Saremo al C’entro è diventato, di anno in anno, sempre più grande; dalla prima edizione, tenutasi nel salone parrocchiale, è cresciuto il numero dei partecipanti, dei collaboratori, degli ospiti, degli spettatori… È cresciuta anche la risonanza mediatica, grazie ‘ tra l’altro ‘ alla collaborazione di Umbria Radio e de La Voce. È cresciuto, infine, l’impegno economico e gestionale, che mette a dura prova le energie del gruppo organizzatore e la generosità della comunità, per un evento che è quasi del tutto autofinanziato. Accanto a questi aspetti, si è sviluppata la consapevolezza del valore pastorale dell’iniziativa: nata come occasione di espressione della gioventù parrocchiale, sta divenendo sempre più un forte momento di proposta culturale e di contatto con quella porzione di mondo giovanile che è fuori dal giro della comunità cristiana, in comunione con il servizio diocesano per la Pastorale giovanile. Le due dimensioni sono complementari: da un lato si punta sulla possibilità di veicolare, attraverso la musica fatta dai giovani, una visione positiva della vita e una considerazione attenta dei grandi valori dell’antropologia cristiana. Il tema di quest’anno ‘ ad esempio ‘ invita a riflettere sul senso della vita e su ciò che vale la pena perseguire. I numerosi spettatori che hanno partecipato alle serate di selezione e quelli, numerosissimi, che vivranno l’evento finale non si trovano di fronte semplicemente a dei concerti, ma a eventi che fanno pensare divertendo. È un intrattenimento intelligente, che non distrae, ma aiuta a guardare l’esistenza con consapevolezza e speranza: la musica, i giovani, gli ospiti, gli stand, gli sketch… tutto viene pensato per sottolineare il valore della persona e della vita. Attraverso i media, poi, questi messaggi raggiungono una platea più grande. In occasione delle serate finali, gli ascoltatori di Umbria Radio potranno prendere parte ad un evento diverso, che parla di cose importanti con la freschezza dei giovani, che propone cose serie con la leggerezza e la brillantezza di uno spettacolo. Dall’altra parte stanno i giovani musicisti, spesso provenienti da contesti assai diversi da quello ecclesiale: il lungo percorso di selezione (iniziato a gennaio), la newsletter mensile e il workshop tenutosi lo scorso aprile hanno creato una relazione non superficiale con gli organizzatori. Tra i tanti concorsi giovanili, a Saremo al C’entro c’è grande cura ad accogliere ciascuno facendolo sentire importante. Le attenzioni di carattere tecnico si uniscono alla comprensione delle esigenze personali, alla simpatia, alla valorizzazione della partecipazione al di là del risultato. I concorrenti di Saremo al C’entro non sono mai un numero: è importante che ciascuno di essi, alla fine, possa sentirsi apprezzato come artista e come persona. Questo modo di agire, unito all’amicizia che nasce con alcuni giovani artisti, induce molti a ripensare il loro modo di guardare alla Chiesa, spesso ritenuta lontana dai giovani, pressappochista e incapace di parlare il loro linguaggio. Nelle passate edizioni, è spesso accaduto che anche i professionisti chiamati a far parte della giuria siano rimasti sorpresi e colpiti da questo modo di agire. Certamente, Saremo al C’entro non è una proposta di evangelizzazione; si colloca invece all’interno del Progetto culturale della Chiesa italiana, il quale deve concretizzarsi anche in iniziative di carattere popolare, capaci di accreditare presso la gente comune una visione cristiana della vita e dei valori, e ‘ magari ‘ di fare da ponte con le proposte più esplicite della persona e del messaggio di Cristo, le quali non mancano nella nostra comunità.
Sono solo canzonette?
Un progetto pastorale e culturale per comunicare con giovani e adulti attraverso la musica
AUTORE:
Don Paolo Giulietti