Alberto Burri Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/alberto-burri/ Settimanale di informazione regionale Fri, 27 Jul 2018 15:37:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Alberto Burri Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/alberto-burri/ 32 32 51° Corciano festival https://www.lavoce.it/51-corciano-festival/ Wed, 05 Aug 2015 10:03:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=41871 CorcianoFestival
Corciano Festival: la sfida dei Fanti

Pur in tempi di risorse finanziarie ridotte il Comune di Corciano non rinuncia a proporre il suo festival estivo, quest’anno dedicato alla memoria dei passati 50 anni.

Il Corciano festival quest’anno è infatti giunto alla 51esima edizione e forte di un passato glorioso, non si scoraggia e propone sì un programma ridotto, ma interessante dando spazio, come è ormai consuetudine consolidata, all’arte contemporanea, alla musica, cinema, arti visive, teatro e poesia.

Il tutto condito da serate gastronomiche, di folklore e rievocazioni storiche. Il programma è stato diviso in due tranche: dall’8 al 16 e dal 21 al 23 agosto.

Nell’anno dell’Expo non si poteva non dedicare attenzione al cibo, così dal 21 al 23 agosto spazio a “Nutre lo spirito solo ciò che lo rallegra” – Performances artistiche, letterarie e gastronomiche, a cura di Antonella Parlani in collaborazione con Slow Food Condotta Trasimeno.

Per commemorare i 50 anni di prolifica attività del festival il Comune ha chiesto alla Pro Loco di Corciano uno sforzo di creatività che si è concretizzato in un lavoro di ricerca e progettazione nei propri archivi e che ha portato alla realizzazione di tre mostre ed ha permesso la pubblicazione di un corposo volume che racconta la storia della manifestazione e dell’antico borgo.

Per il futuro – ha detto in sede di presentazione il sindaco di Corciano Cristian Betti – si dovrà ripensare a nuovi contenuti, in particolare per quanto riguarda le arti figurative e la musica. L’idea è di puntare maggiormente sul design, per attirare anche sponsor privati.

“Maestri del Novecento. Cinquanta anni di presenze a Corciano” è il tema delle tre mostre per i 50 anni del festival, a cura di Alessandra Migliorati, con la collaborazione di Alessandra Tiroli. Venti gli artisti selezionati, per ripercorrere il mezzo secolo nei suoi momenti più significativi: tra questi Alberto Burri, Leoncillo Leonardi, Gerardo Dottori, Brajo Fuso, Edgardo Abbozzo, Antonio Ranocchia, Alessandro Bruschetti, Maceo Angeli.

A cura di Andrea Baffoni e Francesca Duranti si terrà la mostra “Sapore d’incanto. Espressioni contemporanee di arte e design sui tempi del cibo”: la sezione contemporanea dedicata ai giovani artisti s’ispira al tema dell’alimentazione, affrontato attraverso i soggetti della fantasia e dell’immaginazione.

Per la sezione musica arrivano a Corciano (12 agosto) i “Pia – no – jaC”, un famoso duo giapponese, Hayato e Hiro, al piano e al Cajon, che proporranno musica classica e jazz, fino alla dance music.

Domenica 9 agosto appuntamento con il teatro con lo spettacolo “Coppia aperta, quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame. Come ogni anno spazio anche alle rievocazioni storiche tra Medioevo e Rinascimento: il 13 agosto serenate dei Menestrelli, il 14 agosto processione del lume, il 15 agosto Corteo storico del Gonfalone.

Si chiude il 23 agosto con… “L magna” e “l beve”… a modo nostro, divagazioni enogastronomiche in dialetto perugino con il Trio perugino del Donca, ideazione e coordinamento di Sandro Allegrini.

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Umbria jazz entra nel vivo https://www.lavoce.it/umbria-jazz-entra-nel-vivo/ Tue, 07 Jul 2015 14:17:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=37772 Tony Bennet e Lady Gaga
Tony Bennet e Lady Gaga, il duo più atteso del festival

La musica è arrivata. Da venerdì 10 luglio Umbria jazz entra nel vivo con tutto il carico di eventi, passione e musica live proposta da artisti italiani e internazionali.

Giovedì 9 in piazza IV Novembre a Perugia la Faculty Band di Larry Monroe e Donna McElroy, Alissia Benveniste & The Funketeers hanno celebrato con un concerto anteprima il trentennale delle Clinics nate dalla collaborazione fra Uj e la Berklee College of Music di Boston; per l’occasione il Berklee College ha consegnato le lauree honoris causa a due dei maestri in cartellone Charles Lloyd e Paolo Fresu.

Le Clinics, che si svolgono dal 7 al 19 luglio, sono una parte integrante di Umbria Jazz perché danno l’opportunità a centinaia di ragazzi che ottengono i migliori risultati di usufruire di borse di studio e facilitazioni per continuare gli studi nella sede madre di Boston.

Uj quest’anno ha voluto ricordare anche un altro anniversario, il centenario dalla nascita dell’artista Alberto Burri (morto venti anni fa) che per l’occasione ha “firmato” i tre manifesti del Festival – quando solitamente per la kermesse musicale ogni anno ne è stato realizzato soltanto uno – tratti dal ciclo di serigrafie Sestante realizzato nel 1986.

Altro dovuto ricordo è quello nei confronti di Sergio Piazzoli, scomparso nel 2014, per anni direttore tecnico di Uj: venerdì 10 luglio al Santa Giuliana Paolo Conte , uno dei più originali cantautori italiani, che ben lo conosceva, e la sua orchestra gli tributano un concerto (ore 21) dando il via ufficiale alla manifestazione.

Anche quest’anno gli appuntamenti sono tantissimi, in tutto 250, che fino al 19 luglio animeranno piazze e strade di Perugia. Tra questi i concerti al Santa Giuliana come quello di sabato 11 (ore 21) con i Subsonica con Mauro Ottolini e il suo trombone, la tromba di Flavio Boltro, il sax di Emanuele Cisi.

Domenica 12, sempre alle 21, aprono i Brass Bang sotto la guida di Fresu, segue “Sheik yer Zappa” l’omaggio di Stefano Bollani a Frank Zappa insieme al vibrafono di Jason Adasiewicz, la batteria di Jim Black, il contrabbasso di Larry Grenadier e il trombone di Josh Roseman.

Il 14 nella stessa sede la coppia d’assi del piano jazz Chick Corea ed Herbie Hancock. Il 15 l’attesissimo appuntamento (unico in Italia) con Lady Gaga e Tony Bennet (ore 21.30) che presenteranno il loro acclamatissimo album di standard jazz Cheek to cheek, vincitore del Grammy 2015 come Best traditional pop vocal album. Il 17 luglio “Two friends, a century of music”, Caetano Veloso & Gilberto Gil”.

Per i concerti al Morlacchi, nello stesso giorno, alle ore 17 “Beautiful life”, Dianne Reeves, winner of the 2015 Grammy for best jazz vocal album.

Ai Giardini Carducci appuntamento come sempre con i concerti non stop gratuiti a partire dalle 13 fino a notte inoltrata, con gruppi che proporranno jazz e varie contaminazioni. Tutti i giorni nel centro storico Street parade Funk Off, la sera concerti in piazza IV Novembre.

Il 19 luglio, concerto di chiusura (gratuito) al Santa Giuliana con Taylor McFerrin, Orlando Julius & the Heliocentris. Il programma completo su www.umbriajazz.com.

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Castello. Iniziative per il centenario di Burri (1915 – 2015) https://www.lavoce.it/castello-iniziative-per-il-centenario-di-burri-1915-2015/ Fri, 24 Oct 2014 11:35:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28645 Un momento della conferenza stampa di presentazione delle iniziative su Burri
Un momento della conferenza stampa di presentazione delle iniziative su Burri

Il 17 ottobre è stato illustrato alla stampa quanto programmato per avvicinare Alberto Burri alle scuole, e indirettamente alle famiglie, in vista del centenario della nascita. Presenti in sala consiliare i direttori del I e II Circolo scolastico, i dirigenti dell’istituto comprensivo di Trestina, della scuola media e dell’istituto San Francesco di Sales. Presenti anche il presidente del Distretto scolastico n. 1 Luigi Chieli e il vice presidente della Fondazione Palazzo Albizzini, Rosario Salvato.

Il vice sindaco Michele Bettarelli ha messo in evidenza il desiderio di molti che il centenario diventi occasione per diffondere la conoscenza della figura e dell’opera del Maestro almeno nei suoi tratti più salienti. Da qui il progetto di un percorso di formazione per i giovani, a cui hanno assicurato il loro sostegno il Rotary e il Lions e al quale parteciperà l’associazione Artea.

Paola Avorio, direttrice del II Circolo e coordinatrice del percorso didattico, ha spiegato che questo comprende innanzi tutto corsi di formazione per docenti, nati dalla richiesta di alcuni insegnanti, e che saranno tenuti dall’associazione Artea. I docenti stabiliranno poi in comune, in momenti di incontro, le iniziative da prendere. Ai laboratori programmati parteciperà tutta la scuola primaria di Città di Castello e di San Giustino, vale a dire 3.500 bambini, oltre ai 100 insegnanti che hanno aderito al corso di formazione. Altri, che non è stato possibile accogliere, ne hanno fatto richiesta: segno di un interesse che dovrà strutturarsi in forma stabile in futuro.

Rosario Salvato è intervenuto per dichiarare che la Fondazione lavora per il centenario su tre piani: la promozione di Burri in una dimensione internazionale, lo studio del Maestro nella terra in cui visse, e l’investimento sui giovani. I corsi – ha aggiunto – sono una sezione del programma e un investimento culturale per cui il presidente della Fondazione metterà a disposizione non solo strutture ma anche professionalità interne. Ha fatto osservare che al centro c’è naturalmente la città, che dal centenario avrà ricadute non solo a livello turistico ma anche come crescita di consapevolezza e fruizione del patrimonio artistico locale.

Emanuela Pantalla, a nome di Artea, ha delineato le linee del percorso per gli insegnanti, che si svolgerà dal 22 ottobre al 18 novembre e a cui parteciperà anche la cooperativa Atlante. Il progetto si è aperto il 18 con una lectio magistralis tenuta all’auditorium da Bruno Corà.

Alcune iniziative

Iniziando dalla mostra “Rivisitazione: Burri incontra Piero della Francesca”, dal 31 ottobre a San Sepolcro, molte le iniziative per celebrare il centenario dell’artista. Ricordiamo dal 15 ottobre 2015 la mostra antologica delle opere di Burri al Guggenheim Museum di New York; il convegno internazionale “Materia – Forma – Spazio. La pittura di Alberto Burri” che si svolgerà a Castello nella primavera 2015; il completamento del “Grande Cretto” a Gibellina e la ricostruzione, a Milano, del “Teatro continuo”, demolito nel 1989. Prossima l’uscita di un nuovo catalogo generale delle sue opere e un film documentario.

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I 100 anni di Burri. Per il 2015 tanti grandi eventi in calendario https://www.lavoce.it/i-100-anni-di-burri-per-il-2015-tanti-grandi-eventi-in-calendario/ Fri, 25 Jul 2014 15:00:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27256 Alberto Burri
Alberto Burri

Sono nove i punti guida attorno a cui si svilupperanno i festeggiamenti del centenario di Alberto Burri. Gli eventi che dal 2015 fino alla primavera del 2016 saranno organizzati in omaggio al maestro tifernate, che avrebbe compiuto 100 anni il 12 marzo prossimo, sono stati presentati venerdì scorso a Roma dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e dal presidente della Fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri, Bruno Corà.

La compresenza del ministro e del prof. Corà, che hanno lavorato insieme e lo faranno ancora in questo “anno lungo di Burri” sottolinea la sinergia istituzionale che accompagna la realizzazione di un evento di grande rilevanza internazionale.

Primo dei nove passi del centenario è l’uscita del nuovo Catalogo generale delle opere, sei volumi in due edizioni, in italiano e inglese. Il lavoro di studio e archiviazione ricomprende l’intera produzione artistica di Burri dal 1945 al ’95.

Secondo punto è rappresentato dal ritorno dell’artista, dopo 38 anni, a New York con l’apertura il 15 ottobre 2015 della mostra antologica retrospettiva al Guggenheim Museum. Oltre 100 opere per la più ampia mostra di arte contemporanea mai realizzata negli Stati Uniti, che successivamente approderà in Germania e concluderà gli eventi proprio a Città di Castello.

Altri due punti del centenario relazionano Burri a due grandi maestri dell’Alta Valle del Tevere: presso la Pinacoteca civica di Sansepolcro la mostra “Rivisitazione: Burri incontra Piero della Francesca”, mentre un incontro di studio sulla pittura di Luca Signorelli si terrà a Morra presso l’oratorio di San Crescentino, dove i restauri degli affreschi e della struttura furono realizzati grazie alla devoluzione del Premio Feltrinelli per la grafica assegnato a Burri nel ’73.

La scaletta prevede anche interventi relativi a grandi opere del maestro tifernate: la prima riguarda il Grande Cretto di Gibellina che verrà completato nei circa 20.000 mq mancanti al progetto, interrotto nel 1989. L’altro riguarda la ricostruzione del Teatro Continuo di Milano, piattaforma scenica libera per spettacoli all’aperto, realizzata da Burri nel ’73 e demolita nell’89 su decisione dell’Amministrazione comunale milanese.

Il centenario comprende tra i suoi eventi anche una sorta di “stati generali” con un summit di artisti che a Città di Castello discuteranno sulla stato dell’arte contemporanea, un convegno internazionale di studi sul tema “Materia, forma, spazio: la pittura di Alberto Burri” e infine la realizzazione di un nuovo racconto filmico sulle vicende dell’uomo e dell’artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico internazionale.

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Chiese ed arte. Sante e donne nella toponomastica di Città di Castello https://www.lavoce.it/chiese-ed-arte-sante-e-donne-nella-toponomastica-di-citta-di-castello/ Thu, 28 Nov 2013 14:19:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=20844 I giovani relatori durante l’incontro
I giovani relatori durante l’incontro

Questa volta, nell’ambito di “Chiese ed arte”, sono stati gli studenti del polo tecnico “Franchetti Salviani” a illustrare, presso il Museo del duomo, figure di sante e di donne nella toponomastica di Città di Castello. Partendo da un esame dello stradario comunale, i giovani ricercatori hanno trovato che 349 vie o piazze erano intitolate a persone; di queste, 320 a uomini, 29 a donne. Ben lontani dunque dalla parità, e tanto più vale perciò la pena di osservare quali figure femminili abbiano finora avuto la titolazione di un luogo o un’arteria cittadina.

Non è naturalmente strano che prevalgano le intitolazioni alla Madonna: dalla Madonna del Combarbio a piazza Santa Maria Maggiore, per un totale di nove. Seguono figure storiche e politiche: da quelle meno note, come la popolana Maria Picchi, che nel 1851 venne arrestata per aver strappato il sigaro di bocca a un giovane, quale manifestazione di protesta contro il Governo, a Rosa Luxemburg, attiva nella vita politica del suo Paese e in Germania dove morì assassinata. Vi sono le sante, da santa Caterina dottore della Chiesa, a santa Maria Goretti, uccisa per essersi sottratta a uno stupro.

E trovano la loro collocazione le letterate: Sibilla Aleramo, dalla vita tormentata, attiva nella causa femminista e in politica; Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura; Carolina Torreggiani, madre di Alberto Burri. C’è una scienziata: Maria Montessori, prima donna laureatasi in Medicina in Italia, libera docente in Antropologia e innovatrice del metodo pedagogico. E un’artista: Marietta Alboni, nata a Città di Castello, accettata al Conservatorio e sostenuta agli inizi della sua carriera da Rossini, e la cui voce di contralto raggiunse presto fama internazionale.

Non mancano le vie intitolate a Ordini religiosi, come quella delle Giulianelle e quella delle Santucce. Una via è dedicata a Maria Mattia Pierini, nata a Cerbara, che visse una vita intensamente religiosa ricevendo anche le stimmate. Non manca il nome di Alice Hallgarten Franchetti, ben nota per il suo interesse per le donne nelle campagne e i loro figli, per i quali fece aprire scuole, e soprattutto e per aver istituito “La Tela umbra”, ancora oggi attiva in città. Ma vi è anche una denominazione per la bretella apecchiese: via delle Scienziate; e intitolazioni nelle rotonde tra cui compaiono i nomi di Rita Levi Montalcini e Marie Curie. Si direbbe si aprano nuove possibilità di leggere nomi femminili nei percorsi cittadini: non resta che sperare di poterlo fare in futuro.

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Progetti per Perugia di qui al 2019 https://www.lavoce.it/progetti-per-perugia-di-qui-al-2019/ Thu, 03 Oct 2013 13:45:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=19493 Perugia2019Con un giorno di anticipo rispetto ai tempi stabiliti, la Fondazione PerugiAssisi ha presentato il 19 settembre al Ministero il proprio programma di candidatura a Capitale europea della cultura 2019.

Il 27 settembre i contenuti del progetto sui “luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria” sono stati presentati alla cittadinanza in un incontro che si è svolto in sala dei Notari. Il dossier è stato pubblicato in formato cartaceo (92 pagine in tutto) ma è disponibile anche on-line sul sito della Fondazione. Una versione in inglese è stata realizzata grazie alla collaborazione della Scuola di lingue estere dell’Esercito.

Tutto il progetto, il cui lavoro di preparazione è durato circa un anno, si riassume – come è scritto nelle prime pagine – nello slogan “fabbricare i luoghi”, “luoghi di socialità e di ricostruzione del tessuto urbano – ha spiegato Bruno Bracalente, presidente della Fondazione in conferenza stampa – puntando in particolare sulla rigenerazione del centro storico, il rilancio dell’Università, verso un modo nuovo di intendere la città: una fucina di idee, un luogo di dialogo e di accoglienza. Si tratta – ha precisato – di una candidatura di una città media, in rete con tutto il territorio, in alternativa alle grandi città che puntano invece alla rigenerazione delle periferie. Nessun’altra città ha una candidatura come questa, ed è su questo carattere distintivo che intendiamo puntare”.

Alla presentazione erano presenti il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, l’assessore regionale Fabrizio Bracco, il project manager Lucio Argano, l’assessore comunale Andrea Cernicchi, il giornalista Antonio Lubrano, umbro acquisito ormai da tanti anni.

Il progetto – come è scritto nel dossier – si struttura in due parti: il “Piano strategico culturale” e il “Programma culturale”. Nella prima sezione sono indicate le azioni strutturali per la rigenerazione urbana, con l’innovazione delle politiche urbane, sociali, turistiche, economiche e culturali. Tali azioni si concretizzeranno con interventi alla Biblioteca degli Arconi, San Fracesco al prato con l’auditorium, palazzo Penna, l’arena di Santa Giuliana, e in particolare il recupero dell’ex carcere di piazza Partigiani. Nella seconda si punta al potenziamento dell’offerta della città e della regione, attraverso la produzione di progetti fortemente innovativi e una migliore integrazione con quelli esistenti.

“Nel concreto – ha detto Lucio Argano – il programma va ancora ben definito. Alcune progettualità sono in fieri, altre da definire. Ci sarà comunque musica, teatro, danza, arte puntando anche su manifestazioni ormai collaudate in città”. Tra gli eventi in programma è previsto il Cantiere benedettino europeo, il Parco delle mura etrusche, Umbria in movimento – Luoghi di Francesco, Letture di Dante, Virgilio e Ovidio, Il Rinascimento contemporaneo – Il sogno di Alberto Burri, Festival bambini d’Europa, Suoni di minoranza, solo per citarne alcuni.

Il progetto – è stato detto durante la presentazione – in termini di costi prevede una spesa di 30 milioni di euro per il programma culturale, e circa 200 per la parte relativa alla realizzazione delle infrastrutture e il potenziamento della mobilità urbana. Nel budget previsto una parte è investita dal Comune di Perugia.

Bracalente ha inoltre sottolineato che la candidatura ha avuto l’appoggio di tutte le forze politiche, delle associazioni, molti i Comuni aderenti. C’è poi il rapporto con le Università, le associazioni culturali, il Conservatorio di musica, l’Accademia di belle arti. “Punto di forza – ha sottolineato – sarà anche l’aver già creato una Fondazione, autonoma, con un centinaio di soci e l’aver già designato un direttore artistico, Arnaldo Colasanti, che sta lavorando al programma culturale. Ora non resta che attendere la seconda fase, con l’anno nuovo”. Intanto il lavoro continua.

I mille vantaggi di essere Capitale

Essere insignita del titolo di Capitale europea della cultura rappresenta per una città un’occasione unica per elevare il proprio profilo internazionale, ricevere visibilità, incrementare il turismo e la vita culturale. Ogni anno vengono selezionate due città appartenenti a due Paesi europei: nel 2019 insieme all’Italia ci sarà la Bulgaria; 24 le città italiane candidate. La nomina – si legge nella Guida per le città candidate – può portare enormi vantaggi sia in termini culturali che sociali ed economici per tutto l’anno della manifestazione e in quelli successivi. Da uno studio sulle Capitali europee della cultura negli anni 1995-2004 è emerso che per l’80% delle persone responsabili del progetto si tratta della manifestazione culturale più positiva per le città. Alcune città nominate Capitali negli anni passati hanno stimato che ogni euro investito nella manifestazione può generare da 8 a 10 euro, e quindi la manifestazione può contribuire alla crescita e all’occupazione.

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Così l’Umbria celebra il 150° https://www.lavoce.it/cosi-lumbria-celebra-il-150/ Thu, 17 Mar 2011 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=9213 Sarà “tricolore” per sei sere, fra il 16 e il 27 marzo, la Cascata delle Marmore, verde alla sommità, bianca al centro e rossa alla base, grazie ad un sistema d’illuminazione che trasformerà una delle più eminenti bellezze naturali dell’Umbria in un suggestivo simbolo delle celebrazioni. Questa è una delle principali iniziative messe in campo dall’Umbria, promosse da Regione, Province e Comuni di Perugia e Terni, per il 150esimo dell’Unità d’Italia. Per l’occasione l’Umbria sarà presente a Roma negli spazi espositivi del “Vittoriano”, del Palazzo di Giustizia, di Valle Giulia e Castel Sant’Angelo, all’interno della mostra “Regioni e Testimonianze d’Italia”, che si terrà dal 27 marzo al 3 luglio, nel quadro delle Celebrazioni, dove ogni Regione avrà a disposizione uno “stand” in cui presentare la propria storia tra passato, presente e futuro, attraverso video, documenti, fotografie, manufatti e “memorabilia”. Testimonial sarà il giornalista, scrittore ed autore televisivo Enrico Vaime chiamato ad illustrare, in un intervento filmato, storia, caratteristiche e peculiarità della regione nello stand ad essa dedicato. A rappresentare l’arte umbra nella mostra “Arte e Regioni”, curata da Louis Godart nel salone centrale del complesso del “Vittoriano” saranno Napoleone Verga, Gerardo Dottori, Leoncillo Leonardi, Alberto Burri ed Aldo Capitini. Ogni regione esporrà quattro opere d’arte per offrire un saggio della produzione artistica dell’Italia dal 1861 ad oggi. Anche le Ferrovie dello Stato hanno reso omaggio all’evento. Infatti giovedì 17 marzo, alle 12, all’unisono in 150 stazioni italiane, l’inno nazionale ha onorato il tricolore. In Umbria sono state 6 le stazioni ferroviarie interessate dall’iniziativa: Perugia, Terni, Foligno, Assisi, Spoleto ed Orvieto, dove l’Inno di Mameli è stato mandato in diffusione sonora al cospetto della bandiera. C’è spazio anche per la polemica con Maurizio Ronconi, che definisce “un grave errore e sciatteria istituzionale non aver organizzato per l’anniversario dell’Unità d’Italia un solenne ‘Consiglio di tutte le istituzioni umbre’. In questi giorni si assisterà alla moltiplicazione e alla sovrapposizione delle celebrazioni come se la storia di ciascun Comune, provincia, regione, sia diversa e scritta da gente diversa. Si è persa l’occasione straordinaria per manifestare pubblicamente e visivamente, insieme all’anniversario dell’unità d’Italia, il segno dell’unità dell’Umbria”. Per l’occasione la Provincia di Perugia ha promosso, tra l’altro, per il pomeriggio del 17 marzo, un recital di poesie, canti e racconti dell’Italia “risorta” con Emanuela Faraglia, Giulio Brandelli e Maurizio Terzetti. Venerdì sono in programma, in sala consiliare, una seduta solenne e straordinaria del Consiglio provinciale di Perugia e, quindi, la presentazione del volume Eredi dell’Unità.

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L’Urbinate ebbe qui la sua palestra pittorica https://www.lavoce.it/lurbinate-ebbe-qui-la-sua-palestra-pittorica/ Thu, 30 Mar 2006 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5070 Si è aperta il 24 marzo, nei locali di palazzo Vitelli alla cannoniera, sede della Pinacoteca comunale, la mostra ‘Gli esordi di Raffaello tra Urbino, Città di Castello e Perugia’. Un’occasione per vedere riunite quattro opere dell’Urbinate che testimoniano il pieno affermarsi della sua personalità artistica proprio nel periodo in cui operò a Città di Castello. Il primo dipinto documentato eseguito per la città è la pala di San Nicola da Tolentino (1500-1501). L’ultima opera tifernate di Raffaello è lo Sposalizio della Vergine (1504), oggi a Milano, Pinacoteca di Brera. Fino al 1781, anno in cui fu portato via dal generale napoleonico Lechi, si trovava sull’altare della cappella di San Giuseppe nella chiesa di San Francesco. Le quattro opere esposte alla mostra sono il Gonfalone della Santissima Trinità, rimasto sempre a Città di Castello e che ora è stato oggetto di un ultimo restauro; la Predica di san Giovanni Battista, concessa dalla National Gallery di Londra; la Santa Caterina d’Alessandria, proveniente dalla Galleria nazionale di Urbino, e un disegno arrivato dal British Museum di Londra. In sede di presentazione Federico Mancini, dell’Università di Perugia, ha osservato come fra l’ultimo decennio del 1400 e i primi anni del 1500 l’Umbria sia stata la punta di diamante della sperimentazione artistica italiana. Presente anche Tom Hery, della Oxford Brookes University che ha messo in rilievo l’eccezionalità di questa mostra ricordando come le opere di Raffaello siano fragili e difficilmente trasportabili; non ha mancato di ricordare come a Città di Castello il pittore compì i suoi primi passi con tre pale d’altare e uno stendardo. Nel periodo in cui quest’ultimo è stato esposto alla National Gallery, dove si trova anche un’altra opera del maestro urbinate, la Crocifissione Mond, si calcola che 25.000 persone abbiano visitato la mostra. La dott.ssa Marcone, dell’Istituto centrale per il restauro di Roma, ha parlato dettagliatamente dell’opera compiuta sul Gonfalone, particolarmente complessa poiché si trattava di due tele unite ed è stata necessaria la loro separazione nonché la rimozione di vecchie riparazioni. Le due facce dello stendardo appaiono ora disposte l’una accanto all’altra. Nel dare il benvenuto agli ospiti il sindaco, Fernanda Cecchini, ha fatto presente come sia stato possibile realizzare questa mostra, che espone ‘pochi pezzi, ma di grande pregio’, grazie alla collaborazione di molti e non ha mancato di ricordare il ruolo di Città di Castello nella formazione e affermazione del giovane Raffaello che ha lasciato qui un’impronta significativa. Il vicesindaco Rosario Salvato ha ricordato come dal 1983, quando fu tenuta una mostra ‘virtuale’, non si era parlato così tanto di questo importante tema. Completano l’esposizione dei preziosi dipinti documenti vari tratti dall’Archivio notarile mandamentale di Città di Castello e dalla Biblioteca comunale. Bella ed esaustiva la pubblicazione Gli esordi di Raffaello, edizioni Edimond, uscita in questa occasione. La mostra resterà aperta fino all’11giugno.Ciampi: ci vuole un polo tifernate dedicato all’arte contemporaneaNon solo arte antica: nel futuro di Città di Castello c’è anche un centro per l’arte contemporanea. La proposta ha uno sponsor che si chiama Carlo Azeglio Ciampi. Fu infatti il presidente della Repubblica, in occasione dell’inaugurazione a Roma, alle Scuderie del Quirinale, della mostra su Alberto Burri a dichiarare pubblicamente che Città di Castello si è ormai affermata come sede idonea di un polo di eccellenza per l’arte contemporanea. Ora questa idea sta camminando speditamente. Tutti i gruppi del Consiglio regionale hanno presentato una mozione che impegna la Regione a muoversi in tale direzione. Il Comune di Città di Castello, poi, ha individuato le linee per creare un Laboratorio sperimentale per l’arte contemporanea in Umbria, realizzando un Centro di documentazione delle arti contemporanee, al quale concorrano il pubblico ed il privato. In particolare la fondazione Palazzo Albizzini-Museo Burri, con la sua esperienza, potrebbe fungere da soggetto aggregatore e coordinatore dell’iniziativa che si svilupperebbe anche nella direzione di mettere in rete le iniziative esistenti e svilupparne delle nuove, anche di carattere espositivo. La Soprintendenza regionale, del resto, già nel giugno del 2004 aveva elaborato una proposta di progetto per la creazione del Centro di documentazione delle arti contemporanee a Città di Castello (da aggregare alla Fondazione Palazzo Albizzini) sulla quale si era registrato l’assenso di massima della Presidente della Regione dell’Umbria. Il centro di documentazione delle arti contemporanee in Umbria sarebbe chiamato a svolgere attività di documentazione interdisciplinare sull’arte contemporanea a livello internazionale, con biblio-mediateca ed emeroteca specializzate – oggi inesistenti nella Regione – nella conservazione degli archivi degli artisti umbri, nella raccolta del materiale di stampa riguardante l’arte contemporanea in Umbria e nel mondo, creando così una banca dati in continuo aggiornamento, quale premessa e presupposto di coordinamento e promozione di tutte le iniziative del settore. Questa iniziativa presuppone, ovviamente, la disponibilità di una struttura idonea ad ospitare uffici, sale di lettura e consultazione, spazi per depositi bibliotecari ed anche per esposizioni temporanee. Le istituzioni locali e regionali potrebbero assicurare le risorse finanziarie necessarie per la gestione del centro.

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Burri: la svolta artistica del ‘900 è nata qui https://www.lavoce.it/burri-la-svolta-artistica-del-900-e-nata-qui/ Thu, 24 Nov 2005 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=4832 Promossa dal Comune di Roma e dall’azienda speciale Palaexpo, in collaborazione con la Regione dell’Umbria e la fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri di Città di Castello, la mostra Burri. Gli artisti e la materia 1945-2004 si propone come uno dei più significativi appuntamenti culturali dell’ultima parte di quest’anno. L’esposizione, curata da Maurizio Calvesi e Italo Tomassoni (con la collaborazione di Lorenzo Canova, Chiara Sarteanesi, Rosella Silicato e Maria Grazia Tolomeo), inserisce l’opera dell’artista altotiberino al centro di quella radicale trasformazione delle forme e delle tecniche artistiche sviluppatasi a partire dalla metà del secolo scorso e diffusasi a livello internazionale proprio a seguito delle innovazioni introdotte da Burri.La mostra si apre con le ricerche materiche degli anni ’50 del XX secolo, quando Alberto Burri riprende, e supera, la tecnica del collage cubista e surrealista utilizzando direttamente materiali della vita quotidiana, e si chiude con alcune opere di Anselm Kiefer, Julian Schnabel e Damien Hirst, che documentano il persistere, anche in tempi molto recenti, dell’interesse per l’opera di Burri. Uno spazio di cinquant’anni, documentato attraverso novantadue opere, delle quali venti di Alberto Burri (undici di queste provengono dalla collezione Burri di Città di Castello).Il significato dell’opera di Burri, all’interno del panorama artistico-figurativo mondiale del secolo scorso, è bene sintetizzato da uno dei due curatori della mostra, Maurizio Calvesi, che nel catalogo scrive: ‘L’artista che con più drastica decisione si è addentrato nella ricerca di un rapporto tra materia pittorica e materia ‘altra’ è Alberto Burri che di questa mostra è largamente il centro, come colui che con più esplosiva forza di messaggio e con maggiore anticipo di tempo ha promosso un mutamento nella concezione stessa della pittura, secondo un raggio di espansione che la mostra stessa illustra. Nessun’altra, in effetti, tra le ricerche pittoriche degli anni Cinquanta in Occidente, è paragonabile all’opera di Burri per la radicalità d’innovazione linguistica e per ampiezza di influssi esercitati’.Per tutta la durata della mostra, inoltre, saranno proiettate tre rare testimonianze filmate sul grande artista castellano, tra cui l’intervista del 1993 che contiene quella che è ritenuta l’unica testimonianza della sua voce, per una durata complessiva di oltre un’ora e mezzo.La scelta della sede – le prestigiose Scuderie del Quirinale – lascia fin d’ora intuire il successo della mostra, per la quale si prevedono 80.000 visitatori. Da ottobre 2004 a ottobre 2005, infatti, le tre grandi mostre ospitate nelle Scuderie del Quirinale hanno fatto registrare ben 376.463 ingressi. Anche per questo motivo la mostra su Burri potrà costituire una significativa opportunità di promozione turistica per Città di Castello.

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