Si rinnova la promessa d’amore dei fidanzati nella Basilica di San Valentino, uno dei momenti più significativi delle celebrazioni religiose in onore del patrono di Terni e degli innamorati. Una promessa d’amore che hanno pronunciato circa sessanta coppie di fidanzati domenica 5 febbraio alle ore 17 nella Basilica di San Valentino, nella solenne celebrazione che è stata presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu. Oltre ai tanti ternani hanno partecipato alla celebrazione, coppie provenienti dal resto dell’Umbria oltre che da Roma, da Rieti, da Caserta, da Iesi.
Una cerimonia che suggella ancora di più il legame tra San Valentino e i fidanzati che diranno il loro sì entro l’anno, con la testimonianza di un Santo che parla di amore fedele e paziente, un amore attento, generoso e rispettoso, che è patrono dell’amore sponsale e della famiglia cristiana, fondata sul sacramento del matrimonio.
“La promessa che oggi vi scambiate davanti a San Valentino- ha augurato alle coppie presenti, il vescovo Soddu- possa essere la base fondamentale di un amore bello, non insipido, vero, autentico, luminoso e fecondo.
San Valentino accoglie le vostre intenzioni arricchendole con la sua benedizione e, come fu per i giovani fidanzati del suo tempo, questa sua attenzione possa germogliare nella profumata fragranza della tradizionale rosa. Tale segno possa allietare con la sua bellezza e col suo profumo la vostra vita donata. Ed essere sempre fresca, se alimentata dall’acqua della fede, che sarà l’anima robusta del vostro amore. Le parole di Gesù sono rivolte a voi e a ciascuno di noi, perché le parole di Gesù sono sempre parole di vita per tutti, del senso pieno della vita. Essere il sale della terra significa essere e perciò dare, trasmettere gusto ad ogni cosa che si fa, dare piacere e sapore, dare apprezzamento alla vita. Per voi significherà dare sapore buono e senso allo stare insieme, oltre la legittima e naturale attrazione fisica iniziale; dandole quello specifico significato d’amore che coincide con la sublimità stessa di Dio. E questo si può essere e fare in quanto si è già sale, ossia carichi in sé stessi, saturi di sapore. In altre parole non si è insipidi, senza sapore. Essere sale della vita comporterà allo stesso tempo capacità di conveniente equilibrio, moderazione, opportunità, sapienza. Rivolgete il vostro cuore al fulgido esempio di san Valentino il quale con il suo darsi completamente a Cristo nella Chiesa e nella società del tempo in cui egli è vissuto, ha saputo essere mediatore dell’amore umano autentico e perciò esempio vivente della metafora usata da Gesù del sale e della luce”.
Nella giornata in cui si è celebrata anche la 45esima Giornata nazionale per la Vita, il vescovo ha invitato alla preghiera e l’azione perché possiamo sempre custodire e difendere la vita in quanto tale attraverso i segni concreti di speranza che sapremo porre in ogni istante del nostro vivere quotidiano.
“Per il credente -ha spiegato- ha fondamento nel Signore crocifisso e risorto. ma anche la retta ragione che ci indica una strada diversa: dare non la morte ma la vita, generare e servire sempre la vita. Ci mostra come sia possibile coglierne il senso e il valore anche quando la sperimentiamo fragile, minacciata e faticosa”.
Le coppie hanno, quindi, pronunciato coralmente la promessa d’amore davanti all’urna di san Valentino e, prima della benedizione del vescovo, la preghiera al Santo protettore dei fidanzati. In conclusione la consegna della pergamena alle coppie di futuri sposi, che insieme alla rosa bianca e al cuore su cui scrivere un pensiero d’amore ricevuto all’accoglienza da parte del comitato organizzatore della parrocchia di San Valentino, sono i segni in ricordo di questa giornata loro dedicata.