L’anniversario dello storico incontro dei leader delle religioni che si svolse in Assisi il 27 ottobre 1986, mai come oggi rivela al mondo (e alla storia) la sua portata profetica. Molti altri incontri tra rappresentanti delle diverse fedi hanno avuto luogo dopo quella data. Eppure ancora oggi dobbiamo registrare guerre, atti di terrorismo e violenze che contano su qualche copertura, connivenza o silenzio da parte delle comunità religiose a cui appartengono i “combattenti”. A volte si tratta di riferimenti strumentali e assai dubbi, ma altre volte le complicità sono documentate o palesi.
Quel che accade è che nel corso degli anni siamo riusciti a ripetere gli incontri ad alto livello soprattutto con i settori più aperti e disponibili delle religioni ma non sempre le dichiarazioni finali, i propositi sottoscritti e i patti, si sono trasformati in proposte formative e itinerari per le rispettive comunità di appartenenza. Avviene pertanto che, pur registrando notevoli passi avanti nel dialogo e nell’incontro per la pace, non vi sia un corale dissenso delle comunità ogni qualvolta un atto di guerra o di terrorismo si richiamano a un’indicazione di fede o dice di obbedire a un sacro comando. È quella la svolta che dobbiamo sollecitare!