Stranieri all’esame

Come funziona il test obbligatorio di italiano

Sono quasi un migliaio in Umbria gli stranieri non comunitari che, dal mese di febbraio fino a giugno, hanno fatto domanda alla Prefettura per sostenere il test obbligatorio di italiano necessario per ottenere la carta di soggiorno a lungo termine. Oltre 600 hanno già sostenuto il test nelle sessioni che si sono svolte da febbraio ad aprile. Oltre il 67% l’hanno superato, più del 18% sono coloro che non l’anno superato, il 14,50% non si è presentato. “C’è chi viene accompagnato dalla moglie per chiedere se anche lei, in Italia da poco tempo, potrà sostenere il test di italiano insieme al marito e chi da oltre vent’anni sta in Italia ed è analfabeta e non sa se può farcela a passare il test” racconta Anna Piazza, insegnante presso il Centro territoriale permanente per la formazione in età adulta di Ponte San Giovanni, meglio conosciuti come Ctp. È in questi centri, in media due volte al mese, che vengono indirizzati dalla Prefettura coloro che devono fare il test, una volta accertata la regolarità della documentazione fornita. “L’obiettivo è attestare una conoscenza base della lingua – dice Piazza –  che permetta allo straniero di destreggiarsi nell’ambiente che lo circonda, oltre che nel lavoro”. Il test, preparato nei Ctp in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, consiste in tre prove: di ascolto e comprensione, di lettura e comprensione di un brano, e di scrittura breve tipo una cartolina o compilare un modulo. “La prova più difficile – continua – è senz’altro quella di scrittura, dove si può cadere in errori di ortografia, ma il test non è difficile e quasi tutti riescono a superarlo. Chi ha più difficoltà sono le donne, spesso chiuse in casa, dove leggono e scrivono poco. Per loro imparare l’italiano è un modo per emanciparsi e conoscere più a fondo la nostra cultura, per far fronte ad eventuali emergenze di tutti i giorni, nelle quali spesso fanno fatica a destreggiarsi. C’è naturalmente anche chi pensa di non essere in grado di sostenere l’esame o addirittura fa la domanda in prefettura e poi si accorge di non conoscere abbastanza la nostra lingua. Consiglio allora di presentarsi non direttamente il giorno della prova, ma di venire qualche giorno prima, se non addirittura tempo prima, presso il nostro Ctp dove presso uno sportello apposito, (aperto il lunedì e il mercoledì, dalle 17.30 alle 19.30, e il giovedì mattina dalle 11) potrà ricevere aiuto, orientamento nonché indicazioni su come va svolto il test. Troveranno a disposizione anche un insegnante che, se vorranno, li sottoporrà ad una prova”. In questo modo, chi da solo non ce la fa, potrà seguire qualche mese di lezione di italiano presso lo stesso Ctp e poi provare. Chi supererà il test potrà presentare la domanda per avere la carta alla Questura. Anche la Regione, nel solco di quelle che sono le novità normative, da tempo si è attivata con corsi di lingua e cultura italiana per stranieri, finanziati dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, l’ultimo dei quali (iniziato a gennaio) è in corso di svolgimento. I corsi (18 in tutto), a cui sono stati ammessi 500 stranieri, si stanno svolgendo in collaborazione con i Ctp, l’Università per Stranieri e il Centro studi Villa Montesca. Dopo l’esame finale, che si terrà il 9 maggio, tali corsi permetteranno di acquisire un livello di conoscenza della lingua di livello A2, che consentirà agli stranieri di richiedere la carta di soggiorno a lungo termine senza passare la trafila tramite la Prefettura.

AUTORE: Manuela Acito