Andrea Romizi Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/andrea-romizi/ Settimanale di informazione regionale Tue, 13 Sep 2022 23:01:29 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Andrea Romizi Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/andrea-romizi/ 32 32 L’incontro e i saluti del nuovo Vescovo Ivan Maffeis con le autorità https://www.lavoce.it/lincontro-e-i-saluti-del-nuovo-vescovo-ivan-maffeis-con-le-autorita/ Sun, 11 Sep 2022 14:38:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68428

Nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia è in corso la liturgia di ordinazione episcopale del Vescovo eletto Ivan Maffeis. Il Vescovo, dopo la pausa pranzo vissuta alla mensa Caritas al Villaggio della Carità, è stato accolto in piazza IV novembre dai fedeli e dalle autorità cittadine. Alle 15 ha salito i gradini d Palazzo dei Priori dove lo attendevano i rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro. È la prima volta che un Pastore, nel giorno della presa di possesso dell’Archidiocesi, viene accolto in quel luogo del massimo consesso civico cittadino (ai suoi predecessori gli sono stati rivolti gli indirizzi di saluto da parte delle autorità civili sulla gradinata della cattedrale). [gallery size="large" td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="L'arrivo del vescovo Maffeis in piazza IV Novembre e in Cattedrale (foto M. Acito)" ids="68405,68406,68407,68408,68409,68410,68411,68412,68413,68414,68415,68416,68417"]

Il saluto del vescovo Ivan Maffeis alle autorità cittadine

Il Vescovo Maffeis ha ascoltato i saluti della Presidente della Regione Donatella Tesei (qui il testo in pdf) e del Sindaco di Perugia Andrea Romizi (qui il testo in pdf), poi si è rivolto loro ringraziandoli per l'accoglienza ricevuta.
“Grazie. Grazie per la generosità delle vostre parole. Grazie - ha detto mons. Ivan Maffeis - per avermi voluto accogliere sulla gradinata del Palazzo dei Priori, segno eloquente che, nella doverosa distinzione di ruoli e di compiti, apre all’amicizia, il bene più prezioso per una città. I luoghi che abbiamo appena attraversato mi dicono che Perugia e le altre realtà che la circondano non sono semplicemente un insieme di palazzi, un dedalo di strade, un patrimonio di storia, sedi preziose di università, di arti e di imprese. Sono prima di tutto lo spazio di donne e uomini che, legati dalla nascita, da alti ideali, dal piacere e dalla fatica di vivere, convergono tutti nella medesima piazza. La città ha molte dimensioni: tante quanti sono i bisogni – vecchi e nuovi – di ciascuno. Accanto ai luoghi abitati dalla famiglia e dagli affetti, dal lavoro e dagli interessi, siamo chiamati a coltivare e a dilatare gli spazi dell’ascolto, dell’accoglienza, della formazione, della prossimità e della cura. Sono spazi di umanità che interpellano il contributo di risposta di tutti; spazi che, in particolare, invocano le virtù del buon governo, della giustizia prudente, della comunicazione veritiera e soprattutto della carità operosa. Voi lo sapete bene: la città prospera quando alle persone – ai giovani, soprattutto – sono garantite condizioni e strutture adeguate alla loro crescita e alla loro libertà. Prospera grazie a rapporti significativi e alla pace che si instaura tra i suoi cittadini. Allora la città fiorisce e tutto ciò che proviene da culture, etnie e religioni diverse la modella, senza comprometterne il profilo. Cari Amministratori, cari Politici, e voi tutti, Servitori del bene comune: la dottrina cristiana riconosce la vostra responsabilità come “la forma più alta della carità”: in quanto tale, merita rispetto e stima, sostegno e solidarietà. E se da noi venisse anche il pungolo della critica, sappiate che nessun richiamo vorrà essere più forte dell’incoraggiamento per la vostra missione. Come voce di una Chiesa esperta in umanità continueremo a offrire – pur con i nostri limiti – quanto abbiamo di più caro: la Parola del Vangelo e la vita buona che nasce dall’incontro con il Signore Gesù. In questa luce, vi assicuro la disponibilità della Chiesa perugino-pievese a collaborare nel prenderci a cuore le attese e i problemi della gente, perché la nostra rimanga e sia sempre più una terra a misura della persona umana, dei suoi beni e dei suoi fini. Con il desiderio di incontrarvi e conoscervi personalmente, vi ringrazio ancora per la cordialità della vostra presenza”.

… quindi il percorso in piazza e l'ingresso in cattedrale

Terminato l’incontro con le autorità civili, l’arcivescovo eletto si è recato nella cattedrale di San Lorenzo dal portone di piazza IV Novembre. [gallery size="large" td_select_gallery_slide="slide" ids="68418,68419"] Dopo aver reso omaggio alla reliquia del Sant’Anello (esposta dal mattino alla venerazione dei fedeli) e all’effigie della Madonna delle Grazie, si raccoglierà in preghiera nella Cappella del Santissimo Sacramento. La celebrazione eucaristica, iniziata alle ore 16, è stata preceduta dalla processione dei concelebranti insieme l’ordinando presule in piazza IV Novembre, snodandosi dal chiostro di San Lorenzo alla cattedrale facendo ingresso dal portone principale di piazza Danti.]]>

Nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia è in corso la liturgia di ordinazione episcopale del Vescovo eletto Ivan Maffeis. Il Vescovo, dopo la pausa pranzo vissuta alla mensa Caritas al Villaggio della Carità, è stato accolto in piazza IV novembre dai fedeli e dalle autorità cittadine. Alle 15 ha salito i gradini d Palazzo dei Priori dove lo attendevano i rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro. È la prima volta che un Pastore, nel giorno della presa di possesso dell’Archidiocesi, viene accolto in quel luogo del massimo consesso civico cittadino (ai suoi predecessori gli sono stati rivolti gli indirizzi di saluto da parte delle autorità civili sulla gradinata della cattedrale). [gallery size="large" td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="L'arrivo del vescovo Maffeis in piazza IV Novembre e in Cattedrale (foto M. Acito)" ids="68405,68406,68407,68408,68409,68410,68411,68412,68413,68414,68415,68416,68417"]

Il saluto del vescovo Ivan Maffeis alle autorità cittadine

Il Vescovo Maffeis ha ascoltato i saluti della Presidente della Regione Donatella Tesei (qui il testo in pdf) e del Sindaco di Perugia Andrea Romizi (qui il testo in pdf), poi si è rivolto loro ringraziandoli per l'accoglienza ricevuta.
“Grazie. Grazie per la generosità delle vostre parole. Grazie - ha detto mons. Ivan Maffeis - per avermi voluto accogliere sulla gradinata del Palazzo dei Priori, segno eloquente che, nella doverosa distinzione di ruoli e di compiti, apre all’amicizia, il bene più prezioso per una città. I luoghi che abbiamo appena attraversato mi dicono che Perugia e le altre realtà che la circondano non sono semplicemente un insieme di palazzi, un dedalo di strade, un patrimonio di storia, sedi preziose di università, di arti e di imprese. Sono prima di tutto lo spazio di donne e uomini che, legati dalla nascita, da alti ideali, dal piacere e dalla fatica di vivere, convergono tutti nella medesima piazza. La città ha molte dimensioni: tante quanti sono i bisogni – vecchi e nuovi – di ciascuno. Accanto ai luoghi abitati dalla famiglia e dagli affetti, dal lavoro e dagli interessi, siamo chiamati a coltivare e a dilatare gli spazi dell’ascolto, dell’accoglienza, della formazione, della prossimità e della cura. Sono spazi di umanità che interpellano il contributo di risposta di tutti; spazi che, in particolare, invocano le virtù del buon governo, della giustizia prudente, della comunicazione veritiera e soprattutto della carità operosa. Voi lo sapete bene: la città prospera quando alle persone – ai giovani, soprattutto – sono garantite condizioni e strutture adeguate alla loro crescita e alla loro libertà. Prospera grazie a rapporti significativi e alla pace che si instaura tra i suoi cittadini. Allora la città fiorisce e tutto ciò che proviene da culture, etnie e religioni diverse la modella, senza comprometterne il profilo. Cari Amministratori, cari Politici, e voi tutti, Servitori del bene comune: la dottrina cristiana riconosce la vostra responsabilità come “la forma più alta della carità”: in quanto tale, merita rispetto e stima, sostegno e solidarietà. E se da noi venisse anche il pungolo della critica, sappiate che nessun richiamo vorrà essere più forte dell’incoraggiamento per la vostra missione. Come voce di una Chiesa esperta in umanità continueremo a offrire – pur con i nostri limiti – quanto abbiamo di più caro: la Parola del Vangelo e la vita buona che nasce dall’incontro con il Signore Gesù. In questa luce, vi assicuro la disponibilità della Chiesa perugino-pievese a collaborare nel prenderci a cuore le attese e i problemi della gente, perché la nostra rimanga e sia sempre più una terra a misura della persona umana, dei suoi beni e dei suoi fini. Con il desiderio di incontrarvi e conoscervi personalmente, vi ringrazio ancora per la cordialità della vostra presenza”.

… quindi il percorso in piazza e l'ingresso in cattedrale

Terminato l’incontro con le autorità civili, l’arcivescovo eletto si è recato nella cattedrale di San Lorenzo dal portone di piazza IV Novembre. [gallery size="large" td_select_gallery_slide="slide" ids="68418,68419"] Dopo aver reso omaggio alla reliquia del Sant’Anello (esposta dal mattino alla venerazione dei fedeli) e all’effigie della Madonna delle Grazie, si raccoglierà in preghiera nella Cappella del Santissimo Sacramento. La celebrazione eucaristica, iniziata alle ore 16, è stata preceduta dalla processione dei concelebranti insieme l’ordinando presule in piazza IV Novembre, snodandosi dal chiostro di San Lorenzo alla cattedrale facendo ingresso dal portone principale di piazza Danti.]]>
Perugia. Festa del Patrono tra liturgia e tradizioni https://www.lavoce.it/perugia-festa-del-patrono-tra-liturgia-e-tradizioni/ Sat, 29 Jan 2022 14:34:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64686

Seppur con iniziative limitate a causa della pandemia la città di Perugia oggi celebra il suo patrono San Costanzo. Oggi pomeriggio, 20 gennaio, alle ore 18.00, nella cattedrale di San Lorenzo, l'Arcivescovo cardinale Gualtiero Bassetti presiede la solenne concelebrazione alla quale parteciperanno i vescovi della Metropolia. Questa mattina i fedeli si sono recati in san Costanzo per onorare il Patrono, dove è stata celebrata l'eucarestia  alle ore 8, 10 e 11.30.

Il mercato con 63 espositori

È una gioia tornare a vivere una tradizione amata come la fiera di San Costanzo dopo la pausa forzata del 2021”. Così questa mattina si è espressa l’assessore al commercio del Comune di Perugia, Clara Pastorelli, inaugurando la fiera in Borgo XX Giugno, alla presenza del sindaco Andrea Romizi. “Dobbiamo ancora vivere la festa del santo patrono con rinunce, come la bellissima luminaria o la degustazione del torcolo davanti a Palazzo dei Priori – ha detto Romizi -, ma ritrovare questa fiera sempre attesa e sentita dai nostri concittadini ha un significato in più, quest’anno, dato dalla grande volontà che diffusamente viviamo, come città e come Paese, di recuperare una dimensione di vita normale”. A curare l’organizzazione e la selezione dei 63 espositori presenti è stata ancora una volta la società L’Arte e la Terra. “Quest’anno la fiera è più particolare del solito” ha commentato il presidente Mario Lillocci. [gallery td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="Festa di San Costanzo 2022 " ids="64697,64698,64699,64700,64701,64702,64703,64705,64704,64707,64708,64709,64710,64711,64712,64713,64706"]

La consegna del Torcolo per dire “grazie”

Successivamente la Sala dei Notari ha fatto da cornice alla consegna a Croce Rossa e Protezione civile dei torcoli di San Costanzo donati da 15 forni perugini, alla presenza anche di rappresentanti di Cna, Confartigianato e Confcommercio Perugia. Ha introdoto la cerimoniaEmilio Buchicchio, dirigente dell’Unità operativa Segreteria Organi istituzionali e Comunicazione.   L’assessore Pastorelli ha consegnato una pergamena di ringraziamento a Luigi Faffa, in qualità di presidente dell’Associazione panificatori e pasticceri di Perugia e come rappresentante delle attività che hanno aderito all’iniziativa benefica per San Costanzo (Faffa dal 1851 Il Fornaio, Il Forno di Fontignano di Gabrielli Marilena, Centro Commerciale Emisfero Perugia, Industria dolciaria Piselli, Co.Fo.Pa, Santino - L’arte del pane e del dolce, Alunni Pasticceria, Pasticceria Antica Perugia, Pasticceria Cerquiglini, Gionangeli Panetteria, Pasticceria Lucaroni, Pasticceria Etrusca, Da Severo Bottega Bistrot, Pasticceria Fiorucci, Pasticceria Piazza Settevalli). Il giorno prima della festa  l’assessore al commercio ha ritirato personalmente 135 torcoli portando il saluto e la riconoscenza dell’amministrazione a tutte attività che hanno aderito all’iniziativa. Pergamene di ringraziamento sono state consegnate anche alle associazioni di Protezione civile (Gruppo comunale Perusia, E.I.T.A.L. Protezione Civile, Cisom, Raggruppamento Speciale di Protezione Civile, Associazione Nazionale Carabinieri, La rosa dell’Umbria, Associazione Volontari Carabinieri in congedo, Polisportiva Polizia Perugia, Gruppo Protezione Civile Corciano, Misericordia PG-Olmo) “per l’instancabile e preziosa attività profusa in aiuto e sostegno alla cittadinanza nei periodi di particolare criticità e di emergenza sanitaria”. Un ringraziamento è andato anche alle società di atletica (Atletica Capanne Pro Loco Athletic Team e Atletica Avis, guidate rispettivamente da Sauro Mencaroni e Enrico Pompei) che organizzano la prima edizione della Corsa di San Costanzo in centro storico, “un evento - secondo Pastorelli - che si candida anche per il futuro ad arricchire il programma di questa ricorrenza così sentita dai perugini”.

Le celebrazioni aperte con i Primi Vespri e l'offerta dei doni

La festa si è aperta ieri senza la tradizionale “luminaria” che partiva da palazzo dei Priori per giungere alla basilica di San Costanzo per  la celebrazione dei Primi Vespri e l'offerta del Cero votivo da parte della città. [gallery columns="2" td_select_gallery_slide="slide" ids="64693,64718,64694,64696"] L'Arcivescovo Cardinale Gualtiero Basseti ed il sindaco di Perugia Andrea Romizi si sono ritrovati direttamente in San Costanzo attesi da non più di 30 fedeli, e la celebrazione è stata  trasmessa in diretta sul canale YouTube del settimanale La Voce. https://www.youtube.com/watch?v=JZzYOQmOLG8

Mancanza di popolo

“Una delle sofferenze più grandi che ha causato la pandemia, a noi che rappresentiamo le Istituzioni, è la mancanza del popolo. Abbiamo perso il contatto con il nostro popolo”. Ad evidenziarlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, rivolgendosi al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, all’inizio dell’omelia della celebrazione dei Primi Vespri

Chiesa in cammino sinodale

Il cardinale si è poi soffermato sui contenuti della sua ultima lettera rivolta alla comunità diocesana, all’inizio del nuovo anno, nel dire: “La pandemia ha di nuovo complicato l’esser vicino alla gente e per questo ho voluto portare una parola di amicizia e di conforto a tutta la diocesi, attraverso una lettera, per starle vicino ed esprimerle il mio amore. Ho desiderato, in particolar modo, ricordare, con le parole di papa Francesco, come deve porsi la Chiesa in un cammino sinodale facendo suoi i tratti di disinteresse, di umiltà, di beatitudini, oltre ad essere una Chiesa che sa anche riconoscere l’azione di Dio nei suoi confronti e nei confronti del mondo”. Il Cardinale Bassetti ha concluso la liturgia con l'orazione finale dei Primi Vespri scritta dal suo predecessore, l’arcivescovo Giuseppe Chiaretti, tornato alla Casa del Padre lo scorso 2 dicembre.

Offerta dei doni simbolo

Durante i Primi Vespri sono stati offerti in onore del Santo Patrono i “doni simbolo” della testimonianza cristiana e della tradizione della città: la corona d’alloro, da parte della polizia municipale; il cero votivo, da parte del sindaco; il torcolo (dolce tipico della festa), da parte dei commercianti ed artigiani; il vinsanto, da parte di due giovani sposi affinché la famiglia continui a essere fondamento del vivere sociale; l’incenso, da parte del Consiglio pastorale parrocchiale, come “segno dell’annuncio del Vangelo…, fermento di speranza e di pace”. https://www.youtube.com/watch?v=JZzYOQmOLG8        ]]>

Seppur con iniziative limitate a causa della pandemia la città di Perugia oggi celebra il suo patrono San Costanzo. Oggi pomeriggio, 20 gennaio, alle ore 18.00, nella cattedrale di San Lorenzo, l'Arcivescovo cardinale Gualtiero Bassetti presiede la solenne concelebrazione alla quale parteciperanno i vescovi della Metropolia. Questa mattina i fedeli si sono recati in san Costanzo per onorare il Patrono, dove è stata celebrata l'eucarestia  alle ore 8, 10 e 11.30.

Il mercato con 63 espositori

È una gioia tornare a vivere una tradizione amata come la fiera di San Costanzo dopo la pausa forzata del 2021”. Così questa mattina si è espressa l’assessore al commercio del Comune di Perugia, Clara Pastorelli, inaugurando la fiera in Borgo XX Giugno, alla presenza del sindaco Andrea Romizi. “Dobbiamo ancora vivere la festa del santo patrono con rinunce, come la bellissima luminaria o la degustazione del torcolo davanti a Palazzo dei Priori – ha detto Romizi -, ma ritrovare questa fiera sempre attesa e sentita dai nostri concittadini ha un significato in più, quest’anno, dato dalla grande volontà che diffusamente viviamo, come città e come Paese, di recuperare una dimensione di vita normale”. A curare l’organizzazione e la selezione dei 63 espositori presenti è stata ancora una volta la società L’Arte e la Terra. “Quest’anno la fiera è più particolare del solito” ha commentato il presidente Mario Lillocci. [gallery td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="Festa di San Costanzo 2022 " ids="64697,64698,64699,64700,64701,64702,64703,64705,64704,64707,64708,64709,64710,64711,64712,64713,64706"]

La consegna del Torcolo per dire “grazie”

Successivamente la Sala dei Notari ha fatto da cornice alla consegna a Croce Rossa e Protezione civile dei torcoli di San Costanzo donati da 15 forni perugini, alla presenza anche di rappresentanti di Cna, Confartigianato e Confcommercio Perugia. Ha introdoto la cerimoniaEmilio Buchicchio, dirigente dell’Unità operativa Segreteria Organi istituzionali e Comunicazione.   L’assessore Pastorelli ha consegnato una pergamena di ringraziamento a Luigi Faffa, in qualità di presidente dell’Associazione panificatori e pasticceri di Perugia e come rappresentante delle attività che hanno aderito all’iniziativa benefica per San Costanzo (Faffa dal 1851 Il Fornaio, Il Forno di Fontignano di Gabrielli Marilena, Centro Commerciale Emisfero Perugia, Industria dolciaria Piselli, Co.Fo.Pa, Santino - L’arte del pane e del dolce, Alunni Pasticceria, Pasticceria Antica Perugia, Pasticceria Cerquiglini, Gionangeli Panetteria, Pasticceria Lucaroni, Pasticceria Etrusca, Da Severo Bottega Bistrot, Pasticceria Fiorucci, Pasticceria Piazza Settevalli). Il giorno prima della festa  l’assessore al commercio ha ritirato personalmente 135 torcoli portando il saluto e la riconoscenza dell’amministrazione a tutte attività che hanno aderito all’iniziativa. Pergamene di ringraziamento sono state consegnate anche alle associazioni di Protezione civile (Gruppo comunale Perusia, E.I.T.A.L. Protezione Civile, Cisom, Raggruppamento Speciale di Protezione Civile, Associazione Nazionale Carabinieri, La rosa dell’Umbria, Associazione Volontari Carabinieri in congedo, Polisportiva Polizia Perugia, Gruppo Protezione Civile Corciano, Misericordia PG-Olmo) “per l’instancabile e preziosa attività profusa in aiuto e sostegno alla cittadinanza nei periodi di particolare criticità e di emergenza sanitaria”. Un ringraziamento è andato anche alle società di atletica (Atletica Capanne Pro Loco Athletic Team e Atletica Avis, guidate rispettivamente da Sauro Mencaroni e Enrico Pompei) che organizzano la prima edizione della Corsa di San Costanzo in centro storico, “un evento - secondo Pastorelli - che si candida anche per il futuro ad arricchire il programma di questa ricorrenza così sentita dai perugini”.

Le celebrazioni aperte con i Primi Vespri e l'offerta dei doni

La festa si è aperta ieri senza la tradizionale “luminaria” che partiva da palazzo dei Priori per giungere alla basilica di San Costanzo per  la celebrazione dei Primi Vespri e l'offerta del Cero votivo da parte della città. [gallery columns="2" td_select_gallery_slide="slide" ids="64693,64718,64694,64696"] L'Arcivescovo Cardinale Gualtiero Basseti ed il sindaco di Perugia Andrea Romizi si sono ritrovati direttamente in San Costanzo attesi da non più di 30 fedeli, e la celebrazione è stata  trasmessa in diretta sul canale YouTube del settimanale La Voce. https://www.youtube.com/watch?v=JZzYOQmOLG8

Mancanza di popolo

“Una delle sofferenze più grandi che ha causato la pandemia, a noi che rappresentiamo le Istituzioni, è la mancanza del popolo. Abbiamo perso il contatto con il nostro popolo”. Ad evidenziarlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, rivolgendosi al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, all’inizio dell’omelia della celebrazione dei Primi Vespri

Chiesa in cammino sinodale

Il cardinale si è poi soffermato sui contenuti della sua ultima lettera rivolta alla comunità diocesana, all’inizio del nuovo anno, nel dire: “La pandemia ha di nuovo complicato l’esser vicino alla gente e per questo ho voluto portare una parola di amicizia e di conforto a tutta la diocesi, attraverso una lettera, per starle vicino ed esprimerle il mio amore. Ho desiderato, in particolar modo, ricordare, con le parole di papa Francesco, come deve porsi la Chiesa in un cammino sinodale facendo suoi i tratti di disinteresse, di umiltà, di beatitudini, oltre ad essere una Chiesa che sa anche riconoscere l’azione di Dio nei suoi confronti e nei confronti del mondo”. Il Cardinale Bassetti ha concluso la liturgia con l'orazione finale dei Primi Vespri scritta dal suo predecessore, l’arcivescovo Giuseppe Chiaretti, tornato alla Casa del Padre lo scorso 2 dicembre.

Offerta dei doni simbolo

Durante i Primi Vespri sono stati offerti in onore del Santo Patrono i “doni simbolo” della testimonianza cristiana e della tradizione della città: la corona d’alloro, da parte della polizia municipale; il cero votivo, da parte del sindaco; il torcolo (dolce tipico della festa), da parte dei commercianti ed artigiani; il vinsanto, da parte di due giovani sposi affinché la famiglia continui a essere fondamento del vivere sociale; l’incenso, da parte del Consiglio pastorale parrocchiale, come “segno dell’annuncio del Vangelo…, fermento di speranza e di pace”. https://www.youtube.com/watch?v=JZzYOQmOLG8        ]]>
Gent. sindaco Romizi, resti anomalo! https://www.lavoce.it/romizi-resti-anomalo/ Thu, 04 Jul 2019 14:13:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54833 lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Andrea Romizi è un politico per molti versi anomalo.

Anomalo perché ha compiuto un percorso di formazione sui banchi del Consiglio, cominciando dal basso, senza sgomitare per arrivare al top e senza praticare ‘rottamazioni’ anagrafiche di colleghi.

Anomalo perché non gonfia il petto, non pronuncia frasi roboanti, cerca l’approfondimento e la mediazione. E poi è anomalo perché sa dire dei ‘no’: lo disse cinque anni fa a Berlusconi, capo del suo partito, che lo voleva portare via da Perugia per affidargli incarichi nazionali.

Lo ha ridetto recentemente a coloro che, nel centrodestra, lo vorrebbero candidato presidente dello stesso schieramento alle elezioni regionali anticipate. Ma l’indizio più rilevante di quanto uno come Romizi costituisca un’anomalia nel panorama politico attuale è arrivato dal discorso che ha pronunciato nella prima riunione del nuovo Consiglio comunale:

“Chiedo scusa ai perugini per gli errori commessi nei cinque anni appena trascorsi”, ha detto il riconfermato primo cittadino.

Ecco, caro Romizi, non vorrei che ulteriori, meritati sviluppi della sua carriera politica le fossero preclusi proprio da questa frase.

Credo che nel dopoguerra in Italia nessun politico si sia mai espresso in questi termini: né il suo capo politico Berlusconi, né Renzi, né il serafico D’Alema (“Ho commesso sbagli, ma da professionista”, si è limitato ad ammettere in una recente intervista), né tanto meno i capi e capetti della nuova generazione.

Magari non assurgerà alla ribalta nazionale, ma sappia, Gentile Sindaco, che in molti apprezzano questa sua dote. Resti anomalo.

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lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Andrea Romizi è un politico per molti versi anomalo.

Anomalo perché ha compiuto un percorso di formazione sui banchi del Consiglio, cominciando dal basso, senza sgomitare per arrivare al top e senza praticare ‘rottamazioni’ anagrafiche di colleghi.

Anomalo perché non gonfia il petto, non pronuncia frasi roboanti, cerca l’approfondimento e la mediazione. E poi è anomalo perché sa dire dei ‘no’: lo disse cinque anni fa a Berlusconi, capo del suo partito, che lo voleva portare via da Perugia per affidargli incarichi nazionali.

Lo ha ridetto recentemente a coloro che, nel centrodestra, lo vorrebbero candidato presidente dello stesso schieramento alle elezioni regionali anticipate. Ma l’indizio più rilevante di quanto uno come Romizi costituisca un’anomalia nel panorama politico attuale è arrivato dal discorso che ha pronunciato nella prima riunione del nuovo Consiglio comunale:

“Chiedo scusa ai perugini per gli errori commessi nei cinque anni appena trascorsi”, ha detto il riconfermato primo cittadino.

Ecco, caro Romizi, non vorrei che ulteriori, meritati sviluppi della sua carriera politica le fossero preclusi proprio da questa frase.

Credo che nel dopoguerra in Italia nessun politico si sia mai espresso in questi termini: né il suo capo politico Berlusconi, né Renzi, né il serafico D’Alema (“Ho commesso sbagli, ma da professionista”, si è limitato ad ammettere in una recente intervista), né tanto meno i capi e capetti della nuova generazione.

Magari non assurgerà alla ribalta nazionale, ma sappia, Gentile Sindaco, che in molti apprezzano questa sua dote. Resti anomalo.

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Carabinieri: inaugurata a Perugia la sede del Nucleo tutela patrimonio culturale https://www.lavoce.it/il-presidente-della-repubblica-mattarella-e-stato-a-perugia-per-inaugurare-la-sede-ddel-nucleo-dei-carabinieri/ Fri, 01 Apr 2016 10:21:29 +0000 https://www.lavoce.it/?p=45834 DSC00026Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella giovedì 31 marzo è stata inaugurata a Perugia, in corso Garibaldi, la sede umbra del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale. La nuova sede è stata dedicata alla memoria del colonnello Valerio Gildoni, medaglia d’oro al valore militare, originario di Città di Castello, ucciso da un pensionato che si era barricato in casa, il 17 luglio del 2009 a Nanto (Vicenza), mentre tentava di convincerlo ad arrendersi.
Il presidente si è fermato appena due ore nel capoluogo umbro dove, intorno alle 11, ha presieduto all’inaugurazione della sede del Nucleo Tcp, a cui è seguita, sempre in mattinata, la visita al Residence Chianelli presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia.

Dopo aver passato in rassegna il picchetto d’onore dell’Arma dei carabinieri schierato nel cortile interno del complesso conventuale – un tempo parte dell’orto del monastero di Santa Caterina – Mattarella si è poi recato presso la lapide posta all’interno della sede del Nucleo Tutela dedicata al colonnello Gildoni dove ha incontrato i familiari: la moglie Barbara, il padre, la madre, il fratello don Alberto Gildoni. Alla cerimonia di inaugurazione, svoltasi in un’altra sala del complesso, il presidente ha incontrato, tra gli altri, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, la vicepresidente della Camera Marina Sereni,la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il sindaco Andrea Romizi e il sottosegretario Gianpiero Bocci.

“Intitoliamo questa nuova caserma dell’Arma a un eroe dei nostri giorni, il colonnello dei carabinieri Valerio Gildoni – ha detto il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, di fronte alle vaie autorità presenti -. Essa opererà a tutela dell’intera regione umbra a protezione e salvaguardia dei beni storico-artistici-archeologici e paesaggistici di questa antica, nobile, operosa, bellissima regione nel cuore del nostro Paese. Tutto questo è stato e sarà reso possibile grazie alla lungimiranza e determinazione del ministro dei Beni e attività culturali e del turismo Dario Franceschini a cui rivolgo sentiti ringraziamenti” per la sua opera di valorizzazione nell’esercizio delle sue funzioni dell’attività dell’Arma in questo settore. A tal proposito il comandante ha ricordato che la Bandiera dell’Arma ha ricevuto nel 2015 la medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte sottolineando la recente iniziativa della costituzione dei caschi blu della cultura sancita quest’anno dalla firma dell’accordo tra l’Italia e l’Unesco e di cui già si parla di un loro prossimo intervento in missione all’estero”.

E’ seguito l’intervento del ministro Dario Franceschini che ha ringraziato il presidente Mattarella per l’attenzione rivolta, con la sua presenza, al lavoro dell’Arma e al mondo della cultura. “Veniamo da giorni di festività pasquali che hanno visto numeri importanti sulla presenza nei musei e nelle città di tanti italiani oltre che stranieri – ha detto – in un momento in cui il turismo internazionale è profondamente minacciato con atti di terrorismo che puntano a creare paura. Il lavoro importante che dobbiamo fare – ha sottolineato – è riavvicinare gli italiani alla consapevolezza dello straordinario patrimonio culturale che abbiamo nel nostro Paese, riconoscendone l’importanza così come fanno gli stranieri quando vengono in Italia. L’Italia è uno straordinario museo diffuso, è il Paese dei 4500 musei, delle grandi capitali dell’arte. Abbiamo la possibilità, adempiendo all’obbligo costituzionale dell’art. 9, di tutelare il patrimonio artistico e paesaggistico, ma contemporaneamente possiamo far diventare il turismo culturale, non del mordi e fuggi, uno straordinario veicolo di crescita economica del nostro Paese e di creazione di nuova occupazione”. “Spesso non abbiamo l’orgoglio sufficiente – ha proseguito – per rivendicare le nostre eccellenze nazionali: non c’è incontro con altri ministri della cultura di altri Paesi in cui non veniamo ringraziati per l’operato dei nostri carabinieri, in collaborazione con quell’attività di formazione che già i carabinieri fanno con le altre forze di polizia. O per il nostro intervento in altri Paesi o ospitando persone di altri Paesi per la formazione del loro personale nel settore dei beni culturali”.

“E’ particolarmente importante avere questa eccellenza mentre vediamo nel mondo tanti luoghi minacciati e deturpati come Palmira – ha proseguito – Vengono distrutti perché sono il simbolo di una cultura o religione diversa. I terroristi filmano le distruzioni pensando che sia uno strumento di propaganda, ma poi, spente le telecamere, vendono i reperti per finanziare la loro attività. E’ per questo che abbiamo proposto già un anno e mezzo fa una task- force internazionale di tutela del patrimonio artistico-culturale patrimonio dell’umanità. E’ per questo che è stata messa in campo la proposta italiana all’assemblea generale delle Nazioni Unite che è diventata una risoluzione approvata all’unanimità dall’Unesco alcuni mesi fa e che ha originato la firma a Roma con il segretario generale dell’Unesco e il Governo italiano del primo accordo di applicazione di quella risoluzione di una task force nazionale italiana composta di carabinieri per la tutela del patrimonio e da civili del ministero come restauratori, architetti e archeologi che sono pronti e operativi per intervenire quando verremo chiamati dalle organizzazioni internazionali e in particolare dall’Unesco. Dopo la liberazione di Palmira i- ha proseguito – il segretario generale dell’Unesco ha già avviato un’attività in questo senso – ha detto – e domani (oggi ndr) ci sarà un primo momento di contatto tra l’Unesco e i rappresentanti di alcuni Paesi tra cui il nostro e siamo pronti ad intervenire essendo l’unico Paese pronto e che ha firmato un accordo formale con l’Unesco per una task force internazionale”.

Il Nucleo Tutela patrimonio culturale

Con un organico di soli 16 militari il 3 maggio 1969 veniva istituito il Nucleo Tutela patrimonio artistico, allora inquadrato nell’ambito del ministero della Pubblica istruzione. Veniva così costituito il primo reparto di polizia al mondo specializzato nella lotta al traffico illecito dei beni culturali dimostrando una particolare sensibilità verso la protezione e la salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale italiano. Nel 1971 il reparto veniva elevato a Comando di Corpo e nel 2001 assumeva l’attuale denominazione. A seguito dell’istituzione del Ministero per i beni culturali nel 1975 il comando transitava alle dipendenze funzionali di quel ministero divenendo l’ufficio di diretta collaborazione. Fin dalla sua istituzione il Tpc, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il Tpc con un organico di 278 carabinieri specializzati è presente sul territorio nazionale con un reparto operativo articolato nelle sezioni antiquariato, archeologia, falsificazione e arte contemporanea con compiti di coordinamento investigativo. Quindici nuclei con competenza regionale ed interregionale ed una sezione per la Sicilia orientale con sede a Siracusa. Si avvale di uno strumento informatico di ausilio all’indagine di polizia giudiziaria, la Banca dati di beni culturali illecitamente sottratti che con più di 6 milioni di oggetti censiti e circa seicentomila immagini è la più grande a livello mondiale nello specifico settore. E’ possibile ricercare e consultare mediante i tradizionali siti informazioni su 14.500 beni culturali di elevato valore.

 

 

 

 

 

 

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Bassetti: “Come fece Costanzo nella sua epoca, così oggi tocca noi, vivere la fede e trasmetterla alle generazioni future” https://www.lavoce.it/bassetti-come-fece-costanzo-nella-sua-epoca-cosi-oggi-tocca-noi-vivere-la-fede-e-trasmetterla-alle-generazioni-future/ Thu, 28 Jan 2016 19:25:43 +0000 https://www.lavoce.it/?p=45252 Luminaria-san-Costanzo2016-Belfiore31 Al suono delle chiarine e dei tamburi dei figuranti in costume medievale di Assisi, Città della Pieve e Montefalco e con l’accensione delle torce nel fuoco davanti al Palazzo comunale dei Priori in Perugia, proprio come sette secoli fa, è iniziata la tradizionale e suggestiva processione della “Luminaria” della vigilia della solennità del santo patrono Costanzo, vescovo e martire. Una processione occasione di incontro tra rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose per onorare il patrono Costanzo, fondatore della Chiesa perugina martirizzato intorno all’anno 175 d.C. per difendere l’idea di una società fondata sulla centralità dell’uomo. Un folto popolo di fedeli ha accompagnato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti e il sindaco Andrea Romizi per le vie e le piazze principali della città fino alla basilica in cui sono custodite le reliquie del santo.

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In questo luogo di culto tanto caro ai perugini, il cardinale ha presieduto i Primi Vespri solenni, animati dalla Corale della Polizia municipale, ed è stato rinnovato l’“Omaggio votivo del cero e dei doni al santo patrono” da parte delle autorità civili e religiose. A mettere in risalto la concordia tra comunità civile e religiosa, che si rinnova nel nome di Costanzo, è stato lo stesso cardinale Bassetti nell’omelia. «Nel ricordo del patrono, la comunità civile e quella religiosa si ritrovano insieme per onorare un fedele servitore della causa del Vangelo e per ciò stesso della causa dell’uomo – ha esordito il porporato –. Ogni cristiano, in particolar modo se si tratta di un pastore, non potrà mai scindere la difesa della causa di Dio dalla difesa della causa della persona umana. Il progresso sociale ci ha fatto capire bene che non si devono mai confondere il piano civile e quello religioso, ma questo non vuole dire che essi, nella concordia e nella sincerità, non possano ricordare i valori, anche religiosi, che tengono unità una comunità, e possano collaborare per il bene comune dell’intera città».

«Per la comunità cristiana però è un momento non solo celebrativo ma anche di seria riflessione – ha commentato il cardinale –. Tutti siamo chiamati, nel giorno del patrono, ad interrogarci sulla vita di fede, personale e comunitaria. Nonostante la pervasiva secolarizzazione, grazie a Dio, non mancano nelle nostre comunità – che sto incontrando con un’intensa visita pastorale – segni, anche commoventi, di fede sincera e profondamente vissuta, sia negli anziani che nei giovani. Fede che è fonte di testimonianza concreta e di opere di carità. Ma questo non può lasciarci tranquilli di fronte al dilagare della mentalità relativista e dell’indifferenza. Come fece Costanzo nella sua epoca, così oggi tocca noi, vivere la fede e trasmetterla alle generazioni future».

«Ha osservato il Santo Padre Francesco, in una recente catechesi – ha ricordato il presule –, che “come di generazione in generazione si trasmette la vita”, così “di generazione in generazione, attraverso la rinascita dal fonte battesimale, si trasmette la grazia, e con questa grazia il Popolo cristiano cammina nel tempo”. Inviati da Gesù, i discepoli sono andati a battezzare in ogni parte del mondo; così ha fatto il primo vescovo Costanzo nella nostra terra, e da quel tempo a oggi c’è una catena nella trasmissione della fede mediante il Battesimo. E ognuno di noi è un anello di questa catena. Così, ha osservato poi papa Francesco, il popolo cristiano è “come un fiume che irriga la terra e diffonde nel mondo la benedizione di Dio”. Ecco perché è importante “trasmettere la nostra fede ai figli, trasmettere la fede ai bambini, perché essi, una volta adulti, possano trasmetterla ai loro figli”. Per il Santo Padre in questa ‘catena di trasmissione’ sta anche il senso dell’essere ‘comunità’, dell’essere Chiesa, perché nessuno si salva da solo. “Siamo comunità di credenti, siamo Popolo di Dio e in questa comunità sperimentiamo la bellezza di condividere l’esperienza di un amore che ci precede tutti, ma che nello stesso tempo ci chiede di essere ‘canali’ della grazia gli uni per gli altri, malgrado i nostri limiti e i nostri peccati. La dimensione comunitaria non è solo una ‘cornice’, un ‘contorno’, ma è parte integrante della vita cristiana, della testimonianza e dell’evangelizzazione”».

«È a Costanzo quindi, testimone di Cristo che confermò con il suo sangue l’annunzio del Vangelo – ha concluso il cardinale Bassetti –, che chiediamo stasera di ravvivare la nostra fede. Lui che fu pietra viva e preziosa, | scolpita dallo Spirito | con la croce e il martirio | per la città dei santi. Sia questo anno che si è aperto dinanzi a noi come tempo del Giubileo della misericordia un’occasione propizia per riconoscere i nostri limiti, personali e comunitari, e divenire così strumenti della misericordia del Signore per tutti gli uomini».

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Ad un anno dalle elezioni, Perugia è “la città che vogliamo”? La Giunta Romizi risponde https://www.lavoce.it/ad-un-anno-dalle-elezioni-perugia-e-la-citta-che-vogliamo-la-giunta-romizi-risponde/ Fri, 23 Oct 2015 11:21:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43979 Incontro "La città che vogliamo - Un anno dopo" Circolo La Pira
Incontro “La città che vogliamo – Un anno dopo” Circolo La Pira

E’ passato un anno dall’insediamento della Giunta Romizi. Per l’occasione il Circolo Giorgio La Pira di Perugia ha organizzato per giovedì 22 l’evento “La città che vogliamo – Un anno dopo: il sindaco e la giunta del Comune di Perugia incontrano i cittadini a un anno dall’insediamento”, presso l’auditorium della Figc di Borghetto di Prepo, a Perugia.

L’evento – La serata nasce come continuazione del precedente incontro dello scorso anno: “La città che vogliamo”, organizzato durante la campagna elettorale e in occasione del decimo anniversario del Circolo La Pira. Un evento pubblico dove tutti i candidati a sindaco di Perugia avevano potuto incontrare i cittadini per raccontare la loro idea di città. A distanza di dodici mesi, il nuovo incontro è stato momento di confronto fra i cittadini e l’Amministrazione, rappresentata dal sindaco e dagli assessori, per spiegare cosa si è fatto e cosa si intende fare per il futuro. I presenti, infatti, potevano rivolgere ai vari rappresentanti della Giunta una serie di domande sui più svariati temi della città e ottenerne le relative risposte. Il tutto in maniera dialettica: sindaco e assessori avevano a disposizione 2 minuti a testa per le risposte, così da permettere il maggior confronto possibile. Le domande che, per motivi di tempo, non hanno ricevuto risposta “saranno evase da sindaco e assessori sulla pagina Facebook dell’evento”, come sottolineato dalla presidente del Circolo, suor Roberta Vinerba.

I temi – Scuola, famiglia, sicurezza, degrado urbano, progetti edilizi, semplificazione e riorganizzazione amministrativa. I temi trattati sono stati tanti. Uniti da due fili conduttori. Da un lato, le difficoltà legate agli ingenti tagli di fondi governativi a cui, a tutt’oggi, è sottoposto il Comune di Perugia, “su cui grava anche un pesante disavanzo lasciato dalla passata Amministrazione”, come ha specificato il sindaco Andrea Romizi. Dall’altro, però, il senso di una ripartenza, di “una visione complessiva del futuro che vogliamo dare a questa città – come sottolineato dal primo cittadino -. Quando abbiamo cominciato il nostro mandato, Perugia stava male, molto male ed oggi non possiamo certo dire che tutti i problemi siano risolti. Sarebbe utopia! Però abbiamo lavorato e stiamo continuando a lavorare e i primi risultati ci sono. Basti pensare solo al tema della sicurezza, tanto caro ai cittadini: Perugia è in controtendenza con il resto d’Italia per una diminuzione generale dei reati. Due dati: le morti per overdose sono al minimo storico (-47%) e le rapine calate del 32%. Dopo decenni di immobilità, partiranno a gennaio i lavori per il Mercato Coperto. E abbiamo già avviato piani concreti per la riqualificazione di Fontivegge e di altre aree periferiche della città, per la manutenzione delle strade e dei monumenti, per le aree verdi… Credo che questi siano segnali importanti”.

La partecipazione – “Tutto questo – ha concluso Romizi – è stato possibile e sarà possibile grazie alla fattiva collaborazione dei cittadini e di altri soggetti, pubblici e privati, perché da soli non ce la possiamo fare, ma insieme sì. Noi Giunta, noi politici, possiamo aprire il varco, ma se non abbiamo un popolo che ci segue non riusciremo a realizzare nulla. Insieme, invece, sono certo che ce la faremo”. I progetti e le promesse per il futuro ci sono, resta da vedere come saranno realizzati. Appuntamento, quindi, al prossimo anno per un nuovo incontro con l’Amministrazione già annunciato dal Circolo La Pira.

Il resoconto completo della serata lo trovate sul prossimo numero de La Voce di venerdì 30 ottobre 2015.

Laura Lana

 

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Solidarietà compatta per i lavoratori della Perugina https://www.lavoce.it/solidarieta-compatta-per-i-lavoratori-della-perugina/ Thu, 10 Sep 2015 10:24:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43167 Il sit-in dei sindacati della Perugina in piazza della Repubblica
Il sit-in dei sindacati della Perugina in piazza della Repubblica

Tanta solidarietà e tanta partecipazione nel primo giorno di presenza, nel centro storico di Perugia (7 settembre), dei rappresentanti della Rsu della Perugina.

I sindacati hanno “messo le tende” in piazza della Repubblica per tutta la settimana, con l’obiettivo di illustrare alla cittadinanza le preoccupazioni dei lavoratori, ma anche le proposte avanzate dalla stessa Rsu nel suo “Piano industriale degli operai”.

“Il perché oggi la Perugina è in piazza – ci dice Luca Turcheria, coordinatore Rsu Nestlé Flai-Cgil – è chiaro: siamo a un anno dalla scadenza del contratto di solidarietà [scadrà nel 2016], attivato nel 2014 perché la Nestlé dichiarava 214 esuberi. Per evitare che questi si trasformino in licenziamenti, abbiamo bisogno che cresca il volume dei prodotti che facciamo in fabbrica”.

Concetto ribadito anche da Daniele Marcaccioli, segretario territoriale di Perugia della Uila-Uil: “La Nestlé ci dica cosa intende fare per rilanciare la produzione dello stabilimento di San Sisto: che sia Bacio, che siano caramelle, biscotti o che sia caffè, qualcosa si deve fare. Nestlé è la più grande azienda dell’alimentare a livello mondiale, quindi ha le capacità economiche per cambiare le sorti anche di questo stabilimento”.

Decine di cittadini si sono fermati al gazebo per esprimere solidarietà ai lavoratori, sottoscrivendo anche il documento con le proposte presentate dalla Rsu. “La raccolta firme – afferma Filippo Ciavaglia, segretario generale della Camera del lavoro – serve a rendere consapevole la popolazione e gli amministratori dell’Umbria che la Perugina è importante per l’economia della nostra regione. Non si tratta solo di un problema occupazionale, che di per sé è già importante, ma è una delle aziende-simbolo della regione, quindi lo sviluppo di questa azienda sul territorio rappresenta una ricchezza che non vogliamo svilire”.

Anche le istituzioni si affiancano alla preoccupazione dei lavoratori della Perugina, dichiarandosi disposte a mettere in atto tutte le azioni necessarie a difesa dell’attività produttiva e dell’occupazione dello stabilimento di San Sisto.

Catiuscia Marini e Andrea Romizi durante il loro intervento
Catiuscia Marini e Andrea Romizi durante il loro intervento

“Io e il Sindaco di Perugia – ha affermato la presidente della Regione, Catiuscia Marini – abbiamo chiesto un incontro a livello nazionale, alla presenza del Governo, presso il ministero dello Sviluppo economico, con il gruppo Nestlé, perché vogliamo capire quali sono le proposte per il piano industriale nel medio e nel lungo periodo. È importante ricordare sempre che per Nestlé l’Italia non può essere soltanto un grande Paese di consumo e di mercato, ma deve continuare a essere una grande realtà di produzione e di occupazione”.

Solidarietà ai lavoratori è stata espressa anche dal sindaco del capoluogo umbro, Andrea Romizi: “La Perugina fa parte del nostro Dna, per cui cercheremo fino in fondo di esserle vicino, per accompagnare i lavoratori in un percorso che necessita di alcuni passaggi di chiarimento”.

Il vescovo ausiliare, mons. Paolo Giulietti, ha manifestato la vicinanza della Chiesa in questa vertenza “per tanti motivi. Per la difesa dell’occupazione che, in questo momento, è l’obiettivo prioritario sottolineato più volte da Papa Francesco; ma anche per la difficoltà di reinserire in altre opportunità produttive persone che dovessero perdere il posto di lavoro. È importante, soprattutto quando in gioco ci sono imprese multinazionali, che si faccia un po’ quadrato, perché l’attenzione alla realtà locale è inferiore rispetto a quella nazionale, per cui tante problematiche rischiano di passare sotto silenzio”.

 

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Il mondo della politica ricorda mons. Elio Bromuri: perdiamo un uomo di enorme spessore umano, culturale, cristiano https://www.lavoce.it/il-mondo-della-politica-ricorda-mons-elio-bromuri-perdiamo-un-uomo-di-enorme-spessore-umano-culturale-cristiano/ Mon, 17 Aug 2015 16:44:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=42544 Incontro-Amici-Voce-27-giugno-2015-(foto-Andrea-Coli)29
Giampiero Bocci con mons. Bromuri all’incontro della Associazione Amici de La Voce del 27 giugno scorso

Tutto il mondo politico umbro esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di mons. Elio Bromuri, avvenuta il 17 agosto dopo una lunga malattia. Univoco il ricordo dello spessore culturale e giornalistico del direttore de La Voce, ma anche la profondità umana e spirituale.

Il sottosegretario Bocci: “sacerdote integerrimo, di un intellettuale raffinato e di un giornalista moderno”. “Don Elio Bromuri – afferma in una nota il sottosegretario agli Interni, l’on.Giampiero Bocci – è stato per tutti noi, che a vario livello ci confrontiamo per operare nel mondo cattolico, la personificazione della generosità e dell’altruismo. E, di più, egli ci ha fatto comprendere, sempre, quanto impegnativo fosse trasformare la spontaneità del farsi fratelli in azione concretamente spesa nella società”.

“Quando, specialmente oggi, dobbiamo confrontarci con resistenze ed egoismi d’ogni tipo verso l’accoglienza – prosegue Bocci – la lezione di don Elio diventa un punto di riferimento immediato e attuale, insostituibile e progettuale: ho avuto il privilegio – io che mi sono formato sul suo insegnamento – di essere stato fra gli ultimi a incontrarlo e di avere ricevuto da lui, pur nelle condizioni estreme della sua vita, l’ulteriore spinta a far valere nelle istituzioni il senso semplice, ma immensamente appagante e proficuo per la società, della disponibilità, costi quel che costi, e della conseguente articolazione organizzativa nel rapporto fra Stato e Chiesa.

Il senso del dialogo con le altre religioni, l’ospitalità data da sempre come un aiuto a chi passa vicino alla nostra comunità e ha bisogno di un atto d’amore e di un minimo di essenziale ristoro: sono questi gli elementi di una civiltà senza aggettivi, nè appartenenze culturali che renderanno ancora più efficaci, domani, le parole e gli esempi di un uomo sobrio, di un sacerdote integerrimo, di un intellettuale raffinato e di un giornalista moderno come è stato, per tutti noi, don Elio Bromuri”.

La presidente Marini: “La comunità regionale perde anche un’importante figura di riferimento per l’impegno che ha profuso in campo umanitario”. “La scomparsa di don Elio – afferma la presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ne ricorda la vita – priva la comunità umbra di un apprezzato esponente della Chiesa perugina che, fin da giovanissimo, ha svolto la sua azione pastorale nella nostra terra con dedizione e intelligenza. Si è poi impegnato soprattutto nel dialogo interreligioso attraverso il Centro ecumenico e universitario San Martino da lui diretto. Docente di Storia della Chiesa all’Università per Stranieri di Perugia, è stato poi un rispettoso ed equilibrato giornalista, dirigendo La Voce, il settimanale di informazione religiosa della Conferenza episcopale umbra. La sua attività pastorale e culturale – aggiunge – è stata sempre orientata a valorizzare le acquisizioni del Concilio Vaticano II verso una continua opera di rinnovamento teologico e religioso per rafforzare la presenza della Chiesa nella comunità cristiana e nella società”.

“La comunità regionale – dice ancora la presidente – perde anche un’importante figura di riferimento per l’impegno che ha profuso in campo umanitario, fondando a Perugia il primo Centro internazionale di accoglienza, l’ostello in cui da mezzo secolo trovano ospitalità e attenzione persone in difficoltà, senza distinzioni di religione o luoghi di provenienza. In questi anni, durante i quali ho avuto modo in varie occasioni di incontrarlo oltre che di leggere i suoi editoriali – prosegue la presidente – ho potuto conoscere e apprezzare il suo modo di operare, volto al bene della società umbra, il suo forte impegno e la ricerca del dialogo non solo fra le diverse professioni religiose ma anche con le istituzioni, non facendo mancare la sua voce, né il suo apporto concreto”.

Il presidente Mismetti: “monsignor Bromuri lascia una grande eredità morale e spirituale”.  Il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, ha definito monsignor Elio Bromuri “grande uomo di fede e figura di primo piano nel panorama culturale e sociale dell’Umbria. Giornalista raffinato – ricorda Mismetti – storico direttore del settimanale La Voce, attento testimone di una società in continua evoluzione, monsignor Bromuri lascia una grande eredità morale e spirituale. Esprimo a nome mio personale, del consiglio e dei dipendenti della Provincia le più sentite condoglianze al cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, all’intera archidiocesi perugino-pievese, ai familiari, ai collaboratori e alle tante persone che hanno avuto l”onore di essergli amiche'”.

Il sindaco Romizi: “don Elio Bromuri lascia a tutti noi il suo pensiero e il suo insegnamento, come beni preziosi da custodire”. “La nostra comunità perde un uomo di enorme spessore umano, culturale, cristiano. Il suo impegno è stato costante nell’arco della sua vita come uomo di Chiesa, come giornalista, come intellettuale. Mancherà a questa città la sua propensione all’accoglienza, l’aiuto a chi ne aveva bisogno, la sua capacità di saper far dialogare anche mondi apparentemente diversi e lontani tra loro”.

A dirlo è il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, commentando la scomparsa di don Elio Bromuri. “Così come accade con le più alte menti – prosegue Romizi in una nota del Comune – don Elio Bromuri lascia a tutti noi il suo pensiero e il suo insegnamento, come beni preziosi da custodire. Lo voglio ricordare con uno dei suoi insegnamenti: ‘Comunicare la Carità – diceva – è necessario perché oggi vige il mondo dell’individualismo, del nichilismo, dell’arroganza del più forte. Oggi è necessario riportare al centro la Carità, ma non nel senso dell’elemosina data al poveretto, ma nel senso di una comunione tra le persone nel rispetto, nella dignità e nella libertà in un progetto comune di sviluppo della comunità umana'”.

La presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi: “ha saputo interpretare e raccontare le ansie e i bisogni, le luci e le ombre della nostra complessa e ricca regione”. Donatella Porzi, “profondamente colpita dalla morte di Don Elio Bromuri, si unisce al dolore della Chiesa perugina ed umbra, che perde una delle figure di maggior rilievo nel dialogo interreligioso. Sicura di interpretare il sentimento di tutti i consiglieri regionali umbri esprimo al cardinale Gualtiero Bassetti i sensi del nostro più profondo cordoglio”.

“Uomo di fede profonda, raffinato intellettuale e giornalista di razza – dice Porzi, in una nota della Regione – don Elio, nella sua prolifica attività di saggista e giornalista, ci ha offerto in tutti questi anni innumerevoli e mai banali spunti di riflessione e di analisi sociale e politica sulla realtà umbra e nazionale. Tutte qualità che nei miei precedenti incarichi amministrativi ho avuto il privilegio di apprezzare attraverso la conoscenza personale con lui e la condivisione di alcune significative esperienze. Come direttore de La Voce, Don Elio ha saputo interpretare e raccontare le ansie e i bisogni, le luci e le ombre della nostra complessa e ricca regione, formando tanti giovani giornalisti e regalandoci i suoi acuti e profondi editoriali settimanali che, da oggi, tanto ci mancheranno”.

Claudio Ricci ricorda la sua “capacità, oggi rara, di ascoltare per meglio mettersi al servizio degli altri”. “La raffinata cultura di Elio Bromuri si univa alla mitezza per le persone. Era proteso, sempre, verso la misericordia concreta nei piccoli gesti della umana quotidianità”: è il ricordo del consigliere regionale Claudio Ricci. “Impegnato nel dialogo fra popoli, religioni e identità culturali attraverso lo strumento del vivere insieme un cammino di esperienze – aggiunge Ricci, in una nota della Regione – Elio Bromuri, carismatico insegnante all’istituto teologico di Assisi, ha dedicato alla comunicazione, attraverso il settimanale La Voce, un ampio impegno nella convinzione, pionieristica, che il saper comunicare è una missione capace di aggiungere valore ai fatti rappresentati soprattutto quando sono storie e testimonianze utili al cammino dell’umanità”. Ricci ricorda infine “il suo stile al tempo stesso colto, mite e attento, che partiva sempre dalla capacità, oggi rara, di ascoltare per meglio mettersi al servizio degli altri”.

Maurizio Ronconi: “Prediligendo sempre le ultime file, con umiltà ha offerto mattoni importanti nella costruzione e per la diffusione delle idee e degli impegni sociali dei cattolici”. Don Elio Bromuri “ha scritto da protagonista una pagina importante della storia dei cattolici umbri. Prediligendo sempre le ultime file, con umiltà ha offerto mattoni importanti nella costruzione e per la diffusione delle idee e degli impegni sociali dei cattolici”: lo afferma l’ex senatore Udc Maurizio Ronconi, in una nota sulla morte del sacerdote perugino.  “Ha permesso – prosegue Ronconi – che anche nei momenti più difficili delle diaspore e delle incomprensioni, i suoi scritti, le sue sollecitazioni, rappresentassero sempre sintesi condivise. La sua presenza è stata sempre rassicurante, fonte di serenità e di volontà costruttive. Mancherà da oggi questo sua discreta ma forte presenza; da oggi dovremo fare da soli con l’aiuto che ci continuerà a offrire da lassù”.

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Umbria jazz anche per i non udenti https://www.lavoce.it/umbria-jazz-anche-per-i-non-udenti/ Mon, 13 Jul 2015 12:29:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=38529

12/07/2015 – La musica di Umbria Jazz arriva anche ai non udenti. Grazie a delle sfere luminose e vibranti, tutti coloro che hanno problemi di udito potranno gustarsi un concerto. Il debutto questa tecnologia è stato un successo.

Durante il concerto di Stefano Bollani al Santa Giuliana di Perugia, un po’ tutti, tra non udenti e curiosi, si  sono avvicinati per fare delle prove apprezzando sia l’idea che il funzionamento. Queste sfere vengono collegate all’impianto di amplificazione come i comuni altoparlanti.

Il segnale musicale, anziché propagarsi come lo conosciamo, si trasforma in vibrazioni e colori che cambiano a seconda del ritmo e dell’intensità del suono. Non solo. Con un apposita manopola è possibile scegliere anche lo strumento che si vuol ascoltare, escludendo tutti gli altri.

Ogni strumento infatti produce un suono e ad ogni suono corrisponde una certa frequenza. Grazie a questo principio è possibile scegliere su quale strumento concentrarsi.  Il “Toyota Sensitive Concert”, questo il nome del progetto dedicato ai non udenti e realizzato da Toyota Motor Italia (sponsor di Umbria Jazz 2015), in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi, è apprezzato anche dalle istituzioni.

Il Sindaco di Perugia Andrea Romizi sostiene che “Umbria Jazz rappresenta per la città di Perugia un momento di grande aggregazione e di forte richiamo culturale per tutti gli appassionati del Jazz e della musica in generale. Abbiamo deciso di sostenere Toyota – prosegue il Sindaco – per la sua idea di condurre l’innovazione alla portata di tutti, senza escludere nessuno. Sono sicuro – conclude Romizi – che questo  evento sarà in grado di unire la nostra città dal punto di vista culturale e artistico, – rispecchiando sempre di più il valore sociale che si trova alla base della musica e di tutte le manifestazioni artistiche”.

Foto Andrea Coli

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Tre patti per la sicurezza https://www.lavoce.it/tre-patti-per-la-sicurezza/ Wed, 08 Jul 2015 08:03:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=37791 La firma dei protocolli: Andrea Romizi, Antonella De Miro, Gianpiero Bocci, Catiuscia Marini, Nando Mismetti
La firma dei protocolli: Andrea Romizi, Antonella De Miro, Gianpiero Bocci, Catiuscia Marini, Nando Mismetti

Per sentirsi più al sicuro in casa propria e per strada, non basta il lavoro prezioso degli uomini e donne delle varie forze di polizia.

Servono invece l’impegno e la partecipazione attiva e coordinata degli organi dello Stato, delle istituzioni, dei cittadini e delle loro associazioni e comitati, che sempre più numerosi stanno nascendo in Umbria.

Di questo nuovo clima di “sicurezza partecipata” sono espressione i tre protocolli che venerdì scorso sono stati firmati nella Prefettura di Perugia dal sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, dal prefetto Antonella De Miro, dai presidenti della Regione e della Provincia, Catiuscia Marini e Nando Mismetti, e dal sindaco perugino Andrea Romizi.

Prevedono un maggior coordinamento tra forze di polizia statali e vigili urbani e tra Stato e istituzioni locali, con scambi di informazioni frutto delle rispettive attività e banche dati, risorse fornite dalla Regione per nuovi strumenti e mezzi di trasporto e per la formazione e l’aggiornamento professionale degli operatori, controlli e vigilanza per la sicurezza del territorio anche con apparati di videosorveglianza.

Particolare attenzione verrà dedicata alla prevenzione delle infiltrazioni delle organizzazioni mafiose nell’economia locale con l’esame incrociato sui contratti di appalto e sui fornitori della pubblica amministrazione, ma anche su lottizzazioni e cantieri privati e su acquisizioni e passaggi di proprietà di aziende e esercizi commerciali che potrebbero nascondere operazioni di riciclaggio di soldi della criminalità organizzata.

Il sottosegretario Bocci ha inoltre annunziato che nei mesi estivi arriveranno in Umbria una cinquantina tra carabinieri, poliziotti e operatori della Guardia di finanza.

Questi protocolli – ha detto il prefetto Antonella De Miro – sono il risultato di un “lavoro comune di tutte le istituzioni su strategie e azioni per rendere più vivibile il territorio. Contro la microcriminalità, ma anche – ha sottolineato – per alzare barriere contro il pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata nella nostra economia e nella nostra società. Protocolli – ha concluso il prefetto – che vogliono essere anche un punto di partenza per nuovi modelli operativi e organizzativi di questa sicurezza partecipata”.

La Regione – ha detto la presidente Marini – ha sottoscritto due di questi accordi: uno con il ministero dell’Interno per la sicurezza urbana in tutte le città dell’Umbria e l’altro per “Perugia sicura” insieme alla Prefettura, la Provincia e il Comune. “Siamo convinti – ha aggiunto – che questa sia la migliore strada per dare ai cittadini maggiore sicurezza, facendo ciascuno di noi la propria parte con spirito di leale collaborazione istituzionale e secondo il principio di sussidiarietà”.

Anche il sindaco Andrea Romizi ha sottolineato la “bontà” di “questo lavorare insieme” delle istituzioni ma – ha aggiunto – “è importante e fondamentale l’impegno diretto dei cittadini che vivono nelle aree critiche”.

Le statistiche – ha osservato il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti – dicono che negli ultimi anni è diminuito il numero dei reati denunciati ma i cittadini, in questi momenti di profondo disagio sociale, si sentono meno sicuri. Per questo – ha sottolineato – anche la Provincia, pur nelle tante incertezze del suo ruolo dopo la riforma dell’ente, non poteva mancare in questo progetto che vede le istituzioni e le forze di polizia “fare rete” per una risposta concreta alle preoccupazioni della gente.

Nel suo intervento il rappresentante del governo, il sottosegretario Bocci, ha detto che l’Umbria sta diventando un modello nelle politiche per la sicurezza con questo “lavorare insieme” di diversi soggetti che da “utenti diventano attori” e con la Regione che mette a disposizione risorse e servizi. Il protocollo per prevenire le infiltrazioni mafiose – ha aggiunto – “è un grande passo” e nell’insieme i tre accordi costituiscono una “bella e solida cornice” per affrontare con successo problemi e situazioni diverse, rispondendo così alla richiesta di maggiore sicurezza che arriva anche dalla gente dell’Umbria.

In sintesi

L’accordo triennale tra Regione e ministero dell’Interno per la sicurezza urbana prevede, tra l’altro, un maggiore coordinamento tra polizia, carabinieri, Guardia di finanza e vigili urbani, scambio di informazioni e sinergia tra le loro sale operative. La Regione fornirà ai vigili urbani veicoli a basso impatto ambientale e si impegnerà per il pronto utilizzo di beni confiscati alla mafia, che in Umbria sono una trentina. Beni che spesso restano per molto tempo inutilizzati per difficoltà burocratiche o perché mancano fondi per renderli agibili.

Con il protocollo biennale per prevenire le infiltrazioni mafiose, Prefettura e Comune di Perugia vigileranno insieme su appalti e contratti pubblici, anche per importi inferiori a quelli previsti dalla normativa antimafia. Accertamenti che verranno estesi anche alle attività private in settori economici ritenuti a rischio come quelli dell’edilizia e del commercio. È prevista anche un’azione comune per contrastare l’immigrazione irregolare, l’occupazione abusiva di edifici e irregolarità nella locazione di abitazioni.

È stato infine rinnovato il Patto per Perugia sicura (la prima firma è del 2008) che impegna Comune, Prefettura, Regione e Provincia. Verrà rafforzata la vigilanza delle forze di polizia non soltanto nel centro storico ma anche nelle periferie e nelle frazioni. Saranno intensificati i controlli in esercizi pubblici e abitazioni private considerate “a rischio”. Sarà potenziata la rete di videosorveglianza. La Regione, attraverso l’Ater, fornirà locali per posti di polizia nel centro storico.

Risposta importante ma insufficiente

Questi protocolli sono una risposta importante al problema altrettanto importante della sicurezza, sul quale si sono giocate tante campagne elettorali. Ma è una risposta parziale e insufficiente: un’aspirina per un malato che avrebbe bisogno di medicinali più forti.

La risposta vera è la “certezza della pena”, che in Italia non c’è. Abbiamo un Codice penale e un sistema giudiziario macchinoso e garantista a senso unico: nei confronti dell’indagato e imputato, ma non nei confronti di chi è vittima del reato. Inutile ricordare la lunghezza dei processi, con la tagliola della prescrizione e i tre gradi di giudizio necessari perché la pena diventi definitiva.

Così nell’attesa (mediamente sei anni, ma fino a dieci) di una sentenza definitiva della Cassazione, anche un imputato pluricondannato – ma formalmente incensurato – difficilmente resta a lungo in carcere. Il ladro, lo spacciatore, il rapinatore può continuare per anni a fare il suo “lavoro” e, se arrestato per l’ennesima volta, con un bravo avvocato esce dal carcere dopo pochi giorni.

Accade così che con i tanti disperati in fuga da povertà e guerre arrivano in Italia anche delinquenti che vengono a “lavorare” (spaccio, furti, ecc.) e dopo qualche anno – con qualche arresto e pochi giorni di carcere – tornano in patria con un bel gruzzolo per comprarsi una bella casa o un negozio. Alcune recenti indagini hanno dimostrato, ad esempio, che da un quartiere di Tunisi arrivano a Perugia persone che hanno già in tasca una mappa della città con i luoghi dello spaccio e i numeri di telefono di clienti e fornitori.

 

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Giornata diocesana del GREST: Gli oratori colorano di gioia Perugia https://www.lavoce.it/giornata-diocesana-del-grest-gli-oratori-colorano-di-gioia-perugia/ Tue, 30 Jun 2015 12:46:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=36783 grestIeri mattina, 27 giugno 2015, si sono ritrovati al “Percorso Verde” di Perugia circa 3000 persone tra bambini, ragazzi, animatori, coordinatori di Oratori accompagnati da genitori e nonni per la consueta “Giornata Diocesana del Grest”. L’appuntamento, divenuto ormai cruciale all’interno del calendario della Chiesa perugina, è stato occasione di grande festa in cui l’organizzazione ha desiderato ritagliare uno spazio anche per le famiglie dei bambini degli oratori diocesani, divenendo così “Festa diocesana del Grest e delle Famiglie”.

I partecipanti sono giunti da quasi tutte le parrocchie per vivere insieme un momento di comunione e condivisione all’insegna della gioia e del divertimento. Animazione, bans e giochi organizzati su 6 grandi aree del Percorso Verde, colorato e abbellito con giganti palloni volanti recanti la scritta “I Love Grest”, hanno intrattenuto i bambini presenti, accompagnati dai loro animatori, che in questo tempo estivo offrono il loro tempo al servizio degli altri con cura, passione ed entusiasmo.

Tema centrale, in questo tempo estivo di Grest, “NORD SUD OVEST OZ”, liberamente ispirato al libro di Frank Baum “The Wonderful Wizard of Oz (Il Mago di Oz)”, scritto dall’autore nel 1900. La storia scelta, oltre ad essere ricca di fantasia, divertimento e di contenuti, è un percorso studiato per far emergere come cuore, cervello e coraggio siano elementi fondamentali, irrinunciabili e intrinsecamente collegati, per la crescita integrale di ogni persona.

In contemporanea, all’interno del PalaEvangelisti, i genitori hanno vissuto un momento di confronto e di condivisione, nell’attesa dei propri figli festanti, che sono confluiti all’interno dell’impianto sportivo perugino prima di mezzogiorno, per la premiazione dell’oratorio vincitore dei giochi della mattina, ma soprattutto in trepidante attesa del Card. Gualtiero Bassetti, con cui concludere la giornata nella gioia della preghiera.

L’arrivo del Cardinal Bassetti, accompagnato dal vescovo ausiliare Mons. Paolo Giulietti, è stato accolto da un immenso boato dei bambini di tutto il PalaEvangelisti, letteralmente “colorato” dalle magliette dei Grest dei loro oratori e dalla splendida scenografia al centro del campo, che richiamava il castello di smeraldo, con cui anche il porporato ha fatto il proprio “ingresso” nel mondo di Oz.

Il Cardinale, nel rivolgersi alle migliaia di adolescenti e loro animatori e famiglie, ha espresso tutta la sua gioia per questo appuntamento così importante nella vita della chiesa diocesana: “È davvero meravigliosa questa presenza così viva e così diversa. È bello sapere che siete accompagnati non solo dai vostri animatori con cui in questo tempo avete condiviso l’esperienza del Grest, ma anche dai vostri genitori, che oggi sono qui a festeggiare con voi. Voglio dirvi una cosa: siete tanti, ma è come se ci conoscessimo da sempre. Sì! Perché il cardinale pensa sempre a voi, prega sempre per voi. Avete un posto tutto speciale nel mio cuore”.

Parole che sono il simbolo della vicinanza e della cura del prelato al mondo dei giovani, ma in particolare degli oratori; prima della preghiera finale dell’Angelus, Bassetti ha così concluso: “Ve lo ripeto: Beati voi che siete qui con le vostre famiglie. La famiglia è il dono più bello che Dio ha creato sulla terra. Ragazzi, io conto su di voi per fare più nuova, più bella e più giovane il volto della nostra chiesa. Perugia e l’Umbria hanno bisogno di voi, della vostra gioia e del vostro cuore generoso.”

Un messaggio di speranza colto anche dal sindaco di Perugia, Andrea Romizi, e dall’assessore regionale alla salute e al welfare, Luca Barberini, (alla sua prima uscita ufficiale da assessore), – entrambi presenti sul palco centrale accanto al cardinale e al vescovo ausiliare – segno e testimonianza dell’importante funzione sociale che le istituzioni riconoscono all’oratorio.

Il commento conclusivo della giornata è affidato a Don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile e responsabile del Coordinamento Oratori, promotore e organizzatore dell’evento in collaborazione con il Comitato Zonale Anspi di Perugia – Oratori e Circoli e l’Ufficio diocesano per la Pastorale Familiare: “La giornata di oggi ci fa assaporare il gusto e la bellezza di una chiesa che fa festa. Oggi, insieme, bambini e famiglie per testimoniare e vivere un momento di profonda comunione e gioia. Qualche giorno fa il papa a Torino, rivolgendosi al mondo degli oratori, ha detto che una delle caratteristiche fondamentali dell’oratorio è la gioia. Ho potuto constare che gli animatori dei nostri oratori hanno una gioia contagiosa: si spendono per gli altri con energia, entusiasmo e forza. Che siano dunque sempre capaci di servire e stare. Questa è la bellezza dell’oratorio.”

27/05/2015

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La Star Cup ormai tocca livelli stellari https://www.lavoce.it/la-star-cup-ormai-tocca-livelli-stellari/ https://www.lavoce.it/la-star-cup-ormai-tocca-livelli-stellari/#comments Thu, 23 Apr 2015 12:59:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31740 star-cupLa Star Cup festeggia il suo 10° compleanno. Era il 2006 quando, per la prima volta, si disputò il torneo di calcio a 5 degli oratori. Come nota don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento oratori umbri e presidente del Forum oratori italiani, “in questi 10 anni la partecipazione alla Star Cup è aumentata in modo esponenziale. Nella prima edizione si affrontarono solo 6 squadre: non veniva nessuno ed eravamo noi a ‘forzare’ i ragazzi. Adesso, i giovani fanno di tutto per partecipare. Inoltre, ora molti oratori vedono la Star Cup come un evento di grande valore educativo sul quale puntare e vivono l’iniziativa nella sua totalità, organizzando anche momenti di avvicinamento all’evento, nei quali sport e spiritualità viaggiano in simbiosi”. La 10a edizione della Star Cup, promossa dalla Pastorale giovanile diocesana, è in programma al “Green Club” di Olmo dal 23 al 26 aprile e coinvolge ben 1.100 ragazzi, tra maschi e femmine. Sono 95 le squadre (58 maschili e 37 femminili), che daranno vita a oltre 250 incontri in quattro giorni, e non si limiteranno alla sola competizione sportiva, ma andranno ben oltre. La Coppa, infatti, come recita il motto della competizione, si gioca “dentro e fuori dal campo”. “Fin dall’origine della manifestazione – aggiunge don Pascolini – l’unica costante è stata l’adorazione eucaristica; quindi, anche quest’anno, tutti i ragazzi potranno recarsi nella cappella per pregare. La formula vincente e l’elemento chiave che ci ha consentito di tagliare questo importante traguardo è stato proprio offrire ai ragazzi un ambiente diverso”. Il 10° compleanno è stato festeggiato durante la cerimonia d’apertura il 23 aprile, che, vista l’importanza della ricorrenza, è stata impreziosita dalla partecipazione del card. Gualtiero Bassetti, del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, e dell’Assessore comunale allo Sport, Emanuele Prisco. Questi sono solo i primi personaggi noti al pubblico che non hanno esitato ad accettare l’invito. Presenti, infatti, anche don Alessio Albertini (il 24 aprile) e Massimo Achini, rispettivamente consulente ecclesiastico e presidente nazionale del Csi; Emiliano Mondonico, allenatore di calcio e testimonial degli oratori a livello nazionale; Giacomo “Jack” Sintini, pallavolista azzurro; Giovanna Vignola, attrice nel film premio Oscar La grande bellezza, e Leonardo Cenci, presidente di “Avanti tutta” onlus (tutti questi, insieme dalle ore 11 di sabato 25 aprile). “Sapere – conclude Pascolini – che certi ospiti hanno subito aderito all’iniziativa è motivo di grande soddisfazione. Sono tutti personaggi famosi che portano dietro una storia personale molto significativa, che sicuramente colpirà i ragazzi e tutti i presenti”.

 

Pastorale giovanile

L’attività della Pastorale giovanile della diocesi di Perugia e Città della Pieve non è solo Star Cup. Come tutti gli anni è in preparazione il Gr.Est estivo. Gli animatori potranno partecipare ad una giornata di formazione il 30 aprile, nella parrocchia SS.ma Annunziata di Macchie, per approfondire il tema conduttore 2015, “Nord, sud, ovest Oz”. I più grandi, invece, si stanno preparando alla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia (20-31 luglio 2016), attraverso il pellegrinaggio che porterà i giovani da Perugia a Loreto, dal 4 al 14 agosto 2015. Un altro incontro di avvicinamento alla Gmg, si terrà dal 19 al 22 giugno, quando Papa Francesco incontrerà, a Torino, i giovani e gli oratori di tutta Italia. Riconfermate anche per il 2015 le missioni umanitarie: nella seconda metà di agosto, un gruppo partirà per il Kosovo, mentre, un altro, a metà settembre volerà in Malawi. Inoltre, dal 29 al 31 maggio, la Pastorale giovanile parteciperà anche a “Expo 2015”. In questa occasione, oltre a visitare la fiera mondiale, i ragazzi degli oratori perugini stipuleranno un gemellaggio con quelli milanesi.

 

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Claudio Ricci, il candidato della “discontinuità” https://www.lavoce.it/claudio-ricci-il-candidato-della-discontinuita/ Fri, 27 Mar 2015 14:17:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31126 Al tavolo da sinistra: Andrea Romizi,  Claudio Ricci, Giorgia Meloni e Emanuele Prisco
Al tavolo da sinistra: Andrea Romizi, Claudio Ricci, Giorgia Meloni e Emanuele Prisco

Il centrodestra fa quadrato attorno al sindaco di Assisi, Claudio Ricci, dopo tanto tempo passato a immaginare soluzioni diverse. Se si eccettua la componente interna a Forza Italia (Pietro Laffranco, il primo sostenitore di Ricci, ma ora in minoranza tra gli azzurri, ha minacciato di presentarsi autonomamente, in mancanza di candidati dell’area vicina a Raffaele Fitto), le varie componenti del centrodestra umbra sembrano puntare tutto su Ricci.

È arrivato il sostegno di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ma anche del sindaco di Perugia, Andrea Romizi. È da Ricci – ha detto Meloni – che “è partita la rivoluzione in Umbria, nella quale diamo sostegno convinto a persone capaci, e in grado di rompere con il sistema. Il cambiamento che Ricci propone parte dalla discontinuità con quello che abbiamo visto in questi anni: il sistema di potere è troppo più attento agli interessi dei pochi che ai diritti dei molti, qualcosa che vediamo anche a livello nazionale. Noi pensiamo che si possa ricostruire, come dimostra l’esperienza di Perugia, partendo da una discontinuità totale”.

Da parte sua Ricci non pare avere dubbi, dato che prevede che “tra due mesi saremo al governo della Regione”, e propone una serie di cambiamenti: “riduzione dell’addizionale Irpef regionale, riorganizzazione delle deleghe (15 distribuite ai 5 assessori), rapporto pubblico-privato più stretto, un’unica agenzia regionale che si occupi di promozione, un treno in grado di collegare Perugia a Milano in tre ore, privatizzazione di almeno il 40 per cento dell’aeroporto e un grande piano per la casa”.

Nel centrodestra alcuni passeranno la mano, come Franco Zaffini e Alfredo De Sio, mentre si ripresenterà Andrea Lignani Marchesani. In lizza anche Marco Squarta.

Sul fronte opposto, il Pd ha fissato i criteri per le candidature. Li ha illustrati il segretario Giacomo Leonelli: rinnovamento per almeno il 70% rispetto all’attuale gruppo consiliare, metà dei candidati donne, figure rappresentative delle due province nonché della “pluralità sociale regionale” e delle “sensibilità politiche nazionali e regionali presenti nel Pd”.

Semaforo rosso per coloro che abbiano fatto parte di esperienze amministrative bocciate dagli elettori, e una sola deroga, sulla quale si dovranno esprimere i diversi livelli territoriali. “Bisogna essere concentrati sul progetto politico – ha detto Leonelli –; non possiamo essere incoerenti e permetterci deficit di credibilità”.

In pratica, le possibilità per alcuni assessore uscenti della giunta Boccali, come Andrea Cernicchi e Lorena Pesaresi, sono state praticamente annullate. E non è servito a nulla che – prima dell’inizio della direzione Pd – gli uomini vicini a Cernicchi, già assessore alla Cultura del Comune di Perugia, abbiano depositato sulla scrivania del segretario regionale Leonelli e di quello comunale, Francesco Giacopetti, oltre 3.200 firme di persone che avrebbero voluto vederlo in lista. Leonelli ha parlato chiaramente: “Il partito non si deve perdere in discussioni su questo o quel dirigente”.

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Per confluire tutti dentro un fiume chiamato Welfare https://www.lavoce.it/per-confluire-tutti-dentro-un-fiume-chiamato-welfare/ Fri, 06 Mar 2015 12:14:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=30727 Una volontaria di una cooperativa sociale presta assistenza agli anziani in una casa di cura
Una volontaria di una cooperativa sociale presta assistenza agli anziani in una casa di cura

Il 26 febbraio si è tenuto a Perugia, a villa Sacro Cuore, un seminario su “Welfare, dal desiderio al cambiamento possibile”, su iniziativa della cooperativa sociale Polis e della residenza protetta “Creusa Brizi Bittoni” di Città della Pieve. L’incontro si è aperto con la visione del filmato Si bene prospicias mira videre potes (“Se guardi bene, vedrai delle meraviglie”), girato dall’associazione “Perugia ieri, oggi, domani”, che mostra il capoluogo da prospettive inusuali: un invito al cambiamento, a una “inversione di rotta” nell’ambito del welfare, tema centrale del seminario.

Il primo intervento, di Vincenzo Cappannini, presidente della residenza protetta, ha toccato vari aspetti della società attuale, sempre più incentrata sull’individualità. “Il bene comune – ha affermato – deve essere concepito come un fiume comune al quale confluire. Il condiviso senso di responsabilità nei confronti della società ci ha spinto a proporci come promotori di questo momento per un dibattito oggi sempre meno frequente, ma che deve divenire vivo e costruttivo”.

La persona, ha aggiunto, “deve essere al centro nella concretezza delle sue relazioni sociali e familiari; non il denaro, che da fine deve tornare a essere mezzo, per sperare di realizzare il welfare del presente e del futuro… Ognuno deve riprendersi le proprie responsabilità che, attualmente, vengono scaricate in maniera dilagante da individuo a individuo, e questo circolo rischia di essere infinito”.

Ha preso poi la parola Johnny Dotti, presidente di Welfare Italia, il quale ha rimarcato l’importanza della partecipazione, ricordando che non basta l’osservazione per cambiare le cose: “Dobbiamo guardare questo tempo senza tirarci fuori da ciò che si osserva, dobbiamo essere consapevoli di ciò che ci chiede”. Ha inoltre sottolineato il ruolo fondamentale che ricoprono le nuove generazioni, che devono essere introdotte nella realtà alla svelta, perché questo è quello che la società attuale chiede loro. “Il welfare reggerà dentro una pluri-generazione di forme che si prendono a cuore impegni comuni”.

È intervenuto poi il sindaco di Perugia Andrea Romizi, che ha evidenziato l’importanza della capacità di reinventarsi, senza la quale si continua ad andare avanti senza prospettive e visioni. Ad esempio, ha rimarcato che è necessario reinventare la partecipazione, per la quale non bastano assemblee e interventi sui social network per raggiungere dei risultati. “Mancano idee e creatività. Non generiamo più, ci siamo tutti un po’ ‘burocratizzati’, anche all’interno delle cooperative, nelle quali vanno riscoperti i motivi che hanno generato la cooperazione… Si deve tornare a ragionare come soggetti protagonisti. Lo stesso rapporto tra Amministrazione e Terzo settore deve essere modificato. Noi oggi non esprimiamo il potenziale che potremmo esprimere”.

Ha preso quindi la parola Marco Bertani di Ansdipp, che ha rimarcato l’importanza di creare alleanze ‘opportunistiche’ tra realtà diverse, sottolineando – anche lui – il compito che i giovani rivestono nei confronti della società.

È seguito l’intervento dell’economista Pierluigi Grasselli che, a proposito della necessità di partecipazione, ha detto che dovrebbe essere una forma di esperienza nuova, che coinvolga in un confronto continuo e sistematico tutti gli “attori del gioco”, pubblici e privati.

Nel suo intervento Pino Frau, direttore del Distretto socio-sanitario Cagliari – Area vasta, ha presentato il funzionamento del punto unico d’accesso, ricordando che “il welfare non va visto come un costo ma come un investimento”.

Paola Casucci, della Direzione regionale salute e coesione sociale, ha poi illustrato la creazione di un percorso assistenziale regionale per il cittadino, che segue le direttrici di integrità ed equità. Percorso informativo-informatizzato per la Regione, che unisca ambito sociale e sanitario: un sistema che permette un’integrazione tra le parti.

Ha concluso il seminario Gianfranco Piombaroli, presidente della cooperativa Polis, il quale, dopo aver ribadito i punti salienti degli interventi precedenti, ha detto: “Siamo qui per comprendere se e in che misura possiamo costruire nuove prospettive, perché tutto sta cambiando, e noi ci dobbiamo adeguare al cambiamento”.

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Il welfare che cambia. Convegno a Perugia https://www.lavoce.it/il-welfare-che-cambia-convegno-a-perugia/ Fri, 27 Feb 2015 14:15:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=30543 Johnny Dotti
Johnny Dotti

La mattina del 26 febbraio si è tenuto a Perugia, a Villa Sacro Cuore, un seminario dal titolo “Welfare, dal desiderio al cambiamento possibile”, su iniziativa della cooperativa sociale “Polis” e della residenza protetta “Creusa Brizi Bittoni” di Città della Pieve.

L’incontro si è aperto con la visione di un filmato dal titolo “Si bene prospicias mira videre potes”, girato dall’associazione “Perugia ieri, oggi, domani”, che mostra la città di Perugia da prospettive diverse da quelle abituali, questo per far capire ai presenti che occorre un cambiamento, “un’inversione di rotta” nell’ambito del welfare, tema centrale del seminario.

Il primo intervento, di Vincenzo Cappannini, presidente della residenza protetta, ha toccato vari aspetti della società attuale che è sempre più incentrata sull’individualità. “Il condiviso senso di responsabilità nei confronti della società – ha detto Cappannini – ci ha spinto a proporci come promotori di questo momento per un dibattito oggi sempre meno frequente, ma che deve divenire vivo e costruttivo”.

Ha preso poi la parola Johnny Dotti, il quale ha rimarcato l’importanza della partecipazionee ha sottolineato il ruolo fondamentale che ricoprono le nuove generazioni. “Il welfare reggerà dentro una plurigenerazione di forme che si prendono a cuore impegni comuni.”

E’ intervenuto poi il sindaco di Perugia Andrea Romizi, che ha rimarcato che è necessario reinventare la partecipazione, per la quale non bastano assemblee e interventi nei social network, per raggiungere dei risultati.

Marco Bertani di ANSDIPP,  nel suo intervento ha rimarcato l’importanza di creare alleanze opportunistiche tra realtà diverse, sottolineando anche lui il compito che i giovani rivestono nei confronti della società.

L’economista Pierluigi Grasselli ha sottolineato la necessità di riscoprire la partecipazione e il dottor Pino Frau, direttore del distretto socio-sanitario Cagliari, Area Vasta,  ha presentato il funzionamento del “punto unico d’accesso”, ricordando che “ il welfare non va visto come un costo ma come un investimento.”

La dottoressa Paola Casucci ha poi illustrato la creazione di un percorso assistenziale regionale per il cittadino, che segue le direttrici di integrità ed equità. “Siamo qui – ha concluso Gianfranco Piombaroli, presidente della cooperativa Polis – per comprendere se e in che misura possiamo costruire nuove prospettive, perché tutto sta cambiando e noi ci dobbiamo adeguare al cambiamento.”

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A Perugia covegno sul welfare con il presidente di Welfare Italia Servizi, Johnny Dotti https://www.lavoce.it/a-perugia-covegno-sul-welfare-con-il-presidente-di-welfare-italia-servizi-johnny-dotti/ Wed, 25 Feb 2015 11:20:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=30481 festa di compleanno alla r.p. creusa brizi bittoni
Festa di compleanno alla residenza protetta “Creusa Brizi Bittoni”

Domani, giovedì 26 febbraio (ore 9-13), a Perugia, nella suggestiva cornice del complesso ricettivo diocesano “Casa Sacro Cuore” si terrà il seminario dal titolo: “Welfare, dal desiderio al cambiamento possibile”. In serata (ore 21) nella Sala parrocchiale “Santa Maria della Speranza” in Olmo con l’incontro sul tema “Il coraggio di fare impresa” per i giovani di “Pietre Vive 2015 Verso la Pace”. L’iniziativa è promossa dalla “Società cooperativa Polis” in collaborazione con la Residenza Protetta per Anziani “Creusa Brizi Bittoni” in Città della Pieve e l’Oratorio “Don Dante Pasquini” dell’Unità pastorale di Olmo-Chiugiana-Fontana in Perugia.

Al seminario presso “Casa Sacro Cuore” parteciperanno anche alcune classi dell’Istituto scolastico superiore “Pascal” di Perugia. Tra i relatori c’è Johnny Dotti, presidente di Welfare Italia Servizi ma soprattutto pedagogista per vocazione e da sempre attivo nell’ambito dell’impresa sociale in qualità di imprenditore, che parlerà di “reti sociali: nuovi modelli di vita comunitaria”.

Ad aprire i lavori sarà Vincenzo Cappannini, presidente della “R.P.Creusa Brizi Bittoni”, che offrirà una relazione su “Oltre i soliti orizzonti… per dare senso e valore al bene comune.

A seguire gli interventi di Andrea Romizi, sindaco di Perugia, sulla “Sostenibilità e sussidiarietà… Una sfida possibile”, di Paolo Sgubin, presidente nazionale Ansdipp (Associazione Nazionale dei manager del sociale e del socio-sanitario pubblico e privato), sulla “Persona nella sua unicità… I valori prima di tutto”, di Diamante Pacchiarini, direttore sanitario Usl 1 dell’Umbria, su “Sostenibilità ed economicità… di un sistema sanitario e socio-sanitario capace di rigenerarsi e dare garanzie”, di Pino Frau, direttore Distretto socio-sanitario Cagliari Area Vasta, su “Il Punto unico d’accesso nel welfare generativo: migliori opportunità ed efficacia per le persone”, di Paola Casucci, della Direzione Regionale Salute e Coesione Sociale dell’Umbria, su “Nuove pratiche e relazioni socio-sanitarie: opportunità per le Istituzioni”, e di Gianfranco Piombaroli, presidente della “Società cooperativa Polis” e referente Ansdipp Umbria, su “Tra coraggio e utopia. Dal desiderio al cambiamento: le azioni che lo determinano”.

Il seminario “Welfare, dal desiderio al cambiamento possibile” «nasce da una serie di riflessioni, in questo particolare momento storico – spiegano i promotori –, sulla strada migliore da intraprendere per far sì che i servizi alla persona possano essere assicurati ai cittadini attraverso risposte adeguate, dal punto di vista della “tutela della dignità delle persone, della valorizzazione della rete sociale” per il superamento della diffusa frammentazione e l’“efficace utilizzo delle risorse”. E’ proprio in momenti così difficili che occorre anteporre alla parola “crisi” quella di “coraggio”, ovvero il coraggio di contribuire alla costruzione di contesti maggiormente vivibili, a misura d’uomo, proprio a partire dalla centralità ed unicità della “Persona” e dalle relazioni e dai legami con il territorio dove ognuno opera e vive».

Questo seminario, sottolineano sempre gli organizzatori, «vuole essere un primo momento di approfondimento e di confronto con le Istituzioni, il privato sociale ed esperti del settore su queste tematiche per rafforzare la voglia e il dovere di esserci. L’obiettivo è quello di proporre successivamente una giornata di studio e di approfondimento, propedeutico ed avviare un vero percorso di integrazione e co-progettazione con i soggetti della rete».

Proprio sul “coraggio di fare impresa” sarà incentrato l’incontro serale di Johnny Dotti con i giovani dell’iniziativa oratoriale “Pietre Vive 2015 Verso la Pace” di Olmo-Chiugiana-Fontana giunta alla sua settima edizione. Il presidente di Welfare Italia Servizi affronterà gli argomenti trattati al seminario del mattino attraverso anche un dialogo di domande e risposte, dove le giovani generazioni saranno incoraggiare a «fare impresa» con il sociale, soprattutto spronate a «non essere sempre trattate come uno spettatore, ma anche come un attore… Per questo sarei disponibile a trasgredire sanamente un po’ di più», evidenzia Johnny Dotti nell’affermare: «se fossi un giovane chiederei la possibilità di un inizio, chiederei di essere sfidato da cose grandi, non mi accontenterei di essere introdotto in un meccanismo. Chiederei di essere aiutato a sentirmi dentro un popolo, a fare esperienza di essere insieme agli altri… Chiederei di poter combattere la mia “buona battaglia”».

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Bassetti: così è l’uomo di concordia e di pace https://www.lavoce.it/bassetti-cosi-e-luomo-di-concordia-e-di-pace/ Thu, 29 Jan 2015 17:25:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=30010 San_Costanzo2015_offerta_cero_Romizi
Foto A.Coli – galleria fotografica

Festa di san Costanzo, patrono della città e dell’Archidiocesi, celebrata nel segno della pace e tranquillità simboleggiate dall’antica “Luminaria” resa più solenne quest’anno dal corteo formato da un centinaio di figuranti in costume medioevale, appartenenti alle associazioni del Palio di Città della Pieve e dei Balestrieri di Assisi.

Mercoledì 28, alle 17.30 lo squillo delle clarine (suono inusuale nella medievale Perugia) ha annunciato la lettura del bando dei Priori che sette secoli fa fu emandato per spiegare il senso di questa celebrazione festosa. Con questa processione di popolo di Dio, scriveva l’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Chiaretti che molto ha fatto per ripristinare quest’antica tradizione, si voleva salvaguardare ed accrescere la pace e la tranquillità della città, ed oggi di tutto il mondo essendo Perugia sempre più multiculturale, multietnica e multireligiosa.

Nonostante il vento gelido la partecipazione del popolo mercoledì sera non è mancata e nella chiesa di San Costanzo si è celebrato il vespro e ripetuto l’omaggio votivo al Santo patrono dei quattro “simboli”: la corona d’alloro, da parte della polizia municipale; il cero, da parte del sindaco; il torcolo da parte degli artigiani e commercianti; l’incenso, da parte del Consiglio pastorale parrocchiale.

Sul tema della pace e della concordia il Cardinale ha incentrato l’omelia della celebrazione della festa, in cattedrale. Ricordando Costanzo quale testimone per aver “custodito” la fede fino ad affrontare il martirio per Cristo, l’Arcivescovo ha attualizzato l’esempio del Patrono.

“Costanzo ci dice ‘vi scongiuro, conservate la pace fra voi. Pace e concordia. La pace guarda di più sul versante della società, la concordia evoca l’armonia dei cuori e degli intenti ed è sul versante delle persone”. Poi, richiamando le parole di Papa Francesco nel viaggio a Manila, ha ammonito: “ogni minaccia alla famiglia è una minaccia alla società stessa” invitando a “custodire” le famiglie e a opporsi alla “colonizzazione culturale o ideologica della famiglia”, al tentativo di ridefinirne l’identità fino a cancellare la stessa istituzione del matrimonio. Pericoli reali ai quali, però, occorre rispondere con “grande vigilanza per conservare la concordia e la pace necessarie alla stessa vita politica” ha detto Bassetti.

Dalle parole del Cardinale è emersa una indicazione sul modo “cristiano” di essere presenti nello spazio pubblico. “La concordia è lo stile nobile di una politica alta, che guarda al futuro della città, e sa riconoscere le istanze costruttive provenienti da qualsiasi parte”. La Concordia, ha aggiunto, “è la sintesi di una politica previdente e intelligente, capace di aprire direzioni nuove e non rassegnata ad un amaro declino, la concordia – ha aggiunto – è scevra da ogni demonizzazione, è rispettosa di ogni persona e rivela lo stato di salute di una città che voglia chiamarsi comunità”.

“Per questo – ha concluso Bassetti – è necessario mettere da parte quell’‘uomo contro’ che è dentro di noi, critico di tutto e di tutti, che si veste di ostilità nei confronti di ciò che sta oltre la propria appartenenza affettiva, ideologica o partitica. Il vero nemico della pace e della concordia è quell’‘uomo contro’ il quale invece di acquistare con gli anni la sapienza di un cuore misericordioso, comprensivo, magnanimo, lascia crescer la durezza dell’intolleranza, del sospetto, del rifiuto dell’altro”.

Nel giorno di San Costanzo il sindaco Andrea Romizi e il cardinale Bassetti hanno pranzato con gli ospiti e i volontari del Punto di ristoro sociale Comune-Caritas “San Lorenzo” situato in via Imbriani, in pieno centro storico.

GALLERIA FOTOGRAFICA

Foto Andrea Coli

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Progetto competitivo https://www.lavoce.it/progetto-competitivo/ Thu, 11 Sep 2014 13:28:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27947 Ricci, Romizi, Bracalente, Bracco
Ricci, Romizi, Bracalente, Bracco

Con uno slogan tutto nuovo “Seeding change” (seminare il cambiamento) è stato presentato alla stampa il dossier definitivo della candidatura di Perugia capitale della cultura 2019 con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria. “Uno slogan proattivo – come si legge nel documento – che connota chiaramente un processo. Si tratta da un lato di un gesto chiaro, deciso, abituale, ma anche antico e dall’altro di un gesto profondo che ha a che fare con l’etimo di cultura come ‘coltivazione del pensiero’. E così, come per seminare bisogna conoscere il territorio, i suoi ritmi, le sue caratteristiche, la stessa attenzione occorre per progettare una città”.

Alla base del programma, (visionabile on line nel sito www.perugia2019.eu), per la maggior parte tutto nuovo rispetto a quanto già presentato nel precedente dossier, due pilastri fondamentali: la trasformazione della città e il programma culturale. Ed è su quest’ultimo pilastro che si punta maggiormente e per il quale è previsto il coinvolgimento di artisti e organizzazioni culturali internazionali.

Il dossier è stato già presentato al Mibact venerdì 5 settembre ed è composto da 115 pagine, tradotte anche in inglese. “Un progetto molto rafforzato, competitivo, con una dimensione europea più sviluppata rispetto al precedente – ha sottolineato Bruno Bracalente, presidente della Fondazione Perugia 2019 – con un forte coinvolgimento della cittadinanza e soprattutto dei giovani”. E in più c’è “un’alta qualità culturale che si sostanzia con le lettere di intento di istituzioni e associazioni. La Fondazione ad oggi ha 202 partecipanti”.

Con questo progetto si “vuole intervenire sulle fratture della città e sul suo patrimonio storico innestandovi nuovi modelli di sviluppo in cui Perugia2019 si pone come ‘seminatore’ di cambiamento, non bonificando i problemi ma ripartendo da questi”. Il budget è sicuramente più “sobrio” di quello delle altre città candidate – ha proseguito Bracalente – perché abbiamo voluto tenere un atteggiamento responsabile in un momento di congiuntura difficile. Vogliamo fare il meglio possibile con poco”.

È un programma “che ruota intorno al concetto di partecipazione – ha detto Arnaldo Colasanti – in grado di dare al territorio la consapevolezza delle proprie radici. Sarà una narrazione affidata ad un programma culturale strutturato su tre livelli che ricalcano le tre linee progettuali del precedente dossier: I’mMature, legato allo sviluppo individuale. I’mMerge, che promuove lo sviluppo della comunità. I’mMobile, che si lega al racconto del territorio.

Sostegno pieno al programma da parte del sindaco Andrea Romizi, che ha ringraziato l’ex sindaco Boccali e l’assessore Cernicchi per aver creduto nel progetto “La nostra comunità ha fatto finalmente squadra e già questo mi sembra la grande novità”. “Abbiamo messo nero su bianco su ciò che potremmo realmente e comunque fare, ciò che saremo in grado di realizzare – ha affermato il sindaco di Assisi Claudio Ricci – Il cantiere è già aperto: durante la visita ispettiva della Commissione dovremo dimostrare questo”. “Abbiamo immediatamente colto l’importanza e sostenuto da subito il progetto – ha detto l’assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco – Abbiamo aderito perchè abbiamo visto in questa occasione una grandissima opportunità di porre al centro l’idea di una completa rivisitazione dei nostri modelli di sviluppo”. Venerdì 10 ottobre arriverà la Commissione europea per il sopralluogo. Una visita privatissima (niente giornalisti è stato chiesto) della durata di sette ore (dalle 12 alle 19) in giro tra Perugia, Ponte San Giovanni e Assisi .

Perugia capitale. La visita ispettiva del prossimo 10 ottobre

La commissione europea che decreterà il verdetto effettuerà la visita ispettiva il 10 ottobre in forma privatissima (niente giornalisti hanno detto). In sette ore (dalle 12 alle 19) il gruppo seguirà un percorso in cui la città darà un assaggio del progetto e si mostrerà, anche nei suoi punti critici, quelli da “seminare”, dando un’anticipazione sugli eventi che verranno organizzati nel 2019 se il titolo sarà di Perugia. La Commissione raggiungerà il centro storico con il minimetrò, visiteranno la zona del Pincetto e poi la Rocca Paolina dove verrà allestita una postazione multimediale touch screen e con dei giovani che racconteranno cosa avverrà nel 2019. Si raggiungerà corso Vannucci forse in bicicletta per arrivare a piazza IV Novembre per un giro della Fontana e poi al mercato coperto. E poi via della Viola, piazza Grimana, la Torre degli Sciri da dove potranno ammirare la città dall’alto, per arrivare poi all’ex-carcere di piazza Partigiani, piazza del bacio zona Fontivegge. Poi via in direzione Ponte San Giovanni, per arrivare ad Assisi: al Palaeventi di Santa Maria degli Angeli e poi al Monte Frumentario. “Stiamo affrontando una mappatura della città di Perugia in relazione a questa visita con slancio comune all’assessore Teresa Severini” ha affermato il direttore artistico Arnaldo Colasanti. Giovedì 16 ottobre incontro con la commissione a Roma, venerdì 17 il verdetto finale

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I primi passi dell’amministrazione Romizi https://www.lavoce.it/i-primi-passi-dellamministrazione-romizi/ Fri, 04 Jul 2014 13:26:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25939 BEL_2786“Giuro di osservare lealmente la Costituzione Italiana”. Con queste poche semplici parole il neo sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha dato ufficialmente il via lunedì scorso al suo mandato, il primo di centrodestra dal dopoguerra, nella prima seduta del Consiglio comunale iniziata alle 15.30 con l’appello dei consiglieri. Un’aula particolarmente calda, non soltanto per il nutritissimo gruppo di cittadini che hanno voluto partecipare all’evento in modo anche “rumoroso”, ma anche per la palpabile “inquietudine” che si avvertiva fra i seggi consiliari, primi su tutti quelli del centrosinistra per la prima volta nelle vesti dell’opposizione.

Il primo a prendere la parola è stato il socialista Nilo Arcudi, ex vice sindaco nella Giunta Boccali. “Non ci sono piaciute alcune cose”, ha detto, riferendosi alle accuse ricevute in campagna elettorale di aver dato vita ad un “regime” e ad un “sistema” di potere. “Noi siamo la storia democratica della città” ha detto, rivendicandone la rappresentanza “politica” in ragione dei voti raccolti al primo turno. E poi l’assicurazione “Noi ci concentreremo da domani sul bene della città”. E tra il pubblico è emerso un chiaro “Era ora!”.

Prima di concludere ha voluto “ricordare in quest’aula con affetto stima ed amicizia Wladimiro Boccali”, raccogliendo un applauso bipartisan, che si è ripetuto più tardi sulle parole di stima dello stesso Romizi.

“Saremo un’opposizione propositiva” ha detto Leonardo Miccioni (Pd) assicurando che “non permetteremo che si distrugga quanto fatto di buono in passato”. Sulla stessa linea Tommaso Bori (Pd) che non risparmiato critiche alla nuova giunta “sorta last minute, negli studi di qualcuno e non, come avremmo voluto, nelle sedi istituzionali” e chiedendo, anzi “pretendiamo – ha detto citando un intervento di Romizi giovane consigliere comunale – di partecipare alla scelta del presidente del consiglio comunale”. Elezione poi di fatto rinviata alla prossima settimana con il primo scrutinio chiuso con 29 schede bianche e tre nulle.

Dialogante, come lo è stato in campagna elettorale, il sindaco Romizi. “Ogni volta che si insedia un sindaco e un consiglio comunale è festa cittadina per la democrazia che si rinnova”. Pur dissociandoci dalle accuse di “regime” ha espresso il disagio dei giovani “cresciuti con l’idea che nulla potesse cambiare in questa città”, condizione, ha aggiunto, “che frustrava una intera generazione di giovani che avevano la convinzione che non sarebbero stati valutati per i meriti ma solo perchè funzionali a un dato potere”. Se non c’è l’alternanza, ha aggiunto, “è fisiologico che si creino meccanismi non sani”.

Romizi ha quindi presentato la sua giunta ch enella prima riunione, mercoledì, ha approvato le linee di indirizzo per una prima riduzione dei costi della politica tra cui il taglio al numero di addetti esterni per l’attività del Sindaco e della Giunta, un solo ufficio per assessore, una sola auto di rappresentanza con gli autisti adibiti ad altro servizio, rassegna stampa e non più quotidiani per Sindaco, Giunta e Consiglio.

E l’assessore Edi Cicchi contestata dai 5Stelle per conflitto di interessi per essere presidente di una cooperativa sociale che in quanto tale ha rapporti con il Comune, ha annunciato di aver dato “le dimissioni dalla Presidenza della Cooperativa e da tutti gli altri incarichi dirigenziali, pur non sussistendo alcuna incompatibilità in base alla legge”.

 

IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE

 

PIÙ GIOVANI E DONNE

Quello che è ufficialmente entrato in carica lunedì scorso è un Consiglio comunale “alleggerito” rispetto all’Amministrazione 2009-2014: 32 seggi rispetto ai 40 precedenti, di cui 20 assegnati alla maggioranza e 12 all’opposizione. Ma è anche un Consiglio rinnovato e più “rosa”. 19 su 32, quasi due terzi dei consiglieri, per la prima volta siedono sugli scranni del consiglio comunale (12 su 20 nella maggioranza e 7 su 12 nell’opposizione). Sul fronte della presenza femminile, poi, si è passati da 5 esponenti del gentil sesso su 40 della precedente Amministrazione alle attuali 9 su 32 (4 in quota maggioranza e 5 dell’opposizione), poco meno di un terzo. Anche dal punto di vista anagrafico, ce n’è per tutti i gusti. Se l’età media dei nuovi consiglieri si attesta sui 45 anni, l’arco cronologico è ben rappresentato: dal giovanissimo Gabriele Romizi con i suoi 21 anni, alla schiera dei 30enni (Luciani, Scarponi, Bori, Miccioni e Bistocchi) fino ai veterani Fronduti e Nucciarelli, il più anziano con i suoi 71 anni di età.

 

I NOMI

Maggioranza: 20 seggi

Forza Italia: Leonardo Varasano (classe 1978), Carlo Castori (classe 1953), Giuseppe Cenci (classe 1971), Armando Fronduti (classe 1947), Massimo Perari (classe 1966). I nuovi: Claudia Luciani (classe 1983), Carmine Camicia (classe 1954), Antonio Tracchegiani (classe 1959) e Piero Sorcini (classe 1952).

Romizi sindaco: Otello Numerini (classe 1969). I nuovi: Francesco Vignaroli (classe 1966) e Gabriele Romizi (classe 1993).

Nuovo Centro Destra: Emanuele Scarponi (classe 1982) e Michelangelo Felicioni (classe 1976). I nuovi: Sergio De Vincenzi (classe 1960)

Fratelli d’Italia: tutti volti nuovi Clara Pastorelli (classe 1977), Lorena Pittola (classe 1955) e Stefano Mignini (classe 1958).

Crea Perugia: nuova Angela Leonardi (1976).

Perugia Rinasce: nuovo Franco Nucciarelli (classe 1942).

 

Opposizione: 12 seggi

PD: Tommaso Bori (classe 1986), Erika Borghesi (classe 1967), Leonardo Miccioni (classe 1982), Alvaro Mirabassi (classe 1966). I nuovi: Emanuela Mori (classe 1968), Alessandra Vezzosi (classe 1970), Sarah Bistocchi (classe 1981) e Diego Mencaroni (classe 1974).

Socialisti Riformisti: Nilo Arcudi (classe 1973).

Movimento 5Stelle: tutti nuovi Cristina Rosetti (classe 1970), Stefano Giaffreda (classe 1967) e Michele Pietrelli (classe 1966).

LA GIUNTA ROMIZI

Assessori e deleghe:

Urbano Barelli (Vice Sindaco) con delega alle politiche ambientali, personale e protezione civile.

57 anni, sposato e padre di tre figli, vive e lavora a Perugia. É fondatore dell’Associazione Professionale “Studio Legale Scassellati Sforzolini”, oggi titolare dello Studio Legale “Urbano Barelli”. Primo avvocato umbro a ricoprire il prestigioso incarico di Presidente Nazionale dell’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), è da sempre attento alle problematiche dell’Umbria e della Città di Perugia. Già negli anni 90 del secolo scorso è componente del Consiglio Direttivo della Fondazione “Umbria contro l’usura Onlus”.

Dramane Waguè con delega all’edilizia scolastica, politiche per infanzia ed adolescenza, demografia, partecipazione ed associazionismo.

Quarantotto anni, nato e cresciuto in Mali, Dramane Wagué è arrivato a Perugia sul finire degli anni Ottanta, per studiare all’università. Wagué è sempre stato attivo politicamente, e un paio di legislature fa è approdato in consiglio comunale come indipendente eletto nelle liste di Rifondazione Comunista. Poi è confluito nella Margherita e quindi nel Partito Democratico. Poeta, scrittore, è da tempo dipendente della Provincia di Perugia.

Cristina Bertinelli, con delega al bilancio, finanze, demanio e patrimonio.

Nata a Rimini, il 20 febbraio del 1963, si è laureata in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Perugia. Attualmente svolge la professione di Dottore Commercialista e Revisore Legale a Perugia ed è abilitata alla professione di mediatore civile. Ha svolto ed ancora svolge incarichi di vario genere in società di capitali private, associazioni, cooperative ed enti, anche in qualità di Presidente del Collegio sindacale, nonchè consulenze in materia societaria, aziendale e fiscale; in passato, tra le altre cose, ha ricoperto il ruolo di professore in economia aziendale presso l’università di Macerata ed in ragioneria generale ed applicata presso l’università di Ancona.

Cristiana Casaioli, con delega al commercio, artigianato e mobilità.

Perugina, è nata il 3 settembre del 1965. Si è laureata in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Perugia, è imprenditrice nell’azienda di famiglia, che si occupa del commercio di calzature ed accessori fin dagli anni ’60. Dal 2000 è entrata a far parte di Confcommercio Provincia di Perugia, fondando il settore moda. E’ stata consigliere del Consorzio nazionale Federcalzature dal 2007 al 2011, nonchè consigliere del consorzio innovazione terziario dal 2008 al 2011. Attualmente è al seconda mandato alla vicepresidenza dell’Associazione commercianti Perugia e comprensorio (Ascom). Dal 2008 è membro della Commissione provinciale Inps e presidente della Commissione Inps Commercianti. E’ membro del consiglio provinciale della Confcommercio-Perugia e dal 2012 è in carica alla presidenza dell’ente bilaterale del terziario.

Francesco Calabrese, con delega alle infrastrutture, lavori pubblici, Perugia digitale.

Nato nel 1965, è sposato, ha due figli. Esercita la professione di avvocato. Cresciuto politicamente nella Democrazia Cristiana, nel 1985 è stato eletto consigliere della II Circoscrizione (Porta San Pietro). E’ stato consigliere comunale per tre legislature, la prima volta nel 1995, poi riconfermato alle successive elezioni del 1999 e del 2004, ques’ultima nelle file dell’Unione di Centro.
Ha fatto parte della I commissione consiliare permanente (Urbanistica) e della IV commissione (Affari Istituzionali). È stato anche presidente del comitato che ha promosso i referendum per la città di Perugia.

Teresa Maria Severini, con delega alla cultura, turismo ed università.

Nata a Perugia nel 1954, è sposata con l’Avv. Corrado Zaganelli ed ha tre figli. Laureata in Enologia alla facoltà di agraria dell’Università di Perugia, si è specializzata presso l’Institut d’Oenologie dell’Università di Bordeaux. Agronomo ed enologo conduce da tempo d’Azienda di famiglia (Cantine Lungarotti). E’ stata per nove anni presidente regionale dell’Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda (Aidda), presidente del comitato per l’imprenditoria femminile presso Unioncamere Umbria e la camera di commercio di Perugia. Attualmente è membro della Commissione nazionale cultura di confindustria nazionale e consigliera di Assindustria Perugia. Sempre per confindustria è membro della Camera di Commercio di Perugia e, per quest’ultima membro del Comitato per l’imprenditoria femminile. É presidente della Fondazione Post (Perugia officina della scienza e della tecnologia) e consigliere della onlus fondazione Lungarotti.

Emanuele Prisco, con delega all’urbanistica, edilizia privata e sport.

Perugino, 36 anni, laureato in giurisprudenza e avvocato. E’ sposato e padre di una bambina, lavora come funzionario dei Vigili del Fuoco presso la sede di Perugia. Ha ricoperto vari incarichi dirigenziali dapprima in Alleanza Nazionale e poi nel Pdl, nelle cui file è stato eletto in Consiglio Comunale nel 2009. Successivamente è passato al gruppo di Fratelli d’Italia, dei quali è uno dei fondatori, nonchè portavoce regionale per l’Umbria.

Edi Cicchi, con delega ai servizi sociali, famiglia, edilizia pubblica, pari opportunità.

Nata a Perugia l’11 agosto 1960, sposata, ha due figli. Diplomata con maturità tecnica, è Dirigente presso la Nuova dimensione cooperativa sociale (in cui dal 2002 ricopre il ruolo di Presidente) e membro del CdA del consorzio Viviumbria (di cui dal 2013 è Presidente). Per tre anni ha assunto l’incarico di membro di Confcooperative della Commissione donne a livello nazionale ed oggi è membro del comitato per l’imprenditoria femminile della camera di commercio. E’ stato amministratore delegato della società Assistenza alla famiglia Casamica. Dal 2006 è amministratrice del consorzio Auriga, di cui è divenuta presidente nel 2013. Nel 2013 è stata nominata vicedirettore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali ed il lavoro.

Michele Fioroni, con delega allo sviluppo economico, marketing territoriale, progettazione europea, arredo urbano, aree verdi.

Nato a Perugia il 6.12.1970, coniugato con due figli, laureato in economia aziendale presso la facoltà di Economia e commercio dell’Università di Pisa. E’ titolare, presso l’Università degli studi di Perugia, della cattedra di Marketing nel corso di laurea interfacoltà in scienza della Comunicazione, nonchè della cattedra di economia e gestione delle imprese commerciali del corso di laurea in economia e amministrazione delle imprese.

Il Sindaco Romizi ha tenuto per sè la delega sulla sicurezza.

 

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La giornata dei ragazzi degli oratori perugini con Bassetti e Romizi https://www.lavoce.it/la-giornata-dei-ragazzi-degli-oratori-perugini-con-bassetti-e-romizi/ Thu, 19 Jun 2014 16:11:19 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25644 card. bassetti, sindaco romizi, vescovo ausiliare mons. giulietti, don pascolini e don claudio regni parroco di san sistoQuesta mattina, 19 giugno, si sono ritrovati al “Percorso Verde” di Perugia ben 5.000 tra bambini, ragazzi, giovani educatori-animatori e coordinatori di Oratorio e non pochi genitori e nonni coinvolti nelle attività dei Gr.Est (Gruppi Estivi). Sono attività aggregativo-sportive e formativo-culturali promosse da 28 Oratori parrocchiali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, avviate alla chiusura delle scuole e che proseguiranno fino a luglio inoltrato.

I partecipanti all’annuale Giornata diocesana dei Gr.Est. – Oratori sono giunti dalle loro parrocchie (molte di periferia) con decine di autobus nell’accogliente grande area ricreativo-sportiva del “Percorso Verde” per vivere insieme momenti di festa e giochi all’insegna della solidarietà. Soprattutto è stata occasione per imparare ad andare oltre le apparenze della vita, per stare in guardia dal male e per gridare al mondo la speranza generata dalla fede cristiana. Come spunto di riflessione tra un gioco e l’altro il messaggio del libro “Cronache di Narnia. Il leone, la strega e l’armadio” scritto da C.S. Lewis nel 1950.

Prima di mezzogiorno tutti i partecipanti, che indossavano magliette con i colori dei loro Gr.Est. – Oratori, hanno invaso pacificamente il PalaEvangelisti “colorando” le sue grigie gradinate nell’attesa dell’arrivo del cardinale Gualtiero Bassetti, accolto da mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare eletto, don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, e dal diversi parroci.

Non ha voluto mancare a questo significativo appuntamento il neo sindaco Andrea Romizi, un giovane tra tanti giovani. La sua presenza ha rinnovato l’attenzione dell’Amministrazione comunale che ha sempre avuto per questa ed altre importanti manifestazioni a favore dei più piccoli e dei giovani, rilanciando con forza il legame tra Oratori e territorio. «Oggi questo Palazzetto dello Sport è uno scrigno con il tesoro più prezioso di Perugia, che siete voi ragazzi – ha commentato il sindaco –, perché siete la nostra speranza, il nostro futuro e dovete sentire forte questa responsabilità. Noi abbiamo bisogno più che mai di voi che vi accingete a trascorrere un periodo importante per la vostra crescita, quello delle vacanze estive. Fatelo con intelligenza, con generosità. Cercate di crescere e formarvi nella bontà, nella correttezza fra di voi e nel rispetto reciproco, perché abbiamo bisogno di voi che avete una forza d’animo importante per aiutare tutta la nostra comunità a ritrovarsi. Ringrazio – ha concluso il primo cittadino – gli organizzatori di questa significativa Giornata».

Il cardinale Bassetti, che ha preceduto Romizi nel rivolgersi alle migliaia di adolescenti e loro educatori-animatori, ha voluto ringraziare il «giovanissimo sindaco» per la sua presenza, augurandogli buon lavoro con queste parole: «lo vogliamo accompagnare con la preghiera dell’Angelus perché ha dinanzi a sé una sfida forte e anche piena di entusiasmo, quella di governare la nostra città. Ha bisogno di voi giovani, della vostra bontà e generosità per il bene della nostra città, come io ho bisogno di voi per camminare al vostro fianco».

Il cardinale, prendendo spunto dal tema dei Gr.Est. di quest’anno, ispirato al libro di Lewis, ha detto ai ragazzi: «anch’io ho attraversato la “stretta porta di Narnia” ed anche voi nella vita troverete qualche porta stretta, ma con l’aiuto di Dio le attraverserete tutte». Il cardinale, che non ha nascosto la sua immensa gioia nel vedere tantissimi ragazzi pieni di entusiasmo, ha ricordato loro che «la battaglia contro il male si vince solo con la bontà e la generosità che si sprigionano dentro di voi per raggiungere e avvolgere gli altri». Le giovani generazioni, ha evidenziato il cardinale a margine della riuscita Giornata dei Gr.Est, «sono il nostro futuro e per questo vanno ben educate ad apprezzare i valori della vita. Continuiamo a dare attraverso la splendida esperienza degli Oratori, che sta rifiorendo da alcuni anni un po’ in tutta l’Umbria e non solo, un contributo di formazione alle giovani generazioni affinché rinasca la nostra società messa a dura prova dalla crisi di valori che sta attualmente attraversando».

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