CEU Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ceu/ Settimanale di informazione regionale Thu, 26 Sep 2024 19:18:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg CEU Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ceu/ 32 32 Gli “stati generali” della pastorale regionale: intervista a don Giovanni Zampa https://www.lavoce.it/gli-stati-generali-della-pastorale-regionale-intervista-a-don-giovanni-zampa/ https://www.lavoce.it/gli-stati-generali-della-pastorale-regionale-intervista-a-don-giovanni-zampa/#respond Thu, 26 Sep 2024 19:04:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77740 Persone sedute su sedie a cerchio all'interno di una sala

“Dalla splendida Assemblea ecclesiale regionale del 2019 è ripartito un percorso che ha visto come mappa il documento che i vescovi umbri ci hanno consegnato nella primavera del 2020: Cristiani in Umbria con la gioia del Vangelo. Da quel frutto di una bella esperienza di sinodalità reale e concreta è emersa l’esigenza di attivare un Consiglio pastorale regionale, una Segreteria pastorale, una programmazione regolare delle assemblee e l’opportunità di intraprendere una riflessione sul rilancio delle Commissioni e i servizi pastorale regionali”. Don Giovanni Zampa è il coordinatore della Segreteria pastorale istituita dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu) e ci spiega l’itinerario che le Chiese umbre hanno avviato ormai cinque anni fa.

Il 9 novembre, i vescovi della Ceu hanno convocato gli stati generali delle Commissioni pastorali regionali. Cosa si intende con questa espressione?

“Dal 2019 abbiamo iniziato a lavorare con i nuovi strumenti pastorali, lentamente e non senza difficoltà. Il Consiglio pastorale regionale si è ritrovato più volte, la Segreteria ha una sua regolarità, è stata celebrata un’assemblea nel maggio del 2022, sono in corso le collaborazioni per il Cammino sinodale della Chiesa italiana, per quello universale e per il Giubileo 2025. Gli stati generali sono una tappa intermedia voluta dai vescovi per verificare la strada fatta e impostare quella futura, che culminerà con una nuova Assemblea regionale, verosimilmente subito dopo il Giubileo, e la consegna del documento finale del Sinodo in corso”.

Concretamente in cosa consistono gli stati generali?

“Con il Consiglio pastorale regionale si è impostato il lavoro di questo anno passato intorno a tre poli essenziali su cui coinvolgere le Commissioni e indirettamente le diocesi: riconsolidare le Commissioni, sintonizzarsi con il Sinodo, preparare il Giubileo. La mattinata del 9 novembre, in pratica, sarà la verifica, la condivisione e il rilancio di questo lavoro. Non mancherà poi modo di fare fraternità e cominciare a confrontarci per l’assemblea futura”.

Chi parteciperà a queste sessione di lavori?

“Oltre ai responsabili, sono convocati tutti i membri delle singole Commissioni e dei servizi regionali. Ovviamente non possono mancare i delegati diocesani per il Sinodo e per il Giubileo”.

Dal suo punto di vista quale clima pastorale si respira nella nostra regione ecclesiastica?

“Per rispondere a questa domanda impegnativa prendo in prestito la parabola dei talenti. La nostra terra umbra ha in consegna tanti talenti. Sia il passato sia il presente sono caratterizzati da una ricchezza pastorale, ecclesiale e di santità immensa. Credo, però, che spesso la sotterriamo. Attanagliati dalla paura di perdere , non abbiamo il coraggio di investire e di osare, scommettendo sul sostegno della Provvidenza. Forse facciamo troppi calcoli e tiriamo troppo poco le somme, per timore di scoprire un risultato negativo. Da sempre, Dio non ci chiede di raccogliere, ma di seminare”.

Cosa le ha suscitato la recente lettera inviata dai vescovi umbri al clero?

“Stima, fiducia e comunione. Mi vengono in mente queste tre parole: per me è un segno di stima e di apprezzamento per le persone con cui collaborano. Fiducia e incoraggiamento per l’importante e difficile missione che ci affidano. Comunione e obbedienza, soprattutto al Santo Padre, Papa Francesco che nella recente visita ad limina apostolorum ha raccomandato ai nostri Pastori di ‘essere vicini ai preti con paternità e fraternità’”.

Il programma degli Stati generali

Gli stati generali delle Commissioni e dei servizi della Conferenza episcopale umbra si riuniranno nel Seminario regionale di Assisi il 9 novembre. Dopo l’accoglienza e la preghiera, sarà il presidente della Ceu mons. Renato Boccardo a introdurre i lavori. Seguiranno i gruppi di lavoro, in stile sinodale sapienziale, con suddivisione per aree pastorali e sottogruppi per la condivisione delle sintesi sinodali e dei nuovi lineamenti Cei per la fase profetica. Infine, ci sarà la presentazione degli eventi in preparazione del Giubileo 2025 nelle singole diocesi e per Commissioni.

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Persone sedute su sedie a cerchio all'interno di una sala

“Dalla splendida Assemblea ecclesiale regionale del 2019 è ripartito un percorso che ha visto come mappa il documento che i vescovi umbri ci hanno consegnato nella primavera del 2020: Cristiani in Umbria con la gioia del Vangelo. Da quel frutto di una bella esperienza di sinodalità reale e concreta è emersa l’esigenza di attivare un Consiglio pastorale regionale, una Segreteria pastorale, una programmazione regolare delle assemblee e l’opportunità di intraprendere una riflessione sul rilancio delle Commissioni e i servizi pastorale regionali”. Don Giovanni Zampa è il coordinatore della Segreteria pastorale istituita dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu) e ci spiega l’itinerario che le Chiese umbre hanno avviato ormai cinque anni fa.

Il 9 novembre, i vescovi della Ceu hanno convocato gli stati generali delle Commissioni pastorali regionali. Cosa si intende con questa espressione?

“Dal 2019 abbiamo iniziato a lavorare con i nuovi strumenti pastorali, lentamente e non senza difficoltà. Il Consiglio pastorale regionale si è ritrovato più volte, la Segreteria ha una sua regolarità, è stata celebrata un’assemblea nel maggio del 2022, sono in corso le collaborazioni per il Cammino sinodale della Chiesa italiana, per quello universale e per il Giubileo 2025. Gli stati generali sono una tappa intermedia voluta dai vescovi per verificare la strada fatta e impostare quella futura, che culminerà con una nuova Assemblea regionale, verosimilmente subito dopo il Giubileo, e la consegna del documento finale del Sinodo in corso”.

Concretamente in cosa consistono gli stati generali?

“Con il Consiglio pastorale regionale si è impostato il lavoro di questo anno passato intorno a tre poli essenziali su cui coinvolgere le Commissioni e indirettamente le diocesi: riconsolidare le Commissioni, sintonizzarsi con il Sinodo, preparare il Giubileo. La mattinata del 9 novembre, in pratica, sarà la verifica, la condivisione e il rilancio di questo lavoro. Non mancherà poi modo di fare fraternità e cominciare a confrontarci per l’assemblea futura”.

Chi parteciperà a queste sessione di lavori?

“Oltre ai responsabili, sono convocati tutti i membri delle singole Commissioni e dei servizi regionali. Ovviamente non possono mancare i delegati diocesani per il Sinodo e per il Giubileo”.

Dal suo punto di vista quale clima pastorale si respira nella nostra regione ecclesiastica?

“Per rispondere a questa domanda impegnativa prendo in prestito la parabola dei talenti. La nostra terra umbra ha in consegna tanti talenti. Sia il passato sia il presente sono caratterizzati da una ricchezza pastorale, ecclesiale e di santità immensa. Credo, però, che spesso la sotterriamo. Attanagliati dalla paura di perdere , non abbiamo il coraggio di investire e di osare, scommettendo sul sostegno della Provvidenza. Forse facciamo troppi calcoli e tiriamo troppo poco le somme, per timore di scoprire un risultato negativo. Da sempre, Dio non ci chiede di raccogliere, ma di seminare”.

Cosa le ha suscitato la recente lettera inviata dai vescovi umbri al clero?

“Stima, fiducia e comunione. Mi vengono in mente queste tre parole: per me è un segno di stima e di apprezzamento per le persone con cui collaborano. Fiducia e incoraggiamento per l’importante e difficile missione che ci affidano. Comunione e obbedienza, soprattutto al Santo Padre, Papa Francesco che nella recente visita ad limina apostolorum ha raccomandato ai nostri Pastori di ‘essere vicini ai preti con paternità e fraternità’”.

Il programma degli Stati generali

Gli stati generali delle Commissioni e dei servizi della Conferenza episcopale umbra si riuniranno nel Seminario regionale di Assisi il 9 novembre. Dopo l’accoglienza e la preghiera, sarà il presidente della Ceu mons. Renato Boccardo a introdurre i lavori. Seguiranno i gruppi di lavoro, in stile sinodale sapienziale, con suddivisione per aree pastorali e sottogruppi per la condivisione delle sintesi sinodali e dei nuovi lineamenti Cei per la fase profetica. Infine, ci sarà la presentazione degli eventi in preparazione del Giubileo 2025 nelle singole diocesi e per Commissioni.

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Lettera dei vescovi umbri ai sacerdoti e diaconi per il Giubileo https://www.lavoce.it/lettera-dei-vescovi-umbri-ai-sacerdoti-e-diaconi-giubileo/ https://www.lavoce.it/lettera-dei-vescovi-umbri-ai-sacerdoti-e-diaconi-giubileo/#respond Thu, 12 Sep 2024 10:27:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77533

Ai sacerdoti e diaconi della Regione ecclesiastica umbra

Carissimo confratello,

si avvicina l’anno di grazia che la benevolenza divina e la maternità della Chiesa ci donano con il Giubileo 2025. Noi ministri ordinati abbiamo la grande gioia e il lieto compito di accompagnare il popolo di Dio a farne tesoro: sarà una preziosa occasione per rigenerare la nostra vocazione e mettere a frutto la nostra missione di “servi della speranza”, di amici di “Cristo, nostra speranza”.

Il Santo Padre, che ha indicato proprio nella virtù teologale della speranza il messaggio centrale di questa esperienza di fede e di carità, confida nel nostro entusiasmo e nella nostra collaborazione. Possiamo ora gratuitamente mettere a disposizione delle nostre comunità e dei numerosi pellegrini che intraprenderanno il cammino spirituale del Giubileo i doni di grazia che gratuitamente abbiamo ricevuto con l’ordinazione presbiterale.

Non è difficile pensare che la nostra regione sarà mèta privilegiata di tanti pellegrinaggi, tenendo conto della ricchezza di santità delle nostre diocesi e della prossima canonizzazione del beato Carlo Acutis. Per questo abbiamo una grande opportunità di seminare gioia e una grave responsabilità di predisporre il cuore del popolo di Dio, cominciando da noi stessi, come ci raccomanda Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit, 5: “Nelle Chiese particolari si curi in modo speciale la preparazione dei sacerdoti e dei fedeli alle confessioni e l’accessibilità al sacramento nella forma individuale”.

In questo periodo possiamo approfondire la formazione meditando con attenzione la bolla e studiando la nota con le Norme per la concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario 2025.

Possiamo collaborare e dare disponibilità alle Commissioni per il Giubileo che le nostre diocesi hanno istituito e, specialmente, possiamo approfittare di questo anno per sensibilizzare le nostre comunità, gli organismi di partecipazione, i gruppi, i giovani, i catechisti, le famiglie, alla preghiera, alla catechesi, alla carità e alla organizzazione della ospitalità e dell’accoglienza dei pellegrini.

Possiamo iniziare a preparare il Pellegrinaggio regionale delle otto diocesi umbre alla tomba dell’apostolo Pietro, che vivremo in spirito di comunione sabato 13 settembre 2025. Ti chiediamo la cortesia di segnare già ora nella tua agenda e nel calendario della tua comunità questo straordinario appuntamento di fede.

Sarà un anno molto inteso e ricco di frutti spirituali grazie alla speranza cristiana che sapremo annunciare insieme.

Ti ringraziamo di aver aperto la porta santa della tua vocazione e del dono della tua vita alla nostra Chiesa e alla nostra gente. Grazie fin da ora per la preghiera e la carità che saprai spendere in questo tempo perché molti fratelli e sorelle possano varcare la soglia della misericordia di Dio.

Saldi nella speranza della gloria di Dio, ti salutiamo fraternamente.

I Vescovi dell’Umbria

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Ai sacerdoti e diaconi della Regione ecclesiastica umbra

Carissimo confratello,

si avvicina l’anno di grazia che la benevolenza divina e la maternità della Chiesa ci donano con il Giubileo 2025. Noi ministri ordinati abbiamo la grande gioia e il lieto compito di accompagnare il popolo di Dio a farne tesoro: sarà una preziosa occasione per rigenerare la nostra vocazione e mettere a frutto la nostra missione di “servi della speranza”, di amici di “Cristo, nostra speranza”.

Il Santo Padre, che ha indicato proprio nella virtù teologale della speranza il messaggio centrale di questa esperienza di fede e di carità, confida nel nostro entusiasmo e nella nostra collaborazione. Possiamo ora gratuitamente mettere a disposizione delle nostre comunità e dei numerosi pellegrini che intraprenderanno il cammino spirituale del Giubileo i doni di grazia che gratuitamente abbiamo ricevuto con l’ordinazione presbiterale.

Non è difficile pensare che la nostra regione sarà mèta privilegiata di tanti pellegrinaggi, tenendo conto della ricchezza di santità delle nostre diocesi e della prossima canonizzazione del beato Carlo Acutis. Per questo abbiamo una grande opportunità di seminare gioia e una grave responsabilità di predisporre il cuore del popolo di Dio, cominciando da noi stessi, come ci raccomanda Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit, 5: “Nelle Chiese particolari si curi in modo speciale la preparazione dei sacerdoti e dei fedeli alle confessioni e l’accessibilità al sacramento nella forma individuale”.

In questo periodo possiamo approfondire la formazione meditando con attenzione la bolla e studiando la nota con le Norme per la concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario 2025.

Possiamo collaborare e dare disponibilità alle Commissioni per il Giubileo che le nostre diocesi hanno istituito e, specialmente, possiamo approfittare di questo anno per sensibilizzare le nostre comunità, gli organismi di partecipazione, i gruppi, i giovani, i catechisti, le famiglie, alla preghiera, alla catechesi, alla carità e alla organizzazione della ospitalità e dell’accoglienza dei pellegrini.

Possiamo iniziare a preparare il Pellegrinaggio regionale delle otto diocesi umbre alla tomba dell’apostolo Pietro, che vivremo in spirito di comunione sabato 13 settembre 2025. Ti chiediamo la cortesia di segnare già ora nella tua agenda e nel calendario della tua comunità questo straordinario appuntamento di fede.

Sarà un anno molto inteso e ricco di frutti spirituali grazie alla speranza cristiana che sapremo annunciare insieme.

Ti ringraziamo di aver aperto la porta santa della tua vocazione e del dono della tua vita alla nostra Chiesa e alla nostra gente. Grazie fin da ora per la preghiera e la carità che saprai spendere in questo tempo perché molti fratelli e sorelle possano varcare la soglia della misericordia di Dio.

Saldi nella speranza della gloria di Dio, ti salutiamo fraternamente.

I Vescovi dell’Umbria

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“Visita ad limina” dei vescovi umbri da papa Francesco: “È stato un incontro familiare” https://www.lavoce.it/visita-ad-limina-dei-vescovi-umbri-da-papa-francesco-e-stato-un-incontro-familiare/ https://www.lavoce.it/visita-ad-limina-dei-vescovi-umbri-da-papa-francesco-e-stato-un-incontro-familiare/#respond Mon, 18 Mar 2024 14:02:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=75374 I vescovi umbri disposti in orizzontale con al centro papa Francesco nella sala del Vaticano

Lunedì 18 marzo, alle ore 7.15, con la messa sulla tomba dell’Apostolo Pietro presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo, è iniziata la “Visita ad limina apostolorum” dei Vescovi umbri (18-22 marzo).

Visita ad limina in Vaticano: celebrazione sulla tomba dell'apostolo Pietro per i vescovi umbri presieduta dall'arcivescovo Renato Boccardo

“Siamo qui - ha detto mons. Boccardo all’avvio della celebrazione - alla sede dell’apostolo Pietro: a lui presentiamo le nostre Chiese, con le loro glorie e le loro sofferenze, e tutti affidiamo alla misericordia di Dio". Poi, il presidente della Ceu nell’omelia ha tenuto una breve riflessione sulla domanda che Gesù pose a Pietro: “Per te chi sono io?”. "Questa stessa domanda risuona insistente nella nostra vita personale e nel nostro ministero. Vorremmo anche noi come Pietro balbettare tu sei la vita, il Salvatore. Sappiamo come questa espressione modelli le nostre azioni e le nostre parole a servizio del Vangelo. Spesso, però, nelle nostre giornate siamo presi anche da altre incombenze che poco hanno a che vedere con ciò. Abbiamo quindi la necessità di ripetere sovente 'tu sei Cristo, il figlio di Dio': questa è la forma del nostro essere Pastori in mezzo alla gente. Ci aiuti San Pietro e ottenga per noi il dono dello Spirito santo, guida sicura di ogni nostro passo". Al termine della messa, i Vescovi si sono raccolti in preghiera sulle tombe di Benedetto XVI, del beato Giovanni Paolo I e di San Paolo VI.

L’incontro con il Santo Padre nel racconto di mons. Renato Boccardo

Poi, alle 8.30, sono giunti nel cortile di San Damaso della Santa Sede, quindi hanno fatto ingresso nel Palazzo Apostolico e alle 9 hanno incontrato Papa Francesco. Il colloquio col Pontefice è durato circa due ore.

Il Papa: “dite quello che vi sembra importante condividere con me"

"Un incontro familiare", commenta mons. Renato Boccardo. "Il Santo Padre ci ha messi subito a nostro agio dicendoci: 'siamo qui in famiglia, senza formalità e dunque parlate liberamente, dite quello che vi sembra importante condividere con me'. E ogni Vescovo - prosegue il Presidente della Ceu - ha raccontato un pochino la storia e la vita della sua diocesi, presentando anche alcuni temi fondamentali e chiedendo un consiglio e un orientamento al Papa per proseguire nell’annuncio del Vangelo e nella testimonianza della vita cristiana.

Il Papa ci ha raccomandato quattro vicinanze e ha chiesto di ringraziare i sacerdoti per il lavoro che fanno

Il Papa - dice ancora il Presule - ci ha raccomandato quattro vicinanze. La prima: il Vescovo deve essere vicino a Dio con la preghiera. La seconda: deve essere vicino ai suoi confratelli, e qui ci ha detto di fare comunione, di lavorare insieme e di volerci bene. La terza: il Vescovo deve essere vicino ai preti con paternità e fraternità. La quarta ed ultima: la vicinanza al popolo di Dio, dal quale abbiamo ricevuto la fede. E poi ci ha lasciato un messaggio particolare: ci ha chiesto di portare ai sacerdoti, specialmente in occasione della prossima Messa crismale che celebreremo nella Settimana santa, il suo ringraziamento per tutto quello che fanno. Il Papa apprezza la loro dedizione e il loro sacrificio e li incoraggia ad andare avanti nel servizio del Vangelo". I Vescovi hanno donato al Papa una ceramica di Deruta raffigurante un crocifisso umbro.

La visita prosegue e ogni giorno ci saranno aggiornamenti su www.chiesainumbria.it

La visita proseguirà nei giorni 20-21 e 22 marzo con gli incontri nei vari Dicasteri della Santa Sede. Al termine di ogni giorno, sul sito ufficiale della Ceu – www.chiesainumbria.it – verrà condivisa una piccola cronaca, con foto e interviste video ai Vescovi umbri. [caption id="attachment_75383" align="alignnone" width="400"]I vescovi umbri seduti ai lati di papa Francesco, anche lui seduto al centro I vescovi a colloquio con il Papa[/caption]]]>
I vescovi umbri disposti in orizzontale con al centro papa Francesco nella sala del Vaticano

Lunedì 18 marzo, alle ore 7.15, con la messa sulla tomba dell’Apostolo Pietro presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo, è iniziata la “Visita ad limina apostolorum” dei Vescovi umbri (18-22 marzo).

Visita ad limina in Vaticano: celebrazione sulla tomba dell'apostolo Pietro per i vescovi umbri presieduta dall'arcivescovo Renato Boccardo

“Siamo qui - ha detto mons. Boccardo all’avvio della celebrazione - alla sede dell’apostolo Pietro: a lui presentiamo le nostre Chiese, con le loro glorie e le loro sofferenze, e tutti affidiamo alla misericordia di Dio". Poi, il presidente della Ceu nell’omelia ha tenuto una breve riflessione sulla domanda che Gesù pose a Pietro: “Per te chi sono io?”. "Questa stessa domanda risuona insistente nella nostra vita personale e nel nostro ministero. Vorremmo anche noi come Pietro balbettare tu sei la vita, il Salvatore. Sappiamo come questa espressione modelli le nostre azioni e le nostre parole a servizio del Vangelo. Spesso, però, nelle nostre giornate siamo presi anche da altre incombenze che poco hanno a che vedere con ciò. Abbiamo quindi la necessità di ripetere sovente 'tu sei Cristo, il figlio di Dio': questa è la forma del nostro essere Pastori in mezzo alla gente. Ci aiuti San Pietro e ottenga per noi il dono dello Spirito santo, guida sicura di ogni nostro passo". Al termine della messa, i Vescovi si sono raccolti in preghiera sulle tombe di Benedetto XVI, del beato Giovanni Paolo I e di San Paolo VI.

L’incontro con il Santo Padre nel racconto di mons. Renato Boccardo

Poi, alle 8.30, sono giunti nel cortile di San Damaso della Santa Sede, quindi hanno fatto ingresso nel Palazzo Apostolico e alle 9 hanno incontrato Papa Francesco. Il colloquio col Pontefice è durato circa due ore.

Il Papa: “dite quello che vi sembra importante condividere con me"

"Un incontro familiare", commenta mons. Renato Boccardo. "Il Santo Padre ci ha messi subito a nostro agio dicendoci: 'siamo qui in famiglia, senza formalità e dunque parlate liberamente, dite quello che vi sembra importante condividere con me'. E ogni Vescovo - prosegue il Presidente della Ceu - ha raccontato un pochino la storia e la vita della sua diocesi, presentando anche alcuni temi fondamentali e chiedendo un consiglio e un orientamento al Papa per proseguire nell’annuncio del Vangelo e nella testimonianza della vita cristiana.

Il Papa ci ha raccomandato quattro vicinanze e ha chiesto di ringraziare i sacerdoti per il lavoro che fanno

Il Papa - dice ancora il Presule - ci ha raccomandato quattro vicinanze. La prima: il Vescovo deve essere vicino a Dio con la preghiera. La seconda: deve essere vicino ai suoi confratelli, e qui ci ha detto di fare comunione, di lavorare insieme e di volerci bene. La terza: il Vescovo deve essere vicino ai preti con paternità e fraternità. La quarta ed ultima: la vicinanza al popolo di Dio, dal quale abbiamo ricevuto la fede. E poi ci ha lasciato un messaggio particolare: ci ha chiesto di portare ai sacerdoti, specialmente in occasione della prossima Messa crismale che celebreremo nella Settimana santa, il suo ringraziamento per tutto quello che fanno. Il Papa apprezza la loro dedizione e il loro sacrificio e li incoraggia ad andare avanti nel servizio del Vangelo". I Vescovi hanno donato al Papa una ceramica di Deruta raffigurante un crocifisso umbro.

La visita prosegue e ogni giorno ci saranno aggiornamenti su www.chiesainumbria.it

La visita proseguirà nei giorni 20-21 e 22 marzo con gli incontri nei vari Dicasteri della Santa Sede. Al termine di ogni giorno, sul sito ufficiale della Ceu – www.chiesainumbria.it – verrà condivisa una piccola cronaca, con foto e interviste video ai Vescovi umbri. [caption id="attachment_75383" align="alignnone" width="400"]I vescovi umbri seduti ai lati di papa Francesco, anche lui seduto al centro I vescovi a colloquio con il Papa[/caption]]]>
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I vescovi umbri in Vaticano per la Visita ad limina https://www.lavoce.it/vescovi-umbri-vaticano-visita-ad-limina/ https://www.lavoce.it/vescovi-umbri-vaticano-visita-ad-limina/#respond Sat, 16 Mar 2024 15:53:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=75341 I sei vescovi umbri in abito nero posti in orizzontale,alle spalle un crocifisso

È iniziata lo scorso gennaio la “Visita ad limina Apostolorum” dei vescovi delle sedici regioni ecclesiastiche italiane “alle tombe degli apostoli”. L’ultima risale alla primavera del 2013, poche settimane dopo l’elezione di papa Francesco

I vescovi umbri a Roma per la visita "Ad limina apostolorum" dal 18 al 22 marzo

I vescovi dell’Umbria saranno in Vaticano dal 18 al 22 marzo, vivendo momenti particolari in cui i Pastori riferiranno al Papa circa l’andamento delle loro diocesi per averne indicazioni e risposte. Come evidenzia la Costituzione apostolica Praedicate evangelium di papa Francesco, la “Visita ad limina” rappresenta "il momento più alto delle relazioni dei pastori di ciascuna Chiesa particolare e di ogni Conferenza episcopale… con il Vescovo di Roma. Egli, infatti, ricevendo i suoi fratelli nell’episcopato, tratta con loro delle cose concernenti il bene delle Chiese e la funzione pastorale dei vescovi, li conferma e sostiene nella fede e nella carità. In tal modo si rafforzano i vincoli della comunione gerarchica e si evidenziano sia la cattolicità della Chiesa che l’unità del Collegio dei vescovi".

Il programma

Lunedì 18 marzo: ore 7.15, messa sulla tomba del beato Apostolo Pietro nella basilica di S. Pietro presieduta da mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra; ore 9, udienza con il Santo Padre. Mercoledì 20 marzo: ore 7.30, messa; ore 9.15, incontro al Dicastero per i vescovi; ore 10.45, incontro al dicasteri per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti; ore 12.15, incontro al Dicastero per la Dottrina della Fede; ore 15, incontro al Dicastero per la Comunicazione. Giovedì 21 marzo: ore 7.30, messa; ore 9.45, incontro al Dicastero per la Cultura e l’Educazione; ore 11, incontro al Dicastero per l’Evangelizzazione; ore 12.30, incontro in Segreteria di Stato e Sezione rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali; ore 16, incontro al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita; ore 17.15, incontro per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Venerdì 22 marzo: ore 7.30, messa; ore 9.15, incontro con la Segreteria generale per il Sinodo; ore 10.30, incontro al Dicastero per il clero; ore 12, incontro al Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica.

Le parole dell’arcivescovo Boccardo, presidente della Ceu

"Recarsi alla 'Visita ad limina' vuol dire innanzitutto – afferma il presidente della Ceu mons. Renato Boccardo – andare a confrontare la nostra fede con la testimonianza degli apostoli Pietro e Paolo. Raccogliere la loro adesione al Signore Gesù diventa una scuola di vita e uno stimolo alle attività pastorali delle nostre Chiese umbre. E poi andiamo in Vaticano per raccontare al Papa, vescovo di Roma e successore di Pietro, la vita quotidiana delle diocesi dell’Umbria, per ricevere da lui il conforto, l’orientamento e l’incoraggiamento a proseguire nell’annuncio della gioia del Vangelo. Si tratta di una tappa nel cammino normale delle nostre Diocesi che ci arricchisce, ci sostiene e ci sprona per rinnovare dal di dentro le nostre comunità, in una testimonianza efficace che passa attraverso la vita dei sacerdoti, dei consacrati e delle consacrate e dei fedeli laici".]]>
I sei vescovi umbri in abito nero posti in orizzontale,alle spalle un crocifisso

È iniziata lo scorso gennaio la “Visita ad limina Apostolorum” dei vescovi delle sedici regioni ecclesiastiche italiane “alle tombe degli apostoli”. L’ultima risale alla primavera del 2013, poche settimane dopo l’elezione di papa Francesco

I vescovi umbri a Roma per la visita "Ad limina apostolorum" dal 18 al 22 marzo

I vescovi dell’Umbria saranno in Vaticano dal 18 al 22 marzo, vivendo momenti particolari in cui i Pastori riferiranno al Papa circa l’andamento delle loro diocesi per averne indicazioni e risposte. Come evidenzia la Costituzione apostolica Praedicate evangelium di papa Francesco, la “Visita ad limina” rappresenta "il momento più alto delle relazioni dei pastori di ciascuna Chiesa particolare e di ogni Conferenza episcopale… con il Vescovo di Roma. Egli, infatti, ricevendo i suoi fratelli nell’episcopato, tratta con loro delle cose concernenti il bene delle Chiese e la funzione pastorale dei vescovi, li conferma e sostiene nella fede e nella carità. In tal modo si rafforzano i vincoli della comunione gerarchica e si evidenziano sia la cattolicità della Chiesa che l’unità del Collegio dei vescovi".

Il programma

Lunedì 18 marzo: ore 7.15, messa sulla tomba del beato Apostolo Pietro nella basilica di S. Pietro presieduta da mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra; ore 9, udienza con il Santo Padre. Mercoledì 20 marzo: ore 7.30, messa; ore 9.15, incontro al Dicastero per i vescovi; ore 10.45, incontro al dicasteri per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti; ore 12.15, incontro al Dicastero per la Dottrina della Fede; ore 15, incontro al Dicastero per la Comunicazione. Giovedì 21 marzo: ore 7.30, messa; ore 9.45, incontro al Dicastero per la Cultura e l’Educazione; ore 11, incontro al Dicastero per l’Evangelizzazione; ore 12.30, incontro in Segreteria di Stato e Sezione rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali; ore 16, incontro al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita; ore 17.15, incontro per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Venerdì 22 marzo: ore 7.30, messa; ore 9.15, incontro con la Segreteria generale per il Sinodo; ore 10.30, incontro al Dicastero per il clero; ore 12, incontro al Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica.

Le parole dell’arcivescovo Boccardo, presidente della Ceu

"Recarsi alla 'Visita ad limina' vuol dire innanzitutto – afferma il presidente della Ceu mons. Renato Boccardo – andare a confrontare la nostra fede con la testimonianza degli apostoli Pietro e Paolo. Raccogliere la loro adesione al Signore Gesù diventa una scuola di vita e uno stimolo alle attività pastorali delle nostre Chiese umbre. E poi andiamo in Vaticano per raccontare al Papa, vescovo di Roma e successore di Pietro, la vita quotidiana delle diocesi dell’Umbria, per ricevere da lui il conforto, l’orientamento e l’incoraggiamento a proseguire nell’annuncio della gioia del Vangelo. Si tratta di una tappa nel cammino normale delle nostre Diocesi che ci arricchisce, ci sostiene e ci sprona per rinnovare dal di dentro le nostre comunità, in una testimonianza efficace che passa attraverso la vita dei sacerdoti, dei consacrati e delle consacrate e dei fedeli laici".]]>
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Anno Accademico dell’ITA e dell’ISSRA di Assisi inaugurato dal cardinale Mario Grech https://www.lavoce.it/anno-accademico-dellita-e-dellissra-di-assisi-inaugurato-dal-cardinale-mario-grech/ https://www.lavoce.it/anno-accademico-dellita-e-dellissra-di-assisi-inaugurato-dal-cardinale-mario-grech/#respond Fri, 24 Nov 2023 14:08:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74078 Anno Accademico 2023-24

"Una Chiesa sinodale è una Chiesa ministeriale dove il santo popolo di Dio, rispettando i carismi e le vocazioni, cammina insieme, sotto la guida del vescovo che non può annunciare il Vangelo da solo. Tutti i battezzati, in forza del Battesimo partecipano al Sacerdozio comune di Cristo e allora tutti sono anche in grado di svolgere un ministero".

Così il cardinale Mario Grech, segretario generale della Segreteria del Sinodo dei Vescovi, a margine dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-24 dell’Istituto Teologico (ITA) e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) di Assisi, svoltasi venerdì 24 novembre, nell’Aula magna dei due Istituti, presso il Pontificio Seminario Regionale Umbro Pio XI, invitato a tenere la prolusione dedicata al tema Sinodalità e ministeri ecclesiali.

La prolusione per l'inaugurazione dell'Anno Accademico

"Una Chiesa ministeriale -ha commentato il porporato- sarà in grado di evangelizzare meglio il mondo di oggi e il Sinodo sta lavorando sul tema di una Chiesa sinodale di comunione e partecipazione. La partecipazione vuol dire anche la ministerialità per l’evangelizzazione e la missione".

Rispondendo ad una domanda sul rapporto Sinodo-Comunicazione, il cardinale Grech ha precisato che è fondamentale l’opera dei mezzi di comunicazione.

"A prescindere -ha detto- se laici o di espressione cattolica, per far conoscere e comprendere il lavoro del Sinodo che non è una riflessione autoreferenziale, ma un contributo di evangelizzazione che la Chiesa dà al mondo attraverso la sua missione. E se noi vogliamo dialogare con il mondo, non possiamo trascurare la comunicazione".

Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato numerosi studenti e docenti delle due Istituzioni accademiche e ad introdurre e commentare la prolusione del cardinale, sono stati il preside dell’ITA, padre Giulio Michelini (Ofm), il direttore dell’ISSRA, suor Roberta Vinerba, e l’arcivescovo monsignor Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu) e moderatore delle due Istituti, che ha ringraziato l’ospite nel dire

"I nostri ringraziamenti diventano anche un impegno per le nostre. Tutto quello che abbiamo ascoltato ci interpella: è la comunità cristiana, infatti, che deve suscitare e generare i ministeri. Non è qualcuno che si autocandida a riceverli, oppure il ministero viene dato come premio alla fedeltà per il servizio, ma è la stessa comunità cristiana che sa riconoscere dei carismi e li fa diventare ministeri".

Come è consuetudine la giornata inaugurale dell’Anno Accademico dell’ITA e dell’ISSRA è iniziata con la celebrazione eucaristica nella chiesa interna al Seminario, presieduta dall’arcivescovo Boccardo, che, nell’omelia, ha ricordato quanto siano più che mai necessari l'esempio e l'azione concreta in un tempo in cui tutto sembra fatto apposta per contaminare i cuori.

"Rendere facile la profanazione -ha sottolineato il presidente della Ceu- mettere in ridicolo ogni forma di impegno, di ascetica, di vera moralità, in questo tempo così molle, così indulgente con se stesso. Questo, perché sono le opere che attestano e certificano il valore della testimonianza: se visibilità ci deve essere, ha da essere visibilità di persone più che di sigle, di azioni più che di parole, di comportamenti più che di proclami. Anche a questo fine deve tendere - mi pare - l’importante e benemerita attività quotidiana dei nostri Istituti che, con la ricerca, lo studio, il confronto, scrutano il mistero di Dio per meglio comprendere e servire il mistero dell’uomo".

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Anno Accademico 2023-24

"Una Chiesa sinodale è una Chiesa ministeriale dove il santo popolo di Dio, rispettando i carismi e le vocazioni, cammina insieme, sotto la guida del vescovo che non può annunciare il Vangelo da solo. Tutti i battezzati, in forza del Battesimo partecipano al Sacerdozio comune di Cristo e allora tutti sono anche in grado di svolgere un ministero".

Così il cardinale Mario Grech, segretario generale della Segreteria del Sinodo dei Vescovi, a margine dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-24 dell’Istituto Teologico (ITA) e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) di Assisi, svoltasi venerdì 24 novembre, nell’Aula magna dei due Istituti, presso il Pontificio Seminario Regionale Umbro Pio XI, invitato a tenere la prolusione dedicata al tema Sinodalità e ministeri ecclesiali.

La prolusione per l'inaugurazione dell'Anno Accademico

"Una Chiesa ministeriale -ha commentato il porporato- sarà in grado di evangelizzare meglio il mondo di oggi e il Sinodo sta lavorando sul tema di una Chiesa sinodale di comunione e partecipazione. La partecipazione vuol dire anche la ministerialità per l’evangelizzazione e la missione".

Rispondendo ad una domanda sul rapporto Sinodo-Comunicazione, il cardinale Grech ha precisato che è fondamentale l’opera dei mezzi di comunicazione.

"A prescindere -ha detto- se laici o di espressione cattolica, per far conoscere e comprendere il lavoro del Sinodo che non è una riflessione autoreferenziale, ma un contributo di evangelizzazione che la Chiesa dà al mondo attraverso la sua missione. E se noi vogliamo dialogare con il mondo, non possiamo trascurare la comunicazione".

Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato numerosi studenti e docenti delle due Istituzioni accademiche e ad introdurre e commentare la prolusione del cardinale, sono stati il preside dell’ITA, padre Giulio Michelini (Ofm), il direttore dell’ISSRA, suor Roberta Vinerba, e l’arcivescovo monsignor Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu) e moderatore delle due Istituti, che ha ringraziato l’ospite nel dire

"I nostri ringraziamenti diventano anche un impegno per le nostre. Tutto quello che abbiamo ascoltato ci interpella: è la comunità cristiana, infatti, che deve suscitare e generare i ministeri. Non è qualcuno che si autocandida a riceverli, oppure il ministero viene dato come premio alla fedeltà per il servizio, ma è la stessa comunità cristiana che sa riconoscere dei carismi e li fa diventare ministeri".

Come è consuetudine la giornata inaugurale dell’Anno Accademico dell’ITA e dell’ISSRA è iniziata con la celebrazione eucaristica nella chiesa interna al Seminario, presieduta dall’arcivescovo Boccardo, che, nell’omelia, ha ricordato quanto siano più che mai necessari l'esempio e l'azione concreta in un tempo in cui tutto sembra fatto apposta per contaminare i cuori.

"Rendere facile la profanazione -ha sottolineato il presidente della Ceu- mettere in ridicolo ogni forma di impegno, di ascetica, di vera moralità, in questo tempo così molle, così indulgente con se stesso. Questo, perché sono le opere che attestano e certificano il valore della testimonianza: se visibilità ci deve essere, ha da essere visibilità di persone più che di sigle, di azioni più che di parole, di comportamenti più che di proclami. Anche a questo fine deve tendere - mi pare - l’importante e benemerita attività quotidiana dei nostri Istituti che, con la ricerca, lo studio, il confronto, scrutano il mistero di Dio per meglio comprendere e servire il mistero dell’uomo".

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Al via le lezioni agli Istituti Teologico e Superiore di Scienze Religiose di Assisi https://www.lavoce.it/al-via-le-lezioni-agli-istituti-teologico-e-superiore-di-scienze-religiose-di-assisi/ https://www.lavoce.it/al-via-le-lezioni-agli-istituti-teologico-e-superiore-di-scienze-religiose-di-assisi/#respond Mon, 25 Sep 2023 09:56:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73437 Istituti Teologico e Superiore di Scienze Religiose di Assisi

Lunedì 25 settembre riprendono le lezioni agli Istituti Teologico (ITA) e Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) di Assisi. L’ITA, il cui preside è padre Giulio Michelini, ofm, offre la formazione culturale, biblica e teologica dei candidati ai ministeri ordinati e agli altri ministeri ecclesiali, la formazione permanente del clero e la preparazione dei laici. L’ISSRA, invece, diretto da suor Roberta Vinerba, propone la formazione nell’ambito del sapere teologico e delle scienze religiose nel confronto con la cultura contemporanea finalizzata alla formazione religiosa di laici e di persone consacrate per l’assunzione di impieghi professionali in differenti ambiti della vita ecclesiale e secolare.

Sempre più laici iscritti

Lo scorso anno i due Istituti contavano circa duecentocinquanta studenti. Le iscrizioni per questo nuovo anno sono ancora in corso e c’è possibilità di effettuarle fino al 15 ottobre (per maggiori info consultare il sito internet degli Istituti). Da sottolineare, in particolare, che cresce sempre di più il numero di laici che s’iscrivono all’ISSRA per avere una formazione personale, consapevoli che le scienze religiose sono una riserva di senso importante in un tempo, ci dice il Papa, dove progresso e benessere stanno producendo la società della stanchezza.

Le parole del Moderatore degli Istituti

"A nome dei Vescovi dell'Umbria -afferma monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, presidente della CEU e moderatore dei due Istituti- auguro ai docenti, al personale non docente e agli studenti dell'ITA e dell'ISSRA un buon anno accademico. Queste due preziose istituzioni aiutano i futuri sacerdoti, i consacrati e i fedeli laici a pensare la fede e ad acquisire la necessaria e corretta formazione per annunciare e testimoniare la gioia del Vangelo. Le proposte didattico-formative dei nostri Istituti vogliono essere un contributo intelligente alla vita delle nostre Chiese; uno sguardo non ansioso sulla realtà, ma coraggioso e capace di guardare al futuro. L’ITA e l’ISRRA, infine, possono sostenere le Diocesi umbre nel fare dello stile e della mentalità sinodale un modo e un metodo del nostro essere Chiesa in missione, al servizio della gioia del Vangelo tra la gente del nostro territorio".

Inaugurazione Anno Accademico col cardinale Grech

Il 24 novembre prossimo ci sarà l’inaugurazione ufficiale dell’Anno Accademico dei due Istituti: giungerà ad Assisi il cardinale Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo.]]>
Istituti Teologico e Superiore di Scienze Religiose di Assisi

Lunedì 25 settembre riprendono le lezioni agli Istituti Teologico (ITA) e Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) di Assisi. L’ITA, il cui preside è padre Giulio Michelini, ofm, offre la formazione culturale, biblica e teologica dei candidati ai ministeri ordinati e agli altri ministeri ecclesiali, la formazione permanente del clero e la preparazione dei laici. L’ISSRA, invece, diretto da suor Roberta Vinerba, propone la formazione nell’ambito del sapere teologico e delle scienze religiose nel confronto con la cultura contemporanea finalizzata alla formazione religiosa di laici e di persone consacrate per l’assunzione di impieghi professionali in differenti ambiti della vita ecclesiale e secolare.

Sempre più laici iscritti

Lo scorso anno i due Istituti contavano circa duecentocinquanta studenti. Le iscrizioni per questo nuovo anno sono ancora in corso e c’è possibilità di effettuarle fino al 15 ottobre (per maggiori info consultare il sito internet degli Istituti). Da sottolineare, in particolare, che cresce sempre di più il numero di laici che s’iscrivono all’ISSRA per avere una formazione personale, consapevoli che le scienze religiose sono una riserva di senso importante in un tempo, ci dice il Papa, dove progresso e benessere stanno producendo la società della stanchezza.

Le parole del Moderatore degli Istituti

"A nome dei Vescovi dell'Umbria -afferma monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, presidente della CEU e moderatore dei due Istituti- auguro ai docenti, al personale non docente e agli studenti dell'ITA e dell'ISSRA un buon anno accademico. Queste due preziose istituzioni aiutano i futuri sacerdoti, i consacrati e i fedeli laici a pensare la fede e ad acquisire la necessaria e corretta formazione per annunciare e testimoniare la gioia del Vangelo. Le proposte didattico-formative dei nostri Istituti vogliono essere un contributo intelligente alla vita delle nostre Chiese; uno sguardo non ansioso sulla realtà, ma coraggioso e capace di guardare al futuro. L’ITA e l’ISRRA, infine, possono sostenere le Diocesi umbre nel fare dello stile e della mentalità sinodale un modo e un metodo del nostro essere Chiesa in missione, al servizio della gioia del Vangelo tra la gente del nostro territorio".

Inaugurazione Anno Accademico col cardinale Grech

Il 24 novembre prossimo ci sarà l’inaugurazione ufficiale dell’Anno Accademico dei due Istituti: giungerà ad Assisi il cardinale Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo.]]>
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Inizia nella diocesi di Aveiro la Gmg dei giovani umbri. Testimonianze del viaggio https://www.lavoce.it/inizia-nella-diocesi-di-aveiro-la-gmg-dei-giovani-umbri-testimonianze-del-viaggio/ https://www.lavoce.it/inizia-nella-diocesi-di-aveiro-la-gmg-dei-giovani-umbri-testimonianze-del-viaggio/#respond Wed, 26 Jul 2023 17:06:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=72648 Aveiro prossima tappa

È iniziato lunedì sera il viaggio dei giovani umbri verso Lisbona dove dal 3 al 5 agosto vivranno le Giornate mondiali della gioventù insieme a Papa Francesco.

Prima settimana: il gemellaggio con la diocesi di Aveiro

Oggi i sono arrivati in Portogallo e per loro iniziano le “Giornate nelle diocesi”, accolti dalla diocesi di Aveiro (Portogallo). Sono giornate dedicate al gemellaggio di incontro e conoscenza tra i giovani e realtà di chiesa locale, dal 26 al 31 luglio, quando partiranno per raggiungere Lisbona dove li attende il programma delle Giornate insieme a tutti i giovani provenienti da tutto il mondo. I rgazzi hanno affrontato un viaggio di due giorni, di oltre 2.200 chilometri. 24 autobus sono stati la loro “casa” e il tempo trascorso in viaggio ha consentito loro di conoscersi, e di entrare nel clima della Gmg, come testimoniano nei loro racconti. https://youtube.com/playlist?list=PLwh0XSRZlX0CpVvfkrzhQ8ylJxgawGKgG

Da dove vengono i giovani pellegrini

Gli 837 giovani umbri, ccompagnati da educatori e sacerdoti, sono partiti dalle diverse diocesi dell'Umbria:
  • Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino (30)
  • Città di Castello (63)
  • Foligno (35)
  • Gubbio (85)
  • Orvieto-Todi (94)
  • Perugia-Città della Pieve (408)
  • Spoleto-Norcia (61)
  • Terni-Narni-Amelia (61)

La prima sosta a Perpignan

La prima tappa del viaggio è stata a Perpignan, in Francia, dove i giovani pellegrini dall’Umbria si sono trovati, per la prima volta dalla partenza, tutti insieme. Dal “Parc des sportes” che li ha ospitati nelle sue palestre, a piedi, sono andati verso la cattedrale di Perpignan dedicata a San Giovanni Battista, per entrare nel vivo di questo pellegrinaggio verso Lisbona. Con la celebrazione dell'Eucarestia in cattedrale, presieduta da don Simone Sorbaioli, vicario generale di Perugia Città della Pieve, in un clima di festa è iniziato il pellegrinaggio. Dopo la messa ritorno al “Parc des sportes” per la cena e vivere momenti di festa per conoscersi. Poi il riposo, nella palestra del centro sportivo lastricata di sacchi a pelo e trasformata in dormitorio. Il giorno dopo sveglia alle 4 e alle 5 tutti di nuovo in viaggio alla volta della Diocesi di Aveiro. [gallery td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="I primi due giorni di viaggio" ids="72670,72669,72668,72667,72666,72665,72664,72663,72662,72661,72660,72658,72655"]

Il racconto dei nostri “inviati”

“Dopo una lunga notte trascorsa per alcuni dormendo, per altri in bianco intonando cori o divertendosi con giochi dove non sono mancate le risate, questa mattina - racconta Francesco - nel pullman dei ragazzi della diocesi di Orvieto-Todi ci siamo svegliati con le Lodi da don Luca. Le attese e le speranze sono tante , si respira nell'aria un clima di gioia straordinario, nonostante la stanchezza non vediamo l'ora di arrivare a destinazione”. I ragazzi delle diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e della diocesi di Foligno, “a fine giornata si riuniscono condividendo loro stessi. Ognuno di noi - racconta Giacomo - ha espresso un ringraziamento al Signore per qualcosa in particolare mettendo al centro della preghiera la vita di gruppo”. “Nel pullman che ospita gli oratoriperugini di Case Bruciate, Monte Bello, Ponte d’Oddi e Castiglion del lago, si intonano canzoni, accompagnate da chitarre e cembali, rivivendo grandi classici e nuove hit, trascorrendo momenti di aggregazione divertendosi e "ammazzando" un po' il tempo. Ancora il viaggio è molto lungo ma la gioia non manca” racconta Lorenzo.

Intanto a Lisbona c'è Vira, che fa la volontaria

Vira Vitovska è di Foligno ed è partita come volontaria per la Gmg di Lisbonadove è arrivata il 23 luglio per prepararsi insieme ai volontari di tutto il mondo, ad accogliere oi loro coetanei. Lei in particolare sarà impegnata nell'ambito liturgico.
CLICCA QUI per vedere tutti gli articoli de La Voce sulla Gmg di Lisbona

Ascolta i podcast di Umbria Radio

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Aveiro prossima tappa

È iniziato lunedì sera il viaggio dei giovani umbri verso Lisbona dove dal 3 al 5 agosto vivranno le Giornate mondiali della gioventù insieme a Papa Francesco.

Prima settimana: il gemellaggio con la diocesi di Aveiro

Oggi i sono arrivati in Portogallo e per loro iniziano le “Giornate nelle diocesi”, accolti dalla diocesi di Aveiro (Portogallo). Sono giornate dedicate al gemellaggio di incontro e conoscenza tra i giovani e realtà di chiesa locale, dal 26 al 31 luglio, quando partiranno per raggiungere Lisbona dove li attende il programma delle Giornate insieme a tutti i giovani provenienti da tutto il mondo. I rgazzi hanno affrontato un viaggio di due giorni, di oltre 2.200 chilometri. 24 autobus sono stati la loro “casa” e il tempo trascorso in viaggio ha consentito loro di conoscersi, e di entrare nel clima della Gmg, come testimoniano nei loro racconti. https://youtube.com/playlist?list=PLwh0XSRZlX0CpVvfkrzhQ8ylJxgawGKgG

Da dove vengono i giovani pellegrini

Gli 837 giovani umbri, ccompagnati da educatori e sacerdoti, sono partiti dalle diverse diocesi dell'Umbria:
  • Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino (30)
  • Città di Castello (63)
  • Foligno (35)
  • Gubbio (85)
  • Orvieto-Todi (94)
  • Perugia-Città della Pieve (408)
  • Spoleto-Norcia (61)
  • Terni-Narni-Amelia (61)

La prima sosta a Perpignan

La prima tappa del viaggio è stata a Perpignan, in Francia, dove i giovani pellegrini dall’Umbria si sono trovati, per la prima volta dalla partenza, tutti insieme. Dal “Parc des sportes” che li ha ospitati nelle sue palestre, a piedi, sono andati verso la cattedrale di Perpignan dedicata a San Giovanni Battista, per entrare nel vivo di questo pellegrinaggio verso Lisbona. Con la celebrazione dell'Eucarestia in cattedrale, presieduta da don Simone Sorbaioli, vicario generale di Perugia Città della Pieve, in un clima di festa è iniziato il pellegrinaggio. Dopo la messa ritorno al “Parc des sportes” per la cena e vivere momenti di festa per conoscersi. Poi il riposo, nella palestra del centro sportivo lastricata di sacchi a pelo e trasformata in dormitorio. Il giorno dopo sveglia alle 4 e alle 5 tutti di nuovo in viaggio alla volta della Diocesi di Aveiro. [gallery td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="I primi due giorni di viaggio" ids="72670,72669,72668,72667,72666,72665,72664,72663,72662,72661,72660,72658,72655"]

Il racconto dei nostri “inviati”

“Dopo una lunga notte trascorsa per alcuni dormendo, per altri in bianco intonando cori o divertendosi con giochi dove non sono mancate le risate, questa mattina - racconta Francesco - nel pullman dei ragazzi della diocesi di Orvieto-Todi ci siamo svegliati con le Lodi da don Luca. Le attese e le speranze sono tante , si respira nell'aria un clima di gioia straordinario, nonostante la stanchezza non vediamo l'ora di arrivare a destinazione”. I ragazzi delle diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e della diocesi di Foligno, “a fine giornata si riuniscono condividendo loro stessi. Ognuno di noi - racconta Giacomo - ha espresso un ringraziamento al Signore per qualcosa in particolare mettendo al centro della preghiera la vita di gruppo”. “Nel pullman che ospita gli oratoriperugini di Case Bruciate, Monte Bello, Ponte d’Oddi e Castiglion del lago, si intonano canzoni, accompagnate da chitarre e cembali, rivivendo grandi classici e nuove hit, trascorrendo momenti di aggregazione divertendosi e "ammazzando" un po' il tempo. Ancora il viaggio è molto lungo ma la gioia non manca” racconta Lorenzo.

Intanto a Lisbona c'è Vira, che fa la volontaria

Vira Vitovska è di Foligno ed è partita come volontaria per la Gmg di Lisbonadove è arrivata il 23 luglio per prepararsi insieme ai volontari di tutto il mondo, ad accogliere oi loro coetanei. Lei in particolare sarà impegnata nell'ambito liturgico.
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Presentato il ‘Rendiconto 2021 dell’8xmille alle Diocesi dell’Umbria’ https://www.lavoce.it/presentato-il-rendiconto-2021-dell8xmille-alle-diocesi-dellumbria/ https://www.lavoce.it/presentato-il-rendiconto-2021-dell8xmille-alle-diocesi-dellumbria/#respond Mon, 08 May 2023 10:22:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71403 rendiconto 8xmille

In concomitanza con la Giornata nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica, in calendario domenica 7 maggio, e di avvio della sua nuova campagna Una firma che fa bene, a Perugia, presso il Teatro parrocchiale dell’Oasi di Sant’Antonio, sabato 6 maggio, è stato presentato alla stampa il Rendiconto 2021 dell’8xmille alle Diocesi dell’Umbria, nel corso del  VI Convegno regionale del Sovvenire.

E’ un lavoro divulgativo preso d’esempio e capofila di un progetto nazionale in fase di elaborazione da parte del Sovvenire della Cei, una agile pubblicazione di poco più di sessanta pagine con grafici, immagini significative e codici QR dove scaricare più informazioni e video, avente come sottotitolo: I progetti, le opere, i benefici per le comunità. Una pubblicazione curata della Conferenza episcopale umbra (Ceu) con la collaborazione e la professionalità comunicativa degli operatori dei media cattolici umbri quali il settimanale La Voce, l’emittente UmbriaRadio in Blu e gli Uffici stampa diocesani e anche della Società editoriale Vita Spa impresa sociale. La pubblicazione è consultabile sul sito: www.sovvenire-umbria.it.

Alla presentazione alla stampa sono intervenuti il vescovo delegato per il Sovvenire e vice presidente della Ceu, monsignor Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il responsabile nazionale del Sovvenire della Cei, Massimo Monzio Compagnoni, e il coordinatore del Sovvenire per l’Umbria, il diacono Giovanni Lolli.

Credere nell’8xmille e promuovere nuove forme di sostegno alla Chiesa

 Quest’ultimo non ha nascosto la preoccupazione per alcune stime che danno in calo, a partire dal 2024, i fondi dell’8xMille, a seguito delle gravi ripercussioni della pandemia con diminuzione del gettito IRPEF e delle firme. Da ricordare che i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, oltre a sostenere opere di carità, sono destinati al culto e alla pastorale (esercizio e cura delle anime e scopi missionari), all’edilizia e beni culturali e al sostentamento del Clero e alle sue attività pastorali e socio-caritative. L’impegno degli operatori del Sovvenire, ma non solo, emerso anche al VI Convegno regionale, è quello di non perdere ulteriormente rispetto a quanto si è già perso. Occorre iniziare a studiare nuove forme di sostegno, alternative allo stesso 8xmille e alle offerte deducibili, come ad esempio i lasciti testamentari e anche la creazione di sinergie a livello locale, per consentire alla Chiesa di proseguire le sue attività pastorali, socio-caritative e culturali a sostegno di credenti e non, perché l’8xmille è di aiuto a tutta la comunità. Basti pensare alla grande funzione sociale a livello territoriale svolta da migliaia di sacerdoti-parroci sostenuti anche attraverso l’8xmille, che in Italia sono 32.408 e nelle otto Diocesi dell’Umbria sono 678 (dato 2021). Proprio ai Sacerdoti e alla loro missione sono dedicate alcune pagine della pubblicazione.

Ci vuole maggiore corresponsabilità, partecipazione e comunione

A metterlo nero su bianco, nella nota introduttiva di questa pubblicazione, è l’arcivescovo Maffeis, ricordando le tre parole di Papa Francesco pronunciate lo scorso 16 febbraio, corresponsabilità, partecipazione e comunione, nel soffermarsi sul significato del sistema di sostegno economico. Monsignor Maffeis, nel citare ancora il Papa, esorta i cristiani a sorreggersi a vicenda, chi è più forte sostiene chi è più debole…, per cui la corresponsabilità è il contrario dell’indifferenza, come pure del si salvi chi può.

Ed aggiunge:

Il contributo di ciascuno (che passa anche dalla firma sulla dichiarazione dei redditi) significa appartenenza, fraternità effettiva, condivisione".

La trasparenza dei bilanci economici

"La vicinanza solidale e la stima per la missione della Chiesa -scrive monsignor Maffeis-mentre sono motivo di riconoscenza, ci impegnano a una testimonianza limpida, che - anche con la trasparenza dei bilanci economici - contribuisca a rafforzare la credibilità e la fiducia. Ne guadagnerà la stessa condivisione: la nostra gente, quando è informata, si rivela sempre generosa nel rispondere alle necessità che si presentano".

I dati dell’8xmille nazionali ed umbri

L’arcivescovo Maffeis, nel presentare i dati, ha ribadito che le risorse di cui i territori delle nostre diocesi e parrocchie hanno potuto far tesoro vanno a beneficio di tutti, indistintamente.

"Gli interventi -ha aggiunto- spaziano dalle iniziative di accoglienza e solidarietà delle Caritas alle strutture educative, sportive e formative dei nostri Oratori, dagli interventi di restauro e valorizzazione delle nostre chiese al sostegno della missione dei sacerdoti".

Tenendo presente che i fondi del 2021 sono ripartiti sulla base delle firme del 2018 (infatti c’è sempre uno scostamento di tre anni per l’erogazione di questi fondi da parte dello Stato), le firme per la Chiesa Cattolica sono state 13.520.527 (nel 2018) che hanno portato ad un’erogazione alla stessa Chiesa di 1.136.166.333 euro (nel 2021), di cui alle otto Diocesi dell’Umbria sono stati assegnati complessivamente 23.009.249,57 euro così destinati: Culto e Pastorale, 4.009.203,32 euro; Edilizia di Culto e Beni Culturali, 6.054.501,78 euro; Opere di Carità, 3.816.097,10; Sostentamento del Clero e sue attività pastorali, socio-caritative e missionarie, 9.129.447,37 euro. Dopo una significativa risalita dei fondi assegnati alle Diocesi dell’Umbria, nel 2016 erano 20,36 milioni di euro e nel 2020 26,32 milioni di euro (quasi sei milioni in più), nel 2021, con 23,09 milioni di fondi, si registra una contrazione di oltre tre milioni rispetto all’anno precedente.

Uniti per rendere più efficaci le risorse a disposizione

 Anche per questo si parla di una visione condivisa e di prospettiva delle Chiese dell’Umbria. Ad evidenziarlo, nel commentare i dati nel Rendiconto 2021 dell’8xmille alle Diocesi dell’Umbria, è l’economo della Ceu, Daniele Fiorelli, che scrive:

"Le diocesi umbre stanno provando sempre di più a camminare insieme, nella consapevolezza che solo uniti si potranno rendere più efficaci le risorse a disposizione".

Questa consapevolezza è stata sollecitata ulteriormente dall’esperienza del difficile periodo della pandemia; periodo superato, ricorda il dottor Fiorelli, sperimentando collaborazioni e condivisioni di difficoltà e trovando soluzioni ai problemi…

"Si è dato supporto alle Caritas diocesane -ha detto- per rispondere alle necessità più svariate provenienti dai territori, producendo esperienze di solidarietà in quantità e qualità più visibili e concrete in tutte le Diocesi umbre".

Sono stati messi in campo -sottolinea l’economo della Ceu- progetti in sinergia con gli Enti locali, Comuni e Fondazioni bancarie, perché ciò nasce sempre dalla chiara convinzione che i fondi dell’8xmille non possono essere (più) considerati uniche fonti di sostegno delle attività delle Chiese locali. L’8xmille, piuttosto, deve essere considerato e riconosciuto come una risorsa fondamentale per avviare processi e progettazioni in collaborazione tra vari Enti ecclesiastici e anche civili, a partire dagli Enti locali".

 Una firma che fa bene

 La presentazione alla stampa umbra di questo Rendiconto, oltre a contribuire alla trasparenza dei relativi bilanci 8xmille di ciascuna Diocesi, è stata occasione per far conoscere a livello locale la nuova campagna di comunicazione 8xmille della Cei. Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia è il claim di questa campagna, iniziata pochi giorni fa, che mette in evidenza il significato profondo di un semplice gesto che permette ogni anno di realizzare migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Una campagna che, come evidenzia il suo slogan, Una firma che fa bene, sottolinea la relazione forte e significativa tra la vita quotidiana dei cittadini e le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei gesti d’amore: piccoli o grandi che siano, essi non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie.

Come fa la Chiesa ogni giorno con i suoi interventi arrivando capillarmente sul territorio a sostenere e aiutare chi ne ha più bisogno: poveri, senzatetto, immigrati, ma anche italiani che attraversano momenti di difficoltà.

Le opere socio-caritative delle diocesi umbre realizzate con i fondi dell'8xmille

E le otto Diocesi dell’Umbria, nel pubblicare i propri rendiconti, presentano le loro opere socio-caritative, perché dietro a tanti numeri ci sono tanti volti sofferenti di fratelli e sorelle che più di altri incarnano il volto di Cristo. Basti pensare all’Emporio Caritas 7 Ceste di Assisi-Nocera-Gualdo, inaugurato nel 2016, dove nel 2021 sono state seguite oltre 2.300 persone da cinquanta volontari e distribuiti beni di prima necessità pari a 113 tonnellate; ai pozzi per l’acqua realizzati dalla Diocesi di Città di Castello in Malawi, collaborando con l’associazione Sottosopra ovd, che dal 2004 opera in questo Paese africano, uno dei più poveri del mondo; al progetto Fratelli tutti di Foligno, realtà legata alla Caritas diocesana, ma anche ricca di altre dimensioni, che si fonda su tre parole peculiari: ospitalità, servizio, formazione, comprendente un nuovo emporio e un servizio medico volontario; al progetto di sostegno alle fragilità e vulnerabilità sociali realizzato in collaborazione tra la Diocesi e il Comune di Gubbio per famiglie con grave emarginazione, in assenza di alloggio e reti familiari; al progetto di Solidarietà oltre le sbarre della Diocesi di Orvieto-Todi rivolto al mondo carcerario dove opera da oltre vent'anni la Caritas e al rifacimento della navata della chiesa della Natività di Maria Santissima in Canonica, oggetto di vera devozione popolare; All’Emporio Divina Misericordia promosso dalla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve nel 2016, luogo in cui la solidarietà dei donatori e la dedizione di ottanta volontari si uniscono per aiutare persone in temporanea difficoltà, assistendo nell’ultimo anno trecentosettantasei famiglie con trecentottantacinque figli al di sotto dei 15 anni (trentatre neonati), movimentando centoventotto tonnellate di generi di prima necessità; al progetto Job Placement della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, pensato per facilitare l’ingresso di giovani nel mondo del lavoro, che ha interessato, nel 2021, ventidue inoccupati dai 18 ai 30 anni che hanno intrapreso un percorso di formazione con tirocini retribuiti presso aziende del territorio, così da valorizzare le proprie capacità; al progetto GoLife per tornare alla vita dopo la pandemia promosso dalla Diocesi di Terni-Narni-Amelia, un nuovo modello di carità legato al coinvolgimento attivo della comunità, sostenendo quelle più in difficoltà dal punto di vista sociale, senza trascurare l’Emergenza Ucraina coinvolgendo la comunità diocesana e quelle parrocchiali in azioni di carità di prossimità.

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rendiconto 8xmille

In concomitanza con la Giornata nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica, in calendario domenica 7 maggio, e di avvio della sua nuova campagna Una firma che fa bene, a Perugia, presso il Teatro parrocchiale dell’Oasi di Sant’Antonio, sabato 6 maggio, è stato presentato alla stampa il Rendiconto 2021 dell’8xmille alle Diocesi dell’Umbria, nel corso del  VI Convegno regionale del Sovvenire.

E’ un lavoro divulgativo preso d’esempio e capofila di un progetto nazionale in fase di elaborazione da parte del Sovvenire della Cei, una agile pubblicazione di poco più di sessanta pagine con grafici, immagini significative e codici QR dove scaricare più informazioni e video, avente come sottotitolo: I progetti, le opere, i benefici per le comunità. Una pubblicazione curata della Conferenza episcopale umbra (Ceu) con la collaborazione e la professionalità comunicativa degli operatori dei media cattolici umbri quali il settimanale La Voce, l’emittente UmbriaRadio in Blu e gli Uffici stampa diocesani e anche della Società editoriale Vita Spa impresa sociale. La pubblicazione è consultabile sul sito: www.sovvenire-umbria.it.

Alla presentazione alla stampa sono intervenuti il vescovo delegato per il Sovvenire e vice presidente della Ceu, monsignor Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il responsabile nazionale del Sovvenire della Cei, Massimo Monzio Compagnoni, e il coordinatore del Sovvenire per l’Umbria, il diacono Giovanni Lolli.

Credere nell’8xmille e promuovere nuove forme di sostegno alla Chiesa

 Quest’ultimo non ha nascosto la preoccupazione per alcune stime che danno in calo, a partire dal 2024, i fondi dell’8xMille, a seguito delle gravi ripercussioni della pandemia con diminuzione del gettito IRPEF e delle firme. Da ricordare che i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, oltre a sostenere opere di carità, sono destinati al culto e alla pastorale (esercizio e cura delle anime e scopi missionari), all’edilizia e beni culturali e al sostentamento del Clero e alle sue attività pastorali e socio-caritative. L’impegno degli operatori del Sovvenire, ma non solo, emerso anche al VI Convegno regionale, è quello di non perdere ulteriormente rispetto a quanto si è già perso. Occorre iniziare a studiare nuove forme di sostegno, alternative allo stesso 8xmille e alle offerte deducibili, come ad esempio i lasciti testamentari e anche la creazione di sinergie a livello locale, per consentire alla Chiesa di proseguire le sue attività pastorali, socio-caritative e culturali a sostegno di credenti e non, perché l’8xmille è di aiuto a tutta la comunità. Basti pensare alla grande funzione sociale a livello territoriale svolta da migliaia di sacerdoti-parroci sostenuti anche attraverso l’8xmille, che in Italia sono 32.408 e nelle otto Diocesi dell’Umbria sono 678 (dato 2021). Proprio ai Sacerdoti e alla loro missione sono dedicate alcune pagine della pubblicazione.

Ci vuole maggiore corresponsabilità, partecipazione e comunione

A metterlo nero su bianco, nella nota introduttiva di questa pubblicazione, è l’arcivescovo Maffeis, ricordando le tre parole di Papa Francesco pronunciate lo scorso 16 febbraio, corresponsabilità, partecipazione e comunione, nel soffermarsi sul significato del sistema di sostegno economico. Monsignor Maffeis, nel citare ancora il Papa, esorta i cristiani a sorreggersi a vicenda, chi è più forte sostiene chi è più debole…, per cui la corresponsabilità è il contrario dell’indifferenza, come pure del si salvi chi può.

Ed aggiunge:

Il contributo di ciascuno (che passa anche dalla firma sulla dichiarazione dei redditi) significa appartenenza, fraternità effettiva, condivisione".

La trasparenza dei bilanci economici

"La vicinanza solidale e la stima per la missione della Chiesa -scrive monsignor Maffeis-mentre sono motivo di riconoscenza, ci impegnano a una testimonianza limpida, che - anche con la trasparenza dei bilanci economici - contribuisca a rafforzare la credibilità e la fiducia. Ne guadagnerà la stessa condivisione: la nostra gente, quando è informata, si rivela sempre generosa nel rispondere alle necessità che si presentano".

I dati dell’8xmille nazionali ed umbri

L’arcivescovo Maffeis, nel presentare i dati, ha ribadito che le risorse di cui i territori delle nostre diocesi e parrocchie hanno potuto far tesoro vanno a beneficio di tutti, indistintamente.

"Gli interventi -ha aggiunto- spaziano dalle iniziative di accoglienza e solidarietà delle Caritas alle strutture educative, sportive e formative dei nostri Oratori, dagli interventi di restauro e valorizzazione delle nostre chiese al sostegno della missione dei sacerdoti".

Tenendo presente che i fondi del 2021 sono ripartiti sulla base delle firme del 2018 (infatti c’è sempre uno scostamento di tre anni per l’erogazione di questi fondi da parte dello Stato), le firme per la Chiesa Cattolica sono state 13.520.527 (nel 2018) che hanno portato ad un’erogazione alla stessa Chiesa di 1.136.166.333 euro (nel 2021), di cui alle otto Diocesi dell’Umbria sono stati assegnati complessivamente 23.009.249,57 euro così destinati: Culto e Pastorale, 4.009.203,32 euro; Edilizia di Culto e Beni Culturali, 6.054.501,78 euro; Opere di Carità, 3.816.097,10; Sostentamento del Clero e sue attività pastorali, socio-caritative e missionarie, 9.129.447,37 euro. Dopo una significativa risalita dei fondi assegnati alle Diocesi dell’Umbria, nel 2016 erano 20,36 milioni di euro e nel 2020 26,32 milioni di euro (quasi sei milioni in più), nel 2021, con 23,09 milioni di fondi, si registra una contrazione di oltre tre milioni rispetto all’anno precedente.

Uniti per rendere più efficaci le risorse a disposizione

 Anche per questo si parla di una visione condivisa e di prospettiva delle Chiese dell’Umbria. Ad evidenziarlo, nel commentare i dati nel Rendiconto 2021 dell’8xmille alle Diocesi dell’Umbria, è l’economo della Ceu, Daniele Fiorelli, che scrive:

"Le diocesi umbre stanno provando sempre di più a camminare insieme, nella consapevolezza che solo uniti si potranno rendere più efficaci le risorse a disposizione".

Questa consapevolezza è stata sollecitata ulteriormente dall’esperienza del difficile periodo della pandemia; periodo superato, ricorda il dottor Fiorelli, sperimentando collaborazioni e condivisioni di difficoltà e trovando soluzioni ai problemi…

"Si è dato supporto alle Caritas diocesane -ha detto- per rispondere alle necessità più svariate provenienti dai territori, producendo esperienze di solidarietà in quantità e qualità più visibili e concrete in tutte le Diocesi umbre".

Sono stati messi in campo -sottolinea l’economo della Ceu- progetti in sinergia con gli Enti locali, Comuni e Fondazioni bancarie, perché ciò nasce sempre dalla chiara convinzione che i fondi dell’8xmille non possono essere (più) considerati uniche fonti di sostegno delle attività delle Chiese locali. L’8xmille, piuttosto, deve essere considerato e riconosciuto come una risorsa fondamentale per avviare processi e progettazioni in collaborazione tra vari Enti ecclesiastici e anche civili, a partire dagli Enti locali".

 Una firma che fa bene

 La presentazione alla stampa umbra di questo Rendiconto, oltre a contribuire alla trasparenza dei relativi bilanci 8xmille di ciascuna Diocesi, è stata occasione per far conoscere a livello locale la nuova campagna di comunicazione 8xmille della Cei. Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia è il claim di questa campagna, iniziata pochi giorni fa, che mette in evidenza il significato profondo di un semplice gesto che permette ogni anno di realizzare migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Una campagna che, come evidenzia il suo slogan, Una firma che fa bene, sottolinea la relazione forte e significativa tra la vita quotidiana dei cittadini e le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei gesti d’amore: piccoli o grandi che siano, essi non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie.

Come fa la Chiesa ogni giorno con i suoi interventi arrivando capillarmente sul territorio a sostenere e aiutare chi ne ha più bisogno: poveri, senzatetto, immigrati, ma anche italiani che attraversano momenti di difficoltà.

Le opere socio-caritative delle diocesi umbre realizzate con i fondi dell'8xmille

E le otto Diocesi dell’Umbria, nel pubblicare i propri rendiconti, presentano le loro opere socio-caritative, perché dietro a tanti numeri ci sono tanti volti sofferenti di fratelli e sorelle che più di altri incarnano il volto di Cristo. Basti pensare all’Emporio Caritas 7 Ceste di Assisi-Nocera-Gualdo, inaugurato nel 2016, dove nel 2021 sono state seguite oltre 2.300 persone da cinquanta volontari e distribuiti beni di prima necessità pari a 113 tonnellate; ai pozzi per l’acqua realizzati dalla Diocesi di Città di Castello in Malawi, collaborando con l’associazione Sottosopra ovd, che dal 2004 opera in questo Paese africano, uno dei più poveri del mondo; al progetto Fratelli tutti di Foligno, realtà legata alla Caritas diocesana, ma anche ricca di altre dimensioni, che si fonda su tre parole peculiari: ospitalità, servizio, formazione, comprendente un nuovo emporio e un servizio medico volontario; al progetto di sostegno alle fragilità e vulnerabilità sociali realizzato in collaborazione tra la Diocesi e il Comune di Gubbio per famiglie con grave emarginazione, in assenza di alloggio e reti familiari; al progetto di Solidarietà oltre le sbarre della Diocesi di Orvieto-Todi rivolto al mondo carcerario dove opera da oltre vent'anni la Caritas e al rifacimento della navata della chiesa della Natività di Maria Santissima in Canonica, oggetto di vera devozione popolare; All’Emporio Divina Misericordia promosso dalla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve nel 2016, luogo in cui la solidarietà dei donatori e la dedizione di ottanta volontari si uniscono per aiutare persone in temporanea difficoltà, assistendo nell’ultimo anno trecentosettantasei famiglie con trecentottantacinque figli al di sotto dei 15 anni (trentatre neonati), movimentando centoventotto tonnellate di generi di prima necessità; al progetto Job Placement della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, pensato per facilitare l’ingresso di giovani nel mondo del lavoro, che ha interessato, nel 2021, ventidue inoccupati dai 18 ai 30 anni che hanno intrapreso un percorso di formazione con tirocini retribuiti presso aziende del territorio, così da valorizzare le proprie capacità; al progetto GoLife per tornare alla vita dopo la pandemia promosso dalla Diocesi di Terni-Narni-Amelia, un nuovo modello di carità legato al coinvolgimento attivo della comunità, sostenendo quelle più in difficoltà dal punto di vista sociale, senza trascurare l’Emergenza Ucraina coinvolgendo la comunità diocesana e quelle parrocchiali in azioni di carità di prossimità.

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Presentazione del ‘Rendiconto 2021 dell’8xMille alle Diocesi dell’Umbria’  https://www.lavoce.it/presentazione-del-rendiconto-2021-dell8xmille-alle-diocesi-dellumbria/ https://www.lavoce.it/presentazione-del-rendiconto-2021-dell8xmille-alle-diocesi-dellumbria/#respond Wed, 03 May 2023 12:41:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71307 8xmille diocesi umbre

Sarà presentato a Perugia, presso il Teatro parrocchiale dell’Oasi di Sant’Antonio (via Canali), sabato 6 maggio, alle ore 11,15, nel corso del VI Convegno regionale del Sovvenire, il Rendiconto 2021 dell’8xMille delle Diocesi dell’Umbria. I progetti, le opere, i benefici per le comunità, a cura della Conferenza episcopale umbra (Ceu).

La presentazione si terrà in presenza, con l'intervento del vescovo delegato per il Sovvenire e vice presidente della Ceu, mons. Ivan Maffeis, il responsabile nazionale del Sovvenire della Cei, Massimo Monzio Compagnoni, e il coordinatore del Sovvenire per l’Umbria, il diacono Giovanni Lolli.

Il VI Convegno, i cui lavori inizieranno alle ore 9,45 e termineranno alle 12,30, vedrà la partecipazione degli incaricati diocesani e dei referenti parrocchiali delle otto diocesi umbre. Per quanti parteciperanno sarà un’occasione di riflessione sui valori del Sovvenire anche alla luce del difficile periodo della pandemia da Covid-19. Periodo che ha visto la Chiesa, attraverso i suoi organismi pastorali e socio-caritativi, impegnata a non fare mancare il sostegno a realtà comunitarie, a singoli e a famiglie in difficoltà. Alcune stime, purtroppo, danno in calo, a partire dal 2024, i fondi dell’8xMille alla Chiesa cattolica, a seguito delle gravi ripercussioni della pandemia con diminuzione del gettito IRPEF e delle firme. Da ricordare che questi fondi, oltre a sostenere opere di carità, sono destinati al culto e alla pastorale (esercizio e cura delle anime e scopi missionari), all’edilizia e beni culturali e al sostentamento del Clero e alle sue attività pastorali e socio-caritative.

L'iniziativa può essere seguita in diretta streaming video sul canale Youtube de La Voce, al link seguente... https://www.youtube.com/watch?v=RCmMhy0cxTM    ]]>
8xmille diocesi umbre

Sarà presentato a Perugia, presso il Teatro parrocchiale dell’Oasi di Sant’Antonio (via Canali), sabato 6 maggio, alle ore 11,15, nel corso del VI Convegno regionale del Sovvenire, il Rendiconto 2021 dell’8xMille delle Diocesi dell’Umbria. I progetti, le opere, i benefici per le comunità, a cura della Conferenza episcopale umbra (Ceu).

La presentazione si terrà in presenza, con l'intervento del vescovo delegato per il Sovvenire e vice presidente della Ceu, mons. Ivan Maffeis, il responsabile nazionale del Sovvenire della Cei, Massimo Monzio Compagnoni, e il coordinatore del Sovvenire per l’Umbria, il diacono Giovanni Lolli.

Il VI Convegno, i cui lavori inizieranno alle ore 9,45 e termineranno alle 12,30, vedrà la partecipazione degli incaricati diocesani e dei referenti parrocchiali delle otto diocesi umbre. Per quanti parteciperanno sarà un’occasione di riflessione sui valori del Sovvenire anche alla luce del difficile periodo della pandemia da Covid-19. Periodo che ha visto la Chiesa, attraverso i suoi organismi pastorali e socio-caritativi, impegnata a non fare mancare il sostegno a realtà comunitarie, a singoli e a famiglie in difficoltà. Alcune stime, purtroppo, danno in calo, a partire dal 2024, i fondi dell’8xMille alla Chiesa cattolica, a seguito delle gravi ripercussioni della pandemia con diminuzione del gettito IRPEF e delle firme. Da ricordare che questi fondi, oltre a sostenere opere di carità, sono destinati al culto e alla pastorale (esercizio e cura delle anime e scopi missionari), all’edilizia e beni culturali e al sostentamento del Clero e alle sue attività pastorali e socio-caritative.

L'iniziativa può essere seguita in diretta streaming video sul canale Youtube de La Voce, al link seguente... https://www.youtube.com/watch?v=RCmMhy0cxTM    ]]>
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Il rettore del Seminario di Assisi, Andreozzi, nominato Vescovo di Fano https://www.lavoce.it/andreozzi-nuovo-vescovo-di-fano/ https://www.lavoce.it/andreozzi-nuovo-vescovo-di-fano/#comments Wed, 03 May 2023 11:05:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71302 don andrea andreozzi

Don Andrea Andreozzi, Rettore del Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Assisi, è stato nominato da Papa Francesco vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola. L'annuncio è stato dato nella mattina di mercoledì 3 maggio dalla Sala Stampa Vaticana, dall'arcidiocesi di Fermo (la Chiesa di origine di Andreozzi) e dalla diocesi di Fano - Fossombrone - Pergola - Cagli, la comunità alla quale è stato destinato, a seguito della rinuncia presentata da monsignor Armando Trasarti. GUARDA IL VIDEO DELL'ANNUNCIO NELLA CATTEDRALE DI FERMO

Chi è don Andrea Andreozzi

Monsignor Andrea Andreozzi è nato il 25 agosto 1968 a Macerata. Dopo aver frequentato il Seminario Arcivescovile di Fermo e aver studiato Teologia presso l’Istituto Teologico Marchigiano, ha conseguito la Licenza in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico e il Dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, svolgendo inoltre un semestre all’École Biblique di Gerusalemme. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 26 ottobre 1996 per l’Arcidiocesi di Fermo. Ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario parrocchiale di San Michele Arcangelo a Monte Urano (1996-2006); dal 1996, Docente all’Istituto Teologico Marchigiano e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose SS. Alessandro e Filippo di Fermo; Vicerettore al Collegio Capranica di Roma (2006-2007); dal 2007, Parroco di San Pio X in Porto Sant’Elpidio e Moderatore dell’Unità Pastorale, Vicedirettore del quindicinale diocesano La voce delle Marche. Dal 2014 è stato Direttore Spirituale nel Seminario di Fermo e dal 2020 è Rettore del Seminario Regionale Pio XI di Assisi.

Gratitudine dalla Conferenza episcopale umbra

"Accogliamo con gioia questa nomina - afferma monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu) - Mentre esprimiamo ammirazione e viva gratitudine per il prezioso servizio svolto nella formazione dei candidati al presbiterato, accompagniamo in preghiera la nuova missione affidatagli dal Santo Padre e gli auguriamo un fecondo ministero episcopale".]]>
don andrea andreozzi

Don Andrea Andreozzi, Rettore del Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Assisi, è stato nominato da Papa Francesco vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola. L'annuncio è stato dato nella mattina di mercoledì 3 maggio dalla Sala Stampa Vaticana, dall'arcidiocesi di Fermo (la Chiesa di origine di Andreozzi) e dalla diocesi di Fano - Fossombrone - Pergola - Cagli, la comunità alla quale è stato destinato, a seguito della rinuncia presentata da monsignor Armando Trasarti. GUARDA IL VIDEO DELL'ANNUNCIO NELLA CATTEDRALE DI FERMO

Chi è don Andrea Andreozzi

Monsignor Andrea Andreozzi è nato il 25 agosto 1968 a Macerata. Dopo aver frequentato il Seminario Arcivescovile di Fermo e aver studiato Teologia presso l’Istituto Teologico Marchigiano, ha conseguito la Licenza in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico e il Dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, svolgendo inoltre un semestre all’École Biblique di Gerusalemme. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 26 ottobre 1996 per l’Arcidiocesi di Fermo. Ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario parrocchiale di San Michele Arcangelo a Monte Urano (1996-2006); dal 1996, Docente all’Istituto Teologico Marchigiano e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose SS. Alessandro e Filippo di Fermo; Vicerettore al Collegio Capranica di Roma (2006-2007); dal 2007, Parroco di San Pio X in Porto Sant’Elpidio e Moderatore dell’Unità Pastorale, Vicedirettore del quindicinale diocesano La voce delle Marche. Dal 2014 è stato Direttore Spirituale nel Seminario di Fermo e dal 2020 è Rettore del Seminario Regionale Pio XI di Assisi.

Gratitudine dalla Conferenza episcopale umbra

"Accogliamo con gioia questa nomina - afferma monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu) - Mentre esprimiamo ammirazione e viva gratitudine per il prezioso servizio svolto nella formazione dei candidati al presbiterato, accompagniamo in preghiera la nuova missione affidatagli dal Santo Padre e gli auguriamo un fecondo ministero episcopale".]]>
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Primo open day per gli Istituti Superiore di Scienze Religiose e Teologico di Assisi https://www.lavoce.it/primo-open-day-per-gli-istituti-superiore-di-scienze-religiose-e-teologico-di-assisi/ Mon, 27 Mar 2023 10:45:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70984 locandina open day

Giovedì 30 marzo, dalle 15 alle 17,  è in programma il primo open day degli Istituti Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) e Teologico di Assisi (ITA), che hanno sede nella Città serafica, in via Beato Ludovico da Casoria 7, a ridosso del Seminario regionale.

L’ISSRA propone una formazione nell’ambito del sapere teologico e delle scienze religiose nel confronto con la cultura contemporanea, finalizzata alla formazione religiosa di laici e di persone consacrate per l’assunzione di impieghi professionali in differenti ambiti della vita ecclesiale e secolare. È diretto da suor Roberta Vinerba e dall’anno accademico 2008-2009 a quello 2022-2023 ha più che raddoppiato gli iscritti, passando da sessantadue a centoquarantadue. L’ITA offre la formazione culturale, biblica e teologica ai candidati ai ministeri ordinati e agli altri ministeri ecclesiali. Il preside è padre Giulio Michelini, ofm.

Entrambi, ISSRA e ITA, sono promossi dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu) e dalle Famiglie Religiose Francescane e sono gestiti dalla Fondazione Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi, eretta dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica ed aggregata alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense di Roma. Il moderatore dei due Istituti è monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu. Quanti parteciperanno all’open day saranno accolti da suor Vinerba, da padre Michelini, da monsignor Boccardo, dagli altri docenti e dagli studenti. Avranno anche la possibilità di assistere ad una parte di lezione. Maggiori informazioni: ita-issra.it

Per insegnare Religione

"Anche noi -afferma il direttore dell’ISSRA suor Roberta Vinerba- vogliamo aprire i nostri Istituti alla possibilità di conoscere i luoghi, i docenti, la proposta formativa. Sono particolarmente invitati quei ragazzi e ragazze che in questo momento stanno decidendo quale Università scegliere. È giusto che sappiano che ad Assisi c’è la possibilità di una professionalizzazione per quanto riguarda l’insegnamento della religione cattolica, attraverso lo studio della teologia, della filosofia, della storia e delle scienze del senso.

È possibile, cioè, acquisire una laurea per insegnare religione nelle scuole di ogni ordine e grado. I nostri Istituti, poi, sono anche aperti a coloro che hanno già una professione, ma hanno il desiderio e la voglia di interrogarsi, di sapere e di scoprire tutto quello che riguarda le domande del senso".

Un open day che è un reinvito e una sfida

 "L’ISSRA in particolare -afferma il moderatore dei due Istituti monsignor Boccardo- si presenta come una opportunità per quei giovani che finiscono la scuola superiore e che vogliono intraprendere un cammino di formazione universitario.

È uno strumento per approfondire la fede. E una fede pensante, poi, si trasmette. Perché allora non pensare anche a questo percorso universitario che permette da una parte di comprendere le ragioni del credere e dall’altra di mettere poi a servizio delle giovani generazioni, anche nell’insegnamento, quanto è stato acquisito e fatto diventare patrimonio personale. È un invito e una sfida: tra le tante facoltà universitarie perché non considerare seriamente anche questa?".

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locandina open day

Giovedì 30 marzo, dalle 15 alle 17,  è in programma il primo open day degli Istituti Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) e Teologico di Assisi (ITA), che hanno sede nella Città serafica, in via Beato Ludovico da Casoria 7, a ridosso del Seminario regionale.

L’ISSRA propone una formazione nell’ambito del sapere teologico e delle scienze religiose nel confronto con la cultura contemporanea, finalizzata alla formazione religiosa di laici e di persone consacrate per l’assunzione di impieghi professionali in differenti ambiti della vita ecclesiale e secolare. È diretto da suor Roberta Vinerba e dall’anno accademico 2008-2009 a quello 2022-2023 ha più che raddoppiato gli iscritti, passando da sessantadue a centoquarantadue. L’ITA offre la formazione culturale, biblica e teologica ai candidati ai ministeri ordinati e agli altri ministeri ecclesiali. Il preside è padre Giulio Michelini, ofm.

Entrambi, ISSRA e ITA, sono promossi dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu) e dalle Famiglie Religiose Francescane e sono gestiti dalla Fondazione Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi, eretta dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica ed aggregata alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense di Roma. Il moderatore dei due Istituti è monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu. Quanti parteciperanno all’open day saranno accolti da suor Vinerba, da padre Michelini, da monsignor Boccardo, dagli altri docenti e dagli studenti. Avranno anche la possibilità di assistere ad una parte di lezione. Maggiori informazioni: ita-issra.it

Per insegnare Religione

"Anche noi -afferma il direttore dell’ISSRA suor Roberta Vinerba- vogliamo aprire i nostri Istituti alla possibilità di conoscere i luoghi, i docenti, la proposta formativa. Sono particolarmente invitati quei ragazzi e ragazze che in questo momento stanno decidendo quale Università scegliere. È giusto che sappiano che ad Assisi c’è la possibilità di una professionalizzazione per quanto riguarda l’insegnamento della religione cattolica, attraverso lo studio della teologia, della filosofia, della storia e delle scienze del senso.

È possibile, cioè, acquisire una laurea per insegnare religione nelle scuole di ogni ordine e grado. I nostri Istituti, poi, sono anche aperti a coloro che hanno già una professione, ma hanno il desiderio e la voglia di interrogarsi, di sapere e di scoprire tutto quello che riguarda le domande del senso".

Un open day che è un reinvito e una sfida

 "L’ISSRA in particolare -afferma il moderatore dei due Istituti monsignor Boccardo- si presenta come una opportunità per quei giovani che finiscono la scuola superiore e che vogliono intraprendere un cammino di formazione universitario.

È uno strumento per approfondire la fede. E una fede pensante, poi, si trasmette. Perché allora non pensare anche a questo percorso universitario che permette da una parte di comprendere le ragioni del credere e dall’altra di mettere poi a servizio delle giovani generazioni, anche nell’insegnamento, quanto è stato acquisito e fatto diventare patrimonio personale. È un invito e una sfida: tra le tante facoltà universitarie perché non considerare seriamente anche questa?".

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Tutela dei minori, a S. Maria degli Angeli un incontro promosso dalla Conferenza episcopale umbra https://www.lavoce.it/tutela-dei-minori-a-s-maria-degli-angeli-un-incontro-promosso-dalla-conferenza-episcopale-umbra/ Fri, 25 Nov 2022 11:12:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69365 tutela dei minori

Non solo prevenzione. Una cultura del rispetto del mistero della persona umana: è il tema dell’incontro sulla tutela dei minori in programma sabato 26 novembre, alle ore 9, presso il Centro pastorale di Santa Maria degli Angeli (Via Capitolo delle Stuoie, 13), e promosso dal Servizio regionale per la tutela dei minori della Conferenza episcopale umbra (Ceu).

L’incontro è rivolto a tutti gli interessati, in particolare a sacerdoti, religiosi e operatori pastorali, a cui relazionerà padre Amedeo Cencini, formatore e docente presso la Pontificia Università Salesiana.

I lavori saranno aperti dal saluto del presidente della Ceu monsignor Renato Boccardo.

"Anche nella nostra Regione ecclesiastica -afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia- è stato attivato il Servizio Regionale Tutela Minori (SRTM) come luogo di coordinamento dei Servizi diocesani chiamati a svolgere serie ed efficaci azioni di tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Ad esso è stato affidato inoltre il compito di organizzare diverse iniziative di formazione dei membri degli stessi Servizi.

È uno strumento con il quale la Chiesa locale intende rinnovare l’impegno per prevenire ogni forma di abuso e offrire sostegno e accompagnamento agli operatori pastorali e a quanti ne avessero necessità".

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tutela dei minori

Non solo prevenzione. Una cultura del rispetto del mistero della persona umana: è il tema dell’incontro sulla tutela dei minori in programma sabato 26 novembre, alle ore 9, presso il Centro pastorale di Santa Maria degli Angeli (Via Capitolo delle Stuoie, 13), e promosso dal Servizio regionale per la tutela dei minori della Conferenza episcopale umbra (Ceu).

L’incontro è rivolto a tutti gli interessati, in particolare a sacerdoti, religiosi e operatori pastorali, a cui relazionerà padre Amedeo Cencini, formatore e docente presso la Pontificia Università Salesiana.

I lavori saranno aperti dal saluto del presidente della Ceu monsignor Renato Boccardo.

"Anche nella nostra Regione ecclesiastica -afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia- è stato attivato il Servizio Regionale Tutela Minori (SRTM) come luogo di coordinamento dei Servizi diocesani chiamati a svolgere serie ed efficaci azioni di tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Ad esso è stato affidato inoltre il compito di organizzare diverse iniziative di formazione dei membri degli stessi Servizi.

È uno strumento con il quale la Chiesa locale intende rinnovare l’impegno per prevenire ogni forma di abuso e offrire sostegno e accompagnamento agli operatori pastorali e a quanti ne avessero necessità".

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Ceu, monsignor Renato Boccardo confermato presidente per il quinquennio 2022-2027 https://www.lavoce.it/ceu-monsignor-renato-boccardo-confermato-presidente-per-il-quinquennio-2022-2027/ Thu, 10 Nov 2022 10:33:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69204 ufficio di presidenza ceu

In apertura dei lavori della riunione autunnale della Conferenza episcopale umbra (Ceu), tenutasi ad Assisi, il 9 novembre, presso il Pontificio Seminario Umbro Pio XI, sono stati rinnovati gli incarichi dell’Ufficio di presidenza della stessa Ceu per il quinquennio 2022-2027.

Come presidente è stato rieletto monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, e come vice presidente e segretario sono stati eletti monsignor Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, e monsignor Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni-Narni-Amelia, che subentrano rispettivamente a monsignor Domenico Sorrentino e a monsignor Marco Salvi. A questi ultimi due va il sentito ringraziamento dei confratelli nell’episcopato per aver svolto il loro mandato con generosità e spirito di servizio.

Aree pastorali

Accogliendo la proposta dell’Assemblea ecclesiale regionale celebrata a Foligno lo scorso maggio, che richiedeva di rivedere la composizione e il numero delle Commissioni regionali Ceu, i vescovi hanno definito sei Aree pastorali: 1) Evangelizzazione, affidata a monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Gualdo Tadino-Nocera Umbria e di Foligno; 2) Laici, affidata a monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Città di Castello e di Gubbio; 3) Clero e Vita consacrata, affidata a monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi; 4) Carità e Salute, affidata a monsignor Francesco Antonio Soddu; 5) Cultura e Comunicazione, affidata a monsignor Ivan Maffeis; 6) Giuridico-amministrativa, affidata a monsignor Renato Boccardo.

Sono Enti collegati alla Ceu il Tribunale ecclesiastico interdiocesano umbro (Teiu), il cui moderatore è monsignor Ivan Maffeis, il Pontificio Seminario Regionale Umbro (Commissione composta da monsignor Luciano Paolucci Bedini, monsignor Domenico Sorrentino, monsignor Renato Boccardo), l’Istituto Teologico di Assisi (Ita) e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi (Issra), il cui moderatore è monsignor Renato Boccardo. Inoltre i vescovi hanno costituito la Segreteria pastorale regionale, in attuazione della suddetta Assemblea ecclesiale, affidandone il coordinamento a don Giovanni Zampa della Diocesi di Foligno, ed hanno confermato negli incarichi di segretario organizzativo della Ceu Amilcare Conti, dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, e di economo della Ceu Daniele Fiorelli, della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.

Volto più sinodale delle Chiese

"Con queste nuove decisioni -spiega il presidente monsignor Boccardo- noi vescovi abbiamo inteso accogliere e rispondere alle indicazioni e sollecitazioni emerse dall’Assemblea ecclesia regionale di Foligno, con l’intento di dare un volto sempre più sinodale alle nostre Chiese, per l’edificazione di una comunità ecclesiale che sappia rispondere meglio alla missione ricevuta nel servizio agli uomini e alle donne del nostro tempo. Anche il rinnovamento degli ambiti pastorali è finalizzato non a una burocratizzazione ulteriore, ma ad una migliore risposta alla missione costitutiva della Chiesa nell’andare incontro alle gioie, alle sofferenze e alle speranze di noi cristiani come ci ricorda la Gaudium et spes".

Incontro sulla tutela dei minori

Nel corso della riunione della Ceu è stato annunciato l’incontro dedicato alla tutela dei minori dal titolo: Non solo prevenzione. Una cultura del rispetto del mistero della persona umana, in programma a Santa Maria degli Angeli di Assisi, sabato 26 novembre (ore 9), presso il Centro pastorale, in via Capitolo delle Stuoie, 13.

L’incontro, promosso dal Servizio regionale per la tutela dei minori della Ceu, è rivolto a tutti gli interessati, in particolare a sacerdoti, religiosi e operatori pastorali, a cui relazionerà padre Amedeo Cencini, formatore e docente presso la Pontificia Università Salesiana. Per contatti ed info rivolgersi al Centro di ascolto regionale per la tutela dei minori, martedì e venerdì, dalle ore 17 alle 18.30 (strada San Galigano, 12/A – 06125 Montemorcino, Perugia – 48.3598364 – mail: tutelaminori@chiesainumbria.it).

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ufficio di presidenza ceu

In apertura dei lavori della riunione autunnale della Conferenza episcopale umbra (Ceu), tenutasi ad Assisi, il 9 novembre, presso il Pontificio Seminario Umbro Pio XI, sono stati rinnovati gli incarichi dell’Ufficio di presidenza della stessa Ceu per il quinquennio 2022-2027.

Come presidente è stato rieletto monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, e come vice presidente e segretario sono stati eletti monsignor Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, e monsignor Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni-Narni-Amelia, che subentrano rispettivamente a monsignor Domenico Sorrentino e a monsignor Marco Salvi. A questi ultimi due va il sentito ringraziamento dei confratelli nell’episcopato per aver svolto il loro mandato con generosità e spirito di servizio.

Aree pastorali

Accogliendo la proposta dell’Assemblea ecclesiale regionale celebrata a Foligno lo scorso maggio, che richiedeva di rivedere la composizione e il numero delle Commissioni regionali Ceu, i vescovi hanno definito sei Aree pastorali: 1) Evangelizzazione, affidata a monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Gualdo Tadino-Nocera Umbria e di Foligno; 2) Laici, affidata a monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Città di Castello e di Gubbio; 3) Clero e Vita consacrata, affidata a monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi; 4) Carità e Salute, affidata a monsignor Francesco Antonio Soddu; 5) Cultura e Comunicazione, affidata a monsignor Ivan Maffeis; 6) Giuridico-amministrativa, affidata a monsignor Renato Boccardo.

Sono Enti collegati alla Ceu il Tribunale ecclesiastico interdiocesano umbro (Teiu), il cui moderatore è monsignor Ivan Maffeis, il Pontificio Seminario Regionale Umbro (Commissione composta da monsignor Luciano Paolucci Bedini, monsignor Domenico Sorrentino, monsignor Renato Boccardo), l’Istituto Teologico di Assisi (Ita) e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi (Issra), il cui moderatore è monsignor Renato Boccardo. Inoltre i vescovi hanno costituito la Segreteria pastorale regionale, in attuazione della suddetta Assemblea ecclesiale, affidandone il coordinamento a don Giovanni Zampa della Diocesi di Foligno, ed hanno confermato negli incarichi di segretario organizzativo della Ceu Amilcare Conti, dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, e di economo della Ceu Daniele Fiorelli, della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.

Volto più sinodale delle Chiese

"Con queste nuove decisioni -spiega il presidente monsignor Boccardo- noi vescovi abbiamo inteso accogliere e rispondere alle indicazioni e sollecitazioni emerse dall’Assemblea ecclesia regionale di Foligno, con l’intento di dare un volto sempre più sinodale alle nostre Chiese, per l’edificazione di una comunità ecclesiale che sappia rispondere meglio alla missione ricevuta nel servizio agli uomini e alle donne del nostro tempo. Anche il rinnovamento degli ambiti pastorali è finalizzato non a una burocratizzazione ulteriore, ma ad una migliore risposta alla missione costitutiva della Chiesa nell’andare incontro alle gioie, alle sofferenze e alle speranze di noi cristiani come ci ricorda la Gaudium et spes".

Incontro sulla tutela dei minori

Nel corso della riunione della Ceu è stato annunciato l’incontro dedicato alla tutela dei minori dal titolo: Non solo prevenzione. Una cultura del rispetto del mistero della persona umana, in programma a Santa Maria degli Angeli di Assisi, sabato 26 novembre (ore 9), presso il Centro pastorale, in via Capitolo delle Stuoie, 13.

L’incontro, promosso dal Servizio regionale per la tutela dei minori della Ceu, è rivolto a tutti gli interessati, in particolare a sacerdoti, religiosi e operatori pastorali, a cui relazionerà padre Amedeo Cencini, formatore e docente presso la Pontificia Università Salesiana. Per contatti ed info rivolgersi al Centro di ascolto regionale per la tutela dei minori, martedì e venerdì, dalle ore 17 alle 18.30 (strada San Galigano, 12/A – 06125 Montemorcino, Perugia – 48.3598364 – mail: tutelaminori@chiesainumbria.it).

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Molto partecipata la Giornata regionale di formazione del Clero umbro https://www.lavoce.it/molto-partecipata-la-giornata-regionale-di-formazione-del-clero-umbro/ Thu, 13 Oct 2022 15:20:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68945 giornata regionale clero

"Un grande segno di comunione, interesse, sensibilità per un tempo così urgente e delicato com’è quello della vocazione sacerdotale, è stato testimoniato dalla nutrita partecipazione di preti giunti da tutte le diocesi della regione".

A sottolinearlo è stato monsignor Renato Boccardo, presidente della Ceu e arcivescovo di Spoleto-Norcia, a margine della Giornata regionale di formazione del Clero delle Chiese umbre, tenutasi il 13 ottobre, al Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Assisi, a cui hanno partecipato oltre centonovanta sacerdoti dei circa quattrocentosettanta dell’Umbria.

La prima volta di monsignor Maffeis

Erano presenti anche gli arcivescovi e vescovi Domenico Sorrentino di Assisi-Gualdo Tadino-Nocera-Umbra e di Foligno, Gualtiero Sigismondi di Orvieto-Todi, Francesco Soddu di Terni-Narni-Amelia e Ivan Maffeis di Perugia-Città della Pieve. Per quest’ultimo è stata la prima Giornata regionale del Clero, avendo ricevuto l’ordinazione episcopale con contestuale presa di possesso l’11 settembre scorso.

"La bella ed ampia partecipazione di sacerdoti -ha commentato monsignor Maffeis- rivela una grande disponibilità. Io sono stato sorpreso, da una parte, dalla passione di tanti a voler stare insieme e a condividere una giornata di crescita, dall’altra, di aiutarsi a trovare le strade per una presenza significativa della Chiesa in questo tempo".

Il compito di tutti

È stato invitato a relazionare don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale vocazioni e sottosegretario della Cei, che, in sintesi, ha detto

"Ogni predicazione, a tutte le età, e a tutti i livelli, è vocazionale, perché la Parola risuona nella vita ed è un invito a vivere il Vangelo. Questo non è soltanto il compito dell’Ufficio vocazionale, ma di tutti- ha precisato nel soffermarsi sulla missione di ogni consacrato ed offrendo una riflessione sul tema della giornata Hanno rischiato la vita per il nome di Gesù (At 15,26), introdotto dal rettore del Seminario Regionale don Andrea Andreozzi.

La vita come una vocazione

 "Don Gianola -ha commentato monsignor Boccardo- ha allargato lo sguardo parlando delle diverse vocazioni, ad iniziare dalla vita come vocazione e, quindi, la sensibilità che dobbiamo coltivare per promuovere la vita come una vocazione, con una sottolineatura particolare che si riferisce alla chiamata alla vita presbiterale e a quella consacrata. Il prete, per sua natura, deve essere sollecito nei confronti delle giovani generazioni ed avere anche la responsabilità e la gioia di proporre a qualche giovane la scelta della vita consacrata".

Un terreno da intercettare

Da una recente indagine, menzionata da don Gianola, risulta che un terzo delle persone che partecipano alla messa domenicale, almeno una volta, in gioventù, si è posto la domanda se consacrare la propria vita.

"Questo vuol dire -ha riflettuto il presidente della Ceu- che c’è un terreno, c’è una sensibilità che bisogna saperla intercettare e farla crescere".

In Umbria meno vocazioni

Secondo don Francesco Verzini, vice rettore del Seminario Regionale, don Gianola ha stimolato il presbiterio umbro affinché le comunità cristiane siano terreno buono per la nascita di nuove vocazioni anche al ministero ordinato.

"Viviamo in Umbria -ha spiegato- una crisi vocazionale maggiore rispetto alle altre regioni essendo con i numeri più bassi di alunni in seminario, dato che emerge da uno studio condotto dalla Cei".

Comunità più orante

Per invertire la rotta, sempre secondo don Verzini, si deve essere comunità più orante, dedita ad una maggiore preghiera per le vocazioni, oltre ad essere comunità testimone credibile nel vivere il proprio battesimo.

"La prima vocazione di ognuno -ha ribadito- è quella battesimale e su questa si innesta una vocazione particolare. Quello che adesso manca è il protagonismo di tutta una comunità cristiana nel prendersi cura della vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata nell’aiutare i giovani a crescere e a maturare in questa scelta".

I giovani non sono lontani

 Monsignor Antonio Maniero, già vicario generale della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, intervenendo al dialogo con il relatore, ha sostenuto che l’arte della pastorale inizia aiutando i giovani ad uscire dalla loro superficialità, a condurli piano piano nel profondo del loro cuore, del loro sentimento, del loro ideale.

"Questo -ha spiegato- si impara facendo, un’arte non facilissima dove ci vuole una grande pazienza, un grande coraggio e un grande ottimismo. Questi incontri sono occasioni importanti di formazione per la teologia di oggi, rivolta a sacerdoti giovani e adulti, per concepire e trasmettere il Vangelo alla gente.

Rivolgendo il nostro sguardo ai giovani, non è vero che sono lontani, hanno solo bisogno di essere capiti e di essere accompagnati in un itinerario non facile ma chiaro, cioè leggere l’esperienza fino in fondo ed ognuno troverà quello che sogna e che si aspetta: la persona di Cristo o il Vangelo che Gesù ha predicato".

Quanti sono i seminaristi umbri

Quelli che frequentano il Seminario Regionale di Assisi sono tredici, più cinque iscritti al propedeutico e quattro diaconi transeunti prossimi ad essere ordinati sacerdoti.

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giornata regionale clero

"Un grande segno di comunione, interesse, sensibilità per un tempo così urgente e delicato com’è quello della vocazione sacerdotale, è stato testimoniato dalla nutrita partecipazione di preti giunti da tutte le diocesi della regione".

A sottolinearlo è stato monsignor Renato Boccardo, presidente della Ceu e arcivescovo di Spoleto-Norcia, a margine della Giornata regionale di formazione del Clero delle Chiese umbre, tenutasi il 13 ottobre, al Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Assisi, a cui hanno partecipato oltre centonovanta sacerdoti dei circa quattrocentosettanta dell’Umbria.

La prima volta di monsignor Maffeis

Erano presenti anche gli arcivescovi e vescovi Domenico Sorrentino di Assisi-Gualdo Tadino-Nocera-Umbra e di Foligno, Gualtiero Sigismondi di Orvieto-Todi, Francesco Soddu di Terni-Narni-Amelia e Ivan Maffeis di Perugia-Città della Pieve. Per quest’ultimo è stata la prima Giornata regionale del Clero, avendo ricevuto l’ordinazione episcopale con contestuale presa di possesso l’11 settembre scorso.

"La bella ed ampia partecipazione di sacerdoti -ha commentato monsignor Maffeis- rivela una grande disponibilità. Io sono stato sorpreso, da una parte, dalla passione di tanti a voler stare insieme e a condividere una giornata di crescita, dall’altra, di aiutarsi a trovare le strade per una presenza significativa della Chiesa in questo tempo".

Il compito di tutti

È stato invitato a relazionare don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale vocazioni e sottosegretario della Cei, che, in sintesi, ha detto

"Ogni predicazione, a tutte le età, e a tutti i livelli, è vocazionale, perché la Parola risuona nella vita ed è un invito a vivere il Vangelo. Questo non è soltanto il compito dell’Ufficio vocazionale, ma di tutti- ha precisato nel soffermarsi sulla missione di ogni consacrato ed offrendo una riflessione sul tema della giornata Hanno rischiato la vita per il nome di Gesù (At 15,26), introdotto dal rettore del Seminario Regionale don Andrea Andreozzi.

La vita come una vocazione

 "Don Gianola -ha commentato monsignor Boccardo- ha allargato lo sguardo parlando delle diverse vocazioni, ad iniziare dalla vita come vocazione e, quindi, la sensibilità che dobbiamo coltivare per promuovere la vita come una vocazione, con una sottolineatura particolare che si riferisce alla chiamata alla vita presbiterale e a quella consacrata. Il prete, per sua natura, deve essere sollecito nei confronti delle giovani generazioni ed avere anche la responsabilità e la gioia di proporre a qualche giovane la scelta della vita consacrata".

Un terreno da intercettare

Da una recente indagine, menzionata da don Gianola, risulta che un terzo delle persone che partecipano alla messa domenicale, almeno una volta, in gioventù, si è posto la domanda se consacrare la propria vita.

"Questo vuol dire -ha riflettuto il presidente della Ceu- che c’è un terreno, c’è una sensibilità che bisogna saperla intercettare e farla crescere".

In Umbria meno vocazioni

Secondo don Francesco Verzini, vice rettore del Seminario Regionale, don Gianola ha stimolato il presbiterio umbro affinché le comunità cristiane siano terreno buono per la nascita di nuove vocazioni anche al ministero ordinato.

"Viviamo in Umbria -ha spiegato- una crisi vocazionale maggiore rispetto alle altre regioni essendo con i numeri più bassi di alunni in seminario, dato che emerge da uno studio condotto dalla Cei".

Comunità più orante

Per invertire la rotta, sempre secondo don Verzini, si deve essere comunità più orante, dedita ad una maggiore preghiera per le vocazioni, oltre ad essere comunità testimone credibile nel vivere il proprio battesimo.

"La prima vocazione di ognuno -ha ribadito- è quella battesimale e su questa si innesta una vocazione particolare. Quello che adesso manca è il protagonismo di tutta una comunità cristiana nel prendersi cura della vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata nell’aiutare i giovani a crescere e a maturare in questa scelta".

I giovani non sono lontani

 Monsignor Antonio Maniero, già vicario generale della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, intervenendo al dialogo con il relatore, ha sostenuto che l’arte della pastorale inizia aiutando i giovani ad uscire dalla loro superficialità, a condurli piano piano nel profondo del loro cuore, del loro sentimento, del loro ideale.

"Questo -ha spiegato- si impara facendo, un’arte non facilissima dove ci vuole una grande pazienza, un grande coraggio e un grande ottimismo. Questi incontri sono occasioni importanti di formazione per la teologia di oggi, rivolta a sacerdoti giovani e adulti, per concepire e trasmettere il Vangelo alla gente.

Rivolgendo il nostro sguardo ai giovani, non è vero che sono lontani, hanno solo bisogno di essere capiti e di essere accompagnati in un itinerario non facile ma chiaro, cioè leggere l’esperienza fino in fondo ed ognuno troverà quello che sogna e che si aspetta: la persona di Cristo o il Vangelo che Gesù ha predicato".

Quanti sono i seminaristi umbri

Quelli che frequentano il Seminario Regionale di Assisi sono tredici, più cinque iscritti al propedeutico e quattro diaconi transeunti prossimi ad essere ordinati sacerdoti.

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Ripresi gli incontri periodici della Ceu dopo la pausa estiva.Vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione https://www.lavoce.it/ripresi-gli-incontri-periodici-della-ceu-dopo-la-pausa-estiva-vicinanza-alle-popolazioni-colpite-dallalluvione/ Tue, 20 Sep 2022 11:05:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68670 ceu

Il 19 settembre sono ripresi ad Assisi, presso il Pontificio Seminario Regionale Pio XI, gli incontri periodici della Conferenza episcopale umbra (Ceu), riunione apertasi con il saluto di benvenuto rivolto al nuovo arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, monsignor Ivan Maffeis, da parte del presidente Ceu monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia.

Un’accoglienza fraterna

 I vescovi hanno accolto fraternamente monsignor Maffeis, sottolineando il suo prezioso contributo alla vita della Regione ecclesiastica umbra che verrà dalla sua ricca e lunga esperienza accumulata durante il servizio alle Chiese che sono in Italia come sottosegretario della Cei.

La vicinanza della Ceu alle popolazioni alluvionate

Prima di discutere degli argomenti all’ordine del giorno, i vescovi umbri hanno espresso la loro vicinanza spirituale alle popolazioni delle Marche e dell’Umbria colpite dalla recente alluvione. In particolare non hanno fatto mancare a monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Città di Castello e di Gubbio, la loro solidarietà e nella sua persona alle popolazioni delle comunità ferite dai gravi eventi naturali. Le Caritas dell’Umbria sostengono anche materialmente l’impegno profuso dalle Caritas delle due diocesi coinvolte per le comunità e le famiglie messe a dura prova.

Un augurio fraterno

 I presuli hanno inviato anche un augurio fraterno a monsignor Giuseppe Piemontese, vescovo emerito di Terni-Narni-Amelia, chiamato dal Santo Padre Francesco a reggere, come amministratore apostolico, la sede arcivescovile metropolitana di Cosenza-Bisignano a seguito della prematura scomparsa dell’arcivescovo Francescantonio Nolè.

Inizio discernimento

 I vescovi hanno dedicato particolare attenzione alla sintesi dei lavori dell’Assemblea ecclesiale regionale celebrata a Foligno il 28 maggio scorso, iniziando un cammino di discernimento in vista della realizzazione delle istanze emerse dalla stessa assemblea, soprattutto per quanto riguarda la costituzione di una Segreteria di pastorale regionale e la revisione delle attuali Commissioni Ceu, in modo da essere le Chiese più incisive nella formazione del laicato e del clero, nell’approfondimento di temi quali la famiglia e i giovani, nel ripensare alla parrocchia alla luce del nuovo contesto ecclesiale e sociale e nel rilancio dei media e degli strumenti di comunicazione.

Nomina

 Nel corso dei lavori, i vescovi hanno nominato la dottoressa Marina Zola, della Diocesi di Assisi-Nocera Umbria-Gualdo Tadino, incaricata della Commissione regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.

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ceu

Il 19 settembre sono ripresi ad Assisi, presso il Pontificio Seminario Regionale Pio XI, gli incontri periodici della Conferenza episcopale umbra (Ceu), riunione apertasi con il saluto di benvenuto rivolto al nuovo arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, monsignor Ivan Maffeis, da parte del presidente Ceu monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia.

Un’accoglienza fraterna

 I vescovi hanno accolto fraternamente monsignor Maffeis, sottolineando il suo prezioso contributo alla vita della Regione ecclesiastica umbra che verrà dalla sua ricca e lunga esperienza accumulata durante il servizio alle Chiese che sono in Italia come sottosegretario della Cei.

La vicinanza della Ceu alle popolazioni alluvionate

Prima di discutere degli argomenti all’ordine del giorno, i vescovi umbri hanno espresso la loro vicinanza spirituale alle popolazioni delle Marche e dell’Umbria colpite dalla recente alluvione. In particolare non hanno fatto mancare a monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Città di Castello e di Gubbio, la loro solidarietà e nella sua persona alle popolazioni delle comunità ferite dai gravi eventi naturali. Le Caritas dell’Umbria sostengono anche materialmente l’impegno profuso dalle Caritas delle due diocesi coinvolte per le comunità e le famiglie messe a dura prova.

Un augurio fraterno

 I presuli hanno inviato anche un augurio fraterno a monsignor Giuseppe Piemontese, vescovo emerito di Terni-Narni-Amelia, chiamato dal Santo Padre Francesco a reggere, come amministratore apostolico, la sede arcivescovile metropolitana di Cosenza-Bisignano a seguito della prematura scomparsa dell’arcivescovo Francescantonio Nolè.

Inizio discernimento

 I vescovi hanno dedicato particolare attenzione alla sintesi dei lavori dell’Assemblea ecclesiale regionale celebrata a Foligno il 28 maggio scorso, iniziando un cammino di discernimento in vista della realizzazione delle istanze emerse dalla stessa assemblea, soprattutto per quanto riguarda la costituzione di una Segreteria di pastorale regionale e la revisione delle attuali Commissioni Ceu, in modo da essere le Chiese più incisive nella formazione del laicato e del clero, nell’approfondimento di temi quali la famiglia e i giovani, nel ripensare alla parrocchia alla luce del nuovo contesto ecclesiale e sociale e nel rilancio dei media e degli strumenti di comunicazione.

Nomina

 Nel corso dei lavori, i vescovi hanno nominato la dottoressa Marina Zola, della Diocesi di Assisi-Nocera Umbria-Gualdo Tadino, incaricata della Commissione regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.

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Chiesa e mass media umbri, insieme https://www.lavoce.it/chiesa-e-mass-media-umbri-insieme/ Fri, 27 May 2022 09:54:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66927

Mettersi in ascolto del mondo del giornalismo, anche per capire dove sta andando l’Umbria dopo la pandemia e in pieno conflitto Russia-Ucraina, è quanto hanno fatto i nostri Vescovi a Foligno il 20 maggio, incontrando nella chiesa di San Paolo apostolo i principali media regionali. La Conferenza episcopale umbra (Ceu) ha rivolto loro l’invito in vista dell’Assemblea ecclesiale (28 maggio) e della 56a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (29 maggio).

Un invito che non è caduto nel vuoto, tutt’altro. Hanno aderito una trentina di testate, rappresentate da direttori, vice direttori, caporedattori e corrispondenti dai territori. Anche l’Ordine dei giornalisti ha portato il suo contributo presentando positività e negatività della categoria: un’informazione di qualità grazie alla formazione professionale continua, ma sempre più a rischio per la crisi dell’editoria. Chiesa e media hanno così avviato un cammino insieme, partendo dal proprio punto di osservazione, per cercare di rimuovere le criticità che investono i loro ambiti, e contribuire a realizzare una società migliore. L’auspicio è che quest’iniziativa possa ripetersi in futuro.

La Commissione per le comunicazioni sociali della Ceu si è impegnata al riguardo, ricevendo la “benedizione” dei presuli presenti. È piaciuta ai media l’idea di essere ascoltati dai Vescovi. Si è quasi celebrato a Foligno un “Sinodo degli operatori dell’informazione”, un contributo al Cammino sinodale delle Chiese diocesane. Cammino che sarà quindi al centro dell’imminente Assemblea dedicata al tema: “Quale ripresa? Per una sapienza pastorale dopo la pandemia”.

Nel riconoscere alla Chiesa di saper comunicare la buona novella, è stato evidenziato che i media devono fare informazione, non comunicazione. Diversi sono stati i temi trattati, dalla crisi economico-occupazionale alla crisi delle vocazioni, dalla famiglia al disagio giovanile, dal fenomeno migratorio al contrasto delle fragilità emergenti come la solitudine degli anziani. Tutte tematiche attraverso le quali la Chiesa trova adeguato spazio nei media, quando divulga iniziative che testimoniano concretamente di contribuire alla risoluzione dei problemi. Basti pensare all’opera delle Caritas. Le situazioni di “crisi” e di “scandalo”, la Chiesa umbra le affronta con atteggiamento non di chiusura o censura, ma collaborativo, volto alla ricerca della verità.

Nel contempo è stato chiesto alla Chiesa di avere un confronto costante con i media affinché possano comprendere i loro errori. È lo stesso messaggio del Papa per la 56a Giornata mondiale, “Ascoltare con l’orecchio del cuore”, a sostenere che oggi è necessario un ascolto capace di far comprendere i fenomeni entrandoci dentro, non voltandosi dall’altra parte o limitandosi a “origliare” e “spiare”. Al contrario, scrive il Papa, “ciò che rende la comunicazione buona e pienamente umana è proprio l’ascolto di chi abbiamo di fronte, faccia a faccia, l’ascolto dell’altro a cui ci accostiamo con apertura leale, fiduciosa e onesta”. I media umbri, in questo, sono sulla buona strada.

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Mettersi in ascolto del mondo del giornalismo, anche per capire dove sta andando l’Umbria dopo la pandemia e in pieno conflitto Russia-Ucraina, è quanto hanno fatto i nostri Vescovi a Foligno il 20 maggio, incontrando nella chiesa di San Paolo apostolo i principali media regionali. La Conferenza episcopale umbra (Ceu) ha rivolto loro l’invito in vista dell’Assemblea ecclesiale (28 maggio) e della 56a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (29 maggio).

Un invito che non è caduto nel vuoto, tutt’altro. Hanno aderito una trentina di testate, rappresentate da direttori, vice direttori, caporedattori e corrispondenti dai territori. Anche l’Ordine dei giornalisti ha portato il suo contributo presentando positività e negatività della categoria: un’informazione di qualità grazie alla formazione professionale continua, ma sempre più a rischio per la crisi dell’editoria. Chiesa e media hanno così avviato un cammino insieme, partendo dal proprio punto di osservazione, per cercare di rimuovere le criticità che investono i loro ambiti, e contribuire a realizzare una società migliore. L’auspicio è che quest’iniziativa possa ripetersi in futuro.

La Commissione per le comunicazioni sociali della Ceu si è impegnata al riguardo, ricevendo la “benedizione” dei presuli presenti. È piaciuta ai media l’idea di essere ascoltati dai Vescovi. Si è quasi celebrato a Foligno un “Sinodo degli operatori dell’informazione”, un contributo al Cammino sinodale delle Chiese diocesane. Cammino che sarà quindi al centro dell’imminente Assemblea dedicata al tema: “Quale ripresa? Per una sapienza pastorale dopo la pandemia”.

Nel riconoscere alla Chiesa di saper comunicare la buona novella, è stato evidenziato che i media devono fare informazione, non comunicazione. Diversi sono stati i temi trattati, dalla crisi economico-occupazionale alla crisi delle vocazioni, dalla famiglia al disagio giovanile, dal fenomeno migratorio al contrasto delle fragilità emergenti come la solitudine degli anziani. Tutte tematiche attraverso le quali la Chiesa trova adeguato spazio nei media, quando divulga iniziative che testimoniano concretamente di contribuire alla risoluzione dei problemi. Basti pensare all’opera delle Caritas. Le situazioni di “crisi” e di “scandalo”, la Chiesa umbra le affronta con atteggiamento non di chiusura o censura, ma collaborativo, volto alla ricerca della verità.

Nel contempo è stato chiesto alla Chiesa di avere un confronto costante con i media affinché possano comprendere i loro errori. È lo stesso messaggio del Papa per la 56a Giornata mondiale, “Ascoltare con l’orecchio del cuore”, a sostenere che oggi è necessario un ascolto capace di far comprendere i fenomeni entrandoci dentro, non voltandosi dall’altra parte o limitandosi a “origliare” e “spiare”. Al contrario, scrive il Papa, “ciò che rende la comunicazione buona e pienamente umana è proprio l’ascolto di chi abbiamo di fronte, faccia a faccia, l’ascolto dell’altro a cui ci accostiamo con apertura leale, fiduciosa e onesta”. I media umbri, in questo, sono sulla buona strada.

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‘Torniamo a riveder le stelle’: attesa per lo spettacolo-incontro con Alessandro D’Avenia https://www.lavoce.it/torniamo-a-riveder-le-stelle-attesa-per-lo-spettacolo-incontro-con-alessandro-davenia/ Tue, 08 Mar 2022 16:14:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65473 Torniamo a riveder le stelle

A dieci giorni dallo spettacolo-incontro dal titolo Torniamo a riveder le stelle con Alessandro D’Avenia, noto scrittore, insegnante e sceneggiatore di alcuni film tratti dai suoi stessi libri, è già al completo il Teatro Lyrick di Assisi che ospiterà questo evento, molto atteso da giovani e adulti, in calendario venerdì 18 marzo, alle ore 20.45. L’ingresso è a offerta, con Green Pass rafforzato, ma per coloro che non potranno assistere in presenza, lo spettacolo sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social de La Voce e di Umbria Radio InBlu. Sul palco del Lyrick con Alessandro D’Avenia saliranno docenti e alunni, si susseguiranno gli artisti Massimiliano Cremona (voce e chitarra), Valter Ferrero e Andrea Mezzetti (chitarre classiche), Michael Baruffa (chitarra e voce), accompagnati dai giovani musicisti e coristi. L’evento, promosso da don Francesco Buono, sacerdote diocesano di Perugia da sempre impegnato nell’educazione-formazione della gioventù, insieme alla giornalista Floriana Lenti e ad altri generosi volontari, vede la collaborazione-coinvolgimento della Pastorale giovanile regionale e del Coordinamento Oratori Umbri della Ceu. Significativa la presenza tra il pubblico di alunni e insegnanti di alcune scuole del territorio (Istituto Comprensivo Perugia 6 Medie di Castel del Piano, Scuola Media Statale di Ripa, Scuola Elementare Statale Aldo Capitini di San Mariano, Liceo Scientifico Alessi, Liceo Scientifico Galilei, Liceo Classico Mariotti di Perugia), come anche la partecipazione dei sindaci di Perugia, Andrea Romizi, e di Assisi, Stefania Proietti, del presidente della Ceu, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, e del vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, monsignor Marco Salvi, insieme ai responsabili e animatori delle equipe di pastorale giovanile e d’oratorio regionali e diocesani.

Torniamo a riveder le stelle, un momento di grande bellezza per stupire e riflettere

"Mentre stiamo vivendo l’orrore del brutto di una guerra -commentano i promotori- l’obiettivo di questa serata è vivere un momento culturale di grande bellezza che possa far stupire e riflettere contemporaneamente. E’ importante risanare le ferite che ha creato la pandemia e quelle che adesso stanno lacerando la nostra quotidianità, pensiamo alla guerra prima in Afghanistan, adesso in Ucraina. Non possiamo rimanere indifferenti. Il titolo Torniamo a riveder le stelle sintetizza il motivo che ci ha acceso il cuore quando abbiamo pensato di invitare Alessandro D’Avenia, autore che stimiamo molto e che sa parlare ai giovani e agli adulti. Per noi è un onore poter ospitare nuovamente D’Avenia, con lui, già dieci anni fa organizzammo l’evento indimenticabile Il meglio di te e siamo certi che anche questa volta rimarremo felicemente colpiti dalle sue parole".]]>
Torniamo a riveder le stelle

A dieci giorni dallo spettacolo-incontro dal titolo Torniamo a riveder le stelle con Alessandro D’Avenia, noto scrittore, insegnante e sceneggiatore di alcuni film tratti dai suoi stessi libri, è già al completo il Teatro Lyrick di Assisi che ospiterà questo evento, molto atteso da giovani e adulti, in calendario venerdì 18 marzo, alle ore 20.45. L’ingresso è a offerta, con Green Pass rafforzato, ma per coloro che non potranno assistere in presenza, lo spettacolo sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social de La Voce e di Umbria Radio InBlu. Sul palco del Lyrick con Alessandro D’Avenia saliranno docenti e alunni, si susseguiranno gli artisti Massimiliano Cremona (voce e chitarra), Valter Ferrero e Andrea Mezzetti (chitarre classiche), Michael Baruffa (chitarra e voce), accompagnati dai giovani musicisti e coristi. L’evento, promosso da don Francesco Buono, sacerdote diocesano di Perugia da sempre impegnato nell’educazione-formazione della gioventù, insieme alla giornalista Floriana Lenti e ad altri generosi volontari, vede la collaborazione-coinvolgimento della Pastorale giovanile regionale e del Coordinamento Oratori Umbri della Ceu. Significativa la presenza tra il pubblico di alunni e insegnanti di alcune scuole del territorio (Istituto Comprensivo Perugia 6 Medie di Castel del Piano, Scuola Media Statale di Ripa, Scuola Elementare Statale Aldo Capitini di San Mariano, Liceo Scientifico Alessi, Liceo Scientifico Galilei, Liceo Classico Mariotti di Perugia), come anche la partecipazione dei sindaci di Perugia, Andrea Romizi, e di Assisi, Stefania Proietti, del presidente della Ceu, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, e del vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, monsignor Marco Salvi, insieme ai responsabili e animatori delle equipe di pastorale giovanile e d’oratorio regionali e diocesani.

Torniamo a riveder le stelle, un momento di grande bellezza per stupire e riflettere

"Mentre stiamo vivendo l’orrore del brutto di una guerra -commentano i promotori- l’obiettivo di questa serata è vivere un momento culturale di grande bellezza che possa far stupire e riflettere contemporaneamente. E’ importante risanare le ferite che ha creato la pandemia e quelle che adesso stanno lacerando la nostra quotidianità, pensiamo alla guerra prima in Afghanistan, adesso in Ucraina. Non possiamo rimanere indifferenti. Il titolo Torniamo a riveder le stelle sintetizza il motivo che ci ha acceso il cuore quando abbiamo pensato di invitare Alessandro D’Avenia, autore che stimiamo molto e che sa parlare ai giovani e agli adulti. Per noi è un onore poter ospitare nuovamente D’Avenia, con lui, già dieci anni fa organizzammo l’evento indimenticabile Il meglio di te e siamo certi che anche questa volta rimarremo felicemente colpiti dalle sue parole".]]>
Emergenza Ucraina: le Chiese dell’Umbria aderiscono alla Colletta promossa dalla Cei e da Caritas Italiana https://www.lavoce.it/emergenza-ucraina-le-chiese-dellumbria-aderiscono-alla-colletta-promossa-dalla-cei-e-da-caritas-italiana/ Fri, 04 Mar 2022 12:41:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65388 Emergenza Ucraina

Anche le Chiese dell’Umbria aderiscono alla Colletta per l'Ucraina promossa dalla Cei e da Caritas Italiana. Un appello, lanciato attraverso una lettera firmata dai vescovi della nostra regione, del quale riportiamo il testo integrale. La Quaresima 2022 cade in un tempo nel quale gli effetti economici e sociali della pandemia vanno a sommarsi con l'immensa tragedia della guerra in terra Ucraina, che tocca il cuore e l'identità spirituale dell'intera Europa. Fin dal primo giorno del conflitto, le Chiese umbre, attraverso le Caritas diocesane, hanno costituito un tavolo regionale per il coordinamento degli interventi, in rete con Caritas Italiana, Caritas Europa e Caritas Internationalis, e sono impegnate a sostenere attivamente anche le locali associazioni degli ucraini per la raccolta di generi di prima necessità da inviare immediatamente nelle zone di guerra. Ogni Caritas ha inoltre attivato linee telefoniche dedicate all'emergenza umanitaria e chiede a chi ne ha la possibilità di segnalare abitazioni libere o altri spazi adeguati, che verranno ad aggiungersi ai centri di accoglienza diocesani già attivi. Di fronte a tanto male, sentiamo l’urgenza di farci prossimi nella carità di Cristo alle sorelle e ai fratelli ucraini, sia a quanti sono in Italia che a tutti quelli che vi stanno giungendo come profughi alla ricerca di nuova speranza e sicurezza. Raccogliendo responsabilmente l’appello che sgorga dalla ferita di sangue della terra Ucraina, come Pastori delle Chiese che sono in Umbria vi invitiamo ad aderire, in particolare nella terza Domenica di Quaresima, 20 marzo, alla Colletta Pro Ucrainau promossa dalla CEI e da Caritas Italiana. Apriamo le nostre case e i nostri luoghi di incontro per accogliere, sostenere, accompagnare e consolare le lacrime che solcano i volti di donne e bambini spaventati dalle immagini di morte generate da una guerra che sta spaccando e dividendo migliaia di famiglie. Questo è un tempo da guardare con gli occhi del Risorto, perché nel nostro cuore e nelle nostre scelte trovi posto non odio e risentimento ma pace e misericordia.

Assisi, 4 marzo 2022

I Vescovi dell’Umbria]]>
Emergenza Ucraina

Anche le Chiese dell’Umbria aderiscono alla Colletta per l'Ucraina promossa dalla Cei e da Caritas Italiana. Un appello, lanciato attraverso una lettera firmata dai vescovi della nostra regione, del quale riportiamo il testo integrale. La Quaresima 2022 cade in un tempo nel quale gli effetti economici e sociali della pandemia vanno a sommarsi con l'immensa tragedia della guerra in terra Ucraina, che tocca il cuore e l'identità spirituale dell'intera Europa. Fin dal primo giorno del conflitto, le Chiese umbre, attraverso le Caritas diocesane, hanno costituito un tavolo regionale per il coordinamento degli interventi, in rete con Caritas Italiana, Caritas Europa e Caritas Internationalis, e sono impegnate a sostenere attivamente anche le locali associazioni degli ucraini per la raccolta di generi di prima necessità da inviare immediatamente nelle zone di guerra. Ogni Caritas ha inoltre attivato linee telefoniche dedicate all'emergenza umanitaria e chiede a chi ne ha la possibilità di segnalare abitazioni libere o altri spazi adeguati, che verranno ad aggiungersi ai centri di accoglienza diocesani già attivi. Di fronte a tanto male, sentiamo l’urgenza di farci prossimi nella carità di Cristo alle sorelle e ai fratelli ucraini, sia a quanti sono in Italia che a tutti quelli che vi stanno giungendo come profughi alla ricerca di nuova speranza e sicurezza. Raccogliendo responsabilmente l’appello che sgorga dalla ferita di sangue della terra Ucraina, come Pastori delle Chiese che sono in Umbria vi invitiamo ad aderire, in particolare nella terza Domenica di Quaresima, 20 marzo, alla Colletta Pro Ucrainau promossa dalla CEI e da Caritas Italiana. Apriamo le nostre case e i nostri luoghi di incontro per accogliere, sostenere, accompagnare e consolare le lacrime che solcano i volti di donne e bambini spaventati dalle immagini di morte generate da una guerra che sta spaccando e dividendo migliaia di famiglie. Questo è un tempo da guardare con gli occhi del Risorto, perché nel nostro cuore e nelle nostre scelte trovi posto non odio e risentimento ma pace e misericordia.

Assisi, 4 marzo 2022

I Vescovi dell’Umbria]]>
Il vescovo emerito di Perugia Giuseppe Chiaretti è tornato alla Casa del Padre. Sabato mattina il funerale https://www.lavoce.it/il-vescovo-emerito-di-perugia-giuseppe-chiaretti-e-tornato-alla-casa-del-padre/ https://www.lavoce.it/il-vescovo-emerito-di-perugia-giuseppe-chiaretti-e-tornato-alla-casa-del-padre/#comments Thu, 02 Dec 2021 14:25:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63471

Monsignor Giuseppe Chiaretti è tornato alla Casa del Padre. Il presule, è deceduto oggi giovedì 2 dicembre alle ore 13.20 presso la Rsa Fontenuovo di Perugia. Era nato a Leonessa in provincia di Rieti, già Diocesi di Spoleto, il 19 aprile 1933, e ordinato presbitero l’8 dicembre 1955. Consacrato vescovo dal cardinale Sebastiano Baggio, nella cattedrale di Spoleto, il 15 maggio 1983, ed è stato il primo pastore della nuova diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, eretta da Giovanni Paolo II con decreto del 30 settembre 1986. Nel 1995, era passato alla sede arcivescovile metropolitana di Perugia-Città della Pieve dove aveva fatto solenne ingresso il 28 gennaio 1996. Nel maggio 2005, fu poi nominato vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Monsignor Chiaretti, aveva concluso il suo ministero episcopale, il 16 luglio 2009, giorno in cui papa Benedetto XVI accettò le sue dimissioni per raggiunti limiti d’età nominando suo successore monsignor Gualtiero Bassetti.

Il cordoglio del cardinale Bassetti

Il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, esprime sentite condoglianze ed è vicino con la preghiera alla sorella di monsignor Chiaretti, Piera, e a tutti i familiari. Il cardinale, anche poche sere fa aveva fatto visita al suo predecessore unendosi a lui in preghiera. Tutta la diocesi si unisce alla preghiera di suffragio per il vescovo Chiaretti.

Sabato mattina il rito funebre

La salma sarà esposta oggi giovedì 2 dicembre dalle ore 19 alle ore 21 e venerdì 3 dicembre dalle 8 alle ore 22 con Veglia di preghiera alle ore 21 nella cappella di Sant'Onofrio interna alla Cattedrale di San Lorenzo in Perugia. Il funerale avrà luogo nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia sabato 4 dicembre 2021 alle ore 10, presieduto dall'arcivescovo card. Gualtiero Bassetti. La tumulazione avverrà nella Cattedrale di San Benedetto del Tronto , dove è stato primo Vescovo, a partire dalle ore 15 sempre di sabato 4 dicembre, con celebrazione presieduta dal vescovo Carlo Bresciani. [gallery td_select_gallery_slide="slide" columns="2" ids="63749,63748,63494,63493"]

Il cordoglio della Conferenza episcopale umbra

La Conferenza Episcopale Umbra ricorda con ammirazione e gratitudine il lungo ministero episcopale dell’arcivescovo Giuseppe Chiaretti nella diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto prima e di Perugia-Città della Pieve poi, facendo memoria anche del suo servizio alle Chiese che sono in Italia come vice presidente della Conferenza episcopale italiana e a quelle umbre come presidente della Conferenza episcopale regionale. «Uomo di fede e di cultura, sapiente educatore – ricorda l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu mons. Renato Boccardo -, lascia un segno indelebile in coloro che sono stati suoi alunni e collaboratori, così come nelle parrocchie che lo hanno avuto come pastore e nella diocesi di Spoleto tutta che ha servito come Vicario generale dell’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti».

Il cordoglio delle istituzioni

Dal Comune di Perugia

E’ un giorno triste per la comunità perugina per la notizia della scomparsa di Monsignor Giuseppe Chiaretti, già Vescovo dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve. “Apprendiamo con dolore della scomparsa di Monsignor Chiaretti – commentano il sindaco Andrea Romizi e tutti i componenti dell’Amministrazione comunale – per tanti anni guida spirituale della nostra comunità e punto di riferimento per i fedeli. Lo ricordiamo con stima ed affetto per l’instancabile opera prestata nei confronti della nostra città, sempre con passione, modi pacati e gentili. Chiaretti ha amato Perugia e la sua gente, riservando un gesto di attenzione a chi aveva più bisogno ed agli ultimi, affinché non si sentissero mai soli. Con lui se ne va un pezzo importante della nostra storia”.

Dall'Anci Umbria

“E’ con profondo dolore che apprendo la notizia della scomparsa di Monsignor Giuseppe Chiaretti e a nome di Anci Umbria, di tutti i Sindaci, esprimo cordoglio per il lutto che ha colpito la Chiesa umbra”: è quanto afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini. “Siamo molto vicini ai familiari di Monsignor Chiaretti, che ricordiamo con grande riconoscenza per l'apporto che ha saputo dare a tutti i fedeli e per essere stato una guida preziosa per le nostre comunità”.

Dalla presidente Tesei e Giunta regionale

“Ho appreso con grande tristezza la notizia della morte di Monsignor Giuseppe Chiaretti. Vorrei esprimere il mio personale e profondo cordoglio, e quello di tutta la Giunta regionale, per il lutto che ha colpito la ‘chiesa umbra’”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che ha voluto manifestare “grande vicinanza” ai familiari di Monsignor Chiaretti ed alla comunità cattolica umbra che “con lui perde un instancabile testimone della missione evangelica e pastorale. Un pensiero particolare va all’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, di cui Monsignor Chiaretti è stato per molti anni preziosa guida”.

Dal Consiglio regionale

Il presidente Marco Squarta ed i vice presidenti Paola Fioroni e Michele Bettarelli esprimono il cordoglio dell'Assemblea legislativa per la morte del vescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti. Il Presule viene ricordato come “persona di alta cultura, dallo sguardo buono e coinvolgente, sempre vicino al suo popolo. La sua straordinaria attività pastorale – è scritto nella nota - lascia un segno indelebile non solo nelle molte comunità della nostra regione che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne le sue straordinarie qualità, ma anche nella Conferenza episcopale italiana dove ha ricoperto, in passato, il ruolo di vice presidente”.

Dalla Camera di Commercio dell'Umbria

La Camera di Commercio dell’Umbria, nella persona del suo presidente Giorgio Mencaroni, si stringe commossa nel ricordo di monsignor Giuseppe Chiaretti che si è spento ieri a Perugia. “La sua straordinaria attività pastorale lungo 66 anni di sacerdozio lascia un segno indelebile. Quanti lo hanno conosciuto – ha sottolineato Mencaroni - ne ricordano la lucida intelligenza, il carattere mite, umile e la grande cultura mai ostentata. In quella che è stata la Camera di Commercio di Perugia monsignor Chiaretti era solito passare ogni anno sotto le feste natalizie per un incontro col personale e uno scambio di auguri: in tali occasioni aveva sempre una parola di conforto e di speranza per tutti, anche per i non credenti”.  ]]>

Monsignor Giuseppe Chiaretti è tornato alla Casa del Padre. Il presule, è deceduto oggi giovedì 2 dicembre alle ore 13.20 presso la Rsa Fontenuovo di Perugia. Era nato a Leonessa in provincia di Rieti, già Diocesi di Spoleto, il 19 aprile 1933, e ordinato presbitero l’8 dicembre 1955. Consacrato vescovo dal cardinale Sebastiano Baggio, nella cattedrale di Spoleto, il 15 maggio 1983, ed è stato il primo pastore della nuova diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, eretta da Giovanni Paolo II con decreto del 30 settembre 1986. Nel 1995, era passato alla sede arcivescovile metropolitana di Perugia-Città della Pieve dove aveva fatto solenne ingresso il 28 gennaio 1996. Nel maggio 2005, fu poi nominato vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Monsignor Chiaretti, aveva concluso il suo ministero episcopale, il 16 luglio 2009, giorno in cui papa Benedetto XVI accettò le sue dimissioni per raggiunti limiti d’età nominando suo successore monsignor Gualtiero Bassetti.

Il cordoglio del cardinale Bassetti

Il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, esprime sentite condoglianze ed è vicino con la preghiera alla sorella di monsignor Chiaretti, Piera, e a tutti i familiari. Il cardinale, anche poche sere fa aveva fatto visita al suo predecessore unendosi a lui in preghiera. Tutta la diocesi si unisce alla preghiera di suffragio per il vescovo Chiaretti.

Sabato mattina il rito funebre

La salma sarà esposta oggi giovedì 2 dicembre dalle ore 19 alle ore 21 e venerdì 3 dicembre dalle 8 alle ore 22 con Veglia di preghiera alle ore 21 nella cappella di Sant'Onofrio interna alla Cattedrale di San Lorenzo in Perugia. Il funerale avrà luogo nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia sabato 4 dicembre 2021 alle ore 10, presieduto dall'arcivescovo card. Gualtiero Bassetti. La tumulazione avverrà nella Cattedrale di San Benedetto del Tronto , dove è stato primo Vescovo, a partire dalle ore 15 sempre di sabato 4 dicembre, con celebrazione presieduta dal vescovo Carlo Bresciani. [gallery td_select_gallery_slide="slide" columns="2" ids="63749,63748,63494,63493"]

Il cordoglio della Conferenza episcopale umbra

La Conferenza Episcopale Umbra ricorda con ammirazione e gratitudine il lungo ministero episcopale dell’arcivescovo Giuseppe Chiaretti nella diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto prima e di Perugia-Città della Pieve poi, facendo memoria anche del suo servizio alle Chiese che sono in Italia come vice presidente della Conferenza episcopale italiana e a quelle umbre come presidente della Conferenza episcopale regionale. «Uomo di fede e di cultura, sapiente educatore – ricorda l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu mons. Renato Boccardo -, lascia un segno indelebile in coloro che sono stati suoi alunni e collaboratori, così come nelle parrocchie che lo hanno avuto come pastore e nella diocesi di Spoleto tutta che ha servito come Vicario generale dell’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti».

Il cordoglio delle istituzioni

Dal Comune di Perugia

E’ un giorno triste per la comunità perugina per la notizia della scomparsa di Monsignor Giuseppe Chiaretti, già Vescovo dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve. “Apprendiamo con dolore della scomparsa di Monsignor Chiaretti – commentano il sindaco Andrea Romizi e tutti i componenti dell’Amministrazione comunale – per tanti anni guida spirituale della nostra comunità e punto di riferimento per i fedeli. Lo ricordiamo con stima ed affetto per l’instancabile opera prestata nei confronti della nostra città, sempre con passione, modi pacati e gentili. Chiaretti ha amato Perugia e la sua gente, riservando un gesto di attenzione a chi aveva più bisogno ed agli ultimi, affinché non si sentissero mai soli. Con lui se ne va un pezzo importante della nostra storia”.

Dall'Anci Umbria

“E’ con profondo dolore che apprendo la notizia della scomparsa di Monsignor Giuseppe Chiaretti e a nome di Anci Umbria, di tutti i Sindaci, esprimo cordoglio per il lutto che ha colpito la Chiesa umbra”: è quanto afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini. “Siamo molto vicini ai familiari di Monsignor Chiaretti, che ricordiamo con grande riconoscenza per l'apporto che ha saputo dare a tutti i fedeli e per essere stato una guida preziosa per le nostre comunità”.

Dalla presidente Tesei e Giunta regionale

“Ho appreso con grande tristezza la notizia della morte di Monsignor Giuseppe Chiaretti. Vorrei esprimere il mio personale e profondo cordoglio, e quello di tutta la Giunta regionale, per il lutto che ha colpito la ‘chiesa umbra’”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che ha voluto manifestare “grande vicinanza” ai familiari di Monsignor Chiaretti ed alla comunità cattolica umbra che “con lui perde un instancabile testimone della missione evangelica e pastorale. Un pensiero particolare va all’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, di cui Monsignor Chiaretti è stato per molti anni preziosa guida”.

Dal Consiglio regionale

Il presidente Marco Squarta ed i vice presidenti Paola Fioroni e Michele Bettarelli esprimono il cordoglio dell'Assemblea legislativa per la morte del vescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti. Il Presule viene ricordato come “persona di alta cultura, dallo sguardo buono e coinvolgente, sempre vicino al suo popolo. La sua straordinaria attività pastorale – è scritto nella nota - lascia un segno indelebile non solo nelle molte comunità della nostra regione che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne le sue straordinarie qualità, ma anche nella Conferenza episcopale italiana dove ha ricoperto, in passato, il ruolo di vice presidente”.

Dalla Camera di Commercio dell'Umbria

La Camera di Commercio dell’Umbria, nella persona del suo presidente Giorgio Mencaroni, si stringe commossa nel ricordo di monsignor Giuseppe Chiaretti che si è spento ieri a Perugia. “La sua straordinaria attività pastorale lungo 66 anni di sacerdozio lascia un segno indelebile. Quanti lo hanno conosciuto – ha sottolineato Mencaroni - ne ricordano la lucida intelligenza, il carattere mite, umile e la grande cultura mai ostentata. In quella che è stata la Camera di Commercio di Perugia monsignor Chiaretti era solito passare ogni anno sotto le feste natalizie per un incontro col personale e uno scambio di auguri: in tali occasioni aveva sempre una parola di conforto e di speranza per tutti, anche per i non credenti”.  ]]>
https://www.lavoce.it/il-vescovo-emerito-di-perugia-giuseppe-chiaretti-e-tornato-alla-casa-del-padre/feed/ 1
Presentato il III Rapporto Caritas sulle povertà in Umbria https://www.lavoce.it/presentato-il-iii-rapporto-caritas-sulle-poverta-in-umbria/ Wed, 10 Nov 2021 13:41:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63054 III Rapporto Caritas sulle povertà in Umbria

In vista della V Giornata Mondiale dei Poveri indetta da Papa Francesco e a due giorni dall’incontro dello stesso pontefice con un gruppo di poveri nella basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, presso la sala conferenze del Museo Diocesano e Capitolare di Terni, è stato presentato il III Rapporto Caritas sulle povertà in Umbria 2020, alla presenza di monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, presidente della Conferenza Episcopale Umbra (Ceu) e delegato per il servizio della carità, di monsignor Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia, di professor Marcello Rinaldi delegato regionale della Caritas, di Velia Sartoretti volontaria Caritas che ha raccolto ed elaborato i dati per TeamDev, del professor Pierluigi Grasselli, economista. I dati raccolti nei Centri di Ascolto Caritas delle otto diocesi umbre evidenziano come la povertà abbia sempre più natura strutturale e si caratterizzi da tempo per una elevata quota di famiglie in stato di povertà assoluta.

I dati del rapporto

In totale i richiedenti aiuto nel 2020 sono stati 3.516, di cui 1.868 donne e 1648 uomini. Gli stranieri aiutati sono stati 1831. La pandemia ha aggravato la situazione, mostrando le carenze del sistema e inasprendo le disuguaglianze. Lo confermano i dati del Rapporto con 782 nuove persone richiedenti aiuto a causa dagli effetti del Covid 19, e con una forte presenza di italiani. Il rapporto mostra come stia cambiando la composizione dei poveri con la presenza di disoccupati (669), ma anche quella degli occupati (585), che dunque rappresentano lavoratori poveri quando un lavoro non adeguatamente retribuito può non preservare dalla povertà. Informazioni di grande rilievo sono quelle riguardanti la qualità e la frequenza dei bisogni: su un totale di 7830 richieste di aiuto, l’incidenza più elevata riguarda i bisogni strettamente collegati ad una condizione di povertà, quali i sussidi economici o altre tipologie di beni o servizi (35,9%), seguiti dalla richiesta di occupazione (29,1%), dai bisogni legati alla famiglia (8,7%), alla casa (8,2%), all’immigrazione (5,5%), alla salute (4,6%). Questa matrice dei bisogni mostra la multidimensionalità della povertà, e la conseguente necessità di una molteplicità di interventi. Tra i problemi, si propongono quelli legati al pagamento di un affitto, per 1.771 assistiti; oppure alla presenza di figli minori conviventi per 984 richiedenti che manifesta la rilevanza che può assumere il problema della povertà minorile. La Caritas ha accresciuto in misura rilevante il volume degli interventi, ed anche la loro articolazione, introducendo innovazioni nelle modalità erogative. Nel 2020 sono stati effettuati dalle Caritas diocesane 77.014 interventi di cui 4472 per beni e servizi materiali (tra cui compaiono empori e market solidali, viveri, mensa e vestiario); 15.436 per l’alloggio; 11.132 per l’ascolto; 2897 per sussidi economici; 930 per il coinvolgimento di enti o associazioni; 750 per lavoro; 441 per consulenza professionale; 433 per orientamento; 207 per la sanità; 52 per la scuola e 12 per servizi socio-assistenziali. In tutte queste direzioni, le Caritas operano spesso in rete con altri attori, pubblici e privati.

Lavorare in rete

In tal senso, gli interventi di monsignor Boccardo, monsignor Piemontese e del professor Grasselli hanno evidenziato la necessità per la regione Umbria di superare i campanilismi, di lavorare in rete, per far sì che la voce a sostegno dei poveri sia più chiara e decisa. "Dietro i numeri che oggi presentiamo -ha detto in particolare monsignor Boccardo- ci sono tante storie di vita e di sofferenza, c’è un popolo che sperimenta la fatica dell’oggi e la paura del domani. Solo insieme, istituzioni civili e religiose, associazioni e terzo settore, riusciremo a produrre qualcosa per introdurre nella società germi di bene che contrastino i germi del male così diffusi oggi". "Una pluralità di politiche, da coordinare -ha auspicato il professor Grasselli- per raccogliere le informazioni necessarie, sfruttare le sinergie potenziali, monitorare i risultati conseguiti.  Per realizzare al meglio questo processo può attuarsi un approccio di welfare responsabile, che implichi il coinvolgimento coordinato di tutti gli attori del welfare locale". Il III Rapporto Caritas sulle povertà in Umbria, contenente i dati sulla povertà suddivisi anche per singole diocesi, è consultabile on line al seguente link: http://www.caritasorvietotodi.it/caritaswp/poverta/index.html

L'approfondimento di Umbria Radio InBlu

Sul rapporto Caritas, Francesco Carlini ed Elisabetta Lomoro hanno raccolto alcune interviste trasmesse da Umbria Radio InBlu nel programma di approfondimento XL News (ascolta il podcast). ]]>
III Rapporto Caritas sulle povertà in Umbria

In vista della V Giornata Mondiale dei Poveri indetta da Papa Francesco e a due giorni dall’incontro dello stesso pontefice con un gruppo di poveri nella basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, presso la sala conferenze del Museo Diocesano e Capitolare di Terni, è stato presentato il III Rapporto Caritas sulle povertà in Umbria 2020, alla presenza di monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, presidente della Conferenza Episcopale Umbra (Ceu) e delegato per il servizio della carità, di monsignor Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia, di professor Marcello Rinaldi delegato regionale della Caritas, di Velia Sartoretti volontaria Caritas che ha raccolto ed elaborato i dati per TeamDev, del professor Pierluigi Grasselli, economista. I dati raccolti nei Centri di Ascolto Caritas delle otto diocesi umbre evidenziano come la povertà abbia sempre più natura strutturale e si caratterizzi da tempo per una elevata quota di famiglie in stato di povertà assoluta.

I dati del rapporto

In totale i richiedenti aiuto nel 2020 sono stati 3.516, di cui 1.868 donne e 1648 uomini. Gli stranieri aiutati sono stati 1831. La pandemia ha aggravato la situazione, mostrando le carenze del sistema e inasprendo le disuguaglianze. Lo confermano i dati del Rapporto con 782 nuove persone richiedenti aiuto a causa dagli effetti del Covid 19, e con una forte presenza di italiani. Il rapporto mostra come stia cambiando la composizione dei poveri con la presenza di disoccupati (669), ma anche quella degli occupati (585), che dunque rappresentano lavoratori poveri quando un lavoro non adeguatamente retribuito può non preservare dalla povertà. Informazioni di grande rilievo sono quelle riguardanti la qualità e la frequenza dei bisogni: su un totale di 7830 richieste di aiuto, l’incidenza più elevata riguarda i bisogni strettamente collegati ad una condizione di povertà, quali i sussidi economici o altre tipologie di beni o servizi (35,9%), seguiti dalla richiesta di occupazione (29,1%), dai bisogni legati alla famiglia (8,7%), alla casa (8,2%), all’immigrazione (5,5%), alla salute (4,6%). Questa matrice dei bisogni mostra la multidimensionalità della povertà, e la conseguente necessità di una molteplicità di interventi. Tra i problemi, si propongono quelli legati al pagamento di un affitto, per 1.771 assistiti; oppure alla presenza di figli minori conviventi per 984 richiedenti che manifesta la rilevanza che può assumere il problema della povertà minorile. La Caritas ha accresciuto in misura rilevante il volume degli interventi, ed anche la loro articolazione, introducendo innovazioni nelle modalità erogative. Nel 2020 sono stati effettuati dalle Caritas diocesane 77.014 interventi di cui 4472 per beni e servizi materiali (tra cui compaiono empori e market solidali, viveri, mensa e vestiario); 15.436 per l’alloggio; 11.132 per l’ascolto; 2897 per sussidi economici; 930 per il coinvolgimento di enti o associazioni; 750 per lavoro; 441 per consulenza professionale; 433 per orientamento; 207 per la sanità; 52 per la scuola e 12 per servizi socio-assistenziali. In tutte queste direzioni, le Caritas operano spesso in rete con altri attori, pubblici e privati.

Lavorare in rete

In tal senso, gli interventi di monsignor Boccardo, monsignor Piemontese e del professor Grasselli hanno evidenziato la necessità per la regione Umbria di superare i campanilismi, di lavorare in rete, per far sì che la voce a sostegno dei poveri sia più chiara e decisa. "Dietro i numeri che oggi presentiamo -ha detto in particolare monsignor Boccardo- ci sono tante storie di vita e di sofferenza, c’è un popolo che sperimenta la fatica dell’oggi e la paura del domani. Solo insieme, istituzioni civili e religiose, associazioni e terzo settore, riusciremo a produrre qualcosa per introdurre nella società germi di bene che contrastino i germi del male così diffusi oggi". "Una pluralità di politiche, da coordinare -ha auspicato il professor Grasselli- per raccogliere le informazioni necessarie, sfruttare le sinergie potenziali, monitorare i risultati conseguiti.  Per realizzare al meglio questo processo può attuarsi un approccio di welfare responsabile, che implichi il coinvolgimento coordinato di tutti gli attori del welfare locale". Il III Rapporto Caritas sulle povertà in Umbria, contenente i dati sulla povertà suddivisi anche per singole diocesi, è consultabile on line al seguente link: http://www.caritasorvietotodi.it/caritaswp/poverta/index.html

L'approfondimento di Umbria Radio InBlu

Sul rapporto Caritas, Francesco Carlini ed Elisabetta Lomoro hanno raccolto alcune interviste trasmesse da Umbria Radio InBlu nel programma di approfondimento XL News (ascolta il podcast). ]]>