Il precetto della giusta mercede all’operaio ha radici antichissime nella cultura cristiana: esso compare già nell’Antico Testamento, poi nella Scolastica medioevale; ma la questione se e come l’ordinamento giuridico possa e debba intervenire a determinare la misura del salario, ovvero a correggere gli effetti del libero mercato, ha incominciato a porsi soltanto dopo la rivoluzione industriale. Sabato 10 ottobre nella sala conferenze del Museo diocesano, dalle 16 alle 20, si parlerà di “Giusta mercede” nel convegno organizzato in occasione dell’annuale meeting dal Bancoper’s Club in collaborazione con la diocesi di Terni Narni Amelia. La relazione centrale sarà tenuta dal vescovo Vincenzo Paglia su: “L’enciclica Caritas in veritate e la giusta mercede” alla quale seguiranno le testimonianze di Giuliano Amato, presidente dell’Enciclopedia Italiana, Nerio Nesi, presidente della Fondazione Riccardo Lombardi, Mario Sarcinelli, presidente Dexia Crediop. Le conclusioni del convegno saranno affidate a Luigi Abete, presidente Assonime. Ospite d’eccezione del convegno con un suo particolare e originale contributo sarà Roberto Benigni. Dignità del lavoro umano, disoccupazione e povertà sono argomenti che Papa Benedetto XVI affronta nella sua ultima enciclica Caritas in veritate, ricordando come già il suo predecessore Giovanni Paolo II, in occasione del Giubileo dei lavoratori, avesse lanciato un appello per “una coalizione mondiale in favore del lavoro decente”, incoraggiando la strategia dell’Organizzazione internazionale del lavoro. “Un lavoro che – scrive Benedetto XVI – in ogni società, sia l’espressione della dignità essenziale di ogni uomo e di ogni donna; un lavoro che, in questo modo, permetta ai lavoratori di essere rispettati al di fuori di ogni discriminazione; un lavoro che consenta di soddisfare le necessità delle famiglie”. L’incontro di sabato, sulla scia di una lunga riflessione avviata da tempo, intende fornire un’occasione di analisi e riflessione su un tema sempre di grande attualità, non soltanto per effetto delle ben note problematiche del lavoro e della situazione socio economica generale. La giusta mercede può essere intesa come minimo di una retribuzione mensile, al di sotto della quale nessuno può pagare un collaboratore e le relative condizioni ambientali e di sicurezza. Questo livello deve essere stabilito ai livelli massimi possibili, tenendo conto della ricchezza nazionale prodotta.
Sì al lavoro “decente”
Sabato 10 ottobre convegno sulla “Giusta mercede”, con intervento del Vescovo
AUTORE:
Elisabetta Lomoro