Calendimaggio Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/calendimaggio/ Settimanale di informazione regionale Sun, 08 May 2022 16:26:52 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Calendimaggio Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/calendimaggio/ 32 32 La Parte de sopra ha vinto il Calendimaggio, la storica sfida assisana (le immagini) https://www.lavoce.it/la-parte-de-sopra-ha-vinto-il-calendimaggio-la-storica-sfida-assisana-le-immagini/ Sun, 08 May 2022 12:27:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66563

La Nobilissima Parte de sopra ha vinto il Calendimaggio di Assisi 2022 aggiudicandosi due voti su tre della Giuria: le preferenza della professoressa Maria Cristina La Rocca per il settore storico e del regista Giacomo Battiato per lo spettacolo, mentre la Magnifica Parte de Sotto si è aggiudicata la preferenza del Maestro Roberto Maggio per il settore musicale. Il verdetto della giuria, con il Maestro de Campo che ha estratto il fazzoletto blu, è arrivato in piena notte, poco dopo le 4.30, in una piazza del Comune gremita di partaioli rossi e blu.

Alcune immagini delle giornate

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Festa dopo due anni di pandemia

Ad Assisi per quattro giorni, dal 4 al 7 maggio, la Parte de sotto e la Parte de sopra, sono tornate e sfidarsi dopo due anni di stop a causa della pandemia. Le giornate di sfida e di festa sono state precedute, a cominciare dal 21 aprile, dall'apertura della Taverna nella Sala delle volte, la premiazione della ventisettesima edizione del Premio “Carlo Lampone” per gli studenti delle scuole assisane, dalla gara di selezione tra i Balestrieri delle Parti, la presentazione della giuria e  la presentazione delle dieci Madonne Primavera con l’omaggio canoro dei “Cantori di Assisi; lo Spettacolo della “Compagnia Balestrieri di Assisi” e lo spettacolo del “Gruppo Sbandieratori di Assisi”, e dalle  scene aperte in costume nei vicoli di Parte de Sotto e Parte de Sopra. [gallery columns="4" td_select_gallery_slide="slide" ids="66574,66580,66602,66606,66605,66604,66603,66600,66593,66599,66598,66596"]  

l primo “Calendimaggio dei piccoli”

Il programma del Calendimaggio “vero e proprio” è iniziato il 4 maggio con la benedizione dei vessilli, il suono della Campana delle Laudi, la consegna delle Chiavi da parte del sindaco al Maestro de Campo che per i successivi 4 giorni ha avuto simbolicamente il potere sulla città seguita, l’esecuzione dell’Inno del Coprifuoco, la restituzione del Palio, l’investitura dei giurati e la lettura dei bandi di sfida. A sera, nei quartieri della Nobilissima, le rievocazioni di vita medioevale. Giovedì 5 è stato il giorno di “Madonna Primavera”, con la sfida tra gli atleti di Parte de Sopra e Parte de Sotto per assegnare a una delle cinque ragazze della propria parte il titolo di regina della festa assegnato a Monna Letizia Marchesi della Nobilissima Parte de Sopra. Venerdì 6 è stato il giorno de “Lo Spettacolo”, organizzato dall’Ente Calendimaggio con gli Sbandieratori di Assisi, i cortei della sera con gli spettacolari giochi di fuoco. Nella stessa giornata la sfida del “Calendimaggio dei Piccoli” vinto dalla Nobilissima Parte de Sopra. I bambini fino a 12 anni, di Parte de Sopra e Parte de Sotto, sono sfilati in due mini-cortei e si sono sfidati nella corsa delle tregge la corsa con i sacchi e il tiro alla fune. Infine, sabato 7 maggio è stato il giorno della sfida, con i due cortei storici e la sfida canora tra la Nobilissima Parte de Sopra e la Magnifica Parte de Sotto. L’albo d’oro della Festa di Assisi, al netto di due non assegnazioni e un ex aequo, conta ora 34 vittorie per la Nobilissima Parte de Sopra, che si è aggiudicata le ultime tre edizioni della Festa. Ferma a 30 la Magnifica Parte de Sotto. (Le dirette dell'edizione 2022 sul sito del Calendimeggio)]]>

La Nobilissima Parte de sopra ha vinto il Calendimaggio di Assisi 2022 aggiudicandosi due voti su tre della Giuria: le preferenza della professoressa Maria Cristina La Rocca per il settore storico e del regista Giacomo Battiato per lo spettacolo, mentre la Magnifica Parte de Sotto si è aggiudicata la preferenza del Maestro Roberto Maggio per il settore musicale. Il verdetto della giuria, con il Maestro de Campo che ha estratto il fazzoletto blu, è arrivato in piena notte, poco dopo le 4.30, in una piazza del Comune gremita di partaioli rossi e blu.

Alcune immagini delle giornate

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Festa dopo due anni di pandemia

Ad Assisi per quattro giorni, dal 4 al 7 maggio, la Parte de sotto e la Parte de sopra, sono tornate e sfidarsi dopo due anni di stop a causa della pandemia. Le giornate di sfida e di festa sono state precedute, a cominciare dal 21 aprile, dall'apertura della Taverna nella Sala delle volte, la premiazione della ventisettesima edizione del Premio “Carlo Lampone” per gli studenti delle scuole assisane, dalla gara di selezione tra i Balestrieri delle Parti, la presentazione della giuria e  la presentazione delle dieci Madonne Primavera con l’omaggio canoro dei “Cantori di Assisi; lo Spettacolo della “Compagnia Balestrieri di Assisi” e lo spettacolo del “Gruppo Sbandieratori di Assisi”, e dalle  scene aperte in costume nei vicoli di Parte de Sotto e Parte de Sopra. [gallery columns="4" td_select_gallery_slide="slide" ids="66574,66580,66602,66606,66605,66604,66603,66600,66593,66599,66598,66596"]  

l primo “Calendimaggio dei piccoli”

Il programma del Calendimaggio “vero e proprio” è iniziato il 4 maggio con la benedizione dei vessilli, il suono della Campana delle Laudi, la consegna delle Chiavi da parte del sindaco al Maestro de Campo che per i successivi 4 giorni ha avuto simbolicamente il potere sulla città seguita, l’esecuzione dell’Inno del Coprifuoco, la restituzione del Palio, l’investitura dei giurati e la lettura dei bandi di sfida. A sera, nei quartieri della Nobilissima, le rievocazioni di vita medioevale. Giovedì 5 è stato il giorno di “Madonna Primavera”, con la sfida tra gli atleti di Parte de Sopra e Parte de Sotto per assegnare a una delle cinque ragazze della propria parte il titolo di regina della festa assegnato a Monna Letizia Marchesi della Nobilissima Parte de Sopra. Venerdì 6 è stato il giorno de “Lo Spettacolo”, organizzato dall’Ente Calendimaggio con gli Sbandieratori di Assisi, i cortei della sera con gli spettacolari giochi di fuoco. Nella stessa giornata la sfida del “Calendimaggio dei Piccoli” vinto dalla Nobilissima Parte de Sopra. I bambini fino a 12 anni, di Parte de Sopra e Parte de Sotto, sono sfilati in due mini-cortei e si sono sfidati nella corsa delle tregge la corsa con i sacchi e il tiro alla fune. Infine, sabato 7 maggio è stato il giorno della sfida, con i due cortei storici e la sfida canora tra la Nobilissima Parte de Sopra e la Magnifica Parte de Sotto. L’albo d’oro della Festa di Assisi, al netto di due non assegnazioni e un ex aequo, conta ora 34 vittorie per la Nobilissima Parte de Sopra, che si è aggiudicata le ultime tre edizioni della Festa. Ferma a 30 la Magnifica Parte de Sotto. (Le dirette dell'edizione 2022 sul sito del Calendimeggio)]]>
Calendimaggio: le Parti faranno la loro parte https://www.lavoce.it/calendimaggio-le-parti-faranno-la-loro-parte/ Tue, 23 Apr 2013 10:25:24 +0000 https://www.lavoce.it/?p=16332 Una passata edizione del Calendimaggio
Una passata edizione del Calendimaggio

Parte de Sopra e Parte de Sotto hanno da tempo avviato un vivace confronto che si va manifestando sempre più competitivo. L’eco dei tamburi avvolge le mura di Assisi. Lo stridore di strumenti artigianali invade strade e vicoli dove si diffondono armonie e parole concitate. Un vociare frammisto a pause di silenzio esce dai più appartati “laboratori”.

È tempo di prove generali mentre si dipanano iniziative preparatorie: serenate, spettacoli di sbandieratori, esibizioni di balestrieri, premiazione di concorsi, presentazione di giovani donzelle ognuna delle quali potrebbe essere destinata a diventare regina della festa; ed inoltre cene propiziatorie e la proclamazione dei giurati chiamati a dare il verdetto finale. I tre giorni culminanti prefissati come da programma da giovedì 2 a sabato 4 maggio – valorizzati dalle interpretazioni boccaccesche del gruppo fiorentino “La Caldana” di Borgo San Lorenzo – saranno animati da cortei, ricostruzioni storiche e rappresentazioni di vita medievale, gare, bandi di sfida fino alla contesa canora tra i rispettivi cori delle due Parti.

In questi termini si è espressa Rita Pennacchi, presidente magistrato dell’ente Calendimaggio al termine – come lei stessa precisa – di un complesso mandato: “Eccoci anche quest’anno a celebrare la primavera, a riproporre il Calendimaggio con quell’amore e quella passione che ci tengono uniti alla nostra città, unica come la festa. Esprimo gratitudine verso quanti hanno permesso in questi tre anni la realizzazione del Calendimaggio garantendone il normale svolgimento nei modi consoni ad una eccellente qualità che consente l’inserimento della manifestazione tra gli eventi folclorici-culturali più significativi a livello nazionale, manifestazione candidata a bene immateriale dell’Unesco”.

In un contesto generale che velocemente cambia, può il Calendimaggio restare immune da mutamenti? Risponde la stessa Pennacchi: “Si tratta di una festa dalle molteplici sfaccettature destinata ad essere riletta sia nella sua organizzazione sia nei suoi dettami statutari”.

Lasciamo ora la parola ai più diretti responsabili delle Parti. Così ha rimarcato Valeria Pecetta, priore di Parte de Sopra: “I partaioli si stanno impegnando con la caparbia volontà di vincere per la terza volta raggiungendo un ambitissimo traguardo. Lavoriamo in un clima di piena sintonia e collaborazione”. Replica Massimiliano Della Vedova, priore di Parte de Sotto: “La Parte si è messa in movimento con ritardo, basta considerare che il nuovo Consiglio si è ufficialmente insediato il 15 gennaio scorso. Stiamo recuperando tempo con un fervore maggiore rispetto al passato. Non siamo arrendevoli ma agguerriti per riportare il Palio a Parte de Sotto”.

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Il Calendimaggio si farà https://www.lavoce.it/il-calendimaggio-si-fara/ Fri, 27 Apr 2012 08:18:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=10307 “Passata è la tempesta”: così suggerirebbe il Leopardi in merito al Calendimaggio 2012. Passata (almeno finora) dopo incontri, riunioni ed assemblee di Parte de Sopra e di Parte de Sotto; in virtù di pazienti mediazioni, inviti e considerazioni. Ecco quanto ci ha dichiarato la presidente dell’ente, Rita Pennacchi.

 

Che aria tira?

“Credo che l’atmosfera che si respira, appena l’aria intiepidisce per l’arrivo della primavera, è la stessa che si avverte per l’arrivo del Calendimaggio, con attesa e sorpresa per un avvenimento sempre uguale e al contempo diverso. Le rose sbocciano a maggio ogni anno e noi le guardiamo e ammiriamo ogni anno”.

Ente e Parti stanno manifestando il consueto attivismo?

“È palese per chi faccia una passeggiata per il centro storico di Assisi l’attivismo delle Parti, che con zelo e grande capacità stanno allestendo il necessario per la festa. Per quanto riguarda l’Ente, il giudizio non spetta a me poiché sarebbe di parte”.

Quale è il suo personale umore?

“Da ogni esperienza della vita vengono arricchimenti ed insegnamenti, ed è con questo ‘umore’ che ho sempre accolto ogni prova, compresa l’avventura del Calendimaggio”.

Chi ha contribuito alla riconciliazione?

“Accordi e disaccordi, controversie e riconciliazioni sono il pane quotidiano della festa. Sono la sua forma di vitalità, e a turno tutti i componenti del dibattito sono al contempo forieri di polemica e di ipotesi di intesa”.

Risulta che Parte de Sopra fosse disponibile per la festa anche in forma solitaria.

“Tante ipotesi sono state fatte, ma la conclusione è che il programma sarà svolto come da protocollo, con attiva partecipazione di entrambe le Parti”.

Quali novità per questa edizione?

“L’edizione 2012 ricalca la tradizione; il programma è anche consultabile sul sito rinnovato del Calendimaggio”.

La contesa canora del sabato notte non dovrebbe precedere i cortei?

“In merito a tale domanda credo di non potermi esprimere, dato che dovrei darla esclusivamente come cittadino-spettatore, poiché la decisione spetta alla Commissione festa di cui non faccio parte per statuto”.

Un cenno alle prioritarie esigenze della manifestazione…

“Si potrebbe aprire una profonda discussione che dovrebbe partire da una tranquilla riflessione sullo Statuto, considerato che la festa così concepita è espressione dello Statuto stesso”.

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La Visita “sorprende” S. Pietro https://www.lavoce.it/la-visita-sorprende-s-pietro/ Thu, 03 Mar 2011 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=9183 Terminata la visita pastorale di mons. Sorrentino alla comunità parrocchiale di S. Pietro, dalle parole di don Cipriano Carini, parroco, apprendiamo che l’occasione è stata accolta come una novità assoluta da quasi tutti i parrocchiani: quanti avevano vissuto un’esperienza simile la pensavano come una pratica burocratica (con revisione di registri, ambienti sacri, indumenti liturgici…); gli altri ne ignoravano il senso stesso. Come ci si è preparati all’evento? “La preparazione è stata duplice: per coloro che frequentano le celebrazioni si sono moltiplicati gli inviti, i pannelli informativi, i dépliant distribuiti nei punti di ritrovo dei parrocchiani. Per coloro che abitualmente non frequentano la chiesa, ma sono inseriti nell’ambiente di questa città, si è cercato di toccare le attività che vi si svolgono e che hanno una relazione con la religione; per questo si sono invitati gestori di alberghi e agriturismi, i commercianti di vario tipo, gli animatori di vari comitati di portata più laica (il comitato Le Campanelle, il comitato S. Pietro, l’Accademia di arti antiche Resonars, gli Amici della montagna). Quali i momenti particolarmente sentiti? “Senza dubbio le celebrazioni apertura e di chiusura della visita; il passaggio del Vescovo nelle nove comunità religiose presenti in parrocchia (momenti emozionanti sono stati quelli vissuti presso gli istituti per pluriminorati ‘Casoria’ e ‘Serafico’, dove vivono le suore Elisabettine Bige); l’incontro dei vari rappresentanti delle comunità religiose presso le Clarisse Colettine, come anche con la comunità della Pro Civitate Christiana. Rimarranno anche i ricordi dell’incontro con le famiglie presso S. Fortunato e il pomeriggio di preghiera e di adorazione eucaristica vissuto nella chiesa abbaziale”. Quali le attese future? “In primo luogo, la crescita d’interesse per la Parola di Dio da parte di tutti. Inoltre, la costituzione di gruppi di ‘Famiglie per il Vangelo’, poiché è palese che, pur essendo tutti battezzati, non vi è adesione forte al Cristo da parte della maggioranza degli abitanti di Assisi; occorre costituire dei ‘focolari’ che evangelizzino di nuovo la nostra città. La diminuzione di sacerdoti ci spinge poi a formare e responsabilizzare i laici, le famiglie. Infine, la maggiore incisività della chiesa monastica e parrocchiale di S. Pietro, come punto di riferimento per la vita liturgica e lo studio della Bibbia”. Il Vescovo ha incontrato i rappresentanti del Calendimaggio. C’è festa se Dio è con noiGiovedì 24 febbraio, alle ore 21, nella sala della Conciliazione del palazzo municipale di Assisi, l’arcivescovo Domenico Sorrentino ha incontrato i rappresentanti del Calendimaggio per aggiungere un momento particolarmente significativo al denso programma della visita pastorale, iniziata da circa un mese con il vicariato foraneo di Assisi. Il presidente Antonio Frascarelli ha rivolto al Vescovo un caloroso indirizzo di saluto citando lo scritto del presule Complici dello Spirito dedicato per la prima volta alla figura spesso dimenticata del vescovo Guido, colui che accolse Francesco nudo nel grembo materno della Chiesa, iniziando un rapporto con la città che dura saldo fino ai nostri giorni per offrire a tutti l’opportunità di un percorso di vita cristiana. Gli hanno fatto eco i due priori maggiori, che hanno ringraziato il Vescovo per l’attenzione dedicata al Calendimaggio, che inizia con la “benedizione dei vessilli” e si conclude con un solenne Te Deum di ringraziamento: due momenti all’interno dei quali si snoda il programma della festa, espressione di corale creatività che ne fanno un fatto artistico e sociale di grande spessore, che merita anche per futuro un rapporto ravvicinato e costante con il vescovo della città. Visibilmente commosso dalla manifestazione di sincero affetto a lui tributata nella circostanza, mons. Sorrentino ha rivolto agli intervenuti il suo ammaestramento denso di pastorale sollecitudine, definendosi “padre comune che gode della competizione”, auspicando che essa mantenga “garbo e stile” a dimostrazione della “profonda armonia che deve esistere tra l’umano veramente tale e l’elemento religioso” per configurare quella impegnativa identità che rende Assisi unica nella storia e nel mondo. Citando il primo miracolo di Gesù (le nozze di Cana – Gv 2,1-11) il Vescovo ha sottolineato come il fatto sia avvenuto nell’ambito di una festa che, per essere tale, deve essere consapevole della presenza di Dio, sempre, senza la quale è inevitabile la tristezza senza speranza. Per questo, ricambiando i doni artistici ricevuti dalle due Parti, il Vescovo ha donato loro una riproduzione di un affresco attribuito al Sermei che si trova nel suo studio: rappresenta una mirabile fusione dell’elemento umano (la maternità di Maria) e della trascendenza del divino (il Bambino Gesù), dinnanzi alla quale figura rapito in estasi frate Francesco. Ha auspicato che costituisca un monito per ricordare sempre di essere fratelli che “anche quando litigano, si vogliono bene”. L’incontro si è concluso con le parole del sindaco Claudio Ricci che ha espresso gratitudine per la visita pastorale in atto, “fonte non soltanto di parole, ma anche di sollecito ascolto”, e per l’attenzione dedicata al Calendimaggio, all’interno del quale “non si recita”, ma si è a configurare un raro esempio di “cultura vivente” che merita di essere incluso nel Patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, presso il quale è stata avviata la procedura necessaria ad ottenere il prestigioso riconoscimento. Elena Lovascio – Pio de Giuli

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In memoria di un sanpietrino doc https://www.lavoce.it/in-memoria-di-un-sanpietrino-doc/ Thu, 08 Jul 2010 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=8599 Va giudicato estremamente meritorio il recupero della Festa delle campanelle, sospesa nel 2004: tipica festa rionale estesa all’intera parrocchia di S. Pietro; festa religiosa arricchita da un’impronta spirituale. Colui che batteva la campanella sonante sulla campanella di una ragazza, frantumandola, lasciava intendere la tendenziale preferenza per la stessa. Si deve a Mario Tosolini la riproposizione di detta festa organizzata insieme al Comitato di S. Pietro ad esclusivo ricordo del “sanpietrino doc”, così definito Marcello Rossi, prematuramente deceduto. Sabato 27 giugno, presso i sotterranei dell’abbazia di San Pietro, si è svolta la commemorazione di Marcello, mio compagno di studi dalle medie all’università. Stretto è rimasto sempre il nostro rapporto, cementato da un’intensa passione letteraria e da svago. Per non cadere nella “retorica mortuaria”, ho ritenuto evidenziare dell’amico difetti e debolezze, pregi e virtù: spirito inquieto e ribelle, impaziente con punte talvolta di intolleranza, ma d’altro canto generoso, sincero, cristiano convinto, cresciuto nel circolo di dom Pietro Minni; Marcello dotato di intelligenza brillante e di una cultura accumulata nei ritagli di tempo, che gli ha consentito di elaborare originali testi teatrali del Calendimaggio, di cui è stato protagonista anche nelle vesti di attore e regista. Quando poteva condurre una vita più serena il male lo ha aggredito. Assistito dal fratello Gianni, dagli amici intimi, in particolare da Gabriella Rossi, si è spento, sfinito da progressive sofferenze, presso la casa di riposo “Andrea Rossi”. Bene ha fatto Arcangelo Papi a rimarcare l’approccio dialettico e in alcuni casi difficoltoso con Marcello, portato per carattere ad “interiorizzare”. Arcangelo si è soffermato tra l’altro sull’habitat naturale di Marcello, maturatosi nel contesto antropologico di borgo S. Pietro, sulla vocazione artistica, sul rigore della scrittura. La commemorazione ha coinvolto il sindaco Claudio Ricci, il magistrato-presidente dell’ente Calendimaggio Salvatore Ascani, l’abate di S. Pietro dom Cipriano Carini, presente tra il pubblico il priore de Parte de Sopra Delfo Berretti. Dedicata all’immagine di Marcello una mostra allestita con gigantografie tratte dai sapienti scatti di Gianni Berti; proiettati anche microfilmati realizzati e assemblati da Emanuele Juston su personaggi caratteristici di borgo S. Pietro. Opportuna e significativa la rappresentazione teatrale costruita sui testi di Marcello, intercalata dai canti del coro di Parte de Sotto diretto da Gabriella Rossi. La festa si è protratta con semplicità nel giorno seguente domenica 27: la messa nella chiesa abbaziale di S. Pietro, la processione, il concerto eseguito dal coro della stessa chiesa con l’accompagnamento del nuovo organo appena inaugurato, e destinato ad emettere i primi suoni grazie all’abilità del maestro Felice Pericoli. A seguire il repertorio musicale della banda di Rivotorto e di un eclettico complesso.

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Bella festa! Quasi a pari merito https://www.lavoce.it/bella-festa-quasi-a-pari-merito/ Thu, 14 May 2009 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=7541 Calendimaggio 2009: ha vinto parte de Sotto per due a uno. Il Palio è stato conquistato grazie al voto favorevole del maestro di coro Cristian Gentilini e del regista-sceneggiatore Stefano Reali. Parte de Sopra è stata premiata dalla storica medievista Ilaria Taddei, docente presso l’Università di Grenoble II. Ma troppo semplicistico sembra annunciare il punteggio senza almeno una rapida analisi delle schede di giudizio. Il maestro Gentilini, pur riconoscendo la validità del coro di parte de Sopra, ‘sostanzialmente’ ha rimarcato l’inserimento nel brano di sfida di un ‘ritornello’ non scritto. Il regista Reali si è espresso con un voto articolato: più positivo per i cortei di parte de Sotto e al contempo più positivo per le scene di parte de Sopra, apprezzate nei molteplici elementi. Un voto disgiunto, anche se complessivamente favorevole alla parte de Sotto. La storica Taddei ha preferito tanto i cortei quanto le scene di parte de Sopra, compilando una dettagliata scheda. La festa si è svolta secondo programma. La rappresentanza araldica, finalmente concretizzata, è entrata nella piazza del Comune uscendo dal palazzo del Capitano del popolo: l’alfiere porta-gonfalone Federico Alessandretti, scortato dai due armati Sandro e Giampaolo Famiani, era seguito dal magistrato Salvatore Ascani e ancora dietro i tre notabili Cesare Borrini, Mimmo Mariani, Lanfranco Pecetta. Le chiavi della città sono state simbolicamente consegnate al maestro di campo Giuseppe Marini dall’assessore Leonardo Paoletti, mentre il sindaco Claudio Ricci, vestito da dignitario, ha preso posto nel palco centrale superbamente addobbato come la corona dei palazzi. Splendido il gonfalone, splendidi i costumi sapientemente studiati e realizzati. Parte de Sopra si è aggiudicata, vincendo i giochi medievali, la Madonna Primavera: Anne Claire Della Porta, abbinata all’arciere Fabio Brunelli (Fabio del Tescio). Meritano un elogio particolare i cuochi della Taverna delle Volte, che hanno prestato un eccellente servizio per ben 15 giorni. L’ente e le Parti, che per l’organizzazione generale hanno trovato il supporto di collaboratori e volontari, possono dichiarare la loro soddisfazione, nella consapevolezza di problematiche ancora aperte, alcune facilmente risolvibili come il rispetto degli orari e l’eliminazione dei ‘tempi morti’. Non mancherà occasione per approfondire l’argomento. Il priore Delfo Berretti (Sotto) ha il diritto di festeggiare, il priore Maurizio Della Porta (Sopra) deve preparare la riscossa senza la minima frustrazione.

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Secoli bui? No, pieni di luce https://www.lavoce.it/secoli-bui-no-pieni-di-luce/ Thu, 06 Nov 2008 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=7086 Pienamente riuscita, più che affollata, la manifestazione svoltasi domenica 26 ottobre per l’inaugurazione del Parco medievale della Rocca maggiore, organizzata dall’Amministrazione comunale di Assisi, dal consorzio AssisiSì, dall’ente Calendimaggio: Rocca maggiore la cui sagoma, illuminata dalle fiaccole, si stagliava nel buio della notte. Ecco quanto ci ha riferito il magistrato dell’Ente Salvatore Ascani. Ritiene la Rocca maggiore idonea ad un Parco medievale? ‘Da sempre il Calendimaggio ha guardato al famoso castello come ad un luogo ove poter realizzare un museo medievale. Infatti negli anni ’90, in occasione del centenario della nascita di Federico II, furono organizzate le giornate federiciane denominate ‘Castelli in aria”. Cosa significa Parco medievale? ‘È un modo di dire per indicare come quel luogo rappresenti la testimonianza di un periodo storico nel quale ritrovare uno stile di vita, utile dal punto di vista didattico e culturale’. Esiste una distinzione tra Parco medievale e Museo del Calendimaggio? ‘Di fatto non esiste alcuna differenza perché il periodo storico nel quale si colloca il Calendimaggio (XII-XIII secolo) corrisponde al pieno Medioevo e tutte le iniziative si ricollegano alla ricostruzione scenica, teatrale, costumistica… di detta fase storica’. Come magistrato dell’ente quale giudizio esprime in merito agli allestimenti curati dal Calendimaggio? ‘Non vi è dubbio che gli allestimenti realizzati all’interno delle sale del Cassero, del Mastio e delle cosiddette prigioni, rappresentino un notevole successo, e non solo sono soddisfatto ma fiero del risultato ottenuto’.Quali accorgimenti tecnici e strutturali ritiene ancora necessari per la fruibilità del castello? ‘Le opere intraprese rappresentano una prima tranche del progetto complessivo. Successivamente, quando i lavori dell’intero complesso albornoziano saranno terminati nella zona nord, si procederà al completamento del progetto. Il sindaco Claudio Ricci, in occasione dell’inaugurazione, ha ufficialmente comunicato che è intenzione dell’Amministrazione comunale realizzare un ascensore per l’accesso alla Rocca maggiore con un collegamento dall’area Cave della circonvallazione nord nella quale è previsto altro parcheggio’.

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Calendimaggio: il verdetto https://www.lavoce.it/calendimaggio-il-verdetto/ Thu, 15 May 2008 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=6671 Alle 2.30, nel corso della notte tra sabato 10 e domenica 11 maggio, il maestro di campo Giuseppe Marini ha annunciato l’assegnazione del Palio di Calendimaggio alla Magnifica parte de Sotto. I giurati si sono espressi con un verdetto unanime: tre a zero a favore di detta parte. Sintetico il giudizio di Carlo Rambaldi, autore di sofisticate e suggestive invenzioni e creazioni cinematografiche; molto circostanziato tanto il parere espresso da Francesco Facchin, musicologo e direttore di coro esperto e versatile, quanto la valutazione dell’eminente storico Andrè Vauchez. Il verdetto è stato salutato con entusiastico gaudio dai vincitori. La piazza del Comune si è celermente divisa: davanti al palazzo del Capitano del popolo, Parte de Sotto in festa con il Palio conquistato; intorno alla fontana la Nobilissima parte de Sopra intenta in commenti e riflessioni. Consolazione: l’aggiudicazione di Madonna Primavera grazie alla vittoria di due giochi medievali su tre (corsa delle tregge e tiro alla fune). Donata Marcelli, applaudita da tutta la folla, ha ricevuto la rosa di maggio, sorridente ed emozionata accanto all’arciere cui risultava abbinata, Fabio del Tescio, omaggiato lui stesso dal trofeo dedicato a Massimiliano Erzetti. Parte de Sopra ha così acquisito per il prossimo anno il diritto di priorità nella rappresentazione delle ‘scene’. Entrambe le parti hanno confermato impegno e creatività. Secondo quanto riferitoci dai rispettivi priori Maurizio Della Porta e Delfo Berretti, vari ‘dissenzienti’ dell’una e dell’altra Parte nei giorni a ridosso della manifestazione sono rientrati nei ranghi offrendo il loro contributo. Degno di nota è il lavoro svolto dall’ente diretto dal presidente-magistrato Salvatore Ascani, che con i suoi collaboratori ha dovuto risolvere molteplici problemi, alcuni solo apparentemente secondari. Si consideri che l’ente si è accollato l’onere di gestire direttamente presso la sala delle Volte (dallo spazio ridotto per lavori in corso) la taverna ‘comune’ alle due parti. L’edizione 2008 si è peraltro arricchita di un evento significativo sotto il profilo religioso e civile: il gemellaggio tra Assisi e Santiago de Compostela. Giovedì 8 maggio il sindaco Xosè A. Sanchez Bugallo, accompagnato da una delegazione, è stato accolto presso la sala della Conciliazione dal sindaco Claudio Ricci, presenti il vescovo mons. Domenico Sorrentino, amministratori ed altre rappresentanze; cerimonia contraddistinta nel pomeriggio dallo scambio delle bandiere in piazza del Comune al cospetto di partaioli e turisti.

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Calendimaggio, formula vincente https://www.lavoce.it/calendimaggio-formula-vincente/ Thu, 08 Mar 2007 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5734 A rieccolo! Chi? Salvatore Ascani ha assunto ancora una volta la carica di presidente dell’ente Calendimaggio dal 1’gennaio su nomina dei consigli riuniti di Parte de sopra e Parte de sotto. Quale motivo lo ha indotto ad accettare di nuovo la presidenza dell’ente Calendimaggio? ‘L’amore per tale meravigliosa manifestazione e, senza falsi pudori, il fatto che, dopo aver presieduto l’ente per sette primavere, ho sentito gratificante essere ‘richiamato alle armi”. Come spiega che soltanto qualche presidente è riuscito a terminare il suo mandato? ‘La domanda andrebbe rivolta ai tanti dimissionari o dimissionati. Per quanto mi riguarda, forse mi ha giovato il fatto di essere stato a lungo rappresentante del Comune in seno all’ente, inoltre il fatto di aver esercitato per molto tempo una militanza politico-amministrativa’. Quali suggerimenti può trarre dalla passata esperienza? ‘Prezioso il contatto con i giurati per tante edizioni. Folco Quilici raccomandava di mantenere la festa nella formula della sfida fra le Parti perché testimoniava l’autenticità della manifestazione, ed io aggiungo anche la sua continuità’. Come è attualmente strutturato l’Ente? ‘L’ente attuale rispetta ancora per l’anno in corso il ‘vecchio’ statuto, ma nel procedere alla nomina dei quattro collaboratori il sottoscritto ha voluto anticipare, in parte, anche il ‘nuovo’ statuto, con la nomina di due funzionari del Comune nelle persone di Rino Ciavaglia e Gianfranco Chiappini, confermando Lidia Lazzari e Lucia Fiumi. Completano poi l’ente i due priori, i due gran cancellari e due rappresentanti, uno per Parte, oltre a due assessori del Comune che ora sono Leonardo Paoletti e Franco Brunozzi’. Ritiene il nuovo statuto conforme alle esigenze della festa? ‘Dopo tanti anni e vari fallimenti, senza dubbio migliorativo. L’innovazione più significativa consiste nel coinvolgimento del Comune, con la previsione che la presidenza dell’ente verrà assunta direttamente dal sindaco della città, il quale per lo svolgimento delle attività procederà alla nomina di un suo delegato: il Magistrato del Calendimaggio. Di fatto rappresento l’ultimo presidente nominato dai Consigli riuniti’. Quali preoccupazioni avverte come più pressanti? ‘Quelle afferenti alle strutture: le taverne, le sedi delle Parti, la costruzione del capannone in località Palazzo per la raccolta e conservazione dei materiali e delle attrezzature delle Parti. Terminati i lavori del post-terremoto, l’Amministrazione comunale potrà operare con maggiore disponibilità di spazi. Mi sembra di poter dire che siamo sulla buona strada’.

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Una fioritura di devozione https://www.lavoce.it/una-fioritura-di-devozione/ Thu, 11 May 2006 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5142 Dai tempi antichi questa è l’epoca delle feste di primavera. L’attuale culto rivolto alla Madre di Dio nacque nel ‘700. Un’occasione per meditare i misteri della fedeMaggio è un mese dedicato a Maria, durante il quale si sviluppano iniziative di devozione nei santuari mariani, nelle parrocchie e nelle comunità religiose. Se ci domandiamo perché proprio maggio, troviamo che in realtà anche ottobre è considerato un mese mariano (mese del rosario) e, meno noto, ma anche settembre, dedicato in modo particolare alla Madonna addolorata. Le motivazioni si perdono nel passato e sono di diversa natura, sempre collegate alla pietà popolare. Se guardiamo la storia, troviamo che i cristiani di rito bizantino hanno il loro mese mariano, che è agosto, centrato sulla festa della ‘Dormizione’ (Assunzione) di Maria celebrata il 15 del mese, preparata dai 14 giorni precedenti di digiuno e prolungata per il resto del mese. Anche per i copti c’è un mese dedicato a Maria, strutturato liturgicamente attorno al Natale. Il mese di maggio è collegato alla tradizione di feste agricole pagane della primavera, che sono rimaste nel folklore popolare, il Maggio fiorentino, il Calendimaggio, la festa della ‘Flora Mater’. I cristiani si sono inseriti, e con il tempo hanno dedicato a Maria fiori e fioretti, preghiere e canti, in un clima gioioso di festa. Il primo ad aver associato il mese di maggio a Maria è stato Alfonso X il Saggio, re di Castiglia (+1284). Da allora troviamo qua e là delle iniziative sporadiche. Chi ha dato origine al maggio mariano in senso moderno, cioè con pratiche quotidiane di devozione, è stato A. Dionigi, gesuita, con il suo libro Mese di Maria pubblicato a Verona nel 1725. Un’altra operetta di un altro gesuita, G. M. Saporiti, divenuto arcivescovo di Genova, compare nel 1747. L’intento delle pratiche di pietà proposte è di onorare Maria, ed anche di approfondire la vita spirituale e la formazione meditando sui misteri della fede. Durante la prima metà dell’800 il mese di Maria è già affermato in Europa e in America e si va estendendo nei Paesi di missione, trovando nuovo impulso alla metà del secolo anche per influsso della definizione del dogma dell’Immacolata concezione (1854) e delle apparizioni di Lourdes. Alla pratica pubblica e solenne Pio VII nel 1815, e dopo di lui altri pontefici, ha annesso l’acquisto di indulgenze, segno di favore e piena approvazione. Anche in seguito, fino ai nostri giorni, i Papi e i vescovi hanno molto raccomandato la devozione a Maria e la celebrazione del mese mariano sia maggio, sia ottobre. Di questo, mese del rosario, è stato massimo fautore Leone XIII con encicliche e lettere apostoliche, nelle quali esorta alla recita del rosario quotidiano, seguita dalle litanie e dalla benedizione eucaristica. Una valutazione complessiva, dopo il Concilio Vaticano II, di tutta la devozione mariana si trova nella esortazione apostolica Marialis cultus (1974) di Paolo VI. Un problema teologico e pastorale del mese di maggio e di altri mesi è quello di come raccordare la pratica devozionale con i ritmi dell’anno liturgico, in modo da armonizzare le due dimensioni della vita cristiana, non soffocando la pietà popolare e non avvalorando un doppio binario di esperienza cristiana. Nella tradizione orientale ortodossa e copta le feste mariane sono direttamente collegate con la celebrazione liturgica. Una indicazione recente di Benedetto XVI ha unito la prospettiva del mese di maggio con la festa di Pentecoste in cui si contempla Maria insieme agli apostoli nel cenacolo in attesa della discesa dello Spirito santo.

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Incognite di Calendimaggio https://www.lavoce.it/incognite-di-calendimaggio/ Thu, 20 Apr 2006 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5121 La primavera si impone ad Assisi quando torna la festa di Calendimaggio. Una festa che, fissata nella fase culminante il 4 – 5 – 6 maggio, garantirà il suo solito splendore nonostante il dolore dei partaioli e di tutti gli organizzatori (Ente), per la prematura scomparsa di Adolfo Broegg, animatore dello storico gruppo musicale Ensamble Micrologus, professionista di alto livello, fantasioso menestrello. La presidente dell’ente Paola Bastianini, ci ha chiarito alcuni punti. Da quanto tempo è attiva la macchina organizzativa? ‘Dall’ottobre 2005 con un ritmo serrato grazie anche alla disponibilità e pazienza della segretaria verbalizzatrice, Tiziana Bartolucci’. Quale rapporto ha instaurato l’ente con il commissario prefettizio Michele Di Prisco? ‘Sono stata benevolmente accolta insieme ai priori della Parte de Sopra e della Parte de Sotto, rispettivamente Mauro Balani e Delfo Berretti. Il commissario ha nominato i due rappresentanti dell’Amministrazione comunale in seno all’ente: due tecnici, il funzionario Rino Ciavaglia e il cerimoniere Gianfranco Chiappini’. Quali problemi destano maggiore preoccupazione? ‘Potrei iniziare dalla questione finanziaria: le elargizioni pubbliche tendono a ridursi; d’altro canto lo sponsor privato contribuisce se riscontra un referente affidabile e l’affidabilità, secondo il regolamento vigente, dipende soprattutto dalle due Parti alle quali è stato raccomandato un atteggiamento responsabile’. Si sente sufficientemente compresa e rassicurata? ‘Posso contare sulla collaborazione preziosa dei fiduciari di mia nomina in seno all’ente: Lidia Lazzari e Lucia Fiumi, Maurizio Della Porta e Paolo Petrozzi. Ho riscontrato e riconosco l’impegno dei rappresentanti delle due Parti nei diversi ruoli, più motivati in verità e comprensibilmente dalla competizione. Ripongo piena fiducia in Gianmario Baldoni che sovrintende al rispetto della normativa sulla sicurezza’. Si attende qualche sorpresa? ‘L’ente ha il dovere di prendere in considerazione qualsiasi evento possa essere accaduto o potrebbe accadere considerando le consequenziali reazioni. Una provocazione ‘scientificamente studiata’ sarebbe fortemente deleteria’. Altro motivo di apprensione? ‘La composizione ridotta della giuria e la tipologia troppo rigida della stessa’. Non la soddisfa di essere la ‘madrina’ del nuovo Palio? ‘Certamente, vorrei anzi che giovedì 4 si svolgesse proprio una cerimonia in onore del nuovo Palio che sarà portato nella piazza dalla Parte de Sopra. Ribadisco il ringraziamento ad Anna Maria Rodante che ha confezionato il nuovo Palio e restaurato il precedente, degnamente collocato all’interno del palazzo Comunale nella sala degli Stemmi proprio davanti al Gonfalone del municipio’.

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Il giorno finale della tenzone https://www.lavoce.it/il-giorno-finale-della-tenzone/ Thu, 05 May 2005 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=4460 Ritorna la contesa tra nobilissima parte de Sopra e magnifica parte de Sotto. ‘Sto vivendo questa esperienza con emozione e preoccupazione’ – così afferma la presidente dell’Ente Calendimaggio Paola Bastianini, che si avvale della collaborazione dei componenti dell’Ente. ‘Sarebbero necessarie – aggiunge la stessa – una maggiore continuità nella gestione della manifestazione e una nuova regolamentazione’.La presidente aspira ad un Calendimaggio che recuperi le origini con uno sguardo teso ed attento alla modernità, desiderio che si nota invero anche nel manifesto dell’edizione 2005 e nel depliant delle manifestazioni, graficamente realizzati da Francesco Mancinelli. La festa è fissata per il 5 – 6 – 7 maggio, con un programma che comprende esibizioni di gruppi folkloristici, giochi popolari, cortei diurni e notturni e scene di parte. Sabato 7 è il giorno finale della tenzone: ingresso dei cortei storici e lettura dei bandi; ingresso dei cortei notturni; sfida canora ed assegnazione del Palio. Il culmine della manifestazione, concentrata nei suddetti tre giorni, è stato preceduto il 25 aprile dalla presentazione del video 10 anni di Calendimaggio: montaggio e regia di Domenico Vallorini, testi iniziali di Antonio Frascarelli, musiche di Flavio Regni, voce di Guido Albucci. Sabato 30, in una solenne cornice, sono state presentate le Madonne Primavere, una delle quali destinata ad essere regina della festa. Candidate per parte de Sopra: Giulia Speziali, Valeria Berellini, Sara Pompili, Martina Alagna, Elena Marini. Candidate per parte de Sotto: Ludovica Roscini, Alessandra Maccabei, Elena Brizi, Camilla Natalini. Sofia Bocconi. Nella stessa circostanza è stata notificata la giuria composta per il settore storico da Carla Frova, docente ordinario di Storia medioevale presso il Dipartimento di Scienze storiche dell’Università di Perugia (facoltà di Lettere e filosofia); per il settore canoro-musicale da Michele Peguri, titolare di musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio di Adria (Ro); per il settore spettacolo da Paolo Benvenuti, autore di documentari e lungometraggi, regie cinematografiche e teatrali. Nello stesso giorno, a tarda sera, le cene propiziatorie. Il 2 maggio è stato assegnato il Premio Lampone per temi e grafica. È ovvio che ogni parte punti alla vittoria. Così dichiara il priore di parte de Sopra Mauro Balani: ‘Dovrà essere la festa della rivincita; puntiamo ormai da tempo sulla coralità e sull’avvicendamento generazionale’. Gli fa eco il priore di parte de Sotto Delfo Berretti: ‘Siamo soddisfatti ma non ancora appagati; vogliamo vincere anche questa edizione. Abbiamo recuperato tanti partaioli e soprattutto giovani’.

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La “Madonna Primavera” alla parte de Sopra-Il Palio alla “parte de Sotto” https://www.lavoce.it/la-madonna-primavera-alla-parte-de-sopra-il-palio-alla-parte-de-sotto/ Thu, 13 May 2004 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=3796 Calendimaggio 2004: edizione speciale consacrata al 50’anniversario della festa reinventata e ricreata nella fase del dopoguerra. Ha vinto parte de Sotto, come avvenne nell’edizione del 1954. Si sono espressi a favore della stessa tanto lo storico Duccio Balestracci, quanto il direttore di coro e musicologo Pier Paolo Scattolin, quanto il regista Alberto Sironi: un voto unanime della giuria che comunque, come risulta dai verbali, ha giustamente rimarcato anche i meriti e le qualità espresse dalla parte de Sopra. Detta parte peraltro, attraverso la contesa dei giochi medievali, si è aggiudicata la Madonna Primavera: la dodicenne Roberta Rosignoli. L’abilità del balestriere Peppe de Sannippola ha fatto sì che la splendida giovanissima, allo stesso abbinata, fosse proclamata regina della festa. Il maltempo ha pesantemente condizionato la complessa macchina organizzativa, impegnando al massimo il presidente dell’Ente Antonio Frascarelli, i suoi collaboratori ed inoltre i responsabili delle parti. Si consideri che la simbolica cerimonia della consegna delle chiavi dal sindaco Giorgio Bartolini al Maestro di Campo Giuseppe Marini, la riconsegna del Palio e l’investitura della giuria hanno trovato obbligato svolgimento nella Sala della Conciliazione. Le scene di parte de Sopra si sono dipanate lungo i vicoli gravitanti intorno alla “corte degli aghi”, flagellate da una pioggia fredda e pressoché continua. È stato senza dubbio un atto di coraggio persistere nelle scene (responsabile al settore Valentina Aisa), ispirate alla fame e al pane quotidiano come conquista sociale. Anche le scene di parte de Sotto (responsabile Enrico Maccabei) svoltesi nel reticolo di vicoli sottostante alla piazza del Comune, hanno affrontato, con la felice “trovata” di due sosia appartenenti ad opposti ceti, il tema dei diritti del popolo. La pioggia ha turbato la parte finale in piazza Vescovado, con apprensione del priore Delfo Berretti. Sempre a causa del maltempo sono stati dilazionati i fantasiosi ed avvincenti cortei diurni e notturni del sabato (responsabili al settore Michela Assunti per parte de Sopra e Massimiliano della Vedova per parte de Sotto). I cori si sono affrontati, in un silenzio raccomandato dai commentatori della festa Alberto Pettirossi e Gianfranco Puntato, sotto la direzione del maestro Umberto Rinaldi (priore de parte de Sopra) e del maestro Sergio Maccabei. Dopo il verdetto, pronunciato alle tre di notte, la festa è continuata nelle taverne allestite presso la Sala delle Volte.

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Grande festa per i 50 anni del Calendimaggio https://www.lavoce.it/grande-festa-per-i-50-anni-del-calendimaggio/ Thu, 24 Apr 2003 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=3100 E’ partita con un ritardo imposto dalle circostanze la complessa macchina organizzativa del Calendimaggio, ma grazie a sforzi comuni e sacrifici personali ha recuperato tutta la forza propulsiva anche sotto quella salutare “frusta” rappresentata dalla scadenza del cinquantesimo anniversario degno di essere adeguatamente commemorato. Dopo le dimissioni di Carlo Angeletti e dei consiglieri di sua spettanza – reggenza cui vanno riconosciuti impegno e slancio innovativo – parte de Sopra e parte de Sotto hanno meditato sulla necessaria alternativa al fine di garantire il regolare svolgimento della festa. Il 21 gennaio scorso i priori delle due parti, rispettivamente Umberto Rinaldi e Delfo Berretti, designavano quale presidente dell’ente Antonio Frascarelli. Lo stesso, i consiglieri di nomina personale (Elodia Lazzari vicepresidente, Bruno Cianetti, Luigi Rossetti, Monica Donati), i rappresentanti delle parti e gli esperti dell’ente concentravano prioritaria attenzione sulla redazione di un nuovo statuto. Il 3 marzo (si noti soltanto il 3 marzo!) il presidente designato riceveva l’investitura legale dai Consigli riuniti delle parti che avevano convalidato il nuovo statuto, efficace a partire dalla medesima data. Bruciando le tappe l’ente, sostenuto dall’Amministrazione comunale, riusciva a garantire lo svolgimento di “Echo la Primavera”, itinerario canoro-musicale attraverso luoghi suggestivi della città. Sabato 12 aprile è stata inaugurata presso la Pinacoteca in via San Francesco una mostra di costumi medievali allestita dai partaioli e dagli operatori della Società Sistema Museo che gestisce anche altri siti artistici e monumentali. Attrae l’interesse dei visitatori che esprimono consenso favorevole, così hanno dichiarato i diretti responsabili: questi costumi sullo sfondo dei dipinti meravigliano i turisti che si soffermano a chiedere informazioni sul carattere della festa. Da giorni il manifesto creato da Claudio Carli per l’anniversario campeggia ovunque, anche nelle palizzate dei cantieri. Prove insistenti e meticolose per i cori delle parti e per tutti i gruppi folcloristici. Sartorie e laboratori vari stanno lavorando ancora a pieno ritmo tentando di mantenere il massimo segreto come del resto gli inventori dei cortei e gli ideatori delle scene nei quartieri medievali. L’appartenenza e la rivalità dei giovani si è espressa e si esprime anche tramite le tute di lavoro riproducenti i colori e gli stemmi delle parti. A chi andrà il palio della vittoria? Lo deciderà la giuria designata composta dal musicologo Antonio Lovato, docente di storia della musica medievale e rinascimentale; dallo storico Sandro Carocci, autore di libri e saggi; dal regista cinematografico, teatrale, operistico e televisivo Ugo Gregoretti.

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Calendimaggio: trionfa la nobilissima Parte de Sopra https://www.lavoce.it/calendimaggio-trionfa-la-nobilissima-parte-de-sopra/ Thu, 16 May 2002 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2424 E’ stato vinto dalla Nobilissima Parte de Sopra, con il giudizio favorevole di due giurati su tre, il Calendimaggio 2002, funestato purtroppo dal maltempo. Dopo due giorni di cielo incerto, infatti, il pomeriggio di sabato 11 la pioggia ha infine impedito che si tenesse il corteo storico della Parte de Sotto. Il corteo della Parte de Sopra era già sceso in piazza, ma tale prova è stata necessariamente sottratta al giudizio della giuria. Anche nel 1985, ricordano gli annali della Festa, la Parte de Sotto non poté per maltempo far sfilare il suo corteo, che fu rimandato alla mattina del giorno dopo, domenica. Tale soluzione sarebbe stata quest’anno improponibile, dato che per domenica 12 era previsto l’arrivo in Assisi della marcia della pace, manifestazione inconciliabile, soprattutto dal punto di vista dell’ordine pubblico, con altri assembramenti di persone. La pioggia, ad ogni modo, è cessata lo stesso pomeriggio di sabato; si sono così svolti regolarmente i cortei notturni e, soprattutto, non ha avuto intralcio la sfida canora che tradizionalmente corona la festa. E’ in particolare qui, nel canto del coro, che la Parte de Sopra si è distinta sugli avversari: la scheda compilata dal giurato Francesco Luisi, musicologo, riporta pareri assai lusinghieri sia su ciascuno dei tre brani corali proposti la notte di sabato, sia sul complessivo intervento musicale che ha caratterizzato il Calendimaggio dei De Sopra; in particolare nell’esecuzione dei brani corali sono giudicate sempre ottime la dizione e l’interpretazione, mentre del globale inserimento musicale si dice: “La scelta delle musiche è risultata sempre pertinente; i brani sono stati eseguiti con proprietà di stile ed eleganza”. Piuttosto deciso, ma questa volta a favore della Parte de Sotto, è poi il parere del regista Giuliano Montaldo, membro della giuria chiamato a valutare l’effetto scenico, la recitazione, l’organizzazione “registica” delle due parti. Montaldo ha dato la preferenza ai De Sotto sia nel giudicare i cortei di sabato notte, sia le scene che hanno interessato i quartieri cittadini nei primi due giorni di festa: del corteo della Parte de Sotto il regista ha apprezzato il coraggio di alcune scelte spettacolari, come la discesa dalla torre civica dell’angelo della pace e il combattimento con le spade (ha “punito” invece la Parte de Sopra per la prevedibilità di un corteo pur considerato elegante), delle scene il livello della recitazione e la complessiva articolazione (viceversa Montaldo ha ravvisato nelle scene dei De Sopra alcuni buchi e sfilacciature). Per la seconda volta questo insigne uomo di spettacolo partecipa da giurato al Calendimaggio, ed altre volte è venuto come semplice spettatore, tanto stima la Festa, che nella sua popolarità – dice lui – fa però esprimere le parti ad alti livelli, secondo i parametri dello spettacolo. La seconda preferenza per la Parte de Sopra è stata data dallo storico Antonio Rigon, dell’Università di Padova, il quale a differenza dei due colleghi non ha espresso una valutazione univoca. Rigon, infatti, nei cortei ha preferito la Parte de Sotto, nelle scene la Parte de Sopra: evidentemente sono state le scene a pesare di più nel giudizio complessivo. Le scene della Parte de Sopra avevano in effetti una precisa caratterizzazione storica, rappresentando una vicenda assisiate della seconda metà del XIV secolo nella quale compare un personaggio realmente esistito, il politico e uomo d’arme Guglielmo di Carlo. A conclusione questo possiamo dire: oltre che per il dato negativo della castrazione causata dal maltempo, il Calendimaggio 2002 sarà forse ricordato positivamente per l’alta qualità della giuria, e per alcuni momenti di intensa suggestione: la magistrale ambientazione del palazzo del podestà nel complesso di Sant’Ildebrando (scene della Parte de Sotto), il ritorno dal bosco dei carbonai, che “assaltano” le lavandaie e infine conquistano il loro amore (corteo pomeridiano della Parte de Sopra). Damiano FrascarelliAssisi e la Marcia per la pace in Medio-OrienteIn una circostanza inconsueta la gente di Assisi ha manifestato coralmente il desiderio di una Terrasanta pacificata, dove due popoli possano convivere con pari diritti, dignità e sicurezza entro i confini delle rispettive patrie. Proprio il Calendimaggio, festa meravigliosamente scanzonata, ha offerto l’occasione affinché il desiderio coltivato nel cuore si evidenziasse pienamente. E infatti, quando lo speaker della festa (già in corso) Maurizio Della Porta ha annunciato che si trovava in Assisi una delegazione di studiosi composta da “rappresentanti degli stati arabi e dello stato di Israele”, le genti di parte de Sopra e di parte de Sotto, assiepate nella piazza e raccolte nell’ampia tribuna, hanno commentato la presenza degli ospiti con un applauso prolungato e uno sventolio di fazzoletti blu e rossi. I componenti della delegazione si sono allora affacciati per salutare dalle finestre del palazzo municipale. La delegazione, invitata dai rappresentanti del Tavolo della Pace e dai francescani del Sacro Convento, è stata ricevuta nella nobile cornice dell’aula consiliare dal presidente del Consiglio comunale Gianfranco Costa e dal vicesindaco Claudio Ricci, che hanno avuto modo di ribadire il ruolo assunto da Assisi quale sede privilegiata per il dialogo tra i popoli, in linea con l’impegno delle istituzioni internazionali: un incontro gradito dalla delegazione che ha contraccambiato l’omaggio riservatole. E tuttavia lo stesso Costa, fondatore e presidente del centro Pace di Assisi e come tale organizzatore di iniziative molteplici anche di risonanza internazionale, non ha dissimulato in una nota contenente un implicito riferimento alla marcia della pace, il suo malumore “istituzionale” verso la stessa manifestazione, già contestata con un taglio prettamente politico dal primo cittadino Giorgio Bartolini. Ecco dunque quanto dichiara in sintesi Costa: “…la città va rispettata, coinvolta, resa essenziale, prioritaria… chi ha la responsabilità della città ha il dovere di far rispettare le energie, le identità, le idealità che sono patrimonio della città. Nel rendere omaggio e nel rispettare quanti fanno di Assisi la loro ‘cittadella ideale’, nel dichiararci figli di Francesco e vicini alla storica missione del Santo Padre, come impegnati al servizio della città, non possiamo subire od avallare comportamenti non adeguati…, la nostra assenza istituzionale si lega al grande rispetto, all’amore per la città che non può essere usata o ‘espropriata’ quando si decide di avere un legame con lei”. Al di là di ogni dichiarazione riconfermiamo il valore della marcia tanto simbolico quanto reale, auspicando che le istitutzioni locali dimostrino un più sensibile atteggiamento verso manifestazioni che tendono a sensibilizzare (al di là di ogni strumentalizzazione) l’opinione pubblica.

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Parte de Sotto cerca il bis Parte de Sopra la rivincita https://www.lavoce.it/parte-de-sotto-cerca-il-bis-parte-de-sopra-la-rivincita/ Thu, 02 May 2002 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2387 Già si ode il rullare dei tamburi dall’una all’altra parte della città: occorre armonizzare le tonalità che al momento opportuno verranno scandite nella piazza del Comune. Si lavora nei vari laboratori, talvolta faticosamente riadattati. Nei quartieri antichi gli attori provano il ruolo loro affidato, avvalendosi di testi scritti o semplici canovacci: fuochi e fiaccole illuminano i volti di quanti vestiranno il costume dell’armigero o del cavaliere o della dama o del mastro-artigiano… Non si spaventi dunque l’ignaro turista che, discesa la notte, ama vagare per vicoli e percorsi alternativi. E’ tempo di Calendimaggio. La festa è stata ormai decisa, nonostante i ricorrenti problemi finanziari e la precarietà delle sedi, disagi che accomunano parte de Sopra e parte de Sotto, più volte lamentati dai priori Umberto Rinaldi e Delfo Berretti. E’ anche vero che i rappresentanti dell’amministrazione comunale in seno all’Ente Calendimaggio, il vicesindaco Claudio Ricci e l’assessore alla cultura Mario Romagnoli, hanno garantito una partecipe attenzione. Va giustamente ricordato che il terremoto del settembre ’97 ha privato la parte de Sopra della sua sede e fortemente penalizzato la parte de Sotto, per non dire che i cantieri della ricostruzione pesante rendono impraticabili luoghi particolarmente adatti allo svolgimento della festa. E comunque la caparbietà dell’Ente, l’entusiasmo dei partaioli, la collaborazione di enti pubblici ed associazioni, hanno permesso di approntare per l’edizione 2002 – fissata per i giorni di giovedì 9, venerdì 10 e sabato 11 maggio – una ricca serie di manifestazioni e di premanifestazioni, come può dedursi dalla elegante locandina e dal programma. A quale parte la qualificata giuria assegnerà il palio della vittoria? Parte de Sotto tenterà il bis. Parte de Sopra cerca la rivincita. Le inevitabili schermaglie erano già iniziate in occasione di “Echo la Primavera”, rassegna suggestiva di canti, serenate, rievocazioni. Si è costituito il primo nucleo della rappresentazione araldica composta dal Maestro di Campo, priore e dama di parte de Sopra, priore e dama di parte de Sotto: figuranti che sfoggeranno abiti d’arte confezionati dopo una fase di preparazione curata da una apposita commissione di esperti (Franco Tani e Antonello Campodifiori per parte de Sopra, Giancarlo Collis e Tiziana Borsellini per parte de Sotto). Nella città imbandierata attraggono lo sguardo i pennoni di parte e gli stemmi dei sestieri, appena freschi di sartoria. La sala delle Volte ha recuperato la tradizionale funzione di taverna ufficiale, utilizzata, come accadeva un tempo, con l’allestimento di due padiglioni, divisi, indipendenti, gestiti rispettivamente dalle due parti. La versatile creatività di Ezio Ranaldi ha regalato ai cosiddetti “mammoni” l’inno della parte de Sopra, la cui sede di rappresentanza si colloca all’interno della torre di Porta Nuova, sede inaugurata con una festa popolare alla presenza dei componenti dell’Ente e di una rappresentanza istituzionale guidata dal sindaco Giorgio Bartolini. Il presidente Carlo Angeletti così come il vice-presidente Giancarlo Filippucci ed altri, accanto a comprensibili preoccupazioni, manifestano la loro soddisfazione per la moltitudine di giovani impegnati nella macchina organizzativa che costituisce una benefica forza aggregante.

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“La grande festa di Assisi esige una dedizione corale” https://www.lavoce.it/la-grande-festa-di-assisi-esige-una-dedizione-corale/ Thu, 18 Oct 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1580 Forse sarà indotto a sollievo il lettore dal fatto che in un tempo come l’attuale, percorso da drammatici eventi e da una conseguente e diffusa preoccupazione, potrà questa volta leggere le più recenti e distensive notizie riguardanti la festa di Calendimaggio, verso cui attenzione ed interesse non risultano peraltro prematuri. Risale al 29 e 30 settembre scorso infatti il rinnovo dei rispettivi Consigli di parte de Sopra e parte de Sotto. Mercoledì 10 ottobre presso la propria sede il Consiglio di parte de Sotto ha eletto, dopo una assemblea piuttosto rapida nel corso della quale le diversità si sono ridimensionate, le cariche istituzionali nelle persone del priore maggiore Delfo Berretti, del gran cancellario Tiziana Borsellini, del massaro Ferdinando Fabbri, del rappresentante in seno all’Ente Leonardo Paoletti. Delfo Berretti in questi termini esprime la propria opinione: “Interpreto l’incarico ricevuto come riconoscimento del mio impegno apprezzato da tanti partaioli di cui ho notato il calore umano e solidale. La grande festa di Assisi esige una dedizione corale e dunque rivelo la ferma intenzione di recuperare e riaggregare quanti, già partaioli, per le più svariate ragioni si sono poi allontanati dal fervore che è premessa della vittoria”; parole che trovano una eco nella dichiarazione del “veterano” Ferdinando Fabbri, presente nel Consiglio della parte dal lontano 1963: “Occorre una collaborazione costante e propositiva; l’unità e la compattezza, pur nella dialettica delle posizioni, creano entusiasmo e trasmettono la forza per affrontare problemi organizzativi e finanziari; la parte dispone di una sede e comunque si pone l’obiettivo di pervenire alla utilizzazione di un bene pubblico oggi abbandonato, meritevole di un recupero da perseguire attraverso un contratto di locazione con l’Amministrazione comunale di cui sottolineo l’apporto già offerto nella passata edizione”. A distanza di due giorni, precisamente venerdì 12, presso il circolo Arci, sede temporanea, il Consiglio di parte de Sopra ha eletto le cariche istituzionali nelle persone del priore maggiore Umberto Rinaldi, del gran cancellario Valeria Molini, del massaro Andrea Pennaforti, del rappresentante in seno all’Ente Aleardo Pelacchi. L’assemblea si è prolungata, ma il dibattito è stato moderato, forse per il comune timore di rimarcare le divisioni interne. Questo il commento raccolto da Umberto Rinaldi: “La parte si è arricchita di nuovi innesti e di elementi generazionalmente giovani; è ovvio che tra le esigenze prioritarie si pone anche quella di garantire continuità e di salvaguardare la ben nota identità; è per tale ragione che intendo organizzare un consiglio aperto a tutta la gente di parte de Sopra per raccogliere testimonianze e adesioni operative, secondo il motto che ho voluto coniare: “Aiutateci e aiutiamoci!” La ricchezza degli apporti va favorita, ma occorre evitare il contrasto e la contrapposizione. Assumo un incarico gravoso, ma non rinuncio alla mia vocazione musicale e pertanto non abbandonerò la direzione del coro”. Lucio Biondi, altro “veterano” di parte de Sopra, già priore per molti anni fino alla scorsa edizione, annota quanto segue: “Il Consiglio è uscito dalla tornata elettorale profondamente rinnovato, fatto degno di essere rimarcato; quanto a me, tengo a far sapere che ho ritirato la mia candidatura a priore maggiore perché non ritenevo opportuno allargare una frattura che in realtà esiste e perché non intendevo contrappormi ad Umberto Rinaldi che considero uno degli assi portanti della parte. Non ho accettato altri incarichi, ma ho garantito la massima collaborazione. Intorno alla fine degli anni ’80 mi trovavo schierato con quanti reputavano l’Ente una ingombrante sovrastruttura; ne sono stato successivamente un componente rispettoso di tutti gli appuntamenti programmati, reputato da amici ed avversari di parte attivo e fattivo; ammetto oggi che l’Ente è perfettibile ma utile alla realizzazione della festa”. Il presidente dell’Ente Carlo Angeletti, distintosi nel suo mandato per dinamismo ed intraprendenza, rivela una convinta adesione all’organigramma eletto da entrambe le parti: “L’esperienza di una persona matura come Rinaldi e la passione di un giovane come Berretti rappresentano una autentica garanzia per l’evoluzione della festa. Auspico una sinergia forte tra categorie produttive ed Amministrazione comunale partendo dal presupposto che l’istituzione pubblica deve essere supportata anche con mezzi concreti, non potendo la stessa garantire la copertura di ogni necessità. Credo fermamente nel progetto di una scuola di musica che potrà arricchire il Calendimaggio”. Prossimamente i Consigli di parte eleggeranno i responsabili interni dei vari settori e designeranno il presidente dell’Ente che a sua volta nominerà i più stretti collaboratori.

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La vittoria di Parte de Sotto: un Calendimaggio coinvolgente https://www.lavoce.it/la-vittoria-di-parte-de-sotto-un-calendimaggio-coinvolgente/ Thu, 10 May 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1551 Ha vinto Parte de Sotto: vittoria rincorsa dopo le due precedenti sconfitte. Il verdetto è stato pronunciato dal Maestro de Campo Giuseppe Marini intorno alle tre di notte: 2 punti assegnati a Parte de Sotto, rispettivamente dalla medievista Luisa Chiappa Mauri e dal regista Gillo Pontecorvo; 1 punto assegnato a Parte de Sopra dal musicologo Maestro Aldo Cicconofri: vittoria agognata da Parte de Sotto che ha saputo giocare – dando per scontati i meriti ideativi e realizzativi – anche la carta di un percorso alternativo scelto per scene e ricostruzioni storiche: una ambientazione valorizzante i fondi del vasto complesso di S. Ildebrando, dedalo di stanze a volta rimaste per tanto tempo (ai più) ignote: un recupero dunque meritorio peraltro sotto il profilo del patrimonio monumentale. Le vivaci cene propiziatorie hanno galvanizzato i partaioli protesi all’ultima sfida. Partecipata e coinvolgente è risultata per il popolo tutto e i turisti la festa concretizzata dall’Ente presso la Sala delle Volte, concessa per l’occasione dall’Amministrazione comunale sotto l’impulso del protocollo d’intesa per la prima volta stipulato. Grazie all’impegno dell’Ente e con la fattiva collaborazione delle due parti è stata allestita una unica grande taverna, nella quale centinaia di convenuti hanno potuto gustare gratuitamente vino e porchetta: un recupero del passato, dal momento che la Sala delle Volte ospitava un tempo le taverne delle due parti. L’edizione 2001 si è regolarmente svolta, minacciata tuttavia dalle intemperanze metereologiche ed in parte sacrificata dai cantieri della ricostruzione pesante. Un più ampio rilievo verrà dato alla cerimonia della consegna dei vessilli alle Parti, presenziata presso la Sala della Conciliazione dal sindaco in carica Giorgio Bartolini. Parte de Sopra si è aggiudicata il diritto di eleggere Madonna Primavera attraverso la corsa dei cavallini (riproposizione di un gioco di origine provenzale: i piccoli quadrupedi stilizzati montati da ragazze) ed il tiro della fune, mentre la corsa delle tregge è stata vinta da Parte de Sotto. Nella contesa tra gli arcatori di Parte de Sopra ha accumulato maggior punteggio Alessandro de lo Grifo, abbinato ad Alessia Mariani, proclamata quindi Madonna Primavera 2001. Le consuete contestazioni che si verificano nelle gare sono state sapientemente risolte dal giudice unico Alberto Bettoli. Scene e cortei hanno riproposto temi e soggetti testimonianti una differente impostazione e ideazione persistenti nelle due “fazioni” in lotta: il promesso sposo restìo che, scoperto finalmente lo splendore della designata sposa, a lei si congiunge (scene Sopra); la burla ai mercanti e il furto di vino ai frati, perpetrati da un gruppo di maggiaioli in cerca dei mezzi necessari per celebrare il Calendimaggio (scene Sotto); il priore, sconfitto in guerra, che riscopre attraverso l’equilibrio, la dolcezza della vita (corteo diurno Sopra); un torneo finalizzato al matrimonio della figlia del podestà (corteo diurno Sotto); i vizi capitali distrutti delle virtù (corteo notturno Sopra). il passaggio dalle tenebre alla luce (corteo notturno Sotto). La “diversità” è apparsa evidente anche nei bandi di sfida: intrigante e raffinato quello di Parte de Sopra, “recitato” con perizia da Simone Marcelli e Pino Mensolini; sferzante e sanguigno quello di parte de Sotto, egregiamente letto da Gianpiero Piorico. Il servizio fotografico si è avvalso della esperienza di Gino Bulla che ha coordinato un pool di esperti. Ha giovato alla riuscita della manifestazione grazie ad annunci ed interventi lo speaker ufficiale Pier Maurizio Della Porta. Così ha dichiarato il presidente del’Ente Carlo Angeletti: “Sono rimasto soddisfatto della partecipazione della gente e soprattutto dell’aggregazione dei giovani: esistono tra loro potenzialità che possono garantire la continuità della festa. La giuria ha provato emozioni incredibili, premiando la linearità e la vivacità”. Il regista Pontecorvo, presente anche il componente dell’Ente Giancarlo Filippucci, si è assunto l’impegno di sollecitare i vertici della Rai ad una attenzione più adeguata allo spessore culturale del Calendimaggio ed inoltre di promuovere un seminario di studi con registi ed attori che hanno partecipato alla manifestazione come giurati. Ringrazio l’Amministrazione comunale, il suo delegato vicesindaco Mario Romagnoli, i funzionari ed il personale del Comune, la Regione e la Provincia, la Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, il Consorzio albergatori e i ristoratori di Assisi, la Confcommercio di Assisi, i collaboratori dell’Ente e tutti i partaioli. Posso dire: ancora una volta ha vinto Assisi!

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