Convegno regionale Catechisti 2012 Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/convegno-regionale-catechisti-2012/ Settimanale di informazione regionale Tue, 27 Aug 2019 17:55:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Convegno regionale Catechisti 2012 Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/convegno-regionale-catechisti-2012/ 32 32 Catechisti. Aria di cambiamento dal convegno regionale https://www.lavoce.it/catechisti-aria-cambiamento-dal-convegno-regionale/ Thu, 16 Nov 2017 16:29:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=50560

“La novità di questo convegno è che per la prima volta si è cercato di mettere insieme clero e laici, ovvero i protagonisti della catechesi, per capire insieme quali sono le problematiche che si affrontano e come poter remare tutti insieme verso il cambiamento che la Chiesa già da molti anni ci richiede”. Lo ha detto don Giovanni Zampa , direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Foligno e membro della Commissione Ceu per la catechesi che insieme alla Commissione Ceu per il clero ha promosso il convegno regionale dei catechisti domenica 12 novembre al teatro Lyrick di Assisi, e le giornate di formazione per il clero l’8 e 9 novembre presso il Seminario regionale. L’evento, aggiunge don Zampa, ha raccolto “una richiesta partita dal basso, dai catechisti e dai sacerdoti stessi, che hanno più volte segnalato la difficoltà di camminare nella stessa direzione”. Spesso, infatti, i catechisti lamentavano il mancato appoggio da parte dei loro parroci nell’apportare cambiamenti al modo di fare catechesi così come lo apprendevano nei vari incontri di formazione. Viceversa, c’erano parroci che si trovavano a corto di catechisti formati sui nuovi orientamenti catechetici, o restii al cambiamento. Da qui le giornate, pensate per “sincronizzare” la formazione di laici e presbiteri, che si sono concluse con il grande convegno di domenica e con un appello consegnato a parroci e a catechisti a “intraprendere con grande slancio un intenso percorso di rinnovamento e di consolidamento della evangelizzazione”. Il messaggio/appello, indica tre piste su cui impegnarsi per rilanciare l’evangelizzazione su una base comune: la catechesi deve essere incentrata sulla Bibbia, deve comunicare la gioia dell’annuncio e coinvolgere tutta la comunità (Documento conclusivo in versione integrale qui: https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2017/11/sintesi-con-note.pdf). Leggi di più a proposito delle esperienze di catechesi nelle parrocchie e diocesi umbre su La Voce del 17 Novembre e sull'edizione digitale. Guarda anche i contenuti speciali: - La video intervista a don Andrea Lonardo, relatore al convegno - La video intervista a mons. Renato Boccardo, presidente Ceu - La video intervista a don Luca Delunghi, direttore dell'Ufficio regionale per la catechesi]]>

“La novità di questo convegno è che per la prima volta si è cercato di mettere insieme clero e laici, ovvero i protagonisti della catechesi, per capire insieme quali sono le problematiche che si affrontano e come poter remare tutti insieme verso il cambiamento che la Chiesa già da molti anni ci richiede”. Lo ha detto don Giovanni Zampa , direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Foligno e membro della Commissione Ceu per la catechesi che insieme alla Commissione Ceu per il clero ha promosso il convegno regionale dei catechisti domenica 12 novembre al teatro Lyrick di Assisi, e le giornate di formazione per il clero l’8 e 9 novembre presso il Seminario regionale. L’evento, aggiunge don Zampa, ha raccolto “una richiesta partita dal basso, dai catechisti e dai sacerdoti stessi, che hanno più volte segnalato la difficoltà di camminare nella stessa direzione”. Spesso, infatti, i catechisti lamentavano il mancato appoggio da parte dei loro parroci nell’apportare cambiamenti al modo di fare catechesi così come lo apprendevano nei vari incontri di formazione. Viceversa, c’erano parroci che si trovavano a corto di catechisti formati sui nuovi orientamenti catechetici, o restii al cambiamento. Da qui le giornate, pensate per “sincronizzare” la formazione di laici e presbiteri, che si sono concluse con il grande convegno di domenica e con un appello consegnato a parroci e a catechisti a “intraprendere con grande slancio un intenso percorso di rinnovamento e di consolidamento della evangelizzazione”. Il messaggio/appello, indica tre piste su cui impegnarsi per rilanciare l’evangelizzazione su una base comune: la catechesi deve essere incentrata sulla Bibbia, deve comunicare la gioia dell’annuncio e coinvolgere tutta la comunità (Documento conclusivo in versione integrale qui: https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2017/11/sintesi-con-note.pdf). Leggi di più a proposito delle esperienze di catechesi nelle parrocchie e diocesi umbre su La Voce del 17 Novembre e sull'edizione digitale. Guarda anche i contenuti speciali: - La video intervista a don Andrea Lonardo, relatore al convegno - La video intervista a mons. Renato Boccardo, presidente Ceu - La video intervista a don Luca Delunghi, direttore dell'Ufficio regionale per la catechesi]]>
Convegno regionale dei catechisti https://www.lavoce.it/convegno-regionale-dei-catechisti/ Thu, 09 Nov 2017 14:19:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=50492

“La gioia di far incontrare Gesù” è il tema su cui sarà incentrato il prossimo convegno regionale per la catechesi e l’evangelizzazione che si terrà al teatro Lyrick di Assisi domenica 12 novembre. L’incontro è rivolto a tutti coloro che fanno catechesi ai ragazzi e agli adulti e vuole concentrarsi nuovamente, come era stato per l’ultimo convegno regionale tenutosi nel 2012, sulla gioia. Un tema, questo, di importanza centrale nella vita di un cristiano, chiamato a rendere testimonianza della gioia piena che scaturisce dall’incontro con Cristo. Il convegno è un’occasione di formazione per chi conduce un servizio nell’ambito della catechesi, ma anche di stimolante confronto tra le realtà diocesane. Cinque anni fa, nel precedente convegno regionale dei catechisti dell’Umbria, sono emerse varie esperienze di rinnovamento avviate nelle parrocchie e nelle diocesi (articoli, testimonianze, relazioni, video e immagini sono disponibili al link www.lavoce.it/tag/convegno-regionale-catechisti-2012/). A Gubbio e Terni, ad esempio, è stato scelto il “metodo catecumenale” per la preparazione dei ragazzi ai sacramenti. In questo caso la catechesi inizia dalla nascita con le famiglie che chiedono il battesimo. A 7 anni inizia il percorso di catechismo segnato da diverse tappe, tra cui le più importanti sono la prima comunione e la cresima. Segue poi l’inserimento dei ragazzi in gruppi e associazioni che li accompagnano nella loro formazione di cristiani giovani e adulti. L’obiettivo rimane quello di cercare percorsi il più possibile comuni all’interno delle diocesi per evitare che il confronto su metodi e tempi penalizzi alcune parrocchie. Anche quest’anno i catechisti sono chiamati all’ascolto oltre che al confronto. Tornerà, come nel 2012, mons. Andrea Lonardo, direttore dell’ufficio catechistico della diocesi di Roma, che interverrà sul tema principale con una relazione dal titolo “La gioia del primo annuncio - lo stile kerygmatico della catechesi”. Dopo la messa delle 12 e la pausa pranzo si terrà la seconda relazione: “La gioia del cammino di fede - l’iniziazione mistagogica della catechesi” a cura di fratel Enzo Biemmi. È possibile iscriversi contattando i propri direttori dell’Ufficio catechistico diocesano.  ]]>

“La gioia di far incontrare Gesù” è il tema su cui sarà incentrato il prossimo convegno regionale per la catechesi e l’evangelizzazione che si terrà al teatro Lyrick di Assisi domenica 12 novembre. L’incontro è rivolto a tutti coloro che fanno catechesi ai ragazzi e agli adulti e vuole concentrarsi nuovamente, come era stato per l’ultimo convegno regionale tenutosi nel 2012, sulla gioia. Un tema, questo, di importanza centrale nella vita di un cristiano, chiamato a rendere testimonianza della gioia piena che scaturisce dall’incontro con Cristo. Il convegno è un’occasione di formazione per chi conduce un servizio nell’ambito della catechesi, ma anche di stimolante confronto tra le realtà diocesane. Cinque anni fa, nel precedente convegno regionale dei catechisti dell’Umbria, sono emerse varie esperienze di rinnovamento avviate nelle parrocchie e nelle diocesi (articoli, testimonianze, relazioni, video e immagini sono disponibili al link www.lavoce.it/tag/convegno-regionale-catechisti-2012/). A Gubbio e Terni, ad esempio, è stato scelto il “metodo catecumenale” per la preparazione dei ragazzi ai sacramenti. In questo caso la catechesi inizia dalla nascita con le famiglie che chiedono il battesimo. A 7 anni inizia il percorso di catechismo segnato da diverse tappe, tra cui le più importanti sono la prima comunione e la cresima. Segue poi l’inserimento dei ragazzi in gruppi e associazioni che li accompagnano nella loro formazione di cristiani giovani e adulti. L’obiettivo rimane quello di cercare percorsi il più possibile comuni all’interno delle diocesi per evitare che il confronto su metodi e tempi penalizzi alcune parrocchie. Anche quest’anno i catechisti sono chiamati all’ascolto oltre che al confronto. Tornerà, come nel 2012, mons. Andrea Lonardo, direttore dell’ufficio catechistico della diocesi di Roma, che interverrà sul tema principale con una relazione dal titolo “La gioia del primo annuncio - lo stile kerygmatico della catechesi”. Dopo la messa delle 12 e la pausa pranzo si terrà la seconda relazione: “La gioia del cammino di fede - l’iniziazione mistagogica della catechesi” a cura di fratel Enzo Biemmi. È possibile iscriversi contattando i propri direttori dell’Ufficio catechistico diocesano.  ]]>
Catechesi. Esperienze di rinnovamento avviate nelle parrocchie e nelle diocesi https://www.lavoce.it/catechesi-esperienze-di-rinnovamento-avviate-nelle-parrocchie-e-nelle-diocesi/ Fri, 05 Oct 2012 14:26:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13243 Il convegno regionale dei catechisti che si è svolto il 29 e 30 settembre ad Assisi, è stato anche occasione di confronto tra diverse esperienze. Ne abbiamo raccolte alcune: da quelle ispirate al metodo catecumenale e tradotto in scelta comune per tutta la diocesi a Gubbio e a Terni, alle proposte nelle parrocchie con la “Catecasa” ideata a San Giustino e la formazione ‘senza catechismo’ a Foligno fino alla proposta educativa dell’Azione cattolica ragazzi. Le sperimentazioni nelle parrocchie o diocesi fanno sorgere tra la gente il confronto su metodi e tempi, che se non compresi, si riducono ad un “lì la dottrina dura meno!” o a “là vogliono che facciamo noi i catechisti!”. Anche da qui nasce l’esigenza di percorsi comuni.

La “Catecasa”
Portare il catechismo nelle case, coinvolgendo direttamente i genitori è la sfida lanciata da don Livio Tacchini, parroco di San Giustino, diocesi di Città di Castello, nella sua comunità. Ai genitori che chiedono il battesimo per il proprio figlio da inizio 2012 i catechisti propongono tre incontri di un’ora, direttamente a casa. I genitori hanno così maggior conoscenza del rito, ma anche della comunità parrocchiale in cui vivono e che spesso ignorano. “Catecasa”, invece, si rivolge ai bambini di quinta elementare e prima media e, da quest’anno, anche di terza e quarta elementare. I genitori hanno un incontro al mese di catechesi fatto da don Livio e di consegna del materiale che poi useranno per fare direttamente la “dottrina” ai propri figli.

Gubbio: catechisti “a scuola”
L’anno pastorale che sta per iniziare sarà dedicato alla formazione dei catechisti perché la diocesi ha scelto di adottare il “metodo catecumenale” per la preparazione dei ragazzi ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana: battesimo, prima comunione e cresima. Aurora Fisicaro, responsabile dell’Ufficio catechistico diocesano, spiega le novità: non ci sarà più ‘il’ catechista ma si dovrà lavorare in équipe; i catechisti saranno ‘accompagnatori’ dei bambini e delle loro famiglie; i ragazzi saranno divisi in gruppi e non in ‘classi’; i genitori sono coinvolti in incontri e sono chiamati a dare una testimonianza di fede.

Foligno: catechesi senza catechismo
Nella Unità pastorale di don Giovanni Zampa il cammino formativo di tutta parrocchia è imperniato sul Vangelo della domenica. Gli incontri dei vari gruppi, secondo la specificità delle diverse età, seguono un cammino comune. La preparazione ai sacramenti avviene da maggio a settembre (non solo catechesi ma anche partecipazione alle attività dell’oratorio) con i bambini per i quali la famiglia chiede il sacramento.

Terni: itinerario catecumenale
È la diocesi che in Umbria prima delle altre ha fatto la scelta dell’itinerario catecumenale (la formazione per i catechisti è iniziata otto anni fa) e l’anno scorso  ha adottato il Direttorio che è frutto della ‘mediazione’ con le esigenze della diocesi. La catechesi inizia dalla nascita con le famiglie che chiedono il battesimo, accompagnate da coppie della parrocchia. A 7 anni inizia il percorso di catechesi segnato da diverse tappe: le più importanti sono la prima comunione e la cresima. Previsto un quarto anno “mistagogico” e poi l’inserimento in gruppi e associazioni che accompagnino il ragazzo nella formazione. Quest’anno inizia il terzo dei quattro anni.

Spoleto: sperimentazione in corso
Tre parrocchie stanno utilizzando l’itinerario catecumenale: Bevagna, Norcia, Castel Ritaldi. In quest’ultima genitori molto coinvolti nella catechesi dei più piccoli che hanno un incontro ogni 15 giorni. Dovrebbero partecipare alla messa domenicale con i genitori ma non mancano le difficoltà.

Acr: formazione quotidiana
I gruppi Acr accompagnano la formazione dei ragazzi dai 6 ai 14 anni. Articolati in classi di età (6-8, 9-11, 12-14) per ragioni pedagogiche, non riproducono le classi del catechismo né “fanno” catechismo. Tutto il percorso educativo dell’Acr, infatti, è riconosciuto dalla Cei valido anche per la formazione ai sacramenti. L’itinerario Acr integra catechesi, liturgia, e carità inserendo i ragazzi nella vita della Chiesa a partire dall’esperienza del gruppo inserito nella parrocchia.

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Catechesi. Le domande (serie) dei bambini https://www.lavoce.it/catechesi-le-domande-serie-dei-bambini/ Fri, 05 Oct 2012 14:22:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13239 “Mi piace pensare che voi catechisti aiutate noi Vescovi a ‘portare’ il Vangelo”! Mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto – Norcia e delegato Ceu per la catechesi e l’avangelizzazione si è rivolto così ai catechisti domenica pomeriggio al termine della messa nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a conclusione del convegno regionale tenuto sabato e domenica sul tema “I catechisti chiamati all’ascolto per rendere testimonianza di una gioia piena e traboccante”. L’Arcivescovo ha quindi letto la “Lettera ai catechisti” firmata dagli otto vescovi della regione e anche a loro nome ha rinnovato il “mandato” a tutti i catechisti presenti.

La partecipazione alle due giornate ha superato le previsioni sia nella giornata di sabato riservata ai membri delle commissioni, di fatto seguita anche da altri catechisti facendo registrare oltre 200 presenze, sia nella giornata di domenica con oltre 600 partecipanti venuti dalle otto diocesi. Soddisfatti gli organizzatori, a cominciare dal direttore dell’Ufficio catechistico regionale, don Luca Delunghi, per una partecipazione che ha manifestato l’interesse diffuso verso il rinnovamento della catechesi per i sacramenti dell’iniziazione cristiana. “Viviamo in un periodo di profondo analfabetismo dei contenuti essenziali della fede, in quanto la famiglia ha cessato di essere il primo luogo di tramissione della Parola di Dio. C’è, quindi, bisogno di nuovi metodi per la catechesi” ha detto mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, aprendo il convegno sabato mattina presso la Domus Pacis.

Ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana significa, hanno sottolineato più volte i relatori, “essere introdotti alla vita della comunità”, essere inseriti pienamente nella Chiesa con il Battesimo, la Cresima e l’Eucarestia. Sono i sacramenti attraverso i quali inizia una “nuova” vita che può essere alimentata solo restando nella comunità. Per questo nel “metodo catecumenale” è previsto il coinvolgimento della famiglia in primo luogo e della comunità intera. Guai, però, ha avvertito don Dino Pirri, assistente nazionale dell’Azione cattolica ragazzi, a giudicare fallito il metodo tradizionale. “Io sono qui e sono anche prete – ha detto –  ed ho fatto il catechismo ‘tradizionale’”! Il rinnovamento, ha aggiunto, è un’esigenza di attenzione alla realtà del momento, non è l’effetto di un giudizio negativo sul passato. La novità, ha aggiunto don Andrea Lonardo direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, “non dipende dal gioco che fai fare al bambino ma sta nella ‘novità’ del cristianesimo e nella sua capacità di cambiarti la vita”. “Noi non siamo qui per rinnovare una ‘patacca’ che altrimenti non riusciremmo a vendere ma perchè abbiamo un tesoro per cui vale la pena vivere, il Vangelo” e per questo, ha aggiunto, “di noi c’è bisogno come del pane per vivere perchè il Vangelo è per l’uomo”. La Chiesa italiana, aveva detto sabato pomeriggio l’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti, vice presidente della Cei, “non farà un nuovo documento sulla catechesi perchè è ancora attuale il documento base” anche se potrebbero esserci nuovi orientamenti per i quali è atteso l’esito del convegno nazionale che si tiene a Padova in questo fine settimana  (vi partecipano anche i direttori degli uffici diocesi dell’Umbria), nel quale si raccoglieranno i frutti dei convegni regionali.

Un’altro tema emerso con diverse accentuazioni è stato quello della formazione dei catechisti, una formazione “a tutto tondo”, anche di fronte ai bambini. “I bambini hanno domande enormi e serie – ha detto don Lonardo – e capiscono se gli rispondiamo con delle favolette!”. A chi tende a trascurare i contenuti don Ugo Lorenzi ha suggerito di riprendere in mano il catechismo della Chiesa cattolica perché nel “catechismo ci sono i contenuti di una vita vissuta, parole che sono anche da imparare a memoria perchè una volta dentro sono ‘a rilascio lento’”.

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Don Lorenzi: anche nell’era del web per i ragazzi conta il rapporto personale autentico https://www.lavoce.it/don-lorenzi-anche-nellera-del-web-per-i-ragazzi-conta-il-rapporto-personale-autentico/ Tue, 02 Oct 2012 12:11:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13126 Il rapporto, spesso controverso, tra i nuovi media e l’evangelizzazione è stato al centro dell’intervento di don Ugo Lorenzi, docente della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, dal tema “Com.Evangellizzare.com? Testimoniare la fede nel mondo digitale”.
Dopo un excursus storico sui diversi atteggiamenti che, nel corso dei secoli, la Chiesa ha tenuto nei confronti dei media, don Ugo ha posto l’attenzione sulle caratteristiche dei media oggi, quali pc, tablet, Ipad, Iphone e social network. “Questi mezzi di comunicazione – ha spiegato – hanno portato alla riscoperta dell’oralità e di una logica ipertestuale perché includono video, musica, testi, etc… Non dobbiamo più considerare il mondo virtuale come un ‘mondo altro’ perché per i nostri giovani non è più così. Il Web costituisce a pieno titolo un’estensione della loro realtà, profondamente intersecata con essa. Per questo non dobbiamo evitarli, ma starci dentro perché costituiscono i ‘racconti di formazione’ dei giovani di oggi, da cui dobbiamo trarre spunti per entrare in contatto con loro”. Don Ugo ha però sottolineato con forza che “la condizione fondante per l’uso corretto e produttivo dei media, anche nell’evangelizzazione, è l’esistenza di un vero e autentico rapporto personale. Una relazione solamente virtuale può solo essere infruttuosa e dannosa”.

GUARDA IL VIDEO INTEGRALE

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Convegno catechisti. Don Pirri: “siete testimoni” https://www.lavoce.it/convegno-catechisti-don-pirri-siete-testimoni/ Tue, 02 Oct 2012 11:49:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13120 Uscire dai propri luoghi tradizionali, mentali e fisici, sorridere e seminare ovunque. Questi i tre inviti che don Dino Pirri, assistente nazionale Acr e coordinatore dell’Ufficio catechistico della Regione Marche, ha rivolto domencia mattina, in un affollato teatro Lyrick ad Assisi, ai catechisti presenti alla seconda e conclusiva giornata del Convegno catechistico regionale.
“I catechisti non sono dei ripetitori di concetti o dei maestri di dottrina, ma persone che vivono un’esperienza con una persona viva, che è Gesù Cristo”, ha sottolineato don Dino. Un’esperienza – ha spiegato ancora – che “ci rende credibili agli occhi dei ragazzi e senza la quale possiamo solo trasferire l’immagine di un Dio che punisce e non di un Dio che prima di tutto ama. A monte di qualsiasi strategia, i giovani hanno bisogno di vedere che noi catechisti, per primi, come gli apostoli nel Vangelo, torniamo da Gesù dopo ogni nostra esperienza a farci guarire e consigliare dalla sua parola”.
Don Dino ha invitato, quindi, i catechisti ad “uscire dai luoghi tradizionali della fede e portare la Parola nei posti più frequentati, ma soprattutto ad uscire dai propri schemi mentali e a rimettersi sempre in discussione. Occorre poi sorridere sempre – ha aggiunto -, assumendo un nuovo atteggiamento di vita perché l’esperienza della fede è grano e zizzania insieme, ma i cristiani si differenziano dagli altri proprio perché, anche nel momento della crisi, sanno bene a chi aggrapparsi”. Infine, don Dino ha invitato i presenti a “seminare ovunque, perché in ogni persona c’è una ricchezza di grazia da scoprire”.

GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVENTO

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VIDEO E IMMAGINI dal convegno regionale dei catechisti https://www.lavoce.it/interventi-e-testimonianze-dal-convegno-regionale-dei-catechisti/ Sun, 30 Sep 2012 11:33:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13107 Gli inteventi e le testimonianze al convegno regionale dei catechisti (Assisi 29-30 settembre 2012), organizzato dall’Ufficio catechistico regionale umbro sul tema “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.

Il video con le interviste (clicca qui) a mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e delegato della Conferenza episcopale umbra per la catechesi e l’evangelizzazione,  mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, don Luca Delunghi, coordinatore della Commissione regionale per la catechesi.

ISTANTANEE DAL CONVEGNO (Foto PressNews)

GUARDA IL VIDEO INTEGRALE DEGLI INTERVENTI (Registrazione ed editing PressNews)

Mons. Rino Fisichella «“Venite e vedrete”. L’annuncio dell’esperienza»

Don Gianfranco Calabrese   «“La via”: il mondo chiama, la Chiesa risponde. L’esperienza di una proposta nata dal bisogno di rinnovamento»

Luca Pipitone «I Simpson:una famiglia ogni domenica in chiesa»

Don Dino Pirri  «(Chi)amati catechisti»

Don Ugo Lorenzi  «Com.evangelizzare.com? Testimoniare la fede nel mondo digitale»

Don Andrea Lonardo   «Testimoniare con gioia»

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Testimonianze. A Gubbio anno di pausa per formare i catechisti https://www.lavoce.it/testimonianze-a-gubbio-anno-di-pausa-per-formare-i-catechisti/ Sat, 29 Sep 2012 23:01:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13099
Il vescovo di Gubbio mons. Ceccobelli (il secondo da sinistra) e Aurora Fisicaro (a destra)

I catechisti della diocesi di Gubbio tornano a “scuola”. L’anno pastorale che sta per iniziare, infatti, sarà dedicato alla formazione dei catechisti perché la diocesi ha scelto di adottare il «metodo catecumenale» per la preparazione dei ragazzi ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana:battesimo, prima comunione e cresima. Aurora Fisicaro, responsabile dell’Ufficio catechistico diocesano,  non nasconde l’interesse e allo stesso tempo l’incertezza per un cambiamento che richiederà tempo e soprattutto comprensione sia da parte dei catechisti che delle famiglie e della comunità parrocchiale. “Per noi catechisti, si tratta di imparare a lavorare in modo nuovo, a cominciare dal fatto che non ci sarà più ‘il’ catechista ma si dovrà lavorare in equipe, che non saremo più quelli che insegnano ‘la dottrina’ ma ‘accompagnatori’ dei bambini e delle loro famiglie nel cammino di fede,  e i ragazzi non saranno più divisi in classi come a scuola ma in gruppi. L’altra novità è che saranno coinvolti anche i genitori perchè l’idea di fondo è che i catechisti insieme ai genitori e alla comunità cristiana sono chiamati a dare una testimonianza di fede”.

Per quest’anno i bambini che hanno già iniziato la preparazione ai sacramenti continueranno ad andare al catechismo come negli anni pasati, ma quelli che dovrebbero iniziare quest’anno dovranno attendere il prossimo per iniziare il cammino secondo il nuovo metodo. Nel frattempo a tutti i catechisti sarà chiesto di dedicare due domeniche al mese alla formazione, a cominciare dalla fine di ottobre.

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Testimonianze. A San Giustino si fa la “Catecasa” https://www.lavoce.it/testimonianze-a-san-giustino-si-fa-la-catecasa/ Sat, 29 Sep 2012 13:44:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13088 Portare il catechismo nelle case, coinvolgendo direttamente i genitori. Questa la sfida lanciata da don Livio Tacchini, parroco di San Giustino, diocesi di Città di Castello, nella sua comunità attraverso le esperienze degli incontri con le singole famiglie che vogliono battezzare il proprio figlio e del cosiddetto “Catecasa”.
“Da inizio 2012 – spiega Raffaella Buonincontro – abbiamo intrapreso l’esperienza di entrare direttamente nelle case di quei genitori che chiedono il battesimo per i loro figli. Dopo esser stati formati da don Livio, a coppie di due, programmiamo con la singola famiglia un ciclo di tre incontri di un’ora e ci rechiamo direttamente nella loro casa per testimoniare il battesimo. Abbiamo riscontrato grande entusiasmo da parte dei genitori che hanno così maggior conoscenza del rito, ma anche della comunità parrocchiale in cui vivono e che spesso ignorano”.
“Catecasa”, invece, si rivolge ai bambini di quinta elementare e prima media e, da quest’anno, anche di terza e quarta elementare. “Coinvolgiamo direttamente i genitori – spiega la catechista

L’aula dei convegnisti

– con un incontro al mese di catechesi fatto da don Livio e di consegna del materiale che poi i genitori useranno per fare direttamente la “dottrina” ai propri figli. Con i piccoli ci incontriamo poi due volte al mese. In questo modo seguiamo la formazione dei bambini ma anche, conseguentemente, quella dei grandi”.

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Fisichella ai catechisti umbri: recuperiamo il nostro compito di annunciatori del Vangelo https://www.lavoce.it/fisichella-ai-catechisti-umbri-recuperiamo-il-nostro-compito-di-annunciatori-del-vangelo/ Sat, 29 Sep 2012 13:34:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13084 “Viviamo in un periodo di profondo analfabetismo dei contenuti essenziali della fede, in quanto la famiglia ha cessato di essere il primo luogo di tramissione della Parola di Dio. C’è, quindi, bisogno di nuovi metodi per la catechesi”. Con queste parole, monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, ha aperto questa mattina, presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, il Convegno catechistico regionale, dal tema “I catechisti chiamati all’ascolto per rendere testimonianza di una gioia piena e traboccante”. L’intervento di mons. Fisichella, dal titolo “Venite e vedrete – L’annuncio dell’esperienza”, è solo il primo dei numerosi momenti di riflessione sul tema del catechismo a ragazzi e adulti in programma oggi e domani ad Assisi, alternati a laboratori e momenti di preghiera.
Mons. Fisichella si è soffermato principalmente sul tema dell’esperienza e della testimonianza che i credenti devono portare per annunciare il messaggio cristiano. “Come ci insegna il Vangelo, per incontrare Cristo c’è sempre bisogno di un mediatore e la Chiesa è la prima e più importante mediatrice, in quanto comunità di persone che vive la comunione”. Da qui l’importanza dell’esperienza, “momento in cui – ha spiegato mons. Fisichella – conosciamo meglio noi stessi e andiamo oltre il nostro limite, entrando in contatto con una realtà diversa”. Per essere davvero efficace, però, l’esperienza deve trasformarsi in testimonianza. “Solo così – ha sottolineato mons. Fisichella – il nostro vivere diventa utile perchè non rimane in noi, ma viene regalato ad un destinatario”. “Abbiamo bisogno – ha concluso – di recuperare il nostro compito di annunciatori del Vangelo in quanto testimoni diretti. Perchè il Vangelo non è un’ideologia, ma la vita di un uomo che ha messo in pratica la perfetta coerenza tra pensiero e azione”.

guarda il video

 

 

 

 

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Convegno regionale dei catechisti: il saluto dell’arcivescovo Boccardo https://www.lavoce.it/la-verita-si-fa-via-e-vita/ Thu, 27 Sep 2012 14:15:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13041
Il Sermone della Montagna, dipinto di Carl Heinrich Bloch

Il primo catechista è Dio

Ricorda il Documento base sulla catechesi: “La testimonianza specifica del catechista è l’insegnamento. Egli è maestro perché si fa continuamente discepolo di Gesù e della Chiesa… Per questo la sua formazione è permanente e continua alla scuola del Maestro divino e della Chiesa, lasciandosi guidare dallo Spirito santo, il vero catechista che svela i misteri di Dio e li comunica, con il dono della sua sapienza, a chi si lascia investire dal suo soffio divino. Il catechista non può mai improvvisare né tanto meno recitare una lezione; deve impartire un insegnamento vivo che lo renda interprete fedele della rivelazione di Dio e della Tradizione della Chiesa. Egli sa che la catechesi apre all’intelligenza e al cuore di ogni credente il mistero di Dio, che si rivela nella storia e si attua ogni giorno in chi l’ascolta e se ne fa discepolo” (n. 187).

Nella misura in cui nei catechisti cresce questa consapevolezza, unita all’impegno di ricercare sempre vie e modalità nuove di studio e di proposta della fede, la loro azione risulterà efficace via di santità per loro stessi, oltre che di stimolo e di orientamento per chi ne riceve l’insegnamento e la testimonianza. Tutto ciò non deve intimorirci, perché la catechesi ha come soggetto primo lo Spirito, che opera misteriosamente nel cuore; è Lui che ci guida alla verità tutta intera e ci svela le cose nascoste e difficili da comprendere. Nel contempo, Egli si serve della nostra collaborazione e dunque dei nostri talenti e capacità. Il catechista non è mai solo nello svolgimento del suo servizio: lo sostiene lo Spirito Santo, lo aiuta tutta la Chiesa con cui è in comunione. L’azione catechistica, però, resta sua, inconfondibile, viva, quasi creatrice. Può essere modesta e umile ma, se sorretta dall’amore, è sempre feconda.

Papa Giovanni Paolo I diceva che il catechista deve essere anzitutto una persona ricca di virtù umane, proprie di ogni adulto maturo; un cristiano che sa di aver ricevuto da Dio la fede grazie alla quale può diventare discepolo, seguendo Gesù e amandolo nella sua Chiesa; deve essere un membro attivo della comunità con la partecipazione alla vita sacramentale e spirituale; un maestro ed un educatore con l’esempio e l’insegnamento; un artista, perché mette le sue doti umane e spirituali a disposizione dell’annuncio, mostrando così che la fede esalta le capacità personali e non le mortifica ed è cammino di realizzazione piena delle risorse e potenzialità positive che Dio ha dato ad ogni persona. Nel cuore di ogni catechista dovrebbero risuonare le parole dell’Apostolo: “Ho un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati, o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune voi ed io… Sono in debito verso di voi e sono pronto, per quanto sta in me, a predicarvi la Parola di Dio, perché non mi vergogno del Vangelo, che è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (cf Rm 1,11-16).Tale forte convinzione nasce in san Paolo dal fatto che ha ricevuto da Cristo stesso il compito di essere evangelizzatore in suo nome, fino ai confini della terra. È questa coscienza del mandato ricevuto che deve alimentare la speranza di ogni catechista, anche di fronte alla difficoltà del suo ministero. Il mandato del Vescovo genera una speciale “solidarietà” tra i catechisti e rende efficace la loro opera, perché fonda il loro agire sulla fede trasmessa dalla Chiesa e dai suoi Pastori. Vorremmo che il Convegno regionale, mentre richiama queste verità, diventasse come una “ricarica” di entusiasmo e motivazione per tutti i catechisti, chiamati oggi più che mai ad essere “testimoni di una gioia piena e traboccante”, che scaturisce dall’incontro con il Signore risorto e dal compimento fedele della missione ricevuta.

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Nuove proposte per “iniziare” i giovani alla Fede https://www.lavoce.it/nuove-proposte-per-iniziare-i-giovani-alla-fede/ Thu, 27 Sep 2012 14:09:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13037 Non si può continuare a fare il catechismo come se fossimo ancora in una società dove i bambini vengono tutti battezzati alla nascita e imparano in famiglia a conoscere Dio, a pregare, a andare a messa.

Oggi i genitori, se non sono contrari o indifferenti, spesso si sentono inadeguati e impreparati ad affrontare le domande che i bambini pongono quando si affrontano temi difficili anche per i teologi, a cominciare dal “mistero” d’amore della morte e risurrezione di Gesù. I catechisti lo sanno da tempo e in più di una parrocchia si stanno sperimentando modi nuovi per preparare i bambini ai sacramenti dell’iniziazione cristiana, ovvero battesimo, cresima e prima comunione.

Anche la catechesi oramai, quella dei fanciulli come quella degli adulti, è ripensata nella prospettiva della nuova evangelizzazione e di questo tratterà il convegno nazionale dei direttori degli uffici catechistici diocesani, in programma a Padova il prossimo 4 e 5 ottobre, che chiuderà il ciclo dei convegni regionali di cui quello umbro è l’ultimo appuntamento. “Rinnovare l’iniziazione cristiana nelle nostre chiese” è il tema scelto per la due giorni in cui si cercherà di trarre linee comuni dai Convegni regionali anche in vista del Documento orientativo per la catechesi che la Commissione episcopale per la dottrina della fede l’annuncio e la catechesi sta approntando.

Proprio in questi giorni nella diocesi di Gubbio è stato esteso a tutte le parrocchie il metodo catecumenale (vedi articolo in pagina), quello adottato anche nelle parrocchie perugine di Santa Maria di Colle, San Costanzo e San Ferdinando. Alessia Biagiotti, 43 anni, 14 di catechismo, dal 2006 al 2009 ha seguito un corso alla Pontificia Università salesiana, a Roma, per conoscere meglio il “cammino di iniziazione cristiana di tipo catecumenale”.

Aveva saputo di questo nuovo modo di fare catechismo, sapeva dell’esperienza iniziata nella parocchia di Santo Spirito e l’interesse l’ha spinta a conoscerlo meglio. Seguendo il corso a Roma, nelle lezioni e nel contatto con gli stessi docenti e con altri catechisti di tutt’Italia, ha ritrovato anche lo slancio e la passione per un servizio così impegnativo.

“La particolarità di questo cammino di iniziazione cristiana ispirato a quello che era il catecumenato, ovvero la preparazione al battesimo, nei primi secoli, – spiega Alessia – è che i tre sacramenti dell’iniziazione vengono dati insieme se il bambino non è battezzato, il che capita sempre più spesso anche tra gli italiani, e se lo è fa insieme comunione e cresima. Inoltre i bambini non sono più divisi in classi e sono ammessi ai sacramenti quando sono pronti”.

L’altra particolarità, sta nel coinvolgimento di tutta la famiglia. “Ai genitori proponiamo giornate comunitarie, mensili il primo anno poi anche ogni due o tre mesi, e in un pomeriggio sono tutti coinvolti, anche i fratellini, nel gioco, nella catechesi, nell’animazione in modo che anche i genitori possano riscoprire Gesù Cristo, il fondamento della nostra fede” racconta Alessia, sottolineando l’importanza dello stare insieme senza tv e per il solo gusto di stare insieme.

Quando l’innovazione è stata introdotta c’è stata una certa resistenza da parte dei genitori soprattutto verso la novità del giorno comunitario. Ora è più accettata, ma la partecipazione registra un 30% di genitori assidui, un 30-40 % di saltuari mentre gli altri “si vedono solo alle riunioni canoniche delegando tutto al catechista”.

Originale ed unica, crediamo, esperienza italiana, è quella di Silvia Vincenti che nella parrocchia di San Feliciano del Lago ha iniziato incontri di catechesi per i bambini da 0 a 3 anni, che racconta nel suo blog. Stimolati dal parroco padre Abele Brunetti, dopo aver “studiato” il come fare, con il marito Antonio ha ideato “Il giardino di Dio”, incontri per i bambini, accompagnati dai genitori, in cui Silvia legge un brano ad alta voce, risponde alle domande dei bambini, li guida nella realizzazione di piccoli lavori, fanno una preghiera cui si uniscono i genitori e poi la merenda prima di tornare a casa. “I genitori, che spesso non riescono ad andare a messa perché non possono fare i turni per stare con il bambino, apprezzano perchè vedono uno spazio dedicato ai piccoli e tornano a casa sostenuti e incoraggiati”. Spesso, infatti, commenta Silvia, i genitori si sentono inadeguati, non all’altezza di parlare ai loro figli di Dio. A questi incontri si rendono conto che in fondo è più semplice di quanto immaginano”.

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Don Luca Delunghi, le ragioni e gli obiettivi del convegno dei catechisti https://www.lavoce.it/pietre-vive-e-vivaci/ Thu, 27 Sep 2012 14:06:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13032 La Commissione regionale per la catechesi ha lavorato a lungo sulla preparazione del convegno che si terrà questo fine settimana ad Assisi. Il convegno, spiega don Luca Delunghi, coordinatore della Commissione, è frutto di “un percorso che la nuova composizione dell’Ufficio catechistico regionale ha intrapreso da qualche anno, con il progetto dell’Ufficio catechistico nazionale di mettere in campo i talenti e le capacità delle singole regioni promuovendo, in quest’anno che anticipa l’apertura dell’Anno della fede, un’iniziativa di carattere regionale piuttosto che sul piano nazionale”.

Don Luca, come si è arrivati alla scelta del tema?

“La Commissione regionale, composta dai direttori degli Uffici catechistici delle otto diocesi umbre, si è resa conto, con l’aiuto dei Vescovi, che la necessità di aggiornamento nella metodologia e nella formazione dei catechisti era necessaria affinché i giovani e i fanciulli di queste nuove generazioni potessero incontrare il Signore attraverso i servizi e i tempi di catechismo nelle parrocchie. L’Ufficio catechistico nazionale, all’interno del tema indicato per tutti i convegni regionali per il quale hanno scelto una citazione della Prima lettera di Pietro ‘Come pietre vive’ (1Pt 2,5) ci ha dato carta bianca affinché anche noi potessimo tirare fuori dal sacco le nostre primizie e giocare al meglio le qualità della regione Umbria”.

Per domenica prevedete una grande partecipazione.

“Abbiamo un numero elevato di catechisti per ogni diocesi, e con questa categoria intendo tutti coloro che nel tessuto parrocchiale si occupano di annuncio e formazione alla vita cristiana. Questi nostri collaboratori avevano bisogno di capire e vivere un’esperienza ecclesiale in cui laici, preti e vescovi si incontrassero per conoscersi e condividere la stima reciproca e il mutuo aiuto. Sappiamo che non si è mai arrivati e che quindi c’è un bisogno costante di rileggere la nostra vita alla luce del Vangelo, per noi sacerdoti come per tutti i laici: catechista è chi si occupa della preparazione dei genitori per il battesimo dei propri figli, catechista è chi si occupa di catecumeni, catechista è chi prepara i bambini alla prima comunione, chi aiuta i fidanzati a scoprire e gustare un matrimonio cristiano, chi, anche nei movimenti e nelle associazioni, pensa ai tanti adulti che non si accontentano della fede dei propri genitori che l’hanno portati a ricevere il battesimo. Con questa consapevolezza abbiamo incentrato le due giornate del nostro convegno proprio sul ruolo dei catechisti e su quello che potranno fare per rinnovare e portare avanti la catechesi in Umbria”.

Come si armonizza questo cammino comune con i percorsi e le scelte delle singole diocesi?

“La Commissione regionale per la catechesi è un organo della Conferenza episcopale umbra che ha il compito di coordinare e osservare le diverse iniziative che si svolgono nella nostra regione riguardo la catechesi e l’evangelizzazione, ma è anche lo strumento con cui si raccordano i lavori degli otto Uffici diocesani. È in questa relazione che si vive la consapevolezza di essere pietre vive di un’unica Chiesa. Sarebbe sciocco da parte nostra se le diocesi si chiudessero in se stesse, credendo di potercela fare”.

Come è stato lavorare insieme per voi direttori diocesani?

“Possiamo dare testimonianza di come, lavorando per questo convegno, ci siamo arricchiti delle esperienze gli uni degli altri, facendone poi tesoro per le nostre stesse diocesi. Non abbiamo nessuna intenzione di omologare o rendere uguali i percorsi proposti dagli Uffici diocesani, e quindi anche quelli delle singole parrocchie, ma di amplificare la loro portata affinché i frutti di uno possano essere condivisi con tutti gli altri”.

C’è un legame tra il percorso che state iniziando e l’Anno della fede?

“Sappiamo che il dono di grazia che il Santo Padre ci ha fatto con questo nuovo Anno della fede è un’opportunità per tutti noi che siamo del ‘mestiere’, che spesso entriamo nell’abitudine e nelle tradizioni, che ci scordiamo di cosa significa vivere con la fede dei cristiani, cercare, desiderare un’incontro quotidiano con Gesù vivo, presente che abbiamo scelto come Signore della nostra vita. L’Anno della fede non è per quelli che non conoscono Gesù ma piuttosto per quelli che non ‘ricordano’ il dono del battesimo, per coloro che hanno lasciato affievolire la fiamma che sempre dobbiamo tenere viva. Allora le proposte che in questo anno verranno dai nostri vescovi per le loro diocesi, dai parroci per le parrocchie e le unità pastorali, ma anche quelle del nostro Ufficio regionale, non saranno un evento in più, che talvolta pesa sull’elenco delle agende pastorali ma un’opportunità di incontro, un’esperienza di fede, una scelta di partecipare che nasce dalla consapevolezza di voler ‘essere’ e non ‘dover fare’”.

Dopo il convegno sarà proposto un comune cammino di preparazione ai sacramenti del battesimo, cresima e prima comunione?

“Per quello che stavo dicendo, anche se avverrà l’elaborazione e la proposta di nuovi testi nell’ambito di una singola diocesi o per tutta la regione, questo sarà l’opportunità per i catechisti, i parroci, i genitori e tutti gli ‘addetti ai lavori’, di essere uomini in piedi, che hanno scelto di camminare e non restare fermi, che hanno scelto di porsi domande e costantemente cercare risposte”.

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La catechesi si rinnova https://www.lavoce.it/la-catechesi-si-rinnova/ Thu, 20 Sep 2012 15:05:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12883 Tutto pronto per il Convegno catechistico regionale che si terrà il 29 e 30 settembre, ma ancora tutto incerto sul fronte della partecipazione. Come previsto, le adesioni sono cominciate ad arrivare in questa settimana e fino all’ultimo giorno non si saprà se verrà raggiunto l’obiettivo di una presenza di 200 membri delle Commissioni diocesane per la catechesi, il 29 alla Domus Pacis, e di 800 catechisti il 30 al Lyrick. Alla seconda giornata sono invitati tutti coloro che fanno catechesi ai ragazzi e agli adulti, ma anche i responsabili della pastorale giovanile e della pastorale familiare, a sottolineare il cambio di rotta che si vorrebbe dare alla catechesi in Umbria: l’educazione alla fede non è, infatti, compito che si possa delegare al catechista ma un impegno che coinvolge tutta la comunità cristiana e la famiglia in primo luogo.

Per entrambe le giornate il tema è “I catechisti chiamati all’ascolto per rendere testimonianza di una gioia piena e traboccante”.

Nella prima giornata di lavoro i membri delle Commissioni lavoreranno ad un percorso regionale di iniziazione cristiana (battesimo, comunione e cresima) in “laboratori” che saranno introdotti dalla relazione teologica di mons. Rino Fisichella e dalla presentazione dell’esperienza della diocesi di Genova presentata da don Gianfranco Calabrese. Per la serata c’è una novità rispetto al programma: la presenza di Fabrizio Carletti della Creativ accanto a Luca Pipitone della parrocchia di San Sisto di Perugia.

Sarà intensa anche la giornata con tutti i catechisti al Lyrick (pranzo assicurato da un catering), con le relazioni che lasceranno spazio alle domande dei partecipanti e la messa conclusiva presieduta dall’arcivescovo di Spoleto – Norcia mons. Renato Boccardo, delegato Ceu per la catechesi e l’evangelizzazione.

Il convegno regionale, spiega don Luca Delunghi, responsabile della Commissione regionale per la catechesi, è l’ultimo dei convegni regionali sollecitati dall’Ufficio catechistico nazionale come convegno nazionale “diffuso” in cui fare “verifica e confronto” sulle sperimentazioni in atto “al fine di offrire un contributo, a partire dalle realtà diocesane, alla riflessione dei Vescovi circa il rinnovamento della catechesi”.

E questo proprio sulla soglia dell’Anno della fede voluto da Papa Benedetto XVI per invitare ad una “autentica e rinnovata conversione al Signore, unico salvatore del mondo”.

Il programma delle due giornate

SABATO 29 SETTEMBRE

(Domus Pacis, sala convegni Santa Maria degli Angeli)

8.30 Apertura della segreteria del convegno per le iscrizioni.

Ore 9.00 ora media, presiede mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino.

9.30 apertura dei lavori

10.00 “Venite e vedrete”, l’annuncio dell’esperienza mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

11.30 coffee break e laboratori

13.00 pranzo a buffet

15.00 “La via”: il mondo chiama, la Chiesa risponde. L’esperienza di una proposta nata dal bisogno di rinnovamento don Gianfranco Calabrese, direttore dell’Ufficio catechistico di Genova

16.30 coffee break

17.00 laboratori di analisi della realtà umbra e progettazione

18.30 vespro presiede mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia – Città della Pieve

19.00 conclusioni e avvisi!

20.00 cena

21.00 “I Simpson: una famiglia ogni domenica in chiesa”, prof. Luca Pipitone, responsabile catechesi giovani, parrocchia di S. Sisto, Perugia. Fabrizio Carletti: progetto di iniziazione cristiana di Creativ

 

DOMENICA 30 SETTEMBRE

(Teatro Lyrick Santa Maria degli Angeli)

9.00 Accoglienza e iscrizioni

9.30 Ora media presiede mons. Vincenzo Paglia, presidente Pontificio consiglio per la famiglia e amministratore apostolico della diocesi di Terni – Narni – Amelia

10.00 (Chi)amati catechisti, don Dino Pirri, assistente nazionale Acr e coordinatore dell’Ufficio catechistico della regione Marche.

10.45 coffee break

11.15 Com.evangelizzare.com? Testimoniare la fede nel mondo digitale, don Ugo Lorenzi, docente della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale

12.00 question time

13.00 pranzo a buffet

15.30 “Date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio” (Lc 6,38). Testimoniare con gioia: don Andrea Lonardo, direttore dell’ufficio catechistico della diocesi di Roma.

16.30 question time

17.00 conclusioni del convegno e presentazione del programma per l’anno della fede in Umbria

18.00 S. Messa nella basilica di S. Maria degli Angeli, presiede mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto – Norcia e delegato Ceu per la catechesi e l’evangelizzazione.

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Convegno regionale dei catechisti. Quale formazione per i Sacramenti? https://www.lavoce.it/quale-formazione-per-i-sacramenti/ Thu, 26 Jul 2012 11:50:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12330 La Prima comunione e la Cresima ancora scandiscono il ritmo della crescita dei ragazzi e sono occasione di festa familiare e parrocchiale. La domanda che da molti anni si pongono gli educatori e prima ancora i pastori delle nostre Chiese, è se e in che misura il catechismo offra a bambini e ragazzi una formazione ed una preparazione adeguata alla comprensione del sacramento che stanno per ricevere, dove il “capire” dovrebbe implicare anche il “vivere” la fede, ma non è detto che così accada, anzi.

Uno dei segnali d’allarme è l’abbandono della parrocchia, a cominciare dalla messa domenicale, che si registra tra gli adolescenti subito dopo la Cresima. Giovani che non si vedono più per anni salvo poi, non tutti, ripresentarsi al momento del matrimonio.

Preso atto del fenomeno, nell’ultimo decennio in molte parrocchie italiane si sono diffusi percorsi sperimentali di catechesi, modi diversi dal ‘tradizionale’ incontro settimanale che molto somiglia (è una delle critiche avanzate) ad una lezione scolastica tanto che la scansione temporale della celebrazione del sacramento viene indicata con riferimento alla scuola, per esempio: comunione in terza elementare e cresima in seconda media. Anche in Umbria ci sono parrocchie e catechisti che hanno tentato vie alternative che vanno dal maggiore coinvolgimento dei genitori alla proposta di itinerari “esperienziali”.

Per fare il punto della situazione tutti i catechisti delle diocesi umbre sono convocati il 30 settembre ad Assisi per il Convegno catechistico regionale sul tema “I catechisti chiamati all’ascolto per rendere testimonianza di una gioia piena e traboccante”. L’appuntamento è al teatro Lyrick a Santa Maria degli Angeli scelto per accogliere le centinaia di catechisti impegnati in questo servizio nella Chiesa.

Un piccolo esercito, o meglio un organismo vivo che muta continuamente dimensioni e aspetto tanto che neppure le singole diocesi riescono ad avere un elenco aggiornato dei propri catechisti. Di loro si sa che sono tanti, di tutte le età e in gran parte donne, che tra i più grandi c’è chi fa il catechista per passione sotto la guida del parroco e chi ha studiato teologia nella scuola diocesana o anche al Teologico di Assisi. Tutti in prima fila in quel servizio che è al cuore della missione della Chiesa: annunciare il Vangelo, e anche, come dice l’apostolo Pietro “dare ragione della speranza che è in voi”.

Il convegno regionale sarà preceduto da una giornata di lavoro, presso la Domus Pacis, delle Commissioni degli uffici catechistici delle otto diocesi umbre che dovranno poi lavorare alla stesura di un percorso regionale di iniziazione cristiana (battesimo comunione e cresima).

Il convegno regionale, spiega don Luca Delunghi, responsabile della Commissione regionale per la catechesi, è l’ultimo dei convegni regionali sollecitati dall’Ufficio catechistico nazionale come convegno nazionale “diffuso” in cui fare “verifica e confronto” sulle sperimentazioni in atto “al fine di offrire un contributo, a partire dalle realtà diocesane, alla riflessione dei Vescovi circa il rinnovamento della catechesi”. Il tema comune, infatti, è “Come pietre vive’ – Rinnovare l’Iniziazione cristiana nelle nostre Chiese”.

E questo proprio sulla soglia dell’Anno della fede voluto da Papa Benedetto XVI per invitare ad una “autentica e rinnovata conversione al Signore, unico salvatore del mondo”. Un anno al quale anche le diocesi Umbre si stanno preparando con iniziative che verranno annunciate proprio al convegno regionale dei catechisti.

Per conoscere il programma, per info e iscrizioni: www.chiesainumbria.it

 

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