Non c’è niente da fare: politici con estrazione, ‘ideologie’ e formazione diverse… quando si avvicinano le nuove elezioni regionali, cominciano i giri di valzer. In vista delle regionali del 2015 sono già iniziate le manovre. In genere, uno non si riconosce più nel movimento o nel partito nel quale ha militato fino a qualche giorno prima.
In attesa delle decisione del centrosinistra sul candidato – Catiuscia Marini pensa al bis, ma non si registra un consenso granitico – c’è chi si è già lanciato: il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, con il suo movimento “Per l’Italia popolare”, che nelle sue intenzioni punta ad andare oltre i partiti.
In Consiglio regionale il Nuovo centrodestra ha perso Maria Rosi, che torna a Forza Italia, ma soprattutto si registra l’abbandono – il caso più eclatante – del consigliere della Lega nord Gianluca Cirignoni, che aderisce al progetto di Ricci. Cirignoni non “si riconosce più in una Lega nord che “dall’avvento della segreteria Maroni in poi, si è progressivamente trasformata in un partito lombardo, incoerente e schizofrenico, con l’attuale segretario la cui massima aspirazione è quella di fare il sindaco di Milano”.
Di fatto si è costituito in Consiglio il gruppo “Umbria popolare – Nuovo centrodestra”, di cui fanno parte, oltre a Cirignoni, Massimo Monni e Massimo Mantovani, già del Nuovo centrodestra, “a sostegno del progetto politico che vede la candidatura di Claudio Ricci alla presidenza della Regione Umbria. Siamo convinti che tale candidatura possa consentire finalmente una reale possibilità di cambiare l’Umbria nell’interesse dei cittadini, delle imprese, del lavoro, e soprattutto delle nuove generazioni”.
Cirignoni ha inteso spiegare che “la mia adesione al gruppo consiliare ‘Umbria popolare – Nuovo centrodestra’ è coerente con le mie scelte, prese esclusivamente per il bene dell’Umbria e degli umbri, ed è rivolta a sostenere la candidatura a governatore dell’Umbria di Claudio Ricci. L’attuale sindaco di Assisi è un politico con una visione dell’Umbria moderna ma legata alle sue radici, e un amministratore capace che si è distinto per aver fatto scelte coraggiose e popolari come l’istituzione del ‘Gruppo volontari per la sicurezza’ che opera ad Assisi sotto il coordinamento del Comando della polizia municipale già dal 2004; per aver allontanato dalla città accattoni e campi nomadi; per aver difeso sempre e strenuamente la famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna. In Umbria, dopo 40 anni, c’è bisogno di cambiare. E questo è il momento giusto”.