Solidarietà: il Fondo Ceu a quota un milione

In arrivo 500mila euro dalle Fondazioni delle Casse di risparmio. Intanto sono stati assegnati i primi contributi alle famiglie

Il Fondo di solidarietà delle Chiese umbre aumenta la sua dotazione e arriva ad un milione di euro con il contributo di 500 mila euro deliberato dalla Consulta delle Fondazioni Casse di Risparmio umbre (Città di Castello, Foligno, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni e Narni). La notizia è stata diffusa con una nota della Conferenza episcopale umbra nella quale si sottolinea il fatto che si tratta ‘della risposta più concreta che poteva essere fornita da questi enti, che in un momento così particolare, caratterizzato dalla forte crisi economica che sta determinando povertà e disagio anche in molte famiglie umbre, non hanno fatto mancare la loro attenzione e sensibilità verso le fasce economicamente più deboli’. I Vescovi dell’Umbria, continua il comunicato, ‘esprimono gratitudine alle Fondazioni Casse di Risparmio della Regione, che con questo intervento hanno confermato la vicinanza alla gente del territorio, che è elemento irrinunciabile e pregevolissimo della loro tradizione’. Nello stesso comunicato si fa sapere che ‘il 2 luglio scorso il Consiglio di Gestione del Fondo di Solidarietà delle Chiese Umbre si è riunito per l’erogazione dei sostegni economici alle famiglie che ne hanno fatto richiesta e sono risultate in possesso dei requisiti previsti dalle norme’. I 500 mila euro deliberati dalla Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio, si aggiungono ai 500mila euro frutto della raccolta straordinaria di offerte stabilita in tutte le chiese umbre il 29 marzo scorso e dei contributo di enti e istituzioni varie. Intanto sul sito web www.chiesainumbria.it è pubblicato anche il modello da utilizzare per la presentazione della domanda di contributo al Fondo di solidarietà. Sono previsti aiuti a favore di ‘famiglie con figli o in attesa di prole, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e non sia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia sinora avuto un lavoro stabile a causa della crisi economica in atto’, come scritto nello Statuto.

AUTORE: Maria Rita Valli