Perché lo ‘spirito di Assisi’ soffi sul vertice del G8 che si terrà a L’Aquila dall’8 al 10 luglio: con questa immagine mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ha presentato la finalità del IV incontro dei leader religiosi che si è tenuto il 16-17 giugno, visitando anche le aree terremotate. Centoventinove i delegati, in rappresentanza di tutte le denominazioni religiose: cristiane (cattolici, ortodossi, protestanti), del mondo ebraico, islamico, buddista, zoroastriani, induisti. Per il Vaticano era presente il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. ‘I leader religiosi – ha detto mons. Paglia – vogliono dire ai responsabili politici ciò che le religioni hanno in comune, cioè la convinzione che l’unità del genere umano non può essere ferita dagli interessi di parte e dalla violenza delle guerre’. Ed ha aggiunto: ‘In tempi in cui i sogni si sono rarefatti, in cui anche in Europa è diventato difficile riscaldare i cuori con prospettive universali, le religioni sono chiamate a dare il loro contributo perché la politica impari a sognare un mondo di pace per tutti i popoli della terra. Per noi – ha proseguito mons. Paglia – è importante dire ai responsabili politici che, senza una passione religiosa e spirituale, è difficile anche per loro guidare la vita dei popoli’. Nel dossier dato alla stampa, i promotori dell’evento spiegano che ‘il ruolo dei rappresentanti religiosi non è tanto quello di fornire soluzioni economiche o politiche alle grandi questioni in esame, quanto piuttosto quello di affrontare i temi da un punto di vista etico e fornire quel prezioso supporto spirituale così utile per affrontare con speranza ogni questione speciale, nell’autentica e genuina prospettiva della ricerca comune’. Pieno plauso all’incontro religioso di Roma è venuto dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti che, a nome del Ministero, ha detto di guardare ‘all’iniziativa con estremo interesse’. ‘Siamo tutti consapevoli che dalla crisi non si torna ad una realtà preesistente. Il mondo – ha sottolineato Scotti – ha bisogno di cambiamenti dal punto di vista culturale e dei comportamenti per cui è fondamentale che nel mondo ci sia non solo la voce della politica ma anche di chi ha responsabilità etiche e spirituali altissime’. ‘Sappiamo che non è possibile immaginare un futuro di pace per tutti se non si parte dai luoghi di maggior sofferenza. Ecco perché abbiamo voluto partire da qui, con questo pellegrinaggio al centro di una città ferita’ ha quindi affermato mons. Paglia di fronte ai rappresentanti dei leader delle religioni del mondo radunati in piazza Duomo a L’Aquila. La stessa piazza, ha dichiarato il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, accoglierà l’8 luglio i leader del G8. Ad accogliere la numerosa delegazione dei leader religiosi c’era l’arcivescovo de L’Aquila, mons. Giuseppe Molinari. ‘Questo luogo – ha sottolineato l’Arcivescovo – è il cuore della nostra città, dove si trovano i monumenti più belli e importanti, ma oggi è vuota e senza vita, a ricordare a tutti il segno di questa tragedia. Una situazione di sofferenza in cui abbiamo però scoperto la solidarietà, l’amore e la speranza dimostrataci da tutto il mondo’. A nome dei rappresentanti religiosi ha preso la parola Abune Paulos, patriarca della Chiesa ortodossa di Etiopia, che ha detto: ‘Attraverso i media abbiamo saputo del disastro successo qui. Noi, capi religiosi di tutto il mondo, vi siamo vicini e preghiamo per tutti coloro che hanno perso la vita. Quello che succede in una parte del mondo è come se succedesse in tutto il mondo’. La tappa che un centinaio di rappresentanti delle religioni mondiali hanno compiuto nella città abruzzese si è conclusa con la scoperta di una lapide in ricordo dell’omaggio portato dai leader religiosi del mondo alla città de L’Aquila. ‘I rappresentati delle Chiese cristiane – si legge sulla lapide – e delle grandi religioni mondiali, convenuti qui per il IV summit dei leader religiosi in occasione del G8, hanno reso omaggio a questo luogo dopo il terremoto del 6 aprile’. La lapide dovrebbe essere collocata nella basilica di Collemaggio della città, quando sarà restituita al culto dei fedeli dopo i gravi danni subiti dal terremoto.