Comune di Perugia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/comune-di-perugia/ Settimanale di informazione regionale Thu, 27 Jun 2024 16:10:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Comune di Perugia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/comune-di-perugia/ 32 32 Il vescovo Maffeis saluta la neo sindaca Ferdinandi: “si cresce solo insieme” https://www.lavoce.it/il-vescovo-maffeis-saluta-la-neo-sindaca-ferdinandi-si-cresce-solo-insieme/ https://www.lavoce.it/il-vescovo-maffeis-saluta-la-neo-sindaca-ferdinandi-si-cresce-solo-insieme/#respond Thu, 27 Jun 2024 16:10:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76788

Vittoria Ferdinandi è la nuova sindaca del Comune di Perugia. La sua elezione è avvenuta a seguito del risultato del ballottaggio del 23-24 giugno scorso. A scrutinio completato, il secondo turno ha assegnato il 52,12% dei voti a Vittoria Ferdinandi (centrosinistra) che ha prevalso su Margherita Scoccia (centrodestra) che ha raccolto il 47,88% dei consensi. Martedì pomeriggio, 25 giugno, alle ore 18, presso la sala dei Sindaci di Palazzo dei Priori, alla presenza della Presidente della Commissione elettorale, Elena Mastrangeli, ha avuto luogo la proclamazione ufficiale della nuova sindaca di Perugia. Riportiamo di seguito la lettera di augurio inviata dall'arcivescovo Ivan Maffeis alla neo sindaca Ferdinandi.   Stimata Sindaca Ferdinandi, a nome della Chiesa diocesana, Le giunga un augurio sincero per la responsabilità amministrativa che si appresta ad assumere. Possa costruire con pazienza un consenso che sappia far sintesi dei diversi punti di vista: si cresce solo insieme. In questo orizzonte, un pensiero di riconoscenza va ad Andrea Romizi e alla sua squadra per il servizio assicurato al bene comune nei due mandati precedenti. Perugia, Lei lo sa, può contare sulla vitalità di un tessuto civile, innervato di persone e di realtà disponibili e solidali; un tessuto ricco di storia e di cultura con cui interpretare questo tempo complesso e aiutarsi a guardare avanti con fiducia. A tale tessuto, la nostra Chiesa intende continuare a dare il proprio contributo, secondo rapporti di rispetto e di collaborazione amichevole. Affido Lei, la Sua Giunta e l’intero Consiglio Comunale alla Madonna delle Grazie: “Vegli sul nostro popolo, infonda la speranza e susciti la carità, affinché la Città, confermando le sue più nobili tradizioni, continui ad essere faro di civiltà e promotrice di pace”. don Ivan, Vescovo]]>

Vittoria Ferdinandi è la nuova sindaca del Comune di Perugia. La sua elezione è avvenuta a seguito del risultato del ballottaggio del 23-24 giugno scorso. A scrutinio completato, il secondo turno ha assegnato il 52,12% dei voti a Vittoria Ferdinandi (centrosinistra) che ha prevalso su Margherita Scoccia (centrodestra) che ha raccolto il 47,88% dei consensi. Martedì pomeriggio, 25 giugno, alle ore 18, presso la sala dei Sindaci di Palazzo dei Priori, alla presenza della Presidente della Commissione elettorale, Elena Mastrangeli, ha avuto luogo la proclamazione ufficiale della nuova sindaca di Perugia. Riportiamo di seguito la lettera di augurio inviata dall'arcivescovo Ivan Maffeis alla neo sindaca Ferdinandi.   Stimata Sindaca Ferdinandi, a nome della Chiesa diocesana, Le giunga un augurio sincero per la responsabilità amministrativa che si appresta ad assumere. Possa costruire con pazienza un consenso che sappia far sintesi dei diversi punti di vista: si cresce solo insieme. In questo orizzonte, un pensiero di riconoscenza va ad Andrea Romizi e alla sua squadra per il servizio assicurato al bene comune nei due mandati precedenti. Perugia, Lei lo sa, può contare sulla vitalità di un tessuto civile, innervato di persone e di realtà disponibili e solidali; un tessuto ricco di storia e di cultura con cui interpretare questo tempo complesso e aiutarsi a guardare avanti con fiducia. A tale tessuto, la nostra Chiesa intende continuare a dare il proprio contributo, secondo rapporti di rispetto e di collaborazione amichevole. Affido Lei, la Sua Giunta e l’intero Consiglio Comunale alla Madonna delle Grazie: “Vegli sul nostro popolo, infonda la speranza e susciti la carità, affinché la Città, confermando le sue più nobili tradizioni, continui ad essere faro di civiltà e promotrice di pace”. don Ivan, Vescovo]]>
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Amministrative: comincia a salire la febbre elettorale https://www.lavoce.it/amministrative-europee-comincia-salire-febbre-elettorale/ https://www.lavoce.it/amministrative-europee-comincia-salire-febbre-elettorale/#respond Thu, 01 Feb 2024 18:21:17 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74763 Un uomo e una donna rovesciano un'urna elettorale sul tavolo con dentro schede elettorali

Le pagine dei giornali locali e gli altri media regionali ormai da settimane si sono popolati di dibattiti e “schermaglie” politiche e amministrative. Segno che la “febbre” dei borsini elettorali comincia a salire, in vista delle prossime elezioni amministrative per il rinnovo di buona parte delle amministrazioni comunali umbre e, in autunno, anche del Consiglio e della Presidenza regionali.

In Umbria si vota l'8 e il 9 giugno

In base a quanto deciso dal Consiglio dei ministri in questi ultimi giorni, dunque, anche in Umbria si voterà sabato 8 e domenica 9 giugno, nell’election day che accorperà le consultazioni amministrative e quelle per il rinnovo dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo, oltre alle regionali del Piemonte.

Dove si voterà per le amministrative

Nella nostra regione sono 60 sul totale di 92 (quindi oltre il 65 per cento) - i Comuni chiamati al rinnovo di Sindaco e Consiglio comunale. Si voterà nel capoluogo regionale, cioè a Perugia (162.362 abitanti secondo il Censimento Istat del 2021) dove Andrea Romizi è al termine del secondo mandato da primo cittadino e il centro-destra cerca di rimanere compatto al governo cittadino.

Comuni con popolazione sopra i 15mila abitanti

E si vota anche in altri sei comuni umbri con popolazione superiore alla soglia dei 15mila abitanti. Si tratta di Bastia Umbra, 21.256 abitanti e Paola Lungarotti (centrodestra) come sindaca uscente disponibile a ricandidarsi; Castiglione del Lago, 15.193 abitanti e Matteo Burico (centro-sinistra) uscente e già ricandidato nei mesi scorsi dal Pd; Foligno, 55.503 abitanti e Stefano Zuccarini (centrodestra) uscente e con certezza di ricandidatura; Gubbio, 30.650 abitanti e Filippo Mario Stirati (centro-sinistra) alla fine del secondo mandato, con tante voci ma poche certezze sulle candidature nei vari schieramenti; Marsciano, 18.038 abitanti e Francesca Mele (centro-destra) come sindaca uscente e anche ricandidata per il secondo mandato; Orvieto, in provincia di Terni, con 19.689 abitanti e Roberta Tardani in cerca del “bis” con il centro-destra che sembra compatto sul suo nome.

Gli altri comuni con popolazione sotto i 15mila abitanti

Oltre ai sette comuni più grandi della regione, dove si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno (eventuali turni di ballottaggio fissati per il 22 e 23 giugno), andranno alle urne anche 53 comuni con popolazione sotto ai 15mila abitanti, quindi con la proclamazione del Sindaco direttamente dopo il primo turno. Tra questi, c’è la curiosità del sistema elettorale nel comune di Gualdo Tadino: nel Censimento del 2021 gli abitanti sono scesi sotto quota 15mila (14.313 per la precisione) e quindi il primo cittadino sarà proclamato dopo il primo fine-settimana elettorale. Il sindaco uscente Massimiliano Presciutti (centrosinistra) per altro si è dichiarato disponibile a un terzo mandato reso possibile per decreto dal Consiglio dei ministri.

In Umbria, oltre a Gualdo Tadino il Sindaco potrà ricandidarsi anche a Magione (ma Giacomo Chiodini del Pd ha già detto che non si ripresenta), a San Giustino (anche Paolo Fratini sembra intenzionato a tornare alla sua occupazione fuori dall’amministrazione locale), mentre Spello e Panicale, rispettivamente, Moreno Landrini e Giulio Cherubini potrebbero ricandidarsi per il terzo mandato. Le ultime disposizioni del Governo lanciano - almeno in linea teorica - anche la figura del “sindaco a vita”, visto che nei Comuni con meno di 5mila abitanti non ci sono limiti ai mandati.

Fissate per l’8 e 9 giugno le date di amministrative ed europee

Il Consiglio dei ministri ha fissato le date delle prossime elezioni per l’8 e il 9 giugno. Per la terza volta si andrà, quindi, al voto di sabato come già accaduto nel 2004 e nel 2009 quando al governo c’era Silvio Berlusconi. Saranno 3.701 i comuni alle urne, per un totale di quasi 17 milioni di votanti. Tra queste città ci sono 27 capoluoghi di provincia e sei anche di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. Nel corso del 2024 poi si eleggerà il presidente in Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria. Si parte con la Sardegna, il prossimo 25 febbraio. Il 10 marzo toccherà all’Abruzzo, mentre il Piemonte sceglie l’accorpamento con le amministrative e le europee di giugno. L’ultima regione ad andare alle urne, in ordine di tempo, sarà l’Umbria, in autunno, mentre è ancora attesa la decisione della Basilicata che potrebbe però arrivare nei prossimi giorni e forse sarà in aprile.
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Un uomo e una donna rovesciano un'urna elettorale sul tavolo con dentro schede elettorali

Le pagine dei giornali locali e gli altri media regionali ormai da settimane si sono popolati di dibattiti e “schermaglie” politiche e amministrative. Segno che la “febbre” dei borsini elettorali comincia a salire, in vista delle prossime elezioni amministrative per il rinnovo di buona parte delle amministrazioni comunali umbre e, in autunno, anche del Consiglio e della Presidenza regionali.

In Umbria si vota l'8 e il 9 giugno

In base a quanto deciso dal Consiglio dei ministri in questi ultimi giorni, dunque, anche in Umbria si voterà sabato 8 e domenica 9 giugno, nell’election day che accorperà le consultazioni amministrative e quelle per il rinnovo dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo, oltre alle regionali del Piemonte.

Dove si voterà per le amministrative

Nella nostra regione sono 60 sul totale di 92 (quindi oltre il 65 per cento) - i Comuni chiamati al rinnovo di Sindaco e Consiglio comunale. Si voterà nel capoluogo regionale, cioè a Perugia (162.362 abitanti secondo il Censimento Istat del 2021) dove Andrea Romizi è al termine del secondo mandato da primo cittadino e il centro-destra cerca di rimanere compatto al governo cittadino.

Comuni con popolazione sopra i 15mila abitanti

E si vota anche in altri sei comuni umbri con popolazione superiore alla soglia dei 15mila abitanti. Si tratta di Bastia Umbra, 21.256 abitanti e Paola Lungarotti (centrodestra) come sindaca uscente disponibile a ricandidarsi; Castiglione del Lago, 15.193 abitanti e Matteo Burico (centro-sinistra) uscente e già ricandidato nei mesi scorsi dal Pd; Foligno, 55.503 abitanti e Stefano Zuccarini (centrodestra) uscente e con certezza di ricandidatura; Gubbio, 30.650 abitanti e Filippo Mario Stirati (centro-sinistra) alla fine del secondo mandato, con tante voci ma poche certezze sulle candidature nei vari schieramenti; Marsciano, 18.038 abitanti e Francesca Mele (centro-destra) come sindaca uscente e anche ricandidata per il secondo mandato; Orvieto, in provincia di Terni, con 19.689 abitanti e Roberta Tardani in cerca del “bis” con il centro-destra che sembra compatto sul suo nome.

Gli altri comuni con popolazione sotto i 15mila abitanti

Oltre ai sette comuni più grandi della regione, dove si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno (eventuali turni di ballottaggio fissati per il 22 e 23 giugno), andranno alle urne anche 53 comuni con popolazione sotto ai 15mila abitanti, quindi con la proclamazione del Sindaco direttamente dopo il primo turno. Tra questi, c’è la curiosità del sistema elettorale nel comune di Gualdo Tadino: nel Censimento del 2021 gli abitanti sono scesi sotto quota 15mila (14.313 per la precisione) e quindi il primo cittadino sarà proclamato dopo il primo fine-settimana elettorale. Il sindaco uscente Massimiliano Presciutti (centrosinistra) per altro si è dichiarato disponibile a un terzo mandato reso possibile per decreto dal Consiglio dei ministri.

In Umbria, oltre a Gualdo Tadino il Sindaco potrà ricandidarsi anche a Magione (ma Giacomo Chiodini del Pd ha già detto che non si ripresenta), a San Giustino (anche Paolo Fratini sembra intenzionato a tornare alla sua occupazione fuori dall’amministrazione locale), mentre Spello e Panicale, rispettivamente, Moreno Landrini e Giulio Cherubini potrebbero ricandidarsi per il terzo mandato. Le ultime disposizioni del Governo lanciano - almeno in linea teorica - anche la figura del “sindaco a vita”, visto che nei Comuni con meno di 5mila abitanti non ci sono limiti ai mandati.

Fissate per l’8 e 9 giugno le date di amministrative ed europee

Il Consiglio dei ministri ha fissato le date delle prossime elezioni per l’8 e il 9 giugno. Per la terza volta si andrà, quindi, al voto di sabato come già accaduto nel 2004 e nel 2009 quando al governo c’era Silvio Berlusconi. Saranno 3.701 i comuni alle urne, per un totale di quasi 17 milioni di votanti. Tra queste città ci sono 27 capoluoghi di provincia e sei anche di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. Nel corso del 2024 poi si eleggerà il presidente in Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria. Si parte con la Sardegna, il prossimo 25 febbraio. Il 10 marzo toccherà all’Abruzzo, mentre il Piemonte sceglie l’accorpamento con le amministrative e le europee di giugno. L’ultima regione ad andare alle urne, in ordine di tempo, sarà l’Umbria, in autunno, mentre è ancora attesa la decisione della Basilicata che potrebbe però arrivare nei prossimi giorni e forse sarà in aprile.
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‘Rete di Argento’, al via il progetto a sostegno dell’invecchiamento attivo https://www.lavoce.it/rete-di-argento-al-via-il-progetto-a-sostegno-dellinvecchiamento-attivo/ https://www.lavoce.it/rete-di-argento-al-via-il-progetto-a-sostegno-dellinvecchiamento-attivo/#respond Tue, 31 Oct 2023 13:38:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73868 rete di argento

È giunto al nastro di partenza, il 1 novembre, l’innovativo progetto Rete di Argento promosso in collaborazione tra Fondazione di Carità San Lorenzo (ente capofila e braccio operativo della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve), Comune di Perugia (con know how e risorse materiali), USL Umbria 1 - Distretto del Perugino (con know how e risorse finanziarie), Polizia di Stato (con know how), Associazione Coordinamento Centri Socio Culturali di Perugia e Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus. Questo progetto è previsto dal Bando Welfare 2023 per gli anziani: cura, promozione e risorsa della Fondazione Perugia (ente finanziatore), nell’ambito del suo Documento programmatico 2023-2025, definito tra le proprie linee strategiche d’intervento con il raggiungimento dell’obiettivo sostenibile n. 3 dell’Agenda ONU 2030.

I protagonisti-destinatari del progetto Rete di Argento

 Rete di Argento durerà un anno ed è rivolto agli anziani over 65 autosufficienti residenti nel Comune di Perugia e a tutti gli Enti pubblici e del Terzo settore impegnati a promuovere iniziative volte a coinvolgere gli stessi anziani in attività aggregative territoriali, spesso laboratoriali, in cui si sentano ancora soggetti attivi e non passivi della società.

Partendo dall’invecchiamento demografico

 Si tratta di un progetto impegnativo, che affronta il crescente fenomeno dell’invecchiamento demografico da cui non è immune il capoluogo regionale dove la popolazione compresa nella fascia d’età dai 65 anni in su supera le quaranta mila unità, pari al venticinque per cento della popolazione complessiva (Istat 2022). Altro dato significativo è l’indice di ricambio della popolazione (il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione, 60-64 anni, e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro, 15-19 anni).

A Perugia, nel 2022, questo indice è stato del 201,1 cioè 201,1 anziani ogni cento giovani, mentre venti anni prima (2002) gli anziani erano 166,5. Dati che ripropongono il tema della sostenibilità dello Stato sociale negli anni a venire. Infatti, più sono gli anziani in pensione in rapporto ai giovani che possono lavorare, pagare tasse e contributi sociali e finanziare il Welfare State, e meno un Paese può guardare con serenità al proprio futuro.

Solitudine e isolamento, fenomeni preoccupanti

 Con l’aumento della popolazione anziana aumenta anche la condizione patologica della solitudine, con ricadute negative sulla qualità della vita, e dell’isolamento sociale, sempre più spesso associato alla riduzione della vita perché favorisce l’insorgenza di gravi malattie (secondo uno studio precedente al Covid-19 citato dal quotidiano Avvenire del 19/04/2019).

Finalità, obiettivi e scopi del progetto Rete di Argento 

 Per questo ed altri motivi si è messo in cantiere il progetto Rete di Argento per contribuire ad impostare azioni sia preventive e di contrasto dei fenomeni solitudine e isolamento sia protettive dei soggetti a maggior rischio a partire dal riconoscere all’anziano il diritto di avere un ruolo attivo nella società. Come ? Promuovendo, attraverso un approccio sperimentale e innovativo quale Rete di Argento, lo sviluppo, il rafforzamento ed il coordinamento delle risorse e delle sinergie attive e attivabili nel territorio per innescare metodi e processi finalizzati ad incoraggiare le esperienze aggregative e l’invecchiamento attivo della popolazione anziana. Inoltre il progetto si prefigge di dare vita a una alleanza-rete tra Enti pubblici e Terzo settore preposti a creare le condizioni di un ruolo attivo degli over 65 nella società, coinvolgendo e valorizzando le esperienze già presenti nel territorio in ambito aggregativo della popolazione anziana. Questo anche per incoraggiare il coinvolgimento della comunità locale allo scopo di favorirne la partecipazione ad un corretto processo di invecchiamento attivo e la prevenzione alla condizione della solitudine.

Tre macro ambiti di intervento del progetto

Si tratta di governance, prevenzione e sperimentazione. Il primo comprende, nello specifico, lo sviluppo e la valorizzazione del networking partendo dalle risorse e dalle opportunità già attive e potenzialmente attivabili nel territorio, la sensibilizzazione della comunità sul tema dell’invecchiamento attivo e l’ampliamento della rete di Enti pubblici e del Terzo settore impegnati in materia. Per fare un esempio, la Fondazione di Carità San Lorenzo, con risorse proprie derivanti da attività di raccolta fondi, contributo 8xmille alla Chiesa cattolica e con alcuni volontari, gestisce un laboratorio di bomboniere solidali che coinvolge degli over 65 abitanti nei quartieri perugini di via Cortonese e di Madonna Alta. Mentre l’ambito della prevenzione comprende l’attivazione di percorsi informativi su corretti e sani stili di vita (alimentare, attività fisica e rischi-pericoli del gioco d’azzardo) e sul rischio delle truffe online attraverso la messa a disposizione da parte della Polizia di Stato del know how, realizzando incontri finalizzati a prevenire tali rischi. L’ambito della sperimentazione riguarda, oltre al nuovo modello di governance, l’attivazione e la gestione di un servizio di welfare informale itinerante, la mappatura delle risorse e dei servizi attivi nel territorio, la realizzazione di una piattaforma digitale attraverso la quale valorizzare i servizi, informare la comunità sulle opportunità presenti e facilitare il contatto e la relazione tra i destinatari e gli stakeholders che erogano i servizi.

 Perché è innovativo Rete di Argento ?

Lo spiega il responsabile dell’Area Progetti della Caritas diocesana di Perugia, il dottor Alfonso Dragone, soffermandosi sui menzionati tre macro ambiti.

"Innanzitutto è innovativo per il suo modello di governance -sottolinea il responsabile Caritas- perché promuove il coordinamento e la valorizzazione delle risorse presenti sul territorio in un’ottica di sistema integrato.

Altro aspetto significativo, è la realizzazione di una mappa dei servizi fruibile tramite una piattaforma digitale in grado di valorizzare le risorse e le opportunità presenti nell’ambito dell’invecchiamento attivo e le relazioni tra la popolazione anziana e gli stakeholders che erogano servizi, come la Caritas diocesana attraverso una serie di laboratori attivati negli ultimi anni. Non va neppure trascurato l’aspetto della sostenibilità nel tempo di Rete di Argento -evidenzia Alfonso Dragone- soprattutto sotto il suo profilo gestionale, che «consiste nel rendere il tavolo del suo coordinamento un elemento strutturale del processo di gestione in modo che le buone pratiche e i benefici generati dal modello di sistema proseguano nel tempo".

Mettere a sistema le risorse della comunità

 Ne è convinta l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia, Edi Cicchi, adendo con grande convinzione al progetto proposto dalla Fondazione di Carità San Lorenzo.

"Poiché -dichiara- riteniamo che il tema dell'invecchiamento attivo sia tra gli elementi fondanti del sistema di welfare che punta alla prevenzione. Sistema che, oggi fa sempre più fatica a dare risposte ad anziani fragili o non autosufficienti. Penso che un progetto nel territorio in grado di coordinare attività di diversi soggetti istituzionali e non, sia fondamentale. Oggi sempre di più sono gli anziani che vivono nella nostra città ed un invecchiamento di qualità può determinare davvero un valore anche in termini economici e non solo sociale. Se dovessi dire con due battute, mi verrebbe da pensare che ci sono sempre più Anchise ma sempre meno Enea che possono supportare il carico del numero sempre più rilevante di anziani a Perugia.

Ormai il detto per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio può essere adattato anche per gli anziani. E questo mi pare sia proprio lo spirito del progetto che fonda la sua azione nel mettere a sistema le risorse della comunità".

Il Questore di Perugia: Vicini alle fasce deboli

 "La Polizia di Stato che rappresento nella provincia -Questore della provincia di Perugia, Fausto Lamparelli- è orgogliosa di essere partner dell’innovativo progetto Rete di Argento, in collaborazione con la Fondazione di Carità San Lorenzo, Comune di Perugia, USL Umbria 1 - Distretto del Perugino, Associazione Coordinamento Centri Socio-Culturali di Perugia e Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus.

L’importanza della collaborazione e della sinergia tra Istituzioni, Forze dell’Ordine e cittadini per costituire quell’importante rete di attori a supporto dell’invecchiamento attivo e consentire alle persone anziane di partecipare a convegni informativi utili alla prevenzione di reati che li vedono purtroppo vittime di persone senza scrupoli che approfittano delle fasce deboli della società per arricchirsi illecitamente. Attraverso il progetto Rete di Argento -commenta il dottor Lamparelli- saremo vicini alle fasce deboli della società per aiutarli a tutelarsi informandoli e formandoli alla prevenzione di truffe, furti e ogni genere di pericoli, compresi quelli derivanti dall’uso inconsapevole della rete internet".

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rete di argento

È giunto al nastro di partenza, il 1 novembre, l’innovativo progetto Rete di Argento promosso in collaborazione tra Fondazione di Carità San Lorenzo (ente capofila e braccio operativo della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve), Comune di Perugia (con know how e risorse materiali), USL Umbria 1 - Distretto del Perugino (con know how e risorse finanziarie), Polizia di Stato (con know how), Associazione Coordinamento Centri Socio Culturali di Perugia e Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus. Questo progetto è previsto dal Bando Welfare 2023 per gli anziani: cura, promozione e risorsa della Fondazione Perugia (ente finanziatore), nell’ambito del suo Documento programmatico 2023-2025, definito tra le proprie linee strategiche d’intervento con il raggiungimento dell’obiettivo sostenibile n. 3 dell’Agenda ONU 2030.

I protagonisti-destinatari del progetto Rete di Argento

 Rete di Argento durerà un anno ed è rivolto agli anziani over 65 autosufficienti residenti nel Comune di Perugia e a tutti gli Enti pubblici e del Terzo settore impegnati a promuovere iniziative volte a coinvolgere gli stessi anziani in attività aggregative territoriali, spesso laboratoriali, in cui si sentano ancora soggetti attivi e non passivi della società.

Partendo dall’invecchiamento demografico

 Si tratta di un progetto impegnativo, che affronta il crescente fenomeno dell’invecchiamento demografico da cui non è immune il capoluogo regionale dove la popolazione compresa nella fascia d’età dai 65 anni in su supera le quaranta mila unità, pari al venticinque per cento della popolazione complessiva (Istat 2022). Altro dato significativo è l’indice di ricambio della popolazione (il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione, 60-64 anni, e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro, 15-19 anni).

A Perugia, nel 2022, questo indice è stato del 201,1 cioè 201,1 anziani ogni cento giovani, mentre venti anni prima (2002) gli anziani erano 166,5. Dati che ripropongono il tema della sostenibilità dello Stato sociale negli anni a venire. Infatti, più sono gli anziani in pensione in rapporto ai giovani che possono lavorare, pagare tasse e contributi sociali e finanziare il Welfare State, e meno un Paese può guardare con serenità al proprio futuro.

Solitudine e isolamento, fenomeni preoccupanti

 Con l’aumento della popolazione anziana aumenta anche la condizione patologica della solitudine, con ricadute negative sulla qualità della vita, e dell’isolamento sociale, sempre più spesso associato alla riduzione della vita perché favorisce l’insorgenza di gravi malattie (secondo uno studio precedente al Covid-19 citato dal quotidiano Avvenire del 19/04/2019).

Finalità, obiettivi e scopi del progetto Rete di Argento 

 Per questo ed altri motivi si è messo in cantiere il progetto Rete di Argento per contribuire ad impostare azioni sia preventive e di contrasto dei fenomeni solitudine e isolamento sia protettive dei soggetti a maggior rischio a partire dal riconoscere all’anziano il diritto di avere un ruolo attivo nella società. Come ? Promuovendo, attraverso un approccio sperimentale e innovativo quale Rete di Argento, lo sviluppo, il rafforzamento ed il coordinamento delle risorse e delle sinergie attive e attivabili nel territorio per innescare metodi e processi finalizzati ad incoraggiare le esperienze aggregative e l’invecchiamento attivo della popolazione anziana. Inoltre il progetto si prefigge di dare vita a una alleanza-rete tra Enti pubblici e Terzo settore preposti a creare le condizioni di un ruolo attivo degli over 65 nella società, coinvolgendo e valorizzando le esperienze già presenti nel territorio in ambito aggregativo della popolazione anziana. Questo anche per incoraggiare il coinvolgimento della comunità locale allo scopo di favorirne la partecipazione ad un corretto processo di invecchiamento attivo e la prevenzione alla condizione della solitudine.

Tre macro ambiti di intervento del progetto

Si tratta di governance, prevenzione e sperimentazione. Il primo comprende, nello specifico, lo sviluppo e la valorizzazione del networking partendo dalle risorse e dalle opportunità già attive e potenzialmente attivabili nel territorio, la sensibilizzazione della comunità sul tema dell’invecchiamento attivo e l’ampliamento della rete di Enti pubblici e del Terzo settore impegnati in materia. Per fare un esempio, la Fondazione di Carità San Lorenzo, con risorse proprie derivanti da attività di raccolta fondi, contributo 8xmille alla Chiesa cattolica e con alcuni volontari, gestisce un laboratorio di bomboniere solidali che coinvolge degli over 65 abitanti nei quartieri perugini di via Cortonese e di Madonna Alta. Mentre l’ambito della prevenzione comprende l’attivazione di percorsi informativi su corretti e sani stili di vita (alimentare, attività fisica e rischi-pericoli del gioco d’azzardo) e sul rischio delle truffe online attraverso la messa a disposizione da parte della Polizia di Stato del know how, realizzando incontri finalizzati a prevenire tali rischi. L’ambito della sperimentazione riguarda, oltre al nuovo modello di governance, l’attivazione e la gestione di un servizio di welfare informale itinerante, la mappatura delle risorse e dei servizi attivi nel territorio, la realizzazione di una piattaforma digitale attraverso la quale valorizzare i servizi, informare la comunità sulle opportunità presenti e facilitare il contatto e la relazione tra i destinatari e gli stakeholders che erogano i servizi.

 Perché è innovativo Rete di Argento ?

Lo spiega il responsabile dell’Area Progetti della Caritas diocesana di Perugia, il dottor Alfonso Dragone, soffermandosi sui menzionati tre macro ambiti.

"Innanzitutto è innovativo per il suo modello di governance -sottolinea il responsabile Caritas- perché promuove il coordinamento e la valorizzazione delle risorse presenti sul territorio in un’ottica di sistema integrato.

Altro aspetto significativo, è la realizzazione di una mappa dei servizi fruibile tramite una piattaforma digitale in grado di valorizzare le risorse e le opportunità presenti nell’ambito dell’invecchiamento attivo e le relazioni tra la popolazione anziana e gli stakeholders che erogano servizi, come la Caritas diocesana attraverso una serie di laboratori attivati negli ultimi anni. Non va neppure trascurato l’aspetto della sostenibilità nel tempo di Rete di Argento -evidenzia Alfonso Dragone- soprattutto sotto il suo profilo gestionale, che «consiste nel rendere il tavolo del suo coordinamento un elemento strutturale del processo di gestione in modo che le buone pratiche e i benefici generati dal modello di sistema proseguano nel tempo".

Mettere a sistema le risorse della comunità

 Ne è convinta l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia, Edi Cicchi, adendo con grande convinzione al progetto proposto dalla Fondazione di Carità San Lorenzo.

"Poiché -dichiara- riteniamo che il tema dell'invecchiamento attivo sia tra gli elementi fondanti del sistema di welfare che punta alla prevenzione. Sistema che, oggi fa sempre più fatica a dare risposte ad anziani fragili o non autosufficienti. Penso che un progetto nel territorio in grado di coordinare attività di diversi soggetti istituzionali e non, sia fondamentale. Oggi sempre di più sono gli anziani che vivono nella nostra città ed un invecchiamento di qualità può determinare davvero un valore anche in termini economici e non solo sociale. Se dovessi dire con due battute, mi verrebbe da pensare che ci sono sempre più Anchise ma sempre meno Enea che possono supportare il carico del numero sempre più rilevante di anziani a Perugia.

Ormai il detto per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio può essere adattato anche per gli anziani. E questo mi pare sia proprio lo spirito del progetto che fonda la sua azione nel mettere a sistema le risorse della comunità".

Il Questore di Perugia: Vicini alle fasce deboli

 "La Polizia di Stato che rappresento nella provincia -Questore della provincia di Perugia, Fausto Lamparelli- è orgogliosa di essere partner dell’innovativo progetto Rete di Argento, in collaborazione con la Fondazione di Carità San Lorenzo, Comune di Perugia, USL Umbria 1 - Distretto del Perugino, Associazione Coordinamento Centri Socio-Culturali di Perugia e Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus.

L’importanza della collaborazione e della sinergia tra Istituzioni, Forze dell’Ordine e cittadini per costituire quell’importante rete di attori a supporto dell’invecchiamento attivo e consentire alle persone anziane di partecipare a convegni informativi utili alla prevenzione di reati che li vedono purtroppo vittime di persone senza scrupoli che approfittano delle fasce deboli della società per arricchirsi illecitamente. Attraverso il progetto Rete di Argento -commenta il dottor Lamparelli- saremo vicini alle fasce deboli della società per aiutarli a tutelarsi informandoli e formandoli alla prevenzione di truffe, furti e ogni genere di pericoli, compresi quelli derivanti dall’uso inconsapevole della rete internet".

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L’Istituto Don Bosco e monsignor Rocchetta iscritti all’Albo d’Oro di Perugia https://www.lavoce.it/listituto-don-bosco-e-monsignor-rocchetta-iscritti-allalbo-doro-di-perugia/ Mon, 20 Jun 2022 15:07:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67387 Albo d'Oro di Perugia

L'Istituto Don Bosco e monsignor Carlo Rocchetta, tra i nuovi iscritti all'Albo d'Oro di Perugia. La decisione, deliberata nell'ultima seduta dal Consiglio comunale, è stata ufficializzata nel corso della tradizionale cerimonia alla presenza delle massime autorità civili e militari nella Sala dei Notari, a conclusione delle celebrazioni per il 20 giugno.

Le motivazioni dell'iscrizione all'Albo d'Oro di Perugia

Istituto Don Bosco

"Arrivati a Perugia nel 1922 -si legge nella motivazione dell'iscrizione- i Salesiani si sono subito calati nella vita di un rione speciale, quello di Porta Sant’Angelo, dove hanno vissuto e condiviso con slancio le ansie e le speranze della povera gente. In poco tempo si sono guadagnati la stima e l’ammirazione di tutti per la cordiale socievolezza e il modello di vita esemplare, qualità che nel tempo non sono mai venute meno e che hanno permesso loro di dedicarsi all’educazione dei giovani perugini con grande passione, lavorando con impegno sempre costante nella nostra comunità al fine di dare concretezza al sistema educativo di Don Bosco, teso a formare buoni cristiani e onesti cittadini". A ritirare il premio per l’Istituto Don Bosco è stato il Rettore maggiore della congregazione dei salesiani don Angel Fernandez Artime che, ha voluto ringraziare Perugia e le sue Istituzioni a nome delle congregazioni salesiane.

Monsignor Carlo Rocchetta

Già docente di sacramentaria alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Facoltà Teologica di Firenze, attualmente è docente presso l’Istituto Teologico di Assisi. E’ socio fondatore della Società Italiana per la Ricerca Teologica (SIRT), e dell’Accademia Internazionale della Spiritualità Matrimoniale (INTAMS) con sede a Bruxelles, oltre che direttore del Corso di Teologia Sistematica di Bologna ed autore di numerose pubblicazioni e contributi a riviste scientifiche. Nel corso del suo impegno ministeriale, ha sentito il forte desiderio di dedicarsi completamente alla famiglia e, in particolare, alle coppie in crisi e ai loro figli, ai coniugi soli e separati. Un’esigenza interiore profonda, come una vocazione nella vocazione, che lo ha portato a lasciare le cattedre e gli altri impegni a livello nazionale, per dedicarsi totalmente a questa missione o servizio. Le sue opere più recenti nascono, così, dall’attività di assistente spirituale presso il Centro Familiare Casa della Tenerezza di Perugia, che si occupa dell’accoglienza di coppie in difficoltà, della formazione alla vita coniugale e dello studio sulla teologia del matrimonio e della famiglia. Il suo messaggio la tenerezza, insieme con la misericordia, salverà il mondo ed il concetto di tenerezza intesa come un modo di pensare, di amare, di relazionarsi, sono ispirazione delle Scuole della tenerezza che si tengono a Perugia e stimolo per noi tutti ad umanizzare i rapporti interpersonali, le relazioni e la società, basandoli non sull’avere ma sull’essere”.

Il plauso dell'Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve

L'amministratore diocesano di Perugia-Città della Pieve monsignor Marco Salvi esprime il plauso e l'apprezzamento dell'Archidiocesi per l'Iscrizione all'Albo d'Oro della Città di Perugia 2022 di due importanti realtà della vita ecclesiale perugina: l'Istituto Don Bosco, di cui quest'anno ricorre il centenario della presenza dell'opera salesiana in città, e monsignor Carlo Rocchetta, fondatore della Casa della Tenerezza che si occupa dell’accoglienza di coppie in difficoltà, della formazione alla vita coniugale e dello studio sulla teologia del matrimonio e della famiglia.

"Questo riconoscimento -nota monsignor Salvi- è un segnale di attenzione importante verso due ambiti pastorali a cui l’Archidiocesi presta da sempre particolare attenzione: la formazione dei giovani e la vita coniugale.

Siamo grati al Signore per la presenza di questi due grandi e preziosi doni, che sono patrimonio dell'intera città e, l'Iscrizione all'Albo d'Oro è un atto importante che esprime valori di condivisione e di comunione, costituendo un segnale di speranza per il futuro.

Desidero esprimere tutta la mia gratitudine -conclude l’amministratore diocesano- a monsignor Carlo Rocchetta e a don Giovanni Molinari, direttore della Casa Salesiana di Perugia, e a tutti i loro collaboratori, per il grande lavoro che svolgono quotidianamente con amore e dedizione. Sono grato al sindaco Andrea Romizi e al Consiglio comunale, per l'importante riconoscimento, segno di un'ulteriore attenzione verso l'azione pastorale portata avanti dall'Archidiocesi che tiene molto alla crescita spirituale, umana e sociale del territorio diocesano".

Iscritti all'Albo d'Oro di Perugia anche il professor Alberto Grohmann e l'attore e regista Giampiero Frondini

Quella che rappresenta la massima onorificenza della città capoluogo, è stata assegnata quest'anno anche al professor Alberto Grohmann, docente emerito di Studi Economici presso l'Università di Perugia, e all'attore e regista Giampiero Frondini, storico fondatore della compagnia teatrale Fontemaggiore.]]>
Albo d'Oro di Perugia

L'Istituto Don Bosco e monsignor Carlo Rocchetta, tra i nuovi iscritti all'Albo d'Oro di Perugia. La decisione, deliberata nell'ultima seduta dal Consiglio comunale, è stata ufficializzata nel corso della tradizionale cerimonia alla presenza delle massime autorità civili e militari nella Sala dei Notari, a conclusione delle celebrazioni per il 20 giugno.

Le motivazioni dell'iscrizione all'Albo d'Oro di Perugia

Istituto Don Bosco

"Arrivati a Perugia nel 1922 -si legge nella motivazione dell'iscrizione- i Salesiani si sono subito calati nella vita di un rione speciale, quello di Porta Sant’Angelo, dove hanno vissuto e condiviso con slancio le ansie e le speranze della povera gente. In poco tempo si sono guadagnati la stima e l’ammirazione di tutti per la cordiale socievolezza e il modello di vita esemplare, qualità che nel tempo non sono mai venute meno e che hanno permesso loro di dedicarsi all’educazione dei giovani perugini con grande passione, lavorando con impegno sempre costante nella nostra comunità al fine di dare concretezza al sistema educativo di Don Bosco, teso a formare buoni cristiani e onesti cittadini". A ritirare il premio per l’Istituto Don Bosco è stato il Rettore maggiore della congregazione dei salesiani don Angel Fernandez Artime che, ha voluto ringraziare Perugia e le sue Istituzioni a nome delle congregazioni salesiane.

Monsignor Carlo Rocchetta

Già docente di sacramentaria alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Facoltà Teologica di Firenze, attualmente è docente presso l’Istituto Teologico di Assisi. E’ socio fondatore della Società Italiana per la Ricerca Teologica (SIRT), e dell’Accademia Internazionale della Spiritualità Matrimoniale (INTAMS) con sede a Bruxelles, oltre che direttore del Corso di Teologia Sistematica di Bologna ed autore di numerose pubblicazioni e contributi a riviste scientifiche. Nel corso del suo impegno ministeriale, ha sentito il forte desiderio di dedicarsi completamente alla famiglia e, in particolare, alle coppie in crisi e ai loro figli, ai coniugi soli e separati. Un’esigenza interiore profonda, come una vocazione nella vocazione, che lo ha portato a lasciare le cattedre e gli altri impegni a livello nazionale, per dedicarsi totalmente a questa missione o servizio. Le sue opere più recenti nascono, così, dall’attività di assistente spirituale presso il Centro Familiare Casa della Tenerezza di Perugia, che si occupa dell’accoglienza di coppie in difficoltà, della formazione alla vita coniugale e dello studio sulla teologia del matrimonio e della famiglia. Il suo messaggio la tenerezza, insieme con la misericordia, salverà il mondo ed il concetto di tenerezza intesa come un modo di pensare, di amare, di relazionarsi, sono ispirazione delle Scuole della tenerezza che si tengono a Perugia e stimolo per noi tutti ad umanizzare i rapporti interpersonali, le relazioni e la società, basandoli non sull’avere ma sull’essere”.

Il plauso dell'Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve

L'amministratore diocesano di Perugia-Città della Pieve monsignor Marco Salvi esprime il plauso e l'apprezzamento dell'Archidiocesi per l'Iscrizione all'Albo d'Oro della Città di Perugia 2022 di due importanti realtà della vita ecclesiale perugina: l'Istituto Don Bosco, di cui quest'anno ricorre il centenario della presenza dell'opera salesiana in città, e monsignor Carlo Rocchetta, fondatore della Casa della Tenerezza che si occupa dell’accoglienza di coppie in difficoltà, della formazione alla vita coniugale e dello studio sulla teologia del matrimonio e della famiglia.

"Questo riconoscimento -nota monsignor Salvi- è un segnale di attenzione importante verso due ambiti pastorali a cui l’Archidiocesi presta da sempre particolare attenzione: la formazione dei giovani e la vita coniugale.

Siamo grati al Signore per la presenza di questi due grandi e preziosi doni, che sono patrimonio dell'intera città e, l'Iscrizione all'Albo d'Oro è un atto importante che esprime valori di condivisione e di comunione, costituendo un segnale di speranza per il futuro.

Desidero esprimere tutta la mia gratitudine -conclude l’amministratore diocesano- a monsignor Carlo Rocchetta e a don Giovanni Molinari, direttore della Casa Salesiana di Perugia, e a tutti i loro collaboratori, per il grande lavoro che svolgono quotidianamente con amore e dedizione. Sono grato al sindaco Andrea Romizi e al Consiglio comunale, per l'importante riconoscimento, segno di un'ulteriore attenzione verso l'azione pastorale portata avanti dall'Archidiocesi che tiene molto alla crescita spirituale, umana e sociale del territorio diocesano".

Iscritti all'Albo d'Oro di Perugia anche il professor Alberto Grohmann e l'attore e regista Giampiero Frondini

Quella che rappresenta la massima onorificenza della città capoluogo, è stata assegnata quest'anno anche al professor Alberto Grohmann, docente emerito di Studi Economici presso l'Università di Perugia, e all'attore e regista Giampiero Frondini, storico fondatore della compagnia teatrale Fontemaggiore.]]>
‘Aspettando Perugino’ : un unico biglietto per cinque musei di Perugia https://www.lavoce.it/aspettando-perugino-un-unico-biglietto-per-cinque-musei-di-perugia/ Mon, 11 Apr 2022 16:25:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66114 Aspettando Perugino

Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia, un unico biglietto per cinque musei è l'iniziativa che è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso la Sala del Dottorato nelle Logge della Cattedrale di San Lorenzo. Organizzata di concerto tra i proprietari e i gestori dei musei, con il patrocinio del Comune di Perugia e dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve, rappresenta un’ulteriore occasione di conoscenza e valorizzazione del grande patrimonio culturale della città. Un omaggio a uno dei suoi più illustri cittadini, Pietro Perugino, in attesa delle celebrazioni del cinquecentenario dalla morte nel 2023. Un biglietto unico, che al costo di 13 euro, permetterà l’ingresso all’interno di cinque musei cittadini, alcuni dei luoghi nei quali sono conservate opere di Pietro Vannucci detto il Perugino e di altri grandi artisti del Rinascimento. Un percorso diffuso che, dal Colle del Sole alle porte del Colle Landone (l’attuale piazza della Repubblica), consentirà al visitatore di approfondire il contesto in cui visse e operò l'artista nativo di Città della Pieve.

Aspettando Perugino, un percorso diffuso attraverso le opere dell'artista del Rinascimento

Acquistabile dal 12 aprile, presso le biglietterie di tutti e cinque i musei (anche on line per i musei che consentono questa forma di acquisto), sarà nominativo, con una validità di tre giorni. Consentirà di visitare la Cappella di San Severo, dove è conservata l’unica opera di Raffaello rimasta in città completata dopo la morte dell’artista dal suo ormai anziano maestro Perugino; il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo dove, tra le altre opere, spicca la straordinaria Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli; il Nobile Collegio della Mercanzia, con le sue preziose e rare decorazioni lignee tre-quattrocentesche; il Nobile Collegio del Cambio, con il ciclo di affreschi capolavoro di Perugino completato nel 1500 e firmato con il suo celebre autoritratto; il Museo di Palazzo Baldeschi al Corso, nella cui prestigiosa collezione è conservata la Madonna con il Bambino e due cherubini del Perugino. Un'iniziativa, pensata per favorire una fruizione autonoma degli stessi, in un percorso che sarà lo stesso visitatore a costruire, grazie anche alle informazioni di approfondimento accessibili tramite la scansione di QR code. "Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia -ha commentato monsignor Marco Salvi vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, delegato per le celebrazioni dei cinquecento anni della morte di Pietro Perugino- costituisce un segnale di unione e di condivisione importante per l'offerta culturale e turistica della città a cui l'Archidiocesi tiene particolarmente. Fare rete e condividere progettualità è uno degli obiettivi fondamentali che dobbiamo perseguire per creare un’offerta culturale stabile, che possa andare anche oltre il 2023: questa prima occasione, frutto di sinergie significative tra enti ed istituzioni, è un’occasione di cui dobbiamo fare tesoro".    ]]>
Aspettando Perugino

Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia, un unico biglietto per cinque musei è l'iniziativa che è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso la Sala del Dottorato nelle Logge della Cattedrale di San Lorenzo. Organizzata di concerto tra i proprietari e i gestori dei musei, con il patrocinio del Comune di Perugia e dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve, rappresenta un’ulteriore occasione di conoscenza e valorizzazione del grande patrimonio culturale della città. Un omaggio a uno dei suoi più illustri cittadini, Pietro Perugino, in attesa delle celebrazioni del cinquecentenario dalla morte nel 2023. Un biglietto unico, che al costo di 13 euro, permetterà l’ingresso all’interno di cinque musei cittadini, alcuni dei luoghi nei quali sono conservate opere di Pietro Vannucci detto il Perugino e di altri grandi artisti del Rinascimento. Un percorso diffuso che, dal Colle del Sole alle porte del Colle Landone (l’attuale piazza della Repubblica), consentirà al visitatore di approfondire il contesto in cui visse e operò l'artista nativo di Città della Pieve.

Aspettando Perugino, un percorso diffuso attraverso le opere dell'artista del Rinascimento

Acquistabile dal 12 aprile, presso le biglietterie di tutti e cinque i musei (anche on line per i musei che consentono questa forma di acquisto), sarà nominativo, con una validità di tre giorni. Consentirà di visitare la Cappella di San Severo, dove è conservata l’unica opera di Raffaello rimasta in città completata dopo la morte dell’artista dal suo ormai anziano maestro Perugino; il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo dove, tra le altre opere, spicca la straordinaria Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli; il Nobile Collegio della Mercanzia, con le sue preziose e rare decorazioni lignee tre-quattrocentesche; il Nobile Collegio del Cambio, con il ciclo di affreschi capolavoro di Perugino completato nel 1500 e firmato con il suo celebre autoritratto; il Museo di Palazzo Baldeschi al Corso, nella cui prestigiosa collezione è conservata la Madonna con il Bambino e due cherubini del Perugino. Un'iniziativa, pensata per favorire una fruizione autonoma degli stessi, in un percorso che sarà lo stesso visitatore a costruire, grazie anche alle informazioni di approfondimento accessibili tramite la scansione di QR code. "Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia -ha commentato monsignor Marco Salvi vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, delegato per le celebrazioni dei cinquecento anni della morte di Pietro Perugino- costituisce un segnale di unione e di condivisione importante per l'offerta culturale e turistica della città a cui l'Archidiocesi tiene particolarmente. Fare rete e condividere progettualità è uno degli obiettivi fondamentali che dobbiamo perseguire per creare un’offerta culturale stabile, che possa andare anche oltre il 2023: questa prima occasione, frutto di sinergie significative tra enti ed istituzioni, è un’occasione di cui dobbiamo fare tesoro".    ]]>
Il vescovo emerito di Perugia Giuseppe Chiaretti è tornato alla Casa del Padre. Sabato mattina il funerale https://www.lavoce.it/il-vescovo-emerito-di-perugia-giuseppe-chiaretti-e-tornato-alla-casa-del-padre/ https://www.lavoce.it/il-vescovo-emerito-di-perugia-giuseppe-chiaretti-e-tornato-alla-casa-del-padre/#comments Thu, 02 Dec 2021 14:25:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63471

Monsignor Giuseppe Chiaretti è tornato alla Casa del Padre. Il presule, è deceduto oggi giovedì 2 dicembre alle ore 13.20 presso la Rsa Fontenuovo di Perugia. Era nato a Leonessa in provincia di Rieti, già Diocesi di Spoleto, il 19 aprile 1933, e ordinato presbitero l’8 dicembre 1955. Consacrato vescovo dal cardinale Sebastiano Baggio, nella cattedrale di Spoleto, il 15 maggio 1983, ed è stato il primo pastore della nuova diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, eretta da Giovanni Paolo II con decreto del 30 settembre 1986. Nel 1995, era passato alla sede arcivescovile metropolitana di Perugia-Città della Pieve dove aveva fatto solenne ingresso il 28 gennaio 1996. Nel maggio 2005, fu poi nominato vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Monsignor Chiaretti, aveva concluso il suo ministero episcopale, il 16 luglio 2009, giorno in cui papa Benedetto XVI accettò le sue dimissioni per raggiunti limiti d’età nominando suo successore monsignor Gualtiero Bassetti.

Il cordoglio del cardinale Bassetti

Il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, esprime sentite condoglianze ed è vicino con la preghiera alla sorella di monsignor Chiaretti, Piera, e a tutti i familiari. Il cardinale, anche poche sere fa aveva fatto visita al suo predecessore unendosi a lui in preghiera. Tutta la diocesi si unisce alla preghiera di suffragio per il vescovo Chiaretti.

Sabato mattina il rito funebre

La salma sarà esposta oggi giovedì 2 dicembre dalle ore 19 alle ore 21 e venerdì 3 dicembre dalle 8 alle ore 22 con Veglia di preghiera alle ore 21 nella cappella di Sant'Onofrio interna alla Cattedrale di San Lorenzo in Perugia. Il funerale avrà luogo nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia sabato 4 dicembre 2021 alle ore 10, presieduto dall'arcivescovo card. Gualtiero Bassetti. La tumulazione avverrà nella Cattedrale di San Benedetto del Tronto , dove è stato primo Vescovo, a partire dalle ore 15 sempre di sabato 4 dicembre, con celebrazione presieduta dal vescovo Carlo Bresciani. [gallery td_select_gallery_slide="slide" columns="2" ids="63749,63748,63494,63493"]

Il cordoglio della Conferenza episcopale umbra

La Conferenza Episcopale Umbra ricorda con ammirazione e gratitudine il lungo ministero episcopale dell’arcivescovo Giuseppe Chiaretti nella diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto prima e di Perugia-Città della Pieve poi, facendo memoria anche del suo servizio alle Chiese che sono in Italia come vice presidente della Conferenza episcopale italiana e a quelle umbre come presidente della Conferenza episcopale regionale. «Uomo di fede e di cultura, sapiente educatore – ricorda l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu mons. Renato Boccardo -, lascia un segno indelebile in coloro che sono stati suoi alunni e collaboratori, così come nelle parrocchie che lo hanno avuto come pastore e nella diocesi di Spoleto tutta che ha servito come Vicario generale dell’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti».

Il cordoglio delle istituzioni

Dal Comune di Perugia

E’ un giorno triste per la comunità perugina per la notizia della scomparsa di Monsignor Giuseppe Chiaretti, già Vescovo dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve. “Apprendiamo con dolore della scomparsa di Monsignor Chiaretti – commentano il sindaco Andrea Romizi e tutti i componenti dell’Amministrazione comunale – per tanti anni guida spirituale della nostra comunità e punto di riferimento per i fedeli. Lo ricordiamo con stima ed affetto per l’instancabile opera prestata nei confronti della nostra città, sempre con passione, modi pacati e gentili. Chiaretti ha amato Perugia e la sua gente, riservando un gesto di attenzione a chi aveva più bisogno ed agli ultimi, affinché non si sentissero mai soli. Con lui se ne va un pezzo importante della nostra storia”.

Dall'Anci Umbria

“E’ con profondo dolore che apprendo la notizia della scomparsa di Monsignor Giuseppe Chiaretti e a nome di Anci Umbria, di tutti i Sindaci, esprimo cordoglio per il lutto che ha colpito la Chiesa umbra”: è quanto afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini. “Siamo molto vicini ai familiari di Monsignor Chiaretti, che ricordiamo con grande riconoscenza per l'apporto che ha saputo dare a tutti i fedeli e per essere stato una guida preziosa per le nostre comunità”.

Dalla presidente Tesei e Giunta regionale

“Ho appreso con grande tristezza la notizia della morte di Monsignor Giuseppe Chiaretti. Vorrei esprimere il mio personale e profondo cordoglio, e quello di tutta la Giunta regionale, per il lutto che ha colpito la ‘chiesa umbra’”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che ha voluto manifestare “grande vicinanza” ai familiari di Monsignor Chiaretti ed alla comunità cattolica umbra che “con lui perde un instancabile testimone della missione evangelica e pastorale. Un pensiero particolare va all’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, di cui Monsignor Chiaretti è stato per molti anni preziosa guida”.

Dal Consiglio regionale

Il presidente Marco Squarta ed i vice presidenti Paola Fioroni e Michele Bettarelli esprimono il cordoglio dell'Assemblea legislativa per la morte del vescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti. Il Presule viene ricordato come “persona di alta cultura, dallo sguardo buono e coinvolgente, sempre vicino al suo popolo. La sua straordinaria attività pastorale – è scritto nella nota - lascia un segno indelebile non solo nelle molte comunità della nostra regione che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne le sue straordinarie qualità, ma anche nella Conferenza episcopale italiana dove ha ricoperto, in passato, il ruolo di vice presidente”.

Dalla Camera di Commercio dell'Umbria

La Camera di Commercio dell’Umbria, nella persona del suo presidente Giorgio Mencaroni, si stringe commossa nel ricordo di monsignor Giuseppe Chiaretti che si è spento ieri a Perugia. “La sua straordinaria attività pastorale lungo 66 anni di sacerdozio lascia un segno indelebile. Quanti lo hanno conosciuto – ha sottolineato Mencaroni - ne ricordano la lucida intelligenza, il carattere mite, umile e la grande cultura mai ostentata. In quella che è stata la Camera di Commercio di Perugia monsignor Chiaretti era solito passare ogni anno sotto le feste natalizie per un incontro col personale e uno scambio di auguri: in tali occasioni aveva sempre una parola di conforto e di speranza per tutti, anche per i non credenti”.  ]]>

Monsignor Giuseppe Chiaretti è tornato alla Casa del Padre. Il presule, è deceduto oggi giovedì 2 dicembre alle ore 13.20 presso la Rsa Fontenuovo di Perugia. Era nato a Leonessa in provincia di Rieti, già Diocesi di Spoleto, il 19 aprile 1933, e ordinato presbitero l’8 dicembre 1955. Consacrato vescovo dal cardinale Sebastiano Baggio, nella cattedrale di Spoleto, il 15 maggio 1983, ed è stato il primo pastore della nuova diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, eretta da Giovanni Paolo II con decreto del 30 settembre 1986. Nel 1995, era passato alla sede arcivescovile metropolitana di Perugia-Città della Pieve dove aveva fatto solenne ingresso il 28 gennaio 1996. Nel maggio 2005, fu poi nominato vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Monsignor Chiaretti, aveva concluso il suo ministero episcopale, il 16 luglio 2009, giorno in cui papa Benedetto XVI accettò le sue dimissioni per raggiunti limiti d’età nominando suo successore monsignor Gualtiero Bassetti.

Il cordoglio del cardinale Bassetti

Il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, esprime sentite condoglianze ed è vicino con la preghiera alla sorella di monsignor Chiaretti, Piera, e a tutti i familiari. Il cardinale, anche poche sere fa aveva fatto visita al suo predecessore unendosi a lui in preghiera. Tutta la diocesi si unisce alla preghiera di suffragio per il vescovo Chiaretti.

Sabato mattina il rito funebre

La salma sarà esposta oggi giovedì 2 dicembre dalle ore 19 alle ore 21 e venerdì 3 dicembre dalle 8 alle ore 22 con Veglia di preghiera alle ore 21 nella cappella di Sant'Onofrio interna alla Cattedrale di San Lorenzo in Perugia. Il funerale avrà luogo nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia sabato 4 dicembre 2021 alle ore 10, presieduto dall'arcivescovo card. Gualtiero Bassetti. La tumulazione avverrà nella Cattedrale di San Benedetto del Tronto , dove è stato primo Vescovo, a partire dalle ore 15 sempre di sabato 4 dicembre, con celebrazione presieduta dal vescovo Carlo Bresciani. [gallery td_select_gallery_slide="slide" columns="2" ids="63749,63748,63494,63493"]

Il cordoglio della Conferenza episcopale umbra

La Conferenza Episcopale Umbra ricorda con ammirazione e gratitudine il lungo ministero episcopale dell’arcivescovo Giuseppe Chiaretti nella diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto prima e di Perugia-Città della Pieve poi, facendo memoria anche del suo servizio alle Chiese che sono in Italia come vice presidente della Conferenza episcopale italiana e a quelle umbre come presidente della Conferenza episcopale regionale. «Uomo di fede e di cultura, sapiente educatore – ricorda l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu mons. Renato Boccardo -, lascia un segno indelebile in coloro che sono stati suoi alunni e collaboratori, così come nelle parrocchie che lo hanno avuto come pastore e nella diocesi di Spoleto tutta che ha servito come Vicario generale dell’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti».

Il cordoglio delle istituzioni

Dal Comune di Perugia

E’ un giorno triste per la comunità perugina per la notizia della scomparsa di Monsignor Giuseppe Chiaretti, già Vescovo dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve. “Apprendiamo con dolore della scomparsa di Monsignor Chiaretti – commentano il sindaco Andrea Romizi e tutti i componenti dell’Amministrazione comunale – per tanti anni guida spirituale della nostra comunità e punto di riferimento per i fedeli. Lo ricordiamo con stima ed affetto per l’instancabile opera prestata nei confronti della nostra città, sempre con passione, modi pacati e gentili. Chiaretti ha amato Perugia e la sua gente, riservando un gesto di attenzione a chi aveva più bisogno ed agli ultimi, affinché non si sentissero mai soli. Con lui se ne va un pezzo importante della nostra storia”.

Dall'Anci Umbria

“E’ con profondo dolore che apprendo la notizia della scomparsa di Monsignor Giuseppe Chiaretti e a nome di Anci Umbria, di tutti i Sindaci, esprimo cordoglio per il lutto che ha colpito la Chiesa umbra”: è quanto afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini. “Siamo molto vicini ai familiari di Monsignor Chiaretti, che ricordiamo con grande riconoscenza per l'apporto che ha saputo dare a tutti i fedeli e per essere stato una guida preziosa per le nostre comunità”.

Dalla presidente Tesei e Giunta regionale

“Ho appreso con grande tristezza la notizia della morte di Monsignor Giuseppe Chiaretti. Vorrei esprimere il mio personale e profondo cordoglio, e quello di tutta la Giunta regionale, per il lutto che ha colpito la ‘chiesa umbra’”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che ha voluto manifestare “grande vicinanza” ai familiari di Monsignor Chiaretti ed alla comunità cattolica umbra che “con lui perde un instancabile testimone della missione evangelica e pastorale. Un pensiero particolare va all’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, di cui Monsignor Chiaretti è stato per molti anni preziosa guida”.

Dal Consiglio regionale

Il presidente Marco Squarta ed i vice presidenti Paola Fioroni e Michele Bettarelli esprimono il cordoglio dell'Assemblea legislativa per la morte del vescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti. Il Presule viene ricordato come “persona di alta cultura, dallo sguardo buono e coinvolgente, sempre vicino al suo popolo. La sua straordinaria attività pastorale – è scritto nella nota - lascia un segno indelebile non solo nelle molte comunità della nostra regione che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne le sue straordinarie qualità, ma anche nella Conferenza episcopale italiana dove ha ricoperto, in passato, il ruolo di vice presidente”.

Dalla Camera di Commercio dell'Umbria

La Camera di Commercio dell’Umbria, nella persona del suo presidente Giorgio Mencaroni, si stringe commossa nel ricordo di monsignor Giuseppe Chiaretti che si è spento ieri a Perugia. “La sua straordinaria attività pastorale lungo 66 anni di sacerdozio lascia un segno indelebile. Quanti lo hanno conosciuto – ha sottolineato Mencaroni - ne ricordano la lucida intelligenza, il carattere mite, umile e la grande cultura mai ostentata. In quella che è stata la Camera di Commercio di Perugia monsignor Chiaretti era solito passare ogni anno sotto le feste natalizie per un incontro col personale e uno scambio di auguri: in tali occasioni aveva sempre una parola di conforto e di speranza per tutti, anche per i non credenti”.  ]]>
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Bassetti: Ercolano difese il popolo da lupi rapaci. È modello per noi https://www.lavoce.it/bassetti-ercolano-difese-il-popolo-da-lupi-rapaci-e-modello-per-noi/ Sun, 07 Nov 2021 20:04:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63027

Nella messa celebrata nella festa di sant’Ercolano vescovo martire, questa mattina l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha indicato il santo patrono di Perugia come modello per coloro che hanno responsabilità di cura di un popolo. Ercolano, ha detto il Cardinale, “è un modello anzitutto per me, suo successore”. “Di fronte a tanti lupi rapaci, e ce ne sono anche oggi, Ercolano seppe difendere il suo gregge con la parola, con l’esempio e sopratutto con la sua carità apostolica, e seppe mettersi a difesa della sua città impedendo, con la sua autorevolezza morale, che i piccoli e i poveri rimanessero schiacciati. Grande sant’Ercolano!” ha esclamato Bassetti. (Ascolta l'omelia- prima parte) [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/11/Omelia-Bassetti-1.mp3"][/audio]

Bassetti: penso alle famiglie che vivono grande prova e tribolazione

Quest’anno il Cardinale ha voluto rivolgere un “pensiero particolarmente affettuoso a tutte le famiglie che maggiormente hanno risentito dei disagi causati dal Covid e che vivono, o hanno vissuto situazioni di grande prova e tribolazione”, ricordando con dolore che “in qualche famiglia ci sono stati anche due morti…”. “Vorrei poterle avvicinare una per una - ha aggiunto - per chiedere loro come stai, quali sono i problemi che ti affliggono?”. (Ascolta l'omelia- seconda parte) [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/11/Omelia-Bassetti-2.mp3"][/audio] “La pandemia ci ha veramente messo alla prova più di quello che pensiamo” ha sottolineato Bassetti ricordando famiglie in cui sono cambiate le relazioni e in alcuni casi “è diventato anche più difficile prendersi cura gli uni degli altri”. [gallery td_gallery_title_input="Alcuni momenti della celebrazione nella chiesa di Sant'Ercolano presieduta dal Cardinale Gualtiero Bassetti" td_select_gallery_slide="slide" ids="63047,63046,63045,63044,63043,63042,63041,63040"]

La pandemia ha cambiato le relazioni

I cambiamenti indotti dalla Pandemia hanno riguardato anche il modo di vivere la fede. “Devo anche constatare, e lo dico con una nota di malinconia, - ha detto Bassetti -che si è molto allentata la partecipazione alla messa domenicale e molti si sono accontentati, e si accontentano ancora, di assistervi dal salotto di casa”. “ Ma io dico - ha aggiunto il Cardinale - non è la stessa messa, non facciamoci illusioni! Io faccio sempre questo esempio: quando hai fame ti basta nutrirti dei prodotti che vedi pubblicizzati dalla televisione? No. Nessuno può nutrirsi di immagini. E la stessa cosa è per la partecipazione all’eucarestia. Se non si può fare diversamente è un conto, ma non può diventare una alternativa”. “Se non ci nutriamo del cibo reale non potremo sopravvivere e così per il cibo spirituale” ha detto il Cardinale. (Ascolta l'omelia- terza parte) [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/11/Omelia-Bassetti-3.mp3"][/audio] Pensando al tempo che abbiamo di fronte “io non so - ha detto il Cardinale - quanto potrà durare questo periodo di incertezza e di fragilità, ma una cosa raccomando a tutti: fate in modo che nessuno resti solo”. Un appello che Bassetti ha rivolto alle parrocchie, alle istituzioni di volontariato, e “naturalmente” alle “istituzioni civili che devono fare tutto il possibile per quello che loro compete”.

Prendersi cura del vicino a noi

Non bastano però le istituzioni a prendersi cura, ha ammonito il Cardinale, “ma bisogna che ciascuno di noi allarghi gli spazi del proprio cuore per condividere, farsi attento, rendersi disponibili” perché la persona che ha bisogno di sostegno e di aiuto potrebbe essere il nostro vicino di casa o un familiare e magari “basterebbe un saluto, un invito per un compleanno, o una festa di famiglia per farlo sentire meno solo”. (Ascolta l'omelia- quarta e ultima parte) [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/11/Omelia-Bassetti-4.mp3"][/audio] “Sì, è vero, c’è tanto dolore attorno a noi, ma la terra è piena e traboccante dell’amore di Dio e dei nostri Santi, e dobbiamo crederci davvero che l’amore e la misericordia dei nostri santi vince tutto e supera tutto perché sono profondamente vere le parole del Salmo 9 su cui dovremmo spesso ritornare, e che dice ‘Signore tu vedi il nostro affanno e il nostro dolore’ ma non basta che tu veda: tu lo prendi tutti nelle tue mani”. Abbiate questa certezza, questa fiducia”, ha concluso Bassetti: “nonostante tutto quello che vi capiti nella vita, Dio vi sorride e lo prende nelle sue mani e lo condivide con voi”.

Acceso il cero votivo della città

Il cardinale arcivescovo di Perugia - Città della pieve, ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme al rettore don Francesco Benussi e alla presenza dei rappresentati delle Istituzioni civili e del Sodalizio di San Martino. La liturgia è stata animata da “I Madrigalisti di Perugia”. Nel rispetto delle norme antiCovid numerosi fedeli hanno partecipato alla messa che si è conclusa con la preghiera a Sant’Ercolano e con l’accensione da parte del sindaco Andrea Romizi del cero votivo offerto dal Comune di Perugia, che arde di fronte al reliquiario si Sant’Ercolano esposto per la sua festa.]]>

Nella messa celebrata nella festa di sant’Ercolano vescovo martire, questa mattina l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha indicato il santo patrono di Perugia come modello per coloro che hanno responsabilità di cura di un popolo. Ercolano, ha detto il Cardinale, “è un modello anzitutto per me, suo successore”. “Di fronte a tanti lupi rapaci, e ce ne sono anche oggi, Ercolano seppe difendere il suo gregge con la parola, con l’esempio e sopratutto con la sua carità apostolica, e seppe mettersi a difesa della sua città impedendo, con la sua autorevolezza morale, che i piccoli e i poveri rimanessero schiacciati. Grande sant’Ercolano!” ha esclamato Bassetti. (Ascolta l'omelia- prima parte) [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/11/Omelia-Bassetti-1.mp3"][/audio]

Bassetti: penso alle famiglie che vivono grande prova e tribolazione

Quest’anno il Cardinale ha voluto rivolgere un “pensiero particolarmente affettuoso a tutte le famiglie che maggiormente hanno risentito dei disagi causati dal Covid e che vivono, o hanno vissuto situazioni di grande prova e tribolazione”, ricordando con dolore che “in qualche famiglia ci sono stati anche due morti…”. “Vorrei poterle avvicinare una per una - ha aggiunto - per chiedere loro come stai, quali sono i problemi che ti affliggono?”. (Ascolta l'omelia- seconda parte) [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/11/Omelia-Bassetti-2.mp3"][/audio] “La pandemia ci ha veramente messo alla prova più di quello che pensiamo” ha sottolineato Bassetti ricordando famiglie in cui sono cambiate le relazioni e in alcuni casi “è diventato anche più difficile prendersi cura gli uni degli altri”. [gallery td_gallery_title_input="Alcuni momenti della celebrazione nella chiesa di Sant'Ercolano presieduta dal Cardinale Gualtiero Bassetti" td_select_gallery_slide="slide" ids="63047,63046,63045,63044,63043,63042,63041,63040"]

La pandemia ha cambiato le relazioni

I cambiamenti indotti dalla Pandemia hanno riguardato anche il modo di vivere la fede. “Devo anche constatare, e lo dico con una nota di malinconia, - ha detto Bassetti -che si è molto allentata la partecipazione alla messa domenicale e molti si sono accontentati, e si accontentano ancora, di assistervi dal salotto di casa”. “ Ma io dico - ha aggiunto il Cardinale - non è la stessa messa, non facciamoci illusioni! Io faccio sempre questo esempio: quando hai fame ti basta nutrirti dei prodotti che vedi pubblicizzati dalla televisione? No. Nessuno può nutrirsi di immagini. E la stessa cosa è per la partecipazione all’eucarestia. Se non si può fare diversamente è un conto, ma non può diventare una alternativa”. “Se non ci nutriamo del cibo reale non potremo sopravvivere e così per il cibo spirituale” ha detto il Cardinale. (Ascolta l'omelia- terza parte) [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/11/Omelia-Bassetti-3.mp3"][/audio] Pensando al tempo che abbiamo di fronte “io non so - ha detto il Cardinale - quanto potrà durare questo periodo di incertezza e di fragilità, ma una cosa raccomando a tutti: fate in modo che nessuno resti solo”. Un appello che Bassetti ha rivolto alle parrocchie, alle istituzioni di volontariato, e “naturalmente” alle “istituzioni civili che devono fare tutto il possibile per quello che loro compete”.

Prendersi cura del vicino a noi

Non bastano però le istituzioni a prendersi cura, ha ammonito il Cardinale, “ma bisogna che ciascuno di noi allarghi gli spazi del proprio cuore per condividere, farsi attento, rendersi disponibili” perché la persona che ha bisogno di sostegno e di aiuto potrebbe essere il nostro vicino di casa o un familiare e magari “basterebbe un saluto, un invito per un compleanno, o una festa di famiglia per farlo sentire meno solo”. (Ascolta l'omelia- quarta e ultima parte) [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/11/Omelia-Bassetti-4.mp3"][/audio] “Sì, è vero, c’è tanto dolore attorno a noi, ma la terra è piena e traboccante dell’amore di Dio e dei nostri Santi, e dobbiamo crederci davvero che l’amore e la misericordia dei nostri santi vince tutto e supera tutto perché sono profondamente vere le parole del Salmo 9 su cui dovremmo spesso ritornare, e che dice ‘Signore tu vedi il nostro affanno e il nostro dolore’ ma non basta che tu veda: tu lo prendi tutti nelle tue mani”. Abbiate questa certezza, questa fiducia”, ha concluso Bassetti: “nonostante tutto quello che vi capiti nella vita, Dio vi sorride e lo prende nelle sue mani e lo condivide con voi”.

Acceso il cero votivo della città

Il cardinale arcivescovo di Perugia - Città della pieve, ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme al rettore don Francesco Benussi e alla presenza dei rappresentati delle Istituzioni civili e del Sodalizio di San Martino. La liturgia è stata animata da “I Madrigalisti di Perugia”. Nel rispetto delle norme antiCovid numerosi fedeli hanno partecipato alla messa che si è conclusa con la preghiera a Sant’Ercolano e con l’accensione da parte del sindaco Andrea Romizi del cero votivo offerto dal Comune di Perugia, che arde di fronte al reliquiario si Sant’Ercolano esposto per la sua festa.]]>
Comune di Perugia: avvisi per misure di sostegno a famiglie, anziani e studenti https://www.lavoce.it/comune-di-perugia-avvisi-per-misure-di-sostegno-a-famiglie-anziani-e-studenti/ Fri, 22 Jan 2021 18:45:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58973

Sul sito del Comune di Perugia sono stati pubblicati alcuni avvisi finalizzati al sostegno a famiglie, anziani e studenti.

Si tratta, in particolare, del bando Family help, relativo ai buoni servizio per prestazioni individuali di lavoro a domicilio, per finalità di conciliazione di tempi di vita e di lavoro di persone e famiglie, per il quale è possibile presentare domanda fino al prossimo 8 marzo 2021;

Dell’Avviso pubblico di selezione per la realizzazione di progetti di “domiciliarità per anziani non autosufficienti e per la riduzione della residenzialità”, anch’esso in scadenza l’8 marzo e, infine, dei Bandi istruzione della Regione Umbria, relativi a misure per il sostegno allo studio in favore delle famiglie, la cui domanda dovrà essere compilata online esclusivamente dalle ore 12 del 25 gennaio alle ore 12 del 24 febbraio prossimo.

 

Family help

Si tratta di contributi alla persona che lavora o è inserita in un percorso di formazione o qualificazione professionale, per servizi rivolti ad agevolare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, coniugare il diritto al lavoro con il lavoro di cura familiare, prioritariamente svolto dalle donne e, pertanto, a ridurre la disparità, creando le condizioni necessarie per una loro maggiore partecipazione e/o permanenza sul mercato del lavoro.

Chi può presentare domanda

Possono presentare domanda coloro che, maggiorenni, siano residenti in uno dei comuni della zona sociale 2 (Perugia, Corciano, Torgiano), siano cittadini italiani o cittadini comunitari o familiari extracomunitari di cittadini comunitari, titolari di carta di soggiorno o di diritto di soggiorno permanente, cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia (ivi compresi titolari di protezione internazionale, protezione umanitaria e richiedenti asilo), esclusi i titolari di visto di breve durata; che siano titolari di un contratto di lavoro, oppure svolgano un lavoro autonomo, oppure siano iscritti a un corso di formazione e/o di qualificazione professionale, o che svolgano un tirocinio extra-curriculare, pratica professionale, anche quella per l’accesso alle professioni ordinaristiche e si trovino nella condizione di doversi prendere cura di altre persone facenti parte del proprio nucleo familiare anagrafico, o legate da vincolo di parentela o di affinità in linea retta, o di coniugio/convivenza ai sensi della normativa vigente. Il contributo è concesso per un ammontare massimo di € 2.000,00 a persona a fronte di una spesa sostenuta e quietanzata per la retribuzione di prestazioni di lavoro rese da un lavoratore individuale a domicilio, sulla base di un rapporto di lavoro anche già in atto al momento di presentazione della domanda.

La domanda

La domanda deve essere presentata o a mezzo raccomandata a/r al seguente indirizzo: Comune di Perugia, Corso Vannucci, 19 –Perugia, oppure tramite posta elettronica certificata (Pec) al seguente indirizzo: comune.perugia@postacert.umbria.it. Come detto, la scadenza per la presentazione delle domande è l’8 marzo 2021.

Ulteriori informazioni e modelli di domanda all’indirizzo:

https://www.comune.perugia.it/avvisi/avviso-pubblico-family-help-buoni-servizio-per-prestazioni-individuali-di-lavoro-a-domicilio-2021

Progetti di domiciliarità per anziani non autosufficienti

Si tratta di contributi alla persona anziana non autosufficiente per lo svolgimento di un progetto personalizzato di domiciliarità e riduzione della residenzialità e, ove necessario, sulla base di P.A.P (Progetto assistenziale personalizzato) realizzato con i servizi territorialmente competenti, per la scelta di uno o più assistenti familiari. Il contributo è concesso per un importo massimo di € 3.000,00 per l’assunzione, con regolare contratto di lavoro ai sensi della normativa vigente, di un assistente familiare per un orario minimo di 24 ore settimanali e per una durata del rapporto di lavoro di almeno 12 mesi.  La durata massima del progetto di domiciliarità è di 12 mesi.

 

Chi può presentare la domanda

Possono presentare domanda le persone che, alla data di presentazione della stessa, abbiano compiuto i 65 anni di età, siano cittadini italiani o comunitari o familiari extracomunitari di cittadini comunitari, titolari di carta di soggiorno o di diritto di soggiorno permanente, o, ancora, cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia (ivi compresi titolari di protezione internazionale, protezione umanitaria e richiedenti asilo), esclusi i titolari di visto di breve durata; residenti in uno dei comuni della Zona sociale 2 e con un ISEE d’importo pari o inferiore ad Euro 20.000,00 in corso di validità e che si trovino in una delle seguenti condizioni:

- invalidità civile almeno pari al 75%;

- accertata condizione di disabilità ex art. 3 e ex art. 4 della legge 104/921

La domanda contenente la proposta progettuale di domiciliarità e la relativa richiesta di contributo dovrà essere presentata dalla persona anziana non autosufficiente in possesso dei requisiti o da chi la rappresenta legalmente a mezzo raccomandata a/r al seguente indirizzo: Comune di Perugia, Corso Vannucci, 19 -Perugia oppure tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo: comune.perugia@postacert.umbria.it entro l’8 marzo 2021.

Ulteriori informazioni all’indirizzo:

https://www.comune.perugia.it/avvisi/avviso-pubblico-di-selezione-per-la-realizzazione-di-progetti-di-domiciliarita-per-anziani-non-autosufficienti-e-per-la-riduzione-della-residenzialita-2021

Bandi istruzione

La Regione Umbria ha pubblicato il bando per la concessione di borse di studio a studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e il bando per il sostegno alle famiglie per il pagamento delle rette dei servizi socio-educativi per l’infanzia 0-6 anni.

I richiedenti possono registrarsi, inoltrare la domanda e ottenere tutte le informazioni utili sul portale regionale dedicato: https://sostegno-istruzione.regione.umbria.it/ dove sono presenti anche una sezione “FAQ” con le risposte alle domande più frequenti e una sezione “CONTATTI” per inviare eventuali comunicazioni.

La compilazione online delle domande potrà essere effettuata esclusivamente dalle ore 12:00 del 25 gennaio 2021 alle ore 12:00 del 24 febbraio 2021.

Ulteriori informazioni all’indirizzo: https://www.comune.perugia.it/avvisi/bandi-istruzione-misure-per-il-sostegno-allo-studio-in-favore-delle-famiglie

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Sul sito del Comune di Perugia sono stati pubblicati alcuni avvisi finalizzati al sostegno a famiglie, anziani e studenti.

Si tratta, in particolare, del bando Family help, relativo ai buoni servizio per prestazioni individuali di lavoro a domicilio, per finalità di conciliazione di tempi di vita e di lavoro di persone e famiglie, per il quale è possibile presentare domanda fino al prossimo 8 marzo 2021;

Dell’Avviso pubblico di selezione per la realizzazione di progetti di “domiciliarità per anziani non autosufficienti e per la riduzione della residenzialità”, anch’esso in scadenza l’8 marzo e, infine, dei Bandi istruzione della Regione Umbria, relativi a misure per il sostegno allo studio in favore delle famiglie, la cui domanda dovrà essere compilata online esclusivamente dalle ore 12 del 25 gennaio alle ore 12 del 24 febbraio prossimo.

 

Family help

Si tratta di contributi alla persona che lavora o è inserita in un percorso di formazione o qualificazione professionale, per servizi rivolti ad agevolare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, coniugare il diritto al lavoro con il lavoro di cura familiare, prioritariamente svolto dalle donne e, pertanto, a ridurre la disparità, creando le condizioni necessarie per una loro maggiore partecipazione e/o permanenza sul mercato del lavoro.

Chi può presentare domanda

Possono presentare domanda coloro che, maggiorenni, siano residenti in uno dei comuni della zona sociale 2 (Perugia, Corciano, Torgiano), siano cittadini italiani o cittadini comunitari o familiari extracomunitari di cittadini comunitari, titolari di carta di soggiorno o di diritto di soggiorno permanente, cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia (ivi compresi titolari di protezione internazionale, protezione umanitaria e richiedenti asilo), esclusi i titolari di visto di breve durata; che siano titolari di un contratto di lavoro, oppure svolgano un lavoro autonomo, oppure siano iscritti a un corso di formazione e/o di qualificazione professionale, o che svolgano un tirocinio extra-curriculare, pratica professionale, anche quella per l’accesso alle professioni ordinaristiche e si trovino nella condizione di doversi prendere cura di altre persone facenti parte del proprio nucleo familiare anagrafico, o legate da vincolo di parentela o di affinità in linea retta, o di coniugio/convivenza ai sensi della normativa vigente. Il contributo è concesso per un ammontare massimo di € 2.000,00 a persona a fronte di una spesa sostenuta e quietanzata per la retribuzione di prestazioni di lavoro rese da un lavoratore individuale a domicilio, sulla base di un rapporto di lavoro anche già in atto al momento di presentazione della domanda.

La domanda

La domanda deve essere presentata o a mezzo raccomandata a/r al seguente indirizzo: Comune di Perugia, Corso Vannucci, 19 –Perugia, oppure tramite posta elettronica certificata (Pec) al seguente indirizzo: comune.perugia@postacert.umbria.it. Come detto, la scadenza per la presentazione delle domande è l’8 marzo 2021.

Ulteriori informazioni e modelli di domanda all’indirizzo:

https://www.comune.perugia.it/avvisi/avviso-pubblico-family-help-buoni-servizio-per-prestazioni-individuali-di-lavoro-a-domicilio-2021

Progetti di domiciliarità per anziani non autosufficienti

Si tratta di contributi alla persona anziana non autosufficiente per lo svolgimento di un progetto personalizzato di domiciliarità e riduzione della residenzialità e, ove necessario, sulla base di P.A.P (Progetto assistenziale personalizzato) realizzato con i servizi territorialmente competenti, per la scelta di uno o più assistenti familiari. Il contributo è concesso per un importo massimo di € 3.000,00 per l’assunzione, con regolare contratto di lavoro ai sensi della normativa vigente, di un assistente familiare per un orario minimo di 24 ore settimanali e per una durata del rapporto di lavoro di almeno 12 mesi.  La durata massima del progetto di domiciliarità è di 12 mesi.

 

Chi può presentare la domanda

Possono presentare domanda le persone che, alla data di presentazione della stessa, abbiano compiuto i 65 anni di età, siano cittadini italiani o comunitari o familiari extracomunitari di cittadini comunitari, titolari di carta di soggiorno o di diritto di soggiorno permanente, o, ancora, cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia (ivi compresi titolari di protezione internazionale, protezione umanitaria e richiedenti asilo), esclusi i titolari di visto di breve durata; residenti in uno dei comuni della Zona sociale 2 e con un ISEE d’importo pari o inferiore ad Euro 20.000,00 in corso di validità e che si trovino in una delle seguenti condizioni:

- invalidità civile almeno pari al 75%;

- accertata condizione di disabilità ex art. 3 e ex art. 4 della legge 104/921

La domanda contenente la proposta progettuale di domiciliarità e la relativa richiesta di contributo dovrà essere presentata dalla persona anziana non autosufficiente in possesso dei requisiti o da chi la rappresenta legalmente a mezzo raccomandata a/r al seguente indirizzo: Comune di Perugia, Corso Vannucci, 19 -Perugia oppure tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo: comune.perugia@postacert.umbria.it entro l’8 marzo 2021.

Ulteriori informazioni all’indirizzo:

https://www.comune.perugia.it/avvisi/avviso-pubblico-di-selezione-per-la-realizzazione-di-progetti-di-domiciliarita-per-anziani-non-autosufficienti-e-per-la-riduzione-della-residenzialita-2021

Bandi istruzione

La Regione Umbria ha pubblicato il bando per la concessione di borse di studio a studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e il bando per il sostegno alle famiglie per il pagamento delle rette dei servizi socio-educativi per l’infanzia 0-6 anni.

I richiedenti possono registrarsi, inoltrare la domanda e ottenere tutte le informazioni utili sul portale regionale dedicato: https://sostegno-istruzione.regione.umbria.it/ dove sono presenti anche una sezione “FAQ” con le risposte alle domande più frequenti e una sezione “CONTATTI” per inviare eventuali comunicazioni.

La compilazione online delle domande potrà essere effettuata esclusivamente dalle ore 12:00 del 25 gennaio 2021 alle ore 12:00 del 24 febbraio 2021.

Ulteriori informazioni all’indirizzo: https://www.comune.perugia.it/avvisi/bandi-istruzione-misure-per-il-sostegno-allo-studio-in-favore-delle-famiglie

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Perugia. Intervista in esclusiva al sindaco Romizi: le opere fatte, la ricandidatura https://www.lavoce.it/perugia-intervista-romizi/ Thu, 04 Oct 2018 12:00:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53055 Romizi

Un pannello in compensato su cui è stesa una grande carta dell’intero territorio comunale di Perugia, con le sue 54 frazioni, su ognuna delle qua- li è attaccata una bandierina con scritta la priorità da realizzare: il campo sportivo, il cimitero, le fognature, l’illuminazione... Non usa mezzi tecnologici avanzati, il 40enne sindaco del capoluogo umbro, Andrea Romizi (intervista del 14/06/2014), per ricordarsi tutte le mattine quali sono i suoi impegni da quel giugno 2014 in cui, vincendo il ballottaggio contro il suo coetaneo di centrosinistra e sindaco uscente Wladimiro Boccali, portò lo schieramento di centrodestra (corroborato da alcune liste civiche) a guidare, per la prima volta dal dopo-guerra, la più grande città dell’Umbria. Nella prossima primavera, Romizi si ricandiderà. Con La Voce, in un pomeriggio di fine settembre nel suo ufficio di palazzo dei Priori, Romizi accetta di fare un primo bilancio di questi cinque anni con la fascia tricolore addosso. Sindaco, partiamo dalla sicurezza, tema riportato purtroppo alla ribalta della cronaca dall’uccisione di un tunisino a Fontivegge, omicidio per il quale è stato arrestato un altro tunisino. Un regolamento di conti legato - pare - allo spaccio di droga che da anni si registra in quella zona della città. “Non nascondo che dopo quel fatto gravissimo sono stato male. E mi sono interrogato sulle possibilità di fare meglio tutto quello che c’è da fare su questo fronte. Per Fontivegge e per i suoi problemi, è attuabile una strategia efficace, con una pianificazione razionale e mirata. Si tratta di avere un approccio lucido: per Fontivegge non basta il lavoro, seppur meritorio, delle forze di polizia: loro possono ‘ripulire’ la zona, ma se dopo i loro interventi non seminiamo nulla, i problemi rimangono. Problemi che si sono stratificati negli anni passati, anche per una certa, colpevole sottovalutazione, da parte della politica, della presenza delinquenziale in questa parte di città”.
La vostra ricetta qual è per Fontivegge? “Abbiamo costruito una visione e trovato risorse. Che non sono soltanto quelle del Bando periferie, ma vengono anche dall’Agenda urbana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio (continua a leggere l'intervista sull'edizione digitale de La Voce, basta registrarsi).
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Romizi

Un pannello in compensato su cui è stesa una grande carta dell’intero territorio comunale di Perugia, con le sue 54 frazioni, su ognuna delle qua- li è attaccata una bandierina con scritta la priorità da realizzare: il campo sportivo, il cimitero, le fognature, l’illuminazione... Non usa mezzi tecnologici avanzati, il 40enne sindaco del capoluogo umbro, Andrea Romizi (intervista del 14/06/2014), per ricordarsi tutte le mattine quali sono i suoi impegni da quel giugno 2014 in cui, vincendo il ballottaggio contro il suo coetaneo di centrosinistra e sindaco uscente Wladimiro Boccali, portò lo schieramento di centrodestra (corroborato da alcune liste civiche) a guidare, per la prima volta dal dopo-guerra, la più grande città dell’Umbria. Nella prossima primavera, Romizi si ricandiderà. Con La Voce, in un pomeriggio di fine settembre nel suo ufficio di palazzo dei Priori, Romizi accetta di fare un primo bilancio di questi cinque anni con la fascia tricolore addosso. Sindaco, partiamo dalla sicurezza, tema riportato purtroppo alla ribalta della cronaca dall’uccisione di un tunisino a Fontivegge, omicidio per il quale è stato arrestato un altro tunisino. Un regolamento di conti legato - pare - allo spaccio di droga che da anni si registra in quella zona della città. “Non nascondo che dopo quel fatto gravissimo sono stato male. E mi sono interrogato sulle possibilità di fare meglio tutto quello che c’è da fare su questo fronte. Per Fontivegge e per i suoi problemi, è attuabile una strategia efficace, con una pianificazione razionale e mirata. Si tratta di avere un approccio lucido: per Fontivegge non basta il lavoro, seppur meritorio, delle forze di polizia: loro possono ‘ripulire’ la zona, ma se dopo i loro interventi non seminiamo nulla, i problemi rimangono. Problemi che si sono stratificati negli anni passati, anche per una certa, colpevole sottovalutazione, da parte della politica, della presenza delinquenziale in questa parte di città”.
La vostra ricetta qual è per Fontivegge? “Abbiamo costruito una visione e trovato risorse. Che non sono soltanto quelle del Bando periferie, ma vengono anche dall’Agenda urbana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio (continua a leggere l'intervista sull'edizione digitale de La Voce, basta registrarsi).
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Dal 30 luglio la nuova raccolta domiciliare per i quartieri a ridosso del centro storico https://www.lavoce.it/dal-30-luglio-la-nuova-raccolta-domiciliare-quartieri-ridosso-del-centro-storico/ Sun, 15 Jul 2018 12:00:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52388

Alla fine di questo mese la cosiddetta “città compatta”, quella fascia del territorio perugino altamente popolata a ridosso del centro storico, vedrà rivoluzionato il sistema di raccolta dei rifiuti. A partire da lunedì 30 luglio sarà infatti attivata la raccolta differenziata domiciliare che prevede l’eliminazione dei contenitori stradali dotando tutte le utenze domestiche e non domestiche di un kit di contenitori per la raccolta. I quartieri interessati dal cambiamento sono Ferro di Cavallo, Madonna Alta, Case Bruciate, Fontivegge, Elce, Filosofi, Pallotta, Sant’Erminio e Monteluce.

Questa modifica, spiega Gesenu, consentirà di incrementare la percentuale di raccolta differenziata in questi quartieri dall’attuale 35,5% al 74%. Le utenze singole (da 1 a 4 nuclei familiari) stanno già ricevendo i mastelli e i sacchetti di colori diversi a seconda del genere di rifiuto, mentre per le utenze condominiali (da 5 nuclei in su) sono in consegna i contenitori carrellati gratuiti e dotati di serratura, da collocare negli spazi condominiali. In questo modo sarà più facile vigilare sulla differenziata, con sanzioni pecuniarie nel caso in cui questa non venga rispettata. Differenziare correttamente avrà anche vantaggi per l’utenza anche se non si sa ancora quando: con questo sistema di raccolta si potrà infatti passare dall’attuale tassa basata sul numero dei componenti ed i metri quadri dell’abitazione, alla “tariffa puntuale” di cui una parte viene calcolata in base al numero degli svuotamenti del secco residuo.

L’associazione di promozione sociale “Filosofi… Amo”, che da quattro anni si dà da fare per la rivitalizzazione della zona di via dei Filosofi, sta facendo da tramite fra istituzioni e cittadino in questa fase di transizione. “Come associazione abbiamo partecipato al bando ‘sentinelle ambientali’ per svolgere attività di supporto a Gesenu e Comune di Perugia nella diffusione della rac- colta porta a porta” spiega il presidente di Filosofi...Amo Francesco Berardi. “In pratica nei mesi scorsi due nostri rappresentanti hanno preso parte ad un corso di formazione della Gesenu così da essere preparati a rispondere alle domande dei cittadini”. L’associazione ha organizzato un’assemblea pubblica sul tema a giugno ed ha attrezzato la sua sede (via dei Filosofi 72) ad info point della raccolta, con materiale illustrativo cartaceo e digitale.

“L’incontro ha visto un’ottima partecipazione da parte della cittadinanza che tuttavia ha mostrato non poca diffidenza nei confronti della novità” racconta Berardi. “Le più grandi perplessità riguardano, ad esempio, la collocazione dei bidoni all’interno del condominio: i contenitori occupano infatti molto spazio. Inoltre ci si chiede come sarà possibile disfarsi dei piccoli rifiuti mentre si è per strada, specialmente di quelli canini, dal momento che non ci saranno più bidoni aperti all’esterno. Inoltre la Gesenu non può entrare all’interno delle proprietà private, di conseguenza i contenitori andranno spostati al di fuori del perimetro la sera prima della raccolta e poi ricollocati. Tutto ciò genera preoccupazione al momento, ma questo è un momento di rodaggio. Inoltre Gesenu ha dato massima disponibilità a verificare, anche con il Comune eventuali difficoltà segnalate dai codomini”.

Valentina Russo

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Alla fine di questo mese la cosiddetta “città compatta”, quella fascia del territorio perugino altamente popolata a ridosso del centro storico, vedrà rivoluzionato il sistema di raccolta dei rifiuti. A partire da lunedì 30 luglio sarà infatti attivata la raccolta differenziata domiciliare che prevede l’eliminazione dei contenitori stradali dotando tutte le utenze domestiche e non domestiche di un kit di contenitori per la raccolta. I quartieri interessati dal cambiamento sono Ferro di Cavallo, Madonna Alta, Case Bruciate, Fontivegge, Elce, Filosofi, Pallotta, Sant’Erminio e Monteluce.

Questa modifica, spiega Gesenu, consentirà di incrementare la percentuale di raccolta differenziata in questi quartieri dall’attuale 35,5% al 74%. Le utenze singole (da 1 a 4 nuclei familiari) stanno già ricevendo i mastelli e i sacchetti di colori diversi a seconda del genere di rifiuto, mentre per le utenze condominiali (da 5 nuclei in su) sono in consegna i contenitori carrellati gratuiti e dotati di serratura, da collocare negli spazi condominiali. In questo modo sarà più facile vigilare sulla differenziata, con sanzioni pecuniarie nel caso in cui questa non venga rispettata. Differenziare correttamente avrà anche vantaggi per l’utenza anche se non si sa ancora quando: con questo sistema di raccolta si potrà infatti passare dall’attuale tassa basata sul numero dei componenti ed i metri quadri dell’abitazione, alla “tariffa puntuale” di cui una parte viene calcolata in base al numero degli svuotamenti del secco residuo.

L’associazione di promozione sociale “Filosofi… Amo”, che da quattro anni si dà da fare per la rivitalizzazione della zona di via dei Filosofi, sta facendo da tramite fra istituzioni e cittadino in questa fase di transizione. “Come associazione abbiamo partecipato al bando ‘sentinelle ambientali’ per svolgere attività di supporto a Gesenu e Comune di Perugia nella diffusione della rac- colta porta a porta” spiega il presidente di Filosofi...Amo Francesco Berardi. “In pratica nei mesi scorsi due nostri rappresentanti hanno preso parte ad un corso di formazione della Gesenu così da essere preparati a rispondere alle domande dei cittadini”. L’associazione ha organizzato un’assemblea pubblica sul tema a giugno ed ha attrezzato la sua sede (via dei Filosofi 72) ad info point della raccolta, con materiale illustrativo cartaceo e digitale.

“L’incontro ha visto un’ottima partecipazione da parte della cittadinanza che tuttavia ha mostrato non poca diffidenza nei confronti della novità” racconta Berardi. “Le più grandi perplessità riguardano, ad esempio, la collocazione dei bidoni all’interno del condominio: i contenitori occupano infatti molto spazio. Inoltre ci si chiede come sarà possibile disfarsi dei piccoli rifiuti mentre si è per strada, specialmente di quelli canini, dal momento che non ci saranno più bidoni aperti all’esterno. Inoltre la Gesenu non può entrare all’interno delle proprietà private, di conseguenza i contenitori andranno spostati al di fuori del perimetro la sera prima della raccolta e poi ricollocati. Tutto ciò genera preoccupazione al momento, ma questo è un momento di rodaggio. Inoltre Gesenu ha dato massima disponibilità a verificare, anche con il Comune eventuali difficoltà segnalate dai codomini”.

Valentina Russo

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A far girare la politica, quasi quasi serve di più il catrame dell’oro https://www.lavoce.it/far-girare-la-politica-quasi-quasi-serve-piu-catrame-delloro/ Tue, 10 Jul 2018 08:16:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52244 lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini Se è vero - come è vero - che la buca stradale ha un valore politicamente simbolico per qualunque sindaco di qualunque città (Beppe Grillo, in un video in macchina a Roma, ha detto che non ci sono buche, poi si è scoperto che la strada era dell’Anas e non comunale...), allora si può tranquillamente affermare che il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, l’anno prossimo si vorrà far rieleggere alla guida del capoluogo umbro. Da qualche giorno infatti, e fino a settembre, praticamente tutta la città, dal centro storico a scendere in periferia, sarà interessata da cantieri e lavori per rattoppare, rappezzare, riasfaltare le numerosissime vie e strade martoriare dal gelo e dalle piogge dei mesi invernali. Tre mesi estivi, dunque, dedicati al ‘maquillage’ della strade cittadine di Perugia, per poi resocontare tutto a livello informatico sul sito del Comune, con la possibilità, per il cittadino, di andare a verificare lo stato di manutenzione di ogni singola arteria. “Catrame e trasparenza” potrebbe essere lo slogan del ricandidato Romizi nel 2019. Ma mentre la trasparenza, se uno sceglie di praticarla fino in fondo, sostanzialmente è a costo zero, il catrame andrebbe scelto con cura, spendendoci dei bei soldini. Per evitare nuove buche alla prossima gelata.  ]]>
lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini Se è vero - come è vero - che la buca stradale ha un valore politicamente simbolico per qualunque sindaco di qualunque città (Beppe Grillo, in un video in macchina a Roma, ha detto che non ci sono buche, poi si è scoperto che la strada era dell’Anas e non comunale...), allora si può tranquillamente affermare che il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, l’anno prossimo si vorrà far rieleggere alla guida del capoluogo umbro. Da qualche giorno infatti, e fino a settembre, praticamente tutta la città, dal centro storico a scendere in periferia, sarà interessata da cantieri e lavori per rattoppare, rappezzare, riasfaltare le numerosissime vie e strade martoriare dal gelo e dalle piogge dei mesi invernali. Tre mesi estivi, dunque, dedicati al ‘maquillage’ della strade cittadine di Perugia, per poi resocontare tutto a livello informatico sul sito del Comune, con la possibilità, per il cittadino, di andare a verificare lo stato di manutenzione di ogni singola arteria. “Catrame e trasparenza” potrebbe essere lo slogan del ricandidato Romizi nel 2019. Ma mentre la trasparenza, se uno sceglie di praticarla fino in fondo, sostanzialmente è a costo zero, il catrame andrebbe scelto con cura, spendendoci dei bei soldini. Per evitare nuove buche alla prossima gelata.  ]]>
Zona stazione, il nuovo inizio https://www.lavoce.it/zona-stazione-inizio/ Thu, 05 Jul 2018 16:14:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52258

Il progetto è ormai definitivo: la zona intorno alla stazione di Perugia, dal parco della Pescaia a Fontivegge, dal Bellocchio a Madonna Alta, subirà nei prossimi due anni degli interventi di riqualificazione urbana per un totale di 16 milioni di euro. I finanziamenti arrivano dal “bando periferie” promosso dal Governo nel 2016, al quale la città capoluogo dell’Umbria ha aderito presentando il suo progetto lo scorso anno, denominato “Sicurezza e sviluppo per Fontivegge e Bellocchio”. La fase di elaborazione del piano definitivo ha coinvolto poi non solo gli addetti ai lavori del Comune ma anche i cittadini interessati, in un processo partecipativo svoltosi nei mesi di novembre e dicembre 2017 e conclusosi la settimana scorsa, quando il frutto dei lavori è stato presentato alla cittadinanza, riunita nella Casa del parco della Pescaia. “È la prima volta che una quantità così grande di finanziamenti viene convogliata interamente in un solo quartiere, ma era necessario, viste le condizioni critiche in cui versa una delle aree più importanti della città come quella della stazione” ha detto l’assessore alle Infrastrutture Francesco Calabrese, presente all’incontro, sottolineando come la zona in questione sia tutt’altro che periferica in quanto parte centrale della città contemporanea. Enrico Antinoro, dirigente dell’area Sviluppo del Comune di Perugia, ha quindi illustrato la versione definitiva degli interventi di recupero sui quali la cittadinanza è stata interpellata, ovvero quelli che riguardano il sistema del verde (riqualificazione parco Vittime delle Foibe e aree verdi limitrofe, area sportiva di via Diaz, parco della Pescaia e realizzazione pista skate in piazza del Bacio); il sistema dell’accessibilità e dei percorsi ciclopedonali; il nuovo Centro di quartiere a Madonna Alta per favorire l’associazionismo familiare e sportivo. Per raccogliere le idee dei cittadini sono stati organizzati tre incontri conoscitivi, due “passeggiate progettuali” per verificare l’accessibilità dei luoghi in discussione anche da parte di chi si sposta con sedia a rotelle o passeggino, e due laboratori tematici per sistematizzare i vari suggerimenti. Il risultato è stato una modifica in vari punti di quello che era il progetto preliminare: “Abbiamo abbandonato l’idea degli orti urbani nel parco della Pescaia a favore di un’area cani più ampia, come ci era stato chiesto dai presenti alle assemblee” ha spiegato Vincenzo Piro, dirigente dell’area Risorse ambientali del Comune. E ancora, piazza del Bacio, criticata e definita “un’isola in mezzo al traffico”, sarà pedonalizzata e collegata ai parchi. Sempre su parco della Pescaia, saranno rimessi a posto i viali e giochi per bambini che, dietro consiglio della cittadinanza, saranno spostati nella parte più alta dove si trova anche la Casa del parco, per consentire una maggiore vicinanza ai servizi igienici.

Quest’ultimo intervento ha destato discussione in sala durante l’incontro del 28 giugno, poiché i presenti hanno lamentato la poca attenzione verso gli abitanti dell’“area bassa”, come via Campo di Marte (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).

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Il progetto è ormai definitivo: la zona intorno alla stazione di Perugia, dal parco della Pescaia a Fontivegge, dal Bellocchio a Madonna Alta, subirà nei prossimi due anni degli interventi di riqualificazione urbana per un totale di 16 milioni di euro. I finanziamenti arrivano dal “bando periferie” promosso dal Governo nel 2016, al quale la città capoluogo dell’Umbria ha aderito presentando il suo progetto lo scorso anno, denominato “Sicurezza e sviluppo per Fontivegge e Bellocchio”. La fase di elaborazione del piano definitivo ha coinvolto poi non solo gli addetti ai lavori del Comune ma anche i cittadini interessati, in un processo partecipativo svoltosi nei mesi di novembre e dicembre 2017 e conclusosi la settimana scorsa, quando il frutto dei lavori è stato presentato alla cittadinanza, riunita nella Casa del parco della Pescaia. “È la prima volta che una quantità così grande di finanziamenti viene convogliata interamente in un solo quartiere, ma era necessario, viste le condizioni critiche in cui versa una delle aree più importanti della città come quella della stazione” ha detto l’assessore alle Infrastrutture Francesco Calabrese, presente all’incontro, sottolineando come la zona in questione sia tutt’altro che periferica in quanto parte centrale della città contemporanea. Enrico Antinoro, dirigente dell’area Sviluppo del Comune di Perugia, ha quindi illustrato la versione definitiva degli interventi di recupero sui quali la cittadinanza è stata interpellata, ovvero quelli che riguardano il sistema del verde (riqualificazione parco Vittime delle Foibe e aree verdi limitrofe, area sportiva di via Diaz, parco della Pescaia e realizzazione pista skate in piazza del Bacio); il sistema dell’accessibilità e dei percorsi ciclopedonali; il nuovo Centro di quartiere a Madonna Alta per favorire l’associazionismo familiare e sportivo. Per raccogliere le idee dei cittadini sono stati organizzati tre incontri conoscitivi, due “passeggiate progettuali” per verificare l’accessibilità dei luoghi in discussione anche da parte di chi si sposta con sedia a rotelle o passeggino, e due laboratori tematici per sistematizzare i vari suggerimenti. Il risultato è stato una modifica in vari punti di quello che era il progetto preliminare: “Abbiamo abbandonato l’idea degli orti urbani nel parco della Pescaia a favore di un’area cani più ampia, come ci era stato chiesto dai presenti alle assemblee” ha spiegato Vincenzo Piro, dirigente dell’area Risorse ambientali del Comune. E ancora, piazza del Bacio, criticata e definita “un’isola in mezzo al traffico”, sarà pedonalizzata e collegata ai parchi. Sempre su parco della Pescaia, saranno rimessi a posto i viali e giochi per bambini che, dietro consiglio della cittadinanza, saranno spostati nella parte più alta dove si trova anche la Casa del parco, per consentire una maggiore vicinanza ai servizi igienici.

Quest’ultimo intervento ha destato discussione in sala durante l’incontro del 28 giugno, poiché i presenti hanno lamentato la poca attenzione verso gli abitanti dell’“area bassa”, come via Campo di Marte (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).

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Perugia sempre più digitale con la nuova anagrafe https://www.lavoce.it/perugia-sempre-piu-digitale-la-nuova-anagrafe/ Sun, 18 Mar 2018 10:48:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=51474

Il Comune di Perugia compie un altro importante passo verso la digitalizzazione dei processi amministrativi e si conferma, ancora una volta, all’avanguardia per quanto riguarda l’innovazione nella pubblica amministrazione. Dopo l’avvio dei certificati online e del Pago online, nonchè l’apertura della prima Circoscrizione 4.0 in Italia, infatti, da oggi il Comune di Perugia –primo capoluogo di regione a fare il suo ingresso- entra ufficialmente nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), la banca dati telematica nazionale istituita dal Ministero dell’Interno, nella quale confluiranno progressivamente tutte le anagrafi -circa 8000- dei comuni italiani. L’ANPR sarà la prima banca dati che riunirà le informazioni di circa 60 milioni di residenti in Italia, a cui si aggiungono anche gli italiani residenti all’estero, iscritti nell’AIRE. Sarà, in sostanza, il sistema anagrafico di riferimento dell’intero paese. “E’ un salto di qualità del Comune nel quadro della digitalizzazione –ha detto con orgoglio l’assessore alla Demografia Dramane Wagué- che arriva a integrare un percorso già avviato da tempo e che ha visto la fattiva collaborazione tra le istituzioni, il Ministero dell’Interno, la Prefettura, gli uffici comunali che hanno lavorato in squadra, sotto la direzione dei dirigenti Bonifacio, De Micheli e Migliarini, il Team della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, Sogei e Maggioli Informatica Spa. Per arrivare a questo importante risultato –ha concluso- sin dal 2016, gli uffici comunali di Perugia hanno portato avanti un lavoro molto complesso di cui siamo particolarmente orgogliosi.” Perugia potrà, dunque, d’ora in avanti, colloquiare con gli altri comuni facenti parte dell’Anagrafe,esclusivamente in via telematica, eliminando l’uso del cartaceo, semplificando le operazioni di cambio di residenza, emigrazioni, immigrazioni, censimenti e richiesta di nulla osta per l’emissione delle carte di identità. Alla banca dati di ANPR possono far riferimento non solo i Comuni, ma l’intera Pubblica Amministrazione e i gestori dei pubblici servizi, nel rispetto assoluto della tutela dei dati personali. “E’ un’opportunità importante –ha sottolineato la dott.ssa Silvia Mari Cesarini, in rappresentanza della Prefettura- perché arriva a facilitare sia i cittadini, ma anche le amministrazioni, che potranno lavorare meglio e in maniera più efficiente.” L’anagrafe nazionale garantirà certezza e qualità al dato anagrafico e consentirà di evitare duplicazioni di comunicazioni con le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi, i quali potranno far riferimento a questa banca dati, nel rispetto assoluto della tutela dei dati personali. Grazie ad un’unica Anagrafe nazionale sarà possibile, inoltre, ottenere certificati anagrafici in qualsiasi comune italiano già presente in ANPR e non più esclusivamente in quello di residenza; in futuro, infine, i cittadini potranno collegarsi direttamente on line al servizio, per richiedere certificati e informative. “L’Anagrafe Nazionale, per la sua rilevanza strategica, è sempre stata considerata un pilastro dell’Agenda Digitale Italiana, –ha spiegato Mirko Calvaresi del Team per la trasformazione digitale- uno degli strumenti più potenti per modernizzare la P.A. L’ANPR rappresenta, infatti, un passaggio fondamentale nell’ambizioso progetto promosso dal Team della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione di Diego Piacentini, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e Sogei di ridisegnare i processi attraverso cui la stessa Pubblica Amministrazione si relaziona con i cittadini.” Per capire quanto sia efficiente il sistema con la messa in opera di ANPR, basta qualche numero. Si stimano 7.000 cambi di residenza ogni giorno, al costo per cambio di 37 euro. Il costo per le PA è di 259.000 euro al giorno e di 65 milioni di euro l’anno. Con ANPR questi costi sarebbero praticamente abbattuti dato che le informazioni sono già disponibili in un' unica piattaforma. Ovviamente affinché tutto possa essere pienamente efficiente dovranno fare ingresso nel sistema ANPR tutti gli altri comuni d’Italia. Attualmente, sono 73 i comuni entrati nella rete, per un totale di 1.578.186 abitanti. Altri 5, tra cui Perugia, entrano oggi, in contemporanea. Il comune di Perugia costituisce, dunque, un esempio da seguire e, allo stesso tempo, un punto di riferimento per gli altri comuni capoluogo di regione che vorranno entrare nell’anagrafe nazionale. “Entro la fine dell’anno –ha aggiunto Calvaresi- contiamo che siano subentrati nell’anagrafe nazionale i comuni pià rappresentativi in termini di popolazione. Stiamo lavorando sui comuni come Roma o Milano e Torino, questi ultimi due dovrebbero subentrare entro luglio, per quelli più piccoli c’è qualche difficoltà in più. Attualmente, sono 1076 i comuni che stanno facendo le prove di subentro.” Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato anche l’area manager di Maggioli Informatica spa Alessandro Colliva e il responsabile tecnico del progetto Alberto Zini, che hanno supportato il comune negli aspetti tecnici del subentro. “Da parte nostra –ha detto Colliva- un ringraziamento particolare al comune di Perugia per lo sforzo fatto e per la volontà mostrata nel voler affrontare questo cambiamento non semplice.”]]>

Il Comune di Perugia compie un altro importante passo verso la digitalizzazione dei processi amministrativi e si conferma, ancora una volta, all’avanguardia per quanto riguarda l’innovazione nella pubblica amministrazione. Dopo l’avvio dei certificati online e del Pago online, nonchè l’apertura della prima Circoscrizione 4.0 in Italia, infatti, da oggi il Comune di Perugia –primo capoluogo di regione a fare il suo ingresso- entra ufficialmente nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), la banca dati telematica nazionale istituita dal Ministero dell’Interno, nella quale confluiranno progressivamente tutte le anagrafi -circa 8000- dei comuni italiani. L’ANPR sarà la prima banca dati che riunirà le informazioni di circa 60 milioni di residenti in Italia, a cui si aggiungono anche gli italiani residenti all’estero, iscritti nell’AIRE. Sarà, in sostanza, il sistema anagrafico di riferimento dell’intero paese. “E’ un salto di qualità del Comune nel quadro della digitalizzazione –ha detto con orgoglio l’assessore alla Demografia Dramane Wagué- che arriva a integrare un percorso già avviato da tempo e che ha visto la fattiva collaborazione tra le istituzioni, il Ministero dell’Interno, la Prefettura, gli uffici comunali che hanno lavorato in squadra, sotto la direzione dei dirigenti Bonifacio, De Micheli e Migliarini, il Team della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, Sogei e Maggioli Informatica Spa. Per arrivare a questo importante risultato –ha concluso- sin dal 2016, gli uffici comunali di Perugia hanno portato avanti un lavoro molto complesso di cui siamo particolarmente orgogliosi.” Perugia potrà, dunque, d’ora in avanti, colloquiare con gli altri comuni facenti parte dell’Anagrafe,esclusivamente in via telematica, eliminando l’uso del cartaceo, semplificando le operazioni di cambio di residenza, emigrazioni, immigrazioni, censimenti e richiesta di nulla osta per l’emissione delle carte di identità. Alla banca dati di ANPR possono far riferimento non solo i Comuni, ma l’intera Pubblica Amministrazione e i gestori dei pubblici servizi, nel rispetto assoluto della tutela dei dati personali. “E’ un’opportunità importante –ha sottolineato la dott.ssa Silvia Mari Cesarini, in rappresentanza della Prefettura- perché arriva a facilitare sia i cittadini, ma anche le amministrazioni, che potranno lavorare meglio e in maniera più efficiente.” L’anagrafe nazionale garantirà certezza e qualità al dato anagrafico e consentirà di evitare duplicazioni di comunicazioni con le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi, i quali potranno far riferimento a questa banca dati, nel rispetto assoluto della tutela dei dati personali. Grazie ad un’unica Anagrafe nazionale sarà possibile, inoltre, ottenere certificati anagrafici in qualsiasi comune italiano già presente in ANPR e non più esclusivamente in quello di residenza; in futuro, infine, i cittadini potranno collegarsi direttamente on line al servizio, per richiedere certificati e informative. “L’Anagrafe Nazionale, per la sua rilevanza strategica, è sempre stata considerata un pilastro dell’Agenda Digitale Italiana, –ha spiegato Mirko Calvaresi del Team per la trasformazione digitale- uno degli strumenti più potenti per modernizzare la P.A. L’ANPR rappresenta, infatti, un passaggio fondamentale nell’ambizioso progetto promosso dal Team della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione di Diego Piacentini, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e Sogei di ridisegnare i processi attraverso cui la stessa Pubblica Amministrazione si relaziona con i cittadini.” Per capire quanto sia efficiente il sistema con la messa in opera di ANPR, basta qualche numero. Si stimano 7.000 cambi di residenza ogni giorno, al costo per cambio di 37 euro. Il costo per le PA è di 259.000 euro al giorno e di 65 milioni di euro l’anno. Con ANPR questi costi sarebbero praticamente abbattuti dato che le informazioni sono già disponibili in un' unica piattaforma. Ovviamente affinché tutto possa essere pienamente efficiente dovranno fare ingresso nel sistema ANPR tutti gli altri comuni d’Italia. Attualmente, sono 73 i comuni entrati nella rete, per un totale di 1.578.186 abitanti. Altri 5, tra cui Perugia, entrano oggi, in contemporanea. Il comune di Perugia costituisce, dunque, un esempio da seguire e, allo stesso tempo, un punto di riferimento per gli altri comuni capoluogo di regione che vorranno entrare nell’anagrafe nazionale. “Entro la fine dell’anno –ha aggiunto Calvaresi- contiamo che siano subentrati nell’anagrafe nazionale i comuni pià rappresentativi in termini di popolazione. Stiamo lavorando sui comuni come Roma o Milano e Torino, questi ultimi due dovrebbero subentrare entro luglio, per quelli più piccoli c’è qualche difficoltà in più. Attualmente, sono 1076 i comuni che stanno facendo le prove di subentro.” Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato anche l’area manager di Maggioli Informatica spa Alessandro Colliva e il responsabile tecnico del progetto Alberto Zini, che hanno supportato il comune negli aspetti tecnici del subentro. “Da parte nostra –ha detto Colliva- un ringraziamento particolare al comune di Perugia per lo sforzo fatto e per la volontà mostrata nel voler affrontare questo cambiamento non semplice.”]]>
Caritas di Perugia dà il benvenuto “SIA”: potenziamento del “welfare locale”. https://www.lavoce.it/caritas-di-perugia-da-il-benvenuto-sia-potenziamento-del-welfare-locale/ Wed, 20 Jul 2016 11:10:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=46787

Il “SIA” a potenziamento del “welfare locale”: la Caritas impegnata a farlo conoscere. Un’importante misura di potenziamento del “welfare locale”, ricorda la Caritas diocesana di Perugia, sarà introdotta a partire dalla seconda metà 2016 con l’avvio del “SIA”, il “Sostegno per l’Inclusione Attiva”, previsto dal Governo con l’ultima legge di stabilità, la cui governance dell’intervento compete alle Regioni (l’Umbria ha stanziato al riguardo 12 milioni di euro con delibera di Giunta presentata alla stampa a fine marzo). A Comuni e Zone sociali spetta la titolarità della gestione “SIA”, predisponendo un progetto personalizzato per ogni famiglia beneficiaria dell’intervento, mentre l’INPS è il soggetto attuatore e Poste Italiane Spa quello erogatore del contributo. E’ importante, secondo la Caritas diocesana, che «si faccia conoscere il più possibile il “SIA”, perché è la prima misura pubblica su scala nazionale che parte da quest’anno, già in via sperimentale nelle città metropolitane, e che nella nostra Regione riguarderà 6.363 famiglie in difficoltà (dato fornito dall’INPS regionale). Si tratta di nuclei familiari con figli minori ed un ISEE pari o inferiore a 3.000 euro nell’anno 2015. Nel nostro Paese non c'è mai stato un istituto unico nazionale a carattere universale per sostenere le persone in condizione di povertà. Di fatto si va ad introdurre anche in Italia, che insieme alla Grecia è l'unico Paese in Europa a non averlo, il “reddito minimo”». Il “SIA”, che sarà presentato il 1° agosto presso “Villa Umbra” in Pila (Pg) da Regione Umbria e Comune di Perugia, prevede, ribadisce la Caritas, l'erogazione di un sussidio economico alle famiglie con minori in condizioni di povertà con un indicatore ISEE pari o inferiore a 3.000 euro. Il contributo economico, erogato attraverso un’attività di profilazione effettuata dall’INPS, è calcolato in base una serie di indicatori economici e patrimoniali riferiti al nucleo famigliare. Il contributo, erogato per 12 mesi, viene quantificato su base di 80 euro mensili a componente del nucleo familiare e va da un minimo di 160 euro per un nucleo familiare formato da due componenti, fino a raggiungere un massimo di 400 euro mensili per un nucleo familiare formato da cinque o più membri. L'erogazione del sussidio economico è subordinato all'adesione, da parte del richiedente, ad un progetto di attivazione sociale e lavorativa. Per accedere al “SIA” è quindi necessaria una valutazione multidimensionale dei bisogni e la costruzione di un patto con i servizi territoriali, finalizzato al miglioramento del benessere della famiglia e quindi alla graduale riconquista dell'autonomia. La presa in carico del nucleo familiare eligibile al “SIA”, richiede interventi personalizzati di valutazione, consulenza, orientamento, monitoraggio, attivazione di prestazioni sociali e di interventi in rete con altri servizi pubblici e privati del territorio. La Caritas farà la sua parte per «diffondere la conoscenza di questo strumento per contribuire a sostenere la rete del “welfare locale”, che in questi ha potuto contare sul prezioso strumento del “Fondo di Solidarietà delle Chiese dell’Umbria” a favore delle famiglie in gravi difficoltà per la perdita del lavoro».   Il “Fondo di Solidarietà delle Chiese umbre”: un aiuto a 2.815 famiglie in gravi difficoltà. Questo “Fondo”, attivo dall’estate 2009 (inizio crisi economica), al 15 luglio 2016 ha sostenuto 2.815 famiglie, di cui 968 residenti nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, elargendo contribuiti dai 200 ai 500 euro mensili rinnovabili per un anno. Questo aiuto è stato possibile grazie a 3.560.894,73 euro frutto delle cinque “raccolte di offerte” promosse dal 2009 al 2015 nelle 600 e più Parrocchie delle otto Diocesi della regione, di cui il 45% è stato il contributo delle sei Fondazioni Casse di Risparmio dell’Umbria. Il “Fondo” si è rivelata anche una proficua opera della “pedagogia della carità”, perché 103 famiglie, di cui 52 perugino-pievesi, hanno rinunciato all’aiuto per aver risolto i loro problemi, così da permettere ad altre famiglie di essere aiutate. Questo “Fondo”, che ha un po’ “anticipato” il sistema del “SIA”, dovrebbe cessare la sua attività a fine 2016, ma l’opera della Chiesa, attraverso la Caritas ed altre realtà socio-caritative ecclesiali, prosegue nei Centri di Ascolto Caritas diocesani e parrocchiali e nelle nuove opere segno quali gli “Empori”, che, insieme al “Fondo, si sono rivelati anche dei validi incentivi di solidarietà.   Gli “Empori” realizzati a Perugia fruibili già da 886 famiglie: realtà contro lo spreco alimentare. Gli “Empori”, lo ricordiamo, sono simili a dei supermercati dove numerosi nuclei familiari si recano a fare la spesa gratuitamente, portando a casa i prodotti alimentari di prima necessità e per l’igiene senza determinare sprechi. Non vengono distribuiti “pacchi viveri”, così da dare più dignità alle persone nel metterle nella condizione di scegliere i prodotti necessari alla loro famiglia. Gli “Empori” nascono grazie anche a gesti concreti di solidarietà, perché gran parte dei prodotti messi in distribuzione sono donati da aziende e acquistati con il contributo di fondazioni bancarie e di realtà imprenditoriali sensibili al sociale, che hanno permesso alla Caritas diocesana di Perugia di attivare dal settembre 2014 al giugno 2016 ben quattro “Empori della Solidarietà”. Il primo è stato aperto presso il “Villaggio della Carità”, nella zona di via Cortonese del capoluogo umbro, il secondo nell’area industriale di San Sisto, il terzo presso la parrocchia di Schiavo in Marsciano e il quarto presso una struttura parrocchiale in Ponte San Giovanni. Questi “Empori”, al 30 giugno 2016, hanno aiutato 886 nuclei familiari distribuendo loro 211,8 tonnellate di prodotti alimentari e per l’igiene, oltre ad altre 35,8 tonnellate fornite ad alcune strutture caritative del territorio per un totale di 247,6 tonnellate gestite grazie alla presenza di numerosi volontari impegnati per oltre 10.000 ore. «Questi numeri testimoniano l’importanza e la necessità del progetto “Emporio” – commenta Alfonso Dragone, responsabile dell’“Emporio” presso il “Villaggio della Carità” –, che è stato reso possibile grazie ai contributi dell’8xMille della Chiesa cattolica e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Ci troviamo di fronte ad una sorta di ossimoro, da un lato i dati della povertà assoluta continuano a registrare valori preoccupanti, come recentemente ci ha indicato l’Istat, dall’altro registriamo livelli di spreco inaccettabili». «Dobbiamo fare di più ed è importante che ciascuno di noi, nel suo piccolo – auspica il responsabile Caritas –, partecipi in modo attivo facendo proprio il pay off della campagna lanciata da Caritas Internationalis “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro”. Un vecchio adagio recita “da soli si va più veloci, insieme si va più lontano”. Noi lo vediamo quotidianamente con i nostri volontari, il vero motore di queste opere, ai quali va tutto il nostro ringraziamento per la loro bella testimonianza di solidarietà verso i più deboli».]]>

Il “SIA” a potenziamento del “welfare locale”: la Caritas impegnata a farlo conoscere. Un’importante misura di potenziamento del “welfare locale”, ricorda la Caritas diocesana di Perugia, sarà introdotta a partire dalla seconda metà 2016 con l’avvio del “SIA”, il “Sostegno per l’Inclusione Attiva”, previsto dal Governo con l’ultima legge di stabilità, la cui governance dell’intervento compete alle Regioni (l’Umbria ha stanziato al riguardo 12 milioni di euro con delibera di Giunta presentata alla stampa a fine marzo). A Comuni e Zone sociali spetta la titolarità della gestione “SIA”, predisponendo un progetto personalizzato per ogni famiglia beneficiaria dell’intervento, mentre l’INPS è il soggetto attuatore e Poste Italiane Spa quello erogatore del contributo. E’ importante, secondo la Caritas diocesana, che «si faccia conoscere il più possibile il “SIA”, perché è la prima misura pubblica su scala nazionale che parte da quest’anno, già in via sperimentale nelle città metropolitane, e che nella nostra Regione riguarderà 6.363 famiglie in difficoltà (dato fornito dall’INPS regionale). Si tratta di nuclei familiari con figli minori ed un ISEE pari o inferiore a 3.000 euro nell’anno 2015. Nel nostro Paese non c'è mai stato un istituto unico nazionale a carattere universale per sostenere le persone in condizione di povertà. Di fatto si va ad introdurre anche in Italia, che insieme alla Grecia è l'unico Paese in Europa a non averlo, il “reddito minimo”». Il “SIA”, che sarà presentato il 1° agosto presso “Villa Umbra” in Pila (Pg) da Regione Umbria e Comune di Perugia, prevede, ribadisce la Caritas, l'erogazione di un sussidio economico alle famiglie con minori in condizioni di povertà con un indicatore ISEE pari o inferiore a 3.000 euro. Il contributo economico, erogato attraverso un’attività di profilazione effettuata dall’INPS, è calcolato in base una serie di indicatori economici e patrimoniali riferiti al nucleo famigliare. Il contributo, erogato per 12 mesi, viene quantificato su base di 80 euro mensili a componente del nucleo familiare e va da un minimo di 160 euro per un nucleo familiare formato da due componenti, fino a raggiungere un massimo di 400 euro mensili per un nucleo familiare formato da cinque o più membri. L'erogazione del sussidio economico è subordinato all'adesione, da parte del richiedente, ad un progetto di attivazione sociale e lavorativa. Per accedere al “SIA” è quindi necessaria una valutazione multidimensionale dei bisogni e la costruzione di un patto con i servizi territoriali, finalizzato al miglioramento del benessere della famiglia e quindi alla graduale riconquista dell'autonomia. La presa in carico del nucleo familiare eligibile al “SIA”, richiede interventi personalizzati di valutazione, consulenza, orientamento, monitoraggio, attivazione di prestazioni sociali e di interventi in rete con altri servizi pubblici e privati del territorio. La Caritas farà la sua parte per «diffondere la conoscenza di questo strumento per contribuire a sostenere la rete del “welfare locale”, che in questi ha potuto contare sul prezioso strumento del “Fondo di Solidarietà delle Chiese dell’Umbria” a favore delle famiglie in gravi difficoltà per la perdita del lavoro».   Il “Fondo di Solidarietà delle Chiese umbre”: un aiuto a 2.815 famiglie in gravi difficoltà. Questo “Fondo”, attivo dall’estate 2009 (inizio crisi economica), al 15 luglio 2016 ha sostenuto 2.815 famiglie, di cui 968 residenti nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, elargendo contribuiti dai 200 ai 500 euro mensili rinnovabili per un anno. Questo aiuto è stato possibile grazie a 3.560.894,73 euro frutto delle cinque “raccolte di offerte” promosse dal 2009 al 2015 nelle 600 e più Parrocchie delle otto Diocesi della regione, di cui il 45% è stato il contributo delle sei Fondazioni Casse di Risparmio dell’Umbria. Il “Fondo” si è rivelata anche una proficua opera della “pedagogia della carità”, perché 103 famiglie, di cui 52 perugino-pievesi, hanno rinunciato all’aiuto per aver risolto i loro problemi, così da permettere ad altre famiglie di essere aiutate. Questo “Fondo”, che ha un po’ “anticipato” il sistema del “SIA”, dovrebbe cessare la sua attività a fine 2016, ma l’opera della Chiesa, attraverso la Caritas ed altre realtà socio-caritative ecclesiali, prosegue nei Centri di Ascolto Caritas diocesani e parrocchiali e nelle nuove opere segno quali gli “Empori”, che, insieme al “Fondo, si sono rivelati anche dei validi incentivi di solidarietà.   Gli “Empori” realizzati a Perugia fruibili già da 886 famiglie: realtà contro lo spreco alimentare. Gli “Empori”, lo ricordiamo, sono simili a dei supermercati dove numerosi nuclei familiari si recano a fare la spesa gratuitamente, portando a casa i prodotti alimentari di prima necessità e per l’igiene senza determinare sprechi. Non vengono distribuiti “pacchi viveri”, così da dare più dignità alle persone nel metterle nella condizione di scegliere i prodotti necessari alla loro famiglia. Gli “Empori” nascono grazie anche a gesti concreti di solidarietà, perché gran parte dei prodotti messi in distribuzione sono donati da aziende e acquistati con il contributo di fondazioni bancarie e di realtà imprenditoriali sensibili al sociale, che hanno permesso alla Caritas diocesana di Perugia di attivare dal settembre 2014 al giugno 2016 ben quattro “Empori della Solidarietà”. Il primo è stato aperto presso il “Villaggio della Carità”, nella zona di via Cortonese del capoluogo umbro, il secondo nell’area industriale di San Sisto, il terzo presso la parrocchia di Schiavo in Marsciano e il quarto presso una struttura parrocchiale in Ponte San Giovanni. Questi “Empori”, al 30 giugno 2016, hanno aiutato 886 nuclei familiari distribuendo loro 211,8 tonnellate di prodotti alimentari e per l’igiene, oltre ad altre 35,8 tonnellate fornite ad alcune strutture caritative del territorio per un totale di 247,6 tonnellate gestite grazie alla presenza di numerosi volontari impegnati per oltre 10.000 ore. «Questi numeri testimoniano l’importanza e la necessità del progetto “Emporio” – commenta Alfonso Dragone, responsabile dell’“Emporio” presso il “Villaggio della Carità” –, che è stato reso possibile grazie ai contributi dell’8xMille della Chiesa cattolica e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Ci troviamo di fronte ad una sorta di ossimoro, da un lato i dati della povertà assoluta continuano a registrare valori preoccupanti, come recentemente ci ha indicato l’Istat, dall’altro registriamo livelli di spreco inaccettabili». «Dobbiamo fare di più ed è importante che ciascuno di noi, nel suo piccolo – auspica il responsabile Caritas –, partecipi in modo attivo facendo proprio il pay off della campagna lanciata da Caritas Internationalis “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro”. Un vecchio adagio recita “da soli si va più veloci, insieme si va più lontano”. Noi lo vediamo quotidianamente con i nostri volontari, il vero motore di queste opere, ai quali va tutto il nostro ringraziamento per la loro bella testimonianza di solidarietà verso i più deboli».]]>
Piano sociale regionale: intervista all’assessore ai Servizi sociali del Comune di Perugia Edi Cicchi https://www.lavoce.it/le-linee-ci-sono-ma-manca-il-quadro/ Fri, 05 Feb 2016 10:53:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=45323

Piano sociale: capitolo secondo. In attesa della fine della fase partecipativa il 15 febbraio prossimo, La Voce prosegue il suo approfondimento su questo importante strumento di programmazione del welfare regionale con l’obiettivo di stimolare il dibattito tra i vari soggetti coinvolti. Se la scorsa settimana abbiamo dato voce al mondo delle cooperative, oggi è la volta dei Comuni, le vere “braccia operanti” in materia di sociale. A rappresentarli è Edi Cicchi, nella duplice veste di assessore ai Servizi sociali del Comune di Perugia e di coordinatore della Consulta welfare dell’Anci.

 Assessore, è stato ribadito più volte dall’assessore regionale alla Coesione sociale e al welfare, Luca Barberini, che in questo nuovo Piano sarà dato un “ruolo potenziato e un rinnovato protagonismo” alle istituzioni, a cominciare dai Comuni. Cosa significa?

“Sinceramente, non lo abbiamo ancora capito. Ad oggi è stato detto nella teoria, ma, in pratica, non è stato ancora specificato. Il Piano descrive la situazione nella quale ci troviamo, il contesto regionale di riferimento, ma non gli strumenti con cui noi Comuni potremmo andare a intervenire concretamente su questo contesto. È come se palazzo Donini avesse dato la cornice esterna, i confini di movimento, ma spetta poi ai Comuni dipingere il quadro dei servizi sociali offerti al cittadino. E senza sapere quanti e quali colori abbiamo a disposizione, è difficile pianificare se il nostro sarà un leggero acquerello o un’intensa tempera”.

Quali sarebbero gli strumenti che chiedono i Comuni?

“Da una parte le tipologie di servizi che si vogliono mettere in campo, dall’altra le risorse a disposizione. In merito al primo punto, chiediamo che sia individuato con chiarezza – e nella ovvia consapevolezza di non poter sopperire a tutte le necessità, dato il periodo di crisi e carenze di risorse - quali sono le nostre priorità di intervento. Quali sono i servizi essenziali che vogliamo dare al cittadino? Quali gli standard? Quali i ruoli da svolgere? E ancora, quali le professionalità da inserire? Le faccio un esempio: nel Piano non si parla del ruolo degli Uffici di cittadinanza, che sono il luogo concreto dove arrivano le richieste, la porta d’accesso alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari. Né si fa il punto della situazione sulla loro attività degli ultimi anni. A mio avviso, occorre capire il ‘già fatto’ per pianificare un cambiamento o una continuazione del percorso. Non ci interessano 200 pagine di documento, se tutti questi punti interrogativi non vengono soddisfatti”.

E in merito alle risorse?

“Per le risorse il discorso è analogo al precedente. È vero, nel Piano, si parla di una disponibilità finanziaria [55 milioni di euro, ndr], ma è una cifra complessiva. Non viene specificato quante risorse, ad esempio, andranno all’ambito della famiglia, all’aiuto agli anziani, disabili o minori. Come possiamo noi Comuni perseguire un fine, che è quello di rispondere ai bisogni dei cittadini, se non sappiamo i mezzi a nostra disposizione? Le faccio un esempio: in questi mesi i due Centri anti-violenza della Regione hanno operato con almeno 400 donne e ne hanno accolte 38; a marzo termineranno i fondi a loro destinati, ad oggi non sanno se e quanti ne avranno ancora. In più, nel Piano sociale non se ne fa alcuna menzione. Cosa succederà se questi fondi non arrivano?”.

Anche perché i fondi sono comunque vincolati a progetti che vanno presentati e approvati...

“Sì, la pianificazione è fatta dalle Regioni che presentano progetti per accedere a risorse nazionali o al Fondo sociale europeo. Dopodiché la Regione emana dei bandi per i Comuni. Quindi anche noi siamo vincolati a questi progetti. Qui il rischio è quello di parcellizzare eccessivamente le risorse in troppi settori e sottosettori, con l’unica conseguenza di un aggravio del lavoro burocratico dei Servizi sociali comunali che non corrisponde, però, a interventi realmente incisivi. In passato, ad esempio, il Fondo per la famiglia era stato ‘spezzettato’ in almeno otto interventi diversi. Tanti progetti con poche risorse disponibili per ciascuno equivalgono a tanto lavoro ma pochissima resa. Anche perché i nostri uffici sono già sufficientemente oberati: solo al Tribunale dei minori sono in essere all’incira 1.900 provvedimenti”.

E chi resta fuori da questi progetti?

“In caso di minori, anziani o disabili non si resta mai fuori, in quanto siamo sempre obbligati a intervenire. Nei casi di povertà, invece, abbiamo costruito - a differenza del passato - una buona rete con la Caritas, al fine di cercare di dare a tutti una risposta”.

L’assessore Barberini ha insistito sulla volontà di una co-progettazione tra i vari soggetti coinvolti per la pianificazione sociale e socio-sanitaria, prevedendo anche laboratori di comunità...

“Il nodo della co-progettazione è questo: chi siede intorno al tavolo? Nel senso: i soggetti presenti devono essere stati selezionati sulla base di determinati requisiti, che ad oggi, però, non conosciamo. Solo in questo modo si può fare sistema e mettere insieme le proprie specificità e competenze in maniera costruttiva. Questi anni di crisi ci hanno portato alla consapevolezza che viviamo in una società dove la povertà, sia economica che umana, è reale e quasi sempre accompagnata dalla solitudine. Le persone ci chiedono interventi tempestivi, velocità nelle risposte, anche perché arrivano da noi quando le loro difficoltà sono già ad uno stato molto grave. Dobbiamo essere per loro una ‘tachipirina’, ovvero un palliativo non risolutivo, ma comunque capace di tamponare la situazione nel breve periodo, al fine di avere il tempo di costruire un percorso. Se coordinati, possiamo essere davvero una grande risorse per il territorio. Altrimenti si rischia ancora una volta di perdersi nella burocrazia e nella vacuità di tavoli, sotto-tavoli e laboratori che ingolfano ancora di più il lavoro con una serie di passaggi inutili”. Laura Lana]]>

Piano sociale: capitolo secondo. In attesa della fine della fase partecipativa il 15 febbraio prossimo, La Voce prosegue il suo approfondimento su questo importante strumento di programmazione del welfare regionale con l’obiettivo di stimolare il dibattito tra i vari soggetti coinvolti. Se la scorsa settimana abbiamo dato voce al mondo delle cooperative, oggi è la volta dei Comuni, le vere “braccia operanti” in materia di sociale. A rappresentarli è Edi Cicchi, nella duplice veste di assessore ai Servizi sociali del Comune di Perugia e di coordinatore della Consulta welfare dell’Anci.

 Assessore, è stato ribadito più volte dall’assessore regionale alla Coesione sociale e al welfare, Luca Barberini, che in questo nuovo Piano sarà dato un “ruolo potenziato e un rinnovato protagonismo” alle istituzioni, a cominciare dai Comuni. Cosa significa?

“Sinceramente, non lo abbiamo ancora capito. Ad oggi è stato detto nella teoria, ma, in pratica, non è stato ancora specificato. Il Piano descrive la situazione nella quale ci troviamo, il contesto regionale di riferimento, ma non gli strumenti con cui noi Comuni potremmo andare a intervenire concretamente su questo contesto. È come se palazzo Donini avesse dato la cornice esterna, i confini di movimento, ma spetta poi ai Comuni dipingere il quadro dei servizi sociali offerti al cittadino. E senza sapere quanti e quali colori abbiamo a disposizione, è difficile pianificare se il nostro sarà un leggero acquerello o un’intensa tempera”.

Quali sarebbero gli strumenti che chiedono i Comuni?

“Da una parte le tipologie di servizi che si vogliono mettere in campo, dall’altra le risorse a disposizione. In merito al primo punto, chiediamo che sia individuato con chiarezza – e nella ovvia consapevolezza di non poter sopperire a tutte le necessità, dato il periodo di crisi e carenze di risorse - quali sono le nostre priorità di intervento. Quali sono i servizi essenziali che vogliamo dare al cittadino? Quali gli standard? Quali i ruoli da svolgere? E ancora, quali le professionalità da inserire? Le faccio un esempio: nel Piano non si parla del ruolo degli Uffici di cittadinanza, che sono il luogo concreto dove arrivano le richieste, la porta d’accesso alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari. Né si fa il punto della situazione sulla loro attività degli ultimi anni. A mio avviso, occorre capire il ‘già fatto’ per pianificare un cambiamento o una continuazione del percorso. Non ci interessano 200 pagine di documento, se tutti questi punti interrogativi non vengono soddisfatti”.

E in merito alle risorse?

“Per le risorse il discorso è analogo al precedente. È vero, nel Piano, si parla di una disponibilità finanziaria [55 milioni di euro, ndr], ma è una cifra complessiva. Non viene specificato quante risorse, ad esempio, andranno all’ambito della famiglia, all’aiuto agli anziani, disabili o minori. Come possiamo noi Comuni perseguire un fine, che è quello di rispondere ai bisogni dei cittadini, se non sappiamo i mezzi a nostra disposizione? Le faccio un esempio: in questi mesi i due Centri anti-violenza della Regione hanno operato con almeno 400 donne e ne hanno accolte 38; a marzo termineranno i fondi a loro destinati, ad oggi non sanno se e quanti ne avranno ancora. In più, nel Piano sociale non se ne fa alcuna menzione. Cosa succederà se questi fondi non arrivano?”.

Anche perché i fondi sono comunque vincolati a progetti che vanno presentati e approvati...

“Sì, la pianificazione è fatta dalle Regioni che presentano progetti per accedere a risorse nazionali o al Fondo sociale europeo. Dopodiché la Regione emana dei bandi per i Comuni. Quindi anche noi siamo vincolati a questi progetti. Qui il rischio è quello di parcellizzare eccessivamente le risorse in troppi settori e sottosettori, con l’unica conseguenza di un aggravio del lavoro burocratico dei Servizi sociali comunali che non corrisponde, però, a interventi realmente incisivi. In passato, ad esempio, il Fondo per la famiglia era stato ‘spezzettato’ in almeno otto interventi diversi. Tanti progetti con poche risorse disponibili per ciascuno equivalgono a tanto lavoro ma pochissima resa. Anche perché i nostri uffici sono già sufficientemente oberati: solo al Tribunale dei minori sono in essere all’incira 1.900 provvedimenti”.

E chi resta fuori da questi progetti?

“In caso di minori, anziani o disabili non si resta mai fuori, in quanto siamo sempre obbligati a intervenire. Nei casi di povertà, invece, abbiamo costruito - a differenza del passato - una buona rete con la Caritas, al fine di cercare di dare a tutti una risposta”.

L’assessore Barberini ha insistito sulla volontà di una co-progettazione tra i vari soggetti coinvolti per la pianificazione sociale e socio-sanitaria, prevedendo anche laboratori di comunità...

“Il nodo della co-progettazione è questo: chi siede intorno al tavolo? Nel senso: i soggetti presenti devono essere stati selezionati sulla base di determinati requisiti, che ad oggi, però, non conosciamo. Solo in questo modo si può fare sistema e mettere insieme le proprie specificità e competenze in maniera costruttiva. Questi anni di crisi ci hanno portato alla consapevolezza che viviamo in una società dove la povertà, sia economica che umana, è reale e quasi sempre accompagnata dalla solitudine. Le persone ci chiedono interventi tempestivi, velocità nelle risposte, anche perché arrivano da noi quando le loro difficoltà sono già ad uno stato molto grave. Dobbiamo essere per loro una ‘tachipirina’, ovvero un palliativo non risolutivo, ma comunque capace di tamponare la situazione nel breve periodo, al fine di avere il tempo di costruire un percorso. Se coordinati, possiamo essere davvero una grande risorse per il territorio. Altrimenti si rischia ancora una volta di perdersi nella burocrazia e nella vacuità di tavoli, sotto-tavoli e laboratori che ingolfano ancora di più il lavoro con una serie di passaggi inutili”. Laura Lana]]>
Ad un anno dalle elezioni, Perugia è “la città che vogliamo”? La Giunta Romizi risponde https://www.lavoce.it/ad-un-anno-dalle-elezioni-perugia-e-la-citta-che-vogliamo-la-giunta-romizi-risponde/ Fri, 23 Oct 2015 11:21:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43979 Incontro "La città che vogliamo - Un anno dopo" Circolo La Pira
Incontro “La città che vogliamo – Un anno dopo” Circolo La Pira

E’ passato un anno dall’insediamento della Giunta Romizi. Per l’occasione il Circolo Giorgio La Pira di Perugia ha organizzato per giovedì 22 l’evento “La città che vogliamo – Un anno dopo: il sindaco e la giunta del Comune di Perugia incontrano i cittadini a un anno dall’insediamento”, presso l’auditorium della Figc di Borghetto di Prepo, a Perugia.

L’evento – La serata nasce come continuazione del precedente incontro dello scorso anno: “La città che vogliamo”, organizzato durante la campagna elettorale e in occasione del decimo anniversario del Circolo La Pira. Un evento pubblico dove tutti i candidati a sindaco di Perugia avevano potuto incontrare i cittadini per raccontare la loro idea di città. A distanza di dodici mesi, il nuovo incontro è stato momento di confronto fra i cittadini e l’Amministrazione, rappresentata dal sindaco e dagli assessori, per spiegare cosa si è fatto e cosa si intende fare per il futuro. I presenti, infatti, potevano rivolgere ai vari rappresentanti della Giunta una serie di domande sui più svariati temi della città e ottenerne le relative risposte. Il tutto in maniera dialettica: sindaco e assessori avevano a disposizione 2 minuti a testa per le risposte, così da permettere il maggior confronto possibile. Le domande che, per motivi di tempo, non hanno ricevuto risposta “saranno evase da sindaco e assessori sulla pagina Facebook dell’evento”, come sottolineato dalla presidente del Circolo, suor Roberta Vinerba.

I temi – Scuola, famiglia, sicurezza, degrado urbano, progetti edilizi, semplificazione e riorganizzazione amministrativa. I temi trattati sono stati tanti. Uniti da due fili conduttori. Da un lato, le difficoltà legate agli ingenti tagli di fondi governativi a cui, a tutt’oggi, è sottoposto il Comune di Perugia, “su cui grava anche un pesante disavanzo lasciato dalla passata Amministrazione”, come ha specificato il sindaco Andrea Romizi. Dall’altro, però, il senso di una ripartenza, di “una visione complessiva del futuro che vogliamo dare a questa città – come sottolineato dal primo cittadino -. Quando abbiamo cominciato il nostro mandato, Perugia stava male, molto male ed oggi non possiamo certo dire che tutti i problemi siano risolti. Sarebbe utopia! Però abbiamo lavorato e stiamo continuando a lavorare e i primi risultati ci sono. Basti pensare solo al tema della sicurezza, tanto caro ai cittadini: Perugia è in controtendenza con il resto d’Italia per una diminuzione generale dei reati. Due dati: le morti per overdose sono al minimo storico (-47%) e le rapine calate del 32%. Dopo decenni di immobilità, partiranno a gennaio i lavori per il Mercato Coperto. E abbiamo già avviato piani concreti per la riqualificazione di Fontivegge e di altre aree periferiche della città, per la manutenzione delle strade e dei monumenti, per le aree verdi… Credo che questi siano segnali importanti”.

La partecipazione – “Tutto questo – ha concluso Romizi – è stato possibile e sarà possibile grazie alla fattiva collaborazione dei cittadini e di altri soggetti, pubblici e privati, perché da soli non ce la possiamo fare, ma insieme sì. Noi Giunta, noi politici, possiamo aprire il varco, ma se non abbiamo un popolo che ci segue non riusciremo a realizzare nulla. Insieme, invece, sono certo che ce la faremo”. I progetti e le promesse per il futuro ci sono, resta da vedere come saranno realizzati. Appuntamento, quindi, al prossimo anno per un nuovo incontro con l’Amministrazione già annunciato dal Circolo La Pira.

Il resoconto completo della serata lo trovate sul prossimo numero de La Voce di venerdì 30 ottobre 2015.

Laura Lana

 

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