Questa risposta di Simon Pietro è sicuramente il modo migliore per caratterizzare la serie di incontri di discernimento vocazionale, promossi e seguiti dalla Diocesi di Orvieto-Todi ed ospitati quindicinalmente nella casa parrocchiale di Montemolino, un bellissimo paesetto non molto distante dal centro tuderte. Agli incontri, che si sono conclusi il 1’luglio scorso, hanno sempre partecipato con molta dedizione ed un impegno assai lodevole una decina di giovani, ragazzi e ragazze (d’età compresa tra i diciassette ed i trent’anni circa), accompagnati dal responsabile della Pastorale giovanile diocesana, don Marcello Cruciani, dal delegato per la Pastorale vocazionale, don Piero Grassi, dal vicerettore del Pontificio seminario regionale umbro, don Andrea Rossi, e, per seguire, da don Lek Marku ed i seminaristi della nostra Chiesa particolare, Alessandro Fortunati e Jeremiah Joseph Kelly. Presenti, inoltre, alcune suore di Gesù Redentore di Orvieto che, assieme alle Clarisse del Monastero del Buon Gesù (ubicato nella medesima città) hanno collaborato con lo “staff” vocazionale sopra citato alla realizzazione del Giornalino di questa attività pastorale, recante come titolo la suddetta replica del Pescatore di Galilea alle parole di Gesù. Questi giovani hanno saputo trar profitto poi dalle preghiere loro indirizzate da parte dei componenti di un vasto e semplice cenacolo spirituale di preghiera, il cosiddetto “Monastero invisibile” ma, soprattutto quest’anno, dagli eccellenti nonchè profondi suggerimenti di padre Domenico Cancian, rettore del Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza. Egli li ha proprio aiutati e invitati sapientemente ad avere fiducia di Cristo ed a gettare le reti sulla sua Parola maturando prima di tutto (da qui l’iniziativa di questo percorso) la risposta autenticamente personale ai servizi cui Dio li chiama. A coronamento di ciò i ragazzi hanno compiuto una visita di due giorni al seminario regionale d’Assisi ed alla basilica del Poverello (ospitati tra l’altro con molta premura dagli studenti di Teologia e dalle loro guide, il rettore mons. Piergiorgio Brodoloni e dal padre spirtuale don Gualtiero Sigismondi) mentre le ragazze saranno accolte prossimamente per un incontro in un monastero d’Orvieto. Queste esperienze dirette fanno in modo, infatti, che il giovane chiamato dal Signore dica il suo sì in maniera più consapevole e spontanea. E’ il periodo questo, in conclusione, dei bilanci. A prescindere dalle somme già tirate da ciascuno questo percorso segnerà profondamente, e lo ha già fatto, le future scelte di tali giovani: la loro sarà pertanto un’apertura più gioiosa e consapevole alla vita.
“Sulla tua parola… getterò le reti”: incontri vocazionali
Pastorale giovanile diocesana
AUTORE:
Danilo Innocenzi