cnos-fap umbria Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/cnos-fap-umbria/ Settimanale di informazione regionale Thu, 01 Jun 2023 13:27:44 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg cnos-fap umbria Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/cnos-fap-umbria/ 32 32 Una seria scelta scolastica: la formazione professionale dai Salesiani https://www.lavoce.it/una-seria-scelta-scolastica-la-formazione-professionale-dai-salesiani/ Fri, 08 May 2015 09:53:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=32936 Aula tecnica di una scuola salesiana, l’immagine è tratta da un video di presentazione delle attività delle Scuole Salesiani - Don Bosco
Aula tecnica di una scuola salesiana, l’immagine è tratta da un video di presentazione delle attività delle Scuole Salesiani – Don Bosco

Sono 2 milioni e 900 mila gli studenti mai arrivati al diploma negli ultimi 15 anni, il 37% negli istituti professionali. Su 100 allievi iscritti al primo anno, 27 non arriveranno a sostenere l’esame di maturità: quasi un terzo.

Sono questi i dati forniti dal dossier Tuttoscuola 2014 sulla dispersione scolastica, che evidenziano un fenomeno sociale reale, un disagio, un fallimento formativo degli adulti, ancor prima che dei giovani.

Una soluzione però c’è e si chiama “formazione professionale”, ovvero quel tipo di formazione volta a dare ai ragazzi, attraverso l’alternanza fra teoria e pratica, una qualifica spendibile sul mercato del lavoro. Per esempio, meccanico, elettricista, operatore della ristorazione, ecc.

Se ne è parlato mercoledì in occasione del convegno nazionale “Formazione professionale iniziale – La sfida di don Bosco”, organizzato dal Cnos-Fap (Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale) presente anche in Umbria nei tre centri di Perugia, Foligno e Marsciano, che ospitano circa 300 ragazzi.

“La formazione professionale – ha spiegato Filippo Pergola, psicologo e moderatore del convegno – può essere uno strumento davvero efficace contro la dispersione. Costringere tutti i ragazzi a incanalarsi in un percorso educativo univoco porta al fallimento e all’abbandono di coloro che non ce la fanno. Fornirgli una valida alternativa, un modo diverso di fare cultura, è la strada per il loro successo e la loro piena realizzazione”.

Ma il modo migliore per capire le potenzialità della formazione professionale è darne un esempio concreto. Come il progetto TechPro2, esperienza di collaborazione nella formazione tra i Cfp (Centri di formazione professionale) gestiti dai Salesiani e la multinazionale nel campo dei trasporti Cnh Industrial.

“Il progetto – spiega Daniela Ropolo, dirigente di Cnh Industrial – nasce da una duplice esigenza: far fronte alla carenza di personale tecnico specializzato e motivato, e fornire un’opportunità reale ai giovani”.

Da questo ‘matrimonio’ sono così nati corsi di formazione professionale nel settore meccanico in 56 Cfp sparsi in tutto il mondo. “Noi – continua Ropolo – diamo l’appoggio economico, i materiali (come veicoli, motori, ecc.), le nostre conoscenze aziendali. I Salesiani mettono tutto il resto: la loro enorme esperienza nel campo della formazione e la capacità unica di parlare ai giovani”. Il risultato? Oltre 9.000 giovani formati in quattro Continenti.

“L’Europa – ha aggiunto Roberto Dasso, direttore generale di Arsel Liguria (Agenzia regionale per i servizi educativi e per il lavoro) – ci chiede questo: più corsi legati al lavoro e all’impresa. Dobbiamo rispondere agli stimoli europei e colmare il nostro ritardo. Non più semplicemente ‘sapere’, ma ‘saper fare’, avere delle competenze reali e spendibili”.

Eppure in Italia c’è ancora da combattere il pregiudizio tutto nostrano, specie nel Centro e Sud Italia, per cui la formazione professionale costituisce un’istruzione di serie B, proprio per la sua vocazione alla pratica e al lavoro.

“Noi italiani – ha sottolineato Giuseppe Tacconi, ricercatore dell’Università di Verona in Didattica e pedagogia speciale – manteniamo questa sorta di pregiudizio nei confronti del lavoro manuale, ritenuto inferiore a quello intellettuale. Ma il lavoro è già di per sé una grande scuola di relazioni, di saperi, di professionalità, di vita. Non poniamo questo divario insanabile fra scuola e lavoro, ma facciamo diventare il lavoro parte integrante e fruttuosa della scuola, come avviene nei Centri di formazione professionale di don Bosco”.

“In una società sempre più competitiva – ha sottolineato don Pascual Chavez, rettor maggiore emerito dei Salesiani – il miglior regalo che possiamo fare ai giovani, specie a quelli a cui la vita ha dato meno, è l’educazione per creare buoni lavoratori e attivi cittadini. Ma è anche il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi, alla società tutta, all’Italia”.

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Salesiani, la sfida della formazione professionale come modello educativo di vita, scuola e lavoro https://www.lavoce.it/salesiani-la-sfida-della-formazione-professionale-come-modello-educativo-di-vita-scuola-e-lavoro/ Wed, 29 Apr 2015 15:35:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=32262 IMG_1251

La sfida di don Bosco nell’educazione dei giovani ha ancora senso e valore? Assolutamente sì, forse oggi ancora più che in passato. E’ quanto emerso questa mattina alla sala dei Notari di Perugia, nel corso del convegno “Formazione professionale iniziale – La sfida di don Bosco” organizzato dal Cnos-Fap (Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale). Si è trattato di un importante momento di riflessione sul ruolo della formazione professionale nel complesso del sistema scolastico nazionale e regionale. In Umbria, infatti, esistono tre Centri di formazione professionale Cnos-Fap (a Perugia, Foligno e Marsciano), che formano circa 300 giovani in corsi di meccanica, elettricista, ristorazione, acconciatore, etc…

“La formazione professionale – ha spiegato Mario Giacomo Dutto, esperto di politiche formative e scolastiche – può essere uno strumento davvero efficace contro la dispersione scolastica, che costituisce un problema serio del nostro sistema nazionale. Basti pensare che su 100 allievi iscritti al primo anno, 27 non arriveranno a diplomarsi, pari a circa il 30%. Un dato che non può lasciare indifferenti”. “Il ministero dell’Istruzione – ha aggiunto Roberto Dasso, direttore generale di Arsel Liguria (Agenzia regionale per i servizi educativi e per il lavoro) –  non può continuare a lasciare tutto il peso economico della formazione professionale sulle Regioni, come avviene ora. Anche dal punto di vista meramente economico, è una scelta miope. Un dato su tutti, un allievo iscritto ad un corso di formazione professionale costa allo Stato il 34% in meno di un alunno delle scuole superiori di secondo grado. Inoltre, è tempo di dire basta con una scuola che elargisce semplici saperi scollegati dalla realtà. L’Europa ci chiede di insegnare delle competenze, di saper fare”.

C’è poi ancora da combattere il pregiudizio tutto italiano, o meglio del Centro e Sud Italia, per cui la formazione professionale costituisce un’istruzione di serie B, proprio per la sua vocazione protesa fattivamente alla pratica e al lavoro. “Noi italiani – ha sottolineato Giuseppe Tacconi, ricercatore dell’Università di Verona in didattica e pedagogia speciale – manteniamo questa sorta di pregiudizio nei confronti del lavoro manuale, ritenuto inferiore a quello intellettuale. Ma il lavoro è già di per sé una grande scuola di relazioni, di saperi, di professionalità, di vita. Non poniamo questo divario insanabile fra scuola e lavoro, ma facciamo diventare il lavoro parte integrante e fruttuosa della scuola, come avviene nei Centri di formazione professionale di don Bosco”.

“In una società sempre più competitiva – ha concluso don Pascual Chavez, rettor maggiore emerito dei Salesiani – il miglior regalo che possiamo fare ai giovani, specie a quelli a cui la vita ha dato meno, è l’educazione per creare buoni lavoratori e attivi cittadini. Ma è anche il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi, alla società tutta, all’Italia”.

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Dalla multiculturalità alla pace. Iniziativa con gli studenti al “Don Bosco” https://www.lavoce.it/dalla-multiculturalita-alla-pace-iniziativa-con-gli-studenti-al-don-bosco/ Fri, 20 Jun 2014 12:42:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25666 Salesiani PerugiaÈ stato un giorno di festa e di riflessione dedicato ai giovani e alla pace – o meglio, dedicato a rendere i giovani costruttori di pace – quello che si è svolto martedì 17 presso la sede perugina del Cnos-Fap Umbria (il Centro nazionale opere salesiane per la formazione e aggiornamento professionale) in occasione dell’annuale festa “intercentro” organizzata dai Salesiani umbri che gestiscono l’opera.

Per una mattina, circa 200 tra ragazzi, professori e dirigenti delle tre sedi regionali di Perugia, Marsciano e Foligno [qui la scuola termina a fine luglio, in quanto le attività didattiche, per decisione della Regione, sono iniziate a dicembre, ndr] si sono riuniti insieme all’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, per riflettere sul tema della pace, quanto mai attuale a una decina di giorni di distanza dallo storico incontro che ha visto nel giorno di Pentecoste, a Roma, il presidente palestinese Abu Mazen e quello israeliano Shimon Peres stringersi in preghiera intorno a Papa Francesco.

Alla luce di questo grande esempio di comunione tra le religioni, anche i Salesiani del Cnos-Fap Umbria hanno voluto insegnare ai propri ragazzi a pregare per l’armonia fra culture e credi diversi. Una scelta quanto mai pertinente a questo contesto scolastico: i trecento ragazzi, dai 16 ai 18 anni, che annualmente assolvono il loro obbligo scolastico nei tre centri di formazione professionale provengono da almeno 28 Paesi del mondo e professano forse 8 diverse religioni. Per loro la multiculturalità e l’interreligiosità sono una quotidianità che si sperimenta concretamente tutti i giorni fra i banchi di scuola.

Alla presenza del Cardinale, i ragazzi sono stati quindi protagonisti di una preghiera interreligiosa suddivisa in tre momenti, ciascuno scandito da musica, letture, salmi e gesti simbolici: uno dedicato al credo ebraico, uno a quello cristiano e uno all’islam. Per terminare poi con un’invocazione collettiva alla giustizia e all’armonia in famiglia, nella comunità e fra i popoli.

“La pace – ha detto il card. Bassetti rivolgendosi ai ragazzi – non è qualcosa di astratto, ma deve partire prima di tutto da noi, anche perché la multiculturalità è ormai una realtà di fatto con cui fare i conti, e questa scuola ne è un esempio. Papa Francesco ce ne ha dato l’esempio alcuni giorni fa: il nostro è un Dio misericordioso che ci invita a dialogare e accogliere le altre confessioni religiose. L’iniziativa che oggi si svolge in questa scuola è un bellissimo esempio di come tutti noi possiamo essere costruttori di pace nel nostro vivere quotidiano”.

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La nostra Aquila https://www.lavoce.it/la-nostra-aquila/ Thu, 27 Jun 2013 12:38:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=17674 salesiani-AquilaMettersi al servizio del prossimo con gratuità e voglia di fare: con questo spirito 12 ragazzi del Cnos-Fap (Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale) di Marsciano e Foligno, tutti di 16-17 anni, sono partiti il 14 giugno alla volta de L’Aquila. Obiettivo: regalare una settimana del proprio tempo ai coetanei abruzzesi, aiutandoli a ricostruire la loro scuola devastata dal sisma del 2009.

I 12 ragazzi (9 del corso per elettricisti di Marsciano e 3 di quello di cucina del Centro di formazione professionale di Foligno) hanno risposto all’appello lanciato alcune settimane fa da don Roberto Formenti, sacerdote salesiano, rappresentante legale della regione Abruzzo e direttore del Cfp de L’Aquila, il quale aveva chiesto un aiuto per allestire aule e laboratori della nuova sede didattica, dopo quattro anni passati nei container e la vecchia scuola resa completamente inagibile dal terremoto del 2009. Accompagnati dal docente Ygor Bianchi e dal coordinatore Federico Massinelli, il gruppo perugino è, quindi, partito volontario alla volta del capoluogo abruzzese per una settimana.

“I nove aspiranti elettricisti – raccontano i due docenti – hanno provveduto a trasportare macchinari, armadi, sedie, banchi, ecc., dall’ex sede terremotata e da quella provvisoria nei container nella nuova struttura didattica. I tre futuri cuochi si occupavano, invece, di preparare i pasti, sistemare la stanza adibita a dormitorio e aiutare don Roberto nella gestione del centro estivo. Le spese del viaggio e del vitto sono state coperte dall’istituto umbro e, comunque, tutti gli allievi dei nostri centri hanno contribuito raccogliendo cibo e vettovaglie che sono state poi portate a L’Aquila”. “Quello che ci ha stupiti – sottolineano ancora Ygor e Federico – è stato il coraggio, la voglia di fare e l’altruismo di questi ragazzi. Sono formidabili! Quando siamo rientrati in Umbria, molti dei loro compagni ci hanno chiesto di poter fare la stessa esperienza”.

Un’esperienza che rimarrà nel cuore dei 12 giovani volontari. “L’impatto con L’Aquila – raccontano Paolo Gubbiotti, Lorenzo Simonetti, Dominick Marku, Lorenzo Guglielmi (alcuni degli studenti volontari) -, bellissima e devastata al tempo stesso, è stato molto forte. Ma ci siamo sentiti accolti con grande riconoscenza e affetto. Nonostante lavorassimo duramente tutta la giornata, la stanchezza passava di fronte alla soddisfazione di aver fatto qualcosa di importante. Ripartiremmo anche subito!”.

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Forma-Umbria, fucina d’idee per giovani https://www.lavoce.it/forma-umbria-fucina-didee-per-giovani/ Thu, 26 Jan 2006 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=4929 In Umbria si è dato vita ad un comitato di coordinamento regionale, denominato ‘Forma-Umbria’, a cui hanno aderito le agenzie formative di soggetti sociali come le Acli, la Coldiretti, la Cisl, il Cnos-Fap dei Salesiani e la Confcooperative, che rappresentano gran parte della formazione professionale in Umbria. Promotore di ‘Forma-Umbria’ è stato l’Ufficio regionale per i problemi sociali ed il lavoro, unitamente all’Ufficio regionale per l’educazione, la scuola e l’università della Conferenza episcopale umbra (Ceu). A spiegare le finalità di questo comitato è Pasquale Caracciolo, responsabile dell’Ufficio diocesano per la pastorale dei problemi sociali ed il lavoro della diocesi di Perugia – Città della Pieve. ‘In una regione come l’Umbria, in cui è presente una miriade di enti che fanno formazione professionale – commenta Caracciolo -, una particolare attenzione dovrà essere riservata al sistema di accreditamento con riguardo alla natura del servizio, alla valenza educativa culturale e professionale, al modello gestionale, alla capacità progettuale, pedagogica e didattica, al modello organizzativo di rete nella logica dei campus e dei poli formativi. ‘Forma-Umbria’ è un nuovo soggetto sociale, che mette in rete le rispettive esperienze e potenzialità maturate in decine di anni nella formazione professionale, e intende cooperare con le istituzioni facendo propri i principi di solidarietà e sussidiarietà proposti dalla dottrina sociale della Chiesa’. ‘Suo obiettivo – sottolinea Caracciolo – è quello di contribuire con idee e proposte nel campo dell’educazione e della formazione integrale dei giovani e degli adulti, degli studenti e dei lavoratori: dai percorsi dell’istruzione e formazione professionale previsti dal II ciclo, all’apprendistato, alla formazione continua e permanente in tutto l’arco di vita delle persone. L’impegno, il proposito, è di superare definitivamente in Umbria la stagione della precarietà del sistema di formazione professionale attraverso una proposta di qualità, pluralista, garante degli standard comuni, di pari dignità, entro un sistema stabile ed organico che garantisca il soddisfacimento dei diritti educativi e formativi dei cittadini giovani ed adulti’.

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