Amazzonia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/amazzonia/ Settimanale di informazione regionale Fri, 26 Jul 2024 11:12:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Amazzonia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/amazzonia/ 32 32 Amazzonia. Difendono la terra – e muoiono anche per noi https://www.lavoce.it/amazzonia-difendono-la-terra-e-muoiono-anche-per-noi/ https://www.lavoce.it/amazzonia-difendono-la-terra-e-muoiono-anche-per-noi/#respond Fri, 26 Jul 2024 11:12:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77212

Le popolazioni indigene sono sempre in prima fila nella difesa del territorio. Hanno stabilito una profonda relazione vitale con la Terra Madre di cui si sentono parte e non esitano a testimoniare anche a prezzo della propria vita questa fedeltà. Ultimo, solo in ordine di tempo, Mariano Isacama-Feliciano, 35 anni, leader del popolo amazzonico peruviano Kakataibo, è stato trovato morto sulle rive del fiume Yurac, vicino alla città di Aguaytia, nel Perú orientale. Ne parliamo in queste pagine per strappare all’anonimato e al silenzio il vero e proprio martirio di un uomo che ha inteso salvare il proprio territorio dalla deforestazione operato dalle organizzazioni criminali transnazionali. Anche il territorio abitato dai kakataibo era stato individuato per la piantagione estesa di foglie di coca, per svolgere attività di estrazione illegale di minerali e produzione di legname. A ritrovare il corpo torturato di Mariano Isacama-Feliciano è stata la guardia indigena che lamenta il mancato contributo delle istituzioni alla protezione delle popolazioni e alla salvaguardia del territorio. Da parte nostra ci inchiniamo davanti a questa testimonianza alta e ferma dei popoli indigeni e dei suoi leader che – non dimentichiamolo – difendono la terra anche per noi.]]>

Le popolazioni indigene sono sempre in prima fila nella difesa del territorio. Hanno stabilito una profonda relazione vitale con la Terra Madre di cui si sentono parte e non esitano a testimoniare anche a prezzo della propria vita questa fedeltà. Ultimo, solo in ordine di tempo, Mariano Isacama-Feliciano, 35 anni, leader del popolo amazzonico peruviano Kakataibo, è stato trovato morto sulle rive del fiume Yurac, vicino alla città di Aguaytia, nel Perú orientale. Ne parliamo in queste pagine per strappare all’anonimato e al silenzio il vero e proprio martirio di un uomo che ha inteso salvare il proprio territorio dalla deforestazione operato dalle organizzazioni criminali transnazionali. Anche il territorio abitato dai kakataibo era stato individuato per la piantagione estesa di foglie di coca, per svolgere attività di estrazione illegale di minerali e produzione di legname. A ritrovare il corpo torturato di Mariano Isacama-Feliciano è stata la guardia indigena che lamenta il mancato contributo delle istituzioni alla protezione delle popolazioni e alla salvaguardia del territorio. Da parte nostra ci inchiniamo davanti a questa testimonianza alta e ferma dei popoli indigeni e dei suoi leader che – non dimentichiamolo – difendono la terra anche per noi.]]>
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Dall’Amazzonia delegazione dal Papa sui temi della terra https://www.lavoce.it/amazzonia-delegazione-papa-temi-terra/ https://www.lavoce.it/amazzonia-delegazione-papa-temi-terra/#respond Thu, 05 Oct 2023 09:56:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73528

Marleni Yucumá Vázquez è una rappresentante dei contadini colombiani, e il suo lavoro consiste soprattutto nella conservazione dei semi, che è un’attività vitale per la sopravvivenza della biodiversità e dell’autonomia verso le multinazionali dell’agrobusiness. Marleni faceva parte della delegazione del Repam (Rete ecclesiale panamazzonica) della Colombia che nei giorni scorsi ha incontrato il Papa. Quando, per il tramite del Movimento Laudato si’, sono giunti ad Assisi, avevo la sensazione che anticipassero nella propria carne l’esortazione apostolica Laudate Deum.

Con Papa Francesco hanno parlato della necessità di una governance condivisa tra comunità indigene e istituzioni nelle terre amazzoniche; della necessità di frenare l’estrattivismo minerario energetico, della regolamentazione dei fondi di cooperazione in Amazzonia, del rafforzamento delle culture e della valutazione del contributo della conoscenza ancestrale e contadina per la cura dell’Amazzonia.

Papa Francesco “è molto consapevole che il compito è difficile e che è una lotta di residenza abbastanza forte”, ha commentato Juan Felipe Martinez, segretario esecutivo dell’organizzazione. Inoltre il successore di Pietro li ha incoraggiati a continuare a lavorare, e ha detto loro che “il patrimonio dei saperi risiede nella base”, cioè nelle comunità che abitano i territori.

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Marleni Yucumá Vázquez è una rappresentante dei contadini colombiani, e il suo lavoro consiste soprattutto nella conservazione dei semi, che è un’attività vitale per la sopravvivenza della biodiversità e dell’autonomia verso le multinazionali dell’agrobusiness. Marleni faceva parte della delegazione del Repam (Rete ecclesiale panamazzonica) della Colombia che nei giorni scorsi ha incontrato il Papa. Quando, per il tramite del Movimento Laudato si’, sono giunti ad Assisi, avevo la sensazione che anticipassero nella propria carne l’esortazione apostolica Laudate Deum.

Con Papa Francesco hanno parlato della necessità di una governance condivisa tra comunità indigene e istituzioni nelle terre amazzoniche; della necessità di frenare l’estrattivismo minerario energetico, della regolamentazione dei fondi di cooperazione in Amazzonia, del rafforzamento delle culture e della valutazione del contributo della conoscenza ancestrale e contadina per la cura dell’Amazzonia.

Papa Francesco “è molto consapevole che il compito è difficile e che è una lotta di residenza abbastanza forte”, ha commentato Juan Felipe Martinez, segretario esecutivo dell’organizzazione. Inoltre il successore di Pietro li ha incoraggiati a continuare a lavorare, e ha detto loro che “il patrimonio dei saperi risiede nella base”, cioè nelle comunità che abitano i territori.

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