Serve una svolta a favore dell’infanzia

Scuole materne paritarie. A convegno a Perugia con il segretario nazionale (Fism) Luigi Morgano

Il segretario nazionale della Federazione delle scuole materne (Fism) Luigi Morgano si confronterà sabato 10 novembre, a Perugia in sala dei Notari (ore 16.30), con la vice presidente della Regione Umbria Carla Casciari nel convegno sul ruolo della scuola paritaria in Umbria promosso dalla Fism regionale.

“Il convegno vuole essere un momento di confronto della realtà Fism con le istituzioni del territorio umbro – dice il segretario regionale Stefano Quadraroli. – Nell’ottica di dare un contributo alla piena realizzazione della L.R. 28/2002, la Fism Umbria propone un convegno regionale per approfondire i nuovi scenari e le nuove frontiere da attuare in materia di Diritto allo studio. La L.R. 13/2010 sulla ‘Disciplina dei servizi e degli interventi a favore della famiglia’ all’art. 10 sancisce che ‘la Regione rispetta e garantisce la libertà di scelta e di educazione dei genitori, nonché la parità di trattamento tra gli utenti di scuole pubbliche, statali e paritarie’”.

Cosa chiedete alla Regione?

“Un ripensamento delle politiche regionali adottate fino a questo momento: la Fism vuole dare il suo contributo mettendo a disposizione della Regione un’interfaccia unitaria e autorevole, oltre che un’esperienza decennale in ambito di servizi alla prima infanzia”.

Cosa rappresenta la Fism in Italia e in Umbria?

“La Federazione da oltre trent’anni raccoglie più di 9.000 enti gestori di scuole dell’infanzia non statali presenti sull’intero territorio nazionale. La Fism Umbria è nata nel 2008, per volontà della stessa Fism nazionale, con l’intento di armonizzare ed ottimizzare il lavoro delle due Federazioni provinciali, creando un soggetto unitario sul territorio capace di interagire e collaborare con le istituzioni (Regione, Comuni e diocesi) per una maggiore crescita e sviluppo delle scuole dell’infanzia presenti sul territorio umbro”.

E in termini di servizio cosa fate?

“Nella nostra regione rappresentiamo circa 90 scuole dell’infanzia non statali con una popolazione scolastica di oltre 4.500 bambini di età compresa tra i 3 ed i 6 anni, ed altrettante famiglie che scelgono il nostro servizio per i propri figli”.

Quanti sono i lavoratori delle scuole dell’infazia da voi rappresentate?

“Certo è un dato da non sottovalutare: nelle nostre strutture abbiamo un complessivo di circa 230 insegnanti, assistiti spesso da personale religioso volontario. Sottolineo anche che tutte le educatrici, anche se sono scelte liberamente da chi dirige la scuola, devono comunque essere abilitate”.

Siete come un’azienda di media grandezza…

“Con la particolarità che questi dati confermano la valenza educativa e didattica delle scuole Fism, la loro diffusione capillare sul territorio umbro e il grande valore aggiunto che rappresentano per le famiglie, per gli enti locali e per le istituzioni della regione: le nostre realtà svolgono un ruolo pubblico fondamentale sotto l’aspetto quantitativo e qualitativo, dando spesso alle famiglie una vasta offerta di servizi”.

Ci spieghi meglio.

“Sotto il profilo quantitativo si tratta di una tipologia di scuola che va ad integrare la proposta della scuola statale e comunale: esistono delle realtà locali in Umbria dove è presente la sola scuola non statale (vedi il piccolo paese) o dove la scuola dell’infanzia paritaria si affianca e collabora con la scuola primaria statale consentendo ai Comuni di avere un servizio integrato senza costi per le istituzioni. Sotto il profilo qualitativo, invece, si tratta di una grande possibilità di scelta per le famiglie che sono così libere di aderire ad una proposta educativa e formativa più in sintonia con la propria idea di scuola”.

AUTORE: M. R. V.