cinema Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/cinema/ Settimanale di informazione regionale Tue, 02 Jul 2024 19:00:10 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg cinema Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/cinema/ 32 32 A Perugia la seconda edizione del “Cinema dell’anima” https://www.lavoce.it/a-perugia-la-seconda-edizione-del-cinema-dellanima/ https://www.lavoce.it/a-perugia-la-seconda-edizione-del-cinema-dellanima/#respond Tue, 02 Jul 2024 15:54:24 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76851 Davide Rondoni in maglietta blu, seduto ad un tavolo, di profilo, sullo sfondo la locandina del festival “Cinema dell'anima"

Ha preso avvio il 1 luglio il festival “Cinema dell’anima” in corso fino al 7 del corrente mese nella suggestiva cornice dell’Isola di San Lorenzo (piazza IV Novembre) nel centro storico di Perugia.

A “Cinema dell'anima" il tema del viaggio

Per la seconda edizione del festival l’organizzatore Alberto Di Giglio – forte del sostegno delle associazioni CineMà, Genesi, Frammenti, e dell’iniziativa pastorale del vescovo Maffeis – ha pensato di combinare il tema del viaggio, geografico ed esistenziale, ma anche l’intelligenza artificiale e molto altro. Un viaggio poetico nell'Italia del sacro è stato il motivo dominante della prima giornata: alle 17 nella sala del Dottorato, appuntamento con Fellini “Il cantore della grazia" con Andrea Fagioli, critico cinematografico, direttore della rivista Edav e critico televisivo di Avvenire. L'humanitas di Fellini, tra saxcro e profano. Don Renato Butera, Università pontificia salesiana. Alle 19 si è tenuto l'incontro con l'ospite d'eccezione Davide Rondoni, poeta e scrittore, che è intervenuto sul tema "L'anima cerca segni" anticipando la visione (ore 21) di Sacritalia, documentario diretto da Francesco Castellani in cui il noto poeta accompagna gli spettatori in uno straordinario viaggio sentimentale lungo un'Italia ancora fedele all'idea del sacro. Attraverso artisti, ritualità, luoghi celebri e meno celebri di un paese che malgrado le ferite della modernità è ancora incarnazione credibile di quella bellezza che allieta l'anima. In serata la proiezione del capolavoro La strada di Federico Fellini. Il tema del viaggio in stile Odissea lo si ritroverà in alcuni film della rassegna (legati al cineforum dei giovani universitari) come Brigitte Bardot forever, dove il cineasta polacco Lech Majevski delinea l’immaginifico percorso di un novello Telemaco alla ricerca del padre. C’è poi il “viaggio dell’esistenza” con il capolavoro The tree of life di Terrence Malik, che sarà presentato il 4 luglio dal Movimento per la vita. O quello a ritroso nel tempo, come i percorsi del Sacro nel cinema di Pupi Avati tra Medioevo e horror padano, con i due film Magnificat e Il signor Diavolo. È insomma l’idea stessa del viaggio ad affermarsi lungo il festival come capacità del cinema di far esplorare quei territori spirituali che la prosa della vita di ogni giorno non può contenere.

...e quello dell'intelligenza artificiale

Altro argomento forte sarà quello dell’intelligenza artificiale, illustrata attraverso un titolo profetico come 2001 - Odissea nello spazio. Si riprende così il filo omerico del viaggio che, con la pellicola fantascientifica di Kubrick, diventa quello dell’umanità stessa. Ma c’è anche il positivo di una tecnologia intesa in chiave umanistica, esemplificata da realtà come la Fondazione malattie rare “Mauro Baschirotto” che ogni anno conferisce un premio per la ricerca scientifica, in particolare per la Terapia genica della malattia di Lafora. Ed è sponsor del film Il senso della bellezza di Valerio Jalongo.

Altre proposte

Da segnalare anche le altre proposte: L’anima cerca segni, a cura di Davide Rondoni, con il documentario Sacritalia; quindi un film poetico come Limoni d’inverno di Cristina Carone, con protagonisti gli intensi Luca Lionello e Cristian De Sica, fino alla serata di Musica medicina dell’anima di Katia Ghigi e Michele Rossetti, presso l’Istituto di musica sacra Frescobaldi.  Il programma dettagliato si trova all’indirizzo www.perugiacinemadellanima.it.

Intervista al regista Alberto Di Giglio

L’identità visiva del festival di quest’anno ci è stata ispirata da un’immagine tratta dal film Il tormento e l’estasi del 1965 di Carol Reed con Charlton Heston, che verrà proiettato la mattina di sabato 6 luglio.- Così risponde il regista ed organizzatore del festival Alberto Di Giglio in un’intervista uscita nell’ultimo numero del settimanale “La Voce”-. “Una sequenza memorabile con Michelangelo protagonista, che ora non vi svelo perché va vista, che ci accompagna fino all’atto della Creazione, icona simbolo della Cappella Sistina. Quindi un processo di purificazione dello sguardo e delle nostre intenzioni”. Cosa differenzia questo festival dalle altre rassegne di cinema?Nella prima edizione, lo scorso anno, abbiamo esplorato il tema dell’anima con il cinema ‘ad alta quota’ di Bergman, Tarkovskij, Sokurov, Zanussi e Lech Majewski. Quest’anno il motivo ispiratore sarà l’Odissea di Omero con diverse pellicole selezionate che, in modi differenti, affrontano questo grande testo archetipico. Rispetto ad altri festival cerchiamo sempre di andare controcorrente, come i salmoni. I temi inducono a riflettere sul senso della vita; il cinema, qualcuno ha detto, non deve dare risposte ma suscitare domande. Un certo cinema può aiutare a purificare lo sguardo, a generare nuovi stimoli per l’intelletto e nutrimento per l’anima che sono di orientamento per la vita”. Nel programma avete invitato anche filosofi, poeti, musicisti: una novità per un festival del cinema?Certo, i poeti innanzitutto; io sostengo che la poesia e la musica sono due sorelle inseparabili del cinema dell’anima. Oltre al momento di apertura con Davide Rondoni, dedichiamo alla poesia altri due eventi, con Luigi Boneschi e l’attore Stefano Maria Grillo, con la poetessa Asia Vaudo e la scrittrice e giornalista Silvia Guidi. È importante dare spazio e voce alla dimensione poetica dell’esistenza, condizione imprescindibile per predisporre la nostra anima ad accogliere le novità dello Spirito. Così è anche per la musica. L’arte esiste per salvarci la vita, che è sovente a rischio di soffocamento spirituale”. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="76865,76860,76861,76862,76863,76864"]  ]]>
Davide Rondoni in maglietta blu, seduto ad un tavolo, di profilo, sullo sfondo la locandina del festival “Cinema dell'anima"

Ha preso avvio il 1 luglio il festival “Cinema dell’anima” in corso fino al 7 del corrente mese nella suggestiva cornice dell’Isola di San Lorenzo (piazza IV Novembre) nel centro storico di Perugia.

A “Cinema dell'anima" il tema del viaggio

Per la seconda edizione del festival l’organizzatore Alberto Di Giglio – forte del sostegno delle associazioni CineMà, Genesi, Frammenti, e dell’iniziativa pastorale del vescovo Maffeis – ha pensato di combinare il tema del viaggio, geografico ed esistenziale, ma anche l’intelligenza artificiale e molto altro. Un viaggio poetico nell'Italia del sacro è stato il motivo dominante della prima giornata: alle 17 nella sala del Dottorato, appuntamento con Fellini “Il cantore della grazia" con Andrea Fagioli, critico cinematografico, direttore della rivista Edav e critico televisivo di Avvenire. L'humanitas di Fellini, tra saxcro e profano. Don Renato Butera, Università pontificia salesiana. Alle 19 si è tenuto l'incontro con l'ospite d'eccezione Davide Rondoni, poeta e scrittore, che è intervenuto sul tema "L'anima cerca segni" anticipando la visione (ore 21) di Sacritalia, documentario diretto da Francesco Castellani in cui il noto poeta accompagna gli spettatori in uno straordinario viaggio sentimentale lungo un'Italia ancora fedele all'idea del sacro. Attraverso artisti, ritualità, luoghi celebri e meno celebri di un paese che malgrado le ferite della modernità è ancora incarnazione credibile di quella bellezza che allieta l'anima. In serata la proiezione del capolavoro La strada di Federico Fellini. Il tema del viaggio in stile Odissea lo si ritroverà in alcuni film della rassegna (legati al cineforum dei giovani universitari) come Brigitte Bardot forever, dove il cineasta polacco Lech Majevski delinea l’immaginifico percorso di un novello Telemaco alla ricerca del padre. C’è poi il “viaggio dell’esistenza” con il capolavoro The tree of life di Terrence Malik, che sarà presentato il 4 luglio dal Movimento per la vita. O quello a ritroso nel tempo, come i percorsi del Sacro nel cinema di Pupi Avati tra Medioevo e horror padano, con i due film Magnificat e Il signor Diavolo. È insomma l’idea stessa del viaggio ad affermarsi lungo il festival come capacità del cinema di far esplorare quei territori spirituali che la prosa della vita di ogni giorno non può contenere.

...e quello dell'intelligenza artificiale

Altro argomento forte sarà quello dell’intelligenza artificiale, illustrata attraverso un titolo profetico come 2001 - Odissea nello spazio. Si riprende così il filo omerico del viaggio che, con la pellicola fantascientifica di Kubrick, diventa quello dell’umanità stessa. Ma c’è anche il positivo di una tecnologia intesa in chiave umanistica, esemplificata da realtà come la Fondazione malattie rare “Mauro Baschirotto” che ogni anno conferisce un premio per la ricerca scientifica, in particolare per la Terapia genica della malattia di Lafora. Ed è sponsor del film Il senso della bellezza di Valerio Jalongo.

Altre proposte

Da segnalare anche le altre proposte: L’anima cerca segni, a cura di Davide Rondoni, con il documentario Sacritalia; quindi un film poetico come Limoni d’inverno di Cristina Carone, con protagonisti gli intensi Luca Lionello e Cristian De Sica, fino alla serata di Musica medicina dell’anima di Katia Ghigi e Michele Rossetti, presso l’Istituto di musica sacra Frescobaldi.  Il programma dettagliato si trova all’indirizzo www.perugiacinemadellanima.it.

Intervista al regista Alberto Di Giglio

L’identità visiva del festival di quest’anno ci è stata ispirata da un’immagine tratta dal film Il tormento e l’estasi del 1965 di Carol Reed con Charlton Heston, che verrà proiettato la mattina di sabato 6 luglio.- Così risponde il regista ed organizzatore del festival Alberto Di Giglio in un’intervista uscita nell’ultimo numero del settimanale “La Voce”-. “Una sequenza memorabile con Michelangelo protagonista, che ora non vi svelo perché va vista, che ci accompagna fino all’atto della Creazione, icona simbolo della Cappella Sistina. Quindi un processo di purificazione dello sguardo e delle nostre intenzioni”. Cosa differenzia questo festival dalle altre rassegne di cinema?Nella prima edizione, lo scorso anno, abbiamo esplorato il tema dell’anima con il cinema ‘ad alta quota’ di Bergman, Tarkovskij, Sokurov, Zanussi e Lech Majewski. Quest’anno il motivo ispiratore sarà l’Odissea di Omero con diverse pellicole selezionate che, in modi differenti, affrontano questo grande testo archetipico. Rispetto ad altri festival cerchiamo sempre di andare controcorrente, come i salmoni. I temi inducono a riflettere sul senso della vita; il cinema, qualcuno ha detto, non deve dare risposte ma suscitare domande. Un certo cinema può aiutare a purificare lo sguardo, a generare nuovi stimoli per l’intelletto e nutrimento per l’anima che sono di orientamento per la vita”. Nel programma avete invitato anche filosofi, poeti, musicisti: una novità per un festival del cinema?Certo, i poeti innanzitutto; io sostengo che la poesia e la musica sono due sorelle inseparabili del cinema dell’anima. Oltre al momento di apertura con Davide Rondoni, dedichiamo alla poesia altri due eventi, con Luigi Boneschi e l’attore Stefano Maria Grillo, con la poetessa Asia Vaudo e la scrittrice e giornalista Silvia Guidi. È importante dare spazio e voce alla dimensione poetica dell’esistenza, condizione imprescindibile per predisporre la nostra anima ad accogliere le novità dello Spirito. Così è anche per la musica. L’arte esiste per salvarci la vita, che è sovente a rischio di soffocamento spirituale”. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="76865,76860,76861,76862,76863,76864"]  ]]>
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Cinema dell’anima, a Perugia dal 14 al 20 settembre un festival controcorrente e singolare https://www.lavoce.it/cinema-dellanima-a-perugia-dal-14-al-20-settembre-un-festival-controcorrente-e-singolare/ https://www.lavoce.it/cinema-dellanima-a-perugia-dal-14-al-20-settembre-un-festival-controcorrente-e-singolare/#respond Thu, 14 Sep 2023 10:53:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73353 cinema dell'anima

È stato presentato il 13 settembre il programma di "Cinema dell'anima" Festival in programma da Perugia dal 14 al 20 settembre (in spazi quali il chiostro della Cattedrale di San Lorenzo, la sala San Francesco della curia arcivescovile, la chiesa di sant'Agata). La rassegna promossa da CineMa’ Cinema dell’Anima, in collaborazione con Genesi, l’associazione Frammenti e patrocinata dall'Arcidiocesi e dal Comune di Perugia, vuole tornare a parlare senza timidezze di quella parte dell'essere umano che più di tutte dovrebbe caratterizzarlo, appunto l'anima. Una parte che invece il nostro tempo ha lasciato cadere e relegare a parola resa vuota e inerte come la spoglia di una cicala: così scriveva Giovanni Testori protagonista di una delle serate perugine. Ma cosa vuol dire parlare di anima attraverso il cinema nel 2023?  Viviamo o no in un momento storico in cui gli orizzonti dell'intelligenza artificiale sembrano ridurre la stessa dimensione creativa e spirituale a meccanismo riproducibile, a robotica combinazione di elementi numerici? Abbiamo cercato in ogni parte del corpo l'anima: non l'abbiamo trovata, grida il protagonista del Faust di Sokurov, opera somma ispirata al poema di Goethe. Un concetto così ineffabile è adeguatamente raccontato da un'arte prettamente visiva e materiale come quella del regista? L'idea degli organizzatori è che il grande cinema nasca sempre da un'idea capace di smuovere le coscienze nel profondo e che sia insomma molto più spirituale ed intima di quanto si creda. Sokurov, Zanussi, Majewski sono tre registi sommi della nostra epoca che, come i grandi maestri del passato (Dreyer, Bergman e Tarkovskij su tutti), stanno a dimostrare in modo persuasivo questo assunto. Un russo e due polacchi (entrambi eccezionalmente presenti a Perugia, mentre Sokurov non potrà partecipare per gli eventi bellici tristemente noti). E Russia e Polonia sono due paesi che oggi, incredibilmente, sembrano sul punto di scontrarsi di nuovo per effetto del maledetto conflitto russo - ucraino. Eppure si tratta di culture accomunate da una profonda ispirazione spirituale come sta a dimostrare la loro grande arte (le icone di Rublev), letteratura (Dostoevskij), cinema (Kiewslovski e Tarkovskij) e tante tradizioni speciali come quella di un peculiare culto mariano.

Il programma di Cinema dell'anima

Ad aprire Cinema dell'anima, giovedì 14 settembre, il capolavoro di Sokurov Faust (2011) presentato dal critico Massimo Nardin (alle 21.15). Nella versione del cineasta russo emerge un dottor Faust quale inquieto e inquietante indagatore anatomista che, pur fedele alla resa storica goethiana, si mostra e si urla come testimone veridico della contemporaneità materialistica. Che solo l'amore puro per una giovane è in grado di piegare, malgrado la volontà demoniaca, verso le aperture celesti. Doppio appuntamento venerdì 15, con la presentazione alle 17.30 del libro di Paolo Ruffini Comunicazione e reciprocità, analitica riflessione sulle problematiche dei mass media che rischiano di diventare alienanti. Alle 21.15 altro film di Sokurov, Fairy tale, fiabesco apologo disegnato sulle dittature del '900. Sabato 16 è all'insegna di Krzyzstov Zanussi. Il regista sarà presente alle 17.30 in una masterclass (L'anima nel cinema di Kiewslovski e Zanussi) e con due film, Etere e Voci interiori che si presentano come sue classiche meditazioni sulla dialettica scienza e spiritualità. Il 17 settembre è dedicato a Giovanni Testori, scrittore di cui ricorre il secolo dalla nascita. Dopo Rosso come il cielo, pellicola di Cristiano Bortone sulla cecità di un montatore del suono, verrà proiettato un documentario su Testori di Luigi Boneschi e saranno letti passaggi delle sue opere da Stefano Grillo e Marta Calzoni accompagnati dalla musica di Gabriele Sagone. Giovanni Testori (critico d'arte, pittore, poeta, narratore, drammaturgo, ispiratore del memorabile Rocco e i suoi fratelli viscontiano)  è stato uno dei rari intellettuali decisamente cristiani e religiosi del nostro tempo. Lo è stato nel suo modo originale e scandaloso dove l'appello a Dio si confonde coi toni dell'invettiva; e in cui la riflessione sui falsi lumi di un'epoca gaudente fa intravedere le miserie del nichilismo intimamente agonizzante che la pervade. La densa domenica perugina sarà conclusa da I colori della passione di Lech Majewski, opera che prende spunto da un celebre dipinto di Brueghel dove appare che la Passione,in realtà, non finisce mai di ripetersi. Il regista polacco sarà in campo lunedì 18  con una masterclass sul suo cinema visionario di cui offrirà un saggio serale (alle 21.15) il film Onirica, paradossale traduzione contemporanea del poema dantesco sospeso tra caduta e riscatto dopo la morte. Martedì 19 alle 21.15 il pubblico perugino potrà assistere al capolavoro di Ingmar Bergman Il settimo sigillo, opera suprema sul destino umano in cui la morte si manifesta come perfido giocatore di scacchi. Altro gioiello il giorno seguente con Ordet di arl . Theodor Dreyer, parabola sulla parola della fede che compie su una bambina il miracolo più grande che esista: la resurrezione. Chiusura serale con Tarkovskij cinema prayer, film documentario che illustra splendidamente i percorsi del grande autore russo. Un cartellone, che proporrà una serie di appuntamenti appassionanti, che gli organizzatori hanno inteso promuovere nel capoluogo umbro nel corso dell'anno celebrativo del Perugino, in un contesto storico e monumentale che già di per sé illustra le prerogative di una regione culturalmente forte e votata al sacro. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="73361,73362,73363,73364,73365,73366,73367"]  ]]>
cinema dell'anima

È stato presentato il 13 settembre il programma di "Cinema dell'anima" Festival in programma da Perugia dal 14 al 20 settembre (in spazi quali il chiostro della Cattedrale di San Lorenzo, la sala San Francesco della curia arcivescovile, la chiesa di sant'Agata). La rassegna promossa da CineMa’ Cinema dell’Anima, in collaborazione con Genesi, l’associazione Frammenti e patrocinata dall'Arcidiocesi e dal Comune di Perugia, vuole tornare a parlare senza timidezze di quella parte dell'essere umano che più di tutte dovrebbe caratterizzarlo, appunto l'anima. Una parte che invece il nostro tempo ha lasciato cadere e relegare a parola resa vuota e inerte come la spoglia di una cicala: così scriveva Giovanni Testori protagonista di una delle serate perugine. Ma cosa vuol dire parlare di anima attraverso il cinema nel 2023?  Viviamo o no in un momento storico in cui gli orizzonti dell'intelligenza artificiale sembrano ridurre la stessa dimensione creativa e spirituale a meccanismo riproducibile, a robotica combinazione di elementi numerici? Abbiamo cercato in ogni parte del corpo l'anima: non l'abbiamo trovata, grida il protagonista del Faust di Sokurov, opera somma ispirata al poema di Goethe. Un concetto così ineffabile è adeguatamente raccontato da un'arte prettamente visiva e materiale come quella del regista? L'idea degli organizzatori è che il grande cinema nasca sempre da un'idea capace di smuovere le coscienze nel profondo e che sia insomma molto più spirituale ed intima di quanto si creda. Sokurov, Zanussi, Majewski sono tre registi sommi della nostra epoca che, come i grandi maestri del passato (Dreyer, Bergman e Tarkovskij su tutti), stanno a dimostrare in modo persuasivo questo assunto. Un russo e due polacchi (entrambi eccezionalmente presenti a Perugia, mentre Sokurov non potrà partecipare per gli eventi bellici tristemente noti). E Russia e Polonia sono due paesi che oggi, incredibilmente, sembrano sul punto di scontrarsi di nuovo per effetto del maledetto conflitto russo - ucraino. Eppure si tratta di culture accomunate da una profonda ispirazione spirituale come sta a dimostrare la loro grande arte (le icone di Rublev), letteratura (Dostoevskij), cinema (Kiewslovski e Tarkovskij) e tante tradizioni speciali come quella di un peculiare culto mariano.

Il programma di Cinema dell'anima

Ad aprire Cinema dell'anima, giovedì 14 settembre, il capolavoro di Sokurov Faust (2011) presentato dal critico Massimo Nardin (alle 21.15). Nella versione del cineasta russo emerge un dottor Faust quale inquieto e inquietante indagatore anatomista che, pur fedele alla resa storica goethiana, si mostra e si urla come testimone veridico della contemporaneità materialistica. Che solo l'amore puro per una giovane è in grado di piegare, malgrado la volontà demoniaca, verso le aperture celesti. Doppio appuntamento venerdì 15, con la presentazione alle 17.30 del libro di Paolo Ruffini Comunicazione e reciprocità, analitica riflessione sulle problematiche dei mass media che rischiano di diventare alienanti. Alle 21.15 altro film di Sokurov, Fairy tale, fiabesco apologo disegnato sulle dittature del '900. Sabato 16 è all'insegna di Krzyzstov Zanussi. Il regista sarà presente alle 17.30 in una masterclass (L'anima nel cinema di Kiewslovski e Zanussi) e con due film, Etere e Voci interiori che si presentano come sue classiche meditazioni sulla dialettica scienza e spiritualità. Il 17 settembre è dedicato a Giovanni Testori, scrittore di cui ricorre il secolo dalla nascita. Dopo Rosso come il cielo, pellicola di Cristiano Bortone sulla cecità di un montatore del suono, verrà proiettato un documentario su Testori di Luigi Boneschi e saranno letti passaggi delle sue opere da Stefano Grillo e Marta Calzoni accompagnati dalla musica di Gabriele Sagone. Giovanni Testori (critico d'arte, pittore, poeta, narratore, drammaturgo, ispiratore del memorabile Rocco e i suoi fratelli viscontiano)  è stato uno dei rari intellettuali decisamente cristiani e religiosi del nostro tempo. Lo è stato nel suo modo originale e scandaloso dove l'appello a Dio si confonde coi toni dell'invettiva; e in cui la riflessione sui falsi lumi di un'epoca gaudente fa intravedere le miserie del nichilismo intimamente agonizzante che la pervade. La densa domenica perugina sarà conclusa da I colori della passione di Lech Majewski, opera che prende spunto da un celebre dipinto di Brueghel dove appare che la Passione,in realtà, non finisce mai di ripetersi. Il regista polacco sarà in campo lunedì 18  con una masterclass sul suo cinema visionario di cui offrirà un saggio serale (alle 21.15) il film Onirica, paradossale traduzione contemporanea del poema dantesco sospeso tra caduta e riscatto dopo la morte. Martedì 19 alle 21.15 il pubblico perugino potrà assistere al capolavoro di Ingmar Bergman Il settimo sigillo, opera suprema sul destino umano in cui la morte si manifesta come perfido giocatore di scacchi. Altro gioiello il giorno seguente con Ordet di arl . Theodor Dreyer, parabola sulla parola della fede che compie su una bambina il miracolo più grande che esista: la resurrezione. Chiusura serale con Tarkovskij cinema prayer, film documentario che illustra splendidamente i percorsi del grande autore russo. Un cartellone, che proporrà una serie di appuntamenti appassionanti, che gli organizzatori hanno inteso promuovere nel capoluogo umbro nel corso dell'anno celebrativo del Perugino, in un contesto storico e monumentale che già di per sé illustra le prerogative di una regione culturalmente forte e votata al sacro. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="73361,73362,73363,73364,73365,73366,73367"]  ]]>
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A Todi le Giornate internazionali del cinema religioso https://www.lavoce.it/todi-giornate-cinema-religioso/ Fri, 05 Aug 2022 10:04:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67912

Prende avvio oggi, 5 agosto (per concludersi il 20) a Todi - nel Giardino Amici dell'Orto e tutte le sere - la terza edizione delle "Giornate internazionali del cinema religioso" dal titolo "Abbi fede!", iniziativa promossa da MediCinema-Cinema Medicina dell’Anima”. Nell’epoca che vuole il cinema ridotto a merce spettacolare per intrattenimento domestico, a Todi si sperimenta un progetto di fruizione filmica basato sulla comunità, sul dibattito, sulla riflessione. La rassegna è diretta da Alberto Di Giglio con il patrocinio del Comune di Todi, della Fondazione Ente dello Spettacolo, del mensile Edav fondato dal gesuita massmediologo padre Nazzareno Taddei,  dell’Archivio storico del Cinema italiano diretto da Graziano Marraffa, del settimanale La Voce e di Umbria Radio diretti da Daniele Morini. “L'evento del maestro Di Giglio - ha detto nel corso della conferenza stampa l’assessore alla Cultura Alessia Marta, presente anche la giornalista de La Nazione Susi Felceti -  si conferma per l'Amministrazione un appuntamento irrinunciabile per il programma culturale della nostra città. Una rassegna che consente, oltre che gustare bellissimi film, anche di poter avere uno sguardo introspettivo attraverso incontri ed approfondimenti. Grazie alla sua direzione possiamo contare sulla presenza di attori di fama nazionale che renderanno più preziose le serate tuderti per cittadini e turisti”. Il titolo "Abbi fede!" deriva da un’esortazione del senso comune e dal film omonimo di Giorgio Pasotti che verrà proiettato in due occasioni, il 5 e il 14 agosto. Come il protagonista del danese Le Mele di Adamo, che sa perseverare contro mille tempeste, Pasotti nel suo imperdibile remake ci invita a guardare in alto con fiducia quando siamo in difficoltà.

Inaugurazione con le Gospel Act Sisters

A precedere il film di Pasotti, previsto alle 21.45, l’inaugurazione (19.30) verrà affidata alle Gospel Act Sisters, gruppo che unisce suggestioni religiose afro-americane a vocalità che sconfinano dal classico al pop e la poetessa Ottavia Pojaghi Bettoni con la Poesia nel cinema. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="67924,67925,67926,67927,67933,67937"]

Il programma

Che il filo rosso tra le opere della rassegna sia la fede e uno sguardo positivo sulla vita sta a confermarlo una pellicola come Fratello dove sei? dei Fratelli Coen (6 agosto). È un'esilarante commedia a sfondo biblico, tra road movie e favola morale, in cui ci si chiede se siamo ancora capaci di riconoscere il volto del Fratello. Sarà anticipato da un incontro con l’attore Luca Lionello che ci racconterà la sua carriera con grandi registi come Mel Gibson e Abel Ferrara. Il 7 agosto omaggio di Medicinema a Pier Paolo Pasolini con una masterclass di Luigi Boneschi, documentarista e scrittore, su Il Sacro in Pasolini. Nella conversazione si prenderà spunto da pellicole come La Ricotta, Teorema, Il Vangelo secondo Matteo con i relativi viaggi pasoliniani per i sopralluoghi in Terra Santa e più in generale dalle tematiche del grande autore italiano. L'8 agosto con il classico Ordet-La parola di C. T. Dreyer, in cui riusciamo a credere, con la semplicità dei bambini, che perfino la morte è abitata dal respiro nascosto della fede nella Parola di Dio.

Incontro con il poeta Davide Rondoni

Un incontro in tre tappe, tra 9 e 11 agosto, è con il poeta Davide Rondoni, con una trilogia su temi di drammatica attualità che vanno dalle derive disumane del potere alle visioni di un Cristo desacralizzato. E per riscoprire il cinema nel suo ruolo di bussola per un'umanità smarrita. I film che gli danno spunto sono Il dottor stranamore di Stanley Kubrick, Orwell 198" di Michael Radford e L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese.

Incontro con Alessandro Haber

Venerdì 12 agosto è la volta di Alessandro Haber che presenterà a Todi la sua intensa interpretazione di In viaggio con Adele di Alessandro Capitali.

L'incontro con Liliana Cavani

Il 13 agosto è per un incontro d’eccezione con Liliana Cavani alla quale andrà la menzione speciale MediCinema, Cinema Medicina dell’Anima e verrà proiettato il suo Francesco, in cui uno straordinario Mickey Rourke mette letteralmente  a nudo la vitalità e l’energia di un santo che non teme confronti.

Il film Mission

Il giorno mariano di Ferragosto è dedicato a un film davvero imperdibile per atmosfere, musiche, interpretazioni (da Jeremy Iron a Robert De Niro): Mission di Roland Joffè. Una pellicola in cui seguiamo le orme degli eroici Gesuiti nelle zone impervie dell’Amazzonia settecentesca, a difesa degli indios inermi contro le avidità umane.

Le masterclass

Nella masterclass del 16 agosto di Rosario Tronnolone, critico cinematografico di Radio Vaticana,  Il cinema di Dio… Lo sguardo di Roberto Rossellini e la luce di Ingrid Bergman in film come, Stromboli, Europa 51, Giovanna d’Arco, Viaggio in Italia, La Paura. Il 17 agosto è dedicato alle inquietudini e all'ispirazione di Andrej Rublev (il pittore in crisi creativa circondato dalle violenze della Russia del '400) nello sguardo del grande Andrej Tarkovskij: di cui il 18 agosto verrà proiettato anche Stalker, ritratto abissale dell’uomo inquieto dinanzi ai misteri della creazione, Le due serate tarkovskijane verranno introdotte dal critico cinematografico di Cinematografo, regista e sceneggiatore Massimo Nardin. Un capolavoro quale Il grande silenzio di Philippe Groning, sarà protagonista venerdì 19 agosto con le atmosfere mistiche colte documentaristicamente nella Grande Certosa francese: per riscoprire l'esperienza irrinunciabile dell’ascolto. Chiusura il 20 agosto con Il pranzo di Babette, in cui la scrittrice Karen Blixen viene tradotta dal regista conterraneo Gabriel Axel in un viaggio suggestivo tra le vite di un nord nebbioso vittima della mancanza di grazia e di amore. Un ciclo di film sicuramente bellissimi, spesso straordinari, in grado di offrire al pubblico – tra incontri con grandi ospiti e momenti di “apericinema” –, serate di grande cinema. Si ringraziano gli amici sostenitori: Etab La Consolazione, Cantina Todini, Luigi Cintoli, l’artista Silvia Ranchicchio, Hotel Fonte Cesia.  ]]>

Prende avvio oggi, 5 agosto (per concludersi il 20) a Todi - nel Giardino Amici dell'Orto e tutte le sere - la terza edizione delle "Giornate internazionali del cinema religioso" dal titolo "Abbi fede!", iniziativa promossa da MediCinema-Cinema Medicina dell’Anima”. Nell’epoca che vuole il cinema ridotto a merce spettacolare per intrattenimento domestico, a Todi si sperimenta un progetto di fruizione filmica basato sulla comunità, sul dibattito, sulla riflessione. La rassegna è diretta da Alberto Di Giglio con il patrocinio del Comune di Todi, della Fondazione Ente dello Spettacolo, del mensile Edav fondato dal gesuita massmediologo padre Nazzareno Taddei,  dell’Archivio storico del Cinema italiano diretto da Graziano Marraffa, del settimanale La Voce e di Umbria Radio diretti da Daniele Morini. “L'evento del maestro Di Giglio - ha detto nel corso della conferenza stampa l’assessore alla Cultura Alessia Marta, presente anche la giornalista de La Nazione Susi Felceti -  si conferma per l'Amministrazione un appuntamento irrinunciabile per il programma culturale della nostra città. Una rassegna che consente, oltre che gustare bellissimi film, anche di poter avere uno sguardo introspettivo attraverso incontri ed approfondimenti. Grazie alla sua direzione possiamo contare sulla presenza di attori di fama nazionale che renderanno più preziose le serate tuderti per cittadini e turisti”. Il titolo "Abbi fede!" deriva da un’esortazione del senso comune e dal film omonimo di Giorgio Pasotti che verrà proiettato in due occasioni, il 5 e il 14 agosto. Come il protagonista del danese Le Mele di Adamo, che sa perseverare contro mille tempeste, Pasotti nel suo imperdibile remake ci invita a guardare in alto con fiducia quando siamo in difficoltà.

Inaugurazione con le Gospel Act Sisters

A precedere il film di Pasotti, previsto alle 21.45, l’inaugurazione (19.30) verrà affidata alle Gospel Act Sisters, gruppo che unisce suggestioni religiose afro-americane a vocalità che sconfinano dal classico al pop e la poetessa Ottavia Pojaghi Bettoni con la Poesia nel cinema. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="67924,67925,67926,67927,67933,67937"]

Il programma

Che il filo rosso tra le opere della rassegna sia la fede e uno sguardo positivo sulla vita sta a confermarlo una pellicola come Fratello dove sei? dei Fratelli Coen (6 agosto). È un'esilarante commedia a sfondo biblico, tra road movie e favola morale, in cui ci si chiede se siamo ancora capaci di riconoscere il volto del Fratello. Sarà anticipato da un incontro con l’attore Luca Lionello che ci racconterà la sua carriera con grandi registi come Mel Gibson e Abel Ferrara. Il 7 agosto omaggio di Medicinema a Pier Paolo Pasolini con una masterclass di Luigi Boneschi, documentarista e scrittore, su Il Sacro in Pasolini. Nella conversazione si prenderà spunto da pellicole come La Ricotta, Teorema, Il Vangelo secondo Matteo con i relativi viaggi pasoliniani per i sopralluoghi in Terra Santa e più in generale dalle tematiche del grande autore italiano. L'8 agosto con il classico Ordet-La parola di C. T. Dreyer, in cui riusciamo a credere, con la semplicità dei bambini, che perfino la morte è abitata dal respiro nascosto della fede nella Parola di Dio.

Incontro con il poeta Davide Rondoni

Un incontro in tre tappe, tra 9 e 11 agosto, è con il poeta Davide Rondoni, con una trilogia su temi di drammatica attualità che vanno dalle derive disumane del potere alle visioni di un Cristo desacralizzato. E per riscoprire il cinema nel suo ruolo di bussola per un'umanità smarrita. I film che gli danno spunto sono Il dottor stranamore di Stanley Kubrick, Orwell 198" di Michael Radford e L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese.

Incontro con Alessandro Haber

Venerdì 12 agosto è la volta di Alessandro Haber che presenterà a Todi la sua intensa interpretazione di In viaggio con Adele di Alessandro Capitali.

L'incontro con Liliana Cavani

Il 13 agosto è per un incontro d’eccezione con Liliana Cavani alla quale andrà la menzione speciale MediCinema, Cinema Medicina dell’Anima e verrà proiettato il suo Francesco, in cui uno straordinario Mickey Rourke mette letteralmente  a nudo la vitalità e l’energia di un santo che non teme confronti.

Il film Mission

Il giorno mariano di Ferragosto è dedicato a un film davvero imperdibile per atmosfere, musiche, interpretazioni (da Jeremy Iron a Robert De Niro): Mission di Roland Joffè. Una pellicola in cui seguiamo le orme degli eroici Gesuiti nelle zone impervie dell’Amazzonia settecentesca, a difesa degli indios inermi contro le avidità umane.

Le masterclass

Nella masterclass del 16 agosto di Rosario Tronnolone, critico cinematografico di Radio Vaticana,  Il cinema di Dio… Lo sguardo di Roberto Rossellini e la luce di Ingrid Bergman in film come, Stromboli, Europa 51, Giovanna d’Arco, Viaggio in Italia, La Paura. Il 17 agosto è dedicato alle inquietudini e all'ispirazione di Andrej Rublev (il pittore in crisi creativa circondato dalle violenze della Russia del '400) nello sguardo del grande Andrej Tarkovskij: di cui il 18 agosto verrà proiettato anche Stalker, ritratto abissale dell’uomo inquieto dinanzi ai misteri della creazione, Le due serate tarkovskijane verranno introdotte dal critico cinematografico di Cinematografo, regista e sceneggiatore Massimo Nardin. Un capolavoro quale Il grande silenzio di Philippe Groning, sarà protagonista venerdì 19 agosto con le atmosfere mistiche colte documentaristicamente nella Grande Certosa francese: per riscoprire l'esperienza irrinunciabile dell’ascolto. Chiusura il 20 agosto con Il pranzo di Babette, in cui la scrittrice Karen Blixen viene tradotta dal regista conterraneo Gabriel Axel in un viaggio suggestivo tra le vite di un nord nebbioso vittima della mancanza di grazia e di amore. Un ciclo di film sicuramente bellissimi, spesso straordinari, in grado di offrire al pubblico – tra incontri con grandi ospiti e momenti di “apericinema” –, serate di grande cinema. Si ringraziano gli amici sostenitori: Etab La Consolazione, Cantina Todini, Luigi Cintoli, l’artista Silvia Ranchicchio, Hotel Fonte Cesia.  ]]>
Terni film festival, il film “Golem” a Villalago di Piediluco https://www.lavoce.it/terni-film-festival-il-film-golem-a-villalago/ Fri, 15 Jul 2022 16:12:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67712

“Il Golem è una delle più grandi mitografie della modernità. Nella tradizione mistica ebraica è la prima forma di robot, un umanoide costruito in argilla”. Così Moni Ovadia introduce Il Golem celebre film muto del 1920 che mercoledì 20 luglio alle 21 apre a Villalago il Piediluco Festival e anticipa l’edizione 2022 del Terni Film Festival. Il neodirettore artistico di Popoli e Religioni è intervenuto in video collegamento durante la conferenza stampa congiunta tra Istess e Mirabil Eco che si è tenuta il 14 luglio al Cenacolo San Marco di Terni, alla presenza del direttore dell’Istituto Arnaldo Casali, del vescovo e presidente dell'Istess Francesco Antonio Soddu, della direttrice artistica del Piediluco Festival (nonché direttrice organizzativa del Terni Film Festival) Lucrezia Proietti e dell’assessore comunale alla cultura Maurizio Cecconelli.

Il Golem

“Il Golem – spiega Ovadia, che ha dedicato alla leggenda ebraica il suo primissimo spettacolo - andava disattivato al sopraggiungere del sabato perché anche lui, pur essendo artificiale, doveva riposarsi. La sua figura ha molti significati, tra cui quello che l’uomo può intervenire sulla materia, ma senza mai dimenticarsi della dimensione spirituale. Il Golem era potentissimo e fragilissimo allo stesso tempo. Se non veniva disattivato il sabato, poteva diventare distruttivo. Ed è per questo che fu reso inerte”. La proiezione di mercoledì 20 luglio sarà accompagnata dal vivo dalle musiche composte appositamente da Rossella Spinosa, che suonerà il pianoforte accompagnata dalla violinista Tania Camargo Guarnieri. Nella suggestiva cornice che si affaccia sul Lago di Piediluco sarà presente anche una grandiosa installazione ispirata al manifesto del Piediluco Festival 2022. L'ingresso all'evento è libero.

“All of Us”: parte il bando del Terni Film Festival

Sarà All of Us il titolo dell’edizione 2022 del Terni Film Festival. “Come sempre prendiamo spunto da un film, in questo caso inedito in Italia e che rappresenta bene questo momento pieno di criticità in cui dobbiamo cercare di restare uniti” commenta Arnaldo Casali, annunciando l’apertura del bando del Terni Film Festival: fino al 30 settembre si potranno iscrivere film, cortometraggi, documentari o le opere in realtà virtuale, che possono essere inviati tramite la piattaforma Film Freeway o alla mail redazione.popoliereligioni@gmail.com.

Il concorso Una canzone per il Terni film festival

Tornerà anche il concorso Una canzone per il Terni Film Festival, ideato dalla direttrice artistica di Istess Musica Marialuna Cipolla e avviato nel 2021. Quest’anno i partecipanti dovranno portare una traccia a tema "All of us" e il brano vincitore diventerà la sigla dell’edizione numero 18 del Festival.

Il programma del Piediluco Festival 2022

La proiezione de Il Golem di Carl Boese e Paul Wegener è solo il primo di una lunga serie di eventi che animeranno la graziosa località lacustre e non solo fino alla fine del mese di agosto. “Si tratta di 25 appuntamenti fatti di concerti, spettacoli teatrali e altro che si snoderanno tra la stessa Piediluco, Marmore, Terni e Celleno” spiega Lucrezia Proietti. “Alcuni di essi saranno delle anteprime assolute. Si creerà un perfetto connubio tra artisti locali che vogliamo valorizzare e personaggi di rilievo internazionale, il tutto in un’atmosfera ideale per il pubblico, che nelle passate edizioni non è mai mancato”.

Omaggio a Marcel Proust

Da segnalare l’11 agosto, presso il Giardino Grassi di Piediluco, l’omaggio a Marcel Proust, in occasione del centenario della sua scomparsa, e, in chiusura del Festival, tre incontri sull’astrologia che si terranno nel nuovo museo della Cascata delle Marmore.

Il tema del Festival

Il tema di questa edizione del Piediluco Festival è Notturni: “Un riferimento all’intimità nella fruizione della musica” spiega la direttrice artistica, che ricorda anche l’importante traguardo raggiunto da Mirabil Eco. “L’associazione, giunta al suo trentesimo anno di vita, è nata con una programmazione di corsi di perfezionamento strumentale per musicisti e masterclass, cosa che allora nessuno faceva. Piediluco poi è un posto che si prestava molto alla riflessione, allo studio e all’isolamento in senso positivo. È una tradizione proseguita nel corso nel tempo, seppur mutando i suoi contenuti, e oggi siamo più attenti alle arti contemporanee e a tutti i tipi di improvvisazione musicale. Inoltre Mirabil Eco collabora con alcuni comuni del Lazio, a cominciare dai limitrofi Colli Sul Velino e Leonessa fino al viterbese Celleno, dove da qualche anno va in scena La notte dell’Arpia, una rievocazione storica organizzata dal Borgo Fantasma di Celleno”.

My Funny Valentine – gli aperitivi musicali in biblioteca

Un assaggio dell’edizione 2022 del Piediluco festival si è avuto già nella giornata di venerdì 8 luglio con My funny Valentine, un aperitivo musicale, in collaborazione con l’Istess, svoltosi in via San Marco a Terni all’ingresso della biblioteca dell’Istituto. “E’ un sogno che io e Lucrezia coltivavamo da tanti mesi: portare della cultura tra la gente che, a pochi metri di distanza, si gusta un aperitivo va nel segno di Popoli e Religioni”, è il pensiero di Arnaldo Casali. Il prossimo appuntamento con la mini rassegna è per il 6 agosto alle 19 con il duo Jazz Portraits formato da Claudio Piselli al vibrafono e Daniele Pozzovio al pianoforte, sempre in via San Marco di fronte alla Biblioteca Giunio Tinarelli.

Soddu: "Sinodalità anche nella cultura"

Entrambe le manifestazioni, oltre a essere finanziate dalla Fondazione Carit, sono patrocinate dal Comune di Terni, presente alla conferenza con l’assessore alla cultura Cecconelli. “E’ un piacere avere questa sinergia tra il Terni Film Festival e il Piediluco Festival. Quest’ultimo in particolare simboleggia una perfetta armonia tra ambiente ed eventi”, ha dichiarato Cecconelli. Gli ha fatto eco il vescovo di Terni Francesco Antonio Soddu: “Queste sinergie mi rimandano al Sinodo che la Chiesa sta vivendo. La cultura deve essere a tutto tondo perché riguarda tutti gli aspetti del mondo”.  ]]>

“Il Golem è una delle più grandi mitografie della modernità. Nella tradizione mistica ebraica è la prima forma di robot, un umanoide costruito in argilla”. Così Moni Ovadia introduce Il Golem celebre film muto del 1920 che mercoledì 20 luglio alle 21 apre a Villalago il Piediluco Festival e anticipa l’edizione 2022 del Terni Film Festival. Il neodirettore artistico di Popoli e Religioni è intervenuto in video collegamento durante la conferenza stampa congiunta tra Istess e Mirabil Eco che si è tenuta il 14 luglio al Cenacolo San Marco di Terni, alla presenza del direttore dell’Istituto Arnaldo Casali, del vescovo e presidente dell'Istess Francesco Antonio Soddu, della direttrice artistica del Piediluco Festival (nonché direttrice organizzativa del Terni Film Festival) Lucrezia Proietti e dell’assessore comunale alla cultura Maurizio Cecconelli.

Il Golem

“Il Golem – spiega Ovadia, che ha dedicato alla leggenda ebraica il suo primissimo spettacolo - andava disattivato al sopraggiungere del sabato perché anche lui, pur essendo artificiale, doveva riposarsi. La sua figura ha molti significati, tra cui quello che l’uomo può intervenire sulla materia, ma senza mai dimenticarsi della dimensione spirituale. Il Golem era potentissimo e fragilissimo allo stesso tempo. Se non veniva disattivato il sabato, poteva diventare distruttivo. Ed è per questo che fu reso inerte”. La proiezione di mercoledì 20 luglio sarà accompagnata dal vivo dalle musiche composte appositamente da Rossella Spinosa, che suonerà il pianoforte accompagnata dalla violinista Tania Camargo Guarnieri. Nella suggestiva cornice che si affaccia sul Lago di Piediluco sarà presente anche una grandiosa installazione ispirata al manifesto del Piediluco Festival 2022. L'ingresso all'evento è libero.

“All of Us”: parte il bando del Terni Film Festival

Sarà All of Us il titolo dell’edizione 2022 del Terni Film Festival. “Come sempre prendiamo spunto da un film, in questo caso inedito in Italia e che rappresenta bene questo momento pieno di criticità in cui dobbiamo cercare di restare uniti” commenta Arnaldo Casali, annunciando l’apertura del bando del Terni Film Festival: fino al 30 settembre si potranno iscrivere film, cortometraggi, documentari o le opere in realtà virtuale, che possono essere inviati tramite la piattaforma Film Freeway o alla mail redazione.popoliereligioni@gmail.com.

Il concorso Una canzone per il Terni film festival

Tornerà anche il concorso Una canzone per il Terni Film Festival, ideato dalla direttrice artistica di Istess Musica Marialuna Cipolla e avviato nel 2021. Quest’anno i partecipanti dovranno portare una traccia a tema "All of us" e il brano vincitore diventerà la sigla dell’edizione numero 18 del Festival.

Il programma del Piediluco Festival 2022

La proiezione de Il Golem di Carl Boese e Paul Wegener è solo il primo di una lunga serie di eventi che animeranno la graziosa località lacustre e non solo fino alla fine del mese di agosto. “Si tratta di 25 appuntamenti fatti di concerti, spettacoli teatrali e altro che si snoderanno tra la stessa Piediluco, Marmore, Terni e Celleno” spiega Lucrezia Proietti. “Alcuni di essi saranno delle anteprime assolute. Si creerà un perfetto connubio tra artisti locali che vogliamo valorizzare e personaggi di rilievo internazionale, il tutto in un’atmosfera ideale per il pubblico, che nelle passate edizioni non è mai mancato”.

Omaggio a Marcel Proust

Da segnalare l’11 agosto, presso il Giardino Grassi di Piediluco, l’omaggio a Marcel Proust, in occasione del centenario della sua scomparsa, e, in chiusura del Festival, tre incontri sull’astrologia che si terranno nel nuovo museo della Cascata delle Marmore.

Il tema del Festival

Il tema di questa edizione del Piediluco Festival è Notturni: “Un riferimento all’intimità nella fruizione della musica” spiega la direttrice artistica, che ricorda anche l’importante traguardo raggiunto da Mirabil Eco. “L’associazione, giunta al suo trentesimo anno di vita, è nata con una programmazione di corsi di perfezionamento strumentale per musicisti e masterclass, cosa che allora nessuno faceva. Piediluco poi è un posto che si prestava molto alla riflessione, allo studio e all’isolamento in senso positivo. È una tradizione proseguita nel corso nel tempo, seppur mutando i suoi contenuti, e oggi siamo più attenti alle arti contemporanee e a tutti i tipi di improvvisazione musicale. Inoltre Mirabil Eco collabora con alcuni comuni del Lazio, a cominciare dai limitrofi Colli Sul Velino e Leonessa fino al viterbese Celleno, dove da qualche anno va in scena La notte dell’Arpia, una rievocazione storica organizzata dal Borgo Fantasma di Celleno”.

My Funny Valentine – gli aperitivi musicali in biblioteca

Un assaggio dell’edizione 2022 del Piediluco festival si è avuto già nella giornata di venerdì 8 luglio con My funny Valentine, un aperitivo musicale, in collaborazione con l’Istess, svoltosi in via San Marco a Terni all’ingresso della biblioteca dell’Istituto. “E’ un sogno che io e Lucrezia coltivavamo da tanti mesi: portare della cultura tra la gente che, a pochi metri di distanza, si gusta un aperitivo va nel segno di Popoli e Religioni”, è il pensiero di Arnaldo Casali. Il prossimo appuntamento con la mini rassegna è per il 6 agosto alle 19 con il duo Jazz Portraits formato da Claudio Piselli al vibrafono e Daniele Pozzovio al pianoforte, sempre in via San Marco di fronte alla Biblioteca Giunio Tinarelli.

Soddu: "Sinodalità anche nella cultura"

Entrambe le manifestazioni, oltre a essere finanziate dalla Fondazione Carit, sono patrocinate dal Comune di Terni, presente alla conferenza con l’assessore alla cultura Cecconelli. “E’ un piacere avere questa sinergia tra il Terni Film Festival e il Piediluco Festival. Quest’ultimo in particolare simboleggia una perfetta armonia tra ambiente ed eventi”, ha dichiarato Cecconelli. Gli ha fatto eco il vescovo di Terni Francesco Antonio Soddu: “Queste sinergie mi rimandano al Sinodo che la Chiesa sta vivendo. La cultura deve essere a tutto tondo perché riguarda tutti gli aspetti del mondo”.  ]]>
Tra la caricatura e lo sgorbio https://www.lavoce.it/caricatura-sgorbio/ Fri, 31 Jan 2020 12:10:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56168 logo abat jour, rubrica settimanale

di Angelo M. Fanucci

Paolo Sorrentino è un regista napoletano la cui fronte è stata baciata dagli dèi della celluloide. Il suo capolavoro, La grande bellezza, presentato in concorso nel 2014 a Cannes, ha vinto l’Oscar come miglior film straniero, il Golden Globe e il Bafta (e che ’dd’è?!); altri suoi film hanno stravinto ben quattro European Film Awards, ben nove David di Donatello, ben cinque Nastri d’argento, una cuccuma di altri premi internazionali.

Ho visto solo in parte La grande bellezza e, più che un capolavoro, mi è parsa una processione, forse non banale, di punti esclamativi (“Oh, che bello!”), che però non colgono quasi mai l’anima profonda e sempre nuova dei tanti paragrafi di quella grande bellezza. Credetemi, La grande bellezza non è il film che si dice. Posso sbagliarmi, ma rimango della mia opinione.

Dove invece sono sicuro di non sbagliarmi è nel dire e proclamare tutto il male possibile del film che sta andando in onda a puntate su Sky il venerdì alle 21.15: The New Pope. Una boiata. Farà una barca di quattrini, “Il nuovo Papa”, ma è una boiata, una risibile fantasticheria sui successori di Papa Francesco e sui redivivi epigoni di Pio XII. E un insulto alla Chiesa cattolica.

Il Vaticano, il vero protagonista di The New Pope, è una insipida torta di Pasqua col formaggio muffito, offerta a carnevale a titolo di insipido scherzo.

Per molti anni ho frequentato a titolo di amicizia il prefetto della Casa pontificia mons. Paolo De’ Niccolò, antico, carissimo sodale insieme con i cardinali Ennio Antonelli e Fortunato Baldelli. Attraversavo il portone di bronzo, mi compiacevo dell’assoluta sintonia con cui le due guardie svizzere guastavano la croce di sant’Andrea delle loro lance per farmi passare, salivo lentamente lo scalone d’onore, giravo a destra… ed era come tornare a tanti anni prima.

Parlavamo della Chiesa con don Paolo, come allora: l’habitat sicuro della nostra vita, che ci chiedeva di obbedire senza rinunciare a inventare, che ci garantiva la sostanza, e a volte di deludeva nei dettagli.

I pupazzi di The New Pope nemmeno lontanamente appartengono a quel mondo. Sono attori che rimangono attori, e del personaggio che dovrebbero incarnare danno un versione che è fra la caricatura e lo sgorbio puro e semplice.

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di Angelo M. Fanucci

Paolo Sorrentino è un regista napoletano la cui fronte è stata baciata dagli dèi della celluloide. Il suo capolavoro, La grande bellezza, presentato in concorso nel 2014 a Cannes, ha vinto l’Oscar come miglior film straniero, il Golden Globe e il Bafta (e che ’dd’è?!); altri suoi film hanno stravinto ben quattro European Film Awards, ben nove David di Donatello, ben cinque Nastri d’argento, una cuccuma di altri premi internazionali.

Ho visto solo in parte La grande bellezza e, più che un capolavoro, mi è parsa una processione, forse non banale, di punti esclamativi (“Oh, che bello!”), che però non colgono quasi mai l’anima profonda e sempre nuova dei tanti paragrafi di quella grande bellezza. Credetemi, La grande bellezza non è il film che si dice. Posso sbagliarmi, ma rimango della mia opinione.

Dove invece sono sicuro di non sbagliarmi è nel dire e proclamare tutto il male possibile del film che sta andando in onda a puntate su Sky il venerdì alle 21.15: The New Pope. Una boiata. Farà una barca di quattrini, “Il nuovo Papa”, ma è una boiata, una risibile fantasticheria sui successori di Papa Francesco e sui redivivi epigoni di Pio XII. E un insulto alla Chiesa cattolica.

Il Vaticano, il vero protagonista di The New Pope, è una insipida torta di Pasqua col formaggio muffito, offerta a carnevale a titolo di insipido scherzo.

Per molti anni ho frequentato a titolo di amicizia il prefetto della Casa pontificia mons. Paolo De’ Niccolò, antico, carissimo sodale insieme con i cardinali Ennio Antonelli e Fortunato Baldelli. Attraversavo il portone di bronzo, mi compiacevo dell’assoluta sintonia con cui le due guardie svizzere guastavano la croce di sant’Andrea delle loro lance per farmi passare, salivo lentamente lo scalone d’onore, giravo a destra… ed era come tornare a tanti anni prima.

Parlavamo della Chiesa con don Paolo, come allora: l’habitat sicuro della nostra vita, che ci chiedeva di obbedire senza rinunciare a inventare, che ci garantiva la sostanza, e a volte di deludeva nei dettagli.

I pupazzi di The New Pope nemmeno lontanamente appartengono a quel mondo. Sono attori che rimangono attori, e del personaggio che dovrebbero incarnare danno un versione che è fra la caricatura e lo sgorbio puro e semplice.

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Castiglione cinema. Film di qualità, ospiti prestigiosi e formazione https://www.lavoce.it/castiglione-cinema-film/ Sun, 26 May 2019 11:45:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54521 castiglione

“Castiglione Cinema 2019 - RdC Incontra” torna per la seconda edizione nel centro lacustre umbro sull'onda del successo della scorsa edizione.

Dal 29 maggio al 2 giugno la rassegna di cinema, ma non solo, promossa dall'Ente dello Spettacolo porterà la bellezza e la passione per la settima arte nelle piazze, nelle scuole, al cinema e nelle viuzze della cittadina.

Sarà un'occasione per gustare film di assoluto valore proposto attraverso le rassegne cinematografiche introdotte e commentate da registi e attori. Gli stessi attori e registri che si incontreranno nelle piazze di Castiglione del Lago, affiancati da personaggi della politica, del giornalismo, della cultura dell'attivismo sociale. Sarà un'edizione gratuita quest'anno "perché - ha detto mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, è una festa del cinema e come tale tutti devono essere posti nelle condizioni di poter partecipare. Il festival, anche grazie alla sua location, mantiene il suo stile familiare, in cui divi e pubblico entrano in contatto per dialogare e confrontarsi".

Tra gli ospiti Pupi Avati, Vinicio Marchioni, Luca Aergentero, Isabella Ragonese che riceveranno il premio ‘Castiglione Cinema 2019’; ci sarà anche Elena Sofia Ricci che consegnerà un altro prestigioso riconoscimento, il premio ‘Pino Passalacqua’ ad Alessio Boni. Saranno quattro giorni di film, seminari, laboratori e masterclass, durante i quali sarà possibile incontrare i protagonisti del mondo del cinema.

M. A.

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castiglione

“Castiglione Cinema 2019 - RdC Incontra” torna per la seconda edizione nel centro lacustre umbro sull'onda del successo della scorsa edizione.

Dal 29 maggio al 2 giugno la rassegna di cinema, ma non solo, promossa dall'Ente dello Spettacolo porterà la bellezza e la passione per la settima arte nelle piazze, nelle scuole, al cinema e nelle viuzze della cittadina.

Sarà un'occasione per gustare film di assoluto valore proposto attraverso le rassegne cinematografiche introdotte e commentate da registi e attori. Gli stessi attori e registri che si incontreranno nelle piazze di Castiglione del Lago, affiancati da personaggi della politica, del giornalismo, della cultura dell'attivismo sociale. Sarà un'edizione gratuita quest'anno "perché - ha detto mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, è una festa del cinema e come tale tutti devono essere posti nelle condizioni di poter partecipare. Il festival, anche grazie alla sua location, mantiene il suo stile familiare, in cui divi e pubblico entrano in contatto per dialogare e confrontarsi".

Tra gli ospiti Pupi Avati, Vinicio Marchioni, Luca Aergentero, Isabella Ragonese che riceveranno il premio ‘Castiglione Cinema 2019’; ci sarà anche Elena Sofia Ricci che consegnerà un altro prestigioso riconoscimento, il premio ‘Pino Passalacqua’ ad Alessio Boni. Saranno quattro giorni di film, seminari, laboratori e masterclass, durante i quali sarà possibile incontrare i protagonisti del mondo del cinema.

M. A.

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Castiglione cinema. Per i 90 anni del “Cinematografo” https://www.lavoce.it/castiglione-cinema-cinematografo/ Mon, 01 Oct 2018 10:00:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53005 castiglione

La rivista del Cinematografo, il più antico mensile italiano dedicato al mondo del cinema, festeggia i suoi 90 anni di attività con il “Castiglione Cinema 2018 – RdC incontra” una quattro giorni di eventi, film, seminari e formazione che si svolgerà a Castiglione del Lago dal 4 al 7 ottobre. Protagonista il cinema in tutti i suoi aspetti. Interverranno attori, critici, giornalisti, accademici, divulgatori, registi e produttori che si confronteranno sul ruolo del cinema oggi e sul suo futuro.

Tra gli attori e registi presenti: Antonio Albanese, Gianni Amelio, Francesca Archibugi, Alberto Barbera, Isabella Ferrari, Elena Sofia Ricci.

Il programma prevede una sezione dedicata agli eventi riservati agli operatori del cinema dove si affronterà il tema del futuro del cinema grazie alla partecipazione dei principali esponenti del mondo dell’audiovisivo.

Ampio spazio sarà dedicato alla rassegna cinematografica aperta a tutti dove saranno presenti per l’intera durata della manifestazione alcuni attori del cast, registi e produttori.

Durante la quattro giorni saranno assegnati premi ai registi e attori che hanno saputo rinnovare e in alcuni casi persino reinventare la settima arte. Elena Sofia Ricci consegnerà il premio Pino Passalacqua e saranno premiati anche i vincitori del contest “Digitali solidali l’Italia rete delle buone notizie” promosso da Fondazione Ente dello Spettacolo con Il Corriere della Sera Buone Notizie.

Nelle stesse giornate si terrà un corso di formazione dedicato ai docenti di religione di tutta Italia della scuola secondaria di primo e secondo grado che consentirà di approfondire l’uso del cinema ai fini didattici; mentre i ragazzi delle scuole del territorio saranno coinvolti in un percorso educativo sull’uso improprio della comunicazione per immagini volto a prevenire i fenomeni legati al cyberbullismo.

Un palinsesto molto ricco che animerà Castiglione del Lago con appuntamenti ed eventi speciali rivolti ai visitatori come gli aperitivi in piazza , uno sul tema “Il ritratto di un Paese: generazioni oggi e domani” con il regista Gianni Amelio, l’attore e regista Antonio Albanese, Daniele Bellasio, caporedattore esteri de La Repubblica e Alberto Crespi, autore de “Storia d’Italia in 15 film”. Un altro sul tema “Donne, lavoro e cinema” con Tiziana Ferrario inviata Rai TG1 e autrice del libro “Orgoglio e Pregiudizi – Il risveglio delle donne al tempo di Trump”, l’attrice Isabella Ferrari, Pedro Armocida, critico de Il Giornale e direttore del Pesaro Film Festival, la scrittrice Isoke Aikpitanyi e Angela D’Arrigo, progettista culturale Fondazione Ente dello Spettacolo.

I partecipanti avranno anche la possibilità di vedere come funziona una redazione giornalistica partecipando alla riunione di redazione de la Rivista del cinematografo diventando redattori per un giorno e programmando con i giornalisti il numero di novembre-dicembre. Per tutti i giorni dell’iniziativa la trasmissione cult di Rai Radio 3 Hollywood Party trasmetterà in diretta dal bellissimo borgo medievale.

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La rivista del Cinematografo, il più antico mensile italiano dedicato al mondo del cinema, festeggia i suoi 90 anni di attività con il “Castiglione Cinema 2018 – RdC incontra” una quattro giorni di eventi, film, seminari e formazione che si svolgerà a Castiglione del Lago dal 4 al 7 ottobre. Protagonista il cinema in tutti i suoi aspetti. Interverranno attori, critici, giornalisti, accademici, divulgatori, registi e produttori che si confronteranno sul ruolo del cinema oggi e sul suo futuro.

Tra gli attori e registi presenti: Antonio Albanese, Gianni Amelio, Francesca Archibugi, Alberto Barbera, Isabella Ferrari, Elena Sofia Ricci.

Il programma prevede una sezione dedicata agli eventi riservati agli operatori del cinema dove si affronterà il tema del futuro del cinema grazie alla partecipazione dei principali esponenti del mondo dell’audiovisivo.

Ampio spazio sarà dedicato alla rassegna cinematografica aperta a tutti dove saranno presenti per l’intera durata della manifestazione alcuni attori del cast, registi e produttori.

Durante la quattro giorni saranno assegnati premi ai registi e attori che hanno saputo rinnovare e in alcuni casi persino reinventare la settima arte. Elena Sofia Ricci consegnerà il premio Pino Passalacqua e saranno premiati anche i vincitori del contest “Digitali solidali l’Italia rete delle buone notizie” promosso da Fondazione Ente dello Spettacolo con Il Corriere della Sera Buone Notizie.

Nelle stesse giornate si terrà un corso di formazione dedicato ai docenti di religione di tutta Italia della scuola secondaria di primo e secondo grado che consentirà di approfondire l’uso del cinema ai fini didattici; mentre i ragazzi delle scuole del territorio saranno coinvolti in un percorso educativo sull’uso improprio della comunicazione per immagini volto a prevenire i fenomeni legati al cyberbullismo.

Un palinsesto molto ricco che animerà Castiglione del Lago con appuntamenti ed eventi speciali rivolti ai visitatori come gli aperitivi in piazza , uno sul tema “Il ritratto di un Paese: generazioni oggi e domani” con il regista Gianni Amelio, l’attore e regista Antonio Albanese, Daniele Bellasio, caporedattore esteri de La Repubblica e Alberto Crespi, autore de “Storia d’Italia in 15 film”. Un altro sul tema “Donne, lavoro e cinema” con Tiziana Ferrario inviata Rai TG1 e autrice del libro “Orgoglio e Pregiudizi – Il risveglio delle donne al tempo di Trump”, l’attrice Isabella Ferrari, Pedro Armocida, critico de Il Giornale e direttore del Pesaro Film Festival, la scrittrice Isoke Aikpitanyi e Angela D’Arrigo, progettista culturale Fondazione Ente dello Spettacolo.

I partecipanti avranno anche la possibilità di vedere come funziona una redazione giornalistica partecipando alla riunione di redazione de la Rivista del cinematografo diventando redattori per un giorno e programmando con i giornalisti il numero di novembre-dicembre. Per tutti i giorni dell’iniziativa la trasmissione cult di Rai Radio 3 Hollywood Party trasmetterà in diretta dal bellissimo borgo medievale.

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Morte a Venezia? https://www.lavoce.it/morte-a-venezia/ Tue, 25 Sep 2018 08:00:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52922 logo abat jour, rubrica settimanale

di Angelo M. Fanucci

L’ha scritto Thomas Mann, il romanzo Morte a Venezia. Ne ha tratto un film Luchino Visconti. Io di mio ci aggiungo un punto interrogativo: “Morte a Venezia?”. Il film non m’è piaciuto. Di Visconti avevo visto da poco Gruppo di famiglia in un interno, e pensavo che Morte a Venezia continuasse quell’umanissimo tragitto verso “sorella morte” che affligge ed esalta il prof. Burt Lancaster, dopo che da un gruppo di sbandati d’alto bordo ha imparato ad amare la vita, lui che amava solo le cose belle della vita.

Niente, una lagna. In Morte a Venezia Visconti / von Aschenbach piagnucola su se stesso, fiaccato dallo spegnersi della sua passione malaticcia per Tadzio. Immagini patinate, ma il film, lo svolgimento, in Morte a Venezia dov’è? Un film? No, una pinacoteca.

La morte a Venezia io l’ho vista (credo d’averla vista) più volte, in forma dubitativa (per questo ho buttato là il mio il punto interrogativo), durante le tre bellissime giornate nella città dei Dogi che don Angelo Favero ha offerto a noi che, come lui, siamo preti dal 1961 (!). Da vaporetto a vaporetto, attraversavamo a piedi i calli e i campielli in quantità industriale. Io mi trascinavo e mi dicevo: “Odìo, ’n ce la fo più! Me se ferma ’l core!” oppure “odìo, a mo’ ’nciampo e finisco in acqua!”.

Don Angelo Favero ha i miei stessi ottant’anni all’anagrafe, ma nel quotidiano ne ha venti di meno. Lunghissima la camminata per Venezia, con lui in testa. Lunghissima e straordinaria. A partire dalla messa concelebrata davanti alla Madonna Nicopeial’immagine che a Costantinopoli, prima che i veneziani la rubassero nel 1204, ha visto migliaia di cristiani sgozzarsi con migliaia di turchi.

Passando per San Giorgio Maggiore, una leccornia del Palladio, e sostando nella grande sala del convento annesso, dove gli appena 36 i cardinali presenti (sui 45 che formavano il Sacro Collegio) elessero Papa di quella Chiesa che Napoleone non era riuscito ad affondare Barnaba Chiaramonti, il primo vescovo che aveva tenuto un’omelia sulla conciliabilità fra Vangelo e democrazia.

Per approdare a Torcello nella cattedrale bellissima quanto semplice, che ho dovuto abbandonare a metà della concelebrazione perché ero sudato come un topo appena estratto dalla damigiana dell’olio. Sono uscito al sole e mi sono seduto lì davanti, sul trono di Attila, in pietra candida. Sono passati dei bambini, non mi hanno degnato di uno sguardo. Ohé! Attila, mica Di Maio! Sic transit gloria mundi.

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logo abat jour, rubrica settimanale

di Angelo M. Fanucci

L’ha scritto Thomas Mann, il romanzo Morte a Venezia. Ne ha tratto un film Luchino Visconti. Io di mio ci aggiungo un punto interrogativo: “Morte a Venezia?”. Il film non m’è piaciuto. Di Visconti avevo visto da poco Gruppo di famiglia in un interno, e pensavo che Morte a Venezia continuasse quell’umanissimo tragitto verso “sorella morte” che affligge ed esalta il prof. Burt Lancaster, dopo che da un gruppo di sbandati d’alto bordo ha imparato ad amare la vita, lui che amava solo le cose belle della vita.

Niente, una lagna. In Morte a Venezia Visconti / von Aschenbach piagnucola su se stesso, fiaccato dallo spegnersi della sua passione malaticcia per Tadzio. Immagini patinate, ma il film, lo svolgimento, in Morte a Venezia dov’è? Un film? No, una pinacoteca.

La morte a Venezia io l’ho vista (credo d’averla vista) più volte, in forma dubitativa (per questo ho buttato là il mio il punto interrogativo), durante le tre bellissime giornate nella città dei Dogi che don Angelo Favero ha offerto a noi che, come lui, siamo preti dal 1961 (!). Da vaporetto a vaporetto, attraversavamo a piedi i calli e i campielli in quantità industriale. Io mi trascinavo e mi dicevo: “Odìo, ’n ce la fo più! Me se ferma ’l core!” oppure “odìo, a mo’ ’nciampo e finisco in acqua!”.

Don Angelo Favero ha i miei stessi ottant’anni all’anagrafe, ma nel quotidiano ne ha venti di meno. Lunghissima la camminata per Venezia, con lui in testa. Lunghissima e straordinaria. A partire dalla messa concelebrata davanti alla Madonna Nicopeial’immagine che a Costantinopoli, prima che i veneziani la rubassero nel 1204, ha visto migliaia di cristiani sgozzarsi con migliaia di turchi.

Passando per San Giorgio Maggiore, una leccornia del Palladio, e sostando nella grande sala del convento annesso, dove gli appena 36 i cardinali presenti (sui 45 che formavano il Sacro Collegio) elessero Papa di quella Chiesa che Napoleone non era riuscito ad affondare Barnaba Chiaramonti, il primo vescovo che aveva tenuto un’omelia sulla conciliabilità fra Vangelo e democrazia.

Per approdare a Torcello nella cattedrale bellissima quanto semplice, che ho dovuto abbandonare a metà della concelebrazione perché ero sudato come un topo appena estratto dalla damigiana dell’olio. Sono uscito al sole e mi sono seduto lì davanti, sul trono di Attila, in pietra candida. Sono passati dei bambini, non mi hanno degnato di uno sguardo. Ohé! Attila, mica Di Maio! Sic transit gloria mundi.

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Castiglione del Lago, terra di cinema https://www.lavoce.it/castiglione-del-lago-terra-cinema/ Mon, 28 May 2018 11:00:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=51964 castiglione

Castiglione del Lago diventerà capitale del cinema? Chissà. Le premesse ci sono tutte. Intanto il 18 maggio scorso è stato presentato a Perugia il programma, in via di definizione, del festival che si terrà nel centro lacustre a ottobre per celebrare i 90 anni del Cinematografo, il più antico mensile italiano di critica cinematografica. Una rivista autorevole, edita dalla Fondazione Ente per lo spettacolo, in cui si può trovare tutto ciò che ruota intorno al mondo del cinema e della televisione: i film del mese, recensioni, tv, approfondimenti; sul numero di maggio spazio al Festival di Cannes con interviste, schede, approfondimenti. A presentare l’evento a Perugia erano presenti mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo e direttore della rivista, mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, Sergio Batino, sindaco di Castiglione del Lago e Piero Sacco gestore del cinema Teatro Caporali di Castiglione del Lago. “Non sarà un evento celebrativo – ha spiegato mons. Milani - ma un’occasione d’incontro per tutti coloro che amano il cinema e un’opportunità di promuovere un territorio che amiamo tantissimo, Castiglione del Lago. Verranno molti protagonisti del cinema italiano, dell’editoria, della filiera cinematografica, per affrontare la questione del futuro della comunicazione della settima arte”. Tra i nomi annunciati Alberto Barbera, direttore del Fe- stival di Venezia, Giacomo Poretti, Gianni Riotta. Verranno proposte 4 anteprime cinematografiche con la presenza di attori e registi, un seminario di studio sul futuro del cinema con critici, registi, produttori, comunicatori e attori. Tra i vari momenti formativi quello in collaborazione con le scuole con un corso intensivo su come usare il cinema a scopo didattico e percorsi di educazione all’immagine e di prevenzione del cyberbullismo. La trasmissione cult di cinema Rai Radio 3 Hollywood Party trasmetterà in diretta da Castiglione tutti i giorni del festival. Per mons. Giulietti l’iniziativa ha due meriti: “portare il cinema sul territorio e far percepire il potenziale educativo e sociale di questo strumento”. “Non potevamo non dare la nostra disponibilità ad una istituzione e ad una manifestazione così importante – ha detto il sindaco Batino - I centri storici vivono se vi portiamo iniziative come questa che possono tornare a farli vivere. Castiglione è molto legata al cinema grazie alla sua sala Caporali che sosteniamo”. Piero Sacco, direttore del cinema Caporali, ha definito la sua sala “un cinema di campagna, ma cerchiamo di fare programmazione di qualità. Questa iniziativa valorizzerà la sala”.  ]]>
castiglione

Castiglione del Lago diventerà capitale del cinema? Chissà. Le premesse ci sono tutte. Intanto il 18 maggio scorso è stato presentato a Perugia il programma, in via di definizione, del festival che si terrà nel centro lacustre a ottobre per celebrare i 90 anni del Cinematografo, il più antico mensile italiano di critica cinematografica. Una rivista autorevole, edita dalla Fondazione Ente per lo spettacolo, in cui si può trovare tutto ciò che ruota intorno al mondo del cinema e della televisione: i film del mese, recensioni, tv, approfondimenti; sul numero di maggio spazio al Festival di Cannes con interviste, schede, approfondimenti. A presentare l’evento a Perugia erano presenti mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo e direttore della rivista, mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, Sergio Batino, sindaco di Castiglione del Lago e Piero Sacco gestore del cinema Teatro Caporali di Castiglione del Lago. “Non sarà un evento celebrativo – ha spiegato mons. Milani - ma un’occasione d’incontro per tutti coloro che amano il cinema e un’opportunità di promuovere un territorio che amiamo tantissimo, Castiglione del Lago. Verranno molti protagonisti del cinema italiano, dell’editoria, della filiera cinematografica, per affrontare la questione del futuro della comunicazione della settima arte”. Tra i nomi annunciati Alberto Barbera, direttore del Fe- stival di Venezia, Giacomo Poretti, Gianni Riotta. Verranno proposte 4 anteprime cinematografiche con la presenza di attori e registi, un seminario di studio sul futuro del cinema con critici, registi, produttori, comunicatori e attori. Tra i vari momenti formativi quello in collaborazione con le scuole con un corso intensivo su come usare il cinema a scopo didattico e percorsi di educazione all’immagine e di prevenzione del cyberbullismo. La trasmissione cult di cinema Rai Radio 3 Hollywood Party trasmetterà in diretta da Castiglione tutti i giorni del festival. Per mons. Giulietti l’iniziativa ha due meriti: “portare il cinema sul territorio e far percepire il potenziale educativo e sociale di questo strumento”. “Non potevamo non dare la nostra disponibilità ad una istituzione e ad una manifestazione così importante – ha detto il sindaco Batino - I centri storici vivono se vi portiamo iniziative come questa che possono tornare a farli vivere. Castiglione è molto legata al cinema grazie alla sua sala Caporali che sosteniamo”. Piero Sacco, direttore del cinema Caporali, ha definito la sua sala “un cinema di campagna, ma cerchiamo di fare programmazione di qualità. Questa iniziativa valorizzerà la sala”.  ]]>
Festa del cinema a Castiglione del Lago, a ottobre, per i 90 anni de “Il Cinematografo” https://www.lavoce.it/festa-del-cinema-a-castiglione-del-lago/ Fri, 18 May 2018 17:51:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=51914

La Rivista del Cinematografo, il più antico mensile italiano di critica cinematografica (edita dalla Fondazione Ente dello Spettacolo), festeggia i 90 anni a Castiglione del Lago dal 4 al 7 ottobre prossimo con una grande festa del cinema. L’evento con tutte le sue iniziative è stato presentato oggi 18 maggio a Perugia presso il Palazzo Arcivescovile alla presenza di mons. Paolo Giulietti, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Perugia Città della Pieve, mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo e direttore del Cinematografo, Sergio Batino Sindaco di Castiglione del Lago e Piero Sacco gestore del cinema teatro Caporali di Castiglione del Lago. Nel suo intervento mons. Paolo Giulietti ha ribadito l’importanza dell’iniziativa: “Ha due meriti fondamentali: portare il cinema sul territorio e far percepire il potenziale educativo e sociale di questo strumento. Va a interessare un territorio dove non si fanno troppe iniziative ma che ha memorie importanti dal punto di vista ecclesiale, culturale e civile e che va valorizzato e che merita un'attenzione al patrimonio diffuso, anche per i piccoli centri”.
La Fondazione Ente dello Spettacolo è impegnata nella diffusione, promozione e valorizzazione della cultura cinematografica in Italia. Si pone come riferimento imprescindibile nel campo della cultura cinematografica, per i privati e per le istituzioni e gli operatori del settore. Collabora attivamente con tutte le principali realtà artistiche e industriali del panorama cinematografico italiano e internazionale. È presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con un proprio spazio, collabora con il MiBACT, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e pubblica, dal 1928, la “Rivista del cinematografo”.
Il programma di questa nuova iniziativa è stato presentato da mons. Davide Milani: “I festeggiamenti per i 90 anni della Rivista del Cinematografo non saranno un momento autocelebrativo, ma un'occasione d'incontro per tutti coloro che amano il cinema e un'opportunità di promuovere un territorio che amiamo tantissimo, Castiglione del Lago. Verranno a Castiglione molti protagonisti del cinema italiano, dall'editoria, della filiera cinematografica, per affrontare la questione del futuro della comunicazione della settima arte. E’ prematuro ora fare nomi anche se possiamo già annunciare la presenza di Alberto Barbera, direttore del Festival di Venezia, Giacomo Poretti, Gianni Riotta. Proporremo 4 anteprime cinematografiche con la presenza di attori e registi, un seminario di studio sul futuro del cinema con critici, registi, produttori, comunicatori e attori. Diversi i momenti formativi: coinvolgeremo gli insegnanti di tutta Italia per un corso intensivo su come usare il cinema a scopo didattico e con le scuole del territorio organizzeremo percorsi di educazioni all'immagine e di prevenzione del cyberbullismo. Per tutti i giorni dell’iniziativa la trasmissione cult di cinema Rai Radio 3 Hollywood Party trasmetterà in diretta da Castiglione”. “Non potevamo non dare la nostra disponibilità ad una istituzione e ad una manifestazione così importante. L'Umbria e l'Italia - ha detto il sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino - sono costituiti da centri medio-piccoli. I centri storici vivono se vi portiamo iniziative come questa che possono tornare a farli vivere. Castiglione è molto legata al cinema di qualità grazie alla sua sala Caporali che sosteniamo. Questo festival sarà un'ulteriore ciliegina che mettiamo su questa visione." Il direttore del cinema Caporali Piero Sacco ha definito la sua sala “un cinema di campagna, ma cerchiamo di fare programmazione di qualità. Questa iniziativa valorizzerà la sala e nasce con un'idea di partecipazione collettiva”.]]>

La Rivista del Cinematografo, il più antico mensile italiano di critica cinematografica (edita dalla Fondazione Ente dello Spettacolo), festeggia i 90 anni a Castiglione del Lago dal 4 al 7 ottobre prossimo con una grande festa del cinema. L’evento con tutte le sue iniziative è stato presentato oggi 18 maggio a Perugia presso il Palazzo Arcivescovile alla presenza di mons. Paolo Giulietti, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Perugia Città della Pieve, mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo e direttore del Cinematografo, Sergio Batino Sindaco di Castiglione del Lago e Piero Sacco gestore del cinema teatro Caporali di Castiglione del Lago. Nel suo intervento mons. Paolo Giulietti ha ribadito l’importanza dell’iniziativa: “Ha due meriti fondamentali: portare il cinema sul territorio e far percepire il potenziale educativo e sociale di questo strumento. Va a interessare un territorio dove non si fanno troppe iniziative ma che ha memorie importanti dal punto di vista ecclesiale, culturale e civile e che va valorizzato e che merita un'attenzione al patrimonio diffuso, anche per i piccoli centri”.
La Fondazione Ente dello Spettacolo è impegnata nella diffusione, promozione e valorizzazione della cultura cinematografica in Italia. Si pone come riferimento imprescindibile nel campo della cultura cinematografica, per i privati e per le istituzioni e gli operatori del settore. Collabora attivamente con tutte le principali realtà artistiche e industriali del panorama cinematografico italiano e internazionale. È presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con un proprio spazio, collabora con il MiBACT, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e pubblica, dal 1928, la “Rivista del cinematografo”.
Il programma di questa nuova iniziativa è stato presentato da mons. Davide Milani: “I festeggiamenti per i 90 anni della Rivista del Cinematografo non saranno un momento autocelebrativo, ma un'occasione d'incontro per tutti coloro che amano il cinema e un'opportunità di promuovere un territorio che amiamo tantissimo, Castiglione del Lago. Verranno a Castiglione molti protagonisti del cinema italiano, dall'editoria, della filiera cinematografica, per affrontare la questione del futuro della comunicazione della settima arte. E’ prematuro ora fare nomi anche se possiamo già annunciare la presenza di Alberto Barbera, direttore del Festival di Venezia, Giacomo Poretti, Gianni Riotta. Proporremo 4 anteprime cinematografiche con la presenza di attori e registi, un seminario di studio sul futuro del cinema con critici, registi, produttori, comunicatori e attori. Diversi i momenti formativi: coinvolgeremo gli insegnanti di tutta Italia per un corso intensivo su come usare il cinema a scopo didattico e con le scuole del territorio organizzeremo percorsi di educazioni all'immagine e di prevenzione del cyberbullismo. Per tutti i giorni dell’iniziativa la trasmissione cult di cinema Rai Radio 3 Hollywood Party trasmetterà in diretta da Castiglione”. “Non potevamo non dare la nostra disponibilità ad una istituzione e ad una manifestazione così importante. L'Umbria e l'Italia - ha detto il sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino - sono costituiti da centri medio-piccoli. I centri storici vivono se vi portiamo iniziative come questa che possono tornare a farli vivere. Castiglione è molto legata al cinema di qualità grazie alla sua sala Caporali che sosteniamo. Questo festival sarà un'ulteriore ciliegina che mettiamo su questa visione." Il direttore del cinema Caporali Piero Sacco ha definito la sua sala “un cinema di campagna, ma cerchiamo di fare programmazione di qualità. Questa iniziativa valorizzerà la sala e nasce con un'idea di partecipazione collettiva”.]]>
Giorno della memoria 2018: quando il cinema aiuta a ricordare https://www.lavoce.it/giorno-della-memoria-2018-cinema-aiuta-ricordare/ Wed, 24 Jan 2018 17:12:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=51071

Ogni anno ci attende l’appuntamento con il Giorno della memoria, il 27 gennaio, istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005: un’occasione per ricordare tutte le vittime della Shoah. Il cinema è un potente alleato per la memoria della società, della comunità tutta, perché ci accompagna - servendosi di differenti sguardi e registri narrativi – nel rimarcare pagine (tristi) della nostra storia recente, per non dimenticare e soprattutto per un passaggio di consegne con le giovani generazioni. Come sottolinea Papa Francesco, “il passato ci deve servire da lezione per il presente e per il futuro. La Shoah ci insegna che occorre sempre massima vigilanza” (visita alla Sinagoga di Roma, 17 gennaio 2016). Il Sir insieme alla Commissione nazionale valutazione film della Cei propone un ciclo di opere, tra film al cinema e altri da recuperare in dvd, per ricordare l’Olocausto e gli anni della Seconda guerra mondiale. Una proposta educational per tutte le età. Nei cinema dal 18 gennaio “Un sacchetto di biglie”

 Nelle sale italiane dal 18 gennaio arriva “Un sacchetto di biglie” di Christian Duguay, tratto dal romanzo di Joseph Joffo, un’opera sulla Shoah dalla forte carica educational, adatta a giovani e famiglie. La storia si snoda nella Francia della Seconda guerra mondiale: dinanzi all’incalzante invasione nazista due fratelli, Maurice (Batyste Fleurial) e Joseph (Dorian Le Clech), sono spinti dai genitori a lasciare casa, Parigi, perché ebrei, trovando rifugio presso alcuni parenti a Nizza. Un viaggio denso di insidie e tensioni, ma anche di speranza. Il regista Duguay – al cinema visto già con “Belle & Sebastien. L’avventura continua” e in tv nelle miniserie Lux Vide tra cui “Sant’Agostino” – ha lavorato sul testo, cercando di mettere la narrazione ad altezza di bambino, seguendo i due giovani protagonisti nel loro viaggio fisico ed emotivo. Come del resto ha dichiarato nella nota stampa: “Il film sposa il punto di vista del bambino senza la distanza creata dal narratore. È una storia di formazione all’interno della quale i due vivono avvenimenti incredibili”. E proprio il lavoro sui bambini è una delle componenti pregiate del film, che cerca di rendere un tema ostico e doloroso alla portata dei piccoli spettatori, informandoli senza traumatizzarli. 

“Un sacchetto di biglie” scorre fluido e semplice, posizionandosi come un prodotto valido e di facile comprensione. A livello pastorale, il film è certamente da valutare come consigliabile e problematico, adatto per dibattiti. Per una riflessione più matura, “Il figlio di Saul”

 Vincitore dell’Oscar come miglior film straniero nel 2016, “Il figlio di Saul” (2015) è l’opera prima del regista ungherese László Nemes. Prendendo spunto dalle testimonianze sulla Shoah, dalle memorie degli ebrei dei Sonderkommando – ovvero i gruppi di prigionieri costretti a “collaborare” con i nazisti nelle attività dei campi di sterminio –, il film racconta la vicenda dell’ebreo Saul Auslander (Géza Röhrig) ad Auschwitz. Saul lavora nei forni crematori, obbligato a rimuovere i cadaveri delle vittime; un giorno scopre il corpo di un ragazzo, in cui crede di riconoscere il figlio, pertanto fa di tutto per salvare quel corpo e offrirgli una sepoltura dignitosa, accompagnata dalla preghiera. Film duro e sconvolgente, che affronta l’orrore a viso aperto, senza però mostrarlo direttamente. Nemes, infatti, lascia l’orrore fuori dall’inquadratura, non lo chiama mai in campo; questo non lo rende meno presente, insistente. “Il figlio di Saul” è quasi tutto giocato con una falsa soggettiva, un’inquadratura che riprende il protagonista da vicino, di spalle, amplificando così angoscia e smarrimento. Film potente, asciutto, non adatto ai più piccoli. Il coraggio di Maria Altmann in “Woman in Gold” 

“Woman in Gold” (2015) di Simon Curtis è un biopic sulla figura di Maria Altmann, capace di sfidare le istituzioni per mantenere viva la memoria familiare dinanzi alle violenze e ingiustizie subite durante la Shoah. Los Angeles 1998: Maria Altmann (la bravissima Helen Mirren) è una signora di origini austriache che nella stagione finale della propria vita decide di intentare causa contro il governo austriaco per l’indebita appropriazione delle opere d’arte della sua famiglia durante il nazismo, tra cui un celebre dipinto di Gustav Klimt. Al centro del racconto emerge un “legal drama”; tenuto sullo sfondo, ma mai fuori campo, c’è il tema della Shoah, che irrompe con i continui flashback della protagonista. Un film di denuncia, bello e coinvolgente; un’opera in difesa della memoria del passato e un invito a non dimenticare, il tutto attraverso il coraggio di una donna. I colori della speranza nel film “Il viaggio di Fanny”

 “Il viaggio di Fanny” narra la storia della tredicenne Fanny (Léonie Souchaud) che vive con le proprie sorelle in una colonia francese sul confine con la Svizzera, tenute al riparo dall’aggressione nazista. Ma il male è sempre in agguato e ben presto le ragazze si troveranno faccia a faccia con la minaccia, cui risponderanno però con straordinario coraggio e soprattutto solidarietà. Il film è tratto da una storia vera, dal libro autobiografico di Fanny Ben Ami, portato al cinema dalla regista Lola Doillon. Il film è stato presentato al Giffoni Film Festival nel 2016. Anche qui, come nel precedente “Un sacchetto di biglie”, troviamo una narrazione a misura di bambino, presentando le insidie della vicenda con una delicatezza adatta alla sensibilità dei più piccoli. Non si tratta di togliere complessità al male, ai fatti, bensì lo si traduce in un modo più attento alla psicologia dei minori. Film positivo, che punta a mettere in risalto il potere dell’amicizia e della condivisione nelle difficoltà, per arrivare a ritrovare un orizzonte di speranza. Ulteriori titoli da (ri)scoprire

 Meritano inoltre di essere citati e riproposti nelle attività sul territorio, in parrocchia, a scuola o in famiglia, anche opere di anni precedenti, tra cui: “Hannah Arendt” (2012) di Margarethe Von Trotta, “La chiave di Sara” (2010), “Il falsario” (2008) di Stefan Ruzowitzky, “The Reader” (2009) di Stephen Daldry, “Il bambino con il pigiama a righe” (2008) di Mark Herman, “Il pianista” (2002) di Roman Polanski, “Concorrenza sleale” (2001) di Ettore Scola, “Train de vie” (1998) di Radu Mihaileanu, “La vita è bella” (1997) di Roberto Benigni, “La tregua” (1997) di Francesco Rosi, “La settima stanza” (1995) di Márta Mészáros, “Schindler's List” (1993) di Steven Spielberg, “Jona che visse nella balena” (1993) di Roberto Faenza.]]>

Ogni anno ci attende l’appuntamento con il Giorno della memoria, il 27 gennaio, istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005: un’occasione per ricordare tutte le vittime della Shoah. Il cinema è un potente alleato per la memoria della società, della comunità tutta, perché ci accompagna - servendosi di differenti sguardi e registri narrativi – nel rimarcare pagine (tristi) della nostra storia recente, per non dimenticare e soprattutto per un passaggio di consegne con le giovani generazioni. Come sottolinea Papa Francesco, “il passato ci deve servire da lezione per il presente e per il futuro. La Shoah ci insegna che occorre sempre massima vigilanza” (visita alla Sinagoga di Roma, 17 gennaio 2016). Il Sir insieme alla Commissione nazionale valutazione film della Cei propone un ciclo di opere, tra film al cinema e altri da recuperare in dvd, per ricordare l’Olocausto e gli anni della Seconda guerra mondiale. Una proposta educational per tutte le età. Nei cinema dal 18 gennaio “Un sacchetto di biglie”

 Nelle sale italiane dal 18 gennaio arriva “Un sacchetto di biglie” di Christian Duguay, tratto dal romanzo di Joseph Joffo, un’opera sulla Shoah dalla forte carica educational, adatta a giovani e famiglie. La storia si snoda nella Francia della Seconda guerra mondiale: dinanzi all’incalzante invasione nazista due fratelli, Maurice (Batyste Fleurial) e Joseph (Dorian Le Clech), sono spinti dai genitori a lasciare casa, Parigi, perché ebrei, trovando rifugio presso alcuni parenti a Nizza. Un viaggio denso di insidie e tensioni, ma anche di speranza. Il regista Duguay – al cinema visto già con “Belle & Sebastien. L’avventura continua” e in tv nelle miniserie Lux Vide tra cui “Sant’Agostino” – ha lavorato sul testo, cercando di mettere la narrazione ad altezza di bambino, seguendo i due giovani protagonisti nel loro viaggio fisico ed emotivo. Come del resto ha dichiarato nella nota stampa: “Il film sposa il punto di vista del bambino senza la distanza creata dal narratore. È una storia di formazione all’interno della quale i due vivono avvenimenti incredibili”. E proprio il lavoro sui bambini è una delle componenti pregiate del film, che cerca di rendere un tema ostico e doloroso alla portata dei piccoli spettatori, informandoli senza traumatizzarli. 

“Un sacchetto di biglie” scorre fluido e semplice, posizionandosi come un prodotto valido e di facile comprensione. A livello pastorale, il film è certamente da valutare come consigliabile e problematico, adatto per dibattiti. Per una riflessione più matura, “Il figlio di Saul”

 Vincitore dell’Oscar come miglior film straniero nel 2016, “Il figlio di Saul” (2015) è l’opera prima del regista ungherese László Nemes. Prendendo spunto dalle testimonianze sulla Shoah, dalle memorie degli ebrei dei Sonderkommando – ovvero i gruppi di prigionieri costretti a “collaborare” con i nazisti nelle attività dei campi di sterminio –, il film racconta la vicenda dell’ebreo Saul Auslander (Géza Röhrig) ad Auschwitz. Saul lavora nei forni crematori, obbligato a rimuovere i cadaveri delle vittime; un giorno scopre il corpo di un ragazzo, in cui crede di riconoscere il figlio, pertanto fa di tutto per salvare quel corpo e offrirgli una sepoltura dignitosa, accompagnata dalla preghiera. Film duro e sconvolgente, che affronta l’orrore a viso aperto, senza però mostrarlo direttamente. Nemes, infatti, lascia l’orrore fuori dall’inquadratura, non lo chiama mai in campo; questo non lo rende meno presente, insistente. “Il figlio di Saul” è quasi tutto giocato con una falsa soggettiva, un’inquadratura che riprende il protagonista da vicino, di spalle, amplificando così angoscia e smarrimento. Film potente, asciutto, non adatto ai più piccoli. Il coraggio di Maria Altmann in “Woman in Gold” 

“Woman in Gold” (2015) di Simon Curtis è un biopic sulla figura di Maria Altmann, capace di sfidare le istituzioni per mantenere viva la memoria familiare dinanzi alle violenze e ingiustizie subite durante la Shoah. Los Angeles 1998: Maria Altmann (la bravissima Helen Mirren) è una signora di origini austriache che nella stagione finale della propria vita decide di intentare causa contro il governo austriaco per l’indebita appropriazione delle opere d’arte della sua famiglia durante il nazismo, tra cui un celebre dipinto di Gustav Klimt. Al centro del racconto emerge un “legal drama”; tenuto sullo sfondo, ma mai fuori campo, c’è il tema della Shoah, che irrompe con i continui flashback della protagonista. Un film di denuncia, bello e coinvolgente; un’opera in difesa della memoria del passato e un invito a non dimenticare, il tutto attraverso il coraggio di una donna. I colori della speranza nel film “Il viaggio di Fanny”

 “Il viaggio di Fanny” narra la storia della tredicenne Fanny (Léonie Souchaud) che vive con le proprie sorelle in una colonia francese sul confine con la Svizzera, tenute al riparo dall’aggressione nazista. Ma il male è sempre in agguato e ben presto le ragazze si troveranno faccia a faccia con la minaccia, cui risponderanno però con straordinario coraggio e soprattutto solidarietà. Il film è tratto da una storia vera, dal libro autobiografico di Fanny Ben Ami, portato al cinema dalla regista Lola Doillon. Il film è stato presentato al Giffoni Film Festival nel 2016. Anche qui, come nel precedente “Un sacchetto di biglie”, troviamo una narrazione a misura di bambino, presentando le insidie della vicenda con una delicatezza adatta alla sensibilità dei più piccoli. Non si tratta di togliere complessità al male, ai fatti, bensì lo si traduce in un modo più attento alla psicologia dei minori. Film positivo, che punta a mettere in risalto il potere dell’amicizia e della condivisione nelle difficoltà, per arrivare a ritrovare un orizzonte di speranza. Ulteriori titoli da (ri)scoprire

 Meritano inoltre di essere citati e riproposti nelle attività sul territorio, in parrocchia, a scuola o in famiglia, anche opere di anni precedenti, tra cui: “Hannah Arendt” (2012) di Margarethe Von Trotta, “La chiave di Sara” (2010), “Il falsario” (2008) di Stefan Ruzowitzky, “The Reader” (2009) di Stephen Daldry, “Il bambino con il pigiama a righe” (2008) di Mark Herman, “Il pianista” (2002) di Roman Polanski, “Concorrenza sleale” (2001) di Ettore Scola, “Train de vie” (1998) di Radu Mihaileanu, “La vita è bella” (1997) di Roberto Benigni, “La tregua” (1997) di Francesco Rosi, “La settima stanza” (1995) di Márta Mészáros, “Schindler's List” (1993) di Steven Spielberg, “Jona che visse nella balena” (1993) di Roberto Faenza.]]>
Nostalgia del paradiso https://www.lavoce.it/nostalgia-del-paradiso/ Fri, 13 Nov 2015 12:46:43 +0000 https://www.lavoce.it/?p=44392 L’incontro di presentazione dell’edizione 2015 del Film festival “Popoli e religioni”
L’incontro di presentazione dell’edizione 2015 del Film festival “Popoli e religioni”

“Paradiso perduto” è il tema dell’11a edizione del festival cinematografico “Popoli e religioni” promosso dalla diocesi di Terni-Narni-Amelia nell’ambito del Progetto culturale della Cei e organizzato dall’Istituto di studi teologici e sociali (Istess), in collaborazione con il Comune di Terni, la Regione Umbria, il sostegno della Fondazione Carit e del ministero per i Beni culturali e il patrocinio del Pontificio consiglio per la cultura.

“Paradiso perduto, il tema scelto per questa edizione – ha detto il Vescovo alla presentazione del festival –, non è solo un aspetto della religione cristiana ma è presente anche in altre religioni e rappresenta una pienezza di vita, un vivere nella gioia, nella pace, nel benessere, uno stato bello dal punto di vista spirituale, culturale, umano, di relazioni con gli altri e con il cosmo. Spesso facciamo esperienza della mancanza del paradiso perché viviamo questo benessere come nostalgia”.

Dal 14 al 22 novembre molte le proposte culturali che si svolgeranno al Cityplex politeama, al cenacolo San Marco e al Museo diocesano, con proiezioni mattutine per gli studenti, con quelle dei film in concorso (tre le categorie: lungometraggi, cortometraggi e documentari, cui si aggiungono i corti del concorso “Il cielo sopra Terni”), presentazioni e dibattiti e il focus sul Marocco e la cultura islamica il 18 novembre al Museo diocesano.

La mattina al Cityplex sarà proiettato l’unico film su Maometto prodotto nella storia del cinema. Al Museo diocesano, oltre a vedere film, documentari e cortometraggi, si potrà visitare l’angolo marocchino con degustazione di tè, effettuare tatuaggi all’henné, ammirare gli abiti tipici del Marocco e persino indossare il “velo”. La serata comprende anche un concerto di musiche arabe, la proiezione della commedia Ameluch e una conviviale con piatti tipici.

Tanti gli eventi in programma “Un caffè in paradiso”, serata dedicata ai vent’anni delle pubblicità Lavazza, con il meglio degli spot televisivi introdotti dal regista Alessandro D’Alatri e il direttore creativo della campagna pubblicitaria Mauro Mortaroli; la proiezione del terzo Francesco di Liliana Cavani; la proiezione di Viva la sposa; consegna dell’Angelo alla carriera ad Ascanio Celestini da parte di Lucilla Galeazzi.

E ancora: la giornata “spaziale” che prevede la proiezione di Interstellar, Gravity, di una lettura interreligiosa di E.T. e dell’anteprima del documentario su Samantha Cristoforetti.

L’inaugurazione il 14 novembre alle ore 17,30 vedrà la presenza del card. Bassetti che parlerà di: “Per un nuovo umanesimo tra popoli e religioni”.

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51° Corciano festival https://www.lavoce.it/51-corciano-festival/ Wed, 05 Aug 2015 10:03:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=41871 CorcianoFestival
Corciano Festival: la sfida dei Fanti

Pur in tempi di risorse finanziarie ridotte il Comune di Corciano non rinuncia a proporre il suo festival estivo, quest’anno dedicato alla memoria dei passati 50 anni.

Il Corciano festival quest’anno è infatti giunto alla 51esima edizione e forte di un passato glorioso, non si scoraggia e propone sì un programma ridotto, ma interessante dando spazio, come è ormai consuetudine consolidata, all’arte contemporanea, alla musica, cinema, arti visive, teatro e poesia.

Il tutto condito da serate gastronomiche, di folklore e rievocazioni storiche. Il programma è stato diviso in due tranche: dall’8 al 16 e dal 21 al 23 agosto.

Nell’anno dell’Expo non si poteva non dedicare attenzione al cibo, così dal 21 al 23 agosto spazio a “Nutre lo spirito solo ciò che lo rallegra” – Performances artistiche, letterarie e gastronomiche, a cura di Antonella Parlani in collaborazione con Slow Food Condotta Trasimeno.

Per commemorare i 50 anni di prolifica attività del festival il Comune ha chiesto alla Pro Loco di Corciano uno sforzo di creatività che si è concretizzato in un lavoro di ricerca e progettazione nei propri archivi e che ha portato alla realizzazione di tre mostre ed ha permesso la pubblicazione di un corposo volume che racconta la storia della manifestazione e dell’antico borgo.

Per il futuro – ha detto in sede di presentazione il sindaco di Corciano Cristian Betti – si dovrà ripensare a nuovi contenuti, in particolare per quanto riguarda le arti figurative e la musica. L’idea è di puntare maggiormente sul design, per attirare anche sponsor privati.

“Maestri del Novecento. Cinquanta anni di presenze a Corciano” è il tema delle tre mostre per i 50 anni del festival, a cura di Alessandra Migliorati, con la collaborazione di Alessandra Tiroli. Venti gli artisti selezionati, per ripercorrere il mezzo secolo nei suoi momenti più significativi: tra questi Alberto Burri, Leoncillo Leonardi, Gerardo Dottori, Brajo Fuso, Edgardo Abbozzo, Antonio Ranocchia, Alessandro Bruschetti, Maceo Angeli.

A cura di Andrea Baffoni e Francesca Duranti si terrà la mostra “Sapore d’incanto. Espressioni contemporanee di arte e design sui tempi del cibo”: la sezione contemporanea dedicata ai giovani artisti s’ispira al tema dell’alimentazione, affrontato attraverso i soggetti della fantasia e dell’immaginazione.

Per la sezione musica arrivano a Corciano (12 agosto) i “Pia – no – jaC”, un famoso duo giapponese, Hayato e Hiro, al piano e al Cajon, che proporranno musica classica e jazz, fino alla dance music.

Domenica 9 agosto appuntamento con il teatro con lo spettacolo “Coppia aperta, quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame. Come ogni anno spazio anche alle rievocazioni storiche tra Medioevo e Rinascimento: il 13 agosto serenate dei Menestrelli, il 14 agosto processione del lume, il 15 agosto Corteo storico del Gonfalone.

Si chiude il 23 agosto con… “L magna” e “l beve”… a modo nostro, divagazioni enogastronomiche in dialetto perugino con il Trio perugino del Donca, ideazione e coordinamento di Sandro Allegrini.

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Importanti novità all’Istituto Leonino https://www.lavoce.it/importanti-novita-allistituto-leonino/ Wed, 29 Jul 2015 10:40:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=40839 istituto-leonino-nons-piemontese
Un momento dell’incontro con il vescovo Giuseppe Piemontese

Nuovi progetti formativi per l’Istituto Leonino di Terni, la scuola cattolica paritaria gestita dalla Fondazione Tizzani, che nel nuovo anno scolastico si arricchisce di un liceo scientifico internazionale, con insegnamenti in lingua inglese, e del liceo dello sport.

Due progetti, insieme al potenziamento della scuola materna e primaria e la prossima apertura del nido nella sede di Stroncone, attivati dal nuovo Consiglio d’indirizzo che ha presentato un ampio resoconto dell’attività svolta e dei progetti che riguardano varie realtà formative e culturali, nel corso di un incontro al quale è intervenuto il vescovo Giuseppe Piemontese.

“L’intento della diocesi è di continuare e rafforzare il progetto dell’Istituto Leonino – ha spiegato il presule – quale presenza culturale e apporto della Chiesa alla crescita delle nuove generazioni e della cultura della città. Abbiamo avviato il nuovo Consiglio d’indirizzo e di amministrazione che ringrazio per il lavoro svolto. C’era la volontà di intraprendere un percorso nuovo, anche se ciò ha sollevato qualche polemica, ma era importante rivedere e ripensare il progetto per subentrare in una gestione complessa e articolata che presenta delle difficoltà. La diocesi intende portare avanti questo progetto e incoraggiare chi lavora, per questo ho partecipato alla vita della scuola in questi mesi per rendermi conto di quello che avviene”.

Il resoconto registra una tenuta delle iscrizioni che lo scorso anno erano di 275 unità, un progressivo incremento della presenza dei bambini nelle sedi periferiche di Campomaggio, di Cesi e di Stroncone e il particolare successo della sezione integrata, ossia in nido prematerna, nella sede centrale di via Saffi che ha avuto incremento notevole di iscrizioni nel corso dei mesi.

La scuola impiega circa 55 persone di cui 49 docenti per i quali è stato fatto un piano di riordino dei profili. Importante il contributo economico da parte della diocesi pari a 810.091 euro di cui 600 mila per ristrutturazione del debito proprio della Fondazione Tizzani e 210.091 euro per la chiusura delle posizioni pregresse alla Fondazione Tizzani, per conto di Sistemi educativi. Allo stato attuale restano posizioni scoperte bancarie di circa 200 mila euro.

Parole di elogio e di ringraziamento sono state rivolte al dirigente scolastico Fausto Dominici che lascia l’incarico per tornare alla cattedra di docente al liceo Tacito di Terni, che, ha ricordato il Vescovo “con il suo tratto umano e la sua professionalità ha raccolto questa importante eredità e ha saputo cogliere le peculiarità della scuola cattolica”.

Nell’immediato futuro il Leonino sarà arricchito di una nuova aula magna a piano terra, che potrà essere messa a disposizione anche per convegni e incontri, di nuovi locali per il nido e di una nuova presenza web, con sito, social e servizi online per famiglie e studenti. I progetti interessano anche la sede di Cesi rilevata dalle suore del Calvario che si dedicavano all’accoglienza di orfani, dove verrà proseguita l’accoglienza delle fasce più deboli come minori non accompagnati o gruppi monogenitoriali madre bambino.

E ancora il teatro Antoniano per il quale è stato stipulato con i frati di Santa Maria degli Angeli un contratto di gestione di affitto per 18 anni. Il teatro necessita di lavori di riqualificazione e messa a norma degli impianti. Avrà quattro destinazioni specifiche: cinema 3D, teatro, auditorium, sala convegni con una capienza di 500 posti.

Già è al lavoro un gruppo di professionisti che hanno iniziato a tratteggiare il progetto che prevede un impegno di circa 450 mila euro, reperendo fondi pubblici e privati con il contributo di enti e aziende disposte a dare il loro apporto a questo progetto del cinema Antoniano che potrebbe riaprire al massimo all’inizio del 2016.

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Spoleto vetrina di artisti internazionali https://www.lavoce.it/vetrina-di-artisti-internazionali/ Thu, 11 Jun 2015 09:25:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=35381 Spoleto-Festival“Un appuntamento antico che si rinnova, mai eguale tuttavia, se non nei luoghi e nell’amore per ciò che è bello. Un appuntamento per ritrovarsi nel suono delle voci e delle musiche, per perdersi nel gridio delle rondini alto sulle piazze, in questi vicoli d’ombra e di sole”.

Sono le parole che Giorgio Ferrara, direttore artistico ormai da otto anni, ha dedicato alla prossima edizione del Festival dei Due mondi di Spoleto che si terrà dal 26 giugno al 12 luglio .

Parole che ben rispecchiano il senso di una manifestazione che anche quest’anno, pur nel solco della tradizione, apre i suoi confini a tutte le espressione artistiche più vitali creando come sempre un dialogo tra passato e presente, avanguardia e tradizione, nuove generazioni e mostri sacri, restando fedele alla qualità e all’eccellenza delle proposte.

Giunto alla sua 58a edizione, il Festival conferma il suo carattere originale e il prestigio di un importante appuntamento internazionale. Storico luogo di incontro tra culture diverse, offre ancora una consolidata vetrina ai grandi artisti e a quelli emergenti e soprattutto è inarrestabile officina di produzioni originali.

Il programma propone 17 giorni di grande spettacolo, con opere, concerti, balletti, recital, pièce teatrali, insieme a rassegne di cinema, laboratori, convegni, incontri, premi, concorsi, eventi speciali, con uno sguardo attento anche all’arte contemporanea.

L’appuntamento inaugurale del 26 giugno sarà con l’opera Così fan tutte dramma giocoso in due atti di W. A. Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte, una nuova produzione in collaborazione con il Ravenna Festival e la Fondazione Teatro Coccia di Novara (al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, ore 19.30).

Il 10 luglio alle ore 21.30, piazza Duomo ospiterà in anteprima il più prestigioso omaggio mai realizzato alle colonne sonore italiane: La dolce vita, The Music of Italian Cinema. Un concerto-evento in cui il pubblico seguirà un percorso musicale creato dalle più belle e importanti colonne sonore della storia del cinema italiano. A eseguirli sarà una delle più importanti orchestre sinfoniche italiane, la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Steven Mercurio.

La sezione Danza si apre con Sara Baras, fra le più rinomate e versatili stelle spagnole del flamenco, che porta lo spettacolo Voces, di cui è allo stesso tempo regale interprete e appassionata coreografa.

Per la sezione mostre per la prima volta ci sarà un’esposizione di quarantotto “gessi” provenienti dalla collezione privata di Fernando Botero che rappresenteranno un’ampia sintesi della sua attività scultorea.

Nel centenario della nascita di Leoncillo verranno promossi due convegni (9 luglio e 10 luglio) che riuniranno storici dell’arte, critici e collezionisti per riconsiderare la centralità nell’arte del Novecento del grande scultore spoletino. Il 10 luglio “Il festival per Luca Ronconi”, incontri e ricordi alla sala Frau.

A cura dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia in collaborazione con Spoleto58 Festival dei 2Mondi e con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione anche quest’anno a San Domenico di Spoleto (ore 17) verranno proposte “Parole per la felicità” “Le beatitudini / Prediche, un itinerario proposto da voci diverse e autorevoli.

Tra gli altri appuntamenti i “Concerti in piazza” con gli studenti del Conservatorio “Morlacchi” di Perugia con musiche di vari autori (tutti i giorni ore 22), il concerto pianistico di Laura Magnani (28 giugno), gli “Incontri di Paolo Mieli”, storico e giornalista. In occasione del Concerto finale, Jeffrey Tate, tra i più rinomati e versatili direttori d’orchestra inglesi della sua generazione, conduce l’Orchestra giovanile italiana della Scuola di musica di Fiesole, con musiche di Franz Schubert e Johannes Brahms (Piazza Duomo, 12 luglio).

 

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Una spiritualità nata per te https://www.lavoce.it/una-spiritualita-nata-per-te/ Tue, 09 Jun 2015 15:28:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=35168 La Mostra Itinerante “Nata per Te” allestita nella chiesa di S. Valentino a Terni
La Mostra Itinerante “Nata per Te” allestita nella chiesa di S. Valentino a Terni

In occasione dei 500 anni di nascita di santa Teresa d’Avila (1515-1582), grande mistica e Dottore della Chiesa, nonché patrona di Spagna, per ricordare la sua eredità spirituale, culturale, umana è in corso a Terni il Festival della spiritualità teresiana “Teresa tra azione e contemplazione” che, inauguratosi a gennaio, si concluderà a ottobre.

Il festival è stato ideato e organizzato dalla basilica carmelitana di San Valentino di Terni, dal Centro culturale valentiniano, dall’Università di Perugia (dipartimento di Economia, sede di Terni), in collaborazione con diverse associazioni.

Attraverso un percorso interdisciplinare, interculturale e di genere, si vuol dare una lettura moderna di santa Teresa d’Avila, ovvero in chiave di ricomposizione della sua figura come un mix di azione e contemplazione, che può quindi essere di esempio, in ogni tempo, sia per i credenti che per i non credenti.

In questa cornice interpretativa, si inscrive la capacità di santa Teresa non solo di aver pensato una mistica non “fuori dal mondo” ma impegnata nel mondo perché “cristocentrica, esperienziale, evangelizzatrice e missionaria”, ma anche di aver coerentemente creato l’Ordine delle Carmelitane Scalze e dei Carmelitani Scalzi, che rispecchia il suo credo; e di aver realizzato la fondazione, in meno di venti anni in tutta la Spagna, dei relativi conventi (17 femminili e 2 maschili).

Il personaggio di Teresa d’Avila è esaminato sotto vari profili che ne rivelano l’innovatività spirituale, l’eclettismo, il pragmatismo. La riflessione su Teresa è stata sviluppata dal punto di vista spirituale nelle conferenze su “Teresa e l’amore”; “Teresa e l’orazione come amicizia con Gesù”; “Teresa tra azione e contemplazione”. In settembre si terranno quelle su “Teresa e le diversità: mistica teresiana e mistica orientale a confronto”; “Teresa e i sensi spirituali”.

Poi, dal punto di vista della specificità femminile del suo magistero filosofico e sociologico, l’ultima rotonda rotonda su “Teresa e l’arte del condividere” prevede anche la lettura della testimonianza di suor Emanuela Ghini, fine letterata e biblista, del carmelo di Savona.

Dal punto di vista culturale e socio-economico, chiuderà in ottobre il festival la riflessione su “Economia e teologia: un difficile connubio. Tracce di ‘economia civile’ nel magistero di Teresa?” che avrà come protagonista il prof. Stefano Zamagni, illustre economista, collaboratore di Papa Benedetto XVI per la stesura dell’enciclica Caritas in veritate , e recentemente nominato da Papa Francesco membro ordinario della Pontificia accademia delle scienze.

L’attualizzazione della spiritualità e dell’opera di santa Teresa d’Avila è stata realizzata secondo una pluralità di voci e di approcci, a cui non poteva naturalmente mancare il versante artistico. Si ricorda la proiezione in marzo del film spagnolo Teresa de Jesus di Juan de Orduña, che non era mai stato portato sul grande schermo in Italia; il concerto di gennaio, a cura dell’associazione Talenti d’arte, “Un omaggio a Maria nel segno di Teresa”, in cui sono state interpretate le più belle Ave Maria della tradizione lirica italiana e straniera.

Sempre in ambito musicale, questa volta su un registro più moderno, sono previsti altri due concerti: il 20 giugno “Opere e poesie di Teresa in concerto” a cura di Vittorio Gabassi; e martedì 14 luglio “ Ave Maris Stella ” dedicato alla Madonna del Carmelo da parte del gruppo musicale Kralica Mjra di Vittorio Gabassi.

La mostra nazionale itinerante “Nata per te”, realizzata dalla provincia dei Carmelitani Scalzi dell’Italia centrale, è arrivata in maggio anche nella basilica di San Valentino di Terni, proponendo un viaggio all’interno della spiritualità teresiana avendo come guida Teresa stessa, la quale ha  “direttamente” parlato ai visitatori attraverso pannelli e installazioni appositamente create per sollecitare in maniera interattiva il visitatore a interrogarsi sulla presenza di Dio nella propria vita.

L’auspicio è che, alla fine del festival, si riesca a far comprendere appieno che Teresa d’Avila è una “vera maestra di vita” a tutto tondo. A distanza di secoli può, da un lato, trasmetterci tanti insegnamenti spirituali per migliorare – senza perdere di vista l’orizzonte comunitario – il nostro “cammino di perfezione” individuale in vista di una vita da condurre in un’atmosfera di gioia, pace, verità e amore; dall’altro, può infonderci dinamicità e forza per agire, in senso caritatevole nel mondo, all’insegna di una vita attiva, feconda e realizzatrice.

 

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L’8 marzo dura un mese https://www.lavoce.it/l8-marzo-dura-un-mese/ Fri, 06 Mar 2015 12:30:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=30746 L’assessore Edi Cicchi durante la presentazione delle iniziative per l’8 marzo
L’assessore Edi Cicchi durante la presentazione delle iniziative per l’8 marzo

La Giornata internazionale della donna quest’anno in Umbria vedrà una vasta gamma di iniziative, eventi, manifestazioni e appuntamenti. La variegata offerta è nata su iniziativa della Provincia di Perugia, dei Comuni di Perugia – in particolare l’assessorato alle Pari opportunità presieduto da Edi Cicchi – e Terni, e con la partecipazione attiva di molti altri Comuni umbri, nonché della Usl Umbria 1 e di tante associazioni di volontariato e promozione sociale che si occupano in vario modo del mondo femminile.

In un incontro – dal significativo titolo “L’8 marzo, ma la sfida è tutti i giorni” – tenuto nei giorni scorsi con la stampa, le istituzioni capofila del progetto ne hanno illustrato le finalità: primo abbozzo di quella che potrebbe diventare un vero e proprio tavolo permanente di lavoro tra associazioni e istituzioni sul tema della donna. Presente all’incontro, convocato dall’assessore comunale Cicchi, la presidente del Centro pari opportunità della Regione, Daniela Albanesi, che ha ricordato l’imminente primo compleanno dei Centri anti-violenza di Perugia e Terni, nonché del Telefono anti-violenza. Presenti anche il vice sindaco di Terni, Francesca Malafoglia, appartenente anche alla Commissione pari opportunità dell’Anci, nonché Erica Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia, che ha ricordato in particolare l’incontro del 27 marzo presso la Provincia di Perugia con l’on. Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Jotti, che esporrà ai giovani di alcune scuole superiori “Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia”.

Tra gli eventi più significativi che si svolgeranno da ora ad aprile per tutta la regione, vale la pena ricordare quello del 12 marzo presso palazzo dei Priori su “Impegni e bisogni: la famiglia e l’equilibrio da costruire tra molteplici istanze” a cura del Movimento per la vita di Perugia. Poi, la rassegna cinematografica in corso fino al 31 marzo presso il cinema Zenith “A proposito di donne” (programma su www.cinemazenith.it); il concerto lirico in occasione del centenario della Prima guerra mondiale “Eroine del melodramma nel secondo Risorgimento” l’8 marzo in sala dei Notari; il convegno “Donne e criminalità” che si terrà il 7 marzo a Gubbio in collaborazione con il Comune, patrocinato anche dalla consigliera di Parità della Regione, Elena Tiracorrendo, presente all’incontro assieme alla collega della Provincia perugina, Gemma Bracco, che ha ricordato alcuni eventi riguardanti il mondo dell’arte al femminile.

Il programma completo delle iniziative è consultabile sul sito www.comune.perugia.it.

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Petali di Spello per tutto l’anno https://www.lavoce.it/petali-di-spello-per-tutto-lanno/ Fri, 06 Mar 2015 11:42:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=30708 Panorama di Spello da Porta Venere e dalle Torri di Properzio
Panorama di Spello da Porta Venere e dalle Torri di Properzio

Dodici eventi, come i petali di un fiore che si sfogliano uno ad uno per ogni mese dell’anno. Fanno parte del programma 2015 di “Petali di Spello”, l’iniziativa che il Comune spellano ha presentato nei giorni scorsi e che comprende il carnet complessivo di tutte le proposte che ormai da diverse edizioni ogni mese vengono organizzate dalle tante associazioni del territorio.

Filo conduttore del progetto è la valorizzazione e promozione di Spello al di fuori dei propri confini; lo stesso nome usato, Petali, oltre a rappresentare un omaggio all’evento principe della città, le “Infiorate”, racchiude l’acronimo “Promozione europea di un turismo amante dei luoghi identitari”.

E ciascuno dei 12 petali, nelle sue forme ed espressioni, contribuisce a rafforzare un luogo con una forte identità storica, naturale e urbana, un luogo dove è possibile trovare testimonianze romane e medioevali, innumerevoli bellezze artistiche e verdi colline olivate, per promuovere Spello e il territorio oltre i confini regionali.

Un evento speciale qualificherà ancora di più questo cammino: dal 24 maggio al 12 luglio la mostra fotografica “Sensational Umbria” di Steve McCurry si trasferirà a Spello con l’esposizione “Spello and the Umbrian territory” che vedrà in primo piano la città e i suoi magnifici fiori. Il programma degli eventi spellani è stato inaugurato sabato 28 febbraio con la mostra “Siamo Donne – Gli abiti dei grandi stilisti raccontano le Donne del cinema” curata da Luciano Lapadula e Vito Antonio Lerario nell’ambito del “Festival del cinema città di Spello. Spello ed i Borghi umbri”, festival che si protrarrà fino all’8 marzo. Presente anche il celebre artista spellano Elvio Marchionni. Il tema è “IV Rassegna concorso le professioni del cinema” dedicato ai professionisti che operano “dietro le quinte”. La manifestazione coniuga inoltre filmografia italiana ed europea, incontri con registi e attori, seminari di formazione, concorsi e mostre, presentazione di libri e concerti. Una rete di borghi umbri che diventano un unico palcoscenico per accogliere il grande cinema e far conoscere le tipicità locali. Per info www.festivalcinemaspello.com.

Gli altri petali che si sfoglieranno nel corso dell’anno sono la Via Crucis D’autore – Pasqua 2015 (3-7 aprile), Subasio con Gusto (15-19 aprile), I giorni delle Rose (29-31 maggio), Le Infiorate di Spello (30 maggio – 7 giugno), Finestre, Balconi e vicoli fioriti (premiazione 4 luglio), Alta formazione musicale – Master Class “Bel canto” per cantanti lirici Docente Daniela Dessì (22-25 giugno) e 6° Corso Internazionale di Musica medievale del Centro studi europeo di Musica medievale “Adolfo Broegg” (27 luglio – 1 agosto), Incontri per le Strade (8-30 agosto), Hispellvm (20-23 agosto), PASSAparola – leggi, gusta, pensa… (da ottobre), Oleide (13-15 novembre), L’Oro di Spello – Sagra della Bruschetta (20-22 novembre), Spello Splendens (25 dicembre – 6 gennaio 2016), Spello in festa – Natale & dintorni (dicembre) e Premio Pro-Spello (biennale 2016). La mostra fotografica “Spello and the Umbrian territory” di Steve McCurry sarà in esposizione nella Pinacoteca Civica – Sale Medievali e nelle Torri di Properzio dal 24 maggio al 12 luglio.

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La 10a edizione del Film festival “Popoli e religioni”. Ogni città è Gerusalemme https://www.lavoce.it/la-10a-edizione-del-film-festival-popoli-e-religioni-ogni-citta-e-gerusalemme/ Wed, 12 Nov 2014 14:36:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28948 Un momento della conferenza ,della 10a edizione del Film festival “Popoli e religioni”.
Un momento della conferenza ,della 10a edizione del Film festival “Popoli e religioni”.

La 10a edizione del filmfestival “Popoli e religioni” dedicata a “Ogni città è una Gerusalemme” propone fino al 16 novembre al Museo diocesano e al Cityplex, attraverso convegni, proiezioni, incontri con gli autori, uno spaccato delle città e Paesi multi-culturali e multi-religiosi del nostro tempo, partendo da Israele e Palestina con le proiezioni dei film in concorso: Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente di Sylvan Estiba, Palestina per principianti – Educazione sentimentale di un bassista rockabilly di Francesco Merini, Giraffada di Rani Massalha; a quelli in retrospettiva: Il figlio dell’altra di Lorraine Levy in cui si racconta uno scambio avvenuto per errore tra un neonato palestinese e uno israeliano, Ana Arabia di Amos Gitai, Il club anti-occupazione delle nonnine infuriate di Iwalja Klinke.

Ad aprire il festival è stato il documentario Il cuore di un assassino di Catherine McGilvray, che racconta la straordinaria amicizia nata tra Samundar Singh, un fanatico hundu che vent’anni fa uccise la suora cattolica Rani Maria, e i parenti della stessa religiosa.

Allo scontro tra “fratelli polacchi” ai tempi della Cortina di ferro è dedicato il film Walesa del premio Oscar Andrzej Wajda, interpretato, tra gli altri, dal ternano Giovanni Pampiglione, proiettato nell’ambito del pomeriggio organizzato in collaborazione con la comunità polacca di Terni.

Venerdì 14 novembre viene presentato in anteprima assoluta Il sole dei cattivi di Paolo Consorti, che ricostruisce Gerusalemme nel paese di Larino, in Molise, e Betlemme a Grottammare nelle Marche, per raccontare la nascita e la passione di Gesù attraverso lo sguardo di due “cattivi” dei Vangeli: Erode e Caifa, interpretati rispettivamente da Luca Lionello e Nino Frassica. Il film è stato realizzato durante due rievocazioni storiche che si svolgono ogni anno nei due paesi per Natale e per Pasqua, utilizzando i veri figuranti.

I premi alla carriera sono stati conferiti al critico cinematografico mons. Dario Edoardo Viganò, che come direttore del Centro televisivo vaticano ha filmato lo storico viaggio di Papa Francesco in Terra Santa, che ha gettato le basi per l’ancora più storico incontro in Vaticano tra Shimon Perez e Abu Mazen; e ad Amos Gitai, regista israeliano, determinato sostenitore del dialogo e dell’integrazione tra israeliani e palestinesi. Il premio sarà consegnato nella giornata conclusiva del festival, domenica 16 novembre.

A concludere il festival alle ore 21 il documentario dedicato a Papa Bergoglio Francesco da Buenos Aires di Miguel Rodriguez Arias e Fulvio Iannucci, che racconta la vita del Papa argentino attraverso documenti, interviste e materiale di repertorio.

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Ad Orvieto dal 13 al 15 giugno “La città del Corpus Domini” https://www.lavoce.it/ad-orvieto-dal-13-al-15-giugno-la-citta-del-corpus-domini/ Thu, 05 Jun 2014 18:54:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25326 Miracolo7A-cmykDa un’idea nata un anno fa dalla creatività di ArTe Teatro Stabile d’Innovazione e del suo direttore Maurizio Panici, ad Orvieto torna protagonista “La città del Corpus Domini”, grazie anche al sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto. L’evento che fonde insieme arte, cultura e bellezza dal 13 al 15 giugno condividerà con la città un momento importante di raccoglimento e d’incontro intorno al mistero del Corpus Domini attraverso momenti di spettacolo e di riflessione spirituale.

Dopo il successo della scorsa edizione svoltasi in occasione del Giubileo Straordinario 2013/2014 e per il 750° anniversario del Miracolo eucaristico di Bolsena (1263) e della bolla Transiturus de hoc mundo di Papa Urbano IV (1264) che istituì e promulgò da Orvieto la solennità del Corpus Domini la manifestazione si arricchisce di nuovi appuntamenti dedicati alla spiritualità.

Due gli eventi più significativi: la rappresentazione del Dramma sacro Miracolo de lo Sacro Corporale di Giuseppe R. Baiocco, prevista sabato 14 giugno (ore 22 in piazza Duomo) da anonimo del XIV secolo e la Festa medievale con la Partita a Scacchi (sabato 14, ore 18, piazza Duomo) con personaggi viventi in costume d’epoca, tra la città di Orvieto e la città di Marostica – a cui partecipano anche gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri fiorentini. Tra i protagonisti del Dramma sacro la grande attrice Paola Gassman e poi Luigi Diberti, Alessandro Federico e Renato Campese, che ripropongono la Sacra rappresentazione del Miracolo di Bolsena mettendo in scena, sul sagrato del Duomo, uno spettacolo suggestivo e di grande impatto, anche grazie a moderne tecnologie visuali ed acustiche. La parte scenografica-visuale è curata da Paolo Miccichè.

Alle 19.30 Cena medievale presso i ristoranti e le trattorie del centro storico. Grazie alla collaborazione con Rai Cinema, sono state organizzate anche tre giornate di incontri e conversazioni (dal 13 al 15 giugno, Auditorium Fondazione Cassa di risparmio, piazza Febei 3, ingresso libero) con uomini di fede e archeologi in occasione della proiezione del Docufilm Pietre Vive…da Orvieto a Gerusalemme prodotto da Rai Cinema in associazione con Opera romana pellegrinaggi e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Tema delle proiezioni la Terra santa e il pellegrinaggio.

Altro momento significativo lo spettacolo teatrale che avrà come soggetti protagonisti le figure di Bonaventura da Bagnoregio e Tommaso d’Aquino in programma dal 6 all’8 e dal 19 al 22 giugno nei sotterranei del Duomo di Orvieto. Il programma prevede inoltre una mostra fotografica straordinaria: “Karol, il Papa che ha cambiato la storia”, di Gianni Giansanti il fotografo ufficiale di papa Wojtyla. Ventisei anni di pontificato visto e raccontato dall’obiettivo di un fotografo che ha saputo ben cogliere gli aspetti più intimi propri di un uomo e di un pontefice. La sede espositiva sarà nella chiesa di San Giacomo, in piazza Duomo.

Chi vorrà seguire l’evento potrà usufruire dei canali attivati da Artè su Facebook, Twitter e YouTube e grazie alla partnership tecnica con Engineering è stata creata una App gratuita che guiderà i turisti e i pellegrini attraverso il programma della manifestazione. Info su www.teatromancinelli.com.

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