Castiglione del Lago Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/castiglione-del-lago/ Settimanale di informazione regionale Thu, 04 May 2023 16:28:25 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Castiglione del Lago Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/castiglione-del-lago/ 32 32 La Festa del tulipano colora di primavera Castiglione del Lago https://www.lavoce.it/la-festa-del-tulipano-colora-di-primavera-castiglione-del-lago/ https://www.lavoce.it/la-festa-del-tulipano-colora-di-primavera-castiglione-del-lago/#respond Fri, 28 Apr 2023 14:51:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71242 Festa del tulipano

È in corso la “Festa del Tulipano 2023” a Castiglione del Lago. Aperta venerdì 21 aprile si conclude il 1° maggio. Dieci giorni ricchi di iniziative, anche con uno spazio pensato per i bambini, che ruotano intorno a cuore della manifestazione: i tulipani che rivestono i carri allegorici, che sono in mostra nel “Giardino dei tulipani” e vestono di colori Castiglione del Lago con la “Fiera del fiore”.

Il tulipano protagonista

Mentre il “Giardino” è sempre aperto, per godere dei carri resta ancora un’occasione, la sera di domenica 30 aprile (le altre due sfilate si sono svolte il 23 e il 25), e la “Fiera del fiore” torna tra le mura del centro dal 29 al 1 maggio (il programma completo su www.festadeltulipano.com).

Festa con le sfilate dei carri

La sfilata dei carri allegorici, con il Lago Trasimeno sullo sfondo, si è snodata lungo lo stretto tragitto tra il giardino della Rocca del Leone e pizza Dante Alighieri dopo aver attraversato corso Vittorio Emanuele tra due ali di folla. I carri, abilmente allestiti dagli oltre 150 volontari castiglionesi aderenti a “Eventi” hanno raccontato storie, tipicità e iniziative locali: dall’amore tra Paolo e Francesca cantato da Dante, alle sfide medievali tra Guelfi e Ghibellini; dalla sfrenata “Corsa degli zingari” a piedi nudi vanto d’Abruzzo, alla piazzetta di “Pane, amore e fantasia”. Il tutto impreziosito dai figuranti dei rispettivi borghi arrivati con i propri costumi e la riproposta di scene specifiche, e anche dai musici e dagli sbandieratori della Quintana di Foligno, del Palio dei Terzieri di Città della Pieve, del Gruppo storico Città di Cortona e quello di Vignanello di Viterbo. Alcuni numeri esprimono la varietà dell’iniziativa e il coinvolgimento delle persone:
  • oltre 150.000 tulipani,
  • circa un milione di petali;
  • quattro carri allegorici, che hanno richiesto ben tre mesi di lavoro per la loro creazione; quattro “I Borghi più Belli d’Italia” gemellati e presenti all’evento con le proprie delegazioni in costume;
  • più di 150 volontari;
  • 11 giorni di manifestazione con decine di iniziative ed eventi in programma.

Presenti i Borghi gemellati

Anche la presentazione dell’evento è stata fatta in una dimensione nazionale, a Roma, con l’associazione “I Borghi più Belli d’Italia” presieduta da Fiorello Primi e fondata nel 2001 proprio nella cittadina lacustre quando Primi ne era sindaco. E i “Borghi” gemellati presenti alla manifestazione sono
  • Gradara (Marche)
  • Poppi (Toscana)
  • Castel San Pietro Romano (Lazio)
  • Pacentro (Abruzzo).

Festa del gusto

Tra le manifestazioni collaterali torna il “Trasimeno Rosé Festival”, giunto alla quarta edizione, organizzato in collaborazione con il Consorzio tutela vini Doc Colli del Trasimeno, che propone un viaggio tra gusto, eccellenze enologiche e storia del territorio nella suggestiva “Terrazza del Rosé” e presso la “Taverna del Tulipano” dove c’è una carta dei vini dedicata ai rosati del Trasimeno. Nel “Giardino dei Tulipani” i visitatori possono ammirare decine di tipologie di questo bellissimo fiore, scegliere i preferiti, raccoglierli e portarli a casa in un apposito cestino. La “Fiera del Fiore” vede la presenza di decine di produttori e coltivatori che metteranno in mostra le più svariate tipologie di piante e fiori recisi. E infine, nell’area del “Poggio”, che si affaccia direttamente sul lago Trasimeno, è allestita la grande area giochi per bambini. E poi ancora spettacolo con la compagnia teatrale “L’Alberone” di Palestrina, le bande musicali “Giacomo Puccini” di Pozzuolo Umbro e Filarmonica di Sanfatucchio, saltimbanchi e giocolieri, performer e alcune street band. [gallery columns="2" td_gallery_title_input="La Festa del Tulipano a Castiglione del Lago" td_select_gallery_slide="slide" ids="71251,71249,71250,71244,71245,71246,71248,71247"]]]>
Festa del tulipano

È in corso la “Festa del Tulipano 2023” a Castiglione del Lago. Aperta venerdì 21 aprile si conclude il 1° maggio. Dieci giorni ricchi di iniziative, anche con uno spazio pensato per i bambini, che ruotano intorno a cuore della manifestazione: i tulipani che rivestono i carri allegorici, che sono in mostra nel “Giardino dei tulipani” e vestono di colori Castiglione del Lago con la “Fiera del fiore”.

Il tulipano protagonista

Mentre il “Giardino” è sempre aperto, per godere dei carri resta ancora un’occasione, la sera di domenica 30 aprile (le altre due sfilate si sono svolte il 23 e il 25), e la “Fiera del fiore” torna tra le mura del centro dal 29 al 1 maggio (il programma completo su www.festadeltulipano.com).

Festa con le sfilate dei carri

La sfilata dei carri allegorici, con il Lago Trasimeno sullo sfondo, si è snodata lungo lo stretto tragitto tra il giardino della Rocca del Leone e pizza Dante Alighieri dopo aver attraversato corso Vittorio Emanuele tra due ali di folla. I carri, abilmente allestiti dagli oltre 150 volontari castiglionesi aderenti a “Eventi” hanno raccontato storie, tipicità e iniziative locali: dall’amore tra Paolo e Francesca cantato da Dante, alle sfide medievali tra Guelfi e Ghibellini; dalla sfrenata “Corsa degli zingari” a piedi nudi vanto d’Abruzzo, alla piazzetta di “Pane, amore e fantasia”. Il tutto impreziosito dai figuranti dei rispettivi borghi arrivati con i propri costumi e la riproposta di scene specifiche, e anche dai musici e dagli sbandieratori della Quintana di Foligno, del Palio dei Terzieri di Città della Pieve, del Gruppo storico Città di Cortona e quello di Vignanello di Viterbo. Alcuni numeri esprimono la varietà dell’iniziativa e il coinvolgimento delle persone:
  • oltre 150.000 tulipani,
  • circa un milione di petali;
  • quattro carri allegorici, che hanno richiesto ben tre mesi di lavoro per la loro creazione; quattro “I Borghi più Belli d’Italia” gemellati e presenti all’evento con le proprie delegazioni in costume;
  • più di 150 volontari;
  • 11 giorni di manifestazione con decine di iniziative ed eventi in programma.

Presenti i Borghi gemellati

Anche la presentazione dell’evento è stata fatta in una dimensione nazionale, a Roma, con l’associazione “I Borghi più Belli d’Italia” presieduta da Fiorello Primi e fondata nel 2001 proprio nella cittadina lacustre quando Primi ne era sindaco. E i “Borghi” gemellati presenti alla manifestazione sono
  • Gradara (Marche)
  • Poppi (Toscana)
  • Castel San Pietro Romano (Lazio)
  • Pacentro (Abruzzo).

Festa del gusto

Tra le manifestazioni collaterali torna il “Trasimeno Rosé Festival”, giunto alla quarta edizione, organizzato in collaborazione con il Consorzio tutela vini Doc Colli del Trasimeno, che propone un viaggio tra gusto, eccellenze enologiche e storia del territorio nella suggestiva “Terrazza del Rosé” e presso la “Taverna del Tulipano” dove c’è una carta dei vini dedicata ai rosati del Trasimeno. Nel “Giardino dei Tulipani” i visitatori possono ammirare decine di tipologie di questo bellissimo fiore, scegliere i preferiti, raccoglierli e portarli a casa in un apposito cestino. La “Fiera del Fiore” vede la presenza di decine di produttori e coltivatori che metteranno in mostra le più svariate tipologie di piante e fiori recisi. E infine, nell’area del “Poggio”, che si affaccia direttamente sul lago Trasimeno, è allestita la grande area giochi per bambini. E poi ancora spettacolo con la compagnia teatrale “L’Alberone” di Palestrina, le bande musicali “Giacomo Puccini” di Pozzuolo Umbro e Filarmonica di Sanfatucchio, saltimbanchi e giocolieri, performer e alcune street band. [gallery columns="2" td_gallery_title_input="La Festa del Tulipano a Castiglione del Lago" td_select_gallery_slide="slide" ids="71251,71249,71250,71244,71245,71246,71248,71247"]]]>
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Castiglione cinema. Film di qualità, ospiti prestigiosi e formazione https://www.lavoce.it/castiglione-cinema-film/ Sun, 26 May 2019 11:45:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54521 castiglione

“Castiglione Cinema 2019 - RdC Incontra” torna per la seconda edizione nel centro lacustre umbro sull'onda del successo della scorsa edizione.

Dal 29 maggio al 2 giugno la rassegna di cinema, ma non solo, promossa dall'Ente dello Spettacolo porterà la bellezza e la passione per la settima arte nelle piazze, nelle scuole, al cinema e nelle viuzze della cittadina.

Sarà un'occasione per gustare film di assoluto valore proposto attraverso le rassegne cinematografiche introdotte e commentate da registi e attori. Gli stessi attori e registri che si incontreranno nelle piazze di Castiglione del Lago, affiancati da personaggi della politica, del giornalismo, della cultura dell'attivismo sociale. Sarà un'edizione gratuita quest'anno "perché - ha detto mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, è una festa del cinema e come tale tutti devono essere posti nelle condizioni di poter partecipare. Il festival, anche grazie alla sua location, mantiene il suo stile familiare, in cui divi e pubblico entrano in contatto per dialogare e confrontarsi".

Tra gli ospiti Pupi Avati, Vinicio Marchioni, Luca Aergentero, Isabella Ragonese che riceveranno il premio ‘Castiglione Cinema 2019’; ci sarà anche Elena Sofia Ricci che consegnerà un altro prestigioso riconoscimento, il premio ‘Pino Passalacqua’ ad Alessio Boni. Saranno quattro giorni di film, seminari, laboratori e masterclass, durante i quali sarà possibile incontrare i protagonisti del mondo del cinema.

M. A.

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castiglione

“Castiglione Cinema 2019 - RdC Incontra” torna per la seconda edizione nel centro lacustre umbro sull'onda del successo della scorsa edizione.

Dal 29 maggio al 2 giugno la rassegna di cinema, ma non solo, promossa dall'Ente dello Spettacolo porterà la bellezza e la passione per la settima arte nelle piazze, nelle scuole, al cinema e nelle viuzze della cittadina.

Sarà un'occasione per gustare film di assoluto valore proposto attraverso le rassegne cinematografiche introdotte e commentate da registi e attori. Gli stessi attori e registri che si incontreranno nelle piazze di Castiglione del Lago, affiancati da personaggi della politica, del giornalismo, della cultura dell'attivismo sociale. Sarà un'edizione gratuita quest'anno "perché - ha detto mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, è una festa del cinema e come tale tutti devono essere posti nelle condizioni di poter partecipare. Il festival, anche grazie alla sua location, mantiene il suo stile familiare, in cui divi e pubblico entrano in contatto per dialogare e confrontarsi".

Tra gli ospiti Pupi Avati, Vinicio Marchioni, Luca Aergentero, Isabella Ragonese che riceveranno il premio ‘Castiglione Cinema 2019’; ci sarà anche Elena Sofia Ricci che consegnerà un altro prestigioso riconoscimento, il premio ‘Pino Passalacqua’ ad Alessio Boni. Saranno quattro giorni di film, seminari, laboratori e masterclass, durante i quali sarà possibile incontrare i protagonisti del mondo del cinema.

M. A.

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Castiglione del Lago. “Il lavoro non è solo domanda/offerta” https://www.lavoce.it/castiglione-lago-lavoro-offerta/ Fri, 07 Dec 2018 12:00:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53583 offerta

Nell’ambito delle iniziative collegate alla mostra “LabOra: persona, lavoro, bene comune. Immagini e testimonianze sul significato, la dignità e le sfide del lavoro”, promossa dalla Consulta delle aggregazioni laicali dell’arcidiocesi, il 23 novembre si è svolta a Castigione del Lago la tavola rotonda dal titolo “Sfide del lavoro oggi”.

Hanno partecipato la prof.ssa Cristina Montesi dell’Università di Perugia e alcuni imprenditori del luogo, coordinati dalla dott.ssa Elena Teatini: sono emersi i tratti dell’“economia civile” e della responsabilità sociale d’impresa, alla luce della dottrina sociale della Chiesa e, nel racconto degli imprenditori, un bagaglio di esperienze ricche di intelligenza e passione.

Cosa significa "lavoro" oggi

Secondo l’economia civile, ha indicato la prof.ssa Montesi, il mercato del lavoro non è un asettico luogo di incontro tra domanda e offerta, ma un ambito di crescita, di autorealizzazione delle persone e di inclusione sociale. Si tratta di una “terza via” rispetto alle visioni dell’economia classica salariale e di quella marxiana: nel lavoro, infatti, entrano in gioco più motivazioni, monetarie, intrinseche e trascendenti, come insegna la secolare esperienza del monachesimo benedettino.

Visto con tali occhi, il lavoro contempera più obiettivi: acquisire attraverso un giusto salario una disponibilità di beni sufficiente a soddisfare almeno i bisogni fondamentali; far valere i diritti delle persone; ridurre le disuguaglianze; dotare di senso le attività; non distruggere i beni relazionali, sia all’interno dell’impresa (superando l’esasperata competizione tra individui e la conflittualità capitale-lavoro) sia al di fuori di essa; conciliare l’attività produttiva e il consumo con i limiti biofisici della Terra.

Tra i numerosi aspetti che caratterizzano il lavoro negli scenari della contemporaneità, Montesi ha ricordato uno dei più evidenti: oggi si parla non tanto di lavoro, quanto di attività. Il lavoro si è infatti trasformato, è ormai un insieme di attività: non è costituito solo da competenze di base e tecniche, ma si è arricchito anche di competenze relazionali, creative, comunicative ed espressive.

Le esperienze delle aziende del luogo

Le aziende del luogo, di varia natura e dimensione, hanno mostrato in cosa può consistere, sul campo, l’interrogarsi costantemente sul bene dell’azienda e sul bene comune. Paola Butali, titolare della fattoria e azienda agricola “La Cerreta”, ha raccontato la sua storia di donna e imprenditrice, appassionata della terra e fiduciosa nel valore della bellezza, tanto da creare, all’interno della tenuta, un percorso di sculture e istallazioni amalgamato alla campagna e alle sue attività.

Alle problematiche dell’internazionalizzazione dell’impresa ha fatto riferimento Stefano Milic, direttore generale della Elettromil srl, richiamando la costante attenzione a coniugare il rispetto per i lavoratori e la presenza dell’azienda in Paesi esteri, anche molto diversi per tradizioni e cultura (Slovacchia, Cina, India).

Cristian Giardini, amministratore delegato della Giardini mangimi spa, ha sottolineato l’importanza del gioco di squadra e della scelta, rivelatasi vincente, di assumere in prevalenza lavoratori del luogo e di utilizzare materie prime provenienti dal territorio. La cura per l’identità del territorio si rivela anche nell’adesione dell’azienda al Bollino di provenienza del Trasimeno.

Infine è intervenuto Giovanni Segantin, responsabile della comunità di accoglienza “Il Casolare”, che gestisce l’azienda agraria della Fondazione Gostino onlus: qui il lavoro, assieme alla preghiera, è parte fondante dell’esperienza quotidiana che viene proposta a quanti, provenienti da storie difficili, vivono nella comunità (ad esempio giovani con problemi di droga, di alcol o con esperienze familiari dolorose), secondo i princìpi della gratuità e del dono, propri dell’economia cristiana.

Nei complessi scenari delineati dalla prof.ssa Montesi, queste storie aziendali hanno testimoniato una grande ricchezza. Nel nostro territorio sono in atto interessanti tentativi di rispondere alle odierne sfide del lavoro. Traspare la profonda corrispondenza tra le aspirazioni di chi lavora e crea lavoro, e le parole di Papa Francesco: “Nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale l’essere umano esprime ed accresce la dignità della propria vita” (Evangelii gaudium, 192).

Alessandra Di Pilla

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Nell’ambito delle iniziative collegate alla mostra “LabOra: persona, lavoro, bene comune. Immagini e testimonianze sul significato, la dignità e le sfide del lavoro”, promossa dalla Consulta delle aggregazioni laicali dell’arcidiocesi, il 23 novembre si è svolta a Castigione del Lago la tavola rotonda dal titolo “Sfide del lavoro oggi”.

Hanno partecipato la prof.ssa Cristina Montesi dell’Università di Perugia e alcuni imprenditori del luogo, coordinati dalla dott.ssa Elena Teatini: sono emersi i tratti dell’“economia civile” e della responsabilità sociale d’impresa, alla luce della dottrina sociale della Chiesa e, nel racconto degli imprenditori, un bagaglio di esperienze ricche di intelligenza e passione.

Cosa significa "lavoro" oggi

Secondo l’economia civile, ha indicato la prof.ssa Montesi, il mercato del lavoro non è un asettico luogo di incontro tra domanda e offerta, ma un ambito di crescita, di autorealizzazione delle persone e di inclusione sociale. Si tratta di una “terza via” rispetto alle visioni dell’economia classica salariale e di quella marxiana: nel lavoro, infatti, entrano in gioco più motivazioni, monetarie, intrinseche e trascendenti, come insegna la secolare esperienza del monachesimo benedettino.

Visto con tali occhi, il lavoro contempera più obiettivi: acquisire attraverso un giusto salario una disponibilità di beni sufficiente a soddisfare almeno i bisogni fondamentali; far valere i diritti delle persone; ridurre le disuguaglianze; dotare di senso le attività; non distruggere i beni relazionali, sia all’interno dell’impresa (superando l’esasperata competizione tra individui e la conflittualità capitale-lavoro) sia al di fuori di essa; conciliare l’attività produttiva e il consumo con i limiti biofisici della Terra.

Tra i numerosi aspetti che caratterizzano il lavoro negli scenari della contemporaneità, Montesi ha ricordato uno dei più evidenti: oggi si parla non tanto di lavoro, quanto di attività. Il lavoro si è infatti trasformato, è ormai un insieme di attività: non è costituito solo da competenze di base e tecniche, ma si è arricchito anche di competenze relazionali, creative, comunicative ed espressive.

Le esperienze delle aziende del luogo

Le aziende del luogo, di varia natura e dimensione, hanno mostrato in cosa può consistere, sul campo, l’interrogarsi costantemente sul bene dell’azienda e sul bene comune. Paola Butali, titolare della fattoria e azienda agricola “La Cerreta”, ha raccontato la sua storia di donna e imprenditrice, appassionata della terra e fiduciosa nel valore della bellezza, tanto da creare, all’interno della tenuta, un percorso di sculture e istallazioni amalgamato alla campagna e alle sue attività.

Alle problematiche dell’internazionalizzazione dell’impresa ha fatto riferimento Stefano Milic, direttore generale della Elettromil srl, richiamando la costante attenzione a coniugare il rispetto per i lavoratori e la presenza dell’azienda in Paesi esteri, anche molto diversi per tradizioni e cultura (Slovacchia, Cina, India).

Cristian Giardini, amministratore delegato della Giardini mangimi spa, ha sottolineato l’importanza del gioco di squadra e della scelta, rivelatasi vincente, di assumere in prevalenza lavoratori del luogo e di utilizzare materie prime provenienti dal territorio. La cura per l’identità del territorio si rivela anche nell’adesione dell’azienda al Bollino di provenienza del Trasimeno.

Infine è intervenuto Giovanni Segantin, responsabile della comunità di accoglienza “Il Casolare”, che gestisce l’azienda agraria della Fondazione Gostino onlus: qui il lavoro, assieme alla preghiera, è parte fondante dell’esperienza quotidiana che viene proposta a quanti, provenienti da storie difficili, vivono nella comunità (ad esempio giovani con problemi di droga, di alcol o con esperienze familiari dolorose), secondo i princìpi della gratuità e del dono, propri dell’economia cristiana.

Nei complessi scenari delineati dalla prof.ssa Montesi, queste storie aziendali hanno testimoniato una grande ricchezza. Nel nostro territorio sono in atto interessanti tentativi di rispondere alle odierne sfide del lavoro. Traspare la profonda corrispondenza tra le aspirazioni di chi lavora e crea lavoro, e le parole di Papa Francesco: “Nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale l’essere umano esprime ed accresce la dignità della propria vita” (Evangelii gaudium, 192).

Alessandra Di Pilla

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Castiglione del Lago. Il vento ha abbattuto la Quercia del Pentimento https://www.lavoce.it/castiglione-lago-quercia-pentimento/ Fri, 09 Nov 2018 10:00:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53324 quercia

Il 31 ottobre una delle memorie legate a Santa Margherita da Cortona, ma in realtà è da Laviano, o Pozzuolo, è caduta a causa del maltempo.

La storia

Questa memoria era rappresentata da una quercia che si trova a Castiglione del Lago, nei pressi della chiesa di Sant’Ansano, e segnava il punto dove Margherita, ragazza madre, ha ritrovato il corpo del suo convivente.

Dopo questo fatto voleva tornare in famiglia, ma quest’ultima l’ha cacciata via in malo modo. Dopo una notte passata davanti alla chiesetta di Laviano, convinta dalla sorella del Curato, donna Manentessa, ha preso la via di Cortona, dove è diventata Santa.

[gallery ids="53326,53327,53328,53329,53330,53325"]

Le iniziative dopo la caduta della quercia

Con il sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino lunedì scorso c’è stato un incontro per parlare della caduta della “Quercia del Pentimento”, questo il nome con cui è conosciuta la secolare pianta, e di qualche iniziativa per valorizzare la figura e i luoghi di santa Margherita.

Nello stesso giorno al Pentimento è stata celebrata una messa di ringraziamento perché né le cose né le persone hanno subito danni a seguito del crollo della Quercia. Si è anche parlato di quello che si può realizzare con i rottami dell’albero:

  • piccoli crocifissi da distribuire come ricordo, non solo della Quercia, ma in particolare della Santa che con il Crocefisso ha avuto opportunità o meglio grazia di parlare a lungo in tante occasioni; ricostruire un altare per la chiesa del Pentimento;
  • di lasciare davanti alla chiesa il tronco a ricordo dell’antica Quercia, che non sappiamo bene quando sia stata piantata, ma che non supera i tre secoli in riferimento alle date più ragionevoli, o la data della Canonizzazione il 16 maggio 1728 o l’anno 1756 dopo che il notaio perugino Francesco Franceschini di tasca sua volle costruire l’attuale chiesa.

Un’altra proposta è venuta dal tecnico che ha curato la pianta: fare con questo legno una statua della Santa. Il sindaco Batino ha proposto anche di dare alla chiesa di Laviano una nuova sistemazione ed utilizzare il legno per ricavarne i mobili per il complesso da dedicare ai pellegrini che vengono in visita ai luoghi dove santa Margherita è nata e vissuta.

Queste le proposte che sono state avanzate per rimediare al danno causato dal crollo di quest’albero che per tutti rappresentava il momento decisivo della vita di Margherita: da ragazza madre a Terza Luce dell’Ordine francescano, con la sua conversione.

Don Piero Becherini

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Il 31 ottobre una delle memorie legate a Santa Margherita da Cortona, ma in realtà è da Laviano, o Pozzuolo, è caduta a causa del maltempo.

La storia

Questa memoria era rappresentata da una quercia che si trova a Castiglione del Lago, nei pressi della chiesa di Sant’Ansano, e segnava il punto dove Margherita, ragazza madre, ha ritrovato il corpo del suo convivente.

Dopo questo fatto voleva tornare in famiglia, ma quest’ultima l’ha cacciata via in malo modo. Dopo una notte passata davanti alla chiesetta di Laviano, convinta dalla sorella del Curato, donna Manentessa, ha preso la via di Cortona, dove è diventata Santa.

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Le iniziative dopo la caduta della quercia

Con il sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino lunedì scorso c’è stato un incontro per parlare della caduta della “Quercia del Pentimento”, questo il nome con cui è conosciuta la secolare pianta, e di qualche iniziativa per valorizzare la figura e i luoghi di santa Margherita.

Nello stesso giorno al Pentimento è stata celebrata una messa di ringraziamento perché né le cose né le persone hanno subito danni a seguito del crollo della Quercia. Si è anche parlato di quello che si può realizzare con i rottami dell’albero:

  • piccoli crocifissi da distribuire come ricordo, non solo della Quercia, ma in particolare della Santa che con il Crocefisso ha avuto opportunità o meglio grazia di parlare a lungo in tante occasioni; ricostruire un altare per la chiesa del Pentimento;
  • di lasciare davanti alla chiesa il tronco a ricordo dell’antica Quercia, che non sappiamo bene quando sia stata piantata, ma che non supera i tre secoli in riferimento alle date più ragionevoli, o la data della Canonizzazione il 16 maggio 1728 o l’anno 1756 dopo che il notaio perugino Francesco Franceschini di tasca sua volle costruire l’attuale chiesa.

Un’altra proposta è venuta dal tecnico che ha curato la pianta: fare con questo legno una statua della Santa. Il sindaco Batino ha proposto anche di dare alla chiesa di Laviano una nuova sistemazione ed utilizzare il legno per ricavarne i mobili per il complesso da dedicare ai pellegrini che vengono in visita ai luoghi dove santa Margherita è nata e vissuta.

Queste le proposte che sono state avanzate per rimediare al danno causato dal crollo di quest’albero che per tutti rappresentava il momento decisivo della vita di Margherita: da ragazza madre a Terza Luce dell’Ordine francescano, con la sua conversione.

Don Piero Becherini

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