aeroporto san francesco Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/aeroporto-san-francesco/ Settimanale di informazione regionale Thu, 07 Feb 2019 10:40:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg aeroporto san francesco Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/aeroporto-san-francesco/ 32 32 Accademia del volo all’aeroporto umbro? https://www.lavoce.it/accademia-volo-aeroporto-umbro/ Thu, 07 Feb 2019 10:40:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53974 volo

Non è un momento facile per collegamenti e trasporti in Umbria. I treni della Fcu, per motivi di sicurezza, non possono superare i 50 km all’ora e la tratta Perugia-Terni è ancora chiusa in attesa di lavori di ammodernamento. Le cose non vanno bene neanche sulle strade.

Sulla E45 la chiusura di un viadotto pericolante al confine tra Umbria e Toscana ha praticamente bloccato i collegamenti con il Nord di tutta l’area dell’Alta Umbria, mentre sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle i cantieri provocano ingorghi e rallentamenti.

Passeggeri diminuiti nell'ultimo anno

Le cose non vanno benissimo neanche all’aeroporto “San Francesco” di Perugia, un’infrastruttura fondamentale per il turismo e per tutta l’economia regionale. Nel 2018 i passeggeri sono diminuti di più del 10% rispetto all’anno precedente.

L'accademia del volo

Adesso però per lo scalo umbro si prospetta un’importante novità: accanto alle piste, su un’area di più di 10 ettari, dovrebbe sorgere una Accademia del volo, scuola internazionale per piloti, personale di bordo e addetti alla manutenzione, con un investimento di 70 milioni di euro da parte di una società inglese. Un’iniziativa che, secondo i promotori, richiamerà in Umbria mille persone al giorno tra istruttori e allievi e che, per importanza, sarebbe la seconda al mondo dopo la scuola di Miami in Florida.

I tempi di realizzazione

I responsabili dell’aeroporto e l’assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, hanno detto ai giornalisti che si è in attesa della necessaria autorizzazione da parte dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile). I lavori dovrebbero cominciare già nei prossimi mesi, e l’Accademia dovrebbe diventare operativa alla fine del prossimo anno.

Il 16 gennaio scorso c’era stato un incontro a palazzo dei Priori durante il quale i rappresentanti della società inglese Mondovolo limited avevano illustrato il loro progetto al sindaco di Perugia Andrea Romizi. La scorsa settimana poi c’è stata una conferenza stampa dell’assessore regionale Chianella, insieme a Ernesto Cesaretti, presidente della Sase (la società che gestisce lo scalo) e al direttore dell’aeroporto, Umberto Solimeno.

Per ora, hanno spiegato, c’è solo un protocollo d’intesa con la società inglese, ma si sono dichiarati ottimisti sulla realizzazione della Accademia del volo che - ha detto Chianella - produrrebbe un increnento del pil regionale di circa il 2% (continua a leggere sull'edizione digitale de La Voce).

Enzo Ferrini

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volo

Non è un momento facile per collegamenti e trasporti in Umbria. I treni della Fcu, per motivi di sicurezza, non possono superare i 50 km all’ora e la tratta Perugia-Terni è ancora chiusa in attesa di lavori di ammodernamento. Le cose non vanno bene neanche sulle strade.

Sulla E45 la chiusura di un viadotto pericolante al confine tra Umbria e Toscana ha praticamente bloccato i collegamenti con il Nord di tutta l’area dell’Alta Umbria, mentre sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle i cantieri provocano ingorghi e rallentamenti.

Passeggeri diminuiti nell'ultimo anno

Le cose non vanno benissimo neanche all’aeroporto “San Francesco” di Perugia, un’infrastruttura fondamentale per il turismo e per tutta l’economia regionale. Nel 2018 i passeggeri sono diminuti di più del 10% rispetto all’anno precedente.

L'accademia del volo

Adesso però per lo scalo umbro si prospetta un’importante novità: accanto alle piste, su un’area di più di 10 ettari, dovrebbe sorgere una Accademia del volo, scuola internazionale per piloti, personale di bordo e addetti alla manutenzione, con un investimento di 70 milioni di euro da parte di una società inglese. Un’iniziativa che, secondo i promotori, richiamerà in Umbria mille persone al giorno tra istruttori e allievi e che, per importanza, sarebbe la seconda al mondo dopo la scuola di Miami in Florida.

I tempi di realizzazione

I responsabili dell’aeroporto e l’assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, hanno detto ai giornalisti che si è in attesa della necessaria autorizzazione da parte dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile). I lavori dovrebbero cominciare già nei prossimi mesi, e l’Accademia dovrebbe diventare operativa alla fine del prossimo anno.

Il 16 gennaio scorso c’era stato un incontro a palazzo dei Priori durante il quale i rappresentanti della società inglese Mondovolo limited avevano illustrato il loro progetto al sindaco di Perugia Andrea Romizi. La scorsa settimana poi c’è stata una conferenza stampa dell’assessore regionale Chianella, insieme a Ernesto Cesaretti, presidente della Sase (la società che gestisce lo scalo) e al direttore dell’aeroporto, Umberto Solimeno.

Per ora, hanno spiegato, c’è solo un protocollo d’intesa con la società inglese, ma si sono dichiarati ottimisti sulla realizzazione della Accademia del volo che - ha detto Chianella - produrrebbe un increnento del pil regionale di circa il 2% (continua a leggere sull'edizione digitale de La Voce).

Enzo Ferrini

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Infrastrutture: la situazione di treni e strade in Umbria https://www.lavoce.it/infrastrutture-la-situazione-treni-strade-umbria/ Tue, 05 Dec 2017 11:00:17 +0000 https://www.lavoce.it/?p=50721

Treni, aerei e strade: tante promesse e, almeno per ora, pochi fatti per migliorare i servizi in Umbria. Si litiga, si polemizza, si discute sul Frecciarossa, il treno superveloce che in poco più di tre ore dovrebbe portare i passeggeri a Milano... “Perché l’alta velocità solo da Perugia e non anche da Assisi, Foligno, Spoleto e Terni?” protestano sindaci e politici per quella che lo stesso assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, definisce “per ora soltanto un’ipotesi” attuabile in tempi non ancora decisi. Così come non si sa quando verrà riaperta la Ferrovia centrale umbra, chiusa da settembre per lavori. Poi ci sono gli aerei, con tante nuove mete nazionali e internazionali per i passeggeri del “San Francesco”, pomposamente annunciate in due conferenze stampa, e che invece sono rimaste soltanto un miraggio. Tanto che un quotidiano umbro ha scritto che “sono volati via soltanto i soldi”, ben 500 mila euro per la caparra pagata a una compagnia con sede a Malta, che però non ha le autorizzazioni necessarie per i servizi promessi. Per gli automobilisti l’unica buona notizia è del 2016, quando è stata completata la bella superstrada che da Foligno consente di arrivare in circa un’ora sulle spiagge marchigiane. Per il completamento della Perugia-Ancona, dopo ben 16 inaugurazioni per aperture e chiusure dei vari cantieri, adesso si parla del 2018. Per le strade resta però una certezza: le buche da schivare su quelle urbane ed extraurbane sono ancora tante! Alta velocità in Umbria? Risale al 2013 l’intesa tra le Regioni Umbria e Toscana per avviare l’operazione Medioetruria. Una stazione per treni superveloci (costo previsto 40 milioni) al confine tra le due regioni. In quattro anni non è successo niente e non si è neanche trovato l’accordo su dove realizzarla. C’è invece un’altra proposta, quella di allungare il percorso del treno Frecciarossa che collega Arezzo con Milano. Nei prossimi giorni la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, dovrebbe incontrare a Roma i vertici di Trenitalia per discuterne. Attualmente il Frecciarossa parte da Arezzo alle 6.11 e arriva a Milano alle 8.30. La proposta è quella di farlo partire da Perugia alle 5.15, con ritorno serale in partenza alle 19.30 dal capoluogo lombardo. Un viaggio di poco più di tre ore. Continua a leggere sull'edizione digitale de La Voce.]]>

Treni, aerei e strade: tante promesse e, almeno per ora, pochi fatti per migliorare i servizi in Umbria. Si litiga, si polemizza, si discute sul Frecciarossa, il treno superveloce che in poco più di tre ore dovrebbe portare i passeggeri a Milano... “Perché l’alta velocità solo da Perugia e non anche da Assisi, Foligno, Spoleto e Terni?” protestano sindaci e politici per quella che lo stesso assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, definisce “per ora soltanto un’ipotesi” attuabile in tempi non ancora decisi. Così come non si sa quando verrà riaperta la Ferrovia centrale umbra, chiusa da settembre per lavori. Poi ci sono gli aerei, con tante nuove mete nazionali e internazionali per i passeggeri del “San Francesco”, pomposamente annunciate in due conferenze stampa, e che invece sono rimaste soltanto un miraggio. Tanto che un quotidiano umbro ha scritto che “sono volati via soltanto i soldi”, ben 500 mila euro per la caparra pagata a una compagnia con sede a Malta, che però non ha le autorizzazioni necessarie per i servizi promessi. Per gli automobilisti l’unica buona notizia è del 2016, quando è stata completata la bella superstrada che da Foligno consente di arrivare in circa un’ora sulle spiagge marchigiane. Per il completamento della Perugia-Ancona, dopo ben 16 inaugurazioni per aperture e chiusure dei vari cantieri, adesso si parla del 2018. Per le strade resta però una certezza: le buche da schivare su quelle urbane ed extraurbane sono ancora tante! Alta velocità in Umbria? Risale al 2013 l’intesa tra le Regioni Umbria e Toscana per avviare l’operazione Medioetruria. Una stazione per treni superveloci (costo previsto 40 milioni) al confine tra le due regioni. In quattro anni non è successo niente e non si è neanche trovato l’accordo su dove realizzarla. C’è invece un’altra proposta, quella di allungare il percorso del treno Frecciarossa che collega Arezzo con Milano. Nei prossimi giorni la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, dovrebbe incontrare a Roma i vertici di Trenitalia per discuterne. Attualmente il Frecciarossa parte da Arezzo alle 6.11 e arriva a Milano alle 8.30. La proposta è quella di farlo partire da Perugia alle 5.15, con ritorno serale in partenza alle 19.30 dal capoluogo lombardo. Un viaggio di poco più di tre ore. Continua a leggere sull'edizione digitale de La Voce.]]>
Cancellare quei voli “cancella” l’Umbria https://www.lavoce.it/cancellare-quei-voli-cancella-lumbria/ Thu, 07 Apr 2016 09:00:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=45882 Aeroporto_perugia-cmyk42 milioni e mezzo di euro erano stati messi a disposizione tra il 2010 e il 2012 – nell’ambito dei programmi per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia – per i lavori di ammodernamento all’aeroporto “San Francesco d’Assisi”, dei quali 27 milioni provenivano dal Governo e 12 dalla Regione. Adesso questo scalo, che in un mondo globalizzato è fondamentale per non tagliare fuori l’Umbria dai flussi turistici e dai mercati internazionali, sta attraversando un momento di grande difficoltà, che rischia di bloccare la positiva crescita degli ultimi anni. Rendendo così anche inutili i lavori di potenziamento e quei 42 milioni spesi.
Ryanair ha cancellato quattro destinazioni: gli aeroporti internazionali di Düsseldorf e Barcellona, dai quali si poteva proseguire il viaggio in tutti i Continenti, e gli scali italiani di Cagliari e Brindisi, anche questi importanti non solo per il turismo ma anche per i collegamenti interni di una regione dove non passano autostrade e treni ad alta velocità. La compagnia low cost ha motivato la sua scelta con la decisione del Governo di aumentare di 2,50 euro le tasse su ogni biglietto aereo, costringendola così a tagliare in Italia i voli meno frequentati.
“È assurdo – ha commentato la parlamentare di Scelta civica, Adriana Galgano – che il Governo aumenti le tasse aeroportuali per finanziare il Fondo per i lavoratori Alitalia, provocando così una riduzione di voli e di posti di lavoro”.
Non solo Ryanair ma anche Alitalia ha annunciato la riduzione da tre a uno, fino al 10 aprile, dei collegamenti giornalieri con Roma Fiumicino (da dove è possibile proseguire per le destinazioni Alitalia di tutto il mondo) e la sospensione del servizio dall’11 aprile.
Per lo scalo umbro significa perdere i 45.000 passeggeri annuali assicurati dalle quattro destinazioni cancellate da Ryanair e i 40.000 dei voli Perugia-Fiumicino. Arrestando così la fase di crescita che aveva visto passare il movimento passeggeri annuale da meno dei 200.000 del 2013 ai 275.000 del 2015. Con il dimezzamento del deficit della società Sase che gestisce lo scalo: un milione e mezzo nel 2013 e 850.000 euro nel 2015.
La soppressione dei voli delle due importanti compagnie scompaginano i piani della Sase, che preveevano di raggiungere i 326.000 passeggeri nel 2016 e i 370.000 nel 2017, con il conseguente pareggio di bilancio. La Sase poi in questo momento si trova anche senza presidente dopo le recenti dimissioni di Mario Fagotti, presentate per motivi personali prima dell’annuncio della riduzione dei voli da parte di Alitalia e Ryanair. I soci maggiori della Sase sono la Camera di commercio di Perugia con il 35% delle azioni, la Regione attraverso Sviluppumbria (33%) e il Comune di Perugia (12%).
Per il 29 aprile è in programma l’assemblea dei soci, che dovrà occuparsi del bando per la scelta del nuovo presidente e discutere della auspicata apertura a capitali privati per rilanciare una infrastruttura fondamentale per l’economia umbra.
A questo proposito Roberto Laurenzi, presidente dell’associazione privata Umbria Futuro, costituitasi da pochi mesi, ha annunciato ufficialmente sabato scorso in un convegno ad Assisi che sta lavorando a un progetto per costituire un soggetto privato – quindi alternativo alla Sase – per la gestione dell’aeroporto. Un progetto da proporre alla Regione in un incontro già programmato. “Ci sono – ha detto – investitori privati interessati perché convinti delle potenzialità dello scalo e della possibilità di ricavarne utili a medio-lungo termine”.
Intanto anche Regione e Governo si stanno dando da fare: la presidente Catiuscia Marini ha chiesto un incontro all’amministratore delegato di Alitalia Cramer Ball, mentre il ministro dei trasporti Graziano Del Rio per il 7 aprile ha convocato i dirigenti Ryanair. Sono quindi giorni decisivi per non sprecare i 42 milioni di euro con i quali abbiamo festeggiato l’Unità d’Italia, e soprattuto per non cancellare l’Umbria dall’agenda di milioni di persone che si spostano continuamente nel mondo per lavoro, affari e turismo.

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