Prosegue il suo percorso, giunto al 4° anno, il Meeting diocesano dedicato alla riflessione, per una consapevolezza profonda sul senso della sofferenza, della malattia e di tutte quelle forme di servizio che soccorrono, curano, confortano, scegliendo la dignità del malato come perno di ogni azione, compresa quella pastorale. L’iniziativa è promossa dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, con la Caritas e l’Ufficio liturgico diocesani, la Consulta diocesana delle opere caritative, l’Associazione perugina di volontariato, Unitalsi, Centro volontari della sofferenza. L’incontro è itinerante: ogni anno viene scelta una delle sette Zone pastorali: quest’anno la VII Zona, e sono dunque interessate le tre Unità pastorali che fanno capo a Città della Pieve, Castiglione del Lago e Panicarola, con 17 parrocchie nei Comuni di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Monteleone di Orvieto e Paciano.
Nell’anno del Giubileo di misericordia, domenica 22 maggio è Città della Pieve a ospitare l’evento, Giornata giubilare che vede riuniti ospiti delle strutture di accoglienza, malati, disabili, anziani, operatori sanitari e della carità, volontari e famiglie. La coincidenza dell’Anno santo consente di ottenere l’indulgenza plenaria attraverso la partecipazione ai momenti dedicati, previsti nello svolgersi del programma del Meeting. Mettersi al servizio per trovare e donare, nella sofferenza, la speranza è il filo conduttore dell’iniziativa che prende il nome dalle parole di Gesù narrate nel Vangelo: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò” (Mt 11,28). Città della Pieve torna così città giubilare, come nel 2000. Anche allora la concattedrale aveva aperto la porta santa; non quella della facciata, prescelta per questo Anno santo, ma quella dell’ingresso laterale che dà su piazza Plebiscito.
La comunità pievese si fa culla dell’evento; dunque, non solo testimone, ma attiva custode di una lunga storia di uomini e di opere rivolti verso tutti coloro che, in diverso modo, hanno bisogno di aiuto, di sostegno, di assistenza e di cure.
Già nel XIII secolo la città contava sette confraternite, numerosi “hospitali” per l’accoglienza e il sostegno di poveri, viandanti, pellegrini. Fu san Bernardino da Siena stesso che nel 1426 fondò qui, sull’esempio di quella senese, la confraternita della Misericordia. Guerre, povertà, pestilenze… queste le emergenze quotidiane di allora. L’attuale struttura di Città della Pieve è legata nel nome – e direttamente, per la sua stessa sussistenza – al beato Giacomo Villa, l’elemosiniere avvocato dei poveri e martire di giustizia nel 1304; e racconta l’impegno di generazioni di operatori della salute, di attività di cura e di misericordia.
Chi avrà modo di visitare la città, vivendo questa Giornata, potrà ammirare come qui fede e devozione si siano indissolubilmente incontrate, lasciando tracce preziose di bellezza con l’opera di maestri come Pietro Vannucci il Perugino, Nicolò e Antonio Circignani, detti i Pomarancio, e innumerevoli altri pittori d’ogni tempo.
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Il programma (http://lavoce.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=2e8823426)
I luoghi degli eventi (http://lavoce.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=1e8823426 — http://lavoce.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=0d23d8309)
La presentazione del Vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti (http://lavoce.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=0e8823426)
Le opere di misericordia presenti sul territorio presentate da don Leonardo Romizi (http://lavoce.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=1d23d8309)
La città vista attraverso i Terzieri che in agosto danno vita al Palio (http://lavoce.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=013e4f9be)