arte Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/arte/ Settimanale di informazione regionale Wed, 21 Aug 2024 16:00:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg arte Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/arte/ 32 32 “La Notte Bianca delle Chiese”, arte e cultura nei luoghi di culto https://www.lavoce.it/la-notte-bianca-delle-chiese-arte-e-cultura-nei-luoghi-di-culto/ Sun, 05 Jun 2022 15:50:29 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67105 Chiesa Sant'Agostino Perugia

Giungerà alla sua settima edizione, venerdì 10 giugno 2022, “La Lunga Notte delle Chiese”, una giornata in cui i luoghi di culto delle nostre città si animano di iniziative artistiche e culturali in una chiave di riflessione e spiritualità.

Nata nel 2016, in poco tempo ha avuto una notevole crescita, raccogliendo anno dopo anno numerosissime adesioni. Nel 2019, ultima edizione pre-pandemia, ha visto la partecipazione di oltre 120 diocesi italiane, 150 chiese e poi la Comunità Valdese Metodista e la Chiesa Protestante. Oltre 40.000 persone hanno preso parte alle moltissime iniziative organizzate.

Il 10 giugno prossimo saranno molte le chiese e le città a partecipare, da tutta Italia. Si comporrà una giornata di concerti, esibizioni artistiche, visite museali, iniziative per i bambini, testimonianze, riflessioni, e tanto altro. Un mosaico di esperienze da vivere insieme come comunità.

E come in ogni edizione ci sarà un Tema comune che nasce grazie ai numerosi spunti che arrivano ogni anno dalle Diocesi. Il tema ufficiale della settima edizione ha come parola chiave “IN-CONTRO”, due parole tecnicamente in contrapposizione ma che esprimono insieme l'elemento centrale e significativo del dialogo, ossia quello della diversità.

In-Contro verso l’ALTRO

Ciascuno di noi tende a farsi prigioniero di sé stesso, dei propri interessi, passioni, pregiudizi, a considerare la realtà intera secondo la propria prospettiva. L’uomo capace invece di fraternità si fa in qualche modo ricco di tutto ciò che arricchisce il proprio fratello. Ed è la speranza a giocare un ruolo chiave, giacché amare i propri fratelli è prima di tutto sperare in loro, andare al di là di ciò che nel loro comportamento comincia quasi sempre con l’urtarci o col deluderci.

Papa Francesco: “Quanto è bello sentire che gli altri sono parte di noi, non gente da cui prendere le distanze. Quando viene la tentazione di chiudersi, dobbiamo invece uscire dalla propria confort zone, cercare gli altri, allenarsi in questa “ginnastica dell’anima”, a percorrere lunghe distanze da noi stessi per accorciare quelle con gli altri, lanciare il cuore oltre gli ostacoli, sollevare gli uni i pesi degli altri”.

In-Contro con il DESTINO - Qual è il senso della vita?

Citando una famiglia fuggita dalla Siria, Papa Francesco nel suo Viaggio Apostolico in Grecia 2021, porta l’esempio di Telemaco che in cerca delle proprie radici, un giorno si alza al sorgere del sole e parte in nave per l’avventura. Il senso della vita dunque non è restare in spiaggia aspettando che il vento porti novità, la salvezza sta in mare aperto, nello slancio, nella ricerca, nell’inseguire i sogni, quelli che comportano fatica, venti contrari, burrasche improvvise.

Scegliere alimenta le speranze, è decidere di prendere in mano la vita. E per fare scelte giuste, le buone decisioni riguardano sempre anche gli altri e non solo noi stessi. I sogni da realizzare sono sempre quelli che richiedono coraggio e coinvolgono gli altri.

Martin Buber ne “Il Cammino dell’Uomo” spiega bene come ciascuno di noi sia tenuto a sviluppare e dar corpo alla propria unicità e irripetibilità, non invece a rifare ancora una volta ciò che un altro ha già realizzato. “Con ogni uomo viene al mondo qualcosa di nuovo che non è mai esistito, qualcosa di primo e unico. Se infatti fosse già esistito, egli non avrebbe motivo di essere al mondo.”

In-Contro con SE STESSI – Conosci te stesso

“Conosci te stesso”. Oggi c’è il rischio di scordare chi siamo, ossessionati da mille apparenze, da messaggi martellanti che fanno dipendere la vita da come ci vestiamo, da come ci guardano gli altri...”. Ricordando l’Antica Grecia, e la mitologia delle sirene, il Santo Padre continua: “Le sirene di oggi vogliono ammaliarvi con messaggi seducenti, guadagni facili, falsi bisogni del consumismo, il culto del benessere fisico, il divertimento a tutti i costi... sono fuochi d’artificio che brillano per un attimo e poi lasciano solo fumo nell’aria. Ma non è facile resistere. Ulisse, insidiato dalle sirene, si fece legare all’albero della nave. Orfeo intonò invece una melodia più bella delle sirene, così da metterle a tacere. Ecco perché è importante alimentare lo stupore e la bellezza della fede. Attenzione dunque a chi vuole oscurare questa bellezza.”

Giuseppe Pellegrino in “Uomo” spiega che solo chi si trova amabile può amare l’altro. “Ecco quest’uomo questa donna sono io. Prendetemi per quel che sono, con le mie debolezze, la mia stupidità, con tutto il resto. Lasciatemi essere me stesso.” Accettati. Non desiderare di cambiare il tuo “io”. Se ognuno cominciasse a rallegrarsi di sé stesso, tutti ne verrebbero contagiati. Perché solo chi sa gioire di sé stesso può far gioire gli altri. Solo chi accetta sé stesso può accettare gli altri. Solo chi sa convivere con sé stesso sa convivere con gli altri. Solo chi ama sé stesso può amare gli altri.

Tutte le informazioni si possono trovare nel sito internet www.lunganottedellechiese.com all’interno del quale saranno aggiornante le news e anche nella pagina Facebook ufficiale Lunga Notte delle Chiese

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Chiesa Sant'Agostino Perugia

Giungerà alla sua settima edizione, venerdì 10 giugno 2022, “La Lunga Notte delle Chiese”, una giornata in cui i luoghi di culto delle nostre città si animano di iniziative artistiche e culturali in una chiave di riflessione e spiritualità.

Nata nel 2016, in poco tempo ha avuto una notevole crescita, raccogliendo anno dopo anno numerosissime adesioni. Nel 2019, ultima edizione pre-pandemia, ha visto la partecipazione di oltre 120 diocesi italiane, 150 chiese e poi la Comunità Valdese Metodista e la Chiesa Protestante. Oltre 40.000 persone hanno preso parte alle moltissime iniziative organizzate.

Il 10 giugno prossimo saranno molte le chiese e le città a partecipare, da tutta Italia. Si comporrà una giornata di concerti, esibizioni artistiche, visite museali, iniziative per i bambini, testimonianze, riflessioni, e tanto altro. Un mosaico di esperienze da vivere insieme come comunità.

E come in ogni edizione ci sarà un Tema comune che nasce grazie ai numerosi spunti che arrivano ogni anno dalle Diocesi. Il tema ufficiale della settima edizione ha come parola chiave “IN-CONTRO”, due parole tecnicamente in contrapposizione ma che esprimono insieme l'elemento centrale e significativo del dialogo, ossia quello della diversità.

In-Contro verso l’ALTRO

Ciascuno di noi tende a farsi prigioniero di sé stesso, dei propri interessi, passioni, pregiudizi, a considerare la realtà intera secondo la propria prospettiva. L’uomo capace invece di fraternità si fa in qualche modo ricco di tutto ciò che arricchisce il proprio fratello. Ed è la speranza a giocare un ruolo chiave, giacché amare i propri fratelli è prima di tutto sperare in loro, andare al di là di ciò che nel loro comportamento comincia quasi sempre con l’urtarci o col deluderci.

Papa Francesco: “Quanto è bello sentire che gli altri sono parte di noi, non gente da cui prendere le distanze. Quando viene la tentazione di chiudersi, dobbiamo invece uscire dalla propria confort zone, cercare gli altri, allenarsi in questa “ginnastica dell’anima”, a percorrere lunghe distanze da noi stessi per accorciare quelle con gli altri, lanciare il cuore oltre gli ostacoli, sollevare gli uni i pesi degli altri”.

In-Contro con il DESTINO - Qual è il senso della vita?

Citando una famiglia fuggita dalla Siria, Papa Francesco nel suo Viaggio Apostolico in Grecia 2021, porta l’esempio di Telemaco che in cerca delle proprie radici, un giorno si alza al sorgere del sole e parte in nave per l’avventura. Il senso della vita dunque non è restare in spiaggia aspettando che il vento porti novità, la salvezza sta in mare aperto, nello slancio, nella ricerca, nell’inseguire i sogni, quelli che comportano fatica, venti contrari, burrasche improvvise.

Scegliere alimenta le speranze, è decidere di prendere in mano la vita. E per fare scelte giuste, le buone decisioni riguardano sempre anche gli altri e non solo noi stessi. I sogni da realizzare sono sempre quelli che richiedono coraggio e coinvolgono gli altri.

Martin Buber ne “Il Cammino dell’Uomo” spiega bene come ciascuno di noi sia tenuto a sviluppare e dar corpo alla propria unicità e irripetibilità, non invece a rifare ancora una volta ciò che un altro ha già realizzato. “Con ogni uomo viene al mondo qualcosa di nuovo che non è mai esistito, qualcosa di primo e unico. Se infatti fosse già esistito, egli non avrebbe motivo di essere al mondo.”

In-Contro con SE STESSI – Conosci te stesso

“Conosci te stesso”. Oggi c’è il rischio di scordare chi siamo, ossessionati da mille apparenze, da messaggi martellanti che fanno dipendere la vita da come ci vestiamo, da come ci guardano gli altri...”. Ricordando l’Antica Grecia, e la mitologia delle sirene, il Santo Padre continua: “Le sirene di oggi vogliono ammaliarvi con messaggi seducenti, guadagni facili, falsi bisogni del consumismo, il culto del benessere fisico, il divertimento a tutti i costi... sono fuochi d’artificio che brillano per un attimo e poi lasciano solo fumo nell’aria. Ma non è facile resistere. Ulisse, insidiato dalle sirene, si fece legare all’albero della nave. Orfeo intonò invece una melodia più bella delle sirene, così da metterle a tacere. Ecco perché è importante alimentare lo stupore e la bellezza della fede. Attenzione dunque a chi vuole oscurare questa bellezza.”

Giuseppe Pellegrino in “Uomo” spiega che solo chi si trova amabile può amare l’altro. “Ecco quest’uomo questa donna sono io. Prendetemi per quel che sono, con le mie debolezze, la mia stupidità, con tutto il resto. Lasciatemi essere me stesso.” Accettati. Non desiderare di cambiare il tuo “io”. Se ognuno cominciasse a rallegrarsi di sé stesso, tutti ne verrebbero contagiati. Perché solo chi sa gioire di sé stesso può far gioire gli altri. Solo chi accetta sé stesso può accettare gli altri. Solo chi sa convivere con sé stesso sa convivere con gli altri. Solo chi ama sé stesso può amare gli altri.

Tutte le informazioni si possono trovare nel sito internet www.lunganottedellechiese.com all’interno del quale saranno aggiornante le news e anche nella pagina Facebook ufficiale Lunga Notte delle Chiese

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Presentazione al Museo Diocesano di Terni della monografia dedicata a Girolamo Troppa https://www.lavoce.it/presentazione-al-museo-diocesano-di-terni-della-monografia-dedicata-a-girolamo-troppa/ Tue, 15 Mar 2022 14:36:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65562 Girolamo Troppa

Giovedì 17 marzo alle ore 17.30 al Museo diocesano di Terni sarà presentato il volume Girolamo Troppa un protagonista del barocco romano, pubblicato nel 2021 da Ediart edizioni, dedicato al pittore originario di Rocchette in Sabina e morto a Terni, la cui produzione artistica è rintracciabile nelle chiese della Sabina e del reatino, di Terni, della zona del narnese e viterbese, fino a Roma dove ha realizzato diverse opere pittoriche.

Il libro che sarà presentato dal professor Giovan Battista Fidanza dell’Università Tor Vergata di Roma, è stato realizzato con il contributo della Fondazione Carit e raccoglie alcuni scritti di diversi autori: Le sorprese nella vita e nell’arte di Girolamo Troppa di don Giuseppe Creanza, Girolamo Troppa di don Claudio Bosi, Fortuna critica di Francesco Petrucci, Il Cavalier Troppa, maestro del Barocco romano nello Stato della Chiesa di Francesco Petrucci, Troppa disegnatore di Erich Schelier, L’attività artistica di Girolamo Troppa nell’Umbria meridionale di Laura Moroni, Il contributo di Girolamo Troppa fra gli artisti al servizio della Chiesa nel territorio delle Diocesi di Rieti, Cittaducale e Sabina nel XVII secolo di Ileana Tozzi, Girolamo Troppa attraverso le fonti archivistiche e bibliografiche del territorio di Terni di Letizia Salvatori, Per un quadro del barocco a Terni nella seconda metà del XVII secolo e dopo Girolamo Troppa di Maria Laura Moroni.

La monografia, completa di catalogo generale, è stata realizzata dai maggiori esperti del pittore con studi sulle opere sparse nei musei, e collezioni italiane ed internazionali. Un particolare impegno è stato riservato a quanto dipinto nelle terre natali ed in particolare a Terni, luoghi con i quali l’artista ha tenuto rapporti costanti nella sua vita. L’insieme delle opere presentate, affreschi, dipinti su tela e disegni costituiscono un grande corpus.

Girolamo Troppa artista eccellente e prolifico

Artista eccellente e prolifico, una personalità che appare come un parallelo di Luca Giordano. Immancabile la presenza di sue opere nelle collezioni del tempo, composte di molti quadri, fino a raggiungere in una unica collezione oltre cinquanta. Il volume si completa con il catalogo generale delle opere, di quelle perdute e di quelle espunte, con l’appendice documentaria e con la bibliografia generale a cura di Francesco Petrucci.

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Girolamo Troppa

Giovedì 17 marzo alle ore 17.30 al Museo diocesano di Terni sarà presentato il volume Girolamo Troppa un protagonista del barocco romano, pubblicato nel 2021 da Ediart edizioni, dedicato al pittore originario di Rocchette in Sabina e morto a Terni, la cui produzione artistica è rintracciabile nelle chiese della Sabina e del reatino, di Terni, della zona del narnese e viterbese, fino a Roma dove ha realizzato diverse opere pittoriche.

Il libro che sarà presentato dal professor Giovan Battista Fidanza dell’Università Tor Vergata di Roma, è stato realizzato con il contributo della Fondazione Carit e raccoglie alcuni scritti di diversi autori: Le sorprese nella vita e nell’arte di Girolamo Troppa di don Giuseppe Creanza, Girolamo Troppa di don Claudio Bosi, Fortuna critica di Francesco Petrucci, Il Cavalier Troppa, maestro del Barocco romano nello Stato della Chiesa di Francesco Petrucci, Troppa disegnatore di Erich Schelier, L’attività artistica di Girolamo Troppa nell’Umbria meridionale di Laura Moroni, Il contributo di Girolamo Troppa fra gli artisti al servizio della Chiesa nel territorio delle Diocesi di Rieti, Cittaducale e Sabina nel XVII secolo di Ileana Tozzi, Girolamo Troppa attraverso le fonti archivistiche e bibliografiche del territorio di Terni di Letizia Salvatori, Per un quadro del barocco a Terni nella seconda metà del XVII secolo e dopo Girolamo Troppa di Maria Laura Moroni.

La monografia, completa di catalogo generale, è stata realizzata dai maggiori esperti del pittore con studi sulle opere sparse nei musei, e collezioni italiane ed internazionali. Un particolare impegno è stato riservato a quanto dipinto nelle terre natali ed in particolare a Terni, luoghi con i quali l’artista ha tenuto rapporti costanti nella sua vita. L’insieme delle opere presentate, affreschi, dipinti su tela e disegni costituiscono un grande corpus.

Girolamo Troppa artista eccellente e prolifico

Artista eccellente e prolifico, una personalità che appare come un parallelo di Luca Giordano. Immancabile la presenza di sue opere nelle collezioni del tempo, composte di molti quadri, fino a raggiungere in una unica collezione oltre cinquanta. Il volume si completa con il catalogo generale delle opere, di quelle perdute e di quelle espunte, con l’appendice documentaria e con la bibliografia generale a cura di Francesco Petrucci.

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La Chiesa di Perugia all’inaugurazione della Mostra ‘Le tre pietà di Michelangelo’ https://www.lavoce.it/la-chiesa-di-perugia-mostra-le-tre-pieta-di-michelangelo/ Sat, 26 Feb 2022 11:45:43 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65195

Monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, delegato dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti alla valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici, ha partecipato a Firenze, presso il Museo dell’Opera del Duomo, lo scorso 23 febbraio, all’inaugurazione della mostra ‘Le tre Pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa’, organizzata in occasione dell’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”, che vede riuniti oltre 120 vescovi e sindaci dei Paesi dell’area del Mediterraneo.

Verso le celebrazioni per il V centenario della morte del Perugino

La partecipazione della Chiesa di Perugia a questo significativo evento culturale fiorentino segna un’ulteriore tappa di preparazione al V centenario della morte del Perugino (1523-2023), che sarà celebrato in Umbria il prossimo anno con una serie di iniziative di rilevanza internazionale con il coinvolgimento di diversi siti storico-artistici ecclesiastici come il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia. La mostra ‘Le tre pietà di Michelangelo’, curata da Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, Claudio Salsi, direttore dell’Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici, e da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo, è un progetto che vede eccezionalmente coinvolti i Musei Vaticani, il Museo dell’Opera del Duomo, il Museo Novecento di Firenze, il Castello Sforzesco di Milano e le istituzioni dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Comune di Firenze, Comune di Milano e Fabbrica di San Pietro. Per la prima volta quest’importante esposizione mette a confronto, nella sala della Tribuna di Michelangelo del Museo, l’originale della Pietà Bandini, di cui è da poco terminato il restauro, e i calchi della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini provenienti dai Musei Vaticani.

Le parole di mons. Salvi

Il commento del vescovo ausiliare di Perugia. “La mostra, frutto di significative sinergie tra diverse ed importanti istituzioni museali e culturali – commenta monsignor Marco Salvi – è un’opportunità unica per comprendere l’elevato valore spirituale delle opere d’arte e, come ci ha ricordato l’arcivescovo di Firenze , il cardinale Giuseppe Betori, tra le immagini più significative che lungo i secoli hanno dato forma alla figura di Maria nel cuore dei credenti c'è senza dubbio la Pietà, il corpo di Gesù deposto dalla croce e accolto dalla Madre tra le braccia. L’analisi del messaggio e del significato delle Tre Pietà, ci invita a riflettere, così come ci ha indicato Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, sulla necessità che si è sempre avuta di riprodurre i grandi capolavori della fede e dell'arte per la loro divulgazione divenendo degli straordinari mezzi di evangelizzazione e di trasmissione di valori spirituali”. “La mostra fiorentina – precisa il vescovo ausiliare di Perugia – coglie in pieno l’essenza delle parole pronunciate da Papa Francesco il scorso 17 febbraio: ‘Il lavoro artistico completa, in un certo senso, la bellezza della creazione e, quando è ispirato dalla fede, rivela più chiaramente agli uomini l’amore divino che ne è all’origine’ e la splendida sinergia tra istituzioni è un modello importante che come Archidiocesi vogliamo tenere presente anche in vista delle celebrazioni del V centenario della morte di Pietro Perugino che ricorreranno nel 2023”. “Il grande obiettivo che dobbiamo perseguire – osserva monsignor Salvi – è quello di creare iniziative che permettano di comprendere il significativo ruolo che le opere d’arte hanno avuto da secoli nella trasmissione della fede. Esse nascono al servizio della fede e noi non dobbiamo limitarci ad uno sguardo superficiale o solamente estetico, ma dobbiamo saperne cogliere l’essenza e il messaggio: è un compito che deve impegnarci pastoralmente come comunità ecclesiale anche in questo periodo di cammino sinodale”.]]>

Monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, delegato dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti alla valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici, ha partecipato a Firenze, presso il Museo dell’Opera del Duomo, lo scorso 23 febbraio, all’inaugurazione della mostra ‘Le tre Pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa’, organizzata in occasione dell’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”, che vede riuniti oltre 120 vescovi e sindaci dei Paesi dell’area del Mediterraneo.

Verso le celebrazioni per il V centenario della morte del Perugino

La partecipazione della Chiesa di Perugia a questo significativo evento culturale fiorentino segna un’ulteriore tappa di preparazione al V centenario della morte del Perugino (1523-2023), che sarà celebrato in Umbria il prossimo anno con una serie di iniziative di rilevanza internazionale con il coinvolgimento di diversi siti storico-artistici ecclesiastici come il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia. La mostra ‘Le tre pietà di Michelangelo’, curata da Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, Claudio Salsi, direttore dell’Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici, e da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo, è un progetto che vede eccezionalmente coinvolti i Musei Vaticani, il Museo dell’Opera del Duomo, il Museo Novecento di Firenze, il Castello Sforzesco di Milano e le istituzioni dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Comune di Firenze, Comune di Milano e Fabbrica di San Pietro. Per la prima volta quest’importante esposizione mette a confronto, nella sala della Tribuna di Michelangelo del Museo, l’originale della Pietà Bandini, di cui è da poco terminato il restauro, e i calchi della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini provenienti dai Musei Vaticani.

Le parole di mons. Salvi

Il commento del vescovo ausiliare di Perugia. “La mostra, frutto di significative sinergie tra diverse ed importanti istituzioni museali e culturali – commenta monsignor Marco Salvi – è un’opportunità unica per comprendere l’elevato valore spirituale delle opere d’arte e, come ci ha ricordato l’arcivescovo di Firenze , il cardinale Giuseppe Betori, tra le immagini più significative che lungo i secoli hanno dato forma alla figura di Maria nel cuore dei credenti c'è senza dubbio la Pietà, il corpo di Gesù deposto dalla croce e accolto dalla Madre tra le braccia. L’analisi del messaggio e del significato delle Tre Pietà, ci invita a riflettere, così come ci ha indicato Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, sulla necessità che si è sempre avuta di riprodurre i grandi capolavori della fede e dell'arte per la loro divulgazione divenendo degli straordinari mezzi di evangelizzazione e di trasmissione di valori spirituali”. “La mostra fiorentina – precisa il vescovo ausiliare di Perugia – coglie in pieno l’essenza delle parole pronunciate da Papa Francesco il scorso 17 febbraio: ‘Il lavoro artistico completa, in un certo senso, la bellezza della creazione e, quando è ispirato dalla fede, rivela più chiaramente agli uomini l’amore divino che ne è all’origine’ e la splendida sinergia tra istituzioni è un modello importante che come Archidiocesi vogliamo tenere presente anche in vista delle celebrazioni del V centenario della morte di Pietro Perugino che ricorreranno nel 2023”. “Il grande obiettivo che dobbiamo perseguire – osserva monsignor Salvi – è quello di creare iniziative che permettano di comprendere il significativo ruolo che le opere d’arte hanno avuto da secoli nella trasmissione della fede. Esse nascono al servizio della fede e noi non dobbiamo limitarci ad uno sguardo superficiale o solamente estetico, ma dobbiamo saperne cogliere l’essenza e il messaggio: è un compito che deve impegnarci pastoralmente come comunità ecclesiale anche in questo periodo di cammino sinodale”.]]>
“IncontrArti oltre l’immagine”, a Orvieto un incontro tra arte e musica promosso dai Musei ecclesiastici umbri https://www.lavoce.it/incontrarti-oltre-limmagine-orvieto-incontro-arte-musica/ Fri, 03 Dec 2021 15:54:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63797

Il 13 dicembre, festività di Santa Lucia, a Orvieto dalle ore 17, “IncontrArti oltre l’immagine” propone un’iniziativa in presenza a conclusione del progetto promosso dalla rete dei Musei ecclesiastici umbri (Meu), presieduta da mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, e realizzato anche quest'anno da otto musei facenti parte dell’Associazione cui si è aggiunto il museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Appuntamento tra arte e musica al Modo Museo Emilio Greco di Orvieto

Un appuntamento tra arte e musica, che si apre alle 17 al MODO Museo Emilio Greco con i saluti istituzionali di Andrea Taddei, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto, di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, e della dott.ssa Antonella Pinna, dirigente del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche, Istruzione e formazione.

Seguiranno gli interventi di padre Saul Tambini, direttore del Museo della Porziuncola che illustrerà il progetto, e di Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia di San Luca, vicino per studi e passione ai grandi contesti artistici dell’Umbria. Dopo la proiezione di un video a cura di Skylab Studios , alle 18.30 ci si trasferirà in Duomo per il concerto “Armonie di Luce. I canti della tradizione natalizia europea” con la corale polifonica del Duomo “Vox et Jubilum” diretta dal M° Stefano Benini e guidata all’organo dal M° Riccardo Bonci.

IncontrArti oltre l'immagine: grande interesse per le iniziative

“Grazie alla bella collaborazione dei nove musei aderenti, il progetto IncontrArti oltre l’immagine ha permesso di far conoscere, anche via social, la realtà di questi nostri istituti culturali, presentando - oltre alle opere più significative - anche e soprattutto le persone che vi lavorano e alcune curiosità”, dice padre Saul Tambini, responsabile del museo capofila. “Abbiamo riscontrato un grande interesse (sono oltre 40.000 le persone raggiunte tra Facebook e Instagram in un mese e mezzo) e sebbene la narrazione social dei musei continuerà anche a dicembre, crediamo sia importante organizzare questo evento in presenza, che servirà a tracciare un bilancio dell’iniziativa, e a ricordare a tutti che i Musei ecclesiastici sono sempre aperti per accogliere i visitatori e per far scoprire loro questa particolare realtà”.

I musei partecipanti

Al progetto IncontrArti oltre l’immagine, realizzato grazie al contributo della Regione Umbria (L.R. n° 24/2003 “Sistema museale regionale – Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali connessi”), hanno partecipato: per Assisi, il Museo della Porziuncola (capofila del progetto), la Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana, il MUMA - Museo Missionario Indios dei frati Cappuccini in Amazzonia, il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino, il Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco; per Foligno, il Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano; per Terni, il Museo Diocesano e Capitolare; per Spoleto, il Museo Diocesano e Basilica di Sant’Eufemia; per Orvieto il Museo dell’Opera del Duomo.

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Il 13 dicembre, festività di Santa Lucia, a Orvieto dalle ore 17, “IncontrArti oltre l’immagine” propone un’iniziativa in presenza a conclusione del progetto promosso dalla rete dei Musei ecclesiastici umbri (Meu), presieduta da mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, e realizzato anche quest'anno da otto musei facenti parte dell’Associazione cui si è aggiunto il museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Appuntamento tra arte e musica al Modo Museo Emilio Greco di Orvieto

Un appuntamento tra arte e musica, che si apre alle 17 al MODO Museo Emilio Greco con i saluti istituzionali di Andrea Taddei, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto, di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, e della dott.ssa Antonella Pinna, dirigente del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche, Istruzione e formazione.

Seguiranno gli interventi di padre Saul Tambini, direttore del Museo della Porziuncola che illustrerà il progetto, e di Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia di San Luca, vicino per studi e passione ai grandi contesti artistici dell’Umbria. Dopo la proiezione di un video a cura di Skylab Studios , alle 18.30 ci si trasferirà in Duomo per il concerto “Armonie di Luce. I canti della tradizione natalizia europea” con la corale polifonica del Duomo “Vox et Jubilum” diretta dal M° Stefano Benini e guidata all’organo dal M° Riccardo Bonci.

IncontrArti oltre l'immagine: grande interesse per le iniziative

“Grazie alla bella collaborazione dei nove musei aderenti, il progetto IncontrArti oltre l’immagine ha permesso di far conoscere, anche via social, la realtà di questi nostri istituti culturali, presentando - oltre alle opere più significative - anche e soprattutto le persone che vi lavorano e alcune curiosità”, dice padre Saul Tambini, responsabile del museo capofila. “Abbiamo riscontrato un grande interesse (sono oltre 40.000 le persone raggiunte tra Facebook e Instagram in un mese e mezzo) e sebbene la narrazione social dei musei continuerà anche a dicembre, crediamo sia importante organizzare questo evento in presenza, che servirà a tracciare un bilancio dell’iniziativa, e a ricordare a tutti che i Musei ecclesiastici sono sempre aperti per accogliere i visitatori e per far scoprire loro questa particolare realtà”.

I musei partecipanti

Al progetto IncontrArti oltre l’immagine, realizzato grazie al contributo della Regione Umbria (L.R. n° 24/2003 “Sistema museale regionale – Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali connessi”), hanno partecipato: per Assisi, il Museo della Porziuncola (capofila del progetto), la Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana, il MUMA - Museo Missionario Indios dei frati Cappuccini in Amazzonia, il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino, il Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco; per Foligno, il Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano; per Terni, il Museo Diocesano e Capitolare; per Spoleto, il Museo Diocesano e Basilica di Sant’Eufemia; per Orvieto il Museo dell’Opera del Duomo.

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In questo numero: “genere” – droga – minori – assegno figli e … Leopardi https://www.lavoce.it/in-questo-numero-genere-droga-minori-assegno-figli/ Fri, 09 Jul 2021 12:50:02 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61327

l’editoriale:  La legge italiana consente di cambiare “genere” fin dal 1982

di Pier Giorgio Lignani Può piacere o meno, ma sta di fatto che la legislazione italiana dal 1982 permette, a chi ne sente il bisogno, di cambiare sesso; o, come si preferisce dire ora, di cambiare la propria identità di genere. Con o senza interventi chirurgici e trattamenti ormonali, a discrezione della persona interessata. Originariamente il testo della legge … Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

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di Assuntina Morresi Sembra paradossale dover ricordare ai nostri giorni, segnati dal rincorrersi dei cosiddetti nuovi diritti civili, che fra quelli codificati da decenni c’è il diritto dei bambini a essere ascoltati. Lo ricorda la Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata nel 1989 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e ratificata dall’Italia esattamente trenta anni fa. L’articolo n. 12 è interamente dedicato al “diritto all’ascolto”, ma a volte sembra non essere ancora (…)

Leopardi “amava il mare umbro”

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Presentato alla Stranieri di Perugia il libro di Andrea Riccardi sulla crisi attuale del cristianesimo. Sul tema abbiamo intervistato anche il presidente dei Vescovi umbri, mons. Boccardo.

COVID E MEDIA

Come si è mosso il mondo della comunicazione durante i lunghi mesi di pandemia? Sotto la lente dell’Università Cattolica, un fenomeno che è esploso in ogni direzione, coinvolgendo ogni fascia della popolazione e mettendo “in piazza” un dibattito scientifico che di solito avveniva dietro le quinte. Se ne possono trarre utili lezioni.

L’ASSEGNO PER I FIGLI

Il varo dell’assegno unico universale per figli è una bella notizia, ma resta da capire il difficile passaggio tra il dire e il fare, come ben sanno ad esempio i consulenti presso la Cisl o le Acli. Oltre alle domande del cittadino, vediamo tramite l’Aur i dati su natalità e sostegno alle famiglie in Umbria.

SOLIDARIETÀ IN KOSOVO

Sempre più indipendenti con il proprio lavoro, i ragazzi (cresciuti) della casa Caritas dell’Umbria a Leskoc: adesso arriva anche il caseificio. Testimonianze dirette da quell’area di mondo. E ci sono giovani umbri in partenza per fare volontariato.  ]]>

l’editoriale:  La legge italiana consente di cambiare “genere” fin dal 1982

di Pier Giorgio Lignani Può piacere o meno, ma sta di fatto che la legislazione italiana dal 1982 permette, a chi ne sente il bisogno, di cambiare sesso; o, come si preferisce dire ora, di cambiare la propria identità di genere. Con o senza interventi chirurgici e trattamenti ormonali, a discrezione della persona interessata. Originariamente il testo della legge … Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

Minori: il diritto di essere ascoltati

di Assuntina Morresi Sembra paradossale dover ricordare ai nostri giorni, segnati dal rincorrersi dei cosiddetti nuovi diritti civili, che fra quelli codificati da decenni c’è il diritto dei bambini a essere ascoltati. Lo ricorda la Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata nel 1989 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e ratificata dall’Italia esattamente trenta anni fa. L’articolo n. 12 è interamente dedicato al “diritto all’ascolto”, ma a volte sembra non essere ancora (…)

Leopardi “amava il mare umbro”

di Dario Rivarossa L’“ermo colle” che fu “sempre caro” a Giacomo Leopardi si trova nelle Marche, e va bene. Il che però non significa che il poeta non ammirasse i paesaggi collinari umbri. Leopardi transitò infatti varie volte per la nostra regione, che all’epoca rientrava nel territorio dello Stato pontificio come le Marche. Lo fece in particolare (…)

Nel giornale

Occhio, ragazzi!

Record nazionale di morti per overdose in Umbria nel 2020. Record relativo, in rapporto alle dimensioni della Regione, ma comunque un dato preoccupante. Anche perché, andando a vedere tutti i fattori legati alle dipendenze, l’Umbria offre spesso cifre più positive rispetto alle Regioni limitrofe, e al resto d’Italia. Con sottomano le 400 pagine del Rapporto annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze, cerchiamo di fare un quadro ragionato della situazione nella nostra Regione. Al di là di vari dati incoraggianti, mai abbassare la guardia.

LA CHIESA BRUCIA?

Presentato alla Stranieri di Perugia il libro di Andrea Riccardi sulla crisi attuale del cristianesimo. Sul tema abbiamo intervistato anche il presidente dei Vescovi umbri, mons. Boccardo.

COVID E MEDIA

Come si è mosso il mondo della comunicazione durante i lunghi mesi di pandemia? Sotto la lente dell’Università Cattolica, un fenomeno che è esploso in ogni direzione, coinvolgendo ogni fascia della popolazione e mettendo “in piazza” un dibattito scientifico che di solito avveniva dietro le quinte. Se ne possono trarre utili lezioni.

L’ASSEGNO PER I FIGLI

Il varo dell’assegno unico universale per figli è una bella notizia, ma resta da capire il difficile passaggio tra il dire e il fare, come ben sanno ad esempio i consulenti presso la Cisl o le Acli. Oltre alle domande del cittadino, vediamo tramite l’Aur i dati su natalità e sostegno alle famiglie in Umbria.

SOLIDARIETÀ IN KOSOVO

Sempre più indipendenti con il proprio lavoro, i ragazzi (cresciuti) della casa Caritas dell’Umbria a Leskoc: adesso arriva anche il caseificio. Testimonianze dirette da quell’area di mondo. E ci sono giovani umbri in partenza per fare volontariato.  ]]>
In questo numero: Ddl Zan, migranti, sinodalità, vescovi e diocesi, arte https://www.lavoce.it/in-questo-numero-ddl-zan-migranti-sinodalita-vescovi-e-diocesi-arte/ Thu, 01 Jul 2021 15:50:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61257

l’editoriale:  Ddl Zan, diritti da bilanciare

di Francesco Bonini Ha fatto molto discutere. Tuttavia alla fine è emerso con chiarezza il senso della nota verbale recapitata dalla Santa Sede al governo italiano a proposito del disegno di legge Zan: un contributo al dialogo. Per arrivare ad una soluzione legislativa rispettosa della libertà. In particolare di quelle libertà tutelate dalla Costituzione e sottolineate anche dagli accordi concordatari, la libertà di espressione e quella di educazione, oltre ovviamente la libertà di religione. Nel merito dunque evidente sintonia, lo ha ricordato anche il cardinale Parolin, con quanto la Cei aveva già affermato da ultimo in termini molto chiari lo scorso 28 aprile in una Nota della Presidenza. Ma… Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

Sinodalità: cuore, non ingranaggio

di Diana Papa Siamo alla vigilia di un percorso voluto da Papa Francesco: scoprire e vivere la sinodalità nel popolo di Dio. Ognuno, al di là del proprio stato di vita, è stato pensato, voluto, creato, chiamato e inviato dal Signore per edificare il suo popolo santo e custodire il bene comune. Dio affida ad ognuno (…)

Bracciante morto per colpa di chi?

di Pier Giorgio Lignani Un immigrato irregolare è morto di fatica - letteralmente - mentre lavorava come bracciante agricolo, pagato una miseria, naturalmente in nero. Episodi simili si ripetono (…)

Nel giornale

Chiese unite dal Vescovo

Mons. Domenico Sorrentino è stato nominato da Papa Francesco vescovo della Chiesa di Foligno. Ma allo stesso tempo conserva il proprio incarico presso la diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. Si definisce “unione in persona episcopi”, nella persona del vescovo. Nel senso che le due diocesi rimangono formalmente distinte, ed è “solo” l’identicità del Pastore a collegarle. Tuttavia è una strategia che Papa Francesco sta seguendo in modo sempre più sistematico. Ed è evidente che lo scopo ultimo non sta semplicemente nel facilitare le sostituzioni nelle sedi episcopali vacanti, bensì nel ridisegnare la geografia delle Chiese. “In uscita” verso le pressanti esigenze pastorali del futuro.

CHIESA E DDL ZAN

Approfondiamo ulteriormente la questione, in cui vengono messi in causa diritti di tipo diverso garantiti dalla Costituzione italiana. A scanso di equivoci e (voluti) fraintendimenti, esaminiamo anzitutto con più attenzione le perplessità manifestate dal Vaticano e dalla Cei

50 ANNI DI CARITAS

Il mezzo secolo di esistenza di Caritas italiana cade in un periodo ancora fortemente segnato dalla pandemia e dalle sue conseguenze sulla società. Un motivo in più per celebrare l’evento guardando in avanti anziché al passato. E non solo facendo “assistenza”

SANITÀ

Anche in Umbria, man mano che arrivano i pensionamenti, si profila il rischio che scarseggino medici di famiglia e pediatri. E non perché mancano i laureati, ma perché...

ARTE

L’arte barocca amava i giochi di specchi, e adesso a Perugia si sdoppia e si riunisce. Grazie a una mostra che mette insieme le collezioni della Galleria nazionale e della Fondazione Crp]]>

l’editoriale:  Ddl Zan, diritti da bilanciare

di Francesco Bonini Ha fatto molto discutere. Tuttavia alla fine è emerso con chiarezza il senso della nota verbale recapitata dalla Santa Sede al governo italiano a proposito del disegno di legge Zan: un contributo al dialogo. Per arrivare ad una soluzione legislativa rispettosa della libertà. In particolare di quelle libertà tutelate dalla Costituzione e sottolineate anche dagli accordi concordatari, la libertà di espressione e quella di educazione, oltre ovviamente la libertà di religione. Nel merito dunque evidente sintonia, lo ha ricordato anche il cardinale Parolin, con quanto la Cei aveva già affermato da ultimo in termini molto chiari lo scorso 28 aprile in una Nota della Presidenza. Ma… Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

Sinodalità: cuore, non ingranaggio

di Diana Papa Siamo alla vigilia di un percorso voluto da Papa Francesco: scoprire e vivere la sinodalità nel popolo di Dio. Ognuno, al di là del proprio stato di vita, è stato pensato, voluto, creato, chiamato e inviato dal Signore per edificare il suo popolo santo e custodire il bene comune. Dio affida ad ognuno (…)

Bracciante morto per colpa di chi?

di Pier Giorgio Lignani Un immigrato irregolare è morto di fatica - letteralmente - mentre lavorava come bracciante agricolo, pagato una miseria, naturalmente in nero. Episodi simili si ripetono (…)

Nel giornale

Chiese unite dal Vescovo

Mons. Domenico Sorrentino è stato nominato da Papa Francesco vescovo della Chiesa di Foligno. Ma allo stesso tempo conserva il proprio incarico presso la diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. Si definisce “unione in persona episcopi”, nella persona del vescovo. Nel senso che le due diocesi rimangono formalmente distinte, ed è “solo” l’identicità del Pastore a collegarle. Tuttavia è una strategia che Papa Francesco sta seguendo in modo sempre più sistematico. Ed è evidente che lo scopo ultimo non sta semplicemente nel facilitare le sostituzioni nelle sedi episcopali vacanti, bensì nel ridisegnare la geografia delle Chiese. “In uscita” verso le pressanti esigenze pastorali del futuro.

CHIESA E DDL ZAN

Approfondiamo ulteriormente la questione, in cui vengono messi in causa diritti di tipo diverso garantiti dalla Costituzione italiana. A scanso di equivoci e (voluti) fraintendimenti, esaminiamo anzitutto con più attenzione le perplessità manifestate dal Vaticano e dalla Cei

50 ANNI DI CARITAS

Il mezzo secolo di esistenza di Caritas italiana cade in un periodo ancora fortemente segnato dalla pandemia e dalle sue conseguenze sulla società. Un motivo in più per celebrare l’evento guardando in avanti anziché al passato. E non solo facendo “assistenza”

SANITÀ

Anche in Umbria, man mano che arrivano i pensionamenti, si profila il rischio che scarseggino medici di famiglia e pediatri. E non perché mancano i laureati, ma perché...

ARTE

L’arte barocca amava i giochi di specchi, e adesso a Perugia si sdoppia e si riunisce. Grazie a una mostra che mette insieme le collezioni della Galleria nazionale e della Fondazione Crp]]>
In questo numero: focus sugli “Stati generali della natalità”, sui Catechisti e tanto altro https://www.lavoce.it/in-questo-numero-focus-sugli-stati-generali-della-natalita-sui-catechisti-e-tanto-altro/ Thu, 13 May 2021 15:39:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60591

Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

l’editoriale

Il Pnrr non è un giocattolo per cercare consensi

di Stefano De Martis
A forza di ripeterlo si rischia di diventare noiosi, eppure a osservare i comportamenti dei partiti non sembra che il concetto sia ancora ben chiaro e condiviso: la nostra possibilità di rilancio socio-economico dipende in larghissima misura e comunque in modo decisivo da come sapremo dare concreta attuazione al Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza. (…)

Focus

Welfare

di Pierluigi Grasselli I bambini e gli adolescenti sono il primo grande gruppo per il quale la didattica a distanza, resa necessaria dalla pandemia, può avere contribuito ad accrescere la dispersione scolastica, e che comunque possono aver sperimentato grandi difficoltà, per l’assenza... (a pag. 4)

Umbro iconico

di Dario Rivarossa Chi è stato il personaggio umbro a esercitare il massimo influsso sull’arte? Pietro Vannucci detto il Perugino? Nooo, di più, molto di più! Un nome che oggi è praticamente sconosciuto: Cesare Ripa. Non era un pittore, però scrisse un’Iconologia che ispirò gli artisti per due secoli (…)

Nel giornale

Nascere... per crescere

Il 14 maggio - in contemporanea con la data di uscita di questo giornale - si svogono a Roma per la prima volta gli “Stati generali della natalità”. Evento organizzato dal Forum delle associazioni familiari, e al quale partecipa anche Papa Francesco. Lo scopo: mettere sotto i riflettori in modo serio il tema della natalità in Italia, il cosiddetto “inverno demografico” sul quale circolano troppe idee superficiali o disfattiste - afferma il presidente del Forum, De Palo. Per questo sono stati invitati esponenti di tante categorie sociali, dalle imprese alle banche, dai mass media allo sport. E se la crescita (personale e del Paese) comincia dalla nascita, vale la pena fare un salto all’ospedale di Perugia per ammirare una mostra fotografica speciale.

I “ministri” catechisti

Papa Francesco apre una nuova porta al laicato. O meglio, riconosce ufficialmente come “ministero” quello che fin dai primordi della Chiesa è un ruolo-chiave nella missione evangelizzatrice: i catechisti. Il nostro esperto di liturgia analizza il motu proprio Antiquum ministerium

Noi siamo croce rossa

Per entrare come volontario nella Croce rossa bisogna saper guidare l’ambulanza? Niente affatto. Per la Giornata della benemerita istituzione, parla un gruppo di giovani umbri che hanno deciso di dedicare tempo agli altri nonostante, anzi a causa, del pericolo Covid

Riparte l’arte

Dopo una lunghissima pausa riaprono i musei, ripartono gli eventi culturali. Fonte di arricchimento personale e di attrazione turistica. Tra gli altri appuntamenti, le Giornate del Fai e la promozione del settore ceramica. Ma ogni territorio ha qualcosa da offrire. Scopriamolo]]>

Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

l’editoriale

Il Pnrr non è un giocattolo per cercare consensi

di Stefano De Martis
A forza di ripeterlo si rischia di diventare noiosi, eppure a osservare i comportamenti dei partiti non sembra che il concetto sia ancora ben chiaro e condiviso: la nostra possibilità di rilancio socio-economico dipende in larghissima misura e comunque in modo decisivo da come sapremo dare concreta attuazione al Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza. (…)

Focus

Welfare

di Pierluigi Grasselli I bambini e gli adolescenti sono il primo grande gruppo per il quale la didattica a distanza, resa necessaria dalla pandemia, può avere contribuito ad accrescere la dispersione scolastica, e che comunque possono aver sperimentato grandi difficoltà, per l’assenza... (a pag. 4)

Umbro iconico

di Dario Rivarossa Chi è stato il personaggio umbro a esercitare il massimo influsso sull’arte? Pietro Vannucci detto il Perugino? Nooo, di più, molto di più! Un nome che oggi è praticamente sconosciuto: Cesare Ripa. Non era un pittore, però scrisse un’Iconologia che ispirò gli artisti per due secoli (…)

Nel giornale

Nascere... per crescere

Il 14 maggio - in contemporanea con la data di uscita di questo giornale - si svogono a Roma per la prima volta gli “Stati generali della natalità”. Evento organizzato dal Forum delle associazioni familiari, e al quale partecipa anche Papa Francesco. Lo scopo: mettere sotto i riflettori in modo serio il tema della natalità in Italia, il cosiddetto “inverno demografico” sul quale circolano troppe idee superficiali o disfattiste - afferma il presidente del Forum, De Palo. Per questo sono stati invitati esponenti di tante categorie sociali, dalle imprese alle banche, dai mass media allo sport. E se la crescita (personale e del Paese) comincia dalla nascita, vale la pena fare un salto all’ospedale di Perugia per ammirare una mostra fotografica speciale.

I “ministri” catechisti

Papa Francesco apre una nuova porta al laicato. O meglio, riconosce ufficialmente come “ministero” quello che fin dai primordi della Chiesa è un ruolo-chiave nella missione evangelizzatrice: i catechisti. Il nostro esperto di liturgia analizza il motu proprio Antiquum ministerium

Noi siamo croce rossa

Per entrare come volontario nella Croce rossa bisogna saper guidare l’ambulanza? Niente affatto. Per la Giornata della benemerita istituzione, parla un gruppo di giovani umbri che hanno deciso di dedicare tempo agli altri nonostante, anzi a causa, del pericolo Covid

Riparte l’arte

Dopo una lunghissima pausa riaprono i musei, ripartono gli eventi culturali. Fonte di arricchimento personale e di attrazione turistica. Tra gli altri appuntamenti, le Giornate del Fai e la promozione del settore ceramica. Ma ogni territorio ha qualcosa da offrire. Scopriamolo]]>
Riapre al culto dopo 25 anni la chiesa di Santa Maria delle Grazie https://www.lavoce.it/riapre-al-culto-dopo-25-anni-la-chiesa-di-santa-maria-delle-grazie/ Thu, 25 Mar 2021 16:43:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59663 La facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni

Dopo due anni di lavori di ripulitura e consolidamento, effettuati con grande impegno e dedizione dai volontari della Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, guidata da padre Angelo Gatto Ofm Cappuccini, riapre al culto la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni, sita presso il parco delle Grazie, nel polo Geriatrico - Hospice di viale Trento. Sabato 27 marzo, sarà il vescovo della diocesi Giuseppe Piemontese a officiare alle ore 17 la prima messa dopo venticinque anni dalla chiusura. Sarà possibile partecipare alla celebrazione solo su invito, vista la capienza ridotta della chiesa a sessanta posti per le disposizioni anti Covid. Si potrà, comunque, seguire dal profilo Facebook di padre Angelo Gatto e sulla pagina Facebook e canale Youtube della Diocesi di Terni-Narni-Amelia. La regolare celebrazione delle messe riprenderà dopo la Pasqua.

Una chiesa di grande valore storico-artistico

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, attualmente di proprietà dell’Azienda Usl Umbria 2 che ha concesso alla Confraternità a titolo gratuito l’utilizzo per attività religiose, il culto della fede cattolica, attività formative, ricreative e di tipo spirituale, ha un grande valore storico-artistico, oltre che spirituale per i fedeli ternani, molti dei quali la sceglievano per la celebrazione del matrimonio. La posa della prima pietra della chiesa avvenne nel 1474 così come profetizzato da San Bernardino da Siena in visita alla città. La facciata della Chiesa risulta semplice e realizzata in conci calcarei, con apertura centrale. È preceduta da un portico oggi ridotto a quattro arcate. Il portale ha l’architrave sorretto da due graziose mensole sagomate con il monogramma di Cristo, l’insegna di S. Bernardino, e la data 1482. La lunetta sovrastante il portale reca un dipinto a tempera, copia dell’affresco originale attribuito a Piermatteo d’Amelia, da qui strappato alla fine del secolo XIX e conservato nella Pinacoteca Civica. L’interno è a navata unica coperta con volte a crociera poggianti su paraste e decorate con tempere raffiguranti girali vegetali entro cui sono figure di Santi. Lungo le pareti destra e sinistra si allineano tre altari tardo-cinquecenteschi. La chiesa fu decorata con dipinti di Nicolò Alunno, di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna e del Perugino. Sull’altare maggiore è un dipinto raffigurante i Santi Francesco e Bernardino probabilmente del secolo XVIII. Il chiostro, a doppia serie di arcatelle chiuse su due lati, ha le lunette decorate con Storie della Vita di San Francesco sormontate dagli stemmi gentilizi di famiglie ternane. Al centro è un pozzo le cui colonne ottagonali sorreggono l’architrave che ha la data 1484. Nei secoli la storia della chiesa e del convento adiacente fu complessa e poco attenta ai tesori artistici che essi custodivano; la struttura, infatti, fu trasformata in lazzaretto, ospedale militare, ospedale civile, collegio infantile e centro geriatrico e più volte abbandonata. Nell’ottobre 2019 l’affidamento della gestione della chiesa di Santa Maria delle Grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, che con l’impegno dei suoi membri e di aiuti esterni ha effettuato i lavori necessari per la riapertura della chiesa, sia internamente risistemando la pavimentazione e le sedute, che esternamente ripulendo la facciata e sistemando la zona di ingresso e il giardino.

Restauro grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola

La Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola è un’associazione di fedeli stabilmente costituita nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia, la cui cura pastorale è affidata al priore padre Angelo Gatto, sotto l’autorità del Vescovo diocesano. La confraternita ha come fini principali la santificazione dei confratelli, l’esercizio del culto pubblico e la promozione di opere che parlano della presenza di Dio attraverso la Speranza, la Carità e la Fede. In particolare si propone di promuovere iniziative di carattere educativo e culturale considerando la memoria storico-tradizionale della comunità, tenendo conto del progetto pastorale diocesano; promuovere iniziative per la formazione permanente dei confratelli in campo religioso e l’attivazione di corsi per Operatori della Speranza in supporto religioso alle persone ammalate ed ai loro familiari.]]>
La facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni

Dopo due anni di lavori di ripulitura e consolidamento, effettuati con grande impegno e dedizione dai volontari della Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, guidata da padre Angelo Gatto Ofm Cappuccini, riapre al culto la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni, sita presso il parco delle Grazie, nel polo Geriatrico - Hospice di viale Trento. Sabato 27 marzo, sarà il vescovo della diocesi Giuseppe Piemontese a officiare alle ore 17 la prima messa dopo venticinque anni dalla chiusura. Sarà possibile partecipare alla celebrazione solo su invito, vista la capienza ridotta della chiesa a sessanta posti per le disposizioni anti Covid. Si potrà, comunque, seguire dal profilo Facebook di padre Angelo Gatto e sulla pagina Facebook e canale Youtube della Diocesi di Terni-Narni-Amelia. La regolare celebrazione delle messe riprenderà dopo la Pasqua.

Una chiesa di grande valore storico-artistico

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, attualmente di proprietà dell’Azienda Usl Umbria 2 che ha concesso alla Confraternità a titolo gratuito l’utilizzo per attività religiose, il culto della fede cattolica, attività formative, ricreative e di tipo spirituale, ha un grande valore storico-artistico, oltre che spirituale per i fedeli ternani, molti dei quali la sceglievano per la celebrazione del matrimonio. La posa della prima pietra della chiesa avvenne nel 1474 così come profetizzato da San Bernardino da Siena in visita alla città. La facciata della Chiesa risulta semplice e realizzata in conci calcarei, con apertura centrale. È preceduta da un portico oggi ridotto a quattro arcate. Il portale ha l’architrave sorretto da due graziose mensole sagomate con il monogramma di Cristo, l’insegna di S. Bernardino, e la data 1482. La lunetta sovrastante il portale reca un dipinto a tempera, copia dell’affresco originale attribuito a Piermatteo d’Amelia, da qui strappato alla fine del secolo XIX e conservato nella Pinacoteca Civica. L’interno è a navata unica coperta con volte a crociera poggianti su paraste e decorate con tempere raffiguranti girali vegetali entro cui sono figure di Santi. Lungo le pareti destra e sinistra si allineano tre altari tardo-cinquecenteschi. La chiesa fu decorata con dipinti di Nicolò Alunno, di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna e del Perugino. Sull’altare maggiore è un dipinto raffigurante i Santi Francesco e Bernardino probabilmente del secolo XVIII. Il chiostro, a doppia serie di arcatelle chiuse su due lati, ha le lunette decorate con Storie della Vita di San Francesco sormontate dagli stemmi gentilizi di famiglie ternane. Al centro è un pozzo le cui colonne ottagonali sorreggono l’architrave che ha la data 1484. Nei secoli la storia della chiesa e del convento adiacente fu complessa e poco attenta ai tesori artistici che essi custodivano; la struttura, infatti, fu trasformata in lazzaretto, ospedale militare, ospedale civile, collegio infantile e centro geriatrico e più volte abbandonata. Nell’ottobre 2019 l’affidamento della gestione della chiesa di Santa Maria delle Grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, che con l’impegno dei suoi membri e di aiuti esterni ha effettuato i lavori necessari per la riapertura della chiesa, sia internamente risistemando la pavimentazione e le sedute, che esternamente ripulendo la facciata e sistemando la zona di ingresso e il giardino.

Restauro grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola

La Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola è un’associazione di fedeli stabilmente costituita nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia, la cui cura pastorale è affidata al priore padre Angelo Gatto, sotto l’autorità del Vescovo diocesano. La confraternita ha come fini principali la santificazione dei confratelli, l’esercizio del culto pubblico e la promozione di opere che parlano della presenza di Dio attraverso la Speranza, la Carità e la Fede. In particolare si propone di promuovere iniziative di carattere educativo e culturale considerando la memoria storico-tradizionale della comunità, tenendo conto del progetto pastorale diocesano; promuovere iniziative per la formazione permanente dei confratelli in campo religioso e l’attivazione di corsi per Operatori della Speranza in supporto religioso alle persone ammalate ed ai loro familiari.]]>
La statua della Madonna del Parto di Uselle esposta in cattedrale https://www.lavoce.it/la-statua-della-madonna-del-parto-di-uselle-esposta-in-cattedrale/ Tue, 29 Dec 2020 15:53:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58596 La stutua della Madonna di Uselle esposta nerlla cattedrale di Città di Castello

CITTA' DI CASTELLO - Il vescovo di Città di Castello mons. Domenico Cancian in questo anno così difficile per la pandemia in corso e in occasione delle festività natalizie, ha voluto esporre in cattedrale la statua lignea della Madonna del Parto, detta Madonna di Uselle, regolarmente conservata e esposta al pubblico presso il museo diocesano. L'iniziativa è stata promossa in accordo con don Francesco Mariucci, presidente della Confraternita dell’Immacolata Concezione di Uselle, con Gian Franco Scarabottini dell’Ufficio Beni culturali diocesano e grazie alla disponibilità del parroco della cattedrale don Alberto Gildoni. È la prima volta – precisa Catia Cecchetti, responsabile del Museo diocesano – che l’opera esce dal Museo dopo il restauro eseguito nel 2000 presso l’Istituto d’arte di Gubbio sotto la tutela della locale Soprintendenza, a seguito del quale è stata poi esposta nella Sala III a piano terra. All'interno della cattedrale la statua in questi giorni è stata posta temporaneamente vicino all’altare maggiore per consentire la devozione di tutti coloro che desiderano pregarla per scongiurare l’ulteriore diffondersi del Covid. Si tratta di un'opera di straordinario interesse tra i manufatti lignei, precisa Cecchetti. L'opera risale al sec. XIV ed è stata realizzata in un blocco unico dove è stato posto il Gesù bambino il cui volto, come quello della Madonna, hanno tratti tipicamente rinascimentali, segno evidente di un rimaneggiamento della parte superiore nel sec. XV. La parte inferiore  soprattutto per l’uso dei colori, richiama il nucleo più antico del manufatto. La statua è dotata anche di vesti che venivano utilizzate in occasione della festa dell’Immacolata Concezione con le quali veniva vestita e portata in processione. Grande è l’attenzione e la cura della Confraternita per questa opera, in particolare del suo vice presidente Silvano Riguccini, del tesoriere Carlo Polchi e degli altri membri come Giovanni Orlandini che hanno deciso di preservarla al meglio all’interno del Museo diocesano dove è apprezzata da turisti ed estimatori dell’arte lignea.                                                                                                                              C. C.   [gallery ids="58606,58605"]  ]]>
La stutua della Madonna di Uselle esposta nerlla cattedrale di Città di Castello

CITTA' DI CASTELLO - Il vescovo di Città di Castello mons. Domenico Cancian in questo anno così difficile per la pandemia in corso e in occasione delle festività natalizie, ha voluto esporre in cattedrale la statua lignea della Madonna del Parto, detta Madonna di Uselle, regolarmente conservata e esposta al pubblico presso il museo diocesano. L'iniziativa è stata promossa in accordo con don Francesco Mariucci, presidente della Confraternita dell’Immacolata Concezione di Uselle, con Gian Franco Scarabottini dell’Ufficio Beni culturali diocesano e grazie alla disponibilità del parroco della cattedrale don Alberto Gildoni. È la prima volta – precisa Catia Cecchetti, responsabile del Museo diocesano – che l’opera esce dal Museo dopo il restauro eseguito nel 2000 presso l’Istituto d’arte di Gubbio sotto la tutela della locale Soprintendenza, a seguito del quale è stata poi esposta nella Sala III a piano terra. All'interno della cattedrale la statua in questi giorni è stata posta temporaneamente vicino all’altare maggiore per consentire la devozione di tutti coloro che desiderano pregarla per scongiurare l’ulteriore diffondersi del Covid. Si tratta di un'opera di straordinario interesse tra i manufatti lignei, precisa Cecchetti. L'opera risale al sec. XIV ed è stata realizzata in un blocco unico dove è stato posto il Gesù bambino il cui volto, come quello della Madonna, hanno tratti tipicamente rinascimentali, segno evidente di un rimaneggiamento della parte superiore nel sec. XV. La parte inferiore  soprattutto per l’uso dei colori, richiama il nucleo più antico del manufatto. La statua è dotata anche di vesti che venivano utilizzate in occasione della festa dell’Immacolata Concezione con le quali veniva vestita e portata in processione. Grande è l’attenzione e la cura della Confraternita per questa opera, in particolare del suo vice presidente Silvano Riguccini, del tesoriere Carlo Polchi e degli altri membri come Giovanni Orlandini che hanno deciso di preservarla al meglio all’interno del Museo diocesano dove è apprezzata da turisti ed estimatori dell’arte lignea.                                                                                                                              C. C.   [gallery ids="58606,58605"]  ]]>
In questo numero: Famiglia, spina dorsale dell’Italia https://www.lavoce.it/in-questo-numero-famiglia-spina-dorsale-dellitalia/ Fri, 29 May 2020 09:35:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57233

Questo e tanto altro nel numero di questa settimana. Leggilo in edizione digitale.

l’editoriale

Ossigeno per il rilancio

di Nicola Salvagnin Gli ultimi anni governativi, in Italia, hanno registrato un crescendo divario tra le intenzioni e la realtà, tra quello che si prospetta – magari con poderosi decreti legge più voluminosi della Divina Commedia – e quello che poi si riesce a fare. Si colma il divario rinviando: a successivi decreti che concretizzeranno le intenzioni (98, per l’ultimo decreto Rilancio, che quindi dispiegherà tutto il suo potenziale prima dell’estinzione della razza umana); a successive riforme che cambino veramente quel che si è finto di cambiare; a successivi governi che poi mettano una pezza. ...

Focus

Al premier non chiedete la luna

di Daris Giancarlini Non si può chiedere la luna, a Giuseppe Conte. Avvocato, senza una storia politica alle spalle, a capo di una maggioranza precaria, il cui unico punto di stabilità è l’incertezza. E la debolezza, se non l’assoluta evanescenza, delle possibili alternative... (a pag. 9)

Affamati di verità

di Irene Argentiero “Che cos’è la verità?”. In epoca ante-Covid questa sarebbe stata una domanda capace di accendere animate discussioni in salotti teologico-filosofici. Di questi tempi, invece, è un quesito che torna sempre più di frequente in molti salotti italiani, dove fino a qualche mese fa l’argomento filosofico capace di accendere gli animi era, solitamente... (a pag. 9)

Nel giornale

Famiglia, spina dorsale dell’Italia

Ai “microfoni” de La Voce parla la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti. Vicina ai valori cattolici fin da quando faceva parte del mondo scout. Il settore di sua competenza è uno di quelli vitali nelle misure di sostegno durante l’emergenza Covid, e adesso, in vista della ripartenza del Paese. Alcune voci critiche hanno accusato il Governo di preoccuparsi di più dell’economia che della famiglia: è così? La diretta interessata ripercorre le politiche adottate finora, ma anche i progetti su cui si sta lavorando, a partire dal Family Act. Le questioni sul tavolo peraltro non sono solo quelle relative al reddito, ma anche quelle educative, soprattutto adesso che l’estate è alle porte e i giovani chiedono spazi. LITURGIA
 Riprendono le messe in presenza del popolo. Presenza per ora cauta, a causa dei timori degli anziani, o della difficoltà di “tenere” i bambini. Si possono valorizzare gli spazi aperti CLERO Don Andrea Andreozzi, nuovo rettore del Seminario regionale umbro COVID UMBRIA La Regione conferma il trend positivo di calo del contagio. Ora anche per gli ospedali ha inizio la fase 2 CULTURA Come è sopravvissuto alla pandemia il settore librerie, in crisi già anche prima. Strategie diverse nella grande e nella piccola distribuzione. Ha aiutato l’online, ma soprattutto la solidarietà interna PERUGIA Le mense scolastiche avranno menù con pesce del Trasimeno NOCERA UMBRA La polemica sulla casa-famiglia, ex casa di riposo CASTELLO Verrà restaurato l’affresco dedicato a mons. Muzi GUBBIO Caritas e Croce rossa insieme per portare la spesa ai bisognosi TODI Mons. Tuzia celebra qui la prima messa aperta al pubblico TERNI È il momento di risolvere il disastro ecologico a Papigno]]>

Questo e tanto altro nel numero di questa settimana. Leggilo in edizione digitale.

l’editoriale

Ossigeno per il rilancio

di Nicola Salvagnin Gli ultimi anni governativi, in Italia, hanno registrato un crescendo divario tra le intenzioni e la realtà, tra quello che si prospetta – magari con poderosi decreti legge più voluminosi della Divina Commedia – e quello che poi si riesce a fare. Si colma il divario rinviando: a successivi decreti che concretizzeranno le intenzioni (98, per l’ultimo decreto Rilancio, che quindi dispiegherà tutto il suo potenziale prima dell’estinzione della razza umana); a successive riforme che cambino veramente quel che si è finto di cambiare; a successivi governi che poi mettano una pezza. ...

Focus

Al premier non chiedete la luna

di Daris Giancarlini Non si può chiedere la luna, a Giuseppe Conte. Avvocato, senza una storia politica alle spalle, a capo di una maggioranza precaria, il cui unico punto di stabilità è l’incertezza. E la debolezza, se non l’assoluta evanescenza, delle possibili alternative... (a pag. 9)

Affamati di verità

di Irene Argentiero “Che cos’è la verità?”. In epoca ante-Covid questa sarebbe stata una domanda capace di accendere animate discussioni in salotti teologico-filosofici. Di questi tempi, invece, è un quesito che torna sempre più di frequente in molti salotti italiani, dove fino a qualche mese fa l’argomento filosofico capace di accendere gli animi era, solitamente... (a pag. 9)

Nel giornale

Famiglia, spina dorsale dell’Italia

Ai “microfoni” de La Voce parla la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti. Vicina ai valori cattolici fin da quando faceva parte del mondo scout. Il settore di sua competenza è uno di quelli vitali nelle misure di sostegno durante l’emergenza Covid, e adesso, in vista della ripartenza del Paese. Alcune voci critiche hanno accusato il Governo di preoccuparsi di più dell’economia che della famiglia: è così? La diretta interessata ripercorre le politiche adottate finora, ma anche i progetti su cui si sta lavorando, a partire dal Family Act. Le questioni sul tavolo peraltro non sono solo quelle relative al reddito, ma anche quelle educative, soprattutto adesso che l’estate è alle porte e i giovani chiedono spazi. LITURGIA
 Riprendono le messe in presenza del popolo. Presenza per ora cauta, a causa dei timori degli anziani, o della difficoltà di “tenere” i bambini. Si possono valorizzare gli spazi aperti CLERO Don Andrea Andreozzi, nuovo rettore del Seminario regionale umbro COVID UMBRIA La Regione conferma il trend positivo di calo del contagio. Ora anche per gli ospedali ha inizio la fase 2 CULTURA Come è sopravvissuto alla pandemia il settore librerie, in crisi già anche prima. Strategie diverse nella grande e nella piccola distribuzione. Ha aiutato l’online, ma soprattutto la solidarietà interna PERUGIA Le mense scolastiche avranno menù con pesce del Trasimeno NOCERA UMBRA La polemica sulla casa-famiglia, ex casa di riposo CASTELLO Verrà restaurato l’affresco dedicato a mons. Muzi GUBBIO Caritas e Croce rossa insieme per portare la spesa ai bisognosi TODI Mons. Tuzia celebra qui la prima messa aperta al pubblico TERNI È il momento di risolvere il disastro ecologico a Papigno]]>
Anche in Umbria si celebrano i 500 anni dalla morte del pittore Raffaello Sanzio https://www.lavoce.it/umbria-500-anni-raffaello-sanzio/ Fri, 21 Feb 2020 09:00:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56316 raffaello

Perugia e l'Umbria si apprestano a celebrare i 500 anni dalla morte del pittore urbinate Raffaello Sanzio con una serie di iniziative. Si comincia l'8 aprile con “Raffaello in Umbria e la sua eredità”; a giugno sarà la volta di “Fortuna e mito di Raffaello in Umbria” e ad ottobre “La Fortuna della Pala Baglioni di Raffaello nelle copie perugine”. Tre grandi mostre che hanno ottenuto il logo del Comitato Nazionale Istituito dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, a cui si affiancano laboratori, convegni, conferenze e tanti eventi che coinvolgono alcune tra le più importanti istituzioni del territorio. [caption id="attachment_56319" align="alignleft" width="200"] La presentazione delle iniziative a Perugia[/caption] Il programma di “Perugia celebra Raffaello" è stato presentato alla Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori alla presenza dei rappresentanti dell’amministrazione comunale e, in particolare, dell’Assessorato alla Cultura che coordina le attività, della Fondazione CariPerugia Arte e della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”. Oltre alle tre mostre sono in programma iniziative dell’Università degli Studi di Perugia, dell’Università per Stranieri, della Fondazione Post – Officina per la scienza e della Fondazione Orintia Carletti Bonucci che hanno messo a punto una serie di incontri, conferenze ed eventi per conoscere più da vicino Raffaello, la sua storia e la sua pittura. A vario titolo apporteranno un importante contributo anche la Soprintendenza Archeologica, di Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per l’Umbria e le Marche, l’Archivio di Stato di Perugia, il Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia, il Nobile Collegio del Cambio, il Nobile Collegio della Mercanzia, l’Arcidiocesi di Perugia Città della Pieve, il Museo degli Strumenti Musicali Antichi.

GLI APPUNTAMENTI

Il primo appuntamento in programma è la mostra “Raffaello in Umbria e la sua eredità”, che aprirà l’8 aprile a Palazzo Baldeschi al Corso, organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci. Grazie a questa collaborazione è stato possibile progettare un percorso espositivo originale che coniuga una suggestiva parte multimediale, con straordinarie immagini immersive, ad una prettamente espositiva. A giugno è in programma il taglio del nastro della mostra “Fortuna e mito di Raffaello in Umbria” promossa dal Comune di Perugia, che verrà realizzata presso il Museo civico di Palazzo della Penna. L’evento espositivo, che resterà aperto fino a settembre, intende ripercorrere la fortuna e il mito dell’Urbinate attraverso dipinti, incisioni, disegni, ceramiche e vetri dipinti, dal Cinquecento al Novecento, e propone un percorso che costituisce un parallelo, sul piano delle testimonianze visive, dei numerosi documenti letterari e di storia della critica che pure saranno oggetto dell’esposizione. Dal 3 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 la Galleria Nazionale dell’Umbria propone una mostra dedicata alla fortuna dell’opera più importante dipinta dal pittore per Perugia: la pala ultimata nel 1507 per la cappella della famiglia Baglioni in S. Francesco al Prato. La tavola centrale, raffigurante il Trasporto di Cristo al sepolcro, venne trafugata per volontà di Scipione Borghese nel 1608, lasciando un vuoto profondo in città. L’ammirazione dei perugini è testimoniata dall’importante numero di copie che ne furono tratte, quattro delle quali sono conservate proprio presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. Sono inoltre previsti 4 appuntamenti, tra aprile ed ottobre, inseriti nel ciclo di conferenze curato da Michele Dantini per iniziativa dell’Università per Stranieri di Perugia. Ciascuna conferenza chiama a testimoni della fortuna otto-novecentesca di Raffaello artisti, scrittori o storici dell’arte di grande fama. Il Post - Perugia Officina per la Scienza e la Tecnologia proporrà un programma di eventi volti a coinvolgere le famiglie e tutti coloro che intendono scoprire il linguaggio artistico di Raffaello dal punto di vista del rapporto tra arte e scienza. Le iniziative dureranno da aprile fino a novembre 2020 e interesseranno sia gli spazi museali che la piazza antistante il POST. A partire dal mese di marzo 2020, la Fondazione Orintia Carletti Bonucci organizza quattro incontri di storia dell’arte sul tema Raffaello e il suo mito.]]>
raffaello

Perugia e l'Umbria si apprestano a celebrare i 500 anni dalla morte del pittore urbinate Raffaello Sanzio con una serie di iniziative. Si comincia l'8 aprile con “Raffaello in Umbria e la sua eredità”; a giugno sarà la volta di “Fortuna e mito di Raffaello in Umbria” e ad ottobre “La Fortuna della Pala Baglioni di Raffaello nelle copie perugine”. Tre grandi mostre che hanno ottenuto il logo del Comitato Nazionale Istituito dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, a cui si affiancano laboratori, convegni, conferenze e tanti eventi che coinvolgono alcune tra le più importanti istituzioni del territorio. [caption id="attachment_56319" align="alignleft" width="200"] La presentazione delle iniziative a Perugia[/caption] Il programma di “Perugia celebra Raffaello" è stato presentato alla Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori alla presenza dei rappresentanti dell’amministrazione comunale e, in particolare, dell’Assessorato alla Cultura che coordina le attività, della Fondazione CariPerugia Arte e della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”. Oltre alle tre mostre sono in programma iniziative dell’Università degli Studi di Perugia, dell’Università per Stranieri, della Fondazione Post – Officina per la scienza e della Fondazione Orintia Carletti Bonucci che hanno messo a punto una serie di incontri, conferenze ed eventi per conoscere più da vicino Raffaello, la sua storia e la sua pittura. A vario titolo apporteranno un importante contributo anche la Soprintendenza Archeologica, di Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per l’Umbria e le Marche, l’Archivio di Stato di Perugia, il Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia, il Nobile Collegio del Cambio, il Nobile Collegio della Mercanzia, l’Arcidiocesi di Perugia Città della Pieve, il Museo degli Strumenti Musicali Antichi.

GLI APPUNTAMENTI

Il primo appuntamento in programma è la mostra “Raffaello in Umbria e la sua eredità”, che aprirà l’8 aprile a Palazzo Baldeschi al Corso, organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci. Grazie a questa collaborazione è stato possibile progettare un percorso espositivo originale che coniuga una suggestiva parte multimediale, con straordinarie immagini immersive, ad una prettamente espositiva. A giugno è in programma il taglio del nastro della mostra “Fortuna e mito di Raffaello in Umbria” promossa dal Comune di Perugia, che verrà realizzata presso il Museo civico di Palazzo della Penna. L’evento espositivo, che resterà aperto fino a settembre, intende ripercorrere la fortuna e il mito dell’Urbinate attraverso dipinti, incisioni, disegni, ceramiche e vetri dipinti, dal Cinquecento al Novecento, e propone un percorso che costituisce un parallelo, sul piano delle testimonianze visive, dei numerosi documenti letterari e di storia della critica che pure saranno oggetto dell’esposizione. Dal 3 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 la Galleria Nazionale dell’Umbria propone una mostra dedicata alla fortuna dell’opera più importante dipinta dal pittore per Perugia: la pala ultimata nel 1507 per la cappella della famiglia Baglioni in S. Francesco al Prato. La tavola centrale, raffigurante il Trasporto di Cristo al sepolcro, venne trafugata per volontà di Scipione Borghese nel 1608, lasciando un vuoto profondo in città. L’ammirazione dei perugini è testimoniata dall’importante numero di copie che ne furono tratte, quattro delle quali sono conservate proprio presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. Sono inoltre previsti 4 appuntamenti, tra aprile ed ottobre, inseriti nel ciclo di conferenze curato da Michele Dantini per iniziativa dell’Università per Stranieri di Perugia. Ciascuna conferenza chiama a testimoni della fortuna otto-novecentesca di Raffaello artisti, scrittori o storici dell’arte di grande fama. Il Post - Perugia Officina per la Scienza e la Tecnologia proporrà un programma di eventi volti a coinvolgere le famiglie e tutti coloro che intendono scoprire il linguaggio artistico di Raffaello dal punto di vista del rapporto tra arte e scienza. Le iniziative dureranno da aprile fino a novembre 2020 e interesseranno sia gli spazi museali che la piazza antistante il POST. A partire dal mese di marzo 2020, la Fondazione Orintia Carletti Bonucci organizza quattro incontri di storia dell’arte sul tema Raffaello e il suo mito.]]>
Gubbio. C’è la mano di Raffaello sul gonfalone del “Corpus Domini” https://www.lavoce.it/gubbio-raffaello-gonfalone/ Tue, 17 Dec 2019 14:15:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55922 raffaello

Alla vigilia dell’anno che celebra Raffaello Sanzio, torna a riaccendersi l’interesse per un’opera pittorica ritrovata a Gubbio agli albori del terzo millennio e ancora da studiare in maniera adeguata. Mentre l’Italia intera - a cominciare dalle Marche e dall’Umbria - si prepara a celebrare il quinto centenario dalla morte del grande artista urbinate, studiosi e critici d’arte ripropongono l’interrogativo di quanto e come il genio del Rinascimento italiano abbia contribuito alla realizzazione del Gonfalone processionale della Confraternita eugubina del “Corpus Domini”.  Si tratta di una interessante composizione bifacciale su tela, con altezza di 208 centimetri e larghezza di 179, raffigurante il Risorto con la croce, con uno schienale retto da tre angeli, con i santi Ubaldo e Francesco inginocchiati per la venerazione del Salvatore. Sant’Ubaldo sta raccogliendo in un calice d’oro il sangue che esce dalla ferita del costato di Gesù. Le due facce del gonfalone hanno lo stesso soggetto, ma differenze rilevanti di carattere artistico e cromatico. Nell’ottobre del 2005, furono la storica dell’arte della Soprintendenza di Perugia, Giordana Benazzi, e il direttore dell’Ufficio beni culturali della diocesi di Gubbio, Paolo Salciarini, a presentare le conclusioni di tre anni di studio sul dipinto e i risultati delle analisi effettuate con tecniche a infrarossi, riflettografia, fluorescenza a raggi X e microscopio a scansione elettronica per osservare le sezioni stratigrafiche. A rendere più intrigante e fitto il mistero sull’attribuzione raffaellesca contribuì allora anche un particolare trigramma che, a una prima osservazione, evidenziava una R e una V, tracciate ripetutamente sul piviale indossato dal vescovo e patrono di Gubbio, sant’Ubaldo. Un esame accurato del paleografo Massimiliano Bassetti invitava a interpretare il monogramma con l’espressione “Raphael Urbinas”. Sarebbe, dunque, una vera e propria firma del maestro urbinate. «Per uno storico dell'arte - confida Luca Tomio - trovarsi di fronte a un'opera come questa, ancora in fase di restauro, e vedere come piano piano emergono gli aspetti originari, è davvero emozionante».  Tomio è consulente scientifico e conduttore del documentario per il cinquecentenario di Raffaello, che la Sydonia Production sta realizzando per i canali Rai, promosso dal Comune di Urbino e della Regione Marche.  «Sotto ai nostri occhi - continua lo storico dell’arte - si materializza il percorso di Raffaello tra Urbino e l'Umbria. Non è un caso, dunque, che lo stendardo si trovi a Gubbio. La città ora è in Umbria, ma un tempo era nel Ducato dei Montefeltro. E, tra l’altro, questo gonfalone è stato realizzato per la Confraternita del Corpus Domini, della quale faceva parte anche Giovanni Santi, il padre di Raffaello. Dunque, un ambito non solo familiare, dal punto di vista artistico, ma anche legato alle committenze. Sul gonfalone noi vediamo la mano del giovane Raffaello, con molta probabilità a un’età di 15-16 anni. E, seguendo il restauro, possiamo via via percepire quelli che sono stati i passaggi di un'opera corale della bottega di Giovanni Santi, ma anche dello stesso Raffaello e del suo pennello». Ulteriori informazioni sul numero de La Voce in uscita il 20/12/2019]]>
raffaello

Alla vigilia dell’anno che celebra Raffaello Sanzio, torna a riaccendersi l’interesse per un’opera pittorica ritrovata a Gubbio agli albori del terzo millennio e ancora da studiare in maniera adeguata. Mentre l’Italia intera - a cominciare dalle Marche e dall’Umbria - si prepara a celebrare il quinto centenario dalla morte del grande artista urbinate, studiosi e critici d’arte ripropongono l’interrogativo di quanto e come il genio del Rinascimento italiano abbia contribuito alla realizzazione del Gonfalone processionale della Confraternita eugubina del “Corpus Domini”.  Si tratta di una interessante composizione bifacciale su tela, con altezza di 208 centimetri e larghezza di 179, raffigurante il Risorto con la croce, con uno schienale retto da tre angeli, con i santi Ubaldo e Francesco inginocchiati per la venerazione del Salvatore. Sant’Ubaldo sta raccogliendo in un calice d’oro il sangue che esce dalla ferita del costato di Gesù. Le due facce del gonfalone hanno lo stesso soggetto, ma differenze rilevanti di carattere artistico e cromatico. Nell’ottobre del 2005, furono la storica dell’arte della Soprintendenza di Perugia, Giordana Benazzi, e il direttore dell’Ufficio beni culturali della diocesi di Gubbio, Paolo Salciarini, a presentare le conclusioni di tre anni di studio sul dipinto e i risultati delle analisi effettuate con tecniche a infrarossi, riflettografia, fluorescenza a raggi X e microscopio a scansione elettronica per osservare le sezioni stratigrafiche. A rendere più intrigante e fitto il mistero sull’attribuzione raffaellesca contribuì allora anche un particolare trigramma che, a una prima osservazione, evidenziava una R e una V, tracciate ripetutamente sul piviale indossato dal vescovo e patrono di Gubbio, sant’Ubaldo. Un esame accurato del paleografo Massimiliano Bassetti invitava a interpretare il monogramma con l’espressione “Raphael Urbinas”. Sarebbe, dunque, una vera e propria firma del maestro urbinate. «Per uno storico dell'arte - confida Luca Tomio - trovarsi di fronte a un'opera come questa, ancora in fase di restauro, e vedere come piano piano emergono gli aspetti originari, è davvero emozionante».  Tomio è consulente scientifico e conduttore del documentario per il cinquecentenario di Raffaello, che la Sydonia Production sta realizzando per i canali Rai, promosso dal Comune di Urbino e della Regione Marche.  «Sotto ai nostri occhi - continua lo storico dell’arte - si materializza il percorso di Raffaello tra Urbino e l'Umbria. Non è un caso, dunque, che lo stendardo si trovi a Gubbio. La città ora è in Umbria, ma un tempo era nel Ducato dei Montefeltro. E, tra l’altro, questo gonfalone è stato realizzato per la Confraternita del Corpus Domini, della quale faceva parte anche Giovanni Santi, il padre di Raffaello. Dunque, un ambito non solo familiare, dal punto di vista artistico, ma anche legato alle committenze. Sul gonfalone noi vediamo la mano del giovane Raffaello, con molta probabilità a un’età di 15-16 anni. E, seguendo il restauro, possiamo via via percepire quelli che sono stati i passaggi di un'opera corale della bottega di Giovanni Santi, ma anche dello stesso Raffaello e del suo pennello». Ulteriori informazioni sul numero de La Voce in uscita il 20/12/2019]]>
Accademia delle Belle arti Perugia. Un nuovo anno: le novità https://www.lavoce.it/accademia-belle-arti-perugia/ Fri, 08 Nov 2019 12:55:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55701

Un’Accademia di Belle Arti con più matricole rispetto al 2018 e un portafoglio studenti che sfiora i 550 iscritti. Ma anche tesa verso un dialogo più saldo con il territorio, con artisti e aziende internazionali fiore all’occhiello dell’Umbria, per creare opportunità professionali ai suoi studenti. L’antica Istituzione “Pietro Vannucci” continua così il percorso intrapreso verso la contemporaneità, mostrando ancora una volta le sue potenzialità, con ricadute positive per la regione. È un’Accademia sana e sempre più competitiva quella presentata dal presidente, l’avvocato Mario Rampini, all’inaugurazione dell’a.a. 2019-2020, tenutasi nell’Aula dell’Ercole Farnese alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni, delle Autorità, degli studenti, del pubblico e degli Accademici. Accanto a lui il Direttore, Emidio De Albentiis, da un anno alla guida della “Vannucci”. Per l’occasione, hanno portato il loro saluto Erika Borghesi, consigliere della Provincia di Perugia, e Michele Fioroni, assessore al Turismo e Sviluppo economico del Comune di Perugia. Presente anche Giampiero Bianconi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, sempre vicina all’Accademica.     “Siamo un Istituto di alta formazione artistica che, attraverso le Scuole di Pittura, Scultura, Scenografia, Grafica e quelle legate al Design (quindi il triennio di Progettazione artistica per l’Impresa-Design, il biennio di Brand Design Territoriale e il triennio di Fashion Design), propone ora un’ampia offerta e sempre più appetibile – ha evidenziato Rampini -. Quest’anno si registra così un trend positivo per le matricole e gli iscritti, grazie anche al nuovo triennio di Fashion Design, unico corso universitario in Umbria riconosciuto dal Miur, e il nuovo biennio specialistico di Brand Design Territoriale, primo aperto in Italia”. Passando ai numeri, Rampini si è poi soffermato sui dati delle iscrizioni. Il numero degli studenti si attesta anche per il 2019 sui 550. Andando ad analizzare i dati nel dettaglio, rispetto al 2018, le matricole sono aumentate del 7% circa, dove quelle afferenti alle Scuole di Design hanno avuto un incremento totale, in termini percentuali del 40% (passati da 75 del 2018 a 105 del 2019). Da sottolineare che, nonostante l’apertura degli ultimi due Corsi, Progettazione artistica per l’Impresa-Design ha, comunque, subito un incremento dell’11% di iscritti. Poi un breve cenno sulla statizzazione in corso. “In seguito alle vicende del Governo – ha spiegato – i tempi sono leggermente slittati, ma entro gennaio 2021 l’Accademia dovrebbe passare sotto l’egida dello Stato, è il termine ultimo fissato dal decreto”. Dopo il saluto degli studenti (tenuto da Arianna Scappa), ha fatto seguito l’intervento del Direttore. “L'Accademia – ha sottolineato De Albentiis - ha quest'anno considerevolmente ampliato la sua offerta formativa, aprendo due nuove Scuole (Fashion Design nel triennio e Brand Design Territoriale nel Biennio), rimodellando anche, con l'assenso formale del Miur anche i programmi di studio di tutte le altre Scuole, compreso il sempre fondamentale e decisivo comparto di Arti Visive. Non si sono tralasciate importanti migliorie logistico-strumentali, fra le quali eccellono la nuova Aula Magna, intitolata all'Ercole Farnese, magnifico gesso giunto in Accademia nel 1818, un nuovo modernissimo torchio per l'incisione e un funzionale forno per ceramica. Con l'esaurirsi di alcune vecchie graduatorie si è anche proceduto all'inserimento di nuovi docenti, secondo una linea che si proseguirà anche nell'immediato futuro. Spirito generale di questa direzione è favorire al massimo l'armonia tra tutti i dipartimenti che costituiscono la struttura dell'Accademia (Arti Visive, Progettazione e Arti Applicate, Biennio) per consentire a ciascun docente e a ciascuno studente di poter dare il meglio di se stesso, vivendo con piena qualità e serenità l'esperienza umana, didattica e artistica della nostra antica e modernissima Accademia”. A dare il suo prezioso contributo, tra gli ospiti protagonisti della giornata, l’intervento di Nicoletta Spagnoli, che ha raccontato la sua storia imprenditoriale, quindi l’esperienza in azienda, il suo lavoro di Direttore creativo. Rivolgendosi soprattutto al corso di Fashion Design, ha espresso l’auspicio affinché gli studenti, una volta concluso il percorso di studi, rivolgano la loro attenzione anche alla ‘Luisa Spagnoli Spa’”. A seguire, la lezione magistrale dell’artista Marco Tirelli dal titolo “Vedere attraverso”. Cerimonia per i nuovi Accademici. Consegnati i diplomi ai nuovi Accademici. A ricevere quello di Accademico di merito – personaggi scelti fra gli artisti che si sono distinti nelle diverse espressioni artistiche – sono stati: Toni Bellucci (artista), Oscar Piattella (artista), Nicoletta Spagnoli (stilista), Marco Tirelli(artista). Quello di Accademico d’onore è stato invece consegnato a Maria Cristina De Angelis (manager culturale), Giovanna Giubbini (dirigente Mibact), Marina Matteucci (funzionario pubblico), Fabio Mongelli (architetto), Maria Teresa Severini (imprenditrice), personaggi scelti fra coloro che si sono distinti nel campo della cultura e della scienza o che si sono resi benemeriti nei confronti dell’antica Istituzione. Assegnate le Borse di studio. A chiudere la giornata, la consegna delle otto borse di studio, assegnate ad altrettanti studenti: Beatrice Bragetta e Barbara Stievano hanno ricevuto le due messe a disposizione da Uid (Unione italiana disegnatori); Lucia Penza quella di “Alfredo De Poi”; Cecilia Bonucci di “Lino Spagnoli”, a Yixing Huang quella intitolata a “Maria Elena Petruccioli”; a Panayotis Andreou, Munkhzaya Lutkhuu e Haotian Ji sono andate le tre borse di studio messe a disposizione dall’Accademia stessa.]]>

Un’Accademia di Belle Arti con più matricole rispetto al 2018 e un portafoglio studenti che sfiora i 550 iscritti. Ma anche tesa verso un dialogo più saldo con il territorio, con artisti e aziende internazionali fiore all’occhiello dell’Umbria, per creare opportunità professionali ai suoi studenti. L’antica Istituzione “Pietro Vannucci” continua così il percorso intrapreso verso la contemporaneità, mostrando ancora una volta le sue potenzialità, con ricadute positive per la regione. È un’Accademia sana e sempre più competitiva quella presentata dal presidente, l’avvocato Mario Rampini, all’inaugurazione dell’a.a. 2019-2020, tenutasi nell’Aula dell’Ercole Farnese alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni, delle Autorità, degli studenti, del pubblico e degli Accademici. Accanto a lui il Direttore, Emidio De Albentiis, da un anno alla guida della “Vannucci”. Per l’occasione, hanno portato il loro saluto Erika Borghesi, consigliere della Provincia di Perugia, e Michele Fioroni, assessore al Turismo e Sviluppo economico del Comune di Perugia. Presente anche Giampiero Bianconi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, sempre vicina all’Accademica.     “Siamo un Istituto di alta formazione artistica che, attraverso le Scuole di Pittura, Scultura, Scenografia, Grafica e quelle legate al Design (quindi il triennio di Progettazione artistica per l’Impresa-Design, il biennio di Brand Design Territoriale e il triennio di Fashion Design), propone ora un’ampia offerta e sempre più appetibile – ha evidenziato Rampini -. Quest’anno si registra così un trend positivo per le matricole e gli iscritti, grazie anche al nuovo triennio di Fashion Design, unico corso universitario in Umbria riconosciuto dal Miur, e il nuovo biennio specialistico di Brand Design Territoriale, primo aperto in Italia”. Passando ai numeri, Rampini si è poi soffermato sui dati delle iscrizioni. Il numero degli studenti si attesta anche per il 2019 sui 550. Andando ad analizzare i dati nel dettaglio, rispetto al 2018, le matricole sono aumentate del 7% circa, dove quelle afferenti alle Scuole di Design hanno avuto un incremento totale, in termini percentuali del 40% (passati da 75 del 2018 a 105 del 2019). Da sottolineare che, nonostante l’apertura degli ultimi due Corsi, Progettazione artistica per l’Impresa-Design ha, comunque, subito un incremento dell’11% di iscritti. Poi un breve cenno sulla statizzazione in corso. “In seguito alle vicende del Governo – ha spiegato – i tempi sono leggermente slittati, ma entro gennaio 2021 l’Accademia dovrebbe passare sotto l’egida dello Stato, è il termine ultimo fissato dal decreto”. Dopo il saluto degli studenti (tenuto da Arianna Scappa), ha fatto seguito l’intervento del Direttore. “L'Accademia – ha sottolineato De Albentiis - ha quest'anno considerevolmente ampliato la sua offerta formativa, aprendo due nuove Scuole (Fashion Design nel triennio e Brand Design Territoriale nel Biennio), rimodellando anche, con l'assenso formale del Miur anche i programmi di studio di tutte le altre Scuole, compreso il sempre fondamentale e decisivo comparto di Arti Visive. Non si sono tralasciate importanti migliorie logistico-strumentali, fra le quali eccellono la nuova Aula Magna, intitolata all'Ercole Farnese, magnifico gesso giunto in Accademia nel 1818, un nuovo modernissimo torchio per l'incisione e un funzionale forno per ceramica. Con l'esaurirsi di alcune vecchie graduatorie si è anche proceduto all'inserimento di nuovi docenti, secondo una linea che si proseguirà anche nell'immediato futuro. Spirito generale di questa direzione è favorire al massimo l'armonia tra tutti i dipartimenti che costituiscono la struttura dell'Accademia (Arti Visive, Progettazione e Arti Applicate, Biennio) per consentire a ciascun docente e a ciascuno studente di poter dare il meglio di se stesso, vivendo con piena qualità e serenità l'esperienza umana, didattica e artistica della nostra antica e modernissima Accademia”. A dare il suo prezioso contributo, tra gli ospiti protagonisti della giornata, l’intervento di Nicoletta Spagnoli, che ha raccontato la sua storia imprenditoriale, quindi l’esperienza in azienda, il suo lavoro di Direttore creativo. Rivolgendosi soprattutto al corso di Fashion Design, ha espresso l’auspicio affinché gli studenti, una volta concluso il percorso di studi, rivolgano la loro attenzione anche alla ‘Luisa Spagnoli Spa’”. A seguire, la lezione magistrale dell’artista Marco Tirelli dal titolo “Vedere attraverso”. Cerimonia per i nuovi Accademici. Consegnati i diplomi ai nuovi Accademici. A ricevere quello di Accademico di merito – personaggi scelti fra gli artisti che si sono distinti nelle diverse espressioni artistiche – sono stati: Toni Bellucci (artista), Oscar Piattella (artista), Nicoletta Spagnoli (stilista), Marco Tirelli(artista). Quello di Accademico d’onore è stato invece consegnato a Maria Cristina De Angelis (manager culturale), Giovanna Giubbini (dirigente Mibact), Marina Matteucci (funzionario pubblico), Fabio Mongelli (architetto), Maria Teresa Severini (imprenditrice), personaggi scelti fra coloro che si sono distinti nel campo della cultura e della scienza o che si sono resi benemeriti nei confronti dell’antica Istituzione. Assegnate le Borse di studio. A chiudere la giornata, la consegna delle otto borse di studio, assegnate ad altrettanti studenti: Beatrice Bragetta e Barbara Stievano hanno ricevuto le due messe a disposizione da Uid (Unione italiana disegnatori); Lucia Penza quella di “Alfredo De Poi”; Cecilia Bonucci di “Lino Spagnoli”, a Yixing Huang quella intitolata a “Maria Elena Petruccioli”; a Panayotis Andreou, Munkhzaya Lutkhuu e Haotian Ji sono andate le tre borse di studio messe a disposizione dall’Accademia stessa.]]>
Alla scoperta dei “luoghi invisibili” di Perugia e dintorni (programma) https://www.lavoce.it/luoghi-invisibili-perugia/ Wed, 25 Sep 2019 16:32:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55298 luoghi

Nell’ultimo weekend di settembre (27-29 settembre) e nel primo di ottobre (4-6 ottobre) torna "Luoghi Invisibili - La Perugia che si scopre", l'evento dedicato ai visitatori e ai cittadini che vogliono lasciarsi guidare alla scoperta di quei luoghi e monumenti meno conosciuti della città, che sono normalmente inaccessibili al pubblico o anche frequentati, ma non vissuti come luoghi d'arte e contenitori di cultura e di capolavori artistici. Quest’anno il programma della manifestazione si arricchisce grazie ad una collaborazione ancora più stretta con enti, istituzioni e associazioni: nell'acropoli perugina aumentano le visite guidate a palazzi e spazi museali accompagnati dai "padroni di casa", una delle iniziative che ha riscosso maggior successo in queste cinque edizioni; e le visite escono dal centro storico per estendersi da Marsciano al Lago Trasimeno seguendo itinerari originali organizzati in bus e anche in traghetto. Si aggiungono poi passeggiate tra le vie del centro con il naso all'insù a caccia di torri e campanili, passeggiate con gli amici a 4 zampe e visite inedite nei quartieri con tante storie da raccontare, eventi e aperitivi.  Per tutte le visite guidate è richiesta la prenotazione telefonica al  3703736 974,  sia per quelle  gratuite sia per quelle che prevedono un contributo a sostegno dell'iniziativa.  L’edizione 2019 di Luoghi invisibili è stata presentata il 24 settembre nella sala del Dottorato del Chiostro della Cattedrale di San Lorenzo a Perugia da Marco Salvi, vescovo vicario della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, Leonardo Varasano, assessore alla Cultura turismo e università del Comune di Perugia, e  Stefano Ferrari, vicepresidente dell’Associazione Luoghi invisibili Perugia. 

 Il programma

 La principale novità dell'edizione 2019 è rappresentata dalle escursioni fuori dal centro storico alla scoperta delle Chiese Leonine, un tour assolutamente inedito, che rientra in un più ampio progetto realizzato grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Le visite interessando circa trenta edifici di culto accomunati dal fatto di essere stati realizzati o  ristrutturati negli anni compresi tra il 1846 e il 1878 per volere dell'allora vescovo di Perugia Vincenzo Gioacchino Pecci, poi salito al soglio pontificio con il titolo di Papa Leone XIII. Gli edifici sono disseminati nel territorio dell'attuale arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve e possono idealmente essere fatti rientrare nell'area compresa tra i centri di Perugia, Marsciano e Castiglione del Lago. Per l’occasione sono stati organizzati alcuni itinerari in pullman con partenza da la parcheggio dei bus a Pian di Massiamo. Sono visite gratuite (fatto salvo per il costo del biglietto del bus) ma è richiesta la prenotazione. Fuori dal centro storico c'è un altro itinerario che si estende fino al lago Trasimeno con escursione tra chiese, monasteri e scorci di paesaggio lacustre all’Isola Polvese.  Tornano, dopo il grande successo dello scorso anno, le visite con il padrone di casa. Si comincia venerdì 27 settembre con il direttore della Fondazione Agraria Mauro Cozzari che illustrerà il complesso monumentale di San Pietro.  Il programma prevede tante altre visite guidate, alcune divenute ormai consuete come quelle alla torre del Cassero e ial cimitero monumentale di Perugia, ma sempre richieste e partecipate. Da quest’anno, inoltre, si aggiungono anche la collezione di tastiere storiche dell’ex monastero di San Benedetto dei Condotti via Ritorta, una zona recentemente riqualificata grazie a mons. Paolo Giulietti, ora vescovo di Lucca, via della Sposa e la zona delle Canapine. Poi si passeggerà tra le vie del centro con gli amici a 4 zampe o a caccia di torri e campanili e si visiterà  il primo laboratorio della Perugina dove nacque, in pieno centro storico, il cioccolatino più famoso di tutti i tempi: il Bacio.

Il programma del primo weekend 2019

 VENERDÌ 27 SETTEMBRE

Ore 12.00  Ex Monastero di San Benedetto dei Condotti e collezione di tastiere storiche Visita guidata alla chiesa e alla collezione di strumenti antichi Appuntamento in Via Benedetta 14 Contributo a sostegno dell’iniziativa € 5   Ore 15.00  “Visita con il padrone di casa” Il Complesso di San Pietro (Fondazione di Agraria) con il Direttore Mauro Cozzari Appuntamento presso ingresso complesso di San Pietro, Borgo XX Giugno Visita Gratuita   Ore 15.30  Visita delle Chiese Leonine: itinerario “della Valle del Tevere” (Novità 2019) Perugia, chiesa della Confraternita della Misericordia Ponte Valleceppi, chiesa di Santa Maria Maddalena San Martino in Campo, chiesa di San Martino San Nicolò di Celle, chiesa di San Nicolò Sant'Angelo di Celle, chiesa di San Michele Arcangelo Marsciano, chiesa di San Giovanni Batti Appuntamento ore 15.15 presso il parcheggio dei bus in Piazza Umbria Jazz - Pian di Massiano Visita Gratuita |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 16.00  Il Cimitero Monumentale di Perugia Appuntamento presso l’ingresso del Cimitero, via Enrico dal Pozzo Contributo a sostegno dell’iniziativa € 5   Ore 18.00  “Visita con il padrone di casa” Palazzo Gallenga Stuart, oggi sede dell’Università per Stranieri con il Prorettore Daniela Gambini Appuntamento presso Palazzo Gallenga-Stuart, Piazza Braccio Fortebraccio, 4 Visita Gratuita  

SABATO 28 SETTEMBRE

  Ore 08.00  Visita Chiese Leonine: itinerario “del Trasimeno” (Novità 2019)  Tuoro, chiesa di Santa Maria Maddalena Ferretto, chiesa di San Giovanni Battista Piana, chiesa di Santa Maria Maddalena Castiglione del Lago, chiesa di Santa Maria Maddalena Villastrada, chiesa Santa Maria delle Grazie Appuntamento ore 7.45 presso la Piazza del Mercato a Ponte San Giovanni Visita Gratuita |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 11.00 “Visita con il padrone di casa”  (Novità 2019)   La Casa Massonica di Perugia con Luca Nicola Castiglione, Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Umbria Appuntamento in Corso Cavour 97, ingresso Casa Massonica Visita Gratuita   Ore 11.30  “Visita con il padrone di casa” Il Palazzo dei Priori con il Sindaco Romizi Appuntamento presso Ingresso Palazzo dei Priori Visita Gratuita   Ore 15.00  “I sentieri della Polvese” (Novità 2019)    Alla scoperta del territorio, della storia e dell’ambiente di Isola Polvese nel Lago Trasimeno Appuntamento al pontile di San Feliciano - Lungolago Alicata Imbarco traghetto ore 14.45  A pagamento viaggio in traghetto A/R|  Visita Gratuita con degustazione   Ore 17.00  “Visita con il padrone di casa” Il Palazzo Vescovile di Perugia in compagnia del Vescovo Ausiliare Monsignor Marco Salvi Appuntamento presso ingresso palazzo Arcivescovile, Piazza IV Novembre Visita Gratuita   Ore 17.00 “Storie della Canapine di antichi mestieri, nuove tradizioni racconti di cose che furono” a cura dell’Associazione Priori con Caterina Martino, storico dell’arte Visita guidata con aperitivo Appuntamento presso il parcheggio Pellini Contributo a sostegno dell’iniziativa € 8 |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 19.00  “Torre del Cassero di Porta Sant'Angelo” Il cassero e la collezione di strumenti antichi. Visita guidata con aperitivo Appuntamento in loco Contributo a sostegno dell’iniziativa € 15 |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974  

DOMENICA 29 SETTEMBRE

  Ore 10.30  “Pelosissima” Passeggiata con i nostri amici a 4 zampe, a cura dell’Associazione Amico Peloso Visita guidata e “colazione a 4 zampe” Appuntamento presso i Giardini Carducci Partecipazione gratuita   Ore 10.30  “…la via più dura e in faticosa ascesa…chiamai via della Sposa” Racconti, suggestioni e luoghi invisibili dell’antico borgo di Porta S. Susanna, con Caterina Martino, storico dell’arte Visita guidata con aperitivo Appuntamento presso il parcheggio Pellini Contributo a sostegno dell’iniziativa € 8 |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 15.00  Visita delle Chiese Leonine: itinerario “della Pievaiola” Castel del Piano, chiesa di Santa Maria Assunta Mugnano, chiesa di San Benedetto Fontignano, chiesa di Santa Maria e San Leonardo Castiglione della Valle, chiesa di San Giovanni Battista Spina, chiesa di San Nicolò Appuntamento ore 14.45 presso il parcheggio dei bus in Piazza Umbria Jazz, Pian di MassianoVisita Gratuita |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 15.30  “La riscoperta di via Ritorta” Con i saluti di Mons. Paolo Giulietti, Vescovo di Lucca, e del Sindaco di Perugia Andrea Romizi Appuntamento presso Via Ritorta   Ore 15.30  “Torre del Cassero di Porta Sant'Angelo” Stage di Danze Storiche - Docente Enrica Sabatini Appuntamento in loco Contributo per lo stage € 25   Ore 18.00  “Con il naso all'insù: i campanili di Perugia”  Visita guidata Appuntamento presso i Giardini Carducci Contributo a sostegno dell’iniziativa € 5]]>
luoghi

Nell’ultimo weekend di settembre (27-29 settembre) e nel primo di ottobre (4-6 ottobre) torna "Luoghi Invisibili - La Perugia che si scopre", l'evento dedicato ai visitatori e ai cittadini che vogliono lasciarsi guidare alla scoperta di quei luoghi e monumenti meno conosciuti della città, che sono normalmente inaccessibili al pubblico o anche frequentati, ma non vissuti come luoghi d'arte e contenitori di cultura e di capolavori artistici. Quest’anno il programma della manifestazione si arricchisce grazie ad una collaborazione ancora più stretta con enti, istituzioni e associazioni: nell'acropoli perugina aumentano le visite guidate a palazzi e spazi museali accompagnati dai "padroni di casa", una delle iniziative che ha riscosso maggior successo in queste cinque edizioni; e le visite escono dal centro storico per estendersi da Marsciano al Lago Trasimeno seguendo itinerari originali organizzati in bus e anche in traghetto. Si aggiungono poi passeggiate tra le vie del centro con il naso all'insù a caccia di torri e campanili, passeggiate con gli amici a 4 zampe e visite inedite nei quartieri con tante storie da raccontare, eventi e aperitivi.  Per tutte le visite guidate è richiesta la prenotazione telefonica al  3703736 974,  sia per quelle  gratuite sia per quelle che prevedono un contributo a sostegno dell'iniziativa.  L’edizione 2019 di Luoghi invisibili è stata presentata il 24 settembre nella sala del Dottorato del Chiostro della Cattedrale di San Lorenzo a Perugia da Marco Salvi, vescovo vicario della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, Leonardo Varasano, assessore alla Cultura turismo e università del Comune di Perugia, e  Stefano Ferrari, vicepresidente dell’Associazione Luoghi invisibili Perugia. 

 Il programma

 La principale novità dell'edizione 2019 è rappresentata dalle escursioni fuori dal centro storico alla scoperta delle Chiese Leonine, un tour assolutamente inedito, che rientra in un più ampio progetto realizzato grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Le visite interessando circa trenta edifici di culto accomunati dal fatto di essere stati realizzati o  ristrutturati negli anni compresi tra il 1846 e il 1878 per volere dell'allora vescovo di Perugia Vincenzo Gioacchino Pecci, poi salito al soglio pontificio con il titolo di Papa Leone XIII. Gli edifici sono disseminati nel territorio dell'attuale arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve e possono idealmente essere fatti rientrare nell'area compresa tra i centri di Perugia, Marsciano e Castiglione del Lago. Per l’occasione sono stati organizzati alcuni itinerari in pullman con partenza da la parcheggio dei bus a Pian di Massiamo. Sono visite gratuite (fatto salvo per il costo del biglietto del bus) ma è richiesta la prenotazione. Fuori dal centro storico c'è un altro itinerario che si estende fino al lago Trasimeno con escursione tra chiese, monasteri e scorci di paesaggio lacustre all’Isola Polvese.  Tornano, dopo il grande successo dello scorso anno, le visite con il padrone di casa. Si comincia venerdì 27 settembre con il direttore della Fondazione Agraria Mauro Cozzari che illustrerà il complesso monumentale di San Pietro.  Il programma prevede tante altre visite guidate, alcune divenute ormai consuete come quelle alla torre del Cassero e ial cimitero monumentale di Perugia, ma sempre richieste e partecipate. Da quest’anno, inoltre, si aggiungono anche la collezione di tastiere storiche dell’ex monastero di San Benedetto dei Condotti via Ritorta, una zona recentemente riqualificata grazie a mons. Paolo Giulietti, ora vescovo di Lucca, via della Sposa e la zona delle Canapine. Poi si passeggerà tra le vie del centro con gli amici a 4 zampe o a caccia di torri e campanili e si visiterà  il primo laboratorio della Perugina dove nacque, in pieno centro storico, il cioccolatino più famoso di tutti i tempi: il Bacio.

Il programma del primo weekend 2019

 VENERDÌ 27 SETTEMBRE

Ore 12.00  Ex Monastero di San Benedetto dei Condotti e collezione di tastiere storiche Visita guidata alla chiesa e alla collezione di strumenti antichi Appuntamento in Via Benedetta 14 Contributo a sostegno dell’iniziativa € 5   Ore 15.00  “Visita con il padrone di casa” Il Complesso di San Pietro (Fondazione di Agraria) con il Direttore Mauro Cozzari Appuntamento presso ingresso complesso di San Pietro, Borgo XX Giugno Visita Gratuita   Ore 15.30  Visita delle Chiese Leonine: itinerario “della Valle del Tevere” (Novità 2019) Perugia, chiesa della Confraternita della Misericordia Ponte Valleceppi, chiesa di Santa Maria Maddalena San Martino in Campo, chiesa di San Martino San Nicolò di Celle, chiesa di San Nicolò Sant'Angelo di Celle, chiesa di San Michele Arcangelo Marsciano, chiesa di San Giovanni Batti Appuntamento ore 15.15 presso il parcheggio dei bus in Piazza Umbria Jazz - Pian di Massiano Visita Gratuita |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 16.00  Il Cimitero Monumentale di Perugia Appuntamento presso l’ingresso del Cimitero, via Enrico dal Pozzo Contributo a sostegno dell’iniziativa € 5   Ore 18.00  “Visita con il padrone di casa” Palazzo Gallenga Stuart, oggi sede dell’Università per Stranieri con il Prorettore Daniela Gambini Appuntamento presso Palazzo Gallenga-Stuart, Piazza Braccio Fortebraccio, 4 Visita Gratuita  

SABATO 28 SETTEMBRE

  Ore 08.00  Visita Chiese Leonine: itinerario “del Trasimeno” (Novità 2019)  Tuoro, chiesa di Santa Maria Maddalena Ferretto, chiesa di San Giovanni Battista Piana, chiesa di Santa Maria Maddalena Castiglione del Lago, chiesa di Santa Maria Maddalena Villastrada, chiesa Santa Maria delle Grazie Appuntamento ore 7.45 presso la Piazza del Mercato a Ponte San Giovanni Visita Gratuita |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 11.00 “Visita con il padrone di casa”  (Novità 2019)   La Casa Massonica di Perugia con Luca Nicola Castiglione, Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Umbria Appuntamento in Corso Cavour 97, ingresso Casa Massonica Visita Gratuita   Ore 11.30  “Visita con il padrone di casa” Il Palazzo dei Priori con il Sindaco Romizi Appuntamento presso Ingresso Palazzo dei Priori Visita Gratuita   Ore 15.00  “I sentieri della Polvese” (Novità 2019)    Alla scoperta del territorio, della storia e dell’ambiente di Isola Polvese nel Lago Trasimeno Appuntamento al pontile di San Feliciano - Lungolago Alicata Imbarco traghetto ore 14.45  A pagamento viaggio in traghetto A/R|  Visita Gratuita con degustazione   Ore 17.00  “Visita con il padrone di casa” Il Palazzo Vescovile di Perugia in compagnia del Vescovo Ausiliare Monsignor Marco Salvi Appuntamento presso ingresso palazzo Arcivescovile, Piazza IV Novembre Visita Gratuita   Ore 17.00 “Storie della Canapine di antichi mestieri, nuove tradizioni racconti di cose che furono” a cura dell’Associazione Priori con Caterina Martino, storico dell’arte Visita guidata con aperitivo Appuntamento presso il parcheggio Pellini Contributo a sostegno dell’iniziativa € 8 |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 19.00  “Torre del Cassero di Porta Sant'Angelo” Il cassero e la collezione di strumenti antichi. Visita guidata con aperitivo Appuntamento in loco Contributo a sostegno dell’iniziativa € 15 |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974  

DOMENICA 29 SETTEMBRE

  Ore 10.30  “Pelosissima” Passeggiata con i nostri amici a 4 zampe, a cura dell’Associazione Amico Peloso Visita guidata e “colazione a 4 zampe” Appuntamento presso i Giardini Carducci Partecipazione gratuita   Ore 10.30  “…la via più dura e in faticosa ascesa…chiamai via della Sposa” Racconti, suggestioni e luoghi invisibili dell’antico borgo di Porta S. Susanna, con Caterina Martino, storico dell’arte Visita guidata con aperitivo Appuntamento presso il parcheggio Pellini Contributo a sostegno dell’iniziativa € 8 |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 15.00  Visita delle Chiese Leonine: itinerario “della Pievaiola” Castel del Piano, chiesa di Santa Maria Assunta Mugnano, chiesa di San Benedetto Fontignano, chiesa di Santa Maria e San Leonardo Castiglione della Valle, chiesa di San Giovanni Battista Spina, chiesa di San Nicolò Appuntamento ore 14.45 presso il parcheggio dei bus in Piazza Umbria Jazz, Pian di MassianoVisita Gratuita |  Prenotazione obbligatoria 370 3736 974   Ore 15.30  “La riscoperta di via Ritorta” Con i saluti di Mons. Paolo Giulietti, Vescovo di Lucca, e del Sindaco di Perugia Andrea Romizi Appuntamento presso Via Ritorta   Ore 15.30  “Torre del Cassero di Porta Sant'Angelo” Stage di Danze Storiche - Docente Enrica Sabatini Appuntamento in loco Contributo per lo stage € 25   Ore 18.00  “Con il naso all'insù: i campanili di Perugia”  Visita guidata Appuntamento presso i Giardini Carducci Contributo a sostegno dell’iniziativa € 5]]>
La trasfigurazione dei creativi https://www.lavoce.it/trasfigurazione-creativi/ Wed, 07 Aug 2019 17:07:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55110 creativi

Oggi, 6 agosto, chiudiamo in redazione questo numero con il quale ci salutiamo per la pausa estiva. La Chiesa celebra la festa liturgica della Trasfigurazione, di quando Pietro, Giacomo e Giovanni, saliti sul monte con Gesù a pregare non ressero alla stanchezza e “quando si svegliarono videro la sua (di Gesù) gloria e due uomini che erano con lui”. Il Vangelo di Luca spiega che “mentre pregava” il volto di Gesù “cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida”, e annota che i discepoli “tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto”.

In quei giorni. Perché poi quella visione non solo l’hanno raccontata ma ha illuminato la comprensione della storia del loro maestro - tanto che è narrata nel Vangelo - e della loro storia. E li ha sorretti nelle prove che hanno dovuto affrontare.

Questo racconto mi riporta alla mente una meditazione udita tanti anni fa da un vecchio frate. Diceva che per riconoscere il peccato era necessario posare lo sguardo non sul peccato ma su Dio, perché solo quando si conosce il suo volto, la sua bellezza, è possibile riconoscere il suo contrario.

È vero non solo per chi crede. Vale anche per la musica, per l’arte, ma anche per il cibo e per la danza e per tutto quanto la creatività dell’uomo può trasformare: se “frequenti” il meglio sai riconoscere ciò che non vale. Lo sa anche quella preside di una scuola in una città del sud Italia che ha voluto dare ai suoi studenti delle aule pulite, ordinate, accoglienti, lottando contro il disinteresse e la burocrazia, perché è importante mostrare che un altro mondo è possibile, un mondo dove non sono l’odio, la malavita e il disinteresse a comandare ma la collaborazione, la solidarietà, l’impegno di ciascuno per il bene di tutti.

L’invito, dunque, è quello di sfruttare queste giornate estive per riportare lo sguardo “oltre” su ciò che conta e fa bene al cuore, ed anche ritrovare uno sguardo “altro”, come gli artisti venuti dall’estero che a Scheggia hanno trasformato un funzionale ma triste tetto piatto coperto di carta catramata in una terrazza aperta sull’ampio orizzonte.

Con una semplice scaletta in legno che porta ad una piccola piattaforma in legno, con una panca e un ombrellone, il tutto rigorosamente bianco, il triste tetto nero non è scomparso ma è stato trasformato da chi ha saputo vedere lì non un problema ma una opportunità.

E quella “terrazza” ha cambiato lo sguardo sull’orizzonte anche di chi in quel posto ci vive da sempre. Ecco, forse ciò che serve alla nostra società - e a noi stessi - è la creatività dell’artista che sa vedere “altro” nella realtà di ogni giorno. Ci piace pensare che coloro che scelgono di impegnarsi con gli altri sono coloro che non temono di essere creativi per cambiare il mondo. In meglio.

Buona estate!

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creativi

Oggi, 6 agosto, chiudiamo in redazione questo numero con il quale ci salutiamo per la pausa estiva. La Chiesa celebra la festa liturgica della Trasfigurazione, di quando Pietro, Giacomo e Giovanni, saliti sul monte con Gesù a pregare non ressero alla stanchezza e “quando si svegliarono videro la sua (di Gesù) gloria e due uomini che erano con lui”. Il Vangelo di Luca spiega che “mentre pregava” il volto di Gesù “cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida”, e annota che i discepoli “tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto”.

In quei giorni. Perché poi quella visione non solo l’hanno raccontata ma ha illuminato la comprensione della storia del loro maestro - tanto che è narrata nel Vangelo - e della loro storia. E li ha sorretti nelle prove che hanno dovuto affrontare.

Questo racconto mi riporta alla mente una meditazione udita tanti anni fa da un vecchio frate. Diceva che per riconoscere il peccato era necessario posare lo sguardo non sul peccato ma su Dio, perché solo quando si conosce il suo volto, la sua bellezza, è possibile riconoscere il suo contrario.

È vero non solo per chi crede. Vale anche per la musica, per l’arte, ma anche per il cibo e per la danza e per tutto quanto la creatività dell’uomo può trasformare: se “frequenti” il meglio sai riconoscere ciò che non vale. Lo sa anche quella preside di una scuola in una città del sud Italia che ha voluto dare ai suoi studenti delle aule pulite, ordinate, accoglienti, lottando contro il disinteresse e la burocrazia, perché è importante mostrare che un altro mondo è possibile, un mondo dove non sono l’odio, la malavita e il disinteresse a comandare ma la collaborazione, la solidarietà, l’impegno di ciascuno per il bene di tutti.

L’invito, dunque, è quello di sfruttare queste giornate estive per riportare lo sguardo “oltre” su ciò che conta e fa bene al cuore, ed anche ritrovare uno sguardo “altro”, come gli artisti venuti dall’estero che a Scheggia hanno trasformato un funzionale ma triste tetto piatto coperto di carta catramata in una terrazza aperta sull’ampio orizzonte.

Con una semplice scaletta in legno che porta ad una piccola piattaforma in legno, con una panca e un ombrellone, il tutto rigorosamente bianco, il triste tetto nero non è scomparso ma è stato trasformato da chi ha saputo vedere lì non un problema ma una opportunità.

E quella “terrazza” ha cambiato lo sguardo sull’orizzonte anche di chi in quel posto ci vive da sempre. Ecco, forse ciò che serve alla nostra società - e a noi stessi - è la creatività dell’artista che sa vedere “altro” nella realtà di ogni giorno. Ci piace pensare che coloro che scelgono di impegnarsi con gli altri sono coloro che non temono di essere creativi per cambiare il mondo. In meglio.

Buona estate!

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Progetto culturale per giovani da diversi Paesi europei. Da un’idea dell’artista umbra Claudia Passeri https://www.lavoce.it/progetto-europei-claudia-passeri/ https://www.lavoce.it/progetto-europei-claudia-passeri/#comments Thu, 18 Jul 2019 13:55:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54945 Claudia Passeri

Un’iniziativa culturale molto speciale, che parte dal Lussemburgo ma con radici nella ‘nostra’ cittadina di Scheggia e Pascelupo. Si chiama “Common Wealth” ed è un progetto di ricerca e creazione che coinvolge artisti, teorici e curatori di diversa formazione per un periodo di tre settimane nel Comune umbro, ai margini del Parco regionale del monte Cucco.

L’idea che si è aggiudicata la Bourse Bert Theis rilasciata dal Fondo culturale nazionale e del ministero della Cultura lussemburghese, è di Claudia Passeri, artista lussemburghese di seconda generazione che vive tra il Lussemburgo e Scheggia, il paese nativo dei suoi nonni emigrati negli anni ’50 per lavorare.

“Common Wealth” si fa portatore di uno sguardo incrociato tra Italia e Lussemburgo, Paesi legati da una storia di migrazioni e racconti familiari, e tenterà di reinterpretare un paesaggio il cui senso e i cui valori sembrano oggi mutati. Tanto per ribadire che emigrazione e immigrazione promuovono la conoscenza e la cultura.

L’arte si fa qui strumento di riflessione, di scambio e valorizzazione per coinvolgere gli abitanti del luogo in modo attivo, con pratiche relazionali, incontri collettivi, collaborazioni individuali. Scheggia e Pascelupo è infatti un sito di alto valore paesaggistico, che alterna spazi boscosi a terreni coltivati, aree antropizzate a contesti dimenticati seppure di notevole suggestione.

Il progetto residenziale - dal 12 luglio al 4 agosto - si basa su ricerche condivise, con lo scopo di produrre opere d’arte e saggi teorici sui temi del paesaggio (le sue potenzialità, il suo valore simbolico), del patrimonio (nel senso dello scambio, della responsabilità, dell’origine), e della trasmissione (di saperi, modi di pensare, storie).

Questi i nomi dei giovani partecipanti all’iniziativa: oltre a Claudia Passeri, gli artisti Guillaume Barborini (Francia), Laurianne Bixhain (Lussemburgo), Steve Kaspar (Lussemburgo), Eve Satagarski (Polonia) e Raphael van Lerberghe (Belgio), gli architetti Sergio Carvalho (Lussemburgo) e Philippe Nathan (Lussemburgo), la fisarmonicista serba Natasha Grujovic.

Una rete di esercenti e privati del paese montano si sono cortesemente fatti carico dell’ospitalità nei loro confronti. Il paesaggio scheggino verrà analizzato sia a livello materiale (topografia, campi, percorsi...) che “immateriale”, ossia attraverso un esame soggettivo di taglio filosofico. Ad esempio, interviste e fotografie che documentino eventi e sentimenti relativi al passaggio del fronte durante la Seconda guerra mondiale.

Le opere e le ricerche realizzate verranno quindi presentate a Scheggia e Pascelupo dal 2 al 4 agosto, fine settimana preceduto e accompagnato da un programma di mostre, conferenze, concerti e laboratori. In seguito il tutto verrà avrà luogo in Lussemburgo; nell’occasione verrà presentato il catalogo che racconterà l’esperienza del collettivo.

Per ulteriori informazioni si può visitare il sito www.common-wealth.lu.

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Claudia Passeri

Un’iniziativa culturale molto speciale, che parte dal Lussemburgo ma con radici nella ‘nostra’ cittadina di Scheggia e Pascelupo. Si chiama “Common Wealth” ed è un progetto di ricerca e creazione che coinvolge artisti, teorici e curatori di diversa formazione per un periodo di tre settimane nel Comune umbro, ai margini del Parco regionale del monte Cucco.

L’idea che si è aggiudicata la Bourse Bert Theis rilasciata dal Fondo culturale nazionale e del ministero della Cultura lussemburghese, è di Claudia Passeri, artista lussemburghese di seconda generazione che vive tra il Lussemburgo e Scheggia, il paese nativo dei suoi nonni emigrati negli anni ’50 per lavorare.

“Common Wealth” si fa portatore di uno sguardo incrociato tra Italia e Lussemburgo, Paesi legati da una storia di migrazioni e racconti familiari, e tenterà di reinterpretare un paesaggio il cui senso e i cui valori sembrano oggi mutati. Tanto per ribadire che emigrazione e immigrazione promuovono la conoscenza e la cultura.

L’arte si fa qui strumento di riflessione, di scambio e valorizzazione per coinvolgere gli abitanti del luogo in modo attivo, con pratiche relazionali, incontri collettivi, collaborazioni individuali. Scheggia e Pascelupo è infatti un sito di alto valore paesaggistico, che alterna spazi boscosi a terreni coltivati, aree antropizzate a contesti dimenticati seppure di notevole suggestione.

Il progetto residenziale - dal 12 luglio al 4 agosto - si basa su ricerche condivise, con lo scopo di produrre opere d’arte e saggi teorici sui temi del paesaggio (le sue potenzialità, il suo valore simbolico), del patrimonio (nel senso dello scambio, della responsabilità, dell’origine), e della trasmissione (di saperi, modi di pensare, storie).

Questi i nomi dei giovani partecipanti all’iniziativa: oltre a Claudia Passeri, gli artisti Guillaume Barborini (Francia), Laurianne Bixhain (Lussemburgo), Steve Kaspar (Lussemburgo), Eve Satagarski (Polonia) e Raphael van Lerberghe (Belgio), gli architetti Sergio Carvalho (Lussemburgo) e Philippe Nathan (Lussemburgo), la fisarmonicista serba Natasha Grujovic.

Una rete di esercenti e privati del paese montano si sono cortesemente fatti carico dell’ospitalità nei loro confronti. Il paesaggio scheggino verrà analizzato sia a livello materiale (topografia, campi, percorsi...) che “immateriale”, ossia attraverso un esame soggettivo di taglio filosofico. Ad esempio, interviste e fotografie che documentino eventi e sentimenti relativi al passaggio del fronte durante la Seconda guerra mondiale.

Le opere e le ricerche realizzate verranno quindi presentate a Scheggia e Pascelupo dal 2 al 4 agosto, fine settimana preceduto e accompagnato da un programma di mostre, conferenze, concerti e laboratori. In seguito il tutto verrà avrà luogo in Lussemburgo; nell’occasione verrà presentato il catalogo che racconterà l’esperienza del collettivo.

Per ulteriori informazioni si può visitare il sito www.common-wealth.lu.

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https://www.lavoce.it/progetto-europei-claudia-passeri/feed/ 1
Le chiese in fiamme. O vuote https://www.lavoce.it/chiese-fiamme-vuote/ Fri, 19 Apr 2019 11:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54421 Logo rubrica Il punto

di Pier Giorgio Lignani

L’incendio e la parziale rovina della basilica di Notre-Dame a Parigi hanno suscitato emozione in tutto il mondo.

Una volta domate le fiamme, si è scoperto che il danno è gravissimo, ma non irreparabile; del resto la copertura e la guglia, che sono andate distrutte, già non erano più quelle originali. E contribuisce a rasserenare gli animi il pensiero che si è trattato di un incidente e non di un attentato. Tuttavia si affaccia qualche riflessione.

Quanti di coloro che sono rimasti turbati vedendo in diretta tv le immagini del crollo si sentivano addolorati perché stava andando distrutto un luogo di fede e di preghiera? O erano forse più numerosi quelli per i quali Notre-Dame è “solo” uno scrigno di opere d’arte e di memorie storiche, un monumento civile e nazionale, insomma “laico”?

La domanda pare legittima, perché nel nostro mondo secolarizzato la dimensione religiosa e spirituale viene messa sempre più in ombra.

Nell’Europa cristiana, per secoli e secoli, la religione è stata ispiratrice di grandi opere d’arte in ogni campo: nell’architettura, nella musica, nella poesia, nella pittura. Tanti celebri dipinti che erano stati creati per essere oggetto di devozione sopra un altare, e lo sono stati, oggi stanno nei musei, e la gente li guarda con lo stesso spirito con cui si guarda la statua di una divinità pagana.

Me ne viene in mente uno: lo Sposalizio della Vergine di Raffaello. Era stato dipinto per la chiesa di San Francesco a Città di Castello, ora si trova a Milano alla Pinacoteca di Brera. Ma anche quella chiesa, che fino a pochi anni fa era sempre piena di fedeli, forse la più frequentata della città, ora è deserta; è ancora aperta, se qualcuno vuole entrare, ma la messa vi si celebra solo due o tre volte l’anno.

Finché dura. Ogni volta che una chiesa si chiude, si disperde (o si è già dispersa) anche la comunità che lì si riuniva. E ogni volta che accade - molto spesso, purtroppo - , per me e per molti come me è una profonda tristezza, come quella provata vedendo la flèche , la guglia più alta di Notre-Dame, sbriciolarsi nel fuoco. La guglia sarà ricostruita, ma le comunità quando rinasceranno?

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di Pier Giorgio Lignani

L’incendio e la parziale rovina della basilica di Notre-Dame a Parigi hanno suscitato emozione in tutto il mondo.

Una volta domate le fiamme, si è scoperto che il danno è gravissimo, ma non irreparabile; del resto la copertura e la guglia, che sono andate distrutte, già non erano più quelle originali. E contribuisce a rasserenare gli animi il pensiero che si è trattato di un incidente e non di un attentato. Tuttavia si affaccia qualche riflessione.

Quanti di coloro che sono rimasti turbati vedendo in diretta tv le immagini del crollo si sentivano addolorati perché stava andando distrutto un luogo di fede e di preghiera? O erano forse più numerosi quelli per i quali Notre-Dame è “solo” uno scrigno di opere d’arte e di memorie storiche, un monumento civile e nazionale, insomma “laico”?

La domanda pare legittima, perché nel nostro mondo secolarizzato la dimensione religiosa e spirituale viene messa sempre più in ombra.

Nell’Europa cristiana, per secoli e secoli, la religione è stata ispiratrice di grandi opere d’arte in ogni campo: nell’architettura, nella musica, nella poesia, nella pittura. Tanti celebri dipinti che erano stati creati per essere oggetto di devozione sopra un altare, e lo sono stati, oggi stanno nei musei, e la gente li guarda con lo stesso spirito con cui si guarda la statua di una divinità pagana.

Me ne viene in mente uno: lo Sposalizio della Vergine di Raffaello. Era stato dipinto per la chiesa di San Francesco a Città di Castello, ora si trova a Milano alla Pinacoteca di Brera. Ma anche quella chiesa, che fino a pochi anni fa era sempre piena di fedeli, forse la più frequentata della città, ora è deserta; è ancora aperta, se qualcuno vuole entrare, ma la messa vi si celebra solo due o tre volte l’anno.

Finché dura. Ogni volta che una chiesa si chiude, si disperde (o si è già dispersa) anche la comunità che lì si riuniva. E ogni volta che accade - molto spesso, purtroppo - , per me e per molti come me è una profonda tristezza, come quella provata vedendo la flèche , la guglia più alta di Notre-Dame, sbriciolarsi nel fuoco. La guglia sarà ricostruita, ma le comunità quando rinasceranno?

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La cattedrale di Notre-Dame che brucia può diventare simbolo di tante cose https://www.lavoce.it/notre-dame-brucia-simbolo/ Thu, 18 Apr 2019 08:00:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54412 lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Simboli e simbolismi. La cattedrale di Notre-Dame a Parigi che collassa sotto l’incalzare di un incendio devastante evoca pensieri molteplici. Simbolo di una città massimamente laica, ma anche della cristianità, mentre cede - in molta parte delle sue strutture - a fiamme violentissime, rimanda ad altri cedimenti, ad altri drammi.

Come quello delle Torri gemelle di New York. Scrigno di oltre mille opere d’arte, custode di quella che - secondo la tradizione cristiana - è stata la corona di spine imposta al Cristo prima della crocifissione, la cattedrale parigina divorata in gran parte dal fuoco paga anche, nella convinzione di molti e secondo le prima rilevazioni, una certa superficialità di chi avrebbe dovuto custodirla.

Anche i soccorsi, nonostante il tradizionale eroismo dei vigili del fuoco, sono apparsi tardivi e poco efficienti. Simbolici forse, anche questi, di una nazione come la Francia, ma anche dell’intera Europa, ingrippate in una crisi ideale e valoriale che avviluppa l’agire di singoli e istituzioni, in una ragnatela di grigiore e impotenza. Simbolico anche il fatto che nella laicissima Francia i beni ecclesiastici siano di proprietà dello Stato.

Simbolico, infine, l’intervento a gamba tesa, e a fiamme incombenti, del Presidente degli Stati Uniti. “Mandate i canadair a lanciare acqua da sopra” ha scritto Trump su Twitter. Ma Notre-Dame non è un bosco della California: il lancio di tonnellate d’acqua avrebbe solo aggravato i crolli strutturali. Una simbolica superficialità.

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di Daris Giancarlini

Simboli e simbolismi. La cattedrale di Notre-Dame a Parigi che collassa sotto l’incalzare di un incendio devastante evoca pensieri molteplici. Simbolo di una città massimamente laica, ma anche della cristianità, mentre cede - in molta parte delle sue strutture - a fiamme violentissime, rimanda ad altri cedimenti, ad altri drammi.

Come quello delle Torri gemelle di New York. Scrigno di oltre mille opere d’arte, custode di quella che - secondo la tradizione cristiana - è stata la corona di spine imposta al Cristo prima della crocifissione, la cattedrale parigina divorata in gran parte dal fuoco paga anche, nella convinzione di molti e secondo le prima rilevazioni, una certa superficialità di chi avrebbe dovuto custodirla.

Anche i soccorsi, nonostante il tradizionale eroismo dei vigili del fuoco, sono apparsi tardivi e poco efficienti. Simbolici forse, anche questi, di una nazione come la Francia, ma anche dell’intera Europa, ingrippate in una crisi ideale e valoriale che avviluppa l’agire di singoli e istituzioni, in una ragnatela di grigiore e impotenza. Simbolico anche il fatto che nella laicissima Francia i beni ecclesiastici siano di proprietà dello Stato.

Simbolico, infine, l’intervento a gamba tesa, e a fiamme incombenti, del Presidente degli Stati Uniti. “Mandate i canadair a lanciare acqua da sopra” ha scritto Trump su Twitter. Ma Notre-Dame non è un bosco della California: il lancio di tonnellate d’acqua avrebbe solo aggravato i crolli strutturali. Una simbolica superficialità.

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Galleria nazionale dell’Umbria. Le bolle di sapone nell’arte https://www.lavoce.it/galleria-nazionale-bolle-sapone/ Fri, 15 Mar 2019 11:11:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54201 bolle

Quanta curiosità devono aver destato nel passato le bolle di sapone, tanto da ritrarle nei quadri sin dal Cinquecento? Le prime bolle di sapone iniziano a volteggiare sui dipinti dal XVI secolo (contestualmente alla diffusione del sapone), ma è soprattutto dal secolo successivo che il tema si diffonde, tanto da giocare un ruolo fondamentale nell'affermazione dei nuovi generi pittorici, soprattutto in ambito nord europeo, per esempio in Olanda e Germania. Alla Galleria nazionale dell'Umbria è stata presentata oggi alla stampa la mostra “Bolle di sapone. Forme dell'utopia tra vanitas, arte e scienza” che verrà inaugurata il 16 marzo per rimanere aperta fino al 9 giugno. Con la curatela di Michele Emmer, già professore ordinario di matematica all'Università La Sapienza di Roma e Marco Pierini, direttore della Galleria nazionale dell'Umbria, la rassegna propone un excursus sulla nascita dell'interesse artistico, scientifico, culturale delle bolle e delle lamine di acqua saponata. Un'iniziativa interdisciplinare che, parallelamente al percorso storico artistico, racconta la nascita dell'interesse scientifico, fisico e matematico delle lamine saponate. Simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni umane e della vita stessa le bolle di sapone hanno sempre affascinato generazioni di artisti per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici saponose, per la loro lucentezza, per la loro leggerezza. Il percorso espositivo raccoglie 60 opere che coprono un arco di tempo che va dal Cinquecento alla contemporaneità con autori tra i quali Jean Simeon Chardin, Fra Galgario, Jan Bruegel il Giovane, Gerriti Dou, Kerel Dujardin, provenienti dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali.

M. A.

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bolle

Quanta curiosità devono aver destato nel passato le bolle di sapone, tanto da ritrarle nei quadri sin dal Cinquecento? Le prime bolle di sapone iniziano a volteggiare sui dipinti dal XVI secolo (contestualmente alla diffusione del sapone), ma è soprattutto dal secolo successivo che il tema si diffonde, tanto da giocare un ruolo fondamentale nell'affermazione dei nuovi generi pittorici, soprattutto in ambito nord europeo, per esempio in Olanda e Germania. Alla Galleria nazionale dell'Umbria è stata presentata oggi alla stampa la mostra “Bolle di sapone. Forme dell'utopia tra vanitas, arte e scienza” che verrà inaugurata il 16 marzo per rimanere aperta fino al 9 giugno. Con la curatela di Michele Emmer, già professore ordinario di matematica all'Università La Sapienza di Roma e Marco Pierini, direttore della Galleria nazionale dell'Umbria, la rassegna propone un excursus sulla nascita dell'interesse artistico, scientifico, culturale delle bolle e delle lamine di acqua saponata. Un'iniziativa interdisciplinare che, parallelamente al percorso storico artistico, racconta la nascita dell'interesse scientifico, fisico e matematico delle lamine saponate. Simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni umane e della vita stessa le bolle di sapone hanno sempre affascinato generazioni di artisti per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici saponose, per la loro lucentezza, per la loro leggerezza. Il percorso espositivo raccoglie 60 opere che coprono un arco di tempo che va dal Cinquecento alla contemporaneità con autori tra i quali Jean Simeon Chardin, Fra Galgario, Jan Bruegel il Giovane, Gerriti Dou, Kerel Dujardin, provenienti dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali.

M. A.

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Santo Chiodo di Spoleto. Altre opere d’arte presto restaurate https://www.lavoce.it/santo-chiodo-spoleto/ Tue, 05 Mar 2019 10:02:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54135 chiodo

La Consulta delle Fondazioni delle Casse di risparmio dell’Umbria ha stanziato 130 mila euro per il restauro di alcune opere d’arte danneggiate dal sisma del 2016 e custodite nel deposito di Santo Chiodo di Spoleto. Una risposta ad un’esigenza avanzata da Marica Mercalli, soprintendente all’Archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria e che permetterà di avere a disposizione 12 restauratori, a giorni alterni, per mettere in sicurezza e restaurare, si spera, altre 350 opere ricoverate nel deposito spoletino.

Altre 9 opere sono state restaurate con un finanziamento di solidarietà dalla Fondazione CittàItaliae in collaborazione con Culturae Italiae e We the Italians e presentate il 25 febbraio proprio al Deposito di Spoleto. Piccole gocce di speranza, si dirà, ma intanto si va avanti.

Le opere protette dal sisma

“Attualmente – ha spiegato a La Voce Tiziana Biganti, storica dell’arte, funzionaria del Polo museale dell’Umbria del Ministero per i beni e le attività culturali e responsabile del Santo Chiodo – nel deposito, che in realtà è un Centro per la conservazione e valorizzazione del patrimonio, sono ricoverate circa 6500 opere d’arte provenienti dai luoghi colpiti dal sisma in Valnerina. Alcune sono già state messe in sicurezza, restaurate e in parte fatte anche oggetto di mostre, per dare visibilità ad un territorio colpito gravemente. E questo grazie anche alla collaborazione con l’Opificio delle Pietre dure di Firenze e l’Istituto centrale di restauro”.

Ma il lavoro, nonostante la fase di emergenza sia finita, non è terminato – precisa Biganti.

Gli interventi di conservazione

“In questa fase ‘ordinaria’ ci sono ancora opere ricoverate sulle quali è necessario intervenire, per bloccarne il degrado, altre da restaurare, altre ancora continuano ad arrivare dai cantieri di restauro a seguito della selezione delle macerie, senza contare quelle che giacciono sotto le macerie di edifici ancora inagibili”.

Al momento sono 350 le opere messe in sicurezza, ma non tutte quelle ricoverate a Santo Chiodo necessitano di interventi – precisa. “La speranza è che alcune di queste possano tornare prima possibile nel loro luogo d’origine: per esempio si sta pensando alla possibilità di utilizzare il Museo della Castellina di Norcia, i cui danni alla struttura non sono gravi, come luogo dove poter riportare alcune opere e magari poterle esporre al pubblico”.

Attualmente c’è un progetto dell’Istituto superiore del restauro per il recupero della chiesa di San Salvatore a Campi le cui pietre, che presentano parti scolpite o frammenti di affresco, sono attualmente ricoverate a Santo Chiodo. “L’Istituto centrale sta cercando di elaborare un progetto per la ricomposizione del corredo dipinto che esisteva al suo interno”.

La ripresa dopo il fermo

L’attività del Centro sta dunque riprendendo grazie al recente finanziamento della Consulta delle casse di risparmio, dopo una fase di fermo, consentendo così la valorizzazione di altre opere d’arte e il loro studio. La speranza è che il Centro diventi un polo del restauro dei beni culturali, per non disperdere le esperienze maturate fino ad oggi.

Il Deposito di Santo Chiodo venne realizzato nel 2008 a seguito del sisma del 1997, quando si reputò necessario avere a disposizione una struttura adeguata e antisismica in grado di fornire una prima accoglienza delle opere a seguito di eventi sismici. In occasione del terremoto del 2016 è stata veramente una fortuna avere a disposizione una struttura del genere, unica in Italia.

Al suo interno ci sono dei locali climatizzati, aree con delle rastrelliere per la conservazione dei dipinti, vari scaffali, alcune cassettiere per gli arredi sacri. C’è anche un archivio, dei laboratori per piccoli interventi, una camera per la disinfestazione anossica.

Manuela Acito

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chiodo

La Consulta delle Fondazioni delle Casse di risparmio dell’Umbria ha stanziato 130 mila euro per il restauro di alcune opere d’arte danneggiate dal sisma del 2016 e custodite nel deposito di Santo Chiodo di Spoleto. Una risposta ad un’esigenza avanzata da Marica Mercalli, soprintendente all’Archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria e che permetterà di avere a disposizione 12 restauratori, a giorni alterni, per mettere in sicurezza e restaurare, si spera, altre 350 opere ricoverate nel deposito spoletino.

Altre 9 opere sono state restaurate con un finanziamento di solidarietà dalla Fondazione CittàItaliae in collaborazione con Culturae Italiae e We the Italians e presentate il 25 febbraio proprio al Deposito di Spoleto. Piccole gocce di speranza, si dirà, ma intanto si va avanti.

Le opere protette dal sisma

“Attualmente – ha spiegato a La Voce Tiziana Biganti, storica dell’arte, funzionaria del Polo museale dell’Umbria del Ministero per i beni e le attività culturali e responsabile del Santo Chiodo – nel deposito, che in realtà è un Centro per la conservazione e valorizzazione del patrimonio, sono ricoverate circa 6500 opere d’arte provenienti dai luoghi colpiti dal sisma in Valnerina. Alcune sono già state messe in sicurezza, restaurate e in parte fatte anche oggetto di mostre, per dare visibilità ad un territorio colpito gravemente. E questo grazie anche alla collaborazione con l’Opificio delle Pietre dure di Firenze e l’Istituto centrale di restauro”.

Ma il lavoro, nonostante la fase di emergenza sia finita, non è terminato – precisa Biganti.

Gli interventi di conservazione

“In questa fase ‘ordinaria’ ci sono ancora opere ricoverate sulle quali è necessario intervenire, per bloccarne il degrado, altre da restaurare, altre ancora continuano ad arrivare dai cantieri di restauro a seguito della selezione delle macerie, senza contare quelle che giacciono sotto le macerie di edifici ancora inagibili”.

Al momento sono 350 le opere messe in sicurezza, ma non tutte quelle ricoverate a Santo Chiodo necessitano di interventi – precisa. “La speranza è che alcune di queste possano tornare prima possibile nel loro luogo d’origine: per esempio si sta pensando alla possibilità di utilizzare il Museo della Castellina di Norcia, i cui danni alla struttura non sono gravi, come luogo dove poter riportare alcune opere e magari poterle esporre al pubblico”.

Attualmente c’è un progetto dell’Istituto superiore del restauro per il recupero della chiesa di San Salvatore a Campi le cui pietre, che presentano parti scolpite o frammenti di affresco, sono attualmente ricoverate a Santo Chiodo. “L’Istituto centrale sta cercando di elaborare un progetto per la ricomposizione del corredo dipinto che esisteva al suo interno”.

La ripresa dopo il fermo

L’attività del Centro sta dunque riprendendo grazie al recente finanziamento della Consulta delle casse di risparmio, dopo una fase di fermo, consentendo così la valorizzazione di altre opere d’arte e il loro studio. La speranza è che il Centro diventi un polo del restauro dei beni culturali, per non disperdere le esperienze maturate fino ad oggi.

Il Deposito di Santo Chiodo venne realizzato nel 2008 a seguito del sisma del 1997, quando si reputò necessario avere a disposizione una struttura adeguata e antisismica in grado di fornire una prima accoglienza delle opere a seguito di eventi sismici. In occasione del terremoto del 2016 è stata veramente una fortuna avere a disposizione una struttura del genere, unica in Italia.

Al suo interno ci sono dei locali climatizzati, aree con delle rastrelliere per la conservazione dei dipinti, vari scaffali, alcune cassettiere per gli arredi sacri. C’è anche un archivio, dei laboratori per piccoli interventi, una camera per la disinfestazione anossica.

Manuela Acito

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