L’intesa firmata lunedì scorso tra la Regione dell’Umbria e la Conferenza episcopale Umbra consentirà ai Comuni di aiutare anche le famiglie che sono troppo ‘ricche’ per avere diritto ai sostegni previsti per i poveri, ma troppo povere per farcela da sole. Con l’Intesa siglata dalla Presidente della Regione Catiuscia Marini e dall’arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Gualtiero Bassetti, la Regione contribuisce con 100.000 euro al Fondo di Solidarietà istituito dalla Conferenza Episcopale Umbra per aiutare famiglie e persone povere.
Questa collaborazione, lo ha spiegato il Sindaco di Massa Martana Maria Pia Bruscolotti, che per l’Anci Umbria segue il settore politiche per le famiglie, “consente ai Comuni di dare risposte anche alle famiglie a ‘rischio povertà’ escluse dalle provvidenze previste per famiglie povere, quelle al di sotto dei 5/7mila euro di Isee”.
La presidente Marini ha spiegato che ai 75 mila euro previsti dal protocollo d’intesa (a valere sul bilancio 2013) si aggiungono altri 25 mila euro che la Regione, in accordo con le autorità del Vaticano, aveva deciso di donare in occasione della visita ad Assisi di Papa Francesco, ed ha anche auspicato la riconferma di questo impegno finanziario a favore del Fondo della CEU anche per l’anno in corso.
L’arcivescovo, ringraziando la Presidente per il contributo, ha espresso tutta la sua preoccupazione per la situazione economica che sta mettendo a dura prova la resistenza delle famiglie nelle quali “la povertà provoca dissesti materiali ma anche crea tensioni nelle relazioni”. Ha avuto parole dure contro una economia “basata sulla finanza”, contro una crisi che rischia di portare tante persone “dalla povertà alla miseria” ed ha avvertito della necessità di “tornare ad aiutare le imprese” altrimenti “arriveremo all’emergenza!”.
“Per questo il Fondo – ha proseguito mons. Bassetti ricordando anche il contributo dato delle Fondazioni bancarie, dalle parrocchie, e da tante persone – è molto importante, anche perché ci consente di aiutare moltissime persone in grave difficoltà. E tutta l’Umbria si sta dimostrando terra molto generosa e solidale. L’aiuto materiale non sarà risolutivo, ma è di grande sostegno per chi vive una condizione di povertà che produce poi anche un profondo disagio sociale”.
Il vice presidente dell’ANCI Umbria, Francesco De Rebotti, ha sottolineato l’impegno dei Comuni che sono, assieme alle parrocchie, “la frontiera, il soggetto più vicino ai cittadini”e la “fondamentale integrazione tra Regione, Comuni, Chiesa e mondo del volontariato”.
La vicepresidente della Giunta regionale, Carla Casciari, titolare delle deleghe per le politiche sociali ha annunciato che la Giunta regionale sta anche definendo, all’interno del nuovo Piano sociale, uno specifico Piano regionale per la lotta alle povertà.
In tre anni in Fondo ha raccolto circa 3 milioni di euro. Poca cosa se paragonata ai 2milioni di euro che gli umbri bruciano ogni giorno nel gioco d’azzardo!
I contenuti del protocollo d’intesa
Nel protocollo d’intesa firmato lunedì scorso tra Regione Umbria e Ceu, si rileva che “la crisi economico-occupazionale ha fatto emergere anche in Umbria una nuova stratificazione della vulnerabilità sociale”, che ha portato la Regione Umbria a mettere in atto forme di sostegno e servizi a favore delle famiglie disagiate, multiproblematiche o povere, interessate dagli interventi assistenziali forniti dai servizi sociali dei Comuni, delle famiglie che possono scivolare verso una aperta condizione di disagio e delle famiglie di ceto medio-basso, trascinate dall’attuale crisi economica verso una riduzione o perdita di reddito, che vanno a costituire la nuova emergenza sociale. Nell’intesa, si evidenzia la coerenza dell’utilizzo del Fondo di solidarietà gestito dalla Conferenza Episcopale Umbra con gli indirizzi della programmazione regionale sociale dove la sussidiarietà è intesa come “cooperazione tra tutti gli attori che partecipano, ciascuno come può, entro il campo di una comune e condivisa responsabilità”. In particolare si ricorda che dal 2011 la Regione ha dato attuazione agli interventi previsti per le famiglie vulnerabili destinandovi 3 milioni di euro, trasferiti ai Comuni capofila delle Zone sociali. Inoltre, nel 2013 per la realizzazione di misure e di servizi a sostegno delle famiglie a forte disagio economico e sociale o a rischio di impoverimento sono stati destinati 1 milione e 150mila euro.