La congregazione degli Stimmatini ha come padre e fondatore san Gaspare Bertoni, prete diocesano dell’800. Egli plasma il nascente istituto con il suo esempio. Si dedica molto ai giovani, costituendo gli oratori prima in tutta la città di Verona e poi in provincia. Uomo di grande carità, va negli ospedali ad assistere gli ammalati e i moribondi, visita i carcerati. Ma anche uomo di grande sapienza, esperto di teologia e della Bibbia. Viene chiamato a predicare le missioni popolari di San Fermo e riceve dalla Santa Sede il titolo di missionario apostolico. Un giorno davanti all’altare di Sant’Ignazio di Loyola con altri amici preti e seminaristi sente l’invito del Santo che li sprona a fondare una nuova comunità che annunci il Vangelo partendo dalla città di Verona per andare in tutto il mondo. Così nel 1816 Gaspare comincia la prima comunità nella piccola chiesetta delle Stimmate di San Francesco a Verona: di qui il nome, “preti delle stigmate” o Stimmatini. Egli viveva in grande povertà e umiltà con la sua comunità. Non potendo creare oratori, perché era diventato proibito radunare i giovani, fonda una piccola scuola per i ragazzi poveri, quelli che non potevano permettersi di studiare. San Gaspare fu provato duramente dalla malattia per più di metà della sua vita. Quando qualcuno lo vedeva soffrire, egli diceva che stava imparando “alla scuola di Dio”.
Lo stare a questa scuola speciale lo portò a una “sapienza divina”, tanto che per molti anni arrivarono al suo letto sia persone povere e semplici, sia grandi personaggi della vita ecclesiale e politica a chiedere il suo consiglio. Fu così che fu soprannominato “angelo del consiglio”. Soleva dire: “Fidiamoci di Dio, che è un bel fidarsi”. Muore il 12 giugno 1853. La presenza della comunità in Umbria, su invito del Vescovo, inizia ufficialmente nel 2003 con padre Claudio Montolli e fratel Adriano Baldo nella casa canonica di Vescia di Foligno, con l’intento di vivere la povertà e semplicità, la fraternità e la familiarità nelle relazioni in casa ed essere “missionari apostolici” al servizio della diocesi di Foligno. Il Vescovo affida a padre Claudio la responsabilità della Caritas diocesana e a frate Adriano la responsabilità della pastorale giovanile, oltre che nell’Unità pastorale, anche quella in diocesi. Con l’arrivo del terzo confratello, la casa canonica diventa stretta; così il vescovo Arduino pensa di affidare nel 2008 la casa di Pieve Fanonica che è molto più grande, per dare la possibilità di incrementare il lavoro di pastorale giovanile. Oggi la comunità stimmatina è composta da tre confratelli: padre Andrea Martinelli, con l’esperienza dell’oratorio, padre Sergio Gaspari con una bella esperienza di missione in Costa d’Avorio e ora, da qualche giorno, il giovane padre Marc Kassy, proveniente dalla Costa d’Avorio. Noi tre sacerdoti collaboriamo con il parroco moderatore don Luigi Bonollo e don Franco Valeriani, sacerdoti diocesani, nell’unità pastorale San Domenico da Foligno. Le nostre comunità stimmatine in Italia, per il calo delle vocazioni, stanno diventando sempre di più internazionali. Questa internazionalità ci arricchisce e diventa un camminare insieme a una società che sempre di più diventa internazionale.
La nostra è una congregazione missionaria sparsa per il mondo in 4 Continenti con una presenza numerica di 500 consacrati, compresi quelli in formazione. Il mio lavoro specifico è quello di assistente alla Pastorale giovanile e responsabile della Pastorale vocazionale diocesana. Il nostro carisma si manifesta nella Chiesa come servizio nell’annuncio della Parola, nella formazione dei giovani, nell’accompagnare spiritualmente le persone, nel prendersi cura delle famiglie, e nel lavorare in piena sintonia e collaborazione con il vescovo e la pastorale delle diocesi in cui siamo inseriti. Oggi, sull’esempio del nostro fondatore, sentiamo che sia il vivere in fraternità sia il vivere a contatto con tutte le persone senza fare alcuna distinzione, ci aiuta a crescere nella grande scuola dell’amore di Dio.