L’Università “sbarca” a Città della Pieve. L’antica chiesa di San Luigi ha ospitato martedì 8 aprile il primo incontro del “Centro per lo studio e la prevenzione del disagio nell’infanzia” diretto da Floriana Falcinelli dell’ateneo perugino e sostenuto dalla Fondazione Carlo Castani della Fargna di Città della Pieve. Dopo la guerra le sorelle di Carlo della Fargna intitolarono al primogenito della famiglia prematuramente scomparso la Fondazione, creata con la finalità di sostegno delle attività giovanili legate alle iniziative del santuario della Madonna di Fatima.
Oggi la Fondazione realizza le sue finalità statutarie anche attraverso il centro studi, fortemente voluto dall’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti. I diritti dei bambini, il loro disagio nel vivere all’interno di famiglie smarrite è stato il tema portante dell’evento che ha raccolto molti ospiti fra la cittadinanza e le autorità locali, fra gli altri anche il tenente Riccardo Marchi della compagnia pievese dei Carabinieri.
L’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti ha fatto gli onori di casa con gli ospiti intervenuti: Piero Cenci, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minori dell’Umbria, Francesca Barone, medico legale, responsabile del Consultorio diocesano per la famiglia “la Dimora” di Perugia e don Antonio De Paolis. Coordinava gli interventi la responsabile del centro studi, Floriana Falcinelli.
Ha aperto la tavola rotonda Piero Cenci e purtroppo i suoi numeri e le sue esperienze hanno messo in luce una realtà sconfortante. Circa 1400 le separazioni nella nostra regione, quasi trenta le coppie che ogni settimana affollano gli uffici del procuratore lamentando disagi fra i più disparati dalla droga alle violenze sessuali. Famiglie che troppo spesso guardano ai beni materiali, alle conciliazioni e purtroppo nessuno pensa ai bambini…Una denuncia, questa del procuratore, che si inserisce in questo nostro mondo sempre di fretta, specchio di una conflittualità all’interno delle famiglie come testimonia anche la dottoressa Francesca Barone.
Il decadimento dei valori legato alla famiglia portano secondo la dottoressa ad un decadimento dei ruoli, i bambini perdono i riferimenti necessari a sviluppare una crescita serena. “Bambini orfani di genitori vivi” forte affermazione di don Antonio De Paolis, che ha parlato di un bambino trascurato privato dei suoi diritti di amore, libertà, verità e giustizia. “La procreazione” dice ancora De Paolis “non termina con il parto, ma è un rapporto generativo che si protrae nell’impegno di ogni genitore di accompagnare nella crescita il figlio”.
Il divorzio letto come assenza di unità genitoriale che produce una lacerazione nella persona e gli impedisce di camminare nella verità, unitamente al decadimento dei valori della famiglia, sono i due eventi individuati come principali responsabili del disagio minorile. L’accalorato intervento dell’Arcivescovo ha concluso la serata ricordando che è necessario andare controcorrente e riannunciare i valori della famiglia cristiana e della fede, un invito a lavorare ancora senza arrendersi anche se ci si trova di fronte un tessuto lacero.