In questi ultimi anni l’editoria altotiberina si è distinta per un vario numero di pubblicazioni riguardanti le vicende della nostra gente durante la Seconda guerra mondiale. Volumi storici che percorrono i due binari tutt’altro che paralleli della memoria e del senso della vita: non si comunicano alti valori se non si rendono eterne le esperienze del passato.
L’ultimo lavoro, che si colloca in questa immaginaria collana, è l’agile volumetto Deportati. Dall’Alta Valle del Tevere ai lager nazisti, curato da Alvaro Tacchini e stampato dalla Scuola grafica dell’Istituto superiore “Ugo Patrizi” di Città di Castello. L’opera è stata presentata il 27 gennaio scorso, giorno della Memoria, presso la sala consiliare del Comune tifernate, in una tavola rotonda in cui sono intervenuti il sindaco Fernanda Cecchini e i rappresentanti degli enti e delle istituzioni che hanno patrocinato l’iniziativa: la Provincia di Perugia, l’Associazione storica dell’Alta Valle del Tevere, l’Istituto di Storia politica e sociale “Venanzio Gabriotti”.
Il libro si articola in tre parti, ognuna delle quali corrisponde a un saggio. La prima ospita un intervento di Tacchini sui deportati tifernati e umbertidesi a Kahla in Turingia, soffermandosi sulle operazioni di rastrellamento e sulla struttura del lager, sulla violenza, sulla denutrizione e sul freddo attraverso i racconti dei sopravvissuti. Segue una riedizione del diario del tifernate Bruno Consigli “Breve riassunto della mia vita di deportato in Germania”, edito per la prima volta nel 1992. Sono pagine semplici e terrificanti quelle di Consigli, che la mattina dell’8 maggio 1944 fu catturato dai nazisti e poi portato in un campo di concentramento di Kahla, pagine che descrivono le angherie subite dai militari e la sofferenza nel veder morire di stenti, uno dopo l’altro, i suoi amici. La terza e ultima parte è un saggio di Tacchini sui deportati di Sangiustino e Sansepolcro nel campo di concentramento di Mauthausen, saggio che completa così il quadro storico dei deportati altotiberini.
Chiude la pubblicazione un’appendice di immagini, curata da Andrea Guerrini, volta all’approfondimento di alcune tematiche esposte nei precedenti saggi mediante una raccolta delle più significative foto del lager tedesco. Il volume è particolarmente rivolto agli studenti delle scuole superiori locali, in quanto ricostruisce analiticamente le fasi della deportazione degli altotiberini nella loro drammaticità attraverso la testimonianza di chi ha vissuto quella dolorosa esperienza. Un’opportunità, inoltre, per avvicinare gli studenti alla ricerca storica locale.