Cascia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/cascia/ Settimanale di informazione regionale Fri, 22 Mar 2024 17:11:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Cascia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/cascia/ 32 32 A Cascia messa delle Palme presieduta dal card. Ernest Simoni https://www.lavoce.it/a-cascia-messa-delle-palme-presieduta-dal-card-ernest-simoni/ https://www.lavoce.it/a-cascia-messa-delle-palme-presieduta-dal-card-ernest-simoni/#respond Fri, 22 Mar 2024 17:09:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=75458

Sarà la prima volta a Cascia, ai piedi di Santa Rita, per il cardinale Ernest Simoni, che Papa Francesco ha definito “martire vivente”, per i quasi 28 in cui durante il regime comunista in Albania, sua terra natale, è stato prigioniero, subendo persecuzioni, lavori forzati, violenze e minacce. Nel suo instancabile apostolato, a ben 95 anni di età, il porporato, che oggi risiede nell'arcidiocesi di Firenze, ha accolto con gioia l’invito della Comunità agostiniana di Cascia e presiederà la messa solenne della Domenica delle Palme, nella basilica di Santa Rita. La celebrazione si terrà alle 10.30, preceduta dalla processione con le palme che partirà dall’inizio del viale del Santuario. Sarà trasmessa anche in diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita Nel suo pellegrinaggio, il Cardinale, incontrerà le monache di clausura e i padri agostiniani, portando la sua preziosa testimonianza umana e di fede a tutti, soprattutto all’alba della Pasqua. Lui che ha sempre proclamato il perdono e la misericordia per i suoi aguzzini, pregherà davanti al corpo di Rita da Cascia, santa del perdono.

Il programma della Settimana santa a Cascia 

Simbolicamente, il cardinale Simoni aprirà, quindi, la Settimana santa della basilica di Santa Rita, dove sono molti gli appuntamenti in preparazione alla Pasqua di Risurrezione. 26 Marzo - Martedì santo Celebrazione anticipata dell’8° Giovedì di santa Rita (I 15 Giovedì di Santa Rita sono il cammino di preghiera e riflessione, in preparazione alla festa del 22 maggio e a ricordo dei 15 anni in cui la Santa portò la spina, ricevuta dalla corona di Gesù, sulla fronte). Ore 17 – Messa e Passaggio all’Urna di Santa Rita In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita  28 Marzo - Giovedì santo
  • ore 8 - Canto delle Lodi
  • ore 17 - Cena del Signore, presiede il rettore padre Mario De Santis
Segue la possibilità di rimanere in Adorazione fino alle ore 23 In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita 29 Marzo - Venerdì santo
  • ore 8.00 - Canto delle Lodi
  • ore 15.00 - Adorazione della Croce, presiede Padre Pietro Bellini
In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita
  • ore 21.00 – Processione penitenziale del Cristo Morto per le vie cittadine
 30 Marzo - Sabato santo
  • ore 8 – Canto delle Lodi
  • ore 21 – Solenne veglia pasquale, presiede parroco di Cascia, don Davide Travagli
In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita 31 Marzo - Domenica di resurrezione
  • ore 17 - rosario
  • ore 17.30 - Canto del vespro con le monache
  • ore 18 – messa animata dalla Corale Santa Rita di Cascia
In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita]]>

Sarà la prima volta a Cascia, ai piedi di Santa Rita, per il cardinale Ernest Simoni, che Papa Francesco ha definito “martire vivente”, per i quasi 28 in cui durante il regime comunista in Albania, sua terra natale, è stato prigioniero, subendo persecuzioni, lavori forzati, violenze e minacce. Nel suo instancabile apostolato, a ben 95 anni di età, il porporato, che oggi risiede nell'arcidiocesi di Firenze, ha accolto con gioia l’invito della Comunità agostiniana di Cascia e presiederà la messa solenne della Domenica delle Palme, nella basilica di Santa Rita. La celebrazione si terrà alle 10.30, preceduta dalla processione con le palme che partirà dall’inizio del viale del Santuario. Sarà trasmessa anche in diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita Nel suo pellegrinaggio, il Cardinale, incontrerà le monache di clausura e i padri agostiniani, portando la sua preziosa testimonianza umana e di fede a tutti, soprattutto all’alba della Pasqua. Lui che ha sempre proclamato il perdono e la misericordia per i suoi aguzzini, pregherà davanti al corpo di Rita da Cascia, santa del perdono.

Il programma della Settimana santa a Cascia 

Simbolicamente, il cardinale Simoni aprirà, quindi, la Settimana santa della basilica di Santa Rita, dove sono molti gli appuntamenti in preparazione alla Pasqua di Risurrezione. 26 Marzo - Martedì santo Celebrazione anticipata dell’8° Giovedì di santa Rita (I 15 Giovedì di Santa Rita sono il cammino di preghiera e riflessione, in preparazione alla festa del 22 maggio e a ricordo dei 15 anni in cui la Santa portò la spina, ricevuta dalla corona di Gesù, sulla fronte). Ore 17 – Messa e Passaggio all’Urna di Santa Rita In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita  28 Marzo - Giovedì santo
  • ore 8 - Canto delle Lodi
  • ore 17 - Cena del Signore, presiede il rettore padre Mario De Santis
Segue la possibilità di rimanere in Adorazione fino alle ore 23 In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita 29 Marzo - Venerdì santo
  • ore 8.00 - Canto delle Lodi
  • ore 15.00 - Adorazione della Croce, presiede Padre Pietro Bellini
In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita
  • ore 21.00 – Processione penitenziale del Cristo Morto per le vie cittadine
 30 Marzo - Sabato santo
  • ore 8 – Canto delle Lodi
  • ore 21 – Solenne veglia pasquale, presiede parroco di Cascia, don Davide Travagli
In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita 31 Marzo - Domenica di resurrezione
  • ore 17 - rosario
  • ore 17.30 - Canto del vespro con le monache
  • ore 18 – messa animata dalla Corale Santa Rita di Cascia
In diretta sul canale YouTube del Monastero www.youtube.com/user/monasterosantarita]]>
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Giornata della donna. L’invito della madre priora suor Bernardinis ad allenare “l’intelligenza materna” https://www.lavoce.it/giornata-della-donna-linvito-della-madre-priora-suor-bernardinis-ad-allenare-lintelligenza-materna/ https://www.lavoce.it/giornata-della-donna-linvito-della-madre-priora-suor-bernardinis-ad-allenare-lintelligenza-materna/#respond Fri, 08 Mar 2024 08:30:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=75177 Suor maria Rosa bernardinis madre priora dela monastero di santa Rita da Cascia con l'abito nero da suora e a mezzo busto, con inm mano una rosa rossa

Il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero di S. Rita da Cascia

“In questo 8 marzo, tra bilanci di morte e un clima di grande sfiducia, celebriamo le donne che sono culle di vita e ali di speranza. Da donna e per l’umanità, oggi che si fa un gran parlare di intelligenza artificiale, invito tutti a riscoprire e allenare una ‘intelligenza materna’, più tipica ma non esclusiva delle donne. Quella che chiama ogni essere umano al coraggio, alla gioia e alla speranza della vita, per costruire una fiducia ritrovata, nel domani e nella vita stessa, di cui c’è estremo bisogno. Lo sanno bene le donne che ogni giorno sono terreni fertili e custodi di vita e futuro. Come Cristina Fazzi, che da medico nello Zambia cura i bambini che sono gli ultimi della società, Virginia Campanile, che ha perso suo figlio ma è mamma per tanti genitori e ragazzi in difficoltà, e Anna Jabbour, profuga siriana che per sua figlia ha attraversato la guerra divenendo testimone di pace. Sono le donne che premieremo a maggio alla Festa di Santa Rita: tre donne diverse ma unite, come tante nel mondo, dalla scelta di essere strumenti di vita oggi, come Rita ieri”. Questo il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata internazionale della donna, con un parallelo alle donne che ogni anno sono protagoniste della festa del 22 maggio, modelli universali dei valori ritiani, attuali e preziosi.

Custodi della vita e del futuro

“Donne di Rita”, così sono chiamate le donne scelte per il prestigioso Riconoscimento internazionale Santa Rita, che dal 1988 premia donne che come Rita da Cascia sanno incarnare i valori su cui si fonda il nostro presente, che è il domani del mondo. Ecco le tre donne che, il 20 maggio alle 10 nella Sala della Pace del Santuario di Santa Rita a Cascia condivideranno le loro testimonianze.

Le tre donne che il 21 maggio riceveranno il riconoscimento “Santa Rita"

E, il 21 maggio alle 17.30 nella Basilica, riceveranno il Riconoscimento: Cristina Fazzi, medico di Enna (Sicilia), che riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per il rispetto, la giustizia e l’amore con cui nei suoi 24 anni di servizio, professionale e umano, nello Zambia, in Africa, ha protetto la vita e costruito il futuro di tante persone nelle aree di estrema povertà, con un’attenzione speciale ai bambini e ai giovani, in una società dove sono ultimi tra gli ultimi, spesso abusati e maltrattati: ha creato il primo centro di salute mentale del Paese per i minori e progetti formativi, per generare opportunità di cambiamento e realizzazione; Virginia Campanile, che vive a Otranto (Lecce) e riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 perché dal dolore indescrivibile per la perdita del figlio Daniele e dalla libertà e pace acquisite grazie al perdono offerto a chi ne ha causato la morte in un incidente stradale, ha fatto nascere un ‘investimento d’amore’ che condivide con gli altri: ascoltando e aiutando tanti genitori toccati dal lutto a ritornare a vivere e impegnandosi coi giovani per tutelarli nella fragilità sociale e psicologica, accompagnandoli a riscoprire la bellezza della vita; Anna Jabbour, che è nata ad Aleppo (Siria) ma oggi vive a Roma, che riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per la testimonianza di pace, fratellanza e fede che incarna con la sua storia, da profuga di guerra a mamma di speranza e coraggio per sua figlia e allo stesso tempo per tutti coloro che incontra, non avendo mai perduto il forte desiderio di sognare e impegnarsi per un futuro di umanità e unione che possa cancellare ogni odio e sofferenza.  ]]>
Suor maria Rosa bernardinis madre priora dela monastero di santa Rita da Cascia con l'abito nero da suora e a mezzo busto, con inm mano una rosa rossa

Il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero di S. Rita da Cascia

“In questo 8 marzo, tra bilanci di morte e un clima di grande sfiducia, celebriamo le donne che sono culle di vita e ali di speranza. Da donna e per l’umanità, oggi che si fa un gran parlare di intelligenza artificiale, invito tutti a riscoprire e allenare una ‘intelligenza materna’, più tipica ma non esclusiva delle donne. Quella che chiama ogni essere umano al coraggio, alla gioia e alla speranza della vita, per costruire una fiducia ritrovata, nel domani e nella vita stessa, di cui c’è estremo bisogno. Lo sanno bene le donne che ogni giorno sono terreni fertili e custodi di vita e futuro. Come Cristina Fazzi, che da medico nello Zambia cura i bambini che sono gli ultimi della società, Virginia Campanile, che ha perso suo figlio ma è mamma per tanti genitori e ragazzi in difficoltà, e Anna Jabbour, profuga siriana che per sua figlia ha attraversato la guerra divenendo testimone di pace. Sono le donne che premieremo a maggio alla Festa di Santa Rita: tre donne diverse ma unite, come tante nel mondo, dalla scelta di essere strumenti di vita oggi, come Rita ieri”. Questo il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata internazionale della donna, con un parallelo alle donne che ogni anno sono protagoniste della festa del 22 maggio, modelli universali dei valori ritiani, attuali e preziosi.

Custodi della vita e del futuro

“Donne di Rita”, così sono chiamate le donne scelte per il prestigioso Riconoscimento internazionale Santa Rita, che dal 1988 premia donne che come Rita da Cascia sanno incarnare i valori su cui si fonda il nostro presente, che è il domani del mondo. Ecco le tre donne che, il 20 maggio alle 10 nella Sala della Pace del Santuario di Santa Rita a Cascia condivideranno le loro testimonianze.

Le tre donne che il 21 maggio riceveranno il riconoscimento “Santa Rita"

E, il 21 maggio alle 17.30 nella Basilica, riceveranno il Riconoscimento: Cristina Fazzi, medico di Enna (Sicilia), che riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per il rispetto, la giustizia e l’amore con cui nei suoi 24 anni di servizio, professionale e umano, nello Zambia, in Africa, ha protetto la vita e costruito il futuro di tante persone nelle aree di estrema povertà, con un’attenzione speciale ai bambini e ai giovani, in una società dove sono ultimi tra gli ultimi, spesso abusati e maltrattati: ha creato il primo centro di salute mentale del Paese per i minori e progetti formativi, per generare opportunità di cambiamento e realizzazione; Virginia Campanile, che vive a Otranto (Lecce) e riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 perché dal dolore indescrivibile per la perdita del figlio Daniele e dalla libertà e pace acquisite grazie al perdono offerto a chi ne ha causato la morte in un incidente stradale, ha fatto nascere un ‘investimento d’amore’ che condivide con gli altri: ascoltando e aiutando tanti genitori toccati dal lutto a ritornare a vivere e impegnandosi coi giovani per tutelarli nella fragilità sociale e psicologica, accompagnandoli a riscoprire la bellezza della vita; Anna Jabbour, che è nata ad Aleppo (Siria) ma oggi vive a Roma, che riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per la testimonianza di pace, fratellanza e fede che incarna con la sua storia, da profuga di guerra a mamma di speranza e coraggio per sua figlia e allo stesso tempo per tutti coloro che incontra, non avendo mai perduto il forte desiderio di sognare e impegnarsi per un futuro di umanità e unione che possa cancellare ogni odio e sofferenza.  ]]>
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Violenza contro le donne, la Basilica di Santa Rita a Cascia si tinge di rosso per la Giornata internazionale https://www.lavoce.it/violenza-contro-le-donne-la-basilica-di-santa-rita-a-cascia-si-tinge-di-rosso-per-la-giornata-internazionale/ https://www.lavoce.it/violenza-contro-le-donne-la-basilica-di-santa-rita-a-cascia-si-tinge-di-rosso-per-la-giornata-internazionale/#respond Thu, 23 Nov 2023 09:36:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74032 santa rita

Profondamente colpite dalla storia della giovane Giulia Cecchettin, l’ultima di tante, troppe vite stroncate con ferocia dalle mani di un uomo, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro no alla violenza illuminando di rosso la facciata della Basilica, e chiedendo per le nuove generazioni un’educazione all’amore. Lo fanno accogliendo l’invito giunto dall’amministrazione comunale, da sempre sensibile al tema, anche a portare un messaggio agli studenti di Cascia che incontreranno sabato mattina. L’occasione è un evento voluto dal Comune per la comunità e principalmente per le scuole, in programma alla Sala della Pace del Santuario il 25 novembre dalle 10.30, durante il quale si terrà il reading Ti amo da morire, di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta Giarrusso e Pino Quartullo.

La riflessione della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

"Nella Bibbia -riflette Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla Passione, costrette dagli uomini. È dovere di tutti fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero. Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa. L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva. Si smetta di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi. L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino".   --        ]]>
santa rita

Profondamente colpite dalla storia della giovane Giulia Cecchettin, l’ultima di tante, troppe vite stroncate con ferocia dalle mani di un uomo, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro no alla violenza illuminando di rosso la facciata della Basilica, e chiedendo per le nuove generazioni un’educazione all’amore. Lo fanno accogliendo l’invito giunto dall’amministrazione comunale, da sempre sensibile al tema, anche a portare un messaggio agli studenti di Cascia che incontreranno sabato mattina. L’occasione è un evento voluto dal Comune per la comunità e principalmente per le scuole, in programma alla Sala della Pace del Santuario il 25 novembre dalle 10.30, durante il quale si terrà il reading Ti amo da morire, di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta Giarrusso e Pino Quartullo.

La riflessione della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

"Nella Bibbia -riflette Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla Passione, costrette dagli uomini. È dovere di tutti fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero. Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa. L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva. Si smetta di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi. L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino".   --        ]]>
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Riconoscimento internazionale Santa Rita, le donne che verranno insignite https://www.lavoce.it/riconoscimento-internazionale-santa-rita-donne-saranno-insignite/ https://www.lavoce.it/riconoscimento-internazionale-santa-rita-donne-saranno-insignite/#respond Thu, 11 May 2023 14:45:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71449 Donne che tengono in mano la rosa rossa davanti alla basilica di Santa Rita

Essere 'in uscita' significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù, una porta aperta”. Sono le parole di Papa Francesco in Ungheria e che avvalorano la scelta fatta quest’anno di assegnare il Riconoscimento internazionale Santa Rita a donne che incarnino il valore del servizio al prossimo.

Le parole della madre priora suor Maria Rosa Bernardinis

A nome di tutta la mia comunità, sono felice di raccogliere l’invito del Pontefice ad aprire le porte contro l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza, per permettere a tutti di entrare e sperimentare l’amore del Signore - ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia - E di aver scelto di premiare quest’anno, di fronte agli eventi dei nostri tempi, quali la pandemia da poco superata, guerra nel cuore dell’Europa, migranti disperati in fuga, proprio quelle donne che ogni giorno scelgono di essere servizio per il prossimo. Le “Donne di Rita” dimostrano di anno in anno come ancora oggi sia possibile vivere secondo i valori che guidarono l’esistenza della Santa, quali il perdono, l’amore, e in questo caso la carità”.

Le tre "Donne di Rita"

Sono tre le donne scelte: Luciana Daqua, assistente sociale e docente universitaria con grande attenzione alle maggiori fragilità sociali; Antonella Dirella, insegnante che, una volta rimasta vedova, si è consacrata totalmente a Dio; Franca Pedrini, attenta al prossimo soprattutto nella sua dimensione locale, in particolare come presidente della cooperativa sociale veneta "I Piosi", una delle realtà più innovative del territorio, che nel 2022 ha avuto l’occasione di uno scambio con l’allora premier Mario Draghi.

La Festa di Santa Rita è promossa dalle Comunità agostiniane di Cascia, con la collaborazione del Comune e culminerà nella solennità a lei dedicata del 22 maggio.

La consegna del riconoscimento internazionale Santa Rita

Le tre donne che saranno insignite del riconoscimento saranno presentate da Antonella Ventre, giornalista conduttrice di Tv2000, sabato 20 maggio alle ore 10, presso la Sala della Pace del Santuario. Il premio verrà consegnato domenica 21 maggio, alle ore 17, presso la Basilica e sarà accompagnato dal messaggio della Madre Priora. Sarà possibile seguire le celebrazioni più importanti in diretta streaming, sui canali Youtube, Facebook e Instagram del Monastero agostiniano di Cascia. Per saperne di più santaritadacascia.org

Il premio, unico nel suo genere, dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito a donne di ogni Paese e religione che incarnano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. I criteri di assegnazione non si basano necessariamente su aspetti religiosi del modello ritiano, ma anche etici e sociali. Perché il mesaggio di santa Rita è universale e senza tempo. 

Le storie delle "Donne di Rita 2023" e le motivazioni del premio

Luciana Daqua – assistente sociale e docente universitaria calabrese che, fin da giovanissima, sente vivo nel cuore il desiderio di “aiutare il prossimo in qualsiasi forma”. Con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, e una fede salda, riesce a realizzare quella famiglia aperta al dialogo e al confronto che le è mancata, accompagnando extracomunitari, prostitute, donne violentate, omosessuali non accettati dalla famiglia, persone con disagio psichico a intravedere, nel buio delle loro situazioni senza uscita, una via di fuga verso un futuro migliore. Riceve il Riconoscimento per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo.

Antonella Dirella - insegnante molisana, sempre in cerca di un Amore più grande, quello di Dio, ha accolto la malattia del marito, ha adottato un neonato con problemi di salute, ha parlato di un Padre buono a generazioni di bambini e ora vive la sua vocazione come consacrata laica dell’associazione San Giuseppe, fondata da Don Giussani. Riceve il Riconoscimento per essersi saputa affidare a Dio ogni volta che la vita l’ha messa alla prova, facendosi dono per gli altri.

Franca Pedrini – moglie, madre e nonna, veneta, presidente della cooperativa sociale "I Piosi", da 40 anni centro diurno e casa di accoglienza per persone con disabilità. Nel 2022 la cooperativa ha avuto l’occasione di consegnare il suo bilancio sociale all’allora premier Mario Draghi, durante una sua visita sul territorio, ricevendone poi una lettera di ringraziamento. Franca riceve il Riconoscimento per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia, dal padre scomparso prematuramente al figlio Luca. Con la fede ha saputo trasformare questi laceranti dolori in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità, impegnandosi senza riserve nella sua parrocchia e in una associazione d'ascolto e di sostegno nella sua città.

Le rose di Rita, raccolta fondi on line a sostegno di progetti per l'infanzia

Profumano di “servizio al prossimo” anche le Rose di Santa Rita, protagoniste della raccolta fondi online lanciata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia ets per conto delle claustrali, che l’hanno fondata nel 2012 per portare la carità ritiana alle persone in difficoltà.  L’obiettivo della raccolta fondi è sostenere progetti per l’infanzia, come la ricostruzione dell’ospedale di Namu, in Nigeria, dove i piccoli pazienti potranno ricevere cure mediche.

Le rose sono il simbolo per eccellenza della Santa più venerata in tutto il mondo. Questo fiore rappresenta l’amore di santa Rita, che diffonde il suo profumo ovunque e in ogni tempo: come la rosa, la taumaturga umbra ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.

Le piantine si possono ordinare per se stessi oppure regalarle. Richiedendole subito, si potranno avere a casa per la Festa, quando sarà possibile seguire anche online il momento tanto atteso della Benedizione delle Rose. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito  rosedisantarita.org

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Donne che tengono in mano la rosa rossa davanti alla basilica di Santa Rita

Essere 'in uscita' significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù, una porta aperta”. Sono le parole di Papa Francesco in Ungheria e che avvalorano la scelta fatta quest’anno di assegnare il Riconoscimento internazionale Santa Rita a donne che incarnino il valore del servizio al prossimo.

Le parole della madre priora suor Maria Rosa Bernardinis

A nome di tutta la mia comunità, sono felice di raccogliere l’invito del Pontefice ad aprire le porte contro l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza, per permettere a tutti di entrare e sperimentare l’amore del Signore - ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia - E di aver scelto di premiare quest’anno, di fronte agli eventi dei nostri tempi, quali la pandemia da poco superata, guerra nel cuore dell’Europa, migranti disperati in fuga, proprio quelle donne che ogni giorno scelgono di essere servizio per il prossimo. Le “Donne di Rita” dimostrano di anno in anno come ancora oggi sia possibile vivere secondo i valori che guidarono l’esistenza della Santa, quali il perdono, l’amore, e in questo caso la carità”.

Le tre "Donne di Rita"

Sono tre le donne scelte: Luciana Daqua, assistente sociale e docente universitaria con grande attenzione alle maggiori fragilità sociali; Antonella Dirella, insegnante che, una volta rimasta vedova, si è consacrata totalmente a Dio; Franca Pedrini, attenta al prossimo soprattutto nella sua dimensione locale, in particolare come presidente della cooperativa sociale veneta "I Piosi", una delle realtà più innovative del territorio, che nel 2022 ha avuto l’occasione di uno scambio con l’allora premier Mario Draghi.

La Festa di Santa Rita è promossa dalle Comunità agostiniane di Cascia, con la collaborazione del Comune e culminerà nella solennità a lei dedicata del 22 maggio.

La consegna del riconoscimento internazionale Santa Rita

Le tre donne che saranno insignite del riconoscimento saranno presentate da Antonella Ventre, giornalista conduttrice di Tv2000, sabato 20 maggio alle ore 10, presso la Sala della Pace del Santuario. Il premio verrà consegnato domenica 21 maggio, alle ore 17, presso la Basilica e sarà accompagnato dal messaggio della Madre Priora. Sarà possibile seguire le celebrazioni più importanti in diretta streaming, sui canali Youtube, Facebook e Instagram del Monastero agostiniano di Cascia. Per saperne di più santaritadacascia.org

Il premio, unico nel suo genere, dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito a donne di ogni Paese e religione che incarnano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. I criteri di assegnazione non si basano necessariamente su aspetti religiosi del modello ritiano, ma anche etici e sociali. Perché il mesaggio di santa Rita è universale e senza tempo. 

Le storie delle "Donne di Rita 2023" e le motivazioni del premio

Luciana Daqua – assistente sociale e docente universitaria calabrese che, fin da giovanissima, sente vivo nel cuore il desiderio di “aiutare il prossimo in qualsiasi forma”. Con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, e una fede salda, riesce a realizzare quella famiglia aperta al dialogo e al confronto che le è mancata, accompagnando extracomunitari, prostitute, donne violentate, omosessuali non accettati dalla famiglia, persone con disagio psichico a intravedere, nel buio delle loro situazioni senza uscita, una via di fuga verso un futuro migliore. Riceve il Riconoscimento per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo.

Antonella Dirella - insegnante molisana, sempre in cerca di un Amore più grande, quello di Dio, ha accolto la malattia del marito, ha adottato un neonato con problemi di salute, ha parlato di un Padre buono a generazioni di bambini e ora vive la sua vocazione come consacrata laica dell’associazione San Giuseppe, fondata da Don Giussani. Riceve il Riconoscimento per essersi saputa affidare a Dio ogni volta che la vita l’ha messa alla prova, facendosi dono per gli altri.

Franca Pedrini – moglie, madre e nonna, veneta, presidente della cooperativa sociale "I Piosi", da 40 anni centro diurno e casa di accoglienza per persone con disabilità. Nel 2022 la cooperativa ha avuto l’occasione di consegnare il suo bilancio sociale all’allora premier Mario Draghi, durante una sua visita sul territorio, ricevendone poi una lettera di ringraziamento. Franca riceve il Riconoscimento per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia, dal padre scomparso prematuramente al figlio Luca. Con la fede ha saputo trasformare questi laceranti dolori in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità, impegnandosi senza riserve nella sua parrocchia e in una associazione d'ascolto e di sostegno nella sua città.

Le rose di Rita, raccolta fondi on line a sostegno di progetti per l'infanzia

Profumano di “servizio al prossimo” anche le Rose di Santa Rita, protagoniste della raccolta fondi online lanciata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia ets per conto delle claustrali, che l’hanno fondata nel 2012 per portare la carità ritiana alle persone in difficoltà.  L’obiettivo della raccolta fondi è sostenere progetti per l’infanzia, come la ricostruzione dell’ospedale di Namu, in Nigeria, dove i piccoli pazienti potranno ricevere cure mediche.

Le rose sono il simbolo per eccellenza della Santa più venerata in tutto il mondo. Questo fiore rappresenta l’amore di santa Rita, che diffonde il suo profumo ovunque e in ogni tempo: come la rosa, la taumaturga umbra ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.

Le piantine si possono ordinare per se stessi oppure regalarle. Richiedendole subito, si potranno avere a casa per la Festa, quando sarà possibile seguire anche online il momento tanto atteso della Benedizione delle Rose. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito  rosedisantarita.org

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Santa Rita. Rosario in diretta social con le monache agostiniane https://www.lavoce.it/santa-rita-rosario-in-diretta-social-con-le-monache/ https://www.lavoce.it/santa-rita-rosario-in-diretta-social-con-le-monache/#respond Thu, 11 May 2023 14:07:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71426 Le suore agostiniane recitano con il rosario in mano

La Novena di Santa Rita per la prima volta va in diretta social con le monache del monastero delle agostiniane di Cascia. Dal 12 al 20 maggio ogni giorno alle 11.50 sarà possibile seguire il rosario per la prima volta dal Coro del monastero. Le claustrali si collegheranno sui canali Facebook, Instagram e Youtube. “Invitiamo tutti a partecipare al nostro rosario – ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero – Aprire la clausura, proprio dal Coro, che rappresenta l’anima della nostra comunità, il luogo in cui ci ritroviamo per pregare insieme, favorendo la comunione, è il modo in cui vogliamo testimoniare la nostra apertura e servizio al prossimo, secondo quello che è lo spirito della Festa di Santa Rita. Un evento non solo spirituale, ma anche solidale, nel segno della missione Quando la devozione è partecipazione".

Il rosario-bracciale di santa Rita per la ricostruzione dell'ospedale di Namu (Nigeria)

Chi vorrà essere più partecipe e solidale, potrà seguire il rosario in diretta, utilizzando il rosario - bracciale in madreperla e legno d’ulivo, che si può acquistare online sul sito del monastero. Sarà così possibile rendere concreta la carità ritiana e sostenere la Fondazione Santa Rita da Cascia nella ricostruzione dell’ospedale “St. Virgilius Memorial” di Namu, in Nigeria, fondato e gestito dalla Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora di Fatima. Dal 2012 la Fondazione sostiene le opere di solidarietà del monastero e altri progetti benefici. Il prezioso oggetto è stato realizzato a Betlemme dal centro Piccirillo, gestito dai francescani della Custodia di Terra Santa, che offrono lavoro a famiglie povere altrimenti inoccupate, per cui è un modo per sostenere anche loro. È stato inoltre benedetto all’interno della Grotta della Natività. Per maggiori informazioni festadisantarita.org

Il percorso della novena a Santa Rita da Cascia

La Novena di Santa Rita, che ogni anno precede la Festa, prevede dei percorsi quotidiani, che saranno animati dalle diverse comunità cristiane della diocesi di Spoleto-Norcia, Terni e Rieti, a cui chiunque si può unire. Tra gli appuntamenti, alle ore 18., è prevista la messa, seguita dal passaggio accanto all’Urna di Santa Rita, dove è conservato il suo corpo, a cui si può partecipare anche in diretta sul canale Youtube Santa Rita da Cascia Agostiniana. Per saperne di più santaritadacascia.org]]>
Le suore agostiniane recitano con il rosario in mano

La Novena di Santa Rita per la prima volta va in diretta social con le monache del monastero delle agostiniane di Cascia. Dal 12 al 20 maggio ogni giorno alle 11.50 sarà possibile seguire il rosario per la prima volta dal Coro del monastero. Le claustrali si collegheranno sui canali Facebook, Instagram e Youtube. “Invitiamo tutti a partecipare al nostro rosario – ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero – Aprire la clausura, proprio dal Coro, che rappresenta l’anima della nostra comunità, il luogo in cui ci ritroviamo per pregare insieme, favorendo la comunione, è il modo in cui vogliamo testimoniare la nostra apertura e servizio al prossimo, secondo quello che è lo spirito della Festa di Santa Rita. Un evento non solo spirituale, ma anche solidale, nel segno della missione Quando la devozione è partecipazione".

Il rosario-bracciale di santa Rita per la ricostruzione dell'ospedale di Namu (Nigeria)

Chi vorrà essere più partecipe e solidale, potrà seguire il rosario in diretta, utilizzando il rosario - bracciale in madreperla e legno d’ulivo, che si può acquistare online sul sito del monastero. Sarà così possibile rendere concreta la carità ritiana e sostenere la Fondazione Santa Rita da Cascia nella ricostruzione dell’ospedale “St. Virgilius Memorial” di Namu, in Nigeria, fondato e gestito dalla Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora di Fatima. Dal 2012 la Fondazione sostiene le opere di solidarietà del monastero e altri progetti benefici. Il prezioso oggetto è stato realizzato a Betlemme dal centro Piccirillo, gestito dai francescani della Custodia di Terra Santa, che offrono lavoro a famiglie povere altrimenti inoccupate, per cui è un modo per sostenere anche loro. È stato inoltre benedetto all’interno della Grotta della Natività. Per maggiori informazioni festadisantarita.org

Il percorso della novena a Santa Rita da Cascia

La Novena di Santa Rita, che ogni anno precede la Festa, prevede dei percorsi quotidiani, che saranno animati dalle diverse comunità cristiane della diocesi di Spoleto-Norcia, Terni e Rieti, a cui chiunque si può unire. Tra gli appuntamenti, alle ore 18., è prevista la messa, seguita dal passaggio accanto all’Urna di Santa Rita, dove è conservato il suo corpo, a cui si può partecipare anche in diretta sul canale Youtube Santa Rita da Cascia Agostiniana. Per saperne di più santaritadacascia.org]]>
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Santa Messa e preghiera delle monache di Santa Rita da Cascia per Benedetto XVI https://www.lavoce.it/santa-messa-e-preghiera-delle-monache-di-santa-rita-da-cascia-per-benedetto-xvi/ Wed, 04 Jan 2023 15:44:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69913 preghiera per papa benedetto XVI

Giovedì 5 gennaio, giorno dei solenni funerali del Papa emerito Benedetto XVI, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia gli dedicheranno la Santa Messa delle ore 7.30, in Basilica, recitando anche una preghiera da lui particolarmente amata.

"Con Benedetto XVI -ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora della comunità agostiniana- perdiamo un profondo uomo di fede e pensiero, che è stato un predicatore della carità, intesa come amore, a cui è dedicata la sua prima enciclica Deus Caritas est.

Un tema, che lo avvicina alla figura di Sant’Agostino e della nostra Rita, monaca e santa agostiniana".

Abbiamo creduto all'amore di Dio -così il cristiano può esprimere la scelta fondamentale della sua vita. All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.

"Con queste parole -sottolinea ancora la claustrale- nella sua enciclica, in cui si è lasciato ispirare dalla figura di Sant’Agostino, che è stato una guida per la sua vita, il Papa emerito spiega l’incontro del cristiano con Dio inteso come carità, ossia come amore, da cui deriva l’amore per il prossimo. Benedetto XVI richiama in questo modo il concetto di amore-carità che è al centro dell’esistenza di Sant’Agostino e Santa Rita, le due figure su cui è incentrata la spiritualità del nostro monastero".

Nel ricordo del Papa emerito, continuiamo a testimoniare la carità dei due santi ancora con più vigore. E preghiamo per la sua salita al Cielo, affinché la sua anima venga accolta nell’abbraccio del Signore -ha concluso la Madre Priora- recitando durante la Santa Messa del mattino del 5 gennaio una delle preghiere da lui preferite".

La preghiera per Benedetto XVI

Condividiamo la preghiera:

Mio Signore e mio Dio, togli da me tutto ciò che mi allontana da Te.

Mio Signore e mio Dio, dammi tutto ciò che mi conduce a Te.

Mio Signore e mio Dio, toglimi a me e dammi tutto a Te.

San Nicola di Flüe

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preghiera per papa benedetto XVI

Giovedì 5 gennaio, giorno dei solenni funerali del Papa emerito Benedetto XVI, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia gli dedicheranno la Santa Messa delle ore 7.30, in Basilica, recitando anche una preghiera da lui particolarmente amata.

"Con Benedetto XVI -ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora della comunità agostiniana- perdiamo un profondo uomo di fede e pensiero, che è stato un predicatore della carità, intesa come amore, a cui è dedicata la sua prima enciclica Deus Caritas est.

Un tema, che lo avvicina alla figura di Sant’Agostino e della nostra Rita, monaca e santa agostiniana".

Abbiamo creduto all'amore di Dio -così il cristiano può esprimere la scelta fondamentale della sua vita. All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.

"Con queste parole -sottolinea ancora la claustrale- nella sua enciclica, in cui si è lasciato ispirare dalla figura di Sant’Agostino, che è stato una guida per la sua vita, il Papa emerito spiega l’incontro del cristiano con Dio inteso come carità, ossia come amore, da cui deriva l’amore per il prossimo. Benedetto XVI richiama in questo modo il concetto di amore-carità che è al centro dell’esistenza di Sant’Agostino e Santa Rita, le due figure su cui è incentrata la spiritualità del nostro monastero".

Nel ricordo del Papa emerito, continuiamo a testimoniare la carità dei due santi ancora con più vigore. E preghiamo per la sua salita al Cielo, affinché la sua anima venga accolta nell’abbraccio del Signore -ha concluso la Madre Priora- recitando durante la Santa Messa del mattino del 5 gennaio una delle preghiere da lui preferite".

La preghiera per Benedetto XVI

Condividiamo la preghiera:

Mio Signore e mio Dio, togli da me tutto ciò che mi allontana da Te.

Mio Signore e mio Dio, dammi tutto ciò che mi conduce a Te.

Mio Signore e mio Dio, toglimi a me e dammi tutto a Te.

San Nicola di Flüe

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Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il messaggio della Priora del monastero di Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-internazionale-eliminazione-violenza-contro-le-donne-messaggio-priora-monastero-di-santa-rita-da-cascia/ Thu, 24 Nov 2022 12:09:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69348 La priora del monastero di Santa Rita da cascai con un mazzo di rose in mano e una donna di profilo

“Per contrastare la violenza contro le donne, cambiando la cultura maschilista dominante, sul lungo periodo è necessario promuovere l’educazione affettiva e sentimentale delle giovane generazioni, attraverso una vera alfabetizzazione emotiva. Questo è l’unico modo per conoscersi e comunicare se stessi, comprendendo che amare significa donarsi, crescendo insieme, e non possedere l’altro, secondo quella che è la visione cristiana”. Inizia così il messaggio di suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, di domani 25 novembre. “Guardando i numeri – prosegue la monaca – mi colpiscono i dati allarmanti sulla violenza di genere, nonostante il diminuire dei femminicidi, e sulle giovane generazioni che assistono ad abusi oppure ne sono vittime, inascoltati dagli adulti. È necessario un cambiamento sistemico che non può che partire dalla più tenera età. Ciò significa ricominciare dall’Abc delle relazioni, insegnando fin da piccoli strumenti utili per riconoscere ed esprimere le emozioni, comunicare in maniera assertiva per meglio gestire i conflitti, costruire rapporti sani e liberi, basati sulla pienezza e non sulla mancanza”. “Solo in questo modo – conclude la madre Priora - si può imparare a gestire le relazioni come scambio dei talenti di cui ciascuno si fa portatore e come arricchimento, secondo il messaggio di Cristo e della nostra amata santa Rita, che ci insegna a cercare Dio come principio e fine di ogni nostra azione. È quello che facciamo anche noi religiose, ogni giorno nel monastero, collaborando tra noi secondo le logiche dell’amore evangelico piuttosto che quelle dell’invidia e della sopraffazione”.]]>
La priora del monastero di Santa Rita da cascai con un mazzo di rose in mano e una donna di profilo

“Per contrastare la violenza contro le donne, cambiando la cultura maschilista dominante, sul lungo periodo è necessario promuovere l’educazione affettiva e sentimentale delle giovane generazioni, attraverso una vera alfabetizzazione emotiva. Questo è l’unico modo per conoscersi e comunicare se stessi, comprendendo che amare significa donarsi, crescendo insieme, e non possedere l’altro, secondo quella che è la visione cristiana”. Inizia così il messaggio di suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, di domani 25 novembre. “Guardando i numeri – prosegue la monaca – mi colpiscono i dati allarmanti sulla violenza di genere, nonostante il diminuire dei femminicidi, e sulle giovane generazioni che assistono ad abusi oppure ne sono vittime, inascoltati dagli adulti. È necessario un cambiamento sistemico che non può che partire dalla più tenera età. Ciò significa ricominciare dall’Abc delle relazioni, insegnando fin da piccoli strumenti utili per riconoscere ed esprimere le emozioni, comunicare in maniera assertiva per meglio gestire i conflitti, costruire rapporti sani e liberi, basati sulla pienezza e non sulla mancanza”. “Solo in questo modo – conclude la madre Priora - si può imparare a gestire le relazioni come scambio dei talenti di cui ciascuno si fa portatore e come arricchimento, secondo il messaggio di Cristo e della nostra amata santa Rita, che ci insegna a cercare Dio come principio e fine di ogni nostra azione. È quello che facciamo anche noi religiose, ogni giorno nel monastero, collaborando tra noi secondo le logiche dell’amore evangelico piuttosto che quelle dell’invidia e della sopraffazione”.]]>
A Cascia celebrata la festa di santa Rita https://www.lavoce.it/cascia-celebrata-la-festa-di-santa-rita/ Sun, 22 May 2022 10:43:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66859

Erano in migliaia i pellegrini arrivati stamattina, 22 maggio, a Cascia per la festa di Santa Rita. Una folla che non si vedeva dai tempi del pre-Covid, agevolata anche da una giornata di sole che splendeva su tutta la Valnerina. Pellegrini giunti da ogni parte d' Italia che fin dalle prime ore del mattino si sono sistemati lungo il viale della cattedrale in attesa del passaggio della statua di santa Rita. Nella basilica dedicata alla Santa degli impossibili si è svolta la solenne celebrazione presieduta dal card. Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità.

Le parole della Priora del monastero di Santa Rita

“Questo 22 maggio è stato davvero un dono di Dio, perché c’ha mostrato con la forza della gioia e della ritrovata unione di milioni di persone che la ricchezza di questo giorno siamo noi, che lo rendiamo vivo. Perciò la festa non finisce qui e oggi, ma cammina nel domani e ovunque attraverso ciascuno di noi: ci chiama ad agire per far fruttare ciò che abbiamo ricevuto dalle mani di Santa Rita e a costruire insieme una società fraterna, giusta e solidale”. Ha commentato così Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia i festeggiamenti solenni in onore della Santa che sono tornati a illuminare Cascia e il mondo interno. La claustrale, infatti, si rivolge a tutti i devoti, una famiglia mondiale che dopo due anni si è ritrovata abbracciata ai piedi della sua Madre spirituale, anche grazie alla diretta streaming del monastero che ha raggiunto chiunque non potesse essere a Cascia. Sul sito devoti.santaritadacascia.org/22maggio tutti potranno rivivere la festa anche nei prossimi giorni.

Le parole di saluto dell'arcivescovo Boccardo

All’inizio della messa l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo così si è rivolto al Porporato: “Un saluto cordiale di benvenuto Eminenza, la sua presenza tra noi ci porta in un qualche modo alla presenza stessa di Papa Francesco al quale le chiediamo di trasmettere il nostro ricordo devote e l’assicurazione della nostra preghiera. A lei Eminenza assicuriamo il sostegno della nostra preghiera in questo particolare momento in cui il suo ministero affronta difficoltà e prove nella ricerca di un dialogo continuo, di soluzioni di pace e di giustizia per il popolo dell’Ucraina”. [gallery ids="66869,66870,66871,66872,66873,66874"]

L'omelia integrale del card. Pietro Parolin

Carissimi fratelli e sorelle, ringrazio il Signore di poter celebrare l’Eucarestia, in occasione della festa liturgica di santa Rita, su questo sagrato della Basilica a Lei dedicata a Cascia, dove dal 18 maggio 1947, anno della sua consacrazione, riposano le sue spoglie mortali e sono custoditi alcuni preziosi ricordi, come il suo anello nuziale e il Crocifisso dal quale partì la spina che colpì e si conficcò nella sua fronte. Qui, ogni spazio, anche il più piccolo, narra la sua straordinaria esperienza di Dio, i luoghi in cui pregava, come il coro, e la cella dove visse e morì. Anche il vicino e antico borgo medievale di Roccaporena conserva le memorie a lei più care: la casa in cui nacque, la chiesa dove si sposò, il lazzaretto nel quale accudiva i malati e la chiesetta dove pregò Dio perché i suoi figli non si vendicassero degli uccisori del padre. E poi il suo “scoglio”, ovvero il colle su cui si ritirava a pregare da sola, inerpicandosi tra cespugli e rocce fino ad arrivare in cima, lontano dalla confusione del mondo e dal travaglio del vivere quotidiano.

Il saluto all'Arcivescovo, al Priore degli agostiniani, alle monache agostiniane, ai partecipanti e alle autorità civili e militari

Saluto con grande affetto tutti voi qui presenti e quanti ci seguite attraverso TV2000, in particolare l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, il priore generale degli Agostiniani, padre Alejandro Moral Anton, il provinciale d’Italia, padre Giustino Casciano, i padri agostiniani e i cari sacerdoti della diocesi di Spoleto-Norcia. Sono molto grato per il gentile invito. Saluto anche con viva cordialità le Autorità civili e militari e le monache agostiniane, nel cui monastero santa Rita ha vissuto ed è stata di esempio per quaranta anni.

L'omaggio a santa Rita

Siamo davvero in tanti oggi a rendere omaggio a santa Rita per deporre nelle “sue mani” il proposito di imitarne le virtù, in particolar modo quelle del perdono, della pace, della carità e della sofferenza.

"Si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina" e "riprendano i negoziati per giungere alla pace"

All’intercessione di questa umile donna di Roccaporena affido le tante intenzioni del Santo Padre Francesco, che non cessa di far sentire quotidianamente la sua voce affinché si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina. In questa terra di fede e di pace, qual è l’Umbria, auspico che siano ripresi presto i negoziati e si possa giungere finalmente alla tanto desiderata pace. La violenza – ci ricorda la vicenda di questa donna di fede – non risolve mai i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze.

Una santa cara al cuore di tanta gente

Le vicissitudini di questa monaca agostiniana, come è noto, sono state tramandate nel tempo per quella tradizione orale e popolare che la chiama la “santa degli impossibili e avvocata dei casi disperati”. Una santa cara al cuore di tanta gente semplice, che non cessa di invocarla per la conversione dei cuori e per ravvivare la speranza. Della sua vita sappiamo che, quando fu data in sposa a sedici anni a Paolo di Ferdinando di Mancino, ebbe modo di conoscere da vicino gli effetti devastanti degli odi familiari e di addolcire, con le preghiere e con l’esempio, il carattere indocile e violento del marito. Non sappiamo perché Paolo poi fu assassinato, né le ragioni per cui, poco tempo dopo, i suoi due figli morirono in giovane età. Sappiamo però che Rita indicò loro la via della riconciliazione e del perdono. Negli atti del processo di beatificazione, svoltosi nel 1628 sotto Urbano VIII a quasi due secoli dai fatti, è riportata la deposizione di Antonio Cittadoni, console di Cascia, di 74 anni, che ricordava i racconti uditi da bambino dal nonno Cesare: «Io, dopo che conosco bene e male, ho inteso dal detto Cesare mio avo, come da tutti gli antichi di questa terra, che la beata Rita era vissuta santamente… in particolare che aveva pregato sempre Dio per quello che gli aveva ammazzato il marito e che essa nascose la camicia insanguinata del marito… acciò i figli vedendola non si movessero alla vendetta» (Documentazione antica ritiana II, p. 37). Davvero Rita è la donna forte e la vergine saggia che in tutti gli stati della vita indica quale sia la via autentica alla santità come sequela fedele di Cristo fino alla morte. Segregata dal mondo ed intimamente associata al Cristo sofferente, ella ha fatto rifluire nella comunità dei fratelli il frutto della sua profonda unione al Cristo morto e risorto. Carissimi, l’esempio di questa donna innamorata di Dio ci ricorda che è ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana ordinaria.

Che cos'è la santità

Nell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate (19 marzo 2018), Papa Francesco ha scritto: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito, di tua moglie […]. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (n. 14). In altri termini, la via della santità non è fatta di gesti eroici, ma di gesti ordinari compiuti, però, in modo straordinario, come quelli di santa Rita. La vita della santa di Cascia e dei santi in genere è la massima glorificazione della natura umana, perché in essa più che mai la natura si è rivelata «narrazione della gloria di Dio» (cf. Sal 8). In nessun altro caso come nella vita dei santi si comprende bene che vivere è lodare. La santità è lo stato di colui che giunge a mettere nella vita il più di divino possibile, portando al massimo le sue capacità naturali, intellettuali e morali. In una massima di Pascal leggiamo: «Per fare di un uomo un santo bisogna assolutamente che agisca la grazia di Dio; chi ne dubita non sa né cosa sia un santo né cosa sia un uomo». La santità, dunque, rimane una realtà soprannaturale che non si risolve nello sforzo puramente umano, né in una perfezione di tipo naturalistico. Essa ha origine in Dio, dallo Spirito di Cristo, che diffonde la carità nel cuore dei credenti (Rm 5,5). È una realtà, quindi, irriducibile ad una mera perfezione naturale dell'uomo.

La vite e i tralci

Ce ne dà conferma il messaggio evangelico mediante il discorso figurato “della vite e dei tralci” (Gv 15,1-14). Gesù usa l’immagine della vite per dire quanta premura Dio ha per noi. Ci sono tre personaggi in questa immagine: il vignaiuolo, che è il Padre, la vite, che è Gesù, e i tralci, che sono i discepoli. Il Padre, come ogni vignaiuolo, si prende cura della sua vite: la coltiva, la pota e organizza la vendemmia. Noi siamo accuditi dal Padre! Gesù si presenta come la vite, come uno che ha messo radici tra di noi. Anzi, egli non è semplicemente accanto a noi, ma noi siamo in lui. Se lui è la vite, noi siamo i tralci, i rami da cui escono i grappoli. La vite e i tralci si nutrono della stessa linfa, sono una sola pianta. Per questo, ben sette volte nel vangelo che abbiamo ascoltato Gesù usa il verbo “rimanere”, invitandoci a rimanere in lui. Solo chi ama desidera che l’altro resti, non se ne vada, continui ad essere presente. L’immagine della vite e dei tralci permette a Gesù di accennare anche alla potatura. Tutti noi siamo tralci, ma abbiamo bisogno di essere potati per produrre frutto. Questo non vuol dire che Dio ci mandi delle sofferenze, piuttosto che ci spinge a tagliare via i nostri egoismi. Con la potatura annuale delle viti, vengono eliminati quei tralci che hanno già dato frutto e non produrrebbero più nulla, limitandosi solo a succhiare linfa in modo parassitario. Siccome il legno della vite serve solo a far passare la linfa, Gesù aggiunge che il ramo tagliato non serve a nulla, ma viene gettato nel fuoco. La potatura dunque è l’eliminazione dell’egoismo, a volte dolorosa, ma necessaria all’uomo. Il “frutto” di cui parla il vangelo sono, invece, le opere dell’amore.

"Dio è più grande del nostro cuore"

Carissimi fratelli e sorelle, non scoraggiamoci se a volte ci sentiamo tralci secchi, delusi dai nostri fallimenti, tentati di ripiegarci su noi stessi. Non dobbiamo abbatterci, perché, come dice la Prima Lettera di Giovanni, anche se il nostro cuore ci rimprovera qualcosa, «Dio è più grande del nostro cuore» (1Gv 3,20). Il Signore, infatti, riesce a far circolare linfa anche nei nostri tralci secchi, ci aiuta a produrre frutto nonostante le nostre debolezze.Riusciremo così a vivere quel programma che San Paolo propone a tutti i cristiani nel brano della Lettera ai Romani (seconda lettura): “La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Santa Rita è un ritratto vivente di questa pagina della Scrittura. Essa, soprattutto, non si lasciò vincere dal male, ma vinse con il bene il male. Ci conduca per mano, perché ognuno di noi ritrovi la forza di continuare a sperare e a vincere ogni genere di male operando il bene. Amen]]>

Erano in migliaia i pellegrini arrivati stamattina, 22 maggio, a Cascia per la festa di Santa Rita. Una folla che non si vedeva dai tempi del pre-Covid, agevolata anche da una giornata di sole che splendeva su tutta la Valnerina. Pellegrini giunti da ogni parte d' Italia che fin dalle prime ore del mattino si sono sistemati lungo il viale della cattedrale in attesa del passaggio della statua di santa Rita. Nella basilica dedicata alla Santa degli impossibili si è svolta la solenne celebrazione presieduta dal card. Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità.

Le parole della Priora del monastero di Santa Rita

“Questo 22 maggio è stato davvero un dono di Dio, perché c’ha mostrato con la forza della gioia e della ritrovata unione di milioni di persone che la ricchezza di questo giorno siamo noi, che lo rendiamo vivo. Perciò la festa non finisce qui e oggi, ma cammina nel domani e ovunque attraverso ciascuno di noi: ci chiama ad agire per far fruttare ciò che abbiamo ricevuto dalle mani di Santa Rita e a costruire insieme una società fraterna, giusta e solidale”. Ha commentato così Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia i festeggiamenti solenni in onore della Santa che sono tornati a illuminare Cascia e il mondo interno. La claustrale, infatti, si rivolge a tutti i devoti, una famiglia mondiale che dopo due anni si è ritrovata abbracciata ai piedi della sua Madre spirituale, anche grazie alla diretta streaming del monastero che ha raggiunto chiunque non potesse essere a Cascia. Sul sito devoti.santaritadacascia.org/22maggio tutti potranno rivivere la festa anche nei prossimi giorni.

Le parole di saluto dell'arcivescovo Boccardo

All’inizio della messa l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo così si è rivolto al Porporato: “Un saluto cordiale di benvenuto Eminenza, la sua presenza tra noi ci porta in un qualche modo alla presenza stessa di Papa Francesco al quale le chiediamo di trasmettere il nostro ricordo devote e l’assicurazione della nostra preghiera. A lei Eminenza assicuriamo il sostegno della nostra preghiera in questo particolare momento in cui il suo ministero affronta difficoltà e prove nella ricerca di un dialogo continuo, di soluzioni di pace e di giustizia per il popolo dell’Ucraina”. [gallery ids="66869,66870,66871,66872,66873,66874"]

L'omelia integrale del card. Pietro Parolin

Carissimi fratelli e sorelle, ringrazio il Signore di poter celebrare l’Eucarestia, in occasione della festa liturgica di santa Rita, su questo sagrato della Basilica a Lei dedicata a Cascia, dove dal 18 maggio 1947, anno della sua consacrazione, riposano le sue spoglie mortali e sono custoditi alcuni preziosi ricordi, come il suo anello nuziale e il Crocifisso dal quale partì la spina che colpì e si conficcò nella sua fronte. Qui, ogni spazio, anche il più piccolo, narra la sua straordinaria esperienza di Dio, i luoghi in cui pregava, come il coro, e la cella dove visse e morì. Anche il vicino e antico borgo medievale di Roccaporena conserva le memorie a lei più care: la casa in cui nacque, la chiesa dove si sposò, il lazzaretto nel quale accudiva i malati e la chiesetta dove pregò Dio perché i suoi figli non si vendicassero degli uccisori del padre. E poi il suo “scoglio”, ovvero il colle su cui si ritirava a pregare da sola, inerpicandosi tra cespugli e rocce fino ad arrivare in cima, lontano dalla confusione del mondo e dal travaglio del vivere quotidiano.

Il saluto all'Arcivescovo, al Priore degli agostiniani, alle monache agostiniane, ai partecipanti e alle autorità civili e militari

Saluto con grande affetto tutti voi qui presenti e quanti ci seguite attraverso TV2000, in particolare l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, il priore generale degli Agostiniani, padre Alejandro Moral Anton, il provinciale d’Italia, padre Giustino Casciano, i padri agostiniani e i cari sacerdoti della diocesi di Spoleto-Norcia. Sono molto grato per il gentile invito. Saluto anche con viva cordialità le Autorità civili e militari e le monache agostiniane, nel cui monastero santa Rita ha vissuto ed è stata di esempio per quaranta anni.

L'omaggio a santa Rita

Siamo davvero in tanti oggi a rendere omaggio a santa Rita per deporre nelle “sue mani” il proposito di imitarne le virtù, in particolar modo quelle del perdono, della pace, della carità e della sofferenza.

"Si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina" e "riprendano i negoziati per giungere alla pace"

All’intercessione di questa umile donna di Roccaporena affido le tante intenzioni del Santo Padre Francesco, che non cessa di far sentire quotidianamente la sua voce affinché si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina. In questa terra di fede e di pace, qual è l’Umbria, auspico che siano ripresi presto i negoziati e si possa giungere finalmente alla tanto desiderata pace. La violenza – ci ricorda la vicenda di questa donna di fede – non risolve mai i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze.

Una santa cara al cuore di tanta gente

Le vicissitudini di questa monaca agostiniana, come è noto, sono state tramandate nel tempo per quella tradizione orale e popolare che la chiama la “santa degli impossibili e avvocata dei casi disperati”. Una santa cara al cuore di tanta gente semplice, che non cessa di invocarla per la conversione dei cuori e per ravvivare la speranza. Della sua vita sappiamo che, quando fu data in sposa a sedici anni a Paolo di Ferdinando di Mancino, ebbe modo di conoscere da vicino gli effetti devastanti degli odi familiari e di addolcire, con le preghiere e con l’esempio, il carattere indocile e violento del marito. Non sappiamo perché Paolo poi fu assassinato, né le ragioni per cui, poco tempo dopo, i suoi due figli morirono in giovane età. Sappiamo però che Rita indicò loro la via della riconciliazione e del perdono. Negli atti del processo di beatificazione, svoltosi nel 1628 sotto Urbano VIII a quasi due secoli dai fatti, è riportata la deposizione di Antonio Cittadoni, console di Cascia, di 74 anni, che ricordava i racconti uditi da bambino dal nonno Cesare: «Io, dopo che conosco bene e male, ho inteso dal detto Cesare mio avo, come da tutti gli antichi di questa terra, che la beata Rita era vissuta santamente… in particolare che aveva pregato sempre Dio per quello che gli aveva ammazzato il marito e che essa nascose la camicia insanguinata del marito… acciò i figli vedendola non si movessero alla vendetta» (Documentazione antica ritiana II, p. 37). Davvero Rita è la donna forte e la vergine saggia che in tutti gli stati della vita indica quale sia la via autentica alla santità come sequela fedele di Cristo fino alla morte. Segregata dal mondo ed intimamente associata al Cristo sofferente, ella ha fatto rifluire nella comunità dei fratelli il frutto della sua profonda unione al Cristo morto e risorto. Carissimi, l’esempio di questa donna innamorata di Dio ci ricorda che è ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana ordinaria.

Che cos'è la santità

Nell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate (19 marzo 2018), Papa Francesco ha scritto: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito, di tua moglie […]. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (n. 14). In altri termini, la via della santità non è fatta di gesti eroici, ma di gesti ordinari compiuti, però, in modo straordinario, come quelli di santa Rita. La vita della santa di Cascia e dei santi in genere è la massima glorificazione della natura umana, perché in essa più che mai la natura si è rivelata «narrazione della gloria di Dio» (cf. Sal 8). In nessun altro caso come nella vita dei santi si comprende bene che vivere è lodare. La santità è lo stato di colui che giunge a mettere nella vita il più di divino possibile, portando al massimo le sue capacità naturali, intellettuali e morali. In una massima di Pascal leggiamo: «Per fare di un uomo un santo bisogna assolutamente che agisca la grazia di Dio; chi ne dubita non sa né cosa sia un santo né cosa sia un uomo». La santità, dunque, rimane una realtà soprannaturale che non si risolve nello sforzo puramente umano, né in una perfezione di tipo naturalistico. Essa ha origine in Dio, dallo Spirito di Cristo, che diffonde la carità nel cuore dei credenti (Rm 5,5). È una realtà, quindi, irriducibile ad una mera perfezione naturale dell'uomo.

La vite e i tralci

Ce ne dà conferma il messaggio evangelico mediante il discorso figurato “della vite e dei tralci” (Gv 15,1-14). Gesù usa l’immagine della vite per dire quanta premura Dio ha per noi. Ci sono tre personaggi in questa immagine: il vignaiuolo, che è il Padre, la vite, che è Gesù, e i tralci, che sono i discepoli. Il Padre, come ogni vignaiuolo, si prende cura della sua vite: la coltiva, la pota e organizza la vendemmia. Noi siamo accuditi dal Padre! Gesù si presenta come la vite, come uno che ha messo radici tra di noi. Anzi, egli non è semplicemente accanto a noi, ma noi siamo in lui. Se lui è la vite, noi siamo i tralci, i rami da cui escono i grappoli. La vite e i tralci si nutrono della stessa linfa, sono una sola pianta. Per questo, ben sette volte nel vangelo che abbiamo ascoltato Gesù usa il verbo “rimanere”, invitandoci a rimanere in lui. Solo chi ama desidera che l’altro resti, non se ne vada, continui ad essere presente. L’immagine della vite e dei tralci permette a Gesù di accennare anche alla potatura. Tutti noi siamo tralci, ma abbiamo bisogno di essere potati per produrre frutto. Questo non vuol dire che Dio ci mandi delle sofferenze, piuttosto che ci spinge a tagliare via i nostri egoismi. Con la potatura annuale delle viti, vengono eliminati quei tralci che hanno già dato frutto e non produrrebbero più nulla, limitandosi solo a succhiare linfa in modo parassitario. Siccome il legno della vite serve solo a far passare la linfa, Gesù aggiunge che il ramo tagliato non serve a nulla, ma viene gettato nel fuoco. La potatura dunque è l’eliminazione dell’egoismo, a volte dolorosa, ma necessaria all’uomo. Il “frutto” di cui parla il vangelo sono, invece, le opere dell’amore.

"Dio è più grande del nostro cuore"

Carissimi fratelli e sorelle, non scoraggiamoci se a volte ci sentiamo tralci secchi, delusi dai nostri fallimenti, tentati di ripiegarci su noi stessi. Non dobbiamo abbatterci, perché, come dice la Prima Lettera di Giovanni, anche se il nostro cuore ci rimprovera qualcosa, «Dio è più grande del nostro cuore» (1Gv 3,20). Il Signore, infatti, riesce a far circolare linfa anche nei nostri tralci secchi, ci aiuta a produrre frutto nonostante le nostre debolezze.Riusciremo così a vivere quel programma che San Paolo propone a tutti i cristiani nel brano della Lettera ai Romani (seconda lettura): “La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Santa Rita è un ritratto vivente di questa pagina della Scrittura. Essa, soprattutto, non si lasciò vincere dal male, ma vinse con il bene il male. Ci conduca per mano, perché ognuno di noi ritrovi la forza di continuare a sperare e a vincere ogni genere di male operando il bene. Amen]]>
Il card. Pietro Parolin a Cascia per la festa di santa Rita https://www.lavoce.it/card-pietro-parolin-cascia-festa-santa-rita/ Fri, 20 May 2022 09:09:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66810

Con grande gioia la Chiesa di Spoleto-Norcia accoglie il cardinale Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità. Il Porporato sarà a Cascia domenica 22 maggio per presiedere alle ore 10.30 il Solenne pontificale nella festa liturgica di Santa Rita. Si tratta della seconda visita del più stretto collaboratore di Papa Francesco alla diocesi guidata da mons. Renato Boccardo. Il 29 ottobre 2017, infatti, si era recato a Norcia a presiedere la Messa in Piazza S. Benedetto a ridosso del primo anniversario del terremoto. Il Cardinale giungerà nel Palazzo Arcivescovile di Spoleto e da lì con mons. Boccardo si recherà a Cascia. Dopo il solenne pontificale, incontrerà le Monache Agostiniane e i Frati Agostiniani, custodi del corpo di Santa Rita. Il Porporato, poi, andrà a salutare le monache Carmelitane di Tolentino che vivono da qualche anno (il loro monastero nelle Marche è stato seriamente danneggiato dal terremoto del 2016, quindi demolito e ora è in corso la ricostruzione, ndr) nella casa di accoglienza vocazionale “S. Agostino” del monastero di Cascia. Nel primo pomeriggio, infine, il Cardinale Segretario di Stato, prima di rientrare in Vaticano, andrà in visita a Roccaporena, paese natale di Santa Rita.]]>

Con grande gioia la Chiesa di Spoleto-Norcia accoglie il cardinale Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità. Il Porporato sarà a Cascia domenica 22 maggio per presiedere alle ore 10.30 il Solenne pontificale nella festa liturgica di Santa Rita. Si tratta della seconda visita del più stretto collaboratore di Papa Francesco alla diocesi guidata da mons. Renato Boccardo. Il 29 ottobre 2017, infatti, si era recato a Norcia a presiedere la Messa in Piazza S. Benedetto a ridosso del primo anniversario del terremoto. Il Cardinale giungerà nel Palazzo Arcivescovile di Spoleto e da lì con mons. Boccardo si recherà a Cascia. Dopo il solenne pontificale, incontrerà le Monache Agostiniane e i Frati Agostiniani, custodi del corpo di Santa Rita. Il Porporato, poi, andrà a salutare le monache Carmelitane di Tolentino che vivono da qualche anno (il loro monastero nelle Marche è stato seriamente danneggiato dal terremoto del 2016, quindi demolito e ora è in corso la ricostruzione, ndr) nella casa di accoglienza vocazionale “S. Agostino” del monastero di Cascia. Nel primo pomeriggio, infine, il Cardinale Segretario di Stato, prima di rientrare in Vaticano, andrà in visita a Roccaporena, paese natale di Santa Rita.]]>
Giornata dei poveri. Le parole della Priora del monastero di Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-poveri-messaggio-priora-monastero-santa-rita-cascia/ Fri, 12 Nov 2021 10:20:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63150

“La povertà ha tanti volti e spesso si nasconde in chi non sa come chiedere aiuto. Impariamo a riconoscerla e a conoscerla soprattutto, tendendo la mano a chi è nel bisogno non solo per dare ma per accogliere e condividere. È tempo della ‘rivoluzione’ della misericordia, per restituire valore a tutte le persone e aprici ai poveri con rispetto e amore, quello che non soccorre soltanto ma ci cambia e cambia il mondo”. Si esprime così Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della V Giornata Mondiale dei Poveri voluta da Papa Francesco, di domenica 14 novembre.

Suor Bernardinis: "la fragilità sociale è aumentata ovunque in modo vertiginoso"

La claustrale continua dicendo: “Non occorre guardare lontano per vedere che la fragilità sociale è aumentata ovunque in modo vertiginoso. Complici gli effetti sociali ed economici della pandemia, sempre più persone si trovano in situazioni di povertà per la prima volta. Accompagnarle per rialzarsi spetta ad ognuno di noi, anche nel piccolo, perché tutti possiamo agire in modo da riequilibrare la bilancia, andando tra la gente in difficoltà, dando loro fiducia, rompendo l'esclusione e mettendo al centro l'essere umano e non il profitto. Questo è il compito che ci attende per essere davvero grandi, imparando ad essere piccoli, ovvero a non prevalere sugli altri ma a camminare tenendoci per mano”.

Le parole rivolte al mondo

“Parlando di grandezza - ha concluso la Priora - vorrei rivolgermi anche ai Grandi del mondo. Su di voi, che avete scelto di guidare i popoli, cade la responsabilità di portarci al più presto verso un futuro in cui la dignità umana di tutti sia rispettata e nel quale avere potere non significhi comandare ma servire”.  ]]>

“La povertà ha tanti volti e spesso si nasconde in chi non sa come chiedere aiuto. Impariamo a riconoscerla e a conoscerla soprattutto, tendendo la mano a chi è nel bisogno non solo per dare ma per accogliere e condividere. È tempo della ‘rivoluzione’ della misericordia, per restituire valore a tutte le persone e aprici ai poveri con rispetto e amore, quello che non soccorre soltanto ma ci cambia e cambia il mondo”. Si esprime così Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della V Giornata Mondiale dei Poveri voluta da Papa Francesco, di domenica 14 novembre.

Suor Bernardinis: "la fragilità sociale è aumentata ovunque in modo vertiginoso"

La claustrale continua dicendo: “Non occorre guardare lontano per vedere che la fragilità sociale è aumentata ovunque in modo vertiginoso. Complici gli effetti sociali ed economici della pandemia, sempre più persone si trovano in situazioni di povertà per la prima volta. Accompagnarle per rialzarsi spetta ad ognuno di noi, anche nel piccolo, perché tutti possiamo agire in modo da riequilibrare la bilancia, andando tra la gente in difficoltà, dando loro fiducia, rompendo l'esclusione e mettendo al centro l'essere umano e non il profitto. Questo è il compito che ci attende per essere davvero grandi, imparando ad essere piccoli, ovvero a non prevalere sugli altri ma a camminare tenendoci per mano”.

Le parole rivolte al mondo

“Parlando di grandezza - ha concluso la Priora - vorrei rivolgermi anche ai Grandi del mondo. Su di voi, che avete scelto di guidare i popoli, cade la responsabilità di portarci al più presto verso un futuro in cui la dignità umana di tutti sia rispettata e nel quale avere potere non significhi comandare ma servire”.  ]]>
Messaggio di augurio della Priora del monastero di Santa Rita per l’inizio della scuola https://www.lavoce.it/messaggio-augurio-priora-monastero-santa-rita-inizio-della-scuola/ Fri, 10 Sep 2021 09:05:17 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62165 Studenti salgono nel bus scolastico davanti al santuario di Santa Rita

“Nella preghiera, noi monache chiediamo che sia per la scuola una vera ripartenza, perché è un momento decisivo per tutti. L'Italia ne ha bisogno per tornare a pensare non più a superare l’oggi, ma a costruire il domani”. Inizia così il messaggio della madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis per il nuovo anno scolastico, dopo un anno e mezzo di didattica a distanza, a causa della pandemia da Covid-19.

Sta a noi educatori, famiglie, governanti guidarli al meglio nella ricerca del futuro

“Le ragazze e i ragazzi - specifica l’agostiniana - hanno già negli occhi il nostro domani, perciò verso di loro abbiamo grandi responsabilità. I giovani desiderano gli strumenti per dare un nuovo senso alle loro vite. Sta a noi, educatori, famiglie, governanti, guidarli al meglio nella ricerca del futuro. La formazione è la radice della preparazione alla vita e la scuola è un presidio sociale insostituibile, quindi auguro a tutto il mondo scolastico un anno sereno e ricco, per imparare, crescere, recuperare i rapporti umani e guardare avanti insieme”.

Un pensiero alle terre terremotate

La claustrale conclude con un pensiero speciale alle terre terremotate del centro Italia. “Qui le scuole affrontano la ripartenza da cinque anni, dal sisma del 2016. Alcuni passi in avanti sono stati fatti per la ricostruzione degli edifici distrutti, ma necessita un’accelerazione concreta per ripagare gli enormi sforzi di studenti e docenti, che meritano di essere protagonisti di questa ripartenza”.]]>
Studenti salgono nel bus scolastico davanti al santuario di Santa Rita

“Nella preghiera, noi monache chiediamo che sia per la scuola una vera ripartenza, perché è un momento decisivo per tutti. L'Italia ne ha bisogno per tornare a pensare non più a superare l’oggi, ma a costruire il domani”. Inizia così il messaggio della madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis per il nuovo anno scolastico, dopo un anno e mezzo di didattica a distanza, a causa della pandemia da Covid-19.

Sta a noi educatori, famiglie, governanti guidarli al meglio nella ricerca del futuro

“Le ragazze e i ragazzi - specifica l’agostiniana - hanno già negli occhi il nostro domani, perciò verso di loro abbiamo grandi responsabilità. I giovani desiderano gli strumenti per dare un nuovo senso alle loro vite. Sta a noi, educatori, famiglie, governanti, guidarli al meglio nella ricerca del futuro. La formazione è la radice della preparazione alla vita e la scuola è un presidio sociale insostituibile, quindi auguro a tutto il mondo scolastico un anno sereno e ricco, per imparare, crescere, recuperare i rapporti umani e guardare avanti insieme”.

Un pensiero alle terre terremotate

La claustrale conclude con un pensiero speciale alle terre terremotate del centro Italia. “Qui le scuole affrontano la ripartenza da cinque anni, dal sisma del 2016. Alcuni passi in avanti sono stati fatti per la ricostruzione degli edifici distrutti, ma necessita un’accelerazione concreta per ripagare gli enormi sforzi di studenti e docenti, che meritano di essere protagonisti di questa ripartenza”.]]>
A Colforcella di Cascia prima domenica nel nuovo Centro di Comunità post-sisma 2016 https://www.lavoce.it/a-colforcella-di-cascia-prima-domenica-nel-nuovo-centro-di-comunita-post-sisma-2016/ Sat, 31 Jul 2021 11:29:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61567

La piccola comunità di Colforcella di Cascia questa domenica potrà celebrare la messa nella nuova struttura inaugurata giovedì scorso 29 luglio. Si tratta del Centro di comunità post-sisma 2016 realizzato grazie alla volontà e al contributo dei paesani. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo in visita alla comunità di Colforcella per l’inaugurazione del Centro di Comunità, giovedì scorso ha celebrato nella nuova struttura la prima Messa insieme al parroco dell’altipiano di Avendita don Canzio Scarabottini e all’emerito don Giuliano Medori. Presente il sindaco Mario De Carolis e, naturalmente, gli abitanti di Colforcella. Il centro è stato posizionato su un terreno di proprietà della parrocchia e servirà per la vita pastorale e sociale della comunità; è costato circa 30.000 euro (fondi diocesani sisma 2016), misura 60 metri quadrati circa, ha un bagno e un ripostiglio. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="61569,61570,61571"]

Un’operazione frutto di buona sinergia

“Questa struttura – ha detto all’inizio della Messa l’Arcivescovo - nasce da una richiesta condivisa da tutta la popolazione. Poi, alcuni abitanti sono venuti tempo fa da me a Spoleto a chiedere un aiuto per questa operazione. Grazie alla buona volontà e all’impegno di tanti siamo riuscita a farla. Ho saputo anche delle difficoltà per far arrivare qui il camion che portava il materiale, ma le cose che si fanno con fatica sono le più belle. Affrontando, poi, delle avversità si rinsaldano anche i legami tra di noi e diventiamo sempre più consapevoli che siamo dipendenti gli uni dagli altri e che insieme stiamo bene. Grazie, quindi, agli abitanti di Colforcella, al geometra Simone Desantis che ha seguito i lavori, ai sacerdoti e a quanti hanno sostenuto con varie offerte le popolazioni colpite dal sisma del 2016, grazie alle quali è stato possibile realizzare anche questo centro».

Una “casa” di umanità

Nell’omelia, commentando il Vangelo del giorno, mons. Boccardo ha sottolineato come Gesù andando nella casa di Marta, Maria e Lazzaro a Betania sapeva di sentirsi accolto. «Questo – ha detto - ci fa pensare al bisogno che ciascuno di noi ha di avere delle relazioni belle e positive. Per far ciò dobbiamo ricomporre dentro di noi l’armonia dei sentimenti e imparare che quello che veramente vale nella vita è la dimensione umana, le relazioni, l’accoglienza e il sostegno reciproco, il perdono. È necessario riscoprire la bellezza dello stare insieme, sapendo che le differenze non ci devono necessariamente separare, ma si possono anche comporre.  La casa di Marta, Maria e Lazzaro a Betania ci fa pensare anche a questa “casa” di Colforcella: può essere un luogo di umanità dove veniamo attorno all’altare del Signore per ascoltare la sua Parola e per ricevere il pane dell’Eucaristia, per imparare a volerci bene gli uni gli altri. Ma questa “casa” può essere anche il luogo dell’aggregazione dove ci si ritrova insieme per momenti di condivisione, fraternità e amicizia. Facciamo in modo – ha concluso il Presule - che questa costruzione sia veramente una “casa” di umanità».]]>

La piccola comunità di Colforcella di Cascia questa domenica potrà celebrare la messa nella nuova struttura inaugurata giovedì scorso 29 luglio. Si tratta del Centro di comunità post-sisma 2016 realizzato grazie alla volontà e al contributo dei paesani. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo in visita alla comunità di Colforcella per l’inaugurazione del Centro di Comunità, giovedì scorso ha celebrato nella nuova struttura la prima Messa insieme al parroco dell’altipiano di Avendita don Canzio Scarabottini e all’emerito don Giuliano Medori. Presente il sindaco Mario De Carolis e, naturalmente, gli abitanti di Colforcella. Il centro è stato posizionato su un terreno di proprietà della parrocchia e servirà per la vita pastorale e sociale della comunità; è costato circa 30.000 euro (fondi diocesani sisma 2016), misura 60 metri quadrati circa, ha un bagno e un ripostiglio. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="61569,61570,61571"]

Un’operazione frutto di buona sinergia

“Questa struttura – ha detto all’inizio della Messa l’Arcivescovo - nasce da una richiesta condivisa da tutta la popolazione. Poi, alcuni abitanti sono venuti tempo fa da me a Spoleto a chiedere un aiuto per questa operazione. Grazie alla buona volontà e all’impegno di tanti siamo riuscita a farla. Ho saputo anche delle difficoltà per far arrivare qui il camion che portava il materiale, ma le cose che si fanno con fatica sono le più belle. Affrontando, poi, delle avversità si rinsaldano anche i legami tra di noi e diventiamo sempre più consapevoli che siamo dipendenti gli uni dagli altri e che insieme stiamo bene. Grazie, quindi, agli abitanti di Colforcella, al geometra Simone Desantis che ha seguito i lavori, ai sacerdoti e a quanti hanno sostenuto con varie offerte le popolazioni colpite dal sisma del 2016, grazie alle quali è stato possibile realizzare anche questo centro».

Una “casa” di umanità

Nell’omelia, commentando il Vangelo del giorno, mons. Boccardo ha sottolineato come Gesù andando nella casa di Marta, Maria e Lazzaro a Betania sapeva di sentirsi accolto. «Questo – ha detto - ci fa pensare al bisogno che ciascuno di noi ha di avere delle relazioni belle e positive. Per far ciò dobbiamo ricomporre dentro di noi l’armonia dei sentimenti e imparare che quello che veramente vale nella vita è la dimensione umana, le relazioni, l’accoglienza e il sostegno reciproco, il perdono. È necessario riscoprire la bellezza dello stare insieme, sapendo che le differenze non ci devono necessariamente separare, ma si possono anche comporre.  La casa di Marta, Maria e Lazzaro a Betania ci fa pensare anche a questa “casa” di Colforcella: può essere un luogo di umanità dove veniamo attorno all’altare del Signore per ascoltare la sua Parola e per ricevere il pane dell’Eucaristia, per imparare a volerci bene gli uni gli altri. Ma questa “casa” può essere anche il luogo dell’aggregazione dove ci si ritrova insieme per momenti di condivisione, fraternità e amicizia. Facciamo in modo – ha concluso il Presule - che questa costruzione sia veramente una “casa” di umanità».]]>
Il generale Figliuolo in visita all’urna di Santa Rita a Cascia https://www.lavoce.it/il-generale-figliuolo-in-visita-allurna-di-santa-rita-a-cascia/ Thu, 01 Jul 2021 14:30:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61223 Padre Luciano De Michieli, il generale Figliuolo e la priora del monastero suor Maria Rosa Bernardinis davanti all'urna di santa Rita da Cascia

Ho chiesto a Santa Rita di aiutare l'Italia ad uscire da questa pandemia, far sì che la campagna vaccinale proceda e che tutti gli italiani ne capiscano l'importanza. Confidenti nella scienza ma anche nella spiritualità, auspico che santa Rita posi la sua santa mano sopra di noi per far in modo che ne usciamo”. Queste le parole pronunciate questa mattina, 1 luglio, dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, davanti all'urna di santa Rita. Il generale era a Cascia per visitare il punto vaccinale straordinario allestito da medici e infermieri dell'Esercito Italiano per la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 dedicata alla popolazione dei comuni colpiti dal sisma del Centro Italia 2016. Accompagnato dall'amministrazione del sindaco Mario De Carolis,  è stato accolto nella basilica di Santa Rita da Cascia dal rettore padre Luciano De Michieli. All'interno dell'urna, che custodisce il corpo della Santa degli impossibili, il militare ha incontrato suor Maria Rosa Bernardinis, priora del monastero Santa Rita da Cascia, che ha assicurato le preghiere di tutta la comunità a sostegno della ripresa e del futuro del Paese. “È davvero un grande privilegio aver potuto visitare il santuario di Santa Rita da Cascia. Che santa Rita ci illumini e dia a tutti gli italiani la possibilità di superare questa pandemia, che ha già provocato tanti lutti e sofferenze. Sono fiducioso che tutti insieme, agendo con fede e buona volontà vinceremo questa sfida epocale”. Questo il messaggio scritto dal generale Figliuolo sul libro dove le agostiniane raccolgono i pensieri delle autorità che eccezionalmente fanno ingresso all'Urna di Santa Rita. https://youtu.be/TsVSFdmZDM8]]>
Padre Luciano De Michieli, il generale Figliuolo e la priora del monastero suor Maria Rosa Bernardinis davanti all'urna di santa Rita da Cascia

Ho chiesto a Santa Rita di aiutare l'Italia ad uscire da questa pandemia, far sì che la campagna vaccinale proceda e che tutti gli italiani ne capiscano l'importanza. Confidenti nella scienza ma anche nella spiritualità, auspico che santa Rita posi la sua santa mano sopra di noi per far in modo che ne usciamo”. Queste le parole pronunciate questa mattina, 1 luglio, dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, davanti all'urna di santa Rita. Il generale era a Cascia per visitare il punto vaccinale straordinario allestito da medici e infermieri dell'Esercito Italiano per la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 dedicata alla popolazione dei comuni colpiti dal sisma del Centro Italia 2016. Accompagnato dall'amministrazione del sindaco Mario De Carolis,  è stato accolto nella basilica di Santa Rita da Cascia dal rettore padre Luciano De Michieli. All'interno dell'urna, che custodisce il corpo della Santa degli impossibili, il militare ha incontrato suor Maria Rosa Bernardinis, priora del monastero Santa Rita da Cascia, che ha assicurato le preghiere di tutta la comunità a sostegno della ripresa e del futuro del Paese. “È davvero un grande privilegio aver potuto visitare il santuario di Santa Rita da Cascia. Che santa Rita ci illumini e dia a tutti gli italiani la possibilità di superare questa pandemia, che ha già provocato tanti lutti e sofferenze. Sono fiducioso che tutti insieme, agendo con fede e buona volontà vinceremo questa sfida epocale”. Questo il messaggio scritto dal generale Figliuolo sul libro dove le agostiniane raccolgono i pensieri delle autorità che eccezionalmente fanno ingresso all'Urna di Santa Rita. https://youtu.be/TsVSFdmZDM8]]>
Milioni di cuori in festa con santa Rita per un domani di speranza https://www.lavoce.it/milioni-cuori-festa-santa-rita-domani-di-speranza/ Sat, 22 May 2021 10:41:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60767 Il pontificale per la festa di santa Rita del 22 maggio 2021 del card. Angelo Comastri nella piazza del santuario di Santa Rita a Cascia

Tanti i fedeli giunti a Cascia, nel rispetto delle norme, per santa Rita e centinaia di migliaia quelli raggiunti ovunque nelle case d'Italia e del mondo grazie alla diretta streaming di 8 ore. Giunti da ogni parte d'Italia, chi ha partecipato in presenza alle celebrazioni in maniera scaglionata ha potuto rendere omaggio all'urna della santa all'interno della basilica. La festa di santa Rita, che si è svolta oggi, 22 maggio, ancora una volta ha unito i popoli, diffondendo la forza, la fiducia e il coraggio della Santa degli impossibili.

Le parole della Priora del monastero di Santa Rita

“La gioia, la speranza e la pace - ha detto suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia - sono queste le emozioni che oggi hanno inondato il cuore di noi monache e di tutti i devoti del mondo. Grazie alla Festa di Santa Rita abbiamo vissuto anche la prima solennità religiosa in Umbria dopo il lockdown e una delle prime in Italia. Perciò questa giornata è stata davvero la festa della speranza, nel Signore e in noi stessi, quella che Rita ci insegna a non perdere mai, per accompagnarci al domani con rinnovata fiducia e occhi nuovi”.

Il card. Comastri: santa Rita modello di vita per trasformare il mondo

“Nella vita delle persone e anche dei popoli sono determinanti i modelli di vita. Modelli ai quali si guarda per ispirare le proprie scelte e i propri comportamenti. Oggi i modelli più diffusi sono i calciatori strapagati, gli attori, le attrici, i cantanti, i personaggi dello spettacolo… che spesso conducono una vita moralmente squallida e depravata”. Con questa premessa il cardinale Angelo Comastri ha aperto la sua omelia nel solenne Pontificale della Festa di santa Rita, che ha presieduto. In un tempo fatto di falsi idoli e inganni, il porporato ha indicato, invece, la via giusta da seguire proprio nei santi, posando lo sguardo sulla perla preziosa dell’Umbria e sottolineando tre insegnamenti importanti: l'amore, il perdono e la preghiera. “Santa Rita - ha detto il prelato - sapeva cos'è l'amore e la sua testimonianza di sposa fedele e premurosa ce lo ricorda meravigliosamente. Santa Rita è stata una vera mamma, una mamma preoccupata del bene vero dei suoi due figli. Infine, Santa Rita si consacra totalmente al Signore e vive gli ultimi anni in una intensa preghiera. Oggi abbiamo poca fede e non capiamo più l'importanza della preghiera. Se pregassimo di più e con più fede saremmo diversi e le nostre famiglie e le nostre comunità avrebbero più pace e più serenità e noi cristiani avremmo più forza per trasformare il mondo. Santa Rita ce lo ricorda - ha concluso Comastri - quanto abbiamo bisogno di seguire il suo esempio! Santa Rita, prega per noi!”.

L'importanza di tornare a celebrare la festa con la presenza dei fedeli

"È un giorno importante che segna un autentico momento di ripartenza, una boccata di ossigeno anche per le attività commerciali della città", ha detto all' Ansa il sindaco Mario De Carolis. A evidenziare l'importanza di tornare a celebrare la festa con la presenza dei devoti sono stati anche padre Luciano De Michieli, rettore del Santuario, il vescovo mons. Renato Boccardo e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei: "Tornare alla festa con la presenza, seppur contenuta, di fedeli assume un significato importante, vuol dire che stiamo uscendo da un periodo difficile che ci ha tenuto per tanto tempo dentro le nostre case, ma non dobbiamo abbassare la guardia". Presente alla celebrazione anche il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini: "La ripresa di questi territori passa anche attraverso questi momenti". ]]>
Il pontificale per la festa di santa Rita del 22 maggio 2021 del card. Angelo Comastri nella piazza del santuario di Santa Rita a Cascia

Tanti i fedeli giunti a Cascia, nel rispetto delle norme, per santa Rita e centinaia di migliaia quelli raggiunti ovunque nelle case d'Italia e del mondo grazie alla diretta streaming di 8 ore. Giunti da ogni parte d'Italia, chi ha partecipato in presenza alle celebrazioni in maniera scaglionata ha potuto rendere omaggio all'urna della santa all'interno della basilica. La festa di santa Rita, che si è svolta oggi, 22 maggio, ancora una volta ha unito i popoli, diffondendo la forza, la fiducia e il coraggio della Santa degli impossibili.

Le parole della Priora del monastero di Santa Rita

“La gioia, la speranza e la pace - ha detto suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia - sono queste le emozioni che oggi hanno inondato il cuore di noi monache e di tutti i devoti del mondo. Grazie alla Festa di Santa Rita abbiamo vissuto anche la prima solennità religiosa in Umbria dopo il lockdown e una delle prime in Italia. Perciò questa giornata è stata davvero la festa della speranza, nel Signore e in noi stessi, quella che Rita ci insegna a non perdere mai, per accompagnarci al domani con rinnovata fiducia e occhi nuovi”.

Il card. Comastri: santa Rita modello di vita per trasformare il mondo

“Nella vita delle persone e anche dei popoli sono determinanti i modelli di vita. Modelli ai quali si guarda per ispirare le proprie scelte e i propri comportamenti. Oggi i modelli più diffusi sono i calciatori strapagati, gli attori, le attrici, i cantanti, i personaggi dello spettacolo… che spesso conducono una vita moralmente squallida e depravata”. Con questa premessa il cardinale Angelo Comastri ha aperto la sua omelia nel solenne Pontificale della Festa di santa Rita, che ha presieduto. In un tempo fatto di falsi idoli e inganni, il porporato ha indicato, invece, la via giusta da seguire proprio nei santi, posando lo sguardo sulla perla preziosa dell’Umbria e sottolineando tre insegnamenti importanti: l'amore, il perdono e la preghiera. “Santa Rita - ha detto il prelato - sapeva cos'è l'amore e la sua testimonianza di sposa fedele e premurosa ce lo ricorda meravigliosamente. Santa Rita è stata una vera mamma, una mamma preoccupata del bene vero dei suoi due figli. Infine, Santa Rita si consacra totalmente al Signore e vive gli ultimi anni in una intensa preghiera. Oggi abbiamo poca fede e non capiamo più l'importanza della preghiera. Se pregassimo di più e con più fede saremmo diversi e le nostre famiglie e le nostre comunità avrebbero più pace e più serenità e noi cristiani avremmo più forza per trasformare il mondo. Santa Rita ce lo ricorda - ha concluso Comastri - quanto abbiamo bisogno di seguire il suo esempio! Santa Rita, prega per noi!”.

L'importanza di tornare a celebrare la festa con la presenza dei fedeli

"È un giorno importante che segna un autentico momento di ripartenza, una boccata di ossigeno anche per le attività commerciali della città", ha detto all' Ansa il sindaco Mario De Carolis. A evidenziare l'importanza di tornare a celebrare la festa con la presenza dei devoti sono stati anche padre Luciano De Michieli, rettore del Santuario, il vescovo mons. Renato Boccardo e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei: "Tornare alla festa con la presenza, seppur contenuta, di fedeli assume un significato importante, vuol dire che stiamo uscendo da un periodo difficile che ci ha tenuto per tanto tempo dentro le nostre case, ma non dobbiamo abbassare la guardia". Presente alla celebrazione anche il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini: "La ripresa di questi territori passa anche attraverso questi momenti". ]]>
Alessandra Paoloni: una laica nella comunità del monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/alessandra-paoloni-una-laica-nella-comunita-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Wed, 28 Apr 2021 16:39:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60355 La priora del monastero di Santa Rita a cascia con Alessandra Paoloni

  Si è tenuta il 26 aprile nella Basilica di Santa Rita a Cascia la cerimonia di oblazione che ha visto l’ammissione di Alessandra Paoloni come oblata secolare della comunità delle monache agostiniane di Cascia.

Alessandra prima donna al mondo riconosciuta oblata secolare presso un monastero dell’Ordine di Sant’Agostino

La storica giornata ha segnato due primati, perché Alessandra è la prima laica che si unisce in questo modo alle claustrali di Santa Rita ed anche la prima donna al mondo riconosciuta oblata secolare presso un monastero dell’Ordine di Sant’Agostino. Questa forma particolare di consacrazione, infatti, dopo esperienze nel medioevo, non era più prevista nelle costituzioni delle comunità monastiche agostiniane. Ora è stata istituita in modo eccezionale per Alessandra, con la conferma del priore generale dell’Ordine, padre Alejandro Moral Antón. Dopo il rito della sua promessa, presieduto da madre Maria Rosa Bernardinis, priora del monastero Santa Rita da Cascia, Alessandra, che ha scelto la comunità ritiana di Cascia per esprimere la sua speciale consacrazione, ha detto: “Mi sento profondamente legata spiritualmente e affettivamente a questa famiglia agostiniana-ritiana, che mi ha fatto crescere e diventare quella che sono oggi. Grazie alle monache che mi hanno concesso questo privilegio. Spero di esserne degna e di portare nel cuore la frase che suor Teresa mi diceva sempre: fai il bene Ale e ti tornerà solo che bene”.

Alessandra è "aggregata spiritualmente" alla comunità monastica di Santa Rita

Pur rimanendo nello stato laicale e continuando a vivere nel proprio ambiente famigliare e sociale, Alessandra è “aggregata spiritualmente” - questa è la formula tecnica usata - alla comunità monastica di Santa Rita. Attraverso la sua promessa formale di abbracciare la Regola di Sant’Agostino, in sintonia con il Monastero Santa Rita, offre la sua vita a Dio attraverso l’oblazione, secondo la spiritualità, il carisma e la tradizione agostiniani. La mano di Alessandra, quindi, si aggiunge a quella delle monache, nell’operare per diffondere la carità e il messaggio di santa Rita da Cascia. Il legame tra Alessandra e le monache è quello di una vera famiglia, cresciuto e coltivato da quando era piccola. Il suo percorso, umano e spirituale, dal 2005, l’ha vista diventare segretaria generale della Pia Unione Primaria Santa Rita, una grande associazione nata presso il monastero Santa Rita, che oggi conta migliaia di iscritti in ogni parte d’Italia e del mondo. La PUP, unisce coloro che cercano Dio, sulle sante orme di Agostino e Rita, seguendo e diffondendo concretamente i loro valori e il loro vissuto.   [caption id="attachment_60366" align="alignnone" width="400"]Foto di gruppo di Alessandra Paoloni con le monache Alessandra Paoloni con la comunità delle monache[/caption]]]>
La priora del monastero di Santa Rita a cascia con Alessandra Paoloni

  Si è tenuta il 26 aprile nella Basilica di Santa Rita a Cascia la cerimonia di oblazione che ha visto l’ammissione di Alessandra Paoloni come oblata secolare della comunità delle monache agostiniane di Cascia.

Alessandra prima donna al mondo riconosciuta oblata secolare presso un monastero dell’Ordine di Sant’Agostino

La storica giornata ha segnato due primati, perché Alessandra è la prima laica che si unisce in questo modo alle claustrali di Santa Rita ed anche la prima donna al mondo riconosciuta oblata secolare presso un monastero dell’Ordine di Sant’Agostino. Questa forma particolare di consacrazione, infatti, dopo esperienze nel medioevo, non era più prevista nelle costituzioni delle comunità monastiche agostiniane. Ora è stata istituita in modo eccezionale per Alessandra, con la conferma del priore generale dell’Ordine, padre Alejandro Moral Antón. Dopo il rito della sua promessa, presieduto da madre Maria Rosa Bernardinis, priora del monastero Santa Rita da Cascia, Alessandra, che ha scelto la comunità ritiana di Cascia per esprimere la sua speciale consacrazione, ha detto: “Mi sento profondamente legata spiritualmente e affettivamente a questa famiglia agostiniana-ritiana, che mi ha fatto crescere e diventare quella che sono oggi. Grazie alle monache che mi hanno concesso questo privilegio. Spero di esserne degna e di portare nel cuore la frase che suor Teresa mi diceva sempre: fai il bene Ale e ti tornerà solo che bene”.

Alessandra è "aggregata spiritualmente" alla comunità monastica di Santa Rita

Pur rimanendo nello stato laicale e continuando a vivere nel proprio ambiente famigliare e sociale, Alessandra è “aggregata spiritualmente” - questa è la formula tecnica usata - alla comunità monastica di Santa Rita. Attraverso la sua promessa formale di abbracciare la Regola di Sant’Agostino, in sintonia con il Monastero Santa Rita, offre la sua vita a Dio attraverso l’oblazione, secondo la spiritualità, il carisma e la tradizione agostiniani. La mano di Alessandra, quindi, si aggiunge a quella delle monache, nell’operare per diffondere la carità e il messaggio di santa Rita da Cascia. Il legame tra Alessandra e le monache è quello di una vera famiglia, cresciuto e coltivato da quando era piccola. Il suo percorso, umano e spirituale, dal 2005, l’ha vista diventare segretaria generale della Pia Unione Primaria Santa Rita, una grande associazione nata presso il monastero Santa Rita, che oggi conta migliaia di iscritti in ogni parte d’Italia e del mondo. La PUP, unisce coloro che cercano Dio, sulle sante orme di Agostino e Rita, seguendo e diffondendo concretamente i loro valori e il loro vissuto.   [caption id="attachment_60366" align="alignnone" width="400"]Foto di gruppo di Alessandra Paoloni con le monache Alessandra Paoloni con la comunità delle monache[/caption]]]>
La facciata della basilica di Santa Rita di Cascia si illumina di blu https://www.lavoce.it/la-basilica-santa-rita-cascia-si-illumina-blu/ Fri, 02 Apr 2021 15:14:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60022 La facciata della basilica di Santa Rita di Cascia illuminata di blu

La Fondazione Santa Rita da Cascia aderisce alla Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, al fianco di Angsa Umbria, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Per manifestare il proprio coinvolgimento nel favorire massima attenzione sui diritti delle persone autistiche, da oggi a venerdì 9 aprile la facciata della basilica di Santa Rita a Cascia si illuminerà di blu, il colore che l'Onu ha scelto per rappresentare l’autismo. Un nastro blu sarà inoltre presente nelle pagine social e nel sito di Fondazione e monastero Santa Rita da Cascia, che non sono nuovi alla causa.

La Fondazione Santa Rita da Cascia

Nata nel 2012, per volontà del monastero ritiano, la Fondazione Santa Rita da Cascia, attraverso attività di fundraising e comunicazione, realizza progetti che esprimono la carità della santa degli impossibili nella società di oggi. L'attenzione ai bisogni dei più fragili, il sostegno allo sviluppo umano e sociale e la presenza sul territorio dell'organizzazione, si ritrovano in un impegno attivo che, lo scorso anno, proprio guardando al mondo dell'autismo si è tradotto in un progetto rivolto al Centro diurno La Semente di Spello (Pg).

Il centro "La Semente" di Spello

Il Centro, attivo dal 2011, è gestito da Angsa Umbria con l’assessorato alla Sanità della Regione Umbria. Si tratta di una struttura all'avanguardia per giovani adulti autistici, che qui hanno risposte concrete per continuare il percorso riabilitativo, avere una qualità di vita alta e la possibilità d'inserimento nel mondo del lavoro. All'arrivo della pandemia, la Fondazione Santa Rita da Cascia si è attivata per consentire che il Covid-19 non arrestasse questo prezioso lavoro. Lo ha fatto lanciando un appello ai devoti ritiani, che si sono mobilitati in massa per sostenere il centro. Così, le famiglie e i ragazzi affetti da autismo hanno potuto ritrovare serenità, sostegno e speranza per il futuro.

Il nastro blu del Rettore della basilica

“Con il suo esempio santa Rita ci dimostra che ognuno di noi può agire nella carità e nell'amore verso il prossimo e fare la differenza nella sua vita, anche con un solo gesto”. Queste le parole di padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica e membro del CdA della Fondazione Santa Rita da Cascia. “Ecco perché - ha proseguito l’agostiniano - nella Giornata mondiale per l'Autismo, invito la nostra famiglia di devoti ritiani a crescere in sensibilità e impegno, perché abbiamo già visto che insieme possiamo fare tanto. Per questa occasione, oltre a vestire di luce blu la nostra Basilica, indosso il nastro blu a simbolo dell'immenso valore che ogni vita ha e con lei l'opera umana e sociale di chi si adopera per tutelarla, sostenerla e valorizzarla”. [gallery ids="60031"] [video width="1440" height="1440" mp4="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/04/video-padre-luciano-de-michieli-giornata-per-l-autismo_6BpJ5aX1.mp4"][/video]]]>
La facciata della basilica di Santa Rita di Cascia illuminata di blu

La Fondazione Santa Rita da Cascia aderisce alla Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, al fianco di Angsa Umbria, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Per manifestare il proprio coinvolgimento nel favorire massima attenzione sui diritti delle persone autistiche, da oggi a venerdì 9 aprile la facciata della basilica di Santa Rita a Cascia si illuminerà di blu, il colore che l'Onu ha scelto per rappresentare l’autismo. Un nastro blu sarà inoltre presente nelle pagine social e nel sito di Fondazione e monastero Santa Rita da Cascia, che non sono nuovi alla causa.

La Fondazione Santa Rita da Cascia

Nata nel 2012, per volontà del monastero ritiano, la Fondazione Santa Rita da Cascia, attraverso attività di fundraising e comunicazione, realizza progetti che esprimono la carità della santa degli impossibili nella società di oggi. L'attenzione ai bisogni dei più fragili, il sostegno allo sviluppo umano e sociale e la presenza sul territorio dell'organizzazione, si ritrovano in un impegno attivo che, lo scorso anno, proprio guardando al mondo dell'autismo si è tradotto in un progetto rivolto al Centro diurno La Semente di Spello (Pg).

Il centro "La Semente" di Spello

Il Centro, attivo dal 2011, è gestito da Angsa Umbria con l’assessorato alla Sanità della Regione Umbria. Si tratta di una struttura all'avanguardia per giovani adulti autistici, che qui hanno risposte concrete per continuare il percorso riabilitativo, avere una qualità di vita alta e la possibilità d'inserimento nel mondo del lavoro. All'arrivo della pandemia, la Fondazione Santa Rita da Cascia si è attivata per consentire che il Covid-19 non arrestasse questo prezioso lavoro. Lo ha fatto lanciando un appello ai devoti ritiani, che si sono mobilitati in massa per sostenere il centro. Così, le famiglie e i ragazzi affetti da autismo hanno potuto ritrovare serenità, sostegno e speranza per il futuro.

Il nastro blu del Rettore della basilica

“Con il suo esempio santa Rita ci dimostra che ognuno di noi può agire nella carità e nell'amore verso il prossimo e fare la differenza nella sua vita, anche con un solo gesto”. Queste le parole di padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica e membro del CdA della Fondazione Santa Rita da Cascia. “Ecco perché - ha proseguito l’agostiniano - nella Giornata mondiale per l'Autismo, invito la nostra famiglia di devoti ritiani a crescere in sensibilità e impegno, perché abbiamo già visto che insieme possiamo fare tanto. Per questa occasione, oltre a vestire di luce blu la nostra Basilica, indosso il nastro blu a simbolo dell'immenso valore che ogni vita ha e con lei l'opera umana e sociale di chi si adopera per tutelarla, sostenerla e valorizzarla”. [gallery ids="60031"] [video width="1440" height="1440" mp4="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/04/video-padre-luciano-de-michieli-giornata-per-l-autismo_6BpJ5aX1.mp4"][/video]]]>
‘Giornata della Memoria’. Il pensiero della Priora del Monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-della-memoria-il-pensiero-della-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Tue, 26 Jan 2021 12:12:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59021

CASCIA- "La memoria è un dovere concreto, che ci parla del passato ma ci chiama ad agire nel presente, per costruire un futuro libero da odio, violenza e indifferenza. Facciamo memoria di ciò che è stato, per lasciare oggi un segno migliore nella storia, marchiata ancora da guerre e discriminazioni che attentano alla vita di tutti".

Si apre così il pensiero di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata della Memoria, che ricorre in tutto il mondo domani 27 gennaio per le vittime dell'Olocausto. La monaca agostiniana invita a riflettere sul valore della memoria e a scegliere di adoperarsi per il cambiamento.

"Il verbo zachar -prosegue la Madre Priora- che arriva dalla lingua ebraica, ricorre oltre duecento volte nella Bibbia. Il suo significato è sia ricordare che agire. La memoria, infatti, è una forza viva che ci fa scegliere cosa lasciare alla storia di oggi, sulla quale si regge già il domani del Mondo.

Le milioni di vite sterminate dal regime nazista solo ottanta anni fa, insieme ai tanti conflitti che affliggono il presente, ci dicono che non stiamo andando nella giusta direzione. Non basta condannare il male perché non si ripeta, ma occorre impegnarsi, tutti e ogni giorno, per fare il bene.

Santa Rita, che ha vissuto un tempo di vendette, avrebbe potuto girarsi dall'altra parte o peggio arrendersi e dire che la vita era dura per pensare di cambiare il suo mondo e la sua gente. Invece, no, Rita ha scelto di scrivere una storia diversa, illuminata dall'amore di Dio. Quella scelta ha cambiato tante storie, durante oltre cinque secoli e tutt’ora. Al pari, invita la religiosa agostiniana, la nostra scelta può cambiare la nostra vita e la storia dell'umanità, oggi e domani. Scegliamo, con Santa Rita, la strada dell'amore, dell'umiltà, del dialogo e della pace, per salvarci dall’odio che distrugge la vita.

Per intercessione di Santa Rita -conclude il pensiero sulla Giornata della Memoria, la Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- preghiamo il Signore per tutte le vittime di genocidio nel mondo, quelle di ieri e quelle di oggi. Perché milioni di uomini, donne e bambini, anche in questo momento, vengono sterminati, torturati e trattati in modo disumano. Come nei centri per migranti della Libia, che l'Alto Commissario Onu per i rifugiati ha definito campi di concentramento e dove recentemente una giovane eritrea è stata bastonata in una sala delle torture. Chiediamo con forza a Dio di illuminare la coscienza di tutti noi e soprattutto di quella politica cieca e indifferente, che guarda solo al potere e ne giustifica ogni mezzo. Che il Signore doni a chi deve intervenire la volontà di cessare definitivamente questo inferno in terra".

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CASCIA- "La memoria è un dovere concreto, che ci parla del passato ma ci chiama ad agire nel presente, per costruire un futuro libero da odio, violenza e indifferenza. Facciamo memoria di ciò che è stato, per lasciare oggi un segno migliore nella storia, marchiata ancora da guerre e discriminazioni che attentano alla vita di tutti".

Si apre così il pensiero di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata della Memoria, che ricorre in tutto il mondo domani 27 gennaio per le vittime dell'Olocausto. La monaca agostiniana invita a riflettere sul valore della memoria e a scegliere di adoperarsi per il cambiamento.

"Il verbo zachar -prosegue la Madre Priora- che arriva dalla lingua ebraica, ricorre oltre duecento volte nella Bibbia. Il suo significato è sia ricordare che agire. La memoria, infatti, è una forza viva che ci fa scegliere cosa lasciare alla storia di oggi, sulla quale si regge già il domani del Mondo.

Le milioni di vite sterminate dal regime nazista solo ottanta anni fa, insieme ai tanti conflitti che affliggono il presente, ci dicono che non stiamo andando nella giusta direzione. Non basta condannare il male perché non si ripeta, ma occorre impegnarsi, tutti e ogni giorno, per fare il bene.

Santa Rita, che ha vissuto un tempo di vendette, avrebbe potuto girarsi dall'altra parte o peggio arrendersi e dire che la vita era dura per pensare di cambiare il suo mondo e la sua gente. Invece, no, Rita ha scelto di scrivere una storia diversa, illuminata dall'amore di Dio. Quella scelta ha cambiato tante storie, durante oltre cinque secoli e tutt’ora. Al pari, invita la religiosa agostiniana, la nostra scelta può cambiare la nostra vita e la storia dell'umanità, oggi e domani. Scegliamo, con Santa Rita, la strada dell'amore, dell'umiltà, del dialogo e della pace, per salvarci dall’odio che distrugge la vita.

Per intercessione di Santa Rita -conclude il pensiero sulla Giornata della Memoria, la Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- preghiamo il Signore per tutte le vittime di genocidio nel mondo, quelle di ieri e quelle di oggi. Perché milioni di uomini, donne e bambini, anche in questo momento, vengono sterminati, torturati e trattati in modo disumano. Come nei centri per migranti della Libia, che l'Alto Commissario Onu per i rifugiati ha definito campi di concentramento e dove recentemente una giovane eritrea è stata bastonata in una sala delle torture. Chiediamo con forza a Dio di illuminare la coscienza di tutti noi e soprattutto di quella politica cieca e indifferente, che guarda solo al potere e ne giustifica ogni mezzo. Che il Signore doni a chi deve intervenire la volontà di cessare definitivamente questo inferno in terra".

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Cascia, Festività natalizie con Santa Rita https://www.lavoce.it/cascia-festivita-natalizie-con-santa-rita/ Mon, 21 Dec 2020 10:13:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58500

CASCIA- Si apre con la Santa Messa della Notte di Natale, alle ore 18 del 24 dicembre, il programma delle festività natalizie della Basilica di Santa Rita da Cascia. La parola d'ordine è vicinanza, in presenza e non, quest'anno più che mai, perché nessuno si senta solo. Tra i molti appuntamenti, infatti, tutti i più significativi saranno trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia youtube.com/monasterosantarita

VIVERE INSIEME IL NATALE  Il dono più grande e prezioso di questo Natale è riunire, anche virtualmente, la famiglia di devoti della santa degli impossibili sparsa nel mondo. Questo è il desiderio delle Comunità agostiniane di Cascia, che invitano tutti i fedeli, fisicamente e in streaming, a vivere insieme la gioia dell'arrivo di Gesù e del nuovo anno, con speranza e amore. Durante le festività e in tutto il mese di gennaio 2021, per annunciare anche all'esterno la fede di questa terra e l'amore di Rita e per Rita, sulla facciata della Basilica saranno proiettate delle immagini di alcuni affreschi. La speciale illuminazione sarà inaugurata giovedì 24 dicembre al termine della Santa Messa della Notte di Natale, indicativamente alle ore 19, dal Rettore, padre Luciano De Michieli e dall’amministrazione comunale. Il momento sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Cascia.

 

CALENDARIO DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE ALLA BASILICA DI SANTA RITA DA CASCIA

 

Fino al 23 dicembre - Novena di Natale

Ore 16:30 - Santa Messa. Seguono la Novena di Natale e i vespri cantati con le monache

24 dicembre

Ore 17:00 - Celebrazione dei primi vespri solenni del giorno di Natale

Ore 17:00 - Veglia: In preghiera contemplando il dono del Natale

Ore 18:00 - Santa Messa della Notte di Natale – trasmessa in diretta streaming

Ore 19:00 – Inaugurazione della speciale illuminazione della facciata della Basilica

25 dicembre

Ore 16:30 - Santa Messa di Natale. Segue celebrazione dei Vespri solenni del giorno di Natale – trasmessa in diretta streaming

27 dicembre

Ore 16:30 - Santa Messa della domenica della Santa Famiglia. All'interno della celebrazione, un ricordo e una preghiera particolare per tutte le famiglie dei devoti di Santa Rita – trasmessa in diretta streaming

31 dicembre

Ore 16:30 - Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 - Santa Messa. Seguono Adorazione e ringraziamento al Signore per l'anno trascorso. Canto del Te Deum. Benedizione eucaristica – trasmessa in diretta streaming

1 gennaio

Ore 16:30 - Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 - Santa Messa. Seguono Adorazione con affidamento al Signore del nuovo anno e preghiera per la pace. Canto del Veni Creator. Benedizione eucaristica – trasmessa in diretta streaming

3 gennaio

Ore 16:30 - Santa Messa della domenica – trasmessa in diretta streaming

6 gennaio

Ore 16:30 - Santa Messa dell'Epifania del Signore – trasmessa in diretta streaming

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CASCIA- Si apre con la Santa Messa della Notte di Natale, alle ore 18 del 24 dicembre, il programma delle festività natalizie della Basilica di Santa Rita da Cascia. La parola d'ordine è vicinanza, in presenza e non, quest'anno più che mai, perché nessuno si senta solo. Tra i molti appuntamenti, infatti, tutti i più significativi saranno trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia youtube.com/monasterosantarita

VIVERE INSIEME IL NATALE  Il dono più grande e prezioso di questo Natale è riunire, anche virtualmente, la famiglia di devoti della santa degli impossibili sparsa nel mondo. Questo è il desiderio delle Comunità agostiniane di Cascia, che invitano tutti i fedeli, fisicamente e in streaming, a vivere insieme la gioia dell'arrivo di Gesù e del nuovo anno, con speranza e amore. Durante le festività e in tutto il mese di gennaio 2021, per annunciare anche all'esterno la fede di questa terra e l'amore di Rita e per Rita, sulla facciata della Basilica saranno proiettate delle immagini di alcuni affreschi. La speciale illuminazione sarà inaugurata giovedì 24 dicembre al termine della Santa Messa della Notte di Natale, indicativamente alle ore 19, dal Rettore, padre Luciano De Michieli e dall’amministrazione comunale. Il momento sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Cascia.

 

CALENDARIO DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE ALLA BASILICA DI SANTA RITA DA CASCIA

 

Fino al 23 dicembre - Novena di Natale

Ore 16:30 - Santa Messa. Seguono la Novena di Natale e i vespri cantati con le monache

24 dicembre

Ore 17:00 - Celebrazione dei primi vespri solenni del giorno di Natale

Ore 17:00 - Veglia: In preghiera contemplando il dono del Natale

Ore 18:00 - Santa Messa della Notte di Natale – trasmessa in diretta streaming

Ore 19:00 – Inaugurazione della speciale illuminazione della facciata della Basilica

25 dicembre

Ore 16:30 - Santa Messa di Natale. Segue celebrazione dei Vespri solenni del giorno di Natale – trasmessa in diretta streaming

27 dicembre

Ore 16:30 - Santa Messa della domenica della Santa Famiglia. All'interno della celebrazione, un ricordo e una preghiera particolare per tutte le famiglie dei devoti di Santa Rita – trasmessa in diretta streaming

31 dicembre

Ore 16:30 - Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 - Santa Messa. Seguono Adorazione e ringraziamento al Signore per l'anno trascorso. Canto del Te Deum. Benedizione eucaristica – trasmessa in diretta streaming

1 gennaio

Ore 16:30 - Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 - Santa Messa. Seguono Adorazione con affidamento al Signore del nuovo anno e preghiera per la pace. Canto del Veni Creator. Benedizione eucaristica – trasmessa in diretta streaming

3 gennaio

Ore 16:30 - Santa Messa della domenica – trasmessa in diretta streaming

6 gennaio

Ore 16:30 - Santa Messa dell'Epifania del Signore – trasmessa in diretta streaming

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I quindici giovedi di santa Rita, diretta streaming anche su You Tube https://www.lavoce.it/giovedi-santa-rita-streaming/ https://www.lavoce.it/giovedi-santa-rita-streaming/#comments Wed, 05 Feb 2020 15:06:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56202 santa rita

Inizia giovedì 6 febbraio nella basilica di Santa Rita a Cascia, la pia pratica dei Quindici Giovedì di Santa Rita, il cammino spirituale che prepara e conduce alla grande festa del 22 maggio. A Cascia, ma anche in ogni regione del Mondo, per unire la grande famiglia di devoti di Santa Rita, sempre più numerosa ed estesa. È per questo che, da qualche anno, il monastero ha voluto attivare un importante servizio per i devoti che non potranno essere a Cascia, attraverso la diretta streaming sul canale You Tube di Santa Rita da Cascia Agostiniana www.youtube.com/monasterosantarita: un modo per permettere a tutti di partecipare, in vera comunione e facendo sentire ognuno più vicino a Santa Rita. Ogni giovedì avrà luogo la celebrazione solenne alle ore 17 (da febbraio a marzo) e alle ore 18 (da aprile a maggio). Al termine della messa, sarà recitata una preghiera davanti all'urna di Santa Rita, che custodisce il corpo della Santa.

L'origine dei quindici giovedì

La pia pratica dei Quindici Giovedì di santa Rita è nata dal cuore della religiosità popolare, a memoria degli ultimi quindici anni della sua vita, durante i quali la santa portò sulla fronte la dolorosa ferita della stigmata: una delle spine della corona di Gesù Crocifisso, che la stessa Rita chiese a Dio per accogliere nella sua carne i patimenti di Cristo. La pratica, si è diffusa sia in Italia che all'estero, già dopo la proclamazione di Rita come santa fatta da Papa Leone XIII il 24 maggio 1900. Ma l'approvazione ufficiale da parte della Chiesa è arrivata il 14 gennaio 1919 per opera di Papa Benedetto XV, il quale concesse anche l’indulgenza plenaria ai devoti che partecipano a tutti i quindici giovedì. Nel concreto, la pratica si esprime nel racconto e nella meditazione della vita e delle virtù di Rita. Ogni giovedì diviene così un passo del cammino che conduce all'incontro con Santa Rita e con i grandi valori che si riflettono nella sua vita: perdono, pace, sacrificio, umiltà, dialogo. Un viaggio spirituale e vivo, che prepara l'anima e il cuore di ognuno alla celebrazione solenne del 22 maggio, festa di Santa Rita.]]>
santa rita

Inizia giovedì 6 febbraio nella basilica di Santa Rita a Cascia, la pia pratica dei Quindici Giovedì di Santa Rita, il cammino spirituale che prepara e conduce alla grande festa del 22 maggio. A Cascia, ma anche in ogni regione del Mondo, per unire la grande famiglia di devoti di Santa Rita, sempre più numerosa ed estesa. È per questo che, da qualche anno, il monastero ha voluto attivare un importante servizio per i devoti che non potranno essere a Cascia, attraverso la diretta streaming sul canale You Tube di Santa Rita da Cascia Agostiniana www.youtube.com/monasterosantarita: un modo per permettere a tutti di partecipare, in vera comunione e facendo sentire ognuno più vicino a Santa Rita. Ogni giovedì avrà luogo la celebrazione solenne alle ore 17 (da febbraio a marzo) e alle ore 18 (da aprile a maggio). Al termine della messa, sarà recitata una preghiera davanti all'urna di Santa Rita, che custodisce il corpo della Santa.

L'origine dei quindici giovedì

La pia pratica dei Quindici Giovedì di santa Rita è nata dal cuore della religiosità popolare, a memoria degli ultimi quindici anni della sua vita, durante i quali la santa portò sulla fronte la dolorosa ferita della stigmata: una delle spine della corona di Gesù Crocifisso, che la stessa Rita chiese a Dio per accogliere nella sua carne i patimenti di Cristo. La pratica, si è diffusa sia in Italia che all'estero, già dopo la proclamazione di Rita come santa fatta da Papa Leone XIII il 24 maggio 1900. Ma l'approvazione ufficiale da parte della Chiesa è arrivata il 14 gennaio 1919 per opera di Papa Benedetto XV, il quale concesse anche l’indulgenza plenaria ai devoti che partecipano a tutti i quindici giovedì. Nel concreto, la pratica si esprime nel racconto e nella meditazione della vita e delle virtù di Rita. Ogni giovedì diviene così un passo del cammino che conduce all'incontro con Santa Rita e con i grandi valori che si riflettono nella sua vita: perdono, pace, sacrificio, umiltà, dialogo. Un viaggio spirituale e vivo, che prepara l'anima e il cuore di ognuno alla celebrazione solenne del 22 maggio, festa di Santa Rita.]]>
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