Colombia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/colombia/ Settimanale di informazione regionale Fri, 05 Jul 2024 16:08:11 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Colombia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/colombia/ 32 32 Chiediamo giustizia per Mario Paciolla https://www.lavoce.it/chiediamo-giustizia-per-mario-paciolla/ https://www.lavoce.it/chiediamo-giustizia-per-mario-paciolla/#respond Fri, 05 Jul 2024 08:07:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76930

Quella di Mario Paciolla è una storia triste e amara che contiene tante altre storie tristi e amare. Mario era un giovane innamorato della vita e del cambiamento, della giustizia e della possibilità di consegnare un mondo più giusto alle giovani generazioni. Per questo, dopo la laurea in Scienze politiche all’Orientale di Napoli, si trasferisce in Colombia per operare nelle Peace Brigades International a favore dei diritti umani in quel Paese.

In realtà anche in Italia era stato sempre in prima nella lotta per i diritti ma, quando se ne presenta l’occasione, entra a far parte dello staff delle Nazioni Unite che deve monitorare la corretta applicazione degli accordi di pace siglati tra il governo e le formazioni armate colombiane. Il 15 luglio 2020 viene trovato senza vita nella sua abitazione di San Vicente del Caguàn.

Le autorità locali e gli stessi funzionari Onu parlano sbrigativamente di suicidio e si precipitano a cancellare ogni minima traccia, a rimuovere ogni indizio utile alle indagini dalla casa e tra carte ed effetti personali. Ma chiunque legge i fatti comprende che Mario “è stato suicidato”. Ormai da quattro anni i genitori e molte associazioni chiedono giustizia per Mario, per la sua storia e per tutto il mondo che rappresenta. Purtroppo la procura italiana annuncia di voler archiviare il caso ma siamo in tanti a chiedere verità e giustizia. Come avrebbe fatto anche Mario stesso.

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Quella di Mario Paciolla è una storia triste e amara che contiene tante altre storie tristi e amare. Mario era un giovane innamorato della vita e del cambiamento, della giustizia e della possibilità di consegnare un mondo più giusto alle giovani generazioni. Per questo, dopo la laurea in Scienze politiche all’Orientale di Napoli, si trasferisce in Colombia per operare nelle Peace Brigades International a favore dei diritti umani in quel Paese.

In realtà anche in Italia era stato sempre in prima nella lotta per i diritti ma, quando se ne presenta l’occasione, entra a far parte dello staff delle Nazioni Unite che deve monitorare la corretta applicazione degli accordi di pace siglati tra il governo e le formazioni armate colombiane. Il 15 luglio 2020 viene trovato senza vita nella sua abitazione di San Vicente del Caguàn.

Le autorità locali e gli stessi funzionari Onu parlano sbrigativamente di suicidio e si precipitano a cancellare ogni minima traccia, a rimuovere ogni indizio utile alle indagini dalla casa e tra carte ed effetti personali. Ma chiunque legge i fatti comprende che Mario “è stato suicidato”. Ormai da quattro anni i genitori e molte associazioni chiedono giustizia per Mario, per la sua storia e per tutto il mondo che rappresenta. Purtroppo la procura italiana annuncia di voler archiviare il caso ma siamo in tanti a chiedere verità e giustizia. Come avrebbe fatto anche Mario stesso.

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Dall’Amazzonia delegazione dal Papa sui temi della terra https://www.lavoce.it/amazzonia-delegazione-papa-temi-terra/ https://www.lavoce.it/amazzonia-delegazione-papa-temi-terra/#respond Thu, 05 Oct 2023 09:56:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73528

Marleni Yucumá Vázquez è una rappresentante dei contadini colombiani, e il suo lavoro consiste soprattutto nella conservazione dei semi, che è un’attività vitale per la sopravvivenza della biodiversità e dell’autonomia verso le multinazionali dell’agrobusiness. Marleni faceva parte della delegazione del Repam (Rete ecclesiale panamazzonica) della Colombia che nei giorni scorsi ha incontrato il Papa. Quando, per il tramite del Movimento Laudato si’, sono giunti ad Assisi, avevo la sensazione che anticipassero nella propria carne l’esortazione apostolica Laudate Deum.

Con Papa Francesco hanno parlato della necessità di una governance condivisa tra comunità indigene e istituzioni nelle terre amazzoniche; della necessità di frenare l’estrattivismo minerario energetico, della regolamentazione dei fondi di cooperazione in Amazzonia, del rafforzamento delle culture e della valutazione del contributo della conoscenza ancestrale e contadina per la cura dell’Amazzonia.

Papa Francesco “è molto consapevole che il compito è difficile e che è una lotta di residenza abbastanza forte”, ha commentato Juan Felipe Martinez, segretario esecutivo dell’organizzazione. Inoltre il successore di Pietro li ha incoraggiati a continuare a lavorare, e ha detto loro che “il patrimonio dei saperi risiede nella base”, cioè nelle comunità che abitano i territori.

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Marleni Yucumá Vázquez è una rappresentante dei contadini colombiani, e il suo lavoro consiste soprattutto nella conservazione dei semi, che è un’attività vitale per la sopravvivenza della biodiversità e dell’autonomia verso le multinazionali dell’agrobusiness. Marleni faceva parte della delegazione del Repam (Rete ecclesiale panamazzonica) della Colombia che nei giorni scorsi ha incontrato il Papa. Quando, per il tramite del Movimento Laudato si’, sono giunti ad Assisi, avevo la sensazione che anticipassero nella propria carne l’esortazione apostolica Laudate Deum.

Con Papa Francesco hanno parlato della necessità di una governance condivisa tra comunità indigene e istituzioni nelle terre amazzoniche; della necessità di frenare l’estrattivismo minerario energetico, della regolamentazione dei fondi di cooperazione in Amazzonia, del rafforzamento delle culture e della valutazione del contributo della conoscenza ancestrale e contadina per la cura dell’Amazzonia.

Papa Francesco “è molto consapevole che il compito è difficile e che è una lotta di residenza abbastanza forte”, ha commentato Juan Felipe Martinez, segretario esecutivo dell’organizzazione. Inoltre il successore di Pietro li ha incoraggiati a continuare a lavorare, e ha detto loro che “il patrimonio dei saperi risiede nella base”, cioè nelle comunità che abitano i territori.

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