Caritas diocesana Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/caritas-diocesana/ Settimanale di informazione regionale Thu, 26 Oct 2023 17:02:13 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Caritas diocesana Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/caritas-diocesana/ 32 32 Open day del “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” https://www.lavoce.it/open-day-del-villaggio-della-carita-sorella-provvidenza/ https://www.lavoce.it/open-day-del-villaggio-della-carita-sorella-provvidenza/#respond Thu, 26 Oct 2023 17:00:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73834 L'esterno del villaggio della carita Sorella provvidenza

“Siamo molto soddisfatti per la risposta che c’è stata dal territorio al nostro primo 'Open Day', un’occasione per far conoscere maggiormente attività e servizi della nostra Caritas e per rilanciare una rete di relazioni e di incontri fondamentali per poter continuare a dare risposte ai più fragili e in difficoltà che chiedono quotidianamente aiuto". Così il direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, don Marco Briziarelli, nel dare il benvenuto ai numerosi partecipanti all’incontro sul tema “La corresponsabilità nella Carità”, appuntamento centrale della prima giornata di “Open Day” del “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” di Perugia svoltasi giovedì 26 ottobre.

La collaborazione tra la Caritas e l'Ordine dei frati Cappuccini

All’evento era presente anche una rappresentanza dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini insieme alle loro “Edizioni Frate Indovino”, ordine religioso proprietario dell’immobile dove sorge il “Villaggio della Carità” concesso quasi dieci anni fa all’Archidiocesi “per poter vivere un’esperienza di carità molto importante a livello diocesano", ha sottolineato don Marco Briziarelli ricordando la proficua collaborazione con i Cappuccini nel realizzare diversi progetti socio-caritativi ospitati nel “Villaggio”.

Non hanno fatto mancare la loro presenza le Istituzioni civili del capoluogo umbro, le realtà imprenditoriali impegnate nel volontariato d’impresa, come anche il mondo bancario, quello scolastico e il Terzo settore, testimoniando ognuno l’importanza di avviare insieme un cammino di corresponsabilità e di connessione l’uno con l’altro per affrontare a livello strutturale e con più efficacia le diverse povertà presenti nel territorio.

La relazione dell'economista Pierluigi Grasselli: “le istituzioni devono essere più inclusive nell'aiutare"

Ed è quanto è emerso ed auspicato dall’apprezzata relazione dell’economista Pierluigi Maria Grasselli, coordinatore dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e l’inclusione sociale. Relazione che ha toccato diversi temi di attualità stimolando al termine non pochi spunti di riflessione e domande, dalle criticità del piano sociale regionale alle risorse destinate agli Enti locali spesso limitate e vincolate dal Welfare State (es. nell’affrontare l’emergenza abitativa dovuta soprattutto agli sfratti), alla necessità di una maggiore corresponsabilità per affrontare queste ed altre criticità.

Non basta la corresponsabilità dei singoli, ha evidenziato, in sintesi, il prof. Grasselli, “ma il coinvolgimento dell’intera comunità a partire dalle Istituzioni che devono essere più inclusive nell’aiutare l’inclusione di tutti". Questo per favorire, ha aggiunto, “una vita buona in comune". Prima ancora ha parlato del “rapporto carità ed amore” nell’accennare all’“ampio ventaglio di interventi Caritas", non solo limitato alla realtà locale e nazionale, vedendo "stazioni di assistenza Caritas" anche in occasione degli attuali conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, stazioni di assistenza Caritas, ha sostenuto Grasselli, che “mi appaiono come un presidio di umanità e di speranza…, pensandoli nell’ottica dell’amore che li ispira".

L'opportunità del servizio civile offerto dalla Caritas

La Caritas anche a Perugia e in Umbria svolge un ruolo non secondario in ambito educativo-pedagogico per tanti giovani nell’offrire loro sia attività di Servizio civile sia esperienze di volontariato, ad essere sempre più un “presidio” per fronteggiare piccole e grandi emergenze che sono ormai strutturali, supplendo non poco alle carenze dello Stato sociale.

I numeri dell'accoglienza del Villaggio Caritas, scarseggiano le risorse dei cinque empori

Basti pensare che a tutt’oggi, presso il “Villaggio della Carità”, sono accolti 24 nuclei familiari a seguito di sfratti, altri 10 in altre strutture gestite sempre dalla Caritas ed altri 12 sono in lista d’attesa di avere un alloggio dignitoso. E sul fronte delle risorse a disposizione, iniziano a scarseggiare quelle impegnate per la gestione dei cinque “Empori della Solidarietà” e di tutte le famiglie che afferiscono a Caritas, passate dalle 1.800 del periodo pre-pandemia alle attuali 3.000. "Siamo certi che arriveranno nuove risorse, perché crediamo nella Divina Provvidenza – ha commentato don Marco Briziarelli –, ma se dovessero mancare non è sicuro che queste famiglie potranno essere aiutate anche nel 2024".

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L'esterno del villaggio della carita Sorella provvidenza

“Siamo molto soddisfatti per la risposta che c’è stata dal territorio al nostro primo 'Open Day', un’occasione per far conoscere maggiormente attività e servizi della nostra Caritas e per rilanciare una rete di relazioni e di incontri fondamentali per poter continuare a dare risposte ai più fragili e in difficoltà che chiedono quotidianamente aiuto". Così il direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, don Marco Briziarelli, nel dare il benvenuto ai numerosi partecipanti all’incontro sul tema “La corresponsabilità nella Carità”, appuntamento centrale della prima giornata di “Open Day” del “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” di Perugia svoltasi giovedì 26 ottobre.

La collaborazione tra la Caritas e l'Ordine dei frati Cappuccini

All’evento era presente anche una rappresentanza dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini insieme alle loro “Edizioni Frate Indovino”, ordine religioso proprietario dell’immobile dove sorge il “Villaggio della Carità” concesso quasi dieci anni fa all’Archidiocesi “per poter vivere un’esperienza di carità molto importante a livello diocesano", ha sottolineato don Marco Briziarelli ricordando la proficua collaborazione con i Cappuccini nel realizzare diversi progetti socio-caritativi ospitati nel “Villaggio”.

Non hanno fatto mancare la loro presenza le Istituzioni civili del capoluogo umbro, le realtà imprenditoriali impegnate nel volontariato d’impresa, come anche il mondo bancario, quello scolastico e il Terzo settore, testimoniando ognuno l’importanza di avviare insieme un cammino di corresponsabilità e di connessione l’uno con l’altro per affrontare a livello strutturale e con più efficacia le diverse povertà presenti nel territorio.

La relazione dell'economista Pierluigi Grasselli: “le istituzioni devono essere più inclusive nell'aiutare"

Ed è quanto è emerso ed auspicato dall’apprezzata relazione dell’economista Pierluigi Maria Grasselli, coordinatore dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e l’inclusione sociale. Relazione che ha toccato diversi temi di attualità stimolando al termine non pochi spunti di riflessione e domande, dalle criticità del piano sociale regionale alle risorse destinate agli Enti locali spesso limitate e vincolate dal Welfare State (es. nell’affrontare l’emergenza abitativa dovuta soprattutto agli sfratti), alla necessità di una maggiore corresponsabilità per affrontare queste ed altre criticità.

Non basta la corresponsabilità dei singoli, ha evidenziato, in sintesi, il prof. Grasselli, “ma il coinvolgimento dell’intera comunità a partire dalle Istituzioni che devono essere più inclusive nell’aiutare l’inclusione di tutti". Questo per favorire, ha aggiunto, “una vita buona in comune". Prima ancora ha parlato del “rapporto carità ed amore” nell’accennare all’“ampio ventaglio di interventi Caritas", non solo limitato alla realtà locale e nazionale, vedendo "stazioni di assistenza Caritas" anche in occasione degli attuali conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, stazioni di assistenza Caritas, ha sostenuto Grasselli, che “mi appaiono come un presidio di umanità e di speranza…, pensandoli nell’ottica dell’amore che li ispira".

L'opportunità del servizio civile offerto dalla Caritas

La Caritas anche a Perugia e in Umbria svolge un ruolo non secondario in ambito educativo-pedagogico per tanti giovani nell’offrire loro sia attività di Servizio civile sia esperienze di volontariato, ad essere sempre più un “presidio” per fronteggiare piccole e grandi emergenze che sono ormai strutturali, supplendo non poco alle carenze dello Stato sociale.

I numeri dell'accoglienza del Villaggio Caritas, scarseggiano le risorse dei cinque empori

Basti pensare che a tutt’oggi, presso il “Villaggio della Carità”, sono accolti 24 nuclei familiari a seguito di sfratti, altri 10 in altre strutture gestite sempre dalla Caritas ed altri 12 sono in lista d’attesa di avere un alloggio dignitoso. E sul fronte delle risorse a disposizione, iniziano a scarseggiare quelle impegnate per la gestione dei cinque “Empori della Solidarietà” e di tutte le famiglie che afferiscono a Caritas, passate dalle 1.800 del periodo pre-pandemia alle attuali 3.000. "Siamo certi che arriveranno nuove risorse, perché crediamo nella Divina Provvidenza – ha commentato don Marco Briziarelli –, ma se dovessero mancare non è sicuro che queste famiglie potranno essere aiutate anche nel 2024".

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Progetto ‘Caritas Care’ per i bambini della Repubblica Democratica del Congo https://www.lavoce.it/progetto-caritas-care-a-favore-dei-bambini-della-repubblica-democratica-del-congo/ https://www.lavoce.it/progetto-caritas-care-a-favore-dei-bambini-della-repubblica-democratica-del-congo/#respond Fri, 28 Apr 2023 11:54:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71224 progetto caritas care

La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, in collaborazione con l’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, sta portando avanti dalla primavera 2021 un progetto di adozioni a distanza, Caritas Care, per il sostegno dei bambini della Repubblica Democratica del Congo, Paese dove le figlie del beato Pietro Bonilli svolgono una preziosa azione pastorale, sociale ed educativa.

I numeri del Progetto Caritas Care al 31 marzo

Adozioni singole sostenute: 190. Adozioni di classi scolastiche sostenute: 5. Totale benefattori: 117. Totale raccolto: 25.861,57 euro. Alcuni benefattori hanno sostenuto, nel corso dello stesso anno, più di una adozione; altri hanno versato spontaneamente un importo maggiore di quello previsto. Delle 195 adozioni, 57 sono state rinnovate per il secondo anno consecutivo. Con i soldi raccolti e inviati alle Suore della Sacra Famiglia sono già iniziati i lavori di costruzione della nuova scuola nella missione delle religiose.

La quota annua di adozione di un bambino

Per le famiglie è di 120 euro (10 euro al mese); per le parrocchie (che adotteranno una classe) è di 500 euro l’anno. Con l’adozione a distanza, verrà assicurata la possibilità di frequentare la scuola per tutto l’anno, verrà garantito almeno un pasto al giorno e verrà fornito materiale scolastico.

La gratitudine del direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia don Edoardo Rossi

"Sono veramente commosso dalla generosità che la gente della nostra Diocesi ha avuto per i bambini della Repubblica Democratica del Congo e che sono certo proseguirà. Grazie!".

E' questo quanto riferisce il direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia don Edoardo Rossi, dopo i vari colloqui e incontri avuti con la superiora generale delle suore della Sacra Famiglia, madre Paola Sisti, che ha da poco visitato la missione in Congo.

"I bambini e le suore -prosegue il direttore- ci ringraziano per quanto stiamo facendo. La Caritas oltre ad essere impegnata con progetti a sostegno delle fasce deboli della popolazione e all’animazione delle opere-segno sul territorio, interpreta il suo mandato anche proponendo progetti di educazione alla mondialità, in cui rientra anche questo delle adozioni che, nelle scorse domeniche, è stato presentato dai volontari della Caritas in tutte le parrocchie della Diocesi. Appena la situazione nella Repubblica Democratica del Congo sarà migliore, è mia intenzione andare a fare visita alla missione delle Suore della Sacra Famiglia e ai bambini da loro accolti. Intanto, però, dal 1 al 10 luglio prossimi, insieme ad alcuni giovani volontari, andrò in Costa d’Avorio, nell’altra missione africana delle Suore della Sacra Famiglia, per vivere un’esperienza di prossimità nel Dispensario don Pietro Bonilli e nel centro di accoglienza per bambini Arc en Ciel ".

Il video di ringraziamento delle Suore e dei bambini del Congo alla comunità di Spoleto-Norcia

https://youtu.be/1xxPLm6r9gY        ]]>
progetto caritas care

La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, in collaborazione con l’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, sta portando avanti dalla primavera 2021 un progetto di adozioni a distanza, Caritas Care, per il sostegno dei bambini della Repubblica Democratica del Congo, Paese dove le figlie del beato Pietro Bonilli svolgono una preziosa azione pastorale, sociale ed educativa.

I numeri del Progetto Caritas Care al 31 marzo

Adozioni singole sostenute: 190. Adozioni di classi scolastiche sostenute: 5. Totale benefattori: 117. Totale raccolto: 25.861,57 euro. Alcuni benefattori hanno sostenuto, nel corso dello stesso anno, più di una adozione; altri hanno versato spontaneamente un importo maggiore di quello previsto. Delle 195 adozioni, 57 sono state rinnovate per il secondo anno consecutivo. Con i soldi raccolti e inviati alle Suore della Sacra Famiglia sono già iniziati i lavori di costruzione della nuova scuola nella missione delle religiose.

La quota annua di adozione di un bambino

Per le famiglie è di 120 euro (10 euro al mese); per le parrocchie (che adotteranno una classe) è di 500 euro l’anno. Con l’adozione a distanza, verrà assicurata la possibilità di frequentare la scuola per tutto l’anno, verrà garantito almeno un pasto al giorno e verrà fornito materiale scolastico.

La gratitudine del direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia don Edoardo Rossi

"Sono veramente commosso dalla generosità che la gente della nostra Diocesi ha avuto per i bambini della Repubblica Democratica del Congo e che sono certo proseguirà. Grazie!".

E' questo quanto riferisce il direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia don Edoardo Rossi, dopo i vari colloqui e incontri avuti con la superiora generale delle suore della Sacra Famiglia, madre Paola Sisti, che ha da poco visitato la missione in Congo.

"I bambini e le suore -prosegue il direttore- ci ringraziano per quanto stiamo facendo. La Caritas oltre ad essere impegnata con progetti a sostegno delle fasce deboli della popolazione e all’animazione delle opere-segno sul territorio, interpreta il suo mandato anche proponendo progetti di educazione alla mondialità, in cui rientra anche questo delle adozioni che, nelle scorse domeniche, è stato presentato dai volontari della Caritas in tutte le parrocchie della Diocesi. Appena la situazione nella Repubblica Democratica del Congo sarà migliore, è mia intenzione andare a fare visita alla missione delle Suore della Sacra Famiglia e ai bambini da loro accolti. Intanto, però, dal 1 al 10 luglio prossimi, insieme ad alcuni giovani volontari, andrò in Costa d’Avorio, nell’altra missione africana delle Suore della Sacra Famiglia, per vivere un’esperienza di prossimità nel Dispensario don Pietro Bonilli e nel centro di accoglienza per bambini Arc en Ciel ".

Il video di ringraziamento delle Suore e dei bambini del Congo alla comunità di Spoleto-Norcia

https://youtu.be/1xxPLm6r9gY        ]]>
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CuciniAmo, aspiranti chef cucinano per la mensa Caritas di Città di Castello https://www.lavoce.it/cuciniamo-aspiranti-chef-cucinano-per-la-mensa-caritas-di-citta-di-castello/ https://www.lavoce.it/cuciniamo-aspiranti-chef-cucinano-per-la-mensa-caritas-di-citta-di-castello/#respond Tue, 11 Apr 2023 14:25:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71138 progetto CuciniAMO

CuciniAMO, ovvero dal laboratorio e i fornelli alla mensa della Caritas. E' questo, il progetto di impresa simulata che per quattro mesi, a partire dall'11 aprile, vedrà coinvolti gli allievi del percorso di Istruzione e Formazione Professionale per Tecnico di cucina presso l’Asp Bufalini di Citta’ di Castello. Cucina creativa e solidale, in una delle prime esperienze a livello nazionale, rivolta a cinque studenti del primo anno che saranno accompagnati in questa esperienza dai docenti Andrea Cesari, Luigi Manganelli e Lucio Valcelli. I ragazzi ogni mercoledì, giovedì e venerdì fino al 30 giugno prossimo, faranno insieme al cuoco della mensa Caritas diocesana la verifica delle derrate alimentari in loro possesso e creeranno, in base alla dotazione alimentare a disposizione, settimanalmente un menù, che a rotazione potrà prevedere la preparazione di un primo o un secondo o un contorno nel numero richiesto necessario, in modo che i pasti da asporto possano essere distribuiti giornalmente in aggiunta a quelli preparati della cucina della Caritas.

Un percorso di impresa simulata

"I nostri percorsi -spiega presidente dell'Asp Bufalini, Giovanni Granci- prevedono che i ragazzi del primo anno, iscritti dopo il conseguimento del diploma di scuola secondaria di primo grado siano impegnati per oltre cinquecento ore in un'attività di impresa simulata nel settore dello specifico indirizzo, con l’obiettivo di fornire loro sia alcune nozioni realmente spendibili nel contesto produttivo locale per sviluppare un’idea imprenditoriale che le basi del lavoro per definire, in maniera cooperativa con il gruppo-classe, l’idea di fondo di un’impresa e le relative problematiche ed opportunità. Quest’anno abbiamo deciso di gestire il progetto di Impresa formativa simulata andando oltre la logica aziendale e produttiva dedicandola a far conoscere ai ragazzi coinvolti una realtà sociale molto importante. Per questo abbiamo attivato una collaborazione con la Caritas di Città di Castello e con la sua mensa per permettere agli allievi di fare un’ esperienza formativa più profonda. Ci siamo resi conto che poteva essere un’occasione di crescita sociale dei nostri ragazzi: l’obiettivo del progetto CuciniAMO, sarà quello di cogliere e di evidenziare, a partire dalle situazioni e dalle storie incontrate sul territorio, elementi di prospettiva e di speranza. Esempi concreti di risposta e resilienza capaci di farsi carico delle situazioni di marginalità e vulnerabilità affiorate nel corso della pandemia nel nostro territorio, dando luogo ad una serie di triangolazioni positive, che possano far cogliere l’importanza di lavorare in rete, assumendo responsabilità diverse ma condivise".

La Mensa della Caritas di Città di Castello

"La crisi socio economica degli ultimi anni -precisa il direttore della Caritas, Gaetano Zucchini- generata da molteplici fattori (pandemia, guerra, inflazione) ha determinato anche nel nostro territorio difficoltà per molti a soddisfare esigenze primarie. La Caritas diocesana di Città di Castello, cerca di intervenire nei limiti delle sue possibilità per sostenere persone e famiglie in situazioni di particolare vulnerabilità: basti pensare che nell’anno 2022 i Centri di Ascolto hanno effettuato circa novecento colloqui che hanno evidenziato difficoltà al sostentamento alimentare, problematiche abitative, occupazionali e di varia natura. Nel corso dell’ultimo biennio, in particolare, l’attività correlata al sostegno alimentare nella Diocesi è cresciuta in maniera esponenziale fino ad arrivare agli attuali cento-centodieci pasti giornalieri preparati presso la Mensa Caritas, di cui circa quaranta-cinquanta distribuiti in presenza e sessanta-sessantacinque in modalità di asporto, sostenendo così persone sole (italiane e straniere) e circa cinquanta famiglie, senza dimenticare l’azione effettuata all’interno dell’esperienza dell’Emporio della Solidarietà San Giorgio a cui afferiscono ormai cinquecentocinquanta nuclei familiari (circa millecinquecento persone). Sostenere tale impegno, è reso sempre più difficoltoso dall’ingente mole di lavoro ,grazie al contributo del personale Caritas e dei volontari e dall’approvvigionamento del materiale alimentare (i cui costi risultano aumentati considerevolmente), dato che il recupero delle eccedenze alimentari non soddisfa pienamente tale attività.

CuciniAMO, progetto di carità creativa

Per tale motivo, nell’abitudine di Caritas diocesana di collaborare con le realtà del territorio, abbiamo chiesto la possibilità di un aiuto; la richiesta, è stata accolta favorevolmente dall’Asp Bufalini con la quale abbiamo stipulato una convenzione per l’attivazione del progetto CuciniAMO, sotto la forma di un’impresa formativa simulata che si tradurrà nell’impegno da parte dei ragazzi della Scuola di preparare una portata del menù per tre giornate alla settimana, sostenendo e favorendo così la distribuzione alimentare. Al di là dell’obiettivo prefissato, riteniamo importante sottolineare come l’attività della Scuola e degli studenti si traduca generosamente in gesti concreti verso i più fragili: un segnale di grande sensibilità che va a testimoniare quella carità creativa che ci ricorda spesso Papa Francesco. Convinti che facendo rete si possa rispondere meglio ai bisogni del territorio -ha concluso Zucchini- ringraziamo ancora la disponibilità dell’Asp Bufalini sperando che un esempio di collaborazione simile possa essere raccolto da altri soggetti ed imprese". Plauso e sostegno all’iniziativa anche dal vescovo, monsignor Luciano Paolucci Bedini. "Il duplice valore del progetto CuciniAMO -sottolinea- che rappresenta un dono per la Caritas ma anche un dono per i ragazzi che pur imparando un mestiere a scuola imparano a pensarsi nel mondo, cittadini solidali. Una catena solidale fra scuola, volontariato e Caritas destinata a rappresentare un modello positivo da seguire in futuro"    ]]>
progetto CuciniAMO

CuciniAMO, ovvero dal laboratorio e i fornelli alla mensa della Caritas. E' questo, il progetto di impresa simulata che per quattro mesi, a partire dall'11 aprile, vedrà coinvolti gli allievi del percorso di Istruzione e Formazione Professionale per Tecnico di cucina presso l’Asp Bufalini di Citta’ di Castello. Cucina creativa e solidale, in una delle prime esperienze a livello nazionale, rivolta a cinque studenti del primo anno che saranno accompagnati in questa esperienza dai docenti Andrea Cesari, Luigi Manganelli e Lucio Valcelli. I ragazzi ogni mercoledì, giovedì e venerdì fino al 30 giugno prossimo, faranno insieme al cuoco della mensa Caritas diocesana la verifica delle derrate alimentari in loro possesso e creeranno, in base alla dotazione alimentare a disposizione, settimanalmente un menù, che a rotazione potrà prevedere la preparazione di un primo o un secondo o un contorno nel numero richiesto necessario, in modo che i pasti da asporto possano essere distribuiti giornalmente in aggiunta a quelli preparati della cucina della Caritas.

Un percorso di impresa simulata

"I nostri percorsi -spiega presidente dell'Asp Bufalini, Giovanni Granci- prevedono che i ragazzi del primo anno, iscritti dopo il conseguimento del diploma di scuola secondaria di primo grado siano impegnati per oltre cinquecento ore in un'attività di impresa simulata nel settore dello specifico indirizzo, con l’obiettivo di fornire loro sia alcune nozioni realmente spendibili nel contesto produttivo locale per sviluppare un’idea imprenditoriale che le basi del lavoro per definire, in maniera cooperativa con il gruppo-classe, l’idea di fondo di un’impresa e le relative problematiche ed opportunità. Quest’anno abbiamo deciso di gestire il progetto di Impresa formativa simulata andando oltre la logica aziendale e produttiva dedicandola a far conoscere ai ragazzi coinvolti una realtà sociale molto importante. Per questo abbiamo attivato una collaborazione con la Caritas di Città di Castello e con la sua mensa per permettere agli allievi di fare un’ esperienza formativa più profonda. Ci siamo resi conto che poteva essere un’occasione di crescita sociale dei nostri ragazzi: l’obiettivo del progetto CuciniAMO, sarà quello di cogliere e di evidenziare, a partire dalle situazioni e dalle storie incontrate sul territorio, elementi di prospettiva e di speranza. Esempi concreti di risposta e resilienza capaci di farsi carico delle situazioni di marginalità e vulnerabilità affiorate nel corso della pandemia nel nostro territorio, dando luogo ad una serie di triangolazioni positive, che possano far cogliere l’importanza di lavorare in rete, assumendo responsabilità diverse ma condivise".

La Mensa della Caritas di Città di Castello

"La crisi socio economica degli ultimi anni -precisa il direttore della Caritas, Gaetano Zucchini- generata da molteplici fattori (pandemia, guerra, inflazione) ha determinato anche nel nostro territorio difficoltà per molti a soddisfare esigenze primarie. La Caritas diocesana di Città di Castello, cerca di intervenire nei limiti delle sue possibilità per sostenere persone e famiglie in situazioni di particolare vulnerabilità: basti pensare che nell’anno 2022 i Centri di Ascolto hanno effettuato circa novecento colloqui che hanno evidenziato difficoltà al sostentamento alimentare, problematiche abitative, occupazionali e di varia natura. Nel corso dell’ultimo biennio, in particolare, l’attività correlata al sostegno alimentare nella Diocesi è cresciuta in maniera esponenziale fino ad arrivare agli attuali cento-centodieci pasti giornalieri preparati presso la Mensa Caritas, di cui circa quaranta-cinquanta distribuiti in presenza e sessanta-sessantacinque in modalità di asporto, sostenendo così persone sole (italiane e straniere) e circa cinquanta famiglie, senza dimenticare l’azione effettuata all’interno dell’esperienza dell’Emporio della Solidarietà San Giorgio a cui afferiscono ormai cinquecentocinquanta nuclei familiari (circa millecinquecento persone). Sostenere tale impegno, è reso sempre più difficoltoso dall’ingente mole di lavoro ,grazie al contributo del personale Caritas e dei volontari e dall’approvvigionamento del materiale alimentare (i cui costi risultano aumentati considerevolmente), dato che il recupero delle eccedenze alimentari non soddisfa pienamente tale attività.

CuciniAMO, progetto di carità creativa

Per tale motivo, nell’abitudine di Caritas diocesana di collaborare con le realtà del territorio, abbiamo chiesto la possibilità di un aiuto; la richiesta, è stata accolta favorevolmente dall’Asp Bufalini con la quale abbiamo stipulato una convenzione per l’attivazione del progetto CuciniAMO, sotto la forma di un’impresa formativa simulata che si tradurrà nell’impegno da parte dei ragazzi della Scuola di preparare una portata del menù per tre giornate alla settimana, sostenendo e favorendo così la distribuzione alimentare. Al di là dell’obiettivo prefissato, riteniamo importante sottolineare come l’attività della Scuola e degli studenti si traduca generosamente in gesti concreti verso i più fragili: un segnale di grande sensibilità che va a testimoniare quella carità creativa che ci ricorda spesso Papa Francesco. Convinti che facendo rete si possa rispondere meglio ai bisogni del territorio -ha concluso Zucchini- ringraziamo ancora la disponibilità dell’Asp Bufalini sperando che un esempio di collaborazione simile possa essere raccolto da altri soggetti ed imprese". Plauso e sostegno all’iniziativa anche dal vescovo, monsignor Luciano Paolucci Bedini. "Il duplice valore del progetto CuciniAMO -sottolinea- che rappresenta un dono per la Caritas ma anche un dono per i ragazzi che pur imparando un mestiere a scuola imparano a pensarsi nel mondo, cittadini solidali. Una catena solidale fra scuola, volontariato e Caritas destinata a rappresentare un modello positivo da seguire in futuro"    ]]>
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Santa Messa in carcere celebrata dall’arcivescovo Renato Boccardo https://www.lavoce.it/santa-messa-in-carcere-celebrata-dallarcivescovo-renato-boccardo/ Thu, 29 Dec 2022 13:56:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69787 messa nel carcere di spoleto

"Nessuno è estraneo al Natale". Così l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo si è rivolto ai detenuti nella Messa di Natale celebrata nel carcere di Spoleto mercoledì 28 dicembre. Col Presule hanno concelebrato il cappellano monsignor Eugenio Bartoli e il direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi. Erano presenti anche il direttore della struttura Chiara Pellegrini e il comandate del corpo di Polizia Penitenziaria, Marco Piersigilli.

L' omelia dell'arcivescovo

"Gesù -ha proseguito l'arcivescovo nell’omelia- è venuto alla luce dalle tenebre per dirci che il bene è più forte del male. Tutti abbiamo desideri di bene, di pienezza e di bontà. Questi, però, devono fare anche i conti con l’inclinazione al male dell’uomo. Ma il Signore viene a mettere un germe di luce.

Tocca a noi, là dove siamo, anche a voi che vivete in carcere, prendersene cura e farlo crescere. Ciò richiede sacrificio, costanza e determinazione, ma abbiamo una grande certezza: Cristo viene per tutti, senza condizioni. Anche per voi, cari amici, con la vostra storia fatta di luci e di tante ombre".

Al termine della Messa un detenuto, a nome di tutti gli altri, ha rivolto un saluto a monsignor Boccardo, e un altro ha consegnato al presule un quadro della Madonna col Bambino da lui dipinto. E l’arcivescovo ha ripreso la parola:

"È sempre difficile fare gli auguri di buone feste in questa casa dove state scontando la vostra pena e che vi tiene lontani dagli affetti delle persone care. Vi lascio un compito: provate a trovare il bene anche qui nel carcere, senza sognare quello che ancora non c'è. Non permettete che le tenebre abbiano il sopravvento, ricordate sempre che il bene è più forte del male: così anche le vostre giornate avranno un senso di pienezza.

Ricordate che non siete soli

Come Chiesa vi siamo vicini e ringrazio don Eugenio per il suo servizio di cappellano e la Caritas diocesana per i tanti gesti di prossimità. Quel poco che possiamo, lo facciamo davvero con il cuore. Ricordate -ha concluso- che non siete soli".

Monsignor Boccardo si era già recato in carcere il 21 dicembre scorso, insieme a don Edoardo Rossi e ad alcuni volontari della Caritas, per consegnare personalmente, cella per cella, un dono di Natale preparato dalla Caritas per i detenuti.

L'impegno della Caritas di Spoleto-Norcia all'interno del carcere

All’interno del carcere di Spoleto la Caritas di Spoleto-Norcia, grazie alla sensibilità della direzione, ha avviato un centro di ascolto aperto due volte al mese per rendere più forti e solidali le relazioni fra i detenuti e le persone libere.

Accanto al dialogo, i volontari consegnano anche dei beni di prima necessità, frutto della solidarietà dei fedeli dell’Archidiocesi. Al 31 agosto di quest'anno, sono stati consegnati: duecentosettantanove prodotti per l’igiene personale; settantadue indumenti intimi; cinquantadue indumenti sportivi; ventisette paia di scarpe.

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messa nel carcere di spoleto

"Nessuno è estraneo al Natale". Così l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo si è rivolto ai detenuti nella Messa di Natale celebrata nel carcere di Spoleto mercoledì 28 dicembre. Col Presule hanno concelebrato il cappellano monsignor Eugenio Bartoli e il direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi. Erano presenti anche il direttore della struttura Chiara Pellegrini e il comandate del corpo di Polizia Penitenziaria, Marco Piersigilli.

L' omelia dell'arcivescovo

"Gesù -ha proseguito l'arcivescovo nell’omelia- è venuto alla luce dalle tenebre per dirci che il bene è più forte del male. Tutti abbiamo desideri di bene, di pienezza e di bontà. Questi, però, devono fare anche i conti con l’inclinazione al male dell’uomo. Ma il Signore viene a mettere un germe di luce.

Tocca a noi, là dove siamo, anche a voi che vivete in carcere, prendersene cura e farlo crescere. Ciò richiede sacrificio, costanza e determinazione, ma abbiamo una grande certezza: Cristo viene per tutti, senza condizioni. Anche per voi, cari amici, con la vostra storia fatta di luci e di tante ombre".

Al termine della Messa un detenuto, a nome di tutti gli altri, ha rivolto un saluto a monsignor Boccardo, e un altro ha consegnato al presule un quadro della Madonna col Bambino da lui dipinto. E l’arcivescovo ha ripreso la parola:

"È sempre difficile fare gli auguri di buone feste in questa casa dove state scontando la vostra pena e che vi tiene lontani dagli affetti delle persone care. Vi lascio un compito: provate a trovare il bene anche qui nel carcere, senza sognare quello che ancora non c'è. Non permettete che le tenebre abbiano il sopravvento, ricordate sempre che il bene è più forte del male: così anche le vostre giornate avranno un senso di pienezza.

Ricordate che non siete soli

Come Chiesa vi siamo vicini e ringrazio don Eugenio per il suo servizio di cappellano e la Caritas diocesana per i tanti gesti di prossimità. Quel poco che possiamo, lo facciamo davvero con il cuore. Ricordate -ha concluso- che non siete soli".

Monsignor Boccardo si era già recato in carcere il 21 dicembre scorso, insieme a don Edoardo Rossi e ad alcuni volontari della Caritas, per consegnare personalmente, cella per cella, un dono di Natale preparato dalla Caritas per i detenuti.

L'impegno della Caritas di Spoleto-Norcia all'interno del carcere

All’interno del carcere di Spoleto la Caritas di Spoleto-Norcia, grazie alla sensibilità della direzione, ha avviato un centro di ascolto aperto due volte al mese per rendere più forti e solidali le relazioni fra i detenuti e le persone libere.

Accanto al dialogo, i volontari consegnano anche dei beni di prima necessità, frutto della solidarietà dei fedeli dell’Archidiocesi. Al 31 agosto di quest'anno, sono stati consegnati: duecentosettantanove prodotti per l’igiene personale; settantadue indumenti intimi; cinquantadue indumenti sportivi; ventisette paia di scarpe.

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L’arcivescovo Boccardo alla Cena di Natale alla Locanda della Misericordia https://www.lavoce.it/larcivescovo-boccardo-alla-cena-di-natale-alla-locanda-della-misericordia/ Tue, 27 Dec 2022 14:04:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69767 Cena di Natale Spoleto

La sera di Natale, 25 dicembre, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha condiviso la cena con le persone che quotidianamente frequentano la Locanda della Misericordia Ponziano Benedetti, opera segno della Caritas diocesana.

Nei locali di Via Cecili a Spoleto hanno preso posto cinquanta persone, tra cui degli ucraini, mentre altre venti hanno ritirato i viveri per mangiarli a casa. Gli ospiti abituali della Locanda hanno avuto come camerieri alcuni ragazzi delle scuole superiori della Città; in cucina, invece, c’erano: qualche genitore dei giovani che hanno servito ai tavoli, una ragazza ucraina, due volontari che abitualmente fanno servizio alla Locanda e due che hanno dato la disponibilità per il pasto serale di Natale.

La cena è stata realizzata grazie alla generosità di diversi benefattori del territorio diocesano ed è è stata allietata col canto da una coppia di sposi che ogni giorno frequenta la Locanda. Gli ospiti sono stati accolti dal direttore e dal vice direttore della Caritas, don Edoardo Rossi e Paola Piermarini.

Le parole dell’Arcivescovo

 "Questa cena di Natale -ha detto monsignor Boccardo- è solo il momento visibile di una rete discreta che durante l’arco di tutto l’anno, con l’impegno di tanti volontari, dà un volto alla vicinanza che la comunità cristiana assicura a coloro che portano la fatica e il peso dell’esistenza. Grazie all’animazione della nostra Caritas vediamo un fiorire di iniziative di sostegno e di consolazione che punteggiano tutta la nostra Diocesi: è la volontà di farsi carico di tante situazioni difficili, conosciute o nascoste nel segreto del cuore, che fanno emergere le fatiche di un tempo che nessuno può affrontare da solo.

Il servizio della Caritas -ha concluso il Presule- è un contributo alla grande catena di solidarietà che aiuta gli uni a portare i pesi degli altri".

Nel 2022 serviti oltre 15.000 pasti

"In questo ultimo periodo la Locanda della Misericordia -afferma il direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi- è stata oggetto di incontro e conoscenza, oltre che da parte di persone bisognose, anche di alcuni alunni della scuola dell’infanzia e primaria che hanno consegnato generi alimentari, di diversi giovani che si avvicinano per fare volontariato. I pasti forniti fino al 25 dicembre 2022 sono stati oltre quindici mila. Tutto questo è possibile grazie alle tante persone, alle parrocchie, agli imprenditori e alle scuole che, in vario modo, ci sostengono. Ma il più grande grazie -conclude don Edoardo- va al Signore che ogni giorno si fa presente nel malato, nel carcerato, nel forestiero, in colui che ha fame e sete e ci sollecita a farci carico delle necessità di queste persone".

La Locanda della Misericordia

È un’opera segno della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia avviata nel 1996 dall’arcivescovo Riccardo Fontana; si trova a Spoleto, in Via Cecili, ed è intitolata a Ponziano Benedetti (tornato alla Casa del Padre nel 2018) che l’ha coordinata per ben sedici anni. Dopo di lui il servizio è stato affidato dai direttori della Caritas che si sono susseguiti prima a Massimo Succhielli, poi ad Alvaro Barzacca ed oggi ad Anna Rita Bocchini.

È aperta tutti i giorni dalle 18, per l’asporto o per la consumazione in loco della cena. In cucina si alternano volontari da varie parrocchie della Diocesi, mentre la domenica e i festivi il servizio è garantito da alcune famiglie.

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Cena di Natale Spoleto

La sera di Natale, 25 dicembre, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha condiviso la cena con le persone che quotidianamente frequentano la Locanda della Misericordia Ponziano Benedetti, opera segno della Caritas diocesana.

Nei locali di Via Cecili a Spoleto hanno preso posto cinquanta persone, tra cui degli ucraini, mentre altre venti hanno ritirato i viveri per mangiarli a casa. Gli ospiti abituali della Locanda hanno avuto come camerieri alcuni ragazzi delle scuole superiori della Città; in cucina, invece, c’erano: qualche genitore dei giovani che hanno servito ai tavoli, una ragazza ucraina, due volontari che abitualmente fanno servizio alla Locanda e due che hanno dato la disponibilità per il pasto serale di Natale.

La cena è stata realizzata grazie alla generosità di diversi benefattori del territorio diocesano ed è è stata allietata col canto da una coppia di sposi che ogni giorno frequenta la Locanda. Gli ospiti sono stati accolti dal direttore e dal vice direttore della Caritas, don Edoardo Rossi e Paola Piermarini.

Le parole dell’Arcivescovo

 "Questa cena di Natale -ha detto monsignor Boccardo- è solo il momento visibile di una rete discreta che durante l’arco di tutto l’anno, con l’impegno di tanti volontari, dà un volto alla vicinanza che la comunità cristiana assicura a coloro che portano la fatica e il peso dell’esistenza. Grazie all’animazione della nostra Caritas vediamo un fiorire di iniziative di sostegno e di consolazione che punteggiano tutta la nostra Diocesi: è la volontà di farsi carico di tante situazioni difficili, conosciute o nascoste nel segreto del cuore, che fanno emergere le fatiche di un tempo che nessuno può affrontare da solo.

Il servizio della Caritas -ha concluso il Presule- è un contributo alla grande catena di solidarietà che aiuta gli uni a portare i pesi degli altri".

Nel 2022 serviti oltre 15.000 pasti

"In questo ultimo periodo la Locanda della Misericordia -afferma il direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi- è stata oggetto di incontro e conoscenza, oltre che da parte di persone bisognose, anche di alcuni alunni della scuola dell’infanzia e primaria che hanno consegnato generi alimentari, di diversi giovani che si avvicinano per fare volontariato. I pasti forniti fino al 25 dicembre 2022 sono stati oltre quindici mila. Tutto questo è possibile grazie alle tante persone, alle parrocchie, agli imprenditori e alle scuole che, in vario modo, ci sostengono. Ma il più grande grazie -conclude don Edoardo- va al Signore che ogni giorno si fa presente nel malato, nel carcerato, nel forestiero, in colui che ha fame e sete e ci sollecita a farci carico delle necessità di queste persone".

La Locanda della Misericordia

È un’opera segno della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia avviata nel 1996 dall’arcivescovo Riccardo Fontana; si trova a Spoleto, in Via Cecili, ed è intitolata a Ponziano Benedetti (tornato alla Casa del Padre nel 2018) che l’ha coordinata per ben sedici anni. Dopo di lui il servizio è stato affidato dai direttori della Caritas che si sono susseguiti prima a Massimo Succhielli, poi ad Alvaro Barzacca ed oggi ad Anna Rita Bocchini.

È aperta tutti i giorni dalle 18, per l’asporto o per la consumazione in loco della cena. In cucina si alternano volontari da varie parrocchie della Diocesi, mentre la domenica e i festivi il servizio è garantito da alcune famiglie.

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Cantiamo la speranza”: concerto promosso dalla Caritas di Spoleto a favore delle persone in difficoltà https://www.lavoce.it/cantiamo-la-speranza-concerto-promosso-dalla-caritas-di-spoleto-a-favore-delle-persone-in-difficolta/ Tue, 13 Sep 2022 15:05:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68531 Cantiamo la speranza

Cantiamo la speranza è il titolo del concerto in programma giovedì 15 settembre alle ore 21 presso la palestra dell’Oratorio Don Bosco a San Venanzo di Spoleto, con don Giosy Cento e Luca Michelsanti, promosso dalla Caritas diocesana a favore delle persone in difficoltà.

"Abbiamo pensato a questo momento di musica -dice il direttore della Caritas di Spoleto-Norcia, don Edoardo Rossi-per implementare, attraverso la generosità di chi vorrà partecipare, il fondo della Caritas per le persone in difficoltà. E in questo particolare tempo, segnato dall’aumento delle spese per l’energia elettrica e il gas, le richieste di aiuto soprattutto di famiglie e pensionati sono aumentate. E come comunità cristiana non possiamo e non vogliamo voltarci dall’altra parte. Sono certo che ancora una volta la nostra gente, che fin da ora ringrazio, sarà sensibile a questo appello della Caritas, perché anche nei momenti più bui siamo invitati a Cantare la speranza".

I protagonisti di Cantiamo la speranza

Don Giosy Cento, 76 anni, è un presbitero della Diocesi di Viterbo, noto per le sue canzoni nella scia della musica leggera cristiana: ha realizzato oltre novecento brani e più di tremila concerti. Luca Michelsanti, 32 anni, originario di Gualdo Cattaneo, è un cantante e flautista, e ad ottobre inizierà l’anno propedeutico al Seminario regionale di Assisi per la Diocesi di Spoleto-Norcia. L’ingresso al concerto Cantiamo la speranza è ad offerta.

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Cantiamo la speranza

Cantiamo la speranza è il titolo del concerto in programma giovedì 15 settembre alle ore 21 presso la palestra dell’Oratorio Don Bosco a San Venanzo di Spoleto, con don Giosy Cento e Luca Michelsanti, promosso dalla Caritas diocesana a favore delle persone in difficoltà.

"Abbiamo pensato a questo momento di musica -dice il direttore della Caritas di Spoleto-Norcia, don Edoardo Rossi-per implementare, attraverso la generosità di chi vorrà partecipare, il fondo della Caritas per le persone in difficoltà. E in questo particolare tempo, segnato dall’aumento delle spese per l’energia elettrica e il gas, le richieste di aiuto soprattutto di famiglie e pensionati sono aumentate. E come comunità cristiana non possiamo e non vogliamo voltarci dall’altra parte. Sono certo che ancora una volta la nostra gente, che fin da ora ringrazio, sarà sensibile a questo appello della Caritas, perché anche nei momenti più bui siamo invitati a Cantare la speranza".

I protagonisti di Cantiamo la speranza

Don Giosy Cento, 76 anni, è un presbitero della Diocesi di Viterbo, noto per le sue canzoni nella scia della musica leggera cristiana: ha realizzato oltre novecento brani e più di tremila concerti. Luca Michelsanti, 32 anni, originario di Gualdo Cattaneo, è un cantante e flautista, e ad ottobre inizierà l’anno propedeutico al Seminario regionale di Assisi per la Diocesi di Spoleto-Norcia. L’ingresso al concerto Cantiamo la speranza è ad offerta.

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Fondo di Sostegno sociale alle famiglie in difficoltà della Caritas di Spoleto-Norcia https://www.lavoce.it/fondo-di-sostegno-sociale-alle-famiglie-in-difficolta-della-caritas-di-spoleto-norcia/ Wed, 03 Aug 2022 11:21:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67837 Fondo di Sostegno Sociale

Nel 2013 la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia e il Comune di Spoleto hanno sottoscritto un protocollo di intesa per la costituzione e la gestione del Fondo di Sostegno Sociale a favore di famiglie e/o persone particolarmente bisognose, non sufficientemente coperte sotto il profilo sociale.

Il Fondo è stato costituito con una dotazione iniziale di cinquanta mila euro erogati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto. Negli anni è stato costantemente incrementato da ulteriori liberalità eseguite da enti, istituzioni, anche pubbliche, associazioni e singole persone. La gestione operativa del Fondo ha sede presso i locali della Caritas diocesana. L’amministrazione è curata da una Commissione composta da tre membri: uno indicato dalla Fondazione, uno dalla Caritas e uno dal Comune. Possono accedere ai benefici i nuclei familiari in condizione di vulnerabilità economica e sociale residenti nel Comune di Spoleto e il tutto dovrà essere attestato da idonea documentazione.

Maggiori informazioni: 0743 220485 (Caritas diocesana).

I numeri del Fondo di Sostegno sociale

 Nel 2021 sono state aiutate cento famiglie. Per l’anno 2022, invece, il fondo ha una dotazione di 30.514,00 euro di cui: 5.514,00 residuo del 2021 e venticinque mila contributo 2022 della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto. Dal 1 gennaio 2022 ad oggi sono state già sostenute quaranta famiglie per un impegno di circa quindici mila euro.

Il grazie del direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi

"Un primo grazie -afferma il direttore della Caritas diocesana- va alla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto per il fondamentale contributo che assicura a questo Fondo, mediante il quale sosteniamo alcune famiglie in difficoltà. E questo ci consente di entrare in relazione con storie e volti segnati dalla povertà. Un secondo grazie va al Comune di Spoleto per la fattiva collaborazione.

Il nostro stile -prosegue- è quello di cercare di mettere sempre le persone prima della povertà, facendoci carico delle loro necessità. Mi piace anche sottolineare la bella e proficua sinergia che c’è tra la Fondazione, il Comune e la Caritas: l’assunzione di responsabilità verso i poveri, infatti, avviene solo attraverso una progettazione condivisa capace di ascolto e di coinvolgimento di una comunità.

Questo lavoro di squadra ci consente anche, come ci sollecita Caritas Italiana, di andare oltre i luoghi comuni sui poveri per approfondire le cause della povertà, per avere una conoscenza delle implicazioni politiche e sociali e per -conclude don Edoardo- un’assunzione più responsabile dei propri stili di vita".

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Fondo di Sostegno Sociale

Nel 2013 la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia e il Comune di Spoleto hanno sottoscritto un protocollo di intesa per la costituzione e la gestione del Fondo di Sostegno Sociale a favore di famiglie e/o persone particolarmente bisognose, non sufficientemente coperte sotto il profilo sociale.

Il Fondo è stato costituito con una dotazione iniziale di cinquanta mila euro erogati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto. Negli anni è stato costantemente incrementato da ulteriori liberalità eseguite da enti, istituzioni, anche pubbliche, associazioni e singole persone. La gestione operativa del Fondo ha sede presso i locali della Caritas diocesana. L’amministrazione è curata da una Commissione composta da tre membri: uno indicato dalla Fondazione, uno dalla Caritas e uno dal Comune. Possono accedere ai benefici i nuclei familiari in condizione di vulnerabilità economica e sociale residenti nel Comune di Spoleto e il tutto dovrà essere attestato da idonea documentazione.

Maggiori informazioni: 0743 220485 (Caritas diocesana).

I numeri del Fondo di Sostegno sociale

 Nel 2021 sono state aiutate cento famiglie. Per l’anno 2022, invece, il fondo ha una dotazione di 30.514,00 euro di cui: 5.514,00 residuo del 2021 e venticinque mila contributo 2022 della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto. Dal 1 gennaio 2022 ad oggi sono state già sostenute quaranta famiglie per un impegno di circa quindici mila euro.

Il grazie del direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi

"Un primo grazie -afferma il direttore della Caritas diocesana- va alla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto per il fondamentale contributo che assicura a questo Fondo, mediante il quale sosteniamo alcune famiglie in difficoltà. E questo ci consente di entrare in relazione con storie e volti segnati dalla povertà. Un secondo grazie va al Comune di Spoleto per la fattiva collaborazione.

Il nostro stile -prosegue- è quello di cercare di mettere sempre le persone prima della povertà, facendoci carico delle loro necessità. Mi piace anche sottolineare la bella e proficua sinergia che c’è tra la Fondazione, il Comune e la Caritas: l’assunzione di responsabilità verso i poveri, infatti, avviene solo attraverso una progettazione condivisa capace di ascolto e di coinvolgimento di una comunità.

Questo lavoro di squadra ci consente anche, come ci sollecita Caritas Italiana, di andare oltre i luoghi comuni sui poveri per approfondire le cause della povertà, per avere una conoscenza delle implicazioni politiche e sociali e per -conclude don Edoardo- un’assunzione più responsabile dei propri stili di vita".

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La Caritas diocesana di Città di Castello celebra cinquant’anni https://www.lavoce.it/la-caritas-diocesana-di-citta-di-castello-celebra-cinquantanni/ Sun, 27 Mar 2022 10:52:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65895 caritas città di castello

La Caritas diocesana di Città di Castello celebra i cinquant'anni dalla fondazione. L’estate 2021 aveva segnato a Roma le celebrazioni per il cinquantesimo compleanno di Caritas italiana, fondata ufficialmente il 2 luglio del 1971. Nel settembre scorso, poi, era toccato alla Caritas di Spoleto-Norcia ricordare l’anniversario. Fu una delle prime diocesi italiane a introdurre l’organismo pastorale, e quella di Città di Castello arrivò pochi mesi dopo. Ed ecco che anche la comunità tifernate si prepara a vivere nei prossimi giorni una giornata di iniziative per celebrare i cinquant’anni dalla fondazione della Caritas diocesana. Appuntamento per sabato 2 aprile al Teatro degli Illuminati, a partire dalle ore 10. Primo incontro, Volti e storie per una missione pastorale. Introdotto dal vescovo, monsignor Domenico Cancian, dal direttore della Caritas tifernate, Gaetano Zucchini, e dai saluti istituzionali del sindaco, Luca Secondi, sarà un racconto di cosa la Caritas diocesana è stata in questi cinque decenni e cosa è diventata oggi, crescendo nel servizio alla comunità tifernate. Una missione pastorale che sarà testimoniata da interventi sul palcoscenico e da video-racconti realizzati nei vari luoghi delle attività Caritas. Nel pomeriggio, dalle 15.30, riflessione sul tema Il servizio della carità in questo tempo. Saranno presenti l’arcivescovo metropolita di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, noto per il suo impegno accanto ai più deboli ed emarginati, come prete di strada della comunità diocesana di Catanzaro-Squillace; suor Benedetta Rossi, Missionaria di Maria e biblista, formatrice per Caritas italiana e per l’ufficio nazionale Cei per la Pastorale della famiglia; Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire; don Marco Pagniello, nuovo direttore di Caritas italiana, alla guida dell’organismo pastorale della Chiesa italiana dopo la nomina di monsignor Francesco Soddu  a vescovo di Terni-Narni-Amelia. I due momenti di incontro, racconto e condivisione al Teatro degli Illuminati saranno accompagnati anche dalle musiche della Corale Marietta Alboni e dalla presentazione di vari documenti audiovisivi realizzati durante la pandemia grazie ai vari progetti attivati, anche in collaborazione con le istituzioni. "Per la Caritas diocesana di Città di Castello -spiega il direttore Gaetano Zucchini- la giornata del 2 aprile rappresenta un momento di festa e di celebrazione per ricordare i cinquant'anni anni di attività ma è anche uno stimolo per poter rilanciare la propria azione, adeguandola ai tempi di oggi e alle situazioni che necessitano interventi coraggiosi, nuove strategie, nuova fantasia. Sempre però con l'obiettivo di dare testimonianza dello stile della Chiesa e della missione pastorale. Quindi, soprattutto, attenzione alla relazione con i più fragili, con coloro che tendono la mano, relazione che poi è seguita dall’accompagnamento. Una giornata dedicata al ricordo (tanti volti, tante storie, tanti racconti, tante opere) che non vuol essere un momento autocelebrativo ma un dono che la Caritas fa a se stessa, guardandosi indietro, considerando il presente e rilanciando per il futuro. Un dono che Caritas fa anche alla propria comunità, perché è una relazione non solo con chi soffre, con chi ha necessità e con i più fragili, ma una relazione anche tra tutti gli operatori della stessa Caritas, fra tutti volontari e tutte le persone che nelle varie parrocchie sviluppano l'azione di ascolto. E, infine, una relazione con gli altri interlocutori che sono gli enti locali, gli imprenditori e i privati. Il tutto -conclude il direttore della Caritas diocesana di Città di Castello- nello stile di accompagnamento e prossimità che la Chiesa cattolica e Papa Francesco ci insegnano".]]>
caritas città di castello

La Caritas diocesana di Città di Castello celebra i cinquant'anni dalla fondazione. L’estate 2021 aveva segnato a Roma le celebrazioni per il cinquantesimo compleanno di Caritas italiana, fondata ufficialmente il 2 luglio del 1971. Nel settembre scorso, poi, era toccato alla Caritas di Spoleto-Norcia ricordare l’anniversario. Fu una delle prime diocesi italiane a introdurre l’organismo pastorale, e quella di Città di Castello arrivò pochi mesi dopo. Ed ecco che anche la comunità tifernate si prepara a vivere nei prossimi giorni una giornata di iniziative per celebrare i cinquant’anni dalla fondazione della Caritas diocesana. Appuntamento per sabato 2 aprile al Teatro degli Illuminati, a partire dalle ore 10. Primo incontro, Volti e storie per una missione pastorale. Introdotto dal vescovo, monsignor Domenico Cancian, dal direttore della Caritas tifernate, Gaetano Zucchini, e dai saluti istituzionali del sindaco, Luca Secondi, sarà un racconto di cosa la Caritas diocesana è stata in questi cinque decenni e cosa è diventata oggi, crescendo nel servizio alla comunità tifernate. Una missione pastorale che sarà testimoniata da interventi sul palcoscenico e da video-racconti realizzati nei vari luoghi delle attività Caritas. Nel pomeriggio, dalle 15.30, riflessione sul tema Il servizio della carità in questo tempo. Saranno presenti l’arcivescovo metropolita di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, noto per il suo impegno accanto ai più deboli ed emarginati, come prete di strada della comunità diocesana di Catanzaro-Squillace; suor Benedetta Rossi, Missionaria di Maria e biblista, formatrice per Caritas italiana e per l’ufficio nazionale Cei per la Pastorale della famiglia; Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire; don Marco Pagniello, nuovo direttore di Caritas italiana, alla guida dell’organismo pastorale della Chiesa italiana dopo la nomina di monsignor Francesco Soddu  a vescovo di Terni-Narni-Amelia. I due momenti di incontro, racconto e condivisione al Teatro degli Illuminati saranno accompagnati anche dalle musiche della Corale Marietta Alboni e dalla presentazione di vari documenti audiovisivi realizzati durante la pandemia grazie ai vari progetti attivati, anche in collaborazione con le istituzioni. "Per la Caritas diocesana di Città di Castello -spiega il direttore Gaetano Zucchini- la giornata del 2 aprile rappresenta un momento di festa e di celebrazione per ricordare i cinquant'anni anni di attività ma è anche uno stimolo per poter rilanciare la propria azione, adeguandola ai tempi di oggi e alle situazioni che necessitano interventi coraggiosi, nuove strategie, nuova fantasia. Sempre però con l'obiettivo di dare testimonianza dello stile della Chiesa e della missione pastorale. Quindi, soprattutto, attenzione alla relazione con i più fragili, con coloro che tendono la mano, relazione che poi è seguita dall’accompagnamento. Una giornata dedicata al ricordo (tanti volti, tante storie, tanti racconti, tante opere) che non vuol essere un momento autocelebrativo ma un dono che la Caritas fa a se stessa, guardandosi indietro, considerando il presente e rilanciando per il futuro. Un dono che Caritas fa anche alla propria comunità, perché è una relazione non solo con chi soffre, con chi ha necessità e con i più fragili, ma una relazione anche tra tutti gli operatori della stessa Caritas, fra tutti volontari e tutte le persone che nelle varie parrocchie sviluppano l'azione di ascolto. E, infine, una relazione con gli altri interlocutori che sono gli enti locali, gli imprenditori e i privati. Il tutto -conclude il direttore della Caritas diocesana di Città di Castello- nello stile di accompagnamento e prossimità che la Chiesa cattolica e Papa Francesco ci insegnano".]]>
Emergenza Ucraina, raccolti circa 6 tonnellate di alimenti per gli empori solidali https://www.lavoce.it/emergenza-ucraina-raccolti-circa-6-tonnellate-di-alimenti-per-gli-empori-solidali/ Wed, 23 Mar 2022 10:52:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65707 Emergenza Ucraina (alimenti)

La raccolta alimentare effettuata sabato 26 febbraio nei supermercati di Terni, Narni, Amelia, promossa dalla Caritas diocesana per sostenere l’attività dell’emporio solidale di Terni, presso il centro di ascolto di via Vollusiano, e all’emporio solidale di Amelia presso la Cittadella della Solidarietà ha avuto un buon risultato. Sono stati raccolti 5909,61 kg di beni, di cui 4803,5 kg a Terni e 1106,11 kg ad Amelia.

"La raccolta è stata anche una bellissima occasione di coinvolgimento di tante parrocchie e persone -commenta il direttore della Caritas diocesana padre Stefano Tondelli- nuovi volontari e giovani, che con un grande slancio di amore e generosità hanno sfidato il vento e il freddo di quel 26 febbraio. Non solo, ma alla luce dei tragici eventi della guerra in Ucraina e dei tanti profughi che si stanno riversando su Terni e provincia, la raccolta alimentare appare ancor più provvidenziale, dato che è stato attivato all’Emporio della Solidarietà in via Vollusiano, una speciale tessera Emergenza Ucraina per far accedere tutte le famiglie in fuga dalla guerra, che sono soprattutto mamme e bambini. Un ringraziamento alle parrocchie, ai volontari, ma anche l’Associazione San Martino, nel 25simo anniversario dalla sua nascita, che gestisce l’Emporio con professionalità e umanità".

La raccolta appena effettuata sta permettendo di far fronte all’emergenza con relativa serenità e di continuare anche la distribuzione ordinaria. Attualmente, all’emporio sono state destinate alle famiglie Ucraine, che arrivano numerose, le mattine di martedì, mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 11.30. Mentre per la distribuzione ordinaria l’Emporio è aperto il martedì e il mercoledì dalle 14 alle 16.

Tanti altri sono i servizi attivi per le famiglie ucraine da parte di varie associazioni caritative: l’Emporio vestiti in via Vollusiano aperto dal lunedì a venerdì dalle 9.30-11.30; la mensa Caritas in via Ciaurro aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16.30 alle 17.30; l’Emporio bimbi della San Vincenzo de’ Paoli sito in via Pascoli a Terni e aperto il martedì e giovedì dalle 16.00 alle 18.00 che mette a disposizione alimenti e prodotti per l’igiene personale dei bambini, giocattoli e materiale scolastico passeggini, pannolini e altro materiale per bambini; il Movimento per la Vita in via Campomicciolo 143 aperto il mercoledì 16-18 e il giovedì 10-12  con la presenza di 2 ginecologi e beni per bambini da 0 a 2 anni come passeggini, culle, pannolini, alimenti; la Comunità di Sant’Egidio effettua tamponi covid e visite mediche presso sede in via Tre Archi, vicino alla chiesa di San Lorenzo a Terni il martedì e giovedì dalle 17.30 alle 19. Per l’aspetto dell’ educazione, animazione e sostegno psicologico sono attive le Acli Segretariato Sociale: dal lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 al numero 0744 407647; il supporto psicologico (assieme all’AGE), attività sportiva e corsi di Italiano: orari da definire. La Comunità di Sant’Egidio con la Scuola di italiano per adulti e bambini, con diversificazione degli interventi. In piccoli gruppi ed in piena sicurezza, garantita sempre la presenza di insegnanti e di mediatrice ucraina, il lunedì dalle ore 17.30, presso sede  in via Tre Archi, Chiesa di San Lorenzo.

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Emergenza Ucraina (alimenti)

La raccolta alimentare effettuata sabato 26 febbraio nei supermercati di Terni, Narni, Amelia, promossa dalla Caritas diocesana per sostenere l’attività dell’emporio solidale di Terni, presso il centro di ascolto di via Vollusiano, e all’emporio solidale di Amelia presso la Cittadella della Solidarietà ha avuto un buon risultato. Sono stati raccolti 5909,61 kg di beni, di cui 4803,5 kg a Terni e 1106,11 kg ad Amelia.

"La raccolta è stata anche una bellissima occasione di coinvolgimento di tante parrocchie e persone -commenta il direttore della Caritas diocesana padre Stefano Tondelli- nuovi volontari e giovani, che con un grande slancio di amore e generosità hanno sfidato il vento e il freddo di quel 26 febbraio. Non solo, ma alla luce dei tragici eventi della guerra in Ucraina e dei tanti profughi che si stanno riversando su Terni e provincia, la raccolta alimentare appare ancor più provvidenziale, dato che è stato attivato all’Emporio della Solidarietà in via Vollusiano, una speciale tessera Emergenza Ucraina per far accedere tutte le famiglie in fuga dalla guerra, che sono soprattutto mamme e bambini. Un ringraziamento alle parrocchie, ai volontari, ma anche l’Associazione San Martino, nel 25simo anniversario dalla sua nascita, che gestisce l’Emporio con professionalità e umanità".

La raccolta appena effettuata sta permettendo di far fronte all’emergenza con relativa serenità e di continuare anche la distribuzione ordinaria. Attualmente, all’emporio sono state destinate alle famiglie Ucraine, che arrivano numerose, le mattine di martedì, mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 11.30. Mentre per la distribuzione ordinaria l’Emporio è aperto il martedì e il mercoledì dalle 14 alle 16.

Tanti altri sono i servizi attivi per le famiglie ucraine da parte di varie associazioni caritative: l’Emporio vestiti in via Vollusiano aperto dal lunedì a venerdì dalle 9.30-11.30; la mensa Caritas in via Ciaurro aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16.30 alle 17.30; l’Emporio bimbi della San Vincenzo de’ Paoli sito in via Pascoli a Terni e aperto il martedì e giovedì dalle 16.00 alle 18.00 che mette a disposizione alimenti e prodotti per l’igiene personale dei bambini, giocattoli e materiale scolastico passeggini, pannolini e altro materiale per bambini; il Movimento per la Vita in via Campomicciolo 143 aperto il mercoledì 16-18 e il giovedì 10-12  con la presenza di 2 ginecologi e beni per bambini da 0 a 2 anni come passeggini, culle, pannolini, alimenti; la Comunità di Sant’Egidio effettua tamponi covid e visite mediche presso sede in via Tre Archi, vicino alla chiesa di San Lorenzo a Terni il martedì e giovedì dalle 17.30 alle 19. Per l’aspetto dell’ educazione, animazione e sostegno psicologico sono attive le Acli Segretariato Sociale: dal lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 al numero 0744 407647; il supporto psicologico (assieme all’AGE), attività sportiva e corsi di Italiano: orari da definire. La Comunità di Sant’Egidio con la Scuola di italiano per adulti e bambini, con diversificazione degli interventi. In piccoli gruppi ed in piena sicurezza, garantita sempre la presenza di insegnanti e di mediatrice ucraina, il lunedì dalle ore 17.30, presso sede  in via Tre Archi, Chiesa di San Lorenzo.

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Quaresima 2022: Colletta della Caritas diocesana a favore delle famiglie ucraine https://www.lavoce.it/quaresima-2022-colletta-della-caritas-diocesana-a-favore-delle-famiglie-ucraine/ Fri, 18 Mar 2022 11:41:19 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65590 Quaresima di Carità

La Quaresima 2022 cade in un tempo nel quale gli effetti economici e sociali della pandemia vanno a sommarsi con l’immensa tragedia della guerra in terra Ucraina, che tocca il cuore e l’identità spirituale dell’intera Europa.

Fin dal primo giorno del conflitto, la Caritas diocesana ha attivato una rete di accoglienza dei profughi ucraini per dare loro un alloggio e sostegno economico e morale.

La colletta della Quaresima di Carità, che si terrà in tutte le parrocchie di Terni, Narni e Amelia domenica 20 marzo, destinata come ogni anno al Fondo Caritas famiglie disagiate si aprirà, in questa occasione, anche al sostegno dei drammi generati dalla guerra in Ucraina, sia per chi sta soffrendo sotto le bombe, sia in aiuto di quanti si trovano sfollati a Terni. Un segno collettivo di vicinanza e sensibilità verso i più bisognosi, provati dalla crisi e dalla guerra, per dare un aiuto e un po’ di speranza alle tante famiglie bisognose.

"Di fronte a tanto male -sottolinea padre Stefano Tondelli direttore della Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia- sentiamo in questa Quaresima, l’urgenza di farci prossimi nella carità di Cristo alle sorelle e ai fratelli ucraini, sia a quanti sono già arrivati in diocesi, che a tutti quelli che vi stanno giungendo come profughi alla ricerca di nuova speranza e sicurezza. Cerchiamo di accogliere, sostenere, accompagnare e consolare le lacrime che solcano i volti di donne e bambini spaventati da una guerra che sta spaccando e dividendo migliaia di famiglie. Continuano ad arrivare in tanti, soprattutto donne e bambini. In questa fase come Caritas ci sembra importante andare a visitare queste famiglie per ascoltarle, vedere come stanno, dare loro informazioni corrette e indirizzarle ai servizi. Per fare questo abbiamo bisogno di volontari: persone con una buona maturità umana che facciano un primo approccio e cerchino di capire i bisogni delle varie persone".

Per le famiglie ucraine accolte, sono stati messi a disposizione alcuni servizi della Caritas diocesana e di altre associazioni caritative:

l’Emporio della solidarietà in via Vollusiano aperto il martedì, mercoledì e giovedì dalle 9.30-11.30 con  accesso libero alla spesa alimentare per tutte le famiglie Ucraine in difficoltà; l’Emporio vestiti in via Vollusiano aperto dal lunedì a venerdì dalle 9.30-11.30; la mensa Caritas in via Ciaurro aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16.30 alle 17.30; l’Emporio bimbi della San Vincenzo de’ Paoli sito in via Pascoli a Terni e aperto il martedì e giovedì dalle 16 alle 18 che mette a disposizione alimenti e prodotti per l’igiene personale dei bambini, giocattoli e materiale scolastico; la Comunità di Sant’Egidio effettua tamponi Covid e visite mediche presso sede in via Tre Archi, vicino alla chiesa di San Lorenzo a Terni il martedì e giovedì dalle 17.30 alle 19.

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Quaresima di Carità

La Quaresima 2022 cade in un tempo nel quale gli effetti economici e sociali della pandemia vanno a sommarsi con l’immensa tragedia della guerra in terra Ucraina, che tocca il cuore e l’identità spirituale dell’intera Europa.

Fin dal primo giorno del conflitto, la Caritas diocesana ha attivato una rete di accoglienza dei profughi ucraini per dare loro un alloggio e sostegno economico e morale.

La colletta della Quaresima di Carità, che si terrà in tutte le parrocchie di Terni, Narni e Amelia domenica 20 marzo, destinata come ogni anno al Fondo Caritas famiglie disagiate si aprirà, in questa occasione, anche al sostegno dei drammi generati dalla guerra in Ucraina, sia per chi sta soffrendo sotto le bombe, sia in aiuto di quanti si trovano sfollati a Terni. Un segno collettivo di vicinanza e sensibilità verso i più bisognosi, provati dalla crisi e dalla guerra, per dare un aiuto e un po’ di speranza alle tante famiglie bisognose.

"Di fronte a tanto male -sottolinea padre Stefano Tondelli direttore della Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia- sentiamo in questa Quaresima, l’urgenza di farci prossimi nella carità di Cristo alle sorelle e ai fratelli ucraini, sia a quanti sono già arrivati in diocesi, che a tutti quelli che vi stanno giungendo come profughi alla ricerca di nuova speranza e sicurezza. Cerchiamo di accogliere, sostenere, accompagnare e consolare le lacrime che solcano i volti di donne e bambini spaventati da una guerra che sta spaccando e dividendo migliaia di famiglie. Continuano ad arrivare in tanti, soprattutto donne e bambini. In questa fase come Caritas ci sembra importante andare a visitare queste famiglie per ascoltarle, vedere come stanno, dare loro informazioni corrette e indirizzarle ai servizi. Per fare questo abbiamo bisogno di volontari: persone con una buona maturità umana che facciano un primo approccio e cerchino di capire i bisogni delle varie persone".

Per le famiglie ucraine accolte, sono stati messi a disposizione alcuni servizi della Caritas diocesana e di altre associazioni caritative:

l’Emporio della solidarietà in via Vollusiano aperto il martedì, mercoledì e giovedì dalle 9.30-11.30 con  accesso libero alla spesa alimentare per tutte le famiglie Ucraine in difficoltà; l’Emporio vestiti in via Vollusiano aperto dal lunedì a venerdì dalle 9.30-11.30; la mensa Caritas in via Ciaurro aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16.30 alle 17.30; l’Emporio bimbi della San Vincenzo de’ Paoli sito in via Pascoli a Terni e aperto il martedì e giovedì dalle 16 alle 18 che mette a disposizione alimenti e prodotti per l’igiene personale dei bambini, giocattoli e materiale scolastico; la Comunità di Sant’Egidio effettua tamponi Covid e visite mediche presso sede in via Tre Archi, vicino alla chiesa di San Lorenzo a Terni il martedì e giovedì dalle 17.30 alle 19.

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Un Ponte di aiuti tra Gubbio e l’Ucraina avviato dalla Caritas diocesana https://www.lavoce.it/un-ponte-di-aiuti-tra-gubbio-e-lucraina-avviato-dalla-caritas-diocesana/ Thu, 10 Mar 2022 17:49:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65492 raccolta fondi ucraina

In questi giorni, la Caritas diocesana di Gubbio sta operando in vari modi per dare un aiuto di fronte all’emergenza provocata dalla crisi bellica in Ucraina. È iniziato il censimento delle strutture e delle abitazioni private disponibili ad accogliere i profughi in fuga dal paese in guerra. Sono già una cinquantina i posti offerti da famiglie della diocesi che hanno dato la loro disponibilità a ospitare i civili e le famiglie in fuga, dall’Ucraina, una trentina i posti a disposizione in case parrocchiali e conventi, circa venti quelli offerti dall’agriturismo Alcatraz, sulle colline tra Gubbio e Perugia. Disponibilità ad accogliere che crescono ora dopo ora e che la Caritas diocesana sta raccogliendo in coordinamento con le altre Caritas dell’Umbria e con le istituzioni civili che si stanno preparando a far fronte ad un vero e proprio esodo. Continuano poi le raccolte spontanee di vestiario, alimenti e medicinali che, ormai quasi ogni giorno, da Gubbio raggiungono le frontiere ucraine, in particolare lungo i confini con Polonia e Romania. Anche in questo caso, spesso sono coinvolte sia la Caritas diocesana, sia parrocchie e conventi eugubini, come centri di raccolta dei materiali o per altro supporto logistico.

Adesione della Chiesa eugubina alla Raccolta fondi nazionale Pro Ucraina

Anche la Chiesa eugubina aderisce alla colletta nazionale Pro Ucraina fissata dalla Conferenza episcopale italiana e da Caritas italiana per il 20 marzo, terza domenica di Quaresima. In ogni parrocchia sarà possibile donare fondi per contribuire ai bisogni degli sfollati ucraini, che ogni giorno aumentano di numero con il perdurare della crisi bellica. Per organizzare e sostenere gli aiuti, in linea con le indicazioni dei Vescovi italiani e umbri, la Caritas eugubina dà come riferimento per la raccolta fondi il conto corrente di Caritas italiana: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban IT24C0501803200 000013331111 (causale Europa/Ucraina). Per iniziative più locali - specie in vista di micro-progetti e necessità di accoglienza sul territorio - può essere utilizzato anche il conto corrente di Diocesi di Gubbio Caritas: Banca Monte dei Paschi di Siena, Filiale di Gubbio – Iban IT21R0103038480 000063165776 (causale Emergenza Ucraina).]]>
raccolta fondi ucraina

In questi giorni, la Caritas diocesana di Gubbio sta operando in vari modi per dare un aiuto di fronte all’emergenza provocata dalla crisi bellica in Ucraina. È iniziato il censimento delle strutture e delle abitazioni private disponibili ad accogliere i profughi in fuga dal paese in guerra. Sono già una cinquantina i posti offerti da famiglie della diocesi che hanno dato la loro disponibilità a ospitare i civili e le famiglie in fuga, dall’Ucraina, una trentina i posti a disposizione in case parrocchiali e conventi, circa venti quelli offerti dall’agriturismo Alcatraz, sulle colline tra Gubbio e Perugia. Disponibilità ad accogliere che crescono ora dopo ora e che la Caritas diocesana sta raccogliendo in coordinamento con le altre Caritas dell’Umbria e con le istituzioni civili che si stanno preparando a far fronte ad un vero e proprio esodo. Continuano poi le raccolte spontanee di vestiario, alimenti e medicinali che, ormai quasi ogni giorno, da Gubbio raggiungono le frontiere ucraine, in particolare lungo i confini con Polonia e Romania. Anche in questo caso, spesso sono coinvolte sia la Caritas diocesana, sia parrocchie e conventi eugubini, come centri di raccolta dei materiali o per altro supporto logistico.

Adesione della Chiesa eugubina alla Raccolta fondi nazionale Pro Ucraina

Anche la Chiesa eugubina aderisce alla colletta nazionale Pro Ucraina fissata dalla Conferenza episcopale italiana e da Caritas italiana per il 20 marzo, terza domenica di Quaresima. In ogni parrocchia sarà possibile donare fondi per contribuire ai bisogni degli sfollati ucraini, che ogni giorno aumentano di numero con il perdurare della crisi bellica. Per organizzare e sostenere gli aiuti, in linea con le indicazioni dei Vescovi italiani e umbri, la Caritas eugubina dà come riferimento per la raccolta fondi il conto corrente di Caritas italiana: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban IT24C0501803200 000013331111 (causale Europa/Ucraina). Per iniziative più locali - specie in vista di micro-progetti e necessità di accoglienza sul territorio - può essere utilizzato anche il conto corrente di Diocesi di Gubbio Caritas: Banca Monte dei Paschi di Siena, Filiale di Gubbio – Iban IT21R0103038480 000063165776 (causale Emergenza Ucraina).]]>
Emergenza Ucraina, la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia accoglie una quarantina di profughi https://www.lavoce.it/emergenza-ucraina-la-caritas-diocesana-di-spoleto-norcia-accoglie-una-quarantina-di-profughi/ Wed, 09 Mar 2022 11:39:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65483 comunità ucraina

"Siamo veramente commossi dalla grande generosità della nostra gente a favore dei fratelli e delle sorelle che scappano dalla guerra in Ucraina e che bussano anche alla nostra porta".

Si esprime così don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, per dire grazie a quanti hanno messo a disposizione degli alloggi e altri aiuti per i profughi: famiglie, parrocchie, conventi, monasteri, strutture diocesane.

"Stiamo lavorando a stretto contatto con i servizi sociali dei vari Comuni che ricadono nel territorio della Diocesi e posso testimoniare l’immensa sensibilità della nostra gente: in tanti chiamano e si mettono a disposizione, in vario modo, per dare una mano. Questo è molto bello e commovente e ci dice come Spoleto e le altre comunità ecclesiali e civili del nostro territorio siano aperte all’accoglienza di chi è in difficoltà".

Ad oggi la Caritas ha accolto quaranta persone provenienti dall'Ucraina

Le strutture per l’accoglienza dei profughi sono:

il centro diocesano di San Sabino in Spoleto per la prima accoglienza; appartamenti della Diocesi nel complesso di San Pietro a Spoleto; varie camere con bagno nell’opera diocesana di Roccaporena di Cascia; Monastero di Santa Rita a Cascia; appartamento della parrocchia di Montefalco; appartamento delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto (Casa Madre); casa canonica di Torre Matigge di Trevi; casa canonica di S. Martino in Valle di Spoleto; comunità Chemin Neuf di Trevi; Oratorio di Ferentillo quale centro di raccolta materiali e viveri per quella Pievania; ex Convento dei Cappuccini a Ferentillo di proprietà del Comune (accoglienza in sinergia con la parrocchia).

"Ad oggi -dice don Edoardo- sono stati accolti dalla Caritas una quarantina di profughi, sistemati nelle strutture che abbiamo a disposizione o nelle famiglie. Nei prossimi giorni ne arriveranno altri dieci che saranno accolti, invece, a Ferentillo".

Raccolta fondi, indumenti e alimenti

 "Come Caritas -dice ancora don Edoardo- abbiamo attivato un conto corrente bancario specifico (Iban: IT 16 Q 02008 21804 000 1052 33214, agenzia Unicredit di Spoleto) per quanti volessero contribuire economicamente.

La comunità ucraina che vive a Spoleto, ha chiesto alla Caritas e al Comune e di raccogliere beni di prima necessità da inviare nel martoriato Paese. In sinergia coi servizi sociali, abbiamo individuato i locali della ex chiesa parrocchiale di San Nicolò in Spoleto, nei quali è possibile recarsi dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Cosa portare: antibiotici, materiali per sutura, antidolorifici, guanti, garze per bendaggio sterili e non sterili, kit per la medicazione delle ferite, bisturi, kit per cateterismo, lacci emostatici, siringhe, cerotti a rotolo, forbici paramediche, spugna emostatica chirurgica, compresse emostatiche, camicie per operare tutte le misure; pancarrè, fagioli, ceci, tonno in scatola, caffè solubile, cioccolata, biscotti, cracker, carne in scatola, merendine; cappelli e guanti, scarpe di varie misure, da uomo sopra al 40, coperte e sacchi a pelo, coperte anche in pile, lenzuola e asciugamani".

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comunità ucraina

"Siamo veramente commossi dalla grande generosità della nostra gente a favore dei fratelli e delle sorelle che scappano dalla guerra in Ucraina e che bussano anche alla nostra porta".

Si esprime così don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, per dire grazie a quanti hanno messo a disposizione degli alloggi e altri aiuti per i profughi: famiglie, parrocchie, conventi, monasteri, strutture diocesane.

"Stiamo lavorando a stretto contatto con i servizi sociali dei vari Comuni che ricadono nel territorio della Diocesi e posso testimoniare l’immensa sensibilità della nostra gente: in tanti chiamano e si mettono a disposizione, in vario modo, per dare una mano. Questo è molto bello e commovente e ci dice come Spoleto e le altre comunità ecclesiali e civili del nostro territorio siano aperte all’accoglienza di chi è in difficoltà".

Ad oggi la Caritas ha accolto quaranta persone provenienti dall'Ucraina

Le strutture per l’accoglienza dei profughi sono:

il centro diocesano di San Sabino in Spoleto per la prima accoglienza; appartamenti della Diocesi nel complesso di San Pietro a Spoleto; varie camere con bagno nell’opera diocesana di Roccaporena di Cascia; Monastero di Santa Rita a Cascia; appartamento della parrocchia di Montefalco; appartamento delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto (Casa Madre); casa canonica di Torre Matigge di Trevi; casa canonica di S. Martino in Valle di Spoleto; comunità Chemin Neuf di Trevi; Oratorio di Ferentillo quale centro di raccolta materiali e viveri per quella Pievania; ex Convento dei Cappuccini a Ferentillo di proprietà del Comune (accoglienza in sinergia con la parrocchia).

"Ad oggi -dice don Edoardo- sono stati accolti dalla Caritas una quarantina di profughi, sistemati nelle strutture che abbiamo a disposizione o nelle famiglie. Nei prossimi giorni ne arriveranno altri dieci che saranno accolti, invece, a Ferentillo".

Raccolta fondi, indumenti e alimenti

 "Come Caritas -dice ancora don Edoardo- abbiamo attivato un conto corrente bancario specifico (Iban: IT 16 Q 02008 21804 000 1052 33214, agenzia Unicredit di Spoleto) per quanti volessero contribuire economicamente.

La comunità ucraina che vive a Spoleto, ha chiesto alla Caritas e al Comune e di raccogliere beni di prima necessità da inviare nel martoriato Paese. In sinergia coi servizi sociali, abbiamo individuato i locali della ex chiesa parrocchiale di San Nicolò in Spoleto, nei quali è possibile recarsi dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Cosa portare: antibiotici, materiali per sutura, antidolorifici, guanti, garze per bendaggio sterili e non sterili, kit per la medicazione delle ferite, bisturi, kit per cateterismo, lacci emostatici, siringhe, cerotti a rotolo, forbici paramediche, spugna emostatica chirurgica, compresse emostatiche, camicie per operare tutte le misure; pancarrè, fagioli, ceci, tonno in scatola, caffè solubile, cioccolata, biscotti, cracker, carne in scatola, merendine; cappelli e guanti, scarpe di varie misure, da uomo sopra al 40, coperte e sacchi a pelo, coperte anche in pile, lenzuola e asciugamani".

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Quaresima di Carità 2022 a favore dell’emergenza in Ucraina https://www.lavoce.it/quaresima-di-carita-2022-a-favore-dellemergenza-in-ucraina/ Fri, 04 Mar 2022 10:45:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65382 Quaresima di Carità 2022

Il progetto per la Quaresima di Carità 2022 era già stato impostato e pronto per il lancio. Come sempre sarebbe stata sollecitata la rete delle parrocchie e delle comunità diocesane per raccogliere aiuti da destinare alla ricerca di un lavoro dignitoso per giovani e meno giovani, con lo slogan Impara l’arte. Poi è sopraggiunta la crisi ucraina, in tutta la sua drammaticità, e la Caritas diocesana di Gubbio ha deciso insieme al vescovo Paolucci Bedini di sospendere l’iniziativa per valutare cosa poter fare per supportare l’emergenza dei profughi in arrivo anche in Umbria e sul territorio eugubino. "Mai avremmo immaginato -scrive il direttore della Caritas di Gubbio, Luca Uccellani- che una guerra tornasse a sconvolgere il nostro continente, che una grande città europea come Kiev dovesse subire un assedio e pesanti bombardamenti. Mai avremmo voluto vedere di nuovo, dopo le tristi vicende della ex Jugoslavia, profughi scappare dalle proprie case e lasciare la propria patria in cerca di salvezza. Eppure è accaduto. È proprio vero che niente, tantomeno il bene preziosissimo della pace, è conquistato una volta per sempre ma va coltivato e difeso ogni giorno, in ogni istante e in ogni dimensione della vita". In effetti, la guerra è molto vicina anche a noi. Non solo per motivi geografici, ma soprattutto per la presenza nella diocesi eugubina di una numerosa comunità ucraina. "Queste persone -aggiunge Uccellani- che spesso vivono nelle nostre case e si prendono cura di malati ed anziani, ora soffrono l’angoscia di non sapere quale sorte potrebbe toccare ai propri cari, in alcuni casi coinvolti direttamente nei combattimenti". Lo scorso 27 febbraio una delegazione della Caritas diocesana ha partecipato, come gesto di vicinanza e solidarietà, alla celebrazione che ogni domenica pomeriggio la comunità ucraina cattolica di rito bizantino tiene a Gubbio, nella chiesa della Misericordia. "La liturgia era presieduta -racconta il direttore della Caritas eugubina- da un giovane sacerdote che vive a Foligno, padre Taras Maksymiv, che ci ha ringraziato e ci ha chiesto di pregare con e per il popolo ucraino. Ma anche per chi in questo momento è nemico e oppressore, come ci chiede Gesù, ha precisato". Anche a Gubbio la comunità ucraina si sta mobilitando per aiutare il proprio paese ma anche per riuscire a far giungere in Italia i propri cari che cercano di scappare dalla violenza della guerra. "A padre Taras -sottolinea Uccellani- abbiamo garantito tutta la nostra disponibilità, anche per quanto riguarda l’accoglienza. In questo momento non possiamo sapere come evolverà la situazione nei prossimi giorni ma le autorità europee ipotizzano fino a cinque milioni di persone in fuga dall’Ucraina". Per organizzare e sostenere gli aiuti, in linea con le indicazioni dei Vescovi, la Caritas eugubina dà come riferimento per la raccolta fondi il conto corrente di Caritas italiana: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban IT24C0501803200000013331111 (causale Europa/Ucraina). Può essere utilizzato, per iniziative più locali, anche il conto corrente di Diocesi di Gubbio Caritas: Banca Monte dei Paschi di Siena, Filiale di Gubbio - Iban IT21R0103038480000063165776 (causale Emergenza Ucraina). Le famiglie e le parrocchie che fossero disponibili a ospitare profughi provenienti dall’Ucraina sono invitate a comunicarlo alla Caritas diocesana, come è già avvenuto in alcuni casi.  ]]>
Quaresima di Carità 2022

Il progetto per la Quaresima di Carità 2022 era già stato impostato e pronto per il lancio. Come sempre sarebbe stata sollecitata la rete delle parrocchie e delle comunità diocesane per raccogliere aiuti da destinare alla ricerca di un lavoro dignitoso per giovani e meno giovani, con lo slogan Impara l’arte. Poi è sopraggiunta la crisi ucraina, in tutta la sua drammaticità, e la Caritas diocesana di Gubbio ha deciso insieme al vescovo Paolucci Bedini di sospendere l’iniziativa per valutare cosa poter fare per supportare l’emergenza dei profughi in arrivo anche in Umbria e sul territorio eugubino. "Mai avremmo immaginato -scrive il direttore della Caritas di Gubbio, Luca Uccellani- che una guerra tornasse a sconvolgere il nostro continente, che una grande città europea come Kiev dovesse subire un assedio e pesanti bombardamenti. Mai avremmo voluto vedere di nuovo, dopo le tristi vicende della ex Jugoslavia, profughi scappare dalle proprie case e lasciare la propria patria in cerca di salvezza. Eppure è accaduto. È proprio vero che niente, tantomeno il bene preziosissimo della pace, è conquistato una volta per sempre ma va coltivato e difeso ogni giorno, in ogni istante e in ogni dimensione della vita". In effetti, la guerra è molto vicina anche a noi. Non solo per motivi geografici, ma soprattutto per la presenza nella diocesi eugubina di una numerosa comunità ucraina. "Queste persone -aggiunge Uccellani- che spesso vivono nelle nostre case e si prendono cura di malati ed anziani, ora soffrono l’angoscia di non sapere quale sorte potrebbe toccare ai propri cari, in alcuni casi coinvolti direttamente nei combattimenti". Lo scorso 27 febbraio una delegazione della Caritas diocesana ha partecipato, come gesto di vicinanza e solidarietà, alla celebrazione che ogni domenica pomeriggio la comunità ucraina cattolica di rito bizantino tiene a Gubbio, nella chiesa della Misericordia. "La liturgia era presieduta -racconta il direttore della Caritas eugubina- da un giovane sacerdote che vive a Foligno, padre Taras Maksymiv, che ci ha ringraziato e ci ha chiesto di pregare con e per il popolo ucraino. Ma anche per chi in questo momento è nemico e oppressore, come ci chiede Gesù, ha precisato". Anche a Gubbio la comunità ucraina si sta mobilitando per aiutare il proprio paese ma anche per riuscire a far giungere in Italia i propri cari che cercano di scappare dalla violenza della guerra. "A padre Taras -sottolinea Uccellani- abbiamo garantito tutta la nostra disponibilità, anche per quanto riguarda l’accoglienza. In questo momento non possiamo sapere come evolverà la situazione nei prossimi giorni ma le autorità europee ipotizzano fino a cinque milioni di persone in fuga dall’Ucraina". Per organizzare e sostenere gli aiuti, in linea con le indicazioni dei Vescovi, la Caritas eugubina dà come riferimento per la raccolta fondi il conto corrente di Caritas italiana: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban IT24C0501803200000013331111 (causale Europa/Ucraina). Può essere utilizzato, per iniziative più locali, anche il conto corrente di Diocesi di Gubbio Caritas: Banca Monte dei Paschi di Siena, Filiale di Gubbio - Iban IT21R0103038480000063165776 (causale Emergenza Ucraina). Le famiglie e le parrocchie che fossero disponibili a ospitare profughi provenienti dall’Ucraina sono invitate a comunicarlo alla Caritas diocesana, come è già avvenuto in alcuni casi.  ]]>
‘CaritasCare’: un progetto di adozioni a distanza dei bambini della Repubblica Democratica del Congo https://www.lavoce.it/caritascare-un-progetto-di-adozioni-a-distanza-dei-bambini-della-repubblica-democratica-del-congo/ Wed, 23 Feb 2022 10:09:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65105 CaritasCare

La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, in collaborazione con l’Istituto Suore Sacra Famiglia di Spoleto, nell’anno 2021 ha promosso il progetto CaritasCare finalizzato al sostegno dei bambini della Repubblica Democratica del Congo, Paese dove le figlie del beato Pietro Bonilli svolgono una preziosa azione pastorale, sociale ed educativa, soprattutto nei villaggi di Butembo e Magheria.

I dati del progetto CaritasCare

Nel 2021 le adozioni di singoli bambini sono state novantacinque; due, invece, sono state le adozioni di classi scolastiche di circa cinquanta - sessanta alunni ciascuna, con un’età tra i 6 e gli 11 anni. In totale sono stati raccolti e inoltrati alle Suore della Sacra Famiglia 12.863,00 euro, sufficienti per garantire la possibilità ai bambini di frequentare la scuola per tutto l’anno 2022, almeno un pasto al giorno, il materiale scolastico ed il supporto sanitario necessario. I benefattori hanno ricevuto foto ed alcune informazioni sulle condizioni di vita, di salute e sul percorso scolastico dei bambini adottati a distanza, al fine di creare un legame significativo con gli stessi.

Per l’anno in corso, 2022, sono pervenute ad oggi quote pari a 2.300 euro, riferite a quindici adozioni singole e una classe scolastica di circa cinquanta - sessanta bambini.

Le parole del direttore della Caritas don Edoardo Rossi

"Ringrazio per la grande generosità dimostrata da famiglie, parrocchie, associazioni, realtà imprenditoriali e singole persone nell’aderire per il 2021 al progetto CaritasCare, nonostante le difficoltà anche economiche legate alla pandemia. Sono fiducioso che anche in questo 2022 faremo la nostra parte per sostenere i bambini della Repubblica Democratica del Congo e garantire loro, attraverso le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto presenti nel Paese africano, istruzione, cibo e assistenza medica. Il dramma di questi nostri fratelli e sorelle non può non coinvolgerci: la guerra in Congo crea migliaia di bambini orfani e mutilati, oltre ad un’economia lesiva dei diritti e delle dignità delle persone. E noi come Chiesa diocesana dobbiamo aprici sempre di più anche alle esigenze di chi vive in terre povere, sostenuti e confortati dalla preghiera del beato Pietro Bonilli che alle sue suore diceva: Desidero che andiate in tutto il mondo.

La quota annua di adozione di un bambino -conclude don Edoardo- è di 120 euro (10 euro al mese): assicureremo la possibilità di frequentare la scuola per tutto l’anno; garantiremo almeno un pasto al giorno; forniremo materiale scolastico; sosterremo il bambino anche dal punto di vista sanitario. Si può aderire e sottoscrivere l’adozione anche on line compilando l’apposito form nel nostro sito internet: https://caritas.spoletonorcia.it/caritas-care-adozioni-a-distanza/".

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CaritasCare

La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, in collaborazione con l’Istituto Suore Sacra Famiglia di Spoleto, nell’anno 2021 ha promosso il progetto CaritasCare finalizzato al sostegno dei bambini della Repubblica Democratica del Congo, Paese dove le figlie del beato Pietro Bonilli svolgono una preziosa azione pastorale, sociale ed educativa, soprattutto nei villaggi di Butembo e Magheria.

I dati del progetto CaritasCare

Nel 2021 le adozioni di singoli bambini sono state novantacinque; due, invece, sono state le adozioni di classi scolastiche di circa cinquanta - sessanta alunni ciascuna, con un’età tra i 6 e gli 11 anni. In totale sono stati raccolti e inoltrati alle Suore della Sacra Famiglia 12.863,00 euro, sufficienti per garantire la possibilità ai bambini di frequentare la scuola per tutto l’anno 2022, almeno un pasto al giorno, il materiale scolastico ed il supporto sanitario necessario. I benefattori hanno ricevuto foto ed alcune informazioni sulle condizioni di vita, di salute e sul percorso scolastico dei bambini adottati a distanza, al fine di creare un legame significativo con gli stessi.

Per l’anno in corso, 2022, sono pervenute ad oggi quote pari a 2.300 euro, riferite a quindici adozioni singole e una classe scolastica di circa cinquanta - sessanta bambini.

Le parole del direttore della Caritas don Edoardo Rossi

"Ringrazio per la grande generosità dimostrata da famiglie, parrocchie, associazioni, realtà imprenditoriali e singole persone nell’aderire per il 2021 al progetto CaritasCare, nonostante le difficoltà anche economiche legate alla pandemia. Sono fiducioso che anche in questo 2022 faremo la nostra parte per sostenere i bambini della Repubblica Democratica del Congo e garantire loro, attraverso le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto presenti nel Paese africano, istruzione, cibo e assistenza medica. Il dramma di questi nostri fratelli e sorelle non può non coinvolgerci: la guerra in Congo crea migliaia di bambini orfani e mutilati, oltre ad un’economia lesiva dei diritti e delle dignità delle persone. E noi come Chiesa diocesana dobbiamo aprici sempre di più anche alle esigenze di chi vive in terre povere, sostenuti e confortati dalla preghiera del beato Pietro Bonilli che alle sue suore diceva: Desidero che andiate in tutto il mondo.

La quota annua di adozione di un bambino -conclude don Edoardo- è di 120 euro (10 euro al mese): assicureremo la possibilità di frequentare la scuola per tutto l’anno; garantiremo almeno un pasto al giorno; forniremo materiale scolastico; sosterremo il bambino anche dal punto di vista sanitario. Si può aderire e sottoscrivere l’adozione anche on line compilando l’apposito form nel nostro sito internet: https://caritas.spoletonorcia.it/caritas-care-adozioni-a-distanza/".

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Santa Messa dell’arcivescovo Boccardo in Carcere https://www.lavoce.it/santa-messa-dellarcivescovo-boccardo-in-carcere/ Wed, 29 Dec 2021 14:35:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64295 carcere spoleto (s.messa)

Santa Messa dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia in Carcere. Martedì 28 dicembre, monsignor Renato Boccardo si è recato nella Casa di Reclusione di Spoleto per la celebrazione eucaristica con i detenuti. Col presule hanno concelebrato monsignor Eugenio Bartoli, cappellano del carcere, e don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana. Monsignor Boccardo è stato accolto dal direttore della struttura Chiara Pellegrini e dal comandante della Polizia penitenziaria Marco Piersigilli. "Sono lieto di essere con voi a celebrare la memoria del Natale -ha detto all’inizio della Messa l’arcivescovo- Il sacrificio che ciascuno di voi prova, lo deponiamo sull'altare del Signore, amico fedele che non ci tradisce, consolatore delle nostre ferite".

Poi, nell’omelia monsignor Boccardo si è soffermato sul fatto che nel cuore dell’uomo abita una nostalgia del bene, ricchezza che nessuno ci può togliere.

"A volte, però, questa ricchezza -ha detto il Presule- è toccata dalla notte del male che ci fa compiere anche delle scelte sbagliate. E tutti ne facciamo esperienza, nessuno è indenne. Ma il Signore non rifiuta nessuno, ognuno è prezioso ai suoi occhi. Dio vede riflessa la sua immagine in ciascuno di noi. E non si è stancato degli uomini: per questo ci manda il suo Figlio, nonostante il nostro cuore a volte è violento, duro, meschino. É al nostro fianco anche quando ci allontaniamo da lui. In questa casa -detto ancora mons. Boccardo- pene e sofferenze creano atmosfere di ombra: ricordate però che Dio viene per tutti e vuole annullare l'ombra che ci avvolge. Nulla è perduto per chi si affida alla bontà del Signore".

Collaborazione tra Caritas e Carcere

 Nella celebrazione della Messa è stato anche ricordato il piccolo gesto che la Caritas diocesana ha compiuto prima di Natale: il 23 dicembre scorso, don Edoardo Rossi, la vice direttrice Paola Piermarini e il volontario Massimo Succhielli hanno consegnato un pacco natalizio ai detenuti. I referenti della Caritas sono personalmente entrati ni vari reparti, incontrando e salutando i carcerati nelle loro stanze. In alcuni reparti, come il 41 bis, i pacchi sono stati consegnati dalla Polizia penitenziaria. Un funzionario al termine della celebrazione ha preso la parola per ringraziare la Caritas.

"Non potete immaginare gli sguardi di gratitudine e stupore che abbiamo colto nei detenuti del 41 bis. È stata un’iniziativa davvero commovente. Grazie di cuore".

Il grazie dei detenuti e la riposta di monsignor Boccardo

Prima della benedizione finale un detenuto, ha preso la parola per ringraziare.

"Eccellenza, la accogliamo con amore. Grazie per il suo costante interesse alle nostre storie e per la puntuale vicinanza. Grazie alla Caritas per i momenti di gioia che ci ha regalato".

Monsignor Boccardo ha preso nuovamente la parola

"So che attendevate degli auguri che io non posso portarvi -ha aggiunto-ossia l’abbraccio dei vostri familiari, in particolare dei vostri figli. Ma una cosa voglio dirvi: non siete dimenticati, non siete soli, c'è qualcuno che pensa a voi. Vi vogliamo bene e guardiamo a voi con fiducia. Quello che è stato, anche di brutto e violento, appartiene al passato. I rimpianti non servono: vi esorto a vivere bene il presente.

E noi cerchiamo di accompagnarvi in ciò. La Chiesa di Spoleto-Norcia che vive al di là di questi muri e di queste sbarre, vi vuole bene".

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carcere spoleto (s.messa)

Santa Messa dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia in Carcere. Martedì 28 dicembre, monsignor Renato Boccardo si è recato nella Casa di Reclusione di Spoleto per la celebrazione eucaristica con i detenuti. Col presule hanno concelebrato monsignor Eugenio Bartoli, cappellano del carcere, e don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana. Monsignor Boccardo è stato accolto dal direttore della struttura Chiara Pellegrini e dal comandante della Polizia penitenziaria Marco Piersigilli. "Sono lieto di essere con voi a celebrare la memoria del Natale -ha detto all’inizio della Messa l’arcivescovo- Il sacrificio che ciascuno di voi prova, lo deponiamo sull'altare del Signore, amico fedele che non ci tradisce, consolatore delle nostre ferite".

Poi, nell’omelia monsignor Boccardo si è soffermato sul fatto che nel cuore dell’uomo abita una nostalgia del bene, ricchezza che nessuno ci può togliere.

"A volte, però, questa ricchezza -ha detto il Presule- è toccata dalla notte del male che ci fa compiere anche delle scelte sbagliate. E tutti ne facciamo esperienza, nessuno è indenne. Ma il Signore non rifiuta nessuno, ognuno è prezioso ai suoi occhi. Dio vede riflessa la sua immagine in ciascuno di noi. E non si è stancato degli uomini: per questo ci manda il suo Figlio, nonostante il nostro cuore a volte è violento, duro, meschino. É al nostro fianco anche quando ci allontaniamo da lui. In questa casa -detto ancora mons. Boccardo- pene e sofferenze creano atmosfere di ombra: ricordate però che Dio viene per tutti e vuole annullare l'ombra che ci avvolge. Nulla è perduto per chi si affida alla bontà del Signore".

Collaborazione tra Caritas e Carcere

 Nella celebrazione della Messa è stato anche ricordato il piccolo gesto che la Caritas diocesana ha compiuto prima di Natale: il 23 dicembre scorso, don Edoardo Rossi, la vice direttrice Paola Piermarini e il volontario Massimo Succhielli hanno consegnato un pacco natalizio ai detenuti. I referenti della Caritas sono personalmente entrati ni vari reparti, incontrando e salutando i carcerati nelle loro stanze. In alcuni reparti, come il 41 bis, i pacchi sono stati consegnati dalla Polizia penitenziaria. Un funzionario al termine della celebrazione ha preso la parola per ringraziare la Caritas.

"Non potete immaginare gli sguardi di gratitudine e stupore che abbiamo colto nei detenuti del 41 bis. È stata un’iniziativa davvero commovente. Grazie di cuore".

Il grazie dei detenuti e la riposta di monsignor Boccardo

Prima della benedizione finale un detenuto, ha preso la parola per ringraziare.

"Eccellenza, la accogliamo con amore. Grazie per il suo costante interesse alle nostre storie e per la puntuale vicinanza. Grazie alla Caritas per i momenti di gioia che ci ha regalato".

Monsignor Boccardo ha preso nuovamente la parola

"So che attendevate degli auguri che io non posso portarvi -ha aggiunto-ossia l’abbraccio dei vostri familiari, in particolare dei vostri figli. Ma una cosa voglio dirvi: non siete dimenticati, non siete soli, c'è qualcuno che pensa a voi. Vi vogliamo bene e guardiamo a voi con fiducia. Quello che è stato, anche di brutto e violento, appartiene al passato. I rimpianti non servono: vi esorto a vivere bene il presente.

E noi cerchiamo di accompagnarvi in ciò. La Chiesa di Spoleto-Norcia che vive al di là di questi muri e di queste sbarre, vi vuole bene".

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Presentata la riqualificazione della Fattoria della Misericordia in Eggi promossa dalla Caritas diocesana https://www.lavoce.it/presentata-la-riqualificazione-della-fattoria-della-misericordia-in-eggi-promossa-dalla-caritas-diocesana/ Fri, 29 Oct 2021 09:13:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62906 Fattoria della Misericordia

Giovedì 28 ottobre 2021 presso l’Aula Magna dell’Istituto Professionale Alberghiero di Spoleto De Carolis si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto Riqualificazione del Casale-Fattoria della Misericordia in Eggi di Spoleto promosso dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia in collaborazione con le scuole secondarie dello spoletino. L’antica Confraternita della Misericordia di Spoleto nel corso del tempo si è fatta carico di tanti bisogni della popolazione. Tra le sue attività vi erano anche i prodotti della Fattoria di Castellocchio Eggi, un antico casolare circondato da terreni agricoli, boschi e uliveti,  destinati alle persone in difficoltà.

Dopo essere stato concesso in locazione per anni, nei primi anni del 2000 è tornato a disposizione della Confraternita e per un periodo ha ospitato dei ragazzi alla ricerca del senso della vita, poi un progetto per diversamente abili della Comunità Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi ed ora sarà al servizio degli studenti per educarli ad una nuova e ritrovata relazione con la natura sul solco tracciato dall’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco. Al progetto di riqualificazione della Fattoria della Misericordia in Eggi, promosso dalla Caritas diocesana, hanno aderito tutti gli Istituti superiori di Spoleto e del territorio limitrofo. Il plesso scolastico capofila è l’Agrario di Santa Anatolia di Narco.

A dare il benvenuto ai partecipanti è stata la dirigente dell’Alberghiero Roberta Galassi

"Con grande gioia  -ha detto- siamo qui a presentare questo progetto.

È bello condividere i valori legati alla conoscenza dell’ambiente che stanno alla radice del recupero della Fattoria della Misericordia di Eggi".

L’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha parlato, invece, delle finalità del progetto

"Riconciliare -ha detto- l’uomo con il territorio. Ai nostri ragazzi si offre la possibilità di entrare in familiarità col mondo dell’ecologia, con varie tematiche attuali come l’aria pulita, il diritto all’acqua, l’accesso alle risorse naturali per tutti. Si tratta quindi di un progetto molto attuale, segno ulteriore di quella alleanza che è richiesta a quanti hanno la responsabilità della cura delle nuove generazioni. È un ottimo investimento. È, infine, bello vedere come ogni Istituto sia coinvolto con la sua specificità".

Don Edoardo Rossi direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia ha sottolineato l’importanza di mettersi in ascolto dei giovani e insieme ad essi dell’ambiente per apprezzarlo e conoscerlo.

"Vari percorsi -ha spiegato- porteranno gli studenti a conoscere le piante, le fasi della lavorazione del terreno, le questioni metereologiche, gli aspetti storico-linguistici-artistici. Poi, il raccolto che nel tempo questi terreni produrranno sarà per i più poveri del nostro territorio. Si tratta di un progetto in divenire, che costruiremo insieme ai giovani, i cui frutti li vedremo nel tempo".

Il professor Massimo Fioroni dirigente dell’Istituto Agrario di Santa Anatolia di Narco si è soffermato sul fatto «raro se non unico circa il coinvolgimento di tutte le scuole secondarie.

"È bello comprendere -ha detto- che riusciamo a vivere grazie al contributo di altre persone: questo deve essere il filo rosso del progetto".

Il sindaco di Spoleto Andrea Sisti ha sottolineato come la scuola deve confrontarsi sempre più col territorio, i ragazzi lo devono conoscere.

"Il progetto di riqualificazione della Fattoria della Misericordia di Eggi ci dice che è bello e necessario ritornare in campagna con strumenti nuovi, con metodologie ed esperienze nuove. Ci dice anche il grande bisogno del territorio spoletino di saper accogliere chi viene per turismo e per necessità: dobbiamo lavorare sempre più in sinergia per essere aperti e accoglienti".

Il professor Antonio Iallorenzi dirigente dell’Istituto Tecnico Professionale Spagna-Campani ha parlato di progetto mirabile che non poteva che nascere nella terra di San Francesco, lui che più di tutti ha saputo ascoltare la natura.

"È proprio bello fare rete tra scuole ed è bello che i ragazzi inizino ad occuparsi degli altri, di chi è nel bisogno".

Il professor Mauro Pescetelli dirigente dell’istituto Sansi-Leonardi-Volta si è detto entusiasta di partecipare a questo progetto.

"Perchè ci permette di renderci conto delle ricchezze che ci vengono consegnate da chi ci ha preceduto, di andare in profondità delle origini culturali di questa terra. Sarà una grande occasione per alzare lo sguardo, per dire a tutti che quello che la scuola fa è una finestra aperta sulla realtà".

Il progetto prende avvio nell’anno scolastico 2021-2022e proseguirà in quelli successivi, divenendo punto stabile di formazione sul rispetto dell’ambiente e la ricchezza della terra.

Il coinvolgimento degli Istituti nel progetto di riqualificazione della Fattoria della Misericordia

 

  • Agrario: si occuperà della coltivazione di piante, di cereali (tipici umbri) nei terreni della struttura, con la creazione di un orto biologico-didattico. Approfondirà il tema della biodiversità intesa come conservazione delle specie vegetali ed animali.
  • Tecnico Professionale: provvederà allo studio meteorologico e ai sistemi /impianti meccanici per la coltivazione. Approfondirà il tema dei Cambiamenti climatici.
  • Liceo Scientifico: si occuperà della realizzazione con materiali a basso costo di almeno due sistemi di coltura aero/idroponica e orti verticali. Gli alunni verranno introdotti alle tecniche e metodi di coltura fuori-suolo, alle conoscenze base della fisiologia delle piante, alla storia di questi metodi, alle conoscenze dei principali parametri da tenere in conto durante la coltura. Approfondirà il tema l’accesso all’acqua potabile e sicura per tutti.
  • Liceo Classico: analizzerà i temi trattati dall'Enciclica Laudato sì di papa Francesco ed individuerà per ogni indirizzo scolastico la tematica da approfondire del testo pontificio. Si occuperà dello studio e della storia delle singole coltivazioni di questo progetto. Approfondirà il mito del progresso della scienza e della tecnica.
  • Liceo Artistico: provvederà, attraverso materiale grafico, all’allestimento di un centro museale didattico, con realizzazione di istallazioni/strutture/impianti interne ed esterne, nonché allo sviluppo e creazione di forme di comunicazione e pubblicità per la divulgazione del progetto (creazione del sito internet). Approfondirà il tema della globalizzazione dell’indifferenza rispetto ai problemi del degrado ambientale.
  • Liceo Linguistico: tradurrà il materiale didattico in inglese, francese e tedesco con la creazione di audioguida e/o visite guidate in lingua. Approfondirà la riflessione sul fatto che oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della Terra quanto il grido dei Poveri.
  • Liceo delle scienze umane: si occuperà dello studio e della storia delle singole coltivazioni di questo progetto. Approfondirà il mito del progresso della scienza e della tecnica.
  • Istituto Alberghiero: si occuperà della trasformazione del prodotto finito. Svolgerà corsi di cucina presso la struttura ed attuerà un laboratorio didattico per gli studenti.  Approfondirà la logica dell’usa e getta che giustifica ogni genere di spreco, ambientale o umano e porta ad innumerevoli forme di dominio.
  • Istituto Tecnico Commerciale: si occuperà dell’economia agraria e dello sviluppo territoriale; farà l’analisi dei costi di gestione, secondo un modello di economia sostenibile. Approfondirà il tema del valore del lavoro inteso non come sfruttamento della dignità dell’uomo per ottenere un profitto personale, ma come strumento di valorizzazione.
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Fattoria della Misericordia

Giovedì 28 ottobre 2021 presso l’Aula Magna dell’Istituto Professionale Alberghiero di Spoleto De Carolis si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto Riqualificazione del Casale-Fattoria della Misericordia in Eggi di Spoleto promosso dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia in collaborazione con le scuole secondarie dello spoletino. L’antica Confraternita della Misericordia di Spoleto nel corso del tempo si è fatta carico di tanti bisogni della popolazione. Tra le sue attività vi erano anche i prodotti della Fattoria di Castellocchio Eggi, un antico casolare circondato da terreni agricoli, boschi e uliveti,  destinati alle persone in difficoltà.

Dopo essere stato concesso in locazione per anni, nei primi anni del 2000 è tornato a disposizione della Confraternita e per un periodo ha ospitato dei ragazzi alla ricerca del senso della vita, poi un progetto per diversamente abili della Comunità Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi ed ora sarà al servizio degli studenti per educarli ad una nuova e ritrovata relazione con la natura sul solco tracciato dall’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco. Al progetto di riqualificazione della Fattoria della Misericordia in Eggi, promosso dalla Caritas diocesana, hanno aderito tutti gli Istituti superiori di Spoleto e del territorio limitrofo. Il plesso scolastico capofila è l’Agrario di Santa Anatolia di Narco.

A dare il benvenuto ai partecipanti è stata la dirigente dell’Alberghiero Roberta Galassi

"Con grande gioia  -ha detto- siamo qui a presentare questo progetto.

È bello condividere i valori legati alla conoscenza dell’ambiente che stanno alla radice del recupero della Fattoria della Misericordia di Eggi".

L’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha parlato, invece, delle finalità del progetto

"Riconciliare -ha detto- l’uomo con il territorio. Ai nostri ragazzi si offre la possibilità di entrare in familiarità col mondo dell’ecologia, con varie tematiche attuali come l’aria pulita, il diritto all’acqua, l’accesso alle risorse naturali per tutti. Si tratta quindi di un progetto molto attuale, segno ulteriore di quella alleanza che è richiesta a quanti hanno la responsabilità della cura delle nuove generazioni. È un ottimo investimento. È, infine, bello vedere come ogni Istituto sia coinvolto con la sua specificità".

Don Edoardo Rossi direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia ha sottolineato l’importanza di mettersi in ascolto dei giovani e insieme ad essi dell’ambiente per apprezzarlo e conoscerlo.

"Vari percorsi -ha spiegato- porteranno gli studenti a conoscere le piante, le fasi della lavorazione del terreno, le questioni metereologiche, gli aspetti storico-linguistici-artistici. Poi, il raccolto che nel tempo questi terreni produrranno sarà per i più poveri del nostro territorio. Si tratta di un progetto in divenire, che costruiremo insieme ai giovani, i cui frutti li vedremo nel tempo".

Il professor Massimo Fioroni dirigente dell’Istituto Agrario di Santa Anatolia di Narco si è soffermato sul fatto «raro se non unico circa il coinvolgimento di tutte le scuole secondarie.

"È bello comprendere -ha detto- che riusciamo a vivere grazie al contributo di altre persone: questo deve essere il filo rosso del progetto".

Il sindaco di Spoleto Andrea Sisti ha sottolineato come la scuola deve confrontarsi sempre più col territorio, i ragazzi lo devono conoscere.

"Il progetto di riqualificazione della Fattoria della Misericordia di Eggi ci dice che è bello e necessario ritornare in campagna con strumenti nuovi, con metodologie ed esperienze nuove. Ci dice anche il grande bisogno del territorio spoletino di saper accogliere chi viene per turismo e per necessità: dobbiamo lavorare sempre più in sinergia per essere aperti e accoglienti".

Il professor Antonio Iallorenzi dirigente dell’Istituto Tecnico Professionale Spagna-Campani ha parlato di progetto mirabile che non poteva che nascere nella terra di San Francesco, lui che più di tutti ha saputo ascoltare la natura.

"È proprio bello fare rete tra scuole ed è bello che i ragazzi inizino ad occuparsi degli altri, di chi è nel bisogno".

Il professor Mauro Pescetelli dirigente dell’istituto Sansi-Leonardi-Volta si è detto entusiasta di partecipare a questo progetto.

"Perchè ci permette di renderci conto delle ricchezze che ci vengono consegnate da chi ci ha preceduto, di andare in profondità delle origini culturali di questa terra. Sarà una grande occasione per alzare lo sguardo, per dire a tutti che quello che la scuola fa è una finestra aperta sulla realtà".

Il progetto prende avvio nell’anno scolastico 2021-2022e proseguirà in quelli successivi, divenendo punto stabile di formazione sul rispetto dell’ambiente e la ricchezza della terra.

Il coinvolgimento degli Istituti nel progetto di riqualificazione della Fattoria della Misericordia

 

  • Agrario: si occuperà della coltivazione di piante, di cereali (tipici umbri) nei terreni della struttura, con la creazione di un orto biologico-didattico. Approfondirà il tema della biodiversità intesa come conservazione delle specie vegetali ed animali.
  • Tecnico Professionale: provvederà allo studio meteorologico e ai sistemi /impianti meccanici per la coltivazione. Approfondirà il tema dei Cambiamenti climatici.
  • Liceo Scientifico: si occuperà della realizzazione con materiali a basso costo di almeno due sistemi di coltura aero/idroponica e orti verticali. Gli alunni verranno introdotti alle tecniche e metodi di coltura fuori-suolo, alle conoscenze base della fisiologia delle piante, alla storia di questi metodi, alle conoscenze dei principali parametri da tenere in conto durante la coltura. Approfondirà il tema l’accesso all’acqua potabile e sicura per tutti.
  • Liceo Classico: analizzerà i temi trattati dall'Enciclica Laudato sì di papa Francesco ed individuerà per ogni indirizzo scolastico la tematica da approfondire del testo pontificio. Si occuperà dello studio e della storia delle singole coltivazioni di questo progetto. Approfondirà il mito del progresso della scienza e della tecnica.
  • Liceo Artistico: provvederà, attraverso materiale grafico, all’allestimento di un centro museale didattico, con realizzazione di istallazioni/strutture/impianti interne ed esterne, nonché allo sviluppo e creazione di forme di comunicazione e pubblicità per la divulgazione del progetto (creazione del sito internet). Approfondirà il tema della globalizzazione dell’indifferenza rispetto ai problemi del degrado ambientale.
  • Liceo Linguistico: tradurrà il materiale didattico in inglese, francese e tedesco con la creazione di audioguida e/o visite guidate in lingua. Approfondirà la riflessione sul fatto che oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della Terra quanto il grido dei Poveri.
  • Liceo delle scienze umane: si occuperà dello studio e della storia delle singole coltivazioni di questo progetto. Approfondirà il mito del progresso della scienza e della tecnica.
  • Istituto Alberghiero: si occuperà della trasformazione del prodotto finito. Svolgerà corsi di cucina presso la struttura ed attuerà un laboratorio didattico per gli studenti.  Approfondirà la logica dell’usa e getta che giustifica ogni genere di spreco, ambientale o umano e porta ad innumerevoli forme di dominio.
  • Istituto Tecnico Commerciale: si occuperà dell’economia agraria e dello sviluppo territoriale; farà l’analisi dei costi di gestione, secondo un modello di economia sostenibile. Approfondirà il tema del valore del lavoro inteso non come sfruttamento della dignità dell’uomo per ottenere un profitto personale, ma come strumento di valorizzazione.
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‘L’amore…oltre le catene’ : nuovo progetto della Caritas di Spoleto a favore dei detenuti https://www.lavoce.it/lamoreoltre-le-catene-nuovo-progetto-della-caritas-di-spoleto-a-favore-dei-detenuti/ https://www.lavoce.it/lamoreoltre-le-catene-nuovo-progetto-della-caritas-di-spoleto-a-favore-dei-detenuti/#comments Tue, 28 Sep 2021 13:12:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62447 L’amore…oltre le catene

L’amore…oltre le catene: è il nuovo progetto che la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia promuove a favore dei detenuti in collaborazione con la Casa di reclusione di Spoleto.

Domenica 3 ottobre, in tutte le parrocchie dell’Archidiocesi si terrà una raccolta straordinaria di prodotti per l’igiene del corpo (bagnoschiuma, shampoo, sapone liquido ecc…), indumenti sportivi e scarpe da ginnastica (anche usati, se in buono stato) a favore dei detenuti di media sorveglianza.

"Questa attenzione ai detenuti -afferma il direttore della Caritas don Edoardo Rossi- trova fondamento nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo dove tra l’altro c’è scritto: …ero carcerato e siete venuto a visitarmi. Questi fratelli e sorelle hanno commesso dei reati, ma come cristiani abbiamo il compito di visitarli e di soccorrerli, dobbiamo impegnarci ad abbattere in noi e nella società dove viviamo il muro del giudizio e del pregiudizio.

La raccolta straordinaria di domenica prossima -prosegue don Edoardo- è a favore dei detenuti di medio sorveglianza, ossia quelli più poveri, rifiutati spesso anche dalla famiglia e per i quali gli aiuti dello Stato non sempre sono sufficienti. Il carcere metterà a disposizione una stanza per sistemare i prodotti e una volta a settimana gli operatori della Caritas andranno per la consegna.

Al di là del pacco -conclude il direttore della Caritas diocesana- attraverso il progetto L’amore…oltre le catene, siamo interessati ad avviare un colloquio con queste persone per non farle sentire sole, per dire loro che la speranza non muore mai, che come cristiani ci siamo e non giudichiamo nessuno. Sempre con il carcere, poi, stiamo avviando delle iniziative in collaborazione con alcune scuole del territorio".

Nuovo vice direttore della Caritas diocesana

Nei giorni scorsi l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha provveduto a nominare il nuovo vice direttore della Caritas diocesana. Si tratta della signora Paola Piermarini, spoletina, coniugata con tre figli, laureata in Scienze Politiche, con un passato lavorativo presso l’allora Banca Popolare di Spoleto.

"Ho accolto questa proposta pervenutami da don Edoardo con piacere -afferma Paola- Ringrazio per la stima che l’Arcivescovo e il direttore della Caritas hanno posto nei miei confronti. Con passione e sacrificio cercherò di dare il mio apporto, nella speranza di poter contribuire a fare qualcosa di utile e di buono per il prossimo".

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L’amore…oltre le catene

L’amore…oltre le catene: è il nuovo progetto che la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia promuove a favore dei detenuti in collaborazione con la Casa di reclusione di Spoleto.

Domenica 3 ottobre, in tutte le parrocchie dell’Archidiocesi si terrà una raccolta straordinaria di prodotti per l’igiene del corpo (bagnoschiuma, shampoo, sapone liquido ecc…), indumenti sportivi e scarpe da ginnastica (anche usati, se in buono stato) a favore dei detenuti di media sorveglianza.

"Questa attenzione ai detenuti -afferma il direttore della Caritas don Edoardo Rossi- trova fondamento nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo dove tra l’altro c’è scritto: …ero carcerato e siete venuto a visitarmi. Questi fratelli e sorelle hanno commesso dei reati, ma come cristiani abbiamo il compito di visitarli e di soccorrerli, dobbiamo impegnarci ad abbattere in noi e nella società dove viviamo il muro del giudizio e del pregiudizio.

La raccolta straordinaria di domenica prossima -prosegue don Edoardo- è a favore dei detenuti di medio sorveglianza, ossia quelli più poveri, rifiutati spesso anche dalla famiglia e per i quali gli aiuti dello Stato non sempre sono sufficienti. Il carcere metterà a disposizione una stanza per sistemare i prodotti e una volta a settimana gli operatori della Caritas andranno per la consegna.

Al di là del pacco -conclude il direttore della Caritas diocesana- attraverso il progetto L’amore…oltre le catene, siamo interessati ad avviare un colloquio con queste persone per non farle sentire sole, per dire loro che la speranza non muore mai, che come cristiani ci siamo e non giudichiamo nessuno. Sempre con il carcere, poi, stiamo avviando delle iniziative in collaborazione con alcune scuole del territorio".

Nuovo vice direttore della Caritas diocesana

Nei giorni scorsi l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha provveduto a nominare il nuovo vice direttore della Caritas diocesana. Si tratta della signora Paola Piermarini, spoletina, coniugata con tre figli, laureata in Scienze Politiche, con un passato lavorativo presso l’allora Banca Popolare di Spoleto.

"Ho accolto questa proposta pervenutami da don Edoardo con piacere -afferma Paola- Ringrazio per la stima che l’Arcivescovo e il direttore della Caritas hanno posto nei miei confronti. Con passione e sacrificio cercherò di dare il mio apporto, nella speranza di poter contribuire a fare qualcosa di utile e di buono per il prossimo".

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‘Sport testimone di carità’ : prima edizione della manifestazione promossa dalla Caritas diocesana https://www.lavoce.it/sport-testimone-di-carita-prima-edizione-della-manifestazione-promossa-dalla-caritas-diocesana/ Mon, 30 Aug 2021 09:57:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61993 Sport testimone di carità

Sport testimone di carità, è l'evento promosso dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia che si è svolto domenica 29 agosto, presso lo Stadio comunale di atletica leggera di Spoleto. L'iniziativa, alla sua prima edizione, realizzata in collaborazione con la pastorale familiare, quella giovanile e quella liturgico-sacramentale, ad una lettura superficiale del titolo sembra che sport e carità non abbiano nulla in comune.

"Per organizzare questa giornata -afferma don Edoardo Rossi, direttore della Caritas-  abbiamo preso spunto dalla prima lettera di San Paolo a Timoteo dove uno dei suoi consigli più sentiti e rivolti alla fede fa riferimento allo sport. Leggiamo: Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale, hai fatto quella bella confessione di fede in presenza, di molti testimoni.

La lotta, quindi. Come gli atleti fanno nelle proprie gare. Lo sport è la metafora della vita e se San Paolo lo ha preso da esempio è un fenomeno ed un dono da non trascurare. L’obiettivo, è stato quello di trasmettere ai partecipanti un modo essenziale di vivere lo sport, nella sana competizione, nel valorizzare tutti i componenti della squadra. Lo sport include. E compito della Caritas è anche quello di contribuire a riportarlo ai suoi veri valori".

Lo svolgimento della giornata

Hanno aderito diversi bambini, adolescenti e giovani provenienti dalle Pievanie della Diocesi. Tutto si è svolto nel rispetto delle norme anti Covid-19.

Divisi in sette squadre, a turno, si sono cimentanti con il calcio, la pallavolo, la boxe, la staffetta, il salto in lungo, la gincana, il vortex. I genitori nel frattempo, insieme ai referenti della pastorale familiare diocesana, si sono confrontanti sulla figura di San Giuseppe e dunque sul ruolo del padre nella famiglia. Dopo il pranzo al sacco, ci sono state le premiazioni dei vincitori per disciplina.

"Come Caritas -dice ancora don Edoardo Rossi- vorrei ringraziare quanti hanno collaborato per la riuscita della giornata: i miei collaboratori prima di tutto; e poi Giacomo Befani referente per la pista di atletica, la Polisportiva Dilettantistica La Fenice, il boxe club La Sfida, la Monini volley, Ezio Brevi, la CISOM sezione Alberto Clarici per l’autoambulanza, Le Aquile, per il servizio sicurezza".

Santa Messa con l’Arcivescovo

 La prima edizione di Sport testimone di carità, si è conclusa con la Santa Messa celebrata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo nella parrocchia del Sacro Cuore a Spoleto. Nell’omelia il presule, dopo aver ringraziato quanti si sono impegnati per la riuscita di questa manifestazione, ha sottolineato che sport e carità apparentemente hanno poche cose insieme.

"Ma carità -ha chiarito- significa essere qualcuno per gli altri. Lo sport insegna ad avere una disciplina, ad essere fedeli ad un progetto, trasmette la ricchezza di fare squadra e stare insieme prendendosi cura gli uni per gli altri. L’importante non è essere primi, ma essere in campo tutti insieme. Dalle regole dello sport impariamo che è necessario ad avere delle regole per la nostra vita.

Carità allora -ha concluso l’arcivescovo- non è solo l’aiuto materiale a chi è in difficoltà, ma è anche trasmissione di valori come l’accoglienza reciproca e il bene di tutti".

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Sport testimone di carità

Sport testimone di carità, è l'evento promosso dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia che si è svolto domenica 29 agosto, presso lo Stadio comunale di atletica leggera di Spoleto. L'iniziativa, alla sua prima edizione, realizzata in collaborazione con la pastorale familiare, quella giovanile e quella liturgico-sacramentale, ad una lettura superficiale del titolo sembra che sport e carità non abbiano nulla in comune.

"Per organizzare questa giornata -afferma don Edoardo Rossi, direttore della Caritas-  abbiamo preso spunto dalla prima lettera di San Paolo a Timoteo dove uno dei suoi consigli più sentiti e rivolti alla fede fa riferimento allo sport. Leggiamo: Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale, hai fatto quella bella confessione di fede in presenza, di molti testimoni.

La lotta, quindi. Come gli atleti fanno nelle proprie gare. Lo sport è la metafora della vita e se San Paolo lo ha preso da esempio è un fenomeno ed un dono da non trascurare. L’obiettivo, è stato quello di trasmettere ai partecipanti un modo essenziale di vivere lo sport, nella sana competizione, nel valorizzare tutti i componenti della squadra. Lo sport include. E compito della Caritas è anche quello di contribuire a riportarlo ai suoi veri valori".

Lo svolgimento della giornata

Hanno aderito diversi bambini, adolescenti e giovani provenienti dalle Pievanie della Diocesi. Tutto si è svolto nel rispetto delle norme anti Covid-19.

Divisi in sette squadre, a turno, si sono cimentanti con il calcio, la pallavolo, la boxe, la staffetta, il salto in lungo, la gincana, il vortex. I genitori nel frattempo, insieme ai referenti della pastorale familiare diocesana, si sono confrontanti sulla figura di San Giuseppe e dunque sul ruolo del padre nella famiglia. Dopo il pranzo al sacco, ci sono state le premiazioni dei vincitori per disciplina.

"Come Caritas -dice ancora don Edoardo Rossi- vorrei ringraziare quanti hanno collaborato per la riuscita della giornata: i miei collaboratori prima di tutto; e poi Giacomo Befani referente per la pista di atletica, la Polisportiva Dilettantistica La Fenice, il boxe club La Sfida, la Monini volley, Ezio Brevi, la CISOM sezione Alberto Clarici per l’autoambulanza, Le Aquile, per il servizio sicurezza".

Santa Messa con l’Arcivescovo

 La prima edizione di Sport testimone di carità, si è conclusa con la Santa Messa celebrata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo nella parrocchia del Sacro Cuore a Spoleto. Nell’omelia il presule, dopo aver ringraziato quanti si sono impegnati per la riuscita di questa manifestazione, ha sottolineato che sport e carità apparentemente hanno poche cose insieme.

"Ma carità -ha chiarito- significa essere qualcuno per gli altri. Lo sport insegna ad avere una disciplina, ad essere fedeli ad un progetto, trasmette la ricchezza di fare squadra e stare insieme prendendosi cura gli uni per gli altri. L’importante non è essere primi, ma essere in campo tutti insieme. Dalle regole dello sport impariamo che è necessario ad avere delle regole per la nostra vita.

Carità allora -ha concluso l’arcivescovo- non è solo l’aiuto materiale a chi è in difficoltà, ma è anche trasmissione di valori come l’accoglienza reciproca e il bene di tutti".

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La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia inaugura la ‘Casa patris corde’ https://www.lavoce.it/la-caritas-diocesana-di-spoleto-norcia-inaugura-la-casa-patris-corde/ Wed, 28 Apr 2021 10:42:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60350 'Casa patris corde'

Sabato 1 maggio alle ore 17 verrà inaugurata a Montefalco la Casa patris corde per padri separati, socialmente deboli ed economicamente in difficoltà. Era stato l’arcivescovo della Archidiocesi di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ad annunciare l’avvio di questa nuova opera della Caritas diocesana nel corso della Messa crismale lo scorso 31 marzo.

"Da qualche tempo -disse il Presule- ha avuto inizio l’Anno di San Giuseppe, indetto da Papa Francesco per presentare la figura dello sposo di Maria ed invitarci a riflettere sulla dimensione “paterna” delle nostre relazioni interpersonali, e l’Anno della famiglia Amoris lætitia, che ci richiama alla bellezza dell’amore famigliare.

Guardando alla paternità e considerando le fatiche che accompagnano la vita di tanti, insieme con la Caritas diocesana e la collaborazione della parrocchia di Montefalco, vogliamo dare un piccolo segno di vicinanza e di aiuto a quei padri che ora vivono il dolore di un amore ferito o terminato. Si tratta di una struttura polivalente che -aggiunse l'arcivescovo- oltre ad offrire la possibilità di una soluzione abitativa adeguata, può essere luogo di incontro tra genitori separati e figli, luogo di ascolto e relazioni".

Programma

Sarà lo stesso Arcivescovo ad inaugurare la casa, nel rispetto delle norme in atto per evitare il diffondersi del Covid-19: alle ore 17 monsignor Boccardo presiederà un momento di preghiera dinanzi all’altare di San Giuseppe nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo in Montefalco. Con lui ci saranno, tra gli altri, don Vito Stramaccia parroco del luogo e don Edoardo Rossi direttore della Caritas diocesana. Ha confermato la partecipazione la presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei; ci saranno, poi, il sindaco Luigi Titta e altre autorità del luogo. Al termine, intorno alle 17.30, taglio del nastro del nastro e inaugurazione ufficiale della Casa patris corde.  

La casa, situata in un edificio adiacente la chiesa parrocchiale di Montefalco, si sviluppa su due livelli. A piano terra, ci sono cucina e soggiorno; al primo, tre camere-alloggio con bagno e un salottino comune. Dopo aver tinteggiato le pareti e revisionato gli impianti, i volontari della parrocchia e della Caritas diocesana hanno provveduto a ripulirla ed arredarla. Un pittore di Montefalco, Oliviero Trombetti, ha realizzato l’immagine simbolo della casa, San Giuseppe con Gesù in braccio, ed ha donato alcune sue opere posizionate all’interno dell’abitazione.

I requisiti per accedervi

Possono presentare domanda i padri separati in possesso di alcuni requisiti, tra i quali: cittadinanza italiana, oppure di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, oppure di un Paese extra Unione Europea purché il richiedente sia regolarmente soggiornante in Italia; residenza in uno dei Comuni dell’Archidiocesi Spoleto-Norcia. Una apposita commissione della Caritas diocesana esaminerà le richieste con punteggi in base all’Isee, al numero ed età dei figli e situazione occupazionale.

La durata di permanenza e di alloggio presso la Casa patris corde ha natura temporanea e transitoria per un periodo non superiore a dodici mesi. Per ulteriori informazioni e delucidazioni sul progetto o per fissare un appuntamento scrivere a caritas@spoletonorcia.it oppure chiamare lo 0743 220485.

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'Casa patris corde'

Sabato 1 maggio alle ore 17 verrà inaugurata a Montefalco la Casa patris corde per padri separati, socialmente deboli ed economicamente in difficoltà. Era stato l’arcivescovo della Archidiocesi di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ad annunciare l’avvio di questa nuova opera della Caritas diocesana nel corso della Messa crismale lo scorso 31 marzo.

"Da qualche tempo -disse il Presule- ha avuto inizio l’Anno di San Giuseppe, indetto da Papa Francesco per presentare la figura dello sposo di Maria ed invitarci a riflettere sulla dimensione “paterna” delle nostre relazioni interpersonali, e l’Anno della famiglia Amoris lætitia, che ci richiama alla bellezza dell’amore famigliare.

Guardando alla paternità e considerando le fatiche che accompagnano la vita di tanti, insieme con la Caritas diocesana e la collaborazione della parrocchia di Montefalco, vogliamo dare un piccolo segno di vicinanza e di aiuto a quei padri che ora vivono il dolore di un amore ferito o terminato. Si tratta di una struttura polivalente che -aggiunse l'arcivescovo- oltre ad offrire la possibilità di una soluzione abitativa adeguata, può essere luogo di incontro tra genitori separati e figli, luogo di ascolto e relazioni".

Programma

Sarà lo stesso Arcivescovo ad inaugurare la casa, nel rispetto delle norme in atto per evitare il diffondersi del Covid-19: alle ore 17 monsignor Boccardo presiederà un momento di preghiera dinanzi all’altare di San Giuseppe nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo in Montefalco. Con lui ci saranno, tra gli altri, don Vito Stramaccia parroco del luogo e don Edoardo Rossi direttore della Caritas diocesana. Ha confermato la partecipazione la presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei; ci saranno, poi, il sindaco Luigi Titta e altre autorità del luogo. Al termine, intorno alle 17.30, taglio del nastro del nastro e inaugurazione ufficiale della Casa patris corde.  

La casa, situata in un edificio adiacente la chiesa parrocchiale di Montefalco, si sviluppa su due livelli. A piano terra, ci sono cucina e soggiorno; al primo, tre camere-alloggio con bagno e un salottino comune. Dopo aver tinteggiato le pareti e revisionato gli impianti, i volontari della parrocchia e della Caritas diocesana hanno provveduto a ripulirla ed arredarla. Un pittore di Montefalco, Oliviero Trombetti, ha realizzato l’immagine simbolo della casa, San Giuseppe con Gesù in braccio, ed ha donato alcune sue opere posizionate all’interno dell’abitazione.

I requisiti per accedervi

Possono presentare domanda i padri separati in possesso di alcuni requisiti, tra i quali: cittadinanza italiana, oppure di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, oppure di un Paese extra Unione Europea purché il richiedente sia regolarmente soggiornante in Italia; residenza in uno dei Comuni dell’Archidiocesi Spoleto-Norcia. Una apposita commissione della Caritas diocesana esaminerà le richieste con punteggi in base all’Isee, al numero ed età dei figli e situazione occupazionale.

La durata di permanenza e di alloggio presso la Casa patris corde ha natura temporanea e transitoria per un periodo non superiore a dodici mesi. Per ulteriori informazioni e delucidazioni sul progetto o per fissare un appuntamento scrivere a caritas@spoletonorcia.it oppure chiamare lo 0743 220485.

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Terza ed ultima annualità per il progetto Caritas ‘Job Placement’ https://www.lavoce.it/terza-ed-ultima-annualita-per-il-progetto-caritas-job-placement/ Sat, 20 Mar 2021 11:22:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59612 Magazzino

Si avvia la terza ed ultima annualità del progetto Job Placement proposto dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia con l’obiettivo di facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Si è alla ricerca di ventidue giovani inoccupati, dai 18 ai 30 trenta anni, che vogliano intraprendere un percorso di formazione per l’avvio al mondo del lavoro. È possibile presentare la candidatura, entro il 30 marzo, presso la propria parrocchia di residenza. Dopo un periodo di formazione, per alcuni dei profili selezionati è previsto un tirocinio trimestrale con indennità di rimborso pari a 650 euro mensili. Per tutto il percorso, i ragazzi avranno un referente/tutor della Caritas. La formazione è garantita da alcune figure professionali della Gi Gropu Italia, agenzia specializzata nel mercato del lavoro, nella ricerca e nella selezione del personale.

"Questo progetto -spiega il direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi- lo realizziamo grazie ai fondi della Conferenza episcopale italiana. Abbiamo sentito varie realtà imprenditoriale del territorio della nostra Diocesi che ci hanno manifestato le loro esigenze. E allora siamo alla ricerca di figure specifiche: magazziniere, tecnico alimentare, manutentore del verde, saldatore qualificato e tecnico moda e magazziniere-mulettista. Abbiamo già incontrato i referenti delle Pievanie e i sacerdoti responsabili delle Caritas di ogni zona della Diocesi per illustrare il progetto. Già sono stati segnalati alcuni giovani.

La novità per questa terza annualità del progetto Job Placement è che la candidatura deve essere fatta nella propria parrocchia e sarà poi quest’ultima ad inoltrarla alla Caritas diocesana.  Con questo progetto vogliamo mostrare ancora una volta -conclude don Edoardo- la nostra attenzione a tutti i giovani della nostra Diocesi e al mondo del lavoro".

Nelle due annualità precedenti (2019 e 2020) sono state ricevute centoventiquattro candidature: quarantadue persone sopra i trentacinque anni e cinquantanove sotto. Sono stati individuati ventuno profili e venticinque riserve.

Tre risorse orientate e formate hanno, poi, abbandonato il percorso prima dell’attivazione del tirocinio. Alla data di conclusione del progetto, causa il sopraggiungere della pandemia da Covid-19, sono stati attivati solo quattordici tirocini, di cui: due interrotti, tre terminati con il mancato inserimento della risorsa presso l’azienda ospitante, otto tirocini conclusi con successo occupazionale. Comunque la Caritas nel 2020 non ha abbandonato il sostegno ai giovani inoccupati per i quali non si è attivato il tirocinio a causa del virus.

Grazie ad un fondo diocesano appositamente costituito si è dato sostegno ad attività e singoli attraverso l’attivazione di percorsi formativi (corso di cucina, corso per parrucchieri, corso per animatori); sono stati dati incarichi per prestazione occasionale a giovani individuati grazie alla collaborazione con la Pastorale giovanile e vocazionale diocesana; sono stati pagati corsi per patenti di guida B (automobile) e C (camion e trasporto persone sopra le nove unità) con abilitazione alla patente CQC (per trasporto merci); si è dato sostegno a giovani studenti attraverso il pagamento delle iscrizioni annuali presso le facoltà universitarie e delle rette scolastiche (convitto).

Per maggiori informazioni 0743 220485 / 3534058960 - caritaspolavoro@gmail.com.

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Magazzino

Si avvia la terza ed ultima annualità del progetto Job Placement proposto dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia con l’obiettivo di facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Si è alla ricerca di ventidue giovani inoccupati, dai 18 ai 30 trenta anni, che vogliano intraprendere un percorso di formazione per l’avvio al mondo del lavoro. È possibile presentare la candidatura, entro il 30 marzo, presso la propria parrocchia di residenza. Dopo un periodo di formazione, per alcuni dei profili selezionati è previsto un tirocinio trimestrale con indennità di rimborso pari a 650 euro mensili. Per tutto il percorso, i ragazzi avranno un referente/tutor della Caritas. La formazione è garantita da alcune figure professionali della Gi Gropu Italia, agenzia specializzata nel mercato del lavoro, nella ricerca e nella selezione del personale.

"Questo progetto -spiega il direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi- lo realizziamo grazie ai fondi della Conferenza episcopale italiana. Abbiamo sentito varie realtà imprenditoriale del territorio della nostra Diocesi che ci hanno manifestato le loro esigenze. E allora siamo alla ricerca di figure specifiche: magazziniere, tecnico alimentare, manutentore del verde, saldatore qualificato e tecnico moda e magazziniere-mulettista. Abbiamo già incontrato i referenti delle Pievanie e i sacerdoti responsabili delle Caritas di ogni zona della Diocesi per illustrare il progetto. Già sono stati segnalati alcuni giovani.

La novità per questa terza annualità del progetto Job Placement è che la candidatura deve essere fatta nella propria parrocchia e sarà poi quest’ultima ad inoltrarla alla Caritas diocesana.  Con questo progetto vogliamo mostrare ancora una volta -conclude don Edoardo- la nostra attenzione a tutti i giovani della nostra Diocesi e al mondo del lavoro".

Nelle due annualità precedenti (2019 e 2020) sono state ricevute centoventiquattro candidature: quarantadue persone sopra i trentacinque anni e cinquantanove sotto. Sono stati individuati ventuno profili e venticinque riserve.

Tre risorse orientate e formate hanno, poi, abbandonato il percorso prima dell’attivazione del tirocinio. Alla data di conclusione del progetto, causa il sopraggiungere della pandemia da Covid-19, sono stati attivati solo quattordici tirocini, di cui: due interrotti, tre terminati con il mancato inserimento della risorsa presso l’azienda ospitante, otto tirocini conclusi con successo occupazionale. Comunque la Caritas nel 2020 non ha abbandonato il sostegno ai giovani inoccupati per i quali non si è attivato il tirocinio a causa del virus.

Grazie ad un fondo diocesano appositamente costituito si è dato sostegno ad attività e singoli attraverso l’attivazione di percorsi formativi (corso di cucina, corso per parrucchieri, corso per animatori); sono stati dati incarichi per prestazione occasionale a giovani individuati grazie alla collaborazione con la Pastorale giovanile e vocazionale diocesana; sono stati pagati corsi per patenti di guida B (automobile) e C (camion e trasporto persone sopra le nove unità) con abilitazione alla patente CQC (per trasporto merci); si è dato sostegno a giovani studenti attraverso il pagamento delle iscrizioni annuali presso le facoltà universitarie e delle rette scolastiche (convitto).

Per maggiori informazioni 0743 220485 / 3534058960 - caritaspolavoro@gmail.com.

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