ambiente Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ambiente/ Settimanale di informazione regionale Wed, 20 Nov 2024 17:22:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg ambiente Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ambiente/ 32 32 Clima. Serve una “conversione ecologica” del cuore per salvare la “casa comune” https://www.lavoce.it/clima-serve-una-conversione-ecologica-del-cuore-per-salvare-la-casa-comune/ https://www.lavoce.it/clima-serve-una-conversione-ecologica-del-cuore-per-salvare-la-casa-comune/#respond Thu, 14 Nov 2024 08:20:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=78604 La sala con i presenti alla Cop 29 sullo sfondo una grande schermo con la presidente Meloni che parla

La crisi climatica ormai continua a bussare violentemente anche alle porte delle nostre società. Dai cicloni alle tempeste, dai disastri “naturali” ai periodi di siccità sempre più estesi, anche Europa e Usa non possono più dirsi indifferenti rispetto ai cambiamenti climatici.

“Auspico che la Conferenza sui cambiamenti climatici Cop29, che inizierà domani a Baku, dia un contributo efficace per la tutela della nostra casa comune” – aveva detto Papa Francesco dopo l’Angelus di domenica 10 novembre. E in effetti si tratta di un’occasione cruciale per avanzare su obiettivi chiave come la riduzione drastica delle emissioni globali di CO₂ in linea con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

Si aspettano anche un maggior supporto finanziario per i paesi più vulnerabili, soprattutto attraverso il Fondo per le perdite e i danni, istituito per aiutare le nazioni colpite dagli impatti climatici, la protezione della biodiversità, la riduzione dell’uso dei combustibili fossili, e il supporto alle energie rinnovabili.

Ma al di là degli obiettivi che oramai dovrebbero essere assolutamente chiari, c’è bisogno di elaborare meccanismi di controllo e monitoraggio per bandire ogni forma di greenwashing e promesse vaghe. E anche se l’elezione di Trump rappresenta sicuramente un freno al cammino delle Cop, l’auspicio non può che essere una conversione ecologica anche del suo cuore sollecitato dal grido della terra e di tutti i suoi abitanti.

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La sala con i presenti alla Cop 29 sullo sfondo una grande schermo con la presidente Meloni che parla

La crisi climatica ormai continua a bussare violentemente anche alle porte delle nostre società. Dai cicloni alle tempeste, dai disastri “naturali” ai periodi di siccità sempre più estesi, anche Europa e Usa non possono più dirsi indifferenti rispetto ai cambiamenti climatici.

“Auspico che la Conferenza sui cambiamenti climatici Cop29, che inizierà domani a Baku, dia un contributo efficace per la tutela della nostra casa comune” – aveva detto Papa Francesco dopo l’Angelus di domenica 10 novembre. E in effetti si tratta di un’occasione cruciale per avanzare su obiettivi chiave come la riduzione drastica delle emissioni globali di CO₂ in linea con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

Si aspettano anche un maggior supporto finanziario per i paesi più vulnerabili, soprattutto attraverso il Fondo per le perdite e i danni, istituito per aiutare le nazioni colpite dagli impatti climatici, la protezione della biodiversità, la riduzione dell’uso dei combustibili fossili, e il supporto alle energie rinnovabili.

Ma al di là degli obiettivi che oramai dovrebbero essere assolutamente chiari, c’è bisogno di elaborare meccanismi di controllo e monitoraggio per bandire ogni forma di greenwashing e promesse vaghe. E anche se l’elezione di Trump rappresenta sicuramente un freno al cammino delle Cop, l’auspicio non può che essere una conversione ecologica anche del suo cuore sollecitato dal grido della terra e di tutti i suoi abitanti.

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I “disastri naturali” uccidono. Serve la cura per la casa comune https://www.lavoce.it/i-disastri-naturali-uccidono-serve-la-cura-per-la-casa-comune/ https://www.lavoce.it/i-disastri-naturali-uccidono-serve-la-cura-per-la-casa-comune/#respond Thu, 10 Oct 2024 10:41:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77908

Facciamo bene a raccontare i conflitti in corso che sempre di più assumono i contorni di massacri e carneficine, ma non possiamo per questo dimenticare quell’altra guerra in atto contro l’ambiente che, per questo, continua a presentarci il suo conto. Le piogge monsoniche in Nepal si sono fatte più violente e disastrose che nel passato. Si calcola che siano circa 200 le persone morte a causa delle alluvioni e degli smottamenti provocati dalle piogge torrenziali negli ultimi giorni di settembre. A queste vanno aggiunte altre 194 persone che sono rimaste ferite e 30 dispersi. Migliaia le case distrutte, le infrastrutture danneggiate, gli abitanti che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Negli Usa, in Florida e North Carolina, l’uragano Helene ha fatto la voce grossa e ha provocato 180 vittime secondo il bilancio provvisorio. Era dal 2005 che negli Stati Uniti non si registrava un numero così alto di vittime a causa di un disastro naturale. Secondo gli scienziati il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza e l’intensità̀ di questi fenomeni che continuiamo a definire “naturali” ma che potrebbero trovare una soluzione o un attenuamento se solo cominciassimo sul serio a prenderci cura della nostra casa comune.]]>

Facciamo bene a raccontare i conflitti in corso che sempre di più assumono i contorni di massacri e carneficine, ma non possiamo per questo dimenticare quell’altra guerra in atto contro l’ambiente che, per questo, continua a presentarci il suo conto. Le piogge monsoniche in Nepal si sono fatte più violente e disastrose che nel passato. Si calcola che siano circa 200 le persone morte a causa delle alluvioni e degli smottamenti provocati dalle piogge torrenziali negli ultimi giorni di settembre. A queste vanno aggiunte altre 194 persone che sono rimaste ferite e 30 dispersi. Migliaia le case distrutte, le infrastrutture danneggiate, gli abitanti che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Negli Usa, in Florida e North Carolina, l’uragano Helene ha fatto la voce grossa e ha provocato 180 vittime secondo il bilancio provvisorio. Era dal 2005 che negli Stati Uniti non si registrava un numero così alto di vittime a causa di un disastro naturale. Secondo gli scienziati il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza e l’intensità̀ di questi fenomeni che continuiamo a definire “naturali” ma che potrebbero trovare una soluzione o un attenuamento se solo cominciassimo sul serio a prenderci cura della nostra casa comune.]]>
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A Gubbio prima Cer da turbina eolica e la cooperativa ‘ènostra’ celebra dieci anni https://www.lavoce.it/a-gubbio-prima-cer-da-turbina-eolica-e-la-cooperativa-enostra-celebra-dieci-anni/ https://www.lavoce.it/a-gubbio-prima-cer-da-turbina-eolica-e-la-cooperativa-enostra-celebra-dieci-anni/#respond Fri, 13 Sep 2024 08:01:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77549 Un gruppo di persone a sinistra con magliette bianche davanti ad un casolare e a destra il telone con il lodo della cooperativa énostra con la scritta al centro è10!

È stato un duplice momento di festa quello che ha preso vita nel fine settimana scorso sulle colline tra Gubbio, Pietralunga e il confine umbro-marchigiano. La cooperativa energetica “ènostra” ha celebrato i suoi dieci anni con una due-giorni aperta al pubblico e patrocinata dal Comune di Gubbio.

Il tutto nella cornice di un’area immersa nella natura e appositamente attrezzata per l’occasione in località Salia, con lo sguardo sul primo impianto eolico collettivo realizzato con il capitale dei soci di “ènostra” sul territorio eugubino: il Cerrone con i suoi 900 kW di potenza.

A Gubbio primo progetto di Comunità energetica rinnovabile da impianto eolico

Sabato 7 settembre, c’è stato il racconto celebrativo dei dieci anni della cooperativa dalla voce diretta dei fondatori. Un’occasione anche per presentare il primo progetto in Italia di Comunità energetica rinnovabile (Cer) alimentata da un impianto eolico. A cornice di tutto questo, sono arrivati ospiti autorevoli (anche internazionali) e poi musica dal vivo, cucina tipica umbra, laboratori ecologici per bambini e ragazzi, mercatini artigianali, momenti celebrativi e di condivisione. Il tutto con una carrellata di interventi guidati da Sara Capuzzo, presidente di “ènostra”, chiamando in causa rappresentanti delle istituzioni, del Gse, di Legacoop, di associazioni che promuovono fonti rinnovabili ed efficienza energetica, di Banca Etica e altri ancora. La comunità di socie e soci di “ènostra” e gli abitanti di Gubbio sono stati invitati a scoprire e a prendere parte - dopo la pala eolica del Cerrone - al nuovo progetto Cer del Castiglione, seconda turbina eolica collettiva realizzata da “ènostra” sul territorio umbro ed eugubino, nonché la più grande d’Italia (con 999 kW di produzione).

La cooperativa énostra

La cooperativa “ènostra” produce e fornisce elettricità 100% rinnovabile, sostenibile ed etica a famiglie, imprese e organizzazioni del terzo settore. Si fonda sulla partecipazione attiva e sul coinvolgimento delle comunità per cambiare dal basso il modo di produrre e consumare energia. A oggi, conta quasi 16mila socie e soci, tra cooperatori e sovventori, accomunati dalla volontà di mitigare la propria impronta ecologica mediante scelte consapevoli, ridurre i propri consumi, utilizzare energia rinnovabile condivisa e contribuire alla transizione energetica. Consapevole del potenziale del modello, “ènostra” ha costituito un team di lavoro specializzato nello sviluppo di comunità energetiche rinnovabili e progetti di autoconsumo collettivo maturando una preziosa esperienza sul campo.

[caption id="attachment_77558" align="alignnone" width="320"]La pala eolica sul Cerrone La pala eolica sul Cerrone[/caption]
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Un gruppo di persone a sinistra con magliette bianche davanti ad un casolare e a destra il telone con il lodo della cooperativa énostra con la scritta al centro è10!

È stato un duplice momento di festa quello che ha preso vita nel fine settimana scorso sulle colline tra Gubbio, Pietralunga e il confine umbro-marchigiano. La cooperativa energetica “ènostra” ha celebrato i suoi dieci anni con una due-giorni aperta al pubblico e patrocinata dal Comune di Gubbio.

Il tutto nella cornice di un’area immersa nella natura e appositamente attrezzata per l’occasione in località Salia, con lo sguardo sul primo impianto eolico collettivo realizzato con il capitale dei soci di “ènostra” sul territorio eugubino: il Cerrone con i suoi 900 kW di potenza.

A Gubbio primo progetto di Comunità energetica rinnovabile da impianto eolico

Sabato 7 settembre, c’è stato il racconto celebrativo dei dieci anni della cooperativa dalla voce diretta dei fondatori. Un’occasione anche per presentare il primo progetto in Italia di Comunità energetica rinnovabile (Cer) alimentata da un impianto eolico. A cornice di tutto questo, sono arrivati ospiti autorevoli (anche internazionali) e poi musica dal vivo, cucina tipica umbra, laboratori ecologici per bambini e ragazzi, mercatini artigianali, momenti celebrativi e di condivisione. Il tutto con una carrellata di interventi guidati da Sara Capuzzo, presidente di “ènostra”, chiamando in causa rappresentanti delle istituzioni, del Gse, di Legacoop, di associazioni che promuovono fonti rinnovabili ed efficienza energetica, di Banca Etica e altri ancora. La comunità di socie e soci di “ènostra” e gli abitanti di Gubbio sono stati invitati a scoprire e a prendere parte - dopo la pala eolica del Cerrone - al nuovo progetto Cer del Castiglione, seconda turbina eolica collettiva realizzata da “ènostra” sul territorio umbro ed eugubino, nonché la più grande d’Italia (con 999 kW di produzione).

La cooperativa énostra

La cooperativa “ènostra” produce e fornisce elettricità 100% rinnovabile, sostenibile ed etica a famiglie, imprese e organizzazioni del terzo settore. Si fonda sulla partecipazione attiva e sul coinvolgimento delle comunità per cambiare dal basso il modo di produrre e consumare energia. A oggi, conta quasi 16mila socie e soci, tra cooperatori e sovventori, accomunati dalla volontà di mitigare la propria impronta ecologica mediante scelte consapevoli, ridurre i propri consumi, utilizzare energia rinnovabile condivisa e contribuire alla transizione energetica. Consapevole del potenziale del modello, “ènostra” ha costituito un team di lavoro specializzato nello sviluppo di comunità energetiche rinnovabili e progetti di autoconsumo collettivo maturando una preziosa esperienza sul campo.

[caption id="attachment_77558" align="alignnone" width="320"]La pala eolica sul Cerrone La pala eolica sul Cerrone[/caption]
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Comunità energetiche rinnovabili, il contributo della Chiesa https://www.lavoce.it/comunita-energetiche-rinnovabili-il-contributo-della-chiesa/ https://www.lavoce.it/comunita-energetiche-rinnovabili-il-contributo-della-chiesa/#respond Thu, 30 May 2024 15:30:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76394

“Favorire innanzitutto un dibattito costruttivo all’interno delle nostre comunità in merito a che cosa possiamo fare per favorire uno sviluppo più sostenibile e un uso più solidale delle risorse ambientali e al tempo stesso nella speranza di poter favorire la nascita di progettualità in questo ambito all’interno della Chiesa”. Questo il primo obiettivo del vademecum Le comunità energetiche rinnovabili: elementi etici, tecnici, economico- giuridici per gli enti religiosi curato dal tavolo tecnico della Conferenza episcopale italiana.

Comunità energetiche rinnovabili, cosa contiene il vademecum curato dal tavolo tecnico della Cei

Il documento, in una settantina di pagine, dopo aver richiamato i contenuti della Laudato si’, le conclusioni della 49ª Settimana sociale dei cattolici che si è riunita nel 2021 a Taranto e gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, passa in rassegna i benefici sociali, ambientali ed economici delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) fornendo poi indicazioni normativo-regolatorie, aspetti tecnici e approfondimenti giuridici per costituirle. Il vademecum si conclude con una “road-map” delle diverse fasi, alcune “importanti raccomandazioni” e un glossario per meglio orientarsi tra sigle, ruoli ed enti coinvolti.

Opportunità verso la promozione della transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale

Dunque, si tratta di uno “strumento di formazione e informazione” concepito per essere un aiuto e un accompagnamento per le Chiese e per gli enti religiosi, come anche per cooperative, associazioni, famiglie e privati cittadini nell’approcciarsi al tema delle Cer. “Tali realtà, ancora agli inizi in Italia, possono rappresentare – si legge nell’introduzione al documento – un’opportunità verso la promozione della transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale, che abbraccia la tutela dell’ambiente, la giustizia nei rapporti economici e sociali, la cura della persona umana e delle comunità in cui essa è inserita”. “La normativa – viene ricordato – include gli enti religiosi tra i soggetti che possono partecipare alle configurazioni di Cer avendo anche poteri di controllo. Gli enti religiosi possono inoltre promuovere la formazione di comunità energetiche in collaborazione con altri soggetti o in autonomia”. Il vademecum, realizzato perché sia “uno strumento operativo concreto che possa essere di supporto alle progettualità sul territorio”, “verrà regolarmente aggiornato – viene assicurato dalla Cei – per recepire in maniera continuativa gli sviluppi a livello normativo, di mercato e pastorale”.

È chiesta “una preventiva e responsabile valutazione sull'opportunità di costituire una Comunità energetica"

Già nell’introduzione viene sottolineato un aspetto decisivo: viene chiesta “una preventiva e responsabile valutazione in merito all’opportunità di costituire una Cer o alla scelta delle soluzioni tecniche, economiche e giuridiche più appropriate, che devono essere definite in relazione al contesto specifico di ogni realtà”; così come è sollecitata “una riflessione sulle opportunità che emergono in termine di assunzione di responsabilità da parte degli enti ecclesiali e civili, di risposta alle fragilità e di animazione dei territori”. L’introduzione si conclude con un ringraziamento al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al Gestore servizi energetici (Gse) che “hanno incoraggiato e supportato” il lavoro del tavolo tecnico.

Le parole del card. Zuppi, presidente della Cei nell'introduzione al vademecum

“Le Comunità energetiche rinnovabili – scrive il presidente della Cei, card. Zuppi, nella prefazione al vademecum – hanno suscitato particolare interesse a partire dall’enciclica Laudato si’ e dalla Settimana sociale dei cattolici a Taranto”. Ricordando che “a partire dalla fine del 2022, la Segreteria generale della Cei ha costituito un tavolo tecnico che riunisce gli uffici che a vario titolo sono impegnati sul tema al fine di coordinarne gli sforzi e l’attività”, il card. Zuppi sottolinea che “il successo di tali progetti non si esprimerà nel loro numero ma nella loro qualità”. “Tanto più le Comunità energetiche saranno innanzitutto ‘comunità’, raccogliendo le energie migliori all’interno delle nostre Chiese e della società più in generale – osserva il card. Zuppi – tanto più sapranno includere i soggetti più fragili e svantaggiati creando percorsi virtuosi”.

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“Favorire innanzitutto un dibattito costruttivo all’interno delle nostre comunità in merito a che cosa possiamo fare per favorire uno sviluppo più sostenibile e un uso più solidale delle risorse ambientali e al tempo stesso nella speranza di poter favorire la nascita di progettualità in questo ambito all’interno della Chiesa”. Questo il primo obiettivo del vademecum Le comunità energetiche rinnovabili: elementi etici, tecnici, economico- giuridici per gli enti religiosi curato dal tavolo tecnico della Conferenza episcopale italiana.

Comunità energetiche rinnovabili, cosa contiene il vademecum curato dal tavolo tecnico della Cei

Il documento, in una settantina di pagine, dopo aver richiamato i contenuti della Laudato si’, le conclusioni della 49ª Settimana sociale dei cattolici che si è riunita nel 2021 a Taranto e gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, passa in rassegna i benefici sociali, ambientali ed economici delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) fornendo poi indicazioni normativo-regolatorie, aspetti tecnici e approfondimenti giuridici per costituirle. Il vademecum si conclude con una “road-map” delle diverse fasi, alcune “importanti raccomandazioni” e un glossario per meglio orientarsi tra sigle, ruoli ed enti coinvolti.

Opportunità verso la promozione della transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale

Dunque, si tratta di uno “strumento di formazione e informazione” concepito per essere un aiuto e un accompagnamento per le Chiese e per gli enti religiosi, come anche per cooperative, associazioni, famiglie e privati cittadini nell’approcciarsi al tema delle Cer. “Tali realtà, ancora agli inizi in Italia, possono rappresentare – si legge nell’introduzione al documento – un’opportunità verso la promozione della transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale, che abbraccia la tutela dell’ambiente, la giustizia nei rapporti economici e sociali, la cura della persona umana e delle comunità in cui essa è inserita”. “La normativa – viene ricordato – include gli enti religiosi tra i soggetti che possono partecipare alle configurazioni di Cer avendo anche poteri di controllo. Gli enti religiosi possono inoltre promuovere la formazione di comunità energetiche in collaborazione con altri soggetti o in autonomia”. Il vademecum, realizzato perché sia “uno strumento operativo concreto che possa essere di supporto alle progettualità sul territorio”, “verrà regolarmente aggiornato – viene assicurato dalla Cei – per recepire in maniera continuativa gli sviluppi a livello normativo, di mercato e pastorale”.

È chiesta “una preventiva e responsabile valutazione sull'opportunità di costituire una Comunità energetica"

Già nell’introduzione viene sottolineato un aspetto decisivo: viene chiesta “una preventiva e responsabile valutazione in merito all’opportunità di costituire una Cer o alla scelta delle soluzioni tecniche, economiche e giuridiche più appropriate, che devono essere definite in relazione al contesto specifico di ogni realtà”; così come è sollecitata “una riflessione sulle opportunità che emergono in termine di assunzione di responsabilità da parte degli enti ecclesiali e civili, di risposta alle fragilità e di animazione dei territori”. L’introduzione si conclude con un ringraziamento al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al Gestore servizi energetici (Gse) che “hanno incoraggiato e supportato” il lavoro del tavolo tecnico.

Le parole del card. Zuppi, presidente della Cei nell'introduzione al vademecum

“Le Comunità energetiche rinnovabili – scrive il presidente della Cei, card. Zuppi, nella prefazione al vademecum – hanno suscitato particolare interesse a partire dall’enciclica Laudato si’ e dalla Settimana sociale dei cattolici a Taranto”. Ricordando che “a partire dalla fine del 2022, la Segreteria generale della Cei ha costituito un tavolo tecnico che riunisce gli uffici che a vario titolo sono impegnati sul tema al fine di coordinarne gli sforzi e l’attività”, il card. Zuppi sottolinea che “il successo di tali progetti non si esprimerà nel loro numero ma nella loro qualità”. “Tanto più le Comunità energetiche saranno innanzitutto ‘comunità’, raccogliendo le energie migliori all’interno delle nostre Chiese e della società più in generale – osserva il card. Zuppi – tanto più sapranno includere i soggetti più fragili e svantaggiati creando percorsi virtuosi”.

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Laudato si’, parte 2 https://www.lavoce.it/laudato-si-parte-2/ https://www.lavoce.it/laudato-si-parte-2/#respond Wed, 06 Sep 2023 16:01:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73208 Montagne sullo sfondo il sole tra le nuvole

di Paolo Bustaffa

Una giovane in lacrime dice “soffro di ecoansia, ho anche attacchi di panico” e un ministro dell’Ambiente di fronte a lei si commuove e promette: l’immagine risale a un mese addietro. Poi la cronaca ha ripreso a narrare il multiforme degrado ambientale. L’elenco delle devastazioni, dei cedimenti, degli straripamenti è talmente lungo e noto da rendere superfluo il dettagliare caso per caso. Accanto a questo elenco afferma Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico - c’è quello di “quelli che continuano a confondere il maltempo con la Terra che muore”.

Insieme agli scienziati ci sono anche i giovani a contrastare il negazionismo ambientale

Nonostante diversi scienziati motivino con dati certi l’entità dei danni e prendano la parola contro l’immobilismo, c’è una politica che resta in sella, prigioniera di indifferenza, superficialità, caccia ai consensi elettorali.  Insieme agli scienziati ci sono i giovani a contrastare l’ondata di riduzionismo e negazionismo ambientale, ma anch’essi hanno subìto e devono spesso subire la derisione e l’accusa di essere apocalittici o ideologicamente schierati. Alle loro voci si contrappone l’affermazione che il rischio non esiste in grande misura, e che l’eventuale danno sarà tempestivamente rimediato dal progresso tecnologico e scientifico…

Una seconda enciclica Laudato si'

Papa Francesco ha annunciato per il 4 ottobre la pubblicazione di una seconda enciclica Laudato si’ , rinnovando così l’appello a difendere la “casa comune” perché le fondamenta e le mura sono fragili e l’uomo che la abita si sente in pericolo.

Basta con questa insensata guerra al creato

Lo psichiatra e psicanalista Vittorio Lingiardi cita una frase di Francesco: “Basta con questa insensata guerra al creato”, per dire che cresce l’ecoansia provocata da “sentimenti di precarietà e impotenza capaci di trasformare il futuro in un dono avvelenato”. Dai cristiani, anche se non solo da loro, si attendono un pensiero e comportamento per evitare l’incubo; e per questo, afferma la teologa statunitense Elizabeth A. Johnson sull’ultimo numero di Aggiornamenti sociali, è necessaria una “solida teologia della creazione”.  “Alla luce del nostro Creatore comune - scrive - abbiamo bisogno di ampliare il nostro senso di identità cristiana per includere la relazione con l’intera creazione… Allora possiamo iniziare a modificare alcuni dei comportamenti profondamente radicati che stanno alimentando la distruzione ambientale”. Si potrebbe iniziare dal Padre nostro per pensare a una paternità che certamente si rivolge all’essere umano, ma altrettanto certamente si rivolge agli altri esseri viventi e alla casa comune costruita – o meglio, creata – per tutti.

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Montagne sullo sfondo il sole tra le nuvole

di Paolo Bustaffa

Una giovane in lacrime dice “soffro di ecoansia, ho anche attacchi di panico” e un ministro dell’Ambiente di fronte a lei si commuove e promette: l’immagine risale a un mese addietro. Poi la cronaca ha ripreso a narrare il multiforme degrado ambientale. L’elenco delle devastazioni, dei cedimenti, degli straripamenti è talmente lungo e noto da rendere superfluo il dettagliare caso per caso. Accanto a questo elenco afferma Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico - c’è quello di “quelli che continuano a confondere il maltempo con la Terra che muore”.

Insieme agli scienziati ci sono anche i giovani a contrastare il negazionismo ambientale

Nonostante diversi scienziati motivino con dati certi l’entità dei danni e prendano la parola contro l’immobilismo, c’è una politica che resta in sella, prigioniera di indifferenza, superficialità, caccia ai consensi elettorali.  Insieme agli scienziati ci sono i giovani a contrastare l’ondata di riduzionismo e negazionismo ambientale, ma anch’essi hanno subìto e devono spesso subire la derisione e l’accusa di essere apocalittici o ideologicamente schierati. Alle loro voci si contrappone l’affermazione che il rischio non esiste in grande misura, e che l’eventuale danno sarà tempestivamente rimediato dal progresso tecnologico e scientifico…

Una seconda enciclica Laudato si'

Papa Francesco ha annunciato per il 4 ottobre la pubblicazione di una seconda enciclica Laudato si’ , rinnovando così l’appello a difendere la “casa comune” perché le fondamenta e le mura sono fragili e l’uomo che la abita si sente in pericolo.

Basta con questa insensata guerra al creato

Lo psichiatra e psicanalista Vittorio Lingiardi cita una frase di Francesco: “Basta con questa insensata guerra al creato”, per dire che cresce l’ecoansia provocata da “sentimenti di precarietà e impotenza capaci di trasformare il futuro in un dono avvelenato”. Dai cristiani, anche se non solo da loro, si attendono un pensiero e comportamento per evitare l’incubo; e per questo, afferma la teologa statunitense Elizabeth A. Johnson sull’ultimo numero di Aggiornamenti sociali, è necessaria una “solida teologia della creazione”.  “Alla luce del nostro Creatore comune - scrive - abbiamo bisogno di ampliare il nostro senso di identità cristiana per includere la relazione con l’intera creazione… Allora possiamo iniziare a modificare alcuni dei comportamenti profondamente radicati che stanno alimentando la distruzione ambientale”. Si potrebbe iniziare dal Padre nostro per pensare a una paternità che certamente si rivolge all’essere umano, ma altrettanto certamente si rivolge agli altri esseri viventi e alla casa comune costruita – o meglio, creata – per tutti.

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Ambiente. Sarebbe bello se… https://www.lavoce.it/ambiente-sarebbe-bello-se/ https://www.lavoce.it/ambiente-sarebbe-bello-se/#respond Thu, 08 Jun 2023 14:45:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71975

Quando viaggiamo in aereo ciascuno di noi emette 285 grammi di Co2 per km. Con il treno ne emettiamo 14 grammi e in auto 42 (Agenzia europea dell’Ambiente, 2014). Seguendo questo ragionamento si dovrebbe incentivare il più possibile il trasporto ferroviario ed evitare un uso sconsiderato dei voli aerei.

Per la prima volta in Europa, la Francia ha approvato una legge che vieta i viaggi aerei nazionali a corto raggio laddove esiste un collegamento ferroviario efficiente, ovvero dove la destinazione si può raggiungere entro le due ore e mezza. Ora attendiamo che l’intera Europa faccia propria questa misura anche per regolare i trasporti internazionali e potenziare i trasporti meno inquinanti.

i pensi soltanto che, secondo i calcoli effettuati, il dispositivo approvato in Francia ridurrà le emissioni di 55.000 tonnellate all’anno. Di contro, soltanto lo scorso anno Ita Airways aveva inaugurato un volo tra Roma e Firenze che, per fortuna e buon senso, è stato cancellato dopo qualche mese. Tra tempi di raggiungimento dell’aeroporto, tempi di attesa ai controlli, decollo, atterraggio e sbarco, ci si impiegava meno col treno. Sarebbe bello, utile e opportuno che nei programmi politici dei partiti e del ministero di settore, ci fossero proposte in questa stessa direzione.

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Quando viaggiamo in aereo ciascuno di noi emette 285 grammi di Co2 per km. Con il treno ne emettiamo 14 grammi e in auto 42 (Agenzia europea dell’Ambiente, 2014). Seguendo questo ragionamento si dovrebbe incentivare il più possibile il trasporto ferroviario ed evitare un uso sconsiderato dei voli aerei.

Per la prima volta in Europa, la Francia ha approvato una legge che vieta i viaggi aerei nazionali a corto raggio laddove esiste un collegamento ferroviario efficiente, ovvero dove la destinazione si può raggiungere entro le due ore e mezza. Ora attendiamo che l’intera Europa faccia propria questa misura anche per regolare i trasporti internazionali e potenziare i trasporti meno inquinanti.

i pensi soltanto che, secondo i calcoli effettuati, il dispositivo approvato in Francia ridurrà le emissioni di 55.000 tonnellate all’anno. Di contro, soltanto lo scorso anno Ita Airways aveva inaugurato un volo tra Roma e Firenze che, per fortuna e buon senso, è stato cancellato dopo qualche mese. Tra tempi di raggiungimento dell’aeroporto, tempi di attesa ai controlli, decollo, atterraggio e sbarco, ci si impiegava meno col treno. Sarebbe bello, utile e opportuno che nei programmi politici dei partiti e del ministero di settore, ci fossero proposte in questa stessa direzione.

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Ambiente. Ci sono e quali sono le conseguenze etiche dell’ecologia integrale? https://www.lavoce.it/ambiente-quali-conseguenze-etiche-dellecologia-integrale/ Fri, 31 Mar 2023 15:17:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71048 Ucsi ambiente ecologia

Parlando di ambiente, come ripete spesso papa Francesco “Non c’è più tempo”. In questo scenario si pone il convegno promosso da UCSI Umbria (l’Unione cattolica della stampa italiana) sul tema “Conseguenze etiche e tecniche dell’ecologia integrale”. Domani mattina sabato 1 aprile l’incontro avrà inizio alle ore 9 nella sala San Francesco del convento di Monteripido a Perugia.

Convegno Ucsi: i relatori

Porteranno il loro contributo esperti del tema:
  • ALFONSO CAUTERUCCIO, presidente di Greenaccord, associazione culturale d’ispirazione cristiana, senza fini di lucro, nata per sensibilizzare sul rispetto dell'ambiente;
  • PIERLUIGI GIOIA, insegnante, giornalista, divulgatore scientifico che la Rai ha chiamato per le trasmissioni “Alle falde del Kilimangiaro” e “Uno Mattina”, Gioia fa a parte del team di Umbriameteo;
  • ANTONIO BRUNORI, dottore forestale, segretario generale PEFC Italia (Organizzazione di certificazione per la gestione e la sostenibilità delle foreste), giornalista ambientalista;
  • FRANCO COTANA, docente universitario a Perugia di Fisica tecnica industriale e direttore del Centro nazionale di ricerca sulle biomasse.
“Le voci che spingono per la transizione ecologica - commenta il giornalista Gigi Massini, moderatore dell'incontro - quanto riescono a cogliere la necessità che si realizzi un’ecologia integrale, capace sì di avere cura dell’ambiente, ma anche dell’umanità che lo abita e ne ha bisogno per vivere”. “È il forte messaggio della Laudato si' di Papa Francesco - - aggiunge Massini - che ne fa, inevitabilmente, anche un dato di giustizia. Non basta una ecologia che abbia premura dell’ambiente ma occorre che ne abbia anche per l’uomo, perché le diseguaglianze e le ingiustizie, sono fortemente legate alle condizioni fisiche dell’ambiente”.

Ambiente: il valore di una comunicazione corretta

Il convegno di domani, aggiunge Massini, essendo riconosciuto dall'Ordine regionale dei giornalisti vale per la formazione permanente dei giornalisti ai quali dà diritto a 4 crediti. Sarà quindi affrontato anche l'aspetto della comunicazione su questi temi. Aspetto fondamentale affinché i cittadini possano farsi un'opinione corretta della situazione e delle scelte politiche - ma anche personali - che è possibile fare. “Quali sono le azioni da mettere in campo su scala generale, ma anche regionale, perché la transizione ecologica muova i passi giusti verso una ecologia integrale? Quanto il problema ecologico ha cittadinanza nel nostro sistema informativo? Come una buona informazione ambientale deve essere realizzata?”. Sono alcune delle domande alle quali i relatori saranno invitati a rispondere.]]>
Ucsi ambiente ecologia

Parlando di ambiente, come ripete spesso papa Francesco “Non c’è più tempo”. In questo scenario si pone il convegno promosso da UCSI Umbria (l’Unione cattolica della stampa italiana) sul tema “Conseguenze etiche e tecniche dell’ecologia integrale”. Domani mattina sabato 1 aprile l’incontro avrà inizio alle ore 9 nella sala San Francesco del convento di Monteripido a Perugia.

Convegno Ucsi: i relatori

Porteranno il loro contributo esperti del tema:
  • ALFONSO CAUTERUCCIO, presidente di Greenaccord, associazione culturale d’ispirazione cristiana, senza fini di lucro, nata per sensibilizzare sul rispetto dell'ambiente;
  • PIERLUIGI GIOIA, insegnante, giornalista, divulgatore scientifico che la Rai ha chiamato per le trasmissioni “Alle falde del Kilimangiaro” e “Uno Mattina”, Gioia fa a parte del team di Umbriameteo;
  • ANTONIO BRUNORI, dottore forestale, segretario generale PEFC Italia (Organizzazione di certificazione per la gestione e la sostenibilità delle foreste), giornalista ambientalista;
  • FRANCO COTANA, docente universitario a Perugia di Fisica tecnica industriale e direttore del Centro nazionale di ricerca sulle biomasse.
“Le voci che spingono per la transizione ecologica - commenta il giornalista Gigi Massini, moderatore dell'incontro - quanto riescono a cogliere la necessità che si realizzi un’ecologia integrale, capace sì di avere cura dell’ambiente, ma anche dell’umanità che lo abita e ne ha bisogno per vivere”. “È il forte messaggio della Laudato si' di Papa Francesco - - aggiunge Massini - che ne fa, inevitabilmente, anche un dato di giustizia. Non basta una ecologia che abbia premura dell’ambiente ma occorre che ne abbia anche per l’uomo, perché le diseguaglianze e le ingiustizie, sono fortemente legate alle condizioni fisiche dell’ambiente”.

Ambiente: il valore di una comunicazione corretta

Il convegno di domani, aggiunge Massini, essendo riconosciuto dall'Ordine regionale dei giornalisti vale per la formazione permanente dei giornalisti ai quali dà diritto a 4 crediti. Sarà quindi affrontato anche l'aspetto della comunicazione su questi temi. Aspetto fondamentale affinché i cittadini possano farsi un'opinione corretta della situazione e delle scelte politiche - ma anche personali - che è possibile fare. “Quali sono le azioni da mettere in campo su scala generale, ma anche regionale, perché la transizione ecologica muova i passi giusti verso una ecologia integrale? Quanto il problema ecologico ha cittadinanza nel nostro sistema informativo? Come una buona informazione ambientale deve essere realizzata?”. Sono alcune delle domande alle quali i relatori saranno invitati a rispondere.]]>
Comunità energetiche, tema di un incontro promosso a Perugia dalla Pastorale sociale e del lavoro diocesana con i Circoli ‘Laudato Sì’ https://www.lavoce.it/comunita-energetiche-tema-di-un-incontro-promosso-a-perugia-dalla-pastorale-sociale-e-del-lavoro-diocesana-con-i-circoli-laudato-si/ Mon, 30 May 2022 10:07:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67022 comunità energetiche

Approda anche a Perugia un tema molto attuale, quello delle Comunità energetiche, in un incontro promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro (Psl) in collaborazione con i Circoli Laudato Sì di Perugia ed Assisi, in programma mercoledì 1 giugno, alle ore 21, presso la sala parrocchiale della chiesa di Santa Maria Maddalena in Ponte Valleceppi.

"Abbiamo bisogno di stili di vita che ammettano creatività e solidarietà: autoproduzione, autoconsumo, accumulo e condivisione -spiegano i promotori nel soffermarsi sul sottotitolo di quest’incontro- per andare verso un nuovo modello rispettoso del Creato. Una realtà, quella delle comunità energetiche, che nasce in Italia nel 2019, almeno dal punto di vista normativo, con il decreto milleproroghe. Il vero quadro completo arriva però con il D.Lgs 199/2021 che finalmente rende attuativa, sul territorio italiano, la direttiva RED II sulle fonti rinnovabili e la loro diffusione e promozione".

All’incontro di mercoledì prossimo interverranno monsignor Luciano Paolucci Bedi vescovo di Gubbio e Città di Castello, e il professor Franco Cotana, ordinario di Fisica tecnica all’Università degli Studi di Perugia. A moderare i lavori sarà il diacono Carlo Cerati, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Psl, mentre il coordinatore dei Programmi Italiani del Movimento Laudato Sì, Antonio Caschetto, porterà il suo saluto e la sua esperienza.

La prospettiva è quella dell’Enciclica di Papa Francesco Laudato Sì, definita un’illuminazione dall’autore francofono contemporaneo più letto al mondo, il sociologo, antropologo e filosofo Bruno Latour, senza trascurare i punti chiave del summenzionato decreto che aiutano a comprendere cosa siano le comunità energetiche e a capire l’importanza rivoluzionaria di tale riforma:

1) le comunità si basano su adesione volontaristica e aperta (democratica); 2) possono essere costituite e partecipate da qualunque tipologia di soggetto fisico o giuridico; 3) hanno governance autonoma e democraticamente controllata dai soci; 4) possono possedere impianti a fonte rinnovabile; 5) i soci devono avere sede nelle vicinanze degli impianti rinnovabili posseduti; 6) hanno lo scopo di fornire benefici economici, sociali ed ambientali ai soci.

"Pertanto -concludono i promotori dell’incontro in programma mercoledì primo giugno- l’obiettivo delle Comunità energetiche non è soltanto il discorso economico ed ecologico, ma molto di più anche antropologico e teologico".

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comunità energetiche

Approda anche a Perugia un tema molto attuale, quello delle Comunità energetiche, in un incontro promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro (Psl) in collaborazione con i Circoli Laudato Sì di Perugia ed Assisi, in programma mercoledì 1 giugno, alle ore 21, presso la sala parrocchiale della chiesa di Santa Maria Maddalena in Ponte Valleceppi.

"Abbiamo bisogno di stili di vita che ammettano creatività e solidarietà: autoproduzione, autoconsumo, accumulo e condivisione -spiegano i promotori nel soffermarsi sul sottotitolo di quest’incontro- per andare verso un nuovo modello rispettoso del Creato. Una realtà, quella delle comunità energetiche, che nasce in Italia nel 2019, almeno dal punto di vista normativo, con il decreto milleproroghe. Il vero quadro completo arriva però con il D.Lgs 199/2021 che finalmente rende attuativa, sul territorio italiano, la direttiva RED II sulle fonti rinnovabili e la loro diffusione e promozione".

All’incontro di mercoledì prossimo interverranno monsignor Luciano Paolucci Bedi vescovo di Gubbio e Città di Castello, e il professor Franco Cotana, ordinario di Fisica tecnica all’Università degli Studi di Perugia. A moderare i lavori sarà il diacono Carlo Cerati, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Psl, mentre il coordinatore dei Programmi Italiani del Movimento Laudato Sì, Antonio Caschetto, porterà il suo saluto e la sua esperienza.

La prospettiva è quella dell’Enciclica di Papa Francesco Laudato Sì, definita un’illuminazione dall’autore francofono contemporaneo più letto al mondo, il sociologo, antropologo e filosofo Bruno Latour, senza trascurare i punti chiave del summenzionato decreto che aiutano a comprendere cosa siano le comunità energetiche e a capire l’importanza rivoluzionaria di tale riforma:

1) le comunità si basano su adesione volontaristica e aperta (democratica); 2) possono essere costituite e partecipate da qualunque tipologia di soggetto fisico o giuridico; 3) hanno governance autonoma e democraticamente controllata dai soci; 4) possono possedere impianti a fonte rinnovabile; 5) i soci devono avere sede nelle vicinanze degli impianti rinnovabili posseduti; 6) hanno lo scopo di fornire benefici economici, sociali ed ambientali ai soci.

"Pertanto -concludono i promotori dell’incontro in programma mercoledì primo giugno- l’obiettivo delle Comunità energetiche non è soltanto il discorso economico ed ecologico, ma molto di più anche antropologico e teologico".

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Anche in Umbria arrivano le Cer contro il caro bollette https://www.lavoce.it/anche-in-umbria-arrivano-le-cer-contro-il-caro-bollette/ Fri, 29 Apr 2022 16:51:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66469 Cer di Napoli

Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono sempre più vicine e sempre più una soluzione possibile contro la grande crisi energetica che ci ha investito. Il caro bollette e la situazione di conflitto in Ucraina, con le conseguenti minacce della Russia di tagliare le esportazioni di gas, stanno accelerando il processo di autonomia energetica e di diffusione dell’energia pulita, quella che si ottiene con le rinnovabili.

Le Cer sono un esempio concreto di questo processo. A livello normativo esistono in Italia dal settembre del 2020, quando il Decreto Milleproroghe ha recepito la Direttiva europea n.2001 del 2018 in quanto a Fonti energetiche rinnovabili. A livello pratico invece, la prima Cer in Italia è stata la “Energy City Hall”, nata a marzo 2021 nel Comune di Magliano Alpi, in Piemonte, cui è seguita subito dopo la Cer del quartiere San Giovanni a Teduccio alla periferia est di Napoli.

Le Cer in Umbria 

Adesso le Cer arrivano anche in Umbria. Legacoopsociali Umbria ed Aris impresa sociale hanno lanciato il progetto “Green community”, sostenuto dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, che ha l’obiettivo di supportare la nascita di 10 Comunità energetiche nel territorio umbro promosse dalle cooperative sociali e dagli enti di Terzo settore.

“Le cooperative sociali – ha affermato Andrea Bernardoni, presidente di Legacoopsociali Umbria – hanno nel proprio dna l’interesse generale della comunità per questo motivo la nostra organizzazione è impegnata nello sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili, coinvolgendo in moto attivo le imprese associate, che sono lo strumento per realizzare la transizione verde dal basso, per contrastare la povertà energetica e praticare nuove forme di democrazia economica”.

Nelle prossime settimane, con l’avvio del progetto Green community, inizierà la fase di animazione territoriale e di coinvolgimento dei cittadini, degli imprenditori e degli enti locali in cui Aris impresa sociale affiancherà le cooperative sociali che sono fortemente radicate nelle comunità locali.

Sul tema delle Cer si sta muovendo in Umbria anche Coonfcooperative. “Intendiamo collaborare braccio a braccio con le Istituzioni insieme alle altre Associazioni di categoria, intersecando i comuni interessi delle rispettive imprese associate” ha dichiarato Lorenzo Mariani, segretario regionale di Confcooperative Umbria ed amministratore nazionale di Power Energia soc. coop. “Lo facciamo anche mettendo a disposizione l’esperienza maturata sul tema dell’approvvigionamento energetico delle imprese e delle energie rinnovabili in quanto promotori 16 anni fa del progetto Power Energia”.

Cosa sono le Cer 

Ma in cosa consiste precisamente una Comunità energetica? Una Comunità energetica è un insieme di persone che condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. Una Cer è dunque un soggetto giuridico che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, controllata da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità stessa. Gli azionisti o membri possono essere cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale.

Secondo il più recente studio di Elemens-Legambiente le Cer possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25%. Come entrare dunque a farne parte? Sia che si viva in un condominio o in una casa singola, per produrre energia pulita servirà un impianto fotovoltaico con accumulo. Altrimenti si può entrare anche da semplici consumer (coloro che consumano e basta, senza produrre). Tutto ciò che serve in questo caso è un controller.

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Cer di Napoli

Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono sempre più vicine e sempre più una soluzione possibile contro la grande crisi energetica che ci ha investito. Il caro bollette e la situazione di conflitto in Ucraina, con le conseguenti minacce della Russia di tagliare le esportazioni di gas, stanno accelerando il processo di autonomia energetica e di diffusione dell’energia pulita, quella che si ottiene con le rinnovabili.

Le Cer sono un esempio concreto di questo processo. A livello normativo esistono in Italia dal settembre del 2020, quando il Decreto Milleproroghe ha recepito la Direttiva europea n.2001 del 2018 in quanto a Fonti energetiche rinnovabili. A livello pratico invece, la prima Cer in Italia è stata la “Energy City Hall”, nata a marzo 2021 nel Comune di Magliano Alpi, in Piemonte, cui è seguita subito dopo la Cer del quartiere San Giovanni a Teduccio alla periferia est di Napoli.

Le Cer in Umbria 

Adesso le Cer arrivano anche in Umbria. Legacoopsociali Umbria ed Aris impresa sociale hanno lanciato il progetto “Green community”, sostenuto dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, che ha l’obiettivo di supportare la nascita di 10 Comunità energetiche nel territorio umbro promosse dalle cooperative sociali e dagli enti di Terzo settore.

“Le cooperative sociali – ha affermato Andrea Bernardoni, presidente di Legacoopsociali Umbria – hanno nel proprio dna l’interesse generale della comunità per questo motivo la nostra organizzazione è impegnata nello sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili, coinvolgendo in moto attivo le imprese associate, che sono lo strumento per realizzare la transizione verde dal basso, per contrastare la povertà energetica e praticare nuove forme di democrazia economica”.

Nelle prossime settimane, con l’avvio del progetto Green community, inizierà la fase di animazione territoriale e di coinvolgimento dei cittadini, degli imprenditori e degli enti locali in cui Aris impresa sociale affiancherà le cooperative sociali che sono fortemente radicate nelle comunità locali.

Sul tema delle Cer si sta muovendo in Umbria anche Coonfcooperative. “Intendiamo collaborare braccio a braccio con le Istituzioni insieme alle altre Associazioni di categoria, intersecando i comuni interessi delle rispettive imprese associate” ha dichiarato Lorenzo Mariani, segretario regionale di Confcooperative Umbria ed amministratore nazionale di Power Energia soc. coop. “Lo facciamo anche mettendo a disposizione l’esperienza maturata sul tema dell’approvvigionamento energetico delle imprese e delle energie rinnovabili in quanto promotori 16 anni fa del progetto Power Energia”.

Cosa sono le Cer 

Ma in cosa consiste precisamente una Comunità energetica? Una Comunità energetica è un insieme di persone che condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. Una Cer è dunque un soggetto giuridico che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, controllata da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità stessa. Gli azionisti o membri possono essere cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale.

Secondo il più recente studio di Elemens-Legambiente le Cer possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25%. Come entrare dunque a farne parte? Sia che si viva in un condominio o in una casa singola, per produrre energia pulita servirà un impianto fotovoltaico con accumulo. Altrimenti si può entrare anche da semplici consumer (coloro che consumano e basta, senza produrre). Tutto ciò che serve in questo caso è un controller.

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Rifiuti. Arriva il dossier di Legambiente Umbria sui Comuni ricicloni https://www.lavoce.it/rifiuti-arriva-il-dossier-di-legambiente-umbria-sui-comuni-ricicloni/ Sat, 29 Jan 2022 13:10:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64678 Legambiente ricicloni rifiuti

Legambiente fa il punto sulla raccolta dei rifiuti in Umbria. Anticipa alcuni dati del Rapporto Comuni Ricicloni 2021 (qui trovi il rapporto 2020) e segnala i “Comuni modello” in vista del quinto Ecoforum regionale sull'economia circolare, promosso da Legambiente con la collaborazione di Arpa Umbria e in programma Venerdì 4 febbraio dalle ore 10 a Trevi, e trasmesso online sui canali social di Legambiente Umbria. Dal dossier emergono i comuni che hanno messo in atto “buone pratiche” migliorando i risultati. Si tratta dei comuni di Castiglione del Lago, San Giustino e Passignano sul Trasimeno e di 20 Comuni della provincia di Terni (a copertura di più dell’80% della popolazione) che dal 1 gennaio 2021 applicano la tariffazione puntuale. Legambiente segnala anche i comuni che invece stanno abbassando le loro performance ambientali sul tema dei rifiuti. Tra tutti Foligno, Nocera Umbra, Montefalco e la Valnerina che ha interi territori praticamente senza raccolta differenziata Il dossier Comuni Ricicloni è, infatti, - spiegano da Legambiente - anche l'occasione per analizzare e ragionare su alcune di queste buone pratiche di economia circolare, condividendole con gli altri amministratori e con la comunità, per migliorare l'ambiente. Come spiega Maurizio Zara, presidente Legambiente Umbria: “Dobbiamo ribadire anche quest’anno, che la prima buona pratica resta l’estensione ai comuni ancora ritardatari della raccolta porta a porta con domiciliazione delle principali frazioni e in particolare della frazione organica. Questo basilare passaggio, oltre a innalzare pesantemente le percentuali di raccolta, è essenziale anche per poter applicare la tanto agognata tariffazione puntuale, che è diventata realtà in alcuni comuni umbri, secondo la logica europea del chi più inquina più paga”.

Le Buone pratiche 2021

Spoleto Compraverde

La nota diffusa da Legambiente spieg che tra le buone pratiche di cui si parlerà al forum c’è quella del Comune di Spoleto che si è aggiudicato l'importante Premio Compraverde, nella sezione Mensa Verde, nel corso del  XV Forum Compraverde Buygreen, organizzato dalla Fondazione Ecosistemi a Roma lo scorso ottobre. Una buona pratica già attivata anche in altri comuni dell’Umbria, ma che Spoleto è riuscita ad aggiornare, integrando in maniera corretta tutti i criteri ambientali minimi sulla ristorazione scolastica del nuovo decreto ministeriale del 2021.

Raccolta porta a porta dei rifiuti

Venendo alla raccolta differenziata. Come si legge nel Rapporto di Legambiente, alcuni comuni, che nel 2020 mostravano ancora basse performance, nel corso del 2021 hanno finalmente intrapreso un percorso di cambiamento, che in molti casi ha dato subito risultati importanti. Parliamo ad esempio dei comuni di Castiglione del Lago, San Giustino e Passignano sul Trasimeno che sono passati recentemente alla raccolta porta a porta. A San Giustino nel 2020 ha inizio il passaggio al porta a porta, questo cambio di organizzazione nella modalità di raccolta ha fatto letteralmente balzare la percentuale di differenziata da uno mediocre 47% a superare agevolmente il 70% e avvicinando l’80%. Salto analogo lo ha fatto anche il comune di Castiglione del Lago, che all’inizio del 2021 ha finalmente introdotto la raccolta domiciliare porta a porta facendo passare in pochi mesi il comune dal 59% al 70% dopo anni di stallo, e lo stesso sta avvenendo per il contiguo comune di Passignano sul Trasimeno.

Rifiuti. Nel ternano arriva la tariffa “puntuale”

Questo basilare passaggio, oltre a innalzare pesantemente le percentuali di raccolta, è fondamentale anche per poter applicare la tariffazione puntuale. Tariffa che finalmente nel 2021 è divenuta realtà per i primi comuni umbri, perlopiù nella provincia di Terni. A partire dal 1 gennaio 2021 i comuni della provincia di Terni (20 dei totali 32 comuni che costituiscono il sub ambito 4 dell’AURI) hanno deliberato il passaggio alla TARIC (Tariffa Rifiuti Corrispettiva), definendo cioè una tariffa rifiuti con una parte variabile, calcolata in proporzione alla reale produzione di ogni utenza del rifiuto indifferenziato. A un anno di distanza è stato possibile osservare che, in questi comuni dove si applica la TARIC, il rifiuto residuo si è ridotto rispetto al passato al punto di avvicinarsi ai 100kg/abitante.

Ma c'è anche chi fa passi indietro...

Nel Rapporto si segnalano tuttavia anche i comuni che invece stanno abbassando le loro performance ambientali e che producono quasi tre volte più rifiuti indifferenziati a livello pro capite rispetto ai più virtuosi. Tra tutti il comune di Foligno, terzo comune più grande della regione, che sta diminuendo di qualche punto la propria differenziata, e il comune di Nocera Umbra che pur essendo per quantità e qualità tra i peggiori, sta ulteriormente peggiorando i propri dati. Senza dimenticare Montefalco da anni fermo a percentuali molto basse e la Valnerina che ha interi territori praticamente senza raccolta differenziata. La quinta edizione dell'Ecoforum è promossa e realizzata da Legambiente Umbria, in collaborazione con Arpa Umbria, con il patrocinio del Comune di Trevi e il supporto di Asm Terni Spa, Bazzica Srl, Consorzio Biorepack, Cartiera di Trevi e Secit impianti.]]>
Legambiente ricicloni rifiuti

Legambiente fa il punto sulla raccolta dei rifiuti in Umbria. Anticipa alcuni dati del Rapporto Comuni Ricicloni 2021 (qui trovi il rapporto 2020) e segnala i “Comuni modello” in vista del quinto Ecoforum regionale sull'economia circolare, promosso da Legambiente con la collaborazione di Arpa Umbria e in programma Venerdì 4 febbraio dalle ore 10 a Trevi, e trasmesso online sui canali social di Legambiente Umbria. Dal dossier emergono i comuni che hanno messo in atto “buone pratiche” migliorando i risultati. Si tratta dei comuni di Castiglione del Lago, San Giustino e Passignano sul Trasimeno e di 20 Comuni della provincia di Terni (a copertura di più dell’80% della popolazione) che dal 1 gennaio 2021 applicano la tariffazione puntuale. Legambiente segnala anche i comuni che invece stanno abbassando le loro performance ambientali sul tema dei rifiuti. Tra tutti Foligno, Nocera Umbra, Montefalco e la Valnerina che ha interi territori praticamente senza raccolta differenziata Il dossier Comuni Ricicloni è, infatti, - spiegano da Legambiente - anche l'occasione per analizzare e ragionare su alcune di queste buone pratiche di economia circolare, condividendole con gli altri amministratori e con la comunità, per migliorare l'ambiente. Come spiega Maurizio Zara, presidente Legambiente Umbria: “Dobbiamo ribadire anche quest’anno, che la prima buona pratica resta l’estensione ai comuni ancora ritardatari della raccolta porta a porta con domiciliazione delle principali frazioni e in particolare della frazione organica. Questo basilare passaggio, oltre a innalzare pesantemente le percentuali di raccolta, è essenziale anche per poter applicare la tanto agognata tariffazione puntuale, che è diventata realtà in alcuni comuni umbri, secondo la logica europea del chi più inquina più paga”.

Le Buone pratiche 2021

Spoleto Compraverde

La nota diffusa da Legambiente spieg che tra le buone pratiche di cui si parlerà al forum c’è quella del Comune di Spoleto che si è aggiudicato l'importante Premio Compraverde, nella sezione Mensa Verde, nel corso del  XV Forum Compraverde Buygreen, organizzato dalla Fondazione Ecosistemi a Roma lo scorso ottobre. Una buona pratica già attivata anche in altri comuni dell’Umbria, ma che Spoleto è riuscita ad aggiornare, integrando in maniera corretta tutti i criteri ambientali minimi sulla ristorazione scolastica del nuovo decreto ministeriale del 2021.

Raccolta porta a porta dei rifiuti

Venendo alla raccolta differenziata. Come si legge nel Rapporto di Legambiente, alcuni comuni, che nel 2020 mostravano ancora basse performance, nel corso del 2021 hanno finalmente intrapreso un percorso di cambiamento, che in molti casi ha dato subito risultati importanti. Parliamo ad esempio dei comuni di Castiglione del Lago, San Giustino e Passignano sul Trasimeno che sono passati recentemente alla raccolta porta a porta. A San Giustino nel 2020 ha inizio il passaggio al porta a porta, questo cambio di organizzazione nella modalità di raccolta ha fatto letteralmente balzare la percentuale di differenziata da uno mediocre 47% a superare agevolmente il 70% e avvicinando l’80%. Salto analogo lo ha fatto anche il comune di Castiglione del Lago, che all’inizio del 2021 ha finalmente introdotto la raccolta domiciliare porta a porta facendo passare in pochi mesi il comune dal 59% al 70% dopo anni di stallo, e lo stesso sta avvenendo per il contiguo comune di Passignano sul Trasimeno.

Rifiuti. Nel ternano arriva la tariffa “puntuale”

Questo basilare passaggio, oltre a innalzare pesantemente le percentuali di raccolta, è fondamentale anche per poter applicare la tariffazione puntuale. Tariffa che finalmente nel 2021 è divenuta realtà per i primi comuni umbri, perlopiù nella provincia di Terni. A partire dal 1 gennaio 2021 i comuni della provincia di Terni (20 dei totali 32 comuni che costituiscono il sub ambito 4 dell’AURI) hanno deliberato il passaggio alla TARIC (Tariffa Rifiuti Corrispettiva), definendo cioè una tariffa rifiuti con una parte variabile, calcolata in proporzione alla reale produzione di ogni utenza del rifiuto indifferenziato. A un anno di distanza è stato possibile osservare che, in questi comuni dove si applica la TARIC, il rifiuto residuo si è ridotto rispetto al passato al punto di avvicinarsi ai 100kg/abitante.

Ma c'è anche chi fa passi indietro...

Nel Rapporto si segnalano tuttavia anche i comuni che invece stanno abbassando le loro performance ambientali e che producono quasi tre volte più rifiuti indifferenziati a livello pro capite rispetto ai più virtuosi. Tra tutti il comune di Foligno, terzo comune più grande della regione, che sta diminuendo di qualche punto la propria differenziata, e il comune di Nocera Umbra che pur essendo per quantità e qualità tra i peggiori, sta ulteriormente peggiorando i propri dati. Senza dimenticare Montefalco da anni fermo a percentuali molto basse e la Valnerina che ha interi territori praticamente senza raccolta differenziata. La quinta edizione dell'Ecoforum è promossa e realizzata da Legambiente Umbria, in collaborazione con Arpa Umbria, con il patrocinio del Comune di Trevi e il supporto di Asm Terni Spa, Bazzica Srl, Consorzio Biorepack, Cartiera di Trevi e Secit impianti.]]>
Tre azioni per poter ricostruire la “casa” https://www.lavoce.it/tre-azioni-per-poter-ricostruire-la-casa/ Fri, 01 Oct 2021 10:30:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62518

Francesca Di Maolo*

Si avvicina il 4 ottobre, festa di san Francesco, e risuonano forti le parole che il Santo si sentì dire pregando davanti al Crocifisso di San Damiano: “Francesco, va’, ripara la mia casa che, come vedi, è in rovina”. È un appello che oggi interroga ciascuno di noi. La casa che abitiamo ci sembra proprio in rovina. Crisi economica, ambientale e sociale sono in realtà - tra di loro collegate in una sola crisi che colpisce un mondo che nella storia non è mai stato più fragile e interconnesso.

Da dove partirebbe oggi san Francesco per ricostruire la casa in rovina, con quali azioni inizierebbe la ricostruzione? La prima azione sarebbe certamente la costruzione della fraternità , che oggi può svolgere un ruolo decisivo in politica come in economia. Fraternità per rifondare una politica che ha perso la dimensione della visione del bene comune, che implica un continuo andare verso l’altro. Quante cose può ancora insegnarci la vita di san Francesco che, fin dall’inizio, ha voluto i suoi frati in mezzo alla gente. La politica dovrebbe riscoprire questa via della fraternità, senza porsi l’obiettivo dei grandi risultati, ma ripartendo dalla preoccupazione per gli altri.

Viviamo nell’epoca dei paradossi. Mentre la ricchezza mediamente aumenta, le disuguaglianze aumentano più che in proporzione. Dove c’è disuguaglianza, certamente non può esserci sviluppo. Altro paradosso riguarda la scarsità dei beni comuni. Il nostro sistema è capace di produrre beni privati e pubblici, ma facciamo difetto dei beni comuni come l’ambiente, il territorio, l’acqua. Senza la fraternità sarà impossibile sciogliere questi paradossi. L’economia della fraternità, delineata dal carisma di Francesco di Assisi, custodisce l’anima della democrazia sostanziale e diventa lo strumento al servizio dell’uomo e di un sistema che tende ad assicurare lavoro, educazione e salute per tutti.

Pensando a san Francesco e al suo abbraccio con il lebbroso, che lo aprì pienamente all’amore, la seconda azione per la ricostruzione è certamente la cura. Siamo chiamati a riscoprire la bellezza e la generatività del gesto di cura. La cultura della cura si fonda sul riconoscimento della dignità di ogni persona e si sviluppa sulla via dell’accoglienza, della compassione e della riconciliazione.

Infine, Francesco ci indicherebbe la via della speranza. La speranza come virtù capace di proiettarci oltre la ristrettezza di una situazione. La speranza che richiede il coraggio di saper vedere le cose come dovrebbero essere. Segni di speranza li troviamo nei giovani di Economy of Francesco, che il 2 ottobre si ritrovano collegati da ogni parte del mondo per rispondere all’appello di Papa Bergoglio per ridare un’anima all’economia. Li troviamo nei cattolici italiani che saranno a Taranto dal 21 al 24 ottobre, in occasione della 49° Settimana sociale, per ripensare al “Pianeta che speriamo” secondo la logica dell’ecologia integrale. E infine, accanto a ogni gesto di cura, individuale e collettivo di chi sente la responsabilità delle ferite dell’altro. La nostra società sa essere resiliente non tanto perché resiste ai continui shock, ma perché è capace di guardare avanti.

*presidente Istituto Serafico, coordinatrice commissione Ceu per i problemi sociali e il lavoro

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Francesca Di Maolo*

Si avvicina il 4 ottobre, festa di san Francesco, e risuonano forti le parole che il Santo si sentì dire pregando davanti al Crocifisso di San Damiano: “Francesco, va’, ripara la mia casa che, come vedi, è in rovina”. È un appello che oggi interroga ciascuno di noi. La casa che abitiamo ci sembra proprio in rovina. Crisi economica, ambientale e sociale sono in realtà - tra di loro collegate in una sola crisi che colpisce un mondo che nella storia non è mai stato più fragile e interconnesso.

Da dove partirebbe oggi san Francesco per ricostruire la casa in rovina, con quali azioni inizierebbe la ricostruzione? La prima azione sarebbe certamente la costruzione della fraternità , che oggi può svolgere un ruolo decisivo in politica come in economia. Fraternità per rifondare una politica che ha perso la dimensione della visione del bene comune, che implica un continuo andare verso l’altro. Quante cose può ancora insegnarci la vita di san Francesco che, fin dall’inizio, ha voluto i suoi frati in mezzo alla gente. La politica dovrebbe riscoprire questa via della fraternità, senza porsi l’obiettivo dei grandi risultati, ma ripartendo dalla preoccupazione per gli altri.

Viviamo nell’epoca dei paradossi. Mentre la ricchezza mediamente aumenta, le disuguaglianze aumentano più che in proporzione. Dove c’è disuguaglianza, certamente non può esserci sviluppo. Altro paradosso riguarda la scarsità dei beni comuni. Il nostro sistema è capace di produrre beni privati e pubblici, ma facciamo difetto dei beni comuni come l’ambiente, il territorio, l’acqua. Senza la fraternità sarà impossibile sciogliere questi paradossi. L’economia della fraternità, delineata dal carisma di Francesco di Assisi, custodisce l’anima della democrazia sostanziale e diventa lo strumento al servizio dell’uomo e di un sistema che tende ad assicurare lavoro, educazione e salute per tutti.

Pensando a san Francesco e al suo abbraccio con il lebbroso, che lo aprì pienamente all’amore, la seconda azione per la ricostruzione è certamente la cura. Siamo chiamati a riscoprire la bellezza e la generatività del gesto di cura. La cultura della cura si fonda sul riconoscimento della dignità di ogni persona e si sviluppa sulla via dell’accoglienza, della compassione e della riconciliazione.

Infine, Francesco ci indicherebbe la via della speranza. La speranza come virtù capace di proiettarci oltre la ristrettezza di una situazione. La speranza che richiede il coraggio di saper vedere le cose come dovrebbero essere. Segni di speranza li troviamo nei giovani di Economy of Francesco, che il 2 ottobre si ritrovano collegati da ogni parte del mondo per rispondere all’appello di Papa Bergoglio per ridare un’anima all’economia. Li troviamo nei cattolici italiani che saranno a Taranto dal 21 al 24 ottobre, in occasione della 49° Settimana sociale, per ripensare al “Pianeta che speriamo” secondo la logica dell’ecologia integrale. E infine, accanto a ogni gesto di cura, individuale e collettivo di chi sente la responsabilità delle ferite dell’altro. La nostra società sa essere resiliente non tanto perché resiste ai continui shock, ma perché è capace di guardare avanti.

*presidente Istituto Serafico, coordinatrice commissione Ceu per i problemi sociali e il lavoro

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In questo numero: profughi afghani in Umbria, Giornata del creato, economia https://www.lavoce.it/in-questo-numero-profughi-afghani-in-umbria-giornata-del-creato-economia/ Thu, 02 Sep 2021 18:01:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62040

l’editoriale:

Vogliamo ascoltare i bambini dell’Afghanistan

di Paolo Bustaffa

“Abbiamo bisogno di mantenere la fiamma della coscienza collettiva, testimoniando alle generazioni successive l’orrore di ciò che accade, che risveglia e conserva in questo modo la memoria delle vittime, affinché la coscienza umana diventi sempre più forte di fronte a ogni volontà di dominio e di distruzione”.

Aggiunge Papa Francesco, nella Fratelli tutti: “Non mi riferisco solo alla memoria degli orrori ma anche al ricordo di quanti, in mezzo a un contesto avvelenato e corrotto, sono stati capaci di recuperare la dignità e con piccoli e grandi gesti hanno scelto la solidarietà…”. …
Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

Che cosa non ha funzionato nel Rdc

di Pierluigi Grasselli Sul Reddito di cittadinanza (Rdc) il confronto pubblico si è fatto molto acceso, tendendo a polarizzarsi tra convinti sostenitori e fieri oppositori, che lo ritengono strumento puramente assistenziale e sperpero di finanze pubbliche. Sul dibattito piombano poi periodicamente notizie di frodi, con ulteriore discredito sul provvedimento. In realtà, è importante cercare di comprendere il funzionamento effettivo… (pag. 9)

Anche Perugia ha il suo Kafka

di Dario Rivarossa Trentasettenne, nato a Roma, Carlo Sperduti vive a Perugia dove fa il libraio in via Cartolari. Il suo ultimo romanzo, Deriva, sembra un po’ un Palomar scritto da Samuel Beckett anziché da Italo Calvino, e con forti richiami a Buzzati e Kafka. In tutti i libri di Sperduti, infatti, l’aspetto bizzarro e divertente nasconde sempre un che di inquietante. Anzi, stavolta l’aspetto tragico emerge spesso in primo piano... (pag. 12)

Nel giornale

Un futuro roseo solo se verde

Dal 1° settembre al 4 ottobre (festa di san Francesco), la Giornata del creato si estende al Tempo del creato. Un evento trasv ersale, ecumenico, che coinvolgerà l’Umbria così come il resto d’Italia e del mondo. Se i cristiani rappresentano un quarto della popolazione del pianeta, il loro impegno ecologico dovrebbe fare la differenza. La Chiesa umbra propone, tra il resto, un evento speciale a Gubbio. La Cei da parte sua punta i riflettori sulla “transizione ecologica”. Se non “transiteremo” di lì, non arriveremo da nessuna parte. AFGHANISTAN Arrivano in Umbria i primi profughi dal Paese ricaduto in mano ai talebani. Li accoglie la Caritas di Foligno. Rimpatria in Umbria anche un fisioterapista, Francesco Ricci, che faceva volontariato in Afghanistan con Emergency. Lo abbiamo intervistato LITURGIA: E DOMANI? “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, là sono io” diceva Gesù. Ma se solo due o tre vanno a messa in chiesa? Il problema della partecipazione liturgica, tanto più dopo i distanziamenti e la realtà “virtuale” dell’epoca Covid, è stato al centro dell’ultima Settimana liturgica nazionale. Una ferita da sanare, ma nel modo giusto GRAZIE, PROFESSORE! Ha saputo lasciare un’impronta profonda in moltissime persone, e nei più svariati settori, dal Diritto canonico al rinnovamento conciliare, fino addirittura allo sport. Una serie di commosse testimonianze, di chi lo ha conosciuto da vicino, ricordano mons. Vittorio Peri e dimostrano quanto sia viva la sua eredità spirituale TURISMO Ottimi numeri per il turismo in Umbria quest’estate, in qualche caso addirittura meglio che prima del Covid. Merito anche dell’aumento del turismo interno, fenomeno che però ha penalizzato le agenzie di viaggio. Ne parliamo con Federalberghi Umbria e Fiavet]]>

l’editoriale:

Vogliamo ascoltare i bambini dell’Afghanistan

di Paolo Bustaffa

“Abbiamo bisogno di mantenere la fiamma della coscienza collettiva, testimoniando alle generazioni successive l’orrore di ciò che accade, che risveglia e conserva in questo modo la memoria delle vittime, affinché la coscienza umana diventi sempre più forte di fronte a ogni volontà di dominio e di distruzione”.

Aggiunge Papa Francesco, nella Fratelli tutti: “Non mi riferisco solo alla memoria degli orrori ma anche al ricordo di quanti, in mezzo a un contesto avvelenato e corrotto, sono stati capaci di recuperare la dignità e con piccoli e grandi gesti hanno scelto la solidarietà…”. …
Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

Che cosa non ha funzionato nel Rdc

di Pierluigi Grasselli Sul Reddito di cittadinanza (Rdc) il confronto pubblico si è fatto molto acceso, tendendo a polarizzarsi tra convinti sostenitori e fieri oppositori, che lo ritengono strumento puramente assistenziale e sperpero di finanze pubbliche. Sul dibattito piombano poi periodicamente notizie di frodi, con ulteriore discredito sul provvedimento. In realtà, è importante cercare di comprendere il funzionamento effettivo… (pag. 9)

Anche Perugia ha il suo Kafka

di Dario Rivarossa Trentasettenne, nato a Roma, Carlo Sperduti vive a Perugia dove fa il libraio in via Cartolari. Il suo ultimo romanzo, Deriva, sembra un po’ un Palomar scritto da Samuel Beckett anziché da Italo Calvino, e con forti richiami a Buzzati e Kafka. In tutti i libri di Sperduti, infatti, l’aspetto bizzarro e divertente nasconde sempre un che di inquietante. Anzi, stavolta l’aspetto tragico emerge spesso in primo piano... (pag. 12)

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Un futuro roseo solo se verde

Dal 1° settembre al 4 ottobre (festa di san Francesco), la Giornata del creato si estende al Tempo del creato. Un evento trasv ersale, ecumenico, che coinvolgerà l’Umbria così come il resto d’Italia e del mondo. Se i cristiani rappresentano un quarto della popolazione del pianeta, il loro impegno ecologico dovrebbe fare la differenza. La Chiesa umbra propone, tra il resto, un evento speciale a Gubbio. La Cei da parte sua punta i riflettori sulla “transizione ecologica”. Se non “transiteremo” di lì, non arriveremo da nessuna parte. AFGHANISTAN Arrivano in Umbria i primi profughi dal Paese ricaduto in mano ai talebani. Li accoglie la Caritas di Foligno. Rimpatria in Umbria anche un fisioterapista, Francesco Ricci, che faceva volontariato in Afghanistan con Emergency. Lo abbiamo intervistato LITURGIA: E DOMANI? “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, là sono io” diceva Gesù. Ma se solo due o tre vanno a messa in chiesa? Il problema della partecipazione liturgica, tanto più dopo i distanziamenti e la realtà “virtuale” dell’epoca Covid, è stato al centro dell’ultima Settimana liturgica nazionale. Una ferita da sanare, ma nel modo giusto GRAZIE, PROFESSORE! Ha saputo lasciare un’impronta profonda in moltissime persone, e nei più svariati settori, dal Diritto canonico al rinnovamento conciliare, fino addirittura allo sport. Una serie di commosse testimonianze, di chi lo ha conosciuto da vicino, ricordano mons. Vittorio Peri e dimostrano quanto sia viva la sua eredità spirituale TURISMO Ottimi numeri per il turismo in Umbria quest’estate, in qualche caso addirittura meglio che prima del Covid. Merito anche dell’aumento del turismo interno, fenomeno che però ha penalizzato le agenzie di viaggio. Ne parliamo con Federalberghi Umbria e Fiavet]]>
La Rivelazione è evoluzione. Scienza e fede in dialogo https://www.lavoce.it/la-rivelazione-e-evoluzione-scienza-e-fede-in-dialogo/ Fri, 18 Jun 2021 10:54:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61071

Dei Verbum, n. 17: “La parola di Dio, che è potenza divina per la salvezza di chiunque crede, si presenta e manifesta la sua forza in modo eminente degli scritti del Nuovo Testamento. Quando infatti venne la pienezza del tempo, il Verbo si fece carne ed abitò tra noi, pieno di grazia e di verità.

Cristo stabilì il Regno di Dio sulla terra

Cristo stabilì il Regno di Dio sulla terra, manifestò con opere e parole il Padre suo e Se stesso e portò a compimento l’opera sua con la morte, la risurrezione e la gloriosa ascensione, e l’invio dello Spirito Santo. Sollevato in alto attira tutti a Sé, Lui che solo ha parole di vita eterna. Ma questo mistero non fu palesato alle altre generazioni, come adesso è stato svelato ai santi Apostoli suoi e ai Profeti nello Spirito Santo, affinché predicassero l’Evangelo, suscitassero la fede in Gesù Cristo e Signore, e congregassero la Chiesa. Di tutto ciò, gli scritti del Nuovo Testamento sono testimonianza perenne e divina”.

La Parola e la natura

Lo sguardo che rivolgiamo sul mondo, vede grandi miserie e sforzi immani per contrastare la deriva fatale: le emissioni nell’atmosfera, lo scempio dei mari, l’invasione della plastica... “Chi crede in Cristo ha tra le mani, anzi, nel cuore e sulle labbra una parola che, essendo di Dio, ha la stessa potenza manifestatasi al principio, quando il creatore “parlò e tutto fu fatto”; ha la medesima efficacia salvifica delle parole di grazia che uscivano dalla bocca del salvatore quando diceva “sii guarito”, e “i tuoi peccati sono perdonati” (Pietro Bovati, biblista). “Il Nuovo Testamento costituisce il vertice dei libri sacri e li illumina tutti. Questo, ovviamente, perché esso ci parla direttamente di Gesù Cristo, che è il centro e il vertice di tutta la rivelazione di Dio agli uomini: è lui, infatti, la parola di Dio dall’eternità per l’umanità. San Girolamo diceva: l’ignoranza delle Scritture, è ignoranza di Cristo” (card. Giuseppe Betori). Nei primi capitoli della Genesi, troviamo il “mito” della creazione, che ci fa intuire la sorgente dell’infinito fiume della storia. Negli ultimi capitoli dell’Apocalisse (“rivelazione”, ), è annunciata la foce misteriosa, la “nuova Gerusalemme”. Possiamo chiamare i due sguardi una profezia a parte ante, e una profezia a parte post. Questo cammino di millenni, gli scienziati lo chiamano “evoluzione”. “Il desiderio di Dio di dare la vita eterna a tutti coloro che cercano la salvezza, lo ha spinto a rivelarsi a Israele, così che esso lo facesse conoscere con maggiore ampiezza alle genti. Cristo ha compiuto e completato la rivelazione di Dio, così da attrarre a sé l’intera umanità, come aveva promesso: ‘Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me’. Anzi, mediante Cristo e il suo Spirito, il Padre continua a condurre la storia verso di sé” (Franco Manzi, biblista). Teilhard De Chardin, prete, teologo, filosofo, scienziato, descrive in maniera suggestiva, poetica e scientifica, questo progredire della vita verso il Padre: dalla materia agli animali, all’uomo (il pensiero riflesso), fino a Gesù Cristo (“centro e vertice”, dice il Concilio; “Punto Omega”, dice Teilhard).

La fede e la scienza, dialogo possibile

E se invece del sospetto e del rifiuto da parte del Sant’Uffizio dell’epoca, ci fosse stato ascolto e accoglienza (come poi, grazie a Dio, ha fatto il Concilio, e il card. Casaroli, e lo stesso papa Paolo VI, e papa Benedetto), il dialogo fede-scienza avrebbe avuto un’altra storia. Peccato! Ma possiamo sempre riparare...]]>

Dei Verbum, n. 17: “La parola di Dio, che è potenza divina per la salvezza di chiunque crede, si presenta e manifesta la sua forza in modo eminente degli scritti del Nuovo Testamento. Quando infatti venne la pienezza del tempo, il Verbo si fece carne ed abitò tra noi, pieno di grazia e di verità.

Cristo stabilì il Regno di Dio sulla terra

Cristo stabilì il Regno di Dio sulla terra, manifestò con opere e parole il Padre suo e Se stesso e portò a compimento l’opera sua con la morte, la risurrezione e la gloriosa ascensione, e l’invio dello Spirito Santo. Sollevato in alto attira tutti a Sé, Lui che solo ha parole di vita eterna. Ma questo mistero non fu palesato alle altre generazioni, come adesso è stato svelato ai santi Apostoli suoi e ai Profeti nello Spirito Santo, affinché predicassero l’Evangelo, suscitassero la fede in Gesù Cristo e Signore, e congregassero la Chiesa. Di tutto ciò, gli scritti del Nuovo Testamento sono testimonianza perenne e divina”.

La Parola e la natura

Lo sguardo che rivolgiamo sul mondo, vede grandi miserie e sforzi immani per contrastare la deriva fatale: le emissioni nell’atmosfera, lo scempio dei mari, l’invasione della plastica... “Chi crede in Cristo ha tra le mani, anzi, nel cuore e sulle labbra una parola che, essendo di Dio, ha la stessa potenza manifestatasi al principio, quando il creatore “parlò e tutto fu fatto”; ha la medesima efficacia salvifica delle parole di grazia che uscivano dalla bocca del salvatore quando diceva “sii guarito”, e “i tuoi peccati sono perdonati” (Pietro Bovati, biblista). “Il Nuovo Testamento costituisce il vertice dei libri sacri e li illumina tutti. Questo, ovviamente, perché esso ci parla direttamente di Gesù Cristo, che è il centro e il vertice di tutta la rivelazione di Dio agli uomini: è lui, infatti, la parola di Dio dall’eternità per l’umanità. San Girolamo diceva: l’ignoranza delle Scritture, è ignoranza di Cristo” (card. Giuseppe Betori). Nei primi capitoli della Genesi, troviamo il “mito” della creazione, che ci fa intuire la sorgente dell’infinito fiume della storia. Negli ultimi capitoli dell’Apocalisse (“rivelazione”, ), è annunciata la foce misteriosa, la “nuova Gerusalemme”. Possiamo chiamare i due sguardi una profezia a parte ante, e una profezia a parte post. Questo cammino di millenni, gli scienziati lo chiamano “evoluzione”. “Il desiderio di Dio di dare la vita eterna a tutti coloro che cercano la salvezza, lo ha spinto a rivelarsi a Israele, così che esso lo facesse conoscere con maggiore ampiezza alle genti. Cristo ha compiuto e completato la rivelazione di Dio, così da attrarre a sé l’intera umanità, come aveva promesso: ‘Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me’. Anzi, mediante Cristo e il suo Spirito, il Padre continua a condurre la storia verso di sé” (Franco Manzi, biblista). Teilhard De Chardin, prete, teologo, filosofo, scienziato, descrive in maniera suggestiva, poetica e scientifica, questo progredire della vita verso il Padre: dalla materia agli animali, all’uomo (il pensiero riflesso), fino a Gesù Cristo (“centro e vertice”, dice il Concilio; “Punto Omega”, dice Teilhard).

La fede e la scienza, dialogo possibile

E se invece del sospetto e del rifiuto da parte del Sant’Uffizio dell’epoca, ci fosse stato ascolto e accoglienza (come poi, grazie a Dio, ha fatto il Concilio, e il card. Casaroli, e lo stesso papa Paolo VI, e papa Benedetto), il dialogo fede-scienza avrebbe avuto un’altra storia. Peccato! Ma possiamo sempre riparare...]]>
In questo numero: la scuola si prepara per l’estate – matrimoni forzati – oratori https://www.lavoce.it/la-scuola-si-prepara-per-lestate-matrimoni-forzati-oratori/ Fri, 11 Jun 2021 14:51:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60968

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l’editoriale

La scuola è anche questione di edilizia

di Alberto Campoleoni L’anno scolastico va verso la conclusione. Una conclusione “strana”, come è stato “strano” un po’ tutto questo anno scolastico, sballottato tra didattica a distanza e assenza vera e propria di didattica (già, perché non vanno dimenticate quelle situazioni più volte denunciate dove le infrastrutture inadeguate – reti internet, strumentazione tecnologica carente, difficoltà sociali e familiari – hanno impedito quasi del tutto l’esperienza scolastica). Un anno che si chiude però all’insegna della speranza di …

Focus

Brusca: è giusto scarcerarlo?

di Pier Giorgio Lignani Giovanni Brusca è stato scarcerato per fine pena, e non si placano le polemiche dei tanti che vorrebbero farlo stare in galera fino alla morte. La prima osservazione è che tutti parlano come se qualcuno si fosse svegliato una mattina e avesse deciso di scarcerare l’autore della strage di Capaci …

Burkina inerme di fronte al jihad

di Tonio Dell’Olio Il Papa l’ha richiamato all’Angelus domenicale, chiedendo una preghiera e la denuncia dell’indifferenza della comunità internazionale. Il Presidente del Burkina Faso, non riuscendo a garantire la difesa...

Nel giornale

Il banco di prova

Termina un anno scolastico molto particolare, di cui è ancora difficile valutare che trascichi avrà, tra nuove forme di apprendimento e problemi di apprendimento. Secondo la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, il 2020-21 è stato un duro “banco di prova”, di cui fare tesoro per la didattica futura. Intanto, al via le attività scolastiche estive: una scelta facoltativa, con punti dibattuti, ma che offre delle belle opportunità, come sottolineano esponenti del corpo docente. Senza dimenticare la fondamentale l’educazione alla vita sociale, per cui la Regione ha stanziato fondi importanti. Le proposte di Grest che arrivano  dalle nostre parrocchie

TURISMO

È confermato, in molti “amano il mare dell’Umbria”! Il settore turistico, duramente colpito, si prepara adesso a ripartire con slancio. Su cosa puntare? Lo abbiamo chiesto all’assessora regionale Paola Agabiti

CULTURA

Anche la musica elettronica esalta Dante nel suo centenario. Autore, un professore umbro... di violino

ECOLOGIA

Per la transizione ecologica, torna utile l’insegnamento di san Paolo. Il Messaggio della Cei per la prossima Giornata del creato

ISLAM E MATRIMONI FORZATI

Finalmente - dopo tragici fatti di cronaca - dal mondo islamico una parola chiara contro la pratica dei matrimoni foarzati. Ne abbiamo parlato con Maymouna Abdel Qader, figlia dello “storico” imam di Perugia. La voce giovane del dialogo e dell’apertura culturale  ]]>

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l’editoriale

La scuola è anche questione di edilizia

di Alberto Campoleoni L’anno scolastico va verso la conclusione. Una conclusione “strana”, come è stato “strano” un po’ tutto questo anno scolastico, sballottato tra didattica a distanza e assenza vera e propria di didattica (già, perché non vanno dimenticate quelle situazioni più volte denunciate dove le infrastrutture inadeguate – reti internet, strumentazione tecnologica carente, difficoltà sociali e familiari – hanno impedito quasi del tutto l’esperienza scolastica). Un anno che si chiude però all’insegna della speranza di …

Focus

Brusca: è giusto scarcerarlo?

di Pier Giorgio Lignani Giovanni Brusca è stato scarcerato per fine pena, e non si placano le polemiche dei tanti che vorrebbero farlo stare in galera fino alla morte. La prima osservazione è che tutti parlano come se qualcuno si fosse svegliato una mattina e avesse deciso di scarcerare l’autore della strage di Capaci …

Burkina inerme di fronte al jihad

di Tonio Dell’Olio Il Papa l’ha richiamato all’Angelus domenicale, chiedendo una preghiera e la denuncia dell’indifferenza della comunità internazionale. Il Presidente del Burkina Faso, non riuscendo a garantire la difesa...

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Il banco di prova

Termina un anno scolastico molto particolare, di cui è ancora difficile valutare che trascichi avrà, tra nuove forme di apprendimento e problemi di apprendimento. Secondo la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, il 2020-21 è stato un duro “banco di prova”, di cui fare tesoro per la didattica futura. Intanto, al via le attività scolastiche estive: una scelta facoltativa, con punti dibattuti, ma che offre delle belle opportunità, come sottolineano esponenti del corpo docente. Senza dimenticare la fondamentale l’educazione alla vita sociale, per cui la Regione ha stanziato fondi importanti. Le proposte di Grest che arrivano  dalle nostre parrocchie

TURISMO

È confermato, in molti “amano il mare dell’Umbria”! Il settore turistico, duramente colpito, si prepara adesso a ripartire con slancio. Su cosa puntare? Lo abbiamo chiesto all’assessora regionale Paola Agabiti

CULTURA

Anche la musica elettronica esalta Dante nel suo centenario. Autore, un professore umbro... di violino

ECOLOGIA

Per la transizione ecologica, torna utile l’insegnamento di san Paolo. Il Messaggio della Cei per la prossima Giornata del creato

ISLAM E MATRIMONI FORZATI

Finalmente - dopo tragici fatti di cronaca - dal mondo islamico una parola chiara contro la pratica dei matrimoni foarzati. Ne abbiamo parlato con Maymouna Abdel Qader, figlia dello “storico” imam di Perugia. La voce giovane del dialogo e dell’apertura culturale  ]]>
La scuola è anche questione di edilizia https://www.lavoce.it/la-scuola-e-anche-questione-di-edilizia/ Fri, 11 Jun 2021 13:53:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60959

Alberto Campoleoni - L’anno scolastico va verso la conclusione. Una conclusione “strana”, come è stato “strano” un po’ tutto questo anno scolastico, sballottato tra didattica a distanza e assenza vera e propria di didattica (già, perché non vanno dimenticate quelle situazioni più volte denunciate dove le infrastrutture inadeguate – reti internet, strumentazione tecnologica carente, difficoltà sociali e familiari – hanno impedito quasi del tutto l’esperienza scolastica).

Bilancio di un anno particolare

Un anno che si chiude però all’insegna della speranza di ripartenza, vuoi con l’avvio delle vaccinazioni per i ragazzi e le ragazze più giovani, vuoi con i progetti del Piano estate che coinvolgeranno tanti istituti scolastici. Non mancano, come sempre, le criticità, a cominciare dal problema cronico dell’inserimento dei docenti, rimbalzati dai concorsi, e di fatto con le scuole nella perenne preoccupazione di un prossimo inizio d’anno regolare.

Il progetto “RiGenerazione Scuola”

Intanto in questi giorni è stata presentata una nuova importante iniziativa. Il ministro Patrizio Bianchi e la sottosegretaria Barbara Floridia, infatti, hanno presentato “RiGenerazione Scuola”, il Piano per la transizione ecologica e culturale delle scuole. In tempi di attenzione speciale all’ambiente e alla sostenibilità, la consapevolezza che si può e si deve partire dalla cultura e dall’educazione dei più giovani, si traduce anche in una serie di iniziative e attività che appunto fanno parte del nuovo Piano, pensato nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’Onu. Il ministro Bianchi non ha nascosto, con una certa enfasi, la soddisfazione per la nuova iniziativa (per la quale sono previsti più di un miliardo di investimenti e la realizzazione di 200 scuole nuove a efficienza energetica) e ha spiegato che si apre “un capitolo importante: la formazione e l’educazione alla sostenibilità. Lo facciamo con una parola meravigliosa, RiGenerazione. Lavoriamo a una nuova capacità di agire per l’ambiente, partendo dalla scuola, che è il battito della comunità”.

Per una transizione ecologica e culturale

Una nota del Ministero illustra che “la transizione ecologica e culturale della scuola sarà fondata su quattro pilastri: la rigenerazione: - dei saperi, ovvero che cosa si impara a scuola; l - delle infrastrutture, con la costruzione di edifici innovativi e la creazione di nuovi ambienti di apprendimento; - dei comportamenti, con l’acquisizione di buone abitudini nel rispetto dell’ambiente anche a scuola; - delle opportunità, ovvero indirizzi scolastici caratterizzati da percorsi formativi che guardano ai temi dell’ecologia e della sostenibilità”. Naturalmente la strada ipotizzata è quella giusta. Da ricordare però che insieme alla “rigenerazione” e alla creazione di edifici innovativi, resta di grande attualità la sistemazione degli istituti attuali. Il tema dell’edilizia scolastica e della messa in sicurezza degli istituti resta un’urgenza ancora in parte disattesa. Inoltre, sempre in tema di ambiente e sostenibilità, sarà importante valorizzare il tanto che già si fa in moltissime scuole, dalle elementari alle medie, grazie alla creatività, alla passione e all’inventiva di tanti protagonisti della scuola. Bene guardare avanti, allora. Ma sistemare il passato e valorizzare il presente è ugualmente importante.]]>

Alberto Campoleoni - L’anno scolastico va verso la conclusione. Una conclusione “strana”, come è stato “strano” un po’ tutto questo anno scolastico, sballottato tra didattica a distanza e assenza vera e propria di didattica (già, perché non vanno dimenticate quelle situazioni più volte denunciate dove le infrastrutture inadeguate – reti internet, strumentazione tecnologica carente, difficoltà sociali e familiari – hanno impedito quasi del tutto l’esperienza scolastica).

Bilancio di un anno particolare

Un anno che si chiude però all’insegna della speranza di ripartenza, vuoi con l’avvio delle vaccinazioni per i ragazzi e le ragazze più giovani, vuoi con i progetti del Piano estate che coinvolgeranno tanti istituti scolastici. Non mancano, come sempre, le criticità, a cominciare dal problema cronico dell’inserimento dei docenti, rimbalzati dai concorsi, e di fatto con le scuole nella perenne preoccupazione di un prossimo inizio d’anno regolare.

Il progetto “RiGenerazione Scuola”

Intanto in questi giorni è stata presentata una nuova importante iniziativa. Il ministro Patrizio Bianchi e la sottosegretaria Barbara Floridia, infatti, hanno presentato “RiGenerazione Scuola”, il Piano per la transizione ecologica e culturale delle scuole. In tempi di attenzione speciale all’ambiente e alla sostenibilità, la consapevolezza che si può e si deve partire dalla cultura e dall’educazione dei più giovani, si traduce anche in una serie di iniziative e attività che appunto fanno parte del nuovo Piano, pensato nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’Onu. Il ministro Bianchi non ha nascosto, con una certa enfasi, la soddisfazione per la nuova iniziativa (per la quale sono previsti più di un miliardo di investimenti e la realizzazione di 200 scuole nuove a efficienza energetica) e ha spiegato che si apre “un capitolo importante: la formazione e l’educazione alla sostenibilità. Lo facciamo con una parola meravigliosa, RiGenerazione. Lavoriamo a una nuova capacità di agire per l’ambiente, partendo dalla scuola, che è il battito della comunità”.

Per una transizione ecologica e culturale

Una nota del Ministero illustra che “la transizione ecologica e culturale della scuola sarà fondata su quattro pilastri: la rigenerazione: - dei saperi, ovvero che cosa si impara a scuola; l - delle infrastrutture, con la costruzione di edifici innovativi e la creazione di nuovi ambienti di apprendimento; - dei comportamenti, con l’acquisizione di buone abitudini nel rispetto dell’ambiente anche a scuola; - delle opportunità, ovvero indirizzi scolastici caratterizzati da percorsi formativi che guardano ai temi dell’ecologia e della sostenibilità”. Naturalmente la strada ipotizzata è quella giusta. Da ricordare però che insieme alla “rigenerazione” e alla creazione di edifici innovativi, resta di grande attualità la sistemazione degli istituti attuali. Il tema dell’edilizia scolastica e della messa in sicurezza degli istituti resta un’urgenza ancora in parte disattesa. Inoltre, sempre in tema di ambiente e sostenibilità, sarà importante valorizzare il tanto che già si fa in moltissime scuole, dalle elementari alle medie, grazie alla creatività, alla passione e all’inventiva di tanti protagonisti della scuola. Bene guardare avanti, allora. Ma sistemare il passato e valorizzare il presente è ugualmente importante.]]>
Il cardinale Bassetti spinge per la conversione ecologica: “La custodia del creato incide sulla nostra salute” https://www.lavoce.it/il-cardinale-bassetti-spinge-per-la-conversione-ecologica-la-custodia-del-creato-incide-sulla-nostra-salute/ https://www.lavoce.it/il-cardinale-bassetti-spinge-per-la-conversione-ecologica-la-custodia-del-creato-incide-sulla-nostra-salute/#comments Sat, 17 Apr 2021 15:59:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60203

L'inquinamento, che ha effetti sull'ambiente ma anche sulla salute dell'uomo, è frutto delle "nostre scelte" o anche dell'indifferenza che ci rende "complici dei briganti". Per questo la Chiesa italiana spinge ad una conversione ecologica che abbracci non solo la cura dell'ambiente ma anche la cura dell'uomo. Lo ha detto il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Gualtiero Bassetti, intervenendo con un videomessaggio al convegno 'Custodire le nostre terre' trasmesso da Acerra (Napoli). "La custodia, o la mancata custodia, della casa comune, in quanto siamo tutti parte dell'umanità, incide direttamente sulla nostra salute. Gli effetti ambientali prodotti dalle nostre scelte - ha sottolineato l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve - hanno una incidenza diretta sulla salute fisica, psichica e sociale di tutti". La Chiesa ritiene "suo dovere farsi carico del tema della salute di tutti e di ciascuno". "Per le responsabilità che abbiamo e che conosciamo, possiamo affermare che può risultare riduttivo, quando non addirittura discriminante, parlare di 'terra' e di 'terre dei fuochi': perché dobbiamo piuttosto affermare con forza che siamo responsabili della custodia di tutte le terre", ha sottolineato il card. Bassetti. "Custodire quindi si traduce in un prendersi cura diretto, impegnativo, personalmente coinvolgente, soprattutto indelegabile. Ognuno deve fare la sua parte fino in fondo". Occorre dunque tornare "all'essenziale evangelico, tenendo presente che un'ampia parte del territorio italiano è inquinato". Infine Bassetti ha citato l'enciclica di Papa Francesco 'Fratelli tutti' che "ci ricorda che esistono i complici dei briganti, i segreti alleati, coloro che passano e guardano altrove, o sono indifferenti, o soffocano la speranza".]]>

L'inquinamento, che ha effetti sull'ambiente ma anche sulla salute dell'uomo, è frutto delle "nostre scelte" o anche dell'indifferenza che ci rende "complici dei briganti". Per questo la Chiesa italiana spinge ad una conversione ecologica che abbracci non solo la cura dell'ambiente ma anche la cura dell'uomo. Lo ha detto il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Gualtiero Bassetti, intervenendo con un videomessaggio al convegno 'Custodire le nostre terre' trasmesso da Acerra (Napoli). "La custodia, o la mancata custodia, della casa comune, in quanto siamo tutti parte dell'umanità, incide direttamente sulla nostra salute. Gli effetti ambientali prodotti dalle nostre scelte - ha sottolineato l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve - hanno una incidenza diretta sulla salute fisica, psichica e sociale di tutti". La Chiesa ritiene "suo dovere farsi carico del tema della salute di tutti e di ciascuno". "Per le responsabilità che abbiamo e che conosciamo, possiamo affermare che può risultare riduttivo, quando non addirittura discriminante, parlare di 'terra' e di 'terre dei fuochi': perché dobbiamo piuttosto affermare con forza che siamo responsabili della custodia di tutte le terre", ha sottolineato il card. Bassetti. "Custodire quindi si traduce in un prendersi cura diretto, impegnativo, personalmente coinvolgente, soprattutto indelegabile. Ognuno deve fare la sua parte fino in fondo". Occorre dunque tornare "all'essenziale evangelico, tenendo presente che un'ampia parte del territorio italiano è inquinato". Infine Bassetti ha citato l'enciclica di Papa Francesco 'Fratelli tutti' che "ci ricorda che esistono i complici dei briganti, i segreti alleati, coloro che passano e guardano altrove, o sono indifferenti, o soffocano la speranza".]]>
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In questo numero: giovani in primo piano https://www.lavoce.it/in-questo-numero-giovani-in-primo-piano/ Thu, 15 Apr 2021 16:56:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60170

Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

l’editoriale

Adolescenti, quei ragazzi nel limbo del Neet

Li chiamano Neet, un acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training. Sono quei giovani che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. Una schiera nutrita e in forte crescita, così dicono i dati Istat 2020, soprattutto dopo la brusca frenata che il Covid19 ha inferto all’economia mondiale. Il tasso di disoccupazione giovanile, infatti, nell’ultimo trimestre 2020 ha sfiorato il 30%, posizionando l’Italia tra gli ultimi Paesi in classifica nell’area euro. …

Focus

Fedeli in calo

di Francesco Verzini La secolarizzazione e l’indifferentismo religioso non sono realtà nuove nella dimensione di fede occidentale, e a confermarlo ora sono i dati Istat 2019 sulla pratica religiosa in Italia. L’analisi sociologica mostra una nazione che attraversa un processo di secolarizzazione, e l’Umbria - terra che nel corso della storia ha donato i natali a diversi santi - si ritrova tra le Regioni connotate dal calo di fedeli. …

Inuit insegnano

di Tonio Dell’Olio Nel giorni scorsi gli Inuit che abitano il territorio della Groelandia sono stati chiamati alle urne per scegliere il Governo che guiderà le scelte politiche di quelle terre. Il partito Inuiti Ataqatigiit, che finora aveva avuto un ruolo...

Nel giornale

Gioventù bruciata? Per favore no!

La riapertura delle scuole di ogni grado, sebbene non sempre in presenza al 100%, arriva dopo lunghi mesi di isolamento per le nuove generazioni. Non è solo questione della difficoltà a tenere alto il livello dell’insegnamento con la Didattica a distanza. Ancora di più, la carenza di vita sociale e relazioni sta avendo effetti ormai devastanti a livello comportamentale - se non psichico - su tanti giovani. Lo dimostrano i dati messi a disposizione da osservatori sia nazionali sia regionali. Voci di psicologhe confermano la tendenza in atto, e rilanciano l’allarme, anche perché il disagio non svanirà nel nulla in un istante. Diventa indispensabile la collaborazione tra tutti, scuola e famiglia.

Vaccinazione anti-covid

Prosegue con decisione anche in Umbria la campagna di vaccinazione, con le nuove regole “contro i furbetti”. Restano comunque da risolvere una serie di fattori critici, dalla protesta dei ristoratori ad alcune ambivalenze nell’azione della Regione

Rsa e tariffe

Sotto enorme pressione anche economica, causa pandemia, le residenze per anziani chiedono di ridiscutere i tariffari

Disabilità

Apre a Trevi l’unico sportello Anffas in Umbria dedicato a fornire soluzioni integrate alle famiglie con figli affetti da forme di disabilità. Lo si può contattare da tutto il territorio regionale. Si mettono a disposizione un’assistente sociale, un educatore e uno psicologo
 
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Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

l’editoriale

Adolescenti, quei ragazzi nel limbo del Neet

Li chiamano Neet, un acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training. Sono quei giovani che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. Una schiera nutrita e in forte crescita, così dicono i dati Istat 2020, soprattutto dopo la brusca frenata che il Covid19 ha inferto all’economia mondiale. Il tasso di disoccupazione giovanile, infatti, nell’ultimo trimestre 2020 ha sfiorato il 30%, posizionando l’Italia tra gli ultimi Paesi in classifica nell’area euro. …

Focus

Fedeli in calo

di Francesco Verzini La secolarizzazione e l’indifferentismo religioso non sono realtà nuove nella dimensione di fede occidentale, e a confermarlo ora sono i dati Istat 2019 sulla pratica religiosa in Italia. L’analisi sociologica mostra una nazione che attraversa un processo di secolarizzazione, e l’Umbria - terra che nel corso della storia ha donato i natali a diversi santi - si ritrova tra le Regioni connotate dal calo di fedeli. …

Inuit insegnano

di Tonio Dell’Olio Nel giorni scorsi gli Inuit che abitano il territorio della Groelandia sono stati chiamati alle urne per scegliere il Governo che guiderà le scelte politiche di quelle terre. Il partito Inuiti Ataqatigiit, che finora aveva avuto un ruolo...

Nel giornale

Gioventù bruciata? Per favore no!

La riapertura delle scuole di ogni grado, sebbene non sempre in presenza al 100%, arriva dopo lunghi mesi di isolamento per le nuove generazioni. Non è solo questione della difficoltà a tenere alto il livello dell’insegnamento con la Didattica a distanza. Ancora di più, la carenza di vita sociale e relazioni sta avendo effetti ormai devastanti a livello comportamentale - se non psichico - su tanti giovani. Lo dimostrano i dati messi a disposizione da osservatori sia nazionali sia regionali. Voci di psicologhe confermano la tendenza in atto, e rilanciano l’allarme, anche perché il disagio non svanirà nel nulla in un istante. Diventa indispensabile la collaborazione tra tutti, scuola e famiglia.

Vaccinazione anti-covid

Prosegue con decisione anche in Umbria la campagna di vaccinazione, con le nuove regole “contro i furbetti”. Restano comunque da risolvere una serie di fattori critici, dalla protesta dei ristoratori ad alcune ambivalenze nell’azione della Regione

Rsa e tariffe

Sotto enorme pressione anche economica, causa pandemia, le residenze per anziani chiedono di ridiscutere i tariffari

Disabilità

Apre a Trevi l’unico sportello Anffas in Umbria dedicato a fornire soluzioni integrate alle famiglie con figli affetti da forme di disabilità. Lo si può contattare da tutto il territorio regionale. Si mettono a disposizione un’assistente sociale, un educatore e uno psicologo
 
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“Laudato si’” dà voce alle tragedie ignote https://www.lavoce.it/laudato-si-da-voce-alle-tragedie-ignote/ Thu, 21 May 2020 17:25:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57203 colline e sole, logo rubrica oltre i confini

Jorge Enrique Oramas, 70 anni, era un sociologo agricoltore che, in un angolo incantevole della Colombia, insegnava a coltivare la speranza. Custodiva i semi, ovvero il futuro della terra. Li preservava come si fa con un tesoro e con le cose che più contano, perché si trattava del grano e del mais tipici del Parco de Los Farallones nell’area di Cali. Poi li distribuiva ai contadini per dare vita nuova alla terra e ai suoi abitanti. Nei giorni scorsi lo hanno assassinato. Con ogni probabilità le ragioni e gli autori dell’omicidio vanno ricercati nelle attività minerarie illegali alle quali Oramas si opponeva da tempo perché depredavano la terra ed esercitavano violenza e prepotenza sui campesinos. Dall’altra parte del mondo, in Liberia, a Masakpa, nella contea di Grand Cape Mount al confine con Sierra Leone, una miniera di diamanti è crollata e circa 50 persone sono rimaste sepolte. Non affannatevi a cercare notizia della miniera di Masakpa e di Jorge Enrique Oramas su giornali, siti web e notiziari. Non le troverete. Nella Settimana della Laudato si’, costituiscono la prova di quanto sia attuale e drammatica la sfida lanciata da Papa Francesco, e che gli abitanti del pianeta non hanno ancora raccolto. Tonio Dell’Olio]]>
colline e sole, logo rubrica oltre i confini

Jorge Enrique Oramas, 70 anni, era un sociologo agricoltore che, in un angolo incantevole della Colombia, insegnava a coltivare la speranza. Custodiva i semi, ovvero il futuro della terra. Li preservava come si fa con un tesoro e con le cose che più contano, perché si trattava del grano e del mais tipici del Parco de Los Farallones nell’area di Cali. Poi li distribuiva ai contadini per dare vita nuova alla terra e ai suoi abitanti. Nei giorni scorsi lo hanno assassinato. Con ogni probabilità le ragioni e gli autori dell’omicidio vanno ricercati nelle attività minerarie illegali alle quali Oramas si opponeva da tempo perché depredavano la terra ed esercitavano violenza e prepotenza sui campesinos. Dall’altra parte del mondo, in Liberia, a Masakpa, nella contea di Grand Cape Mount al confine con Sierra Leone, una miniera di diamanti è crollata e circa 50 persone sono rimaste sepolte. Non affannatevi a cercare notizia della miniera di Masakpa e di Jorge Enrique Oramas su giornali, siti web e notiziari. Non le troverete. Nella Settimana della Laudato si’, costituiscono la prova di quanto sia attuale e drammatica la sfida lanciata da Papa Francesco, e che gli abitanti del pianeta non hanno ancora raccolto. Tonio Dell’Olio]]>
Pasqua alla luce del pensiero di Francesco https://www.lavoce.it/pasqua-pensiero-di-francesco/ Sun, 12 Apr 2020 14:43:43 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56873 lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

Come interpretare questa ‘anomala’ Pasqua del 2020.

“Se vogliamo che il mondo non ci uccida, non dobbiamo più uccidere il mondo con tanto disprezzo” ammonisce lo scrittore Kamel Daoud riflettendo sulla pandemia. Un altro scrittore, Mauro Covacich, sostiene che “il coronavirus esiste perché la vita è ingiusta”. Papa Francesco ha indicato un criterio preciso su cui approfondire l’analisi di quello che sta capitando all’umanità. “Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sani in un mondo malato”. Anche su cosa abbia fatto “ammalare” il pianeta, lo stesso Pontefice ha proposto analisi nette, senza reticenze o ipocrisie. Parlando del modello economico capitalistico come di un sistema “vorace, orientato al profitto, con un orizzonte limitato e con un disastroso impatto sul mondo naturale e sulla vita della gente”. Ricorda, Francesco, l’approccio degli indios delle Americhe alla questione ambientale, quando sottolinea che “per loro la terra non è un bene economico, ma un dono di Dio e degli antenati che in essa riposano, uno spazio sacro con il quale interagire per alimentare identità e valori”. La critica del Papa riguarda quella che lui stesso definisce “economia dell’esclusione”. In questi giorni di emergenza sanitaria, molti “esclusi” bussano alla porta per chiedere aiuto. A loro Francesco si è rivolto nell’omelia della messa a Santa Marta del 6 aprile, spiegando che “saremo giudicati per il nostro rapporto con i poveri: questo è il centro del Vangelo”. Tenerlo a mente può essere un buon criterio con cui interpretare questa ‘anomala’ Pasqua del 2020. Daris Giancarlini]]>
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Come interpretare questa ‘anomala’ Pasqua del 2020.

“Se vogliamo che il mondo non ci uccida, non dobbiamo più uccidere il mondo con tanto disprezzo” ammonisce lo scrittore Kamel Daoud riflettendo sulla pandemia. Un altro scrittore, Mauro Covacich, sostiene che “il coronavirus esiste perché la vita è ingiusta”. Papa Francesco ha indicato un criterio preciso su cui approfondire l’analisi di quello che sta capitando all’umanità. “Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sani in un mondo malato”. Anche su cosa abbia fatto “ammalare” il pianeta, lo stesso Pontefice ha proposto analisi nette, senza reticenze o ipocrisie. Parlando del modello economico capitalistico come di un sistema “vorace, orientato al profitto, con un orizzonte limitato e con un disastroso impatto sul mondo naturale e sulla vita della gente”. Ricorda, Francesco, l’approccio degli indios delle Americhe alla questione ambientale, quando sottolinea che “per loro la terra non è un bene economico, ma un dono di Dio e degli antenati che in essa riposano, uno spazio sacro con il quale interagire per alimentare identità e valori”. La critica del Papa riguarda quella che lui stesso definisce “economia dell’esclusione”. In questi giorni di emergenza sanitaria, molti “esclusi” bussano alla porta per chiedere aiuto. A loro Francesco si è rivolto nell’omelia della messa a Santa Marta del 6 aprile, spiegando che “saremo giudicati per il nostro rapporto con i poveri: questo è il centro del Vangelo”. Tenerlo a mente può essere un buon criterio con cui interpretare questa ‘anomala’ Pasqua del 2020. Daris Giancarlini]]>
Primavera con la neve: non è la prima https://www.lavoce.it/primavera-con-la-neve-non-e-la-prima/ Thu, 02 Apr 2020 09:00:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56741 Neve a primavera. Fiore sotto la neve

Le grandi nevicate degli ultimi decenni in Umbria

La recente ondata di freddo che ha imbiancato l’Umbria, anche in zone solitamente non molto nevose, era stata in qualche modo prevista dai fisici. I quali avevano avvertito che, in occasione di inverni miti come quello appena trascorso (durante i quali non si verificano incursioni di aria artica a causa della grande potenza e velocità del vortice polare), è facile attendersi che l’aria fredda, che è stazionata all’interno delle zone artiche, possa scendere di latitudine anche a primavera inoltrata.

Le nevicate di quest'anno

È esattamente quello che è successo per due volte fra la fine di marzo e l’inizio di aprile di quest’anno: fra il 24 e 26 marzo non è stata imbiancata solamente la fascia appenninica – che è quella più sensibile ad eventi di tal genere – ma anche l’Alta Valle tiberina, Perugia, il Trasimeno, la Valle umbra, la zona di Foligno e la Valnerina. Quantità intorno ai 15-20 centimetri, specie in Appennino, ha reso invernale quest’inizio di primavera, come primaverile era stato, praticamente, tutto l’inverno precedente. Ma non è la prima volta che questo accade. Già il proverbio “neve marzolina, dura da sera a mattina” ci suggerisce che nevicate di marzo non sono poi così rare. E neppure aprile ne è immune. Anche in tempi recenti, l’Umbria ne ha subite diverse. Quella più consistente, entrata a tutti gli effetti negli annali, è quella che colpì specie l’Umbria orientale fra il 6 e il 9 aprile 2003.

L'estate più calda ... dopo la neve a primavera

L’anno che ospitò l’estate più calda della storia fu però teatro dell’incursione fredda più tardiva di sempre. Fu un episodio invernale a tutti gli effetti, con neve sulle coste fra Venezia e Santa Maria di Leuca. L’Umbria ne rimase ai margini ma, nella notte fra il 7 e l’8 aprile, caddero oltre 20 cm di neve lungo la zona appenninica, con successive schiarite che portarono la temperatura a livelli da paura per la stagione: -7,6 °C a Gualdo Tadino, -9 °C a Colfiorito, -12 °C a Castelluccio di Norcia, ma anche -5 °C a Perugia Sant’Egidio e in tutta la Valle umbra e -8 °C a Città di Castello. Fu un’autentica strage per le piante da frutto e per l’olivicoltura, che ebbe un annus horribilis non solo in Umbria ma anche in Puglia.

10 marzo 2010

La situazione si ripeté qualche tempo dopo, stavolta nella prima decade di marzo, fra il 9 e il 10 marzo 2010. Uun’ondata di gelo tardivo colpì soprattutto l’Emilia-Romagna (Bologna fu letteralmente sepolta di neve), la Toscana (un metro di neve a Siena), le Marche e l’Umbria appenninica. Fu qui che si ebbero le conseguenze peggiori: la mattina del 10 marzo, cominciò a nevicare fra Città di Castello e Norcia, con una nevicata che assunse presto i connotati di bufera specie fra Gualdo Tadino e Fossato di Vico. Qui, in poco più di tre ore, nel tardo pomeriggio del 10, caddero oltre 60 cm di neve, che bloccarono completamente la statale Flaminia. Gli automobilisti, colti impreparati, rimasero bloccati: decine di autovetture si impantanarono nella neve e furono costretti ad intervenire gli automezzi della Protezione civile, che ospitarono ben 120 persone per la notte dentro il Palasport di Fossato di Vico. Un’odissea. Probabilmente, la bufera più intensa della storia appenninica. Anche le gelate tardive sono state spesso molto penalizzanti per l’Umbria, come quella che, per tre giorni di seguito, portò le temperature nei fondovalle umbri fra -3 e -5 °C, fra il 20 e il 22 aprile 2017: un’autentica catastrofe ambientale, non solo per l’agricoltura, ma anche per i boschi appena tornati a vegetare, che si seccarono e rimisero le foglie solo a luglio inoltrato. La primavera, dunque – che meteorologicamente parlando comincia il 1° marzo – è una stagione infida, che spesso ci ha riservato brutti scherzi. Mai fidarsi! Pierluigi Gioia]]>
Neve a primavera. Fiore sotto la neve

Le grandi nevicate degli ultimi decenni in Umbria

La recente ondata di freddo che ha imbiancato l’Umbria, anche in zone solitamente non molto nevose, era stata in qualche modo prevista dai fisici. I quali avevano avvertito che, in occasione di inverni miti come quello appena trascorso (durante i quali non si verificano incursioni di aria artica a causa della grande potenza e velocità del vortice polare), è facile attendersi che l’aria fredda, che è stazionata all’interno delle zone artiche, possa scendere di latitudine anche a primavera inoltrata.

Le nevicate di quest'anno

È esattamente quello che è successo per due volte fra la fine di marzo e l’inizio di aprile di quest’anno: fra il 24 e 26 marzo non è stata imbiancata solamente la fascia appenninica – che è quella più sensibile ad eventi di tal genere – ma anche l’Alta Valle tiberina, Perugia, il Trasimeno, la Valle umbra, la zona di Foligno e la Valnerina. Quantità intorno ai 15-20 centimetri, specie in Appennino, ha reso invernale quest’inizio di primavera, come primaverile era stato, praticamente, tutto l’inverno precedente. Ma non è la prima volta che questo accade. Già il proverbio “neve marzolina, dura da sera a mattina” ci suggerisce che nevicate di marzo non sono poi così rare. E neppure aprile ne è immune. Anche in tempi recenti, l’Umbria ne ha subite diverse. Quella più consistente, entrata a tutti gli effetti negli annali, è quella che colpì specie l’Umbria orientale fra il 6 e il 9 aprile 2003.

L'estate più calda ... dopo la neve a primavera

L’anno che ospitò l’estate più calda della storia fu però teatro dell’incursione fredda più tardiva di sempre. Fu un episodio invernale a tutti gli effetti, con neve sulle coste fra Venezia e Santa Maria di Leuca. L’Umbria ne rimase ai margini ma, nella notte fra il 7 e l’8 aprile, caddero oltre 20 cm di neve lungo la zona appenninica, con successive schiarite che portarono la temperatura a livelli da paura per la stagione: -7,6 °C a Gualdo Tadino, -9 °C a Colfiorito, -12 °C a Castelluccio di Norcia, ma anche -5 °C a Perugia Sant’Egidio e in tutta la Valle umbra e -8 °C a Città di Castello. Fu un’autentica strage per le piante da frutto e per l’olivicoltura, che ebbe un annus horribilis non solo in Umbria ma anche in Puglia.

10 marzo 2010

La situazione si ripeté qualche tempo dopo, stavolta nella prima decade di marzo, fra il 9 e il 10 marzo 2010. Uun’ondata di gelo tardivo colpì soprattutto l’Emilia-Romagna (Bologna fu letteralmente sepolta di neve), la Toscana (un metro di neve a Siena), le Marche e l’Umbria appenninica. Fu qui che si ebbero le conseguenze peggiori: la mattina del 10 marzo, cominciò a nevicare fra Città di Castello e Norcia, con una nevicata che assunse presto i connotati di bufera specie fra Gualdo Tadino e Fossato di Vico. Qui, in poco più di tre ore, nel tardo pomeriggio del 10, caddero oltre 60 cm di neve, che bloccarono completamente la statale Flaminia. Gli automobilisti, colti impreparati, rimasero bloccati: decine di autovetture si impantanarono nella neve e furono costretti ad intervenire gli automezzi della Protezione civile, che ospitarono ben 120 persone per la notte dentro il Palasport di Fossato di Vico. Un’odissea. Probabilmente, la bufera più intensa della storia appenninica. Anche le gelate tardive sono state spesso molto penalizzanti per l’Umbria, come quella che, per tre giorni di seguito, portò le temperature nei fondovalle umbri fra -3 e -5 °C, fra il 20 e il 22 aprile 2017: un’autentica catastrofe ambientale, non solo per l’agricoltura, ma anche per i boschi appena tornati a vegetare, che si seccarono e rimisero le foglie solo a luglio inoltrato. La primavera, dunque – che meteorologicamente parlando comincia il 1° marzo – è una stagione infida, che spesso ci ha riservato brutti scherzi. Mai fidarsi! Pierluigi Gioia]]>