Nella mattinata del 26 agosto si è conclusa la quattro giorni dedicata all’approfondimento liturgico: la 71a Settimana liturgica nazionale, promossa del Centro di Azione liturgica e celebrata nella cattedrale di Cremona, dal titolo “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome”. Gli ultimi due contributi sono stati presentati da don Angelo Lameri, docente di liturgia presso la Pontificia Università Lateranense, e da mons. Daniele Gianotti, vescovo di Crema e delegato per la liturgia e la catechesi della Conferenza episcopale lombarda.
I sentieri tracciati dal Messale Romano
La prima delle due relazioni ha messo a fuoco il tema del Messale Romano e dell’assemblea liturgica a partire dalla recente pubblicazione della terza edizione italiana del libro liturgico per la celebrazione eucaristica. Infatti, “la scelta di questa relazione – afferma don Angelo Lameri – va nella direzione di prendere spunto dalla Presentazione Cei, in modo particolare dal secondo capitolo, nel quale troviamo la categoria di ‘approfondimento’ per designare il compito che ci attende in questa stagione della riforma liturgica”. Per questo, “verso quali sentieri di approfondimento – si domanda l’accademico – ci indirizza la terza edizione del Messale?”. Almeno tre: un rinnovato interesse per la parola di Dio, come già auspicava il Concilio Vaticano II, ma anche una piena fedeltà al modello rituale testimoniato dal Messale per un’autentica ars celebrandi, ed infine una piena armonia tra gesti e parole che sappiano coinvolgere i vari ministri e l’assemblea al mistero celebrato.
“In una stagione in cui è decisivo l’approfondimento della riforma liturgica conciliare per una sua rinnovata applicazione – conclude don Lameri – la terza edizione in lingua italiana del Messale Romano ci invita a leggere nel loro reciproco rimando parola di Dio e celebrazione liturgica, a riscoprire il valore positivo della norma in relazione alla salvaguardia del mistero celebrato, a riprendere l’antico auspicio del movimento liturgico che individuava nella partecipazione attiva alla liturgia la prima e indispensabile fonte da cui attingere il vero spirito cristiano”.
Il futuro dell’assemblea liturgica
A terminare la mattinata di riflessione è stato il contributo di mons. Gianotti che, facendo tesoro di tutti gli interventi della settimana, ha rilanciato la sfida della quattro giorni: “per il futuro dovremo lavorare alacremente, soprattutto affidandoci al Signore, alla sua promessa di essere con noi tutti i giorni, e allo Spirito che ci insegnerà senz’altro le vie per continuare a celebrare lietamente il nome del Signore e ad offrire la nostra testimonianza e la nostra carità ai fratelli”.