cattedrale Perugia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/cattedrale-perugia/ Settimanale di informazione regionale Fri, 31 May 2024 09:22:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg cattedrale Perugia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/cattedrale-perugia/ 32 32 Corpus Domini. L’arcivescovo Maffeis: “ci porta ad andare contro mano” https://www.lavoce.it/corpus-domini-larcivescovo-maffeis-ci-porta-ad-andare-contro-mano/ https://www.lavoce.it/corpus-domini-larcivescovo-maffeis-ci-porta-ad-andare-contro-mano/#respond Fri, 31 May 2024 09:22:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76453 La processione del Coprus Domini con l'arcivescovo in primo piano in piazza con le confraternite e intorno la gente

Domenica 2 giugno la Chiesa celebra la Solennità del Corpus Domini: a Perugia, alle ore 10, messa nella cattedrale di San Lorenzo, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis (che alle ore 17.30 celebrerà nella Concattedrale di Città della Pieve); a seguire, la processione risalente al secolo XIV, una delle più antiche, partecipate e sentite della città, dalla Cattedrale alla basilica di San Domenico, sostando in preghiera anche davanti alle sedi delle Istituzioni civili.

La processione

Si ha memoria storica di questa processione dal 1378, a seguito di un “provvedimento pubblico” delle autorità civili e religiose della città (cfr. Cronaca di P. Pellini) che stabilì anche il percorso. Oggi è animata da diverse Confraternite, tra cui quella del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello, oltre che da una rappresentanza dei Cavalieri degli Ordini di Malta e del Santo Sepolcro.

La solennità fu istituita da papa Urbano IV

La comunità cristiana perugina è da sempre molto legata a questa solennità, istituita da papa Urbano IV, morto nella vicina Deruta il 2 ottobre 1264 e sepolto nella cattedrale di San Lorenzo. Circa due mesi prima della morte, l’11 agosto 1264, Urbano IV istituì ufficialmente la solennità del Corpus Domini con la bolla Transiturus de hoc mundo, a seguito del “particolare miracolo eucaristico” avvenuto a Bolsena l’anno precedente. La popolarità di questa festa, che manifesta pubblicamente la fede del popolo cristiano nel Santissimo Sacramento, è cresciuta con il Concilio di Trento (1545-1563), quando si sono diffuse le processioni eucaristiche e il culto eucaristico al di fuori della messa.

La “cartolina" dell'arcivescovo Maffeis

L’Arcivescovo, nell’invitare i fedeli a questa solennità, dedica la “cartolina” dell’ultima Newsletter diocesana, scaricabile al link: Newsletter n.12 del 30/05/2024 (diocesi.perugia.it), alla festa del Corpus Domini che «ci porta – scrive – ad andare contromano. Siamo soliti, infatti, partire dalle nostre case per convergere in chiesa; la processione, che da secoli caratterizza questa giornata, va invece in senso inverso: dalla chiesa alle case. È proprio questa direzione – prosegue mons. Maffeis – quella che fa sì che il nostro venire a prendere parte all’Eucaristia non si risolva in un fatto puramente privato, ma raggiunga la sua piena efficacia nel ritorno. Chi si lascia plasmare dall’Eucaristia vince il pericolo di smarrirsi in quell’ateismo pratico, che spegne la vita nell’indifferenza. L’Eucaristia ci porta alla fedeltà al Vangelo, alla capacità di non perdere la speranza, alla fraternità che sa farsi carità; ci rende Chiesa che non gioca in difesa, ma fa il primo passo, va incontro, si fa prossima…». R. L.]]>
La processione del Coprus Domini con l'arcivescovo in primo piano in piazza con le confraternite e intorno la gente

Domenica 2 giugno la Chiesa celebra la Solennità del Corpus Domini: a Perugia, alle ore 10, messa nella cattedrale di San Lorenzo, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis (che alle ore 17.30 celebrerà nella Concattedrale di Città della Pieve); a seguire, la processione risalente al secolo XIV, una delle più antiche, partecipate e sentite della città, dalla Cattedrale alla basilica di San Domenico, sostando in preghiera anche davanti alle sedi delle Istituzioni civili.

La processione

Si ha memoria storica di questa processione dal 1378, a seguito di un “provvedimento pubblico” delle autorità civili e religiose della città (cfr. Cronaca di P. Pellini) che stabilì anche il percorso. Oggi è animata da diverse Confraternite, tra cui quella del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello, oltre che da una rappresentanza dei Cavalieri degli Ordini di Malta e del Santo Sepolcro.

La solennità fu istituita da papa Urbano IV

La comunità cristiana perugina è da sempre molto legata a questa solennità, istituita da papa Urbano IV, morto nella vicina Deruta il 2 ottobre 1264 e sepolto nella cattedrale di San Lorenzo. Circa due mesi prima della morte, l’11 agosto 1264, Urbano IV istituì ufficialmente la solennità del Corpus Domini con la bolla Transiturus de hoc mundo, a seguito del “particolare miracolo eucaristico” avvenuto a Bolsena l’anno precedente. La popolarità di questa festa, che manifesta pubblicamente la fede del popolo cristiano nel Santissimo Sacramento, è cresciuta con il Concilio di Trento (1545-1563), quando si sono diffuse le processioni eucaristiche e il culto eucaristico al di fuori della messa.

La “cartolina" dell'arcivescovo Maffeis

L’Arcivescovo, nell’invitare i fedeli a questa solennità, dedica la “cartolina” dell’ultima Newsletter diocesana, scaricabile al link: Newsletter n.12 del 30/05/2024 (diocesi.perugia.it), alla festa del Corpus Domini che «ci porta – scrive – ad andare contromano. Siamo soliti, infatti, partire dalle nostre case per convergere in chiesa; la processione, che da secoli caratterizza questa giornata, va invece in senso inverso: dalla chiesa alle case. È proprio questa direzione – prosegue mons. Maffeis – quella che fa sì che il nostro venire a prendere parte all’Eucaristia non si risolva in un fatto puramente privato, ma raggiunga la sua piena efficacia nel ritorno. Chi si lascia plasmare dall’Eucaristia vince il pericolo di smarrirsi in quell’ateismo pratico, che spegne la vita nell’indifferenza. L’Eucaristia ci porta alla fedeltà al Vangelo, alla capacità di non perdere la speranza, alla fraternità che sa farsi carità; ci rende Chiesa che non gioca in difesa, ma fa il primo passo, va incontro, si fa prossima…». R. L.]]>
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‘Isola San Lorenzo’, fede e arte al centro dell’estate nel complesso monumentale della Cattedrale https://www.lavoce.it/isola-san-lorenzo-fede-e-arte-al-centro-dellestate-nel-complesso-monumentale-della-cattedrale/ https://www.lavoce.it/isola-san-lorenzo-fede-e-arte-al-centro-dellestate-nel-complesso-monumentale-della-cattedrale/#respond Thu, 27 Jul 2023 11:06:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=72713 iniziative isola san lorenzo

Fede e arte al centro delle iniziative dell’estate organizzate da Isola San Lorenzo, presso il complesso della Cattedrale di Perugia. A cominciare dall'esposizione del reliquiario del Santo Anello, visibile fino al 28 luglio nel Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo. Dallo scorso marzo, il capolavoro dell’oreficeria rinascimentale è presente in una sala del Museo, in occasione della Mostra dedicata al Perugino, presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, nell’anno del V Centenario della morte del grande maestro umbro, con il ritorno temporaneo dalla Francia a Perugia, dopo duecentoventicinque anni, del dipinto dello Sposalizio della Vergine: una delle opere più note del Perugino, commissionata dai Canonici della Cattedrale nel 1504, era collocata sull’altare della Cappella del Santo Anello fino alla requisizione napoleonica del 1798.

La calata

Dal 29 al 30 luglio il Santo Anello sarà esposto in Cattedrale, alla venerazione dei fedeli, per poi essere ricollocato nell’antica cassaforte posta al di sopra dell’altare dell’omonima cappella, e nuovamente esposto il prossimo 12 settembre, festa della Madonna delle Grazie, con la sua suggestiva e tradizionale calata (un sistema meccanico che consente al reliquiario di essere posizionato al piano dell’altare della cappella).

Questo rito, animato dai membri della Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Santo Anello, è in calendario sabato 29, alle ore 17.30, e domenica 30, al termine della messa delle ore 18.

Le visite guidate serali

Il Museo del Capitolo, completamente riallestito in occasione dei cento anni dalla fondazione (1923-2023), nella sera di sabato 29 luglio, promuove delle visite guidate in cattedrale (aperta di notte in via straordinaria) con la finalità di far ripercorrere al visitatore la memoria del Santo Anello in un avvincente racconto fatto di storia, leggenda, fede e devozione, dal suo arrivo rocambolesco al dono sacro alla città, annunciano gli organizzatori. Le visite articolate tra Cattedrale e Museo, avranno una durata di circa quarantacinque minuti, con partenze scaglionate nei seguenti orari: 19.30; 20.15; 21;  21.45. Il punto di ritrovo è all’interno della Cattedrale.

Per informazioni e prenotazioni: 075 8241011 - 3701581907, oppure scrivere a: info@secretumbria.it, specificando l’orario di visita desiderato.

La storia

"Il Santo Anello, a cui sono molto devoti i perugini, è giunto a Perugia da Chiusi nel 1473, esattamente 550 anni fa, e dal 1488 è custodito nella Cattedrale di San Lorenzo. Non è una reliquia, ma un monile in calcedonio (varietà di quarzo, pietra rara proveniente dall’oriente) diventato nei secoli simbolo che rinvia al fatto storico del matrimonio di Maria e Giuseppe, culla e custodia del mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, fonte, per il credente di Grazia e benedizione. Perciò la Cattedrale di Perugia, in continuità con la nobile tradizione di pietà che ha accompagnato nei secoli la tutela di questo monile, trasfigurato in Santo Anello, lo conserva con cura e lo offre alla venerazione, in occasioni particolari, quale memoriale della partecipazione dell’unione coniugale di Maria e Giuseppe al mistero dell’incarnazione, e, per estensione, quale segno della fedeltà matrimoniale, che fa di ogni matrimonio il simbolo dell’amore di Dio per l’umanità, fonte di fecondità e di vita" (cfr. www.cattedrale.perugia.it).

L’estate a Isola San Lorenzo

L’estate a Isola San Lorenzo, il complesso monumentale della Cattedrale di Perugia, la cui cura e valorizzazione è affidata dal 2021 a Genesi, società benefit s.r.l., che dà lavoro a dodici giovani tra storici dell’arte, archeologi e guide, ha in programma, come dicevamo, diversi eventi tra fede e arte in vista della festa di San Lorenzo.

Le celebrazioni per il santo patrono si apriranno il 9 agosto, con i Primi Vespri della vigilia (9 agosto, ore 18) a cui seguirà la solenne celebrazione del 10 agosto alle ore 11 presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis con l’ordinazione, come è tradizione, di diaconi permanenti in ricordo del martire Lorenzo, il diacono per eccellenza della carità.

Il 10 agosto, il Museo organizza delle visite guidate serali alla Cattedrale per scoprirne le sue meraviglie architettoniche ed artistiche come la Madonna delle Grazie, attribuita al pittore perugino Giannicola di Paolo, tanto cara alla devozione della città, il coro ligneo realizzato nel 1491 dai maestri toscani Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso e la Sacrestia con i monumentali affreschi del XVI secolo, di Giovanni Antonio Pandolfi.

La visita terminerà con un brindisi sulla suggestiva e panoramica Loggia di Braccio, fatta costruire nel 1423. Le visite, previa prenotazione, si terranno nei seguenti orari: 19.30; 20.15; 21.30; 22.15.

Festival Internazionale Laurenziano d’Organo

La rassegna, giunta quest'anno alla XV edizione, in calendario dal 30 luglio all’8 agosto (alle ore 21.30, ad ingresso gratuito), precede la festa di San Lorenzo, la cui direzione artistica è affidata all’organista titolare della Cattedrale, il maestro Adriano Falcioni.

Al monumentale organo Tamburini con 5.178 canne, costruito nel 1967, si alterneranno diversi noti organisti italiani ed europei, un evento culturale che accresce ogni anno d’interesse e non solo tra i cultori di musica d’organo.

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iniziative isola san lorenzo

Fede e arte al centro delle iniziative dell’estate organizzate da Isola San Lorenzo, presso il complesso della Cattedrale di Perugia. A cominciare dall'esposizione del reliquiario del Santo Anello, visibile fino al 28 luglio nel Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo. Dallo scorso marzo, il capolavoro dell’oreficeria rinascimentale è presente in una sala del Museo, in occasione della Mostra dedicata al Perugino, presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, nell’anno del V Centenario della morte del grande maestro umbro, con il ritorno temporaneo dalla Francia a Perugia, dopo duecentoventicinque anni, del dipinto dello Sposalizio della Vergine: una delle opere più note del Perugino, commissionata dai Canonici della Cattedrale nel 1504, era collocata sull’altare della Cappella del Santo Anello fino alla requisizione napoleonica del 1798.

La calata

Dal 29 al 30 luglio il Santo Anello sarà esposto in Cattedrale, alla venerazione dei fedeli, per poi essere ricollocato nell’antica cassaforte posta al di sopra dell’altare dell’omonima cappella, e nuovamente esposto il prossimo 12 settembre, festa della Madonna delle Grazie, con la sua suggestiva e tradizionale calata (un sistema meccanico che consente al reliquiario di essere posizionato al piano dell’altare della cappella).

Questo rito, animato dai membri della Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Santo Anello, è in calendario sabato 29, alle ore 17.30, e domenica 30, al termine della messa delle ore 18.

Le visite guidate serali

Il Museo del Capitolo, completamente riallestito in occasione dei cento anni dalla fondazione (1923-2023), nella sera di sabato 29 luglio, promuove delle visite guidate in cattedrale (aperta di notte in via straordinaria) con la finalità di far ripercorrere al visitatore la memoria del Santo Anello in un avvincente racconto fatto di storia, leggenda, fede e devozione, dal suo arrivo rocambolesco al dono sacro alla città, annunciano gli organizzatori. Le visite articolate tra Cattedrale e Museo, avranno una durata di circa quarantacinque minuti, con partenze scaglionate nei seguenti orari: 19.30; 20.15; 21;  21.45. Il punto di ritrovo è all’interno della Cattedrale.

Per informazioni e prenotazioni: 075 8241011 - 3701581907, oppure scrivere a: info@secretumbria.it, specificando l’orario di visita desiderato.

La storia

"Il Santo Anello, a cui sono molto devoti i perugini, è giunto a Perugia da Chiusi nel 1473, esattamente 550 anni fa, e dal 1488 è custodito nella Cattedrale di San Lorenzo. Non è una reliquia, ma un monile in calcedonio (varietà di quarzo, pietra rara proveniente dall’oriente) diventato nei secoli simbolo che rinvia al fatto storico del matrimonio di Maria e Giuseppe, culla e custodia del mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, fonte, per il credente di Grazia e benedizione. Perciò la Cattedrale di Perugia, in continuità con la nobile tradizione di pietà che ha accompagnato nei secoli la tutela di questo monile, trasfigurato in Santo Anello, lo conserva con cura e lo offre alla venerazione, in occasioni particolari, quale memoriale della partecipazione dell’unione coniugale di Maria e Giuseppe al mistero dell’incarnazione, e, per estensione, quale segno della fedeltà matrimoniale, che fa di ogni matrimonio il simbolo dell’amore di Dio per l’umanità, fonte di fecondità e di vita" (cfr. www.cattedrale.perugia.it).

L’estate a Isola San Lorenzo

L’estate a Isola San Lorenzo, il complesso monumentale della Cattedrale di Perugia, la cui cura e valorizzazione è affidata dal 2021 a Genesi, società benefit s.r.l., che dà lavoro a dodici giovani tra storici dell’arte, archeologi e guide, ha in programma, come dicevamo, diversi eventi tra fede e arte in vista della festa di San Lorenzo.

Le celebrazioni per il santo patrono si apriranno il 9 agosto, con i Primi Vespri della vigilia (9 agosto, ore 18) a cui seguirà la solenne celebrazione del 10 agosto alle ore 11 presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis con l’ordinazione, come è tradizione, di diaconi permanenti in ricordo del martire Lorenzo, il diacono per eccellenza della carità.

Il 10 agosto, il Museo organizza delle visite guidate serali alla Cattedrale per scoprirne le sue meraviglie architettoniche ed artistiche come la Madonna delle Grazie, attribuita al pittore perugino Giannicola di Paolo, tanto cara alla devozione della città, il coro ligneo realizzato nel 1491 dai maestri toscani Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso e la Sacrestia con i monumentali affreschi del XVI secolo, di Giovanni Antonio Pandolfi.

La visita terminerà con un brindisi sulla suggestiva e panoramica Loggia di Braccio, fatta costruire nel 1423. Le visite, previa prenotazione, si terranno nei seguenti orari: 19.30; 20.15; 21.30; 22.15.

Festival Internazionale Laurenziano d’Organo

La rassegna, giunta quest'anno alla XV edizione, in calendario dal 30 luglio all’8 agosto (alle ore 21.30, ad ingresso gratuito), precede la festa di San Lorenzo, la cui direzione artistica è affidata all’organista titolare della Cattedrale, il maestro Adriano Falcioni.

Al monumentale organo Tamburini con 5.178 canne, costruito nel 1967, si alterneranno diversi noti organisti italiani ed europei, un evento culturale che accresce ogni anno d’interesse e non solo tra i cultori di musica d’organo.

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Don Claudio Faina ordinato sacerdote nella festa del patrono san Costanzo https://www.lavoce.it/don-claudio-faina-ordinato-sacerdote-festa-patrono-san-costanzo/ Mon, 30 Jan 2023 10:03:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70301

“‘Per fare il Torcolo di San Costanzo servono tanti buoni ingredienti’. A questa frase, con la quale Claudio ha annunciato con gioia questo giorno così solenne, aggiungerei che il Torcolo richiede anche la sapienza della misura e la maestria della preparazione… Claudio da tempo si era procurato gli ingredienti giusti per il Torcolo. Ha saputo calcolare con coraggio il tempo della cottura con l’orologio di Dio e non quello degli uomini…”. Così il rettore del Pontificio seminario umbro “Pio XI” di Assisi, don Andrea Andreozzi, nel presentare il candidato al sacerdozio, il seminarista Claudio Faina, ordinato presbitero dall’arcivescovo Ivan Maffeis, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, durante la celebrazione eucaristica della festa del Santo patrono Costanzo dello scorso 29 gennaio.

L'omelia

“È giorno di festa. Abbiamo accolto l’invito del nostro patrono, San Costanzo, e ci siamo ritrovati insieme per far memoria delle radici, ringraziare del cammino percorso e attingere nuova linfa per l’oggi della nostra Chiesa e della nostra Città”. Ha esordito l’arcivescovo Maffeis nell’omelia (consultabile nel sito: www.diocesi.perugia.it - sezione ‘arcivescovo omelie’).

Il sostegno delle autorità

“Con cordialità e riconoscenza – ha proseguito Maffeis – salutiamo ciascuna delle Autorità presenti: possano sentirsi sostenuti dalla nostra stima e dalla nostra preghiera, e avvertire - specialmente nei momenti di fatica e solitudine - che il loro servizio nelle Istituzioni civili e militari contribuisce in maniera determinante a ‘salvaguardare e ad accrescere la condizione di pace e di tranquillità del popolo perugino’, come abbiamo auspicato ieri sera nella ‘Luminaria’”.

Le parole rivolte all'ordinando

Rivolgendosi - sempre nell’omelia - all’ordinando Claudio Faina, l’arcivescovo gli ha riconosciuto il merito di testimoniare “che esiste altro: una verità che illumina il cuore e la mente, un amore per il quale vale la pena d’impegnare la vita. Tutta la vita. In questa luce, la tua non rimane una rinuncia, come la ritiene il mondo; è, piuttosto, la risposta di chi non si accontenta di surrogati, ma chiede una vita buona, piena, eterna; una vita che hai intuito e trovato nell’incontro con il Signore Gesù”.

Voler bene alla gente

“Non abbiamo bisogno di eroi – ha detto mons. Maffeis rivolgendosi al Presbiterio –, ma di credenti umili, che si lascino continuamente plasmare dal Vangelo, fino a essere segno e strumento dell’amore di Dio tra gli uomini, capaci di comprenderne e di accoglierne le vicende, di accompagnarle con la preghiera e con la vicinanza solidale… Abbiamo bisogno di preti che vogliano bene alla gente, con generosità e senza alcun altro interesse… La numerosa presenza di presbiteri e diaconi a questa celebrazione esprime una fraternità che è un bene essenziale. Non è un single, il presbitero; anzi, quando un prete si isola, perde la sua identità: può fare, allora, anche belle cose, ma rischia di legare più a se stesso che al Signore; di preoccuparsi più del consenso, che della verità; di essere servito, più che di servire…”.

Parole incoraggianti

Il presule, avviandosi alla conclusione, ha avuto parole di incoraggiamento per l’ordinando: “Non temere e non perderti d’animo davanti alle difficoltà, all’indifferenza, alle critiche, specie se gratuite e ideologiche… Non sentirti mai solo. Sappi riconoscere con gratitudine e non dimenticare mai quanti la vita ti ha posto accanto…”.

Una cattedrale gremita

Una gremita cattedrale ha salutato l’ingresso nel Presbiterio diocesano del quarantenne Claudio Faina, docente di inglese presso la scuola media di Bevagna, originario della parrocchia perugina di San Donato all’Elce. Sempre toccanti e suggestivi sono i riti dell’ordinazione, dal gesto dell’ordinando di stendersi a terra, davanti all’altare, al canto delle litanie dei Santi, all’imposizione sul suo capo delle mani del vescovo e dei concelebranti, alla vestizione degli abiti sacerdotali, all’unzione crismale delle sue mani, alla consegna del pane e del vino, all’abbraccio di pace con il vescovo e con i presbiteri. Concelebranti sono stati il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha avviato don Claudio agli studi in Seminario, e numerosi sacerdoti provenienti anche da fuori diocesi

Il grazie di don Claudio

Per tutti loro il neo presbitero ha avuto parole di ringraziamento non affatto di circostanza e di gratitudine per i suoi genitori, Giuliana e Giorgio, e per la sua famiglia “dove ho imparato il servizio e l’accoglienza”, ha detto don Claudio all’inizio del suo intervento di saluto al termine della celebrazione. Gratitudine l’ha espressa anche ai formatori del Seminario, ai sacerdoti diocesani, alla comunità Magnificat e alla parrocchia di origine, San Donato all’Elce. Tra i numerosi fedeli giunti in San Lorenzo anche tanti delle comunità parrocchiali dove don Claudio ha prestato servizio da seminarista e da diacono: San Martino in Colle e in Campo, Sant’Enea, Sant’Andrea d’Agliano, Santa Maria Rossa, San Barnaba in Perugia, Città della Pieve, Colombella, Bosco, Ramazzano, Piccione, Fratticiola, Sant’Angelo e San Nicolò di Celle in Deruta. C’era anche una rappresentanza di Valfabbrica (Diocesi di Assisi), definita dal neo sacerdote “una vera Casa Betania”, come anche tanti “amici di una vita, il tesoro più prezioso” e alcuni suoi colleghi di scuola, “persone su cui contare”, e diversi alunni. La celebrazione è stata animata dal coro diocesano giovanile “Voci di Giubilo” e l’addobbo floreale è stato curato dai ragazzi dell’opera Caritas di Casalina. Anche per tutti loro don Claudio ha avuto parole di gratitudine come per gli operatori dei media, perché “con i loro articoli hanno permesso a molti di conoscermi”, salutando “quelli che seguono da YouTube la celebrazione (trasmessa dal settimanale La Voce, n.d.r.)”.

Il buon seme gettato

“Alcuni ora staranno guardando anche da più in Alto – ha commentato –. Mi affido all’intercessione della Vergine Maria, di San Costanzo e della Chiesa tutta, perché il gaudio di oggi sia il buon seme gettato per vivere il ministero presbiterale secondo la via indicata dalle Beatitudini dove i piangenti, i perseguitati e i poveri in spirito sono detti felici”.

Le prime messe

Don Claudio Faina celebrerà le sue prime messe secondo il seguente calendario: martedì 31 gennaio, alle ore 18.30, a San Donato all’Elce; sabato 4 febbraio, alle ore 18, a Sant’Angelo di Celle; domenica 5 febbraio, alle ore 11.30 a San Nicolo di Celle. In queste ultime due parrocchie continua a prestare il suo servizio affiancando il parroco don Gino Ciacci.   [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="70307,70308,70309,70310,70311,70312,70313,70314,70315,70316,70317,70318,70319,70335"] [embed]https://www.youtube.com/watch?v=FMMoWSjNETM[/embed]]]>

“‘Per fare il Torcolo di San Costanzo servono tanti buoni ingredienti’. A questa frase, con la quale Claudio ha annunciato con gioia questo giorno così solenne, aggiungerei che il Torcolo richiede anche la sapienza della misura e la maestria della preparazione… Claudio da tempo si era procurato gli ingredienti giusti per il Torcolo. Ha saputo calcolare con coraggio il tempo della cottura con l’orologio di Dio e non quello degli uomini…”. Così il rettore del Pontificio seminario umbro “Pio XI” di Assisi, don Andrea Andreozzi, nel presentare il candidato al sacerdozio, il seminarista Claudio Faina, ordinato presbitero dall’arcivescovo Ivan Maffeis, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, durante la celebrazione eucaristica della festa del Santo patrono Costanzo dello scorso 29 gennaio.

L'omelia

“È giorno di festa. Abbiamo accolto l’invito del nostro patrono, San Costanzo, e ci siamo ritrovati insieme per far memoria delle radici, ringraziare del cammino percorso e attingere nuova linfa per l’oggi della nostra Chiesa e della nostra Città”. Ha esordito l’arcivescovo Maffeis nell’omelia (consultabile nel sito: www.diocesi.perugia.it - sezione ‘arcivescovo omelie’).

Il sostegno delle autorità

“Con cordialità e riconoscenza – ha proseguito Maffeis – salutiamo ciascuna delle Autorità presenti: possano sentirsi sostenuti dalla nostra stima e dalla nostra preghiera, e avvertire - specialmente nei momenti di fatica e solitudine - che il loro servizio nelle Istituzioni civili e militari contribuisce in maniera determinante a ‘salvaguardare e ad accrescere la condizione di pace e di tranquillità del popolo perugino’, come abbiamo auspicato ieri sera nella ‘Luminaria’”.

Le parole rivolte all'ordinando

Rivolgendosi - sempre nell’omelia - all’ordinando Claudio Faina, l’arcivescovo gli ha riconosciuto il merito di testimoniare “che esiste altro: una verità che illumina il cuore e la mente, un amore per il quale vale la pena d’impegnare la vita. Tutta la vita. In questa luce, la tua non rimane una rinuncia, come la ritiene il mondo; è, piuttosto, la risposta di chi non si accontenta di surrogati, ma chiede una vita buona, piena, eterna; una vita che hai intuito e trovato nell’incontro con il Signore Gesù”.

Voler bene alla gente

“Non abbiamo bisogno di eroi – ha detto mons. Maffeis rivolgendosi al Presbiterio –, ma di credenti umili, che si lascino continuamente plasmare dal Vangelo, fino a essere segno e strumento dell’amore di Dio tra gli uomini, capaci di comprenderne e di accoglierne le vicende, di accompagnarle con la preghiera e con la vicinanza solidale… Abbiamo bisogno di preti che vogliano bene alla gente, con generosità e senza alcun altro interesse… La numerosa presenza di presbiteri e diaconi a questa celebrazione esprime una fraternità che è un bene essenziale. Non è un single, il presbitero; anzi, quando un prete si isola, perde la sua identità: può fare, allora, anche belle cose, ma rischia di legare più a se stesso che al Signore; di preoccuparsi più del consenso, che della verità; di essere servito, più che di servire…”.

Parole incoraggianti

Il presule, avviandosi alla conclusione, ha avuto parole di incoraggiamento per l’ordinando: “Non temere e non perderti d’animo davanti alle difficoltà, all’indifferenza, alle critiche, specie se gratuite e ideologiche… Non sentirti mai solo. Sappi riconoscere con gratitudine e non dimenticare mai quanti la vita ti ha posto accanto…”.

Una cattedrale gremita

Una gremita cattedrale ha salutato l’ingresso nel Presbiterio diocesano del quarantenne Claudio Faina, docente di inglese presso la scuola media di Bevagna, originario della parrocchia perugina di San Donato all’Elce. Sempre toccanti e suggestivi sono i riti dell’ordinazione, dal gesto dell’ordinando di stendersi a terra, davanti all’altare, al canto delle litanie dei Santi, all’imposizione sul suo capo delle mani del vescovo e dei concelebranti, alla vestizione degli abiti sacerdotali, all’unzione crismale delle sue mani, alla consegna del pane e del vino, all’abbraccio di pace con il vescovo e con i presbiteri. Concelebranti sono stati il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha avviato don Claudio agli studi in Seminario, e numerosi sacerdoti provenienti anche da fuori diocesi

Il grazie di don Claudio

Per tutti loro il neo presbitero ha avuto parole di ringraziamento non affatto di circostanza e di gratitudine per i suoi genitori, Giuliana e Giorgio, e per la sua famiglia “dove ho imparato il servizio e l’accoglienza”, ha detto don Claudio all’inizio del suo intervento di saluto al termine della celebrazione. Gratitudine l’ha espressa anche ai formatori del Seminario, ai sacerdoti diocesani, alla comunità Magnificat e alla parrocchia di origine, San Donato all’Elce. Tra i numerosi fedeli giunti in San Lorenzo anche tanti delle comunità parrocchiali dove don Claudio ha prestato servizio da seminarista e da diacono: San Martino in Colle e in Campo, Sant’Enea, Sant’Andrea d’Agliano, Santa Maria Rossa, San Barnaba in Perugia, Città della Pieve, Colombella, Bosco, Ramazzano, Piccione, Fratticiola, Sant’Angelo e San Nicolò di Celle in Deruta. C’era anche una rappresentanza di Valfabbrica (Diocesi di Assisi), definita dal neo sacerdote “una vera Casa Betania”, come anche tanti “amici di una vita, il tesoro più prezioso” e alcuni suoi colleghi di scuola, “persone su cui contare”, e diversi alunni. La celebrazione è stata animata dal coro diocesano giovanile “Voci di Giubilo” e l’addobbo floreale è stato curato dai ragazzi dell’opera Caritas di Casalina. Anche per tutti loro don Claudio ha avuto parole di gratitudine come per gli operatori dei media, perché “con i loro articoli hanno permesso a molti di conoscermi”, salutando “quelli che seguono da YouTube la celebrazione (trasmessa dal settimanale La Voce, n.d.r.)”.

Il buon seme gettato

“Alcuni ora staranno guardando anche da più in Alto – ha commentato –. Mi affido all’intercessione della Vergine Maria, di San Costanzo e della Chiesa tutta, perché il gaudio di oggi sia il buon seme gettato per vivere il ministero presbiterale secondo la via indicata dalle Beatitudini dove i piangenti, i perseguitati e i poveri in spirito sono detti felici”.

Le prime messe

Don Claudio Faina celebrerà le sue prime messe secondo il seguente calendario: martedì 31 gennaio, alle ore 18.30, a San Donato all’Elce; sabato 4 febbraio, alle ore 18, a Sant’Angelo di Celle; domenica 5 febbraio, alle ore 11.30 a San Nicolo di Celle. In queste ultime due parrocchie continua a prestare il suo servizio affiancando il parroco don Gino Ciacci.   [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="70307,70308,70309,70310,70311,70312,70313,70314,70315,70316,70317,70318,70319,70335"] [embed]https://www.youtube.com/watch?v=FMMoWSjNETM[/embed]]]>
Nella cattedrale di Perugia l’incontro diocesano con le famiglie https://www.lavoce.it/cattedrale-perugia-incontro-diocesano-famiglie/ Sun, 26 Jun 2022 20:04:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67494

"Gesù Cristo ci offre, con la testimonianza della sua vita, il percorso vero di essere liberi per realizzare in noi stessi ciò che il nostro cuore desidera, grida". Così il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi ha esordito nell’omelia della celebrazione eucaristica, nella cattedrale di Perugia, domenica pomeriggio 26 giugno, all’incontro diocesano delle famiglie nella giornata conclusiva del X Incontro mondiale con papa Francesco tenutosi a Roma dal 23 al 26 giugno.

Testimonianze di vita dalle famiglie

L’incontro perugino, che ha visto la partecipazione di non poche famiglie, è culminato in piazza IV Novembre con significative testimonianze di vita delle diverse “stagioni della famiglia”. Hanno preso la parola giovanissime coppie di sposi, ma anche adulte, le famiglie adottive, quelle con disabilità, alle prese con non pochi problemi sociali, una coppia rinata dopo un periodo di crisi e non sono mancati riferimenti alla vita dei beati coniugi Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi, patroni dell’Incontro mondiale delle famiglie. Cornice a queste testimonianze è stato lo spettacolo canoro-musicale di gruppi di oratorio, del Rinnovamento nello Spirito e del Cammino neocatecumenale. Quest’ultimo ha animato la celebrazione eucaristica. L’incontro è stato promosso dall’Ufficio per la pastorale familiare in collaborazione con le redazioni de La Voce e di Umbria Radio InBlu. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="67502,67503,67504,67505,67506"]

Mons. Salvi. "Il mistero più grande di Dio, della sua incarnazione si è attuato nella Famiglia di Nazareth

Commentando le letture della domenica, mons. Salvi ha ricordato che "il mistero più grande di Dio, il mistero della sua incarnazione si è svolto e si è attuato nella Famiglia di Nazareth. Questo è una grande indicazione per ciascuno di noi ed è per questo che il luogo privilegiato attraverso cui Dio rende manifesto il suo amore, la sua tenerezza per ogni uomo, si fa prossimo, è dentro la famiglia". "Ma cosa caratterizzava quella Famiglia di Nazareth? – si è chiesto mons. Salvi –. Prima di tutto, Maria, Giuseppe e Gesù vivevano una caratteristica essenziale: vivere senza esitazione, senza nulla anteporre al disegno di Dio, quella stessa radicalità che Gesù chiede a chi vuol farsi suo discepolo, una decisione radicale nel vivere con Cristo. La risposta di Gesù è come un’indicazione per ciascuno di noi nel vivere la famiglia. Anche l’amore più grande fra un uomo e una donna, anche l’amore più puro verso un figlio, una figlia deve avere come un prima assoluto l’amore verso Dio, il primato assoluto di Dio dentro i nostri rapporti. Un’altra attenzione della Famiglia di Nazareth, che può indicare ancora oggi un cammino ed un esempio, è la semplicità. Le nostre famiglie non sono chiamate a grandi cose, a rivoltare il mondo, ma nella normalità del quotidiano essere comunità di amore, di riconciliazione, dove si sperimenta la tenerezza, dove c’è l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco, dove dalle cose più semplici il grande amore si sperimenta e vive». Mons. Salvi, avviandosi alla conclusione, ha voluto incoraggiare le famiglie nel dire loro: «prendete sempre più coscienza dell’importanza che la famiglia ha nella Chiesa e nella società, oggi così dileggiata e vituperata anche nelle manifestazioni pubbliche. Oggi il luogo della ripresa, anche per questa società, è la famiglia. L’annuncio del Vangelo passa innanzitutto attraverso le nostre famiglie per poi raggiungere tutti gli ambiti della vita quotidiana"

La consegna alle famiglie del "mandato missionario"

E con questo auspicio, al termine della celebrazione, l’amministratore diocesano ha consegnato alle famiglie il “mandato missionario” da compiere, come hanno ricordato i coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, "ad iniziare dalla nostra casa, dal nostro condominio fino ai nostri luoghi di lavoro e di aggregazione e socialità". Dopo la celebrazione grande spettacolo in piazza IV Novembre.]]>

"Gesù Cristo ci offre, con la testimonianza della sua vita, il percorso vero di essere liberi per realizzare in noi stessi ciò che il nostro cuore desidera, grida". Così il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi ha esordito nell’omelia della celebrazione eucaristica, nella cattedrale di Perugia, domenica pomeriggio 26 giugno, all’incontro diocesano delle famiglie nella giornata conclusiva del X Incontro mondiale con papa Francesco tenutosi a Roma dal 23 al 26 giugno.

Testimonianze di vita dalle famiglie

L’incontro perugino, che ha visto la partecipazione di non poche famiglie, è culminato in piazza IV Novembre con significative testimonianze di vita delle diverse “stagioni della famiglia”. Hanno preso la parola giovanissime coppie di sposi, ma anche adulte, le famiglie adottive, quelle con disabilità, alle prese con non pochi problemi sociali, una coppia rinata dopo un periodo di crisi e non sono mancati riferimenti alla vita dei beati coniugi Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi, patroni dell’Incontro mondiale delle famiglie. Cornice a queste testimonianze è stato lo spettacolo canoro-musicale di gruppi di oratorio, del Rinnovamento nello Spirito e del Cammino neocatecumenale. Quest’ultimo ha animato la celebrazione eucaristica. L’incontro è stato promosso dall’Ufficio per la pastorale familiare in collaborazione con le redazioni de La Voce e di Umbria Radio InBlu. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="67502,67503,67504,67505,67506"]

Mons. Salvi. "Il mistero più grande di Dio, della sua incarnazione si è attuato nella Famiglia di Nazareth

Commentando le letture della domenica, mons. Salvi ha ricordato che "il mistero più grande di Dio, il mistero della sua incarnazione si è svolto e si è attuato nella Famiglia di Nazareth. Questo è una grande indicazione per ciascuno di noi ed è per questo che il luogo privilegiato attraverso cui Dio rende manifesto il suo amore, la sua tenerezza per ogni uomo, si fa prossimo, è dentro la famiglia". "Ma cosa caratterizzava quella Famiglia di Nazareth? – si è chiesto mons. Salvi –. Prima di tutto, Maria, Giuseppe e Gesù vivevano una caratteristica essenziale: vivere senza esitazione, senza nulla anteporre al disegno di Dio, quella stessa radicalità che Gesù chiede a chi vuol farsi suo discepolo, una decisione radicale nel vivere con Cristo. La risposta di Gesù è come un’indicazione per ciascuno di noi nel vivere la famiglia. Anche l’amore più grande fra un uomo e una donna, anche l’amore più puro verso un figlio, una figlia deve avere come un prima assoluto l’amore verso Dio, il primato assoluto di Dio dentro i nostri rapporti. Un’altra attenzione della Famiglia di Nazareth, che può indicare ancora oggi un cammino ed un esempio, è la semplicità. Le nostre famiglie non sono chiamate a grandi cose, a rivoltare il mondo, ma nella normalità del quotidiano essere comunità di amore, di riconciliazione, dove si sperimenta la tenerezza, dove c’è l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco, dove dalle cose più semplici il grande amore si sperimenta e vive». Mons. Salvi, avviandosi alla conclusione, ha voluto incoraggiare le famiglie nel dire loro: «prendete sempre più coscienza dell’importanza che la famiglia ha nella Chiesa e nella società, oggi così dileggiata e vituperata anche nelle manifestazioni pubbliche. Oggi il luogo della ripresa, anche per questa società, è la famiglia. L’annuncio del Vangelo passa innanzitutto attraverso le nostre famiglie per poi raggiungere tutti gli ambiti della vita quotidiana"

La consegna alle famiglie del "mandato missionario"

E con questo auspicio, al termine della celebrazione, l’amministratore diocesano ha consegnato alle famiglie il “mandato missionario” da compiere, come hanno ricordato i coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, "ad iniziare dalla nostra casa, dal nostro condominio fino ai nostri luoghi di lavoro e di aggregazione e socialità". Dopo la celebrazione grande spettacolo in piazza IV Novembre.]]>
Presentato il restauro delle facciate della cattedrale di San Lorenzo di Perugia https://www.lavoce.it/restaurate-facciate-cattedrale-san-lorenzo-perugia/ Sat, 18 Jun 2022 17:02:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67273

La cattedrale di San Lorenzo è ritornata al suo antico splendore, dopo un restauro conservativo durato 11 mesi su una superficie di oltre 9 mila metri quadrati e che ha impegnato contemporaneamente oltre 50 maestranze specializzate. Dati evidenziati in una nota sul sito dell'archidiocesi di Perugia-Città della Pieve (http://diocesi.perugia.it). La presentazione dei lavori è avvenuta il 17 giugno in piazza IV Novembre, antistante la cattedrale, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari della città. Il lavoro di squadra e il coordinamento tra le imprese coinvolte, i progettisti e la direzione dei lavori, ha permesso "il celere ed efficace svolgimento del cantiere", ha spiegato l'ingegnere Roberto Regni, direttore dei lavori e coordinatore dell'équipe di architetti e ingegneri dell'Area progetto associati di Perugia ai quali il Capitolo della cattedrale, il seminario arcivescovile e l'archidiocesi di Perugia-Città della Pieve hanno affidato la progettazione e il coordinamento dell'opera. Ammonta invece a poco più di 8 milioni di euro la spesa complessiva del restauro finanziato in parte grazie al "bonus facciate e il resto con il contributo della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e della società Plenitude. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="67286,67287,67288,67289,67290,67291,67292,67293,67294,67295"]

Il restauro

"Le facciate, oltre ad aver beneficiato di un restauro conservativo - spiega l'ingegnere Regni -, hanno anche ricevuto interventi di consolidamento e riparazione di alcuni paramenti murari e di messa in sicurezza degli apparati decorativi. Gli interventi di restauro e consolidamento hanno riguardato i due portali d' ingresso, quello monumentale di piazza Danti, del Carattoli, del 1729, e quello cinquecentesco di piazza IV Novembre, eseguito dallo scultore Ludovico Scala su disegno dell'architetto Galeazzo Alessi, la Loggia di Braccio costruita nel 1423, il campanile ricostruito su disegno di Bino Sozi nel 1606, il pulpito quattrocentesco, l'edicola del Crocifisso del 1540, le edicole della Madonna della Consolazione e della Madonna della Provvidenza, che si affacciano su piazza IV Novembre, come anche il monumento a papa Giulio III, il basamento e la seduta in travertino dinanzi alla gradinata della Cattedrale, anch'essa ripulita, le cornici delle bifore e trifore, le vetrate e il rosone, oltre ai lavori eseguiti sulle pareti esterne dell'Isola di San Lorenzo che si affacciano sulle vie delle Cantine, Baldeschi e Maestà delle Volte e su piazza Cavallotti". L’accurata opera di restauro ha permesso anche di effettuare uno studio delle stratificazioni in pietra e in marmo caratterizzante la fabbrica dell’attuale cattedrale risalente al secolo XV, poggiante su resti di una precedente, la cui sottostante area archeologica attraversa 25 secoli, dall’età etrusca e romana a quella medioevale.

Le parole del card. Gualtiero Bassetti

"Si tratta di un recupero e di una valorizzazione architettonica esemplare - ha detto nel suo saluto l’arcivescovo emerito il cardinale Gualtiero Bassetti - che ha tenuto conto di quasi un millennio di storia, narrata in ogni singola pietra, ogni decorazione, ogni sedimentazione dei vari strati che si sono succeduti nella costruzione dell’edificio e degli annessi. Questo recupero architettonico ha infatti posto in luce, con grande chiarezza, non solo il passato ma anche, per dir così, il futuro, le potenzialità che questo monumento offre, oggi più che mai. Questa 'Isola di San Lorenzo', adagiata e perfettamente inserita da secoli nel flusso del centro cittadino, vuole ancora rappresentare un approdo, un riferimento per i fedeli e per i tanti turisti che sono tornati a popolare la nostra città". "Grazie a questo intervento, compiuto in tempi molto rapidi, grazie ai benefattori e alle preghiere e alla partecipazione di tanti, il sacro tempio è tornato a risplendere in tutta la sua bellezza - ha  poi detto il cardinale  Bassetti nell’omelia della celebrazione eucaristica di ringraziamento. Soffermandosi sulla vita della comunità ecclesiale, Bassetti ha evidenziato che "un ruolo tutto speciale riveste la chiesa cattedrale. L’edificio di pietre deve servire a tutti noi, perché è proprio nel tempio materiale che, ascoltando la parola di Dio e celebrando la sacra liturgia, noi diventiamo un solo corpo, un unico tempio di Dio. (l'omelia completa su http://diocesi.perugia.it).

Il messaggio di mons. Fausto Sciurpa

"Piena soddisfazione per il risultato raggiunto" è stata espressa da mons. Fausto Sciurpa, presidente del Capitolo dei Canonici, tramite una nota diffusa dal sito web della arcidiocesi, perché costretto dal Covid-19 a restare in quarantena nel giorno della presentazione e seguendo dal terrazzo delle Logge di Braccio l'intera cerimonia. Un restauro che "ha restituito una rinnovata vitalità, luminosità, leggibilità della composita tessitura architettonica della cattedrale. L’intero complesso degli edifici della cosiddetta 'Isola di S. Lorenzo', che all’opera principale si è correlato, ne ha beneficiato contribuendo al rinnovamento di un’area del centro storico che esalta la bellezza di Perugia. Un evento che, con qualche enfasi ma non troppo, si può definire storico". "Un sentito ringraziamento – conclude sempre nella nota mons. Sciurpa – a quanti hanno contribuito all’operazione dalla progettazione all’esecuzione, e a monte, nella logica del ‘Bonus Facciate’, a quanti ne hanno permesso il finanziamento. Un particolare ringraziamento alla ‘Fondazione Brunello e Federica Cucinelli’ senza la quale il Capitolo della Cattedrale non avrebbe potuto dare avvio all’intera operazione. Il ringraziamento è tanto più sentito quanto più la fondazione si è fatta carico di interventi non previsti dal ‘Bonus’. Interventi, alcuni importanti, come quello delle Vetrate della Cattedrale, altri secondari o apparentemente meno rilevanti, nondimeno rivelativi dell’amorevole cura degli ambienti e di quanti ne fruiscono".

Brunello Cucinelli: "conservando i nostri monumenti conserviamo, per certi versi, noi stessi"

"Mi è sempre piaciuto pensare che conservando i nostri monumenti conserviamo, per certi versi, noi stessi, e gettiamo le fondamenta del nostro futuro": a dirlo è stato Brunello Cucinelli parlando del restauro del duomo di Perugia. "Si inaugura il restauro di un monumento celebre, simbolo non soltanto religioso per i perugini e per l' Italia tutta", ha aggiunto. "Ho imparato dalla mia famiglia, e dalla campagna, che ogni buona azione è come un seme che non manca mai di dare buoni frutti. Per questo auguro a tutti che l'esempio di questa buona opera stimoli un'imitazione virtuosa alla grande come alla piccola scala, pubblica e privata, poiché, come dicevano i miei stimati greci, se terrai in ordine e ben conservato l'ingresso della tua casa, anche la tua città sarà sempre ben conservata. Sono convinto che questo meritano la nostra augusta Perugia e la nostra terra madre umbra".

Le parole di Stefano Goberti

"Uno dei punti cardine della nostra strategia di sostenibilità è l'attenzione alle comunità", ha detto Stefano Goberti, amministratore delegato di Plenitude. "Questo progetto - ha aggiunto - racchiude in sé tutti gli elementi essenziali di tale approccio: abbiamo investito su partnership di valore coinvolgendo tutte le professionalità necessarie per poter restituire alla comunità perugina un simbolo di profondo rilievo storico e religioso".  ]]>

La cattedrale di San Lorenzo è ritornata al suo antico splendore, dopo un restauro conservativo durato 11 mesi su una superficie di oltre 9 mila metri quadrati e che ha impegnato contemporaneamente oltre 50 maestranze specializzate. Dati evidenziati in una nota sul sito dell'archidiocesi di Perugia-Città della Pieve (http://diocesi.perugia.it). La presentazione dei lavori è avvenuta il 17 giugno in piazza IV Novembre, antistante la cattedrale, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari della città. Il lavoro di squadra e il coordinamento tra le imprese coinvolte, i progettisti e la direzione dei lavori, ha permesso "il celere ed efficace svolgimento del cantiere", ha spiegato l'ingegnere Roberto Regni, direttore dei lavori e coordinatore dell'équipe di architetti e ingegneri dell'Area progetto associati di Perugia ai quali il Capitolo della cattedrale, il seminario arcivescovile e l'archidiocesi di Perugia-Città della Pieve hanno affidato la progettazione e il coordinamento dell'opera. Ammonta invece a poco più di 8 milioni di euro la spesa complessiva del restauro finanziato in parte grazie al "bonus facciate e il resto con il contributo della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e della società Plenitude. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="67286,67287,67288,67289,67290,67291,67292,67293,67294,67295"]

Il restauro

"Le facciate, oltre ad aver beneficiato di un restauro conservativo - spiega l'ingegnere Regni -, hanno anche ricevuto interventi di consolidamento e riparazione di alcuni paramenti murari e di messa in sicurezza degli apparati decorativi. Gli interventi di restauro e consolidamento hanno riguardato i due portali d' ingresso, quello monumentale di piazza Danti, del Carattoli, del 1729, e quello cinquecentesco di piazza IV Novembre, eseguito dallo scultore Ludovico Scala su disegno dell'architetto Galeazzo Alessi, la Loggia di Braccio costruita nel 1423, il campanile ricostruito su disegno di Bino Sozi nel 1606, il pulpito quattrocentesco, l'edicola del Crocifisso del 1540, le edicole della Madonna della Consolazione e della Madonna della Provvidenza, che si affacciano su piazza IV Novembre, come anche il monumento a papa Giulio III, il basamento e la seduta in travertino dinanzi alla gradinata della Cattedrale, anch'essa ripulita, le cornici delle bifore e trifore, le vetrate e il rosone, oltre ai lavori eseguiti sulle pareti esterne dell'Isola di San Lorenzo che si affacciano sulle vie delle Cantine, Baldeschi e Maestà delle Volte e su piazza Cavallotti". L’accurata opera di restauro ha permesso anche di effettuare uno studio delle stratificazioni in pietra e in marmo caratterizzante la fabbrica dell’attuale cattedrale risalente al secolo XV, poggiante su resti di una precedente, la cui sottostante area archeologica attraversa 25 secoli, dall’età etrusca e romana a quella medioevale.

Le parole del card. Gualtiero Bassetti

"Si tratta di un recupero e di una valorizzazione architettonica esemplare - ha detto nel suo saluto l’arcivescovo emerito il cardinale Gualtiero Bassetti - che ha tenuto conto di quasi un millennio di storia, narrata in ogni singola pietra, ogni decorazione, ogni sedimentazione dei vari strati che si sono succeduti nella costruzione dell’edificio e degli annessi. Questo recupero architettonico ha infatti posto in luce, con grande chiarezza, non solo il passato ma anche, per dir così, il futuro, le potenzialità che questo monumento offre, oggi più che mai. Questa 'Isola di San Lorenzo', adagiata e perfettamente inserita da secoli nel flusso del centro cittadino, vuole ancora rappresentare un approdo, un riferimento per i fedeli e per i tanti turisti che sono tornati a popolare la nostra città". "Grazie a questo intervento, compiuto in tempi molto rapidi, grazie ai benefattori e alle preghiere e alla partecipazione di tanti, il sacro tempio è tornato a risplendere in tutta la sua bellezza - ha  poi detto il cardinale  Bassetti nell’omelia della celebrazione eucaristica di ringraziamento. Soffermandosi sulla vita della comunità ecclesiale, Bassetti ha evidenziato che "un ruolo tutto speciale riveste la chiesa cattedrale. L’edificio di pietre deve servire a tutti noi, perché è proprio nel tempio materiale che, ascoltando la parola di Dio e celebrando la sacra liturgia, noi diventiamo un solo corpo, un unico tempio di Dio. (l'omelia completa su http://diocesi.perugia.it).

Il messaggio di mons. Fausto Sciurpa

"Piena soddisfazione per il risultato raggiunto" è stata espressa da mons. Fausto Sciurpa, presidente del Capitolo dei Canonici, tramite una nota diffusa dal sito web della arcidiocesi, perché costretto dal Covid-19 a restare in quarantena nel giorno della presentazione e seguendo dal terrazzo delle Logge di Braccio l'intera cerimonia. Un restauro che "ha restituito una rinnovata vitalità, luminosità, leggibilità della composita tessitura architettonica della cattedrale. L’intero complesso degli edifici della cosiddetta 'Isola di S. Lorenzo', che all’opera principale si è correlato, ne ha beneficiato contribuendo al rinnovamento di un’area del centro storico che esalta la bellezza di Perugia. Un evento che, con qualche enfasi ma non troppo, si può definire storico". "Un sentito ringraziamento – conclude sempre nella nota mons. Sciurpa – a quanti hanno contribuito all’operazione dalla progettazione all’esecuzione, e a monte, nella logica del ‘Bonus Facciate’, a quanti ne hanno permesso il finanziamento. Un particolare ringraziamento alla ‘Fondazione Brunello e Federica Cucinelli’ senza la quale il Capitolo della Cattedrale non avrebbe potuto dare avvio all’intera operazione. Il ringraziamento è tanto più sentito quanto più la fondazione si è fatta carico di interventi non previsti dal ‘Bonus’. Interventi, alcuni importanti, come quello delle Vetrate della Cattedrale, altri secondari o apparentemente meno rilevanti, nondimeno rivelativi dell’amorevole cura degli ambienti e di quanti ne fruiscono".

Brunello Cucinelli: "conservando i nostri monumenti conserviamo, per certi versi, noi stessi"

"Mi è sempre piaciuto pensare che conservando i nostri monumenti conserviamo, per certi versi, noi stessi, e gettiamo le fondamenta del nostro futuro": a dirlo è stato Brunello Cucinelli parlando del restauro del duomo di Perugia. "Si inaugura il restauro di un monumento celebre, simbolo non soltanto religioso per i perugini e per l' Italia tutta", ha aggiunto. "Ho imparato dalla mia famiglia, e dalla campagna, che ogni buona azione è come un seme che non manca mai di dare buoni frutti. Per questo auguro a tutti che l'esempio di questa buona opera stimoli un'imitazione virtuosa alla grande come alla piccola scala, pubblica e privata, poiché, come dicevano i miei stimati greci, se terrai in ordine e ben conservato l'ingresso della tua casa, anche la tua città sarà sempre ben conservata. Sono convinto che questo meritano la nostra augusta Perugia e la nostra terra madre umbra".

Le parole di Stefano Goberti

"Uno dei punti cardine della nostra strategia di sostenibilità è l'attenzione alle comunità", ha detto Stefano Goberti, amministratore delegato di Plenitude. "Questo progetto - ha aggiunto - racchiude in sé tutti gli elementi essenziali di tale approccio: abbiamo investito su partnership di valore coinvolgendo tutte le professionalità necessarie per poter restituire alla comunità perugina un simbolo di profondo rilievo storico e religioso".  ]]>
Dieci giovani della Touth Conference del progetto “Care Leavers” all’“Isola di San Lorenzo” https://www.lavoce.it/giovani-touth-conference-progetto-care-leavers-isola-san-lorenzo/ Sat, 19 Mar 2022 10:35:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65622

Recentemente l’“Isola di San Lorenzo” del Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia ha accolto una decina di giovani della Youth Conference Regione Umbria, accompagnati dagli educatori Silvia Dozzini e Matteo Stelluti, un’esperienza formativa che li ha visti protagonisti nel fare parte del progetto “Care Leavers”. Si tratta, spiegano i promotori, "di una sperimentazione di interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell'Autorità giudiziaria. L’obiettivo generale del progetto è quello di accompagnare i neomaggiorenni all'autonomia, attraverso la creazione di supporti necessari per consentire loro di costruirsi gradualmente un futuro e di completare il percorso di crescita dal momento in cui escono dal sistema di tutele fino al compimento del 21esimo anno di età".

Portare la luce sulle strade del mondo

Monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, ha espresso particolare apprezzamento per questo progetto che, ha commentato, "rende il Museo del Capitolo e l’intera 'Isola di San Lorenzo' un luogo di incontro e di confronto, in cui si può scoprire e approfondire un patrimonio di bellezza che ci testimonia la vitalità della Chiesa. Come ha detto papa Francesco, citando don Tonino Bello - aggiunge monsignor Salvi: "A noi, specialmente a noi cristiani, tocca organizzare la speranza, tradurla in vita concreta ogni giorno, nei rapporti umani, nell’impegno sociale e politico'. E proprio noi dobbiamo essere costruttori di speranza portando luce anche lì dove le strade del mondo e le difficoltà della vita hanno portato il buio. L’arte con la sua bellezza e il suo messaggio – conclude il vescovo ausiliare – ci aiuta a costruire la speranza".

Stratigrafia della strada, vissuto delle persone

Questi giovani hanno visitato il suggestivo percorso archeologico sottostante la cattedrale di San Lorenzo, profondo 15 metri e lungo un chilometro, testimone di 26 secoli di storia dell’uomo. Entrando nel merito del progetto, le operatrici museali hanno pensato e costruito insieme un percorso specifico per i ragazzi, cercando di avvicinarli alle vicende umane e ai sentimenti universali che si celano dietro i resti dell’antica acropoli della città di Perugia. "La volontà principale era quella di creare empatia tra i giovani, le guide e la storia narrata – precisano i promotori –, affinché i ragazzi potessero far tesoro non solo delle nozioni culturali, ma scoprire anche la bellezza delle società che si celano dietro le pietre secolari dell’area sotterranea". Perseguendo questo scopo, il racconto dei fatti storici e la descrizione minuziosa dei reperti archeologici è stata arricchita dalla lettura di poesie che si proponevano, in qualche modo, di colmare quell’abisso che separa il mondo presente dal periodo etrusco e romano. Camminando sull’antico decumano romano si sono osservati i basoli, ovvero la parte più superficiale del manto stradale, la “corazza” della strada. Insieme si è riflettuto sul concetto di forza e di resistenza, paragonando la stratigrafia della strada al vissuto delle persone. La strada che oggi si percorre nell’area archeologica è stata attraversata nel corso di tutta la sua storia da persone diverse: uomini, donne, ragazzi, presi da preoccupazioni o pensieri.

Valore della vita, nessuno è scarto

La visita è stata l’occasione per riflettere sul valore della vita umana, partendo dal presupposto che “nessuno è scarto”, così come indica papa Francesco: "In realtà, una società merita la qualifica di 'civile' se sviluppa gli anticorpi contro la cultura dello scarto; se riconosce il valore intangibile della vita umana; se la solidarietà è fattivamente praticata e salvaguardata come fondamento della convivenza".]]>

Recentemente l’“Isola di San Lorenzo” del Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia ha accolto una decina di giovani della Youth Conference Regione Umbria, accompagnati dagli educatori Silvia Dozzini e Matteo Stelluti, un’esperienza formativa che li ha visti protagonisti nel fare parte del progetto “Care Leavers”. Si tratta, spiegano i promotori, "di una sperimentazione di interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell'Autorità giudiziaria. L’obiettivo generale del progetto è quello di accompagnare i neomaggiorenni all'autonomia, attraverso la creazione di supporti necessari per consentire loro di costruirsi gradualmente un futuro e di completare il percorso di crescita dal momento in cui escono dal sistema di tutele fino al compimento del 21esimo anno di età".

Portare la luce sulle strade del mondo

Monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, ha espresso particolare apprezzamento per questo progetto che, ha commentato, "rende il Museo del Capitolo e l’intera 'Isola di San Lorenzo' un luogo di incontro e di confronto, in cui si può scoprire e approfondire un patrimonio di bellezza che ci testimonia la vitalità della Chiesa. Come ha detto papa Francesco, citando don Tonino Bello - aggiunge monsignor Salvi: "A noi, specialmente a noi cristiani, tocca organizzare la speranza, tradurla in vita concreta ogni giorno, nei rapporti umani, nell’impegno sociale e politico'. E proprio noi dobbiamo essere costruttori di speranza portando luce anche lì dove le strade del mondo e le difficoltà della vita hanno portato il buio. L’arte con la sua bellezza e il suo messaggio – conclude il vescovo ausiliare – ci aiuta a costruire la speranza".

Stratigrafia della strada, vissuto delle persone

Questi giovani hanno visitato il suggestivo percorso archeologico sottostante la cattedrale di San Lorenzo, profondo 15 metri e lungo un chilometro, testimone di 26 secoli di storia dell’uomo. Entrando nel merito del progetto, le operatrici museali hanno pensato e costruito insieme un percorso specifico per i ragazzi, cercando di avvicinarli alle vicende umane e ai sentimenti universali che si celano dietro i resti dell’antica acropoli della città di Perugia. "La volontà principale era quella di creare empatia tra i giovani, le guide e la storia narrata – precisano i promotori –, affinché i ragazzi potessero far tesoro non solo delle nozioni culturali, ma scoprire anche la bellezza delle società che si celano dietro le pietre secolari dell’area sotterranea". Perseguendo questo scopo, il racconto dei fatti storici e la descrizione minuziosa dei reperti archeologici è stata arricchita dalla lettura di poesie che si proponevano, in qualche modo, di colmare quell’abisso che separa il mondo presente dal periodo etrusco e romano. Camminando sull’antico decumano romano si sono osservati i basoli, ovvero la parte più superficiale del manto stradale, la “corazza” della strada. Insieme si è riflettuto sul concetto di forza e di resistenza, paragonando la stratigrafia della strada al vissuto delle persone. La strada che oggi si percorre nell’area archeologica è stata attraversata nel corso di tutta la sua storia da persone diverse: uomini, donne, ragazzi, presi da preoccupazioni o pensieri.

Valore della vita, nessuno è scarto

La visita è stata l’occasione per riflettere sul valore della vita umana, partendo dal presupposto che “nessuno è scarto”, così come indica papa Francesco: "In realtà, una società merita la qualifica di 'civile' se sviluppa gli anticorpi contro la cultura dello scarto; se riconosce il valore intangibile della vita umana; se la solidarietà è fattivamente praticata e salvaguardata come fondamento della convivenza".]]>
Messa dell’Epifania in cattedrale con l’ammissione all’Ordine sacro del seminarista Samuele Betti https://www.lavoce.it/messa-epifania-cattedrale-ammissione-ordine-sacro-seminarista-samuele-betti/ Wed, 05 Jan 2022 10:33:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64370

Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti è dal 3 gennaio negativo al Covid-19. Era risultato positivo lo scorso 25 dicembre, restando in isolamento e annullando i suoi impegni pastorali natalizi.

Messa dell'Epifania in cattedrale con l'ammissione all'Ordine sacro del seminarista Samuele Betti

Riprenderà la sua attività in diocesi e fuori nei prossimi giorni, a partire dal 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore. Presiederà al mattino (ore 11), nella cattedrale di San Lorenzo, la celebrazione eucaristica con l'Ammissione tra i candidati all'Ordine Sacro del seminarista perugino Samuele Betti (classe 1994), alunno al terzo anno del Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI”, originario dell'Unità Pastorale “Giovanni Paolo II” di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino. L'ammissione è un rito nel quale il candidato manifesta pubblicamente la volontà di offrirsi a Dio e alla Chiesa, ed egli viene accolto e chiamato perché si prepari a ricevere l'Ordine Sacro.

Annullata la Sacra rappresentazione dell'arrivo dei Magi

Sempre nel pomeriggio del 6 gennaio il cardinale Bassetti si sarebbe dovuto recare in visita alla comunità parrocchiale di San Giovanni Battista in Ferro di Cavallo di Perugia per assistere alla tradizionale Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi; evento programmato all’esterno per permettere una maggiore partecipazione di fedeli, ma che è stato annullato a seguito delle disposizioni governative per il contenimento del contagio da Covid-19. È da un ventennio che l’Ufficio diocesano di pastorale familiare, in collaborazione con le parrocchie, promuove quest’evento a conclusione delle festività natalizie molto sentito, con il coinvolgimento-animazione di diverse famiglie. Negli ultimi anni, su indicazione dello stesso cardinale, è diventato un appuntamento itinerante nelle periferie, segno di una Chiesa in uscita e in cammino, che va incontro ai "lontani" alla ricerca di Dio, come accadde ai Magi.

L'esempio dei Magi in questo difficile momento

“Questa pandemia, che continua a metterci a dura prova nel corpo e nello spirito – commenta il cardinale Bassetti –, ci priva nuovamente dell’arrivo dei Magi, un arrivo tanto atteso dai più piccoli e di grande insegnamento per noi adulti chiamati a educare i giovani alla fede e ad essere buoni cittadini. L’Epifania ci rammenta il dono più grande di Dio all’umanità: il Bambino Gesù, venuto a salvarci dai tanti mali, dalle tante pandemie, sofferenze e ingiustizie con cui dobbiamo confrontarci nella vita, che a volte ci abbrutiscono e ci rendono malvagi come Erode. Il Signore, però, ha voluto mettere sul nostro cammino tre personaggi misteriosi giunti da Oriente a Betlemme dove Dio si è fatto carne tra gli ‘ultimi’ nel rivelarsi al mondo. Il cammino di vita di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare sia di esempio e di incoraggiamento per tutti, soprattutto nel difficile momento del nostro tempo”.]]>

Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti è dal 3 gennaio negativo al Covid-19. Era risultato positivo lo scorso 25 dicembre, restando in isolamento e annullando i suoi impegni pastorali natalizi.

Messa dell'Epifania in cattedrale con l'ammissione all'Ordine sacro del seminarista Samuele Betti

Riprenderà la sua attività in diocesi e fuori nei prossimi giorni, a partire dal 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore. Presiederà al mattino (ore 11), nella cattedrale di San Lorenzo, la celebrazione eucaristica con l'Ammissione tra i candidati all'Ordine Sacro del seminarista perugino Samuele Betti (classe 1994), alunno al terzo anno del Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI”, originario dell'Unità Pastorale “Giovanni Paolo II” di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino. L'ammissione è un rito nel quale il candidato manifesta pubblicamente la volontà di offrirsi a Dio e alla Chiesa, ed egli viene accolto e chiamato perché si prepari a ricevere l'Ordine Sacro.

Annullata la Sacra rappresentazione dell'arrivo dei Magi

Sempre nel pomeriggio del 6 gennaio il cardinale Bassetti si sarebbe dovuto recare in visita alla comunità parrocchiale di San Giovanni Battista in Ferro di Cavallo di Perugia per assistere alla tradizionale Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi; evento programmato all’esterno per permettere una maggiore partecipazione di fedeli, ma che è stato annullato a seguito delle disposizioni governative per il contenimento del contagio da Covid-19. È da un ventennio che l’Ufficio diocesano di pastorale familiare, in collaborazione con le parrocchie, promuove quest’evento a conclusione delle festività natalizie molto sentito, con il coinvolgimento-animazione di diverse famiglie. Negli ultimi anni, su indicazione dello stesso cardinale, è diventato un appuntamento itinerante nelle periferie, segno di una Chiesa in uscita e in cammino, che va incontro ai "lontani" alla ricerca di Dio, come accadde ai Magi.

L'esempio dei Magi in questo difficile momento

“Questa pandemia, che continua a metterci a dura prova nel corpo e nello spirito – commenta il cardinale Bassetti –, ci priva nuovamente dell’arrivo dei Magi, un arrivo tanto atteso dai più piccoli e di grande insegnamento per noi adulti chiamati a educare i giovani alla fede e ad essere buoni cittadini. L’Epifania ci rammenta il dono più grande di Dio all’umanità: il Bambino Gesù, venuto a salvarci dai tanti mali, dalle tante pandemie, sofferenze e ingiustizie con cui dobbiamo confrontarci nella vita, che a volte ci abbrutiscono e ci rendono malvagi come Erode. Il Signore, però, ha voluto mettere sul nostro cammino tre personaggi misteriosi giunti da Oriente a Betlemme dove Dio si è fatto carne tra gli ‘ultimi’ nel rivelarsi al mondo. Il cammino di vita di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare sia di esempio e di incoraggiamento per tutti, soprattutto nel difficile momento del nostro tempo”.]]>