Correva l’anno 2000 quando tutti i Paesi membri dell’Onu sottoscrissero gli Obiettivi di sviluppo del millennio, un documento in cui venivano presi in carico una serie di impegni concreti da realizzare entro il 2015 per cercare di risolvere alcuni dei molti problemi nelle zone più povere del mondo. Secondo il programma prefissato da questo progetto, l’obiettivo da raggiungere entro il 2006 era quello di destinare lo 0,33% del Pil all’Aiuto pubblico allo sviluppo (Asp). Complice una difficile contingenza economica mondiale, questo primo obiettivo sembra ormai compromesso sia in Italia che negli altri Paesi. È questo il dato da cui è partita la riflessione portata avanti dalla Piattaforma volontariato internazionale promossa dal Centro servizi volontariato (Cesvol) della provincia di Perugia. Questa struttura ha infatti riunito sotto il progetto della piattaforma ben 28 organismi di volontariato cattolico e laico, organizzazioni non governative, enti locali, università, impegnati nella cooperazione internazionale e nell’aiuto ai Paesi poveri. Venerdì 9 giugno presso la sede Anci in via Alessi, a Perugia, si è svolto il seminario su ‘La cooperazione decentrata in Umbria: prospettive di sviluppo’ è stato occasione per presentare un documento in cui sono esposti i nodi critici e le richieste più urgenti a Regione, Governo ed enti locali in generale. Nella giornata seminariale hanno dato il loro contributo, fra gli altri, il coordinatore della Tavola della pace Flavio Lotti, l’assessore del Comune di Perugia Wladimiro Boccali, il direttore della consulta regionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale umbra Pasquale Caracciolo, il direttore dell’Anci Umbria Silvio Ranieri. Punto comune è stato il riconoscimento dell’impegno, della sensibilità e della collaborazione del mondo dell’associazionismo, a prescindere dai diversi orientamenti, riguardo ai problemi della povertà, della giustizia e della pace. Obiettivo della Piattaforma è la creazione di un sistema territoriale umbro di cooperazione decentrata, e nel documento sono individuati dei punti da sottoporre alla Regione Umbria ed agli enti locali in relazione alla legge regionale in materia di ‘Interventi regionali per la promozione della cooperazione internazionale allo sviluppo e della solidarietà tra i popoli’ (legge 26 del 1999). Tra le richieste una migliore informazione e promozione delle attività di cooperazione allo sviluppo; la creazione di una Consulta regionale per la Cooperazione decentrata; l’istituzione di Tavoli di lavoro geografici e tematici che favoriscano una maggiore informazione sui progetti conclusi; la realizzazione di una banca dati regionale sui soggetti e sui progetti di cooperazione internazionale.
Sud del mondo interpella Regione
Il Cesvol ha lanciato la 'Piattaforma volontariato internazionale' per dare voce comune a quanti si impegnano a favore dei Paesi poveri
AUTORE:
Martino Bozza