La cronaca nazionale ci riporta con sempre maggior frequenza episodi di bullismo che si verificano trasversalmente sul territorio, dalle grandi città alla provincia italiana. Il quadro si fa sempre più complesso e denota una complessità educativa che è ormai sfociata in vera e propria emergenza. Ad essere coinvolti non sono più “solamente” i giovani studenti ma anche gli adulti, gli insegnanti, vittime anch’essi di una situazione ingestibile. A cercare di mettere dei punti fermi in una relazione anomala che rifugge il rispetto delle regole, ci sta provando anche l’istituto “Patrizi-Baldelli-Cavallotti” con un percorso di recupero educativo presentato nei giorni scorsi. Il volontariato in centri locali che aiutano le persone in difficoltà, anziani, ammalati, può rappresentare uno strumento valido di maturazione, di crescita e di recupero della consapevolezza dell’importanza del rispetto reciproco. Il progetto, tra i pochi ad oggi attivati in Italia, vede coinvolti oltre alla scuola anche la cooperativa “La Rondine” e l’assessorato alle Politiche sociali del Comune. Agli studenti sospesi dalle lezioni verrà riconosciuta la possibilità di scontare le ore di sanzione disciplinare partecipando ad un percorso di reinserimento, che li coinvolge in attività di volontariato, da espletarsi con cadenza settimanale, in strutture del territorio che ospitano anziani in particolare presso la residenza protetta “Muzi Betti”. Gli studenti sanzionati dalla scuola, saranno affiancati da tutor che favoriranno il coinvolgimento in un percorso di consapevolezza di valori come il dono, la gratuità, la condivisione e l’impegno civile promuovendo il rispetto degli altri e delle diversità. La convenzione è stata stipulata dalla dirigente scolastica Marta Boriosi affiancata dal coordinatore del progetto Giovanni Granci, Luciano Veschi presidente della cooperativa, il tutor Marco Romanelli che ha già affiancato tre studenti nel percorso di avvicinamento ad una realtà per lo più sconosciuta ai giovani e l’assessore alle politiche sociali Luciana Bassini. Il progetto è nato sulla scorta di un percorso denominato “Conoscere per crescere” che ha visto coinvolta anche la Als Umbria1 per attività estive di volontariato sociale rivolte ai giovani delle scuole secondarie. Si apre così un percorso innovativo nel modo di affrontare disagi e difficoltà legate al mondo dei giovani che, giustamente inseriti in contesti formativi esterni alla scuola, possono tirar fuori e far maturare aspetti positivi del carattere e della personalità.