Hanno appena concluso il servizio civile come volontari presso l’Oncologia medica dell’Ospedale di Perugia. Parliamo di Ilaria, Samuel, Filippo e Lorenzo, i quattro giovani che hanno superato la selezione per l’anno 2021, su un totale di oltre venti domande.
La lettera di ringraziamento
Nei giorni scorsi hanno salutato il personale della struttura al termine del percorso ed hanno lasciato una lunga lettera dove hanno raccontato dell’esperienza che hanno vissuto caratterizzata da “emozioni indescrivibili”.
Hanno ringraziato malati e sanitari per averli “ospitati, accolti e permesso di inserirsi in questa realtà così piena di affetto e di insegnamenti, ma soprattutto così piena di significato”.
“Abbiamo imparato tanto da voi che siete stati per noi, in termini di contratto, degli ottimi tutor, ma in termini di vita, senza ombra di dubbio, degli eccellenti punti di riferimento, tanto per dire poco”.
“La vostra umanità, la vostra professionalità, la vostra volontà,- scrivono ancora – il vostro impegno, la vostra tenacia, la vostra benevolenza, rende onore a voi come persone e al vostro lavoro, che ogni giorno vi impegna a far fronte a delle situazioni così delicate che neanche voi stessi vorreste accettare, imponendo inevitabilmente di controllare la vostra emotività”. Una lettera che ha colpito molto il reparto che ha deciso così di divulgarla nel sito dell’azienda ospedaliera.
“Un esempio di servizio civile da seguire, perché no, anche in altri reparti – sottolinea la dottoressa Enrichetta Corgna, medico oncologo e operatore locale di progetto del Servizio civile.
Il progetto
“Il progetto, attivato da una decina d’anni – spiega la dottoressa – si chiama Informacancro ed è il risultato di una convenzione sottoscritta tra l’Azienda ospedaliera di Perugia, la Favo – Federazione italiana delle Associazioni di volontariato in Oncologia e l’Aimac – Associazione italiana malati di cancro. La pandemia ha ritardato l’inizio della loro attività di qualche mese, ma la loro presenza per noi è stata molto utile, soprattutto in questo periodo difficile. E’ la prima volta che ci è capitato un gruppo così affiatato – commenta con soddisfazione – . Si sono dedicati al lavoro con molta disponibilità e gentilezza. E’ stata sia per noi che per loro un’attività molto preziosa e per i ragazzi un’occasione soprattutto di grande formazione”.
L’attività svolta
Dopo un corso di preparazione al servizio, quest’anno svoltosi on line, dalle 7.30 del mattino alle 19 della sera, tutti i giorni, in turni di quasi 6 ore, la mattina o il pomeriggio, i quattro giovani hanno lavorato principalmente nel laboratorio del reparto per smaltire il lavoro burocratico delle cartelle dei pazienti, tra ingressi, dimissioni e risposte. Si sono poi dedicati all’accoglienza delle persone prima delle terapie, portando loro anche la merenda. Uno dei ragazzi – ricorda con un sorriso – si è guadagnato anche il soprannome di ‘ragazzo dello yogurt’”.
Grande la soddisfazione per il servizio anche da parte dei pazienti – conclude la dott.ssa Corgna – che hanno dimostrato di apprezzare molto la presenza di questi ragazzi.
“Usciamo da qui con un bagaglio di vita colmo di valori, di fondamenta e di persone fantastiche”- scrivono quasi in fondo alla lettera i ragazzi per concludere infine ricordando le “giornate passate insieme, alle risate, ai discorsi fatti, alle gioie e alle tristezze” e per ringraziare tutto il personale incontrato.
Con il 2022 si riparte. “Quest’anno – conclude la dottoressa – sono stati selezionati due ragazzi, che hanno appena iniziato”.