Sul settimanale mezzo secolo di storia della città e della diocesi

Gubbio festeggia i 50 anni de La Voce

E’ stato come sfogliare un album con 50 anni di ricordi, fatti di storie, persone e aneddoti di vita eugubina e umbra. Sabato scorso, la festa del settimanale La Voce nella diocesi di Gubbio ha richiamato, oltre ai lettori del giornale, molti di quelli – preti, giornalisti, cattolici e uomini politici – che sono stati protagonisti di mezzo secolo sulle colonne della testata della Chiesa umbra. A cominciare dal vescovo di Gubbio, mons. Pietro Bottaccioli, che fin dai primi anni è stato uno dei coordinatori del giornale, sia a livello diocesano che regionale. “La Voce, intanto è stato ed è un giornale – ha detto Bottaccioli – dove possiamo leggere non solo la vita della Chiesa ma anche i vari avvenimenti regionali, ma ci sono poi riferimenti validi per discernere la realtà della vita sociale alla luce del messaggio evangelico. E poi, anche all’interno della Chiesa, dove c’è più bisogno di comunione e missione, ci deve spingere a guardare oltre”. “Il giornale vuol essere una voce chiara e forte – ha spiegato Maria Rita Valli, la giornalista professionista originaria di Scheggia che da anni coordina a Perugia le pagine del settimanale, a stretto contatto con il direttore mons. Elio Bromuri – e da oggi vuole esserlo ancora di più, grazie anche al rinnovamento grafico che permette di vedere meglio le notizie in pagina e individuare subito le cose importanti”. Il pomeriggio eugubino di festa per il giornale umbro è iniziato con una santa messa presieduta da mons. Bottaccioli nella chiesa di San Francesco, nel giorno della memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono degli operatori delle comunicazioni sociali. Una celebrazione accompagnata dai canti del coro dei “Cantores Beati Ubaldi”, diretto dal maestro Renzo Menichetti. L’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali ha voluto festeggiare la storica testata umbra proprio in occasione dell’annuale appuntamento di incontro tra il Vescovo e i giornalisti, allargando però la festa a tutta la comunità diocesana. Durante il momento di “amarcord”, nel teatro dell’oratorio “Don Bosco” di via Massarelli, sono stati trasmessi anche due “videomessaggi” di mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia e delegato per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale umbra, e mons. Elio Bromuri, direttore de La Voce. Poi un lungo itinerario attraverso nomi e fatti di questi cinquant’anni, a cominciare da chi si è alternato al coordinamento delle pagine diocesane del giornale. La Voce a Gubbio. Da don Siro Lupini a Giampiero Bedini: cinquanta anni di intenso lavoro per la pagina diocesanaQuando nacque La Voce, a cavallo fra il 1953 e l’anno successivo, il primo corrispondente da Gubbio fu don Siro Lupini, parroco di San Domenico a San Martino, dove aveva anche la redazione. Seguì poi don Pietro Bottaccioli, dal 1959 al 1965, che portò la redazione diocesana prima presso il seminario di piazza Bosone e poi nella nuova sede di via Ubaldini, inaugurata con tanto di cerimonia ufficiale nel 1961. Il coordinamento delle pagine diocesano fu quindi affidato a don Menotti Stafficci, seguito da don Bruno Olivastri dal 1975 al 1982. E poi l’indimenticato Dino Clementi, scomparso l’anno scorso, sempre molto attivo sia per quanto riguarda i media locali, sia per le iniziative storiche, culturali e artistiche della città dei Ceri. Poi vennero Araldo Vispi per un periodo di circa due anni, molto più a lungo Carlo Costantini e infine Giampiero Bedini, ancora oggi responsabile della pagina di Gubbio. Durante la festa diocesana del settimanale sono stati ricordati anche i nomi di alcuni dei più noti collaboratori, da Dante Alimenti, che aveva iniziato proprio su La Voce con lo sport locale e regionale, per poi arrivare a raccontare il Santo Padre e la Chiesa dai microfoni del Tg1, don Quirico Rughi e don Bosone Rossi.

AUTORE: Daniele Morini, Fabrizio Ciocchetti e Cristiano Proia