Sarà un autunno “caldo” per l’Università degli studi di Perugia. Dopo i ricorsi e i rinvii dei mesi scorsi che hanno “congelato” per la primavera e l’estate gli appuntamenti elettorali, tra settembre e ottobre si andrà finalmente alle urne per eleggere i rappresentanti degli studenti, i direttori dei 16 dipartimenti (che hanno preso il posto delle facoltà) e il nome del nuovo rettore dell’ateneo.
Ad aprire le danze gli studenti. Sono fissate, infatti, per il 24 e 25 settembre le votazioni studentesche con cui gli iscritti all’ateneo perugino eleggeranno i propri rappresentanti in cinque organi: il Senato accademico, il Consiglio degli studenti, quelli di dipartimento, il Cda dell’Università e la Commissione di controllo degli studenti.
A contendersi il titolo di rappresentanti degli studenti saranno anche le liste precedentemente che erano state escluse dalla competizione per alcune irregolarità nella presentazione della domanda, e poi riammesse a seguito di un ricorso al Tar. Tra esse, Udu – Sinistra universitaria, Alleanza universitaria, Rinascita universitaria e minori (Liberamente per il polo di Terni, Unimerito, Idee in movimento, Associazione studentesca apolitica, Agraria per tutti, Student’s Office Universitas).
Dall’elezione della componente studentesca, dipendono tutte le successive tappe elettorali: le votazioni dei direttori dei dipartimenti e del nuovo Rettore.
Sul fronte dipartimenti, la chiamata alle urne dovrebbe svolgersi entro il mese di ottobre. Una volta resi noti i nomi dei rappresentanti degli studenti, infatti, i decani (ovvero i professori più anziani) di ciascun dipartimento indiranno le elezioni per la nomina dei direttori che – fanno sapere dall’ateneo – dovrebbero prendere il via dalla seconda settimana di ottobre e, comunque, entro la fine del mese, in modo da svolgersi all’interno dell’attuale anno accademico (il nuovo, il 2013-2014, inizia il 1° novembre).
Ultima, ma non per importanza, l’elezione del rettore per il prossimo settennio. La prima votazione è prevista per il 10 ottobre, per il 17 è fissata un’eventuale seconda votazione, mentre il 24 ottobre è il giorno designato per un possibile ballottaggio. La corsa al posto di “Magnifico” non è più a quattro, ma a cinque dopo che il ricorso al Tar presentato dal prof. Mauro Volpi – inizialmente giudicato “incandidabile” dall’ateneo per requisiti di anzianità – è stato accettato. Insieme a lui alla prova delle urne i professori Gianni Bidini, Fausto Elisei, Franco Moriconi e Maurizio Oliviero.
Offerta formativa
Per il nuovo anno accademico, l’Università propone 38 corsi di laurea triennale, altrettanti magistrali, più 8 a ciclo unico. Per i corsi ad accesso programmato, i test sono ormai conclusi. Per tutti gli altri, c’è tempo fino al 21 ottobre per immatricolarsi.
I CORSI
La facoltà di Agraria mantiene 3 lauree triennali (Scienze agrarie e ambientali, Scienze e tecnologie agro-alimentari, Economia e cultura dell’alimentazione) ma riduce le magistrali (Biotecnologie agrarie e ambientali, Sviluppo rurale sostenibile, Tecnologie e biotecnologie degli alimenti, Scienze zootecniche). A Economia resta l’unico corso triennale di Economia aziendale e si confermano le magistrali (Amministrazione e legislazione aziendale, Economia e management, Finanza e metodi quantitativi per l’economia). A Giurisprudenza troviamo l’omonimo corso magistrale e l’indirizzo telematico in Funzionario giuridico e amministrativo. A Ingegneria restano le triennali, con rispettive magistrali, in Ingegneria civile, informatica ed elettronica, meccanica, più la magistrale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio. Lettere e filosofia mantiene 4 triennali (Filosofia, Lettere, Beni e attività culturali, Scienze della comunicazione) e 5 specializzazioni (Archeologia e civiltà classiche, Italianistica e storia europea, Lingue e letterature moderne, Filosofia ed etica delle relazioni, Storia dell’arte). Per Scienze della formazione, resta la triennale in Scienze dell’educazione e le magistrali in Consulenza pedagogica e coordinamento di interventi formativi o Ricerca sociale per la sicurezza interna ed esterna. A Scienze politiche 2 triennali (Scienze politiche e relazioni internazionali e Servizi sociali) e 4 magistrali (Relazioni internazionali, Scienze della politica e del governo, Sociologia e politiche sociali, Comunicazione istituzionale d’impresa). Per la facoltà di Veterinaria è libero l’accesso in Produzione degli animali, per Farmacia in biotecnologie farmaceutiche e per Medicina in scienze biotecnologiche mediche, veterinarie e forensi e Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana. A Scienze matematiche, fisiche e naturali si confermano le triennali, con rispettive magistrali, in Chimica, Fisica, Informatica, Matematica, Scienze biologiche, Geologia, e Biotecnologie. Più Scienze biomolecolari applicate, Biotecnologie molecolari e industriali e Scienze e tecnologie naturalistiche e ambientali e – nuovo arrivato – il corso in Geologia degli idrocarburi.
LE SEDI
Se il numero dei corsi resta invariato, peggior sorte tocca alle sedi distaccate rispetto al polo perugino. Si salva Terni, che per il 2013-2014 mantiene i corsi di Economia aziendale, Economia e direzione aziendale (magistrale), Ingegneria industriale (triennale e magistrale) e Infermieristica. E Narni, che conferma Scienze dell’investigazione. Va meno bene a Foligno, dove resta solo Infermieristica, in quanto non è stato riconfermato il corso in Attività di protezione civile. Manca all’appello anche lo storico corso in Economia internazionale del turismo di Assisi, il cui primo anno non è stato riattivato.
L’ADISU
Il 2 settembre si sono chiusi i termini per le domande di borsa di studio all’Adisu (Agenzia regionale per il diritto allo studio) per il 2013-2014. L’anno passato, nonostante i tagli governativi e grazie all’aiuto della Regione, l’Adisu è riuscita a coprire il 100% di borse erogate agli aventi diritto e l’obiettivo – secondo il suo amministratore unico, Maurizio Oliviero – è di farcela anche quest’anno. Oltre alle borse, l’Adisu offre ulteriori servizi. Tra questi, la disponibilità di 1.080 posti letto, la mensa (il costo del pasto va dai 4,50 ai 9 euro a secondo dell’Iseu dello studente) e un contributo di 750 euro mensili per gli studenti che partecipano ai programmi di mobilità internazionale.
I dipartimenti
1) Chimica, Biologia e Biotecnologie
2) Economia
3) Filosofia, Scienze sociali, umane e della formazione
4) Fisica e Geologia
5) Giurisprudenza “Studium Iuris MCCCVIII”
6) Ingegneria
7) Ingegneria civile e ambientale
8) Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne
9) Matematica e informatica
10) Medicina
11) Medicina sperimentale
12) Medicina veterinaria
13) Scienze agrarie, alimentari e ambientali
14) Scienze chirurgiche e biomediche
15) Scienze farmaceutiche
16) Scienze politiche