo avanti nella parrocchia ha decisamente una impronta eucaristica. Presentiamo l’eucaristia come fonte di tutta la vita cristiana, che si esprime anche mediante momenti particolari di adorazione eucaristica in numerose feste e nei tempi forti dell’anno liturgico.

Viene particolarmente curata la festa del Corpus Domini attraverso una settimana di preparazione nella quale si cerca di far crescere e conoscere, nei vari membri della comunità parrocchiale, il Mistero dell’eucaristia. Agli sposi, con la celebrazione degli anniversari di matrimonio e la presenza dell’eucaristia nella famiglia. Una giornata poi viene dedicata a quanti lavorano per la preparazione esterna della processione con le famose infiorate. Un’altra giornata viene dedicata agli ammalati (che seguiamo tutto l’anno portando la Comunione a casa almeno una volta al mese), e altre giornate dedicate ai pellegrini e altri gruppi parrocchiali.

Padre Pio Zambon
Padre Pio Zambon

La congregazione dei padri Sacramentini è stata fondata a Parigi nel 1856 da san Pier Giuliano Eymard (1811-1868) alla conclusione di un suo lungo cammino spirituale di attrazione verso l’eucaristia. All’arcivescovo di Parigi che concesse la prima approvazione alla congregazione, il fondatore presentò il carisma dell’istituto dicendo che voleva vivere e far vivere “tutta l’eucaristia”. Pochi giorni prima di morire, a un religioso che desiderava una sua ultima parola, ebbe a dire: “Avete l’eucaristia, avete tutto!”.

Un momento significativo del suo cammino spirituale avvenne proprio 150 anni fa quando, il 21 marzo 1865, durante un lungo ritiro a Roma, fece quello che egli stesso definì “voto della personalità”. Ecco come lo racconta nei suoi appunti: “È stato come se il Salvatore mi dicesse: con la comunione tu vivrai per me, perché io sarò vivente dentro di te! Io riempirò la tua anima dei miei desideri e della mia vita (…) a tal punto che sarò io a vivere e a desiderare tutto dentro di te, al posto tuo; così tu sarai totalmente rivestito di me, tu sarai il corpo del mio cuore, la tua anima sarà le facoltà attive della mia anima… Io sarò la Persona della tua personalità e la tua personalità sarà la vita mia dentro di te!”.

Oggi la congregazione si trova in tutti i Continenti con una presenza non molto numerosa, composta da circa 800 religiosi, ma significativa. Ci impegniamo a testimoniare e far comprendere la realtà dell’eucaristia come ce la insegna la Chiesa in tutti i suoi aspetti e ad aiutare le comunità cristiane a vivere più profondamente il Mistero eucaristico. Con sottolineature diverse e secondo i luoghi e i Paesi dove ci troviamo a operare, la nostra missione si esprime nella cura delle celebrazioni liturgiche, nell’attenzione alle necessità dei poveri e nell’operare perché cresca sempre più l’impegno per l’unità e la comunione nella Chiesa e nella società.

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Gesù per le nostre strade https://www.lavoce.it/gesu-per-le-nostre-strade/ Wed, 10 Jun 2015 12:57:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=35177 La processione del Corpus Domini a Orvieto
La processione del Corpus Domini a Orvieto

“Dio non lascia solo nessuno, non lo lascia cadere. È con il Suo popolo, sempre disposto a perdonare. L’eucaristia è il sacramento dell’immensa misericordia di Dio che non finisce mai, ma ci accompagna nel cammino della vita. Mangiando la carne di Cristo e bevendo il suo sangue, diveniamo a poco a poco trasformati”.

Queste le parole del card. Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, a Orvieto domenica 7 giugno per presiedere la celebrazione eucaristica e la solenne processione del Corpus Domini accanto al nostro vescovo mons. Benedetto Tuzia.

“L’Eucaristia – ha detto il Cardinale in duomo – è il sacramento della conoscenza di un Amore che chiede di essere ricambiato con l’amore, con gratitudine e riconoscenza.

Dio condivide con noi, e noi siamo chiamati a condividere nella comunità della famiglia. Oggi porteremo il Sacramento in processione in questa antica e bellissima città, come segno che Gesù vuole essere presente nelle nostre case e nelle nostre famiglie: nessuno è escluso dal suo amore.

Non possiamo condividere il pane eucaristico senza condividere anche il pane quotidiano, con i nostri gesti. Per il bene degli altri. Con noi celebra tutto il mondo, l’intera Chiesa”.

In marcia, sotto il sole di giugno per rendere onore al Corporale, sono tornate a sfilare anche le principali autorità civili e militari, le tante rappresentanze dell’associazionismo e del volontariato cittadino e poi la confraternita del Ss. Sacramento, i custodi della santa Pietra di Bolsena, la confraternita di S. Ansano, la fraternità di S. Pancrazio, la delegazione della staffetta Praga-Bolsena-Orvieto. E ancora: i Cavalieri di S. Ermete, la confraternita di S. Rocco, le confraternite della Misericordia della diocesi, laici, gruppi di preghiera, suore, presbiterio diocesano ed estero.

Il corteo storico, creato da Lea Pacini, che dal 1951 impreziosisce la giornata del Corpus Domini, ha visto quest’anno alcune piccole ma importanti novità nell’articolazione della parata tri-partita tra Corteo del podestà, Corteo del capitano del popolo e Corteo della città.

A determinare l’ordine di uscita delle rappresentanze dei quartieri è stato quello di arrivo della staffetta (corsa nell’anno del 50°, eccezionalmente, nel pomeriggio della vigilia) ovvero: Olmo, Corsica, Serancia e Santa Maria della Stella. Per il secondo anno, in piazza della Repubblica è stato proposto l’omaggio del capitano del popolo al podestà, con le bandiere delle terre “assoggettate” schierate sul balcone del municipio, con un suggestivo colpo d’occhio.

Non ha tradito l’attesa nemmeno la sfilata della sesta quadriglia dalle Picche ferrate (con costumi che non uscivano dagli anni ’80, opportunamente rimessi in sesto con nuove borchie) e l’ottavo cavaliere Monaldeschi della Vipera, con un mantello mai uscito. E poi l’ app realizzata per l’occasione da Vetrya con l’innovativa funzione radar in grado di riconoscere in tempo reale la posizione e la storia dei principali personaggi attraverso la “tecnologia di prossimità”.

Messa del 4 giugno

Il 4 giugno in cattedrale a Orvieto si è svolta la celebrazione del Corpus Domini nella versione più “familiare”, nel senso che vi hanno partecipato solamente i fedeli della Chiesa locale. La messa presieduta dal vescovo Tuzia è stata molto coinvolgente e partecipata. Il rito si è stato solenne e nello stesso tempo semplice, con servizio svolto da giovani ministranti ben preparati.

Al temine dell’omelia il Vescovo ha istituito nel ministero dell’accolitato il seminarista Eugenio Campini, ulteriore tappa che lo conduce verso il sacerdozio. Numerosi erano i bambini della prima comunione e i ragazzi e della cresima, con la presenza gioiosa dei fanciulli che frequentano la scuola materna “Maria Bambina”.

La processione è uscita dal duomo accompagnata dalle note della banda musicale cittadina e ha percorso alcune vie adiacenti la cattedrale, facendo sosta nella chiesa del monastero delle Clarisse di san Bernardino. Alcuni ragazzi, portando bandierine di diverso colore, hanno aiutato la processione a non spezzettarsi.

 

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“Notte di luce” a Sant’Andrea di Spello per la festa del Corpus Domini https://www.lavoce.it/notte-di-luce-a-santandrea-di-spello-per-la-festa-del-corpus-domini/ Tue, 09 Jun 2015 15:00:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=35156 La celebrazione in chiesa
La celebrazione in chiesa

Una cittadina in fiore, attraversata fino alle tarde ore della notte, in occasione di una tradizione che ogni anno si ripete per le mani di artisti-artigiani: l’infiorata di Spello; una chiesa aperta per la via, addobbata a festa, quella di S. Andrea; Gesù presente e vivo nella Ss. Eucaristia; e canti, riflessioni, incontri, lacrime, preghiere, comunione…

Questi sono stati gli ingredienti che hanno segnato la Luce nella Notte che, il 6 giugno scorso, ha visto impegnata la Pastorale giovanile della diocesi di Foligno, insieme, quest’anno, a quella di Spoleto e di Salerno, in un momento di comunione con il vescovo Gualtiero Sigismondi e con tutta la Chiesa locale presente attraverso i diversi movimenti che animano la spiritualità della diocesi, in occasione della solennità del Corpus Domini.

I giovani della diocesi impegnati nel Servizio di Pastorale giovanile, dopo un momento di preghiera insieme al Vescovo, si sono mescolati tra la folla che ha animato le vie della bella Spello per tutta la notte, facendosi annunciatori di una gioia più grande e profonda che nasce da un incontro, quello di Gesù Eucaristia.

Così, oltre 700 persone hanno accolto l’invito a entrare nella meravigliosa chiesa di Sant’Andrea per accostarsi, in preghiera, all’Adorazione eucaristica.

E molti sono coloro che sono stati toccati nel profondo da questa esperienza, accompagnata dalla possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione, grazie alla presenza di diversi presbiteri della diocesi.

La nottata è stata animata con canti e preghiere grazie all’alternarsi di diversi gruppi ecclesiali, quali la Pastorale giovanile di Foligno, le Adoratrici di Cristo in Spirito e Verità, le suore di San Giuseppe di Chambéry, il movimento dei Focolarini, gli amici di Taizé, la Caritas diocesana di Foligno, la Comunità Magnificat, i giovani del Cammino Neocatecumenale, Comunione e Liberazione e l’Unitalsi.

Toccanti sono state le parole del vescovo Sigismondi che ha paragonato l’Eucaristia ai fiori che hanno riempito le vie della cittadina di Spello per l’infiorata, guardando alla Sua delicatezza e forza e al Suo profumare di Dio, in Essa vivo e presente, nella specie del pane, in mezzo a noi.

Come ha ricordato il direttore del Servizio diocesano di Pastorale giovanile di Foligno, Michele Tufo, questo bel momento di comunione ecclesiale in occasione del Corpus Domini, che la bellezza delle infiorate di Spello ha reso più suggestivo, ci racconta come nella tradizione possiamo ritrovare il senso profondo della nostra fede. E ricorda a tutta la comunità ecclesiale che il Corpo di Cristo, la Chiesa, solo facendo comunione può essere annunciatrice della gioia del Risorto.

 

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Eucaristia, centro della vita https://www.lavoce.it/eucaristia-centro-della-vita/ Mon, 08 Jun 2015 15:37:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=34922 Un momento della celebrazione
Un momento della celebrazione

In occasione della solennità del Corpus Domini, giovedì 4 giugno è stata celebrata nella cattedrale di San Rufino la messa alla quale è seguita la processione fino alla basilica di San Francesco. Come ricordato all’Angelus dal vescovo mons. Domenico Sorrentino, la solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo nella città serafica si preferisce celebrarla nel giorno esatto, anche se in molte località viene spostata alla domenica successiva.

La solennità del Corpus Domini fu istituita nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucarestia in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale ma solo simbolica. Papa Urbano IV, con bolla Transiturus de hoc mundo dell’11 agosto 1264, da Orvieto (dove aveva stabilito la residenza della Curia), estese la solennità a tutta la Chiesa.

“La santa eucaristia è al centro della vita dell’uomo”: questo il passaggio-chiave dell’omelia pronunciata dal vescovo Sorrentino. Una liturgia – come ha sottolineato lo stesso Vescovo – che “ci fa rivivere l’istituzione dell’eucaristia e ci permette di replicare la festa del Giovedì santo. Il primo aspetto che viene posto in evidenza durante la processione – ha aggiunto – è che Gesù è presente in mezzo a noi. Una presenza divina e umana. Dio è al di là dei nostri pensieri, ma tutta la storia della salvezza è un progressivo avvicinamento che rende la Sua presenza sempre più concreta. Da Gesù, Verbo di Dio fatto carne, l’eucaristia si espande nella nostra vita di ogni giorno. Il pane e vino portati sull’altare dopo che sono state pronunciate le parole dell’effusione ci fanno notare la presenza viva di Gesù. Altro elemento costitutivo della santa eucaristia è la convivialità: Dio si è reso presente donandosi, e ci invita a mensa facendo del suo corpo il nutrimento e del suo sangue la bevanda. Quindi, ogni volta che la riceviamo, diventiamo una cosa sola”.

Il Vescovo ha concluso l’omelia affermando che “Assisi deve diventare sempre di più città eucaristica. Chi viene in questa città deve apprendere il segreto dell’eucaristia così come lo sanno manifestare san Francesco e santa Chiara”. Infine mons. Sorrentino ha rilanciato un’iniziativa già avviata con successo, ovvero l’adorazione permanente del Santissimo Sacramento presso l’Istituto Serafico.

Parlando del Corpus Domini, non si può tralasciare la città di Cannara, dove le vie del centro storico si tramutano in tappeti floreali. Gli splendidi quadri di fiori sono realizzati nella notte tra il 6 e il 7 giugno dai gruppi d’infioratori. L’infiorata rappresenta per Cannara uno dei momenti culturali, artistici e religiosi di maggior rilievo; un momento in cui l’intero paese si anima di voci, suoni, colori e profumi, e ciascuno offre il proprio contributo.

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Bassetti: “Davanti a Gesù eucarestia, ci rendiamo conto dei tanti problemi e drammi dei nostri giorni” https://www.lavoce.it/bassetti-davanti-a-gesu-eucarestia-ci-rendiamo-conto-dei-tanti-problemi-e-drammi-dei-nostri-giorni/ Sun, 07 Jun 2015 13:02:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=34777 Corpus Domini2015“Voglio ringraziare anche voi, che avete partecipato numerosi come non avevo visto finora, e voglio ringraziare in particolare i bambini della prima comunione che hanno fatto con noi tutta la processione con raccoglimento e partecipazione”. Sono le parole con cui il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha salutato i fedeli giunti nella grande Basilica di San Domenico nella quale si è conclusa la solenne processione del Corpus Domini. Il Cardinale aveva prima ringraziato il Signore per “essere stato veramente presente in mezzo a noi” e aver “attraversato con noi le strade della nostra città”.

Il lungo corteo, aperto da una Croce seguita dai membri delle confraternite, di associazioni laicali, degli ordini cavallereschi e ordini religiosi, dai bambini delle prima comunione, dai sacerdoti e quindi dal Cardinale e dal popolo dei fedeli, ha percorso corso Vannucci, piazza Italia, viale Indipendenza ed è stato accolto in Borgo XX Giugno dalla scalinata di Sant’Ercolano addobbata con fiori, dagli stendardi rossi appesi alle finestre e poi dalle infiorate stese in omaggio all’Eucarestia portata, e mostrata a tutto il popolo, per tutto il tragitto, dal Cardinale. Come da tradizione due le soste per una particolare preghiera e benedizione, quella davanti al palazzo comunale ove ad attendere la processione c’era il vice sindaco Urbano Barelli e quella in piazza Italia davanti al palazzo della Provincia.

Nell’unico giorno dell’anno in cui il Santissimo Sacramento viene solennemente offerto all’adorazione dei fedeli portandolo per le strade della città, l’omelia del Cardinale ha sottolineato la dimensione pubblica della fede fondata su una autentica “vita eucaristica”.

“Miei cari fratelli possiamo davvero dire che l’eucarestia riempie le nostre domeniche, riempie la nostra vita?. L’Eucarestia – ha detto Bassetti – non può essere soltanto la professione della nostra fede, ma anche testimonianza concreta del nostro amore, della nostra vita, del nostro impegno”. Dopo aver invitato i fedeli a “ritornare ad adorare l’Eucarestia” , il “sacramento d’amore lasciatoci da Gesù, ha sottolineato come, “mettendoci davanti a Gesù eucarestia, ci rendiamo conto dei tanti problemi e drammi che attanagliano la vita di tante persone e di tante nostre famiglie”. “Le famiglie sono il pilastro della società, non l’economia – ha aggiunto – ma le relazioni sociali degli affetti” sono il fondamento del tessuto della società. Ricordando anche “il dramma della gioventù depredata nei suoi valori” il Cardinale ha invitato a guardare all’Eucarestia nella quale “è offerta a tutti la possibilità di dare al proprio calvario quotidiano di sofferenza, di incomprensione, di malattia, di morte, la dimensione di una offerta redentrice che associa il dolore dei singoli alla passione di Cristo e si apre sul mistero pasquale della Risurrezione!”.

“Da una vita eucaristica intensa e consapevole deriva – ha concluso il cardinale – una testimonianza convinta, calda e trasparente!”.

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Le strade “Infiorate” di Spello https://www.lavoce.it/le-strade-infiorate-di-spello/ Thu, 04 Jun 2015 08:08:24 +0000 https://www.lavoce.it/?p=34544 Una "infiorata" vincitrice dell'edizione 2013
Una “infiorata” vincitrice dell’edizione 2013

Petali di tutti i colori e provenienti dalle specie floreali più varie contribuiranno anche quest’anno alla realizzazione dei numerosi tappeti odorosi delle Infiorate di Spello.

Domenica 7 giugno, in occasione della Festa del Corpus Domini, Spello si veste a festa e finalmente svelerà i “quadri” floreali che addobberanno le strade del piccolo borgo per circa 2 km in attesa del passaggio del Sacro corteo guidato dal Vescovo di Foligno.

In tre mesi di lavoro sono stati raccolti 1.500.000 fiori di 65 specie floreali, 90 le tonalità di colore ottenute, un lavoro nel quale sono stati coinvolti duemila spellani, quasi 500 sono bambini e giovanissimi sotto i 14 anni. È un intero paese che si mobilita per rendere ogni anno unico un evento che si ripete da tempo.

Il clou della festa si tiene nel weekend del 6 e 7 giugno ma già dal 1 giugno la città si è animata con tanti eventi, quasi tutti gratuiti e a ingresso libero. Tra le numerose iniziative collaterali sono tornate la mostra dei bozzetti, le mostre-concorso di ricamo floreale e Flower cake design al Museo delle Infiorate, le mostre fotografiche, gli abbellimenti floreali di “Finestre, balconi e vicoli fioriti” e la musica dal vivo. Sempre nel weekend tornano i golosi e raffinati menu floreali nella Taverna degli infioratori, visite guidate notturne ai siti d’arte e ai tappeti floreali, trenino turistico dai parcheggi e aree sosta camper ai principali punti di ingresso della città, workshop fotografico, mostra mercato di florovivaismo. Come sempre i ristoranti e gli esercizi commerciali resteranno aperti tutta la notte fino all’alba.

Tra le novità di quest’anno la presentazione di “Etica” la nuova birra artigianale ai fiori di sambuco prodotta dal Microbirrificio etico DieciNove di Spello, che esce sul mercato come birra ufficiale delle Infiorate 2015, lo scambio culturale con la Città di Noto, che per l’occasione invierà una delegazione di giovani infioratori per realizzare un tappeto fiorito sul suolo spellano, e “Infiorautismo”, un progetto avviato in collaborazione con la Cooperativa agricola e sociale La Semente di Spello, che guarda con entusiasmo alla futura creazione di un giardino dedicato agli infioratori, curato dai ragazzi autistici che provvederanno alla semina e alla coltivazione di fiordalisi e di tanti altri fiori utili alla realizzazione di quadri e tappeti floreali.

Straordinaria apertura notturna della Pinacoteca civica di Spello dalle ore 22 di sabato 6 giugno alle ore 1 di domenica 7 giugno. Torna “Spello Giardini in fiore”, la mostra mercato di florovivasimo organizzata in occasione delle Infiorate del Corpus Domini; l’appuntamento con tutti gli appassionati e i professionisti del verde è il 6 e 7 giugno nei giardini che si trovano ai piedi dello splendido borgo umbro. La mostra, inserita nel programma de “Le Infiorate di Spello” apre alle ore 10 del sabato per proseguire senza interruzioni fino alle ore 21 circa della domenica, andando ad arricchire la suggestiva e artistica “Notte dei Fiori” di Spello.

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