Sempre più numerosi i pellegrini sulla via di Francesco

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Foto di gruppo in piedi di alcuni partecipanti alla presentazione dei dati sui pellegrini, tra loro il custode del sSacro Convento fra Marco Moroni, la presidente della regione Stefania Proietti, il vescovo di Gubbio Luciano Paolucci Bedini e alcuni frati francescani
I partecipanti alla presentazione dei dati sui pellegrini

Continua a crescere ancora il turismo lento dei pellegrini che giungono ad Assisi, per fare un’esperienza spirituale di fronte alle reliquie di san Francesco, come testimoniano le statistiche elaborate dalla Statio Peregrinorum, il piccolo ufficio situato proprio davanti all’entrata della basilica inferiore del Sacro Convento. Tanti camminatori, italiani e stranieri, amanti del turismo sostenibile che sono arrivati a piedi o in bicicletta percorrendo i diversi itinerari francescani. Cresce la percentuale dei pellegrini compresi nelle fasce di età più giovani così come quella degli arrivi in gruppo.

I numeri dei pellegrini

Le statistiche complete relative al 2024 raccolte ed elaborate dai frati francescani sono state presentate in questi giorni proprio al Sacro Convento. Il numero totale dei pellegrini segna un nuovo record: 4483 (4227 nel 2023). I dati raccontano un equilibrio tra uomini e donne (rispettivamente 49,4% e 50,06%) e un’ulteriore crescita degli arrivi in gruppo (38,5%, 34,2% nel 2023) rispetto a quelli in solitaria (61,5%, 65,8% nel 2023). Rimangono quasi invariate le modalità di percorrenza dei cammini: 96,9% a piedi, 2,9% in bicicletta.

La provenienza dei viandanti

Gli italiani passano dal 51% del 2023 al 49,85% del 2024. Per quanto riguarda la provenienza dei pellegrini stranieri, l’11,95% arriva dalla Germania, il 5,62% dagli Stati Uniti e il 5,18% dalla Francia.

Chi si mette in cammino

Anche se gli ultrasessantenni rimangono la maggioranza (52,9% rispetto al 59% del 2023), tornano a crescere le fasce più giovani: 35,3% per la fascia 30-60 anni (32,1% nel 2023), 8,9% per la fascia 18-30 (6,3% nel 2023), 3% per la fascia under 18. Riguardo all’occupazione, il 21,12% dei pellegrini è in pensione (21,29% nel 2023), l’11,99% sono studenti (8,52% nel 2023) e l’8,48% insegnanti (8,62% nel 2023).

Le motivazioni del pellegrinaggio

La motivazione principale che spinge ad intraprendere un cammino rimane quella religiosa (41,41% rispetto al 46,73% del 2023), quella culturale riguarda l’1,89% dei casi, e nel 22,8% dei casi troviamo altre motivazioni.

Una strada, tanti cammini

La Via di Francesco si conferma il cammino francescano maggiormente percorso dai pellegrini con l’80,93% (81,4% nel 2023). Seguono il Cammino di Assisi con il 5,34%, la Via Lauretana con il 2,79%, Di qui passò Francesco con il 2,33%, Cammino Francescano della Marca con il 2,28%, Vézelay-Assisi 2,21%, Altri 1,89%.

Gli interventi

“Nella nostra epoca e nel nostro contesto culturale segnati dall’impatto della tecnologia e dallo stile di vita che da essa scaturisce – ha dichiarato fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento – , è molto significativo il trend in crescita del turismo lento e del pellegrinaggio a piedi, come opportunità di tornare all’essenziale. E la ricerca dell’essenziale, da che mondo è mondo, è il primo passo di ogni cammino spirituale autentico”.

“Il turismo dei cammini – hanno sottolineato Valter Stoppini e Fabrizio Leggio , rispettivamente sindaco facente funzioni e assessore al Turismo di Assisi – è in crescita e la nostra città rappresenta un punto di riferimento in questo settore, coniugando spiritualità, cultura, natura e un sistema di accoglienza di qualità. Il Comune sta investendo molto in questo ambito, valorizzando percorsi naturalistici e sostenibilità ambientale e offrendo servizi importanti, come l’ostello donativo Laudato Si’ che ospita sempre più camminatori e pellegrini da tutto il mondo”.

“Non possiamo dimenticare – ha detto mons. Luciano Paolucci Bedini, delegato Ceu per i cammini, vescovo di Gubbio e Città di Castello – che dietro i numeri delle statistiche ci sono anzitutto i volti delle persone, che sono ciò che davvero conta. In secondo luogo, prendendo atto di un turismo lento che riguarda soprattutto degli ultrasessantenni, dovremmo interrogarci e impegnarci maggiormente, come società e agenzie educative, per un maggior coinvolgimento dei giovani in questo tipo di esperienze, che sono sempre e comunque anche un viaggio interiore in profondità”.

“La Via di Francesco – ha dichiarato la presidente della Regione Umbria, Stefania Proiettideve essere un cammino omogeneo per chi lo percorre. La Regione non può non lavorare insieme alle realtà locali per rendere i cammini sempre più percorribili e accessibili per tutti. È una grande sfida ma abbiamo ben chiaro l’obiettivo: solo questo lavoro fatto insieme renderà l’Umbria la terra dei cammini più accoglienti d’Italia”.

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